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puo "arene candide" - Comune di Finale Ligure

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P.U.O. "ARENE CANDIDE"<br />

riqualificazione della cava F.lli Ghigliazza S.p.A.<br />

1.0 AMBITO DI INTERVENTO<br />

L’ambito oggetto dello P.U.O. comprende l’area interessata dall’attività <strong>di</strong><br />

cava della <strong>di</strong>tta F.lli Ghigliazza S.p.A. più comunemente in<strong>di</strong>cata come<br />

cava della “Caprazoppa”, nel comune <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong>, al confine col<br />

comune <strong>di</strong> Borgio Verezzi.<br />

L’ambito riveste particolare interesse ambientale, paesaggistico ed anche<br />

sotto il profilo archeologico. Un tempo la zona si presentava con ampie<br />

falesie che formavano una suggestiva cavea naturale e nella parte bassa,<br />

a monte dell’attuale via Aurelia, si era col tempo e per effetto dei venti,<br />

formata una grossa duna <strong>di</strong> sabbia bianca tale da essere per lungo<br />

tempo identificata col toponimo <strong>di</strong> “Arene Can<strong>di</strong>de”.<br />

Foto delle “<strong>arene</strong> can<strong>di</strong>de “ risalente agli inizi del novecento.<br />

Pagina 1 <strong>di</strong> 92


Foto delle “<strong>arene</strong> can<strong>di</strong>de “ allo stato attuale.<br />

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1.1 ANALISI DELLO STATO DI FATTO<br />

Oltre un secolo <strong>di</strong> attività estrattiva per la produzione <strong>di</strong> calce <strong>di</strong> ottima<br />

qualità e, per la parte non <strong>di</strong>rettamente utilizzabile, <strong>di</strong> inerti <strong>di</strong> varia<br />

pezzatura, ha avuto la conseguenza <strong>di</strong> generare un esteso fronte <strong>di</strong> cava<br />

(mq. 270.000) con annessa cubatura industriale (mc. 71.000) <strong>di</strong> notevole<br />

impatto sul paesaggio.<br />

Il giacimento <strong>di</strong> calcare puro è ora ridotto ed è opportuno avviare, in<br />

conformità con le in<strong>di</strong>cazioni del Piano Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento<br />

Paesistico e della Legge Urbanistica Regionale, una riqualificazione<br />

dell'area, posta in regime <strong>di</strong> TRZ.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista dell’attività estrattiva la cava deve ritenersi ormai<br />

esaurita; infatti per il “Piano regionale Cave” l’ambito è riconducibile a<br />

quelli <strong>di</strong> tipo “E”, ossia cave esaurite che devono essere messe in<br />

sicurezza attraverso operazioni <strong>di</strong> bonifica e risanamento ambientale che<br />

deve concludersi con uno P.U.O. <strong>di</strong> interesse regionale.<br />

La proposta <strong>di</strong> P.U.O. tiene conto, prima <strong>di</strong> tutto, dello stato <strong>di</strong> fatto e della<br />

necessità che qualunque tipologia <strong>di</strong> “rinaturalizzazione”, con<br />

conseguente, inevitabile rimodellamento, debba avere come presupposto<br />

una fattibilità tecnica e garantisca un congruo ritorno economico.<br />

In qualunque ipotesi <strong>di</strong> risanamento che si voglia proporre, i volumi <strong>di</strong><br />

roccia e terre sciolte da movimentare sono talmente imponenti da rendere<br />

in primo luogo improponibile l’ “opzione zero" e in secondo luogo da non<br />

ammettere alcuna soluzione tale da non implicare un'attività <strong>di</strong> ulteriore<br />

estrazione/movimentazione da finalizzalizzare alla pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> una<br />

nuova morfologia del terreno che consenta, oltre alla messa in sicurezza<br />

dei luoghi, il recupero, per quanto possibile, delle caratteristiche<br />

paesaggistico-ambientali che consentano, altresì, un rapido, sicuro ed<br />

economicamente conveniente riutilizzo dell'area.<br />

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2.0 LA NORMATIVA URBANISTICA DI RIFERIMENTO<br />

2.1 Quadro <strong>di</strong> riferimento normativo<br />

• L.R. n° 39/1984 Piani <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Territoriale <strong>di</strong> nuova generazione, i<br />

PTC;<br />

• L.U.R. n° 36/1997 Legge Urbanistica Regionale, un testo <strong>di</strong> unico <strong>di</strong><br />

riferimento;<br />

PIANI DI LIVELLO REGIONALE<br />

• PTR piano territoriale regionale ai sensi dell’art. 3 e 8 LEGGE REGIONALE 4<br />

settembre 1997 n. 36 36/1997 (il 6 agosto 2003 la Giunta Regionale ha<br />

presentato al Consiglio il progetto <strong>di</strong> piano in vista della sua adozione ai sensi<br />

dell’art. 14 della L.R. n. 36/1997)<br />

• PTCP piano <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento paesaggistico ai sensi del ex L.R. n° 39/1984<br />

(approvato con DCR n°6/1990 e con successivi aggiornamenti) • PTC della<br />

costa ai sensi del ex L.R. n° 39/1984 (approvato con DCR n°64/2000)<br />

PIANI DI SETTORE DI LIVELLO REGIONALE (art. 11 comma 3 LEGGE<br />

REGIONALE 4 settembre 1997 n. 36/1997)<br />

• Piano delle attività <strong>di</strong> cava (approvato DCR 16/2000).<br />

PIANI DI LIVELLO PROVINCIALE<br />

• PTC provinciale ai sensi dell’art. 20 del D.lgs. 267/2000, dell’art. 57 del D.lgs.<br />

112/1998 e dell’art. 18 e 24 LUR 36/1997 (il piano è stato adottato ai sensi<br />

dell’art. 22 L.R. n. 36/1997 con la D.C. n° 42 del 28 luglio 2005).<br />

PIANI DI SETTORE DI LIVELLO PROVINCIALE (art. 11 comma 3 LUR<br />

36/1997)<br />

• Piano <strong>di</strong> bacino sul rischio idrogeologico dell’ambito del torrente Pora ai sensi<br />

dell’art. 1/comma 1 del D.L.180/1998, convertito in L.267/1998 (approvato con<br />

D.C.P. 47/2003).<br />

P.U.C. <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> approvato con delibera del C.C. n°<br />

105 del 12/12/2007.<br />

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2.2. Gli strumenti sovraor<strong>di</strong>nati<br />

Per quanto riguarda gli strumenti <strong>di</strong> pianificazione <strong>di</strong> “area vasta” l’ambito<br />

interessato dal P.U.O. deve fare riferimento al Piano Territoriale <strong>di</strong><br />

coor<strong>di</strong>namento paesistico (P.T.C.P.), al Piano <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento della<br />

Costa, al Piano territoriale <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento Provinciale (P.T.P.)<br />

2.2.1 Il P.T.C.P.<br />

Per quanto riguarda al Piano Territoriale <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento paesistico<br />

l’intervento interessa le seguenti zonizzazioni:<br />

a. per l’assetto geomorfologico l’ambito ricade, prevalentemente, sotto<br />

il regime <strong>di</strong> trasformazione (TRZ); all’art. 68 delle N. <strong>di</strong> A. si specifica<br />

che “tale regime si applica nelle parti del territorio nelle quali si<br />

registrano, sotto il profilo geomorfologico ed idrogeologico, situazioni <strong>di</strong><br />

grave compromissione paesaggistica ed ambientale … l’obiettivo della<br />

<strong>di</strong>sciplina paesistica è quello <strong>di</strong> pervenire entro tempi definiti ad una<br />

trasformazione della situazione in atto che <strong>di</strong>a luogo ad un più<br />

equilibrato rapporto tra l’area interessata ed il contesto”; alcune aree<br />

marginali a monte sono ricomprese in regime ANI-CE, ma su <strong>di</strong> esse il<br />

P.U.O. prevede soltanto interventi <strong>di</strong> rinaturalizzazione compatibili con<br />

tale regime; la parte <strong>di</strong> arenile, a valle dell’Aurelia, è classificata sotto il<br />

regime <strong>di</strong> consolidamento (CO), con l’obiettivo <strong>di</strong> salvaguardare i valori<br />

paesaggistici o <strong>di</strong> fruizione;<br />

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. per l’assetto vegetazionale il regime previsto è, per la parte alta,<br />

quello del consolidamento del bosco <strong>di</strong> angiosperme termofile (BAT-<br />

CO, art. 72 delle N. <strong>di</strong> A.), “l’obbiettivo è quello <strong>di</strong> favorire l’incremento<br />

della superficie boscata e/o <strong>di</strong> migliorare il livello qualitativo sotto i<br />

profili delle funzioni ecologiche della produttività e della fruibilità<br />

ricreativa”; per la parte bassa il regime COL-ISS (art. 58 N <strong>di</strong> A.) non<br />

pone particolari limitazioni.<br />

Pagina 6 <strong>di</strong> 87


c. circa l’assetto inse<strong>di</strong>ativo l’ambito ricade, prevalentemente, sotto il<br />

regime <strong>di</strong> trasformazione TRZ; l’obiettivo della norma ( art. 61 delle N.<br />

<strong>di</strong> A.) è “quello <strong>di</strong> pervenire entro tempi definiti ad una trasformazione<br />

della situazione in atto che <strong>di</strong>a luogo ad un più equilibrato rapporto tra<br />

l’area interessata ed il contesto”; alcune aree, nella parte più a monte<br />

della collina, ricadono in regime <strong>di</strong> conservazione ANI-CE.<br />

Le aree sottoposte a tale regime non sono interessate da interventi <strong>di</strong><br />

tipo costruttivo, ma esclusivamente da opere per la messa in sicurezza<br />

e la rinaturalizzazione del fronte della ex cava che, per la parte più a<br />

monte, ricade in regime <strong>di</strong> conservazione.<br />

Due sono i manufatti emergenti (ME) evidenziati nel P.T.C.P.: uno sul<br />

promontorio della Caprazoppa, verso levante riferito alla torre <strong>di</strong><br />

avvistamento saracena, l’altro a ponente e riferito alla grotta<br />

cosiddetta delle “Arene Can<strong>di</strong>de” <strong>di</strong> enorme interesse archeologico.<br />

Entrambi gli ME ricadono in regime <strong>di</strong> “TRZ”; il P.U.O. si fa carico della<br />

loro conservazione e valorizzazione.<br />

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Il P.U.O. è conforme alle linee <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo ed alla normativa attuativa del<br />

P.T.C.P. e, specialmente per quanto attiene ai problemi archeologici e<br />

paesaggistici, si fa carico <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> interventi finalizzati alla<br />

valorizzazione delle risorse culturali ed ambientali peculiari dell’ambito in<br />

esame.<br />

2.2.2. Piano <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento della Costa<br />

L’intervento non è esplicitamente previsto nel P.T.C. della costa, tuttavia<br />

sia alla Tav. 9c, fascicolo 2.2.2: D ifesa costiera e ripascimento spiagge,<br />

sia alla Tav. 5 fascicolo 2.1: In<strong>di</strong>cazioni generali per la riqualificazione del<br />

territorio, la valorizzazione del paesaggio costiero e la tutela dell’ambiente<br />

marino. (v. tav.2) si possono trovare in<strong>di</strong>cazioni e riferimenti utili per<br />

valutare la congruità <strong>di</strong> quanto previsto nello P.U.O..<br />

Lo P.U.O. può ritenersi conforme al PTC della Costa in quanto realizza gli<br />

in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> riqualificazione paesistica ed urbanistica del sito in quanto si<br />

pone come obiettivo la riqualificazione del territorio, la valorizzazione del<br />

paesaggio costiero e la tutela dell’ambiente marino, la <strong>di</strong>fesa costiera ed il<br />

rinascimento delle spiagge.<br />

2.2.3 Piano Territoriale <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento Provinciale (P.T.C.)<br />

Per quanto attiene al PTC della Provincia <strong>di</strong> Savona l’ipotesi <strong>di</strong><br />

rivalorizzazione del waterfront ed in generale il recupero paesaggistico ed<br />

ambientale delle aree costiere è valutato positivamente; in questo senso<br />

l’intervento delle Arene Can<strong>di</strong>de è espressamente previsto alla tav. 3.a<br />

della “Struttura del Piano” nell’ambito del progetto integrato PI3 –<br />

“Progetto Integrato per l’innovazione dell’offerta turistica costiera e<br />

integrazione con l’entroterra. Città turistica del <strong>Finale</strong>se”.<br />

L’intervento è classificato con la sigla R4 “recupero e riqualificazione aree<br />

ex Ghigliazza – cava Arene Can<strong>di</strong>de”.<br />

Tutte le azioni <strong>di</strong> carattere urbanistico proposte dallo P.U.O. sono coerenti<br />

con le in<strong>di</strong>cazioni del PTC provinciale.<br />

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2.3 Il nuovo Piano Urbanistico Comunale (P.U.C.)<br />

Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> ha recentemente approvato il progetto definitivo del<br />

Piano Urbanistico Comunale (P.U.C.) ai sensi della L.U.R 4/09/97 n° 36<br />

che è <strong>di</strong>ventato definitivamente operante con la deliberazione de C.C. n°<br />

105 del 12/12/2007.<br />

Il nuovo strumento urbanistico prende atto della situazione attuale e delle<br />

in<strong>di</strong>cazioni pervenute al <strong>Comune</strong> e formalizzate in <strong>di</strong>versi incontri e<br />

documenti, circa la nuova destinazione delle aree e le opere <strong>di</strong> bonifica<br />

necessarie per una corretta rinaturalizzazione dei luoghi.<br />

Le aree oggetto <strong>di</strong> P.U.O. fanno parte del Distretto <strong>di</strong> Trasformazione n.1,<br />

DT1, del quale l’area della Cava Ghigliazza rappresenta un sub-<strong>di</strong>stretto<br />

contrad<strong>di</strong>stinto con la lettera “a”: DT1.a, definito “sito profondamente<br />

degradato in quanto mo<strong>di</strong>ficato e sfruttato dall’attività ormai centenaria <strong>di</strong><br />

escavazione”.<br />

Il sub-<strong>di</strong>stretto DT1.a è a sua volta sud<strong>di</strong>viso in due ambiti: l’ambito 1 che<br />

comprende il fronte <strong>di</strong> rinaturalizzazione dei fronti <strong>di</strong> cava, in cui non è<br />

concessa la costruzione <strong>di</strong> alcun tipo <strong>di</strong> volumetria, eccetto la<br />

riqualificazione degli e<strong>di</strong>fici esistenti; l’ambito 2 ove si concentrano le<br />

volumetrie e<strong>di</strong>ficabili.<br />

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Per la definizione dei criteri urbanistici relativi alla bonifica ed al recupero<br />

dell’area il P.U.C. ha fatto riferimento allo “Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Fattibilità”<br />

commissionato all’arch. Bussmann e finalizzato all’in<strong>di</strong>viduazione delle<br />

metodologie <strong>di</strong> intervento ed agli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> massima per la<br />

riqualificazione dei luoghi.<br />

Gli obiettivi e modalità della riqualificazione sotto il profilo delle prestazioni<br />

funzionali del sub-<strong>di</strong>stretto DT.1a sono le seguenti:<br />

cessazione definitiva <strong>di</strong> ogni attività <strong>di</strong> cava (varianti adottate del<br />

P.T.R.A.C. e del P.T.C.P. che decretano la cessazione<br />

<br />

dell’escavazione e la risistemazione delle aree );<br />

eliminazione degli impianti industriali esistenti;<br />

sistemazione - messa in sicurezza - recupero - rinaturalizzazione<br />

delle pareti rocciose;<br />

formazione <strong>di</strong> nuovo arenile su tutto il fronte mare che sottende<br />

l’intervento;<br />

recupero dei percorsi (strada Napoleonica e Torre Colombara)<br />

storici e naturalistici;<br />

creazione <strong>di</strong> un inse<strong>di</strong>amento che valorizzi il notevole potenziale<br />

turistico attrattivo <strong>di</strong> un’area caratterizzata da un’altissima valenza<br />

paesistica e archeologica, costituita dal sito <strong>di</strong> importanza<br />

internazionale delle Arene Can<strong>di</strong>de ad oggi è pressoché<br />

abbandonato e visitabile con <strong>di</strong>fficoltà, per ad<strong>di</strong>venire ad un polo<br />

integrato in cui le funzioni residenziali e turistiche si integrano con<br />

quelle pubbliche (realizzazione <strong>di</strong> area attrezzata per un eventuale<br />

museo e servizi alla zona archeologica);<br />

realizzazione <strong>di</strong> volumetrie residenziali per circa 87.000 mc;<br />

possibilità <strong>di</strong> realizzare ulteriori volumetrie per alberghi e strutture<br />

turistico-ricettive e spazi commerciali;<br />

realizzazione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici ed aree <strong>di</strong> servizio con funzioni pubbliche;<br />

impianti sportivi;<br />

parcheggi pubblici interrati ed a livello per circa mq. 10.000;<br />

parcheggi privati interrati per circa mq 20.000<br />

Le schede per i requisiti <strong>di</strong> congruenza del P.U.C. raccomandano, inoltre,<br />

<strong>di</strong> trovare soluzioni <strong>di</strong> grande qualità architettonica al fine <strong>di</strong> cogliere<br />

l’occasione unica che oggi si offre <strong>di</strong> trasformare un’area lungo la costa<br />

dalle potenzialità straor<strong>di</strong>narie; altrettanta attenzione dovrà essere posta<br />

nel <strong>di</strong>segno dell’impianto urbanistico dell’area, per consentire un<br />

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progressivo sviluppo, tale da pervenire ad un’immagine complessiva<br />

paesistica <strong>di</strong> grande pregio.<br />

Sono stati stu<strong>di</strong>ati in modo particolare i collegamenti con l’area urbana<br />

del Centro <strong>di</strong> Marina, al fine <strong>di</strong> consentire un’integrazione reale del nuovo<br />

inse<strong>di</strong>amento con la città. Per raggiungere questo obbiettivo si è cercato<br />

<strong>di</strong> utilizzare le aree a levante della Caprazoppa in modo adeguato<br />

affinché il collegamento viario fra i due poli possa prescindere dall’utilizzo<br />

della Via Aurelia, il cui frequentissimo congestionamento impe<strong>di</strong>rebbe<br />

tale integrazione ed anzi favorirebbe lo sviluppo <strong>di</strong> un nuovo paese e non<br />

<strong>di</strong> una parte <strong>di</strong> <strong>Finale</strong>.<br />

Si è cercato <strong>di</strong> riutilizzare, per quanto possibile, le gallerie <strong>di</strong>messe,<br />

creando altresì le con<strong>di</strong>zioni per lo spostamento a monte del tracciato<br />

dell’Aurelia, riutilizzando il tracciato dell’attuale galleria ferroviaria che<br />

sarà prossimamente <strong>di</strong>smessa.<br />

Il P.U.C., fissa il tetto massimo della volumetria residenziale ammissibile<br />

in 87.000 mc.; tale <strong>di</strong>mensionamento potrà essere integrato delle<br />

quantità necessarie a garantire, anche in termini <strong>di</strong> bilancio complessivo<br />

<strong>di</strong> fattibilità economica dell’intervento, la realizzabilità <strong>di</strong> quote<br />

significative delle funzioni <strong>di</strong> interesse pubblico <strong>di</strong> tipo turisticoalberghiero,<br />

turistico-ricettivo e <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia pubblica in<strong>di</strong>cate dal Piano<br />

Urbanistico Comunale; la volumetria complessiva non potrà, comunque<br />

superare il tetto <strong>di</strong> 119.000 metri cubi..<br />

Le quantità complessive restano, pertanto, da definire compiutamente in<br />

sede <strong>di</strong> esame del relativo P.U.O. <strong>di</strong> approvazione regionale.<br />

Ciò premesso, il P.U.O. prospetta un <strong>di</strong>mensionamento complessivo<br />

coerente con le in<strong>di</strong>cazioni del P.U.C. vigente.<br />

Per quanto riguarda la descrizione delle caratteristiche <strong>di</strong>mensionali e<br />

quantitative del progetto <strong>di</strong> P.U.O. ed al rapporto con i parametri <strong>di</strong> PUC,<br />

si fa rimando al paragrafo 6.<br />

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Estratto della zonizzazione del P.U.C.<br />

Pagina 12 <strong>di</strong> 87


3.0 GLI STUDI PER LA FATTIBILITÀ DELLA PROPOSTA.<br />

In considerazione delle caratteristiche ambientali, paesaggistiche e<br />

culturali che l’area riveste, il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong>, avvalendosi dei<br />

fon<strong>di</strong> messi a <strong>di</strong>sposizione della Regione Liguria a valere sulla delib. CIPE<br />

n° 13/99, ha promosso la redazione <strong>di</strong> uno “stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità” affidato<br />

all’arch. Bussmann <strong>di</strong> Colonia (Koln - Germania).<br />

Lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità pre<strong>di</strong>sposto definisce tra gli obbiettivi principali quello<br />

della rinaturalizzazione attraverso una dettagliata analisi della situazione<br />

ambientale, una puntuale definizione dei criteri per la riqualificazione<br />

paesaggistica ed una zonizzazione delle aree con in<strong>di</strong>cazione delle<br />

relative funzioni,.<br />

Lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità è stato elaborato sulla scorta <strong>di</strong> alcune linee guida<br />

precedentemente definite <strong>di</strong> comune intesa tra la F.lli Ghigliazza S.p.A., il<br />

<strong>Comune</strong> , la Provincia e la Regione che possono così essere riassunte:<br />

bonifica della cava e messa in sicurezza dei fronti <strong>di</strong> escavazione;<br />

valutazione della possibilità <strong>di</strong> spostamento dell’attuale tracciato della<br />

via Aurelia in relazione al nuovo tracciato ferroviario;<br />

ricostruzione della spiaggia delle “<strong>arene</strong> can<strong>di</strong>de”;<br />

realizzazione <strong>di</strong> una piazza verde interna con imbocco dal mare;<br />

recupero e valorizzazione della zona archeologica;<br />

recupero e valorizzazione dell’area <strong>di</strong> cornice dell’antica via<br />

napoleonica.<br />

A completamento <strong>di</strong> queste in<strong>di</strong>cazioni erano state in<strong>di</strong>viduate le<br />

destinazioni urbanistiche <strong>di</strong> massima, rappresentate in una zonizzazione<br />

preliminare concordata tra la Proprietà e gli Enti interessati e che lo Stu<strong>di</strong>o<br />

<strong>di</strong> Fattibilità ha integralmente recepito (v. zonizzazione allegata).<br />

Lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità è stato assunto come un sistema <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nate <strong>di</strong> tipo<br />

urbanistico-funzionale cui far riferimento nella redazione del P.U.O.; i<br />

margini <strong>di</strong> flessibilità specificati nelle norme <strong>di</strong> attuazione sono quelli<br />

derivanti dalla necessità imprescin<strong>di</strong>bile <strong>di</strong> far coincidere l’esigenza del<br />

risanamento ambientale con quelle <strong>di</strong> carattere pubblico e privato che<br />

dovranno essere tali da garantire la fattibilità economica degli interventi<br />

ipotizzati.<br />

Pagina 13 <strong>di</strong> 92


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4.0 CARATTERISTICHE GENERALI DELL’INTERVENTO<br />

4.1 La bonifica e la rinaturalizzazione<br />

Le caratteristiche e le modalità per l’attuazione degli interventi <strong>di</strong> bonifica<br />

e <strong>di</strong> rinaturalizzazione sono stati desunti dallo Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Fattibilità<br />

dall’arch. Bussmann con la collaborazione dell’arch. Kipar per quanto<br />

attiene alle questioni relative al paesaggio.<br />

Allo stato attuale l’area necessita <strong>di</strong> sostanziali interventi <strong>di</strong> messa in<br />

sicurezza dei versanti interessati dal fronte <strong>di</strong> cava e la rimozione <strong>di</strong> tutte<br />

le situazioni <strong>di</strong> rischio presenti in modo <strong>di</strong>ffuso su tutta l’area.<br />

Le operazioni <strong>di</strong> bonifica e risanamento sono, in linea <strong>di</strong> massima,<br />

propedeutiche alla realizzazione degli interventi residenziali e<br />

urbanizzativi, anche se alcuni lavori <strong>di</strong> sistemazione finale potrebbero<br />

essere eseguiti durante i lavori <strong>di</strong> costruzione delle nuove volumetrie<br />

previste dal P.U.O..<br />

Per la scansione temporale degli interventi si farà riferimento al<br />

programma cronologico dei lavori allegato.<br />

4.2 Criteri per la riqualificazione paesaggistica<br />

Per quanto attiene ai criteri da assumere nelle operazioni <strong>di</strong><br />

riqualificazione paesistica e ambientale sono state recepite integralmente<br />

le in<strong>di</strong>cazioni desunte dallo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità pre<strong>di</strong>sposto dall’arch.<br />

Bussmann dal quale emerge che “le potenzialità che caratterizzano il<br />

paesaggio dell’area della Caprazoppa si possono ricondurre<br />

sinteticamente a quattro aspetti.<br />

1. Alto valore naturalistico-ambientale in quanto l’altopiano carsico e<br />

il promontorio della Caprazoppa sotto il profilo geologico, floristico,<br />

vegetazionale e faunistico, rappresentano un bene unico; le<br />

in<strong>di</strong>cazioni che lo Stu<strong>di</strong>o fornisce riguardano la fascia boschiva ad<br />

elevato valore naturalistico che da est giunge sino al Capo <strong>di</strong><br />

Caprazoppa e che si attesta sin nel centro dell’area ad una quota<br />

più alta. L’apertura deI fronte <strong>di</strong> cava rappresenta il primo passo<br />

Pagina 15 <strong>di</strong> 92


verso la ricucitura con il margine del Bosco del <strong>Finale</strong>se. Si tratta<br />

dì riaccendere l’attenzione verso il paesaggio dell’entroterra,<br />

recuperando le connessioni con i piccoli centri ed integrando le<br />

tracce dei sentieri esistenti.<br />

2. Alto valore storico-culturale. La grotta delle Arene Can<strong>di</strong>de<br />

conserva testimonianze <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti umani preistorici. Si<br />

in<strong>di</strong>viduano numerosi nuclei rurali nel versante verso Verezzi e<br />

numerose emergenze storico-architettoniche nei vicini borghi <strong>di</strong><br />

Borgio Verezzi e Finalborgo. Si tratta <strong>di</strong> ricostituire una rete <strong>di</strong><br />

connessione capace <strong>di</strong> inserire le testimonianza in un più ampio<br />

itinerario turistico-ricreativo.<br />

3. Alto valore percettivo. Le caratteristiche morfologiche e la visibilità’<br />

dell’altopiano e del promontorio, costituiscono gli elementi che<br />

rendono il luogo privilegiato per la visibilità dal mare e da terra un<br />

belvedere sul paesaggio del finalese e <strong>di</strong> Borgio Verezzi. La<br />

riqualificazione dell’asse stradale della via Aurelia (con lo<br />

spostamento dell’attuale percorso veicolare nella galleria che sarà<br />

<strong>di</strong>messa dalla FF.SS.) consentirà <strong>di</strong> realizzare una nuova<br />

passeggiata lungo mare, oltre alla valorizzazione delle spiaggie<br />

grazie ad interventi mirati al ripascimento delle medesime.<br />

4. Incremento della potenzialità turistico-ricettiva del finalese<br />

conseguente alla fruizione turistica dell’area <strong>di</strong> cava riqualificata.<br />

Lo Stu<strong>di</strong>o in<strong>di</strong>vidua gli elementi del paesaggio che rivestono un<br />

importante ruolo per il rilancio dell’area: l’integrazione a livello<br />

morfologico-funzionale con i centri abitati <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> e Borgio<br />

Verezzi e l’introduzione <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> connessione e permeabilità<br />

verso il paesaggio naturale del <strong>Finale</strong>se.<br />

Lo Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità evidenzia, inoltre, che l’area della Caprazoppa<br />

presenta peculiarità <strong>di</strong> tipo paesistico ambientali <strong>di</strong> rilievo, in relazione<br />

alle quali lo Stu<strong>di</strong>o intende porre una particolare attenzione ai processi <strong>di</strong><br />

sviluppo futuro e propone una metodologia <strong>di</strong> lavoro in grado <strong>di</strong><br />

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coniugare le esigenze della proprietà con le potenzialità naturalistiche<br />

dell’area, in un asse temporale <strong>di</strong> imme<strong>di</strong>ata operatività.<br />

4.3 Con<strong>di</strong>zionamenti territoriali<br />

L’area presenta numerosi con<strong>di</strong>zionamenti territoriali, legati in prevalenza<br />

alla presenza storica e se<strong>di</strong>mentata negli ultimi vent’anni dell’attività<br />

estrattiva. Tali con<strong>di</strong>zionamenti sono legati al suolo, alla morfologia,<br />

all’uso pregresso, alle esigenze delle conurbazioni costiere limitrofe.<br />

I con<strong>di</strong>zionamenti legati alle caratteristiche del suolo riguardano:<br />

il substrato calcareo della cava che si presenta particolarmente<br />

arido, perché incapace <strong>di</strong> trattenere a lungo l’acqua e altrettanto<br />

sensibile all’erosione; la spiaggia delle Arene Can<strong>di</strong>de necessita<br />

<strong>di</strong> essere alimentata nel tempo. L’interruzione del versamento in<br />

mare del materiale <strong>di</strong> scarto della cava comporterà infatti la<br />

scomparsa della spiaggia ed anche la erosione progressiva delle<br />

spiagge <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> e Borgio Verezzi.<br />

L’in<strong>di</strong>viduazione del margine <strong>di</strong> cava quale fronte <strong>di</strong> <strong>di</strong>scontinuità<br />

del paesaggio e causa prima dell’interruzione delle frange boscate<br />

ad alto valore naturalistico rappresentano i con<strong>di</strong>zionamenti legati<br />

alla morfologia.<br />

L’uso dell’area <strong>di</strong> cava ha prodotto negli anni una pressochè totale<br />

inaccessibilità del fronte mare ove la via Aurelia <strong>di</strong>viene una vera<br />

e propria barriera fisico-percettiva. La successione delle tre fasce<br />

tipiche “mare-entroterra-bosco” rimane <strong>di</strong> fatto interrotta .<br />

4.4 Linee guida per il paesaggio<br />

La metodologia che lo Stu<strong>di</strong>o adotta è quella della Progettazione<br />

integrata intesa come strumento fondamentale per la costruzione del<br />

processo <strong>di</strong> sviluppo che necessariamente affronta l’esigenza della<br />

messa in sicurezza dell’area con la sistemazione a verde della stessa.<br />

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Il processo <strong>di</strong> recupero dell’area parte dalla necessità <strong>di</strong> valorizzare il<br />

promontorio della Caprazoppa come porta <strong>di</strong> accesso ponentina al<br />

<strong>Finale</strong>se. Questo significa innanzitutto riconoscere l’ambito come il cuore<br />

e motore del processo <strong>di</strong> trasformazione e rilancio attraverso<br />

l’introduzione <strong>di</strong> funzioni pubbliche e private<br />

La valorizzazione avverrà attraverso la creazione <strong>di</strong> servizi, parcheggi,<br />

nuove attrattive per il turismo, puntando alla valorizzazione delle risorse<br />

esistenti sull’altopiano carsico come la presenza della grotta delle Arene<br />

Can<strong>di</strong>de, e delle connessioni con l’altopiano-belvedere da attrezzare con<br />

aree <strong>di</strong> sosta, sentieri riqualificati, percorsi escursionistici ed eventuali<br />

“palestre <strong>di</strong> roccia”, come quelle già esistenti su altre falesie calcaree<br />

finalesi.<br />

Si possono considerare le linee guida per il paesaggio in due fasi: La<br />

prima fase è quella della costruzione dei margini con la costruzione<br />

dell’accessibilità alla torretta, la valorizzazione della caverna delle “Arene<br />

Can<strong>di</strong>de”, la ricostruzione del percorso napoleonico.<br />

Tra le opere prioritarie da realizzare dovrà infatti esserci la sistemazione<br />

del bordo del parco boschivo a confine col fronte <strong>di</strong> cava.<br />

I margini della “ferita” prodotta dall’escavazione devono essere “ricuciti” e<br />

dovrà essere ricostituito il percorso napoleonico e le connessioni con<br />

l’altopiano, con il finalese, e col comune <strong>di</strong> Borgio Verezzi, al fine <strong>di</strong><br />

ricreare le “con<strong>di</strong>zioni al contorno” necessarie per riconnettere l’area al<br />

sistema territoriale <strong>di</strong> contorno.<br />

La seconda fase è quella relativa alla sistemazione a verde e la messa<br />

in sicurezza dei versanti con il recupero dei versanti e messa in<br />

sicurezza, compensazione dell’eventuale avanzamento dei fronti <strong>di</strong> cava<br />

verso nord e connessione della zona a mare con il fronte <strong>di</strong> cava,<br />

realizzazione e inserimento ambientale delle nuove funzioni.<br />

La fattibilità del progetto deve basarsi su un’ipotesi in grado <strong>di</strong> garantire<br />

un “motore” al processo <strong>di</strong> trasformazione e riqualificazione sia dal punto<br />

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<strong>di</strong> vista economico gestionale che in termini <strong>di</strong> immagine, attrattiva,<br />

richiamo per i residenti e i futuri fruitori in genere.<br />

Inoltre gli interventi a mare, necessari per il ripascimento delle spiagge,<br />

saranno realizzati senza danneggiare il il sito Bioitaly marino.<br />

4.4.1 Gli interventi prioritari<br />

Lo Stu<strong>di</strong>o definisce pertanto sotto il profilo paesaggistico-ambientale<br />

quegli interventi necessari alla costruzione del quadro <strong>di</strong> riferimento per<br />

la trasformazione dell’area.<br />

Tali interventi verranno successivamente approfon<strong>di</strong>ti in sede <strong>di</strong><br />

progettazione esecutiva attraverso la definizione <strong>di</strong> criteri tipo afferenti le<br />

tecniche dell’ingegneria naturalistica.<br />

Dall’esame delle in<strong>di</strong>cazioni contenute nello Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità si deduce<br />

che gli interventi prioritari sono i seguenti:<br />

Recupero del rapporto con il bosco del finalese attraverso una<br />

ridefinizione dei margini. Ad est si opera un’integrazione della<br />

fascia ad alto valore naturalistico sia garantendo l’accessibilità alla<br />

torretta sia fornendo una continuità alla fascia che si localizza tra<br />

la residenza e i campi sportivi. Ad ovest si prevede la<br />

realizzazione <strong>di</strong> un percorso che dalla grotta si connetta alla via<br />

Napoleonica.<br />

Restauro/recupero dei fronti <strong>di</strong> cava ove la messa in sicurezza si<br />

accompagna alla in<strong>di</strong>viduazione delle tecniche adeguate per la<br />

sistemazione a verde.<br />

Inserimento paesaggistico delle nuove funzioni per la residenza,<br />

lo sport ed il tempo libero, garantendo una permeabilità in senso<br />

nord-sud. Si prevede la realizzazione <strong>di</strong> un’area a parcheggio e <strong>di</strong><br />

spazi filtro, quali piazze e corti, <strong>di</strong> integrazione all’abitato.<br />

Riattivazione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> percorsi che favoriscano una fruibilità<br />

in senso est-ovest e nord-sud. Tale rete consente sia <strong>di</strong> collegare<br />

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quei percorsi che dall’altopiano <strong>di</strong>scendono verso l’area sia <strong>di</strong><br />

rinnovare il percorso della via Napoleonica.<br />

Riqualificazione della strada Aurelia, attraverso l’inserimento <strong>di</strong> un<br />

percorso ciclopedonale e la realizzazione <strong>di</strong> una terrazza-<br />

belvedere sul mare. In corrispondenza del parcheggio e della<br />

corte principale si definiscono due attraversamenti pedonali che<br />

attraverso due <strong>di</strong>scese conducono al piano della spiaggia.<br />

4.4.2 Criteri d’intervento per le opere <strong>di</strong> rinaturalizzazione<br />

In relazione al quadro d’insieme delle opere a verde previste, al fine <strong>di</strong><br />

definire quegli interventi <strong>di</strong> imme<strong>di</strong>ata realizzazione lungo i margini<br />

dell’area <strong>di</strong> cava, si definiscono cinque situazioni tipo:<br />

connessione con l’altopiano dal fronte dì cava;<br />

connessione sulla Cava Vecchia; percorso Napoleonico e percorso<br />

esistente;<br />

percorso pedonale alla Torretta;<br />

connessione Grotta Arene Can<strong>di</strong>de-tracciato napoleonico;<br />

sistemazione a verde con messa in sicurezza del fronte <strong>di</strong> cava.<br />

La connessione con l’altopiano dal fronte <strong>di</strong> cava parte dalla quota +140<br />

a +220 ed è il tratto <strong>di</strong> raccordo con il percorso esistente che <strong>di</strong>scende<br />

dall’altopiano stesso.<br />

Per i terreni con pendenza inferiore a 30% si prevede, in linea <strong>di</strong><br />

massima, la reintroduzione <strong>di</strong> una vegetazione pioniera con arbusti<br />

ricostruttori della macchia me<strong>di</strong>terranea e consolidamento dei pen<strong>di</strong>i<br />

attraverso opportuni interventi <strong>di</strong> ingegneria naturalistica in relazione<br />

alla pendenza e consistenza del suolo.<br />

Laddove il versante con pendenze superiori si prevede la messa in<br />

sicurezza dei fronti <strong>di</strong> cava, modellamento <strong>di</strong> rampe inserite nelle<br />

gradonate del fronte cava, sistemazione <strong>di</strong> aree con arbusti pionieri o<br />

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specie rupestri calcicole al piede dei gradoni, idrosemina <strong>di</strong> specie<br />

rupestri acalcicole sui fronti in roccia.<br />

La connessione sulla cava vecchia tra il percorso Napoleonico ed il<br />

percorso esistente, è ubicato alle quote +140/+170 e connette il<br />

percorso che arriva dalla Torretta per poi raggiungere l’altopiano<br />

l’altopiano. Qui le pendenze si aggirano intorno alI’80%; in questo caso<br />

si prevede l’impiego <strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> appoggio sui gradoni esistenti, con<br />

modesti interventi per il rimodellamento del versante; la<br />

rinaturalizzazione avverrà attraverso l’impianto <strong>di</strong> arbusti pioneri ai lati<br />

del percorso e idrosemina <strong>di</strong> specie rupestri calcicole sui fronti <strong>di</strong> roccia.<br />

La connessione con l’altopiano dal fronte <strong>di</strong> cava è localizzata lungo il<br />

crinale orientale, caratterizzato da una vegetazione ad alto valore<br />

naturalistico. Il tratto <strong>di</strong> percorso che dalla Torretta giunge al percorso<br />

Napoleonico si sviluppa con pendenze che variano dal 29%-35%- 47%.<br />

Lungo questo tratto si in<strong>di</strong>viduano tre tipologie d’intervento.<br />

risistemazione <strong>di</strong> sentieri esistenti con pulizia della copertura<br />

vegetale e incremento arbusti della macchia me<strong>di</strong>terranea<br />

tramite impianto <strong>di</strong> fitocelle;<br />

intervento <strong>di</strong> riqualificazione con impianto specie pioniere e<br />

arbusti ricostruttori della macchia me<strong>di</strong>terranea e interventi <strong>di</strong><br />

ingegneria naturalistica anti erosione;<br />

vegetazione pioniera arbusti ricostruttori della macchia<br />

me<strong>di</strong>terranea consolidamento dei pen<strong>di</strong>i attraverso opportuni<br />

interventi <strong>di</strong> ingegneria naturalistica in relazione alla pendenza e<br />

consistenza del suolo.<br />

La connessione Grotta Arene Can<strong>di</strong>de e tracciato Napoleonico, avviene<br />

su <strong>di</strong> un versante ad elevata pendenza. i criteri in<strong>di</strong>viduat per la<br />

rinaturalizzazione sono:<br />

Reinserimento <strong>di</strong> vegetazione pioniera arbusti ricostruttori della<br />

macchia me<strong>di</strong>terranea consolidamento dei pen<strong>di</strong>i attraverso<br />

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opportuni interventi <strong>di</strong> ingegneria naturalistica in relazione alla<br />

pendenza e consistenza del suolo;<br />

messa in sicurezza dei fronti <strong>di</strong> cava, modellamento <strong>di</strong> rampe<br />

inserite nelle gradonate del fronte cava, sistemazione <strong>di</strong> aree con<br />

arbusti pionieri o specie rupestri calcicole al piede dei gradoni<br />

,idrosemina <strong>di</strong> specie rupestri acalcicole sui fronti in roccia.<br />

La rinaturalizzazione del fronte <strong>di</strong> cava consente <strong>di</strong> operare<br />

simultaneamente la messa in sicurezza e la sistemazione a verde. Il<br />

fronte è localizzato nella porzione settentrionale dell’area e si sviluppa da<br />

una quota + 80 a +240.<br />

La rimodellazione del versante, in linea <strong>di</strong> massima, si realizzerà con la<br />

creazione <strong>di</strong> gradoni ogni 5 - 7 metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>slivello, messi in sicurezza<br />

attraverso un riporto <strong>di</strong> terra e materiale <strong>di</strong> scarto della cava, a formare<br />

scarpate con pendenza massima <strong>di</strong> 30°; sistemazione a gradonata mista<br />

con talee (ad esempio <strong>di</strong> Ostrya carpinifolia, resistente alla siccità e<br />

tollerante al calcare) e piantine ra<strong>di</strong>cate in fitocella (arbusti pionieri<br />

macchia me<strong>di</strong>terranea); sistemazione <strong>di</strong> un geotessuto sulle parti <strong>di</strong><br />

scarpata tra una gradonata ea l’altra, per trattenere il suolo vegetale;<br />

idrosemina delle scarpate con specie calcicole pioniere della macchia<br />

me<strong>di</strong>terranea; a monte del percorso fosse necessario rinforzare la<br />

scarpata (a forte pendenza) si utilizzeranno terre armate opportunamente<br />

idroseminate con specie calcicole pioniere della macchia me<strong>di</strong>terranea.<br />

Le tipologie <strong>di</strong> intervento enunciate ai precedenti paragrafi sono<br />

schematicamente ed in<strong>di</strong>cativamente illustrate nelle schede grafiche<br />

seguenti.<br />

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Pagina 24 <strong>di</strong> 87


Pagina 25 <strong>di</strong> 92


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5.0 I CRITERI GENERALI DEL PROGETTO<br />

5.1 La questione paesaggistica e ambientale<br />

Ai criteri generali ed alle in<strong>di</strong>cazioni contenute nello Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità si è<br />

attenuto il progetto <strong>di</strong> P.U.O., inteso prioritariamente come un piano <strong>di</strong><br />

“risanamento ambientale” che prevede al suo interno un “programma <strong>di</strong><br />

risanamento della cava” finalizzato alla realizzazione delle opere che si<br />

ritengono necessarie e compatibili per una corretta riqualificazione dell’intero<br />

ambito, attraverso la ridefinizione <strong>di</strong> una forma "fisica" della cava compatibile<br />

con le esigenze <strong>di</strong> tutela del paesaggio.<br />

Il progetto <strong>di</strong> inoltre segue le regole ambientali ed ecologiche contenute nelle<br />

norme <strong>di</strong> congruenza del PUC che fanno a loro volta espresso riferimento allo<br />

stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità Bussmann-Kipar e pongono come opera vincolante e<br />

imprescin<strong>di</strong>bile, per la realizzazione dell’ntero intervento, la rinaturalizzazione<br />

dei fronti <strong>di</strong> cava.<br />

Posizionandosi a monte dell'area <strong>di</strong> cava è facile notare che la zona ha<br />

caratteristiche <strong>di</strong> eccezionale pregio per la panoramicità del luogo, per le<br />

significative memorie storiche <strong>di</strong> cui è pervaso, nonché per la presenza <strong>di</strong> un<br />

mare incontaminato che la fronteggia.<br />

Sono questi i valori che vanno recuperati nella sistemazione finale che<br />

riteniamo non debba limitarsi ad una semplice cicatrizzazione della ferita<br />

ambientale e paesaggistica, ma debba porsi l’obiettivo <strong>di</strong> trasformare in<br />

positivo quello che sino ad oggi è stata considerata una valenza negativa: i<br />

gran<strong>di</strong> vuoti conseguenti all’escavazione, la cui morfologia dovrà essere<br />

valorizzata per una virtuosa ricostruzione dei luoghi, in una prospettiva<br />

ambientalmente sostenibile.<br />

Sotto questo profilo lo stesso Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Fattibilità evidenzia i caratteri<br />

fondamentali del recupero che possiamo così riassumere:<br />

• recupero del rapporto dei boschi del finalese attraverso una ridefinizione dei<br />

margini. Ad est si opera un’integrazione della fascia ad alto valore<br />

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naturalistico, sia garantendo l’accessibilità alla torretta, sia fornendo una<br />

continuità alla fascia che si localizza tra la residenza ed i campi sportivi; ad<br />

ovest si prevede la realizzazione <strong>di</strong> un percorso che dalla grotta si connetta<br />

alla via napoleonica;<br />

• restauro/recupero dei fronti <strong>di</strong> cava ove la messa in sicurezza si<br />

accompagna alla in<strong>di</strong>viduazione delle tecniche adeguate per la<br />

sistemazione a verde;<br />

• inserimento paesaggistico delle nuove funzioni per la residenza, lo sport ed<br />

il tempo libero, garantendo una permeabilità in senso nord-sud;<br />

• riattivazione <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> percorsi che favoriscano una fruibilità anche in<br />

senso est-ovest riattivando i percorsi storici che <strong>di</strong>scendono dall’altopiano e<br />

che intersecano la via napoleonica, anch’essa da riattivare;<br />

• riqualificazione della via Aurelia attraverso l’inserimento <strong>di</strong> un percorso<br />

ciclopedonale e la realizzazione <strong>di</strong> una terrazza belvedere sul mare.<br />

Il P.U.O. recepisce, in linea <strong>di</strong> massima, queste in<strong>di</strong>cazioni.<br />

Da un lato si è pensato <strong>di</strong> mettere in sicurezza il pronte della cava, secondo le<br />

in<strong>di</strong>cazioni contenute nel piano <strong>di</strong> chiusura della cava approvato dall’Ufficio<br />

Cave della Regione Liguria, rimodellando la parte più bassa con la<br />

realizzazione <strong>di</strong> un ampio spazio attrezzato a parco con una grande piscina <strong>di</strong><br />

acqua <strong>di</strong> mare destinata all’uso pubblico, circondato da un inse<strong>di</strong>amento<br />

residenziale che richiama la tipologia inse<strong>di</strong>ativa tipica della Liguria; per la<br />

parte centrale si propone <strong>di</strong> rimodellare la grande depressione al centro cava<br />

con l’apporto <strong>di</strong> materiali derivanti dalla sistemazione della parte alta o, in<br />

alternativa, tramite l’autorizzazione per una <strong>di</strong>scarica <strong>di</strong> inerti.<br />

Per completare la sistemazione dell'area riteniamo altresì opportuno dare alla<br />

parte centrale della cava una forma più naturale, attraverso la realizzazione <strong>di</strong><br />

una vallecola che si estende sino a circa quota 80 m., con una pendenza<br />

attorno ai 30°, corrispondente a quella me<strong>di</strong>a dei versanti naturali della zona<br />

circostante; mentre, per la parte più alta che si estende tra gli 80 ed i 230 m.,<br />

una pendenza massima potrebbe raggiungere anche i 37°. Così operando si<br />

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otterrà una rinaturalizzazione della parte principale del versante che, nel giro <strong>di</strong><br />

pochi lustri, come molti esempi analoghi nel <strong>Finale</strong>se possono confermare,<br />

rapidamente riprenderebbe un assetto vegetazionale equilibrato.<br />

Una soluzione <strong>di</strong> questo tipo presenta numerosi vantaggi sotto il profilo<br />

geologico e geotecnico poiché consente <strong>di</strong> salvaguardare le gran<strong>di</strong> pareti <strong>di</strong><br />

roccia (falesie) presenti nei versanti destro e sinistro della nuova vallecola,<br />

mentre la parte del canalone centrale sarebbe sistemata con gradoni <strong>di</strong> solo 5<br />

metri <strong>di</strong> altezza, ulteriormente resi scabri in fase <strong>di</strong> rifinitura (in sostituzione dei<br />

gradoni da 20 metri come quelli in oggi autorizzati dal piano <strong>di</strong> sistemazione<br />

della cava).<br />

L'impatto paesistico rispetto alla soluzione prevista nel piano <strong>di</strong> chiusura della<br />

cava è completamente <strong>di</strong>verso, considerato che il gradone da 5 metri <strong>di</strong> altezza<br />

per per 10 m. <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà, viene quasi completamente occultato con una<br />

copertura in terre sciolte, mentre il gradone da 7x10, usato per le zone con<br />

pendenza intorno ai 37°, una volta coperto con la coltre vegetale, visivamente<br />

si riduce a 3-4 m, con un aspetto del tutto simile alle normali terrazze del<br />

paesaggio ligure.<br />

Inoltre questi tipi <strong>di</strong> gradoni sono "intrinsecamente" sicuri e non avranno mai<br />

bisogno <strong>di</strong> interventi correttivi o <strong>di</strong> messa in sicurezza.<br />

Le operazioni <strong>di</strong> rimodellamento e <strong>di</strong> sistemazione, per la parte che richiede<br />

ancora scavo, produrranno un materiale <strong>di</strong> risulta costituito da pietra <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> e<br />

calcari dolomitici non più adatti alla produzione <strong>di</strong> calce, ma certamente idonei<br />

per le interventi <strong>di</strong> ripascimento degli arenili che trovano in questo materiale un<br />

eccellente prodotto.<br />

A sistemazione avvenuta saranno ripristinati, ove possibile, gli antichi percorsi,<br />

in particolare la vecchia viabilità napoleonica verrebbe ripristinata o<br />

teoricamente ricostruita e potrebbe essere sistemata l'accessibilità al prezioso<br />

patrimonio delle grotte, in accordo con i competenti Enti.<br />

Tutta la rimodellazione del versante sarà percorsa da una fitta rete <strong>di</strong><br />

canalizzazioni, sia a cielo aperto sia in sottosuolo, atte alla raccolta delle acque<br />

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piovane <strong>di</strong> <strong>di</strong>lavamento. Verranno utilizzate soluzioni assolutamente compatibili<br />

con l’ambiente e con il paesaggio e, al fine <strong>di</strong> non sprecare risorse naturali,<br />

verrà pre<strong>di</strong>sposto un sistema <strong>di</strong> raccolta delle acque meteoriche che saranno<br />

convogliate in apposite cisterne per essere riutilizzate a fini irrigui e per<br />

l’antincen<strong>di</strong>o.<br />

Gli stessi gradoni così rinaturalizzati potranno essere utilizzati anche per il<br />

posizionamento <strong>di</strong> pannelli fotovoltaici al fine <strong>di</strong> realizzare un centrale elettrica<br />

fotovoltaica tale da rendere autonomo, sotto il profilo energetico, l’intero<br />

intervento.<br />

Nel caso in cui siano collocati sui gradoni i pannelli fotovoltaici la copertura<br />

vegetazionale sarà pre<strong>di</strong>sposta in modo tale da rendere la superficie dei<br />

pannelli non visibile dal basso e dal mare, salvaguardando al massimo il<br />

concetto <strong>di</strong> rinaturalizzazione del versante precedentemente illustrato.<br />

Per quanto concerne la fattibilità geologica dell'intervento, non si sono<br />

riscontrate controin<strong>di</strong>cazioni e gli interventi risultano fattibili, come risulta dalla<br />

relazione geologica allegata.<br />

L'arenile antistante tutto il fronte sarà oggetto <strong>di</strong> un ripascimento mirato alla<br />

ricostruzione della spiaggia originaria (per questo obiettivo si propone <strong>di</strong><br />

iniziare al più presto una sperimentazione nell’ambito del protocollo <strong>di</strong> intesa<br />

già siglato con i Comuni costieri il 23-11-98).<br />

Per quanto riguarda il dettaglio delle opere a mare previste per il ripascimento<br />

si rimanda all’allegato F.<br />

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5.2 Caratteristiche e peculiarità dell’ambito oggetto <strong>di</strong> P.U.O.<br />

5.2.1 Aree <strong>di</strong> interesse archeologico<br />

Come elemento <strong>di</strong> particolare interesse presente all’interno dell’ambito oggetto<br />

del P.U.O. deve essere segnalato, in quanto <strong>di</strong> primaria importanza<br />

internazionale, il sito archeologico (meglio conosciuto come grotta delle Arene<br />

Can<strong>di</strong>de), ubicato sul margine superiore del ciglio ovest della ex-cava<br />

Ghigliazza, dal quale proviene l’unica sequenza stratigrafica completa per<br />

l’area me<strong>di</strong>terranea estensiva dal periodo Paleolitico Superiore all’età<br />

bizantina.<br />

Sono inoltre da segnalare le aree sommitali del promontorio, nelle quali<br />

ricerche <strong>di</strong> superficie hanno consentito il rinvenimento <strong>di</strong> manufatti che<br />

in<strong>di</strong>ziano attività inse<strong>di</strong>ative ascrivibili ai perio<strong>di</strong> dell’età bronzo finale e del<br />

ferro. L’importanza <strong>di</strong> tali aree, anche se non ancora approfon<strong>di</strong>tamente<br />

indagate, è dovuta, oltre che dalla rilevanza del giacimento, anche alla<br />

prossimità con l’area delle Arene Can<strong>di</strong>de. Il contesto archeologico del finalese<br />

in generale, e quello del territorio su cui sono situate in particolare, presentano<br />

un carattere <strong>di</strong> unicum ed accrescono l’importanza <strong>di</strong> tali locazioni.<br />

La celebrità internazionale <strong>di</strong> tale sito deriva dai fortunatissimi scavi che<br />

Luigi Bernabò Brea (primo Soprintendente Archeologo della Liguria) e Luigi<br />

Car<strong>di</strong>ni (membro dell’Istituto Italiano <strong>di</strong> Paleontologia Umana) condussero negli<br />

anni 1940-42 e 1948-50 nella porzione sud orientale della caverna.<br />

Come noto quegli scavi conseguirono quella che ancora oggi è la più articolata<br />

stratigrafia del Me<strong>di</strong>terraneo (dal Paleolitico superiore fino all’epoca bizantina<br />

ossia dal 26.000 a. C. circa al VII sec. d.C), in un contesto ambientale <strong>di</strong><br />

giacitura estremamente favorevole alla buona conservazione dei reperti,<br />

soprattutto delle ossa e del materiale bruciato. I resti delle 19 sepolture<br />

paleolitiche rinvenute, oltre a costituire uno dei più consistenti complessi<br />

funerari paleolitici del mondo, sono senz’altro quelli <strong>di</strong> gran lunga meglio<br />

conservati, con tutte le implicazioni sulla qualità delle informazioni scientifiche<br />

che gli antropologi possono attingere.<br />

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L’importanza della Caverna delle Arene Can<strong>di</strong>de è testimoniata dai numerosi<br />

testi pubblicati: sei monografie e centinaia <strong>di</strong> pubblicazioni scientifiche, per la<br />

maggior parte in lingua inglese.<br />

A tale assoluto rilievo fra gli addetti ai lavori non corrispondono adeguate forme<br />

<strong>di</strong> fruizione, né del sito, né dei reperti e delle informazioni scientifiche<br />

conseguite dagli stu<strong>di</strong> finora effettuati.<br />

Il sito è visitabile solo occasionalmente da piccoli gruppi, previ macchinosi<br />

accor<strong>di</strong> con la Soprintendenza per i Beni Archeologici.<br />

Gli scavi non hanno mai raggiunto il fondo della caverna, che alcune<br />

prospezioni geoelettriche pongono alcuni metri più in basso della massima<br />

profon<strong>di</strong>tà raggiunta nel 1942 col piccolo sondaggio <strong>di</strong> 2mx2m che centrò in<br />

pieno la sepoltura del principe. E’ perciò possibile che si conservino intatti gli<br />

strati che contengono la registrazione del passaggio/sostituzione fra Uomo <strong>di</strong><br />

Neandertal e Uomo Sapiens, avvenuta attorno a 35000 anni fa.<br />

Avrebbe senso destinare risorse alla ripresa degli scavi se essa avvenisse nel<br />

quadro <strong>di</strong> un intervento strategico più ampio, che miri ad ottimizzare e<br />

armonizzare le opportunità <strong>di</strong> ricerca con le esigenze <strong>di</strong> tutela e le esigenze <strong>di</strong><br />

valorizzazione e uso.<br />

In altre parole gli scavi dovrebbero svolgersi non solo in stretto rapporto<br />

con gli enti locali per arricchire in modo decisivo le collezioni esposte al<br />

Museo <strong>di</strong> Finalborgo, ma dovranno essere pensati in modo da essere essi<br />

stessi evento fruibile.<br />

Tuttavia è evidente che, prima <strong>di</strong> poter raggiungere questo obiettivo, è<br />

necessario completare la campagna <strong>di</strong> scavi e stu<strong>di</strong> già iniziata dalla<br />

competente Soprintendenza ed interrotta ormai già da molti anni per mancanza<br />

<strong>di</strong> fon<strong>di</strong>.<br />

Il progetto <strong>di</strong> risanamento complessivo dell’area contempla anche il parziale<br />

finanziamento delle opere <strong>di</strong> scavo e degli stu<strong>di</strong> necessari per valorizzare il<br />

sito. (ve<strong>di</strong> allegato 1)<br />

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In tal senso è già stato siglato un accordo preliminare tra il soggetto attuatore e<br />

la Soprintendenza Archeologica della Liguria.<br />

Il PUO prevede la realizzazione <strong>di</strong> strutture logistiche e ricettive per i ricercatori<br />

impegnati nelle operazioni <strong>di</strong> scavo. Saranno recuperati parte dei manufatti<br />

industriali esistenti anche al fine <strong>di</strong> collegare le aree poste a <strong>di</strong>versi livelli.<br />

(in<strong>di</strong>viduato con la sigla IC3 nella Tav 7).<br />

Inoltre sarà realizzato un parco territoriale archeologico nella zona a monte<br />

della Grotta delle Arene Can<strong>di</strong>de ove potranno essere ricostruiti i <strong>di</strong>versi<br />

paesaggi preistorici. (ve<strong>di</strong> parco del paesaggio archeologico tav 7).<br />

5.2.2 Percorsi escursionistici<br />

Il secondo elemento <strong>di</strong> particolare interesse e valore sotto il profilo<br />

paesaggistico-ambientale è costituito dai percorsi escursionistici che<br />

rappresentano un’importante via <strong>di</strong> penetrazione e <strong>di</strong> fruizione del territorio.<br />

Apprezzati per gli aspetti panoramici, naturalistico-botanici, e tecnici dagli<br />

appassionati <strong>di</strong> mountain bike, potrebbero contribuire al mantenimento <strong>di</strong> un<br />

flusso turistico anche per tutto l’arco dell’anno. Alcuni <strong>di</strong> questi percorsi sono<br />

stati brutalmente <strong>di</strong>strutti dall’attività <strong>di</strong> escavazione, ma sono ancora leggibili<br />

attraverso le preesistenze al contorno e, comunque facilmente ricostruibili con<br />

l’ausilio delle mappe storiche, altri sono rimasti praticamente invariati; tutti<br />

costituiscono la tangibile memoria storica del livello <strong>di</strong> antropizzazione dell’area<br />

come la strada napoleonica che collegava <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> con l’estremo ponente<br />

della Liguria.<br />

La vicinanza al nodo ferroviario, la possibilità <strong>di</strong> raggiungere gli abitati <strong>di</strong> Gorra,<br />

Borgio ma, soprattutto, Verezzi, la facilità <strong>di</strong> transito e, non ultima, la funzione<br />

<strong>di</strong> raccordo con una più amplia rete escursionistica rappresentano delle<br />

peculiarità che <strong>di</strong>stinguono questa porzione dei sentieri finalesi.<br />

Come per le attività <strong>di</strong> arrampicata tutto ciò ha consentito lo sviluppo <strong>di</strong> attività<br />

terziarie.<br />

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5.2.3 Aree <strong>di</strong> arrampicata<br />

Il terzo elemento caratteristico <strong>di</strong> queste aree del finalese sono meravigliose<br />

falesie quasi sempre idonee come palestre <strong>di</strong> roccia per arrampicate, in<br />

particolare per i cultori del “free climbing”.<br />

L’esposizione delle cinquantaquattro vie d’ascesa già esistenti e fruibili anche<br />

durante i mesi invernali, la <strong>di</strong>versificazione delle superfici arrampicabili e la<br />

graduazione dei livelli <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà affrontabili, incrementano ulteriormente<br />

l’interesse dei cultori per questo sito.<br />

L’ulteriore incremento delle palestre <strong>di</strong> roccia nel territorio finalese, ed in<br />

particolare la fruibilità <strong>di</strong> quelle che offrono con<strong>di</strong>zioni particolarmente<br />

favorevoli, come quelle che potranno essere ricavate sulle falesie bonificate del<br />

fronte <strong>di</strong> cava, permetteranno un incremento sostanziale <strong>di</strong> stabili flussi turistici<br />

a carattere nazionale e sopranazionale nonché l’implementazione <strong>di</strong> attività <strong>di</strong><br />

supporto specifiche (soccorso e terziario).<br />

5.3 Il sistema infrastrutturale<br />

La riqualificazione <strong>di</strong> un’area vasta come quella della “ex cava Ghigliazza”<br />

implica un’analisi attenta delle conseguenti, necessarie infrastrutture.<br />

Esse con<strong>di</strong>zionano profondamente anche le scelte progettuali e le modalità<br />

d’uso del territorio, imponendo vincoli planivolumetrici <strong>di</strong> forte impatto sulle<br />

soluzioni architettoniche. Inoltre rappresentano una voce <strong>di</strong> costo significativa<br />

negli interventi <strong>di</strong> riconversione, ma soprattutto con<strong>di</strong>zionano e mo<strong>di</strong>ficano<br />

profondamente la riuscita funzionale e ambientale degli interventi <strong>di</strong><br />

riqualificazione.<br />

Il P.U.C. sottolinea che il sistema infrastrutturale stu<strong>di</strong>ato per la trasformazione<br />

del <strong>di</strong>stretto non si deve limitare all’accessibilità e alla fruibilità dei nuovi<br />

interventi, ma deve essere una ricucitura con il tessuto già esistente e deve<br />

consentire il recupero e la valorizzazione <strong>di</strong> aree e risorse ora abbandonate e<br />

non fruibili.<br />

Pagina 35 <strong>di</strong> 87


“Il sistema infrastrutturale deve essere ripensato in funzione <strong>di</strong> un<br />

miglioramento delle qualità ambientali, non solo evitando rumori e<br />

inquinamento atmosferico, ma anche migliorandone la resa paesaggistica. In<br />

questa ottica esso <strong>di</strong>venta generatore <strong>di</strong> spazi urbani”.<br />

Nello specifico del D.t1a le problematiche infrastrutturali riguardano<br />

prevalentemente la via Aurelia, in quanto le altre questioni <strong>di</strong> tipo<br />

infrastrutturale “a rete” non presentano particolari problematiche né sotto il<br />

profilo della fornitura dei servizi (acqua, gas, elettricità ecc.) né sotto quello<br />

dell’impatto ambientale.<br />

Per quanto riguarda la via Aurelia il P.U.C. prevede che “a regime” la sede<br />

attuale lungo il mare debba essere spostata all’interno, con la realizzazione <strong>di</strong><br />

una galleria che by-passi il promontorio della Caprazoppa e si ricongiunga<br />

all’attuale sede lungo il rettilineo per Borgio Verezzi.<br />

In tal modo l’attuale sede dell’Aurelia potrebbe essere riutilizzata pre realizzare<br />

piste ciclabili s spazi pubblici; in particolare si potrà realizzare una nuova e più<br />

qualificata passeggiata a mare in continuazione <strong>di</strong> quella che sarà realizzata<br />

nel sub-<strong>di</strong>stretto D.t1.b relativo alle aree Piaggio, al fine <strong>di</strong> saldare<br />

urbanisticamente il nuovo inse<strong>di</strong>amento delle Arene Can<strong>di</strong>de con il centro <strong>di</strong><br />

Fialmarina.<br />

Su questo punto, pur con<strong>di</strong>videndo le motivazioni urbanistiche del P.U.C., la<br />

Regione Liguria ha manifestato più volte la propria perplessità a realizzare una<br />

nuova galleria sotto la Caprazoppa dal momento che, ultimato il nuovo<br />

tracciato ferroviario a monte, potrebbe essere <strong>di</strong>sponibile la galleria della<br />

vecchia linea ferroviaria GE-Ventimiglia da riutilizzare, previo adattamento,<br />

quale sede per una sede alternativa all’attuale tracciato dell’Aurelia.<br />

Il P.U.O. con<strong>di</strong>videndo tale impostazione, si fa carico <strong>di</strong> questo problema tanto<br />

da ritenere che il nuovo inse<strong>di</strong>amento delle “Arene Can<strong>di</strong>de” debba essere<br />

considerato effettivamente completato soltanto quando potrà essere trasferito a<br />

monte il traffico della statale n° 1. Tuttavia, poiché l’avverarsi <strong>di</strong> tale eventualità<br />

non <strong>di</strong>pende né dal <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Finale</strong>, né dal soggetto attuatore<br />

dell’intervento, si prevede una fase transitoria che pur mantenendo l’Aurelia<br />

Pagina 36 <strong>di</strong> 87


nell’attuale sede, non pregiu<strong>di</strong>chi per il futuro la realizzazione <strong>di</strong> quanto<br />

auspicato, soprattutto per quanto riguarda il collegamento ciclo-pedonale del<br />

nuovo inse<strong>di</strong>amento con il centro urbano <strong>di</strong> <strong>Finale</strong>.<br />

5.4 Il nuovo inse<strong>di</strong>amento<br />

Sotto il profilo del riuso del territorio l’intervento si configura come una ri-<br />

antropizzazione, una sorta <strong>di</strong> recupero <strong>di</strong> una porzione <strong>di</strong> territorio<br />

violentemente sottratta nel corso <strong>di</strong> un secolo alla fruizione collettiva.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista del “metodo” ci troviamo a dover pianificare un nuovo<br />

inse<strong>di</strong>amento con la coscienza critica <strong>di</strong> chi vorrebbe recuperare questo ambito<br />

territoriale attraverso un recupero <strong>di</strong> tipo prevalentemente naturalistico, dove<br />

ciò che vi si concretizza dovrebbe assumere caratteri che tendono<br />

maggiormente alla “spontaneità”, piuttosto che ad evidenti segni <strong>di</strong><br />

pianificazione urbana e territoriale.<br />

Il nuovo inse<strong>di</strong>amento dovrebbe risultare da una sintesi a priori che la nostra<br />

“coscienza critica” è riuscita a fare aderendo, per quanto ancora possibile, al<br />

mondo della “coscienza spontanea”, cioè a recuperare ciò che si sarebbe fatto<br />

se si fosse continuato ad operare me<strong>di</strong>ante questa.<br />

D’altra parte “la per<strong>di</strong>ta totale <strong>di</strong> coscienza spontanea non è mai possibile,<br />

equivarrebbe ad una per<strong>di</strong>ta totale <strong>di</strong> memoria del proprio progresso civile”.<br />

Per questo l’approccio alla definizione del nuovo modello inse<strong>di</strong>ativo non è<br />

stato quello <strong>di</strong> “ricopiare” un modello inse<strong>di</strong>ativo storico, bensì quello <strong>di</strong><br />

reinterpretare criticamente la nostra memoria, agendo sulla possibilità <strong>di</strong><br />

acquisizione critica del <strong>di</strong>venire continuo, progressivo, processuale della nostra<br />

ere<strong>di</strong>tà culturale.<br />

Abbiamo così cercato <strong>di</strong> reinterpretare in chiave contemporanea tipologie<br />

inse<strong>di</strong>ative ed e<strong>di</strong>lizie coerenti con quelle che storicamente si sono<br />

consolidate nel territorio circostante.<br />

Pagina 37 <strong>di</strong> 87


5.4.1 La tipologia inse<strong>di</strong>ativa<br />

Sotto il profilo della tipologia inse<strong>di</strong>ativa il modello assunto è quello <strong>di</strong> un nucleo<br />

abitato che si sviluppa su un percorso matrice e che si consolida su una<br />

polarità importante, in questo caso rappresentata dal parco con piscina .<br />

All’interno dell’organismo inse<strong>di</strong>ativo, in posizione baricentrica e funzionale alla<br />

valorizzazione massima della “polarità parco” è stata ricavata una piazza che<br />

interrompe la serialità del tessuto e<strong>di</strong>ficato lungo il percorso ed introduce una<br />

polarità attrattiva che conferisce struttura urbana all’inse<strong>di</strong>amento.<br />

La piazza centrale costituisce l’elemento urbano maggiormente caratterizzato<br />

per svolgere funzioni <strong>di</strong> carattere collettivo e fornire servizi <strong>di</strong> interesse<br />

pubblico. In questo modo piazza e parco e piscina si saldano in una sintesi<br />

unitaria <strong>di</strong> reciproca legittimazione.<br />

La piazza è anche il punto <strong>di</strong> partenza dei percorsi che si ripercuotono sul<br />

territorio. Infatti, oltre al percorso veicolare interno che struttura tutto<br />

l’intervento, sono presenti percorsi pedonali che dalla piazza si <strong>di</strong>partono per<br />

raggiungere altre polarità significative dell’intervento dove sono localizzate altre<br />

aree <strong>di</strong> interesse comune che ospitano servizi collettivi (piscina, impianti<br />

sportivi, museali ecc.) e si prolungano sino alla ricongiunzione con gli antichi<br />

percorsi le cui tracce sono ancora evidenti nel territorio circostante non<br />

devastato dal “vulnus” della cava.<br />

Con questa impostazione l’intervento <strong>di</strong> riantropizzazione del territorio proposto<br />

risolve la <strong>di</strong>alettica, apparentemente inconciliabile, tra “rinaturalizzazione” e<br />

“nuova urbanizzazione” attraverso una sintesi virtuosa che utilizza le<br />

funzioni urbane, concentrate nella parte a valle e scarsamente incidenti sul<br />

piano ambientale e paesaggistico, come volano per una più generalizzata<br />

operazione <strong>di</strong> bonifica e recupero <strong>di</strong> valori territoriali altrimenti impossibile.<br />

5.4.2 Le tipologie e<strong>di</strong>lizie<br />

Sotto il profilo della in<strong>di</strong>viduazione delle tipologie e<strong>di</strong>lizie si è fatto riferimento a<br />

quelle riscontrabili negli inse<strong>di</strong>amenti costieri e collinari dell’imme<strong>di</strong>ato intorno<br />

territoriale.<br />

Per quanto riguarda il nucleo principale che si sviluppa lungo la piazza verde<br />

Pagina 38 <strong>di</strong> 87


compreso il nucleo che si protende verso monte, quale ideale conclusione dello<br />

sperone del “glory-hole”, si è fatto riferimento ad una tipologia prevalentemente<br />

seriale mutuata dal tipo a schiera comune a tutta l’area rivierasca.<br />

In particolare, trattandosi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia destinata alla residenza sia primaria che<br />

secondaria, anche il passo della cellula base del tipo e<strong>di</strong>lizio è stato adattato<br />

alle esigenze dell’uso; abbiamo, pertanto, una cellula base me<strong>di</strong>amente<br />

compresa tra 4 e 5 m. <strong>di</strong> fronte variamente combinata con una mezza cellula <strong>di</strong><br />

circa 3 metri.<br />

In generale gli alloggi sono stati previsti con doppio affaccio (doppia cellula in<br />

profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> circa 12 m.; tuttavia trovandoci spesso in presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>slivelli<br />

notevoli si è dovuto ricorrere alla sovrapposizione in altezza <strong>di</strong> due tipi (schiere<br />

doppie in verticale) con parte inferiore contro terra e conseguenti alloggi mono<br />

affaccio; in questi casi, spesso, si è preferito ricorrere alla tipologia cosiddetta<br />

“duplex” al fine <strong>di</strong> compensare i <strong>di</strong>slivelli, ottimizzando la fruizione. Le altezze<br />

delle unità residenziali sono <strong>di</strong>verse ed articolate: più alte intorno alla polarità<br />

costituita dalla piazza e contro la collina, per un migliore inserimento<br />

ambientale, e piu basse nelle frange marginali del tessuto.<br />

Un ragionamento particolare va fatto per i piani terreni. Dal punto <strong>di</strong> vista<br />

morfologico si presentano spesso <strong>di</strong>fferenziati con la presenza <strong>di</strong> strutture<br />

arcuate che sottolineano la <strong>di</strong>mensione della cellula (o mezza cellula) tipo.<br />

La destinazione d’uso varia in relazione alla posizione nel contesto<br />

dell’organismo inse<strong>di</strong>ativo: sulla piazza, sugli spazi pubblici o laddove vi è una<br />

prevalenza <strong>di</strong> percorrenze pubbliche, il piano terreno assume funzione <strong>di</strong><br />

spazio destinato ad attività commerciali o a pubblici esercizi.<br />

Nelle porzioni <strong>di</strong> tessuto sufficientemente ampie da consentire una piccola area<br />

<strong>di</strong> pertinenza antistante la casa, il piano terra è previsto residenziale.<br />

Infine lungo la piazza verde il piano terra costituisce uno zoccolo specialistico<br />

con funzioni non residenziali connesse alla piazza stessa ed alle attività<br />

turistiche previste nell’inse<strong>di</strong>amento.<br />

Come si può riscontrare in tutti gli inse<strong>di</strong>amenti circostanti ad un nucleo<br />

inse<strong>di</strong>ato e strutturato in modo compatto fa da cornice un inse<strong>di</strong>amento<br />

“sparso” composto da unità mono o bifamiliari. Anche in questo caso nella<br />

Pagina 39 <strong>di</strong> 87


parte superiore al nucleo principale, prima <strong>di</strong> arrivare alla zona non inse<strong>di</strong>abile<br />

dove prevalente <strong>di</strong>venta il carattere della rinaturalizzazione, sono state collocati<br />

alcuni e<strong>di</strong>fici isolati anch’essi mutuati dalle tipologie rurali <strong>di</strong>ffuse su tutto<br />

l’ambito <strong>di</strong> riferimento territoriale.<br />

Oltre alle residenze nell’organismo inse<strong>di</strong>ativo sono presenti anche e<strong>di</strong>fici<br />

“specialistici” quali l’albergo e il complesso a<strong>di</strong>bito a talassoterapia, le cui<br />

tipologie, pur con tutte le <strong>di</strong>versificazioni dovute alle <strong>di</strong>fferenti funzioni, sono<br />

mutuate da quelle residenziali, al fine <strong>di</strong> ottenere una omogeneità <strong>di</strong>ffusa su<br />

tutto l’ambito oggetto <strong>di</strong> nuove costruzioni.<br />

L’e<strong>di</strong>ficato è <strong>di</strong>viso in 5 lotti, ognuno con propri tipi e<strong>di</strong>lizi, <strong>di</strong> cui uno<br />

integralmente de<strong>di</strong>cato a strutture pubbliche (lotto 2). Le tavole grafiche che li<br />

descrivono sono gli elaborati 11a-h.<br />

Nel lotto 1 sono inserite le tipologie funzionali RP-residenza, Rc-residenza<br />

convenzionata, TA-albergo e Co-commercio al dettaglio (cfr art. 6 NdA PUC).<br />

Nei lotti 3 e 4 è inserita le tipologia funzionale RP-residenza. Nel lotto 5 è<br />

inserita la tipologia funzionale RP-residenza.<br />

Come già sopra evidenziato l’aspetto degli e<strong>di</strong>fici rispetta i canoni dell’e<strong>di</strong>lizia<br />

tra<strong>di</strong>zionale ligure, declinata nelle sue varie funzioni e tipologie. Più<br />

specificatamente l’e<strong>di</strong>lizia residenziale dei lotti 1 e 3 è assimilabile a quella<br />

spontanea dei borghi liguri sul mare, mentre quella dei lotti 4 e 5 si rifà agli<br />

inse<strong>di</strong>amenti dell’entroterra finalese e nolese, <strong>di</strong>stribuita in borgate o case<br />

isolate. La struttura alberghiera del lotto 1 richiama invece il linguaggio <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici<br />

nobiliari <strong>di</strong> maggiore importanza.<br />

In caso <strong>di</strong> copertura a falde i volumi sono conclusi da cornicioni ed in caso <strong>di</strong><br />

copertura piana da parapetti in muratura con i caratteristici fori <strong>di</strong> scolo. Nelle<br />

murature i pieni predominano sui vuoti e le aperture, più alte che larghe, sono<br />

<strong>di</strong>sposte a <strong>di</strong>segnare un armonia organica non seriale. Il numero dei balconi è<br />

contenuto il più possibile ed il serramenti esterni sono sempre ad ante nei lotti<br />

1 e 3. Solo nei lotti 4 e 5 sono previste anche tapparelle avvolgibili.<br />

I materiali sono quelli legati alla tra<strong>di</strong>zione ligure: si tratta <strong>di</strong> intonaco <strong>di</strong> malta <strong>di</strong><br />

calce per le facciate, pietra locale per le murature a faccia vista, ardesia o<br />

tegole marsigliesi per le coperture, ardesia per soglie, gra<strong>di</strong>ni o davanzali. Le<br />

Pagina 40 <strong>di</strong> 87


mensole dei balconi e i relativi parapetti sono in acciaio o, in caso <strong>di</strong> balconi<br />

con valenza significativa, in marmo. E’ammesso l’uso <strong>di</strong> profilati estrusi in<br />

alluminio per finestre e persiane.<br />

Ulteriori approfon<strong>di</strong>menti sulle modalità costruttive ed elementi tipologici<br />

vengono riportati nel successivo paragrafo 6.3 “descrizione degli inse<strong>di</strong>amenti<br />

per singoli lotti”.<br />

Pagina 41 <strong>di</strong> 87


6.0 CARATTERISTICHE DIMENSIONALI DELL’INTERVENTO<br />

Il progetto si estende su un’area <strong>di</strong> circa 400.203 mq. <strong>di</strong> superficie territoriale,<br />

sud<strong>di</strong>viso nei due ambiti così come previsto dalle “regole <strong>di</strong> trasformazione” <strong>di</strong><br />

cui a Pag. 37 delle norme <strong>di</strong> PUC, <strong>di</strong> cui in particolare mq 133.585 sono relativi<br />

all’ambito 2 (conformi alla flessibilità del 10% come evidenziato nella tabella <strong>di</strong><br />

cui al paragrafo 6.3) sud<strong>di</strong>viso nei lotti da 1 a 5.<br />

L’ambito fisico dell’intervento va oltre i limiti della T.R.Z. che insiste sulla cava.<br />

Include aree a capo della Cava Arene Can<strong>di</strong>de srl (mq 390.060 cr) e per una<br />

modesta porzione proprietà <strong>di</strong> Demanio Pubblico ramo Storico Artistico<br />

Archeologico (grotta delle Arene Can<strong>di</strong>de) e Demanio Pubblico ramo Marina<br />

Mercantile<br />

La Tav. 9 illustra l’in<strong>di</strong>viduazione dei lotti e ambiti con sovrapposizione rispetto<br />

ai perimetri <strong>di</strong> PUC.<br />

In generale il PUO rispetta tutti i parametri urbanistici ed e<strong>di</strong>lizi in<strong>di</strong>cati nelle<br />

schede <strong>di</strong> PUC che, peraltro, dovranno ritenersi in<strong>di</strong>cativi e non vincolanti.<br />

Gli scostamenti introdotti dal PUO sono conseguenti alle osservazioni regionali<br />

apportate al progetto definitivo <strong>di</strong> PUC e recepite dal <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong>.<br />

In particolare per quanto attiene alla mixitè funzionale gli scostamenti sono<br />

dovuti al ri<strong>di</strong>mensionamento complessivo del peso inse<strong>di</strong>ativo.<br />

6.1 Il peso inse<strong>di</strong>ativo e le funzioni urbanistiche<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento dello P.U.O. è, in linea con quanto previsto nel P.U.C.<br />

Le cubature esistenti sommano a circa mc. 71.000 le quali saranno demolite ad<br />

esclusione <strong>di</strong> alcuni e<strong>di</strong>fici che saranno conservati in quanto esempi <strong>di</strong><br />

archeologia industriale, rappresentativi delle attività svolte per tutto il secolo<br />

scorso.<br />

Nelle tavole del progetto sono rappresentate le destinazioni e le quantità degli<br />

interventi proposti.<br />

Il PUC definisce oltre alle quantità in gioco, anche il rapporto percentuale tra le<br />

<strong>di</strong>verse funzioni ammesse (residenza, turistico ricettivo, commerciale). Tale<br />

Pagina 42 <strong>di</strong> 87


apporto percentuale è comunque <strong>di</strong> carattere in<strong>di</strong>cativo come peraltro<br />

specificato nel Voto del C.T.U. Provinciale n.° 658 del 28/11/2007.<br />

Tabella <strong>di</strong> raffronto tra le quantità <strong>di</strong> volume da PUC e quelle <strong>di</strong> PUO<br />

DT1.a<br />

Residenziale<br />

(Rp)<br />

Alberghiero<br />

(TA)<br />

Pagina 43 <strong>di</strong> 87<br />

Commerciale<br />

(Co)<br />

TOTALE<br />

P.U.C. P.U.O. P.U.C. P.U.O. P.U.C. P.U.O. P.U.C. P.U.O.<br />

vol 87.000 86.994 * 15.004 * 5.032 * 107.030<br />

sup 28.064 28.063 * 4.840 * 1.480 * 34.383<br />

* quantificazione non in<strong>di</strong>cata dal PUC, da valutare in sede <strong>di</strong> approvazione<br />

del PUO


Tabella delle destinazioni d’uso delle aree oggetto del progetto <strong>di</strong> P.U.O.<br />

DESTINAZIONE<br />

D'USO<br />

TABELLA DESTINAZIONI D'USO<br />

PERCENTUALE<br />

%<br />

SUPERFICIE<br />

mq<br />

Verde Pubblico 4,52 18.083<br />

Verde Parco<br />

Urbano<br />

42,13 168.604<br />

Verde Attrezzato 3,11 12.460<br />

Parco del<br />

paesaggio<br />

archeologico<br />

23,18 92.748<br />

Interesse <strong>Comune</strong> 3,13 12.524<br />

Parcheggio<br />

Pubblico<br />

(a raso)<br />

Spazi e percorsi<br />

pedonali pubblici<br />

Viabilità Pubblica<br />

esistente e <strong>di</strong><br />

progetto<br />

Superficie<br />

Coperta<br />

Residenziale e<br />

Turistico-Ricettiva<br />

Parcheggi Privati<br />

(a raso)<br />

Verde e spazi<br />

Privati<br />

0,87 3.490<br />

3,59 14.354<br />

5,95 23.815<br />

2,86 11.428<br />

0,09 352<br />

10,58 42.345<br />

TOTALE P.U.O. 100,00 400.203<br />

Pagina 44 <strong>di</strong> 87<br />

NOTE<br />

Non computato nel<br />

conteggio degli standard<br />

(verde pubblico)<br />

Nel conteggio degli standard<br />

sono computati anche i<br />

parcheggi interrati<br />

Comprendono: percorsi<br />

pedonali, pista ciclabile e<br />

banchina. A questi vanno<br />

sommati 94 mq coperti<br />

A questi vanno sommati 3.020<br />

mq coperti e/o in galleria


Tabella <strong>di</strong> raffronto dati della mixitè funzionale <strong>di</strong> cui a pag. 38 della scheda <strong>di</strong><br />

PUC (aventi valore in<strong>di</strong>cativo)<br />

MIXITE' FUNZIONALE<br />

PUC PUO<br />

Volume Va totale<br />

mc. mc. %<br />

Rp = 15.000 mc<br />

Co >= 5% Va 5.032 107.030 5%<br />

Vco >= 5.000 mc<br />

Volumi (Va) sud<strong>di</strong>visi per lotto e per destinazioni d'uso<br />

Rp Ec TA Co TOTALE<br />

mc. mc. mc. mc.<br />

Lotto 1 45.649 4.170 15.004 5.032 69.855<br />

Lotto 3 16.191 4.539 20.730<br />

Lotto 4 6.882 6.882<br />

Lotto 5 9.563 9.563<br />

Totale mc. 78.285 8.709 15.004 5.032 107.030<br />

Superfici (Sla) sud<strong>di</strong>vise per lotto e per destinazioni d'uso<br />

Rp Ec TA Co TOTALE<br />

mq. mq. mq. mq.<br />

Lotto 1 14.725 1.345 4.840 1.480 22.391<br />

Lotto 3 5.223 1.464 6.687<br />

Lotto 4 2.220 2.220<br />

Lotto 5 3.085 3.085<br />

Totale mq. 25.253 2.809 4.840 1.480 34.383<br />

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6.2 Gli inse<strong>di</strong>amenti<br />

Gli interventi relativi al nuovo inse<strong>di</strong>amento sono sud<strong>di</strong>visi in due ambiti.<br />

L’ambito 1 comprende la parte <strong>di</strong> rinaturalizzazione dei fronti <strong>di</strong> cava in cui non<br />

è prevista alcuna costruzione eccetto la riqualificazione <strong>di</strong> quella esistente.<br />

L’ambito 2 rappresenta la zona ove sono concentrate le costruzioni previste<br />

che comprendono tutte le funzioni urbanistiche: residenziale, commerciale e<br />

turistico-ricettive.<br />

Il progetto architettonico si inserisce nel più generale contesto del risanamento<br />

ambientale e <strong>di</strong> riassetto paesaggistico che sta alla base dell’intero P.U.O.<br />

Le zone <strong>di</strong> concentrazione volumetrica sono tre: una nella parte più bassa,<br />

quasi in fregio alla via Aurelia, un secondo livello, più rado che lentamente<br />

sfuma verso la tipologia dell’inse<strong>di</strong>amento “sparso”, <strong>di</strong>sposto lungo la strada <strong>di</strong><br />

cornice che collega agli impianti sportivi (VA) posti in corrispondenza del<br />

riempimento del “glory-hole”, e uno nella parte più alta in a<strong>di</strong>acenza alla città<br />

dello sport.<br />

Si è cercato <strong>di</strong> concentrare la maggior parte delle volumetrie nella parte bassa<br />

in quanto sono certamente meno impattanti sotto il profilo paesaggistico e<br />

permettono <strong>di</strong> salvaguardare maggiormente lo scenario naturalistico delle<br />

falesie che circondano l’intervento quasi ad anfiteatro.<br />

I volumi posti a ridosso della via Aurelia sono articolati in tre nuclei: quello<br />

turistico-ricettico (albergo e talassoterapia), quello residenziale e quello<br />

destinato ad attività <strong>di</strong> interesse pubblico, come previsto dalla zonizzazione<br />

recepita nello stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità.<br />

La superficie afferente le strutture ricettive è <strong>di</strong> circa 4.840 mq, <strong>di</strong> Hotel e<br />

Centro TalassoTerapico, mentre quella residenziale è <strong>di</strong> circa 28.063 mq..<br />

L’intervento turistico-ricettivo sarà de<strong>di</strong>cato prevalentemente alla ricettività<br />

specializzata in Talassoterapia.<br />

Questa attività, che dovrà fornire un elevato standard qualitativo <strong>di</strong> servizi,<br />

anche in relazione alla eccellente posizione, potrà garantire presenze<br />

<strong>di</strong>stribuite su tutto l’arco dell’anno.<br />

Le strutture pubbliche sono articolate a levante dell’intervento, dove è previsto<br />

Pagina 46 <strong>di</strong> 87


un palazzetto dello sport con annessi servizi e annessi parcheggi pubblici e a<br />

ponente dove è prevista la realizzazione <strong>di</strong> un museo archeologico con<br />

eventuale accesso meccanizzato alla soprastante grotta. A quota 95, in<br />

corrispondenza del “Glory hole”, è prevista un’area a destinazione sportiva<br />

comprendente attrezzature sportive a raso per i giochi del tennis e del calcio a<br />

7, con sottostanti parcheggi e locali per attività sportive indoor.<br />

Le volumetrie residenziali sono predominanti in quanto si è privilegiata la<br />

funzione abitativa per ovvi motivi economici, considerato l’alto costo della<br />

rinaturalizzazione dell’area.<br />

Per contro, va preso in considerazione il fatto che un inse<strong>di</strong>amento puramente<br />

turistico isolerebbe socialmente l’area dal contesto urbano.<br />

L’idea base del progetto consiste invece nel costruire infrastrutture, servizi,<br />

residenze in modo da poter rendere il complesso realizzato abitato e vissuto<br />

tutto l’anno.<br />

Il nucleo a quota Aurelia si articola su una-due file <strong>di</strong> case a schiera poste su<br />

livelli sfalsati e fronteggianti la piccola piazza verde.<br />

Si ripropone l’atmosfera architettonica dell’antica borgata ligure a contatto con il<br />

mare.<br />

Il nucleo residenziale si affaccia a sud-ovest e presenta come polo <strong>di</strong><br />

aggregazione una piazza aperta su un area verde a prato affacciatesi sulla<br />

piscina, connessa con la passeggiata e dotata <strong>di</strong> superfici commerciali a livello<br />

piazza.<br />

Tutti gli alloggi saranno dotati <strong>di</strong> adeguati parcheggi in sottosuolo. A ridosso<br />

della piazza verde verrà realizzata anche un’adeguata dotazione <strong>di</strong> parcheggi<br />

pubblici sia a raso che in struttura in funzione delle attività portuali. La viabilità<br />

<strong>di</strong> servizio per i parcheggi è stata stu<strong>di</strong>ata in modo da limitare la circolazione<br />

veicolare all’interno del nucleo residenziale.<br />

Tutti gli alloggi sono dotati <strong>di</strong> spazi per parcheggio privato tali da garantire lo<br />

standard <strong>di</strong> legge <strong>di</strong> 1 m 2 ogni 10 m 3 , tutti realizzati in struttura sotto le<br />

abitazioni .<br />

Gli spazi commerciali sono <strong>di</strong>mensionati in modo da essere classificabili quali<br />

esercizi <strong>di</strong> vicinato in quanto non essendo in presenza <strong>di</strong> un piano commerciale<br />

Pagina 47 <strong>di</strong> 87


per questa zona, si fa riferimento alla delibera regionale in materia.<br />

6.3 Descrizione degli inse<strong>di</strong>amenti per singoli lotti<br />

L’ambito 2 è <strong>di</strong>viso in 5 lotti, ognuno con propri parametri e<strong>di</strong>lizi. Le tavole<br />

grafiche che descrivono il rispetto delle regole progettuali sono gli elaborati 10<br />

e 11 a-h.<br />

Le superfici dei lotti rispettano le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong>mensionali <strong>di</strong> PUC con limitate<br />

variazioni che rientrano, comunque, nei limiti <strong>di</strong> flessibilità dettati dalla norma <strong>di</strong><br />

piano, così come evidenziato nella tabella seguente.<br />

AMBITO<br />

2<br />

Superficie<br />

mq<br />

PUC PUO<br />

Variazione<br />

percentuale<br />

ammessa<br />

Pagina 48 <strong>di</strong> 87<br />

Superficie mq<br />

Variazione<br />

percentu<br />

ale<br />

Lotto 1 39.000 ± 10% 40.027 < 10%<br />

Lotto 2 16.700 ± 10% 16.475 < 10%<br />

Lotto 3 29.000 ± 10% 29.097 < 10%<br />

Lotto 4 23.765 ± 10% 23.455 < 10%<br />

Lotto 5 23.850 ± 10% 24.531 < 10%<br />

Totale 132.315 ± 10% 133.585 < 10%<br />

6.3.1 Lotto 1<br />

Per il lotto 1 è consentita, secondo le regole progettuali dettate dal PUC, una<br />

superficie coperta massima <strong>di</strong> 8005,4 mq. In totale il progetto prevede per il<br />

lotto 1 22.391 mq <strong>di</strong> SLA. Le funzioni inse<strong>di</strong>ate sono RP, TA e CO2. La<br />

funzione RP è stata <strong>di</strong>visa in Rp, residenza privata e Rc, residenza<br />

convenzionata. Le varie superfici del lotto 1, <strong>di</strong>vise per quota e destinazione<br />

d’uso, sono rappresentate graficamente livello per livello nelle tavole 11c-d.<br />

Il rapporto <strong>di</strong> copertura massimo consentito rispetto alla superficie del lotto è<br />

del 20%. La superficie coperta <strong>di</strong> progetto, 7.284 mq, è il 18.20% della<br />

superficie del lotto, 40.027 mq.( tav 10)


Il numero <strong>di</strong> piani è generalmente inferiore a 6, con gli occasionali svettamenti<br />

consentiti a sette piani, per un’altezza complessiva sul livello del mare sempre<br />

inferiore a 29 m (tav 11c, 11d).<br />

La volumetria della funzione turistico-alberghiera (TA) è collocata nella zona<br />

più tranquilla del fronte mare del nuovo intervento e sarà associata ad un<br />

centro talassoterapico, fornendo un servizio alternativo alla ricettività<br />

tra<strong>di</strong>zionale del territorio.<br />

La tipologia e<strong>di</strong>lizia è quella compatta, come definita nei criteri generali <strong>di</strong><br />

congruenza delle norme sul DT1a. Si riportano <strong>di</strong> seguito specifiche in<strong>di</strong>cazioni<br />

sulle tipologie e<strong>di</strong>lizie presenti nel lotto 1 per ciascuna funzione<br />

Funzione TA-albergo<br />

La struttura alberghiera situata all’estremità occidentale del Lotto 1 è associata<br />

ad un centro talassoterapico (Tav 11a-b). Il complesso risponderà alle norme<br />

della LR 11/1982 e successive integrazioni.<br />

Esso è situato sopra una struttura interrata pluripiano contenente un ricovero<br />

imbarcazioni a secco, un parcheggio pubblico e un parcheggio pertinenziale<br />

con numero <strong>di</strong> posti sod<strong>di</strong>sfacente le NdA del PUC.<br />

Il corpo centrale del complesso alberghiero si rifà alla tipologia e<strong>di</strong>lizie delle<br />

<strong>di</strong>more patrizie liguri caratterizzate da un imponente volume parallelepipedo<br />

con facciata decorata in modo classico, aperture gerarchizzate per piani ed una<br />

copertura piramidale. Ad esso sono addossati i corpi secondari delle ali ,<br />

dependances o torri, con l’aggiunta <strong>di</strong> un porticato che cinge il giar<strong>di</strong>no interno.<br />

Il complesso nel suo insieme richiama i gran<strong>di</strong> immobili alberghieri del primo<br />

novecento. Verso il mare e verso ponente il <strong>di</strong>slivello del giar<strong>di</strong>no dell’albergo<br />

con la passeggiata ex aurelia è me<strong>di</strong>ato da una serie si terrazze panoramiche<br />

private ma aperte all’uso pubblico, piantumate con essenze arbustive locali e<br />

pini marittimi ed arredate per il passeggio e la sosta.<br />

Attraversati questi giar<strong>di</strong>ni e <strong>di</strong> seguito il giar<strong>di</strong>no interno con piscina si accede<br />

al piano terra dell’e<strong>di</strong>ficio, dove si trovano la hall, il ristorante ed il centro<br />

talassoterapico. Ai piani superiori, nel corpo principale dell’e<strong>di</strong>ficio o nelle ali<br />

Pagina 49 <strong>di</strong> 87


trovano posto 51 camere da 1 o 2 letti, ognuna con <strong>di</strong>mensioni sufficienti per<br />

una stellatura <strong>di</strong> alto livello. L’e<strong>di</strong>lizia <strong>di</strong> questo complesso si pùo definire<br />

compatta ad associazione <strong>di</strong> blocchi.<br />

Al piano terreno dell’ala prospiciente il parco si trova una piscina comunicante<br />

con la piscina esterna classificata come spazio commerciale.<br />

Al piano seminterrato sotto gli impianti salasso-terapici sono stati ricavati spazi<br />

per lo stoccaggio a secco <strong>di</strong> piccole imbarcazioni per un totale <strong>di</strong> circa mq.<br />

3.800.<br />

Tali spazi saranno collegati con l’arenile attraverso un sottopassaggio sotto la<br />

sede attuale dell’Aurelia.<br />

Funzione RP-residenza<br />

Gli e<strong>di</strong>fici residenziali del lotto 1 sono attestati sulla passeggiata che costeggia<br />

il parco (Tav 11c e d). Il tipo e<strong>di</strong>lizio che si ripete in numerose varianti a destra<br />

ed a sinistra della piazza centrale ha un fronte quadricellulare con il primo<br />

piano porticato ed è caratterizzato da un numero <strong>di</strong> piani variabile da 2 a 5, con<br />

occasionali mansarde costituenti il 6° piano. Le coperture sono in prevalenza a<br />

falde.<br />

Al piano terreno si può accedere dalla passeggiata (quota +9.80m), ma<br />

l’ingresso principale dell’e<strong>di</strong>ficio è sul retro, alla quota della strada (+19,80m). I<br />

vari piani, <strong>di</strong>stribuiti da un corpo scale centrale, sono generalmente occupati da<br />

due bilocali passanti per piano fiancheggianti un bilocale monoaffaccio.<br />

Il complesso che cinge la piazza presenta negozi anche a quota passeggiata<br />

(+9.80m). Il suo aspetto è <strong>di</strong>fferenziato da quello degli a<strong>di</strong>acenti fabbricati da<br />

una maggiore ampiezza dei prospetti, che potranno anche essere decorati con<br />

i trompe l’oeil tipici delle facciate <strong>di</strong>pinte liguri. Diversa anche l’organizzazione<br />

interna: dai corpi scala posti negli angoli della piazza gli alloggi sono <strong>di</strong>stribuiti<br />

con corridoi. Alla quota della strada pubblica, corrispondente al terzo piano, la<br />

residenza lascia spazio ad un belvedere pedonale sulla piazza sottostante.<br />

L’e<strong>di</strong>lizia residenziale del lotto 1 è compatta in linea. Parte della volumetria, una<br />

unità tipo <strong>di</strong> 6 piani posta circa a metà strada tra la piazza e l’albergo, è<br />

destinata ad e<strong>di</strong>lizia convenzionata.<br />

Pagina 50 <strong>di</strong> 87


Funzione CO1/2- commercio al dettaglio<br />

Attività commerciali sono previste sia sulla piazza al piano terreno degli e<strong>di</strong>fici<br />

residenziali sia lungo la passeggiata che vi conduce. Essi rispetteranno tutte le<br />

normative del settore.<br />

6.3.2 Lotto 3<br />

Per il lotto 3 è consentita, secondo le regole progettuali dettate dal PUC, una<br />

superficie coperta massima <strong>di</strong> 5.819,4. In totale il progetto prevede per il lotto 3<br />

6.687 mq si SLA. La funzione inse<strong>di</strong>ata è RP, che è stata <strong>di</strong>visa in Rp,<br />

residenza privata e Rc, residenza convenzionata. Le varie superfici del lotto 3,<br />

<strong>di</strong>vise per quota e destinazione d’uso, sono rappresentate graficamente livello<br />

per livello nella tavola 11e.<br />

Il rapporto <strong>di</strong> copertura massimo consentito rispetto alla superficie del lotto è<br />

del 20%. La superficie coperta <strong>di</strong> progetto, 2.720 mq, è il 9.35% della superficie<br />

del lotto, 29.097 mq.( tav 10).<br />

Il numero <strong>di</strong> piani è generalmente inferiore a 5 per un’altezza complessiva sul<br />

livello del mare sempre inferiore a 19,5 m sul livello del suolo sistemato (tav<br />

13c, 13d). Sono presenti occasionali svettamenti a sei piani, consentiti dalle<br />

regole progettuali.<br />

Per la verifica del rispetto delle regole progettuali <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong>mensionale e<br />

morfologico si rimanda alle tavole grafiche.<br />

La tipologia e<strong>di</strong>lizia è quella compatta, come definita nei criteri generali <strong>di</strong><br />

congruenza delle norme sul DT1a. Si riportano <strong>di</strong> seguito specifiche in<strong>di</strong>cazioni<br />

sulle tipologie e<strong>di</strong>lizie presenti nel lotto 3 per ciascuna funzione:<br />

Funzioni RTA–residenza turistico-alberghiera e Funzione RP-residenza<br />

L’e<strong>di</strong>lizia del lotto 3 è compatta in linea (Tav 11 e). Le descrizioni dei tipi e<strong>di</strong>lizi<br />

delle due funzioni sono associate perché le loro caratteristiche sono uguali tra<br />

loro ed estremamente simili a quelle dell’e<strong>di</strong>lizia residenziale del lotto 1. Identici<br />

Pagina 51 <strong>di</strong> 87


sono i materiali utilizzati ed i criteri <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> aperture e balconi. Per<br />

quanto riguarda la composizione volumetrica complessiva, essa risulta più<br />

complessa che nel lotto 1 perché i fabbricati devono me<strong>di</strong>are il <strong>di</strong>slivello tra la<br />

strada che corre a monte del lotto 1 e quella che sale verso i lotti 4 e 5.<br />

La maggior parte della volumetria è organizzata in un borgo che spicca da una<br />

seconda piazza realizzata sulla copertura <strong>di</strong> un’autorimessa accessibile dal<br />

piano stradale. Al piano terreno i fabbricati possono avere un porticato,<br />

specialmente in corrispondenza dell’ingresso degli alloggi o degli spazi<br />

condominiali. Il piano terreno dell’e<strong>di</strong>ficio più in alto è porticato perché la strada<br />

verso i lotti 4 e 5 passa sotto <strong>di</strong> esso. Le facciate hanno una scansione bi-<br />

tricellulare ed il numero <strong>di</strong> piani varia da 3 a 5. Per via della conformazione del<br />

terreno i volumi sono <strong>di</strong>sposti “a scaletta” seguendo il declivio. Le propaggini<br />

del borgo non prospicienti questa piazza hanno una tipologia corrispondente a<br />

quelle descritte per i lotti 4 e 5.<br />

Gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale convenzionata sono sul lato est della piazza.<br />

6.3.3 Lotto 4<br />

Per il lotto 4 è consentita una superficie coperta massima <strong>di</strong> 2.345,50 mq. In<br />

totale il progetto prevede per il lotto 2.220 mq <strong>di</strong> SLA. La funzione inse<strong>di</strong>ate è la<br />

RP. Le varie superfici del lotto 4, <strong>di</strong>vise per quota, sono rappresentate<br />

graficamente livello per livello nelle tavole 11f-g.<br />

Il rapporto <strong>di</strong> copertura massimo consentito rispetto alla superficie del lotto è<br />

del 15%. La superficie coperta <strong>di</strong> progetto, 1.260 mq, è il 5.37% della superficie<br />

del lotto, 23.455 mq.( tav 11)<br />

Il numero <strong>di</strong> piani è generalmente inferiore a 3, per un’altezza complessiva sul<br />

livello del mare sempre inferiore a 10,5 m sul livello del suolo sistemato (tav<br />

11f-g).<br />

La tipologia e<strong>di</strong>lizia è quella rada, come definita nei criteri generali <strong>di</strong><br />

congruenza delle norme sul DT1a. Si riportano <strong>di</strong> seguito specifiche in<strong>di</strong>cazioni<br />

sulle tipologie e<strong>di</strong>lizie presenti nel lotto 4 per ciascuna funzione:<br />

Pagina 52 <strong>di</strong> 87


Funzione RP-residenza<br />

L’e<strong>di</strong>ficazione dei lotti 4 e 5 è rada. L’aspetto esteriore degli e<strong>di</strong>fici si rifà agli<br />

inse<strong>di</strong>amenti dell’entroterra finalese e nolese. In questi e<strong>di</strong>fici i fronti sono<br />

generalmente alti due o tre piani, ma sono presenti svettamenti anche a quattro<br />

piani. I volumi si accostano o compenetrano secondo il declivio naturale del<br />

terreno e nel caso delle aggregazioni maggiori formano archivolti e percorsi<br />

pedonali comuni a più abitazioni. Sono molto frequenti le fasce-giar<strong>di</strong>no, i<br />

pergolati, le facciate in pietra a faccia vista o con intonaco tinto in impasto e le<br />

finestre prive <strong>di</strong> persiane, mentre rari sono i balconi, che, se presenti, hanno<br />

una esile struttura in acciaio. Le coperture sono in prevalenza piane.<br />

Nella parte bassa del lotto 4 sono presenti le tipologie <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficio isolato<br />

monofamiliare e bifamiliare( TAV 11f-g). Si tratta <strong>di</strong> costruzioni formate da<br />

alloggi <strong>di</strong> oltre 100 mq <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a, <strong>di</strong>sposti su uno o due piani. Ogni alloggio ha<br />

ingresso in<strong>di</strong>pendente ed un’area pertinenziale con accesso carrabile dalla<br />

strada pubblica. I parcheggi pertinenziali sono ricavati in volumi seminterrati<br />

<strong>di</strong>ssimulati nelle fasce <strong>di</strong> sistemazione del terreno.<br />

6.3.4 Lotto 5<br />

Per il lotto 5 è consentita una superficie coperta massima <strong>di</strong> 3.679,65 mq. In<br />

totale il progetto prevede per il lotto 5 3085 mq <strong>di</strong> SLA. Le funzioni inse<strong>di</strong>ate<br />

sono la RP .Di seguito si riporta la tabella riassuntiva delle varie cubature del<br />

lotto 5, <strong>di</strong>vise per quota, rappresentate graficamente livello per livello nella<br />

tavola 11h.<br />

Il rapporto <strong>di</strong> copertura massimo consentito rispetto alla superficie del lotto è<br />

del 10%. La superficie coperta <strong>di</strong> progetto, 1.480 mq, è il 4.86% della superficie<br />

del lotto, 24.531 mq.( tav 11)<br />

Il numero <strong>di</strong> piani è generalmente inferiore a 3, per un’altezza complessiva sul<br />

livello del mare sempre inferiore a 10,5 m sul livello del suolo sistemato (tav<br />

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11h). Sono presenti occasionali svettamenti a quattro piani, consentiti dalle<br />

regole progettuali.<br />

Per la verifica del rispetto delle regole progettuali <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong>mensionale e<br />

morfologico si rimanda alle tavole grafiche.<br />

La tipologia e<strong>di</strong>lizia è quella rada, come definita nei criteri generali <strong>di</strong><br />

congruenza delle norme sul DT1a. Si riportano <strong>di</strong> seguito specifiche in<strong>di</strong>cazioni<br />

sulle tipologie e<strong>di</strong>lizie presenti nel lotto 5, analoghe a quelle del lotto 4, per la<br />

funzione presente :<br />

Funzione RP-residenza<br />

L’e<strong>di</strong>ficazione dei lotti 4 e 5 è rada. L’aspetto esteriore degli e<strong>di</strong>fici si rifà agli<br />

inse<strong>di</strong>amenti dell’entroterra finalese e nolese. In questi e<strong>di</strong>fici i fronti sono<br />

generalmente alti due o tre piani, ma sono presenti svettamenti anche a quattro<br />

piani. I volumi si accostano o compenetrano secondo il declivio naturale del<br />

terreno e nel caso delle aggregazioni maggiori formano archivolti e percorsi<br />

pedonali comuni a più abitazioni. Sono molto frequenti le fasce-giar<strong>di</strong>no, i<br />

pergolati, le facciate in pietra a faccia vista o con intonaco tinto in impasto e le<br />

finestre prive <strong>di</strong> persiane, mentre rari sono i balconi, che, se presenti, hanno<br />

una esile struttura in acciaio. Le coperture sono in prevalenza piane.<br />

Ogni alloggio ha ingresso in<strong>di</strong>pendente ed un’area pertinenziale con accesso<br />

carrabile dalla strada pubblica. I parcheggi pertinenziali sono ricavati in volumi<br />

interrati <strong>di</strong>ssimulati nelle fasce <strong>di</strong> sistemazione del terreno.<br />

Nel lotto 5 la tipologia è rada a schiera (TAV 11h). I gruppi <strong>di</strong> alloggi formano<br />

insiemi articolati con percorsi interni e una piazza belvedere in modo che dal<br />

mare il loro aspetto ricor<strong>di</strong> i nuclei isolati imme<strong>di</strong>atamente sovrastanti la<br />

frazione <strong>di</strong> Varigotti. Gli alloggi <strong>di</strong> questa porzione <strong>di</strong> progetto sono<br />

prevalentemente bilocali e trilocali. La tipologia più frequente è il bilocale<br />

duplex con il soggiorno al piano terreno, che, in ottemperanza alle esigenze<br />

paesaggistiche dell’intervento, permette <strong>di</strong> contenere al massimo il numero dei<br />

balconi e delle aperture finestrate. Il parcheggio pertinenziale è realizzato in<br />

una autorimessa <strong>di</strong> boxes sottostante alle residenze. Al piano terreno sulla<br />

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piazza belvedere è prevista una cubatura commerciale per un’attività <strong>di</strong><br />

ristorazione.<br />

6.4 Criteri generali <strong>di</strong> progettazione: Taglio degli alloggi – <strong>di</strong>rezione della<br />

giacitura<br />

Il numero <strong>di</strong> alloggi previsti nel lotto 1 tra residenza convenzionata e privata è<br />

<strong>di</strong> 177. Ne consegue che la Superficie Lorda Me<strong>di</strong>a<br />

(S.L.M.=Vrp+Vrc/3.1/n.alloggi) è <strong>di</strong> 90 mq, superiore al minimo ammesso <strong>di</strong> 60<br />

mq.<br />

Il numero <strong>di</strong> alloggi previsti nel lotto 3 tra residenza convenzionata e privata è<br />

<strong>di</strong> 75. La Superficie Lorda Me<strong>di</strong>a (S.L.M.=Va/3.1/n.alloggi) è <strong>di</strong> 86 mq.<br />

Il numero <strong>di</strong> alloggi previsti nel lotto 4 è <strong>di</strong> 18. La Superficie Lorda Me<strong>di</strong>a<br />

(S.L.M.=Va/3.1/n. alloggi) è <strong>di</strong> 121 mq.<br />

Il numero <strong>di</strong> alloggi previsti nel lotto 5 <strong>di</strong> residenza privata è <strong>di</strong> 36. La Superficie<br />

Lorda Me<strong>di</strong>a (S.L.M.=Va/3.1/n. alloggi) è <strong>di</strong> 83 mq, quin<strong>di</strong> superiore a quella<br />

minima definita dal PUC pari a 60 mq <strong>di</strong> S.L.M.<br />

Non sono presenti alloggi <strong>di</strong> superficie netta inferiore a 45 mq, come<br />

evidenziato nelle planimetrie in scala 1:200 delle tipologie <strong>di</strong> alloggio nelle<br />

tavole 11a-h.<br />

Si è cercato <strong>di</strong> mantenere la <strong>di</strong>rezione della giacitura degli e<strong>di</strong>fici il più possibile<br />

parallela alla linea <strong>di</strong> costa, per quanto compatibile con l’orografia del terreno,<br />

conformemente alle in<strong>di</strong>cazioni della scheda <strong>di</strong> PUC sul DT1a.<br />

6.5 Criteri qualitativi, spazi pubblici e luoghi centrali<br />

L’e<strong>di</strong>ficazione del lotto 1 è stata pensata in modo da lasciare frequenti scorci<br />

visivi da monte a mare, coincidenti con i percorsi pedonali <strong>di</strong> collegamento tra<br />

la quota della viabilità carrabile e la passeggiata, oltre ai belvedere posti<br />

proprio alla quota della viabilità.<br />

Gli spazi commerciali in progetto sono tutti al piano terreno degli e<strong>di</strong>fici, alcuni<br />

situati lungo la passeggiata e altri sulla piazza centrale del progetto. I parcheggi<br />

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pubblici pertinenziali alle attività commerciali si trovano tutti sotto l’ingombro<br />

degli e<strong>di</strong>fici.<br />

Non spuntano vani tecnici dalle coperture.<br />

I materiali usati per le facciate degli e<strong>di</strong>fici sono quelli che la tra<strong>di</strong>zione<br />

centenaria dell’e<strong>di</strong>lizia ligure ci ha consegnato come i più durevoli: l’intonaco <strong>di</strong><br />

malta <strong>di</strong> calce e la pietra a vista.<br />

La qualità architettonica richiesta dalle norme <strong>di</strong> piano viene perseguita<br />

attraverso un <strong>di</strong>segno che me<strong>di</strong>a le esigenze del vivere moderno, sia negli<br />

spazi privati sia pubblici, con il paesaggio ligure, inteso come stratificazione <strong>di</strong><br />

esperienze antropiche sul territorio. La complessità dei rapporti tra funzioni,<br />

volumetrie e quote altimetriche è stata governata e me<strong>di</strong>ata in progetto fino ad<br />

ottenere un risultato che riteniamo risponda in modo ottimale alle regole<br />

progettuali sia sotto il profilo architettonico, tecnico, paesaggistico e<br />

commerciale.<br />

Al piede degli e<strong>di</strong>fici si offre l’opportunità <strong>di</strong> creare una passeggiata pubblica<br />

con slarghi e piazze. La viabilità che corre alle spalle degli e<strong>di</strong>fici ad una quota<br />

notevolmente maggiore è fiancheggiata da articolati spazi pubblici che<br />

occasionalmente si affacciano sul parco con dei belvedere.<br />

Dalla sistemazione alta del fronte <strong>di</strong> cava risulterà un parco urbano <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>mensione sconosciuta per <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong>, articolato su fasce in pietra o su<br />

pen<strong>di</strong>o naturale, innervato da percorsi pedonali a cordonata e dal ricostituito<br />

sentiero napoleonico.<br />

La zona e<strong>di</strong>ficata a quota maggiore si attesta su una piazza belvedere che avrà<br />

una vista paragonabile a quella da Verezzi.<br />

6.6 Le funzioni pubbliche<br />

Palazzetto dello sport<br />

Il palazzetto dello sport <strong>di</strong> cui ai punti 1 e 5 delle regole progettuali della scheda<br />

<strong>di</strong> PUC del DT1a, sarà realizzato nel Lotto 2 e comprenderà al suo interno<br />

oltre alle funzioni tipiche anche circa 7.975 mq <strong>di</strong> parcamento interrato. Il<br />

progetto dovrà essere redatto dal tecnico in<strong>di</strong>cato dalla A.C.<br />

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La città dello sport<br />

La città dello sport in progetto, <strong>di</strong> cui al punto 2 delle regole progettuali della<br />

scheda <strong>di</strong> PUC del DT1a, è situata nella parte più alta del lotto 5. Essa ha una<br />

superficie <strong>di</strong> circa 12.460 mq (VA), dotata <strong>di</strong> un parcheggio pubblico in<br />

struttura. Oltre ai necessari spazi <strong>di</strong> servizio (spogliatoi, gestione, ecc…) essa<br />

comprende n.1 campo da calcio a 7, n.3 campi da tennis ed una pista<br />

polivalente per la corsa e l’allenamento con aree <strong>di</strong> sosta. Comprenderà inoltre<br />

la piscina in struttura <strong>di</strong> cui al punto 5 delle regole progettuali della scheda <strong>di</strong><br />

PUC del DT1a.<br />

Sito archeologico delle Arene Can<strong>di</strong>de<br />

In ottemperanza alle regole progettuali del PUC, il PUO prevede un percorso <strong>di</strong><br />

accesso al sito archeologico attraverso la nuova area a parco urbano e spazi<br />

de<strong>di</strong>cati alle attività connesse agli scavi.<br />

La sistemazione del sito archeologico sarà attuata in base a specifici accor<strong>di</strong><br />

con la competente Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria (ve<strong>di</strong><br />

allegato 1).<br />

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6.7 IL COMFORT ABITATIVO<br />

Il primo punto <strong>di</strong> cui ci preoccuperemo sarà la messa in sicurezza dei fronti <strong>di</strong><br />

cava, poiché non possiamo immaginare un luogo da offrire al pubblico, anche<br />

in<strong>di</strong>pendentemente dagli inse<strong>di</strong>amenti residenziali e turistici proposti, se non<br />

viene garantita la sicurezza delle falesie soprastanti anche dai rischi minori <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stacco <strong>di</strong> pietre.<br />

La stabilità globale del versante viene raggiunta con i criteri previsti, in linea <strong>di</strong><br />

massima, dal piano <strong>di</strong> chiusura della cava, mo<strong>di</strong>ficati, ove necessario, al fine <strong>di</strong><br />

ottenere un risultato paesaggisticamente più adeguato alle caratteristiche<br />

morfologiche del sito.<br />

La sicurezza sui singoli fronti <strong>di</strong> cava non rimodellati dovrà essere verificata nel<br />

dettaglio per ogni singolo fronte con sistemazioni che faranno parte integrante<br />

dei progetti esecutivi legati allo P.U.O. poiché <strong>di</strong>penderanno dalle<br />

caratteristiche del fronte definitivo, ma anche dall’uso del territorio.<br />

Saranno infatti <strong>di</strong> volta in volta <strong>di</strong>fese attive, con chiodatura e tiranti nei punti<br />

nevralgici, come per lo sperone che separa la zona alta dalla zona bassa, o<br />

<strong>di</strong>fese passive, come reti in aderenza o fasce <strong>di</strong> rispetto adeguate.<br />

Si sottolinea a questo punto ancora una volta l’opportunutà <strong>di</strong> rimodellare la<br />

parte centrale della cava, passando a gradoni <strong>di</strong> 5-7 metri invece che <strong>di</strong> 20<br />

metri: sotto il profilo ambientale, paesistico e del comfort per il riutilizzo del<br />

territorio la <strong>di</strong>fferenza sarebbe eclatante, poiché con queste pendenze in pochi<br />

anni la rinaturalizzazione agli effetti visivi sarebbe completa. Potrebbe essere<br />

ricavato anche un percorso pedonale molto gradevole, soprattutto in inverno a<br />

ridosso della tramontana, ove ora si hanno solo aspri e <strong>di</strong>rupati gradoni.<br />

Il lavoro potrebbe essere eseguito con tutte le garanzie paesistiche ed<br />

urbanistiche in tempi brevi: lasciando inalterate le attuali pareti è indubbio che<br />

l’impatto sotto il profilo visivo, termico ed acustico sarebbe tale da influire molto<br />

negativamente sulle caratteristiche abitative dell’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> quota 80.<br />

L’abbassamento dei gradoni nella parte centrale del fronte, che va oltre gli<br />

interventi <strong>di</strong> mera messa in sicurezza descritti nella relazione geologica,<br />

sarebbe un elemento qualificante per la cicatrizzazione della cava.<br />

Pagina 58 <strong>di</strong> 87


Una rinaturalizzazione non stravagante, ma <strong>di</strong> alto profilo naturalistico che<br />

riproponga pendenze e morfologia simili a quelle della vallecola contigua al<br />

confine con Borgio Verezzi, potrebbe essere la risposta ad una attesa ormai<br />

quasi secolare al veder ricomposto questo prezioso fronte costiero.<br />

Le scelte degli interventi fisici sull’ambiente operate ai fini del comfort abitativo<br />

possono essere così riassunte:<br />

abbassamento dell’altezza dei gradoni ovunque possibile almeno a 10 metri<br />

e preferibilmente a 5 metri;<br />

rivegetazione ovunque sia possibile;<br />

concentrazione dei nuclei abitativi in zone panoramiche ma prima <strong>di</strong> tutto<br />

defilate dai coni acustici <strong>di</strong>retti provenienti dall’Aurelia;<br />

costruzione <strong>di</strong> barriere naturali ai fini <strong>di</strong> intercettare i suddetti coni acustici.<br />

Infine riteniamo che la promiscuità delle attività, gli inse<strong>di</strong>amenti residenziali<br />

proposti a borgata, i tagli della ricettività turistica e residenziale, conferiscano<br />

quel minimo <strong>di</strong> socialità e presenze destagionalizzate sufficienti a garantire la<br />

vitalità e la qualità abitativa dell’inse<strong>di</strong>amento.<br />

6.8 SUPERAMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE<br />

6.8.1 I percorsi e gli spazi pubblici<br />

Nella progettazione del SUA si è tenuto conto <strong>di</strong> tutte le normative regionali e<br />

nazionali in tema <strong>di</strong> superamento delle barriere architettoniche ed in particolare<br />

delle <strong>di</strong>sposizioni della legge del 9 gennaio 1989, n° 13 e succ. mo<strong>di</strong>ficazioni<br />

ed integrazioni, nonché dei criteri <strong>di</strong> progettazione elencati nel D.M. n. 236 del<br />

14/6/89.<br />

Negli spazi esterni pubblici e nei percorsi <strong>di</strong> accesso degli e<strong>di</strong>fici sono stati<br />

previsti percorsi caratteristiche tali da consentire la mobilità delle persone con<br />

ridotte o impe<strong>di</strong>te capacità motorie o che assicuri loro l'utilizzabilità <strong>di</strong>retta delle<br />

attrezzature, dei parcheggi e dei servizi.<br />

I percorsi presentano sempre pendenze adeguate e un andamento semplice e<br />

regolare e sono privi <strong>di</strong> strozzature, arre<strong>di</strong>, ostacoli <strong>di</strong> qualsiasi natura che<br />

riducano la larghezza utile <strong>di</strong> passaggio o possano causare infortuni. I <strong>di</strong>slivelli<br />

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elevati potranno essere superate da ascensori.<br />

A titolo puramente in<strong>di</strong>cativo si riportano alcune soluzioni conformi da adottare<br />

in caso <strong>di</strong> raccordo tra spazi fruibili a quote <strong>di</strong>fferenti.<br />

Un congruo numero <strong>di</strong> parcheggi pubblici (>del 5%previsto) ha <strong>di</strong>mensioni<br />

idonee per le manovre dei portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap; tali spazi in<strong>di</strong>cati nelle<br />

planimetrie <strong>di</strong> progetto (tav. 17) sono stati previsti in zone particolarmente<br />

accessibili e opportunamente segnalati.<br />

I percorsi accessibili dai <strong>di</strong>sabili e le connesse attrezzature quali ascensori,<br />

elevatori ecc, sono esemplificati nella tavola 17.<br />

Un congruo numero <strong>di</strong> parcheggi pubblici (>del 5%previsto) ha <strong>di</strong>mensioni<br />

idonee per le manovre dei portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap; tali spazi sono stati previsti in<br />

zone particolarmente accessibili e opportunamente segnalati.<br />

Pagina 60 <strong>di</strong> 87


Pagina 61 <strong>di</strong> 87


6.8.2 Il superamento delle barriere architettoniche negli e<strong>di</strong>fici<br />

I percorsi comuni <strong>di</strong> collegamento tra le <strong>di</strong>verse aree a servizi esterne<br />

agli e<strong>di</strong>fici (parcheggi, marciapie<strong>di</strong>, spazi privati condominiali) sono<br />

accessibili, e, se necessario, dotati delle necessarie rampe <strong>di</strong> accesso<br />

per superare tutti i <strong>di</strong>slivelli in progetto.<br />

Un congruo numero <strong>di</strong> parcheggi privati ha <strong>di</strong>mensioni idonee per le<br />

manovre dei portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap; tali spazi in<strong>di</strong>cati nelle planimetrie <strong>di</strong><br />

tav. sono stati previsti in zone particolarmente accessibili e<br />

opportunamente segnalati. I posti auto privati <strong>di</strong> larghezza adeguata per<br />

i <strong>di</strong>sabili sono stati previsti in posizione vicina agli ascensori per ridurre<br />

al massimo la lunghezza dei percorsi obbligati segnalati in planimetria .<br />

Le tipologie previste in progetto sono dotate <strong>di</strong> accessibilità e tramite<br />

ascensore <strong>di</strong>mensionato a norma che sale ai piani residenziali e scende<br />

ai box.<br />

Gli spazi condominiali sono stati previsti <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni idonee per la<br />

percorrenza e la facile manovrabilità.<br />

Gli spazi comuni interni agli alloggi sono <strong>di</strong>mensionati in modo da<br />

consentire la visitabilità a tutti gli alloggi.<br />

Tutti gli alloggi <strong>di</strong> ciascuna delle tipologie residenziali potranno essere<br />

adattati per i <strong>di</strong>sabili con semplici mo<strong>di</strong>fiche ai servizi igienici. Gli alloggi<br />

del piano terra potranno essere adattattati con maggiore facilità ed<br />

usufruiranno anche <strong>di</strong> spazi aperti privati accesibili.<br />

Gli e<strong>di</strong>fici turistico–ricettivi RTA e locali commerciali e ad uso pubblico<br />

si è tenuto conto <strong>di</strong> tutte le normative regionali e nazionali in tema <strong>di</strong><br />

superamento delle barriere architettoniche ed in particolare delle<br />

<strong>di</strong>sposizioni della legge del 9 gennaio 1989, n° 13 e succ. mo<strong>di</strong>ficazioni<br />

ed integrazioni, nonché dei criteri <strong>di</strong> progettazione elencati nel D.M. n.<br />

236 del 14/6/89, pre<strong>di</strong>sponendo quanto necessario per adempiere agli<br />

obblighi <strong>di</strong> legge in sede <strong>di</strong> progetto per il titolo abilitativo.<br />

Pagina 62 <strong>di</strong> 87


7.0 LA DOTAZIONE DI SERVIZI E BILANCIO DEGLI STANDARD<br />

In considerazione dell’enorme <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> aree la dotazione <strong>di</strong><br />

spazi per servizi sia <strong>di</strong> tipo zonale (ossia <strong>di</strong> stretto interesse del<br />

nuovo centro e<strong>di</strong>ficato), sia <strong>di</strong> livello comunale, risulta decisamente<br />

sovra<strong>di</strong>mensionata rispetto agli standard minimi previsti dal’art. 23<br />

delle NGA del PUC.<br />

Oltre alle aree per parcheggi pubblici, che risultano superiori alla<br />

quantità minima prevista dal P.U.C., sono state in<strong>di</strong>viduate numerose<br />

aree per servizi <strong>di</strong> interesse zonale e <strong>di</strong> interesse più generale a<br />

scala comunale.<br />

7.1 Le aree <strong>di</strong> interesse comune (IC)<br />

Sono state in<strong>di</strong>viduate tre aree IC per complessivi mq. 12.707 circa.<br />

Tali aree ospiteranno parte delle funzioni <strong>di</strong> eccellenza che la norma<br />

<strong>di</strong> PUC considera fondamentali per caratterizzare l’intervento <strong>di</strong><br />

trasformazione <strong>di</strong> un’area dalle così elevate potenzialità<br />

paesaggistico-ambientali, ovvero:<br />

1. palazzetto dello sport<br />

2. città dello sport<br />

3. e<strong>di</strong>ficio a servizio del sito archeologico delle <strong>arene</strong> can<strong>di</strong>de<br />

4. piccolo e<strong>di</strong>ficio pubblico<br />

5. piscina in struttura<br />

La zona IC1, <strong>di</strong> circa mq 5.535, è un’area all’interno della quale si<br />

prevede <strong>di</strong> collocare le funzioni <strong>di</strong> cui al punto 1 (Si veda in proposito<br />

quanto già esposto al paragrafo 6.6).<br />

Per quanto riguarda tali funzioni, la progettazione sarà eseguita<br />

<strong>di</strong>rettamente dal <strong>Comune</strong> tramite un progetto unitario.<br />

La zona IC2, <strong>di</strong> circa mq. 713, rappresenta una piazzetta pubblica <strong>di</strong><br />

cerniera tra l’inse<strong>di</strong>amento residenziale del lotto 1 e l’area a verde<br />

pubblico che si affaccia sulla piscina privata collegata al centro <strong>di</strong><br />

talassoterapia.<br />

La zona IC3, <strong>di</strong> circa mq. 6.276, posta a ponente dell’intervento è<br />

un’area racchiusa da falesie molto suggestive, da destinare<br />

prevalentemente ad area archeologica. Essa potrà quin<strong>di</strong> ospitare<br />

Pagina 63 <strong>di</strong> 87


l’e<strong>di</strong>ficio da destinare al museo preistorico e ad un eventuale parco<br />

tematico connesso al sistema <strong>di</strong> grotte ed ai siti <strong>di</strong> interesse<br />

archeologico esistenti al contorno.<br />

7.2 Le aree a verde attrezzato per il gioco e lo sport<br />

Sono state in<strong>di</strong>viduate sull’altopiano che si otterrà a seguito del<br />

riempimento dell’attuale voragine denominata “Glory-Hole” nella parte<br />

più alta del lotto 5, la superficie complessiva della zona a verde VA è <strong>di</strong><br />

circa 12.460 mq. Oltre ai necessari spazi <strong>di</strong> servizio (spogliatoi,<br />

gestione, ecc…) essa comprende un parcheggio pubblico in struttura,<br />

n.1 campo da calcio a 7, n.3 campi da tennis ed una pista polivalente<br />

per la corsa e l’allenamento con aree <strong>di</strong> sosta. Comprenderà inoltre la<br />

piscina in struttura <strong>di</strong> cui al punto 5 delle regole progettuali della scheda<br />

<strong>di</strong> PUC del DT1a.<br />

7.3 Il parco urbano<br />

Avrà una superficie <strong>di</strong> circa 168.604 mq. che non appena l’assetto<br />

vegetazionale conseguente alla rinaturalizzazione avrà raggiunto il<br />

livello minimo del processo evolutivo (circa 10 anni dopo la<br />

piantumazione), costituirà un polmone verde <strong>di</strong> eccezionale rilevanza e<br />

suggestione a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> tutta la collettività.<br />

Nella presente idea progettuale la rivegetazione del sito, unitamente ad<br />

un intervento a basso in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> costruzione, costituisce l’elemento <strong>di</strong><br />

maggior pregio e nel contempo l’aspetto tecnico-botanico da curare con<br />

assoluta attenzione in quanto sarà il fattore <strong>di</strong> più forte valenza<br />

paesaggistica.<br />

I versanti collinari e gli altopiani imme<strong>di</strong>atamente a confine con la cava<br />

presentano una vegetazione interessante, in quanto ancora ricca ed<br />

integra delle speci botaniche tipiche della macchia me<strong>di</strong>terranea (es.<br />

Orniello o Frassino della Manna, Quercia pubescens o Roverella, Pino<br />

d’Aleppo, Leccio, Rosmarino, Pittosporo, Olivo, Cisto, Corbezzolo,<br />

Mirto, Erica, Lentisco, Ilatro, Ginepro, Ginestra, ecc.).<br />

La ricostituzione delle pendenze (35%) proposte da quota 80/100 sino a<br />

quota 240/250 m.s.l.m. permetterebbe <strong>di</strong> ricreare una nuova macchia e<br />

lecceto che costituirà la parte centrale <strong>di</strong> un parco urbano <strong>di</strong> oltre,<br />

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mentre nelle aree inse<strong>di</strong>ate, da quota Aurelia a quota 80/100m.s.l.m.,<br />

sono previsti muri in pietra per terrazzare un ampio uliveto che fascerà<br />

completamente le due borgate e la strada <strong>di</strong> cornice.<br />

Solo le falesie laterali rimarranno a testimonianza dell’o<strong>di</strong>erna attività <strong>di</strong><br />

cava, ma saranno anch’esse corrette e rinaturalizzate sulle cenge.<br />

L’effetto paesistico parallelo si può oggi cogliere nella attigua valle che,<br />

poco più a Ponente della cava, sale dal cimitero posto lungo l’Aurelia<br />

sino a Borgio Verezzi.<br />

Qui macchia me<strong>di</strong>terranea e lecceta, falesie laterali ed identica<br />

pendenza del declivio rappresentano il naturale modello a cui il nostro<br />

progetto è ispirato.<br />

In ogni caso gli interventi proposti risultano in linea con gli in<strong>di</strong>rizzi del<br />

P.T.C.P. ed in particolare con l’in<strong>di</strong>cazione COL-ISS dell’assetto<br />

vegetazionale.<br />

All’interno del parco saranno recuperati i tracciati ideali dei percorsi<br />

storici, soprattutto quello napoleonico, quello che conduce alla grotta<br />

delle “Arene Can<strong>di</strong>de” e quello che collega con la torretta <strong>di</strong> vedetta<br />

saracena; un grande parcheggio a quota 95 m.s.l.m. serviranno da<br />

base per i percorsi escursionistici sia all’interno del parco, sia per i<br />

collegamenti ad altri percorsi esistenti al contorno che collegano<br />

l’ambito con Borgio Verezzi, Final Borgo, l’entroterra del finalese, fino a<br />

congiungersi con quelli dell’”Alta via dei monti Liguri”<br />

7.4 Parcheggi pubblici<br />

La dotazione <strong>di</strong> parcheggi pubblici è pari a circa 13.714 mq per il<br />

residenziale/ricettivo, largamente superiori alla quantità richiesta<br />

dallo standard minimo in rapporto al peso inse<strong>di</strong>ativo e superiore ai<br />

10.000 mq richiesti dal PUC come quantità minima per l’ambito.<br />

Nel complesso le aree pubbliche sopra descritte ammontano a<br />

225.384 mq. circa. La tabella <strong>di</strong> seguito riportata descrive in dettaglio<br />

la quantità <strong>di</strong> standard pubblici reperita, corrispondente alle singole<br />

zone riportate sulla cartografia, rapportata alle quantità minime<br />

richieste.<br />

Pagina 65 <strong>di</strong> 87


7.5 Parcheggi pertinenziali<br />

Secondo la norma <strong>di</strong> PUC i parcheggi pertinenziali devono sod<strong>di</strong>sfare la<br />

quantità minima <strong>di</strong> un parcheggio per ogni alloggio tenendo conto della<br />

superficie minima <strong>di</strong> un decimo della volumetria residenziale in<br />

progetto.<br />

Per quanto riguarda le strutture turistiche (TA e RTA) la dotazione<br />

minima è pari a 1 posteggio per ogni camera oltre ai posteggi <strong>di</strong><br />

servizio.<br />

E’ stabilito comunque un massimo <strong>di</strong> 20.000 mq.<br />

Secondo la tabella sottoriportata la superficie totale dei parcheggi<br />

pertinenziali ammonta a 14.695 mq, superiore al minimo richiesto dalle<br />

norme <strong>di</strong> PUC pari a mq. 8.419 .<br />

Per quanto riguarda i parcheggi pertinenziali del settore commerciale è<br />

sod<strong>di</strong>sfatto la DCR 29/99 (per esercizi <strong>di</strong> vicinato con superficie <strong>di</strong><br />

ven<strong>di</strong>ta inferiore a 250 mq non sono richiesti parcheggi pertinenziali).<br />

7.6 standard urbanistici<br />

Le aree da destinare a standard saranno calcolate in base alla tabella<br />

allegat all’art 23 delle NGA del PUC vigente<br />

La tabella seguente in<strong>di</strong>ca le quantità <strong>di</strong> standard urbanistici conseguiti<br />

con il P.U.O. in raffronto con le quantità minime in<strong>di</strong>cate dal P.U.C.<br />

Pagina 66 <strong>di</strong> 87


DESTINAZIONE D'USO<br />

Verde pubblico<br />

destinato a parco,<br />

gioco e sport<br />

RP<br />

TA<br />

TABELLA STANDARD URBANISTICI<br />

P.U.C.<br />

art.23 delle N.G.A.<br />

60 mq ogni<br />

100mq SLA<br />

60 mq ogni<br />

100mq SLA<br />

CO ---<br />

mq richiesti<br />

16.838<br />

Pagina 67 <strong>di</strong> 87<br />

Intervento NOTE<br />

mq conseguiti<br />

TOTALE 19.742 199.146<br />

Interesse <strong>Comune</strong><br />

RP<br />

8+18 mq<br />

ogni 100mq<br />

SLA<br />

TA ---<br />

CO ---<br />

TOTALE 7.296 12.524<br />

Parcheggio<br />

Pubblico<br />

RP<br />

TA<br />

CO<br />

10 mq ogni<br />

100mq SLA<br />

10 mq ogni<br />

100mq SLA<br />

40 mq ogni<br />

100mq SLA<br />

26.939 VP2+VP3+VP4+VP5+VP7+VA<br />

168.604 VPU1+VPU2<br />

2.904 3.604 VP1+ VP6<br />

7.296 12.524 IC1b+IC2+IC3<br />

2.806 12.006<br />

TOTALE 3.882 13.714<br />

TOTALE<br />

AREE PUBBLICHE<br />

DESTINAZIONE D'USO<br />

Parcheggi Privati<br />

Pertinenziali<br />

TOTALE<br />

RP<br />

P.U.C.<br />

art.23 delle N.G.A.<br />

30 mq ogni<br />

100mq SLA<br />

mq richiesti<br />

P1+P2+P3+P4+P5+P6+P7+P8 a raso<br />

+P14+P15+P16+P17 in struttura<br />

484 811 P12+P13 a raso<br />

592 897 P9+P10+P11a raso<br />

30.920 225.384<br />

mq conseguiti<br />

8.419 12.645<br />

<strong>di</strong> cui 352 a raso e 12,293 in<br />

struttura<br />

TA --- 2.050 in struttura<br />

CO ---<br />

8.419 14.695


7.7 Viabilità<br />

La presenza della SS. Aurelia costituisce un vincolo progettuale non<br />

in<strong>di</strong>fferente.<br />

La presenza del terrapieno dell’Aurelia, costituisce un vincolo<br />

morfologico molto forte che può essere ribaltato in senso positivo.<br />

L’attuale muraglione a monte, opportunamente mo<strong>di</strong>ficato, funge sia da<br />

barriera anti rumore, sia da pista ciclabile e certamente da sicura<br />

infrastruttura pedonale. Attualmente i pedoni e le biciclette si <strong>di</strong>vidono in<br />

modo improprio lo stretto marciapiede sito sul lato mare dell’Aurelia.<br />

La viabilità interna consiste in una strada <strong>di</strong> cornice che porta al nucleo<br />

e<strong>di</strong>ficato ed in una viabilità coperta contro terra finalizzata al<br />

caricamento dei parcheggi dei complessi residenziali ed alberghieri. Si<br />

crea così <strong>di</strong> fatto un circuito tale da non avere traffico veicolare in<br />

superficie tra le aree e<strong>di</strong>ficate.<br />

Come già accennato l’accesso al rimessaggio coperto avviene via mare<br />

<strong>di</strong>rettamente dalla spiaggia e via terra tramite accesso de<strong>di</strong>cato con<br />

ingresso sotto il parcheggio del Centro Talasso Terapico.<br />

Adeguati parcheggi sia privati che pubblici sono organizzati sotto gli<br />

inse<strong>di</strong>amenti ed in fregio all’Aurelia.<br />

Una più modesta viabilità (strada bianca) prosegue sino al crinale della<br />

Caprazoppa, per congiungersi tramite percorsi pedonali (veicolari solo<br />

per mezzi <strong>di</strong> emergenza e <strong>di</strong> accesso ai due fabbricati <strong>di</strong> crinale) con gli<br />

spazi pubblici delle quote superiori del versante <strong>di</strong> Levante, non<br />

sfruttato in progetto né per inse<strong>di</strong>amenti né per altre destinazioni.<br />

La viabilità del progetto <strong>di</strong> S.U.A. viene illustrata nella tav. 8 e nello<br />

stu<strong>di</strong>o specifico elaborato I.<br />

7.8 I percorsi ciclabili<br />

Gli interventi proposti sul fronte <strong>di</strong> cava in fregio alla Aurelia hanno il<br />

duplice obiettivo <strong>di</strong> creare una sorta <strong>di</strong> barriera naturale ai fini del<br />

comfort acustico oltre a garantire la continuità delle percorrenze<br />

pedonali e ciclabili da e per <strong>Finale</strong>.<br />

La futura <strong>di</strong>smissione della rete ferroviaria pone infatti il problema del<br />

suo riuso che, nella volontà della Regione ad utilizzarla anche come<br />

pista ciclabile, deve avere garanzia <strong>di</strong> continuità nelle progettazioni<br />

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costiere interessate dalla <strong>di</strong>smissione della tratta ferroviaria.<br />

Nella progettazione detta continuità è ricreata in quanto si propone<br />

lungo l’Aurelia, ad una quota leggermente sopraelevata, una pista<br />

pedonale-ciclabile che si snoda dall’attuale casello ferroviario alla area<br />

piaggio passando sotto il promontorio nella vecchia galleria della<br />

Aurelia.<br />

7.9 Il parco e la spiaggia<br />

L’intervento maggiormente caratterizzante la porzione fronte mare,<br />

consiste in un parco con piscina, e la ricostituzione del fronte<br />

spiaggia ad oggi quasi completamente scomparso, come meglio<br />

descritto nella relazione idraulica.<br />

Il primo intervento è ricavato in a<strong>di</strong>acenza ed a monte dell’Aurelia.<br />

L’idea del Parco in luogo della Darsena prevista come una delle<br />

possibili soluzioni nello Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Fattibilità, <strong>di</strong>scende dalla<br />

constatazione che le opere foranee avrebbero comportato<br />

l’eliminazione <strong>di</strong> un pur esiguo tratto <strong>di</strong> beach-rock che costituisce in<br />

microambiente tutelato.<br />

Il parco sarà <strong>di</strong> uso pubblico. Dal prato si potrà accedere alla grande<br />

piscina balenabile ed alla spiaggia. L’organizzazione <strong>di</strong> questo<br />

grande spazio, che caratterizza tutto il frontemare dell’intervento ha<br />

la funzione <strong>di</strong> sostituire il <strong>di</strong>retto contatto del mare tramite una piscina<br />

<strong>di</strong> acqua <strong>di</strong> mare a filo orizzonte lunga circa 200 m. Ci sarà una<br />

<strong>di</strong>retta comunicazione con le piscine interne delle strutture<br />

talassoterapiche.<br />

Il solarium della piscina è costituito da un grande prato bordato da<br />

alberi a grande cupola, che creeranno la piacevolezza della “solis<br />

umbra”.<br />

La spiaggia, ormai quasi del tutto scomparsa nel suo tratto <strong>di</strong><br />

Levante e del tutto nel suo tratto <strong>di</strong> Ponente, potrà essere<br />

completamente ricostituita tramite versamento <strong>di</strong> materiale idoneo al<br />

ripascimento.<br />

La stabilizzazione <strong>di</strong> questa sarà descritta nella allegata relazione<br />

idraulica dell’Ing. Paolo Gaggero (v. Elaborato 7).<br />

La spiaggia, che si estenderà per l’intero fronte del progetto nel<br />

Pagina 69 <strong>di</strong> 87


ispetto dell’ambiente tutelato della beach-rock, avrà accesso<br />

pedonale da scale ed ascensori accessibili dalla passeggiata e sarà<br />

dotata <strong>di</strong> un’attrezzatura idonea per l’alaggio.<br />

La dotazione <strong>di</strong> parcheggi pubblici è prevista imme<strong>di</strong>atamente a<br />

monte dell’Aurelia presso l’hotel ed il palazzotto dello sport, con<br />

accessi dalla strada statale per chi proviene da ponente e con un<br />

accesso dalla strada <strong>di</strong> impianto che proviene dalla aera Piaggio<br />

attraverso la galleria esistente per chi proviene da levante.<br />

8.0 SOTTOSERVIZI ED INFRASTRUTTURE A RETE<br />

8.1 L’Acquedotto<br />

L’acquedotto a servizio del nuovo intervento sarà alimentato da un<br />

pozzo artesiano esistente presso l’attuale svincolo tra la Via Aurelia e<br />

la S.P del Melogno. Di qui la tubazione sarà convogliata sotto la<br />

nuova viabilità nella <strong>di</strong>smessa galleria della ferrovia. Al termine della<br />

galleria una centrale <strong>di</strong> pompaggio spe<strong>di</strong>rà l’acqua ad una vasca da<br />

1000 mc sita a quota +105 m s.l.m. Da qui l’acquedotto sarà a<br />

caduta, <strong>di</strong>viso in due dorsali: una per la parte alta del progetto ed una<br />

per la parte bassa. L’elaborato grafico <strong>di</strong> riferimento è la Tavola 14b.<br />

I fabbisogni possono essere preventivati in via <strong>di</strong> larga massima<br />

come segue:<br />

Tipologia Consumo orario<br />

<strong>di</strong> punta<br />

Alloggi n° 316 22 mc/h [calcolato<br />

secondo UNI 9182]<br />

Albergo 51 camere con 1 53,6 mc/h<br />

ristorante – centro termale [calcolato secondo<br />

piscine calde<br />

UNI 9182]<br />

(considerando albergo 4<br />

stelle, una cucina da 150<br />

coperti, una lavanderia per<br />

piano e tovagliato da 1000<br />

kg/giorno e 3 piscine da<br />

15/20 mc cadauna)<br />

Palazzetto dello sport con 21,7 mc/h<br />

piscina (considerando [calcolato secondo<br />

spogliatoi secondo<br />

UNI 9182]<br />

prescrizioni CONI – piscina<br />

affluenza max<br />

contemporanea 100<br />

persone)<br />

Pagina 70 <strong>di</strong> 87<br />

Dimensione<br />

accumulo<br />

50.60 mc [per punta<br />

<strong>di</strong> 2,3h]<br />

134 mc/h [per punta<br />

<strong>di</strong> 2,5h]<br />

Note<br />

sull’impianto<br />

(1)<br />

(1)<br />

86,8 [punta <strong>di</strong> 4 h] (1)


30 unità commerciali<br />

(fabbisogni calcolati<br />

valutando la presenza del<br />

5% <strong>di</strong> attività con specifico<br />

consumo d’acqua es.<br />

lavanderie, pescherie, ecc)<br />

6,4 21,2 [punta <strong>di</strong> 3 h] (1)<br />

TOTALE 103.70 mc/h 292.60 mc<br />

8.2 Rete <strong>di</strong> raccolta delle acque bianche<br />

Tutta la sistemazione della parte non inse<strong>di</strong>ata dell’area sarà<br />

percorsa da una idonea rete <strong>di</strong> canalizzazioni superficiale e interrata.<br />

Le tubazioni <strong>di</strong> raccolta principali delle acque bianche correranno<br />

sotto le principali viabilità <strong>di</strong> progetto sino a due vasche <strong>di</strong> raccolta<br />

con <strong>di</strong>soleatore se<strong>di</strong>mentatore, collegate a due vasche <strong>di</strong> pompaggio<br />

acqua che spe<strong>di</strong>ranno l’acqua ad una vasca <strong>di</strong> raccolta dell’acqua<br />

piovana da 1000 mc sita presso la vasca dell’acquedotto a quota<br />

+105 m. Tale riserva sarà utilizzata per l’irrigazione degli uliveti e<br />

degli spazi pubblici <strong>di</strong> progetto, nonché per eventuali finalità<br />

antincen<strong>di</strong>o, attraverso una rete in<strong>di</strong>pendente parallela all’acquedotto<br />

potabile. L’elaborato grafico <strong>di</strong> <strong>di</strong> riferimento è la Tavola 14b.<br />

8.3 La rete <strong>di</strong> raccolta delle acque nere<br />

La condotta principale a cui si immetteranno gli scarichi delle varie<br />

utenze scenderà dalla parte alta dell’intervento sotto la strada <strong>di</strong><br />

impianto fino al bivio stradale al limite est del progetto, per proseguire<br />

sino al depuratore nell’area Piaggio prima attraverso la galleria<br />

<strong>di</strong>smessa della ferrovia e poi sotto il tracciato della attuale Aurelia. Gli<br />

scarichi delle utenze della parte bassa del progetto saranno<br />

convogliati verso la banchina portuale in una vasca <strong>di</strong> pompaggio. Da<br />

qui i liquami saranno spe<strong>di</strong>ti in quota sino ad una braga <strong>di</strong><br />

immissione nella condotta principale descritta precedentemente.<br />

L’elaborato grafico <strong>di</strong> riferimento è la Tavola 14b. Gli scarichi<br />

possono essere preventivati in via <strong>di</strong> larga massima come segue: Il<br />

calcolo è basato su dati statistici <strong>di</strong> contemporaneità utilizzando le<br />

Unità <strong>di</strong> scarico [US] <strong>di</strong> cui alla norma UNI 9183. La pompa dovrà<br />

essere in grado <strong>di</strong> rilanciare 2.051 unita <strong>di</strong> scarico totali (circa 70<br />

mc/h).<br />

Pagina 71 <strong>di</strong> 87


Tipologia Scarico <strong>di</strong> punta Scarico <strong>di</strong> punta Note sull’impianto<br />

acque bianche acque nere<br />

Alloggi n° 316 280 US [calcolato 1.000 US [calcolato (2)<br />

secondo UNI<br />

9183]<br />

secondo UNI 9183]<br />

Albergo 51 camere con 160 US [calcolato 400 US [calcolato<br />

(2) (3)<br />

1 ristorante – centro secondo UNI secondo UNI 9183]<br />

termale piscine calde<br />

(considerando albergo 4<br />

stelle, una cucina da 150<br />

coperti, una lavanderia<br />

per piano e tovagliato da<br />

1000 kg/giorno e 3 piscine<br />

da 15/20 mc cadauna)<br />

9183]<br />

Palazzetto dello sport 60 US [calcolato 118 US [calcolato<br />

(2) (3)<br />

con piscina<br />

secondo UNI secondo UNI 9183]<br />

(considerando spogliatoi<br />

secondo prescrizioni<br />

CONI – piscina affluenza<br />

max contemporanea 100<br />

persone)<br />

9183]<br />

30 unità commerciali 4 US [calcolato 29 US [calcolato<br />

(2)<br />

(fabbisogni calcolati secondo UNI secondo UNI 9183]<br />

valutando la presenza del<br />

5% <strong>di</strong> attività con specifico<br />

consumo d’acqua es.<br />

lavanderie, pescherie,<br />

ecc)<br />

9183]<br />

TOTALE 504 USn 1.547 USc 2.051 US totali<br />

Si considera esclusa la contemporaneità <strong>di</strong> scarico/svuotamento<br />

delle piscine.<br />

8.4 Reti energetiche<br />

Le reti energetiche saranno composte da:<br />

- Rete gas metano – Italgas<br />

- Rete elettrica – Enel<br />

Nei paragrafi a seguire vengono precisati gli interventi previsti ed i<br />

fabbisogni <strong>di</strong> larga massima dell’intervento.<br />

L’obiettivo in termini energetici è quello <strong>di</strong> contenere i consumi e<br />

realizzare una centrale fotovoltaica in grado <strong>di</strong> produrre i MWh/anno<br />

elettrici richiesti dall’inse<strong>di</strong>amento<br />

La rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione gas - Italgas<br />

La tubazione principale si allaccerà all’attuale termine della rete<br />

Italgas, che si trova presso il lato <strong>di</strong> ponente del Ponte della Via<br />

Pagina 72 <strong>di</strong> 87


Aurelia sul Pora. Dopo un tratto sotto la via Aurelia stessa la condotta<br />

passerà attraverso a <strong>di</strong>smessa galleria della ferrovia, per poi <strong>di</strong>vidersi<br />

presso la rotonda perseguire nei suoi due rami le viabilità <strong>di</strong> impianto<br />

della parte alta e della parte bassa del progetto.<br />

Dalla condotta principale saranno collegate le <strong>di</strong>ramazioni verso le<br />

varie utenze. L’elaborato grafico <strong>di</strong> riferimento è la Tavola 14a.<br />

I fabbisogni possono essere preventivati in via <strong>di</strong> larga massima<br />

come segue:<br />

Tipologia Potenza installata Punta massima<br />

richiesta<br />

Alloggi n° 316 Produzione acqua<br />

calda ad<br />

integrazione solare<br />

5,40 MW<br />

2,70 MW<br />

Albergo 51 camere con<br />

1 ristorante – centro<br />

termale piscine calde<br />

[considerando: albergo 4<br />

stelle una cucine da 150<br />

coperti; una lavanderia<br />

per piano e tovagliato da<br />

1.000 kg/<strong>di</strong> e 3 piscine<br />

calde con 15/20 mc<br />

cadauna]<br />

Palazzetto dello sport<br />

con piscina<br />

[considerando spogliatoi<br />

secondo prescrizioni<br />

CONI – piscina affluenza<br />

max contemporanea 100<br />

persone)<br />

30 unità commerciali<br />

[fabbisogni valutando la<br />

presenza del 5% <strong>di</strong><br />

attività con specifico<br />

consumo d’acqua es.<br />

lavanderie, pescherie,<br />

ecc]<br />

TOTALE (per produzione<br />

acqua calda sanitaria ad<br />

integrazione solare)<br />

Cottura 2,00 MW<br />

Produzione acqua<br />

calda centralizzata<br />

ad integrazione<br />

solare:<br />

0.45 MW<br />

Cucine<br />

0,3 MW<br />

Produzione acqua<br />

calda centralizzata<br />

ad integrazione<br />

solare:<br />

0.57 MW<br />

Produzione acqua<br />

calda se utilizzata<br />

solo per servizi<br />

igienici con solo<br />

lavabi si può<br />

produrre con boiler<br />

elettrici locali<br />

0,00 MW<br />

8,72 MW<br />

Pagina 73 <strong>di</strong> 87<br />

0,30 MW<br />

0.36 MW<br />

0.24 MW<br />

0.57 MW<br />

0,00 MW<br />

4,17 MW<br />

Note sull’impianto<br />

La punta massima <strong>di</strong><br />

consumo è determinata<br />

per acqua calda<br />

sanitaria per una<br />

contemporaneità al<br />

mattino pari al 50%<br />

Cottura<br />

contemporaneità pari al<br />

15% dlla potenza totale<br />

installata<br />

La punta massima <strong>di</strong><br />

consumo <strong>di</strong> acqua calda<br />

sanitaria si è<br />

considerata una<br />

contemporaneità <strong>di</strong> 80%<br />

Cottura<br />

contemporaneità pari a<br />

80% della potenza<br />

totale installata<br />

La punta massima <strong>di</strong><br />

consumo è determinata<br />

considerando una<br />

contemporaneità pari al<br />

100% del totale<br />

installato<br />

La punta massima <strong>di</strong><br />

consumo è determinata<br />

in: Nel caso <strong>di</strong> impianto<br />

autonomo si è<br />

considerata una<br />

contemporaneità <strong>di</strong><br />

“accensione al mattino”<br />

pari al 70% del totale;<br />

Il calcolo è effettuato<br />

considerando la<br />

massima richiesta con<br />

tutto il complesso a<br />

regime e funzionante


La rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione elettrica - Enel<br />

La linea <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a tensione più accessibile in zona è quella <strong>di</strong> Borgio<br />

Verezzi. Questa sarà fatta proseguire attraverso il progetto in<br />

<strong>di</strong>rezione ovest-est verso <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> con alcune <strong>di</strong>ramazioni verso<br />

le cabine Enel in progetto sotto la viabilità <strong>di</strong> impianto. Questo<br />

probabilmente consentirà la <strong>di</strong>smissione della linea area che passa<br />

sul crinale del promontorio della Caprazoppa, con notevole beneficio<br />

ambientale.<br />

Per ogni utenza importante, quali Hotel-talassoterapia, Palazzetto<br />

dello Sport con Piscina, è prevista una Cabina elettrica MT/BT<br />

de<strong>di</strong>cata.<br />

Le restanti utenze, cioè alloggi residenziali, esercizi commerciali, città<br />

dello sport e polo archeologico, saranno <strong>di</strong>stinte tra le cabine 3,4 e 5,<br />

del tipo MT/Utenze. L’elaborato grafico <strong>di</strong> riferimento è la Tavola 14c.<br />

Il fabbisogno energetico può essere stimato come segue:<br />

Tipologia Potenza Punta massima Note sull’impianto<br />

installata richiesta<br />

Alloggi n° 316 1, 05 MW 0,84 MW La punta massima <strong>di</strong><br />

consumo è determinata<br />

nel caso <strong>di</strong> impianto <strong>di</strong><br />

con<strong>di</strong>zionamento<br />

presente nel 50% delle<br />

abitazioni e considerata<br />

una contemporaneità<br />

pari al 80% del totale<br />

installato;<br />

Albergo 51 camere con 0,24 MW 0.2 MW La punta massima <strong>di</strong><br />

1 ristorante – centro<br />

consumo è calcolata in<br />

termale piscine calde<br />

estate con impianto <strong>di</strong><br />

[considerando: albergo 4<br />

con<strong>di</strong>zionamento<br />

stelle una cucine da 150<br />

acceso pari al 85% del<br />

coperti; una lavanderia<br />

per piano e tovagliato da<br />

1.000 kg/<strong>di</strong>e] 3 piscine<br />

calde con 15/20 mc<br />

cadauna]<br />

totale installato;<br />

Palazzetto dello sport<br />

con piscina<br />

[considerando spogliatoi<br />

secondo prescrizioni<br />

CONI – piscina affluenza<br />

max contemporanea 100<br />

persone]<br />

0.08 MW 0.06 MW La punta massima <strong>di</strong><br />

consumo è determinata<br />

pari al 70% del totale<br />

installato;<br />

Pagina 74 <strong>di</strong> 87


30 unità commerciali<br />

[fabbisogni valutando la<br />

presenza del 5% <strong>di</strong><br />

attività con specifico<br />

consumo d’acqua es.<br />

lavanderie, pescherie,<br />

ecc]<br />

0.08 MW 0.07 MW La punta massima <strong>di</strong><br />

consumo è determinata<br />

pari al 75% del totale<br />

installato;<br />

Totale 1,45 MW 1.17 MW<br />

Allo stesso modo può essere stimato il consumo energetico annuo<br />

(che sarà utile per stimare la potenza <strong>di</strong> picco della centrale<br />

fotovoltaica prevista per sopperire alla richiesta energetica<br />

dell’intervento).<br />

Tenendo conto del consumo <strong>di</strong> 316 alloggi, un albergo da 51 camere,<br />

un pallazzetto dello sport con piscina, 30 unità commerciali e<br />

l’illuminazione esterna delle strade e del campo sportivo si stima un<br />

consumo me<strong>di</strong>o annuo pari a 900 MWh/anno.<br />

8.5 Centrale fotovoltaica<br />

Per sod<strong>di</strong>sfare il fabbisogno energetico dell’intero complesso<br />

urbanistico oggetto della presente relazione è necessaria una<br />

centrale a pannelli fotovoltaici avente potenza <strong>di</strong> picco pari a circa<br />

750 MWp<br />

L ‘impianto fotovoltaico in oggetto sarà connesso alla rete <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>a<br />

Tensione a 50 Hz.<br />

Tale impianto sarà cosi composto:<br />

• Stringhe <strong>di</strong> pannelli fotovoltaici<br />

• Quadro <strong>di</strong> campo<br />

• Quadro inverter<br />

• Inverter<br />

• Interfaccia con la rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione<br />

• Strutture <strong>di</strong> sostegno<br />

L’impianto <strong>di</strong> messa a terra sarà eseguito in accordo alla normativa<br />

esistente<br />

Il generatore fotovoltaico sarà composto da circa 3500 moduli<br />

fotovoltaici aventi potenza pari a circa 200 Wp caduno per una<br />

potenza complessiva stimata intorno a 750 kWp.<br />

Pagina 75 <strong>di</strong> 87


Nell’ipotesi attuale il campo fotovoltaico sarà sud<strong>di</strong>viso<br />

in<strong>di</strong>cativamente in 4 sottocampi sud<strong>di</strong>visi in funzione del <strong>di</strong>fferente<br />

angolo <strong>di</strong> azimuth delle stringhe.<br />

La configurazione ipotizzata consente <strong>di</strong> sfruttare due zone<br />

pianeggianti al <strong>di</strong> sopra del previsto campo sportivo rispettivamente a<br />

circa 130 metri e 145 metri sul livello del mare e la fascia centrale dei<br />

terrazzamenti posti su più livelli. Di tali terrazzamenti sarà sfruttata<br />

solamente la fascia centrale per massimizzare l’esposizioni al sole<br />

dei pannelli visto che le zone più laterali sarebbero penalizzate nelle<br />

prime o nelle ultime ore del giorno a causa della vicinanza con la<br />

sommità della collina retrostante<br />

In particolare si ipotizza che i 4 sottocampi potrebbero essere così<br />

formati:<br />

Sottocampo 1:Installato su terreno in piano sud<strong>di</strong>viso in due lotti<br />

a<strong>di</strong>acenti (circa 3300 mq).<br />

Per coprire in maniera ottimale il campo si è stimato un angolo<br />

<strong>di</strong> azimuth pari a 8 gra<strong>di</strong> sud est, una inclinazione delle file <strong>di</strong><br />

moduli pari a 25 gra<strong>di</strong> (angolo <strong>di</strong> tilt) ed un angolo <strong>di</strong><br />

ombreggiamento pari a 15 gra<strong>di</strong>.<br />

La potenza complessiva <strong>di</strong> questo sottocampo sarà <strong>di</strong> circa 130<br />

kWp.<br />

Sottocampo 2: Installato su muro dei gradoni della cava esposti a<br />

sud pieno (circa 220 ml).<br />

Per massimizzare la produzione si dovranno installare nella<br />

parte più alta del muro con una inclinazione sull’orizzontale pari<br />

a 30 gra<strong>di</strong> (angolo <strong>di</strong> tilt).<br />

L’orizzonte da est a ovest dovrà essere sgombero da elementi<br />

che possano causare ombreggiamento. Considerando l’asse<br />

nord sud, i pannelli dovranno essere completamente soleggiati<br />

con un angolo <strong>di</strong> ombreggiamento non superiore a 14 gra<strong>di</strong>.<br />

La potenza complessiva <strong>di</strong> questo sottocampo sarà <strong>di</strong> circa 83<br />

kWp.<br />

Sottocampi 3 - 4: Installati su muro dei gradoni della cava esposti a<br />

Pagina 76 <strong>di</strong> 87


19 gra<strong>di</strong> sud-est (circa 1250 ml).<br />

Per massimizzare la produzione si dovranno installare nella<br />

parte più alta del muro con una inclinazione sull’orizzontale pari<br />

a 30 gra<strong>di</strong> (angolo <strong>di</strong> tilt).<br />

L’orizzonte da est a ovest dovrà essere sgombero da elementi<br />

che possano causare ombreggiamento. Considerando l’asse<br />

nord sud, i pannelli dovranno essere completamente soleggiati<br />

con un angolo <strong>di</strong> ombreggiamento non superiore a 14 gra<strong>di</strong><br />

Ogni sottocampo avrà potenza pari a circa 270 kWp.<br />

I gradoni presi in esame non sono tutti esposti perfettamente a<br />

19 gra<strong>di</strong> sud-est e quin<strong>di</strong> si dovrà utilizzare più <strong>di</strong> un inverter.<br />

Sarà, inoltre, necessario in fase realizzativa uniformare per ogni<br />

inverter tale angolo <strong>di</strong> azimuth in modo da non incorrere in<br />

piccole per<strong>di</strong>te prestazionali.<br />

Avendo preso le precauzioni del caso per evitare eccessivi fenomeni<br />

<strong>di</strong> ombreggiamento e considerando la potenza <strong>di</strong> picco del sistema<br />

fotovoltaico, gli angoli <strong>di</strong> azimuth e <strong>di</strong> tilt considerati si può stimare<br />

una produzione energetica annua <strong>di</strong> circa 900 MWh/anno.<br />

9.0 RISPARMIO ENERGETICO<br />

La collocazione degli e<strong>di</strong>fici è posta in modo ottimale rispetto<br />

all’esposizione solare ed al senso delle correnti eoliche. La<br />

<strong>di</strong>spersione termica sarà minima considerato che la scelta<br />

progettuale pone quasi tutti fabbricati ridossati alle pareti o esposti a<br />

S/O. Gli interventi, rispetto alla legge 09/01/91 n. 10, saranno<br />

progettati in modo da ottenere il massimo contenimento dei consumi<br />

energetici, tramite:<br />

• orientamento sud, sud/ovest delle unità ricettive<br />

• intercape<strong>di</strong>ne isolante sia verticale che orizzontale<br />

• serramento in vetrocamera<br />

• coperture piane fortemente coibentate<br />

• coibentazione interna alle murature perimetrali e <strong>di</strong>visorie tra i<br />

vari vani<br />

Pagina 77 <strong>di</strong> 87


• rispetto dei valori limite delle trasmittanze termiche delle<br />

strutture opache e trasparenti, verticali ed orizzontali imposti<br />

dal D.Lgs. 29.12.2006 n. 311 – allegato C tabelle 2.1; 3.1; 3.2;<br />

4a e 4b.<br />

• rispetto della Legge Regionale del 29.05.07 n. 22 e il relativo<br />

Regolamento <strong>di</strong> Esecuzione del 08.07.07 n. 6<br />

• eliminazione dei ponti termici negativi<br />

• impiantistica <strong>di</strong>mensionata in modo da eliminare lo<br />

sbilanciamento dei flussi termici o affrescanti e quin<strong>di</strong><br />

ottenere il massimo ren<strong>di</strong>mento<br />

Per quanto riguarda il riscaldamento e il con<strong>di</strong>zionamento, gli impianti<br />

saranno realizzati a mezzo <strong>di</strong> pompe <strong>di</strong> calore le quali privilegeranno<br />

lo scambio termico con acqua <strong>di</strong> mare la dove le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lay-out<br />

lo permettano.<br />

L’acqua calda sanitaria, invece, sarà significativamente prodotta<br />

tramite collettori solari termici installati per esempio sulle coperture a<br />

protezione dei parcheggi esposti al sole, o su altre strutture facendo<br />

sempre in modo <strong>di</strong> non contrastare gli obiettivi architettonici preposti.<br />

Sui gradoni ricavati nella roccia sovrastanti il complesso residenziale<br />

saranno posti moduli fotovoltaici così da realizzare una centrale per<br />

la produzione <strong>di</strong> energia elettrica descritta nel capitolo precedente<br />

Si valuterà, inoltre, la possibilità tecnica e la convenienza economica<br />

relative all’installazione <strong>di</strong> una pala eolica, nella zona dell’altopiano<br />

oltre la collina, della potenza <strong>di</strong> circa 500 kW con altezza dal suolo <strong>di</strong><br />

circa 70 mt.<br />

L’analisi della fattibilità della realizzazione sarà eseguita analizzando<br />

le caratteristiche tecnico ambientali (costanza del vento, velocità del<br />

vento, legislazione nazionale e regionale).<br />

Pagina 78 <strong>di</strong> 87


SCHEMA UNIFILARE PER IMPIANTO<br />

FOTOVOLTAICO DI POTENZA PARI A 700 kW<br />

SCHEMA A BLOCCHI IMPIANTO<br />

Si valuterà la possibilità tecnica e la convenienza economica relative<br />

all’installazione <strong>di</strong> una pala eolica, nella zona dell’altopiano oltre la<br />

collina, della potenza <strong>di</strong> circa 500 kW con altezza dal suolo <strong>di</strong> circa<br />

70 mt.<br />

L’analisi della fattibilità della realizzazione sarà eseguita analizzando<br />

le caratteristiche tecnico ambientali (costanza del vento, velocità del<br />

vento, legislazione nazionale e regionale).<br />

Pagina 79 <strong>di</strong> 87


10.0 COSTI PRESUMIBILI PER L’ATTUAZIONE DELL’INTERVENTO<br />

I costi totali presumibili per la realizzazione delle infrastrutture e delle<br />

urbanizzazioni primarie e secondarie necessarie per l’attuazione<br />

dell’intervento (evidenziati nella Tavola 13 e 14a-b-c) sono state<br />

valutate in base al Prezzario Regionale opere e<strong>di</strong>li dell’Union Camere<br />

della Liguria e complessivamente riassunti nella Tabella B.<br />

Tutti i costi illustrati nelle precedenti tabelle sono a carico del<br />

soggetto attuatore.<br />

Le opere <strong>di</strong> urbanizzazione accessorie, Piscina - Palazzetto dello<br />

sport (IC1a) e Polo museale (IC3), non sono a carico del soggetto<br />

attuatore e potranno essere realizzate dal <strong>Comune</strong> anche<br />

successivamente.<br />

E’ a carico del soggetto attuatore la bonifica e la preparazione<br />

dell’area al fine della realizzazione degli interventi soprain<strong>di</strong>cati.<br />

Pagina 80 <strong>di</strong> 87


TABELLA B - OPERE DI URBANIZZAZIONE - Costi presunti - allegato B alla convenzione<br />

OPERE A CARICO DEL SOGGETTO ATTUATORE<br />

Sigla Opera Mq. €/mq. Interesse operatore Interesse generale Tot. € Note<br />

VP1+VP2+VP4+VP7 Verde Pubblico urbano<br />

Verde Pubblico a macchia-bosco<br />

8565 70,00 599.550,00 599.550,00<br />

VP3+VP5+VP6<br />

con percorsi 16069 40,00 642.760,00 642.760,00<br />

PORZIONE VPU1 DA<br />

RINATURALIZZARE<br />

Parco Urbano a macchia-bosco<br />

con percorsi 84000 40,00 3.360.000,00 3.360.000,00<br />

VA Verde Attrezzato per lo sport 12460 100,00 1.246.000,00 1.246.000,00<br />

IC3 Polo Archeologico 650.000,00 650.000,00<br />

- Parco Archeologico(88164 mq)<br />

Interesse <strong>Comune</strong><br />

250.000,00 250.000,00<br />

IC2<br />

P1+P2+P3+P4+P5+P6+P<br />

7+P8+P9+P10+P11+P12<br />

Piazza<br />

728 150,00<br />

109.200,00 109.200,00<br />

+P13 Parcheggio Pubblico a raso 3220 50,00 161.000,00 161.000,00<br />

P14+P15+P16+P17 Autorimessa Pubblica 10494 450,00 4.722.300,00 4.722.300,00<br />

- Viabilità pubblica 20732 100,00 2.073.200,00 2.073.200,00 .<br />

Comprende sia la sistemazione della<br />

vecchia galleria <strong>di</strong> collegamento alla<br />

ferrovia, sia il nuovo tratto <strong>di</strong> galleria sino<br />

. Nuova viabilità in galleria 310000,00 310.000,00 310.000,00 all'incrocio con la via Aurelia<br />

- Viabilità pubblica bianca 3083 65,00 200.395,00 200.395,00<br />

- Spazi e percorsi pedon pubbl<br />

Punti luce, sottoservizi<br />

14079 150,00 2.111.850,00 2.111.850,00<br />

-<br />

idraul/elettrici 1250000,00 1250000,00 1.250.000,00<br />

- Arredo urbano 25111 12,00 301.332,00 301.332,00<br />

TOTALE 7.647.892,00 10.339.695,00 17.987.587,00<br />

IC1<br />

OPERE NON A CARICO DEL SOGGETTO ATTUATORE<br />

Palazzetto dello sport con sist.<br />

Area bonificata e messa in sicurezza –<br />

esterne 5547 950,00 5.269.650,00 5.269.650,00 Opera non a carico del soggetto attuatore<br />

- Strutture sportive sotto VA 3400 750,00 2.550.000,00 2.550.000,00 Opere non a carico del soggetto attuatore<br />

Dati metrici desunti da progetto preliminare<br />

- Autorimessa sotto VA 2100 450,00 945.000,00 945.000,00 del tecnico incaricato dal comune<br />

Pagina 81 <strong>di</strong> 87<br />

L’in<strong>di</strong>viduazione delle aree in<br />

oggetto è rappresentata nella<br />

TAV. n.7 del progetto <strong>di</strong> P.U.O.


1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

6<br />

7<br />

8<br />

9<br />

CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI<br />

COMUNE DI FINALE LIGURE - PUO ARENE CANDIDE<br />

CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI<br />

(organizzazione per semestri)<br />

DESCRIZIONE LAVORI I° anno II° anno III° anno IV° anno V° anno NOTE<br />

Sbancamenti e rimozione detriti<br />

per messa in sicurezza fronte<br />

cava<br />

Sbancamenti parte alta e<br />

riempimento Glory-Hole<br />

Rinaturalizzazione: piantumazioni<br />

e sistemazioni a verde<br />

Viabilità alta (Lotti 4 e 5) e<br />

relativi sottoservizi a rete: ENEL,<br />

Gas, Acqua, Telecom ecc.<br />

Lotto 5<br />

E<strong>di</strong>fici residenziali e<br />

urbanizzazioni relative<br />

Lotto 4<br />

E<strong>di</strong>fici residenziali e<br />

urbanizzazioni relative<br />

Viabilità bassa (lotti 1,2 e 3) e<br />

relativi sottoservizi a rete: ENEL,<br />

Gas, Acqua, Telecom ecc.<br />

Lotto 2: Palazzetto dello sport e<br />

sistemazioni esterne: IC1<br />

Lotti 1: Albergo e centro<br />

talassoterapico, e<strong>di</strong>fici<br />

residenzialie urbanizzazioni<br />

relative; IC2.<br />

1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6<br />

1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6<br />

1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6<br />

1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6<br />

1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6<br />

1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6<br />

1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6<br />

1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6<br />

1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6<br />

Pagina 82 <strong>di</strong> 87<br />

.


COMUNE DI FINALE LIGURE - PUO ARENE CANDIDE<br />

CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI<br />

(organizzazione per semestri)<br />

DESCRIZIONE LAVORI I° anno II° anno III° anno IV° anno V° anno NOTE<br />

10 Lotto 3:, e<strong>di</strong>fici residenziali<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

Completamento riempimento<br />

Glory-hole e realizzazioni impianti<br />

sportivi citttà dello Sport (VAlotto<br />

5)<br />

Messa in sicurezza e<br />

preparazione area e viabilità per<br />

zona IC3 - polo archeologico<br />

Sistemazioni sentieri <strong>di</strong> cornice<br />

(sentiero napoleonico ecc.),<br />

completamento piantumazione<br />

Ambito 1<br />

Completamento viabilità: nuova<br />

sistemazione passeggiata,<br />

passerella, percorsi pedonali e<br />

pista ciclabile con riattivazione<br />

galleria.<br />

1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6<br />

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Allegato 1


Ministero per i Beni e le Attività Culturali<br />

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA LIGURIA<br />

LA CAVERNA DELLE ARENE CANDIDE<br />

Programma Integrato <strong>di</strong> Conoscenza e Fruizione<br />

DOCUMENTO PRELIMINARE ALLA PROGETTAZIONE<br />

(art. 8, comma 1, lettera c) del regolamento sui ll.pp. <strong>di</strong> cui<br />

al DPR 21/12/99 n. 554 e s.m.i<br />

Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Liguria<br />

Servizio IX Cooperazione Istituzionale e Sinergie Pubblico/Privato<br />

Responsabile del Proce<strong>di</strong>mento: Roberto Maggi<br />

tel. 010 2488026 e-mail: rmaggi@beniculturali.it


In<strong>di</strong>ce<br />

PREMESSA.................................................................................................................................... 3<br />

A) SITUAZIONE ATTUALE .................................................................................................. 7<br />

B) OBIETTIVI GENERALI DA PERSEGUIRE E STRATEGIE PER RAGGIUNGERLI ............. 8<br />

C) ESIGENZE E BISOGNI DA SODDISFARE ........................................................................... 10<br />

D) VINCOLI DI LEGGE E QUADRO NORMATIVO RELATIVO AL CONTESTO IN CUI<br />

L’INTERVENTO È PREVISTO................................................................................................... 14<br />

E) DETTAGLIO DELLE OPERE PREVISTE........................................................................... 15<br />

1. OPERE GENERALI DI SICUREZZA E OPERE INDISPENSABILI AL RIPRISTINO DELLA<br />

FRUIZIONE PUBBLICA DELLA CAVERNA............................................................................ 15<br />

2. PROTEZIONE FISICA DEL DEPOSITO................................................................................. 16<br />

3. OPERE COMPLEMENTARI ALLA FRUIZIONE E ALLA RICERCA................................... 16<br />

4. OPERE DI SUPPORTO ALLE ATTIVITÀ DI SCAVO ........................................................... 17<br />

5. OPERE PER LA VALORIZZAZIONE E LA PROMOZIONE DEL SITO ............................... 18<br />

6. RIPRESA DELLE RICERCHE................................................................................................. 19<br />

7. MUSEALIZZAZIONE DEL SITO ........................................................................................... 19<br />

8. REALIZZAZIONE DI STRUTTURE LOGISTICHE ............................................................... 20<br />

9. ALLESTIMENTO DEL PARCO DEL PAESAGGIO PREISTORICO ..................................... 20<br />

F) LIMITI FINANZIARI DA RISPETTARE, STIMA DEI COSTI E FONTI DI<br />

FINANZIAMENTO (QUADRO ECONOMICO) ...................Errore. Il segnalibro non è definito.<br />

G) FASI DI PROGETTAZIONE DA SVILUPPARE, LORO SEQUENZA LOGICA E TEMPI<br />

DI SVOLGIMENTO...............................................................Errore. Il segnalibro non è definito.<br />

H) CRONOPROGRAMMA .............................................Errore. Il segnalibro non è definito.<br />

I) QUADRO ECONOMICO ...............................................Errore. Il segnalibro non è definito.


PREMESSA<br />

Il valore culturale del sito<br />

Le Arene Can<strong>di</strong>de erano una duna <strong>di</strong> sabbia quarzosa, bianca (can<strong>di</strong>da) che i venti<br />

dell’ultima glaciazione, che<br />

soffiavano con potenza<br />

doppia <strong>di</strong> quella attuale,<br />

addossarono al versante<br />

occidentale del promontorio<br />

della Caprazzoppa. Ritratta in<br />

alcune fotografie dei primi<br />

anni ’20 del novecento, la<br />

duna è stata completamente<br />

rimossa dall’industria degli<br />

abrasivi. La cava <strong>di</strong> sabbia <strong>di</strong><br />

quarzo ha successivamente<br />

lasciato il posto ad una<br />

grande cava <strong>di</strong> calcare che ha<br />

determinato l’attuale Figura 1 La Caverna delle Arene Can<strong>di</strong>de, prima dell’inizio dei lavori <strong>di</strong> cava (ca. 1920)<br />

(degradata) situazione paesaggistica.<br />

L’ampia caverna, localmente nota un tempo come “armassa”, che si apriva presso<br />

uno dei vertici della duna, è entrata nella letteratura archeologica come “Caverna delle<br />

Arene Can<strong>di</strong>de” dopo gli scavi che Arturo Issel, fondatore dell’Istituto <strong>di</strong> geologia<br />

dell’Università <strong>di</strong> Genova, vi condusse fra il 1864 e il 1876 per provvedere reperti al<br />

nascente Museo Nazionale Etnografico e Preistorico (ora Museo Nazionale e<br />

Soprintendenza Speciale per la Preistoria e l’Etnografia “Luigi Pigorini”, Roma –EUR).<br />

La caverna è ora ubicata sul margine superiore del ciglio ovest della ex- cava Ghigliazza,<br />

circa 90 metri sul livello del mare, verso il quale presenta tre gran<strong>di</strong> aperture che la<br />

rendono, oggi come nel passato, relativamente illuminata ed asciutta. Attualmente si<br />

accede alla caverna dall’alto, con un percorso via Borgio che implica circa 30 minuti a<br />

pie<strong>di</strong>.<br />

La celebrità internazionale deriva dai fortunatissimi scavi che Luigi Bernabò Brea<br />

(primo Soprintendente Archeologo della Liguria) e Luigi Car<strong>di</strong>ni (membro dell’Istituto<br />

Italiano <strong>di</strong> Paleontologia Umana) condussero negli anni 1940-42 e 1948-50 nella<br />

porzione sud orientale della caverna. Come noto quegli scavi conseguirono quella che<br />

ancora oggi è la più articolata stratigrafia del Me<strong>di</strong>terraneo (dal Paleolitico superiore<br />

gravettiano fino all’epoca bizantina = da 26000 a. C. al VII sec. d.C), in un contesto<br />

ambientale <strong>di</strong> giacitura estremamente favorevole alla buona conservazione dei reperti,<br />

soprattutto delle ossa e del materiale combusto. I resti delle ben 19 sepolture paleolitiche<br />

rinvenutevi, oltre a costituire uno dei più consistenti complessi funerari paleolitici del<br />

mondo, sono senz’altro quelli <strong>di</strong> gran lunga meglio conservati, con tutte le implicazioni<br />

sulla qualità delle informazioni scientifiche che gli antropologi possono attingere.<br />

L’importanza della Caverna delle Arene Can<strong>di</strong>de è testimoniata da sei monografie<br />

e varie decine <strong>di</strong> pubblicazioni scientifiche, per la maggior parte in inglese.


A tale assoluto rilievo fra gli addetti ai lavori non corrispondono adeguate forme<br />

<strong>di</strong> fruizione, né del sito, né dei reperti e delle informazioni scientifiche conseguite dagli<br />

stu<strong>di</strong> finora effettuati. Il sito e’ visitabile solo occasionalmente da piccoli gruppi, previ<br />

macchinosi accor<strong>di</strong> con la Soprintendenza per i Beni Archeologici, mentre le<br />

musealizzazioni risalgono in parte agli anni ’50 (Museo <strong>di</strong> Archeologia <strong>Ligure</strong>) e<br />

riflettono le limitate risorse <strong>di</strong> un piccolo comune (<strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong>).<br />

Gli scavi non hanno mai raggiunto il fondo della caverna, che alcune prospezioni<br />

geoelettriche pongono alcuni metri più in basso della massima profon<strong>di</strong>tà raggiunta nel<br />

1942 col piccolo sondaggio <strong>di</strong> 2mx2m che centrò in pieno la sepoltura del principe. E’<br />

perciò possibile che si conservino intatti gli strati che contengono la registrazione del<br />

cruciale passaggio/sostituzione fra l’Uomo <strong>di</strong> Neandertal e la nostra specie, l’Uomo<br />

Sapiens, avvenuto attorno a 35000 anni fa.<br />

Ma è l’intero deposito paleolitico ad essere in gran parte tuttora in posto, in attesa<br />

<strong>di</strong> esplorazione, dato che gli strati pleistocenici vennero in<strong>di</strong>viduati per la prima volta nel<br />

1941, mentre tutti gli scavi precedenti si erano arrestati alla base del neolitico. Si può<br />

valutare che meno del 20% del deposito paleolitico sia stato a oggi esplorato.<br />

Visti i risultati conseguiti in precedenza, si può<br />

presumere che la ripresa degli scavi produrrebbe altri<br />

ritrovamenti <strong>di</strong> rilevanza internazionale, comprese<br />

sepolture paleolitiche analoghe a quella del<br />

“Principe”, depositata nel Museo <strong>di</strong> Genova Pegli,<br />

che i <strong>Finale</strong>si reclamano forse inutilmente, posto che<br />

il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Genova finanziò gli scavi 1940-42<br />

nell’ambito <strong>di</strong> una convenzione col Ministero che<br />

destinava i ritrovamenti al museo civico genovese.<br />

La chiusura della cava alcuni anni or sono, ed<br />

il successivo progetto <strong>di</strong> recupero e urbanizzazione<br />

attualmente in corso <strong>di</strong> approvazione, pongono la<br />

questione della ripresa degli scavi nel quadro <strong>di</strong> un<br />

intervento strategico più ampio, che miri ad<br />

ottimizzare e armonizzare le opportunità <strong>di</strong> ricerca<br />

sia con le ovvie esigenze <strong>di</strong> tutela, sia con le crescenti<br />

esigenze <strong>di</strong> valorizzazione e uso.<br />

Figura 2 L’area della cava Ghigliazza e il promontorio<br />

della Caprazoppa vista dalla sommità della scalinata<br />

d’accesso alla Caverna


Bibliografia<br />

L’imponente quantità <strong>di</strong> dati e informazioni prodotta dagli scavi ha dato luogo a<br />

numerose pubblicazioni scientifiche.<br />

MONOGRAFIE<br />

BERNABÒ BREA L., 1946, Gli scavi nella Caverna delle Arene Can<strong>di</strong>de. vol I. Gli<br />

strati con ceramiche, Istituto <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Liguri, Bor<strong>di</strong>ghera.<br />

BERNABÒ BREA L., 1956, Gli scavi nella Caverna delle Arene Can<strong>di</strong>de. Gli strati<br />

con ceramiche, vol. 2, Istituto Internazionale <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Liguri, Bor<strong>di</strong>ghera.<br />

SERGI S., PARENTI R., PAOLI G., 1974. Il giovane paleolitico della caverna delle<br />

Arene Can<strong>di</strong>de, Memorie dell’Istituto Italiano <strong>di</strong> Paleontologia Umana, n.s.,<br />

2, pp. 13-38, Roma.<br />

AA. VV., 1980. Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Paletnologia, Paleontropologia, Paleontologia e<br />

Geologia del Quaternario, Memorie dell’Istituto Italiano <strong>di</strong> Paleontologia<br />

Umana, 3, Roma.<br />

BIETTI A. (ED), 1994. The Upper Pleistocene Deposit of the Arene Can<strong>di</strong>de Cave<br />

(Savona, Italy): New Stu<strong>di</strong>es on the 1940-42 Excavations, Quaternaria Nova,<br />

IV, Roma.<br />

MAGGI R. (ed.), 1997. Arene Can<strong>di</strong>de: A Functional And Environmental<br />

Assessment of the Holocene Sequenze (Excavations Bernabò Brea-Car<strong>di</strong>ni<br />

1940-50) in Memorie dell’Istituto Italiano <strong>di</strong> Paletnologia Umana, n.s., 5,<br />

Roma, 1997.<br />

TINÉ S., (ED.), 1999. Il Neolitico nella Caverna delle Arene Can<strong>di</strong>de (scavi 1972-<br />

1977), Collezioni <strong>di</strong> Monografie Preistoriche e Archeologiche, X, Istituto<br />

Internazionale Stu<strong>di</strong> Liguri, Bor<strong>di</strong>ghera, 1999.<br />

SELEZIONE DI ARTICOLI SCIENTIFICI<br />

AMMERMAN A.J., BIAGI P.,1983. The widening harvest, Boston 2003, 343 pp<br />

BAÏSSAS P., 1974. Les con<strong>di</strong>tions sédementologiques du passage Würm Final-<br />

Holocene d’apres les données de la grotte des Arene Can<strong>di</strong>de, in Atti della<br />

XVI Riunione Scientifica dell’Istituto Italiano <strong>di</strong> Presitoria e Protostoria in Liguria<br />

(3-5 novembre 1973), Firenze:111-112.<br />

BRANCH N., 1997. Palynological Study of the early and middle Neolithic Cave<br />

deposits of Arene Can<strong>di</strong>de: Preliminary Results: in R. MAGGI (ed), 199790-102.<br />

CARDINI L., 1980. La Necropoli Mesolitica delle Arene Can<strong>di</strong>de, in AA.VV, Stu<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> Paletnologia, Paleontropologia, Paleontologia e Geologia del<br />

Quaternario, Memorie dell’Istituto Italiano <strong>di</strong> Paleontologia Umana, 3, Roma<br />

CASSOLI P.F., 1980. L’Avifauna del Pleistocene superiore delle Arene Can<strong>di</strong>de,<br />

in AA.VV, Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Paletnologia, Paleontropologia, Paleontologia e Geologia


del Quaternario, Memorie dell’Istituto Italiano <strong>di</strong> Paleontologia Umana, 3,<br />

Roma<br />

COURTY M.A., MACPHAIL R.I., WATTEZ J., 1992, Soil micromorphological in<strong>di</strong>cators<br />

of pastoralism, in (Maggi R., Nisbet R., Barker G, eds.), Archeologia della<br />

Pastorizia nell'Europa Meri<strong>di</strong>onale, II, Rivista <strong>di</strong> Luigi Liguri LVII( 1-4, 1991, pp.<br />

127-150.<br />

FANUCCI F., FIRPO M., Inquadramento geologico, in S. TINÉ (ed), 1999:12-16<br />

FERRARIS M., OTTOMANO C., 1997. Pottery Analyses in R. MAGGI (ed), 1997: 339-<br />

348.<br />

GHISOTTI F., 1997.Shells of Sea Molluscs in the Cave of Arene Can<strong>di</strong>de in R.<br />

MAGGI (ed), 1997:136-142.<br />

GIROD A., 1997. Arene Can<strong>di</strong>de: Holocene Land-Snails in R. MAGGI (ed),<br />

1997:125-135<br />

ISSEL A., 1908, Liguria Preistorica, Genova.<br />

MACHPAIL R. I, COURTY MA., HATHER J., WATTEZ J., 1997. The soil<br />

Micromorphological Evidence Of Domestic Occupation And Stabling<br />

Activities, IN R. MAGGI (ED), 1997:53-88.<br />

MAGGI R., 1997b. The ra<strong>di</strong>ocarbon chronology, in R. Maggi (ed), 1997.<br />

MAGGI R., 1997c. Uno scavo moderno eseguito cinquant’anni fa, in R. MAGGI<br />

(ed), 1997: 639-642.<br />

MAGGI R., NISBET R., 1991, Prehistoric pastoralism in Liguria, in R. MAGGI., R. NISBET,<br />

G. BARKER G., (eds.), 1991. Archeologia della Pastorizia nell'Europa<br />

Meri<strong>di</strong>onale, I, Rivista <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Liguri, LVI, 1-4, 1990, pp. 265-296.<br />

MAGGI R., NISBET R., BARKER G., (EDS.), 1991. Archeologia della Pastorizia<br />

nell’Europa Meri<strong>di</strong>onale, II, Rivista <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Liguri, Bor<strong>di</strong>ghera, a. LVII.<br />

MAGGI R., NISBET R., BARKER G., (EDS.), 1991. Archeologia della Pastorizia<br />

nell’Europa Meri<strong>di</strong>onale, II, Rivista <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Liguri, Bor<strong>di</strong>ghera, a. LVII.<br />

MAGGI R., STARNINI E., 1997. Some Aspects of the pottery Production in R.<br />

MAGGI (ed), 1997: 280-338<br />

NISBET R., 1997a. Arene Can<strong>di</strong>de: Charcoal remains and Prehistoric Woodland<br />

Use, in R. MAGGI (ed), 1997:103-112.<br />

NISBET R., 1997b. The Phytoliths From The Neolithic Levels of Arene Can<strong>di</strong>de in<br />

R. MAGGI (ed), 1997:113-118<br />

PAOLI G., PARENTI R., SERGI S., 1980. Gli scheletri mesolitici della Caverna delle<br />

Arene Can<strong>di</strong>de, in AA.VV, Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Paletnologia, Paleontropologia,<br />

Paleontologia e Geologia del Quaternario, Memorie dell’Istituto Italiano <strong>di</strong><br />

Paleontologia Umana, 3, Roma.<br />

ROWLEY-CONWY P., 1997. The Animal Bones From Arene Can<strong>di</strong>de. Final Report<br />

in R. MAGGI (ed), 1997:153-277<br />

STARNINI E., VOYTEK B., 1997. The Neolithic Chipped Stone Artefacts From The<br />

Bernabò Brea –Car<strong>di</strong>ni Excavations in R. MAGGI (ed), 1997:349-426.


A) SITUAZIONE ATTUALE<br />

L’attuale accesso alla Caverna avviene tramite una strada sterrata che parte da Via<br />

della Cornice, nel comune <strong>di</strong> Borgio-Verezzi. Questo percorso sovrasta <strong>di</strong> qualche metro<br />

l’antico tracciato della c.d. Via Napoleonica che collegava Final Borgo a Verezzi e che si<br />

interrompe poco oltre la Caverna, tagliata dalla Cava Ghigliazza (l’accesso alla Caverna<br />

avveniva originariamente dal basso, dall’area attualmente occupata dalla Cava).<br />

La via <strong>di</strong> accesso attuale nel primo tratto è costituita da una strada sterrata<br />

percorribile a pie<strong>di</strong> e da mezzi fuoristrada che, all’altezza <strong>di</strong> una piccola cappella, si<br />

<strong>di</strong>rama in una scalinata che porta alla Caverna. La strada sterrata presenta<br />

pavimentazione irregolare e frequenti massi affioranti. La scalinata presenta alzate<br />

irregolari tali che la rendono inadatta al pubblico. Mancano i corrimani, il versante<br />

prospiciente non è messo in sicurezza.<br />

L’area antistante alla Caverna, realizzata tramite un terrazzamento artificiale, si<br />

presenta in buone con<strong>di</strong>zioni e offre una vista panoramica molto gradevole. Nel corso<br />

degli anni il terreno <strong>di</strong> risulta dello scavo si è accumulato fino a nascondere il pozzo <strong>di</strong><br />

carico del montacarichi e ad alzare il livello del terreno <strong>di</strong> una decina <strong>di</strong> centimetri. La<br />

parete soprastante alla Caverna non è mai stata pulita e presenta alcune situazioni<br />

potenzialmente pericolose da rimuovere manualmente.<br />

Per ovvi motivi <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a la Caverna non è segnalata in alcun modo. Il<br />

sentiero <strong>di</strong> accesso alla Caverna con<strong>di</strong>vide il primo tratto con quello per le palestra <strong>di</strong><br />

roccia è solo una sbarra metallica blocca idealmente l’accesso al sito.<br />

Una porta metallica chiude l’accesso alla seconda parte della scalinata. Tale porta<br />

munita <strong>di</strong> lucchetti chiude una recinzione <strong>di</strong> rete metallica facilmente violabile.<br />

L’ingresso vero e proprio della Caverna è chiuso da una cancellata a sbarre <strong>di</strong><br />

ferro, cementata alla roccia, dotata <strong>di</strong> un cancello chiuso da due lucchetti. Nel corso degli<br />

ultimi cinque anni sono stati segnalati e denunciati alcuni tentativi <strong>di</strong> incursione<br />

all’interno della Caverna e almeno in un’occasione ignoti sono riusciti ad entrare nella<br />

Caverna dopo effrazione dei cancelli.<br />

In seguito alla fine dei lavori <strong>di</strong> estrazione della vicina Cava Ghigliazza la Caverna<br />

è attualmente priva <strong>di</strong> allaccio alla rete elettrica; l’elettricità, in<strong>di</strong>spensabile, alle ricerche e<br />

alla fruizione del sito è garantita da un generatore a gasolio che risulta però rumoroso e<br />

inquinante.<br />

L’acqua, necessaria alle operazioni <strong>di</strong> flottazione e ad altre attività <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o è<br />

fornita tramite un collegamento volante all’acquedotto con l’ausilio <strong>di</strong> una pompa<br />

elettrica e <strong>di</strong> una cisterna situata alla sommità della scalinata.<br />

Un primo, limitato, intervento per la fruizione della Caverna risale al 1996 quando<br />

sono state allestite delle passerelle e l’illuminazione per la visita dei convegnisti del XIII°<br />

Congresso internazionale <strong>di</strong> scienze preistoriche e protostoriche celebratosi a Forlì. Tale<br />

intervento è tuttavia insufficiente per la fruizione pubblica.<br />

Gli ultimi scavi archeologici sistematici, risalgono agli anni Settanta. Finanziamenti<br />

minimi e saltuari non hanno permesso la necessaria pianificazione delle ricerche e degli<br />

interventi <strong>di</strong> valorizzazione.


Il presente progetto si inserisce nell’ambito della prevista riqualificazione dell’area<br />

dell’ex Cava Ghigliazza (Distretto <strong>di</strong> trasformazione 1 Marina Zona <strong>di</strong> Ponente a)<br />

promontorio della Caprazzoppa – in<strong>di</strong>viduato dal PUC del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong>).<br />

B) OBIETTIVI GENERALI DA PERSEGUIRE E STRATEGIE PER<br />

RAGGIUNGERLI<br />

OBIETTIVI<br />

Il presente progetto si pone i seguenti obiettivi prioritari:<br />

1. ripresa sistematica degli scavi archeologici e realizzazione <strong>di</strong> un vasto programma<br />

<strong>di</strong> ricerche multi<strong>di</strong>sciplinari;<br />

2. <strong>di</strong>vulgazione dei contenuti a tutti i livelli;<br />

3. fruibilità pubblica del sito;<br />

4. promozione dell’inserimento della Caverna delle Arene Can<strong>di</strong>de a status <strong>di</strong><br />

patrimonio mon<strong>di</strong>ale UNESCO;<br />

STRATEGIE<br />

RAPPORTO CON IL CIVICO MUSEO ARCHEOLOGICO DEL FINALE<br />

Sul territorio del comune <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> opera un efficiente Museo archeologico<br />

(Civico Museo Archeologico del <strong>Finale</strong>). Dei 15.000 visitatori annui del museo circa i tre<br />

quarti manifestano l’interesse alla visita del sito delle Arene Can<strong>di</strong>de, le cui collezioni<br />

costituiscono il principale nucleo espositivo del Museo.<br />

Il presente progetto metterà a <strong>di</strong>sposizione il “luogo del rinvenimento” nel duplice<br />

aspetto “emotivo” e “storico” (<strong>di</strong>vulgazione della storia delle ricerche <strong>di</strong> paletnologia e <strong>di</strong><br />

paleontologia umana).<br />

La fruizione della Caverna non potrà perciò essere <strong>di</strong>sgiunta da quella del museo<br />

in un rapporto virtuoso <strong>di</strong> reciproca valorizzazione.<br />

Per quanto logisticamente possibile il visitatore fruirà <strong>di</strong>rettamente dell’ evento<br />

costituito dallo scavo archeologico condotto nella Caverna.<br />

LA CAVERNA<br />

Il modello principale della <strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattica e della fruizione della Caverna è<br />

in<strong>di</strong>viduato nel rapporto <strong>di</strong>retto <strong>di</strong> comunicazione/<strong>di</strong>vulgazione tra ricercatore e<br />

pubblico. Le visite saranno infatti guidate <strong>di</strong>rettamente da membri dei gruppi <strong>di</strong> ricerca,<br />

che opereranno nella Caverna, e si svolgeranno preferibilmente durante l’esecuzione dei<br />

lavori.<br />

Tali soggetti si avvarranno <strong>di</strong> sostegni multime<strong>di</strong>ali, <strong>di</strong> manufatti e <strong>di</strong> poche e<br />

adattabili riproduzioni grafiche.<br />

L’allestimento avrà cura <strong>di</strong> non offuscare “l’effetto Caverna”. Pertanto sarà<br />

necessario valutare attentamente la <strong>di</strong>mensione e il numero degli apparati <strong>di</strong>dattici. Che<br />

non dovranno risultare sovrabbondanti. In linea <strong>di</strong> massima si potrà ricorrere a:


- un grande schermo (ricavato <strong>di</strong>rettamente sulla struttura <strong>di</strong> chiusura della Caverna), sul<br />

quale verrà proiettato il cambiamento del paesaggio esterno intervenuti negli ultimi<br />

25.000 anni, al fine <strong>di</strong> suscitare una sensazione <strong>di</strong> immedesimazione nel visitatore che ,<br />

dall’interno della Caverna, si troverebbe a percepire lo spazio esterno come fosse stato<br />

trasportato nel tempo;<br />

- installazioni <strong>di</strong>dattiche multime<strong>di</strong>ali (ologrammi, utilizzo <strong>di</strong> suono registrato attivabile<br />

dalle guide...);<br />

Un possibile sviluppo successivo potrà riguardare la parte della Caverna non<br />

interessata da depositi antropici (ramo laterale), <strong>di</strong> moderato interesse speleologico, che<br />

potrà costituire uno scenario per ulteriore attività <strong>di</strong>dattiche mirate.<br />

LA STAZIONE LOGISTICA<br />

Considerata la scarsa visibilità dalla via <strong>di</strong> traffico principale del tratto <strong>di</strong> costa<br />

(Aurelia) su cui si affaccia la Caverna, è necessario un collegamento all’area <strong>di</strong> prevista<br />

urbanizzazione , ripristinando l’antico accesso dal lato mare. A questo scopo si prevede<br />

la realizzazione <strong>di</strong> una stazione logistica ai pie<strong>di</strong> della falesia sottostante la Caverna, e <strong>di</strong><br />

un impianto <strong>di</strong> risalita.<br />

Si prevede <strong>di</strong> realizzare una nuova struttura che preveda anche il recupero <strong>di</strong><br />

manufatti esistenti ubicata nell’estremità occidentale dell’area urbanizzanda,<br />

comprendente:<br />

a) laboratorio <strong>di</strong> supporto all’attività <strong>di</strong> scavo (documentazione, microscopio,<br />

fotografie, verifica e montaggio filmati, redazioni e archivio schede/rilievi,<br />

pre-archiviazione reperti ecc.) e per il primo intervento <strong>di</strong> documentazione,<br />

salvaguar<strong>di</strong>a e consolidamento dei reperti;<br />

b) foresteria ricercatori;<br />

c) esposizione premuseale <strong>di</strong> particolari aspetti innovativi della ricerca in corso;<br />

d) sala multime<strong>di</strong>ale per riunioni <strong>di</strong> lavoro ma anche aperta al pubblico per<br />

accesso guidato in rete ai siti/musei <strong>di</strong> interesse paleolitico e archeologico in<br />

genere;<br />

e) sala <strong>di</strong>dattica <strong>di</strong> preparazione alla visita alla Caverna;<br />

i) accoglienza, biglietteria, bookshop, guardaroba ...<br />

L’attuale via d’accesso alla Caverna, tramite la cd strada napoleonica, non<br />

permette l’accesso alla Caverna ai <strong>di</strong>sabili.<br />

Realizzando un sistema <strong>di</strong> risalita che colleghi la stazione logistica alla Caverna, si<br />

sarà in grado <strong>di</strong> ripristinare l’antico accesso “via mare” collegando funzionalmente<br />

l’intero percorso <strong>di</strong> fruizione e permettendo l’accesso ai <strong>di</strong>sabili.<br />

IL PARCO DEL PAESAGGIO PREISTORICO<br />

Gli stu<strong>di</strong> archeobotanici, archeozoologici e geoarcheologici finora eseguiti, hanno<br />

provvisto in<strong>di</strong>cazioni circostanziate sui paleopaesaggi dell’area circostante come sono<br />

stati determinati dall’evolversi dell’intreccio fra cambiamenti climatici e cambiamenti dei<br />

sistemi e delle pratiche <strong>di</strong> uso delle risorse ambientali.


Tali informazioni sono suscettibili <strong>di</strong> venire convenientemente rielaborate, per attuare<br />

nell’area a monte della prescritta “rinaturalizzazione” dei versanti della ex-cava un parco<br />

del paesaggio preistorico, da sviluppare su non meno <strong>di</strong> 3ha e articolato su tre principali<br />

temi paesaggistici:<br />

i) del periodo glaciale, (paleolitico superiore, 25/20.000 anni fa) con copertura<br />

forestale aperta, a conifere, popolata <strong>di</strong> ungulati e fauna “fredda”, ricca <strong>di</strong> animali<br />

<strong>di</strong> piccola taglia e <strong>di</strong> uccelli, tutti oggetto <strong>di</strong> caccia anche da parte dei bambini;<br />

ii) del bosco “a mosaico” <strong>di</strong> latifoglie del postglaciale, dominato dalle querce, dove<br />

intorno al 6000 avanti Cristo i “pionieri” neolitici iniziarono la loro lenta ma<br />

inesorabile opera <strong>di</strong> trasformazione, con la costruzione dei primi campi e con<br />

l’elaborazione originale <strong>di</strong> pratiche forestali finalizzate all’allevamento;<br />

iii) dell’origine della macchia me<strong>di</strong>terranea intorno al 4000 a.C., conseguenza della<br />

introduzione dell’uso del fuoco controllato per gestire la copertura vegetale e<br />

ampliare quegli spazi <strong>di</strong> pascolo sempre più necessari al successo demografico del<br />

Neolitico;<br />

Gli ambienti naturali, costituiti dal Parco saranno integrati nell’offerta <strong>di</strong>vulgativa e<br />

potranno ospitare stage , seminari e <strong>di</strong>mostrazioni <strong>di</strong> archelologia sperimentale connessi<br />

alle problematiche della ricerca.<br />

Il percorso <strong>di</strong> fruizione trarrà origine, da un lato dalla Caverna e dall’altro sarà<br />

connesso al percorso della cd “Via Napoleonica”.<br />

La componente “vivente” del parco sarà quella vegetale, mentre il popolamento<br />

faunistico potrà essere evocato in pannelli <strong>di</strong> vetro su cui serigrafare opere d’arte<br />

preistoriche raffiguranti animali e/o scene <strong>di</strong> caccia .<br />

LISTA DEL PATRIMONIO MONDIALE DELL’UMANITA’ (UNESCO)<br />

Al fine <strong>di</strong> promuovere l’inclusione della Caverna delle Arene Can<strong>di</strong>de allo status <strong>di</strong><br />

Patrimonio Mon<strong>di</strong>ale UNESCO si propone la definizione <strong>di</strong> una can<strong>di</strong>datura relativa alla<br />

Prima Umanità della Liguria che includa gli altri due siti <strong>di</strong> rilevanza internazionale della<br />

Liguria: le Grotte <strong>di</strong> Toriano e i Balzi Rossi (presenti già in alcuni stu<strong>di</strong> tematici<br />

ICOMOS).<br />

In via preliminare, per raccogliere la documentazione necessaria all’inclusione<br />

nella Tentative List e all’eventuale, successiva, preparazione del Dossier relativo alla<br />

Can<strong>di</strong>datura, con il presente progetto s’intende realizzare un primo sistema <strong>di</strong><br />

valorizzazione che includa tutti i siti della Preistoria ligure, comprensivo <strong>di</strong> proposte per<br />

l’aggregazione delle eccellenze.<br />

C) ESIGENZE E BISOGNI DA SODDISFARE<br />

PREMESSA<br />

I nuovi programmi scolastici prevedono lo stu<strong>di</strong>o della preistoria dell’uomo nei<br />

primi due anni della scuola primaria, perciò, nel prossimo futuro, emergerà il bisogno <strong>di</strong><br />

“sapere” circa la storia più antica della nostra specie.<br />

L’emergere <strong>di</strong> una domanda <strong>di</strong> “Preistoria” è peraltro <strong>di</strong>mostrato dalla notevole<br />

fortuna <strong>di</strong> siti quali Atapuerca (Castiglia), Altamira (Cantabria), Lascaux (Dordogna),


Tautavel (Pirenei), Quinson (Provenza) e , in Liguria, le grotte <strong>di</strong> Toirano (oltre 100.000<br />

visitatori annui).<br />

Vi è poi un’esigenza locale, <strong>di</strong> immagine, che chiede <strong>di</strong> vedere adeguatamente<br />

valorizzato un monumento ben noto a livello internazionale ma <strong>di</strong> cui gran parte della<br />

popolazione locale ha solo sentito parlare, senza mai poterlo sentire “proprio”.<br />

La ripresa e la conduzione <strong>di</strong> ricerche archeologiche sistematiche, con il probabile<br />

rinvenimento <strong>di</strong> sepolture paleolitiche, potrà finalmente riparare il “torto storico” della<br />

collocazione al Museo <strong>di</strong> Genova Pegli della sepoltura del “Principe”.<br />

DEFINIZIONE DEL BISOGNO E DIMENSIONAMENTO DELLA DOMANDA<br />

La domanda potenziale è sicuramente elevata, per la notorietà internazionale del<br />

sito. Gli attori sono rappresentati da addetti ai lavori, cultori <strong>di</strong> archeologia, <strong>di</strong> storia e <strong>di</strong><br />

antropologia, scuole, residenti e turisti, desiderosi <strong>di</strong> avvicinare il monumento. Per<br />

quanto riguarda la domanda <strong>di</strong> questa ultima categoria <strong>di</strong> potenziali visitatori si può<br />

notare come, nel solo comune <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong>, ai 12.700 residenti o abitanti stabili si<br />

devono sommare circa 30.000 residenti stagionali (24.000 ospiti in seconde case e 6.000<br />

circa in strutture ricettive).<br />

La prevista riqualificazione e il riassetto urbanistico dell’area limitrofa alla Caverna<br />

(Area Ex Cava Ghigliazza), che aumenteranno il turismo <strong>di</strong> qualità nell’area, costituisce<br />

un elemento ulteriore per rivedere al rialzo le stime sul <strong>di</strong>mensionamento della domanda<br />

potenziale.<br />

TAB.1 - DOMANDA ATTUALE E POTENZIALE<br />

N DESCRIZIONE UTENTI ATTUALI<br />

1<br />

Fruizione riservata ai ricercatori e eccezionalmente a piccoli gruppi in<br />

accordo con la Soprintendenza per i beni archeologici della Liguria<br />

250<br />

UTENTI POTENZIALI<br />

2<br />

Opere varie <strong>di</strong> adeguamento e valorizzazione della Caverna per la<br />

fruizione pubblica<br />

3.000<br />

3<br />

Integrazione della visita alla Caverna con il Museo Archeologico del<br />

<strong>Finale</strong><br />

15.000<br />

4 Parco archeologico ambientale e strutture logistiche 30.000<br />

ANALISI DELL’OFFERTA<br />

TOTALE 48.250<br />

A livello comunale, esistono due realtà, che per offerta sono complementari alla<br />

Caverna: si tratta del Museo Archeologico del <strong>Finale</strong> (15.000 visitatori annui), cui il<br />

presente intervento si relaziona <strong>di</strong>rettamente e le Grotte <strong>di</strong> Borgio Verezzi (30.000<br />

visitatori annui), <strong>di</strong> interesse esclusivamente speleologico.<br />

Le Grotte <strong>di</strong> Toirano con circa 100.000 visitatori annui <strong>di</strong>mostrano la <strong>di</strong>mensione<br />

della domanda potenziale qualora le realtà locali già attive vengano integrate con il valore<br />

aggiunto della Caverna, come prefigurato da questo progetto.


TAB 2 – INFRASTRUTTURE E SERVIZI GIÀ ESISTENTI SUL TERRITORIO<br />

N<br />

COMUNE/<br />

CIRCOSCRIZIONE<br />

DENOMINAZIONE<br />

INFRASTRUTTURE E SERVIZI<br />

DIMENSIONAMENTO<br />

UTENZA<br />

BACINO<br />

1 Toirano Grotta della Basura<br />

Internazionale. 108.000<br />

rilevati nel 1999<br />

visitatori<br />

2 Borgio Verezzi Grotte<br />

Interesse locale . 30.000 visitatori<br />

annui in me<strong>di</strong>a.<br />

3 <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> Civico Museo del <strong>Finale</strong> Interesse nazionale 15.000 visitatori<br />

TOTALE 150.000 ca.<br />

ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E DEI PUNTI DI DEBOLEZZA ATTUALI DELLA<br />

CAVERNA DELLE ARENE CANDIDE<br />

PUNTI DI FORZA<br />

- carattere eccezionale ed evocativo dei ritrovamenti paleolitici, <strong>di</strong> rinomanza<br />

internazionale,<br />

- importante sequenza olocenica soprattutto per quanto riguarda l’origine<br />

dell’agricoltura, dell’allevamento e della navigazione me<strong>di</strong>terranea;<br />

- il buono stato <strong>di</strong> conservazione e alto livello qualitativo dei reperti aggiunge<br />

maggiore attrattiva ad eventi <strong>di</strong> valorizzazione collegati all’esposizione dei reperti;<br />

- la lunga storia delle ricerche che permette collegamenti e relazioni <strong>di</strong>sciplinari<br />

aggiuntive;<br />

- vocazione scenografica della caverna e della collocazione;<br />

- grande visibilità delle Arene Can<strong>di</strong>de all’interno del panorama della preistoria<br />

italiana;<br />

- presenza del Museo del <strong>Finale</strong> in grado <strong>di</strong> svolgere parte delle attività <strong>di</strong> supporto<br />

alla fruizione (biglietteria, <strong>di</strong>dattica, logistica…)<br />

PUNTI DI DEBOLEZZA<br />

- <strong>di</strong>fficile accesso al sito;<br />

- finanziamenti ministeriali minimi e saltuari e conseguente <strong>di</strong>fficoltà nella<br />

programmazione pluriennale della ricerca per la <strong>di</strong>scontinuità dei finanziamenti;<br />

- la mancanza <strong>di</strong> una struttura universitaria <strong>di</strong> riferimento limita fortemente le<br />

risorse impiegate nello stu<strong>di</strong>o dei dati;<br />

- la <strong>di</strong>spersione del materiale proveniente dagli scavi passati non permette una<br />

collocazione museale in grado <strong>di</strong> valorizzare pienamente il sito;<br />

- scarsa considerazione pregressa del valore del sito nelle politiche degli enti locali,<br />

comune, Provincia, Regione;


ENTI PUBBLICI POTENZIALMENTE O EFFETTIVAMENTE COINVOLTI CHE HANNO O<br />

POSSONO AVERE RELAZIONE CON IL SITO<br />

Museo Nazionale e Soprintendenza Speciale per la Preistoria e l’Etnografia “Luigi<br />

Pigorini”, Roma –EUR<br />

Regione Liguria<br />

Dipartimento Ricerca, Innovazione, Istruzione, Formazione, Politiche Giovanili,<br />

Cultura e Turismo<br />

Via Fieschi, 15 – Genova (GE)<br />

Dipartimento Pianificazione Territoriale (Progetto Aurelia)<br />

via D'Annunzio, 113 – Genova (GE)<br />

Provincia <strong>di</strong> Savona<br />

Via Sormano, 12 – Savona (SV)<br />

<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong><br />

Via Pertica, 29 – <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> (SV)<br />

<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Borgio Verezzi<br />

Via Municipio, 17 - 17022 Borgio Verezzi (SV)<br />

Museo Archeologico del <strong>Finale</strong><br />

Chiostri <strong>di</strong> Santa Caterina – 17024 <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> Borgo (SV)<br />

Grotte <strong>di</strong> Borgio Verezzi<br />

Borgio Verezzi (SV)<br />

Riviera delle Palme<br />

Ufficio Informazioni ed Accoglienza Turistica IAT Sede <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong><br />

Via San Pietro, 14 – 17024 <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> (SV)<br />

Ufficio Informazioni ed Accoglienza Turistica IAT Sede <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> Borgo<br />

Piazza Porta Testa – 17024 <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> Borgo (SV)<br />

Ufficio Informazioni ed Accoglienza Turistica IAT Sede <strong>di</strong> Borgio Verezzi<br />

Via Matteotti, 158 – 17022 Borgio Verezzi (SV)<br />

Museo <strong>di</strong> Archeologia <strong>Ligure</strong> – Villa Pallavicini<br />

Via Pallavicini, 11 – Genova (GE)<br />

Istituto Italiano <strong>di</strong> Paleontologia Umana<br />

Piazza Mincio, 2 – 00198 Roma


Istituto Italiano <strong>di</strong> Preistoria e Protostoria<br />

Via Sant’Egi<strong>di</strong>o, 21 – 50122 Firenze (FI)<br />

Università <strong>di</strong> Pisa<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Etologia, Ecologia, Evoluzione – Unità <strong>di</strong> Antropologia<br />

D) VINCOLI DI LEGGE E QUADRO NORMATIVO RELATIVO AL<br />

CONTESTO IN CUI L’INTERVENTO È PREVISTO<br />

La Caverna delle Arene Can<strong>di</strong>de è sottoposta a vincolo archeologico <strong>di</strong>retto ai<br />

sensi del DM del 9.4.1910 e DM del 17.5.43.<br />

La caverna appartiene al Demanio culturale ed è in consegna alla Soprintendenza<br />

per i beni archeologici della Liguria (declaratoria ministeriale del 3 maggio 1997,<br />

particelle n. 267, 268 del F. 42, <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong>).<br />

La zona su cui sorge la Caverna ricade nel: Distretto <strong>di</strong> trasformazione DT1<br />

Marina Zona <strong>di</strong> Ponente, sub-zona a) l’area a ovest del promontorio della Caprazoppa<br />

come definito dalla scheda <strong>di</strong> Progetto definitivo del Piano Urbanistico Comunale,<br />

contenente proposta <strong>di</strong> varianti al P.T.C.P , adottato con Delibera <strong>di</strong> C.C. n. 48 del<br />

12/07/2006<br />

QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO RELATIVO AL DT1<br />

• L.R. n° 39/1984 Piani <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Territoriale <strong>di</strong> nuova generazione, i PTC<br />

• L.U.R. n° 36/1997 Legge Urbanistica Regionale, un testo <strong>di</strong> unico <strong>di</strong> riferimento<br />

PIANI DI LIVELLO REGIONALE<br />

• PTR piano territoriale regionale ai sensi dell’art. 3 e 8 LUR 36/1997 (il 6 agosto 2003 la<br />

Giunta Regionale ha presentato al Consiglio il progetto <strong>di</strong> piano in vista della sua adozione<br />

ai sensi dell’art. 14 della L.R. n. 36/1997)<br />

• PTCP piano <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento paesaggistico ai sensi del ex L.R. n° 39/1984<br />

(approvato con DCR n°6/1990 e con successivi aggiornamenti)<br />

• PTC della costa ai sensi del ex L.R. n° 39/1984 (approvato con DCR n°64/2000)<br />

PIANI DI SETTORE DI LIVELLO REGIONALE (art. 11 comma 3 LUR 36/1997)<br />

• Piano delle attività <strong>di</strong> cava (approvato DCR 16/2000)<br />

PIANI DI LIVELLO PROVINCIALE<br />

• PTC provinciale ai sensi dell’art. 20 del D.lgs. 267/2000, dell’art. 57 del D.lgs. 112/1998<br />

e dell’art. 18 e 24 LUR 36/1997 (il piano è stato adottato ai sensi dell’art. 22 L.R. n.<br />

36/1997 con la D.C. n° 42 del 28 luglio 2005)<br />

PIANI DI SETTORE DI LIVELLO PROVINCIALE (art. 11 comma 3 LUR 36/1997)<br />

• Piano <strong>di</strong> bacino sul rischio idrogeologico dell’ambito del torrente Pora ai sensi dell’art.<br />

1/comma 1 del D.L.180/1998, convertito in L267/1998 (approvato con D.C.P. 47/2003)


E) DETTAGLIO DELLE OPERE PREVISTE<br />

NOTE (FONTI DI FINANZIAMENTO)<br />

LEGENDA ALLE ANNOTAZIONI UTILIZZATE<br />

DRLot Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Liguria.<br />

Programmazione triennale 2007-2009 con introiti Gioco del Lotto.<br />

DRApq Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Liguria, Risorse CIPE<br />

APQ Beni Culturali IV Integrativo<br />

CAC Cava Arene Can<strong>di</strong>de Srl – Oneri <strong>di</strong> urbanizzazione – Atto unilaterale d’obbligo con il<br />

<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> (SV)<br />

FAC Fondazione Arene Can<strong>di</strong>de – costituenda su impulso della Cava Arene Can<strong>di</strong>de<br />

Spo Sponsor provati da reperire<br />

p progettazione<br />

1. OPERE GENERALI DI SICUREZZA E OPERE INDISPENSABILI AL<br />

RIPRISTINO DELLA FRUIZIONE PUBBLICA DELLA CAVERNA<br />

1.1 SISTEMAZIONE DELL’ACCESSO<br />

1.1.1 SISTEMAZIONE DELLA STRADA STERRATA<br />

1.1.1.1 Sistemazione della strada sterrata con rifacimento del fondo<br />

stradale con pavimentazione ecologica<br />

1.1.2 SISTEMAZIONE DELLA SCALINATA<br />

CAC<br />

1.1.2.1 Rifacimento della scalinata allo scopo <strong>di</strong> ridurre la <strong>di</strong>fferenza<br />

<strong>di</strong> alzate e rendere il percorso più agevole<br />

CAC<br />

1.1.2.2 Installazione <strong>di</strong> corrimani laterali fissi. pDRLot+CAC<br />

1.2 SICUREZZA DELLE ROCCE E DEI TERRENI<br />

1.2.1 MESSA IN SICUREZZA DEI VERSANTI<br />

1.2.1.1 Messa in sicurezza, tramite intervento manuale, del<br />

versante soprastante la scalinata d’accesso alla Caverna.<br />

CAC<br />

1.2.2 MESSA IN SICUREZZA DELLA PARETE SOPRASTANTE L’INGRESSO DELLA<br />

CAVERNA<br />

1.2.2.1 Pulizia e messa in sicurezza manuale della parete al fine <strong>di</strong><br />

eliminare le fonti <strong>di</strong> pericolo derivanti da possibile caduta<br />

massi.<br />

CAC<br />

1 2.3 RIPRISTINO DELL’AREA ANTISTANTE ALLA CAVERNA<br />

1.2.3.1 Rimozione del terreno <strong>di</strong> risulta che si è accumulato nel<br />

corso degli anni davanti alla Caverna.<br />

DRApq<br />

1.2.3.2 Verifica geostatica della tenuta e della stabilità del terrazzo. CAC<br />

1.2.4 VERIFICA E MESSA IN SICUREZZA DELLA VOLTA DELLA CAVERNA<br />

1.2.4.1 Perizia geologica sulla stabilità della Caverna. DRLot<br />

1.2.4.2 Verifica geostatica e messa in sicurezza della volta della DRLot


Caverna e rimozione <strong>di</strong> eventuali elementi pericolosi.<br />

1.2.4.3 Perizia preventiva sugli effetti ambientali della chiusura<br />

delle aperture principali della Caverna.<br />

DRLot<br />

1.3 CANCELLATA E RETE DI DELIMITAZIONE SUPERIORI, SEGNALAZIONE DEL<br />

SITO<br />

1.3.1 MESSA IN OPERA DI CARTELLONISTA IDONEA CHE SEGNALI IL SITO<br />

ALL’ACCESSO SUPERIORE<br />

1.3.1.1 Installazione <strong>di</strong> avvisi <strong>di</strong> Cantiere e informativi del sito. DRApq<br />

1.3.2 CANCELLATA E RECINZIONE SUPERIORE<br />

1.3.2.1 Sostituzione dell’attuale recinzione (fissa) insufficiente.<br />

Messa in opera <strong>di</strong> cancello con serratura .<br />

2. PROTEZIONE FISICA DEL DEPOSITO<br />

2.1 INGRESSO PRINCIPALE DELLA CAVERNA<br />

2.1.1 SOSTITUZIONE DELLA CANCELLATA<br />

2.1.1.1 Sostituzione dell’attuale cancellata <strong>di</strong> ferro con chiusura<br />

delle aperture principali in vetro antimazza.<br />

p DRLot + CAC<br />

pDRLot<br />

2 2 ALTRE OPERE DI MESSA IN SICUREZZA DEGLI ACCESSI ALLA CAVERNA<br />

2 2.1 SOSTITUZIONE DELLA BOTOLA NELLA VOLTA<br />

2.2.1.1 Sostituzione della copertura esistente in ferro e ondulato<br />

dell’apertura della volta della caverna con una struttura in<br />

vetro e acciaio (che permetta comunque sia l’illuminazione<br />

con luce <strong>di</strong>urna sia l’apertura).<br />

2.2.1.2 Mappatura degli ingressi secondari alla Caverna e<br />

sostituzione delle grate <strong>di</strong> chiusura.<br />

DRLot<br />

DRLot<br />

2 3 SISTEMA DI ALLARME, CIRCUITO DI VIDEOSORVEGLIANZA E<br />

COLLEGAMENTO TELEFONICO<br />

2 3.1 MESSA IN OPERA DI UN IMPIANTO DI VIDEOSORVEGLIANZA<br />

2.3.1.1 Messa in opera <strong>di</strong> un sistema d’allarme e videosorveglianza<br />

collegato con la stazione dei Carabinieri (Nucleo Tutela<br />

Patrimonio Storico-artistico) e/o con la Guarda <strong>di</strong> Finanza <strong>di</strong><br />

<strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong>, con la Stazione logistica, la Soprintendenza<br />

per i Beni Archeologici della Liguria ed il Museo del <strong>Finale</strong><br />

2.3.1.2 Il sistema video può venir utilizzato dai Musei come “invito”<br />

alla visita e/o fruizione a <strong>di</strong>stanza.<br />

3. OPERE COMPLEMENTARI ALLA FRUIZIONE E ALLA RICERCA<br />

3.1 ALLACCIO UTENZE<br />

DRApq<br />

3.1.1 ALLACCIO ACQUA<br />

3.1.1.1 Messa in opera <strong>di</strong> un allaccio idrico con relativo scarico. CAC<br />

3.1.1.2 Creazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> riciclo dell’acqua utilizzata per il DRApq


lavaggio del se<strong>di</strong>mento.<br />

3.1.1.3 Rimozione della cisterna posta alla sommità della scalinata<br />

d’accesso<br />

CAC<br />

3.1.2 ALLACCIO ELETTRICITÀ<br />

3.1.2.1 Messa in opera del collegamento alla rete elettrica (10KW) CAC<br />

3.1.3 ALLACCIO LINEA TELEFONICA<br />

3.1.3.1 Messa in opera dell’allaccio alla rete telefonica DRApq<br />

3.1.3.2 Pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un collegamento ad Internet DRApq + Spo<br />

3.1.3.3 Pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> una rete wireless interna alla Caverna DRApq + Spo<br />

3.1.3.4 Pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> una linea citofonica tra la Stazione<br />

logistica e la Caverna<br />

DRApq<br />

3.2 MESSA IN OPERA DI STRUTTURE FISSE ALL’INTERNO DELLA CAVERNA<br />

3.2.1 INSTALLAZIONE DI SERVIZI IGIENICI<br />

3.2.1.1 Messa in opera <strong>di</strong> servizi igienici. pDRLot + CAC<br />

3.2.2 SOSTITUZIONE DELLE BARACCHE PREFABBRICATE<br />

3.2.2.1 Rimozione dei rifiuti dall’interno della caverna. DRLot<br />

3.2.2.2 Sostituzione delle baracche prefabbricate con una struttura<br />

trasparente e modulare situata nell’area Morelli.<br />

pDRLot + CAC<br />

3 3 IMPIANTISTICA<br />

3.3.1 IMPLEMENTAZIONE DEL SISTEMA DI ILLUMINAZIONE ATTUALE<br />

3.3.1.1 Integrazione dell’impianto elettrico esistente. DRLot<br />

3.3.1.2 Implementazione con installazione <strong>di</strong> luci monocolore e<br />

punti luce specifici per gli scavi archeologici e per la<br />

ricognizione <strong>di</strong> eventuali segni incisi sulle pareti (lampada <strong>di</strong><br />

wood, lampade alogene, luce polarizzata...)<br />

DRLot<br />

4. OPERE DI SUPPORTO ALLE ATTIVITÀ DI SCAVO<br />

4 1 APPRESTAMENTO DI UN SISTEMA DI SMALTIMENTO DELLA TERRA DI<br />

RISULTA DELLO SCAVO.<br />

4.2 REALIZZAZIONE DI SISTEMI PER LA SETACCIATURA LA FLOTTAZIONE DEL<br />

SEDIMENTO.<br />

4.3 APPRESTAMENTO DI UNA POSTAZIONE INFORMATICA PER LA<br />

DOCUMENTAZIONE DI SCAVO.<br />

4.4 INSTALLAZIONE DI MONTACARICHI.<br />

4.5 REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI TRASPORTO DELLA TERRA DI SCAVO.


5. OPERE PER LA VALORIZZAZIONE E LA PROMOZIONE DEL SITO<br />

5.1 COMUNICAZIONE<br />

5.1.1 MESSA IN ATTO DI INIZIATIVE DI COMUNICAZIONE DEL SITO (LOGO…) E DEI<br />

SINGOLI PROGETTI DI RICERCA E VALORIZZAZIONE<br />

5.1.1.1 Creazione <strong>di</strong> un logo e dell’immagine coor<strong>di</strong>nata del sito DRApq<br />

5.1.1.2 Creazione <strong>di</strong> loghi e strategie <strong>di</strong> comunicazione per i singoli FAC<br />

sotto-progetti <strong>di</strong> ricerca e/o <strong>di</strong> valorizzazione<br />

5.1.1.3 Pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> materiali informativi destinati a giornali,<br />

televisioni ...<br />

5.1.2 PUBBLICAZIONE DI UN SITO INTERNET MULTILINGUE<br />

5.2 DIVULGAZIONE E VALORIZZAZIONE<br />

5.2.1 REALIZZAZIONE DI UN CENTRO DI DOCUMENTAZIONE<br />

5.2.1.1 Realizzazione <strong>di</strong> una biblioteca <strong>di</strong>gitale che raccolga la<br />

bibliografia e testi relativi alle Arene Can<strong>di</strong>de<br />

5.2.1.2 Archivio della documentazione <strong>di</strong> scavo e delle pratiche<br />

amministrative pubbliche rilevanti<br />

5.2.1.3 Ricerca, schedatura ed acquisizione del repertorio<br />

fotografico e iconografico storico (stampe, cartoline, foto ...);<br />

FAC<br />

DRApq<br />

FAC<br />

FAC<br />

5.2.1.4 Ricerca, schedatura ed acquisizione dei documenti relativi<br />

alle attività della Cava Ghigliazza (interviste ad ex<strong>di</strong>pendenti,<br />

attività economiche, volumi <strong>di</strong> materiale<br />

estratto...);<br />

FAC<br />

5.2.1.5 Ricerca, schedatura ed acquisizione della cartografia<br />

storica;<br />

FAC<br />

5.2.1.6 Raccolta degli articoli giornalistici relativi al sito. FAC<br />

5.2.2 CREAZIONE DI UNA “COLLANA EDITORIALE”<br />

5.2.2.1 Ristampa <strong>di</strong> tutte le monografie scientifiche FAC<br />

5.2.2.2 Realizzazione <strong>di</strong> prodotti <strong>di</strong>dattici e <strong>di</strong>vulgativi FAC<br />

5.2.2.3 Pubblicazione dei risultati della ricerca FAC<br />

5.2.3 ALTRE ATTIVITA’ DI DIVULGAZIONE<br />

5.2.3.1 Serie <strong>di</strong> conferenze nazionali ed estere FAC<br />

5.2.3.2 organizzazione <strong>di</strong> “eventi” che sappiano sfruttare la<br />

vocazione scenografica del sito:<br />

i) mostra fotografica<br />

ii) concerti <strong>di</strong> musica classica/colta con solisti o ensemble<br />

limitati nella caverna o nell’area imme<strong>di</strong>atamente circostante<br />

iii) organizzazione <strong>di</strong> spettacoli teatrali sperimentali (ex Fura<br />

del Baus ad Atapuerca)<br />

iv) organizzazione <strong>di</strong> letture teatrali (Diari <strong>di</strong> scavo, Letteratura<br />

Paletnologica – ex Celebrazioni Darwin 2009...)<br />

FAC


6. RIPRESA DELLE RICERCHE<br />

6.1 OPERE PRELIMINARI<br />

6.1.1 REALIZZAZIONE DEL SISTEMA INFORMATIVO DELLA CAVERNA<br />

6.1.1.1 Microrilievo della parte della Caverna interessata da<br />

rinvenimenti archeologici<br />

6.1.1.2 Correlazione della Storia degli Stu<strong>di</strong> allo Stato attuale della<br />

Caverna<br />

DRLot<br />

DRLot<br />

6.1.2 RICERCHE MULTIDISCIPLINARI<br />

6.1.2.1 Analisi archometriche e ambientali DRApq<br />

6.2 CONTINUAZIONE DEGLI SCAVI DELLA SEQUENZA NEOLITICA NELLA ZONA<br />

NORD EST DELLA CAVERNA<br />

6.2.1 CAMPAGNE DI SCAVO<br />

6.2.2 STUDIO DEI MATERIALI E DELLE EVIDENZE DI SCAVO<br />

6.2.3 PUBBLICAZIONE DEI RISULTATI<br />

6.2.3.1 Realizzazione <strong>di</strong> calchi<br />

6.3 RIPRESA DEGLI SCAVI DELLA SEQUENZA PLEISTOCENICA<br />

6.3.1 CAMPAGNE DI SCAVO<br />

6 3.2 STUDIO DEI MATERIALI E DELLE EVIDENZE DI SCAVO<br />

6.3.3 PUBBLICAZIONE DEI RISULTATI<br />

6.3.3.1 Realizzazione <strong>di</strong> calchi<br />

7. MUSEALIZZAZIONE DEL SITO<br />

7.1 OPERE DI MUSEALIZZAZIONE DEL SITO<br />

7.1.1 INTEGRAZIONE E SISTEMAZIONE DEL PERCORSO DI FRUIZIONE ESISTENTE<br />

7.1.1.1 Riparazione delle passerelle metalliche DRApq<br />

7.1.1.2 Rifacimento e aggiornamento multilingue dei pannelli <strong>di</strong>dattici DRApq<br />

7.1.1.3 Collocazione dei calchi esistenti DRApq<br />

7.1.1.4 Sistemazione e consolidamento con tecniche idonee dei testimoni DRApq<br />

<strong>di</strong> scavo<br />

7.1.1.5 Progettazione e messa in opera <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> illuminazione<br />

scenografico che integri l’illuminazione <strong>di</strong> servizio e accompagni il<br />

percorso <strong>di</strong> visita all’interno della Caverna.<br />

DRApq<br />

7.1.2 IMPLEMENTAZIONE DELLE STRUTTURE MUSEALI DELLA CAVERNA<br />

7.1.2.1 Realizzazione <strong>di</strong> una vetrata <strong>di</strong> chiusura della Caverna in vetro<br />

speciale in modo da permettere la proiezione <strong>di</strong> contenuti<br />

multime<strong>di</strong>ali<br />

DRLot<br />

7.1.2.2 Realizzazione <strong>di</strong> interventi che simulino situazioni e attività che si DRLot


svolsero nella caverna sotto forma <strong>di</strong> ologrammi (immagini<br />

proiettate su vetri inclinati)<br />

8. REALIZZAZIONE DI STRUTTURE LOGISTICHE<br />

8.1 STAZIONE LOGISTICA.<br />

8.1.1 REALIZZAZIONE DELLA STAZIONE LOGISTICA<br />

8.1.1.1 Realizzazione della struttura <strong>di</strong> supporto logistico completa <strong>di</strong><br />

attrezzature e arre<strong>di</strong><br />

8.2 IMPIANTO DI RISALITA<br />

pDRLot+CAC<br />

8.2.1 REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI RISALITA ATTO ANCHE A CONSENTIRE<br />

L’ACCESSO AL SITO DEI DISABILI<br />

8.2.1.1 Realizzazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> risalita che colleghi la Caverna<br />

alla Stazione logistica<br />

pDRLot+CAC<br />

9. ALLESTIMENTO DEL PARCO DEL PAESAGGIO PREISTORICO<br />

9 1 STUDI PROPEDEUTICI ALLA REALIZZAZIONE DEL PARCO<br />

9.2 REALIZZAZIONE DEL PARCO DEL PAESAGGIO PREISTORICO


PLANIMETRIA CATASTALE E VISURE (aggiornate all’aprile 2008)


P.U.O. "ARENE CANDIDE"................................................................................................................1<br />

1.0 AMBITO DI INTERVENTO .................................................................................................. 1<br />

1.1 ANALISI DELLO STATO DI FATTO ...................................................................................... 3<br />

2.0 LA NORMATIVA URBANISTICA DI RIFERIMENTO ............................................................. 4<br />

2.1 Quadro <strong>di</strong> riferimento normativo..........................................................................................4<br />

2.2. Gli strumenti sovraor<strong>di</strong>nati......................................................................................................5<br />

2.2.1 Il P.T.C.P...................................................................................................................................5<br />

2.2.2. Piano <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento della Costa .............................................................................8<br />

2.2.3 Piano Territoriale <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento Provinciale (P.T.C.) ............................................8<br />

2.3 Il nuovo Piano Urbanistico Comunale (P.U.C.)..................................................................9<br />

3.0 GLI STUDI PER LA FATTIBILITÀ DELLA PROPOSTA............................................................ 13<br />

4.0 CARATTERISTICHE GENERALI DELL’INTERVENTO............................................................ 15<br />

4.1 La bonifica e la rinaturalizzazione ......................................................................................15<br />

4.2 Criteri per la riqualificazione paesaggistica....................................................................15<br />

4.3 Con<strong>di</strong>zionamenti territoriali ..................................................................................................17<br />

4.4 Linee guida per il paesaggio ...........................................................................................17<br />

4.4.1 Gli interventi prioritari...........................................................................................................19<br />

4.4.2 Criteri d’intervento per le opere <strong>di</strong> rinaturalizzazione................................................20<br />

5.0 I CRITERI GENERALI DEL PROGETTO ............................................................................... 27<br />

5.1 La questione paesaggistica e ambientale ......................................................................27<br />

5.2 Caratteristiche e peculiarità dell’ambito oggetto <strong>di</strong> P.U.O.........................................32<br />

5.2.2 Percorsi escursionistici.......................................................................................................34<br />

5.2.3 Aree <strong>di</strong> arrampicata..........................................................................................................35<br />

5.3 Il sistema infrastrutturale......................................................................................................35<br />

5.4 Il nuovo inse<strong>di</strong>amento.........................................................................................................37<br />

5.4.1 La tipologia inse<strong>di</strong>ativa .....................................................................................................38<br />

5.4.2 Le tipologie e<strong>di</strong>lizie.............................................................................................................38<br />

6.0 CARATTERISTICHE DIMENSIONALI DELL’INTERVENTO ................................................... 42<br />

6.1 Il peso inse<strong>di</strong>ativo e le funzioni urbanistiche ....................................................................42<br />

6.2 Gli inse<strong>di</strong>amenti ......................................................................................................................46<br />

6.3 Descrizione degli inse<strong>di</strong>amenti per singoli lotti ................................................................48<br />

6.3.1 Lotto 1 ..................................................................................................................................48<br />

6.3.2 Lotto 3 ..................................................................................................................................51<br />

6.3.3 Lotto 4 ...................................................................................................................................52<br />

6.3.4 Lotto 5 ..................................................................................................................................53<br />

6.4 Criteri generali <strong>di</strong> progettazione: Taglio degli alloggi – <strong>di</strong>rezione della giacitura..55


6.4 Criteri generali <strong>di</strong> progettazione: Taglio degli alloggi – <strong>di</strong>rezione della giacitura..55<br />

6.5 Criteri qualitativi, spazi pubblici e luoghi centrali............................................................55<br />

6.6 Le funzioni pubbliche .......................................................................................................56<br />

Palazzetto dello sport ........................................................................................................... 56<br />

La città dello sport................................................................................................................ 57<br />

Sito archeologico delle Arene Can<strong>di</strong>de............................................................................ 57<br />

6.7 IL COMFORT ABITATIVO.........................................................................................................58<br />

6.8 SUPERAMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE....................................................................59<br />

6.8.1 I percorsi e gli spazi pubblici ............................................................................................59<br />

6.8.2 Il superamento delle barriere architettoniche negli e<strong>di</strong>fici ......................................62<br />

7.0 LA DOTAZIONE DI SERVIZI E BILANCIO DEGLI STANDARD ........................................... 63<br />

7.1 Le aree <strong>di</strong> interesse comune (IC) .......................................................................................63<br />

7.2 Le aree a verde attrezzato per il gioco e lo sport .........................................................64<br />

7.3 Il parco urbano......................................................................................................................64<br />

7.4 Parcheggi pubblici ...............................................................................................................65<br />

7.5 Parcheggi pertinenziali .........................................................................................................66<br />

7.6 standard urbanistici ...............................................................................................................66<br />

7.7 Viabilità.....................................................................................................................................68<br />

7.8 I percorsi ciclabili ....................................................................................................................68<br />

7.9 Il parco e la spiaggia ............................................................................................................69<br />

8.0 SOTTOSERVIZI ED INFRASTRUTTURE A RETE...................................................................... 70<br />

9.0 RISPARMIO ENERGETICO ............................................................................................... 77<br />

10.0 COSTI PRESUMIBILI PER L’ATTUAZIONE DELL’INTERVENTO ............................................ 80<br />

Allegato 1 .............................................................................................................................. 84<br />

Planimetria catastale e visure (aggiornate all’aprile 2008) ............................................. 85<br />

Pagina 87 <strong>di</strong> 87

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