Dodici mesi insieme nel mondo del sociale - Fenalc
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Poste Italiane SpA<br />
TEMPO LIBERO<br />
Spedizione in Abb. Postale - 70% - DCB Roma<br />
tl<br />
www.fenalc.it<br />
Anno XXXI - N. 255 PERIODICO SOCIO CULTURALE DELLA FENALC Ottobre 2010<br />
53 suicidi dall’inizio <strong>del</strong>l’anno<br />
Il carcere, istituzione<br />
totale o luogo<br />
di recupero?<br />
CHIUSO CON SUCCESSO IL PROGETTO “COMUNICARE LA COMUNICAZIONE<br />
<strong>Dodici</strong> <strong>mesi</strong> <strong>insieme</strong> <strong>nel</strong> <strong>mondo</strong> <strong>del</strong> <strong>sociale</strong><br />
Un anno di attività tutto rivolto all’informazione <strong>sociale</strong>: il mensile Tempo Libero dedicato<br />
alle problematiche <strong>del</strong> Terzo Settore, le news <strong>del</strong> portale <strong>Fenalc</strong> quotidianamente presenti<br />
sul <strong>mondo</strong> <strong>del</strong> <strong>sociale</strong>. E poi il corso per comunicatori sociali e la <strong>Fenalc</strong>Tv.<br />
Un’esperienza che non deve fermarsi ora.<br />
Tutto è nato da un mio saggio<br />
<strong>del</strong> 2001 intitolato<br />
“Comunicare la comunicazione”.<br />
Un saggio, edito dalla<br />
Fondazione “Osservatorio sul<br />
lavoro minorile” e presentato in<br />
un convegno europeo, che faceva<br />
il punto, a partire dai dettati<br />
costituzionali ed in primis dal<br />
diritto <strong>del</strong> cittadino ad essere<br />
informato e <strong>nel</strong> modo più corretto<br />
possibile, sullo stato <strong>del</strong>la<br />
comunicazione <strong>sociale</strong> in Italia.<br />
Un saggio che, oltre a rilevare<br />
le carenze <strong>nel</strong> sistema comunicazione,<br />
forniva elementi per<br />
riequilibrare il rapporto fonte<br />
informativa ed utente finale. Un<br />
rapporto che deve avere sempre<br />
e comunque un grande rispetto<br />
per il cittadino fruitore di comunicazione.<br />
Soprattutto di quella<br />
istituzionale. Che è anche quella<br />
di servizio: dall’informativa per<br />
la compilazione di un documento<br />
alle etichette di un prodotto<br />
commerciale, dal bugiardino che<br />
correda un prodotto farmaceutico<br />
alla pubblicità <strong>sociale</strong>. Messaggi<br />
chiari ed onesti.<br />
Le proposte di questo mio saggio<br />
sono state le linee portanti <strong>del</strong><br />
progetto <strong>Fenalc</strong> “Comunicare la<br />
comunicazione” che con questo<br />
numero di Tempo Libero, dopo<br />
dodici <strong>mesi</strong> di attività, chiude<br />
i battenti. Abbiamo vissuto in<br />
casa <strong>Fenalc</strong> una gran bella esperienza<br />
che ha fatto diventare il<br />
sito <strong>del</strong>la Federazione una vera e<br />
propria agenzia di stampa dedicata<br />
al <strong>mondo</strong> <strong>del</strong> <strong>sociale</strong> con un<br />
notiziario quotidiano e la nostra<br />
testata, da bollettino associativo,<br />
a giornale dedicato al Terzo<br />
Settore. Per non dire <strong>del</strong>la informatizzazione<br />
degli strumenti<br />
operativi al servizio degli associati<br />
e <strong>del</strong>la <strong>Fenalc</strong> Tv che con un<br />
appuntamento al mese ha reso<br />
questo progetto un’occasione<br />
Con questo<br />
numero di<br />
Tempo Libero<br />
archiviamo la<br />
felice esperienza<br />
<strong>del</strong> progetto<br />
ministeriale “Comunicare<br />
la Comunicazione” che tanto<br />
positivo accoglimento ha ricevuto<br />
presso tutti i nostri associati.<br />
Avrete modo di leggere qui<br />
sopra l’articolo <strong>del</strong> nostro direttore<br />
Pino Pelloni che tratta, in<br />
forma di bilancio, proprio degli<br />
esiti <strong>del</strong> progetto stesso.<br />
Per quanti ci hanno seguito, attraverso<br />
queste pagine ma anche<br />
attraverso la comunicazione<br />
fornitavi con il notiziario <strong>del</strong><br />
nostro sito, per tutto l’anno l’informazione<br />
più presente è sta-<br />
Nono rapporto sulle povertà<br />
In aumento i poveri<br />
che chiedono aiuto<br />
alla Caritas<br />
di Pino Pelloni<br />
Premio Fiuggi Storia 2010<br />
Vincono<br />
Anna Foa<br />
e Carlo Annese<br />
pagina 3 ➟ pagina 4 ➟ pagina 6/7 ➟<br />
di formazione e di crescita. I<br />
lettori-soci di Tempo Libero hanno<br />
avuto modo di compiere una<br />
sorta di “alfabetizzazione” in un<br />
<strong>mondo</strong> molto articolato come<br />
è quello <strong>del</strong> <strong>sociale</strong> <strong>nel</strong> nostro<br />
Paese. E questo grazie anche al<br />
corso di formazione dedicato ai<br />
comunicatori sociali, tenutasi in<br />
due stage a Latina e a Roma, che<br />
ha dato la possibilità a molti giovani<br />
e non di entrare <strong>nel</strong> <strong>mondo</strong><br />
<strong>del</strong>la comunicazione, nei meccanismi<br />
redazionali, <strong>nel</strong>la confezio-<br />
ne di una notizia e <strong>nel</strong>la sua diffusione.<br />
Continuiamo a ripeterci<br />
che siamo <strong>nel</strong>l’era <strong>del</strong>la comunicazione.<br />
Ma è curioso constatare<br />
come le organizzazioni di<br />
ogni genere, pubbliche e private,<br />
facciano un’enorme fatica a<br />
ta quella, proprio per prestare<br />
fede ai dettami <strong>del</strong> progetto,<br />
dedicata al <strong>mondo</strong> <strong>del</strong> <strong>sociale</strong> e<br />
a seguire a quello <strong>del</strong>la cultura.<br />
Sempre mantenendo fede alla<br />
“missione” <strong>del</strong>la <strong>Fenalc</strong> detta<br />
informazione continuerà ad essere<br />
presente <strong>nel</strong>la foliazione<br />
<strong>del</strong> giornale ma è giunto anche<br />
il tempo di dare più visibilità al<br />
settore sportivo <strong>del</strong>la nostra Federazione.<br />
Moltissimi sono i circoli <strong>Fenalc</strong><br />
che hanno la vocazione alle pratiche<br />
sportive.<br />
Dal ciclismo, al volley, dal calcio<br />
alla scherma, agli sport acquatici<br />
e via elencando. E sino ad ora<br />
le nostre maglie hanno gareggiato<br />
solo in tornei targati Asi,<br />
Acli ecc., ma abbiamo deciso, in<br />
capire che comunicare non è un<br />
momento o un settore <strong>del</strong>la loro<br />
attività, separato dal resto, <strong>del</strong>egato<br />
a funzioni specifiche più o<br />
meno isolate, secondarie rispetto<br />
al cuore <strong>del</strong>l’impresa e alle sue<br />
decisioni strategiche. Non si tratta<br />
solo <strong>del</strong> perpetuarsi di strane<br />
abitudini, come quella di affidare<br />
la gestione di un sito web,<br />
o in generale la comunicazione<br />
online, a presunti “specialisti”<br />
che hanno (o credono di avere)<br />
una competenza principalmente<br />
tecnica. Sembra di ritornare ai<br />
tempi remoti in cui i tipografi si<br />
atteggiavano a esperti in comunicazione,<br />
proponendo ai loro<br />
clienti di gestire i contenuti <strong>del</strong>le<br />
cose che dovevano stampare (un<br />
atteggiamento che oggi è meno<br />
accordo con moltissimi nostri dirigenti<br />
territoriali, di non stare<br />
più a guardare e ad aspettare<br />
riconoscimenti federali ma di<br />
operare sul territorio nazionale<br />
con una sempre più massiccia<br />
presenza di squadre <strong>Fenalc</strong> impegnate<br />
in quasi tutte le discipline<br />
sportive.<br />
A questo proposito, già da questo<br />
numero, l’informazione<br />
sportiva ha trovato il suo dignitoso<br />
spazio. Per questo invito<br />
tutti i circoli sportivi che operano<br />
sotto la nostra bandiera ad<br />
inviarci notizie riguardanti la<br />
loro attività.<br />
Per venire al sommario di questo<br />
numero di ottobre vi segnalo<br />
un interessante articolo <strong>del</strong>la<br />
dottoressa Nadia Loreti dedica-<br />
frequente, ma non è <strong>del</strong> tutto<br />
scomparso).<br />
Non si tratta solo <strong>del</strong> fatto che<br />
chi ha uno strumento da vendere<br />
(che sia un mezzo pubblicitario,<br />
una risorsa promozionale, un sistema<br />
telefonico, una rete elettronica,<br />
un software o qualsiasi<br />
altro prodotto o servizio) si dà<br />
un gran daffare a offrire “valore<br />
aggiunto” sotto forma di consulenze<br />
che non è in grado di gestire<br />
– e sulla cui obiettività e utilità<br />
è ragionevole avere molti dubbi.<br />
La radice <strong>del</strong> problema sta all’interno<br />
<strong>del</strong>le organizzazioni. È diffusa<br />
la percezione (non sempre<br />
consapevole) che si possa dire<br />
una cosa e farne un’altra, promettere<br />
ciò che non si mantiene,<br />
presentarsi come qualcosa di diverso<br />
da ciò che si è o che si può<br />
realisticamente diventare. Tutto<br />
questo abbiamo cercato di far<br />
comprendere ai soci <strong>del</strong>la <strong>Fenalc</strong><br />
e soprattutto che i princìpi fondamentali<br />
<strong>del</strong>la comunicazione<br />
sono due. Uno è che non è mai<br />
a senso unico. Saper ascoltare è<br />
più importante che saper parlare.<br />
L’altro è che tutto ciò che si<br />
fa è, in un modo o <strong>nel</strong>l’altro, comunicazione.<br />
Essere è più importante<br />
che apparire. Un’intrinseca<br />
coerenza di identità, metodo e<br />
comportamento è la base indispensabile.<br />
Quando quella base<br />
c’è (ed è continuamente coltivata<br />
e arricchita) una comunicazione<br />
efficace diventa un moltiplicatore<br />
di grande utilità. Non è affatto<br />
necessario, come credono<br />
i pressapochisti <strong>del</strong>la comunicazione,<br />
inventare continuamente<br />
qualcosa di nuovo per “attirare<br />
l’attenzione” con una varietà di<br />
trucchi ed effetti che poco o nulla<br />
hanno a che fare con l’identità<br />
di un’impresa. Sono infinitamente<br />
più importanti (ed efficaci) la<br />
coerenza e la continuità.<br />
Per la <strong>Fenalc</strong> è arrivato il tempo <strong>del</strong>lo sport di Alberto Spelda<br />
to alla situazione carceraria italiana,<br />
il nono rapporto Caritas<br />
sulle povertà, l’utilità <strong>del</strong>l’agricoltura<br />
urbana, il resoconto<br />
<strong>del</strong>la prima edizione <strong>del</strong> Premio<br />
Fiuggi Storia che ha visto i<br />
nostri circoli di lettura in prima<br />
fila per l’assegnazione dei premi<br />
finali. E poi ancora l’abituale<br />
rubrica di psicologia, l’intervento<br />
di Giorgio Vittadini (Sole 24<br />
Ore) sulla sussidiarietà, il convegno<br />
internazionale di Firenze<br />
sugli interventi per l’infanzia e<br />
la famiglia. In chiusura le nostre<br />
attività: Pesaro-Urbino, la festa<br />
<strong>del</strong>la birra di Aosta, il teatro di<br />
Montorio Romano e l’edizione<br />
2010 di Luci <strong>nel</strong> blu.
2<br />
S <strong>Fenalc</strong> port<br />
TEMPO LIBERO<br />
UNA FESTA TUTTA GIALLOROSSA DEDICATA ALLO SPORT E AL SANO DIVERTIMENTO<br />
A.S. Roma: ecco il “Go Cycling day 2”<br />
Avevamo promesso una domenica<br />
di festa, dedicata a<br />
tutti: grandi e piccini, sportivi<br />
e non, soci e amici <strong>del</strong>la A.S.<br />
Roma Ciclismo o semplici curiosi<br />
… Ebbene, abbiamo mantenuto<br />
il nostro impegno e il 19/09 scorso<br />
Piazza San Giovanni Bosco a Roma<br />
si è colorata di giallo e di rosso per<br />
regalare ai presenti una giornata<br />
di sano divertimento! Fin dalle<br />
prime ore <strong>del</strong> sabato mattina la<br />
piazza è stata teatro degli incredibili<br />
sforzi <strong>del</strong>la macchina organizzativa<br />
giallorossa che, coordinata<br />
dal Presidente Lorenzo Baldesi in<br />
persona e da Cristiano Di Biagio e<br />
Franco Lugli <strong>del</strong>la Romolo & Remo<br />
Srl, Main Sponsor <strong>del</strong>l’Associazione,<br />
ha lavorato incessantemente<br />
per far sì che tutto fosse pronto<br />
per l’indomani, con l’arrivo dei primi<br />
ospiti e per l’inizio <strong>del</strong>la tanto<br />
attesa gara a Cronometro, in programma<br />
per le ore 8:00. Moltissimi<br />
gli atleti giallorossi al nastro di partenza,<br />
che emozionati e contenti<br />
si sono sfidati lungo un percorso<br />
cittadino di 1900 metri opportunamente<br />
inibito al traffico, disegnato<br />
tra Piazza San Giovanni Bosco e<br />
Piazza dei Consoli. Grazie al pregevole<br />
apporto di Daniele De Petris,<br />
Presidente <strong>del</strong>la Roma Sport Eventi<br />
che ha curato nei minimi dettagli<br />
la complessa organizzazione<br />
<strong>del</strong>la gara (svoltasi sotto l’egidia<br />
<strong>del</strong>la FCI e <strong>nel</strong> rispetto <strong>del</strong> Regolamento<br />
federale) , le partenze si<br />
sono susseguite senza intoppi <strong>nel</strong><br />
corso <strong>del</strong>l’intera mattinata: primi<br />
a partire i Cicloamatori di Capitan<br />
Diaferia, impegnati in un confronto<br />
individuale che, al termine dei<br />
5 giri in programma per ciascuno<br />
ha visto trionfare l’atleta Gianni<br />
Adamo. A seguire, i Cicloturisti<br />
che capitanati da Ennio Cherubini<br />
si sono esibiti in una Cronometro<br />
a Squadre; per loro tre giri in<br />
programma <strong>del</strong>lo stesso percorso.<br />
Ad avere la meglio è stata la formazione<br />
composta dal trio Cherubini<br />
- Migno – Savioli ma, a detta<br />
di tutti … quando si corre con la<br />
maglia <strong>del</strong>la A.S. Roma Ciclismo la<br />
vittoria è <strong>del</strong> gruppo. Quest’anno<br />
l’organizzazione ha previsto una<br />
terza sfida, anch’essa individuale<br />
come quella degli amatori ma<br />
lunga un solo giro di percorso, che<br />
ha visto protagonisti per la prima<br />
volta in occasione <strong>del</strong> Go Cycling<br />
Day i Cuccioli <strong>del</strong>la Scuola di Ciclismo<br />
giallorossa! Miglior tempo di<br />
Alessandro Bartoli e Giorgia Proia,<br />
rispettivamente per le categorie<br />
maschile e femminile. Medaglia<br />
al merito e all’impegno per tutti<br />
i giovanissimi atleti giallorossi che<br />
portano a casa, con grande orgoglio,<br />
l’attestato di partecipazione<br />
alla Scuola di Ciclismo capitolina<br />
2009/2010. Parallelamente, e per<br />
tutta la giornata, Piazza San Gio-<br />
IV MEMORIAL CONTE LUIGI GALAMINI<br />
Duecento ciclisti al via<br />
Domenica 19 Settembre a<br />
Doga<strong>nel</strong>la di Ninfa (LT) si<br />
è svolto il “4° Memorial<br />
Conte Luigi Galamini di Recanati”<br />
corsa ciclistica valevole<br />
come prova unica di Campionato<br />
Italiano cicloamatori US Acli.<br />
Organizzato magistralmente dal<br />
gruppo sportivo ASD <strong>Fenalc</strong>, la<br />
suddetta manifestazione ha interessato<br />
i Comuni di Sermoneta,<br />
Cisterna di Latina e Norma,<br />
ancora una volta l’importanza e<br />
lo spessore di questo Memorial<br />
ha visto ai nastri di partenza circa<br />
200 atleti, provenienti da tutte<br />
le Regioni. Con una giornata<br />
graziata dal bel tempo e su un<br />
percorso disegnato con grande perizia dalla società <strong>Fenalc</strong>, si sono dati battaglia i<br />
migliori atleti suddivisi in tre categorie di età. Alla sommità <strong>del</strong>la salita tra due ali di<br />
folla gli atleti sprintavano per aggiudicarsi il trofeo a punteggio, donato dallo sponsor<br />
Roberto Massici in ricordo <strong>del</strong> compianto e sportivissimo papà Lino scomparso<br />
tragicamente. Numerosa in gara la partecipazione femminile, divise per fasce di età<br />
queste giovani atlete si sono cimentate con altrettanta bravura, ben figurando nei<br />
confronti dei vigorosi atleti maschili. Alla ricchissima premiazione hanno partecipato<br />
l’Onorevole Giovanni Di Giorgi, ed i Sindaci dei Comuni attraversati dalla manifestazione,<br />
un momento particolare si è avuto quando il Presidente Nazionale <strong>del</strong>la <strong>Fenalc</strong><br />
Alberto Spelda con enorme emozione donava una maglia ricordo al signor Leopoldo,<br />
che è l’animatore e lo sponsor principale <strong>del</strong>la manifestazione. Puntualmente<br />
Leopoldo <strong>insieme</strong> al Presidente <strong>del</strong> sodalizio sportivo ASD FENALC il pluricampione<br />
Italiano Lorenzo Quattrini, si prodiga ogni anno per ricordare con immenso affetto<br />
la memoria <strong>del</strong> compianto e grande benefattore “Conte Luigi Galamini di Recanati”.<br />
Al termine <strong>del</strong>la manifestazione il Presidente Quattrini, ha voluto ringraziare l’Associazione<br />
Nazionale Carabinieri Sezione di Sermoneta, donando al Presidente C.re<br />
Maurizio Negrini, coadiuvato dal Generale di Brigata Ferdinando La Spada, una targa<br />
ricordo per l’encomiabile lavoro di messa in sicurezza su tutto il percorso di gara.<br />
vanni Bosco è stata il cuore <strong>del</strong>la<br />
Manifestazione che si è svolta in<br />
diverse Aree di Interesse che con il<br />
trascorrere <strong>del</strong>le ore si sono popolate<br />
di gente: mamme e papà con<br />
i loro bambini hanno potuto contare<br />
su un a divertentissima Baby<br />
Bike Area completa di gonfiabili<br />
giocattolo (gentilmente forniti dal<br />
CSI di Roma), truccatrici, animatori<br />
e tanto, tanto zucchero filato<br />
oltre, naturalmente a una pista<br />
ciclabile con tanto di circuiti studiati<br />
per diversi livelli di abilità, da<br />
percorrere con le biciclette messe<br />
a disposizione dalla A.S. Roma Ciclismo.<br />
Il tutto, sotto l’occhio vigile<br />
<strong>del</strong> Direttore Sportivo e istruttore<br />
<strong>del</strong>la scuola giallorossa Floridana<br />
Passarelli. Numerosi passanti, incuriositi<br />
dalla folla, dalle migliaia<br />
di palloncini e dagli stand coloratissimi<br />
allestiti sul posto, si sono<br />
lasciati coinvolgere dal nostro entusiasmo<br />
e, assieme agli altri visitatori,<br />
hanno assistito <strong>nel</strong>l’Area<br />
Show alle inimitabili esibizioni di<br />
Vittorio Brumotti <strong>del</strong> ben noto<br />
100% Brumotti Show, dei Campioni<br />
<strong>del</strong> Mondo di Frisbee Freestyle,<br />
oltre allo spettacolo allestito dalla<br />
Flair Bartender’s School e alle dimostrazioni<br />
di Body Fight offerte<br />
dal Campione Massimo Liberati.<br />
Tra la folla, a condividere l’allegria<br />
di questa bella domenica di festa,<br />
abbiamo incontrato alcuni illustri<br />
esponenti <strong>del</strong> Ciclismo capitolino<br />
e non solo come Antonio Pirone,<br />
Presidente FCI Provinciale e, per<br />
il Comitato Regionale Lazio FCI, il<br />
Presidente Onorario Bruno Vallorani,<br />
il Presidente Angelo Caliciotti<br />
e il suo Vice Mauro Tanfi. Molto<br />
apprezzato anche l’intervento di<br />
personalità di rilievo quali l’Assessore<br />
allo Sport <strong>del</strong> Municipio X,<br />
Dott. Massimo Perifano e il Presidente<br />
<strong>del</strong> Consiglio <strong>del</strong> Municipio<br />
X, Dott. Rocco Stelitano; oltremodo<br />
gradite la visite <strong>del</strong> Dott. Ferrarese<br />
per il CONI Roma e di una stimata<br />
rappresentanza <strong>del</strong> Comitato<br />
Paraolimpico Italiano. Procedendo<br />
all’interno <strong>del</strong>la Piazza, ecco la vasta<br />
Area Expo, dove alcuni dei più<br />
rinomati negozi di Sport e Ciclismo<br />
di Roma e dintorni, come Cicli Liberati,<br />
Capobianchi, Cicli Coppola,<br />
Leda Sport ed Extreme Bike di Manolo<br />
Cardinali hanno fatto bella<br />
mostra dei loro prodotti di punta.<br />
C’erano anche una esposizione di<br />
motociclette proposta dal Club<br />
amatoriale “Mistostretto” e dalla<br />
DV Moto. Numerose altre aziende<br />
(maglio descritte <strong>nel</strong> sito ufficiale<br />
<strong>del</strong>l’evento www.gocyclingday.it),<br />
hanno esposto, offerto e venduto<br />
i loro prodotti. Molto frequentato<br />
lo stand di Fisiokinesiterapia e Medicina<br />
<strong>del</strong>lo Sport <strong>del</strong>la F.K.T. Villa<br />
Sabrina equipaggiato per massaggi<br />
gratuiti sul posto e quello <strong>del</strong>la<br />
Farmaenergy, l’Azienda di distribuzione<br />
di integratori alimentari.<br />
Una vasta affluenza di pubblico<br />
anche presso il grande gazebo<br />
allestito dal CSI di Roma, che si<br />
ringrazia non solo per la ricca fornitura<br />
di materiali ma anche e soprattutto<br />
per il sostegno umano.<br />
Affascinante la mostra di biciclette<br />
d’epoca allestita da Testi Cicli,<br />
giunto da Perugia per l’occasione.<br />
Per i più golosi, non poteva mancare<br />
una <strong>del</strong>iziosa degustazione<br />
di olii e prodotti naturali offerta<br />
dall’Azienda Frantoio <strong>del</strong> Veio! A<br />
concludere la piacevole mattinata,<br />
uno squisito Pasta Party seguito<br />
dall’attesissima premiazione <strong>del</strong>la<br />
gara a Cronometro. Una giornata<br />
diversa, per molti aspetti speciale,<br />
certamente unica <strong>nel</strong> suo genere,<br />
fortemente voluta dalla Dirigenza<br />
<strong>del</strong>la A.S. Roma Ciclismo e dal suo<br />
Presidente, Lorenzo Baldesi “… per<br />
mettere a disposizione di tanti la<br />
nostra ambizione di club completo,<br />
polivalente e polifunzionale.<br />
Una giornata per far capire a tutti<br />
quanto importante sia il nostro<br />
messaggio, volto alla tutela <strong>del</strong>lo<br />
sport inteso <strong>nel</strong> suo significato più<br />
puro e alla sensibilizzazione verso<br />
tutto ciò che ruota intorno a esso».<br />
Una giornata di Festa per la quale<br />
si ringraziano in special modo la<br />
Camera di Commercio di Roma, il<br />
Consiglio Regionale <strong>del</strong> Lazio e il<br />
Municipio X, che con i loro sforzi<br />
hanno contribuito a rendere possibile<br />
tutto questo. Grande merito<br />
anche alla Romolo & Remo, Main<br />
Sponsor <strong>del</strong>la Associazione e responsabile<br />
<strong>del</strong>la organizzazione<br />
logistica <strong>del</strong>l’evento, alla Banca<br />
<strong>del</strong> Fucino, alla Edilgrazia e alla<br />
Plurimax, per la quale si ringrazia<br />
il Dott. Buonomo: senza il loro<br />
prezioso apporto nulla di quanto<br />
sopra avrebbe potuto essere<br />
realizzato. Questo è stato il “Go<br />
Cycling Day 2”, l’evento di fine<br />
stagione ciclistica <strong>del</strong>la A.S. Roma<br />
Ciclismo, dedicato allo sport e ai<br />
suoi valori più nobili e a tutti coloro<br />
che hanno voluto condividere<br />
una domenica “alla nostra maniera”,<br />
all’insegna <strong>del</strong> più sano divertimento.<br />
A MONTELIBRETT<br />
E’ nata Volley Insieme<br />
Semaforo verde, quindi, per la Consociazione <strong>del</strong>la Pallavolo Sabina-Romana.<br />
Un poker d’assi di sicuro affidamento che lascia ben sperare per l’avvenire <strong>del</strong>la<br />
pallavolo <strong>nel</strong> bacino <strong>del</strong>la Sabina-romana. Partito timidamente tre anni fa con<br />
una serie di Tornei di Minivolley, il progetto è andato via via crescendo fino a farsi<br />
realtà. “Volley Insieme” è il nome <strong>del</strong>la consociazione; “Insieme per crescere” è, invece,<br />
il motto e la promozione <strong>del</strong>la Pallavolo, l’obiettivo primario dei fondatori. Un<br />
pool di esperti <strong>del</strong> settore, vecchie conoscenza <strong>del</strong>la pallavolo giocata che, stanche<br />
<strong>del</strong> tran tran, ha finalmente deciso di uscire allo scoperto per…. Volare alto. Dare un<br />
taglio, cioè, al fai da te a vantaggio <strong>del</strong> più concreto e propositivo: “Uniti si può !”.<br />
Una cosa è certa, se andando da sole le quattro società hanno insegnato ed avviato<br />
tantissimi ragazzi/e al gioco <strong>del</strong>la Pallavolo riscuotendo soddisfacente consenso e<br />
mietuto successi di un certo spessore in campo provinciale e regionale ( sul carnet<br />
anche un titolo Italiano Under 13/f ed altri amatoriali ), per il nuovo indotto sportivo<br />
è facile prevedere un futuro entusiasmante e vivace. Ebbene si. Se il buon giorno si<br />
vede dal mattino e stante che, finite le vacanze, <strong>nel</strong>le palestre di Montelibretti, Palombara<br />
e Moricone, abbiamo già intravisto un gran movimento, tanti sorrisi e confidenziali<br />
pacche sulle spalle, il pronostico è senz’altro dei più facili. E tra grappoli<br />
di dirigenti, tanti allenatori e tecnici, diversi genitori ed un entusiasmante trionfo<br />
di belle presenze impegnate con la preparazione precampionato, abbiamo sentito,<br />
misurato e gustato il clima giusto. Se le cose proseguiranno <strong>nel</strong> senso auspicato e<br />
pianificato a tavolino, siamo certi che le più ghiotte soddisfazioni verranno proprio<br />
dai campi di gara. E saranno in tanti, gli appassionati <strong>del</strong> Volley <strong>del</strong>l’ intero bacino <strong>del</strong><br />
Nordest quello, cioè, che da Montelibretti va a Moricone e passando per Palombara<br />
arriva fino a Guidonia, vorranno avvicinarsi alla nuova realtà sportiva. Senza trascurare<br />
gli alti centri come Marcellina, Castel Madama e Montorio che già hanno chiesto<br />
di far parte <strong>del</strong>la Consociazione sportiva allargata. Ma veniamo a noi. La forza <strong>del</strong>la<br />
neo nata società, che vanta giocatrici esperte, è <strong>nel</strong> vivaio che costituisce l’ossatura e<br />
l’avvenire <strong>del</strong>lo stesso sodalizio. In cantiere, come detto, un progetto da grande società.<br />
Nel mirino, l’avviamento <strong>del</strong> minivolley supportato dal progetto “Pallavolando<br />
a scuola” con avvio di concentramenti a Montelibretti, Palombara, Moricone, Santa<br />
Lucia e Guidonia. Allora ? L’augurio è che ogni genitore trovi in Volley Insieme<br />
ciò che desidera per i propri baby e negli allenatori e nei Tutor, dei validi educatori.<br />
Tecnici preparati ed in grado di supportarli <strong>nel</strong>la crescita dei ragazzi; manager capaci<br />
di anteporre al risultato l’etica sportiva ed il fair-play. Buoni supporter, insomma,<br />
il cui obiettivo centrale miri alla maturazione “umana” ed il cui approdo contempli<br />
di: “ ripartire dai ragazzi per costruire lo sport e, specialmente, una vita migliore.
TEMPO LIBERO<br />
Il carcere, istituzione totale o luogo di recupero?<br />
L’8 ottobre 2010, un cittadino colombiano detenuto <strong>nel</strong> carcere Cavadonna di Siracusa si è tolto la vita,<br />
impiccandosi con un lenzuolo alle sbarre. Siamo a 53 suicidi dall’inizio <strong>del</strong>l’anno<br />
e <strong>nel</strong> carcere di Siracusa 4 detenuti si sono suicidati negli ultimi due <strong>mesi</strong>.<br />
L<br />
e istituzioni totali, per la loro<br />
connotazione autoritaria,<br />
contengono in sé il germe<br />
<strong>del</strong>la sopraffazione e <strong>del</strong>la violenza,<br />
questo perché il potere non è<br />
equamente distribuito fra operatori,<br />
utenti ed istituzione stessa. Il<br />
carcere, autoritario ed impersonale,<br />
stabilisce tempi e spazi, scandisce<br />
i ritmi e l’individuo rischia la<br />
depersonalizzazione progressiva.<br />
Con questo carico di angoscia i detenuti<br />
ricorrono facilmente ad atti<br />
di autolesionismo. Il suicidio diventa<br />
l’estrema comunicazione <strong>del</strong> disagio,<br />
di una richiesta d’aiuto, un<br />
tentativo di attirare l’attenzione<br />
su di sé. Disagio psicologico, rabbia<br />
repressa, richieste non esaudite.<br />
Ansia diffusa, scontentezza, pessimismo,<br />
chiusura, perdita d’interessi,<br />
insonnia, caduta <strong>del</strong>l’autostima,<br />
capo basso, respiro corto, riduzione<br />
<strong>del</strong>lo spazio di movimento: questi i<br />
segnali. La tempestiva rilevazione<br />
e il controllo <strong>del</strong>la sintomatologia<br />
depressiva <strong>del</strong>l’individuo che entra<br />
in carcere comporta un’adeguata<br />
comprensione dei fattori che possono<br />
incrementare l’entità <strong>del</strong> rischio<br />
suicidario. In questo senso,<br />
importante è stata l’introduzione<br />
<strong>del</strong> Servizio Nuovi Giunti. Il servizio<br />
consiste in un presidio psicologico<br />
affidato ad esperti con il compito<br />
di verificare e valutare tramite un<br />
colloquio con i detenuti appena<br />
arrestati , sia i possibili rischi di suicidio<br />
che quelli di subire violenza<br />
fisica e/o sessuale dagli altri detenuti.<br />
L’esito <strong>del</strong> colloquio viene sintetizzato<br />
in una scheda che viene<br />
consegnata al sottufficiale di servizio<br />
per i provvedimenti <strong>del</strong> caso:<br />
dislocazione in specifici reparti,<br />
terapia, eventuale stanza singola,<br />
grande sorveglianza per i detenuti<br />
considerati a rischio ecc. Da sottolineare<br />
che il detenuto non sempre<br />
è un soggetto clinico, bensì potrebbe<br />
presentare difficoltà riconducibili<br />
all’evento <strong>del</strong>la carcerazione,<br />
un evento dalle forti connotazioni<br />
drammatiche con effetti disgreganti<br />
sulla personalità. Quindi ad essere<br />
accolto non è il detenuto, ma la<br />
persona per la quale, se si potesse<br />
attenuare l’effetto spersonalizzante<br />
<strong>del</strong> carcere, si potrebbero attivare<br />
efficaci interventi per la rieducazione<br />
e la risocializzazione. Negli<br />
ultimi trent’anni sono stati fatti dei<br />
salti di qualità in senso normativo<br />
per trasformare il carcere da luogo<br />
di coazione e condanna a luogo di<br />
recupero:<br />
Nell’ambito <strong>del</strong> diritto penitenziario,<br />
la legge n. 354/75 rappresentò<br />
una grande innovazione, evidenziando<br />
le necessità di risocializzare<br />
il detenuto tramite un trattamento<br />
individualizzato, approfittando<br />
<strong>del</strong>la carcerazione come periodo<br />
di recupero e non solo come luogo<br />
per espiare la colpa. In questa legge<br />
si <strong>del</strong>inea l’intervento di personale<br />
specializzato all’osservazione e al<br />
trattamento dei detenuti, come psicologi,<br />
criminologi, psichiatri, educatori,<br />
assistenti sociali, per sostenere<br />
la personalità <strong>del</strong> detenuto e<br />
coadiuvare l’intervento educativo,<br />
eventualmente esprimere pareri su<br />
misure alternative alla detenzione.<br />
Gli elementi principali <strong>del</strong> trattamento<br />
sono: istruzione, religione,<br />
lavoro, attività culturali ricreative<br />
e sportive, contatti con il <strong>mondo</strong><br />
esterno e con la famiglia. L’aspetto<br />
più innovativo <strong>del</strong>la legge è la possibilità<br />
di usufruire di istituti quali<br />
la semilibertà, la liberazione anti-<br />
cipata, l’affidamento in prova ai<br />
servizi sociali e il lavoro esterno, le<br />
licenze e i permessi-premio. Oltre<br />
ad essere una legge molto innovativa,<br />
segna un passo in avanti <strong>nel</strong>la<br />
responsabilizzazione dei detenuti,<br />
i quali godono di benefici dando<br />
prova di partecipare attivamente<br />
all’opera di rieducazione. Nonostante<br />
i presupposti però la legge<br />
andava ad incidere su una realtà<br />
carceraria totalmente impreparata<br />
sia a livello di strutture che di<br />
mentalità, e il concetto di “recupero”,<br />
elemento fondamentale <strong>del</strong>la<br />
legge, non fu attuato facilmente<br />
per una serie di fattori: evasioni, rivolte,<br />
violenze, aumento eccessivo<br />
<strong>del</strong>la popolazione carceraria. Si resero<br />
necessarie ulteriori modifiche,<br />
furono introdotte nuove soluzioni<br />
<strong>nel</strong>l’applicazione <strong>del</strong>le misure alternative,<br />
fu introdotto il carcere<br />
di massima sicurezza.<br />
Nel decenni 1975-1986 sono stati<br />
proposti numerosi interventi normativi,<br />
tra i quali l’introduzione<br />
<strong>del</strong>l’istituto degli arresto domiciliari<br />
e la figura <strong>del</strong> Tribunale <strong>del</strong>la<br />
Libertà <strong>nel</strong> 1982. Nel 1986, la legge<br />
n.663, conosciuta come la legge<br />
Gozzini, pone l’attenzione sulla realtà<br />
extracarceraria, accentuando il<br />
ricorso al territorio e all’immediato<br />
reinserimento <strong>del</strong> detenuto. Si afferma<br />
quindi il diritto premiale che<br />
dà speranza al detenuto di modificare<br />
la propria sorte con atteggiamenti<br />
collaborativi. Un intervento<br />
legislativo quindi di vasta portata<br />
che va ad incidere sulle misure alternative<br />
alla detenzione, sulla flessibilizzazione<br />
<strong>del</strong>la pena, sul lavoro<br />
e sulle stesse modalità di esecuzione<br />
<strong>del</strong>la pena. Vedere l’art.47- bis<br />
sull’affidamento in prova nei casi<br />
particolari, l’art.47-ter con l’introduzione<br />
<strong>del</strong>la detenzione domiciliare,<br />
l’art.30-ter sui permessi premio,<br />
l’art.41-bis sulle situazioni di<br />
emergenza e il carcere di sicurezza.<br />
Sulla legge Gozzini si possono<br />
trarre importanti conclusioni: in<br />
primis intende ampliare la facoltà<br />
di avvalersi <strong>del</strong>l’applicazione <strong>del</strong>le<br />
misure alternative; cerca di diminuire<br />
il periodo di pena da scontare<br />
in carcere privilegiando un trattamento<br />
di libertà, <strong>nel</strong>la convinzione<br />
che il condannato reimmesso<br />
subito <strong>nel</strong>la realtà <strong>del</strong> suo habitat<br />
socio-culturale abbia maggiori possibilità<br />
di reintegrarsi. Seguendo<br />
questo orientamento, troviamo la<br />
recente Legge n. 165/98 (Simeone-<br />
Saraceni), conosciuta come legge<br />
“svuotacarceri”, che accentua l’utilizzo<br />
<strong>del</strong>le misure alternative alla<br />
detenzione carceraria. Ad esempio<br />
per i reati con un tetto massimo di<br />
tre anni di pena (quattro nei casi<br />
di tossicodipendenza), c’è la possibilità,<br />
se il soggetto non è ritenuto<br />
socialmente pericoloso, di beneficiare<br />
di misure alternative; lo stesso<br />
criterio è applicato anche a chi,<br />
già condannato, si trova in carcere<br />
o a chi deve scontare un residuo di<br />
pena (massimo tre anni), con la possibilità<br />
quindi di lasciare il carcere.<br />
Le donne incinte e madri con prole<br />
di età inferiore ai dieci anni con<br />
una pena da scontare di massimo<br />
quattro anni, possono chiedere la<br />
detenzione domiciliare; i padri (se<br />
l’altro coniuge è deceduto), i malati<br />
gravi, chi ha più di sessant’anni e<br />
meno di ventuno per validi motivi<br />
(studio,lavoro, famiglia) può ottenere<br />
la detenzione domiciliare se<br />
la pena da scontare è inferiore ai<br />
quattro anni; la possibilità di acce-<br />
di Nadia Loreti<br />
dere alla semilibertà per chi non ha<br />
ancora scontato metà <strong>del</strong>la pena<br />
nei casi previsti per l’affidamento in<br />
prova, sia successivamente all’inizio<br />
<strong>del</strong>l’esecuzione <strong>del</strong>la pena, qualora<br />
il soggetto dimostri di voler ottenere<br />
il reinserimento <strong>sociale</strong>, anche<br />
senza dover ricorrere al periodo di<br />
osservazione in carcere.<br />
Ma che significato ha il termine rieducare?<br />
Qui è necessario intendere<br />
l’attuazione di un processo pedagogico<br />
e curativo mirato a modificare<br />
in senso socialmente adeguato il<br />
comportamento <strong>del</strong> detenuto, tale<br />
da rendere favorevole la possibilità<br />
<strong>del</strong> suo reinserimento <strong>sociale</strong>, perché<br />
la difesa <strong>sociale</strong> ha più possibilità<br />
di essere realizzata attraverso il<br />
riadattamento <strong>del</strong> reo anziché con<br />
metodi punitivi, ed ecco quindi che<br />
la pena ha assunto valore di trattamento.<br />
Per poter concretizzare<br />
un efficace programma rieducativo<br />
è necessario conoscere il soggetto<br />
da trattare e ottenerne la collaborazione.<br />
L’osservazione scientifica<br />
<strong>del</strong>la personalità <strong>del</strong> detenuto è<br />
una condizione fondamentale per<br />
l’attuazione <strong>del</strong> trattamento individualizzato;<br />
essa è affidata ad<br />
un’èquipe di esperti che esaminano<br />
il soggetto secondo diverse prospettive:<br />
dall’esame <strong>del</strong>l’ambiente<br />
di provenienza (famiglia, amici,<br />
contesto <strong>sociale</strong>, influenze ambientali<br />
subite),ad un esame medico e<br />
psichiatrico per rilevare eventuali<br />
disturbi di natura fisica e mentale<br />
che possono aver avuto, o meno,<br />
un ruolo <strong>nel</strong>l’insorgenza <strong>del</strong>la condotta<br />
deviante. Lo scopo <strong>del</strong>l’osservazione<br />
comportamentale è quello<br />
di studiare gli atteggiamenti che<br />
il soggetto assume a contatto con<br />
la realtà penitenziaria. E veniamo<br />
al nodo <strong>del</strong>la questione, perché<br />
fin qui è tutto perfetto, tutto lineare.<br />
Allora perché,se si rieduca, se<br />
si attua un programma individualizzato<br />
mirato al reinserimento, la<br />
scelta <strong>del</strong> suicidio da parte dei detenuti?<br />
Perché le scene di violenza<br />
e le aggressioni nei confronti <strong>del</strong>la<br />
polizia penitenziaria? Dove sta la<br />
falla? Cosa è rimasto <strong>del</strong>le riforme<br />
penitenziarie? Il sistema carcerario<br />
è in crisi per lo scarso numero degli<br />
operatori impiegati, per il sovraffollamento,<br />
per la fatiscenza degli<br />
edifici, per i mancati finanziamenti<br />
,per la dominante presenza dei<br />
detenuti stranieri e dei tossicodipendenti<br />
e solo questo chiederebbe<br />
una riconversione <strong>del</strong>la cultura<br />
penitenziaria, ponendo problemi<br />
per le strutture di accoglienza, e<br />
interrogativi per la formazione degli<br />
operatori, che a volte appare<br />
inadeguata rispetto alle situazioni<br />
nuove che si presentano, e per la<br />
psicologia penitenziaria, troppo<br />
burocratizzata. Lo scopo <strong>del</strong>la detenzione<br />
è di restituire alla società<br />
un cittadino osservante <strong>del</strong>le<br />
leggi; l’osservazione sistematica a<br />
cui dovrebbe essere sottoposto un<br />
detenuto significa registrare accuratamente<br />
le caratteristiche e le<br />
trasformazioni, se ve ne sono, <strong>del</strong><br />
soggetto studiato; ogni crimine,<br />
ogni reato va ricondotto ad una<br />
situazione ambientale, psicologica<br />
e <strong>sociale</strong>, alla soggettività di chi lo<br />
commette, allora si può parlare di<br />
trattamento individualizzato. E poi<br />
lavorare sulla volontà reale che il<br />
detenuto ha di cambiare, dopo che<br />
le scelte di vita, dall’illegalità lo<br />
hanno portato al carcere. Ma che<br />
cosa ne è <strong>del</strong> lavoro, <strong>del</strong>la formazione<br />
scolastica e professionale,<br />
<strong>del</strong>le attività sportive e culturali?<br />
La legge n.193/2000, conosciuta<br />
come legge Smuraglia, è un provvedimento<br />
volto a favorire l’attività<br />
dei detenuti e include <strong>nel</strong>le categorie<br />
dei soggetti svantaggiati che<br />
possono beneficiare <strong>del</strong>le agevolazioni<br />
contributive rivolte alle cooperative<br />
sociali, anche i lavoratori<br />
in esecuzione penale. Una legge di<br />
difficile applicazione, ma in termini<br />
di lavoro, ci si aspetta che se non<br />
è possibile all’esterno, il detenuto<br />
svolga attività interna: <strong>nel</strong>l’Ordinamento<br />
Penitenziario vigente,<br />
il lavoro non è un diritto, ma una<br />
possibilità e quindi è retribuito. Il<br />
numero dei posti di lavoro all’interno<br />
è in costante diminuzione<br />
nonostante le presenze registrate,<br />
quindi i lavori sono disponibili a turnazione.<br />
Vi sono proposte rispetto<br />
alle tipologie di lavoro e ai corsi di<br />
formazione professionali, ma i problemi<br />
sono di natura pragmatica<br />
e le ristrettezze <strong>del</strong>le tipologie di<br />
occupazione accessibili all’interno<br />
<strong>del</strong> carcere non corrispondono alle<br />
richieste <strong>del</strong> mercato <strong>del</strong> lavoro<br />
attuale. Rispetto all’istruzione, oltre<br />
ai corsi propriamente scolastici,<br />
si prevede l’attivazione di corsi di<br />
formazione professionale. L’istruzione<br />
scolastica assume significato<br />
di risocializzazione quando va<br />
ad intervenire sulle condizioni di<br />
semianalfabetismo. L’istruzione è<br />
utile anche per i detenuti stranieri<br />
che spesso non conoscono la nostra<br />
lingua e pertanto hanno ridotte<br />
possibilità anche di conoscere la<br />
nostra legislazione. Ridurre i casi di<br />
analfabetismo è indispensabile in<br />
vista <strong>del</strong> rientro <strong>nel</strong>la società a fine<br />
pena. Ciò non dovrebbe limitare il<br />
raggiungimento di livelli di istruzione<br />
superiori, funzionali anche<br />
ad evitare il deterioramento <strong>del</strong>le<br />
capacità cognitive dei detenuti. Un<br />
problema è il reperimento dei libri<br />
di testo. È previsto dalle norme<br />
vigenti uno spazio-biblioteca, ma<br />
spesso i testi provengono da donazioni<br />
di chi si libera di vecchi libri e<br />
di vecchie enciclopedie.<br />
Tra le attività ricreative e culturali<br />
ci sono i corsi di pittura, di falegnameria<br />
e, più spesso, di teatro, che<br />
termina con la rappresentazione<br />
<strong>del</strong>lo spettacolo stesso. In genere i<br />
testi e le sceneggiature sono scritti<br />
dagli stessi detenuti, al fine di favorire<br />
l’espressione <strong>del</strong>le personalità<br />
e capacità di ognuno, ma sono<br />
però pezzi messi in scena <strong>nel</strong> teatro<br />
interno <strong>del</strong> carcere e difficilmente<br />
il pubblico comprende partecipanti<br />
esterni. Infine, le attività sportive e<br />
ricreative si limitano alle partite di<br />
calcio e alle veloci passeggiate che<br />
3<br />
ogni giorno vengono fatte all’aria,<br />
in un arco di tempo di circa un’ora<br />
in cui i detenuti lasciano le celle e<br />
raggiungono gli spazi comuni, per<br />
vedere la televisione, giocare a biliardino.<br />
Nel trattamento penitenziario vi<br />
sono ancora forti limitazioni riguardo<br />
le relazioni affettive e il<br />
mantenimento <strong>del</strong>le stesse, nonché<br />
<strong>nel</strong> trattamento <strong>del</strong>le dipendenze.<br />
Le nostre carceri stanno vivendo<br />
un forte cambiamento, la popolazione<br />
carceraria è in aumento ed è<br />
sempre più straniera, ed è pertanto<br />
portatrice di bisogni differenti.<br />
Stanno cambiando le fasce <strong>del</strong>la<br />
popolazione criminale, stanno<br />
cambiando le tipologie di reato e a<br />
questo dovrebbe arrivare la risposta<br />
in termini di cambiamenti <strong>nel</strong>le<br />
attività proposte dagli operatori<br />
<strong>del</strong> settore. Riguardo agli stranieri,<br />
va detto che in sede processuale<br />
le garanzie degli stranieri vengono<br />
poco tutelate, sia perché non<br />
hanno possibilità di nominare un<br />
difensore di fiducia, sia per la scarsa<br />
conoscenza <strong>del</strong> sistema giuridico<br />
italiano, sia perché i soggetti marginali<br />
godono di poca attenzione;<br />
inoltre, in fase esecutiva <strong>del</strong>la pena<br />
gli stranieri raramente possono<br />
godere <strong>del</strong>le misure alternative o<br />
accedere alle misure premiali, in<br />
quanto molti detenuti sono irregolari<br />
e clandestini, quindi impossibilitati<br />
a garantirsi un domicilio<br />
o un lavoro certificati. Finchè gli<br />
interventi seguiranno la linea di un<br />
ordinamento penitenziario ormai<br />
vetusto, non si raggiungeranno le<br />
finalità che il sistema normativo si<br />
prefigge. C’è bisogno di una radicale<br />
modifica, non solo legislativa ma<br />
anche ideologica, e non di provvedimenti,<br />
come l’indulto, che portano<br />
con sé solo conseguenze negative.<br />
Bisogna insistere sul percorso di<br />
preparazione all’uscita dal carcere,<br />
anche con formazioni professionali<br />
aderenti alla realtà <strong>del</strong> mercato <strong>del</strong><br />
lavoro e spendibili all’esterno. Se<br />
il percorso <strong>del</strong> cambiamento è difficile,<br />
più facile sarà riprendere il<br />
primitivo mo<strong>del</strong>lo di vita che a sua<br />
volta riaprirà le porte <strong>del</strong> carcere.<br />
Così com’è il carcere restituisce alla<br />
società persone peggiori di quelle<br />
che ha rinchiuso. Il carcere può essere<br />
una scuola di criminalità, per<br />
cui chi ne uscirà sarà sempre più<br />
violento e rabbioso, pronto a <strong>del</strong>inquere<br />
ancora, con maggiori contatti<br />
per altri illeciti. La realtà è che<br />
l’individuo ritorna <strong>nel</strong>la società con<br />
l’illusione di poter ricominciare, ma<br />
per la società lui non esiste. Quella<br />
società non è pronta ad accoglierlo<br />
ed è diversa da quella che ha<br />
lasciato prima. E la scarcerazione,<br />
che doveva rappresentare la fine di<br />
tutti i problemi, costituisce l’inizio<br />
di un nuovo dramma. E spesso l’inizio<br />
di un nuovo percorso criminale.<br />
È una questione purtroppo che resta<br />
aperta, eterna e circolare.<br />
Il detenuto ha diritto, prima di<br />
ogni cosa, alla salute psicologica,<br />
ed è questa la vera emergenza <strong>del</strong>la<br />
realtà carceraria. In un contesto<br />
punitivo e restrittivo come il carcere<br />
puntare sulla salute per rieducare e<br />
risocializzare un individuo significa<br />
utilizzare il tempo di reclusione per<br />
valorizzare la libertà progettuale e<br />
le scelte esistenziali, significa avere<br />
un’opportunità per avviare cambiamenticognitivo-comportamentali<br />
che potrebbero consentire una<br />
migliore qualità <strong>del</strong>la vita in vista<br />
<strong>del</strong> rilascio.
4<br />
Mondo UNGHERIA:<br />
Crescono le persone in difficoltà<br />
che si rivolgono ai centri<br />
di ascolto Caritas. Diminuiscono<br />
gli stranieri senza permesso<br />
di soggiorno che chiedono aiuto,<br />
mentre aumentano gli italiani e gli<br />
uomini. Diventano più frequenti le<br />
richieste di sussidi economici e di<br />
generi alimentari. Il nono Rapporto<br />
sulle povertà, presentato oggi<br />
<strong>nel</strong>l’ambito <strong>del</strong> convegno “Dalla<br />
crisi nuove sfide per il territorio”<br />
conferma il generale impoverimento<br />
<strong>del</strong>le fasce più deboli <strong>del</strong>la popolazione<br />
e, soprattutto, l’allargamento<br />
<strong>del</strong> grave disagio ben oltre<br />
la categoria <strong>sociale</strong> dei vulnerabili<br />
cronici. Nel corso <strong>del</strong> 2009, secondo<br />
il Rapporto, si sono presentati<br />
nei 56 centri di ascolto scelti come<br />
campione, 17.283 persone, un aumento<br />
<strong>del</strong> 9% rispetto al 2008 che<br />
ha riportato il numero degli utenti<br />
a valori che non si registravano<br />
da cinque anni. Chi ha determinato<br />
questo aumento? Senza dubbio<br />
non gli immigrati clandestini.<br />
I quali, secondo il Rapporto sono<br />
diminuiti <strong>del</strong> 3,7%. Forse perché<br />
talmente spaventati d’incorrere in<br />
denunce da non trovare il coraggio<br />
nemmeno di chiedere aiuto<br />
alla Caritas, osservano i ricercatori<br />
<strong>del</strong>l’Osservatorio diocesano <strong>del</strong>le<br />
povertà e <strong>del</strong>le risorse che hanno<br />
elaborato i dati. I nuovi vulnerabili,<br />
invece, hanno sempre più spesso<br />
nomi e cognomi italiani. Infatti -<br />
Quest’anno la Manifestazione Nazionale<br />
per la 60esima edizione <strong>del</strong>la Giornata<br />
Nazionale <strong>del</strong>le Vittime degli<br />
Incidenti sul Lavoro si svolgerà <strong>nel</strong>la città di<br />
Modena, presso il Forum “Guido Monzani”<br />
(Via Aristotele, 33) e, come di consueto, vi<br />
parteciperanno i vertici <strong>del</strong>l’INAIL, <strong>del</strong>le organizzazioni<br />
imprenditoriali, <strong>del</strong>le confederazioni<br />
sindacali ed esponenti <strong>del</strong>le istituzioni<br />
interessate alla materia.<br />
Anche quest’anno parteciperà all’evento il<br />
Ministro <strong>del</strong> Lavoro e <strong>del</strong>le Politiche Sociali<br />
Maurizio Sacconi, da sempre vicino al tema<br />
<strong>del</strong>la sicurezza sul lavoro e all’Associazione.<br />
Fra le altre autorità presenti ci saranno: il Direttore<br />
Generale INAIL Giuseppe Lucibello,<br />
il Presidente <strong>del</strong> CIV INAIL Franco Lotito, la<br />
Sen. Dorina Bianchi <strong>del</strong>la Commissione d’Inchiesta<br />
sugli infortuni sul lavoro <strong>del</strong> Senato,<br />
l’On. Cesare Damiano <strong>del</strong>la Commissione Lavoro<br />
<strong>del</strong>la Camera, il Presidente <strong>del</strong> Comitato<br />
Tecnico per la Sicurezza Confindustria Samy<br />
Gattegno, il Vice Presidente Vicario Confartigianato<br />
Giorgio Merletti, il Segretario Confederale<br />
CISL Fulvio Giacomassi, il Segretario<br />
Confederale UIL Paolo Carcassi, il Segretario<br />
Confederale UGL Nazareno Mollicone, il Responsabile<br />
<strong>del</strong> Dipartimento Settori Produttivi,<br />
Salute e Sicurezza CGIL Claudio Iannilli, il<br />
Vice Presidente Nazionale UNMS Cav. Santo<br />
Meduri e il Direttore INAIL Emilia Romagna<br />
Alessandro Crisci.<br />
Non mancheranno rappresentanti <strong>del</strong>le amministrazioni<br />
locali quali il Sindaco di Modena<br />
Giorgio Pighi, il Presidente <strong>del</strong>la Provincia<br />
Emilio Sabattini e l’Assessore regionale Attività<br />
Produttive, Piano Energetico e Sviluppo<br />
Sostenibile, Economia Verde, Edilizia Giancarlo<br />
Muzzarelli.<br />
Sommersi dai fanghi.<br />
Il 4 ottobre un milione di metri cubi<br />
di fanghi tossici è fuoriuscito da una<br />
fabbrica di alluminio ad Ajka, provocando<br />
la morte di quattro persone d<br />
enormi danni ecologici <strong>nel</strong>le province<br />
di Veszprèm, Gyor e Vas. Il quotidaino<br />
“Népszabadsàg” attribuisce<br />
la causa <strong>del</strong> disastro alla negligenza<br />
umana. L’altro giornale ungherese<br />
“Komment” sottolinea invece che<br />
“l’Ungheria, messa sotto pressione<br />
da Bruxelles, stanzia somme colossali<br />
per trattare i rifiuti domestici, che<br />
formano appunto il 5 per cento <strong>del</strong><br />
totale”, ma trascura lo smaltimento<br />
dei rifiuti industriali, una “vera e propria<br />
bomba ad orologeria”.<br />
CONGO: Il Ruanda critica l’Onu.<br />
Il rapporto <strong>del</strong>le Nazioni Unite sui<br />
crimini commessi <strong>nel</strong>la Repubblica<br />
Democratica de Congo tra il 1993 e<br />
il 2003 è stato presentato a Ginevra<br />
il 1 ottobre e ha scatenato una polemica<br />
<strong>nel</strong>la regione dei Grandi Laghi.<br />
Alcuni paesi confinanti con il Congo<br />
-Ruanda, Uganda, Burundi ed Angola<br />
– lo hanno contestato respingendo<br />
le accuse di aver alimentato la guerra<br />
PRESENTATO IL NONO RAPPORTO SULLE POVERTà<br />
In aumento i poveri<br />
che chiedono aiuto alla Caritas<br />
benché gli stranieri rappresentino<br />
ancora la stragrande maggioranza<br />
degli utenti (il 73,7%) - a chiedere<br />
aiuto alla Caritas sono venuti in<br />
numero crescente gli italiani: rispetto<br />
al 2008 i cittadini di nazionalità<br />
italiana sono aumentati <strong>del</strong><br />
15,7%. “Fenomeno – spiegano gli<br />
autori <strong>del</strong> Rapporto alla cui radice<br />
si trova certamente la crisi economica”.<br />
Inoltre, in un contesto in cui<br />
Giornata Nazionale <strong>del</strong>le Vittime<br />
degli Incidenti sul Lavoro<br />
L’inizio <strong>del</strong>la Cerimonia civile è previsto per<br />
le 10.00, dopo la Santa Messa officiata dal<br />
Vescovo in memoria dei caduti sul lavoro e<br />
terminerà alle ore 12.30.<br />
La Giornata, che rappresenta l’appuntamento<br />
più importante e significativo per l’Associazione,<br />
si svolgerà sotto l’Alto Patronato<br />
<strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica e con il Patrocinio<br />
<strong>del</strong> Segretariato Sociale RAI.<br />
Alle 18, sempre presso il Forum Monzani, la<br />
cantautrice Mariella Nava, l’artista e musicista<br />
Heron Borelli e i Messaffuoco Performers<br />
e i cantanti <strong>del</strong> Concorso musicale ANMIL<br />
“Note Scordate”, saliranno sul palco per un<br />
concerto gratuito. In occasione <strong>del</strong>la Giornata<br />
e per divulgare al meglio i suoi obiettievi<br />
di sensibilizzazione sul fenome degli infortuni<br />
e sull’importanza <strong>del</strong>la prevenzione, l’AN-<br />
MIL ha realizzato un’apposita campagna che<br />
comprende un banner ospitato da diversi siti<br />
web, e uno spot tv di 30” dal titolo “The worker”,<br />
realizzato dall’Agenzia internazionale<br />
The Name, per il quale sono stati chiesti degli<br />
spazi riservati alla comunicazione <strong>sociale</strong> e<br />
ad emittenti private nazionali.<br />
la domanda di aiuto è sempre stata<br />
espressa in prevalenza dalle donne,<br />
è significativo che nonostante siano<br />
ancora loro, le donne, a rappresentare<br />
la maggioranza degli utenti<br />
(il 64,8%), sono gli uomini ad<br />
aumentare, passando dal 31% <strong>nel</strong><br />
2008 al 35% <strong>nel</strong> 2009. Insomma,<br />
un incremento <strong>del</strong> 4% che riguarda<br />
un’altra categoria “inusuale”<br />
tra gli assistiti <strong>del</strong>la Caritas. Non a<br />
Nel 2000 il <strong>mondo</strong> all’unanimità prometteva:<br />
entro il 2015 avremo ridotto<br />
di 2/3 la mortalità infantile. A fine<br />
2010 le promesse sono un’eco imbarazzante<br />
mentre la realtà sono numeri che scendono<br />
lenti e incerti o addirittura risalgono drammaticamente.<br />
8.1 milioni di bambini sotto i 5 anni continuano<br />
a morire ogni anno per cause banali<br />
e prevenibili. Un terzo di queste morti ha<br />
come concausa la malnutrizione, acuta o<br />
cronica, denuncia il Rapporto su La mortalità<br />
infantile e l’impatto <strong>del</strong>la malnutrizione<br />
di Save the Children – la più grande organizzazione<br />
internazionale indipendente che<br />
dal 1919 lotta per migliorare concretamente<br />
le condizioni di vita dei bambini. Sono oltre<br />
4 milioni in Africa, 3.7 milioni in Asia e circa<br />
240 mila in America Latina e nei Caraibi, i<br />
bambini che perdono la loro battaglia per<br />
la sopravvivenza ogni anno. 64 i paesi dove<br />
si combatte questa guerra e dove si concentra<br />
il 95% <strong>del</strong>le morti infantili <strong>del</strong> pianeta.<br />
Ciad, Afghanistan, Repubblica Democratica<br />
<strong>del</strong> Congo, Guinea-Bissau, Sierra Leone,<br />
Mali, Somalia, Repubblica Centro Africana,<br />
Burkina Faso, Burundi, i 10 stati con i più alti<br />
tassi di mortalità infantile <strong>del</strong> <strong>mondo</strong>. E’ per<br />
questi motivi che ieri, 6 ottobre, Save the<br />
Children ha deciso di organizzare la Giornata<br />
<strong>del</strong> palloncino rosso, tappezzando Roma,<br />
Milano e altri 9 comuni con migliaia di palloncini<br />
con scritto Save Me, che i volontari<br />
<strong>del</strong>l’organizzazione hanno iniziato a distribuire<br />
al risveglio <strong>del</strong>le città a tutti i cittadini.<br />
Lo slogan di questa pacifica guerrilla è non<br />
lasciamoli andare con riferimento al palloncino<br />
rosso, che ognuno è invitato a tenere<br />
con sé, attaccato al filo, come se tenessimo<br />
TEMPO LIBERO<br />
caso – fanno osservare i ricercatori<br />
- sono gli uomini i più colpiti da<br />
problemi di occupazione (+5,5%) e<br />
di reddito (+4,7%). Che cosa hanno<br />
chiesto le persone? L’analisi dei<br />
bisogni e <strong>del</strong>le richieste realizzata<br />
dal Rapporto conferma un generale<br />
peggioramento <strong>del</strong>le condizioni<br />
di vita materiale <strong>del</strong>le persone. Si<br />
confermano in aumento le persone<br />
che richiedono generi alimen-<br />
civile <strong>nel</strong> paese vicino. L’Onu, scrive<br />
il “Mail & Guardian”, sostiene che gli<br />
attacchi contro i rifugiati hutu ruandesi,<br />
che fecero centinaia di migliaia<br />
di morti,furono orchestrati dal Ruanda.<br />
Per Kigali le accuse avvalorano<br />
le teoria <strong>del</strong> “doppio genocidio”, secondo<br />
la quale i massacri degli hutu<br />
<strong>nel</strong>l’est <strong>del</strong> paese tra il 1996 e il 1997<br />
andrebbero messi sullo stesso piano<br />
<strong>del</strong> genocidio commesso contro i tutsi<br />
in Ruanda <strong>nel</strong> 1994. Secondo Kigali, la<br />
maggior parte degli hutu rifugiati in<br />
Congo aveva partecipato al genocidio<br />
in patria.<br />
tari, passate dal 28,8% <strong>del</strong> 2008 al<br />
30,2%, che in valori assoluti significano<br />
circa 700 persone in più. Se si<br />
passa poi ad analizzare il numero<br />
di persone che hanno richiesto sussidi<br />
economici, l’aumento è ancora<br />
più vistoso: il 4%, pari a circa un<br />
migliaio di individui. Un identikit<br />
più preciso dei “vulnerabili” emerge<br />
dall’approfondimento fatto dai<br />
ricercatori <strong>del</strong> consorzio Aaster <strong>del</strong><br />
sociologo Aldo Bonomi condotto<br />
su 3.237 persone, un campione<br />
selezionato fra chi ha ricevuto un<br />
aiuto dal Fondo Famiglia Lavoro, il<br />
fondo di solidarietà voluto dall’Arcivescovo<br />
di Milano per le famiglie<br />
che perdono il lavoro. I due terzi<br />
dei beneficiari sono operai generici<br />
<strong>nel</strong> ciclo <strong>del</strong>l’industria, <strong>del</strong>la sub<br />
fornitura e <strong>del</strong>l’edilizia; seguono i<br />
lavoratori non qualificati nei servizi<br />
e un 15% di persone con lavori dequalificati,<br />
saltuari o irregolari. Solo<br />
il 5% ha un profilo professionale<br />
medio-alto (insegnanti, professionisti<br />
o dirigenti). Se però si scorpora<br />
il dato in base alla cittadinanza,<br />
la percentuale tra gli italiani sale<br />
all’11,5%, a testimonianza di una<br />
crisi che si è estesa anche a quelle<br />
fasce di popolazione che fino a ieri<br />
sembravano essere al sicuro e che<br />
oggi hanno trovato il “coraggio<br />
<strong>del</strong>la miseria” per rivolgersi al Fondo<br />
Famiglia Lavoro.<br />
Save the Children:<br />
stop alla mortalità infantile<br />
stretto un bambino per non lasciarlo morire.<br />
A Roma e Milano la guerrilla è iniziata la<br />
sera <strong>del</strong> 5, protraendosi per tutta la notte.<br />
Nella capitale Piazza Montecitorio e Piazza<br />
di Spagna i luoghi che per primi si sono riempiti<br />
di palloncini rossi, anche con l’aiuto<br />
degli attori Nicolas Vaporidis, Pietro Sermonti,<br />
Andrea Sartoretti, tra i testimonial<br />
di Every One. All’alba 25 le piazze e via di<br />
Roma – dalle centralissime Piazza Venezia e<br />
Piazza Argentina, a Piazza San Giovanni e<br />
Piazza Sempione – invase da 400 palloncini.<br />
A Milano, Piazza Castello e Piazzale Duca<br />
D’Aosta (Stazione Centrale) i luoghi da cui,<br />
già <strong>nel</strong>la serata <strong>del</strong> 5, sono apparsi i palloncini<br />
Save Me, poi moltiplicatisi fino a “occupare”<br />
14 tra piazze e vie. “La nostra mobilitazione<br />
è ai massimi livelli”, commenta<br />
Valerio Neri, Direttore Generale di Save the<br />
Children per l’Italia “ma abbiamo bisogno<br />
<strong>del</strong>l’aiuto di tutti per farcela”. Per sostenere<br />
concretamente Every One , fino al 7 novembre<br />
sarà possibile donare 2 euro inviando un<br />
SMS al 45503 dai cellulari personali TIM, Vodafone,<br />
Wind, 3 e Coop Voce o chiamando<br />
lo stesso numero da rete fissa Telecom Italia,<br />
Fastweb e Infostrada. Gli utenti di rete fissa<br />
Telecom Italia potranno scegliere se donare<br />
2 o 5 euro. I fondi serviranno a sostenere i<br />
progetti di salute e nutrizione materno-infantile<br />
realizzati da Save the Children Italia<br />
in Egitto, Etiopia, Mozambico, Malawi e Nepal.<br />
Sempre fino al 7 novembre si può contribuire<br />
alla Campagna donando 5 euro alle<br />
casse dei 430 negozi OVS industry in tutte le<br />
province italiane ricevendo la Save the Children<br />
Card e il palloncino “Save Me” simbolo<br />
<strong>del</strong>la campagna.
TEMPO LIBERO<br />
STATI UNITI: No ai Tea party.<br />
Il 2 ottobre centinaia di attivisti sono<br />
confluiti a Washington per partecipare<br />
alla One nation working togheter<br />
march. La manifestazione, a cui hanno<br />
aderito 300 associazioni diverse,<br />
dagli ambientalisti agli ecclesiastici<br />
ai gruppi per i diritti dei gay, doveva<br />
essere una risposta alla grandiosa<br />
marcia organizzata alla fine di settembre<br />
dai Tea party, ma non ha avuto<br />
lo stesso successo. “Nonostante gli<br />
slogan, è stato un piccolo raduno: E i<br />
partecipanti non erano animati dallo<br />
stesso entusiasmo dei loro avversari<br />
conservatori”, ha osservato “The<br />
Daily Beast”.<br />
GUATEMALA: Washington<br />
chiede scusa.<br />
Tra il 1946 e il 1948 alcuni medici <strong>del</strong><br />
servizio pubblico statunitense hanno<br />
infettato con sifilide e gonorrea più<br />
di seicento guatemaltechi per studiare<br />
gli effetti di queste malattie veneree<br />
e l’efficacia <strong>del</strong>la cura a base di<br />
penicillina. Lo ha denunciato Susan<br />
Reverby, che insegna all’Università<br />
NUOVE POSSIBILITà PER ASSICURARE ALIMENTI SANI<br />
Agricoltura urbana:<br />
di Wellesley. La segretaria di stato<br />
americana Hillary Clinton ha chiesto<br />
pubblicamente scusa al Guatemala. Il<br />
presidente Alvaro Colom ha parlato<br />
di <strong>del</strong>itto di lesa maestà. Ma secondo<br />
il giornale “Siglo XXI”, “l’aggettivo<br />
non basta a descrivere un fatto così<br />
aberrante”.<br />
BRASILE: Presidenziali verso il<br />
secondo turno.<br />
Dilma Roussef, <strong>del</strong> partito dei lavoratori<br />
(Pt), non è riuscita ad evitare il secondo<br />
turno. Il 3 ottobre la candidata<br />
produrre cibo in città più verdi Dare un aiuto concreto ai<br />
genitori e alle famiglie di<br />
giovani e adolescenti sul<br />
fenomeno <strong>del</strong> consumo di droghe<br />
Per il 2025 le proiezioni demografiche<br />
indicano che più di<br />
metà <strong>del</strong>la popolazione dei paesi<br />
in via di sviluppo - circa 3,5 miliardi<br />
di persone - vivrà in agglomerati<br />
urbani. Per i governanti e gli urbanisti<br />
dei paesi poveri che dovranno<br />
confrontarsi con questa sfida, città<br />
“più verdi” potrebbero rappresentare<br />
una possibilità reale per assicurare<br />
alimenti sani e nutrienti, mezzi<br />
di sussistenza sostenibili e migliori<br />
condizioni di salute. Il concetto di<br />
“città verdi” è in genere associato<br />
alla pianificazione urbana dei paesi<br />
più sviluppati. Ma ha un’applicazione<br />
speciale - e dimensioni economiche<br />
e sociali assai diverse - nei paesi<br />
in via di sviluppo a basso reddito. Il<br />
progressivo espandersi <strong>del</strong>le aree urbane<br />
per far posto a nuovi edifici ed<br />
infrastrutture ogni anno erode preziosa<br />
terra agricola, mentre la produzione<br />
di cibo fresco viene sempre<br />
più spinta verso le aree rurali. I costi<br />
<strong>del</strong> trasporto, <strong>del</strong>l’imballaggio e<br />
<strong>del</strong>la refrigerazione, il cattivo stato<br />
<strong>del</strong>le strade rurali, e le perdite durante<br />
gli spostamenti incidono sui<br />
prezzi e sono responsabili <strong>del</strong>la minore<br />
disponibilità di frutta e verdura<br />
sui mercati urbani. “Storicamente<br />
le città sono sempre state luoghi<br />
di opportunità, di occupazione ed<br />
in genere di migliori condizioni di<br />
vita”, dice Shivaji Pandey, Direttore<br />
<strong>del</strong>la Divisione FAO Produzione<br />
vegetale e protezione <strong>del</strong>le piante.<br />
“Ma in molti paesi in via di sviluppo,<br />
la rapida crescita urbana non è stata<br />
indotta dalle opportunità economiche<br />
ma dall’alto tasso di natalità e<br />
dall’afflusso massiccio di popolazione<br />
rurale che cerca di sfuggire a<br />
fame, povertà ed insicurezza”.<br />
Per il 2020, la proporzione di popolazione<br />
urbana che vive in povertà<br />
potrebbe raggiungere il 45 per cento,<br />
vale a dire 1,4 miliardi di persone.<br />
Per quella data, l’85 per cento<br />
<strong>del</strong>le persone povere in America<br />
Latina, e circa la metà in Africa ed<br />
Asia, saranno concentrate in aree<br />
urbane.<br />
Questa prospettiva è stata descritta<br />
come la nuova “bomba demografica”<br />
ed un incubo da gestire e<br />
governare: città che si estendono a<br />
dismisura, degradate ed impoverite,<br />
con un’estesa popolazione vulnera-<br />
bile, socialmente esclusa, giovane e<br />
disoccupata.<br />
La sfida è far cambiar rotta all’urbanizzazione<br />
dalla strada insostenibile<br />
intrapresa, promuovendo città<br />
più verdi che offrano agli abitanti<br />
opportunità, possibilità di scelta e<br />
speranza. Vanno in questa direzione,<br />
secondo la FAO, le esperienze<br />
di orticultura urbana e periurbana.<br />
Coltivare la terra <strong>nel</strong>le città o <strong>nel</strong>le<br />
periferie non è un’ idea nuova. La<br />
citta<strong>del</strong>la Incas di Machu Pichu, in<br />
Perù, comprendeva al suo interno<br />
una zona residenziale ed una zona<br />
terrazzata per colture intensive.<br />
La FAO stima che le persone coinvolte<br />
<strong>nel</strong>l’agricoltura urbana siano più<br />
di 130 milioni in Africa e circa 230<br />
milioni in America Latina. Si tratta<br />
principalmente di orticoltura, che<br />
fornisce cibo per le famiglie e reddito<br />
dalla vendita dei prodotti.<br />
“L’orticoltura urbana offre una via<br />
d’uscita alla povertà”, dice il Dott.<br />
Pandey, menzionando il basso costo<br />
iniziale per avviare l’attività, la brevità<br />
dei cicli produttivi e l’alta resa<br />
per unità di tempo, terra ed acqua<br />
impiegati.<br />
Il cibo urbano a buon mercato è<br />
spesso di cattiva qualità, con un alto<br />
contenuto di grassi e zuccheri, e per<br />
questo responsabile <strong>del</strong>l’accresciuto<br />
livello di obesità, e di malattie croniche<br />
correlate alla dieta ed al soprappeso<br />
come il diabete.<br />
Coltivare frutta e verdura - le maggiori<br />
fonti naturali di micronutrienti<br />
- <strong>nel</strong>le aree urbane incrementa la<br />
disponibilità di prodotti freschi e<br />
nutrienti e migliora l’accesso al cibo<br />
degli strati più poveri <strong>del</strong>la popolazione.<br />
Nordest, un disoccupato<br />
su quattro è straniero<br />
Nel NordEst dall’inizio <strong>del</strong>la crisi il<br />
numero di disoccupati è aumentato<br />
di quasi 65mila unità, di cui<br />
17mila sono stranieri. Questo significa<br />
che dei nuovi disoccupati, il<br />
26,3% è straniero. Questo uno dei<br />
risultati <strong>del</strong>lo studio <strong>del</strong>la Fondazione<br />
Leone Moressa che ha analizzato<br />
le dinamiche occupazionali<br />
degli stranieri <strong>nel</strong> NordEst dalla<br />
metà <strong>del</strong> 2008, ossia il periodo da<br />
cui si ipotizza l’inizio <strong>del</strong>la crisi<br />
economica. Attualmente il tasso<br />
di disoccupazione degli stranieri<br />
si attesta <strong>nel</strong> NordEst al 13,4%,<br />
contro una media territoriale <strong>del</strong><br />
5,5%, quindi poco meno di dieci<br />
punti percentuali in più. Il Veneto<br />
è la regione che mostra il tasso<br />
più contenuto (12,8%), mentre per<br />
Trentino A.A. e Friuli V.G. si tratta,<br />
rispettivamente, <strong>del</strong> 14,2% e <strong>del</strong><br />
15,5%. Nel corso <strong>del</strong>l’ultimo biennio<br />
il numero dei nuovi disoccupati<br />
è stato di 17 mila unità, di cui oltre<br />
11mila <strong>nel</strong> solo Veneto, quasi 3mila<br />
in Trentino Alto Adige e 2,6mila in<br />
Friuli Venezia Giulia. Questo dato<br />
permette di valutare quanta parte<br />
<strong>del</strong>la nuova disoccupazione sia in<br />
capo agli stranieri: si tratta addirittura<br />
<strong>del</strong> 40% in Trentino Alto Adige,<br />
ma <strong>del</strong> 25,5% in Friuli Venezia<br />
Giulia e <strong>del</strong> 24,4% <strong>del</strong> Veneto. In<br />
generale comunque i disoccupati<br />
stranieri sono oltre 47mila in tutta<br />
l’area <strong>del</strong> NordEst, di cui quasi<br />
33mila <strong>nel</strong> solo territorio Veneto.<br />
“L’emorragia occupazionale che<br />
colpisce soprattutto gli stranieri”<br />
affermano i ricercatori <strong>del</strong>la Fondazione<br />
Leone Moressa “rischia di<br />
pregiudicare la loro presenza <strong>nel</strong><br />
nostro territorio, dal momento che<br />
il lavoro è la condizione necessaria<br />
per il loro regolare soggiorno. Nonostante<br />
tutto, le imprese <strong>nel</strong> 2010<br />
continueranno a richiedere manodopera<br />
straniera, specie di bassa<br />
qualifica: stando agli ultimi dati di<br />
previsione di assunzione (indagine<br />
Excelsior), il 24% <strong>del</strong>la nuova occupazione<br />
in Veneto sarà straniera.<br />
Si auspica quindi che tale apertura<br />
possa tradursi <strong>nel</strong>l’assunzione di<br />
quei soggetti colpiti dalla crisi e rimasti<br />
senza lavoro e si possa creare<br />
una seria politica di immigrazione<br />
dei flussi migratori <strong>nel</strong> nostro territorio<br />
che rimane comunque tra<br />
i più attrattivi per la manodopera<br />
straniera”.<br />
e di sostanze psicoattive legali e<br />
illegali. E’ questo lo scopo <strong>del</strong>la<br />
Campagna informativa lanciata<br />
dalla Regione Marche e presentata<br />
ieri mattina, che si identifica<br />
con il messaggio “Chi ama...chiama”.<br />
Un invito a contattare il numero<br />
verde gratuito di riferimento<br />
800 01 2277. Le recenti ricerche<br />
sul fenomeno <strong>del</strong>l’uso di sostanze<br />
psicoattive evidenziano un’espansione<br />
progressiva <strong>del</strong> consumo tra<br />
i giovani e gli adolescenti. Sebbene<br />
da tali studi emerga che la<br />
maggioranza di essi non ne fa uso,<br />
proprio all’interno di questa maggioranza<br />
si collocano coloro che<br />
sono considerati a rischio d’assunzione,<br />
oltre a una minoranza significativa<br />
e crescente di consumatori<br />
di sostanze psicoattive legali (alcol<br />
e tabacco). “Questa campagna –<br />
spiega l’assessore regionale alle<br />
Politiche sociali e alla Famiglia,<br />
Luca Marconi – non è un’operazione<br />
d’immagine ma rientra in una<br />
strategia d’attacco che punta, in<br />
questo caso, ai genitori di giovani<br />
e adolescenti. Non si fornirà né<br />
un messaggio allarmistico o emergenziale<br />
o né uno che minimizzi i<br />
rischi legati al consumo di droghe.<br />
Dire no alla droga è un presupposto<br />
da cui non si può prescindere<br />
ma non è sufficiente per impostare<br />
una campagna che incida sui<br />
meccanismi che ne determinano<br />
e ne favoriscono l’uso. Per questo<br />
abbiamo voluto rafforzare e<br />
potenziare i fattori protettivi che<br />
contrastano l’uso di sostanze psicoattive<br />
e che concorrono al con-<br />
di Lula ha ottenuto il 46,9 per cento<br />
dei voti e al ballottaggio <strong>del</strong>30 ottobre<br />
dovrà affrontare l’ex governatore<br />
di Sao Paulo José Serra, votato dal<br />
32,6 per cento dei brasiliani. La vera<br />
sorpresa è stata Marina Silva dei Verdi,<br />
che ha ottenuto il 19,3 per cento<br />
dei consensi. “Ora - scrive “O Estado<br />
de Sau Paulo” – bisogna vedere cosa<br />
decideranno gli elettori di Silva”.<br />
Ancona, numero verde in<br />
soccorso alle famiglie<br />
Un nuovo “Help Center”<br />
<strong>nel</strong>la stazione di Rimini<br />
La stazione di Rimini è stata dotata di un Help Center. Il locale ospita<br />
il centro di assistenza per le persone disagiate, individuato nei pressi<br />
<strong>del</strong> primo binario e attualmente non utilizzato, è stato consegnato in<br />
comodato d’uso gratuito al Comune. L’obiettivo è quello di migliorare<br />
la qualità, la sicurezza e la vivibilità <strong>del</strong>l’impianto ferroviario, recentemente<br />
rinnovato, e di avviare processi di reinclusione <strong>sociale</strong> per le<br />
persone in difficoltà usufruendo <strong>del</strong>la rete di servizi sociali e di accoglienza<br />
presenti <strong>nel</strong>la città romagnola. L’attività <strong>del</strong>l’ Help Center<br />
è finanziata dal progetto “Stazione Sicura”. Il progetto si avvale di<br />
uno specifico stanziamento <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>l’Interno di circa 220mila<br />
euro, integrati con altri 94mila da parte <strong>del</strong>l’Ente Locale, grazie al<br />
quale è stato attivato un numero verde gestito dal Comune, a cui tutti<br />
i cittadini in transito possono segnalare situazioni di grave disagio <strong>sociale</strong><br />
o di turbativa <strong>del</strong>l’ordine pubblico, con l’immediata attivazione<br />
di un presidio mobile di intervento in stazione. L’inaugurazione ufficiale<br />
<strong>del</strong>la nuova struttura è avvenuta il 7 ottobre. In attesa di poter<br />
utilizzare il locale destinato ad Help Center, il servizio di intervento <strong>sociale</strong><br />
è già assicurato tutti i giorni dalle 19 alle 22 grazie ad un pulmino<br />
attrezzato, gestito dalle associazioni Madonna <strong>del</strong>la Carità e Papa<br />
Giovanni XXIII, con il quale le persone senza fissa dimora presenti in<br />
stazione vengono accompagnate presso le strutture di accoglienza di<br />
queste associazioni che sono state recentemente potenziate con ulteriori<br />
posti letto. All’interno di questi centri di accoglienza sono avviati<br />
poi percorsi di recupero personalizzati. Il nuovo Help Center di Rimini<br />
si inserisce in un preciso progetto di presidio e intervento sul disagio<br />
<strong>sociale</strong> <strong>nel</strong>l’area adriatica, già iniziato dall’Help Center di Foggia, e<br />
che prossimamente potrà essere potenziato con l’apertura di nuovi<br />
sportelli a Melfi e Pescara. A queste strutture, se saranno reperiti spazi<br />
idonei, si potrebbero aggiungere anche nuovi Help Center a Bari e<br />
Mestre, che potrebbero consentire di creare una rete di protezione <strong>sociale</strong><br />
per una comune sinergia di intervento a vantaggio <strong>del</strong>la qualità<br />
<strong>del</strong> servizio e <strong>del</strong>la sicurezza <strong>nel</strong>le aree ferroviarie.<br />
5<br />
tenimento e riduzione <strong>del</strong>la richiesta<br />
di droghe da parte dei giovani”.<br />
Sensibilizzare i genitori, e gli adulti<br />
in generale, alla necessità di una<br />
informazione approfondita sul fenomeno<br />
<strong>del</strong> consumo di droghe in<br />
età giovanile e sulle caratteristiche<br />
<strong>del</strong>le sostanze psicoattive legali ed<br />
illegali, allo scopo di acquisire la capacità<br />
di rapportarsi correttamente<br />
a tali problematiche; soddisfare il<br />
bisogno di informazioni elementari<br />
o approfondite da parte dei<br />
genitori di giovani e adolescenti;<br />
promuovere l’ascolto, il dialogo<br />
e la ricerca di una comunicazione<br />
familiare che si mantenga aperta<br />
anche negli anni difficili <strong>del</strong>l’adolescenza<br />
e <strong>del</strong>la preadolescenza;<br />
indurre a considerare tra le priorità<br />
educative lo sviluppo <strong>del</strong>la capacità<br />
di “saper accettare” i propri limiti;<br />
sono questi gli obiettivi specifici<br />
<strong>del</strong>la campagna. La campagna durerà<br />
almeno 6 <strong>mesi</strong>, da ottobre a<br />
marzo, e prevede il passaggio in radio,<br />
sulla stampa quotidiana locale,<br />
sulle pubbliche affissioni, e l’utilizzo<br />
di servizi telefonici e telematici<br />
di informazione e di consulenza.<br />
Al numero verde di riferimento rispondono<br />
operatori appositamente<br />
formati che effettuano una prima<br />
analisi di ciascun quesito ricevuto<br />
ed offrono un primo livello di informazioni.<br />
Gli operatori, valutato<br />
il caso, possono orientare l’utente<br />
verso la rete dei servizi territoriali<br />
<strong>del</strong>l’ASUR, indicando i nominativi<br />
di esperti, riferimenti telefonici,<br />
orari, modalità per fissare un appuntamento,<br />
sede <strong>del</strong> colloquio:<br />
l’utente prende un appuntamento<br />
con l’esperto, che può <strong>del</strong>ineare un<br />
percorso di presa in carico, se ritenuto<br />
opportuno o necessario.
6<br />
PREM<br />
FIUGGI<br />
STORIA<br />
TEMPO LIBERO<br />
PREMIO<br />
FIUGGI-STORIA<br />
PREMIO<br />
FIUGGI-STORIA<br />
Antimo Della Valle presenta “Il tramonto dei giusti” di Pino Pelloni<br />
Helena Janeczek presenta “Le rondini di Montacassino” alle Terme<br />
Carlo Annese autore de “I diavoli di Zonderwoter” alla Bonifacio VIII<br />
Piero Melograni e Elena Aga Rossi ricordano Victor Zaslavski<br />
PREMIO<br />
FIUGGI-STORIA<br />
PREMIO<br />
Il Pa<br />
La Storia di s<br />
Il 25 settembre, presso la Sala Lettura <strong>del</strong>la<br />
Carlo Annese, Roberto Olla e Andrzej Waida. R<br />
ANNA FOA<br />
Saggistica<br />
FIUGGI-STORIA<br />
PREMIO FIU<br />
Sono stati consegnati, in una cerimonia tenutasi alla Fonte Bonifacio VIII, i riconoscimenti <strong>del</strong>la<br />
prima edizione <strong>del</strong> Premio Fiuggi-Storia. Il Premio è stato promosso dalla Fondazione “Piero<br />
Melograni” in collaborazione con il Comune di Fiuggi e la Terme di Fiuggi Spa e Golf. Anna Foa<br />
con Diaspora-Storia degli ebrei <strong>nel</strong> Novecento (Laterza) ha vinto la prima edizione <strong>del</strong> Premio<br />
FiuggiStoria per la saggistica. Carlo Annese, superati al fotofinish Helena Janeczek (Le rondini<br />
di Montecassino- Guanda) e Dario Fertilio (Musica per lupi - Marsilio), con il suo I diavoli di Zonderwater<br />
si è aggiudicato il premio per la sezione romanzo storico. Al regista polaccco Andrzej<br />
Wajda autore <strong>del</strong> film “Katyn” il Premio per la sezione la Storia al Cinema e al giornalista <strong>del</strong> Tg<br />
1 Roberto Olla quello per la sezione la Storia in Tv. Per la sezione Storia <strong>del</strong> Lazio Meridionale il<br />
riconoscimento ad Eugenio Maria Beranger e Massimiliano Paolozzi per il volume “Quelli di Cassino:<br />
La peregrinatio rimossa dei profughi <strong>nel</strong>l’Italia centro-settentrionale (1943-1945). (Archivio<br />
Storico di Montecassino, Archivio Storico <strong>del</strong> Lazio meridionale, Montecassino 2008). Allo storico<br />
Victor Zaslavski, scomparso alcuni <strong>mesi</strong> fa, il Premio alla memoria. Il trofeo, una scultura bronzea<br />
rappresentante un melograno, è opera <strong>del</strong> maestro Leonardo Rosito.<br />
Il Premio FiuggiStoria, alla sua prima edizione, è stato ideato da Pino Pelloni che da ventuno<br />
anni anima gli incontri <strong>del</strong> Cafè du Parc <strong>del</strong>le Terme di Fiuggi. “Quest’anno e così per il futuro gli<br />
CARLO ANNES<br />
Romanzo<br />
storico
ginone<br />
cena a Fiuggi<br />
Fonte Bonifacio VIII, premiati Anna Foa,<br />
iconoscimento alla memoria a Victor Zaslavski<br />
GGI STORIA<br />
incontri estivi <strong>del</strong> Cafè du Parc - spiega Pino Pelloni – saranno dedicati a storici, studiosi di storia,<br />
autori di romanzi storici. Un genere quello <strong>del</strong>la saggistica storica che poco spazio si ritaglia <strong>nel</strong>le<br />
manifestazioni estive che presentano libri, e proprio per questo Fiuggi farà <strong>del</strong>le sua “Lezioni di<br />
storia”un punto di riferimento nazionale per questo genere letterario che, mentre in Europa trova<br />
estimatori e conquista lettori, in Italia è un po’ relegato al <strong>mondo</strong> accademico e non a quello<br />
popolare”.<br />
Alla cerimonia <strong>del</strong>la premiazione hanno partecipato un nutrito e motivato pubblico e numerosi<br />
organi di informazione che hanno seguito le letture di brani <strong>del</strong>le opere vincitrici lette dall’attore<br />
Luca Simo<strong>nel</strong>li. Tra i presenti lo scrittore Raffaele Panico, lo storico e giornalista Antimo Della<br />
Valle curatore <strong>del</strong>la sezione “Storia <strong>del</strong> Lazio Meridionale”, il giornalista di Radio Radicale Mohamed<br />
Ba che ha curato, oltre a tutti gli incontri <strong>del</strong> Cafè du Parc, anche la premiazione con una<br />
serie di servizi ed interviste esclusive ai vincitori. E poi Maurizio Federico, Costantino Jadecola,<br />
il maestro Pippo Pica, Nadia Loreti e Paolo Simo<strong>nel</strong>li. E le autorità dal presidente <strong>del</strong> Consiglio<br />
Comunale di Fiuggi Bruno Ludovici all’assessore alla Cultura Alessandro Terrinoni.<br />
Ospiti e vincitori sono in serata stati festeggiati con un cena di gala in un noto ristorante di Fiuggi.<br />
Con l’augurio di una seconda edizione in calendario per il settembre 2011.<br />
E ANDRZEJ WAJDA<br />
La Storia<br />
al Cinema<br />
ROBERTO OLLA<br />
La Storia in TV<br />
TEMPO LIBERO<br />
F O N D A Z I O N E<br />
PIERO MELOGRANI<br />
Centro Nazionale Scienze Storiche<br />
Anna Foa vincitrice con “Diaspora” <strong>del</strong> Premio Fiuggi Storia<br />
FEDERAZIONE NAZIONALE LIBERI CIRCOLI<br />
Nelle foto, dall’alto e in senso orario, il pubblico presente alla premiazione, il<br />
trofeo realizzato da Leonardo Rosito, la premiata Anna Foa, Alberto Spelda<br />
presidente <strong>Fenalc</strong>, Piero Melograni con Bruno Ludovici presidente <strong>del</strong> Consiglio<br />
comunale di Fiuggi, Melograni con Elena Aga Rossi, Roberto Olla con Pino Pelloni<br />
e al tavolo l’Assessore alla Cultura <strong>del</strong> Comune di Fiuggi Alessandro Terrinoni<br />
Il ritorno di Claudio Calandra con “Bucce d’arancia sul fronte di Nord Est”<br />
7
8<br />
LETTURE<br />
RASSEGNA STAMPA<br />
Se il concetto<br />
di Big Society,<br />
proposto come<br />
punto chiave <strong>del</strong>l’agenda <strong>del</strong><br />
premier inglese David Cameron<br />
(si veda Il Sole 24 Ore <strong>del</strong>l’8 ottobre),<br />
è solo riducibile alla revisione<br />
in senso liberale di un mo<strong>del</strong>lo<br />
economico o è anche una<br />
ridefinizione politico-filosofica<br />
dei rapporti tra individui, società<br />
e stato che implica una certa<br />
idea di uomo?<br />
Nel discorso programmatico <strong>del</strong><br />
19 luglio a Liverpool Cameron<br />
afferma: «Si tratta di un grande<br />
cambiamento culturale, in cui le<br />
persone, <strong>nel</strong>la vita di tutti i giorni,<br />
<strong>nel</strong>le loro case, nei quartieri,<br />
nei posti di lavoro, cessano di<br />
rivolgersi a funzionari, autorità<br />
locali o governi centrali per trovare<br />
le risposte ai problemi che<br />
incontrano, e sono invece abba-<br />
LA<br />
SESSUOLOGA<br />
RISPONDE<br />
a cura<br />
<strong>del</strong>la dott.ssa<br />
Nadia Loreti<br />
Cecilia, 37 anni, romana, insegnante<br />
di sostegno, dieci anni<br />
di fidanzamento, tredici di<br />
matrimonio, due bambini, scrive:<br />
quando ci si sposa, soprattutto in<br />
età giovane, si parte “innamorati”.<br />
Con il passare <strong>del</strong> tempo, alle prese<br />
continue con “conferme” e “disconferme”<br />
<strong>del</strong> legame di coppia,<br />
si arriva a definire il matrimonio:<br />
“la tomba <strong>del</strong>l’Amore”, quello con<br />
la A maiuscola. Tutti i momenti di<br />
unione, passione, condivisione, fra<br />
alti e bassi, vanno spesso a braccetto<br />
con quelli ben più terribili e<br />
insidiosi <strong>del</strong>la falsa comunicazione,<br />
di quel parlare che c’è, ma che comunica<br />
ben poco, forse nulla, che<br />
non scende più <strong>nel</strong> profondo <strong>del</strong><br />
cuore! Quando il senso <strong>del</strong> precario,<br />
<strong>del</strong>l’instabile, comincia a riempire<br />
l’anima dei componenti <strong>del</strong>la<br />
coppia (di uno o di entrambi) arriva,<br />
inesorabile, la CRISI. Solo colui<br />
che è emotivamente maturo e consapevole,<br />
sa che l’atteggiamento<br />
di base fondamentale in ogni tipo<br />
di rapporto significativo, sta <strong>nel</strong><br />
leggere la crisi come momento di<br />
crescita, di trasformazione, di cambio<br />
di prospettiva. Se questa abilità<br />
è insita <strong>nel</strong> marito e <strong>nel</strong>la moglie,<br />
seppur a livelli differenti, tutto si<br />
può appianare e ricostruire, ammesso<br />
però che, in primis, ci sia un<br />
atto di volontà e responsabilità. La<br />
cosa più sconcertante è vivere <strong>nel</strong>la<br />
sensazione, se non <strong>nel</strong>la certezza,<br />
che da tempo si è smesso di parlare<br />
un linguaggio comune significati-<br />
stanza forti e libere da aiutare<br />
loro stesse e le loro comunità».<br />
Big Society vuol dire «comunità<br />
capaci di costruire nuovi edifici<br />
scolastici, dire servizi capaci di<br />
formare al lavoro, fondazioni<br />
che aiutano a riabilitarsi». Al<br />
centro <strong>del</strong>la Big Society c’è quindi<br />
innanzitutto una certa idea<br />
di uomo e <strong>del</strong> valore <strong>del</strong>la sua<br />
iniziativa (fondamento <strong>del</strong> principio<br />
di sussidiarietà). Un uomo<br />
concepito non come individuo<br />
isolato, ma come essere strutturalmente<br />
relazionale (accento<br />
che troviamo forte <strong>nel</strong>l’enciclica<br />
Caritas in veritate di Benedetto<br />
XVI), e che realizza i suoi scopi<br />
mettendosi <strong>insieme</strong> ad altri uomini.<br />
Il concetto di “comunità”<br />
di Cameron è ciò che ha dato<br />
vita ai corpi intermedi, tipici<br />
<strong>del</strong>la tradizione secolare e attuale<br />
<strong>del</strong> “welfare sussidiario”.<br />
Fin dal Medioevo, scuole, ospe-<br />
dali, opere di assistenza, università<br />
ecc. sono nati dall’azione di<br />
comunità di uomini mossi da criteri<br />
ideali. Anche oggi, in tutto<br />
il <strong>mondo</strong>, realtà fondamentali<br />
per il nostro benessere - dalla<br />
Mayo Clinic di Rochester, alle<br />
grandi università americane,<br />
al Food Bank (o Banco alimentare<br />
di casa nostra) - nascono e<br />
crescono per l’azione di queste<br />
comunità di cittadini non assimilabili<br />
né al privato for profit<br />
né all’ente pubblico.<br />
Ne deriva un’idea innovativa<br />
(sicuramente per l’Italia) <strong>del</strong><br />
rapporto tra stato e opere nate<br />
dalle realtà di base. Dice ancora<br />
Cameron: «Perciò il governo<br />
non può restare neutrale: deve<br />
promuovere e sostenere una<br />
nuova cultura <strong>del</strong> volontarismo,<br />
<strong>del</strong>la filantropia, <strong>del</strong>l’azione<br />
<strong>sociale</strong>. Dobbiamo liberarci di<br />
TEMPO LIBERO<br />
una burocrazia centralizzata<br />
che spreca soldi e fiacca lo spirito<br />
pubblico. Al suo posto dobbiamo<br />
dare molta più libertà<br />
ai professionisti, aprire il servizio<br />
pubblico a nuovi operatori<br />
come fondazioni, imprese sociali,<br />
aziende private, e così offrire<br />
più innovazione, diversità e responsabilità<br />
nei confronti <strong>del</strong>le<br />
domande pubbliche». È ancora<br />
una volta la concezione di sussidiarietà<br />
antica e moderna che<br />
riconosce il valore di realtà che,<br />
pur non essendo di diritto pubblico,<br />
sono di pubblica utilità.<br />
Una concezione che suggerisce<br />
una teoria e una prassi ben lontana<br />
dalla neutralità (o, peggio,<br />
dall’ostilità) con cui l’ente pubblico,<br />
anche <strong>nel</strong> nostro paese,<br />
per lo più vede l’azione <strong>del</strong> privato<br />
<strong>sociale</strong>.<br />
Come disse don Giussani al convegno<br />
<strong>del</strong>la Dc lombarda <strong>nel</strong><br />
1987, «è <strong>nel</strong> primato <strong>del</strong>la società<br />
di fronte allo stato che si salva<br />
la cultura <strong>del</strong>la responsabilità.<br />
Primato <strong>del</strong>la società allora:<br />
come tessuto creato da rapporti<br />
dinamici tra movimenti, che<br />
creando opere e aggregazioni,<br />
costituiscono comunità intermedie<br />
e quindi esprimono la libertà<br />
<strong>del</strong>le persone potenziata<br />
dalla forma associativa». Una<br />
prospettiva nata dall’insistenza<br />
cattolica sul valore <strong>del</strong> singolo<br />
uomo e <strong>del</strong>la sua iniziativa (base<br />
<strong>del</strong>la sussidiarietà), ma che può<br />
essere ben compresa e realizzata<br />
da un liberale non liberista<br />
quale Cameron, è ciò che sembra<br />
proporsi all’inizio <strong>del</strong> suo<br />
mandato.<br />
Giorgio Vittadini è presidente<br />
<strong>del</strong>la Fondazione per la sussussidarietà<br />
Quando, invece <strong>del</strong>l’amore, si fa guerriglia<br />
vo. Talvolta le diversità, considerate<br />
generalmente come valore, vengono<br />
percepite dall’altro come destabilizzanti<br />
e se a questo si aggiunge<br />
una certa dose di immaturità, il cerchio<br />
si chiude. E allora, nonostante<br />
tutto, se si vuole ancora credere e<br />
lottare per il proprio matrimonio,<br />
come riportare i linguaggi di entrambi<br />
all’interno di un codice ”<br />
ancora condiviso?”<br />
Una bella considerazione, non c’è<br />
che dire, anche se avrei preferito<br />
sentire Cecilia parlare di quello<br />
che le manca all’interno <strong>del</strong> matrimonio,<br />
di quello che rimpiange,<br />
di quello che vorrebbe, lasciando<br />
questi tecnicismi alla terapia individuale<br />
o di coppia. Un rapporto<br />
non si può gravare di un’analisi<br />
continua, un partner non può essere<br />
esaminato e passato al microscopio<br />
in continuazione. Personalmente<br />
ritengo che un compagno<br />
vada accettato così com‘è, con i<br />
suoi limiti e le sue risorse, perché si<br />
dovrebbero amare prima i difetti e<br />
poi i pregi, altrimenti è tutto troppo<br />
facile. Le conferme e le disconferme<br />
fanno parte <strong>del</strong> viaggio, <strong>del</strong><br />
percorso e non sono loro a definire<br />
il matrimonio la tomba <strong>del</strong>l’amore:<br />
è un luogo comune, un modo di<br />
dire se mi consenti un po’ abusato,<br />
perché tutto dipende dal punto di<br />
vista da cui si guarda la questione.<br />
Siamo abituati a pensare che<br />
il matrimonio sia l’obiettivo a cui<br />
si deve puntare, ma il matrimonio<br />
non è un obiettivo, il punto di arrivo,<br />
per cui ci si lascia andare, tanto<br />
il più è fatto. È semmai un punto<br />
di partenza, è l’inizio di un percorso<br />
<strong>insieme</strong>. Un percorso <strong>insieme</strong><br />
che vede perseguire l’obiettivo di<br />
formare una coppia “sana”, in cui<br />
convivono unità e diversità, in cui<br />
ognuno ha aspetti in comune con<br />
l’altro e ciascuno è diverso dall’altro.<br />
La diversità deriva dall’unicità<br />
umana, va accolta come un dono e<br />
non come motivo di guerra o come<br />
una ferita. Il partner è un individuo<br />
e non la nostra proiezione. Finché<br />
l’altro dovrà rispondere ai nostri bisogni<br />
emotivi e psicologici, finché si<br />
ripeterà lo schema <strong>del</strong>la relazione<br />
genitore-bambino, ci sarà disarmonia.<br />
Bisogna imparare ad avere a<br />
che fare con la persona e non con<br />
l’idea che si ha di quella persona.<br />
La sanità <strong>del</strong>la coppia corrisponde<br />
alla possibilità di trattare con la<br />
persona reale.<br />
DA IL SOLE 24 ORE DEL 10 OTTOBRE<br />
La sussidiarietà ora parla inglese<br />
Sembra strano, ma quando scegliamo<br />
qualcuno lo facciamo proprio<br />
per le diversità. L’innamoramento<br />
ci permette di accogliere l’altro,<br />
perché <strong>nel</strong>l’altro amiamo ciò che<br />
non riusciamo ad amare in noi stessi.<br />
L’innamoramento, si sa, ci fa perdere<br />
la testa, ci acceca, ci fa volare,<br />
ci fa vedere in noi stessi e <strong>nel</strong>l’altro<br />
solo gli aspetti più belli. Poi arriva<br />
il cambiamento, arriva la quiete e<br />
con la routine il funzionamento<br />
psicologico abituale riemerge e si<br />
scontra proprio con quegli aspetti<br />
che prima ci avevano attratto. È il<br />
momento <strong>del</strong>l’amore, quando il<br />
cuore resta aperto, nonostante la<br />
testa funzioni. Il passaggio dall’innamoramento<br />
all’amore è costellato<br />
da fasi drammatiche riassumibili<br />
con una sola parola: crisi. Crisi vuol<br />
dire scelta- separazione, vuol dire<br />
sceglier di separarsi da qualcosa di<br />
noi a cui siamo attaccati inesorabilmente,<br />
e significa scegliere quella<br />
separazione, che significa unione<br />
ad un altro livello. Ma se la relazione<br />
vacilla e sentiamo di non farcela<br />
non pensiamo più alle occasioni di<br />
crescita sperimentate con il partner<br />
e ricordiamo solo che l’altro non<br />
ci ha amati abbastanza, negando<br />
il legame piuttosto che accettarne<br />
i cambiamenti. Allora l’altro, che<br />
prima incarnava tutte le risposte,<br />
adesso si è trasformato in un tiranno<br />
dispotico e sadico, in una parola:<br />
il Nemico. I membri <strong>del</strong>la coppia<br />
diventano così due guerriglieri che<br />
si sono trasformati in persecutori<br />
l’uno <strong>del</strong>l’altro. Ci si sveglia la mattina<br />
con la missione di fare pagare<br />
all’altro un elenco di mancanze<br />
,rendendolo responsabile <strong>del</strong>le<br />
proprie scelte, in un crescendo di<br />
distruttività che si spera resti solo<br />
verbale. Ma guerrieri lo si diventa<br />
perché la guerra è già dentro di<br />
noi, altrimenti non riusciremmo a<br />
portarla fuori. Crescere vuol dire<br />
rinunciare all’attaccamento totalizzante<br />
ad una persona che non<br />
potrà mai rappresentarci per intero,<br />
e questo sarà possibile solo con<br />
l’aiuto <strong>del</strong>l’altro. Non è “l’altro –<br />
dispotico - che ci siamo scelti” a ferirci,<br />
ma il nostro personale senso<br />
di fallimento, che proviene dall’imprevisto<br />
crollo di un illusorio senso<br />
di Sé. Allora, che fare? Tornare ad<br />
affrontare il nostro tiranno con una<br />
maggiore neutralità di osservazione<br />
e coerenza nei comportamenti.<br />
Imparare a trasformare la propria<br />
di Giorgio Vittadini<br />
energia, trasformando di riflesso<br />
quella <strong>del</strong>l’altro, ricordandosi che<br />
oltre a noi stessi esistono anche<br />
altri esseri umani. Dobbiamo quindi<br />
utilizzare ciò che succede <strong>nel</strong>la<br />
coppia, invece di combatterlo in<br />
virtù di un ideale di normalità poco<br />
aderente alla realtà. Certo c’è un<br />
rischio: approfittare di una situazione<br />
anziché criticarla e subirla dà<br />
la scossa e costringe ad iniziare a<br />
gestire la propria vita. Da soli. Che<br />
vuol dire anche saper chiedere aiuto<br />
all’altro. Imparare a guardare<br />
l’altro <strong>nel</strong>la coppia significa imparare<br />
a vedere se stessi. Con grande<br />
malessere e sofferenza, ma da qui<br />
inizia la strada verso la conoscenza,<br />
dove l’uno che guarda l’altro<br />
diventa soggetto e oggetto, senza<br />
dover subire niente, con la serenità<br />
di vivere in coppia.<br />
Ora, matrimoni coinvolti continuamente<br />
<strong>nel</strong>la risoluzione dei conflitti<br />
non prosperano. Non si può<br />
lavorare sempre sul rapporto: ci<br />
devono anche essere scambi positivi<br />
su eventi e compiti condivisi<br />
<strong>del</strong>la vita familiare quotidiana e<br />
sul condividere le cose <strong>del</strong> <strong>mondo</strong>.<br />
È importante la gioia comune<br />
di risolvere situazioni difficili, sono<br />
importanti l’intimità e l’erotismo,<br />
ma si ha bisogno anche di una consuetudine<br />
familiare. È importante<br />
tranquillizzarsi e tranquillizzare<br />
l’altro. Questa tranquillizzazione<br />
smussa gli spigoli dei momenti difficili<br />
quando la coppia si trova ad<br />
affrontarli. È più facile che i coniugi<br />
divorzino quando si criticano a<br />
vicenda continuamente. Le coppie<br />
felici, anche a lungo termine, sono<br />
quelle che fanno più asserzioni positive<br />
che negative l’uno sull’altro.<br />
Certo i complimenti non sono la<br />
chiave <strong>del</strong>la risoluzione dei conflitti<br />
di coppia, ma aumentano il livello<br />
di benevolenza. Spesso dopo un<br />
momento iniziale in cui ci si scambiano<br />
complimenti e positività, si<br />
smette di farlo se non si è ricambiati.<br />
Le coppie hanno bisogno di esperienze<br />
condivise significative che<br />
forniscano motivazioni e sostanza<br />
alle affermazioni positive, aiutano<br />
a crescere, rendendole più capaci,<br />
anche quando uno dei partner non<br />
ricambia. Il ciclo di crescita è fondamentale<br />
perché più si è differenziati,<br />
più è probabile che il matrimonio<br />
possa sopravvivere a crisi coniugali<br />
sfortunate o agli eventi drammatici<br />
e luttuosi. Non bisogna evitare il<br />
conflitto, intendiamoci, ma portare<br />
avanti il proprio punto di vista<br />
senza scontrarsi o demolire l’altro,<br />
magari utilizzando l’umorismo e i<br />
sentimenti positivi per diluire l’antagonismo<br />
e ridurre le probabilità<br />
di stimolare reazioni difensive. Ridere<br />
anche nei momenti di tensione,<br />
anche quando l’umorismo non<br />
sembra appropriato, sdrammatizzando<br />
una situazione per evitare<br />
l’escalation. Questo è facile per le<br />
coppie differenziate, lo è meno se<br />
c’è fusione, se la crescita di uno è<br />
vissuta negativamente dall’altro.<br />
Quando i partner diventano più<br />
capaci di auto confrontarsi e autotranquilizzarsi,<br />
hanno meno bisogno<br />
di controllarsi a vicenda. Riescono<br />
a mantenere la loro stabilità<br />
emotiva e si preoccupano di meno<br />
di quello che fa il partner. Smettono<br />
di aspettarsi che il partner li<br />
capisca e si concentrano di più sulla<br />
comprensione di se stessi, riducendo<br />
così la difensività e la combattività.<br />
Non ci si deve aspettare<br />
che il partner sia lì per noi stessi:il<br />
matrimonio felice e stabile non è<br />
basato su uno scambio di vantaggi.<br />
Siamo noi che dobbiamo prenderci<br />
cura di noi stessi. Prendersi cura<br />
di noi stessi è importante per noi<br />
ma è anche un aiuto per il partner.<br />
La strada per la differenziazione è<br />
costellata di errori e rimpianti, le<br />
nostre scelte comportano sempre<br />
dei rischi e <strong>del</strong>le responsabilità,<br />
può essere faticosa, ma è unica per<br />
ognuno di noi ed è mo<strong>del</strong>lata sulle<br />
scelte fatte secondo le opportunità<br />
e gli eventi più o meno sfortunati.<br />
La differenziazione è la capacità<br />
di valutare l’impatto che le nostre<br />
azioni, e le mancate azioni, hanno<br />
sugli altri, quindi sul partner. Autovalutazione,<br />
auto convalida, maggior<br />
controllo di sé, permettono<br />
di riconoscere che si sta trattando<br />
con un altro essere umano, limitato<br />
sbagliato anaffettivo sfuggente e<br />
persino immaturo, ma pur sempre<br />
un essere umano. E allora migliora<br />
tutto, anche la comunicazione e la<br />
scelta dei codici.<br />
Per le vostre domande<br />
scrivete a:<br />
nloreti@alice.it
TEMPO LIBERO<br />
FEDERAZIONE NAZIONALE LIBERI CIRCOLI<br />
IL 16 E 17 OTTOBRE IN CENTO PIAZZE ITALIANE<br />
Food for World: per un<br />
“Consumo Intelligente contro la fame”<br />
Il 16 ottobre e il 17 ottobre<br />
Mani Tese, organizzazione<br />
non governativa impegnata<br />
contro la fame e gli squilibri tra<br />
Nord e Sud <strong>del</strong> <strong>mondo</strong>, lancerà<br />
con l’evento 100 Piazze la campagna<br />
“Food for World”, campagna<br />
triennale sulla Sovranità<br />
Alimentare orientata a sostenere<br />
il diritto dei popoli di scegliere<br />
le proprie politiche agricole,<br />
a promuovere un consumo<br />
consapevole e a ridurre la fame<br />
<strong>nel</strong> <strong>mondo</strong>. “Food for World<br />
è un progetto triennale (2010-<br />
2012) - spiega Luigi Idili, presidente<br />
Mani Tese - di attività<br />
ed eventi a livello europeo che<br />
interesserà cittadini, insegnanti,<br />
studenti, istituzioni ed Enti<br />
locali. Il tentativo è di far comprendere<br />
ai consumatori, attraverso<br />
un linguaggio semplice e<br />
diretto, la complessità <strong>del</strong> tema<br />
<strong>del</strong>la sovranità alimentare e il<br />
legame fra le nostre scelte alimentari<br />
quotidiane e l’impatto<br />
di queste su ambiente, società<br />
ed economia dei Paesi in via<br />
di sviluppo. Per questo avvieremo<br />
il dialogo sul “consumo<br />
intelligente per combattere la<br />
fame”, il prossimo 16 e 17 ottobre<br />
scendendo in 100 Piazze<br />
italiane per sensibilizzare al<br />
tema <strong>del</strong>la Sovranità Alimentare<br />
cittadini e consumatori, affinché<br />
possano essere informati<br />
e scegliere consapevolmente.<br />
Crediamo fortemente che essere<br />
“consumatori informati”<br />
sia fattore di libertà, democrazia<br />
economica e di progresso,<br />
fattore che può introdurre <strong>nel</strong><br />
mercato valori positivi e può<br />
contribuire alla riduzione <strong>del</strong>la<br />
povertà e per questo sarà in<br />
piazza A Napoli, Alex Zanotelli<br />
per promuovere la Sovranità<br />
Alimentare come mo<strong>del</strong>lo per<br />
combattere la fame.” “Siamo<br />
convinti che per promuovere<br />
“stili alimentari sostenibili” -<br />
racconta Angela Comelli, coordinatrice<br />
generale di Mani Tese<br />
- sia importante fare leva sulle<br />
abitu dini dei consumatori: ciò<br />
può avvenire concretamente<br />
proprio spiegando come conciliare<br />
un’alimentazione sana<br />
e variegata con metodi di coltivazione<br />
e distribuzione attenti<br />
all’ambiente e alle specificità<br />
dei singoli paesi produttori.<br />
Questo significa promuovere la<br />
Sovranità Alimentare. Farmer<br />
Market, mercatini, aperitivi solidali,<br />
cene a km 0, dimostrazioni<br />
<strong>del</strong>l’arte culinaria, laboratori<br />
gastronomici e creativi, banchetti<br />
di prodotti bio e prodotti<br />
naturali, seminari, incontri tematici<br />
è la nostra proposta al<br />
pubblico dei consumatori e dei<br />
cittadini che vorranno venire a<br />
comunicare<br />
la comunicazione<br />
trovarci <strong>nel</strong>le piazze italiane da<br />
Milano a Catania; da Faenza a<br />
Napoli, da Cagliari a Bologna.<br />
A tutti proporremo un’azione<br />
simbolica, quella <strong>del</strong>lo scambio<br />
tra il vecchio “sacchetto di<br />
plastica”, simbolo di una spesa<br />
“non consapevole” e una nuova<br />
“borsina di cotone”, da riempire<br />
“consapevolmente” durante<br />
gli acquisti. Ci aspettiamo una<br />
forte partecipazione da parte<br />
di tutti i cittadini italiani per i<br />
quali abbiamo pensato ad un<br />
kit informativo e promozionale<br />
caratterizzato da diversi materiali<br />
per tutti i target (dai più<br />
piccoli ai più grandi consumatori;<br />
dai più esperti a chi non<br />
conosce il tema <strong>del</strong>la Sovranità<br />
Alimentare), e concepito<br />
per sensibilizzare ai temi <strong>del</strong>la<br />
giustizia economica, <strong>sociale</strong> ed<br />
ambientale di Mani Tese si fa<br />
portavoce dal 1964”.<br />
Interventi per l’infanzia e la famiglia,<br />
incontro internazionale a Firenze<br />
FEDERAZIONE NAZIONALE LIBERI CIRCOLI<br />
per il <strong>sociale</strong> per il <strong>sociale</strong><br />
Ibisogni e i problemi <strong>del</strong>l’infanzia e <strong>del</strong>la famiglia<br />
sono molti, spesso drammatici, e riguardano<br />
numerosi aspetti, come l’allontanamento<br />
dalla famiglia, la separazione dei genitori, la povertà,<br />
il disagio <strong>sociale</strong>. A questi problemi le istituzioni<br />
rispondono erogando servizi, senza però riuscire<br />
(o volere) monitorare e quantificare la loro<br />
reale efficacia. A causa di questa tendenza si corre<br />
perciò il rischio che le risorse vengano utilizzate<br />
per interventi destinati solo a una minima parte<br />
<strong>del</strong>le persone in condizioni di bisogno e con scarsi<br />
risultati. Ma soprattutto in tempi di crisi come<br />
quelli attuali non si può più continuare su questa<br />
strada: la valutazione di efficacia, in questo contesto,<br />
rappresenta un’opportunità fondamentale<br />
per verificare l’impatto <strong>del</strong>le scelte, per decidere<br />
con maggiore consapevolezza le soluzioni più appropriate<br />
e con un migliore rapporto costi/efficacia.<br />
Di questo si è discusso ieri a Firenze, <strong>nel</strong>la<br />
cornice <strong>del</strong>l’Istituto degli Innocenti, <strong>nel</strong> corso <strong>del</strong><br />
convegno internazionale dal titolo “Approcci qua-<br />
litativi e quantitativi per valutare l’efficacia degli<br />
interventi per l’infanzia e la famiglia: prospettive<br />
internazionali a confronto”. L’evento, che rientra<br />
tra le attività di ricerca <strong>del</strong>la “Fondazione Emanuela<br />
Zancan onlus”, è realizzato in collaborazione<br />
con la Regione Toscana e l’associazione iaOBERfcs<br />
(International Association for Outcome-based<br />
Evaluation and Research on Family and Children’s<br />
Services). Per l’occasione si sono riuniti a Firenze<br />
esperti di politiche per l’infanzia da tutto il <strong>mondo</strong>:<br />
sono stati rappresentati 14 paesi da tre diversi<br />
continenti. L’obiettivo <strong>del</strong>la giornata di studio era<br />
di presentare lo stato <strong>del</strong>l’arte <strong>del</strong>la teoria, <strong>del</strong>la<br />
ricerca, <strong>del</strong>le soluzioni pratiche disponibili in tema<br />
di valutazione di efficacia degli interventi per l’infanzia<br />
e la famiglia, oltre che in Italia, anche in<br />
Australia, Inghilterra, Israele, Irlanda, Stati Uniti.<br />
Sono perciò stati illustrati i risultati di ricerche e<br />
sperimentazioni svolte in diversi paesi da parte di<br />
professionisti e ricercatori.<br />
IV Congresso Federserd<br />
“Consumi e dipendenze”<br />
Dal 12 al 15 ottobre, FiereCongressi Riva <strong>del</strong> Garda, Trento , si terrà<br />
il IV Congresso nazionale FeDerSerD “Consumi e dipendenze - Mito<br />
Evidenze Scientifiche Realtà Organizzative”. Mito è narrazione fantastica,<br />
ma anche evento o personaggio idealizzato che assume caratteri<br />
simbolici e capacità di agire sul pensiero e sui comportamenti <strong>del</strong>le persone.<br />
Talora diventa una forma di pensiero che non necessita di argomentazioni<br />
razionali e viene contrapposto al pensiero scientifico. Altre volte sono<br />
alcune discipline o evidenze scientifiche che vengono mitizzate.Sovente i<br />
miti popolano la storia <strong>del</strong>le addiction e riescono a competere talora con<br />
successo con le evidenze scientifiche, fino a sostituirsi ad esse ed in taluni<br />
casi a consolidarsi anche <strong>nel</strong>le organizzazioni.<br />
Ma il mito è anche ricchezza, una risorsa a cui attingere per giungere ad<br />
una migliore sintesi <strong>del</strong>la complessità. Rivisitare materie e conoscenze che<br />
sembrano a volte troppo note, con uno sguardo curioso e attento a cogliere<br />
non solo ciò che di innovativo vi può essere, ma ciò che può essere<br />
visto con sguardo nuovo. Le più recenti evidenze scientifiche <strong>nel</strong>le ricche<br />
tematiche che interessano i fenomeni di consumo, abuso e dipendenza<br />
rappresentano la base <strong>del</strong>la azione dei professionisti dei Servizi e trovano<br />
largo spazio in relazioni di ogni sessione congressuale.<br />
Per dare risposte ai cittadini gli aspetti organizzativi e di gestione dei Servizi<br />
sono altrettanto rilevanti e il Congresso dedica una particolare cura<br />
ai mo<strong>del</strong>li di intervento e alle innovazioni organizzative che l’evoluzione<br />
dei fenomeni di consumo e dei bisogni di accoglienza e cura stanno determinando.<br />
Questa è la proposta <strong>del</strong> IV Congresso Nazionale, un invito<br />
rivolto a tutti gli appassionati di questo lavoro che pensano che le scienze<br />
portano in sé non solo convinzioni relative a come il <strong>mondo</strong> è, ma anche<br />
a come dovrebbe essere.<br />
“Fattorie didattiche aperte”<br />
in Veneto<br />
Domenica 10 ottobre si svolgerà<br />
l’ottava edizione <strong>del</strong>la manifestazione<br />
organizzata dalla<br />
Regione Veneto per promuovere<br />
presso il grande pubblico il progetto<br />
“Fattorie didattiche”.<br />
Le 133 fattorie che partecipano a<br />
questa Giornata, infatti, sono tutte<br />
iscritte all’Elenco regionale <strong>del</strong>le<br />
fattorie didattiche e quindi rispondono<br />
ai requisiti previsti dalla “Carta<br />
<strong>del</strong>la qualità”, in termini di sicurezza,<br />
accoglienza e didattica. Si offre,<br />
così, sia ai genitori che ai bambini<br />
la possibilità di “vivere” una domenica<br />
in azienda come occasione per<br />
conoscere l’origine degli alimenti, in<br />
un’ottica di educazione alimentare<br />
consapevole, ma anche per recuperare<br />
un rapporto corretto e ami-<br />
A Venezia<br />
“La Città che Apprende”<br />
Dal La manifestazione “La città che apprende”, appuntamento che fa<br />
parte ormai <strong>del</strong>la tradizione culturale di Auser, si svolgerà quest’anno<br />
a Venezia da oggi fino al 13 ottobre e si incentrerà sul tema degli<br />
“Stili di vita per uno sviluppo solidale e sostenibile”.<br />
Sul tema <strong>del</strong>l’ambiente, infatti, si gioca una sfida decisiva, ancor più per le<br />
nuove generazioni.<br />
La sostenibilità di cui si palerà a Venezia è quella che pone al centro l’individuo<br />
e i suoi diritti. L’esigenza di un nuovo mo<strong>del</strong>lo di sviluppo che sia<br />
orientato - più che alla crescita senza freni - alla qualità dei beni e alla<br />
possibilità <strong>del</strong>le persone di poterne godere <strong>nel</strong>la loro quotidianità, che<br />
intreccia aspetti sociali, economici, ambientali ed anche etici. E in questo<br />
quadro si valuterà se e quanto Auser possa contribuire, <strong>insieme</strong> a partners<br />
che condividono gli stessi obiettivi, a diffondere questi punti di vista ed<br />
a favorire comportamenti individuali e collettivi più sensibili alla qualità<br />
<strong>del</strong>la vita e al rispetto <strong>del</strong>la natura.<br />
A Venezia, si è scelto di orientare l’attenzione <strong>del</strong> dibattito su tre settori,<br />
<strong>nel</strong>l’ambito dei quali “gli stili di vita” dei cittadini possono fare la differenza,<br />
sia per quanto attiene al benessere individuale e collettivo, sia<br />
per quanto attiene all’impatto ambientale: rifiuti, riciclo, riuso; energia<br />
(risparmio energetico e fonti rinnovabili); stili alimentari.<br />
Su ciascuno di questi settori, si stanno individuando le migliori esperienze<br />
che Auser, <strong>nel</strong>le sue tante realtà locali, ha già realizzato, per farne oggetto<br />
di approfonditi “studi di caso” che ne facciano emergere punti di forza e<br />
punti di debolezza, da cui trarre primi orientamenti operativi.<br />
9<br />
chevole con l’ambiente naturale e<br />
rurale. Gli agricoltori che aprono le<br />
porte alle famiglie, infatti, testimoniano<br />
uno stile di “fare agricoltura”<br />
che non si limita alla sola produzione<br />
ma comprende un <strong>insieme</strong> prezioso<br />
di saperi, tradizioni e cultura <strong>del</strong> territorio.<br />
La visita è gratuita e previa<br />
prenotazione presso la fattoria. Per<br />
consultare l’elenco <strong>del</strong>le Fattorie che<br />
aderiscono all’iniziativa, localizzarle<br />
sulla cartina, conoscere i loro percorsi<br />
e i loro programmi specifici per la<br />
Giornata, per poter quindi scegliere<br />
e prenotare la visita, accedi alla pagina<br />
dedicata e al portale turistico<br />
<strong>del</strong>la Regione Veneto. In caso di maltempo,<br />
l’iniziativa verrà rinviata a<br />
domenica 17 ottobre.
10<br />
AD ANZIO E NETTUNO LA V EDIZIONE CULTURALE DEDICATA AL MARE<br />
LUCI NEL BLU 2010<br />
Si è conclusa con successo<br />
la quinta edizione <strong>del</strong>la<br />
manifestazione dedicata<br />
al mare, alla valorizzazione <strong>del</strong><br />
Patrimonio Marittimo, <strong>del</strong>la biodiversità,<br />
<strong>del</strong>le risorse naturali,<br />
<strong>del</strong>lo sviluppo sostenibile e <strong>del</strong>l’<br />
Ecoturismo. L’evento, come <strong>nel</strong>le<br />
precedenti edizioni, si è svolto<br />
il 24, 25 e 26 settembre presso<br />
la AQ International di Salvo Cacciola,<br />
ideatore <strong>del</strong>la manifestazione<br />
nonché pioniere fin dagli<br />
anni ’70 di eventi internazionali<br />
legati all’immagine subacquea.<br />
Questa edizione 2010, grazie alla<br />
preziosa collaborazione di Mar e<br />
Pelagos, ha promosso il progetto<br />
denominato “Un passaporto per<br />
il mare” attraverso una mattinata<br />
didattica in cui gli alunni <strong>del</strong>la<br />
coppe e terra a’ stiratu<br />
e sampe “, è il titolo<br />
du<br />
“Pe<br />
<strong>del</strong>l’operetta leggera ma<br />
assai coinvolgente e dai toni profondi,<br />
con cui Giordano Ricci, ha<br />
ancora una volta entusiasmato e tirato<br />
su il morale a mamme, papà e<br />
ragazzi di ogni età ma soprattutto<br />
ai tantissimi nonni in prima fila. In<br />
fondo, sono stati proprio questi ultimi<br />
i massimi fruitori <strong>del</strong>lo spettacolo<br />
considerato, appunto, che la scena<br />
madre proponeva una gustosissima<br />
trama dei loro tempi. Ovvero una<br />
controversia scatenata tra famiglie<br />
imparentate e, purtroppo, vicine di<br />
casa, per la spartizione di un piccolo<br />
podere, …du coppe e terra…. lascia-<br />
scuola media<br />
Virgilio di<br />
Anzio hanno<br />
assistito alle<br />
proiezioni<br />
commentate<br />
da esperti e<br />
biologi marini<br />
come Alfonso<br />
Perri,<br />
Marco Canessa<br />
e Danilo<br />
Leonardi.<br />
Luci <strong>nel</strong> Blu<br />
ha dato ampio<br />
spazio<br />
anche all’interattività,<br />
per avvicinare al mare<br />
un pubblico di non soli “addetti<br />
ai lavori”: grande affluenza infatti<br />
ha registrato sia la sezione<br />
on the beach <strong>del</strong>la manifestazione<br />
svoltasi presso la Cul de Sac di<br />
Nettuno, dove adulti e bambini<br />
hanno potuto provare l’emozione<br />
di sport acquatici come il surf,<br />
il kitesurf e il kayak surf sotto la<br />
supervisione tecnica <strong>del</strong>le associazioni<br />
sportive <strong>del</strong> territorio Anzio<br />
Surf, Kitepoint e Cul de Sac, sia<br />
l’area immersioni <strong>del</strong> Centro AQ<br />
International, dove gli istruttori<br />
subacquei hanno assistito i ragazzi<br />
che per la prima volta provavano<br />
la sensazione <strong>del</strong>l’immersione.<br />
Di grande rilievo gli interventi<br />
scientifici di Massimo Malpieri e<br />
Corrado Costanzo sulla medicina<br />
subacquea, di Massimiliano Bottaro<br />
di ISPRA sullo squalo bianco<br />
e di ARPA Lazio sulla balneabilità.<br />
La serata di gala <strong>del</strong>l’evento svoltasi<br />
sabato 25 presso il Paradiso<br />
sul Mare ad Anzio, storico palazzo<br />
in riva al mare già sede <strong>del</strong>la<br />
premiazione dei Tridenti d’Oro<br />
2010, ha visto gli autorevoli interventi<br />
di Annalisa Zarattini <strong>del</strong><br />
nucleo operativo di archeologia<br />
subacquea <strong>del</strong>la Soprintendenza<br />
per i beni archeologici <strong>del</strong> Lazio,<br />
<strong>del</strong> Conisma e di Alfonso Perri di<br />
Mare Vivo, terminando poi con la<br />
musica dei Los Locos e <strong>del</strong>la rock<br />
band <strong>del</strong> Tridente d’Oro 2010<br />
Alberto Muro Pelliconi. Parterre<br />
de roi composto tra gli altri<br />
da Franco e Claudia Capodarte,<br />
Stefano Makula, Raffaella Schiller,<br />
il presidente nazionale <strong>del</strong>la<br />
FisaSub Giuliano Salvatori, il presidente<br />
nazionale <strong>del</strong>la <strong>Fenalc</strong><br />
Alberto Spelda, giornalisti di varie<br />
testate e i rappresentanti <strong>del</strong><br />
Gorgonia Beach di Marsa Alam,<br />
che ospiterà la tredicesima edizione<br />
<strong>del</strong>lo storico “International<br />
Blue under water photo contest”<br />
ideato e promosso da Salvo Cacciola.<br />
Erano inoltre presenti l’Assessore<br />
alla pubblica Istruzione<br />
<strong>del</strong> Comune di Anzio Marco <strong>del</strong><br />
Villano, i consiglieri comunali<br />
anziati Gianfranco Tontini, Luigi<br />
Campomizzi, Gianfranco Toti e<br />
Roberta Cafà, Gianni de Micheli<br />
e Aristodemo Lauri, l’Assessore<br />
all’ambiente <strong>del</strong> Comune di Nettuno<br />
Flavio Biondi, il Presidente<br />
<strong>del</strong>la Pro Loco Città di Anzio Augusto<br />
Mammola, il rappresentante<br />
<strong>del</strong>la ConfCommercio Claudio<br />
Cavese, Andrea Mezzetti per il<br />
Comitato provinciale di Roma <strong>del</strong><br />
Coni. Luci <strong>nel</strong> Blu si conferma una<br />
manifestazione sempre più autorevole,<br />
per la partecipazione e il<br />
patrocinio di realtà di spicco <strong>nel</strong><br />
settore, quali i Comuni di Anzio<br />
e Nettuno, I.S.P.R.A., Arpa Lazio,<br />
Coni e Fisasub, Federcoopesca,<br />
Mare Vivo, Pelagos e Consorzio<br />
Turistico Mare di Roma.<br />
TEMPO LIBERO<br />
Attività <strong>Fenalc</strong><br />
MONTORIO ROMANO<br />
Teatro “Bamby…ni” cresce<br />
e diverte con successo<br />
to in eredità ed ancora indiviso. Da<br />
una parte Peppina e Peppe e, oltre<br />
la siepe, Mafalda e Nello. Entrambi<br />
rivendicano le loro ragioni prima<br />
entro le mura di casa e poi scontrandosi<br />
apertamente sul limitare<br />
dei loro scarni giardini. E scoppiano<br />
continue e furibonde litigata senza<br />
mezze misure o limitazione di epiteti<br />
(ma senza che il lessico scada<br />
mai di stile) sull’onda di un linguaggio<br />
vivace, scoppiettante e brioso. E<br />
che il numeroso pubblico presente<br />
si sia divertito ed abbia apprezzato<br />
il palinsesto, lo hanno ampiamente<br />
dimostrato le scroscianti risate ed i<br />
prolungati applausi che continuativamente<br />
hanno sottolineato le<br />
battute più piccanti e<br />
salaci. Eccoti, però <strong>nel</strong><br />
secondo atto, il colpo<br />
di scena: la pettegola<br />
e vivacissima Peppina,<br />
mai doma protagonista<br />
di ogni intrigo, al culmine<br />
<strong>del</strong>l’arrabbiatura,<br />
viene colta da un malore<br />
e crolla ai bordi <strong>del</strong><br />
suo amato fazzoletto<br />
di terra. Stecchita, per<br />
cru<strong>del</strong>tà <strong>del</strong>la sorte,<br />
proprio ai piedi dei suoi: “parenti,<br />
serpenti”. Segue la veglia funebre<br />
e, benché il tono si faccia più severo<br />
e stringente, non mancano comunque<br />
puntatine ironiche sui vicini, la<br />
cru<strong>del</strong>tà <strong>del</strong>la vita e le miserie <strong>del</strong><br />
<strong>mondo</strong>; cosicché, pur <strong>nel</strong>la variazione<br />
di stile, sono sempre gli spunti<br />
umoristici ad alleggerire la drammaticità<br />
<strong>del</strong>l’azione e ad infondere<br />
gaiezza al contesto. Ed è stato un<br />
successo. Godibile e ben azzeccato<br />
il canovaccio è piaciuto sia sul versante<br />
dei riferimenti logici, sia per<br />
l’ armonizzazione dei protagonisti<br />
che hanno usato un dialogare piano<br />
e sciolto. Giovani, grandi attori…in<br />
erba, scoperti e forgiati dal nostro<br />
prof. Ricci, dei quali scriveremo ancora<br />
volentieri e bene. Ragazzi che<br />
sottraggono spazio al loro tempo<br />
libero per promuove l’immagina<br />
positiva <strong>del</strong> nostro paese e <strong>del</strong>la comunità<br />
intera. Su tutti, senz’altro i<br />
bravi attori: Sasha, Valeria, Giulia,<br />
Giuseppina I., Francesca I., Rosalba,<br />
Alessio, Noemi, Maria DuSindacu,<br />
Laura, Luigi, Nello, Maura, Mattia,<br />
Francesca G., Romano, Melissa, Luigino,<br />
Giuseppina P. e Asia. Complimenti<br />
a tutti ed al prof. Ricci.<br />
ATTIVITA’ FENALC<br />
PESARO E URBINO 2010<br />
Durante il corrente anno l’attività<br />
<strong>del</strong>la FENALC di Pesaro e<br />
Urbino è stata molto intensa,<br />
con la partecipazione a numerosi<br />
eventi sportivi e sociali. Il 2 maggio<br />
abbiamo sponsorizzato la COLLE-<br />
MARATHON chiamata la corsa dei<br />
valori perché ha come fine la valorizzazione<br />
<strong>del</strong>le associazioni di volontariato.<br />
Le associazioni ammesse<br />
sono state AVIS, TELETHON, UNICEF<br />
e FENALC, per il suo riconosciuto<br />
impegno <strong>sociale</strong>. Domenica 30 maggio<br />
abbiamo organizzato a Fano<br />
<strong>insieme</strong> ad A.M.M.E.R. (Associazione<br />
Malattie Metaboliche Ereditarie<br />
Rare) una sfilata di bambini per i<br />
bambini, con la partecipazione <strong>del</strong>la<br />
Polizia di Stato con i cani poliziotto.<br />
Il 17-19 agosto c’è stata la tradizionale<br />
gita estiva in Polonia a Cracovia<br />
ed Auschwitz e Birkenau.<br />
Particolare commozione ha suscitato<br />
la visita ai campi di concentramento<br />
per gli orrori dovuti ad un becero<br />
fanatismo di Stato. Il primo settembre<br />
c’è stato il grande concerto per<br />
festeggiare i 20 anni <strong>del</strong>la Fondazione<br />
<strong>del</strong>la banda cittadina “Città di<br />
Fano”, con una grande ed applauditissima<br />
manifestazione da parte dei<br />
presenti <strong>nel</strong>la caratteristica Corte<br />
Malatestiana, dove i bandisti hanno<br />
dato il meglio di se stessi.<br />
Altre iniziative sono state prese con<br />
AVIS come per esempio il convegno<br />
per la donazione <strong>del</strong> cordone ombelicale<br />
che ha visto la presenza di<br />
70 partecipanti tra medici ed ostetriche.<br />
Relatrici la Dott.ssa Girelli Gabriella,<br />
primario <strong>del</strong>l’Umberto I di Roma<br />
nonché docente di Immuno-Ematologia<br />
<strong>del</strong>la Sapienza di Roma, la<br />
Dott.ssa Barbara Tonnarelli, responsabile<br />
regionale per il cordone ombelicale<br />
ed il Dott. Antonio Forabosco,<br />
padre <strong>del</strong>la genetica in Italia.<br />
La FENALC inoltre con la Fondazione<br />
Fano Solidale organizza ogni<br />
anno le vacanze per anziani, dove<br />
anche quest’anno oltre 300 persone<br />
si sono recate alle terme od in montagna<br />
(Andalo).<br />
AOSTA: FESTA DELLA BIRRA<br />
Bionda e spumeggiante, è stata la protagonista <strong>del</strong>la prima edizione <strong>del</strong>la “Festa<br />
<strong>del</strong>la Birra”, svoltasi l’8 settembre 2010 ad Aosta, ottimamente organizzata dalla<br />
giovane presidente <strong>del</strong> circolo <strong>Fenalc</strong> Ponte Romano, Cristina Pietrosanti, coadiuvata<br />
dal suo instancabile staff di amici ed associati. Organizzata all’aperto, in<br />
un piazzale inserito <strong>nel</strong>lo storico e suggestivo quartiere <strong>del</strong>la vecchia città romana,<br />
la festa ha coinvolto, oltre ad associati e simpatizzanti <strong>del</strong> circolo, numerosi<br />
residenti e turisti che grazie all’atmosfera di allegria ed amicizia hanno vissuto<br />
una piacevole serata all’aperto <strong>del</strong>l’estate aostana. Musica con D.J. e birra “a caduta”<br />
e non pastorizzata, pranzo con grigliata, polenta e insalata al suono <strong>del</strong>la<br />
tarantella, ballo tipico che sta spopolando anche fra i giovani, hanno animato<br />
l’intera giornata e la serata all’insegna <strong>del</strong>l’allegria e <strong>del</strong>la riscoperta di antiche<br />
tradizioni. L’intraprendente presidente Cristina, giudicando positivamente questa<br />
prima esperienza che ha chiuso una estate 2010 densa di iniziative per gli<br />
associati. Cristina ha annunciato l’impegno ad animare la prossima estate con<br />
nuovi appuntamenti pubblici di intrattenimento, all’insegna <strong>del</strong>la semplice ma<br />
buona cucina, a contorno <strong>del</strong>le consuete attività ludico-ricreative destinate agli<br />
associati. La presidente ha anche annunciato l’inizio <strong>del</strong>la collaborazione con la<br />
squadra di calcio “Le Violette”, la maggiore squadra di calcio femminile <strong>del</strong>la<br />
Valle d’Aosta, che il circolo FE.NA.L.C. ha intenzione di sostenere e supportare<br />
<strong>nel</strong> prossimo campionato di calcio di serie C.
TEMPO LIBERO<br />
ELENCO DEI DIRIGENTI TERRITORIALI<br />
ABRUZZO<br />
66100 CHIETI Via Garibaldi, Vico Ventuno, 3 - 66034 Lanciano FAUSTO D’ETTORRE<br />
Tel. 0872 710378<br />
66100 CHIETI Viale Unità d’Italia, 230 - Tel. 0871 552967 CARMELO ORCIANI<br />
66100 CHIETI Contrada Montemarcone, zona commerciale MILENA DI GIRONIMO<br />
66041 Località Atessa (CH) - Tel. 345.2132459<br />
67100 L’AQUILA Via Carso, 95-67039 Sulmona(AQ) Tel. 0864 210133 MARCELLO PALUMBO<br />
67100 L’AQUILA Via Probio Mariano, 109 (Sulmona) - Tel 0861 248766 ROBERTO D’ALELIO<br />
65100 PESCARA Viale Quarto dei Mille, 25 - Tel 0854 217715 CARLO SALLUSTIO<br />
64100 TERAMO Via Cona, 3 - Tel 0861 248766 ROBERTO D’ALELIO<br />
BASILICATA<br />
75100 MATERA Via Parri 9 - Tel. 0835 334691 ANTONIO DI MURO<br />
85100 POTENZA Via Marconi 106 - 85026 Palazzo S. Gervasio MICHELE DI MURO<br />
Tel. 0972 45759<br />
CALABRIA<br />
87100 COSENZA V.le <strong>del</strong>le Rimembranze, 2 - 87064 Corigliano Calabro GABRIELE MONTERA<br />
Tel. 320 0152183<br />
89100 R. CALABRIA Via Stazione di Santa Caterina - Tel. 333 5934383 ANGELA PELLICANO’<br />
CAMPANIA<br />
80100 AVELLINO Via Aldo Moro, 50-80033 Cicciano (NA) - Tel 081 796271 MICHELE CORRADO<br />
82100 BENEVENTO Via Scavi, 20 - 82030 Castelvenere MARIO MOCCIA<br />
Tel. 335 6590850<br />
81100 CASERTA Via Bugnano - 81030 Orta di Atella - Tel. 349.6176291 MARIA CAFARIELLO<br />
80133 NAPOLI c/o Unimpresa - Piazza Bovio, 8 - Tel. 349.6176291 MARIA CAFARIELLO<br />
84123 SALERNO Corso Vittorio Emanuele, 74 - Tel. 089 237815 ANTONIO ANGIERI<br />
EMILIA ROMAGNA<br />
40100 BOLOGNA Via Ceccati, 13/b - Tel. 347 2654527 FERDINANDO NEGRI<br />
47023 CESENA Via Montiano, 2076 - Tel. 335.1308296 VIRGINA MANFREDI<br />
47023 CESENA Via Gradenigo, 6 - 48100 Ravenna - T. 0544.591715 MARINO MORONI<br />
44100 FERRARA Via L. Ferrari, 34 - Tel. 392.5717485 DONATO STRAFORINI<br />
47100 FORLI’ - CESENA Via Gradenigo 6 - 48100 Ravenna - Tel. 0544.591715 MARINO MORONI<br />
41100 MODENA Via G. Mazzini s.n.c., Sassuolo - Tel. 347 2654527 FERDINANDO NEGRI<br />
41125 MODENA Via Zucconi, 41 - Tel. 335 333272 G.PAOLO BULGARELLI<br />
43100 PARMA Via Rimembranze, 6 - Polesine Parmense - Tel. 347 2654527 FERDINANDO NEGRI<br />
29100 PIACENZA c/o Circolo Primavera - Via Nasalli Rocca, 17-D- SALVATORE PROCIDA<br />
Tel. 0523 454552<br />
48123 RAVENNA Via Gradenigo, 6 - 48100 Ravenna - T. 0544.591715 MARINO MORONI<br />
42123 REGGIO EMILIA Via Ceccati, 13/b - Tel. 347 2654527 FERDINANDO NEGRI<br />
47900 RIMINI Via Gradenigo, 6 - 48100 Ravenna - T. 0544.591715 MARINO MORONI<br />
FRIULI VENEZIA GIULIA<br />
33100 PORDENONE Via Giuseppe Verdi, 27 - 33090 (PD) IPPOLITO MARMAI<br />
Frazione di Toppo Travesio (PN) - Tel. 0427 96618<br />
43122 TRIESTE Via Giuseppe Mazzini, 32 - 040 638212 ROMANO VISINTINI<br />
33190 UDINE Via <strong>del</strong>la Libertà, 26/5 - 33050 Lumignacco ENNIO MONDOLO<br />
(Pavia di Udine-UD) - Tel. 0432 564227<br />
LAZIO<br />
03100 FROSINONE Via E.Fermi, 31 Tel. 328/3339974 - 0775/200354 LORENZO ZACAROLI<br />
04013 LATINA Via Cupido, 3 - Tel. 0773631077 - 3483339263 ALBERTO SPELDA<br />
02100 RIETI Via Giovanni Conti, 23 - Tel. 0744710498 CIRO FANTINI<br />
02100 RIETI Via <strong>del</strong>la Libertà, 53 - 00010 Montelibretti (Rm) G. GIULIO MARTINI<br />
Tel. 3385881522-0765488064/5<br />
00186 ROMA Via <strong>del</strong> Plebiscito, 112 - Tel. 3483339263 ALBERTO SPELDA<br />
01100 VITERBO Via Dei Balestrieri, 193 - Tel. 0744710498 CIRO FANTINI<br />
01100 VITERBO Viale IV Novembre, 23 - 01010 Barbarano Romano (Vt) ROBERTO CONGEDI<br />
Tel. 333.2675283<br />
LIGURIA<br />
16162 GENOVA Via P. Pastorino, 36 (int. 146) - Tel. 393.3302859 MAURO ZONINO<br />
17100 SAVONA Corso Torino, 52 - 16129 Genova - Cell. 338/7510493 ALBERTO SIGNORINI<br />
LOMBARDIA<br />
20100 BERGAMO Via Amendola, 5 - 20015 Parabiago(Mi) Tel.333 8156028 GIUSEPPE BIANCHI<br />
25100 BRESCIA Piazza G. Verdi, 46 - Tel. 045 7970768 - 340.2281862 LUCIANO TEDESCHI<br />
22100 COMO Via Adamello, 13-Tel. 031341703 TOLMINO FRANZOSO<br />
26100 CREMONA Via XX Settembre, 21/f - 26040 Gussola - Tel. 0375260948 GIANLUCA GROSSI<br />
22053 LECCO Via Gradisca, 4 - Tel. 03412511 66 NICOLA LOMMA<br />
26900 LODI Via S. Lucia, 38 (Piazzatore)- Tel.333 8156028 GIUSEPPE BIANCHI<br />
46100 MANTOVA Loc. Monticelli, 94 - 44021 Codigoro - Tel. 340 8611546 DONATO STRAFORINI<br />
20145 MILANO Via Domodossola, 7 - Tel. 3355942363 FRANCESCO PROCIDA<br />
20052 MONZA/BRIANZA Via Bellingera, 12 - 20025 Legnano (MI) - Tel. 346.7342181 FABRIZIO LANDONI<br />
27100 PAVIA Corso Traiano, 48 - 10135 Torino - Tel. 0115172146 GIANMARIA BEOLETTO<br />
21100 VARESE Via Antonio Gramsci, 16 - 21043 Castiglione Olona (VA) FRANCO FAILLA<br />
Tel. 0331858340<br />
21100 VARESE Via Bellingera 12 - 20025 Legnano (Mi) - tel. 346.7342181 DAVIDE LANDONI<br />
MARCHE<br />
60100 ANCONA Via Francesco Petrarca, 58 - 60044 Fabriano (AN) IVANIO SALARI<br />
Tel. 3388672290<br />
TEMPO LIBERO<br />
Anno XXXI - N. 255 PERIODICO SOCIO CULTURALE DELLA FENALC Ottobre 2010<br />
tl<br />
www.fenalc.it<br />
53 suicidi dall’inizio <strong>del</strong>l’anno<br />
Il carcere, istituzione<br />
totale o luogo<br />
di recupero?<br />
Nono rapporto sulle povertà<br />
In aumento i poveri<br />
che chiedono aiuto<br />
alla Caritas<br />
Premio Fiuggi Storia 2010<br />
Vincono<br />
Anna Foa<br />
e Carlo Annese<br />
pagina 3 ➟ pagina 4 ➟ pagina 6/7 ➟<br />
CHIUSO CON SUCCESSO IL PROGETTO “COMUNICARE LA COMUNICAZIONE<br />
<strong>Dodici</strong> <strong>mesi</strong> <strong>insieme</strong> <strong>nel</strong> <strong>mondo</strong> <strong>del</strong> <strong>sociale</strong><br />
Un anno di attività tutto rivolto all’informazione <strong>sociale</strong>: il mensile Tempo Libero dedicato<br />
alle problematiche <strong>del</strong> Terzo Settore, le news <strong>del</strong> portale <strong>Fenalc</strong> quotidianamente presenti<br />
sul <strong>mondo</strong> <strong>del</strong> <strong>sociale</strong>. E poi il corso per comunicatori sociali e la <strong>Fenalc</strong>Tv.<br />
Un’esperienza che non deve fermarsi ora.<br />
di Pino Pelloni<br />
T<br />
tl<br />
utto è nato da un mio sag- di formazione e di crescita. I capire che comunicare non è un frequente, ma non è <strong>del</strong> tutto<br />
gio <strong>del</strong> 2001 intitolato lettori-soci di Tempo Libero han- momento o un settore <strong>del</strong>la loro scomparso).<br />
“Comunicare la comunicano avuto modo di compiere una attività, separato dal resto, <strong>del</strong>e- Non si tratta solo <strong>del</strong> fatto che<br />
zione”. Un saggio, edito dalla sorta di “alfabetizzazione” in un gato a funzioni specifiche più o c h i h a u n o s t r u m e n t o d a v e n d e r e<br />
Fondazione “Osservatorio sul <strong>mondo</strong> molto articolato come meno isolate, secondarie rispet- (che sia un mezzo pubblicitario,<br />
lavoro minorile” e presentato in è quello <strong>del</strong> <strong>sociale</strong> <strong>nel</strong> nostro to al cuore <strong>del</strong>l’impresa e alle sue una risorsa promozionale, un si-<br />
un convegno europeo, che face- Paese. E questo grazie anche al decisioni strategiche. Non si tratstema telefonico, una rete eletva<br />
il punto, a partire dai detta- corso di formazione dedicato ai ta solo <strong>del</strong> perpetuarsi di strane tronica, un software o qualsiasi<br />
ti costituzionali ed in primis dal comunicatori sociali, tenutasi in abitudini, come quella di affi- altro prodotto o servizio) si dà<br />
diritto <strong>del</strong> cittadino ad essere due stage a Latina e a Roma, che dare la gestione di un sito web, un gran daffare a offrire “valore<br />
informato e <strong>nel</strong> modo più cor- ha dato la possibilità a molti gio- o in generale la comunicazione aggiunto” sotto forma di consuretto<br />
possibile, sullo stato <strong>del</strong>la vani e non di entrare <strong>nel</strong> <strong>mondo</strong> online, a presunti “specialisti” lenze che non è in grado di gesti-<br />
comunicazione <strong>sociale</strong> in Italia. <strong>del</strong>la comunicazione, nei mecca- che hanno (o credono di avere) re – e sulla cui obiettività e utilità<br />
Un saggio che, oltre a rilevare nismi redazionali, <strong>nel</strong>la confezio- una competenza principalmente è ragionevole avere molti dubbi.<br />
le carenze <strong>nel</strong> sistema comuni-<br />
La radice <strong>del</strong> problema sta all’incazione,<br />
forniva elementi per<br />
terno <strong>del</strong>le organizzazioni. È dif-<br />
riequilibrare il rapporto fonte<br />
fusa la percezione (non sempre<br />
informativa ed utente finale. Un<br />
consapevole) che si possa dire<br />
rapporto che deve avere sempre<br />
una cosa e farne un’altra, pro-<br />
e comunque un grande rispetto<br />
mettere ciò che non si mantiene,<br />
per il cittadino fruitore di comu-<br />
presentarsi come qualcosa di dinicazione.<br />
Soprattutto di quella<br />
verso da ciò che si è o che si può<br />
istituzionale. Che è anche quella<br />
realisticamente diventare. Tutto<br />
di servizio: dall’informativa per<br />
questo abbiamo cercato di far<br />
la compilazione di un documen-<br />
comprendere ai soci <strong>del</strong>la <strong>Fenalc</strong><br />
to alle etichette di un prodotto<br />
e soprattutto che i princìpi fon-<br />
commerciale, dal bugiardino che<br />
damentali <strong>del</strong>la comunicazione<br />
correda un prodotto farmaceu-<br />
sono due. Uno è che non è mai<br />
tico alla pubblicità <strong>sociale</strong>. Mes-<br />
a senso unico. Saper ascoltare è<br />
saggi chiari ed onesti.<br />
più importante che saper parla-<br />
Le proposte di questo mio saggio<br />
re. L’altro è che tutto ciò che si<br />
sono state le linee portanti <strong>del</strong><br />
fa è, in un modo o <strong>nel</strong>l’altro, co-<br />
progetto <strong>Fenalc</strong> “Comunicare la<br />
municazione. Essere è più impor-<br />
comunicazione” che con questo<br />
tante che apparire. Un’intrinseca<br />
numero di Tempo Libero, dopo<br />
coerenza di identità, metodo e<br />
dodici <strong>mesi</strong> di attività, chiude<br />
comportamento è la base indi-<br />
i battenti. Abbiamo vissuto in<br />
spensabile. Quando quella base<br />
casa <strong>Fenalc</strong> una gran bella espe-<br />
c’è (ed è continuamente coltivata<br />
rienza che ha fatto diventare il<br />
e arricchita) una comunicazione<br />
sito <strong>del</strong>la Federazione una vera<br />
efficace diventa un moltiplica-<br />
e propria agenzia di stampa detore<br />
di grande utilità. Non è afdicata<br />
al <strong>mondo</strong> <strong>del</strong> <strong>sociale</strong> con<br />
fatto necessario, come credono<br />
un notiziario quotidiano e la no-<br />
i pressapochisti <strong>del</strong>la comunicastra<br />
testata, da bollettino sociane<br />
di una notizia e <strong>nel</strong>la sua dif- tecnica. Sembra di ritornare ai zione, inventare continuamente<br />
le, a giornale dedicato al Terzo<br />
fusione. Continuiamo a ripeterci tempi remoti in cui i tipografi si qualcosa di nuovo per “attirare<br />
Settore. Per non dire <strong>del</strong>la in- che siamo <strong>nel</strong>l’era <strong>del</strong>la comu- atteggiavano a esperti in comu- l’attenzione” con una varietà di<br />
formatizzazione degli strumenti nicazione. Ma è curioso constanicazione, proponendo ai loro trucchi ed effetti che poco o nul-<br />
operativi al servizio degli assotare come le organizzazioni di clienti di gestire i contenuti <strong>del</strong>le l a h a n n o a c h e fa r e c o n l ’i d e n ti t à<br />
ciati e <strong>del</strong>la <strong>Fenalc</strong> Tv che con un ogni genere, pubbliche e priva- cose che dovevano stampare (un di un’impresa. Sono infinitamen-<br />
appuntamento al mese ha reso te, facciano un’enorme fatica a atteggiamento che oggi è meno te più importanti (ed efficaci) la<br />
questo progetto un’occasione<br />
coerenza e la continuità.<br />
Per la <strong>Fenalc</strong> è arrivato il tempo <strong>del</strong>lo sport di Alberto Spelda<br />
on questo ta quella, proprio per prestare accordo con moltissimi nostri dito alla situazione carceraria ita-<br />
Cnumero di fede ai dettami <strong>del</strong> progetto, rigenti territoriali, di non stare liana, il nono rapporto Caritas<br />
Tempo Libero dedicata al <strong>mondo</strong> <strong>del</strong> <strong>sociale</strong> e più a guardare e ad aspettare sulle povertà, l’utilità <strong>del</strong>l’agri-<br />
archiviamo la a seguire a quello <strong>del</strong>la cultura. riconoscimenti federali ma di coltura urbana, il resoconto<br />
felice espe- Sempre mantenendo fede alla operare sul territorio nazionale <strong>del</strong>la prima edizione <strong>del</strong> Prerienza<br />
<strong>del</strong> pro- “missione” <strong>del</strong>la <strong>Fenalc</strong> detta con una sempre più massiccia mio Fiuggi Storia che ha visto i<br />
getto ministeriale “Comunicare informazione continuerà ad es- presenza di squadre <strong>Fenalc</strong> im- nostri circoli di lettura in prima<br />
la Comunicazione” che tanto sere presente <strong>nel</strong>la foliazione pegnate in quasi tutte le disci- fila per l’assegnazione dei pre-<br />
positivo accoglimento ha rice- <strong>del</strong> giornale ma è giunto anche pline sportive.<br />
mi finali. E poi ancora l’abituale<br />
vuto presso tutti i nostri associa- il tempo di dare più visibilità al A questo proposito, già da que- rubrica di psicologia, l’interventi.<br />
Avrete modo di leggere qui settore sportivo <strong>del</strong>la nostra Festo numero, l’informazione to di Giorgio Vittadini (Sole 24<br />
sopra l’articolo <strong>del</strong> nostro diretderazione. sportiva ha trovato il suo digni- Ore) sulla sussidiarietà, il contore<br />
Pino Pelloni che tratta, in Moltissimi sono i circoli <strong>Fenalc</strong> toso spazio. Per questo invito vegno internazionale di Firenze<br />
forma di bilancio, proprio degli che hanno la vocazione alle pra- tutti i circoli sportivi che opera- sugli interventi per l’infanzia e<br />
esiti <strong>del</strong> progetto stesso. tiche sportive.<br />
no sotto la nostra bandiera ad la famiglia. In chiusura le nostre<br />
Per quanti ci hanno seguito, at- Dal ciclismo, al volley, dal calcio inviarci notizie riguardanti la attività: Pesaro-Urbino, la festa<br />
traverso queste pagine ma an- alla scherma, agli sport acquati- loro attività.<br />
<strong>del</strong>la birra di Aosta, il teatro di<br />
che attraverso la comunicazioci e via elencando. E sino ad ora Per venire al sommario di que- Montorio Romano e l’edizione<br />
ne fornitavi con il notiziario <strong>del</strong> le nostre maglie hanno garegsto numero di ottobre vi segna- 2010 di Luci <strong>nel</strong> blu.<br />
nostro sito, per tutto l’anno l’ingiato solo in tornei targati Asi, lo un interessante articolo <strong>del</strong>la<br />
formazione più presente è sta- Acli ecc., ma abbiamo deciso, in dottoressa Nadia Loreti dedica-<br />
TEMPO LIBERO<br />
Periodico Socio Culturale <strong>del</strong>la <strong>Fenalc</strong><br />
Direttore Responsabile:<br />
PINO PELLONI<br />
PRESIDENZA NAZIONALE: 00186 ROMA - VIA DEL PLEBISCITO,112<br />
TEL. 066787621 - FAX 066794385 - 346/7515568<br />
E.mail: info@fenalc.it - http: www.fenalc.it - www.fenalcservizi.it<br />
PRESIDENTE: ALBERTO SPELDA<br />
Questo numero è stato realizzato con il contributo<br />
<strong>del</strong> Fondo per l’Associazionismo (Ex legge<br />
383/2000)- Ministero <strong>del</strong> Lavoro, <strong>del</strong>la salute e <strong>del</strong>le<br />
Politiche Sociali. Direttiva annualità 2008.<br />
Contributi giornalistici e grafici forniti da com.unica<br />
per progetto “Comunicare la Comunicazione.<br />
La collaborazione dei soci <strong>Fenalc</strong> è da intendersi a<br />
titolo gratuito.<br />
L’Editore è disponibile a riconoscere i diritti, se<br />
richiesti, per i contributi iconografici utilizzati <strong>nel</strong>la<br />
pubblicazione.<br />
Aut. Tribunale di Roma n. 17.900<br />
<strong>del</strong> 06/12/1979<br />
STAMPA:<br />
Gemmagraf Srl - Via Tor De Schiavi 227<br />
00171 Roma - Tel. 0624.41.68.88<br />
EDITORE: <strong>Fenalc</strong><br />
Federazione Nazionale Liberi Circoli<br />
Presidente Nazionale: Alberto Spelda<br />
00186 Roma - Via <strong>del</strong> Plebiscito, 112<br />
Tel. 06.6787621 - Fax 06.6794385 -<br />
3467515568<br />
E-mail: info@fenalc.it<br />
http: www.fenalc.it<br />
www.fenalcservizi.it<br />
11<br />
FEDERAZIONE NAZIONALE LIBERI CIRCOLI<br />
60100 ANCONA Via G.B. Pergolesi, 141 - 60030 Moie di Maiolati ROSSANO STRONATI<br />
(MOIE e JESI) Spontini (AN) - Tel. 3355218431 Zona Moie Iesi<br />
62100 MACERATA (1) Via SiIone, 16 - Tel. 073331531 FRANCESCO TOMASSONI<br />
62100 MACERATA (2) Piazza <strong>del</strong>la Vittoria,18 - Tel. 0733 31531 A.LUCIANO GIORIO<br />
61100 PESARO Via Carlo Goldoni, 11 - 61032 Fano (Pu) Tel. 0721 862581 ELMO SANTINI<br />
MOLISE<br />
86010 CAMPOBASSO Via Del Bosco snc - 86020 Duronia MARIA DEL SOLDATO<br />
Tel. 329 8611614<br />
86170 ISERNIA Località Fosse - 86091 Bagnoli <strong>del</strong> Trigno FIORE MANZO<br />
Tel. 329 8611615<br />
PIEMONTE<br />
15100 ALESSANDRIA Loc. Tortona S.S. per Voghera, 14/A - Tel. 340.8694218 NEVIO BEOLETTO<br />
14100 ASTI Via Giuseppe Verdi, 2 - Tel. 340.8694218 NEVIO BEOLETTO<br />
28100 NOVARA Via Amendola, 5 - 20015 Parabiago(Mi) Tel.333 8156028 GIUSEPPE BIANCHI<br />
28100 NOVARA Corso Trieste, 1 - Tel. 340 8694219 SIMONA PAPÈ<br />
10122 TORINO Via Sant’Antonio da Padova, 12 - Tel. 011 535613 GINO CARLI<br />
28900 VERBANIA Via XXV Aprile, 138 - Tel.333 8156028 GIUSEPPE BIANCHI<br />
PUGLIA<br />
70121 BARI c/o Avv. Amato - Via Quintino Sella, 241 - Tel. 080.5214974 FRANCO RITORTO<br />
72100 BRINDISI Via Taranto, 100 - 73100 Lecce - Tel. 3498690216 ITALO SGUEGLIA<br />
71100 FOGGIA Via Alessandro Manzoni, 156 - Tel. 0881751216 GIUSY IORIO<br />
73100 LECCE Via XXV Luglio, 28 - Tel. 0832241545 - 3388797689 SERGIO CARLÀ<br />
74100 TARANTO Via Anfiteatro, 251 - Tel. 0994593633 VINCENZO PALUMBO<br />
SARDEGNA<br />
09095 ORISTANO Via Rai<strong>mondo</strong> Piras, 1 - 09080 Villaurbana (OR) D. ROBERTO SARAIS<br />
Tel. 330206486<br />
08100 NUORO Via Mannironi, 20 - 0784.3697 MARIO FLORIS<br />
07100 SASSARI Via Tuveri, 6 - Tel. 3391824445 NANDO RUIU<br />
SICILIA<br />
92100 AGRIGENTO Via Nunzio Nasi, 9 - 92029 Ravanusa (AG) CALOGERO CASCINO<br />
Tel. 0922876611<br />
95100 CATANIA Piazza Regina Elena,24/B-95047 Paternò (CT) AGATINO FALLICA<br />
Tel. 328.4673490<br />
94100 ENNA Via Mola, 2 EDUARDO MADDALENA<br />
94100 ENNA Via Trieste, 13 - Tel. 0935.23070 PAOLO LOMBARDO<br />
98122 MESSINA Via San Sebastiano,18 - Tel. 090712689 ALESSANDRO LETTERIO<br />
98100 MESSINA Via San Marco, 4 - 98070 Galati Mamertino GIUSEPPE CRIMI<br />
Tel. 0941/434488<br />
90138 PALERMO Via Contessa Giuditta, 3 MARCO BASCIANO<br />
90146 PALERMO Via Valderice, 42a - Tel. 333.1748074 IGNAZIO PARINIELLO<br />
97100 RAGUSA Via Trapani Rocciola, 3/D - 97015 Modica - Tel. 347 2939581 M. FERRUCCIO<br />
96100 SIRACUSA Via San Paolo 62-96016 Lentini-Tel. 333 2026379 ROSARIO OCCHIPINTI<br />
91100 TRAPANI Via Alessandro de Santis, 2 - Tel. 3280513302 MAURIZIO PIPITONE<br />
TOSCANA<br />
52100 AREZZO Piazza S. Jacopo 233 - Tel. 338.4317064 MARZIA SGREVI<br />
50132 FIRENZE Via S. Chiari, 21 - 50065 Pontassieve - Tel. 0552345222 PAOLO LAROMA<br />
58100 GROSSETO Via Tripoli, 79 - Tel. 3475751873 RITA SANTUARI<br />
57100 LIVORNO Via <strong>del</strong>le Vele, 3 - Tel. 3475751873 RITA SANTUARI<br />
55100 LUCCA Via Francalanci, 423 - 55055 Bozzano (LU) - Tel. 3805096668 SALVATORE DI MAIO<br />
54100 M. CARRARA Via Massa Vecchia, 2 - Tel. 380.5096668 SALVATORE DI MAIO<br />
56100 PISA Via Piave, 52 - Tel. 3475751873 RITA SANTUARI<br />
51100 PISTOIA Via Atto Vannucci, 20 - Tel. 347.5724739 CORRADO FILIPPINI<br />
50100 PRATO Via Paternese, 2 - 50014 Fiesole (FI) Tel. 347.5724739 CORRADO FILIPPINI<br />
TRENTINO-ALTO ADIGE<br />
39100 BOLZANO Via Rosmini, 61 - Tel. 0471.300412 MARA UGGÈ<br />
38100 TRENTO Via M. Stenico, 26 - “Compl. Leonardo” - Tel. 0461.420703 EMILIO PALMIERO<br />
UMBRIA<br />
06100 PERUGIA Corso Vannucci, 125 - Tel. 0744710498 CIRO FANTINI<br />
06100 PERUGIA Viale Firenze, 144/B - 06034 Foligno (PG) Tel. 335.319273 DIANA CAPODICASA<br />
05100 TERNI Colle <strong>del</strong>le Cese, 31 - 05032 Calvi <strong>del</strong>l’Umbria (TR) CIRO FANTINI<br />
Tel. 0744710498<br />
VALLE D’AOSTA<br />
11100 AOSTA Località Grand Chemin, 23 -11020 St-Christophe (AO) FLAVIO SERRA<br />
Tel. 347.2537805<br />
VENETO<br />
35100 PADOVA Via Savelli, 23 - Tel. 0457970768 - 3402281862 LUCIANO TEDESCHI<br />
30100 VENEZIA Via <strong>del</strong> Commercio, 25 - Tel. 0457970768 - 3402281862 LUCIANO TEDESCHI<br />
37100 VERONA P.zza IV Novembre, 14 - 37064 Povegliano Veronese (VR) LUCIANO TEDESCHI<br />
Tel. 0457970768 - 3402281862<br />
36100 VICENZA Via E. Fermi, 230 - Tel. 0457970768 - 3402281862 LUCIANO TEDESCHI<br />
45100 ROVIGO Via Arioste, 182 (Bagnolo di Po) LUCIANO TEDESCHI<br />
Tel. 0457970768 - 3402281862<br />
31100 TREVISO Viale Brigate Marche, 11/A - Tel. 0457970768 - 3402281862 S. SMITH MARTE
12<br />
FIDC - FENALC<br />
Associazione Nazionale<br />
Cacciatori <strong>Fenalc</strong><br />
DIVISIONE SUBACQUEA FENALC<br />
A.I.SS. - FENALC<br />
Associazione Italiana<br />
Sportiva Subacquea<br />
TEMPO LIBERO<br />
EVENTI-COMUNICAZIONE<br />
ELITEGROUP-FENALC