puo "arene candide" - Comune di Finale Ligure
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P.U.O. "ARENE CANDIDE"<br />
riqualificazione della cava F.lli Ghigliazza S.p.A.<br />
1.0 AMBITO DI INTERVENTO<br />
L’ambito oggetto dello P.U.O. comprende l’area interessata dall’attività <strong>di</strong><br />
cava della <strong>di</strong>tta F.lli Ghigliazza S.p.A. più comunemente in<strong>di</strong>cata come<br />
cava della “Caprazoppa”, nel comune <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong>, al confine col<br />
comune <strong>di</strong> Borgio Verezzi.<br />
L’ambito riveste particolare interesse ambientale, paesaggistico ed anche<br />
sotto il profilo archeologico. Un tempo la zona si presentava con ampie<br />
falesie che formavano una suggestiva cavea naturale e nella parte bassa,<br />
a monte dell’attuale via Aurelia, si era col tempo e per effetto dei venti,<br />
formata una grossa duna <strong>di</strong> sabbia bianca tale da essere per lungo<br />
tempo identificata col toponimo <strong>di</strong> “Arene Can<strong>di</strong>de”.<br />
Foto delle “<strong>arene</strong> can<strong>di</strong>de “ risalente agli inizi del novecento.<br />
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Foto delle “<strong>arene</strong> can<strong>di</strong>de “ allo stato attuale.<br />
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1.1 ANALISI DELLO STATO DI FATTO<br />
Oltre un secolo <strong>di</strong> attività estrattiva per la produzione <strong>di</strong> calce <strong>di</strong> ottima<br />
qualità e, per la parte non <strong>di</strong>rettamente utilizzabile, <strong>di</strong> inerti <strong>di</strong> varia<br />
pezzatura, ha avuto la conseguenza <strong>di</strong> generare un esteso fronte <strong>di</strong> cava<br />
(mq. 270.000) con annessa cubatura industriale (mc. 71.000) <strong>di</strong> notevole<br />
impatto sul paesaggio.<br />
Il giacimento <strong>di</strong> calcare puro è ora ridotto ed è opportuno avviare, in<br />
conformità con le in<strong>di</strong>cazioni del Piano Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento<br />
Paesistico e della Legge Urbanistica Regionale, una riqualificazione<br />
dell'area, posta in regime <strong>di</strong> TRZ.<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista dell’attività estrattiva la cava deve ritenersi ormai<br />
esaurita; infatti per il “Piano regionale Cave” l’ambito è riconducibile a<br />
quelli <strong>di</strong> tipo “E”, ossia cave esaurite che devono essere messe in<br />
sicurezza attraverso operazioni <strong>di</strong> bonifica e risanamento ambientale che<br />
deve concludersi con uno P.U.O. <strong>di</strong> interesse regionale.<br />
La proposta <strong>di</strong> P.U.O. tiene conto, prima <strong>di</strong> tutto, dello stato <strong>di</strong> fatto e della<br />
necessità che qualunque tipologia <strong>di</strong> “rinaturalizzazione”, con<br />
conseguente, inevitabile rimodellamento, debba avere come presupposto<br />
una fattibilità tecnica e garantisca un congruo ritorno economico.<br />
In qualunque ipotesi <strong>di</strong> risanamento che si voglia proporre, i volumi <strong>di</strong><br />
roccia e terre sciolte da movimentare sono talmente imponenti da rendere<br />
in primo luogo improponibile l’ “opzione zero" e in secondo luogo da non<br />
ammettere alcuna soluzione tale da non implicare un'attività <strong>di</strong> ulteriore<br />
estrazione/movimentazione da finalizzalizzare alla pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> una<br />
nuova morfologia del terreno che consenta, oltre alla messa in sicurezza<br />
dei luoghi, il recupero, per quanto possibile, delle caratteristiche<br />
paesaggistico-ambientali che consentano, altresì, un rapido, sicuro ed<br />
economicamente conveniente riutilizzo dell'area.<br />
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2.0 LA NORMATIVA URBANISTICA DI RIFERIMENTO<br />
2.1 Quadro <strong>di</strong> riferimento normativo<br />
• L.R. n° 39/1984 Piani <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Territoriale <strong>di</strong> nuova generazione, i<br />
PTC;<br />
• L.U.R. n° 36/1997 Legge Urbanistica Regionale, un testo <strong>di</strong> unico <strong>di</strong><br />
riferimento;<br />
PIANI DI LIVELLO REGIONALE<br />
• PTR piano territoriale regionale ai sensi dell’art. 3 e 8 LEGGE REGIONALE 4<br />
settembre 1997 n. 36 36/1997 (il 6 agosto 2003 la Giunta Regionale ha<br />
presentato al Consiglio il progetto <strong>di</strong> piano in vista della sua adozione ai sensi<br />
dell’art. 14 della L.R. n. 36/1997)<br />
• PTCP piano <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento paesaggistico ai sensi del ex L.R. n° 39/1984<br />
(approvato con DCR n°6/1990 e con successivi aggiornamenti) • PTC della<br />
costa ai sensi del ex L.R. n° 39/1984 (approvato con DCR n°64/2000)<br />
PIANI DI SETTORE DI LIVELLO REGIONALE (art. 11 comma 3 LEGGE<br />
REGIONALE 4 settembre 1997 n. 36/1997)<br />
• Piano delle attività <strong>di</strong> cava (approvato DCR 16/2000).<br />
PIANI DI LIVELLO PROVINCIALE<br />
• PTC provinciale ai sensi dell’art. 20 del D.lgs. 267/2000, dell’art. 57 del D.lgs.<br />
112/1998 e dell’art. 18 e 24 LUR 36/1997 (il piano è stato adottato ai sensi<br />
dell’art. 22 L.R. n. 36/1997 con la D.C. n° 42 del 28 luglio 2005).<br />
PIANI DI SETTORE DI LIVELLO PROVINCIALE (art. 11 comma 3 LUR<br />
36/1997)<br />
• Piano <strong>di</strong> bacino sul rischio idrogeologico dell’ambito del torrente Pora ai sensi<br />
dell’art. 1/comma 1 del D.L.180/1998, convertito in L.267/1998 (approvato con<br />
D.C.P. 47/2003).<br />
P.U.C. <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> approvato con delibera del C.C. n°<br />
105 del 12/12/2007.<br />
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2.2. Gli strumenti sovraor<strong>di</strong>nati<br />
Per quanto riguarda gli strumenti <strong>di</strong> pianificazione <strong>di</strong> “area vasta” l’ambito<br />
interessato dal P.U.O. deve fare riferimento al Piano Territoriale <strong>di</strong><br />
coor<strong>di</strong>namento paesistico (P.T.C.P.), al Piano <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento della<br />
Costa, al Piano territoriale <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento Provinciale (P.T.P.)<br />
2.2.1 Il P.T.C.P.<br />
Per quanto riguarda al Piano Territoriale <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento paesistico<br />
l’intervento interessa le seguenti zonizzazioni:<br />
a. per l’assetto geomorfologico l’ambito ricade, prevalentemente, sotto<br />
il regime <strong>di</strong> trasformazione (TRZ); all’art. 68 delle N. <strong>di</strong> A. si specifica<br />
che “tale regime si applica nelle parti del territorio nelle quali si<br />
registrano, sotto il profilo geomorfologico ed idrogeologico, situazioni <strong>di</strong><br />
grave compromissione paesaggistica ed ambientale … l’obiettivo della<br />
<strong>di</strong>sciplina paesistica è quello <strong>di</strong> pervenire entro tempi definiti ad una<br />
trasformazione della situazione in atto che <strong>di</strong>a luogo ad un più<br />
equilibrato rapporto tra l’area interessata ed il contesto”; alcune aree<br />
marginali a monte sono ricomprese in regime ANI-CE, ma su <strong>di</strong> esse il<br />
P.U.O. prevede soltanto interventi <strong>di</strong> rinaturalizzazione compatibili con<br />
tale regime; la parte <strong>di</strong> arenile, a valle dell’Aurelia, è classificata sotto il<br />
regime <strong>di</strong> consolidamento (CO), con l’obiettivo <strong>di</strong> salvaguardare i valori<br />
paesaggistici o <strong>di</strong> fruizione;<br />
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. per l’assetto vegetazionale il regime previsto è, per la parte alta,<br />
quello del consolidamento del bosco <strong>di</strong> angiosperme termofile (BAT-<br />
CO, art. 72 delle N. <strong>di</strong> A.), “l’obbiettivo è quello <strong>di</strong> favorire l’incremento<br />
della superficie boscata e/o <strong>di</strong> migliorare il livello qualitativo sotto i<br />
profili delle funzioni ecologiche della produttività e della fruibilità<br />
ricreativa”; per la parte bassa il regime COL-ISS (art. 58 N <strong>di</strong> A.) non<br />
pone particolari limitazioni.<br />
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c. circa l’assetto inse<strong>di</strong>ativo l’ambito ricade, prevalentemente, sotto il<br />
regime <strong>di</strong> trasformazione TRZ; l’obiettivo della norma ( art. 61 delle N.<br />
<strong>di</strong> A.) è “quello <strong>di</strong> pervenire entro tempi definiti ad una trasformazione<br />
della situazione in atto che <strong>di</strong>a luogo ad un più equilibrato rapporto tra<br />
l’area interessata ed il contesto”; alcune aree, nella parte più a monte<br />
della collina, ricadono in regime <strong>di</strong> conservazione ANI-CE.<br />
Le aree sottoposte a tale regime non sono interessate da interventi <strong>di</strong><br />
tipo costruttivo, ma esclusivamente da opere per la messa in sicurezza<br />
e la rinaturalizzazione del fronte della ex cava che, per la parte più a<br />
monte, ricade in regime <strong>di</strong> conservazione.<br />
Due sono i manufatti emergenti (ME) evidenziati nel P.T.C.P.: uno sul<br />
promontorio della Caprazoppa, verso levante riferito alla torre <strong>di</strong><br />
avvistamento saracena, l’altro a ponente e riferito alla grotta<br />
cosiddetta delle “Arene Can<strong>di</strong>de” <strong>di</strong> enorme interesse archeologico.<br />
Entrambi gli ME ricadono in regime <strong>di</strong> “TRZ”; il P.U.O. si fa carico della<br />
loro conservazione e valorizzazione.<br />
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Il P.U.O. è conforme alle linee <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo ed alla normativa attuativa del<br />
P.T.C.P. e, specialmente per quanto attiene ai problemi archeologici e<br />
paesaggistici, si fa carico <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> interventi finalizzati alla<br />
valorizzazione delle risorse culturali ed ambientali peculiari dell’ambito in<br />
esame.<br />
2.2.2. Piano <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento della Costa<br />
L’intervento non è esplicitamente previsto nel P.T.C. della costa, tuttavia<br />
sia alla Tav. 9c, fascicolo 2.2.2: D ifesa costiera e ripascimento spiagge,<br />
sia alla Tav. 5 fascicolo 2.1: In<strong>di</strong>cazioni generali per la riqualificazione del<br />
territorio, la valorizzazione del paesaggio costiero e la tutela dell’ambiente<br />
marino. (v. tav.2) si possono trovare in<strong>di</strong>cazioni e riferimenti utili per<br />
valutare la congruità <strong>di</strong> quanto previsto nello P.U.O..<br />
Lo P.U.O. può ritenersi conforme al PTC della Costa in quanto realizza gli<br />
in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> riqualificazione paesistica ed urbanistica del sito in quanto si<br />
pone come obiettivo la riqualificazione del territorio, la valorizzazione del<br />
paesaggio costiero e la tutela dell’ambiente marino, la <strong>di</strong>fesa costiera ed il<br />
rinascimento delle spiagge.<br />
2.2.3 Piano Territoriale <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento Provinciale (P.T.C.)<br />
Per quanto attiene al PTC della Provincia <strong>di</strong> Savona l’ipotesi <strong>di</strong><br />
rivalorizzazione del waterfront ed in generale il recupero paesaggistico ed<br />
ambientale delle aree costiere è valutato positivamente; in questo senso<br />
l’intervento delle Arene Can<strong>di</strong>de è espressamente previsto alla tav. 3.a<br />
della “Struttura del Piano” nell’ambito del progetto integrato PI3 –<br />
“Progetto Integrato per l’innovazione dell’offerta turistica costiera e<br />
integrazione con l’entroterra. Città turistica del <strong>Finale</strong>se”.<br />
L’intervento è classificato con la sigla R4 “recupero e riqualificazione aree<br />
ex Ghigliazza – cava Arene Can<strong>di</strong>de”.<br />
Tutte le azioni <strong>di</strong> carattere urbanistico proposte dallo P.U.O. sono coerenti<br />
con le in<strong>di</strong>cazioni del PTC provinciale.<br />
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2.3 Il nuovo Piano Urbanistico Comunale (P.U.C.)<br />
Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> ha recentemente approvato il progetto definitivo del<br />
Piano Urbanistico Comunale (P.U.C.) ai sensi della L.U.R 4/09/97 n° 36<br />
che è <strong>di</strong>ventato definitivamente operante con la deliberazione de C.C. n°<br />
105 del 12/12/2007.<br />
Il nuovo strumento urbanistico prende atto della situazione attuale e delle<br />
in<strong>di</strong>cazioni pervenute al <strong>Comune</strong> e formalizzate in <strong>di</strong>versi incontri e<br />
documenti, circa la nuova destinazione delle aree e le opere <strong>di</strong> bonifica<br />
necessarie per una corretta rinaturalizzazione dei luoghi.<br />
Le aree oggetto <strong>di</strong> P.U.O. fanno parte del Distretto <strong>di</strong> Trasformazione n.1,<br />
DT1, del quale l’area della Cava Ghigliazza rappresenta un sub-<strong>di</strong>stretto<br />
contrad<strong>di</strong>stinto con la lettera “a”: DT1.a, definito “sito profondamente<br />
degradato in quanto mo<strong>di</strong>ficato e sfruttato dall’attività ormai centenaria <strong>di</strong><br />
escavazione”.<br />
Il sub-<strong>di</strong>stretto DT1.a è a sua volta sud<strong>di</strong>viso in due ambiti: l’ambito 1 che<br />
comprende il fronte <strong>di</strong> rinaturalizzazione dei fronti <strong>di</strong> cava, in cui non è<br />
concessa la costruzione <strong>di</strong> alcun tipo <strong>di</strong> volumetria, eccetto la<br />
riqualificazione degli e<strong>di</strong>fici esistenti; l’ambito 2 ove si concentrano le<br />
volumetrie e<strong>di</strong>ficabili.<br />
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Per la definizione dei criteri urbanistici relativi alla bonifica ed al recupero<br />
dell’area il P.U.C. ha fatto riferimento allo “Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Fattibilità”<br />
commissionato all’arch. Bussmann e finalizzato all’in<strong>di</strong>viduazione delle<br />
metodologie <strong>di</strong> intervento ed agli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> massima per la<br />
riqualificazione dei luoghi.<br />
Gli obiettivi e modalità della riqualificazione sotto il profilo delle prestazioni<br />
funzionali del sub-<strong>di</strong>stretto DT.1a sono le seguenti:<br />
cessazione definitiva <strong>di</strong> ogni attività <strong>di</strong> cava (varianti adottate del<br />
P.T.R.A.C. e del P.T.C.P. che decretano la cessazione<br />
<br />
dell’escavazione e la risistemazione delle aree );<br />
eliminazione degli impianti industriali esistenti;<br />
sistemazione - messa in sicurezza - recupero - rinaturalizzazione<br />
delle pareti rocciose;<br />
formazione <strong>di</strong> nuovo arenile su tutto il fronte mare che sottende<br />
l’intervento;<br />
recupero dei percorsi (strada Napoleonica e Torre Colombara)<br />
storici e naturalistici;<br />
creazione <strong>di</strong> un inse<strong>di</strong>amento che valorizzi il notevole potenziale<br />
turistico attrattivo <strong>di</strong> un’area caratterizzata da un’altissima valenza<br />
paesistica e archeologica, costituita dal sito <strong>di</strong> importanza<br />
internazionale delle Arene Can<strong>di</strong>de ad oggi è pressoché<br />
abbandonato e visitabile con <strong>di</strong>fficoltà, per ad<strong>di</strong>venire ad un polo<br />
integrato in cui le funzioni residenziali e turistiche si integrano con<br />
quelle pubbliche (realizzazione <strong>di</strong> area attrezzata per un eventuale<br />
museo e servizi alla zona archeologica);<br />
realizzazione <strong>di</strong> volumetrie residenziali per circa 87.000 mc;<br />
possibilità <strong>di</strong> realizzare ulteriori volumetrie per alberghi e strutture<br />
turistico-ricettive e spazi commerciali;<br />
realizzazione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici ed aree <strong>di</strong> servizio con funzioni pubbliche;<br />
impianti sportivi;<br />
parcheggi pubblici interrati ed a livello per circa mq. 10.000;<br />
parcheggi privati interrati per circa mq 20.000<br />
Le schede per i requisiti <strong>di</strong> congruenza del P.U.C. raccomandano, inoltre,<br />
<strong>di</strong> trovare soluzioni <strong>di</strong> grande qualità architettonica al fine <strong>di</strong> cogliere<br />
l’occasione unica che oggi si offre <strong>di</strong> trasformare un’area lungo la costa<br />
dalle potenzialità straor<strong>di</strong>narie; altrettanta attenzione dovrà essere posta<br />
nel <strong>di</strong>segno dell’impianto urbanistico dell’area, per consentire un<br />
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progressivo sviluppo, tale da pervenire ad un’immagine complessiva<br />
paesistica <strong>di</strong> grande pregio.<br />
Sono stati stu<strong>di</strong>ati in modo particolare i collegamenti con l’area urbana<br />
del Centro <strong>di</strong> Marina, al fine <strong>di</strong> consentire un’integrazione reale del nuovo<br />
inse<strong>di</strong>amento con la città. Per raggiungere questo obbiettivo si è cercato<br />
<strong>di</strong> utilizzare le aree a levante della Caprazoppa in modo adeguato<br />
affinché il collegamento viario fra i due poli possa prescindere dall’utilizzo<br />
della Via Aurelia, il cui frequentissimo congestionamento impe<strong>di</strong>rebbe<br />
tale integrazione ed anzi favorirebbe lo sviluppo <strong>di</strong> un nuovo paese e non<br />
<strong>di</strong> una parte <strong>di</strong> <strong>Finale</strong>.<br />
Si è cercato <strong>di</strong> riutilizzare, per quanto possibile, le gallerie <strong>di</strong>messe,<br />
creando altresì le con<strong>di</strong>zioni per lo spostamento a monte del tracciato<br />
dell’Aurelia, riutilizzando il tracciato dell’attuale galleria ferroviaria che<br />
sarà prossimamente <strong>di</strong>smessa.<br />
Il P.U.C., fissa il tetto massimo della volumetria residenziale ammissibile<br />
in 87.000 mc.; tale <strong>di</strong>mensionamento potrà essere integrato delle<br />
quantità necessarie a garantire, anche in termini <strong>di</strong> bilancio complessivo<br />
<strong>di</strong> fattibilità economica dell’intervento, la realizzabilità <strong>di</strong> quote<br />
significative delle funzioni <strong>di</strong> interesse pubblico <strong>di</strong> tipo turisticoalberghiero,<br />
turistico-ricettivo e <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia pubblica in<strong>di</strong>cate dal Piano<br />
Urbanistico Comunale; la volumetria complessiva non potrà, comunque<br />
superare il tetto <strong>di</strong> 119.000 metri cubi..<br />
Le quantità complessive restano, pertanto, da definire compiutamente in<br />
sede <strong>di</strong> esame del relativo P.U.O. <strong>di</strong> approvazione regionale.<br />
Ciò premesso, il P.U.O. prospetta un <strong>di</strong>mensionamento complessivo<br />
coerente con le in<strong>di</strong>cazioni del P.U.C. vigente.<br />
Per quanto riguarda la descrizione delle caratteristiche <strong>di</strong>mensionali e<br />
quantitative del progetto <strong>di</strong> P.U.O. ed al rapporto con i parametri <strong>di</strong> PUC,<br />
si fa rimando al paragrafo 6.<br />
Pagina 11 <strong>di</strong> 87
Estratto della zonizzazione del P.U.C.<br />
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3.0 GLI STUDI PER LA FATTIBILITÀ DELLA PROPOSTA.<br />
In considerazione delle caratteristiche ambientali, paesaggistiche e<br />
culturali che l’area riveste, il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong>, avvalendosi dei<br />
fon<strong>di</strong> messi a <strong>di</strong>sposizione della Regione Liguria a valere sulla delib. CIPE<br />
n° 13/99, ha promosso la redazione <strong>di</strong> uno “stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità” affidato<br />
all’arch. Bussmann <strong>di</strong> Colonia (Koln - Germania).<br />
Lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità pre<strong>di</strong>sposto definisce tra gli obbiettivi principali quello<br />
della rinaturalizzazione attraverso una dettagliata analisi della situazione<br />
ambientale, una puntuale definizione dei criteri per la riqualificazione<br />
paesaggistica ed una zonizzazione delle aree con in<strong>di</strong>cazione delle<br />
relative funzioni,.<br />
Lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità è stato elaborato sulla scorta <strong>di</strong> alcune linee guida<br />
precedentemente definite <strong>di</strong> comune intesa tra la F.lli Ghigliazza S.p.A., il<br />
<strong>Comune</strong> , la Provincia e la Regione che possono così essere riassunte:<br />
bonifica della cava e messa in sicurezza dei fronti <strong>di</strong> escavazione;<br />
valutazione della possibilità <strong>di</strong> spostamento dell’attuale tracciato della<br />
via Aurelia in relazione al nuovo tracciato ferroviario;<br />
ricostruzione della spiaggia delle “<strong>arene</strong> can<strong>di</strong>de”;<br />
realizzazione <strong>di</strong> una piazza verde interna con imbocco dal mare;<br />
recupero e valorizzazione della zona archeologica;<br />
recupero e valorizzazione dell’area <strong>di</strong> cornice dell’antica via<br />
napoleonica.<br />
A completamento <strong>di</strong> queste in<strong>di</strong>cazioni erano state in<strong>di</strong>viduate le<br />
destinazioni urbanistiche <strong>di</strong> massima, rappresentate in una zonizzazione<br />
preliminare concordata tra la Proprietà e gli Enti interessati e che lo Stu<strong>di</strong>o<br />
<strong>di</strong> Fattibilità ha integralmente recepito (v. zonizzazione allegata).<br />
Lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità è stato assunto come un sistema <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nate <strong>di</strong> tipo<br />
urbanistico-funzionale cui far riferimento nella redazione del P.U.O.; i<br />
margini <strong>di</strong> flessibilità specificati nelle norme <strong>di</strong> attuazione sono quelli<br />
derivanti dalla necessità imprescin<strong>di</strong>bile <strong>di</strong> far coincidere l’esigenza del<br />
risanamento ambientale con quelle <strong>di</strong> carattere pubblico e privato che<br />
dovranno essere tali da garantire la fattibilità economica degli interventi<br />
ipotizzati.<br />
Pagina 13 <strong>di</strong> 92
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4.0 CARATTERISTICHE GENERALI DELL’INTERVENTO<br />
4.1 La bonifica e la rinaturalizzazione<br />
Le caratteristiche e le modalità per l’attuazione degli interventi <strong>di</strong> bonifica<br />
e <strong>di</strong> rinaturalizzazione sono stati desunti dallo Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Fattibilità<br />
dall’arch. Bussmann con la collaborazione dell’arch. Kipar per quanto<br />
attiene alle questioni relative al paesaggio.<br />
Allo stato attuale l’area necessita <strong>di</strong> sostanziali interventi <strong>di</strong> messa in<br />
sicurezza dei versanti interessati dal fronte <strong>di</strong> cava e la rimozione <strong>di</strong> tutte<br />
le situazioni <strong>di</strong> rischio presenti in modo <strong>di</strong>ffuso su tutta l’area.<br />
Le operazioni <strong>di</strong> bonifica e risanamento sono, in linea <strong>di</strong> massima,<br />
propedeutiche alla realizzazione degli interventi residenziali e<br />
urbanizzativi, anche se alcuni lavori <strong>di</strong> sistemazione finale potrebbero<br />
essere eseguiti durante i lavori <strong>di</strong> costruzione delle nuove volumetrie<br />
previste dal P.U.O..<br />
Per la scansione temporale degli interventi si farà riferimento al<br />
programma cronologico dei lavori allegato.<br />
4.2 Criteri per la riqualificazione paesaggistica<br />
Per quanto attiene ai criteri da assumere nelle operazioni <strong>di</strong><br />
riqualificazione paesistica e ambientale sono state recepite integralmente<br />
le in<strong>di</strong>cazioni desunte dallo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità pre<strong>di</strong>sposto dall’arch.<br />
Bussmann dal quale emerge che “le potenzialità che caratterizzano il<br />
paesaggio dell’area della Caprazoppa si possono ricondurre<br />
sinteticamente a quattro aspetti.<br />
1. Alto valore naturalistico-ambientale in quanto l’altopiano carsico e<br />
il promontorio della Caprazoppa sotto il profilo geologico, floristico,<br />
vegetazionale e faunistico, rappresentano un bene unico; le<br />
in<strong>di</strong>cazioni che lo Stu<strong>di</strong>o fornisce riguardano la fascia boschiva ad<br />
elevato valore naturalistico che da est giunge sino al Capo <strong>di</strong><br />
Caprazoppa e che si attesta sin nel centro dell’area ad una quota<br />
più alta. L’apertura deI fronte <strong>di</strong> cava rappresenta il primo passo<br />
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verso la ricucitura con il margine del Bosco del <strong>Finale</strong>se. Si tratta<br />
dì riaccendere l’attenzione verso il paesaggio dell’entroterra,<br />
recuperando le connessioni con i piccoli centri ed integrando le<br />
tracce dei sentieri esistenti.<br />
2. Alto valore storico-culturale. La grotta delle Arene Can<strong>di</strong>de<br />
conserva testimonianze <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti umani preistorici. Si<br />
in<strong>di</strong>viduano numerosi nuclei rurali nel versante verso Verezzi e<br />
numerose emergenze storico-architettoniche nei vicini borghi <strong>di</strong><br />
Borgio Verezzi e Finalborgo. Si tratta <strong>di</strong> ricostituire una rete <strong>di</strong><br />
connessione capace <strong>di</strong> inserire le testimonianza in un più ampio<br />
itinerario turistico-ricreativo.<br />
3. Alto valore percettivo. Le caratteristiche morfologiche e la visibilità’<br />
dell’altopiano e del promontorio, costituiscono gli elementi che<br />
rendono il luogo privilegiato per la visibilità dal mare e da terra un<br />
belvedere sul paesaggio del finalese e <strong>di</strong> Borgio Verezzi. La<br />
riqualificazione dell’asse stradale della via Aurelia (con lo<br />
spostamento dell’attuale percorso veicolare nella galleria che sarà<br />
<strong>di</strong>messa dalla FF.SS.) consentirà <strong>di</strong> realizzare una nuova<br />
passeggiata lungo mare, oltre alla valorizzazione delle spiaggie<br />
grazie ad interventi mirati al ripascimento delle medesime.<br />
4. Incremento della potenzialità turistico-ricettiva del finalese<br />
conseguente alla fruizione turistica dell’area <strong>di</strong> cava riqualificata.<br />
Lo Stu<strong>di</strong>o in<strong>di</strong>vidua gli elementi del paesaggio che rivestono un<br />
importante ruolo per il rilancio dell’area: l’integrazione a livello<br />
morfologico-funzionale con i centri abitati <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> e Borgio<br />
Verezzi e l’introduzione <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> connessione e permeabilità<br />
verso il paesaggio naturale del <strong>Finale</strong>se.<br />
Lo Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità evidenzia, inoltre, che l’area della Caprazoppa<br />
presenta peculiarità <strong>di</strong> tipo paesistico ambientali <strong>di</strong> rilievo, in relazione<br />
alle quali lo Stu<strong>di</strong>o intende porre una particolare attenzione ai processi <strong>di</strong><br />
sviluppo futuro e propone una metodologia <strong>di</strong> lavoro in grado <strong>di</strong><br />
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coniugare le esigenze della proprietà con le potenzialità naturalistiche<br />
dell’area, in un asse temporale <strong>di</strong> imme<strong>di</strong>ata operatività.<br />
4.3 Con<strong>di</strong>zionamenti territoriali<br />
L’area presenta numerosi con<strong>di</strong>zionamenti territoriali, legati in prevalenza<br />
alla presenza storica e se<strong>di</strong>mentata negli ultimi vent’anni dell’attività<br />
estrattiva. Tali con<strong>di</strong>zionamenti sono legati al suolo, alla morfologia,<br />
all’uso pregresso, alle esigenze delle conurbazioni costiere limitrofe.<br />
I con<strong>di</strong>zionamenti legati alle caratteristiche del suolo riguardano:<br />
il substrato calcareo della cava che si presenta particolarmente<br />
arido, perché incapace <strong>di</strong> trattenere a lungo l’acqua e altrettanto<br />
sensibile all’erosione; la spiaggia delle Arene Can<strong>di</strong>de necessita<br />
<strong>di</strong> essere alimentata nel tempo. L’interruzione del versamento in<br />
mare del materiale <strong>di</strong> scarto della cava comporterà infatti la<br />
scomparsa della spiaggia ed anche la erosione progressiva delle<br />
spiagge <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> e Borgio Verezzi.<br />
L’in<strong>di</strong>viduazione del margine <strong>di</strong> cava quale fronte <strong>di</strong> <strong>di</strong>scontinuità<br />
del paesaggio e causa prima dell’interruzione delle frange boscate<br />
ad alto valore naturalistico rappresentano i con<strong>di</strong>zionamenti legati<br />
alla morfologia.<br />
L’uso dell’area <strong>di</strong> cava ha prodotto negli anni una pressochè totale<br />
inaccessibilità del fronte mare ove la via Aurelia <strong>di</strong>viene una vera<br />
e propria barriera fisico-percettiva. La successione delle tre fasce<br />
tipiche “mare-entroterra-bosco” rimane <strong>di</strong> fatto interrotta .<br />
4.4 Linee guida per il paesaggio<br />
La metodologia che lo Stu<strong>di</strong>o adotta è quella della Progettazione<br />
integrata intesa come strumento fondamentale per la costruzione del<br />
processo <strong>di</strong> sviluppo che necessariamente affronta l’esigenza della<br />
messa in sicurezza dell’area con la sistemazione a verde della stessa.<br />
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Il processo <strong>di</strong> recupero dell’area parte dalla necessità <strong>di</strong> valorizzare il<br />
promontorio della Caprazoppa come porta <strong>di</strong> accesso ponentina al<br />
<strong>Finale</strong>se. Questo significa innanzitutto riconoscere l’ambito come il cuore<br />
e motore del processo <strong>di</strong> trasformazione e rilancio attraverso<br />
l’introduzione <strong>di</strong> funzioni pubbliche e private<br />
La valorizzazione avverrà attraverso la creazione <strong>di</strong> servizi, parcheggi,<br />
nuove attrattive per il turismo, puntando alla valorizzazione delle risorse<br />
esistenti sull’altopiano carsico come la presenza della grotta delle Arene<br />
Can<strong>di</strong>de, e delle connessioni con l’altopiano-belvedere da attrezzare con<br />
aree <strong>di</strong> sosta, sentieri riqualificati, percorsi escursionistici ed eventuali<br />
“palestre <strong>di</strong> roccia”, come quelle già esistenti su altre falesie calcaree<br />
finalesi.<br />
Si possono considerare le linee guida per il paesaggio in due fasi: La<br />
prima fase è quella della costruzione dei margini con la costruzione<br />
dell’accessibilità alla torretta, la valorizzazione della caverna delle “Arene<br />
Can<strong>di</strong>de”, la ricostruzione del percorso napoleonico.<br />
Tra le opere prioritarie da realizzare dovrà infatti esserci la sistemazione<br />
del bordo del parco boschivo a confine col fronte <strong>di</strong> cava.<br />
I margini della “ferita” prodotta dall’escavazione devono essere “ricuciti” e<br />
dovrà essere ricostituito il percorso napoleonico e le connessioni con<br />
l’altopiano, con il finalese, e col comune <strong>di</strong> Borgio Verezzi, al fine <strong>di</strong><br />
ricreare le “con<strong>di</strong>zioni al contorno” necessarie per riconnettere l’area al<br />
sistema territoriale <strong>di</strong> contorno.<br />
La seconda fase è quella relativa alla sistemazione a verde e la messa<br />
in sicurezza dei versanti con il recupero dei versanti e messa in<br />
sicurezza, compensazione dell’eventuale avanzamento dei fronti <strong>di</strong> cava<br />
verso nord e connessione della zona a mare con il fronte <strong>di</strong> cava,<br />
realizzazione e inserimento ambientale delle nuove funzioni.<br />
La fattibilità del progetto deve basarsi su un’ipotesi in grado <strong>di</strong> garantire<br />
un “motore” al processo <strong>di</strong> trasformazione e riqualificazione sia dal punto<br />
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<strong>di</strong> vista economico gestionale che in termini <strong>di</strong> immagine, attrattiva,<br />
richiamo per i residenti e i futuri fruitori in genere.<br />
Inoltre gli interventi a mare, necessari per il ripascimento delle spiagge,<br />
saranno realizzati senza danneggiare il il sito Bioitaly marino.<br />
4.4.1 Gli interventi prioritari<br />
Lo Stu<strong>di</strong>o definisce pertanto sotto il profilo paesaggistico-ambientale<br />
quegli interventi necessari alla costruzione del quadro <strong>di</strong> riferimento per<br />
la trasformazione dell’area.<br />
Tali interventi verranno successivamente approfon<strong>di</strong>ti in sede <strong>di</strong><br />
progettazione esecutiva attraverso la definizione <strong>di</strong> criteri tipo afferenti le<br />
tecniche dell’ingegneria naturalistica.<br />
Dall’esame delle in<strong>di</strong>cazioni contenute nello Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità si deduce<br />
che gli interventi prioritari sono i seguenti:<br />
Recupero del rapporto con il bosco del finalese attraverso una<br />
ridefinizione dei margini. Ad est si opera un’integrazione della<br />
fascia ad alto valore naturalistico sia garantendo l’accessibilità alla<br />
torretta sia fornendo una continuità alla fascia che si localizza tra<br />
la residenza e i campi sportivi. Ad ovest si prevede la<br />
realizzazione <strong>di</strong> un percorso che dalla grotta si connetta alla via<br />
Napoleonica.<br />
Restauro/recupero dei fronti <strong>di</strong> cava ove la messa in sicurezza si<br />
accompagna alla in<strong>di</strong>viduazione delle tecniche adeguate per la<br />
sistemazione a verde.<br />
Inserimento paesaggistico delle nuove funzioni per la residenza,<br />
lo sport ed il tempo libero, garantendo una permeabilità in senso<br />
nord-sud. Si prevede la realizzazione <strong>di</strong> un’area a parcheggio e <strong>di</strong><br />
spazi filtro, quali piazze e corti, <strong>di</strong> integrazione all’abitato.<br />
Riattivazione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> percorsi che favoriscano una fruibilità<br />
in senso est-ovest e nord-sud. Tale rete consente sia <strong>di</strong> collegare<br />
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quei percorsi che dall’altopiano <strong>di</strong>scendono verso l’area sia <strong>di</strong><br />
rinnovare il percorso della via Napoleonica.<br />
Riqualificazione della strada Aurelia, attraverso l’inserimento <strong>di</strong> un<br />
percorso ciclopedonale e la realizzazione <strong>di</strong> una terrazza-<br />
belvedere sul mare. In corrispondenza del parcheggio e della<br />
corte principale si definiscono due attraversamenti pedonali che<br />
attraverso due <strong>di</strong>scese conducono al piano della spiaggia.<br />
4.4.2 Criteri d’intervento per le opere <strong>di</strong> rinaturalizzazione<br />
In relazione al quadro d’insieme delle opere a verde previste, al fine <strong>di</strong><br />
definire quegli interventi <strong>di</strong> imme<strong>di</strong>ata realizzazione lungo i margini<br />
dell’area <strong>di</strong> cava, si definiscono cinque situazioni tipo:<br />
connessione con l’altopiano dal fronte dì cava;<br />
connessione sulla Cava Vecchia; percorso Napoleonico e percorso<br />
esistente;<br />
percorso pedonale alla Torretta;<br />
connessione Grotta Arene Can<strong>di</strong>de-tracciato napoleonico;<br />
sistemazione a verde con messa in sicurezza del fronte <strong>di</strong> cava.<br />
La connessione con l’altopiano dal fronte <strong>di</strong> cava parte dalla quota +140<br />
a +220 ed è il tratto <strong>di</strong> raccordo con il percorso esistente che <strong>di</strong>scende<br />
dall’altopiano stesso.<br />
Per i terreni con pendenza inferiore a 30% si prevede, in linea <strong>di</strong><br />
massima, la reintroduzione <strong>di</strong> una vegetazione pioniera con arbusti<br />
ricostruttori della macchia me<strong>di</strong>terranea e consolidamento dei pen<strong>di</strong>i<br />
attraverso opportuni interventi <strong>di</strong> ingegneria naturalistica in relazione<br />
alla pendenza e consistenza del suolo.<br />
Laddove il versante con pendenze superiori si prevede la messa in<br />
sicurezza dei fronti <strong>di</strong> cava, modellamento <strong>di</strong> rampe inserite nelle<br />
gradonate del fronte cava, sistemazione <strong>di</strong> aree con arbusti pionieri o<br />
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specie rupestri calcicole al piede dei gradoni, idrosemina <strong>di</strong> specie<br />
rupestri acalcicole sui fronti in roccia.<br />
La connessione sulla cava vecchia tra il percorso Napoleonico ed il<br />
percorso esistente, è ubicato alle quote +140/+170 e connette il<br />
percorso che arriva dalla Torretta per poi raggiungere l’altopiano<br />
l’altopiano. Qui le pendenze si aggirano intorno alI’80%; in questo caso<br />
si prevede l’impiego <strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> appoggio sui gradoni esistenti, con<br />
modesti interventi per il rimodellamento del versante; la<br />
rinaturalizzazione avverrà attraverso l’impianto <strong>di</strong> arbusti pioneri ai lati<br />
del percorso e idrosemina <strong>di</strong> specie rupestri calcicole sui fronti <strong>di</strong> roccia.<br />
La connessione con l’altopiano dal fronte <strong>di</strong> cava è localizzata lungo il<br />
crinale orientale, caratterizzato da una vegetazione ad alto valore<br />
naturalistico. Il tratto <strong>di</strong> percorso che dalla Torretta giunge al percorso<br />
Napoleonico si sviluppa con pendenze che variano dal 29%-35%- 47%.<br />
Lungo questo tratto si in<strong>di</strong>viduano tre tipologie d’intervento.<br />
risistemazione <strong>di</strong> sentieri esistenti con pulizia della copertura<br />
vegetale e incremento arbusti della macchia me<strong>di</strong>terranea<br />
tramite impianto <strong>di</strong> fitocelle;<br />
intervento <strong>di</strong> riqualificazione con impianto specie pioniere e<br />
arbusti ricostruttori della macchia me<strong>di</strong>terranea e interventi <strong>di</strong><br />
ingegneria naturalistica anti erosione;<br />
vegetazione pioniera arbusti ricostruttori della macchia<br />
me<strong>di</strong>terranea consolidamento dei pen<strong>di</strong>i attraverso opportuni<br />
interventi <strong>di</strong> ingegneria naturalistica in relazione alla pendenza e<br />
consistenza del suolo.<br />
La connessione Grotta Arene Can<strong>di</strong>de e tracciato Napoleonico, avviene<br />
su <strong>di</strong> un versante ad elevata pendenza. i criteri in<strong>di</strong>viduat per la<br />
rinaturalizzazione sono:<br />
Reinserimento <strong>di</strong> vegetazione pioniera arbusti ricostruttori della<br />
macchia me<strong>di</strong>terranea consolidamento dei pen<strong>di</strong>i attraverso<br />
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opportuni interventi <strong>di</strong> ingegneria naturalistica in relazione alla<br />
pendenza e consistenza del suolo;<br />
messa in sicurezza dei fronti <strong>di</strong> cava, modellamento <strong>di</strong> rampe<br />
inserite nelle gradonate del fronte cava, sistemazione <strong>di</strong> aree con<br />
arbusti pionieri o specie rupestri calcicole al piede dei gradoni<br />
,idrosemina <strong>di</strong> specie rupestri acalcicole sui fronti in roccia.<br />
La rinaturalizzazione del fronte <strong>di</strong> cava consente <strong>di</strong> operare<br />
simultaneamente la messa in sicurezza e la sistemazione a verde. Il<br />
fronte è localizzato nella porzione settentrionale dell’area e si sviluppa da<br />
una quota + 80 a +240.<br />
La rimodellazione del versante, in linea <strong>di</strong> massima, si realizzerà con la<br />
creazione <strong>di</strong> gradoni ogni 5 - 7 metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>slivello, messi in sicurezza<br />
attraverso un riporto <strong>di</strong> terra e materiale <strong>di</strong> scarto della cava, a formare<br />
scarpate con pendenza massima <strong>di</strong> 30°; sistemazione a gradonata mista<br />
con talee (ad esempio <strong>di</strong> Ostrya carpinifolia, resistente alla siccità e<br />
tollerante al calcare) e piantine ra<strong>di</strong>cate in fitocella (arbusti pionieri<br />
macchia me<strong>di</strong>terranea); sistemazione <strong>di</strong> un geotessuto sulle parti <strong>di</strong><br />
scarpata tra una gradonata ea l’altra, per trattenere il suolo vegetale;<br />
idrosemina delle scarpate con specie calcicole pioniere della macchia<br />
me<strong>di</strong>terranea; a monte del percorso fosse necessario rinforzare la<br />
scarpata (a forte pendenza) si utilizzeranno terre armate opportunamente<br />
idroseminate con specie calcicole pioniere della macchia me<strong>di</strong>terranea.<br />
Le tipologie <strong>di</strong> intervento enunciate ai precedenti paragrafi sono<br />
schematicamente ed in<strong>di</strong>cativamente illustrate nelle schede grafiche<br />
seguenti.<br />
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Pagina 24 <strong>di</strong> 87
Pagina 25 <strong>di</strong> 92
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5.0 I CRITERI GENERALI DEL PROGETTO<br />
5.1 La questione paesaggistica e ambientale<br />
Ai criteri generali ed alle in<strong>di</strong>cazioni contenute nello Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità si è<br />
attenuto il progetto <strong>di</strong> P.U.O., inteso prioritariamente come un piano <strong>di</strong><br />
“risanamento ambientale” che prevede al suo interno un “programma <strong>di</strong><br />
risanamento della cava” finalizzato alla realizzazione delle opere che si<br />
ritengono necessarie e compatibili per una corretta riqualificazione dell’intero<br />
ambito, attraverso la ridefinizione <strong>di</strong> una forma "fisica" della cava compatibile<br />
con le esigenze <strong>di</strong> tutela del paesaggio.<br />
Il progetto <strong>di</strong> inoltre segue le regole ambientali ed ecologiche contenute nelle<br />
norme <strong>di</strong> congruenza del PUC che fanno a loro volta espresso riferimento allo<br />
stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità Bussmann-Kipar e pongono come opera vincolante e<br />
imprescin<strong>di</strong>bile, per la realizzazione dell’ntero intervento, la rinaturalizzazione<br />
dei fronti <strong>di</strong> cava.<br />
Posizionandosi a monte dell'area <strong>di</strong> cava è facile notare che la zona ha<br />
caratteristiche <strong>di</strong> eccezionale pregio per la panoramicità del luogo, per le<br />
significative memorie storiche <strong>di</strong> cui è pervaso, nonché per la presenza <strong>di</strong> un<br />
mare incontaminato che la fronteggia.<br />
Sono questi i valori che vanno recuperati nella sistemazione finale che<br />
riteniamo non debba limitarsi ad una semplice cicatrizzazione della ferita<br />
ambientale e paesaggistica, ma debba porsi l’obiettivo <strong>di</strong> trasformare in<br />
positivo quello che sino ad oggi è stata considerata una valenza negativa: i<br />
gran<strong>di</strong> vuoti conseguenti all’escavazione, la cui morfologia dovrà essere<br />
valorizzata per una virtuosa ricostruzione dei luoghi, in una prospettiva<br />
ambientalmente sostenibile.<br />
Sotto questo profilo lo stesso Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Fattibilità evidenzia i caratteri<br />
fondamentali del recupero che possiamo così riassumere:<br />
• recupero del rapporto dei boschi del finalese attraverso una ridefinizione dei<br />
margini. Ad est si opera un’integrazione della fascia ad alto valore<br />
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naturalistico, sia garantendo l’accessibilità alla torretta, sia fornendo una<br />
continuità alla fascia che si localizza tra la residenza ed i campi sportivi; ad<br />
ovest si prevede la realizzazione <strong>di</strong> un percorso che dalla grotta si connetta<br />
alla via napoleonica;<br />
• restauro/recupero dei fronti <strong>di</strong> cava ove la messa in sicurezza si<br />
accompagna alla in<strong>di</strong>viduazione delle tecniche adeguate per la<br />
sistemazione a verde;<br />
• inserimento paesaggistico delle nuove funzioni per la residenza, lo sport ed<br />
il tempo libero, garantendo una permeabilità in senso nord-sud;<br />
• riattivazione <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> percorsi che favoriscano una fruibilità anche in<br />
senso est-ovest riattivando i percorsi storici che <strong>di</strong>scendono dall’altopiano e<br />
che intersecano la via napoleonica, anch’essa da riattivare;<br />
• riqualificazione della via Aurelia attraverso l’inserimento <strong>di</strong> un percorso<br />
ciclopedonale e la realizzazione <strong>di</strong> una terrazza belvedere sul mare.<br />
Il P.U.O. recepisce, in linea <strong>di</strong> massima, queste in<strong>di</strong>cazioni.<br />
Da un lato si è pensato <strong>di</strong> mettere in sicurezza il pronte della cava, secondo le<br />
in<strong>di</strong>cazioni contenute nel piano <strong>di</strong> chiusura della cava approvato dall’Ufficio<br />
Cave della Regione Liguria, rimodellando la parte più bassa con la<br />
realizzazione <strong>di</strong> un ampio spazio attrezzato a parco con una grande piscina <strong>di</strong><br />
acqua <strong>di</strong> mare destinata all’uso pubblico, circondato da un inse<strong>di</strong>amento<br />
residenziale che richiama la tipologia inse<strong>di</strong>ativa tipica della Liguria; per la<br />
parte centrale si propone <strong>di</strong> rimodellare la grande depressione al centro cava<br />
con l’apporto <strong>di</strong> materiali derivanti dalla sistemazione della parte alta o, in<br />
alternativa, tramite l’autorizzazione per una <strong>di</strong>scarica <strong>di</strong> inerti.<br />
Per completare la sistemazione dell'area riteniamo altresì opportuno dare alla<br />
parte centrale della cava una forma più naturale, attraverso la realizzazione <strong>di</strong><br />
una vallecola che si estende sino a circa quota 80 m., con una pendenza<br />
attorno ai 30°, corrispondente a quella me<strong>di</strong>a dei versanti naturali della zona<br />
circostante; mentre, per la parte più alta che si estende tra gli 80 ed i 230 m.,<br />
una pendenza massima potrebbe raggiungere anche i 37°. Così operando si<br />
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otterrà una rinaturalizzazione della parte principale del versante che, nel giro <strong>di</strong><br />
pochi lustri, come molti esempi analoghi nel <strong>Finale</strong>se possono confermare,<br />
rapidamente riprenderebbe un assetto vegetazionale equilibrato.<br />
Una soluzione <strong>di</strong> questo tipo presenta numerosi vantaggi sotto il profilo<br />
geologico e geotecnico poiché consente <strong>di</strong> salvaguardare le gran<strong>di</strong> pareti <strong>di</strong><br />
roccia (falesie) presenti nei versanti destro e sinistro della nuova vallecola,<br />
mentre la parte del canalone centrale sarebbe sistemata con gradoni <strong>di</strong> solo 5<br />
metri <strong>di</strong> altezza, ulteriormente resi scabri in fase <strong>di</strong> rifinitura (in sostituzione dei<br />
gradoni da 20 metri come quelli in oggi autorizzati dal piano <strong>di</strong> sistemazione<br />
della cava).<br />
L'impatto paesistico rispetto alla soluzione prevista nel piano <strong>di</strong> chiusura della<br />
cava è completamente <strong>di</strong>verso, considerato che il gradone da 5 metri <strong>di</strong> altezza<br />
per per 10 m. <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà, viene quasi completamente occultato con una<br />
copertura in terre sciolte, mentre il gradone da 7x10, usato per le zone con<br />
pendenza intorno ai 37°, una volta coperto con la coltre vegetale, visivamente<br />
si riduce a 3-4 m, con un aspetto del tutto simile alle normali terrazze del<br />
paesaggio ligure.<br />
Inoltre questi tipi <strong>di</strong> gradoni sono "intrinsecamente" sicuri e non avranno mai<br />
bisogno <strong>di</strong> interventi correttivi o <strong>di</strong> messa in sicurezza.<br />
Le operazioni <strong>di</strong> rimodellamento e <strong>di</strong> sistemazione, per la parte che richiede<br />
ancora scavo, produrranno un materiale <strong>di</strong> risulta costituito da pietra <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> e<br />
calcari dolomitici non più adatti alla produzione <strong>di</strong> calce, ma certamente idonei<br />
per le interventi <strong>di</strong> ripascimento degli arenili che trovano in questo materiale un<br />
eccellente prodotto.<br />
A sistemazione avvenuta saranno ripristinati, ove possibile, gli antichi percorsi,<br />
in particolare la vecchia viabilità napoleonica verrebbe ripristinata o<br />
teoricamente ricostruita e potrebbe essere sistemata l'accessibilità al prezioso<br />
patrimonio delle grotte, in accordo con i competenti Enti.<br />
Tutta la rimodellazione del versante sarà percorsa da una fitta rete <strong>di</strong><br />
canalizzazioni, sia a cielo aperto sia in sottosuolo, atte alla raccolta delle acque<br />
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piovane <strong>di</strong> <strong>di</strong>lavamento. Verranno utilizzate soluzioni assolutamente compatibili<br />
con l’ambiente e con il paesaggio e, al fine <strong>di</strong> non sprecare risorse naturali,<br />
verrà pre<strong>di</strong>sposto un sistema <strong>di</strong> raccolta delle acque meteoriche che saranno<br />
convogliate in apposite cisterne per essere riutilizzate a fini irrigui e per<br />
l’antincen<strong>di</strong>o.<br />
Gli stessi gradoni così rinaturalizzati potranno essere utilizzati anche per il<br />
posizionamento <strong>di</strong> pannelli fotovoltaici al fine <strong>di</strong> realizzare un centrale elettrica<br />
fotovoltaica tale da rendere autonomo, sotto il profilo energetico, l’intero<br />
intervento.<br />
Nel caso in cui siano collocati sui gradoni i pannelli fotovoltaici la copertura<br />
vegetazionale sarà pre<strong>di</strong>sposta in modo tale da rendere la superficie dei<br />
pannelli non visibile dal basso e dal mare, salvaguardando al massimo il<br />
concetto <strong>di</strong> rinaturalizzazione del versante precedentemente illustrato.<br />
Per quanto concerne la fattibilità geologica dell'intervento, non si sono<br />
riscontrate controin<strong>di</strong>cazioni e gli interventi risultano fattibili, come risulta dalla<br />
relazione geologica allegata.<br />
L'arenile antistante tutto il fronte sarà oggetto <strong>di</strong> un ripascimento mirato alla<br />
ricostruzione della spiaggia originaria (per questo obiettivo si propone <strong>di</strong><br />
iniziare al più presto una sperimentazione nell’ambito del protocollo <strong>di</strong> intesa<br />
già siglato con i Comuni costieri il 23-11-98).<br />
Per quanto riguarda il dettaglio delle opere a mare previste per il ripascimento<br />
si rimanda all’allegato F.<br />
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5.2 Caratteristiche e peculiarità dell’ambito oggetto <strong>di</strong> P.U.O.<br />
5.2.1 Aree <strong>di</strong> interesse archeologico<br />
Come elemento <strong>di</strong> particolare interesse presente all’interno dell’ambito oggetto<br />
del P.U.O. deve essere segnalato, in quanto <strong>di</strong> primaria importanza<br />
internazionale, il sito archeologico (meglio conosciuto come grotta delle Arene<br />
Can<strong>di</strong>de), ubicato sul margine superiore del ciglio ovest della ex-cava<br />
Ghigliazza, dal quale proviene l’unica sequenza stratigrafica completa per<br />
l’area me<strong>di</strong>terranea estensiva dal periodo Paleolitico Superiore all’età<br />
bizantina.<br />
Sono inoltre da segnalare le aree sommitali del promontorio, nelle quali<br />
ricerche <strong>di</strong> superficie hanno consentito il rinvenimento <strong>di</strong> manufatti che<br />
in<strong>di</strong>ziano attività inse<strong>di</strong>ative ascrivibili ai perio<strong>di</strong> dell’età bronzo finale e del<br />
ferro. L’importanza <strong>di</strong> tali aree, anche se non ancora approfon<strong>di</strong>tamente<br />
indagate, è dovuta, oltre che dalla rilevanza del giacimento, anche alla<br />
prossimità con l’area delle Arene Can<strong>di</strong>de. Il contesto archeologico del finalese<br />
in generale, e quello del territorio su cui sono situate in particolare, presentano<br />
un carattere <strong>di</strong> unicum ed accrescono l’importanza <strong>di</strong> tali locazioni.<br />
La celebrità internazionale <strong>di</strong> tale sito deriva dai fortunatissimi scavi che<br />
Luigi Bernabò Brea (primo Soprintendente Archeologo della Liguria) e Luigi<br />
Car<strong>di</strong>ni (membro dell’Istituto Italiano <strong>di</strong> Paleontologia Umana) condussero negli<br />
anni 1940-42 e 1948-50 nella porzione sud orientale della caverna.<br />
Come noto quegli scavi conseguirono quella che ancora oggi è la più articolata<br />
stratigrafia del Me<strong>di</strong>terraneo (dal Paleolitico superiore fino all’epoca bizantina<br />
ossia dal 26.000 a. C. circa al VII sec. d.C), in un contesto ambientale <strong>di</strong><br />
giacitura estremamente favorevole alla buona conservazione dei reperti,<br />
soprattutto delle ossa e del materiale bruciato. I resti delle 19 sepolture<br />
paleolitiche rinvenute, oltre a costituire uno dei più consistenti complessi<br />
funerari paleolitici del mondo, sono senz’altro quelli <strong>di</strong> gran lunga meglio<br />
conservati, con tutte le implicazioni sulla qualità delle informazioni scientifiche<br />
che gli antropologi possono attingere.<br />
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L’importanza della Caverna delle Arene Can<strong>di</strong>de è testimoniata dai numerosi<br />
testi pubblicati: sei monografie e centinaia <strong>di</strong> pubblicazioni scientifiche, per la<br />
maggior parte in lingua inglese.<br />
A tale assoluto rilievo fra gli addetti ai lavori non corrispondono adeguate forme<br />
<strong>di</strong> fruizione, né del sito, né dei reperti e delle informazioni scientifiche<br />
conseguite dagli stu<strong>di</strong> finora effettuati.<br />
Il sito è visitabile solo occasionalmente da piccoli gruppi, previ macchinosi<br />
accor<strong>di</strong> con la Soprintendenza per i Beni Archeologici.<br />
Gli scavi non hanno mai raggiunto il fondo della caverna, che alcune<br />
prospezioni geoelettriche pongono alcuni metri più in basso della massima<br />
profon<strong>di</strong>tà raggiunta nel 1942 col piccolo sondaggio <strong>di</strong> 2mx2m che centrò in<br />
pieno la sepoltura del principe. E’ perciò possibile che si conservino intatti gli<br />
strati che contengono la registrazione del passaggio/sostituzione fra Uomo <strong>di</strong><br />
Neandertal e Uomo Sapiens, avvenuta attorno a 35000 anni fa.<br />
Avrebbe senso destinare risorse alla ripresa degli scavi se essa avvenisse nel<br />
quadro <strong>di</strong> un intervento strategico più ampio, che miri ad ottimizzare e<br />
armonizzare le opportunità <strong>di</strong> ricerca con le esigenze <strong>di</strong> tutela e le esigenze <strong>di</strong><br />
valorizzazione e uso.<br />
In altre parole gli scavi dovrebbero svolgersi non solo in stretto rapporto<br />
con gli enti locali per arricchire in modo decisivo le collezioni esposte al<br />
Museo <strong>di</strong> Finalborgo, ma dovranno essere pensati in modo da essere essi<br />
stessi evento fruibile.<br />
Tuttavia è evidente che, prima <strong>di</strong> poter raggiungere questo obiettivo, è<br />
necessario completare la campagna <strong>di</strong> scavi e stu<strong>di</strong> già iniziata dalla<br />
competente Soprintendenza ed interrotta ormai già da molti anni per mancanza<br />
<strong>di</strong> fon<strong>di</strong>.<br />
Il progetto <strong>di</strong> risanamento complessivo dell’area contempla anche il parziale<br />
finanziamento delle opere <strong>di</strong> scavo e degli stu<strong>di</strong> necessari per valorizzare il<br />
sito. (ve<strong>di</strong> allegato 1)<br />
Pagina 33 <strong>di</strong> 87
In tal senso è già stato siglato un accordo preliminare tra il soggetto attuatore e<br />
la Soprintendenza Archeologica della Liguria.<br />
Il PUO prevede la realizzazione <strong>di</strong> strutture logistiche e ricettive per i ricercatori<br />
impegnati nelle operazioni <strong>di</strong> scavo. Saranno recuperati parte dei manufatti<br />
industriali esistenti anche al fine <strong>di</strong> collegare le aree poste a <strong>di</strong>versi livelli.<br />
(in<strong>di</strong>viduato con la sigla IC3 nella Tav 7).<br />
Inoltre sarà realizzato un parco territoriale archeologico nella zona a monte<br />
della Grotta delle Arene Can<strong>di</strong>de ove potranno essere ricostruiti i <strong>di</strong>versi<br />
paesaggi preistorici. (ve<strong>di</strong> parco del paesaggio archeologico tav 7).<br />
5.2.2 Percorsi escursionistici<br />
Il secondo elemento <strong>di</strong> particolare interesse e valore sotto il profilo<br />
paesaggistico-ambientale è costituito dai percorsi escursionistici che<br />
rappresentano un’importante via <strong>di</strong> penetrazione e <strong>di</strong> fruizione del territorio.<br />
Apprezzati per gli aspetti panoramici, naturalistico-botanici, e tecnici dagli<br />
appassionati <strong>di</strong> mountain bike, potrebbero contribuire al mantenimento <strong>di</strong> un<br />
flusso turistico anche per tutto l’arco dell’anno. Alcuni <strong>di</strong> questi percorsi sono<br />
stati brutalmente <strong>di</strong>strutti dall’attività <strong>di</strong> escavazione, ma sono ancora leggibili<br />
attraverso le preesistenze al contorno e, comunque facilmente ricostruibili con<br />
l’ausilio delle mappe storiche, altri sono rimasti praticamente invariati; tutti<br />
costituiscono la tangibile memoria storica del livello <strong>di</strong> antropizzazione dell’area<br />
come la strada napoleonica che collegava <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> con l’estremo ponente<br />
della Liguria.<br />
La vicinanza al nodo ferroviario, la possibilità <strong>di</strong> raggiungere gli abitati <strong>di</strong> Gorra,<br />
Borgio ma, soprattutto, Verezzi, la facilità <strong>di</strong> transito e, non ultima, la funzione<br />
<strong>di</strong> raccordo con una più amplia rete escursionistica rappresentano delle<br />
peculiarità che <strong>di</strong>stinguono questa porzione dei sentieri finalesi.<br />
Come per le attività <strong>di</strong> arrampicata tutto ciò ha consentito lo sviluppo <strong>di</strong> attività<br />
terziarie.<br />
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5.2.3 Aree <strong>di</strong> arrampicata<br />
Il terzo elemento caratteristico <strong>di</strong> queste aree del finalese sono meravigliose<br />
falesie quasi sempre idonee come palestre <strong>di</strong> roccia per arrampicate, in<br />
particolare per i cultori del “free climbing”.<br />
L’esposizione delle cinquantaquattro vie d’ascesa già esistenti e fruibili anche<br />
durante i mesi invernali, la <strong>di</strong>versificazione delle superfici arrampicabili e la<br />
graduazione dei livelli <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà affrontabili, incrementano ulteriormente<br />
l’interesse dei cultori per questo sito.<br />
L’ulteriore incremento delle palestre <strong>di</strong> roccia nel territorio finalese, ed in<br />
particolare la fruibilità <strong>di</strong> quelle che offrono con<strong>di</strong>zioni particolarmente<br />
favorevoli, come quelle che potranno essere ricavate sulle falesie bonificate del<br />
fronte <strong>di</strong> cava, permetteranno un incremento sostanziale <strong>di</strong> stabili flussi turistici<br />
a carattere nazionale e sopranazionale nonché l’implementazione <strong>di</strong> attività <strong>di</strong><br />
supporto specifiche (soccorso e terziario).<br />
5.3 Il sistema infrastrutturale<br />
La riqualificazione <strong>di</strong> un’area vasta come quella della “ex cava Ghigliazza”<br />
implica un’analisi attenta delle conseguenti, necessarie infrastrutture.<br />
Esse con<strong>di</strong>zionano profondamente anche le scelte progettuali e le modalità<br />
d’uso del territorio, imponendo vincoli planivolumetrici <strong>di</strong> forte impatto sulle<br />
soluzioni architettoniche. Inoltre rappresentano una voce <strong>di</strong> costo significativa<br />
negli interventi <strong>di</strong> riconversione, ma soprattutto con<strong>di</strong>zionano e mo<strong>di</strong>ficano<br />
profondamente la riuscita funzionale e ambientale degli interventi <strong>di</strong><br />
riqualificazione.<br />
Il P.U.C. sottolinea che il sistema infrastrutturale stu<strong>di</strong>ato per la trasformazione<br />
del <strong>di</strong>stretto non si deve limitare all’accessibilità e alla fruibilità dei nuovi<br />
interventi, ma deve essere una ricucitura con il tessuto già esistente e deve<br />
consentire il recupero e la valorizzazione <strong>di</strong> aree e risorse ora abbandonate e<br />
non fruibili.<br />
Pagina 35 <strong>di</strong> 87
“Il sistema infrastrutturale deve essere ripensato in funzione <strong>di</strong> un<br />
miglioramento delle qualità ambientali, non solo evitando rumori e<br />
inquinamento atmosferico, ma anche migliorandone la resa paesaggistica. In<br />
questa ottica esso <strong>di</strong>venta generatore <strong>di</strong> spazi urbani”.<br />
Nello specifico del D.t1a le problematiche infrastrutturali riguardano<br />
prevalentemente la via Aurelia, in quanto le altre questioni <strong>di</strong> tipo<br />
infrastrutturale “a rete” non presentano particolari problematiche né sotto il<br />
profilo della fornitura dei servizi (acqua, gas, elettricità ecc.) né sotto quello<br />
dell’impatto ambientale.<br />
Per quanto riguarda la via Aurelia il P.U.C. prevede che “a regime” la sede<br />
attuale lungo il mare debba essere spostata all’interno, con la realizzazione <strong>di</strong><br />
una galleria che by-passi il promontorio della Caprazoppa e si ricongiunga<br />
all’attuale sede lungo il rettilineo per Borgio Verezzi.<br />
In tal modo l’attuale sede dell’Aurelia potrebbe essere riutilizzata pre realizzare<br />
piste ciclabili s spazi pubblici; in particolare si potrà realizzare una nuova e più<br />
qualificata passeggiata a mare in continuazione <strong>di</strong> quella che sarà realizzata<br />
nel sub-<strong>di</strong>stretto D.t1.b relativo alle aree Piaggio, al fine <strong>di</strong> saldare<br />
urbanisticamente il nuovo inse<strong>di</strong>amento delle Arene Can<strong>di</strong>de con il centro <strong>di</strong><br />
Fialmarina.<br />
Su questo punto, pur con<strong>di</strong>videndo le motivazioni urbanistiche del P.U.C., la<br />
Regione Liguria ha manifestato più volte la propria perplessità a realizzare una<br />
nuova galleria sotto la Caprazoppa dal momento che, ultimato il nuovo<br />
tracciato ferroviario a monte, potrebbe essere <strong>di</strong>sponibile la galleria della<br />
vecchia linea ferroviaria GE-Ventimiglia da riutilizzare, previo adattamento,<br />
quale sede per una sede alternativa all’attuale tracciato dell’Aurelia.<br />
Il P.U.O. con<strong>di</strong>videndo tale impostazione, si fa carico <strong>di</strong> questo problema tanto<br />
da ritenere che il nuovo inse<strong>di</strong>amento delle “Arene Can<strong>di</strong>de” debba essere<br />
considerato effettivamente completato soltanto quando potrà essere trasferito a<br />
monte il traffico della statale n° 1. Tuttavia, poiché l’avverarsi <strong>di</strong> tale eventualità<br />
non <strong>di</strong>pende né dal <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Finale</strong>, né dal soggetto attuatore<br />
dell’intervento, si prevede una fase transitoria che pur mantenendo l’Aurelia<br />
Pagina 36 <strong>di</strong> 87
nell’attuale sede, non pregiu<strong>di</strong>chi per il futuro la realizzazione <strong>di</strong> quanto<br />
auspicato, soprattutto per quanto riguarda il collegamento ciclo-pedonale del<br />
nuovo inse<strong>di</strong>amento con il centro urbano <strong>di</strong> <strong>Finale</strong>.<br />
5.4 Il nuovo inse<strong>di</strong>amento<br />
Sotto il profilo del riuso del territorio l’intervento si configura come una ri-<br />
antropizzazione, una sorta <strong>di</strong> recupero <strong>di</strong> una porzione <strong>di</strong> territorio<br />
violentemente sottratta nel corso <strong>di</strong> un secolo alla fruizione collettiva.<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista del “metodo” ci troviamo a dover pianificare un nuovo<br />
inse<strong>di</strong>amento con la coscienza critica <strong>di</strong> chi vorrebbe recuperare questo ambito<br />
territoriale attraverso un recupero <strong>di</strong> tipo prevalentemente naturalistico, dove<br />
ciò che vi si concretizza dovrebbe assumere caratteri che tendono<br />
maggiormente alla “spontaneità”, piuttosto che ad evidenti segni <strong>di</strong><br />
pianificazione urbana e territoriale.<br />
Il nuovo inse<strong>di</strong>amento dovrebbe risultare da una sintesi a priori che la nostra<br />
“coscienza critica” è riuscita a fare aderendo, per quanto ancora possibile, al<br />
mondo della “coscienza spontanea”, cioè a recuperare ciò che si sarebbe fatto<br />
se si fosse continuato ad operare me<strong>di</strong>ante questa.<br />
D’altra parte “la per<strong>di</strong>ta totale <strong>di</strong> coscienza spontanea non è mai possibile,<br />
equivarrebbe ad una per<strong>di</strong>ta totale <strong>di</strong> memoria del proprio progresso civile”.<br />
Per questo l’approccio alla definizione del nuovo modello inse<strong>di</strong>ativo non è<br />
stato quello <strong>di</strong> “ricopiare” un modello inse<strong>di</strong>ativo storico, bensì quello <strong>di</strong><br />
reinterpretare criticamente la nostra memoria, agendo sulla possibilità <strong>di</strong><br />
acquisizione critica del <strong>di</strong>venire continuo, progressivo, processuale della nostra<br />
ere<strong>di</strong>tà culturale.<br />
Abbiamo così cercato <strong>di</strong> reinterpretare in chiave contemporanea tipologie<br />
inse<strong>di</strong>ative ed e<strong>di</strong>lizie coerenti con quelle che storicamente si sono<br />
consolidate nel territorio circostante.<br />
Pagina 37 <strong>di</strong> 87
5.4.1 La tipologia inse<strong>di</strong>ativa<br />
Sotto il profilo della tipologia inse<strong>di</strong>ativa il modello assunto è quello <strong>di</strong> un nucleo<br />
abitato che si sviluppa su un percorso matrice e che si consolida su una<br />
polarità importante, in questo caso rappresentata dal parco con piscina .<br />
All’interno dell’organismo inse<strong>di</strong>ativo, in posizione baricentrica e funzionale alla<br />
valorizzazione massima della “polarità parco” è stata ricavata una piazza che<br />
interrompe la serialità del tessuto e<strong>di</strong>ficato lungo il percorso ed introduce una<br />
polarità attrattiva che conferisce struttura urbana all’inse<strong>di</strong>amento.<br />
La piazza centrale costituisce l’elemento urbano maggiormente caratterizzato<br />
per svolgere funzioni <strong>di</strong> carattere collettivo e fornire servizi <strong>di</strong> interesse<br />
pubblico. In questo modo piazza e parco e piscina si saldano in una sintesi<br />
unitaria <strong>di</strong> reciproca legittimazione.<br />
La piazza è anche il punto <strong>di</strong> partenza dei percorsi che si ripercuotono sul<br />
territorio. Infatti, oltre al percorso veicolare interno che struttura tutto<br />
l’intervento, sono presenti percorsi pedonali che dalla piazza si <strong>di</strong>partono per<br />
raggiungere altre polarità significative dell’intervento dove sono localizzate altre<br />
aree <strong>di</strong> interesse comune che ospitano servizi collettivi (piscina, impianti<br />
sportivi, museali ecc.) e si prolungano sino alla ricongiunzione con gli antichi<br />
percorsi le cui tracce sono ancora evidenti nel territorio circostante non<br />
devastato dal “vulnus” della cava.<br />
Con questa impostazione l’intervento <strong>di</strong> riantropizzazione del territorio proposto<br />
risolve la <strong>di</strong>alettica, apparentemente inconciliabile, tra “rinaturalizzazione” e<br />
“nuova urbanizzazione” attraverso una sintesi virtuosa che utilizza le<br />
funzioni urbane, concentrate nella parte a valle e scarsamente incidenti sul<br />
piano ambientale e paesaggistico, come volano per una più generalizzata<br />
operazione <strong>di</strong> bonifica e recupero <strong>di</strong> valori territoriali altrimenti impossibile.<br />
5.4.2 Le tipologie e<strong>di</strong>lizie<br />
Sotto il profilo della in<strong>di</strong>viduazione delle tipologie e<strong>di</strong>lizie si è fatto riferimento a<br />
quelle riscontrabili negli inse<strong>di</strong>amenti costieri e collinari dell’imme<strong>di</strong>ato intorno<br />
territoriale.<br />
Per quanto riguarda il nucleo principale che si sviluppa lungo la piazza verde<br />
Pagina 38 <strong>di</strong> 87
compreso il nucleo che si protende verso monte, quale ideale conclusione dello<br />
sperone del “glory-hole”, si è fatto riferimento ad una tipologia prevalentemente<br />
seriale mutuata dal tipo a schiera comune a tutta l’area rivierasca.<br />
In particolare, trattandosi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia destinata alla residenza sia primaria che<br />
secondaria, anche il passo della cellula base del tipo e<strong>di</strong>lizio è stato adattato<br />
alle esigenze dell’uso; abbiamo, pertanto, una cellula base me<strong>di</strong>amente<br />
compresa tra 4 e 5 m. <strong>di</strong> fronte variamente combinata con una mezza cellula <strong>di</strong><br />
circa 3 metri.<br />
In generale gli alloggi sono stati previsti con doppio affaccio (doppia cellula in<br />
profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> circa 12 m.; tuttavia trovandoci spesso in presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>slivelli<br />
notevoli si è dovuto ricorrere alla sovrapposizione in altezza <strong>di</strong> due tipi (schiere<br />
doppie in verticale) con parte inferiore contro terra e conseguenti alloggi mono<br />
affaccio; in questi casi, spesso, si è preferito ricorrere alla tipologia cosiddetta<br />
“duplex” al fine <strong>di</strong> compensare i <strong>di</strong>slivelli, ottimizzando la fruizione. Le altezze<br />
delle unità residenziali sono <strong>di</strong>verse ed articolate: più alte intorno alla polarità<br />
costituita dalla piazza e contro la collina, per un migliore inserimento<br />
ambientale, e piu basse nelle frange marginali del tessuto.<br />
Un ragionamento particolare va fatto per i piani terreni. Dal punto <strong>di</strong> vista<br />
morfologico si presentano spesso <strong>di</strong>fferenziati con la presenza <strong>di</strong> strutture<br />
arcuate che sottolineano la <strong>di</strong>mensione della cellula (o mezza cellula) tipo.<br />
La destinazione d’uso varia in relazione alla posizione nel contesto<br />
dell’organismo inse<strong>di</strong>ativo: sulla piazza, sugli spazi pubblici o laddove vi è una<br />
prevalenza <strong>di</strong> percorrenze pubbliche, il piano terreno assume funzione <strong>di</strong><br />
spazio destinato ad attività commerciali o a pubblici esercizi.<br />
Nelle porzioni <strong>di</strong> tessuto sufficientemente ampie da consentire una piccola area<br />
<strong>di</strong> pertinenza antistante la casa, il piano terra è previsto residenziale.<br />
Infine lungo la piazza verde il piano terra costituisce uno zoccolo specialistico<br />
con funzioni non residenziali connesse alla piazza stessa ed alle attività<br />
turistiche previste nell’inse<strong>di</strong>amento.<br />
Come si può riscontrare in tutti gli inse<strong>di</strong>amenti circostanti ad un nucleo<br />
inse<strong>di</strong>ato e strutturato in modo compatto fa da cornice un inse<strong>di</strong>amento<br />
“sparso” composto da unità mono o bifamiliari. Anche in questo caso nella<br />
Pagina 39 <strong>di</strong> 87
parte superiore al nucleo principale, prima <strong>di</strong> arrivare alla zona non inse<strong>di</strong>abile<br />
dove prevalente <strong>di</strong>venta il carattere della rinaturalizzazione, sono state collocati<br />
alcuni e<strong>di</strong>fici isolati anch’essi mutuati dalle tipologie rurali <strong>di</strong>ffuse su tutto<br />
l’ambito <strong>di</strong> riferimento territoriale.<br />
Oltre alle residenze nell’organismo inse<strong>di</strong>ativo sono presenti anche e<strong>di</strong>fici<br />
“specialistici” quali l’albergo e il complesso a<strong>di</strong>bito a talassoterapia, le cui<br />
tipologie, pur con tutte le <strong>di</strong>versificazioni dovute alle <strong>di</strong>fferenti funzioni, sono<br />
mutuate da quelle residenziali, al fine <strong>di</strong> ottenere una omogeneità <strong>di</strong>ffusa su<br />
tutto l’ambito oggetto <strong>di</strong> nuove costruzioni.<br />
L’e<strong>di</strong>ficato è <strong>di</strong>viso in 5 lotti, ognuno con propri tipi e<strong>di</strong>lizi, <strong>di</strong> cui uno<br />
integralmente de<strong>di</strong>cato a strutture pubbliche (lotto 2). Le tavole grafiche che li<br />
descrivono sono gli elaborati 11a-h.<br />
Nel lotto 1 sono inserite le tipologie funzionali RP-residenza, Rc-residenza<br />
convenzionata, TA-albergo e Co-commercio al dettaglio (cfr art. 6 NdA PUC).<br />
Nei lotti 3 e 4 è inserita le tipologia funzionale RP-residenza. Nel lotto 5 è<br />
inserita la tipologia funzionale RP-residenza.<br />
Come già sopra evidenziato l’aspetto degli e<strong>di</strong>fici rispetta i canoni dell’e<strong>di</strong>lizia<br />
tra<strong>di</strong>zionale ligure, declinata nelle sue varie funzioni e tipologie. Più<br />
specificatamente l’e<strong>di</strong>lizia residenziale dei lotti 1 e 3 è assimilabile a quella<br />
spontanea dei borghi liguri sul mare, mentre quella dei lotti 4 e 5 si rifà agli<br />
inse<strong>di</strong>amenti dell’entroterra finalese e nolese, <strong>di</strong>stribuita in borgate o case<br />
isolate. La struttura alberghiera del lotto 1 richiama invece il linguaggio <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici<br />
nobiliari <strong>di</strong> maggiore importanza.<br />
In caso <strong>di</strong> copertura a falde i volumi sono conclusi da cornicioni ed in caso <strong>di</strong><br />
copertura piana da parapetti in muratura con i caratteristici fori <strong>di</strong> scolo. Nelle<br />
murature i pieni predominano sui vuoti e le aperture, più alte che larghe, sono<br />
<strong>di</strong>sposte a <strong>di</strong>segnare un armonia organica non seriale. Il numero dei balconi è<br />
contenuto il più possibile ed il serramenti esterni sono sempre ad ante nei lotti<br />
1 e 3. Solo nei lotti 4 e 5 sono previste anche tapparelle avvolgibili.<br />
I materiali sono quelli legati alla tra<strong>di</strong>zione ligure: si tratta <strong>di</strong> intonaco <strong>di</strong> malta <strong>di</strong><br />
calce per le facciate, pietra locale per le murature a faccia vista, ardesia o<br />
tegole marsigliesi per le coperture, ardesia per soglie, gra<strong>di</strong>ni o davanzali. Le<br />
Pagina 40 <strong>di</strong> 87
mensole dei balconi e i relativi parapetti sono in acciaio o, in caso <strong>di</strong> balconi<br />
con valenza significativa, in marmo. E’ammesso l’uso <strong>di</strong> profilati estrusi in<br />
alluminio per finestre e persiane.<br />
Ulteriori approfon<strong>di</strong>menti sulle modalità costruttive ed elementi tipologici<br />
vengono riportati nel successivo paragrafo 6.3 “descrizione degli inse<strong>di</strong>amenti<br />
per singoli lotti”.<br />
Pagina 41 <strong>di</strong> 87
6.0 CARATTERISTICHE DIMENSIONALI DELL’INTERVENTO<br />
Il progetto si estende su un’area <strong>di</strong> circa 400.203 mq. <strong>di</strong> superficie territoriale,<br />
sud<strong>di</strong>viso nei due ambiti così come previsto dalle “regole <strong>di</strong> trasformazione” <strong>di</strong><br />
cui a Pag. 37 delle norme <strong>di</strong> PUC, <strong>di</strong> cui in particolare mq 133.585 sono relativi<br />
all’ambito 2 (conformi alla flessibilità del 10% come evidenziato nella tabella <strong>di</strong><br />
cui al paragrafo 6.3) sud<strong>di</strong>viso nei lotti da 1 a 5.<br />
L’ambito fisico dell’intervento va oltre i limiti della T.R.Z. che insiste sulla cava.<br />
Include aree a capo della Cava Arene Can<strong>di</strong>de srl (mq 390.060 cr) e per una<br />
modesta porzione proprietà <strong>di</strong> Demanio Pubblico ramo Storico Artistico<br />
Archeologico (grotta delle Arene Can<strong>di</strong>de) e Demanio Pubblico ramo Marina<br />
Mercantile<br />
La Tav. 9 illustra l’in<strong>di</strong>viduazione dei lotti e ambiti con sovrapposizione rispetto<br />
ai perimetri <strong>di</strong> PUC.<br />
In generale il PUO rispetta tutti i parametri urbanistici ed e<strong>di</strong>lizi in<strong>di</strong>cati nelle<br />
schede <strong>di</strong> PUC che, peraltro, dovranno ritenersi in<strong>di</strong>cativi e non vincolanti.<br />
Gli scostamenti introdotti dal PUO sono conseguenti alle osservazioni regionali<br />
apportate al progetto definitivo <strong>di</strong> PUC e recepite dal <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong>.<br />
In particolare per quanto attiene alla mixitè funzionale gli scostamenti sono<br />
dovuti al ri<strong>di</strong>mensionamento complessivo del peso inse<strong>di</strong>ativo.<br />
6.1 Il peso inse<strong>di</strong>ativo e le funzioni urbanistiche<br />
Il <strong>di</strong>mensionamento dello P.U.O. è, in linea con quanto previsto nel P.U.C.<br />
Le cubature esistenti sommano a circa mc. 71.000 le quali saranno demolite ad<br />
esclusione <strong>di</strong> alcuni e<strong>di</strong>fici che saranno conservati in quanto esempi <strong>di</strong><br />
archeologia industriale, rappresentativi delle attività svolte per tutto il secolo<br />
scorso.<br />
Nelle tavole del progetto sono rappresentate le destinazioni e le quantità degli<br />
interventi proposti.<br />
Il PUC definisce oltre alle quantità in gioco, anche il rapporto percentuale tra le<br />
<strong>di</strong>verse funzioni ammesse (residenza, turistico ricettivo, commerciale). Tale<br />
Pagina 42 <strong>di</strong> 87
apporto percentuale è comunque <strong>di</strong> carattere in<strong>di</strong>cativo come peraltro<br />
specificato nel Voto del C.T.U. Provinciale n.° 658 del 28/11/2007.<br />
Tabella <strong>di</strong> raffronto tra le quantità <strong>di</strong> volume da PUC e quelle <strong>di</strong> PUO<br />
DT1.a<br />
Residenziale<br />
(Rp)<br />
Alberghiero<br />
(TA)<br />
Pagina 43 <strong>di</strong> 87<br />
Commerciale<br />
(Co)<br />
TOTALE<br />
P.U.C. P.U.O. P.U.C. P.U.O. P.U.C. P.U.O. P.U.C. P.U.O.<br />
vol 87.000 86.994 * 15.004 * 5.032 * 107.030<br />
sup 28.064 28.063 * 4.840 * 1.480 * 34.383<br />
* quantificazione non in<strong>di</strong>cata dal PUC, da valutare in sede <strong>di</strong> approvazione<br />
del PUO
Tabella delle destinazioni d’uso delle aree oggetto del progetto <strong>di</strong> P.U.O.<br />
DESTINAZIONE<br />
D'USO<br />
TABELLA DESTINAZIONI D'USO<br />
PERCENTUALE<br />
%<br />
SUPERFICIE<br />
mq<br />
Verde Pubblico 4,52 18.083<br />
Verde Parco<br />
Urbano<br />
42,13 168.604<br />
Verde Attrezzato 3,11 12.460<br />
Parco del<br />
paesaggio<br />
archeologico<br />
23,18 92.748<br />
Interesse <strong>Comune</strong> 3,13 12.524<br />
Parcheggio<br />
Pubblico<br />
(a raso)<br />
Spazi e percorsi<br />
pedonali pubblici<br />
Viabilità Pubblica<br />
esistente e <strong>di</strong><br />
progetto<br />
Superficie<br />
Coperta<br />
Residenziale e<br />
Turistico-Ricettiva<br />
Parcheggi Privati<br />
(a raso)<br />
Verde e spazi<br />
Privati<br />
0,87 3.490<br />
3,59 14.354<br />
5,95 23.815<br />
2,86 11.428<br />
0,09 352<br />
10,58 42.345<br />
TOTALE P.U.O. 100,00 400.203<br />
Pagina 44 <strong>di</strong> 87<br />
NOTE<br />
Non computato nel<br />
conteggio degli standard<br />
(verde pubblico)<br />
Nel conteggio degli standard<br />
sono computati anche i<br />
parcheggi interrati<br />
Comprendono: percorsi<br />
pedonali, pista ciclabile e<br />
banchina. A questi vanno<br />
sommati 94 mq coperti<br />
A questi vanno sommati 3.020<br />
mq coperti e/o in galleria
Tabella <strong>di</strong> raffronto dati della mixitè funzionale <strong>di</strong> cui a pag. 38 della scheda <strong>di</strong><br />
PUC (aventi valore in<strong>di</strong>cativo)<br />
MIXITE' FUNZIONALE<br />
PUC PUO<br />
Volume Va totale<br />
mc. mc. %<br />
Rp = 15.000 mc<br />
Co >= 5% Va 5.032 107.030 5%<br />
Vco >= 5.000 mc<br />
Volumi (Va) sud<strong>di</strong>visi per lotto e per destinazioni d'uso<br />
Rp Ec TA Co TOTALE<br />
mc. mc. mc. mc.<br />
Lotto 1 45.649 4.170 15.004 5.032 69.855<br />
Lotto 3 16.191 4.539 20.730<br />
Lotto 4 6.882 6.882<br />
Lotto 5 9.563 9.563<br />
Totale mc. 78.285 8.709 15.004 5.032 107.030<br />
Superfici (Sla) sud<strong>di</strong>vise per lotto e per destinazioni d'uso<br />
Rp Ec TA Co TOTALE<br />
mq. mq. mq. mq.<br />
Lotto 1 14.725 1.345 4.840 1.480 22.391<br />
Lotto 3 5.223 1.464 6.687<br />
Lotto 4 2.220 2.220<br />
Lotto 5 3.085 3.085<br />
Totale mq. 25.253 2.809 4.840 1.480 34.383<br />
Pagina 45 <strong>di</strong> 87
6.2 Gli inse<strong>di</strong>amenti<br />
Gli interventi relativi al nuovo inse<strong>di</strong>amento sono sud<strong>di</strong>visi in due ambiti.<br />
L’ambito 1 comprende la parte <strong>di</strong> rinaturalizzazione dei fronti <strong>di</strong> cava in cui non<br />
è prevista alcuna costruzione eccetto la riqualificazione <strong>di</strong> quella esistente.<br />
L’ambito 2 rappresenta la zona ove sono concentrate le costruzioni previste<br />
che comprendono tutte le funzioni urbanistiche: residenziale, commerciale e<br />
turistico-ricettive.<br />
Il progetto architettonico si inserisce nel più generale contesto del risanamento<br />
ambientale e <strong>di</strong> riassetto paesaggistico che sta alla base dell’intero P.U.O.<br />
Le zone <strong>di</strong> concentrazione volumetrica sono tre: una nella parte più bassa,<br />
quasi in fregio alla via Aurelia, un secondo livello, più rado che lentamente<br />
sfuma verso la tipologia dell’inse<strong>di</strong>amento “sparso”, <strong>di</strong>sposto lungo la strada <strong>di</strong><br />
cornice che collega agli impianti sportivi (VA) posti in corrispondenza del<br />
riempimento del “glory-hole”, e uno nella parte più alta in a<strong>di</strong>acenza alla città<br />
dello sport.<br />
Si è cercato <strong>di</strong> concentrare la maggior parte delle volumetrie nella parte bassa<br />
in quanto sono certamente meno impattanti sotto il profilo paesaggistico e<br />
permettono <strong>di</strong> salvaguardare maggiormente lo scenario naturalistico delle<br />
falesie che circondano l’intervento quasi ad anfiteatro.<br />
I volumi posti a ridosso della via Aurelia sono articolati in tre nuclei: quello<br />
turistico-ricettico (albergo e talassoterapia), quello residenziale e quello<br />
destinato ad attività <strong>di</strong> interesse pubblico, come previsto dalla zonizzazione<br />
recepita nello stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità.<br />
La superficie afferente le strutture ricettive è <strong>di</strong> circa 4.840 mq, <strong>di</strong> Hotel e<br />
Centro TalassoTerapico, mentre quella residenziale è <strong>di</strong> circa 28.063 mq..<br />
L’intervento turistico-ricettivo sarà de<strong>di</strong>cato prevalentemente alla ricettività<br />
specializzata in Talassoterapia.<br />
Questa attività, che dovrà fornire un elevato standard qualitativo <strong>di</strong> servizi,<br />
anche in relazione alla eccellente posizione, potrà garantire presenze<br />
<strong>di</strong>stribuite su tutto l’arco dell’anno.<br />
Le strutture pubbliche sono articolate a levante dell’intervento, dove è previsto<br />
Pagina 46 <strong>di</strong> 87
un palazzetto dello sport con annessi servizi e annessi parcheggi pubblici e a<br />
ponente dove è prevista la realizzazione <strong>di</strong> un museo archeologico con<br />
eventuale accesso meccanizzato alla soprastante grotta. A quota 95, in<br />
corrispondenza del “Glory hole”, è prevista un’area a destinazione sportiva<br />
comprendente attrezzature sportive a raso per i giochi del tennis e del calcio a<br />
7, con sottostanti parcheggi e locali per attività sportive indoor.<br />
Le volumetrie residenziali sono predominanti in quanto si è privilegiata la<br />
funzione abitativa per ovvi motivi economici, considerato l’alto costo della<br />
rinaturalizzazione dell’area.<br />
Per contro, va preso in considerazione il fatto che un inse<strong>di</strong>amento puramente<br />
turistico isolerebbe socialmente l’area dal contesto urbano.<br />
L’idea base del progetto consiste invece nel costruire infrastrutture, servizi,<br />
residenze in modo da poter rendere il complesso realizzato abitato e vissuto<br />
tutto l’anno.<br />
Il nucleo a quota Aurelia si articola su una-due file <strong>di</strong> case a schiera poste su<br />
livelli sfalsati e fronteggianti la piccola piazza verde.<br />
Si ripropone l’atmosfera architettonica dell’antica borgata ligure a contatto con il<br />
mare.<br />
Il nucleo residenziale si affaccia a sud-ovest e presenta come polo <strong>di</strong><br />
aggregazione una piazza aperta su un area verde a prato affacciatesi sulla<br />
piscina, connessa con la passeggiata e dotata <strong>di</strong> superfici commerciali a livello<br />
piazza.<br />
Tutti gli alloggi saranno dotati <strong>di</strong> adeguati parcheggi in sottosuolo. A ridosso<br />
della piazza verde verrà realizzata anche un’adeguata dotazione <strong>di</strong> parcheggi<br />
pubblici sia a raso che in struttura in funzione delle attività portuali. La viabilità<br />
<strong>di</strong> servizio per i parcheggi è stata stu<strong>di</strong>ata in modo da limitare la circolazione<br />
veicolare all’interno del nucleo residenziale.<br />
Tutti gli alloggi sono dotati <strong>di</strong> spazi per parcheggio privato tali da garantire lo<br />
standard <strong>di</strong> legge <strong>di</strong> 1 m 2 ogni 10 m 3 , tutti realizzati in struttura sotto le<br />
abitazioni .<br />
Gli spazi commerciali sono <strong>di</strong>mensionati in modo da essere classificabili quali<br />
esercizi <strong>di</strong> vicinato in quanto non essendo in presenza <strong>di</strong> un piano commerciale<br />
Pagina 47 <strong>di</strong> 87
per questa zona, si fa riferimento alla delibera regionale in materia.<br />
6.3 Descrizione degli inse<strong>di</strong>amenti per singoli lotti<br />
L’ambito 2 è <strong>di</strong>viso in 5 lotti, ognuno con propri parametri e<strong>di</strong>lizi. Le tavole<br />
grafiche che descrivono il rispetto delle regole progettuali sono gli elaborati 10<br />
e 11 a-h.<br />
Le superfici dei lotti rispettano le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong>mensionali <strong>di</strong> PUC con limitate<br />
variazioni che rientrano, comunque, nei limiti <strong>di</strong> flessibilità dettati dalla norma <strong>di</strong><br />
piano, così come evidenziato nella tabella seguente.<br />
AMBITO<br />
2<br />
Superficie<br />
mq<br />
PUC PUO<br />
Variazione<br />
percentuale<br />
ammessa<br />
Pagina 48 <strong>di</strong> 87<br />
Superficie mq<br />
Variazione<br />
percentu<br />
ale<br />
Lotto 1 39.000 ± 10% 40.027 < 10%<br />
Lotto 2 16.700 ± 10% 16.475 < 10%<br />
Lotto 3 29.000 ± 10% 29.097 < 10%<br />
Lotto 4 23.765 ± 10% 23.455 < 10%<br />
Lotto 5 23.850 ± 10% 24.531 < 10%<br />
Totale 132.315 ± 10% 133.585 < 10%<br />
6.3.1 Lotto 1<br />
Per il lotto 1 è consentita, secondo le regole progettuali dettate dal PUC, una<br />
superficie coperta massima <strong>di</strong> 8005,4 mq. In totale il progetto prevede per il<br />
lotto 1 22.391 mq <strong>di</strong> SLA. Le funzioni inse<strong>di</strong>ate sono RP, TA e CO2. La<br />
funzione RP è stata <strong>di</strong>visa in Rp, residenza privata e Rc, residenza<br />
convenzionata. Le varie superfici del lotto 1, <strong>di</strong>vise per quota e destinazione<br />
d’uso, sono rappresentate graficamente livello per livello nelle tavole 11c-d.<br />
Il rapporto <strong>di</strong> copertura massimo consentito rispetto alla superficie del lotto è<br />
del 20%. La superficie coperta <strong>di</strong> progetto, 7.284 mq, è il 18.20% della<br />
superficie del lotto, 40.027 mq.( tav 10)
Il numero <strong>di</strong> piani è generalmente inferiore a 6, con gli occasionali svettamenti<br />
consentiti a sette piani, per un’altezza complessiva sul livello del mare sempre<br />
inferiore a 29 m (tav 11c, 11d).<br />
La volumetria della funzione turistico-alberghiera (TA) è collocata nella zona<br />
più tranquilla del fronte mare del nuovo intervento e sarà associata ad un<br />
centro talassoterapico, fornendo un servizio alternativo alla ricettività<br />
tra<strong>di</strong>zionale del territorio.<br />
La tipologia e<strong>di</strong>lizia è quella compatta, come definita nei criteri generali <strong>di</strong><br />
congruenza delle norme sul DT1a. Si riportano <strong>di</strong> seguito specifiche in<strong>di</strong>cazioni<br />
sulle tipologie e<strong>di</strong>lizie presenti nel lotto 1 per ciascuna funzione<br />
Funzione TA-albergo<br />
La struttura alberghiera situata all’estremità occidentale del Lotto 1 è associata<br />
ad un centro talassoterapico (Tav 11a-b). Il complesso risponderà alle norme<br />
della LR 11/1982 e successive integrazioni.<br />
Esso è situato sopra una struttura interrata pluripiano contenente un ricovero<br />
imbarcazioni a secco, un parcheggio pubblico e un parcheggio pertinenziale<br />
con numero <strong>di</strong> posti sod<strong>di</strong>sfacente le NdA del PUC.<br />
Il corpo centrale del complesso alberghiero si rifà alla tipologia e<strong>di</strong>lizie delle<br />
<strong>di</strong>more patrizie liguri caratterizzate da un imponente volume parallelepipedo<br />
con facciata decorata in modo classico, aperture gerarchizzate per piani ed una<br />
copertura piramidale. Ad esso sono addossati i corpi secondari delle ali ,<br />
dependances o torri, con l’aggiunta <strong>di</strong> un porticato che cinge il giar<strong>di</strong>no interno.<br />
Il complesso nel suo insieme richiama i gran<strong>di</strong> immobili alberghieri del primo<br />
novecento. Verso il mare e verso ponente il <strong>di</strong>slivello del giar<strong>di</strong>no dell’albergo<br />
con la passeggiata ex aurelia è me<strong>di</strong>ato da una serie si terrazze panoramiche<br />
private ma aperte all’uso pubblico, piantumate con essenze arbustive locali e<br />
pini marittimi ed arredate per il passeggio e la sosta.<br />
Attraversati questi giar<strong>di</strong>ni e <strong>di</strong> seguito il giar<strong>di</strong>no interno con piscina si accede<br />
al piano terra dell’e<strong>di</strong>ficio, dove si trovano la hall, il ristorante ed il centro<br />
talassoterapico. Ai piani superiori, nel corpo principale dell’e<strong>di</strong>ficio o nelle ali<br />
Pagina 49 <strong>di</strong> 87
trovano posto 51 camere da 1 o 2 letti, ognuna con <strong>di</strong>mensioni sufficienti per<br />
una stellatura <strong>di</strong> alto livello. L’e<strong>di</strong>lizia <strong>di</strong> questo complesso si pùo definire<br />
compatta ad associazione <strong>di</strong> blocchi.<br />
Al piano terreno dell’ala prospiciente il parco si trova una piscina comunicante<br />
con la piscina esterna classificata come spazio commerciale.<br />
Al piano seminterrato sotto gli impianti salasso-terapici sono stati ricavati spazi<br />
per lo stoccaggio a secco <strong>di</strong> piccole imbarcazioni per un totale <strong>di</strong> circa mq.<br />
3.800.<br />
Tali spazi saranno collegati con l’arenile attraverso un sottopassaggio sotto la<br />
sede attuale dell’Aurelia.<br />
Funzione RP-residenza<br />
Gli e<strong>di</strong>fici residenziali del lotto 1 sono attestati sulla passeggiata che costeggia<br />
il parco (Tav 11c e d). Il tipo e<strong>di</strong>lizio che si ripete in numerose varianti a destra<br />
ed a sinistra della piazza centrale ha un fronte quadricellulare con il primo<br />
piano porticato ed è caratterizzato da un numero <strong>di</strong> piani variabile da 2 a 5, con<br />
occasionali mansarde costituenti il 6° piano. Le coperture sono in prevalenza a<br />
falde.<br />
Al piano terreno si può accedere dalla passeggiata (quota +9.80m), ma<br />
l’ingresso principale dell’e<strong>di</strong>ficio è sul retro, alla quota della strada (+19,80m). I<br />
vari piani, <strong>di</strong>stribuiti da un corpo scale centrale, sono generalmente occupati da<br />
due bilocali passanti per piano fiancheggianti un bilocale monoaffaccio.<br />
Il complesso che cinge la piazza presenta negozi anche a quota passeggiata<br />
(+9.80m). Il suo aspetto è <strong>di</strong>fferenziato da quello degli a<strong>di</strong>acenti fabbricati da<br />
una maggiore ampiezza dei prospetti, che potranno anche essere decorati con<br />
i trompe l’oeil tipici delle facciate <strong>di</strong>pinte liguri. Diversa anche l’organizzazione<br />
interna: dai corpi scala posti negli angoli della piazza gli alloggi sono <strong>di</strong>stribuiti<br />
con corridoi. Alla quota della strada pubblica, corrispondente al terzo piano, la<br />
residenza lascia spazio ad un belvedere pedonale sulla piazza sottostante.<br />
L’e<strong>di</strong>lizia residenziale del lotto 1 è compatta in linea. Parte della volumetria, una<br />
unità tipo <strong>di</strong> 6 piani posta circa a metà strada tra la piazza e l’albergo, è<br />
destinata ad e<strong>di</strong>lizia convenzionata.<br />
Pagina 50 <strong>di</strong> 87
Funzione CO1/2- commercio al dettaglio<br />
Attività commerciali sono previste sia sulla piazza al piano terreno degli e<strong>di</strong>fici<br />
residenziali sia lungo la passeggiata che vi conduce. Essi rispetteranno tutte le<br />
normative del settore.<br />
6.3.2 Lotto 3<br />
Per il lotto 3 è consentita, secondo le regole progettuali dettate dal PUC, una<br />
superficie coperta massima <strong>di</strong> 5.819,4. In totale il progetto prevede per il lotto 3<br />
6.687 mq si SLA. La funzione inse<strong>di</strong>ata è RP, che è stata <strong>di</strong>visa in Rp,<br />
residenza privata e Rc, residenza convenzionata. Le varie superfici del lotto 3,<br />
<strong>di</strong>vise per quota e destinazione d’uso, sono rappresentate graficamente livello<br />
per livello nella tavola 11e.<br />
Il rapporto <strong>di</strong> copertura massimo consentito rispetto alla superficie del lotto è<br />
del 20%. La superficie coperta <strong>di</strong> progetto, 2.720 mq, è il 9.35% della superficie<br />
del lotto, 29.097 mq.( tav 10).<br />
Il numero <strong>di</strong> piani è generalmente inferiore a 5 per un’altezza complessiva sul<br />
livello del mare sempre inferiore a 19,5 m sul livello del suolo sistemato (tav<br />
13c, 13d). Sono presenti occasionali svettamenti a sei piani, consentiti dalle<br />
regole progettuali.<br />
Per la verifica del rispetto delle regole progettuali <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong>mensionale e<br />
morfologico si rimanda alle tavole grafiche.<br />
La tipologia e<strong>di</strong>lizia è quella compatta, come definita nei criteri generali <strong>di</strong><br />
congruenza delle norme sul DT1a. Si riportano <strong>di</strong> seguito specifiche in<strong>di</strong>cazioni<br />
sulle tipologie e<strong>di</strong>lizie presenti nel lotto 3 per ciascuna funzione:<br />
Funzioni RTA–residenza turistico-alberghiera e Funzione RP-residenza<br />
L’e<strong>di</strong>lizia del lotto 3 è compatta in linea (Tav 11 e). Le descrizioni dei tipi e<strong>di</strong>lizi<br />
delle due funzioni sono associate perché le loro caratteristiche sono uguali tra<br />
loro ed estremamente simili a quelle dell’e<strong>di</strong>lizia residenziale del lotto 1. Identici<br />
Pagina 51 <strong>di</strong> 87
sono i materiali utilizzati ed i criteri <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> aperture e balconi. Per<br />
quanto riguarda la composizione volumetrica complessiva, essa risulta più<br />
complessa che nel lotto 1 perché i fabbricati devono me<strong>di</strong>are il <strong>di</strong>slivello tra la<br />
strada che corre a monte del lotto 1 e quella che sale verso i lotti 4 e 5.<br />
La maggior parte della volumetria è organizzata in un borgo che spicca da una<br />
seconda piazza realizzata sulla copertura <strong>di</strong> un’autorimessa accessibile dal<br />
piano stradale. Al piano terreno i fabbricati possono avere un porticato,<br />
specialmente in corrispondenza dell’ingresso degli alloggi o degli spazi<br />
condominiali. Il piano terreno dell’e<strong>di</strong>ficio più in alto è porticato perché la strada<br />
verso i lotti 4 e 5 passa sotto <strong>di</strong> esso. Le facciate hanno una scansione bi-<br />
tricellulare ed il numero <strong>di</strong> piani varia da 3 a 5. Per via della conformazione del<br />
terreno i volumi sono <strong>di</strong>sposti “a scaletta” seguendo il declivio. Le propaggini<br />
del borgo non prospicienti questa piazza hanno una tipologia corrispondente a<br />
quelle descritte per i lotti 4 e 5.<br />
Gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale convenzionata sono sul lato est della piazza.<br />
6.3.3 Lotto 4<br />
Per il lotto 4 è consentita una superficie coperta massima <strong>di</strong> 2.345,50 mq. In<br />
totale il progetto prevede per il lotto 2.220 mq <strong>di</strong> SLA. La funzione inse<strong>di</strong>ate è la<br />
RP. Le varie superfici del lotto 4, <strong>di</strong>vise per quota, sono rappresentate<br />
graficamente livello per livello nelle tavole 11f-g.<br />
Il rapporto <strong>di</strong> copertura massimo consentito rispetto alla superficie del lotto è<br />
del 15%. La superficie coperta <strong>di</strong> progetto, 1.260 mq, è il 5.37% della superficie<br />
del lotto, 23.455 mq.( tav 11)<br />
Il numero <strong>di</strong> piani è generalmente inferiore a 3, per un’altezza complessiva sul<br />
livello del mare sempre inferiore a 10,5 m sul livello del suolo sistemato (tav<br />
11f-g).<br />
La tipologia e<strong>di</strong>lizia è quella rada, come definita nei criteri generali <strong>di</strong><br />
congruenza delle norme sul DT1a. Si riportano <strong>di</strong> seguito specifiche in<strong>di</strong>cazioni<br />
sulle tipologie e<strong>di</strong>lizie presenti nel lotto 4 per ciascuna funzione:<br />
Pagina 52 <strong>di</strong> 87
Funzione RP-residenza<br />
L’e<strong>di</strong>ficazione dei lotti 4 e 5 è rada. L’aspetto esteriore degli e<strong>di</strong>fici si rifà agli<br />
inse<strong>di</strong>amenti dell’entroterra finalese e nolese. In questi e<strong>di</strong>fici i fronti sono<br />
generalmente alti due o tre piani, ma sono presenti svettamenti anche a quattro<br />
piani. I volumi si accostano o compenetrano secondo il declivio naturale del<br />
terreno e nel caso delle aggregazioni maggiori formano archivolti e percorsi<br />
pedonali comuni a più abitazioni. Sono molto frequenti le fasce-giar<strong>di</strong>no, i<br />
pergolati, le facciate in pietra a faccia vista o con intonaco tinto in impasto e le<br />
finestre prive <strong>di</strong> persiane, mentre rari sono i balconi, che, se presenti, hanno<br />
una esile struttura in acciaio. Le coperture sono in prevalenza piane.<br />
Nella parte bassa del lotto 4 sono presenti le tipologie <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficio isolato<br />
monofamiliare e bifamiliare( TAV 11f-g). Si tratta <strong>di</strong> costruzioni formate da<br />
alloggi <strong>di</strong> oltre 100 mq <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a, <strong>di</strong>sposti su uno o due piani. Ogni alloggio ha<br />
ingresso in<strong>di</strong>pendente ed un’area pertinenziale con accesso carrabile dalla<br />
strada pubblica. I parcheggi pertinenziali sono ricavati in volumi seminterrati<br />
<strong>di</strong>ssimulati nelle fasce <strong>di</strong> sistemazione del terreno.<br />
6.3.4 Lotto 5<br />
Per il lotto 5 è consentita una superficie coperta massima <strong>di</strong> 3.679,65 mq. In<br />
totale il progetto prevede per il lotto 5 3085 mq <strong>di</strong> SLA. Le funzioni inse<strong>di</strong>ate<br />
sono la RP .Di seguito si riporta la tabella riassuntiva delle varie cubature del<br />
lotto 5, <strong>di</strong>vise per quota, rappresentate graficamente livello per livello nella<br />
tavola 11h.<br />
Il rapporto <strong>di</strong> copertura massimo consentito rispetto alla superficie del lotto è<br />
del 10%. La superficie coperta <strong>di</strong> progetto, 1.480 mq, è il 4.86% della superficie<br />
del lotto, 24.531 mq.( tav 11)<br />
Il numero <strong>di</strong> piani è generalmente inferiore a 3, per un’altezza complessiva sul<br />
livello del mare sempre inferiore a 10,5 m sul livello del suolo sistemato (tav<br />
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11h). Sono presenti occasionali svettamenti a quattro piani, consentiti dalle<br />
regole progettuali.<br />
Per la verifica del rispetto delle regole progettuali <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong>mensionale e<br />
morfologico si rimanda alle tavole grafiche.<br />
La tipologia e<strong>di</strong>lizia è quella rada, come definita nei criteri generali <strong>di</strong><br />
congruenza delle norme sul DT1a. Si riportano <strong>di</strong> seguito specifiche in<strong>di</strong>cazioni<br />
sulle tipologie e<strong>di</strong>lizie presenti nel lotto 5, analoghe a quelle del lotto 4, per la<br />
funzione presente :<br />
Funzione RP-residenza<br />
L’e<strong>di</strong>ficazione dei lotti 4 e 5 è rada. L’aspetto esteriore degli e<strong>di</strong>fici si rifà agli<br />
inse<strong>di</strong>amenti dell’entroterra finalese e nolese. In questi e<strong>di</strong>fici i fronti sono<br />
generalmente alti due o tre piani, ma sono presenti svettamenti anche a quattro<br />
piani. I volumi si accostano o compenetrano secondo il declivio naturale del<br />
terreno e nel caso delle aggregazioni maggiori formano archivolti e percorsi<br />
pedonali comuni a più abitazioni. Sono molto frequenti le fasce-giar<strong>di</strong>no, i<br />
pergolati, le facciate in pietra a faccia vista o con intonaco tinto in impasto e le<br />
finestre prive <strong>di</strong> persiane, mentre rari sono i balconi, che, se presenti, hanno<br />
una esile struttura in acciaio. Le coperture sono in prevalenza piane.<br />
Ogni alloggio ha ingresso in<strong>di</strong>pendente ed un’area pertinenziale con accesso<br />
carrabile dalla strada pubblica. I parcheggi pertinenziali sono ricavati in volumi<br />
interrati <strong>di</strong>ssimulati nelle fasce <strong>di</strong> sistemazione del terreno.<br />
Nel lotto 5 la tipologia è rada a schiera (TAV 11h). I gruppi <strong>di</strong> alloggi formano<br />
insiemi articolati con percorsi interni e una piazza belvedere in modo che dal<br />
mare il loro aspetto ricor<strong>di</strong> i nuclei isolati imme<strong>di</strong>atamente sovrastanti la<br />
frazione <strong>di</strong> Varigotti. Gli alloggi <strong>di</strong> questa porzione <strong>di</strong> progetto sono<br />
prevalentemente bilocali e trilocali. La tipologia più frequente è il bilocale<br />
duplex con il soggiorno al piano terreno, che, in ottemperanza alle esigenze<br />
paesaggistiche dell’intervento, permette <strong>di</strong> contenere al massimo il numero dei<br />
balconi e delle aperture finestrate. Il parcheggio pertinenziale è realizzato in<br />
una autorimessa <strong>di</strong> boxes sottostante alle residenze. Al piano terreno sulla<br />
Pagina 54 <strong>di</strong> 87
piazza belvedere è prevista una cubatura commerciale per un’attività <strong>di</strong><br />
ristorazione.<br />
6.4 Criteri generali <strong>di</strong> progettazione: Taglio degli alloggi – <strong>di</strong>rezione della<br />
giacitura<br />
Il numero <strong>di</strong> alloggi previsti nel lotto 1 tra residenza convenzionata e privata è<br />
<strong>di</strong> 177. Ne consegue che la Superficie Lorda Me<strong>di</strong>a<br />
(S.L.M.=Vrp+Vrc/3.1/n.alloggi) è <strong>di</strong> 90 mq, superiore al minimo ammesso <strong>di</strong> 60<br />
mq.<br />
Il numero <strong>di</strong> alloggi previsti nel lotto 3 tra residenza convenzionata e privata è<br />
<strong>di</strong> 75. La Superficie Lorda Me<strong>di</strong>a (S.L.M.=Va/3.1/n.alloggi) è <strong>di</strong> 86 mq.<br />
Il numero <strong>di</strong> alloggi previsti nel lotto 4 è <strong>di</strong> 18. La Superficie Lorda Me<strong>di</strong>a<br />
(S.L.M.=Va/3.1/n. alloggi) è <strong>di</strong> 121 mq.<br />
Il numero <strong>di</strong> alloggi previsti nel lotto 5 <strong>di</strong> residenza privata è <strong>di</strong> 36. La Superficie<br />
Lorda Me<strong>di</strong>a (S.L.M.=Va/3.1/n. alloggi) è <strong>di</strong> 83 mq, quin<strong>di</strong> superiore a quella<br />
minima definita dal PUC pari a 60 mq <strong>di</strong> S.L.M.<br />
Non sono presenti alloggi <strong>di</strong> superficie netta inferiore a 45 mq, come<br />
evidenziato nelle planimetrie in scala 1:200 delle tipologie <strong>di</strong> alloggio nelle<br />
tavole 11a-h.<br />
Si è cercato <strong>di</strong> mantenere la <strong>di</strong>rezione della giacitura degli e<strong>di</strong>fici il più possibile<br />
parallela alla linea <strong>di</strong> costa, per quanto compatibile con l’orografia del terreno,<br />
conformemente alle in<strong>di</strong>cazioni della scheda <strong>di</strong> PUC sul DT1a.<br />
6.5 Criteri qualitativi, spazi pubblici e luoghi centrali<br />
L’e<strong>di</strong>ficazione del lotto 1 è stata pensata in modo da lasciare frequenti scorci<br />
visivi da monte a mare, coincidenti con i percorsi pedonali <strong>di</strong> collegamento tra<br />
la quota della viabilità carrabile e la passeggiata, oltre ai belvedere posti<br />
proprio alla quota della viabilità.<br />
Gli spazi commerciali in progetto sono tutti al piano terreno degli e<strong>di</strong>fici, alcuni<br />
situati lungo la passeggiata e altri sulla piazza centrale del progetto. I parcheggi<br />
Pagina 55 <strong>di</strong> 87
pubblici pertinenziali alle attività commerciali si trovano tutti sotto l’ingombro<br />
degli e<strong>di</strong>fici.<br />
Non spuntano vani tecnici dalle coperture.<br />
I materiali usati per le facciate degli e<strong>di</strong>fici sono quelli che la tra<strong>di</strong>zione<br />
centenaria dell’e<strong>di</strong>lizia ligure ci ha consegnato come i più durevoli: l’intonaco <strong>di</strong><br />
malta <strong>di</strong> calce e la pietra a vista.<br />
La qualità architettonica richiesta dalle norme <strong>di</strong> piano viene perseguita<br />
attraverso un <strong>di</strong>segno che me<strong>di</strong>a le esigenze del vivere moderno, sia negli<br />
spazi privati sia pubblici, con il paesaggio ligure, inteso come stratificazione <strong>di</strong><br />
esperienze antropiche sul territorio. La complessità dei rapporti tra funzioni,<br />
volumetrie e quote altimetriche è stata governata e me<strong>di</strong>ata in progetto fino ad<br />
ottenere un risultato che riteniamo risponda in modo ottimale alle regole<br />
progettuali sia sotto il profilo architettonico, tecnico, paesaggistico e<br />
commerciale.<br />
Al piede degli e<strong>di</strong>fici si offre l’opportunità <strong>di</strong> creare una passeggiata pubblica<br />
con slarghi e piazze. La viabilità che corre alle spalle degli e<strong>di</strong>fici ad una quota<br />
notevolmente maggiore è fiancheggiata da articolati spazi pubblici che<br />
occasionalmente si affacciano sul parco con dei belvedere.<br />
Dalla sistemazione alta del fronte <strong>di</strong> cava risulterà un parco urbano <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>mensione sconosciuta per <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong>, articolato su fasce in pietra o su<br />
pen<strong>di</strong>o naturale, innervato da percorsi pedonali a cordonata e dal ricostituito<br />
sentiero napoleonico.<br />
La zona e<strong>di</strong>ficata a quota maggiore si attesta su una piazza belvedere che avrà<br />
una vista paragonabile a quella da Verezzi.<br />
6.6 Le funzioni pubbliche<br />
Palazzetto dello sport<br />
Il palazzetto dello sport <strong>di</strong> cui ai punti 1 e 5 delle regole progettuali della scheda<br />
<strong>di</strong> PUC del DT1a, sarà realizzato nel Lotto 2 e comprenderà al suo interno<br />
oltre alle funzioni tipiche anche circa 7.975 mq <strong>di</strong> parcamento interrato. Il<br />
progetto dovrà essere redatto dal tecnico in<strong>di</strong>cato dalla A.C.<br />
Pagina 56 <strong>di</strong> 87
La città dello sport<br />
La città dello sport in progetto, <strong>di</strong> cui al punto 2 delle regole progettuali della<br />
scheda <strong>di</strong> PUC del DT1a, è situata nella parte più alta del lotto 5. Essa ha una<br />
superficie <strong>di</strong> circa 12.460 mq (VA), dotata <strong>di</strong> un parcheggio pubblico in<br />
struttura. Oltre ai necessari spazi <strong>di</strong> servizio (spogliatoi, gestione, ecc…) essa<br />
comprende n.1 campo da calcio a 7, n.3 campi da tennis ed una pista<br />
polivalente per la corsa e l’allenamento con aree <strong>di</strong> sosta. Comprenderà inoltre<br />
la piscina in struttura <strong>di</strong> cui al punto 5 delle regole progettuali della scheda <strong>di</strong><br />
PUC del DT1a.<br />
Sito archeologico delle Arene Can<strong>di</strong>de<br />
In ottemperanza alle regole progettuali del PUC, il PUO prevede un percorso <strong>di</strong><br />
accesso al sito archeologico attraverso la nuova area a parco urbano e spazi<br />
de<strong>di</strong>cati alle attività connesse agli scavi.<br />
La sistemazione del sito archeologico sarà attuata in base a specifici accor<strong>di</strong><br />
con la competente Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria (ve<strong>di</strong><br />
allegato 1).<br />
Pagina 57 <strong>di</strong> 87
6.7 IL COMFORT ABITATIVO<br />
Il primo punto <strong>di</strong> cui ci preoccuperemo sarà la messa in sicurezza dei fronti <strong>di</strong><br />
cava, poiché non possiamo immaginare un luogo da offrire al pubblico, anche<br />
in<strong>di</strong>pendentemente dagli inse<strong>di</strong>amenti residenziali e turistici proposti, se non<br />
viene garantita la sicurezza delle falesie soprastanti anche dai rischi minori <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>stacco <strong>di</strong> pietre.<br />
La stabilità globale del versante viene raggiunta con i criteri previsti, in linea <strong>di</strong><br />
massima, dal piano <strong>di</strong> chiusura della cava, mo<strong>di</strong>ficati, ove necessario, al fine <strong>di</strong><br />
ottenere un risultato paesaggisticamente più adeguato alle caratteristiche<br />
morfologiche del sito.<br />
La sicurezza sui singoli fronti <strong>di</strong> cava non rimodellati dovrà essere verificata nel<br />
dettaglio per ogni singolo fronte con sistemazioni che faranno parte integrante<br />
dei progetti esecutivi legati allo P.U.O. poiché <strong>di</strong>penderanno dalle<br />
caratteristiche del fronte definitivo, ma anche dall’uso del territorio.<br />
Saranno infatti <strong>di</strong> volta in volta <strong>di</strong>fese attive, con chiodatura e tiranti nei punti<br />
nevralgici, come per lo sperone che separa la zona alta dalla zona bassa, o<br />
<strong>di</strong>fese passive, come reti in aderenza o fasce <strong>di</strong> rispetto adeguate.<br />
Si sottolinea a questo punto ancora una volta l’opportunutà <strong>di</strong> rimodellare la<br />
parte centrale della cava, passando a gradoni <strong>di</strong> 5-7 metri invece che <strong>di</strong> 20<br />
metri: sotto il profilo ambientale, paesistico e del comfort per il riutilizzo del<br />
territorio la <strong>di</strong>fferenza sarebbe eclatante, poiché con queste pendenze in pochi<br />
anni la rinaturalizzazione agli effetti visivi sarebbe completa. Potrebbe essere<br />
ricavato anche un percorso pedonale molto gradevole, soprattutto in inverno a<br />
ridosso della tramontana, ove ora si hanno solo aspri e <strong>di</strong>rupati gradoni.<br />
Il lavoro potrebbe essere eseguito con tutte le garanzie paesistiche ed<br />
urbanistiche in tempi brevi: lasciando inalterate le attuali pareti è indubbio che<br />
l’impatto sotto il profilo visivo, termico ed acustico sarebbe tale da influire molto<br />
negativamente sulle caratteristiche abitative dell’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> quota 80.<br />
L’abbassamento dei gradoni nella parte centrale del fronte, che va oltre gli<br />
interventi <strong>di</strong> mera messa in sicurezza descritti nella relazione geologica,<br />
sarebbe un elemento qualificante per la cicatrizzazione della cava.<br />
Pagina 58 <strong>di</strong> 87
Una rinaturalizzazione non stravagante, ma <strong>di</strong> alto profilo naturalistico che<br />
riproponga pendenze e morfologia simili a quelle della vallecola contigua al<br />
confine con Borgio Verezzi, potrebbe essere la risposta ad una attesa ormai<br />
quasi secolare al veder ricomposto questo prezioso fronte costiero.<br />
Le scelte degli interventi fisici sull’ambiente operate ai fini del comfort abitativo<br />
possono essere così riassunte:<br />
abbassamento dell’altezza dei gradoni ovunque possibile almeno a 10 metri<br />
e preferibilmente a 5 metri;<br />
rivegetazione ovunque sia possibile;<br />
concentrazione dei nuclei abitativi in zone panoramiche ma prima <strong>di</strong> tutto<br />
defilate dai coni acustici <strong>di</strong>retti provenienti dall’Aurelia;<br />
costruzione <strong>di</strong> barriere naturali ai fini <strong>di</strong> intercettare i suddetti coni acustici.<br />
Infine riteniamo che la promiscuità delle attività, gli inse<strong>di</strong>amenti residenziali<br />
proposti a borgata, i tagli della ricettività turistica e residenziale, conferiscano<br />
quel minimo <strong>di</strong> socialità e presenze destagionalizzate sufficienti a garantire la<br />
vitalità e la qualità abitativa dell’inse<strong>di</strong>amento.<br />
6.8 SUPERAMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE<br />
6.8.1 I percorsi e gli spazi pubblici<br />
Nella progettazione del SUA si è tenuto conto <strong>di</strong> tutte le normative regionali e<br />
nazionali in tema <strong>di</strong> superamento delle barriere architettoniche ed in particolare<br />
delle <strong>di</strong>sposizioni della legge del 9 gennaio 1989, n° 13 e succ. mo<strong>di</strong>ficazioni<br />
ed integrazioni, nonché dei criteri <strong>di</strong> progettazione elencati nel D.M. n. 236 del<br />
14/6/89.<br />
Negli spazi esterni pubblici e nei percorsi <strong>di</strong> accesso degli e<strong>di</strong>fici sono stati<br />
previsti percorsi caratteristiche tali da consentire la mobilità delle persone con<br />
ridotte o impe<strong>di</strong>te capacità motorie o che assicuri loro l'utilizzabilità <strong>di</strong>retta delle<br />
attrezzature, dei parcheggi e dei servizi.<br />
I percorsi presentano sempre pendenze adeguate e un andamento semplice e<br />
regolare e sono privi <strong>di</strong> strozzature, arre<strong>di</strong>, ostacoli <strong>di</strong> qualsiasi natura che<br />
riducano la larghezza utile <strong>di</strong> passaggio o possano causare infortuni. I <strong>di</strong>slivelli<br />
Pagina 59 <strong>di</strong> 87
elevati potranno essere superate da ascensori.<br />
A titolo puramente in<strong>di</strong>cativo si riportano alcune soluzioni conformi da adottare<br />
in caso <strong>di</strong> raccordo tra spazi fruibili a quote <strong>di</strong>fferenti.<br />
Un congruo numero <strong>di</strong> parcheggi pubblici (>del 5%previsto) ha <strong>di</strong>mensioni<br />
idonee per le manovre dei portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap; tali spazi in<strong>di</strong>cati nelle<br />
planimetrie <strong>di</strong> progetto (tav. 17) sono stati previsti in zone particolarmente<br />
accessibili e opportunamente segnalati.<br />
I percorsi accessibili dai <strong>di</strong>sabili e le connesse attrezzature quali ascensori,<br />
elevatori ecc, sono esemplificati nella tavola 17.<br />
Un congruo numero <strong>di</strong> parcheggi pubblici (>del 5%previsto) ha <strong>di</strong>mensioni<br />
idonee per le manovre dei portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap; tali spazi sono stati previsti in<br />
zone particolarmente accessibili e opportunamente segnalati.<br />
Pagina 60 <strong>di</strong> 87
Pagina 61 <strong>di</strong> 87
6.8.2 Il superamento delle barriere architettoniche negli e<strong>di</strong>fici<br />
I percorsi comuni <strong>di</strong> collegamento tra le <strong>di</strong>verse aree a servizi esterne<br />
agli e<strong>di</strong>fici (parcheggi, marciapie<strong>di</strong>, spazi privati condominiali) sono<br />
accessibili, e, se necessario, dotati delle necessarie rampe <strong>di</strong> accesso<br />
per superare tutti i <strong>di</strong>slivelli in progetto.<br />
Un congruo numero <strong>di</strong> parcheggi privati ha <strong>di</strong>mensioni idonee per le<br />
manovre dei portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap; tali spazi in<strong>di</strong>cati nelle planimetrie <strong>di</strong><br />
tav. sono stati previsti in zone particolarmente accessibili e<br />
opportunamente segnalati. I posti auto privati <strong>di</strong> larghezza adeguata per<br />
i <strong>di</strong>sabili sono stati previsti in posizione vicina agli ascensori per ridurre<br />
al massimo la lunghezza dei percorsi obbligati segnalati in planimetria .<br />
Le tipologie previste in progetto sono dotate <strong>di</strong> accessibilità e tramite<br />
ascensore <strong>di</strong>mensionato a norma che sale ai piani residenziali e scende<br />
ai box.<br />
Gli spazi condominiali sono stati previsti <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni idonee per la<br />
percorrenza e la facile manovrabilità.<br />
Gli spazi comuni interni agli alloggi sono <strong>di</strong>mensionati in modo da<br />
consentire la visitabilità a tutti gli alloggi.<br />
Tutti gli alloggi <strong>di</strong> ciascuna delle tipologie residenziali potranno essere<br />
adattati per i <strong>di</strong>sabili con semplici mo<strong>di</strong>fiche ai servizi igienici. Gli alloggi<br />
del piano terra potranno essere adattattati con maggiore facilità ed<br />
usufruiranno anche <strong>di</strong> spazi aperti privati accesibili.<br />
Gli e<strong>di</strong>fici turistico–ricettivi RTA e locali commerciali e ad uso pubblico<br />
si è tenuto conto <strong>di</strong> tutte le normative regionali e nazionali in tema <strong>di</strong><br />
superamento delle barriere architettoniche ed in particolare delle<br />
<strong>di</strong>sposizioni della legge del 9 gennaio 1989, n° 13 e succ. mo<strong>di</strong>ficazioni<br />
ed integrazioni, nonché dei criteri <strong>di</strong> progettazione elencati nel D.M. n.<br />
236 del 14/6/89, pre<strong>di</strong>sponendo quanto necessario per adempiere agli<br />
obblighi <strong>di</strong> legge in sede <strong>di</strong> progetto per il titolo abilitativo.<br />
Pagina 62 <strong>di</strong> 87
7.0 LA DOTAZIONE DI SERVIZI E BILANCIO DEGLI STANDARD<br />
In considerazione dell’enorme <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> aree la dotazione <strong>di</strong><br />
spazi per servizi sia <strong>di</strong> tipo zonale (ossia <strong>di</strong> stretto interesse del<br />
nuovo centro e<strong>di</strong>ficato), sia <strong>di</strong> livello comunale, risulta decisamente<br />
sovra<strong>di</strong>mensionata rispetto agli standard minimi previsti dal’art. 23<br />
delle NGA del PUC.<br />
Oltre alle aree per parcheggi pubblici, che risultano superiori alla<br />
quantità minima prevista dal P.U.C., sono state in<strong>di</strong>viduate numerose<br />
aree per servizi <strong>di</strong> interesse zonale e <strong>di</strong> interesse più generale a<br />
scala comunale.<br />
7.1 Le aree <strong>di</strong> interesse comune (IC)<br />
Sono state in<strong>di</strong>viduate tre aree IC per complessivi mq. 12.707 circa.<br />
Tali aree ospiteranno parte delle funzioni <strong>di</strong> eccellenza che la norma<br />
<strong>di</strong> PUC considera fondamentali per caratterizzare l’intervento <strong>di</strong><br />
trasformazione <strong>di</strong> un’area dalle così elevate potenzialità<br />
paesaggistico-ambientali, ovvero:<br />
1. palazzetto dello sport<br />
2. città dello sport<br />
3. e<strong>di</strong>ficio a servizio del sito archeologico delle <strong>arene</strong> can<strong>di</strong>de<br />
4. piccolo e<strong>di</strong>ficio pubblico<br />
5. piscina in struttura<br />
La zona IC1, <strong>di</strong> circa mq 5.535, è un’area all’interno della quale si<br />
prevede <strong>di</strong> collocare le funzioni <strong>di</strong> cui al punto 1 (Si veda in proposito<br />
quanto già esposto al paragrafo 6.6).<br />
Per quanto riguarda tali funzioni, la progettazione sarà eseguita<br />
<strong>di</strong>rettamente dal <strong>Comune</strong> tramite un progetto unitario.<br />
La zona IC2, <strong>di</strong> circa mq. 713, rappresenta una piazzetta pubblica <strong>di</strong><br />
cerniera tra l’inse<strong>di</strong>amento residenziale del lotto 1 e l’area a verde<br />
pubblico che si affaccia sulla piscina privata collegata al centro <strong>di</strong><br />
talassoterapia.<br />
La zona IC3, <strong>di</strong> circa mq. 6.276, posta a ponente dell’intervento è<br />
un’area racchiusa da falesie molto suggestive, da destinare<br />
prevalentemente ad area archeologica. Essa potrà quin<strong>di</strong> ospitare<br />
Pagina 63 <strong>di</strong> 87
l’e<strong>di</strong>ficio da destinare al museo preistorico e ad un eventuale parco<br />
tematico connesso al sistema <strong>di</strong> grotte ed ai siti <strong>di</strong> interesse<br />
archeologico esistenti al contorno.<br />
7.2 Le aree a verde attrezzato per il gioco e lo sport<br />
Sono state in<strong>di</strong>viduate sull’altopiano che si otterrà a seguito del<br />
riempimento dell’attuale voragine denominata “Glory-Hole” nella parte<br />
più alta del lotto 5, la superficie complessiva della zona a verde VA è <strong>di</strong><br />
circa 12.460 mq. Oltre ai necessari spazi <strong>di</strong> servizio (spogliatoi,<br />
gestione, ecc…) essa comprende un parcheggio pubblico in struttura,<br />
n.1 campo da calcio a 7, n.3 campi da tennis ed una pista polivalente<br />
per la corsa e l’allenamento con aree <strong>di</strong> sosta. Comprenderà inoltre la<br />
piscina in struttura <strong>di</strong> cui al punto 5 delle regole progettuali della scheda<br />
<strong>di</strong> PUC del DT1a.<br />
7.3 Il parco urbano<br />
Avrà una superficie <strong>di</strong> circa 168.604 mq. che non appena l’assetto<br />
vegetazionale conseguente alla rinaturalizzazione avrà raggiunto il<br />
livello minimo del processo evolutivo (circa 10 anni dopo la<br />
piantumazione), costituirà un polmone verde <strong>di</strong> eccezionale rilevanza e<br />
suggestione a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> tutta la collettività.<br />
Nella presente idea progettuale la rivegetazione del sito, unitamente ad<br />
un intervento a basso in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> costruzione, costituisce l’elemento <strong>di</strong><br />
maggior pregio e nel contempo l’aspetto tecnico-botanico da curare con<br />
assoluta attenzione in quanto sarà il fattore <strong>di</strong> più forte valenza<br />
paesaggistica.<br />
I versanti collinari e gli altopiani imme<strong>di</strong>atamente a confine con la cava<br />
presentano una vegetazione interessante, in quanto ancora ricca ed<br />
integra delle speci botaniche tipiche della macchia me<strong>di</strong>terranea (es.<br />
Orniello o Frassino della Manna, Quercia pubescens o Roverella, Pino<br />
d’Aleppo, Leccio, Rosmarino, Pittosporo, Olivo, Cisto, Corbezzolo,<br />
Mirto, Erica, Lentisco, Ilatro, Ginepro, Ginestra, ecc.).<br />
La ricostituzione delle pendenze (35%) proposte da quota 80/100 sino a<br />
quota 240/250 m.s.l.m. permetterebbe <strong>di</strong> ricreare una nuova macchia e<br />
lecceto che costituirà la parte centrale <strong>di</strong> un parco urbano <strong>di</strong> oltre,<br />
Pagina 64 <strong>di</strong> 87
mentre nelle aree inse<strong>di</strong>ate, da quota Aurelia a quota 80/100m.s.l.m.,<br />
sono previsti muri in pietra per terrazzare un ampio uliveto che fascerà<br />
completamente le due borgate e la strada <strong>di</strong> cornice.<br />
Solo le falesie laterali rimarranno a testimonianza dell’o<strong>di</strong>erna attività <strong>di</strong><br />
cava, ma saranno anch’esse corrette e rinaturalizzate sulle cenge.<br />
L’effetto paesistico parallelo si può oggi cogliere nella attigua valle che,<br />
poco più a Ponente della cava, sale dal cimitero posto lungo l’Aurelia<br />
sino a Borgio Verezzi.<br />
Qui macchia me<strong>di</strong>terranea e lecceta, falesie laterali ed identica<br />
pendenza del declivio rappresentano il naturale modello a cui il nostro<br />
progetto è ispirato.<br />
In ogni caso gli interventi proposti risultano in linea con gli in<strong>di</strong>rizzi del<br />
P.T.C.P. ed in particolare con l’in<strong>di</strong>cazione COL-ISS dell’assetto<br />
vegetazionale.<br />
All’interno del parco saranno recuperati i tracciati ideali dei percorsi<br />
storici, soprattutto quello napoleonico, quello che conduce alla grotta<br />
delle “Arene Can<strong>di</strong>de” e quello che collega con la torretta <strong>di</strong> vedetta<br />
saracena; un grande parcheggio a quota 95 m.s.l.m. serviranno da<br />
base per i percorsi escursionistici sia all’interno del parco, sia per i<br />
collegamenti ad altri percorsi esistenti al contorno che collegano<br />
l’ambito con Borgio Verezzi, Final Borgo, l’entroterra del finalese, fino a<br />
congiungersi con quelli dell’”Alta via dei monti Liguri”<br />
7.4 Parcheggi pubblici<br />
La dotazione <strong>di</strong> parcheggi pubblici è pari a circa 13.714 mq per il<br />
residenziale/ricettivo, largamente superiori alla quantità richiesta<br />
dallo standard minimo in rapporto al peso inse<strong>di</strong>ativo e superiore ai<br />
10.000 mq richiesti dal PUC come quantità minima per l’ambito.<br />
Nel complesso le aree pubbliche sopra descritte ammontano a<br />
225.384 mq. circa. La tabella <strong>di</strong> seguito riportata descrive in dettaglio<br />
la quantità <strong>di</strong> standard pubblici reperita, corrispondente alle singole<br />
zone riportate sulla cartografia, rapportata alle quantità minime<br />
richieste.<br />
Pagina 65 <strong>di</strong> 87
7.5 Parcheggi pertinenziali<br />
Secondo la norma <strong>di</strong> PUC i parcheggi pertinenziali devono sod<strong>di</strong>sfare la<br />
quantità minima <strong>di</strong> un parcheggio per ogni alloggio tenendo conto della<br />
superficie minima <strong>di</strong> un decimo della volumetria residenziale in<br />
progetto.<br />
Per quanto riguarda le strutture turistiche (TA e RTA) la dotazione<br />
minima è pari a 1 posteggio per ogni camera oltre ai posteggi <strong>di</strong><br />
servizio.<br />
E’ stabilito comunque un massimo <strong>di</strong> 20.000 mq.<br />
Secondo la tabella sottoriportata la superficie totale dei parcheggi<br />
pertinenziali ammonta a 14.695 mq, superiore al minimo richiesto dalle<br />
norme <strong>di</strong> PUC pari a mq. 8.419 .<br />
Per quanto riguarda i parcheggi pertinenziali del settore commerciale è<br />
sod<strong>di</strong>sfatto la DCR 29/99 (per esercizi <strong>di</strong> vicinato con superficie <strong>di</strong><br />
ven<strong>di</strong>ta inferiore a 250 mq non sono richiesti parcheggi pertinenziali).<br />
7.6 standard urbanistici<br />
Le aree da destinare a standard saranno calcolate in base alla tabella<br />
allegat all’art 23 delle NGA del PUC vigente<br />
La tabella seguente in<strong>di</strong>ca le quantità <strong>di</strong> standard urbanistici conseguiti<br />
con il P.U.O. in raffronto con le quantità minime in<strong>di</strong>cate dal P.U.C.<br />
Pagina 66 <strong>di</strong> 87
DESTINAZIONE D'USO<br />
Verde pubblico<br />
destinato a parco,<br />
gioco e sport<br />
RP<br />
TA<br />
TABELLA STANDARD URBANISTICI<br />
P.U.C.<br />
art.23 delle N.G.A.<br />
60 mq ogni<br />
100mq SLA<br />
60 mq ogni<br />
100mq SLA<br />
CO ---<br />
mq richiesti<br />
16.838<br />
Pagina 67 <strong>di</strong> 87<br />
Intervento NOTE<br />
mq conseguiti<br />
TOTALE 19.742 199.146<br />
Interesse <strong>Comune</strong><br />
RP<br />
8+18 mq<br />
ogni 100mq<br />
SLA<br />
TA ---<br />
CO ---<br />
TOTALE 7.296 12.524<br />
Parcheggio<br />
Pubblico<br />
RP<br />
TA<br />
CO<br />
10 mq ogni<br />
100mq SLA<br />
10 mq ogni<br />
100mq SLA<br />
40 mq ogni<br />
100mq SLA<br />
26.939 VP2+VP3+VP4+VP5+VP7+VA<br />
168.604 VPU1+VPU2<br />
2.904 3.604 VP1+ VP6<br />
7.296 12.524 IC1b+IC2+IC3<br />
2.806 12.006<br />
TOTALE 3.882 13.714<br />
TOTALE<br />
AREE PUBBLICHE<br />
DESTINAZIONE D'USO<br />
Parcheggi Privati<br />
Pertinenziali<br />
TOTALE<br />
RP<br />
P.U.C.<br />
art.23 delle N.G.A.<br />
30 mq ogni<br />
100mq SLA<br />
mq richiesti<br />
P1+P2+P3+P4+P5+P6+P7+P8 a raso<br />
+P14+P15+P16+P17 in struttura<br />
484 811 P12+P13 a raso<br />
592 897 P9+P10+P11a raso<br />
30.920 225.384<br />
mq conseguiti<br />
8.419 12.645<br />
<strong>di</strong> cui 352 a raso e 12,293 in<br />
struttura<br />
TA --- 2.050 in struttura<br />
CO ---<br />
8.419 14.695
7.7 Viabilità<br />
La presenza della SS. Aurelia costituisce un vincolo progettuale non<br />
in<strong>di</strong>fferente.<br />
La presenza del terrapieno dell’Aurelia, costituisce un vincolo<br />
morfologico molto forte che può essere ribaltato in senso positivo.<br />
L’attuale muraglione a monte, opportunamente mo<strong>di</strong>ficato, funge sia da<br />
barriera anti rumore, sia da pista ciclabile e certamente da sicura<br />
infrastruttura pedonale. Attualmente i pedoni e le biciclette si <strong>di</strong>vidono in<br />
modo improprio lo stretto marciapiede sito sul lato mare dell’Aurelia.<br />
La viabilità interna consiste in una strada <strong>di</strong> cornice che porta al nucleo<br />
e<strong>di</strong>ficato ed in una viabilità coperta contro terra finalizzata al<br />
caricamento dei parcheggi dei complessi residenziali ed alberghieri. Si<br />
crea così <strong>di</strong> fatto un circuito tale da non avere traffico veicolare in<br />
superficie tra le aree e<strong>di</strong>ficate.<br />
Come già accennato l’accesso al rimessaggio coperto avviene via mare<br />
<strong>di</strong>rettamente dalla spiaggia e via terra tramite accesso de<strong>di</strong>cato con<br />
ingresso sotto il parcheggio del Centro Talasso Terapico.<br />
Adeguati parcheggi sia privati che pubblici sono organizzati sotto gli<br />
inse<strong>di</strong>amenti ed in fregio all’Aurelia.<br />
Una più modesta viabilità (strada bianca) prosegue sino al crinale della<br />
Caprazoppa, per congiungersi tramite percorsi pedonali (veicolari solo<br />
per mezzi <strong>di</strong> emergenza e <strong>di</strong> accesso ai due fabbricati <strong>di</strong> crinale) con gli<br />
spazi pubblici delle quote superiori del versante <strong>di</strong> Levante, non<br />
sfruttato in progetto né per inse<strong>di</strong>amenti né per altre destinazioni.<br />
La viabilità del progetto <strong>di</strong> S.U.A. viene illustrata nella tav. 8 e nello<br />
stu<strong>di</strong>o specifico elaborato I.<br />
7.8 I percorsi ciclabili<br />
Gli interventi proposti sul fronte <strong>di</strong> cava in fregio alla Aurelia hanno il<br />
duplice obiettivo <strong>di</strong> creare una sorta <strong>di</strong> barriera naturale ai fini del<br />
comfort acustico oltre a garantire la continuità delle percorrenze<br />
pedonali e ciclabili da e per <strong>Finale</strong>.<br />
La futura <strong>di</strong>smissione della rete ferroviaria pone infatti il problema del<br />
suo riuso che, nella volontà della Regione ad utilizzarla anche come<br />
pista ciclabile, deve avere garanzia <strong>di</strong> continuità nelle progettazioni<br />
Pagina 68 <strong>di</strong> 87
costiere interessate dalla <strong>di</strong>smissione della tratta ferroviaria.<br />
Nella progettazione detta continuità è ricreata in quanto si propone<br />
lungo l’Aurelia, ad una quota leggermente sopraelevata, una pista<br />
pedonale-ciclabile che si snoda dall’attuale casello ferroviario alla area<br />
piaggio passando sotto il promontorio nella vecchia galleria della<br />
Aurelia.<br />
7.9 Il parco e la spiaggia<br />
L’intervento maggiormente caratterizzante la porzione fronte mare,<br />
consiste in un parco con piscina, e la ricostituzione del fronte<br />
spiaggia ad oggi quasi completamente scomparso, come meglio<br />
descritto nella relazione idraulica.<br />
Il primo intervento è ricavato in a<strong>di</strong>acenza ed a monte dell’Aurelia.<br />
L’idea del Parco in luogo della Darsena prevista come una delle<br />
possibili soluzioni nello Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Fattibilità, <strong>di</strong>scende dalla<br />
constatazione che le opere foranee avrebbero comportato<br />
l’eliminazione <strong>di</strong> un pur esiguo tratto <strong>di</strong> beach-rock che costituisce in<br />
microambiente tutelato.<br />
Il parco sarà <strong>di</strong> uso pubblico. Dal prato si potrà accedere alla grande<br />
piscina balenabile ed alla spiaggia. L’organizzazione <strong>di</strong> questo<br />
grande spazio, che caratterizza tutto il frontemare dell’intervento ha<br />
la funzione <strong>di</strong> sostituire il <strong>di</strong>retto contatto del mare tramite una piscina<br />
<strong>di</strong> acqua <strong>di</strong> mare a filo orizzonte lunga circa 200 m. Ci sarà una<br />
<strong>di</strong>retta comunicazione con le piscine interne delle strutture<br />
talassoterapiche.<br />
Il solarium della piscina è costituito da un grande prato bordato da<br />
alberi a grande cupola, che creeranno la piacevolezza della “solis<br />
umbra”.<br />
La spiaggia, ormai quasi del tutto scomparsa nel suo tratto <strong>di</strong><br />
Levante e del tutto nel suo tratto <strong>di</strong> Ponente, potrà essere<br />
completamente ricostituita tramite versamento <strong>di</strong> materiale idoneo al<br />
ripascimento.<br />
La stabilizzazione <strong>di</strong> questa sarà descritta nella allegata relazione<br />
idraulica dell’Ing. Paolo Gaggero (v. Elaborato 7).<br />
La spiaggia, che si estenderà per l’intero fronte del progetto nel<br />
Pagina 69 <strong>di</strong> 87
ispetto dell’ambiente tutelato della beach-rock, avrà accesso<br />
pedonale da scale ed ascensori accessibili dalla passeggiata e sarà<br />
dotata <strong>di</strong> un’attrezzatura idonea per l’alaggio.<br />
La dotazione <strong>di</strong> parcheggi pubblici è prevista imme<strong>di</strong>atamente a<br />
monte dell’Aurelia presso l’hotel ed il palazzotto dello sport, con<br />
accessi dalla strada statale per chi proviene da ponente e con un<br />
accesso dalla strada <strong>di</strong> impianto che proviene dalla aera Piaggio<br />
attraverso la galleria esistente per chi proviene da levante.<br />
8.0 SOTTOSERVIZI ED INFRASTRUTTURE A RETE<br />
8.1 L’Acquedotto<br />
L’acquedotto a servizio del nuovo intervento sarà alimentato da un<br />
pozzo artesiano esistente presso l’attuale svincolo tra la Via Aurelia e<br />
la S.P del Melogno. Di qui la tubazione sarà convogliata sotto la<br />
nuova viabilità nella <strong>di</strong>smessa galleria della ferrovia. Al termine della<br />
galleria una centrale <strong>di</strong> pompaggio spe<strong>di</strong>rà l’acqua ad una vasca da<br />
1000 mc sita a quota +105 m s.l.m. Da qui l’acquedotto sarà a<br />
caduta, <strong>di</strong>viso in due dorsali: una per la parte alta del progetto ed una<br />
per la parte bassa. L’elaborato grafico <strong>di</strong> riferimento è la Tavola 14b.<br />
I fabbisogni possono essere preventivati in via <strong>di</strong> larga massima<br />
come segue:<br />
Tipologia Consumo orario<br />
<strong>di</strong> punta<br />
Alloggi n° 316 22 mc/h [calcolato<br />
secondo UNI 9182]<br />
Albergo 51 camere con 1 53,6 mc/h<br />
ristorante – centro termale [calcolato secondo<br />
piscine calde<br />
UNI 9182]<br />
(considerando albergo 4<br />
stelle, una cucina da 150<br />
coperti, una lavanderia per<br />
piano e tovagliato da 1000<br />
kg/giorno e 3 piscine da<br />
15/20 mc cadauna)<br />
Palazzetto dello sport con 21,7 mc/h<br />
piscina (considerando [calcolato secondo<br />
spogliatoi secondo<br />
UNI 9182]<br />
prescrizioni CONI – piscina<br />
affluenza max<br />
contemporanea 100<br />
persone)<br />
Pagina 70 <strong>di</strong> 87<br />
Dimensione<br />
accumulo<br />
50.60 mc [per punta<br />
<strong>di</strong> 2,3h]<br />
134 mc/h [per punta<br />
<strong>di</strong> 2,5h]<br />
Note<br />
sull’impianto<br />
(1)<br />
(1)<br />
86,8 [punta <strong>di</strong> 4 h] (1)
30 unità commerciali<br />
(fabbisogni calcolati<br />
valutando la presenza del<br />
5% <strong>di</strong> attività con specifico<br />
consumo d’acqua es.<br />
lavanderie, pescherie, ecc)<br />
6,4 21,2 [punta <strong>di</strong> 3 h] (1)<br />
TOTALE 103.70 mc/h 292.60 mc<br />
8.2 Rete <strong>di</strong> raccolta delle acque bianche<br />
Tutta la sistemazione della parte non inse<strong>di</strong>ata dell’area sarà<br />
percorsa da una idonea rete <strong>di</strong> canalizzazioni superficiale e interrata.<br />
Le tubazioni <strong>di</strong> raccolta principali delle acque bianche correranno<br />
sotto le principali viabilità <strong>di</strong> progetto sino a due vasche <strong>di</strong> raccolta<br />
con <strong>di</strong>soleatore se<strong>di</strong>mentatore, collegate a due vasche <strong>di</strong> pompaggio<br />
acqua che spe<strong>di</strong>ranno l’acqua ad una vasca <strong>di</strong> raccolta dell’acqua<br />
piovana da 1000 mc sita presso la vasca dell’acquedotto a quota<br />
+105 m. Tale riserva sarà utilizzata per l’irrigazione degli uliveti e<br />
degli spazi pubblici <strong>di</strong> progetto, nonché per eventuali finalità<br />
antincen<strong>di</strong>o, attraverso una rete in<strong>di</strong>pendente parallela all’acquedotto<br />
potabile. L’elaborato grafico <strong>di</strong> <strong>di</strong> riferimento è la Tavola 14b.<br />
8.3 La rete <strong>di</strong> raccolta delle acque nere<br />
La condotta principale a cui si immetteranno gli scarichi delle varie<br />
utenze scenderà dalla parte alta dell’intervento sotto la strada <strong>di</strong><br />
impianto fino al bivio stradale al limite est del progetto, per proseguire<br />
sino al depuratore nell’area Piaggio prima attraverso la galleria<br />
<strong>di</strong>smessa della ferrovia e poi sotto il tracciato della attuale Aurelia. Gli<br />
scarichi delle utenze della parte bassa del progetto saranno<br />
convogliati verso la banchina portuale in una vasca <strong>di</strong> pompaggio. Da<br />
qui i liquami saranno spe<strong>di</strong>ti in quota sino ad una braga <strong>di</strong><br />
immissione nella condotta principale descritta precedentemente.<br />
L’elaborato grafico <strong>di</strong> riferimento è la Tavola 14b. Gli scarichi<br />
possono essere preventivati in via <strong>di</strong> larga massima come segue: Il<br />
calcolo è basato su dati statistici <strong>di</strong> contemporaneità utilizzando le<br />
Unità <strong>di</strong> scarico [US] <strong>di</strong> cui alla norma UNI 9183. La pompa dovrà<br />
essere in grado <strong>di</strong> rilanciare 2.051 unita <strong>di</strong> scarico totali (circa 70<br />
mc/h).<br />
Pagina 71 <strong>di</strong> 87
Tipologia Scarico <strong>di</strong> punta Scarico <strong>di</strong> punta Note sull’impianto<br />
acque bianche acque nere<br />
Alloggi n° 316 280 US [calcolato 1.000 US [calcolato (2)<br />
secondo UNI<br />
9183]<br />
secondo UNI 9183]<br />
Albergo 51 camere con 160 US [calcolato 400 US [calcolato<br />
(2) (3)<br />
1 ristorante – centro secondo UNI secondo UNI 9183]<br />
termale piscine calde<br />
(considerando albergo 4<br />
stelle, una cucina da 150<br />
coperti, una lavanderia<br />
per piano e tovagliato da<br />
1000 kg/giorno e 3 piscine<br />
da 15/20 mc cadauna)<br />
9183]<br />
Palazzetto dello sport 60 US [calcolato 118 US [calcolato<br />
(2) (3)<br />
con piscina<br />
secondo UNI secondo UNI 9183]<br />
(considerando spogliatoi<br />
secondo prescrizioni<br />
CONI – piscina affluenza<br />
max contemporanea 100<br />
persone)<br />
9183]<br />
30 unità commerciali 4 US [calcolato 29 US [calcolato<br />
(2)<br />
(fabbisogni calcolati secondo UNI secondo UNI 9183]<br />
valutando la presenza del<br />
5% <strong>di</strong> attività con specifico<br />
consumo d’acqua es.<br />
lavanderie, pescherie,<br />
ecc)<br />
9183]<br />
TOTALE 504 USn 1.547 USc 2.051 US totali<br />
Si considera esclusa la contemporaneità <strong>di</strong> scarico/svuotamento<br />
delle piscine.<br />
8.4 Reti energetiche<br />
Le reti energetiche saranno composte da:<br />
- Rete gas metano – Italgas<br />
- Rete elettrica – Enel<br />
Nei paragrafi a seguire vengono precisati gli interventi previsti ed i<br />
fabbisogni <strong>di</strong> larga massima dell’intervento.<br />
L’obiettivo in termini energetici è quello <strong>di</strong> contenere i consumi e<br />
realizzare una centrale fotovoltaica in grado <strong>di</strong> produrre i MWh/anno<br />
elettrici richiesti dall’inse<strong>di</strong>amento<br />
La rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione gas - Italgas<br />
La tubazione principale si allaccerà all’attuale termine della rete<br />
Italgas, che si trova presso il lato <strong>di</strong> ponente del Ponte della Via<br />
Pagina 72 <strong>di</strong> 87
Aurelia sul Pora. Dopo un tratto sotto la via Aurelia stessa la condotta<br />
passerà attraverso a <strong>di</strong>smessa galleria della ferrovia, per poi <strong>di</strong>vidersi<br />
presso la rotonda perseguire nei suoi due rami le viabilità <strong>di</strong> impianto<br />
della parte alta e della parte bassa del progetto.<br />
Dalla condotta principale saranno collegate le <strong>di</strong>ramazioni verso le<br />
varie utenze. L’elaborato grafico <strong>di</strong> riferimento è la Tavola 14a.<br />
I fabbisogni possono essere preventivati in via <strong>di</strong> larga massima<br />
come segue:<br />
Tipologia Potenza installata Punta massima<br />
richiesta<br />
Alloggi n° 316 Produzione acqua<br />
calda ad<br />
integrazione solare<br />
5,40 MW<br />
2,70 MW<br />
Albergo 51 camere con<br />
1 ristorante – centro<br />
termale piscine calde<br />
[considerando: albergo 4<br />
stelle una cucine da 150<br />
coperti; una lavanderia<br />
per piano e tovagliato da<br />
1.000 kg/<strong>di</strong> e 3 piscine<br />
calde con 15/20 mc<br />
cadauna]<br />
Palazzetto dello sport<br />
con piscina<br />
[considerando spogliatoi<br />
secondo prescrizioni<br />
CONI – piscina affluenza<br />
max contemporanea 100<br />
persone)<br />
30 unità commerciali<br />
[fabbisogni valutando la<br />
presenza del 5% <strong>di</strong><br />
attività con specifico<br />
consumo d’acqua es.<br />
lavanderie, pescherie,<br />
ecc]<br />
TOTALE (per produzione<br />
acqua calda sanitaria ad<br />
integrazione solare)<br />
Cottura 2,00 MW<br />
Produzione acqua<br />
calda centralizzata<br />
ad integrazione<br />
solare:<br />
0.45 MW<br />
Cucine<br />
0,3 MW<br />
Produzione acqua<br />
calda centralizzata<br />
ad integrazione<br />
solare:<br />
0.57 MW<br />
Produzione acqua<br />
calda se utilizzata<br />
solo per servizi<br />
igienici con solo<br />
lavabi si può<br />
produrre con boiler<br />
elettrici locali<br />
0,00 MW<br />
8,72 MW<br />
Pagina 73 <strong>di</strong> 87<br />
0,30 MW<br />
0.36 MW<br />
0.24 MW<br />
0.57 MW<br />
0,00 MW<br />
4,17 MW<br />
Note sull’impianto<br />
La punta massima <strong>di</strong><br />
consumo è determinata<br />
per acqua calda<br />
sanitaria per una<br />
contemporaneità al<br />
mattino pari al 50%<br />
Cottura<br />
contemporaneità pari al<br />
15% dlla potenza totale<br />
installata<br />
La punta massima <strong>di</strong><br />
consumo <strong>di</strong> acqua calda<br />
sanitaria si è<br />
considerata una<br />
contemporaneità <strong>di</strong> 80%<br />
Cottura<br />
contemporaneità pari a<br />
80% della potenza<br />
totale installata<br />
La punta massima <strong>di</strong><br />
consumo è determinata<br />
considerando una<br />
contemporaneità pari al<br />
100% del totale<br />
installato<br />
La punta massima <strong>di</strong><br />
consumo è determinata<br />
in: Nel caso <strong>di</strong> impianto<br />
autonomo si è<br />
considerata una<br />
contemporaneità <strong>di</strong><br />
“accensione al mattino”<br />
pari al 70% del totale;<br />
Il calcolo è effettuato<br />
considerando la<br />
massima richiesta con<br />
tutto il complesso a<br />
regime e funzionante
La rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione elettrica - Enel<br />
La linea <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a tensione più accessibile in zona è quella <strong>di</strong> Borgio<br />
Verezzi. Questa sarà fatta proseguire attraverso il progetto in<br />
<strong>di</strong>rezione ovest-est verso <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> con alcune <strong>di</strong>ramazioni verso<br />
le cabine Enel in progetto sotto la viabilità <strong>di</strong> impianto. Questo<br />
probabilmente consentirà la <strong>di</strong>smissione della linea area che passa<br />
sul crinale del promontorio della Caprazoppa, con notevole beneficio<br />
ambientale.<br />
Per ogni utenza importante, quali Hotel-talassoterapia, Palazzetto<br />
dello Sport con Piscina, è prevista una Cabina elettrica MT/BT<br />
de<strong>di</strong>cata.<br />
Le restanti utenze, cioè alloggi residenziali, esercizi commerciali, città<br />
dello sport e polo archeologico, saranno <strong>di</strong>stinte tra le cabine 3,4 e 5,<br />
del tipo MT/Utenze. L’elaborato grafico <strong>di</strong> riferimento è la Tavola 14c.<br />
Il fabbisogno energetico può essere stimato come segue:<br />
Tipologia Potenza Punta massima Note sull’impianto<br />
installata richiesta<br />
Alloggi n° 316 1, 05 MW 0,84 MW La punta massima <strong>di</strong><br />
consumo è determinata<br />
nel caso <strong>di</strong> impianto <strong>di</strong><br />
con<strong>di</strong>zionamento<br />
presente nel 50% delle<br />
abitazioni e considerata<br />
una contemporaneità<br />
pari al 80% del totale<br />
installato;<br />
Albergo 51 camere con 0,24 MW 0.2 MW La punta massima <strong>di</strong><br />
1 ristorante – centro<br />
consumo è calcolata in<br />
termale piscine calde<br />
estate con impianto <strong>di</strong><br />
[considerando: albergo 4<br />
con<strong>di</strong>zionamento<br />
stelle una cucine da 150<br />
acceso pari al 85% del<br />
coperti; una lavanderia<br />
per piano e tovagliato da<br />
1.000 kg/<strong>di</strong>e] 3 piscine<br />
calde con 15/20 mc<br />
cadauna]<br />
totale installato;<br />
Palazzetto dello sport<br />
con piscina<br />
[considerando spogliatoi<br />
secondo prescrizioni<br />
CONI – piscina affluenza<br />
max contemporanea 100<br />
persone]<br />
0.08 MW 0.06 MW La punta massima <strong>di</strong><br />
consumo è determinata<br />
pari al 70% del totale<br />
installato;<br />
Pagina 74 <strong>di</strong> 87
30 unità commerciali<br />
[fabbisogni valutando la<br />
presenza del 5% <strong>di</strong><br />
attività con specifico<br />
consumo d’acqua es.<br />
lavanderie, pescherie,<br />
ecc]<br />
0.08 MW 0.07 MW La punta massima <strong>di</strong><br />
consumo è determinata<br />
pari al 75% del totale<br />
installato;<br />
Totale 1,45 MW 1.17 MW<br />
Allo stesso modo può essere stimato il consumo energetico annuo<br />
(che sarà utile per stimare la potenza <strong>di</strong> picco della centrale<br />
fotovoltaica prevista per sopperire alla richiesta energetica<br />
dell’intervento).<br />
Tenendo conto del consumo <strong>di</strong> 316 alloggi, un albergo da 51 camere,<br />
un pallazzetto dello sport con piscina, 30 unità commerciali e<br />
l’illuminazione esterna delle strade e del campo sportivo si stima un<br />
consumo me<strong>di</strong>o annuo pari a 900 MWh/anno.<br />
8.5 Centrale fotovoltaica<br />
Per sod<strong>di</strong>sfare il fabbisogno energetico dell’intero complesso<br />
urbanistico oggetto della presente relazione è necessaria una<br />
centrale a pannelli fotovoltaici avente potenza <strong>di</strong> picco pari a circa<br />
750 MWp<br />
L ‘impianto fotovoltaico in oggetto sarà connesso alla rete <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>a<br />
Tensione a 50 Hz.<br />
Tale impianto sarà cosi composto:<br />
• Stringhe <strong>di</strong> pannelli fotovoltaici<br />
• Quadro <strong>di</strong> campo<br />
• Quadro inverter<br />
• Inverter<br />
• Interfaccia con la rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione<br />
• Strutture <strong>di</strong> sostegno<br />
L’impianto <strong>di</strong> messa a terra sarà eseguito in accordo alla normativa<br />
esistente<br />
Il generatore fotovoltaico sarà composto da circa 3500 moduli<br />
fotovoltaici aventi potenza pari a circa 200 Wp caduno per una<br />
potenza complessiva stimata intorno a 750 kWp.<br />
Pagina 75 <strong>di</strong> 87
Nell’ipotesi attuale il campo fotovoltaico sarà sud<strong>di</strong>viso<br />
in<strong>di</strong>cativamente in 4 sottocampi sud<strong>di</strong>visi in funzione del <strong>di</strong>fferente<br />
angolo <strong>di</strong> azimuth delle stringhe.<br />
La configurazione ipotizzata consente <strong>di</strong> sfruttare due zone<br />
pianeggianti al <strong>di</strong> sopra del previsto campo sportivo rispettivamente a<br />
circa 130 metri e 145 metri sul livello del mare e la fascia centrale dei<br />
terrazzamenti posti su più livelli. Di tali terrazzamenti sarà sfruttata<br />
solamente la fascia centrale per massimizzare l’esposizioni al sole<br />
dei pannelli visto che le zone più laterali sarebbero penalizzate nelle<br />
prime o nelle ultime ore del giorno a causa della vicinanza con la<br />
sommità della collina retrostante<br />
In particolare si ipotizza che i 4 sottocampi potrebbero essere così<br />
formati:<br />
Sottocampo 1:Installato su terreno in piano sud<strong>di</strong>viso in due lotti<br />
a<strong>di</strong>acenti (circa 3300 mq).<br />
Per coprire in maniera ottimale il campo si è stimato un angolo<br />
<strong>di</strong> azimuth pari a 8 gra<strong>di</strong> sud est, una inclinazione delle file <strong>di</strong><br />
moduli pari a 25 gra<strong>di</strong> (angolo <strong>di</strong> tilt) ed un angolo <strong>di</strong><br />
ombreggiamento pari a 15 gra<strong>di</strong>.<br />
La potenza complessiva <strong>di</strong> questo sottocampo sarà <strong>di</strong> circa 130<br />
kWp.<br />
Sottocampo 2: Installato su muro dei gradoni della cava esposti a<br />
sud pieno (circa 220 ml).<br />
Per massimizzare la produzione si dovranno installare nella<br />
parte più alta del muro con una inclinazione sull’orizzontale pari<br />
a 30 gra<strong>di</strong> (angolo <strong>di</strong> tilt).<br />
L’orizzonte da est a ovest dovrà essere sgombero da elementi<br />
che possano causare ombreggiamento. Considerando l’asse<br />
nord sud, i pannelli dovranno essere completamente soleggiati<br />
con un angolo <strong>di</strong> ombreggiamento non superiore a 14 gra<strong>di</strong>.<br />
La potenza complessiva <strong>di</strong> questo sottocampo sarà <strong>di</strong> circa 83<br />
kWp.<br />
Sottocampi 3 - 4: Installati su muro dei gradoni della cava esposti a<br />
Pagina 76 <strong>di</strong> 87
19 gra<strong>di</strong> sud-est (circa 1250 ml).<br />
Per massimizzare la produzione si dovranno installare nella<br />
parte più alta del muro con una inclinazione sull’orizzontale pari<br />
a 30 gra<strong>di</strong> (angolo <strong>di</strong> tilt).<br />
L’orizzonte da est a ovest dovrà essere sgombero da elementi<br />
che possano causare ombreggiamento. Considerando l’asse<br />
nord sud, i pannelli dovranno essere completamente soleggiati<br />
con un angolo <strong>di</strong> ombreggiamento non superiore a 14 gra<strong>di</strong><br />
Ogni sottocampo avrà potenza pari a circa 270 kWp.<br />
I gradoni presi in esame non sono tutti esposti perfettamente a<br />
19 gra<strong>di</strong> sud-est e quin<strong>di</strong> si dovrà utilizzare più <strong>di</strong> un inverter.<br />
Sarà, inoltre, necessario in fase realizzativa uniformare per ogni<br />
inverter tale angolo <strong>di</strong> azimuth in modo da non incorrere in<br />
piccole per<strong>di</strong>te prestazionali.<br />
Avendo preso le precauzioni del caso per evitare eccessivi fenomeni<br />
<strong>di</strong> ombreggiamento e considerando la potenza <strong>di</strong> picco del sistema<br />
fotovoltaico, gli angoli <strong>di</strong> azimuth e <strong>di</strong> tilt considerati si può stimare<br />
una produzione energetica annua <strong>di</strong> circa 900 MWh/anno.<br />
9.0 RISPARMIO ENERGETICO<br />
La collocazione degli e<strong>di</strong>fici è posta in modo ottimale rispetto<br />
all’esposizione solare ed al senso delle correnti eoliche. La<br />
<strong>di</strong>spersione termica sarà minima considerato che la scelta<br />
progettuale pone quasi tutti fabbricati ridossati alle pareti o esposti a<br />
S/O. Gli interventi, rispetto alla legge 09/01/91 n. 10, saranno<br />
progettati in modo da ottenere il massimo contenimento dei consumi<br />
energetici, tramite:<br />
• orientamento sud, sud/ovest delle unità ricettive<br />
• intercape<strong>di</strong>ne isolante sia verticale che orizzontale<br />
• serramento in vetrocamera<br />
• coperture piane fortemente coibentate<br />
• coibentazione interna alle murature perimetrali e <strong>di</strong>visorie tra i<br />
vari vani<br />
Pagina 77 <strong>di</strong> 87
• rispetto dei valori limite delle trasmittanze termiche delle<br />
strutture opache e trasparenti, verticali ed orizzontali imposti<br />
dal D.Lgs. 29.12.2006 n. 311 – allegato C tabelle 2.1; 3.1; 3.2;<br />
4a e 4b.<br />
• rispetto della Legge Regionale del 29.05.07 n. 22 e il relativo<br />
Regolamento <strong>di</strong> Esecuzione del 08.07.07 n. 6<br />
• eliminazione dei ponti termici negativi<br />
• impiantistica <strong>di</strong>mensionata in modo da eliminare lo<br />
sbilanciamento dei flussi termici o affrescanti e quin<strong>di</strong><br />
ottenere il massimo ren<strong>di</strong>mento<br />
Per quanto riguarda il riscaldamento e il con<strong>di</strong>zionamento, gli impianti<br />
saranno realizzati a mezzo <strong>di</strong> pompe <strong>di</strong> calore le quali privilegeranno<br />
lo scambio termico con acqua <strong>di</strong> mare la dove le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lay-out<br />
lo permettano.<br />
L’acqua calda sanitaria, invece, sarà significativamente prodotta<br />
tramite collettori solari termici installati per esempio sulle coperture a<br />
protezione dei parcheggi esposti al sole, o su altre strutture facendo<br />
sempre in modo <strong>di</strong> non contrastare gli obiettivi architettonici preposti.<br />
Sui gradoni ricavati nella roccia sovrastanti il complesso residenziale<br />
saranno posti moduli fotovoltaici così da realizzare una centrale per<br />
la produzione <strong>di</strong> energia elettrica descritta nel capitolo precedente<br />
Si valuterà, inoltre, la possibilità tecnica e la convenienza economica<br />
relative all’installazione <strong>di</strong> una pala eolica, nella zona dell’altopiano<br />
oltre la collina, della potenza <strong>di</strong> circa 500 kW con altezza dal suolo <strong>di</strong><br />
circa 70 mt.<br />
L’analisi della fattibilità della realizzazione sarà eseguita analizzando<br />
le caratteristiche tecnico ambientali (costanza del vento, velocità del<br />
vento, legislazione nazionale e regionale).<br />
Pagina 78 <strong>di</strong> 87
SCHEMA UNIFILARE PER IMPIANTO<br />
FOTOVOLTAICO DI POTENZA PARI A 700 kW<br />
SCHEMA A BLOCCHI IMPIANTO<br />
Si valuterà la possibilità tecnica e la convenienza economica relative<br />
all’installazione <strong>di</strong> una pala eolica, nella zona dell’altopiano oltre la<br />
collina, della potenza <strong>di</strong> circa 500 kW con altezza dal suolo <strong>di</strong> circa<br />
70 mt.<br />
L’analisi della fattibilità della realizzazione sarà eseguita analizzando<br />
le caratteristiche tecnico ambientali (costanza del vento, velocità del<br />
vento, legislazione nazionale e regionale).<br />
Pagina 79 <strong>di</strong> 87
10.0 COSTI PRESUMIBILI PER L’ATTUAZIONE DELL’INTERVENTO<br />
I costi totali presumibili per la realizzazione delle infrastrutture e delle<br />
urbanizzazioni primarie e secondarie necessarie per l’attuazione<br />
dell’intervento (evidenziati nella Tavola 13 e 14a-b-c) sono state<br />
valutate in base al Prezzario Regionale opere e<strong>di</strong>li dell’Union Camere<br />
della Liguria e complessivamente riassunti nella Tabella B.<br />
Tutti i costi illustrati nelle precedenti tabelle sono a carico del<br />
soggetto attuatore.<br />
Le opere <strong>di</strong> urbanizzazione accessorie, Piscina - Palazzetto dello<br />
sport (IC1a) e Polo museale (IC3), non sono a carico del soggetto<br />
attuatore e potranno essere realizzate dal <strong>Comune</strong> anche<br />
successivamente.<br />
E’ a carico del soggetto attuatore la bonifica e la preparazione<br />
dell’area al fine della realizzazione degli interventi soprain<strong>di</strong>cati.<br />
Pagina 80 <strong>di</strong> 87
TABELLA B - OPERE DI URBANIZZAZIONE - Costi presunti - allegato B alla convenzione<br />
OPERE A CARICO DEL SOGGETTO ATTUATORE<br />
Sigla Opera Mq. €/mq. Interesse operatore Interesse generale Tot. € Note<br />
VP1+VP2+VP4+VP7 Verde Pubblico urbano<br />
Verde Pubblico a macchia-bosco<br />
8565 70,00 599.550,00 599.550,00<br />
VP3+VP5+VP6<br />
con percorsi 16069 40,00 642.760,00 642.760,00<br />
PORZIONE VPU1 DA<br />
RINATURALIZZARE<br />
Parco Urbano a macchia-bosco<br />
con percorsi 84000 40,00 3.360.000,00 3.360.000,00<br />
VA Verde Attrezzato per lo sport 12460 100,00 1.246.000,00 1.246.000,00<br />
IC3 Polo Archeologico 650.000,00 650.000,00<br />
- Parco Archeologico(88164 mq)<br />
Interesse <strong>Comune</strong><br />
250.000,00 250.000,00<br />
IC2<br />
P1+P2+P3+P4+P5+P6+P<br />
7+P8+P9+P10+P11+P12<br />
Piazza<br />
728 150,00<br />
109.200,00 109.200,00<br />
+P13 Parcheggio Pubblico a raso 3220 50,00 161.000,00 161.000,00<br />
P14+P15+P16+P17 Autorimessa Pubblica 10494 450,00 4.722.300,00 4.722.300,00<br />
- Viabilità pubblica 20732 100,00 2.073.200,00 2.073.200,00 .<br />
Comprende sia la sistemazione della<br />
vecchia galleria <strong>di</strong> collegamento alla<br />
ferrovia, sia il nuovo tratto <strong>di</strong> galleria sino<br />
. Nuova viabilità in galleria 310000,00 310.000,00 310.000,00 all'incrocio con la via Aurelia<br />
- Viabilità pubblica bianca 3083 65,00 200.395,00 200.395,00<br />
- Spazi e percorsi pedon pubbl<br />
Punti luce, sottoservizi<br />
14079 150,00 2.111.850,00 2.111.850,00<br />
-<br />
idraul/elettrici 1250000,00 1250000,00 1.250.000,00<br />
- Arredo urbano 25111 12,00 301.332,00 301.332,00<br />
TOTALE 7.647.892,00 10.339.695,00 17.987.587,00<br />
IC1<br />
OPERE NON A CARICO DEL SOGGETTO ATTUATORE<br />
Palazzetto dello sport con sist.<br />
Area bonificata e messa in sicurezza –<br />
esterne 5547 950,00 5.269.650,00 5.269.650,00 Opera non a carico del soggetto attuatore<br />
- Strutture sportive sotto VA 3400 750,00 2.550.000,00 2.550.000,00 Opere non a carico del soggetto attuatore<br />
Dati metrici desunti da progetto preliminare<br />
- Autorimessa sotto VA 2100 450,00 945.000,00 945.000,00 del tecnico incaricato dal comune<br />
Pagina 81 <strong>di</strong> 87<br />
L’in<strong>di</strong>viduazione delle aree in<br />
oggetto è rappresentata nella<br />
TAV. n.7 del progetto <strong>di</strong> P.U.O.
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
6<br />
7<br />
8<br />
9<br />
CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI<br />
COMUNE DI FINALE LIGURE - PUO ARENE CANDIDE<br />
CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI<br />
(organizzazione per semestri)<br />
DESCRIZIONE LAVORI I° anno II° anno III° anno IV° anno V° anno NOTE<br />
Sbancamenti e rimozione detriti<br />
per messa in sicurezza fronte<br />
cava<br />
Sbancamenti parte alta e<br />
riempimento Glory-Hole<br />
Rinaturalizzazione: piantumazioni<br />
e sistemazioni a verde<br />
Viabilità alta (Lotti 4 e 5) e<br />
relativi sottoservizi a rete: ENEL,<br />
Gas, Acqua, Telecom ecc.<br />
Lotto 5<br />
E<strong>di</strong>fici residenziali e<br />
urbanizzazioni relative<br />
Lotto 4<br />
E<strong>di</strong>fici residenziali e<br />
urbanizzazioni relative<br />
Viabilità bassa (lotti 1,2 e 3) e<br />
relativi sottoservizi a rete: ENEL,<br />
Gas, Acqua, Telecom ecc.<br />
Lotto 2: Palazzetto dello sport e<br />
sistemazioni esterne: IC1<br />
Lotti 1: Albergo e centro<br />
talassoterapico, e<strong>di</strong>fici<br />
residenzialie urbanizzazioni<br />
relative; IC2.<br />
1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6<br />
1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6<br />
1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6<br />
1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6<br />
1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6<br />
1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6<br />
1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6<br />
1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6<br />
1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6<br />
Pagina 82 <strong>di</strong> 87<br />
.
COMUNE DI FINALE LIGURE - PUO ARENE CANDIDE<br />
CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI<br />
(organizzazione per semestri)<br />
DESCRIZIONE LAVORI I° anno II° anno III° anno IV° anno V° anno NOTE<br />
10 Lotto 3:, e<strong>di</strong>fici residenziali<br />
11<br />
12<br />
13<br />
14<br />
Completamento riempimento<br />
Glory-hole e realizzazioni impianti<br />
sportivi citttà dello Sport (VAlotto<br />
5)<br />
Messa in sicurezza e<br />
preparazione area e viabilità per<br />
zona IC3 - polo archeologico<br />
Sistemazioni sentieri <strong>di</strong> cornice<br />
(sentiero napoleonico ecc.),<br />
completamento piantumazione<br />
Ambito 1<br />
Completamento viabilità: nuova<br />
sistemazione passeggiata,<br />
passerella, percorsi pedonali e<br />
pista ciclabile con riattivazione<br />
galleria.<br />
1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6<br />
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Allegato 1
Ministero per i Beni e le Attività Culturali<br />
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA LIGURIA<br />
LA CAVERNA DELLE ARENE CANDIDE<br />
Programma Integrato <strong>di</strong> Conoscenza e Fruizione<br />
DOCUMENTO PRELIMINARE ALLA PROGETTAZIONE<br />
(art. 8, comma 1, lettera c) del regolamento sui ll.pp. <strong>di</strong> cui<br />
al DPR 21/12/99 n. 554 e s.m.i<br />
Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Liguria<br />
Servizio IX Cooperazione Istituzionale e Sinergie Pubblico/Privato<br />
Responsabile del Proce<strong>di</strong>mento: Roberto Maggi<br />
tel. 010 2488026 e-mail: rmaggi@beniculturali.it
In<strong>di</strong>ce<br />
PREMESSA.................................................................................................................................... 3<br />
A) SITUAZIONE ATTUALE .................................................................................................. 7<br />
B) OBIETTIVI GENERALI DA PERSEGUIRE E STRATEGIE PER RAGGIUNGERLI ............. 8<br />
C) ESIGENZE E BISOGNI DA SODDISFARE ........................................................................... 10<br />
D) VINCOLI DI LEGGE E QUADRO NORMATIVO RELATIVO AL CONTESTO IN CUI<br />
L’INTERVENTO È PREVISTO................................................................................................... 14<br />
E) DETTAGLIO DELLE OPERE PREVISTE........................................................................... 15<br />
1. OPERE GENERALI DI SICUREZZA E OPERE INDISPENSABILI AL RIPRISTINO DELLA<br />
FRUIZIONE PUBBLICA DELLA CAVERNA............................................................................ 15<br />
2. PROTEZIONE FISICA DEL DEPOSITO................................................................................. 16<br />
3. OPERE COMPLEMENTARI ALLA FRUIZIONE E ALLA RICERCA................................... 16<br />
4. OPERE DI SUPPORTO ALLE ATTIVITÀ DI SCAVO ........................................................... 17<br />
5. OPERE PER LA VALORIZZAZIONE E LA PROMOZIONE DEL SITO ............................... 18<br />
6. RIPRESA DELLE RICERCHE................................................................................................. 19<br />
7. MUSEALIZZAZIONE DEL SITO ........................................................................................... 19<br />
8. REALIZZAZIONE DI STRUTTURE LOGISTICHE ............................................................... 20<br />
9. ALLESTIMENTO DEL PARCO DEL PAESAGGIO PREISTORICO ..................................... 20<br />
F) LIMITI FINANZIARI DA RISPETTARE, STIMA DEI COSTI E FONTI DI<br />
FINANZIAMENTO (QUADRO ECONOMICO) ...................Errore. Il segnalibro non è definito.<br />
G) FASI DI PROGETTAZIONE DA SVILUPPARE, LORO SEQUENZA LOGICA E TEMPI<br />
DI SVOLGIMENTO...............................................................Errore. Il segnalibro non è definito.<br />
H) CRONOPROGRAMMA .............................................Errore. Il segnalibro non è definito.<br />
I) QUADRO ECONOMICO ...............................................Errore. Il segnalibro non è definito.
PREMESSA<br />
Il valore culturale del sito<br />
Le Arene Can<strong>di</strong>de erano una duna <strong>di</strong> sabbia quarzosa, bianca (can<strong>di</strong>da) che i venti<br />
dell’ultima glaciazione, che<br />
soffiavano con potenza<br />
doppia <strong>di</strong> quella attuale,<br />
addossarono al versante<br />
occidentale del promontorio<br />
della Caprazzoppa. Ritratta in<br />
alcune fotografie dei primi<br />
anni ’20 del novecento, la<br />
duna è stata completamente<br />
rimossa dall’industria degli<br />
abrasivi. La cava <strong>di</strong> sabbia <strong>di</strong><br />
quarzo ha successivamente<br />
lasciato il posto ad una<br />
grande cava <strong>di</strong> calcare che ha<br />
determinato l’attuale Figura 1 La Caverna delle Arene Can<strong>di</strong>de, prima dell’inizio dei lavori <strong>di</strong> cava (ca. 1920)<br />
(degradata) situazione paesaggistica.<br />
L’ampia caverna, localmente nota un tempo come “armassa”, che si apriva presso<br />
uno dei vertici della duna, è entrata nella letteratura archeologica come “Caverna delle<br />
Arene Can<strong>di</strong>de” dopo gli scavi che Arturo Issel, fondatore dell’Istituto <strong>di</strong> geologia<br />
dell’Università <strong>di</strong> Genova, vi condusse fra il 1864 e il 1876 per provvedere reperti al<br />
nascente Museo Nazionale Etnografico e Preistorico (ora Museo Nazionale e<br />
Soprintendenza Speciale per la Preistoria e l’Etnografia “Luigi Pigorini”, Roma –EUR).<br />
La caverna è ora ubicata sul margine superiore del ciglio ovest della ex- cava Ghigliazza,<br />
circa 90 metri sul livello del mare, verso il quale presenta tre gran<strong>di</strong> aperture che la<br />
rendono, oggi come nel passato, relativamente illuminata ed asciutta. Attualmente si<br />
accede alla caverna dall’alto, con un percorso via Borgio che implica circa 30 minuti a<br />
pie<strong>di</strong>.<br />
La celebrità internazionale deriva dai fortunatissimi scavi che Luigi Bernabò Brea<br />
(primo Soprintendente Archeologo della Liguria) e Luigi Car<strong>di</strong>ni (membro dell’Istituto<br />
Italiano <strong>di</strong> Paleontologia Umana) condussero negli anni 1940-42 e 1948-50 nella<br />
porzione sud orientale della caverna. Come noto quegli scavi conseguirono quella che<br />
ancora oggi è la più articolata stratigrafia del Me<strong>di</strong>terraneo (dal Paleolitico superiore<br />
gravettiano fino all’epoca bizantina = da 26000 a. C. al VII sec. d.C), in un contesto<br />
ambientale <strong>di</strong> giacitura estremamente favorevole alla buona conservazione dei reperti,<br />
soprattutto delle ossa e del materiale combusto. I resti delle ben 19 sepolture paleolitiche<br />
rinvenutevi, oltre a costituire uno dei più consistenti complessi funerari paleolitici del<br />
mondo, sono senz’altro quelli <strong>di</strong> gran lunga meglio conservati, con tutte le implicazioni<br />
sulla qualità delle informazioni scientifiche che gli antropologi possono attingere.<br />
L’importanza della Caverna delle Arene Can<strong>di</strong>de è testimoniata da sei monografie<br />
e varie decine <strong>di</strong> pubblicazioni scientifiche, per la maggior parte in inglese.
A tale assoluto rilievo fra gli addetti ai lavori non corrispondono adeguate forme<br />
<strong>di</strong> fruizione, né del sito, né dei reperti e delle informazioni scientifiche conseguite dagli<br />
stu<strong>di</strong> finora effettuati. Il sito e’ visitabile solo occasionalmente da piccoli gruppi, previ<br />
macchinosi accor<strong>di</strong> con la Soprintendenza per i Beni Archeologici, mentre le<br />
musealizzazioni risalgono in parte agli anni ’50 (Museo <strong>di</strong> Archeologia <strong>Ligure</strong>) e<br />
riflettono le limitate risorse <strong>di</strong> un piccolo comune (<strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong>).<br />
Gli scavi non hanno mai raggiunto il fondo della caverna, che alcune prospezioni<br />
geoelettriche pongono alcuni metri più in basso della massima profon<strong>di</strong>tà raggiunta nel<br />
1942 col piccolo sondaggio <strong>di</strong> 2mx2m che centrò in pieno la sepoltura del principe. E’<br />
perciò possibile che si conservino intatti gli strati che contengono la registrazione del<br />
cruciale passaggio/sostituzione fra l’Uomo <strong>di</strong> Neandertal e la nostra specie, l’Uomo<br />
Sapiens, avvenuto attorno a 35000 anni fa.<br />
Ma è l’intero deposito paleolitico ad essere in gran parte tuttora in posto, in attesa<br />
<strong>di</strong> esplorazione, dato che gli strati pleistocenici vennero in<strong>di</strong>viduati per la prima volta nel<br />
1941, mentre tutti gli scavi precedenti si erano arrestati alla base del neolitico. Si può<br />
valutare che meno del 20% del deposito paleolitico sia stato a oggi esplorato.<br />
Visti i risultati conseguiti in precedenza, si può<br />
presumere che la ripresa degli scavi produrrebbe altri<br />
ritrovamenti <strong>di</strong> rilevanza internazionale, comprese<br />
sepolture paleolitiche analoghe a quella del<br />
“Principe”, depositata nel Museo <strong>di</strong> Genova Pegli,<br />
che i <strong>Finale</strong>si reclamano forse inutilmente, posto che<br />
il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Genova finanziò gli scavi 1940-42<br />
nell’ambito <strong>di</strong> una convenzione col Ministero che<br />
destinava i ritrovamenti al museo civico genovese.<br />
La chiusura della cava alcuni anni or sono, ed<br />
il successivo progetto <strong>di</strong> recupero e urbanizzazione<br />
attualmente in corso <strong>di</strong> approvazione, pongono la<br />
questione della ripresa degli scavi nel quadro <strong>di</strong> un<br />
intervento strategico più ampio, che miri ad<br />
ottimizzare e armonizzare le opportunità <strong>di</strong> ricerca<br />
sia con le ovvie esigenze <strong>di</strong> tutela, sia con le crescenti<br />
esigenze <strong>di</strong> valorizzazione e uso.<br />
Figura 2 L’area della cava Ghigliazza e il promontorio<br />
della Caprazoppa vista dalla sommità della scalinata<br />
d’accesso alla Caverna
Bibliografia<br />
L’imponente quantità <strong>di</strong> dati e informazioni prodotta dagli scavi ha dato luogo a<br />
numerose pubblicazioni scientifiche.<br />
MONOGRAFIE<br />
BERNABÒ BREA L., 1946, Gli scavi nella Caverna delle Arene Can<strong>di</strong>de. vol I. Gli<br />
strati con ceramiche, Istituto <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Liguri, Bor<strong>di</strong>ghera.<br />
BERNABÒ BREA L., 1956, Gli scavi nella Caverna delle Arene Can<strong>di</strong>de. Gli strati<br />
con ceramiche, vol. 2, Istituto Internazionale <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Liguri, Bor<strong>di</strong>ghera.<br />
SERGI S., PARENTI R., PAOLI G., 1974. Il giovane paleolitico della caverna delle<br />
Arene Can<strong>di</strong>de, Memorie dell’Istituto Italiano <strong>di</strong> Paleontologia Umana, n.s.,<br />
2, pp. 13-38, Roma.<br />
AA. VV., 1980. Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Paletnologia, Paleontropologia, Paleontologia e<br />
Geologia del Quaternario, Memorie dell’Istituto Italiano <strong>di</strong> Paleontologia<br />
Umana, 3, Roma.<br />
BIETTI A. (ED), 1994. The Upper Pleistocene Deposit of the Arene Can<strong>di</strong>de Cave<br />
(Savona, Italy): New Stu<strong>di</strong>es on the 1940-42 Excavations, Quaternaria Nova,<br />
IV, Roma.<br />
MAGGI R. (ed.), 1997. Arene Can<strong>di</strong>de: A Functional And Environmental<br />
Assessment of the Holocene Sequenze (Excavations Bernabò Brea-Car<strong>di</strong>ni<br />
1940-50) in Memorie dell’Istituto Italiano <strong>di</strong> Paletnologia Umana, n.s., 5,<br />
Roma, 1997.<br />
TINÉ S., (ED.), 1999. Il Neolitico nella Caverna delle Arene Can<strong>di</strong>de (scavi 1972-<br />
1977), Collezioni <strong>di</strong> Monografie Preistoriche e Archeologiche, X, Istituto<br />
Internazionale Stu<strong>di</strong> Liguri, Bor<strong>di</strong>ghera, 1999.<br />
SELEZIONE DI ARTICOLI SCIENTIFICI<br />
AMMERMAN A.J., BIAGI P.,1983. The widening harvest, Boston 2003, 343 pp<br />
BAÏSSAS P., 1974. Les con<strong>di</strong>tions sédementologiques du passage Würm Final-<br />
Holocene d’apres les données de la grotte des Arene Can<strong>di</strong>de, in Atti della<br />
XVI Riunione Scientifica dell’Istituto Italiano <strong>di</strong> Presitoria e Protostoria in Liguria<br />
(3-5 novembre 1973), Firenze:111-112.<br />
BRANCH N., 1997. Palynological Study of the early and middle Neolithic Cave<br />
deposits of Arene Can<strong>di</strong>de: Preliminary Results: in R. MAGGI (ed), 199790-102.<br />
CARDINI L., 1980. La Necropoli Mesolitica delle Arene Can<strong>di</strong>de, in AA.VV, Stu<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> Paletnologia, Paleontropologia, Paleontologia e Geologia del<br />
Quaternario, Memorie dell’Istituto Italiano <strong>di</strong> Paleontologia Umana, 3, Roma<br />
CASSOLI P.F., 1980. L’Avifauna del Pleistocene superiore delle Arene Can<strong>di</strong>de,<br />
in AA.VV, Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Paletnologia, Paleontropologia, Paleontologia e Geologia
del Quaternario, Memorie dell’Istituto Italiano <strong>di</strong> Paleontologia Umana, 3,<br />
Roma<br />
COURTY M.A., MACPHAIL R.I., WATTEZ J., 1992, Soil micromorphological in<strong>di</strong>cators<br />
of pastoralism, in (Maggi R., Nisbet R., Barker G, eds.), Archeologia della<br />
Pastorizia nell'Europa Meri<strong>di</strong>onale, II, Rivista <strong>di</strong> Luigi Liguri LVII( 1-4, 1991, pp.<br />
127-150.<br />
FANUCCI F., FIRPO M., Inquadramento geologico, in S. TINÉ (ed), 1999:12-16<br />
FERRARIS M., OTTOMANO C., 1997. Pottery Analyses in R. MAGGI (ed), 1997: 339-<br />
348.<br />
GHISOTTI F., 1997.Shells of Sea Molluscs in the Cave of Arene Can<strong>di</strong>de in R.<br />
MAGGI (ed), 1997:136-142.<br />
GIROD A., 1997. Arene Can<strong>di</strong>de: Holocene Land-Snails in R. MAGGI (ed),<br />
1997:125-135<br />
ISSEL A., 1908, Liguria Preistorica, Genova.<br />
MACHPAIL R. I, COURTY MA., HATHER J., WATTEZ J., 1997. The soil<br />
Micromorphological Evidence Of Domestic Occupation And Stabling<br />
Activities, IN R. MAGGI (ED), 1997:53-88.<br />
MAGGI R., 1997b. The ra<strong>di</strong>ocarbon chronology, in R. Maggi (ed), 1997.<br />
MAGGI R., 1997c. Uno scavo moderno eseguito cinquant’anni fa, in R. MAGGI<br />
(ed), 1997: 639-642.<br />
MAGGI R., NISBET R., 1991, Prehistoric pastoralism in Liguria, in R. MAGGI., R. NISBET,<br />
G. BARKER G., (eds.), 1991. Archeologia della Pastorizia nell'Europa<br />
Meri<strong>di</strong>onale, I, Rivista <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Liguri, LVI, 1-4, 1990, pp. 265-296.<br />
MAGGI R., NISBET R., BARKER G., (EDS.), 1991. Archeologia della Pastorizia<br />
nell’Europa Meri<strong>di</strong>onale, II, Rivista <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Liguri, Bor<strong>di</strong>ghera, a. LVII.<br />
MAGGI R., NISBET R., BARKER G., (EDS.), 1991. Archeologia della Pastorizia<br />
nell’Europa Meri<strong>di</strong>onale, II, Rivista <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Liguri, Bor<strong>di</strong>ghera, a. LVII.<br />
MAGGI R., STARNINI E., 1997. Some Aspects of the pottery Production in R.<br />
MAGGI (ed), 1997: 280-338<br />
NISBET R., 1997a. Arene Can<strong>di</strong>de: Charcoal remains and Prehistoric Woodland<br />
Use, in R. MAGGI (ed), 1997:103-112.<br />
NISBET R., 1997b. The Phytoliths From The Neolithic Levels of Arene Can<strong>di</strong>de in<br />
R. MAGGI (ed), 1997:113-118<br />
PAOLI G., PARENTI R., SERGI S., 1980. Gli scheletri mesolitici della Caverna delle<br />
Arene Can<strong>di</strong>de, in AA.VV, Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Paletnologia, Paleontropologia,<br />
Paleontologia e Geologia del Quaternario, Memorie dell’Istituto Italiano <strong>di</strong><br />
Paleontologia Umana, 3, Roma.<br />
ROWLEY-CONWY P., 1997. The Animal Bones From Arene Can<strong>di</strong>de. Final Report<br />
in R. MAGGI (ed), 1997:153-277<br />
STARNINI E., VOYTEK B., 1997. The Neolithic Chipped Stone Artefacts From The<br />
Bernabò Brea –Car<strong>di</strong>ni Excavations in R. MAGGI (ed), 1997:349-426.
A) SITUAZIONE ATTUALE<br />
L’attuale accesso alla Caverna avviene tramite una strada sterrata che parte da Via<br />
della Cornice, nel comune <strong>di</strong> Borgio-Verezzi. Questo percorso sovrasta <strong>di</strong> qualche metro<br />
l’antico tracciato della c.d. Via Napoleonica che collegava Final Borgo a Verezzi e che si<br />
interrompe poco oltre la Caverna, tagliata dalla Cava Ghigliazza (l’accesso alla Caverna<br />
avveniva originariamente dal basso, dall’area attualmente occupata dalla Cava).<br />
La via <strong>di</strong> accesso attuale nel primo tratto è costituita da una strada sterrata<br />
percorribile a pie<strong>di</strong> e da mezzi fuoristrada che, all’altezza <strong>di</strong> una piccola cappella, si<br />
<strong>di</strong>rama in una scalinata che porta alla Caverna. La strada sterrata presenta<br />
pavimentazione irregolare e frequenti massi affioranti. La scalinata presenta alzate<br />
irregolari tali che la rendono inadatta al pubblico. Mancano i corrimani, il versante<br />
prospiciente non è messo in sicurezza.<br />
L’area antistante alla Caverna, realizzata tramite un terrazzamento artificiale, si<br />
presenta in buone con<strong>di</strong>zioni e offre una vista panoramica molto gradevole. Nel corso<br />
degli anni il terreno <strong>di</strong> risulta dello scavo si è accumulato fino a nascondere il pozzo <strong>di</strong><br />
carico del montacarichi e ad alzare il livello del terreno <strong>di</strong> una decina <strong>di</strong> centimetri. La<br />
parete soprastante alla Caverna non è mai stata pulita e presenta alcune situazioni<br />
potenzialmente pericolose da rimuovere manualmente.<br />
Per ovvi motivi <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a la Caverna non è segnalata in alcun modo. Il<br />
sentiero <strong>di</strong> accesso alla Caverna con<strong>di</strong>vide il primo tratto con quello per le palestra <strong>di</strong><br />
roccia è solo una sbarra metallica blocca idealmente l’accesso al sito.<br />
Una porta metallica chiude l’accesso alla seconda parte della scalinata. Tale porta<br />
munita <strong>di</strong> lucchetti chiude una recinzione <strong>di</strong> rete metallica facilmente violabile.<br />
L’ingresso vero e proprio della Caverna è chiuso da una cancellata a sbarre <strong>di</strong><br />
ferro, cementata alla roccia, dotata <strong>di</strong> un cancello chiuso da due lucchetti. Nel corso degli<br />
ultimi cinque anni sono stati segnalati e denunciati alcuni tentativi <strong>di</strong> incursione<br />
all’interno della Caverna e almeno in un’occasione ignoti sono riusciti ad entrare nella<br />
Caverna dopo effrazione dei cancelli.<br />
In seguito alla fine dei lavori <strong>di</strong> estrazione della vicina Cava Ghigliazza la Caverna<br />
è attualmente priva <strong>di</strong> allaccio alla rete elettrica; l’elettricità, in<strong>di</strong>spensabile, alle ricerche e<br />
alla fruizione del sito è garantita da un generatore a gasolio che risulta però rumoroso e<br />
inquinante.<br />
L’acqua, necessaria alle operazioni <strong>di</strong> flottazione e ad altre attività <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o è<br />
fornita tramite un collegamento volante all’acquedotto con l’ausilio <strong>di</strong> una pompa<br />
elettrica e <strong>di</strong> una cisterna situata alla sommità della scalinata.<br />
Un primo, limitato, intervento per la fruizione della Caverna risale al 1996 quando<br />
sono state allestite delle passerelle e l’illuminazione per la visita dei convegnisti del XIII°<br />
Congresso internazionale <strong>di</strong> scienze preistoriche e protostoriche celebratosi a Forlì. Tale<br />
intervento è tuttavia insufficiente per la fruizione pubblica.<br />
Gli ultimi scavi archeologici sistematici, risalgono agli anni Settanta. Finanziamenti<br />
minimi e saltuari non hanno permesso la necessaria pianificazione delle ricerche e degli<br />
interventi <strong>di</strong> valorizzazione.
Il presente progetto si inserisce nell’ambito della prevista riqualificazione dell’area<br />
dell’ex Cava Ghigliazza (Distretto <strong>di</strong> trasformazione 1 Marina Zona <strong>di</strong> Ponente a)<br />
promontorio della Caprazzoppa – in<strong>di</strong>viduato dal PUC del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong>).<br />
B) OBIETTIVI GENERALI DA PERSEGUIRE E STRATEGIE PER<br />
RAGGIUNGERLI<br />
OBIETTIVI<br />
Il presente progetto si pone i seguenti obiettivi prioritari:<br />
1. ripresa sistematica degli scavi archeologici e realizzazione <strong>di</strong> un vasto programma<br />
<strong>di</strong> ricerche multi<strong>di</strong>sciplinari;<br />
2. <strong>di</strong>vulgazione dei contenuti a tutti i livelli;<br />
3. fruibilità pubblica del sito;<br />
4. promozione dell’inserimento della Caverna delle Arene Can<strong>di</strong>de a status <strong>di</strong><br />
patrimonio mon<strong>di</strong>ale UNESCO;<br />
STRATEGIE<br />
RAPPORTO CON IL CIVICO MUSEO ARCHEOLOGICO DEL FINALE<br />
Sul territorio del comune <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> opera un efficiente Museo archeologico<br />
(Civico Museo Archeologico del <strong>Finale</strong>). Dei 15.000 visitatori annui del museo circa i tre<br />
quarti manifestano l’interesse alla visita del sito delle Arene Can<strong>di</strong>de, le cui collezioni<br />
costituiscono il principale nucleo espositivo del Museo.<br />
Il presente progetto metterà a <strong>di</strong>sposizione il “luogo del rinvenimento” nel duplice<br />
aspetto “emotivo” e “storico” (<strong>di</strong>vulgazione della storia delle ricerche <strong>di</strong> paletnologia e <strong>di</strong><br />
paleontologia umana).<br />
La fruizione della Caverna non potrà perciò essere <strong>di</strong>sgiunta da quella del museo<br />
in un rapporto virtuoso <strong>di</strong> reciproca valorizzazione.<br />
Per quanto logisticamente possibile il visitatore fruirà <strong>di</strong>rettamente dell’ evento<br />
costituito dallo scavo archeologico condotto nella Caverna.<br />
LA CAVERNA<br />
Il modello principale della <strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattica e della fruizione della Caverna è<br />
in<strong>di</strong>viduato nel rapporto <strong>di</strong>retto <strong>di</strong> comunicazione/<strong>di</strong>vulgazione tra ricercatore e<br />
pubblico. Le visite saranno infatti guidate <strong>di</strong>rettamente da membri dei gruppi <strong>di</strong> ricerca,<br />
che opereranno nella Caverna, e si svolgeranno preferibilmente durante l’esecuzione dei<br />
lavori.<br />
Tali soggetti si avvarranno <strong>di</strong> sostegni multime<strong>di</strong>ali, <strong>di</strong> manufatti e <strong>di</strong> poche e<br />
adattabili riproduzioni grafiche.<br />
L’allestimento avrà cura <strong>di</strong> non offuscare “l’effetto Caverna”. Pertanto sarà<br />
necessario valutare attentamente la <strong>di</strong>mensione e il numero degli apparati <strong>di</strong>dattici. Che<br />
non dovranno risultare sovrabbondanti. In linea <strong>di</strong> massima si potrà ricorrere a:
- un grande schermo (ricavato <strong>di</strong>rettamente sulla struttura <strong>di</strong> chiusura della Caverna), sul<br />
quale verrà proiettato il cambiamento del paesaggio esterno intervenuti negli ultimi<br />
25.000 anni, al fine <strong>di</strong> suscitare una sensazione <strong>di</strong> immedesimazione nel visitatore che ,<br />
dall’interno della Caverna, si troverebbe a percepire lo spazio esterno come fosse stato<br />
trasportato nel tempo;<br />
- installazioni <strong>di</strong>dattiche multime<strong>di</strong>ali (ologrammi, utilizzo <strong>di</strong> suono registrato attivabile<br />
dalle guide...);<br />
Un possibile sviluppo successivo potrà riguardare la parte della Caverna non<br />
interessata da depositi antropici (ramo laterale), <strong>di</strong> moderato interesse speleologico, che<br />
potrà costituire uno scenario per ulteriore attività <strong>di</strong>dattiche mirate.<br />
LA STAZIONE LOGISTICA<br />
Considerata la scarsa visibilità dalla via <strong>di</strong> traffico principale del tratto <strong>di</strong> costa<br />
(Aurelia) su cui si affaccia la Caverna, è necessario un collegamento all’area <strong>di</strong> prevista<br />
urbanizzazione , ripristinando l’antico accesso dal lato mare. A questo scopo si prevede<br />
la realizzazione <strong>di</strong> una stazione logistica ai pie<strong>di</strong> della falesia sottostante la Caverna, e <strong>di</strong><br />
un impianto <strong>di</strong> risalita.<br />
Si prevede <strong>di</strong> realizzare una nuova struttura che preveda anche il recupero <strong>di</strong><br />
manufatti esistenti ubicata nell’estremità occidentale dell’area urbanizzanda,<br />
comprendente:<br />
a) laboratorio <strong>di</strong> supporto all’attività <strong>di</strong> scavo (documentazione, microscopio,<br />
fotografie, verifica e montaggio filmati, redazioni e archivio schede/rilievi,<br />
pre-archiviazione reperti ecc.) e per il primo intervento <strong>di</strong> documentazione,<br />
salvaguar<strong>di</strong>a e consolidamento dei reperti;<br />
b) foresteria ricercatori;<br />
c) esposizione premuseale <strong>di</strong> particolari aspetti innovativi della ricerca in corso;<br />
d) sala multime<strong>di</strong>ale per riunioni <strong>di</strong> lavoro ma anche aperta al pubblico per<br />
accesso guidato in rete ai siti/musei <strong>di</strong> interesse paleolitico e archeologico in<br />
genere;<br />
e) sala <strong>di</strong>dattica <strong>di</strong> preparazione alla visita alla Caverna;<br />
i) accoglienza, biglietteria, bookshop, guardaroba ...<br />
L’attuale via d’accesso alla Caverna, tramite la cd strada napoleonica, non<br />
permette l’accesso alla Caverna ai <strong>di</strong>sabili.<br />
Realizzando un sistema <strong>di</strong> risalita che colleghi la stazione logistica alla Caverna, si<br />
sarà in grado <strong>di</strong> ripristinare l’antico accesso “via mare” collegando funzionalmente<br />
l’intero percorso <strong>di</strong> fruizione e permettendo l’accesso ai <strong>di</strong>sabili.<br />
IL PARCO DEL PAESAGGIO PREISTORICO<br />
Gli stu<strong>di</strong> archeobotanici, archeozoologici e geoarcheologici finora eseguiti, hanno<br />
provvisto in<strong>di</strong>cazioni circostanziate sui paleopaesaggi dell’area circostante come sono<br />
stati determinati dall’evolversi dell’intreccio fra cambiamenti climatici e cambiamenti dei<br />
sistemi e delle pratiche <strong>di</strong> uso delle risorse ambientali.
Tali informazioni sono suscettibili <strong>di</strong> venire convenientemente rielaborate, per attuare<br />
nell’area a monte della prescritta “rinaturalizzazione” dei versanti della ex-cava un parco<br />
del paesaggio preistorico, da sviluppare su non meno <strong>di</strong> 3ha e articolato su tre principali<br />
temi paesaggistici:<br />
i) del periodo glaciale, (paleolitico superiore, 25/20.000 anni fa) con copertura<br />
forestale aperta, a conifere, popolata <strong>di</strong> ungulati e fauna “fredda”, ricca <strong>di</strong> animali<br />
<strong>di</strong> piccola taglia e <strong>di</strong> uccelli, tutti oggetto <strong>di</strong> caccia anche da parte dei bambini;<br />
ii) del bosco “a mosaico” <strong>di</strong> latifoglie del postglaciale, dominato dalle querce, dove<br />
intorno al 6000 avanti Cristo i “pionieri” neolitici iniziarono la loro lenta ma<br />
inesorabile opera <strong>di</strong> trasformazione, con la costruzione dei primi campi e con<br />
l’elaborazione originale <strong>di</strong> pratiche forestali finalizzate all’allevamento;<br />
iii) dell’origine della macchia me<strong>di</strong>terranea intorno al 4000 a.C., conseguenza della<br />
introduzione dell’uso del fuoco controllato per gestire la copertura vegetale e<br />
ampliare quegli spazi <strong>di</strong> pascolo sempre più necessari al successo demografico del<br />
Neolitico;<br />
Gli ambienti naturali, costituiti dal Parco saranno integrati nell’offerta <strong>di</strong>vulgativa e<br />
potranno ospitare stage , seminari e <strong>di</strong>mostrazioni <strong>di</strong> archelologia sperimentale connessi<br />
alle problematiche della ricerca.<br />
Il percorso <strong>di</strong> fruizione trarrà origine, da un lato dalla Caverna e dall’altro sarà<br />
connesso al percorso della cd “Via Napoleonica”.<br />
La componente “vivente” del parco sarà quella vegetale, mentre il popolamento<br />
faunistico potrà essere evocato in pannelli <strong>di</strong> vetro su cui serigrafare opere d’arte<br />
preistoriche raffiguranti animali e/o scene <strong>di</strong> caccia .<br />
LISTA DEL PATRIMONIO MONDIALE DELL’UMANITA’ (UNESCO)<br />
Al fine <strong>di</strong> promuovere l’inclusione della Caverna delle Arene Can<strong>di</strong>de allo status <strong>di</strong><br />
Patrimonio Mon<strong>di</strong>ale UNESCO si propone la definizione <strong>di</strong> una can<strong>di</strong>datura relativa alla<br />
Prima Umanità della Liguria che includa gli altri due siti <strong>di</strong> rilevanza internazionale della<br />
Liguria: le Grotte <strong>di</strong> Toriano e i Balzi Rossi (presenti già in alcuni stu<strong>di</strong> tematici<br />
ICOMOS).<br />
In via preliminare, per raccogliere la documentazione necessaria all’inclusione<br />
nella Tentative List e all’eventuale, successiva, preparazione del Dossier relativo alla<br />
Can<strong>di</strong>datura, con il presente progetto s’intende realizzare un primo sistema <strong>di</strong><br />
valorizzazione che includa tutti i siti della Preistoria ligure, comprensivo <strong>di</strong> proposte per<br />
l’aggregazione delle eccellenze.<br />
C) ESIGENZE E BISOGNI DA SODDISFARE<br />
PREMESSA<br />
I nuovi programmi scolastici prevedono lo stu<strong>di</strong>o della preistoria dell’uomo nei<br />
primi due anni della scuola primaria, perciò, nel prossimo futuro, emergerà il bisogno <strong>di</strong><br />
“sapere” circa la storia più antica della nostra specie.<br />
L’emergere <strong>di</strong> una domanda <strong>di</strong> “Preistoria” è peraltro <strong>di</strong>mostrato dalla notevole<br />
fortuna <strong>di</strong> siti quali Atapuerca (Castiglia), Altamira (Cantabria), Lascaux (Dordogna),
Tautavel (Pirenei), Quinson (Provenza) e , in Liguria, le grotte <strong>di</strong> Toirano (oltre 100.000<br />
visitatori annui).<br />
Vi è poi un’esigenza locale, <strong>di</strong> immagine, che chiede <strong>di</strong> vedere adeguatamente<br />
valorizzato un monumento ben noto a livello internazionale ma <strong>di</strong> cui gran parte della<br />
popolazione locale ha solo sentito parlare, senza mai poterlo sentire “proprio”.<br />
La ripresa e la conduzione <strong>di</strong> ricerche archeologiche sistematiche, con il probabile<br />
rinvenimento <strong>di</strong> sepolture paleolitiche, potrà finalmente riparare il “torto storico” della<br />
collocazione al Museo <strong>di</strong> Genova Pegli della sepoltura del “Principe”.<br />
DEFINIZIONE DEL BISOGNO E DIMENSIONAMENTO DELLA DOMANDA<br />
La domanda potenziale è sicuramente elevata, per la notorietà internazionale del<br />
sito. Gli attori sono rappresentati da addetti ai lavori, cultori <strong>di</strong> archeologia, <strong>di</strong> storia e <strong>di</strong><br />
antropologia, scuole, residenti e turisti, desiderosi <strong>di</strong> avvicinare il monumento. Per<br />
quanto riguarda la domanda <strong>di</strong> questa ultima categoria <strong>di</strong> potenziali visitatori si può<br />
notare come, nel solo comune <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong>, ai 12.700 residenti o abitanti stabili si<br />
devono sommare circa 30.000 residenti stagionali (24.000 ospiti in seconde case e 6.000<br />
circa in strutture ricettive).<br />
La prevista riqualificazione e il riassetto urbanistico dell’area limitrofa alla Caverna<br />
(Area Ex Cava Ghigliazza), che aumenteranno il turismo <strong>di</strong> qualità nell’area, costituisce<br />
un elemento ulteriore per rivedere al rialzo le stime sul <strong>di</strong>mensionamento della domanda<br />
potenziale.<br />
TAB.1 - DOMANDA ATTUALE E POTENZIALE<br />
N DESCRIZIONE UTENTI ATTUALI<br />
1<br />
Fruizione riservata ai ricercatori e eccezionalmente a piccoli gruppi in<br />
accordo con la Soprintendenza per i beni archeologici della Liguria<br />
250<br />
UTENTI POTENZIALI<br />
2<br />
Opere varie <strong>di</strong> adeguamento e valorizzazione della Caverna per la<br />
fruizione pubblica<br />
3.000<br />
3<br />
Integrazione della visita alla Caverna con il Museo Archeologico del<br />
<strong>Finale</strong><br />
15.000<br />
4 Parco archeologico ambientale e strutture logistiche 30.000<br />
ANALISI DELL’OFFERTA<br />
TOTALE 48.250<br />
A livello comunale, esistono due realtà, che per offerta sono complementari alla<br />
Caverna: si tratta del Museo Archeologico del <strong>Finale</strong> (15.000 visitatori annui), cui il<br />
presente intervento si relaziona <strong>di</strong>rettamente e le Grotte <strong>di</strong> Borgio Verezzi (30.000<br />
visitatori annui), <strong>di</strong> interesse esclusivamente speleologico.<br />
Le Grotte <strong>di</strong> Toirano con circa 100.000 visitatori annui <strong>di</strong>mostrano la <strong>di</strong>mensione<br />
della domanda potenziale qualora le realtà locali già attive vengano integrate con il valore<br />
aggiunto della Caverna, come prefigurato da questo progetto.
TAB 2 – INFRASTRUTTURE E SERVIZI GIÀ ESISTENTI SUL TERRITORIO<br />
N<br />
COMUNE/<br />
CIRCOSCRIZIONE<br />
DENOMINAZIONE<br />
INFRASTRUTTURE E SERVIZI<br />
DIMENSIONAMENTO<br />
UTENZA<br />
BACINO<br />
1 Toirano Grotta della Basura<br />
Internazionale. 108.000<br />
rilevati nel 1999<br />
visitatori<br />
2 Borgio Verezzi Grotte<br />
Interesse locale . 30.000 visitatori<br />
annui in me<strong>di</strong>a.<br />
3 <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> Civico Museo del <strong>Finale</strong> Interesse nazionale 15.000 visitatori<br />
TOTALE 150.000 ca.<br />
ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E DEI PUNTI DI DEBOLEZZA ATTUALI DELLA<br />
CAVERNA DELLE ARENE CANDIDE<br />
PUNTI DI FORZA<br />
- carattere eccezionale ed evocativo dei ritrovamenti paleolitici, <strong>di</strong> rinomanza<br />
internazionale,<br />
- importante sequenza olocenica soprattutto per quanto riguarda l’origine<br />
dell’agricoltura, dell’allevamento e della navigazione me<strong>di</strong>terranea;<br />
- il buono stato <strong>di</strong> conservazione e alto livello qualitativo dei reperti aggiunge<br />
maggiore attrattiva ad eventi <strong>di</strong> valorizzazione collegati all’esposizione dei reperti;<br />
- la lunga storia delle ricerche che permette collegamenti e relazioni <strong>di</strong>sciplinari<br />
aggiuntive;<br />
- vocazione scenografica della caverna e della collocazione;<br />
- grande visibilità delle Arene Can<strong>di</strong>de all’interno del panorama della preistoria<br />
italiana;<br />
- presenza del Museo del <strong>Finale</strong> in grado <strong>di</strong> svolgere parte delle attività <strong>di</strong> supporto<br />
alla fruizione (biglietteria, <strong>di</strong>dattica, logistica…)<br />
PUNTI DI DEBOLEZZA<br />
- <strong>di</strong>fficile accesso al sito;<br />
- finanziamenti ministeriali minimi e saltuari e conseguente <strong>di</strong>fficoltà nella<br />
programmazione pluriennale della ricerca per la <strong>di</strong>scontinuità dei finanziamenti;<br />
- la mancanza <strong>di</strong> una struttura universitaria <strong>di</strong> riferimento limita fortemente le<br />
risorse impiegate nello stu<strong>di</strong>o dei dati;<br />
- la <strong>di</strong>spersione del materiale proveniente dagli scavi passati non permette una<br />
collocazione museale in grado <strong>di</strong> valorizzare pienamente il sito;<br />
- scarsa considerazione pregressa del valore del sito nelle politiche degli enti locali,<br />
comune, Provincia, Regione;
ENTI PUBBLICI POTENZIALMENTE O EFFETTIVAMENTE COINVOLTI CHE HANNO O<br />
POSSONO AVERE RELAZIONE CON IL SITO<br />
Museo Nazionale e Soprintendenza Speciale per la Preistoria e l’Etnografia “Luigi<br />
Pigorini”, Roma –EUR<br />
Regione Liguria<br />
Dipartimento Ricerca, Innovazione, Istruzione, Formazione, Politiche Giovanili,<br />
Cultura e Turismo<br />
Via Fieschi, 15 – Genova (GE)<br />
Dipartimento Pianificazione Territoriale (Progetto Aurelia)<br />
via D'Annunzio, 113 – Genova (GE)<br />
Provincia <strong>di</strong> Savona<br />
Via Sormano, 12 – Savona (SV)<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong><br />
Via Pertica, 29 – <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> (SV)<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Borgio Verezzi<br />
Via Municipio, 17 - 17022 Borgio Verezzi (SV)<br />
Museo Archeologico del <strong>Finale</strong><br />
Chiostri <strong>di</strong> Santa Caterina – 17024 <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> Borgo (SV)<br />
Grotte <strong>di</strong> Borgio Verezzi<br />
Borgio Verezzi (SV)<br />
Riviera delle Palme<br />
Ufficio Informazioni ed Accoglienza Turistica IAT Sede <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong><br />
Via San Pietro, 14 – 17024 <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> (SV)<br />
Ufficio Informazioni ed Accoglienza Turistica IAT Sede <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> Borgo<br />
Piazza Porta Testa – 17024 <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> Borgo (SV)<br />
Ufficio Informazioni ed Accoglienza Turistica IAT Sede <strong>di</strong> Borgio Verezzi<br />
Via Matteotti, 158 – 17022 Borgio Verezzi (SV)<br />
Museo <strong>di</strong> Archeologia <strong>Ligure</strong> – Villa Pallavicini<br />
Via Pallavicini, 11 – Genova (GE)<br />
Istituto Italiano <strong>di</strong> Paleontologia Umana<br />
Piazza Mincio, 2 – 00198 Roma
Istituto Italiano <strong>di</strong> Preistoria e Protostoria<br />
Via Sant’Egi<strong>di</strong>o, 21 – 50122 Firenze (FI)<br />
Università <strong>di</strong> Pisa<br />
Dipartimento <strong>di</strong> Etologia, Ecologia, Evoluzione – Unità <strong>di</strong> Antropologia<br />
D) VINCOLI DI LEGGE E QUADRO NORMATIVO RELATIVO AL<br />
CONTESTO IN CUI L’INTERVENTO È PREVISTO<br />
La Caverna delle Arene Can<strong>di</strong>de è sottoposta a vincolo archeologico <strong>di</strong>retto ai<br />
sensi del DM del 9.4.1910 e DM del 17.5.43.<br />
La caverna appartiene al Demanio culturale ed è in consegna alla Soprintendenza<br />
per i beni archeologici della Liguria (declaratoria ministeriale del 3 maggio 1997,<br />
particelle n. 267, 268 del F. 42, <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong>).<br />
La zona su cui sorge la Caverna ricade nel: Distretto <strong>di</strong> trasformazione DT1<br />
Marina Zona <strong>di</strong> Ponente, sub-zona a) l’area a ovest del promontorio della Caprazoppa<br />
come definito dalla scheda <strong>di</strong> Progetto definitivo del Piano Urbanistico Comunale,<br />
contenente proposta <strong>di</strong> varianti al P.T.C.P , adottato con Delibera <strong>di</strong> C.C. n. 48 del<br />
12/07/2006<br />
QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO RELATIVO AL DT1<br />
• L.R. n° 39/1984 Piani <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Territoriale <strong>di</strong> nuova generazione, i PTC<br />
• L.U.R. n° 36/1997 Legge Urbanistica Regionale, un testo <strong>di</strong> unico <strong>di</strong> riferimento<br />
PIANI DI LIVELLO REGIONALE<br />
• PTR piano territoriale regionale ai sensi dell’art. 3 e 8 LUR 36/1997 (il 6 agosto 2003 la<br />
Giunta Regionale ha presentato al Consiglio il progetto <strong>di</strong> piano in vista della sua adozione<br />
ai sensi dell’art. 14 della L.R. n. 36/1997)<br />
• PTCP piano <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento paesaggistico ai sensi del ex L.R. n° 39/1984<br />
(approvato con DCR n°6/1990 e con successivi aggiornamenti)<br />
• PTC della costa ai sensi del ex L.R. n° 39/1984 (approvato con DCR n°64/2000)<br />
PIANI DI SETTORE DI LIVELLO REGIONALE (art. 11 comma 3 LUR 36/1997)<br />
• Piano delle attività <strong>di</strong> cava (approvato DCR 16/2000)<br />
PIANI DI LIVELLO PROVINCIALE<br />
• PTC provinciale ai sensi dell’art. 20 del D.lgs. 267/2000, dell’art. 57 del D.lgs. 112/1998<br />
e dell’art. 18 e 24 LUR 36/1997 (il piano è stato adottato ai sensi dell’art. 22 L.R. n.<br />
36/1997 con la D.C. n° 42 del 28 luglio 2005)<br />
PIANI DI SETTORE DI LIVELLO PROVINCIALE (art. 11 comma 3 LUR 36/1997)<br />
• Piano <strong>di</strong> bacino sul rischio idrogeologico dell’ambito del torrente Pora ai sensi dell’art.<br />
1/comma 1 del D.L.180/1998, convertito in L267/1998 (approvato con D.C.P. 47/2003)
E) DETTAGLIO DELLE OPERE PREVISTE<br />
NOTE (FONTI DI FINANZIAMENTO)<br />
LEGENDA ALLE ANNOTAZIONI UTILIZZATE<br />
DRLot Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Liguria.<br />
Programmazione triennale 2007-2009 con introiti Gioco del Lotto.<br />
DRApq Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Liguria, Risorse CIPE<br />
APQ Beni Culturali IV Integrativo<br />
CAC Cava Arene Can<strong>di</strong>de Srl – Oneri <strong>di</strong> urbanizzazione – Atto unilaterale d’obbligo con il<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> (SV)<br />
FAC Fondazione Arene Can<strong>di</strong>de – costituenda su impulso della Cava Arene Can<strong>di</strong>de<br />
Spo Sponsor provati da reperire<br />
p progettazione<br />
1. OPERE GENERALI DI SICUREZZA E OPERE INDISPENSABILI AL<br />
RIPRISTINO DELLA FRUIZIONE PUBBLICA DELLA CAVERNA<br />
1.1 SISTEMAZIONE DELL’ACCESSO<br />
1.1.1 SISTEMAZIONE DELLA STRADA STERRATA<br />
1.1.1.1 Sistemazione della strada sterrata con rifacimento del fondo<br />
stradale con pavimentazione ecologica<br />
1.1.2 SISTEMAZIONE DELLA SCALINATA<br />
CAC<br />
1.1.2.1 Rifacimento della scalinata allo scopo <strong>di</strong> ridurre la <strong>di</strong>fferenza<br />
<strong>di</strong> alzate e rendere il percorso più agevole<br />
CAC<br />
1.1.2.2 Installazione <strong>di</strong> corrimani laterali fissi. pDRLot+CAC<br />
1.2 SICUREZZA DELLE ROCCE E DEI TERRENI<br />
1.2.1 MESSA IN SICUREZZA DEI VERSANTI<br />
1.2.1.1 Messa in sicurezza, tramite intervento manuale, del<br />
versante soprastante la scalinata d’accesso alla Caverna.<br />
CAC<br />
1.2.2 MESSA IN SICUREZZA DELLA PARETE SOPRASTANTE L’INGRESSO DELLA<br />
CAVERNA<br />
1.2.2.1 Pulizia e messa in sicurezza manuale della parete al fine <strong>di</strong><br />
eliminare le fonti <strong>di</strong> pericolo derivanti da possibile caduta<br />
massi.<br />
CAC<br />
1 2.3 RIPRISTINO DELL’AREA ANTISTANTE ALLA CAVERNA<br />
1.2.3.1 Rimozione del terreno <strong>di</strong> risulta che si è accumulato nel<br />
corso degli anni davanti alla Caverna.<br />
DRApq<br />
1.2.3.2 Verifica geostatica della tenuta e della stabilità del terrazzo. CAC<br />
1.2.4 VERIFICA E MESSA IN SICUREZZA DELLA VOLTA DELLA CAVERNA<br />
1.2.4.1 Perizia geologica sulla stabilità della Caverna. DRLot<br />
1.2.4.2 Verifica geostatica e messa in sicurezza della volta della DRLot
Caverna e rimozione <strong>di</strong> eventuali elementi pericolosi.<br />
1.2.4.3 Perizia preventiva sugli effetti ambientali della chiusura<br />
delle aperture principali della Caverna.<br />
DRLot<br />
1.3 CANCELLATA E RETE DI DELIMITAZIONE SUPERIORI, SEGNALAZIONE DEL<br />
SITO<br />
1.3.1 MESSA IN OPERA DI CARTELLONISTA IDONEA CHE SEGNALI IL SITO<br />
ALL’ACCESSO SUPERIORE<br />
1.3.1.1 Installazione <strong>di</strong> avvisi <strong>di</strong> Cantiere e informativi del sito. DRApq<br />
1.3.2 CANCELLATA E RECINZIONE SUPERIORE<br />
1.3.2.1 Sostituzione dell’attuale recinzione (fissa) insufficiente.<br />
Messa in opera <strong>di</strong> cancello con serratura .<br />
2. PROTEZIONE FISICA DEL DEPOSITO<br />
2.1 INGRESSO PRINCIPALE DELLA CAVERNA<br />
2.1.1 SOSTITUZIONE DELLA CANCELLATA<br />
2.1.1.1 Sostituzione dell’attuale cancellata <strong>di</strong> ferro con chiusura<br />
delle aperture principali in vetro antimazza.<br />
p DRLot + CAC<br />
pDRLot<br />
2 2 ALTRE OPERE DI MESSA IN SICUREZZA DEGLI ACCESSI ALLA CAVERNA<br />
2 2.1 SOSTITUZIONE DELLA BOTOLA NELLA VOLTA<br />
2.2.1.1 Sostituzione della copertura esistente in ferro e ondulato<br />
dell’apertura della volta della caverna con una struttura in<br />
vetro e acciaio (che permetta comunque sia l’illuminazione<br />
con luce <strong>di</strong>urna sia l’apertura).<br />
2.2.1.2 Mappatura degli ingressi secondari alla Caverna e<br />
sostituzione delle grate <strong>di</strong> chiusura.<br />
DRLot<br />
DRLot<br />
2 3 SISTEMA DI ALLARME, CIRCUITO DI VIDEOSORVEGLIANZA E<br />
COLLEGAMENTO TELEFONICO<br />
2 3.1 MESSA IN OPERA DI UN IMPIANTO DI VIDEOSORVEGLIANZA<br />
2.3.1.1 Messa in opera <strong>di</strong> un sistema d’allarme e videosorveglianza<br />
collegato con la stazione dei Carabinieri (Nucleo Tutela<br />
Patrimonio Storico-artistico) e/o con la Guarda <strong>di</strong> Finanza <strong>di</strong><br />
<strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong>, con la Stazione logistica, la Soprintendenza<br />
per i Beni Archeologici della Liguria ed il Museo del <strong>Finale</strong><br />
2.3.1.2 Il sistema video può venir utilizzato dai Musei come “invito”<br />
alla visita e/o fruizione a <strong>di</strong>stanza.<br />
3. OPERE COMPLEMENTARI ALLA FRUIZIONE E ALLA RICERCA<br />
3.1 ALLACCIO UTENZE<br />
DRApq<br />
3.1.1 ALLACCIO ACQUA<br />
3.1.1.1 Messa in opera <strong>di</strong> un allaccio idrico con relativo scarico. CAC<br />
3.1.1.2 Creazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> riciclo dell’acqua utilizzata per il DRApq
lavaggio del se<strong>di</strong>mento.<br />
3.1.1.3 Rimozione della cisterna posta alla sommità della scalinata<br />
d’accesso<br />
CAC<br />
3.1.2 ALLACCIO ELETTRICITÀ<br />
3.1.2.1 Messa in opera del collegamento alla rete elettrica (10KW) CAC<br />
3.1.3 ALLACCIO LINEA TELEFONICA<br />
3.1.3.1 Messa in opera dell’allaccio alla rete telefonica DRApq<br />
3.1.3.2 Pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un collegamento ad Internet DRApq + Spo<br />
3.1.3.3 Pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> una rete wireless interna alla Caverna DRApq + Spo<br />
3.1.3.4 Pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> una linea citofonica tra la Stazione<br />
logistica e la Caverna<br />
DRApq<br />
3.2 MESSA IN OPERA DI STRUTTURE FISSE ALL’INTERNO DELLA CAVERNA<br />
3.2.1 INSTALLAZIONE DI SERVIZI IGIENICI<br />
3.2.1.1 Messa in opera <strong>di</strong> servizi igienici. pDRLot + CAC<br />
3.2.2 SOSTITUZIONE DELLE BARACCHE PREFABBRICATE<br />
3.2.2.1 Rimozione dei rifiuti dall’interno della caverna. DRLot<br />
3.2.2.2 Sostituzione delle baracche prefabbricate con una struttura<br />
trasparente e modulare situata nell’area Morelli.<br />
pDRLot + CAC<br />
3 3 IMPIANTISTICA<br />
3.3.1 IMPLEMENTAZIONE DEL SISTEMA DI ILLUMINAZIONE ATTUALE<br />
3.3.1.1 Integrazione dell’impianto elettrico esistente. DRLot<br />
3.3.1.2 Implementazione con installazione <strong>di</strong> luci monocolore e<br />
punti luce specifici per gli scavi archeologici e per la<br />
ricognizione <strong>di</strong> eventuali segni incisi sulle pareti (lampada <strong>di</strong><br />
wood, lampade alogene, luce polarizzata...)<br />
DRLot<br />
4. OPERE DI SUPPORTO ALLE ATTIVITÀ DI SCAVO<br />
4 1 APPRESTAMENTO DI UN SISTEMA DI SMALTIMENTO DELLA TERRA DI<br />
RISULTA DELLO SCAVO.<br />
4.2 REALIZZAZIONE DI SISTEMI PER LA SETACCIATURA LA FLOTTAZIONE DEL<br />
SEDIMENTO.<br />
4.3 APPRESTAMENTO DI UNA POSTAZIONE INFORMATICA PER LA<br />
DOCUMENTAZIONE DI SCAVO.<br />
4.4 INSTALLAZIONE DI MONTACARICHI.<br />
4.5 REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI TRASPORTO DELLA TERRA DI SCAVO.
5. OPERE PER LA VALORIZZAZIONE E LA PROMOZIONE DEL SITO<br />
5.1 COMUNICAZIONE<br />
5.1.1 MESSA IN ATTO DI INIZIATIVE DI COMUNICAZIONE DEL SITO (LOGO…) E DEI<br />
SINGOLI PROGETTI DI RICERCA E VALORIZZAZIONE<br />
5.1.1.1 Creazione <strong>di</strong> un logo e dell’immagine coor<strong>di</strong>nata del sito DRApq<br />
5.1.1.2 Creazione <strong>di</strong> loghi e strategie <strong>di</strong> comunicazione per i singoli FAC<br />
sotto-progetti <strong>di</strong> ricerca e/o <strong>di</strong> valorizzazione<br />
5.1.1.3 Pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> materiali informativi destinati a giornali,<br />
televisioni ...<br />
5.1.2 PUBBLICAZIONE DI UN SITO INTERNET MULTILINGUE<br />
5.2 DIVULGAZIONE E VALORIZZAZIONE<br />
5.2.1 REALIZZAZIONE DI UN CENTRO DI DOCUMENTAZIONE<br />
5.2.1.1 Realizzazione <strong>di</strong> una biblioteca <strong>di</strong>gitale che raccolga la<br />
bibliografia e testi relativi alle Arene Can<strong>di</strong>de<br />
5.2.1.2 Archivio della documentazione <strong>di</strong> scavo e delle pratiche<br />
amministrative pubbliche rilevanti<br />
5.2.1.3 Ricerca, schedatura ed acquisizione del repertorio<br />
fotografico e iconografico storico (stampe, cartoline, foto ...);<br />
FAC<br />
DRApq<br />
FAC<br />
FAC<br />
5.2.1.4 Ricerca, schedatura ed acquisizione dei documenti relativi<br />
alle attività della Cava Ghigliazza (interviste ad ex<strong>di</strong>pendenti,<br />
attività economiche, volumi <strong>di</strong> materiale<br />
estratto...);<br />
FAC<br />
5.2.1.5 Ricerca, schedatura ed acquisizione della cartografia<br />
storica;<br />
FAC<br />
5.2.1.6 Raccolta degli articoli giornalistici relativi al sito. FAC<br />
5.2.2 CREAZIONE DI UNA “COLLANA EDITORIALE”<br />
5.2.2.1 Ristampa <strong>di</strong> tutte le monografie scientifiche FAC<br />
5.2.2.2 Realizzazione <strong>di</strong> prodotti <strong>di</strong>dattici e <strong>di</strong>vulgativi FAC<br />
5.2.2.3 Pubblicazione dei risultati della ricerca FAC<br />
5.2.3 ALTRE ATTIVITA’ DI DIVULGAZIONE<br />
5.2.3.1 Serie <strong>di</strong> conferenze nazionali ed estere FAC<br />
5.2.3.2 organizzazione <strong>di</strong> “eventi” che sappiano sfruttare la<br />
vocazione scenografica del sito:<br />
i) mostra fotografica<br />
ii) concerti <strong>di</strong> musica classica/colta con solisti o ensemble<br />
limitati nella caverna o nell’area imme<strong>di</strong>atamente circostante<br />
iii) organizzazione <strong>di</strong> spettacoli teatrali sperimentali (ex Fura<br />
del Baus ad Atapuerca)<br />
iv) organizzazione <strong>di</strong> letture teatrali (Diari <strong>di</strong> scavo, Letteratura<br />
Paletnologica – ex Celebrazioni Darwin 2009...)<br />
FAC
6. RIPRESA DELLE RICERCHE<br />
6.1 OPERE PRELIMINARI<br />
6.1.1 REALIZZAZIONE DEL SISTEMA INFORMATIVO DELLA CAVERNA<br />
6.1.1.1 Microrilievo della parte della Caverna interessata da<br />
rinvenimenti archeologici<br />
6.1.1.2 Correlazione della Storia degli Stu<strong>di</strong> allo Stato attuale della<br />
Caverna<br />
DRLot<br />
DRLot<br />
6.1.2 RICERCHE MULTIDISCIPLINARI<br />
6.1.2.1 Analisi archometriche e ambientali DRApq<br />
6.2 CONTINUAZIONE DEGLI SCAVI DELLA SEQUENZA NEOLITICA NELLA ZONA<br />
NORD EST DELLA CAVERNA<br />
6.2.1 CAMPAGNE DI SCAVO<br />
6.2.2 STUDIO DEI MATERIALI E DELLE EVIDENZE DI SCAVO<br />
6.2.3 PUBBLICAZIONE DEI RISULTATI<br />
6.2.3.1 Realizzazione <strong>di</strong> calchi<br />
6.3 RIPRESA DEGLI SCAVI DELLA SEQUENZA PLEISTOCENICA<br />
6.3.1 CAMPAGNE DI SCAVO<br />
6 3.2 STUDIO DEI MATERIALI E DELLE EVIDENZE DI SCAVO<br />
6.3.3 PUBBLICAZIONE DEI RISULTATI<br />
6.3.3.1 Realizzazione <strong>di</strong> calchi<br />
7. MUSEALIZZAZIONE DEL SITO<br />
7.1 OPERE DI MUSEALIZZAZIONE DEL SITO<br />
7.1.1 INTEGRAZIONE E SISTEMAZIONE DEL PERCORSO DI FRUIZIONE ESISTENTE<br />
7.1.1.1 Riparazione delle passerelle metalliche DRApq<br />
7.1.1.2 Rifacimento e aggiornamento multilingue dei pannelli <strong>di</strong>dattici DRApq<br />
7.1.1.3 Collocazione dei calchi esistenti DRApq<br />
7.1.1.4 Sistemazione e consolidamento con tecniche idonee dei testimoni DRApq<br />
<strong>di</strong> scavo<br />
7.1.1.5 Progettazione e messa in opera <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> illuminazione<br />
scenografico che integri l’illuminazione <strong>di</strong> servizio e accompagni il<br />
percorso <strong>di</strong> visita all’interno della Caverna.<br />
DRApq<br />
7.1.2 IMPLEMENTAZIONE DELLE STRUTTURE MUSEALI DELLA CAVERNA<br />
7.1.2.1 Realizzazione <strong>di</strong> una vetrata <strong>di</strong> chiusura della Caverna in vetro<br />
speciale in modo da permettere la proiezione <strong>di</strong> contenuti<br />
multime<strong>di</strong>ali<br />
DRLot<br />
7.1.2.2 Realizzazione <strong>di</strong> interventi che simulino situazioni e attività che si DRLot
svolsero nella caverna sotto forma <strong>di</strong> ologrammi (immagini<br />
proiettate su vetri inclinati)<br />
8. REALIZZAZIONE DI STRUTTURE LOGISTICHE<br />
8.1 STAZIONE LOGISTICA.<br />
8.1.1 REALIZZAZIONE DELLA STAZIONE LOGISTICA<br />
8.1.1.1 Realizzazione della struttura <strong>di</strong> supporto logistico completa <strong>di</strong><br />
attrezzature e arre<strong>di</strong><br />
8.2 IMPIANTO DI RISALITA<br />
pDRLot+CAC<br />
8.2.1 REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI RISALITA ATTO ANCHE A CONSENTIRE<br />
L’ACCESSO AL SITO DEI DISABILI<br />
8.2.1.1 Realizzazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> risalita che colleghi la Caverna<br />
alla Stazione logistica<br />
pDRLot+CAC<br />
9. ALLESTIMENTO DEL PARCO DEL PAESAGGIO PREISTORICO<br />
9 1 STUDI PROPEDEUTICI ALLA REALIZZAZIONE DEL PARCO<br />
9.2 REALIZZAZIONE DEL PARCO DEL PAESAGGIO PREISTORICO
PLANIMETRIA CATASTALE E VISURE (aggiornate all’aprile 2008)
P.U.O. "ARENE CANDIDE"................................................................................................................1<br />
1.0 AMBITO DI INTERVENTO .................................................................................................. 1<br />
1.1 ANALISI DELLO STATO DI FATTO ...................................................................................... 3<br />
2.0 LA NORMATIVA URBANISTICA DI RIFERIMENTO ............................................................. 4<br />
2.1 Quadro <strong>di</strong> riferimento normativo..........................................................................................4<br />
2.2. Gli strumenti sovraor<strong>di</strong>nati......................................................................................................5<br />
2.2.1 Il P.T.C.P...................................................................................................................................5<br />
2.2.2. Piano <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento della Costa .............................................................................8<br />
2.2.3 Piano Territoriale <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento Provinciale (P.T.C.) ............................................8<br />
2.3 Il nuovo Piano Urbanistico Comunale (P.U.C.)..................................................................9<br />
3.0 GLI STUDI PER LA FATTIBILITÀ DELLA PROPOSTA............................................................ 13<br />
4.0 CARATTERISTICHE GENERALI DELL’INTERVENTO............................................................ 15<br />
4.1 La bonifica e la rinaturalizzazione ......................................................................................15<br />
4.2 Criteri per la riqualificazione paesaggistica....................................................................15<br />
4.3 Con<strong>di</strong>zionamenti territoriali ..................................................................................................17<br />
4.4 Linee guida per il paesaggio ...........................................................................................17<br />
4.4.1 Gli interventi prioritari...........................................................................................................19<br />
4.4.2 Criteri d’intervento per le opere <strong>di</strong> rinaturalizzazione................................................20<br />
5.0 I CRITERI GENERALI DEL PROGETTO ............................................................................... 27<br />
5.1 La questione paesaggistica e ambientale ......................................................................27<br />
5.2 Caratteristiche e peculiarità dell’ambito oggetto <strong>di</strong> P.U.O.........................................32<br />
5.2.2 Percorsi escursionistici.......................................................................................................34<br />
5.2.3 Aree <strong>di</strong> arrampicata..........................................................................................................35<br />
5.3 Il sistema infrastrutturale......................................................................................................35<br />
5.4 Il nuovo inse<strong>di</strong>amento.........................................................................................................37<br />
5.4.1 La tipologia inse<strong>di</strong>ativa .....................................................................................................38<br />
5.4.2 Le tipologie e<strong>di</strong>lizie.............................................................................................................38<br />
6.0 CARATTERISTICHE DIMENSIONALI DELL’INTERVENTO ................................................... 42<br />
6.1 Il peso inse<strong>di</strong>ativo e le funzioni urbanistiche ....................................................................42<br />
6.2 Gli inse<strong>di</strong>amenti ......................................................................................................................46<br />
6.3 Descrizione degli inse<strong>di</strong>amenti per singoli lotti ................................................................48<br />
6.3.1 Lotto 1 ..................................................................................................................................48<br />
6.3.2 Lotto 3 ..................................................................................................................................51<br />
6.3.3 Lotto 4 ...................................................................................................................................52<br />
6.3.4 Lotto 5 ..................................................................................................................................53<br />
6.4 Criteri generali <strong>di</strong> progettazione: Taglio degli alloggi – <strong>di</strong>rezione della giacitura..55
6.4 Criteri generali <strong>di</strong> progettazione: Taglio degli alloggi – <strong>di</strong>rezione della giacitura..55<br />
6.5 Criteri qualitativi, spazi pubblici e luoghi centrali............................................................55<br />
6.6 Le funzioni pubbliche .......................................................................................................56<br />
Palazzetto dello sport ........................................................................................................... 56<br />
La città dello sport................................................................................................................ 57<br />
Sito archeologico delle Arene Can<strong>di</strong>de............................................................................ 57<br />
6.7 IL COMFORT ABITATIVO.........................................................................................................58<br />
6.8 SUPERAMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE....................................................................59<br />
6.8.1 I percorsi e gli spazi pubblici ............................................................................................59<br />
6.8.2 Il superamento delle barriere architettoniche negli e<strong>di</strong>fici ......................................62<br />
7.0 LA DOTAZIONE DI SERVIZI E BILANCIO DEGLI STANDARD ........................................... 63<br />
7.1 Le aree <strong>di</strong> interesse comune (IC) .......................................................................................63<br />
7.2 Le aree a verde attrezzato per il gioco e lo sport .........................................................64<br />
7.3 Il parco urbano......................................................................................................................64<br />
7.4 Parcheggi pubblici ...............................................................................................................65<br />
7.5 Parcheggi pertinenziali .........................................................................................................66<br />
7.6 standard urbanistici ...............................................................................................................66<br />
7.7 Viabilità.....................................................................................................................................68<br />
7.8 I percorsi ciclabili ....................................................................................................................68<br />
7.9 Il parco e la spiaggia ............................................................................................................69<br />
8.0 SOTTOSERVIZI ED INFRASTRUTTURE A RETE...................................................................... 70<br />
9.0 RISPARMIO ENERGETICO ............................................................................................... 77<br />
10.0 COSTI PRESUMIBILI PER L’ATTUAZIONE DELL’INTERVENTO ............................................ 80<br />
Allegato 1 .............................................................................................................................. 84<br />
Planimetria catastale e visure (aggiornate all’aprile 2008) ............................................. 85<br />
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