Il Trottatore Giugno 2010 - Associazione Nazionale Allevatori del ...

Spesso si parla solo dei più
grandi: driver, allevatori,
proprietari, personaggi
dai grandi numeri, ma
non dimentichiamo che
l’ippica è fatta anche da piccoli uomini,
forse più umili ma sicuramente
non meno importanti.
Piccoli allevatori, che gestiscono
fattrici e puledri, solo per passione,
per un puro e sano amore per
il cavallo, un amore incondizionato
e non fa differenza se in pista fanno
14.0 o 18.0, perché loro si emozionano
sempre...
Diego Quatrinelli è uno di questi:
classe 1981 e tanta voglia di portare
avanti la sua passione per l’allevamento.
Un ragazzo giovane attratto
dall’ippica.
Vi sembra strano? Siamo andati a
conoscerlo in questo inizio estate
che tarda ad arrivare.
Il suo allevamento si trova a Beroide,
in provincia di Perugia, un
borgo medievale suggestivo ed affascinante.
Diego fa gli onori di casa,
ci accompagna tra box e paddock,
tra racconti di vita vissuta e
speranze per il futuro, tra soddisfazioni
e preoccupazioni, ma
quando arriviamo al paddock dei
puledrini nati da pochi giorni un
sorriso illumina il suo volto, occhi
che sognano, che sperano, davanti
alla vita.
28 anni e allevatore. Uno spiraglio
di luce per l’ippica italiana...
“L’ippica ha bisogno di giovani.
Per me è stato molto naturale amare
i cavalli, fin da quando ero piccolo.
Mio padre Giovacchino negli
ALLEVAMENTO DELL’ALVIO
Sognando
il successo
anni ‘60, coinvolto dalla frequentazione
di mio zio Omero e da Vincenzo
Andreani (padre dell’affermato
driver Massimo Andreani),
inizia a frequentare le corse dei cavalli,
prima su strada e poi in ippodromi
di provincia. Una passione
destinata a non finire, visto che
ancora oggi mi aiuta quotidianamente
in allevamento, insieme a
mio cugino Pier Paolo. Un team familiare.
Questo è meraviglioso, un
hobby che coinvolge e tiene unita
tutta la famiglia. Negli anni ‘80 gli
fu regalata una cavalla, Farona.
Aveva gravi problemi articolari,
per tutti era irrecuperabile, ma
mio padre non voleva che finisse
così la sua storia. Si impegnò mesi
e mesi per curarla e riuscì, sor-
Montenero in pista con Davide Cangiano
di Martina Nerli
prendendo tutti, a riportarla non
solo in pista ma addirittura alla
vittoria, affidandola al suo amico e
driver di fiducia Gioacchino Ossani,
detto Cencio, sulla pista di Tor
Di Valle. Storie di un ippica che ci
piace molto, di amicizie vissute tra
un bicchiere di vino e racconti di
storie goliardiche. Poi arrivarono
Luimar (1986, da Belfagor e Celtina),
Promessa (1990, da Ciconero
e Gelosa) e altre storie da raccontare...
Per mio padre l’ippica è
sempre stata solo quello, grandi
amicizie con cui condividere
l’emozione della pista, interi pomeriggi
all’ippodromo, per poi
commentare fino a notte fonda,
perché ognuno la corsa la vede a
modo suo.”
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