Il Trottatore Giugno 2010 - Associazione Nazionale Allevatori del ...

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differenza tra una sorpresa e qualcosa di sorprendente. E per spiegare ta- C’una le tesi la vittoria di Million Flying nel Premio Presidente della Repubblica di Trieste pare fatta apposta. Million al gioco era infatti considerato una sorpresa, testimoniata dalla quota di 10 contro 1 al totalizzatore ma il suo successo era comunque nell’aria, perché frutto di una continua ascesa atletica e tecnica, e del lavoro di un bravissimo umile professionista come Paolo Romanelli. 14 Una progressione finale devastante Un doppio chilometro movimentato, con i favoriti che uno dopo l’altro hanno provato a vincere finendo però con il perdere. Ci ha provato in partenza Moses Rob, ingolosito dal numero buono dietro la macchina, dopo una serie di ottime prestazioni partendo dalla seconda fila. L’allievo di Giuseppe Luongo ha però sbagliato sulla prima curva, lasciando il comando a Madras, a sua volta in difficoltà alla distanza. Anche Merckx Ok e Mania ci hanno provato avanzando al largo presto per andare a prendere il battistrada, pagando però lo sforzo. L’atteso Mustang Grif ha avuto invece problemi di traffico, e anche la scarsa attitudine sul doppio chilometro. Bene hanno corso invece Mack Grace Sm e Maddy Laser, piazzati nell’ordine dietro al dominatore Million Flying. Quest’ultimo è stato alla finestra in partenza, ha aspettato in pariglia che gli altri se le dessero di santa ragione, e poi ai 500 metri finali si è messo in mezzo alla pista travolgendo tutto e tutti. Gioco, partita ed incontro per un ottimo ragguaglio al chilometro di 1.14.7, che sulla pista lenta del Montebello di Trieste vuol dire andare forte. Un cavallo che sa solo vincere Con solo 13 corse in carriera Mil- di Alberto Cagnato GRAN PREMIO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA MILLION FLYING gioco, partita, incontro lion Flying è un bel progetto dell’Allevamento Fly Fast. Un figlio di Running Sea e di Ambra di Azzurra, da Lemon Dra. Paolo Romanelli ha preferito aspettare, portando in pista Million a tre anni, e scegliendo il programma con perfetta strategia. Ne è venuto fuori uno score da campione, con dieci successi e un piazzamento. Million è andato così fuori dal marcatore in solo due occasioni. Il portacolori del Signor Giovanni D’Alterio in questi tredici mesi di impegni ha fatto vedere di essere un cavallo completo, e di migliorare di corsa in corsa fino al Gran Premio Presidente della Repubblica. Un nome nuovo, un cavallo fresco che potrebbe essere un fattore di una generazione che, come insegna anche Mago D’Amore, sta sfornando fior fior di cavalli anche dopo la cruciale stagione del Derby. Million Flying fa parte della lista e con lui Paolo Romanelli, un uomo avvezzo alle sorprese ma di certo non più sorprendente.
Una grande famiglia indigena dietro il vincitore del Premio Presidente della Repubblica Million Fliyng, vincitore a sorpresa ma non casuale del Premio Presidente della Repubblica sulla pista triestina al record della corsa di 1.14.7 sui 2060 metri, può diventare un fattore importante nel nuovo organigramma che si sta delineando al vertice della leva indigena 2006, dopo il ridimensionamento di molti protagonisti dell’iter classico dello scorso anno. L’allievo di Paolo Romanelli, presentatosi al Montebello con una striscia di sei successi consecutivi, è uscito nel miglior modo possibile dal primo impatto con i coetanei più titolati, confermando, in un contesto difficile, brillantezza fisica, carattere e qualità. E la qualità di questo cavallo viene da lontano. Il portacolori di Giovanni D’Alterio, infatti, è il rappresentante di una delle linee più vecchie e nobili del nostro allevamen- di Ezio Cipolat MILLION nel ricordo di Guiglia to. Una linea, che una trentina di anni fa sembrava destinata all’esaurimento, ha invece trovato, grazie ad Ambadar, terza madre di Million Flying, un rinnovato slancio. Sono otto le generazioni indigene di questa famiglia che ha come ava-base l’americana Ella Brewer, da Peter Brewer e Ella Burnett, acquistata dal conte Paolo Orsi Mangelli nel 1937, direttamente da Pietro Coccia che l’aveva importata 15
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