Il Trottatore Giugno 2010 - Associazione Nazionale Allevatori del ...
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è una regione<br />
bellissima. Una regione<br />
che ha capitalizzato la<br />
mancanza di quelli che<br />
L’Umbria<br />
sono considerati i due<br />
atout di questa epoca, ovvero il<br />
mare e la grande città. Verrebbe<br />
da dire per fortuna che non c’è<br />
una Milano o un Mar Tirreno da<br />
queste parti, perché se il risultato è<br />
uno spicchio d’Italia denso di ricchezza,<br />
di specialità localistiche di<br />
pregio, e di persone vere e laboriose<br />
allora ben venga l’assenza di<br />
smog e di mare.<br />
Una regione senza un ippodromo<br />
ma con molta passione per le corse<br />
ed i cavalli, in particolar modo al<br />
trotto, con un buon numero di allevamenti.<br />
Quello più in voga è Ser-<br />
gio Carfagna, che con i vari Iglesias<br />
ed Irina ha giustamente riempito<br />
le pagine dei giornali, ma anche<br />
altri uomini di valore ogni<br />
giorno si alzano per accudire i cavalli,<br />
aggiungendo fatica a gestione<br />
imprenditoriale. In poche parole<br />
gli allevatori.<br />
Noi, nello spazio che la rivista da<br />
sempre mette a disposizione degli<br />
associati Anact, siamo andati a fare<br />
un giro nei pressi di Bastia Umbra,<br />
dove da qualche anno nascono<br />
i “Mark” di Daniele Cuglini, cavalli<br />
che abbiamo imparato a conoscere,<br />
vedendoli vincere. Una<br />
storia come tante altre, fatta di lavoro<br />
e sacrifici per vivere il proprio<br />
hobby, trasformatosi nel tempo in<br />
professione.<br />
di Pietro Barazzoni<br />
Allevamento Mark di Daniele Cuglini<br />
L’Umbria cuore<br />
<strong>del</strong> Trotto<br />
I Cuglini,<br />
trasportatori e<br />
cavallari da tanto<br />
tempo<br />
Tutto comincia negli anni Settanta,<br />
quando nei centri medioevali <strong>del</strong><br />
centro Italia lo sport principale<br />
erano le corse dei cavalli su strada<br />
o nelle piste private.<br />
“Mio padre si è appassionato da<br />
giovane alle corse, allora ci si<br />
comprava il cavallo per correre<br />
contro il vicino di casa, o di un altro<br />
paese vicino. Erano corse fatte<br />
in casa ma è bastato a farlo innamorare<br />
di questo sport, come è<br />
successo a tanti altri. Poi anche il<br />
mestiere di trasportatore nel settore<br />
lo ha portato a stare vicino<br />
agli ippodromi e a questo mondo.”<br />
A parlare è Daniele Cuglini,<br />
titolare <strong>del</strong>l’Allevamento Mark,<br />
che fin dalla giovane età di 23 anni<br />
è allevatore, allenatore e guidatore<br />
in proprio. Un vero enfant<br />
prodige: “Faccio tutto da solo. In<br />
scuderia non ho nessuno che mi<br />
aiuta, gestisco una decina di cavalli,<br />
li lavoro, li curo, e li porto a<br />
correre in giro per l’Italia avvalendomi<br />
<strong>del</strong>la guida di Paolo Speziali.<br />
Poi in allevamento c’è naturalmente<br />
mio padre Marco con<br />
degli aiutanti.”<br />
Ma andiamo con ordine, quando<br />
l’idea di diventare allevatori?<br />
“Siamo sempre stati proprietari,<br />
abbiamo avuto cavalli molto buoni<br />
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