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Dodici mesi insieme nel mondo del sociale - Fenalc

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Poste Italiane SpA<br />

TEMPO LIBERO<br />

Spedizione in Abb. Postale - 70% - DCB Roma<br />

tl<br />

www.fenalc.it<br />

Anno XXXI - N. 255 PERIODICO SOCIO CULTURALE DELLA FENALC Ottobre 2010<br />

53 suicidi dall’inizio <strong>del</strong>l’anno<br />

Il carcere, istituzione<br />

totale o luogo<br />

di recupero?<br />

CHIUSO CON SUCCESSO IL PROGETTO “COMUNICARE LA COMUNICAZIONE<br />

<strong>Dodici</strong> <strong>mesi</strong> <strong>insieme</strong> <strong>nel</strong> <strong>mondo</strong> <strong>del</strong> <strong>sociale</strong><br />

Un anno di attività tutto rivolto all’informazione <strong>sociale</strong>: il mensile Tempo Libero dedicato<br />

alle problematiche <strong>del</strong> Terzo Settore, le news <strong>del</strong> portale <strong>Fenalc</strong> quotidianamente presenti<br />

sul <strong>mondo</strong> <strong>del</strong> <strong>sociale</strong>. E poi il corso per comunicatori sociali e la <strong>Fenalc</strong>Tv.<br />

Un’esperienza che non deve fermarsi ora.<br />

Tutto è nato da un mio saggio<br />

<strong>del</strong> 2001 intitolato<br />

“Comunicare la comunicazione”.<br />

Un saggio, edito dalla<br />

Fondazione “Osservatorio sul<br />

lavoro minorile” e presentato in<br />

un convegno europeo, che faceva<br />

il punto, a partire dai dettati<br />

costituzionali ed in primis dal<br />

diritto <strong>del</strong> cittadino ad essere<br />

informato e <strong>nel</strong> modo più corretto<br />

possibile, sullo stato <strong>del</strong>la<br />

comunicazione <strong>sociale</strong> in Italia.<br />

Un saggio che, oltre a rilevare<br />

le carenze <strong>nel</strong> sistema comunicazione,<br />

forniva elementi per<br />

riequilibrare il rapporto fonte<br />

informativa ed utente finale. Un<br />

rapporto che deve avere sempre<br />

e comunque un grande rispetto<br />

per il cittadino fruitore di comunicazione.<br />

Soprattutto di quella<br />

istituzionale. Che è anche quella<br />

di servizio: dall’informativa per<br />

la compilazione di un documento<br />

alle etichette di un prodotto<br />

commerciale, dal bugiardino che<br />

correda un prodotto farmaceutico<br />

alla pubblicità <strong>sociale</strong>. Messaggi<br />

chiari ed onesti.<br />

Le proposte di questo mio saggio<br />

sono state le linee portanti <strong>del</strong><br />

progetto <strong>Fenalc</strong> “Comunicare la<br />

comunicazione” che con questo<br />

numero di Tempo Libero, dopo<br />

dodici <strong>mesi</strong> di attività, chiude<br />

i battenti. Abbiamo vissuto in<br />

casa <strong>Fenalc</strong> una gran bella esperienza<br />

che ha fatto diventare il<br />

sito <strong>del</strong>la Federazione una vera e<br />

propria agenzia di stampa dedicata<br />

al <strong>mondo</strong> <strong>del</strong> <strong>sociale</strong> con un<br />

notiziario quotidiano e la nostra<br />

testata, da bollettino associativo,<br />

a giornale dedicato al Terzo<br />

Settore. Per non dire <strong>del</strong>la informatizzazione<br />

degli strumenti<br />

operativi al servizio degli associati<br />

e <strong>del</strong>la <strong>Fenalc</strong> Tv che con un<br />

appuntamento al mese ha reso<br />

questo progetto un’occasione<br />

Con questo<br />

numero di<br />

Tempo Libero<br />

archiviamo la<br />

felice esperienza<br />

<strong>del</strong> progetto<br />

ministeriale “Comunicare<br />

la Comunicazione” che tanto<br />

positivo accoglimento ha ricevuto<br />

presso tutti i nostri associati.<br />

Avrete modo di leggere qui<br />

sopra l’articolo <strong>del</strong> nostro direttore<br />

Pino Pelloni che tratta, in<br />

forma di bilancio, proprio degli<br />

esiti <strong>del</strong> progetto stesso.<br />

Per quanti ci hanno seguito, attraverso<br />

queste pagine ma anche<br />

attraverso la comunicazione<br />

fornitavi con il notiziario <strong>del</strong><br />

nostro sito, per tutto l’anno l’informazione<br />

più presente è sta-<br />

Nono rapporto sulle povertà<br />

In aumento i poveri<br />

che chiedono aiuto<br />

alla Caritas<br />

di Pino Pelloni<br />

Premio Fiuggi Storia 2010<br />

Vincono<br />

Anna Foa<br />

e Carlo Annese<br />

pagina 3 ➟ pagina 4 ➟ pagina 6/7 ➟<br />

di formazione e di crescita. I<br />

lettori-soci di Tempo Libero hanno<br />

avuto modo di compiere una<br />

sorta di “alfabetizzazione” in un<br />

<strong>mondo</strong> molto articolato come<br />

è quello <strong>del</strong> <strong>sociale</strong> <strong>nel</strong> nostro<br />

Paese. E questo grazie anche al<br />

corso di formazione dedicato ai<br />

comunicatori sociali, tenutasi in<br />

due stage a Latina e a Roma, che<br />

ha dato la possibilità a molti giovani<br />

e non di entrare <strong>nel</strong> <strong>mondo</strong><br />

<strong>del</strong>la comunicazione, nei meccanismi<br />

redazionali, <strong>nel</strong>la confezio-<br />

ne di una notizia e <strong>nel</strong>la sua diffusione.<br />

Continuiamo a ripeterci<br />

che siamo <strong>nel</strong>l’era <strong>del</strong>la comunicazione.<br />

Ma è curioso constatare<br />

come le organizzazioni di<br />

ogni genere, pubbliche e private,<br />

facciano un’enorme fatica a<br />

ta quella, proprio per prestare<br />

fede ai dettami <strong>del</strong> progetto,<br />

dedicata al <strong>mondo</strong> <strong>del</strong> <strong>sociale</strong> e<br />

a seguire a quello <strong>del</strong>la cultura.<br />

Sempre mantenendo fede alla<br />

“missione” <strong>del</strong>la <strong>Fenalc</strong> detta<br />

informazione continuerà ad essere<br />

presente <strong>nel</strong>la foliazione<br />

<strong>del</strong> giornale ma è giunto anche<br />

il tempo di dare più visibilità al<br />

settore sportivo <strong>del</strong>la nostra Federazione.<br />

Moltissimi sono i circoli <strong>Fenalc</strong><br />

che hanno la vocazione alle pratiche<br />

sportive.<br />

Dal ciclismo, al volley, dal calcio<br />

alla scherma, agli sport acquatici<br />

e via elencando. E sino ad ora<br />

le nostre maglie hanno gareggiato<br />

solo in tornei targati Asi,<br />

Acli ecc., ma abbiamo deciso, in<br />

capire che comunicare non è un<br />

momento o un settore <strong>del</strong>la loro<br />

attività, separato dal resto, <strong>del</strong>egato<br />

a funzioni specifiche più o<br />

meno isolate, secondarie rispetto<br />

al cuore <strong>del</strong>l’impresa e alle sue<br />

decisioni strategiche. Non si tratta<br />

solo <strong>del</strong> perpetuarsi di strane<br />

abitudini, come quella di affidare<br />

la gestione di un sito web,<br />

o in generale la comunicazione<br />

online, a presunti “specialisti”<br />

che hanno (o credono di avere)<br />

una competenza principalmente<br />

tecnica. Sembra di ritornare ai<br />

tempi remoti in cui i tipografi si<br />

atteggiavano a esperti in comunicazione,<br />

proponendo ai loro<br />

clienti di gestire i contenuti <strong>del</strong>le<br />

cose che dovevano stampare (un<br />

atteggiamento che oggi è meno<br />

accordo con moltissimi nostri dirigenti<br />

territoriali, di non stare<br />

più a guardare e ad aspettare<br />

riconoscimenti federali ma di<br />

operare sul territorio nazionale<br />

con una sempre più massiccia<br />

presenza di squadre <strong>Fenalc</strong> impegnate<br />

in quasi tutte le discipline<br />

sportive.<br />

A questo proposito, già da questo<br />

numero, l’informazione<br />

sportiva ha trovato il suo dignitoso<br />

spazio. Per questo invito<br />

tutti i circoli sportivi che operano<br />

sotto la nostra bandiera ad<br />

inviarci notizie riguardanti la<br />

loro attività.<br />

Per venire al sommario di questo<br />

numero di ottobre vi segnalo<br />

un interessante articolo <strong>del</strong>la<br />

dottoressa Nadia Loreti dedica-<br />

frequente, ma non è <strong>del</strong> tutto<br />

scomparso).<br />

Non si tratta solo <strong>del</strong> fatto che<br />

chi ha uno strumento da vendere<br />

(che sia un mezzo pubblicitario,<br />

una risorsa promozionale, un sistema<br />

telefonico, una rete elettronica,<br />

un software o qualsiasi<br />

altro prodotto o servizio) si dà<br />

un gran daffare a offrire “valore<br />

aggiunto” sotto forma di consulenze<br />

che non è in grado di gestire<br />

– e sulla cui obiettività e utilità<br />

è ragionevole avere molti dubbi.<br />

La radice <strong>del</strong> problema sta all’interno<br />

<strong>del</strong>le organizzazioni. È diffusa<br />

la percezione (non sempre<br />

consapevole) che si possa dire<br />

una cosa e farne un’altra, promettere<br />

ciò che non si mantiene,<br />

presentarsi come qualcosa di diverso<br />

da ciò che si è o che si può<br />

realisticamente diventare. Tutto<br />

questo abbiamo cercato di far<br />

comprendere ai soci <strong>del</strong>la <strong>Fenalc</strong><br />

e soprattutto che i princìpi fondamentali<br />

<strong>del</strong>la comunicazione<br />

sono due. Uno è che non è mai<br />

a senso unico. Saper ascoltare è<br />

più importante che saper parlare.<br />

L’altro è che tutto ciò che si<br />

fa è, in un modo o <strong>nel</strong>l’altro, comunicazione.<br />

Essere è più importante<br />

che apparire. Un’intrinseca<br />

coerenza di identità, metodo e<br />

comportamento è la base indispensabile.<br />

Quando quella base<br />

c’è (ed è continuamente coltivata<br />

e arricchita) una comunicazione<br />

efficace diventa un moltiplicatore<br />

di grande utilità. Non è affatto<br />

necessario, come credono<br />

i pressapochisti <strong>del</strong>la comunicazione,<br />

inventare continuamente<br />

qualcosa di nuovo per “attirare<br />

l’attenzione” con una varietà di<br />

trucchi ed effetti che poco o nulla<br />

hanno a che fare con l’identità<br />

di un’impresa. Sono infinitamente<br />

più importanti (ed efficaci) la<br />

coerenza e la continuità.<br />

Per la <strong>Fenalc</strong> è arrivato il tempo <strong>del</strong>lo sport di Alberto Spelda<br />

to alla situazione carceraria italiana,<br />

il nono rapporto Caritas<br />

sulle povertà, l’utilità <strong>del</strong>l’agricoltura<br />

urbana, il resoconto<br />

<strong>del</strong>la prima edizione <strong>del</strong> Premio<br />

Fiuggi Storia che ha visto i<br />

nostri circoli di lettura in prima<br />

fila per l’assegnazione dei premi<br />

finali. E poi ancora l’abituale<br />

rubrica di psicologia, l’intervento<br />

di Giorgio Vittadini (Sole 24<br />

Ore) sulla sussidiarietà, il convegno<br />

internazionale di Firenze<br />

sugli interventi per l’infanzia e<br />

la famiglia. In chiusura le nostre<br />

attività: Pesaro-Urbino, la festa<br />

<strong>del</strong>la birra di Aosta, il teatro di<br />

Montorio Romano e l’edizione<br />

2010 di Luci <strong>nel</strong> blu.


2<br />

S <strong>Fenalc</strong> port<br />

TEMPO LIBERO<br />

UNA FESTA TUTTA GIALLOROSSA DEDICATA ALLO SPORT E AL SANO DIVERTIMENTO<br />

A.S. Roma: ecco il “Go Cycling day 2”<br />

Avevamo promesso una domenica<br />

di festa, dedicata a<br />

tutti: grandi e piccini, sportivi<br />

e non, soci e amici <strong>del</strong>la A.S.<br />

Roma Ciclismo o semplici curiosi<br />

… Ebbene, abbiamo mantenuto<br />

il nostro impegno e il 19/09 scorso<br />

Piazza San Giovanni Bosco a Roma<br />

si è colorata di giallo e di rosso per<br />

regalare ai presenti una giornata<br />

di sano divertimento! Fin dalle<br />

prime ore <strong>del</strong> sabato mattina la<br />

piazza è stata teatro degli incredibili<br />

sforzi <strong>del</strong>la macchina organizzativa<br />

giallorossa che, coordinata<br />

dal Presidente Lorenzo Baldesi in<br />

persona e da Cristiano Di Biagio e<br />

Franco Lugli <strong>del</strong>la Romolo & Remo<br />

Srl, Main Sponsor <strong>del</strong>l’Associazione,<br />

ha lavorato incessantemente<br />

per far sì che tutto fosse pronto<br />

per l’indomani, con l’arrivo dei primi<br />

ospiti e per l’inizio <strong>del</strong>la tanto<br />

attesa gara a Cronometro, in programma<br />

per le ore 8:00. Moltissimi<br />

gli atleti giallorossi al nastro di partenza,<br />

che emozionati e contenti<br />

si sono sfidati lungo un percorso<br />

cittadino di 1900 metri opportunamente<br />

inibito al traffico, disegnato<br />

tra Piazza San Giovanni Bosco e<br />

Piazza dei Consoli. Grazie al pregevole<br />

apporto di Daniele De Petris,<br />

Presidente <strong>del</strong>la Roma Sport Eventi<br />

che ha curato nei minimi dettagli<br />

la complessa organizzazione<br />

<strong>del</strong>la gara (svoltasi sotto l’egidia<br />

<strong>del</strong>la FCI e <strong>nel</strong> rispetto <strong>del</strong> Regolamento<br />

federale) , le partenze si<br />

sono susseguite senza intoppi <strong>nel</strong><br />

corso <strong>del</strong>l’intera mattinata: primi<br />

a partire i Cicloamatori di Capitan<br />

Diaferia, impegnati in un confronto<br />

individuale che, al termine dei<br />

5 giri in programma per ciascuno<br />

ha visto trionfare l’atleta Gianni<br />

Adamo. A seguire, i Cicloturisti<br />

che capitanati da Ennio Cherubini<br />

si sono esibiti in una Cronometro<br />

a Squadre; per loro tre giri in<br />

programma <strong>del</strong>lo stesso percorso.<br />

Ad avere la meglio è stata la formazione<br />

composta dal trio Cherubini<br />

- Migno – Savioli ma, a detta<br />

di tutti … quando si corre con la<br />

maglia <strong>del</strong>la A.S. Roma Ciclismo la<br />

vittoria è <strong>del</strong> gruppo. Quest’anno<br />

l’organizzazione ha previsto una<br />

terza sfida, anch’essa individuale<br />

come quella degli amatori ma<br />

lunga un solo giro di percorso, che<br />

ha visto protagonisti per la prima<br />

volta in occasione <strong>del</strong> Go Cycling<br />

Day i Cuccioli <strong>del</strong>la Scuola di Ciclismo<br />

giallorossa! Miglior tempo di<br />

Alessandro Bartoli e Giorgia Proia,<br />

rispettivamente per le categorie<br />

maschile e femminile. Medaglia<br />

al merito e all’impegno per tutti<br />

i giovanissimi atleti giallorossi che<br />

portano a casa, con grande orgoglio,<br />

l’attestato di partecipazione<br />

alla Scuola di Ciclismo capitolina<br />

2009/2010. Parallelamente, e per<br />

tutta la giornata, Piazza San Gio-<br />

IV MEMORIAL CONTE LUIGI GALAMINI<br />

Duecento ciclisti al via<br />

Domenica 19 Settembre a<br />

Doga<strong>nel</strong>la di Ninfa (LT) si<br />

è svolto il “4° Memorial<br />

Conte Luigi Galamini di Recanati”<br />

corsa ciclistica valevole<br />

come prova unica di Campionato<br />

Italiano cicloamatori US Acli.<br />

Organizzato magistralmente dal<br />

gruppo sportivo ASD <strong>Fenalc</strong>, la<br />

suddetta manifestazione ha interessato<br />

i Comuni di Sermoneta,<br />

Cisterna di Latina e Norma,<br />

ancora una volta l’importanza e<br />

lo spessore di questo Memorial<br />

ha visto ai nastri di partenza circa<br />

200 atleti, provenienti da tutte<br />

le Regioni. Con una giornata<br />

graziata dal bel tempo e su un<br />

percorso disegnato con grande perizia dalla società <strong>Fenalc</strong>, si sono dati battaglia i<br />

migliori atleti suddivisi in tre categorie di età. Alla sommità <strong>del</strong>la salita tra due ali di<br />

folla gli atleti sprintavano per aggiudicarsi il trofeo a punteggio, donato dallo sponsor<br />

Roberto Massici in ricordo <strong>del</strong> compianto e sportivissimo papà Lino scomparso<br />

tragicamente. Numerosa in gara la partecipazione femminile, divise per fasce di età<br />

queste giovani atlete si sono cimentate con altrettanta bravura, ben figurando nei<br />

confronti dei vigorosi atleti maschili. Alla ricchissima premiazione hanno partecipato<br />

l’Onorevole Giovanni Di Giorgi, ed i Sindaci dei Comuni attraversati dalla manifestazione,<br />

un momento particolare si è avuto quando il Presidente Nazionale <strong>del</strong>la <strong>Fenalc</strong><br />

Alberto Spelda con enorme emozione donava una maglia ricordo al signor Leopoldo,<br />

che è l’animatore e lo sponsor principale <strong>del</strong>la manifestazione. Puntualmente<br />

Leopoldo <strong>insieme</strong> al Presidente <strong>del</strong> sodalizio sportivo ASD FENALC il pluricampione<br />

Italiano Lorenzo Quattrini, si prodiga ogni anno per ricordare con immenso affetto<br />

la memoria <strong>del</strong> compianto e grande benefattore “Conte Luigi Galamini di Recanati”.<br />

Al termine <strong>del</strong>la manifestazione il Presidente Quattrini, ha voluto ringraziare l’Associazione<br />

Nazionale Carabinieri Sezione di Sermoneta, donando al Presidente C.re<br />

Maurizio Negrini, coadiuvato dal Generale di Brigata Ferdinando La Spada, una targa<br />

ricordo per l’encomiabile lavoro di messa in sicurezza su tutto il percorso di gara.<br />

vanni Bosco è stata il cuore <strong>del</strong>la<br />

Manifestazione che si è svolta in<br />

diverse Aree di Interesse che con il<br />

trascorrere <strong>del</strong>le ore si sono popolate<br />

di gente: mamme e papà con<br />

i loro bambini hanno potuto contare<br />

su un a divertentissima Baby<br />

Bike Area completa di gonfiabili<br />

giocattolo (gentilmente forniti dal<br />

CSI di Roma), truccatrici, animatori<br />

e tanto, tanto zucchero filato<br />

oltre, naturalmente a una pista<br />

ciclabile con tanto di circuiti studiati<br />

per diversi livelli di abilità, da<br />

percorrere con le biciclette messe<br />

a disposizione dalla A.S. Roma Ciclismo.<br />

Il tutto, sotto l’occhio vigile<br />

<strong>del</strong> Direttore Sportivo e istruttore<br />

<strong>del</strong>la scuola giallorossa Floridana<br />

Passarelli. Numerosi passanti, incuriositi<br />

dalla folla, dalle migliaia<br />

di palloncini e dagli stand coloratissimi<br />

allestiti sul posto, si sono<br />

lasciati coinvolgere dal nostro entusiasmo<br />

e, assieme agli altri visitatori,<br />

hanno assistito <strong>nel</strong>l’Area<br />

Show alle inimitabili esibizioni di<br />

Vittorio Brumotti <strong>del</strong> ben noto<br />

100% Brumotti Show, dei Campioni<br />

<strong>del</strong> Mondo di Frisbee Freestyle,<br />

oltre allo spettacolo allestito dalla<br />

Flair Bartender’s School e alle dimostrazioni<br />

di Body Fight offerte<br />

dal Campione Massimo Liberati.<br />

Tra la folla, a condividere l’allegria<br />

di questa bella domenica di festa,<br />

abbiamo incontrato alcuni illustri<br />

esponenti <strong>del</strong> Ciclismo capitolino<br />

e non solo come Antonio Pirone,<br />

Presidente FCI Provinciale e, per<br />

il Comitato Regionale Lazio FCI, il<br />

Presidente Onorario Bruno Vallorani,<br />

il Presidente Angelo Caliciotti<br />

e il suo Vice Mauro Tanfi. Molto<br />

apprezzato anche l’intervento di<br />

personalità di rilievo quali l’Assessore<br />

allo Sport <strong>del</strong> Municipio X,<br />

Dott. Massimo Perifano e il Presidente<br />

<strong>del</strong> Consiglio <strong>del</strong> Municipio<br />

X, Dott. Rocco Stelitano; oltremodo<br />

gradite la visite <strong>del</strong> Dott. Ferrarese<br />

per il CONI Roma e di una stimata<br />

rappresentanza <strong>del</strong> Comitato<br />

Paraolimpico Italiano. Procedendo<br />

all’interno <strong>del</strong>la Piazza, ecco la vasta<br />

Area Expo, dove alcuni dei più<br />

rinomati negozi di Sport e Ciclismo<br />

di Roma e dintorni, come Cicli Liberati,<br />

Capobianchi, Cicli Coppola,<br />

Leda Sport ed Extreme Bike di Manolo<br />

Cardinali hanno fatto bella<br />

mostra dei loro prodotti di punta.<br />

C’erano anche una esposizione di<br />

motociclette proposta dal Club<br />

amatoriale “Mistostretto” e dalla<br />

DV Moto. Numerose altre aziende<br />

(maglio descritte <strong>nel</strong> sito ufficiale<br />

<strong>del</strong>l’evento www.gocyclingday.it),<br />

hanno esposto, offerto e venduto<br />

i loro prodotti. Molto frequentato<br />

lo stand di Fisiokinesiterapia e Medicina<br />

<strong>del</strong>lo Sport <strong>del</strong>la F.K.T. Villa<br />

Sabrina equipaggiato per massaggi<br />

gratuiti sul posto e quello <strong>del</strong>la<br />

Farmaenergy, l’Azienda di distribuzione<br />

di integratori alimentari.<br />

Una vasta affluenza di pubblico<br />

anche presso il grande gazebo<br />

allestito dal CSI di Roma, che si<br />

ringrazia non solo per la ricca fornitura<br />

di materiali ma anche e soprattutto<br />

per il sostegno umano.<br />

Affascinante la mostra di biciclette<br />

d’epoca allestita da Testi Cicli,<br />

giunto da Perugia per l’occasione.<br />

Per i più golosi, non poteva mancare<br />

una <strong>del</strong>iziosa degustazione<br />

di olii e prodotti naturali offerta<br />

dall’Azienda Frantoio <strong>del</strong> Veio! A<br />

concludere la piacevole mattinata,<br />

uno squisito Pasta Party seguito<br />

dall’attesissima premiazione <strong>del</strong>la<br />

gara a Cronometro. Una giornata<br />

diversa, per molti aspetti speciale,<br />

certamente unica <strong>nel</strong> suo genere,<br />

fortemente voluta dalla Dirigenza<br />

<strong>del</strong>la A.S. Roma Ciclismo e dal suo<br />

Presidente, Lorenzo Baldesi “… per<br />

mettere a disposizione di tanti la<br />

nostra ambizione di club completo,<br />

polivalente e polifunzionale.<br />

Una giornata per far capire a tutti<br />

quanto importante sia il nostro<br />

messaggio, volto alla tutela <strong>del</strong>lo<br />

sport inteso <strong>nel</strong> suo significato più<br />

puro e alla sensibilizzazione verso<br />

tutto ciò che ruota intorno a esso».<br />

Una giornata di Festa per la quale<br />

si ringraziano in special modo la<br />

Camera di Commercio di Roma, il<br />

Consiglio Regionale <strong>del</strong> Lazio e il<br />

Municipio X, che con i loro sforzi<br />

hanno contribuito a rendere possibile<br />

tutto questo. Grande merito<br />

anche alla Romolo & Remo, Main<br />

Sponsor <strong>del</strong>la Associazione e responsabile<br />

<strong>del</strong>la organizzazione<br />

logistica <strong>del</strong>l’evento, alla Banca<br />

<strong>del</strong> Fucino, alla Edilgrazia e alla<br />

Plurimax, per la quale si ringrazia<br />

il Dott. Buonomo: senza il loro<br />

prezioso apporto nulla di quanto<br />

sopra avrebbe potuto essere<br />

realizzato. Questo è stato il “Go<br />

Cycling Day 2”, l’evento di fine<br />

stagione ciclistica <strong>del</strong>la A.S. Roma<br />

Ciclismo, dedicato allo sport e ai<br />

suoi valori più nobili e a tutti coloro<br />

che hanno voluto condividere<br />

una domenica “alla nostra maniera”,<br />

all’insegna <strong>del</strong> più sano divertimento.<br />

A MONTELIBRETT<br />

E’ nata Volley Insieme<br />

Semaforo verde, quindi, per la Consociazione <strong>del</strong>la Pallavolo Sabina-Romana.<br />

Un poker d’assi di sicuro affidamento che lascia ben sperare per l’avvenire <strong>del</strong>la<br />

pallavolo <strong>nel</strong> bacino <strong>del</strong>la Sabina-romana. Partito timidamente tre anni fa con<br />

una serie di Tornei di Minivolley, il progetto è andato via via crescendo fino a farsi<br />

realtà. “Volley Insieme” è il nome <strong>del</strong>la consociazione; “Insieme per crescere” è, invece,<br />

il motto e la promozione <strong>del</strong>la Pallavolo, l’obiettivo primario dei fondatori. Un<br />

pool di esperti <strong>del</strong> settore, vecchie conoscenza <strong>del</strong>la pallavolo giocata che, stanche<br />

<strong>del</strong> tran tran, ha finalmente deciso di uscire allo scoperto per…. Volare alto. Dare un<br />

taglio, cioè, al fai da te a vantaggio <strong>del</strong> più concreto e propositivo: “Uniti si può !”.<br />

Una cosa è certa, se andando da sole le quattro società hanno insegnato ed avviato<br />

tantissimi ragazzi/e al gioco <strong>del</strong>la Pallavolo riscuotendo soddisfacente consenso e<br />

mietuto successi di un certo spessore in campo provinciale e regionale ( sul carnet<br />

anche un titolo Italiano Under 13/f ed altri amatoriali ), per il nuovo indotto sportivo<br />

è facile prevedere un futuro entusiasmante e vivace. Ebbene si. Se il buon giorno si<br />

vede dal mattino e stante che, finite le vacanze, <strong>nel</strong>le palestre di Montelibretti, Palombara<br />

e Moricone, abbiamo già intravisto un gran movimento, tanti sorrisi e confidenziali<br />

pacche sulle spalle, il pronostico è senz’altro dei più facili. E tra grappoli<br />

di dirigenti, tanti allenatori e tecnici, diversi genitori ed un entusiasmante trionfo<br />

di belle presenze impegnate con la preparazione precampionato, abbiamo sentito,<br />

misurato e gustato il clima giusto. Se le cose proseguiranno <strong>nel</strong> senso auspicato e<br />

pianificato a tavolino, siamo certi che le più ghiotte soddisfazioni verranno proprio<br />

dai campi di gara. E saranno in tanti, gli appassionati <strong>del</strong> Volley <strong>del</strong>l’ intero bacino <strong>del</strong><br />

Nordest quello, cioè, che da Montelibretti va a Moricone e passando per Palombara<br />

arriva fino a Guidonia, vorranno avvicinarsi alla nuova realtà sportiva. Senza trascurare<br />

gli alti centri come Marcellina, Castel Madama e Montorio che già hanno chiesto<br />

di far parte <strong>del</strong>la Consociazione sportiva allargata. Ma veniamo a noi. La forza <strong>del</strong>la<br />

neo nata società, che vanta giocatrici esperte, è <strong>nel</strong> vivaio che costituisce l’ossatura e<br />

l’avvenire <strong>del</strong>lo stesso sodalizio. In cantiere, come detto, un progetto da grande società.<br />

Nel mirino, l’avviamento <strong>del</strong> minivolley supportato dal progetto “Pallavolando<br />

a scuola” con avvio di concentramenti a Montelibretti, Palombara, Moricone, Santa<br />

Lucia e Guidonia. Allora ? L’augurio è che ogni genitore trovi in Volley Insieme<br />

ciò che desidera per i propri baby e negli allenatori e nei Tutor, dei validi educatori.<br />

Tecnici preparati ed in grado di supportarli <strong>nel</strong>la crescita dei ragazzi; manager capaci<br />

di anteporre al risultato l’etica sportiva ed il fair-play. Buoni supporter, insomma,<br />

il cui obiettivo centrale miri alla maturazione “umana” ed il cui approdo contempli<br />

di: “ ripartire dai ragazzi per costruire lo sport e, specialmente, una vita migliore.


TEMPO LIBERO<br />

Il carcere, istituzione totale o luogo di recupero?<br />

L’8 ottobre 2010, un cittadino colombiano detenuto <strong>nel</strong> carcere Cavadonna di Siracusa si è tolto la vita,<br />

impiccandosi con un lenzuolo alle sbarre. Siamo a 53 suicidi dall’inizio <strong>del</strong>l’anno<br />

e <strong>nel</strong> carcere di Siracusa 4 detenuti si sono suicidati negli ultimi due <strong>mesi</strong>.<br />

L<br />

e istituzioni totali, per la loro<br />

connotazione autoritaria,<br />

contengono in sé il germe<br />

<strong>del</strong>la sopraffazione e <strong>del</strong>la violenza,<br />

questo perché il potere non è<br />

equamente distribuito fra operatori,<br />

utenti ed istituzione stessa. Il<br />

carcere, autoritario ed impersonale,<br />

stabilisce tempi e spazi, scandisce<br />

i ritmi e l’individuo rischia la<br />

depersonalizzazione progressiva.<br />

Con questo carico di angoscia i detenuti<br />

ricorrono facilmente ad atti<br />

di autolesionismo. Il suicidio diventa<br />

l’estrema comunicazione <strong>del</strong> disagio,<br />

di una richiesta d’aiuto, un<br />

tentativo di attirare l’attenzione<br />

su di sé. Disagio psicologico, rabbia<br />

repressa, richieste non esaudite.<br />

Ansia diffusa, scontentezza, pessimismo,<br />

chiusura, perdita d’interessi,<br />

insonnia, caduta <strong>del</strong>l’autostima,<br />

capo basso, respiro corto, riduzione<br />

<strong>del</strong>lo spazio di movimento: questi i<br />

segnali. La tempestiva rilevazione<br />

e il controllo <strong>del</strong>la sintomatologia<br />

depressiva <strong>del</strong>l’individuo che entra<br />

in carcere comporta un’adeguata<br />

comprensione dei fattori che possono<br />

incrementare l’entità <strong>del</strong> rischio<br />

suicidario. In questo senso,<br />

importante è stata l’introduzione<br />

<strong>del</strong> Servizio Nuovi Giunti. Il servizio<br />

consiste in un presidio psicologico<br />

affidato ad esperti con il compito<br />

di verificare e valutare tramite un<br />

colloquio con i detenuti appena<br />

arrestati , sia i possibili rischi di suicidio<br />

che quelli di subire violenza<br />

fisica e/o sessuale dagli altri detenuti.<br />

L’esito <strong>del</strong> colloquio viene sintetizzato<br />

in una scheda che viene<br />

consegnata al sottufficiale di servizio<br />

per i provvedimenti <strong>del</strong> caso:<br />

dislocazione in specifici reparti,<br />

terapia, eventuale stanza singola,<br />

grande sorveglianza per i detenuti<br />

considerati a rischio ecc. Da sottolineare<br />

che il detenuto non sempre<br />

è un soggetto clinico, bensì potrebbe<br />

presentare difficoltà riconducibili<br />

all’evento <strong>del</strong>la carcerazione,<br />

un evento dalle forti connotazioni<br />

drammatiche con effetti disgreganti<br />

sulla personalità. Quindi ad essere<br />

accolto non è il detenuto, ma la<br />

persona per la quale, se si potesse<br />

attenuare l’effetto spersonalizzante<br />

<strong>del</strong> carcere, si potrebbero attivare<br />

efficaci interventi per la rieducazione<br />

e la risocializzazione. Negli<br />

ultimi trent’anni sono stati fatti dei<br />

salti di qualità in senso normativo<br />

per trasformare il carcere da luogo<br />

di coazione e condanna a luogo di<br />

recupero:<br />

Nell’ambito <strong>del</strong> diritto penitenziario,<br />

la legge n. 354/75 rappresentò<br />

una grande innovazione, evidenziando<br />

le necessità di risocializzare<br />

il detenuto tramite un trattamento<br />

individualizzato, approfittando<br />

<strong>del</strong>la carcerazione come periodo<br />

di recupero e non solo come luogo<br />

per espiare la colpa. In questa legge<br />

si <strong>del</strong>inea l’intervento di personale<br />

specializzato all’osservazione e al<br />

trattamento dei detenuti, come psicologi,<br />

criminologi, psichiatri, educatori,<br />

assistenti sociali, per sostenere<br />

la personalità <strong>del</strong> detenuto e<br />

coadiuvare l’intervento educativo,<br />

eventualmente esprimere pareri su<br />

misure alternative alla detenzione.<br />

Gli elementi principali <strong>del</strong> trattamento<br />

sono: istruzione, religione,<br />

lavoro, attività culturali ricreative<br />

e sportive, contatti con il <strong>mondo</strong><br />

esterno e con la famiglia. L’aspetto<br />

più innovativo <strong>del</strong>la legge è la possibilità<br />

di usufruire di istituti quali<br />

la semilibertà, la liberazione anti-<br />

cipata, l’affidamento in prova ai<br />

servizi sociali e il lavoro esterno, le<br />

licenze e i permessi-premio. Oltre<br />

ad essere una legge molto innovativa,<br />

segna un passo in avanti <strong>nel</strong>la<br />

responsabilizzazione dei detenuti,<br />

i quali godono di benefici dando<br />

prova di partecipare attivamente<br />

all’opera di rieducazione. Nonostante<br />

i presupposti però la legge<br />

andava ad incidere su una realtà<br />

carceraria totalmente impreparata<br />

sia a livello di strutture che di<br />

mentalità, e il concetto di “recupero”,<br />

elemento fondamentale <strong>del</strong>la<br />

legge, non fu attuato facilmente<br />

per una serie di fattori: evasioni, rivolte,<br />

violenze, aumento eccessivo<br />

<strong>del</strong>la popolazione carceraria. Si resero<br />

necessarie ulteriori modifiche,<br />

furono introdotte nuove soluzioni<br />

<strong>nel</strong>l’applicazione <strong>del</strong>le misure alternative,<br />

fu introdotto il carcere<br />

di massima sicurezza.<br />

Nel decenni 1975-1986 sono stati<br />

proposti numerosi interventi normativi,<br />

tra i quali l’introduzione<br />

<strong>del</strong>l’istituto degli arresto domiciliari<br />

e la figura <strong>del</strong> Tribunale <strong>del</strong>la<br />

Libertà <strong>nel</strong> 1982. Nel 1986, la legge<br />

n.663, conosciuta come la legge<br />

Gozzini, pone l’attenzione sulla realtà<br />

extracarceraria, accentuando il<br />

ricorso al territorio e all’immediato<br />

reinserimento <strong>del</strong> detenuto. Si afferma<br />

quindi il diritto premiale che<br />

dà speranza al detenuto di modificare<br />

la propria sorte con atteggiamenti<br />

collaborativi. Un intervento<br />

legislativo quindi di vasta portata<br />

che va ad incidere sulle misure alternative<br />

alla detenzione, sulla flessibilizzazione<br />

<strong>del</strong>la pena, sul lavoro<br />

e sulle stesse modalità di esecuzione<br />

<strong>del</strong>la pena. Vedere l’art.47- bis<br />

sull’affidamento in prova nei casi<br />

particolari, l’art.47-ter con l’introduzione<br />

<strong>del</strong>la detenzione domiciliare,<br />

l’art.30-ter sui permessi premio,<br />

l’art.41-bis sulle situazioni di<br />

emergenza e il carcere di sicurezza.<br />

Sulla legge Gozzini si possono<br />

trarre importanti conclusioni: in<br />

primis intende ampliare la facoltà<br />

di avvalersi <strong>del</strong>l’applicazione <strong>del</strong>le<br />

misure alternative; cerca di diminuire<br />

il periodo di pena da scontare<br />

in carcere privilegiando un trattamento<br />

di libertà, <strong>nel</strong>la convinzione<br />

che il condannato reimmesso<br />

subito <strong>nel</strong>la realtà <strong>del</strong> suo habitat<br />

socio-culturale abbia maggiori possibilità<br />

di reintegrarsi. Seguendo<br />

questo orientamento, troviamo la<br />

recente Legge n. 165/98 (Simeone-<br />

Saraceni), conosciuta come legge<br />

“svuotacarceri”, che accentua l’utilizzo<br />

<strong>del</strong>le misure alternative alla<br />

detenzione carceraria. Ad esempio<br />

per i reati con un tetto massimo di<br />

tre anni di pena (quattro nei casi<br />

di tossicodipendenza), c’è la possibilità,<br />

se il soggetto non è ritenuto<br />

socialmente pericoloso, di beneficiare<br />

di misure alternative; lo stesso<br />

criterio è applicato anche a chi,<br />

già condannato, si trova in carcere<br />

o a chi deve scontare un residuo di<br />

pena (massimo tre anni), con la possibilità<br />

quindi di lasciare il carcere.<br />

Le donne incinte e madri con prole<br />

di età inferiore ai dieci anni con<br />

una pena da scontare di massimo<br />

quattro anni, possono chiedere la<br />

detenzione domiciliare; i padri (se<br />

l’altro coniuge è deceduto), i malati<br />

gravi, chi ha più di sessant’anni e<br />

meno di ventuno per validi motivi<br />

(studio,lavoro, famiglia) può ottenere<br />

la detenzione domiciliare se<br />

la pena da scontare è inferiore ai<br />

quattro anni; la possibilità di acce-<br />

di Nadia Loreti<br />

dere alla semilibertà per chi non ha<br />

ancora scontato metà <strong>del</strong>la pena<br />

nei casi previsti per l’affidamento in<br />

prova, sia successivamente all’inizio<br />

<strong>del</strong>l’esecuzione <strong>del</strong>la pena, qualora<br />

il soggetto dimostri di voler ottenere<br />

il reinserimento <strong>sociale</strong>, anche<br />

senza dover ricorrere al periodo di<br />

osservazione in carcere.<br />

Ma che significato ha il termine rieducare?<br />

Qui è necessario intendere<br />

l’attuazione di un processo pedagogico<br />

e curativo mirato a modificare<br />

in senso socialmente adeguato il<br />

comportamento <strong>del</strong> detenuto, tale<br />

da rendere favorevole la possibilità<br />

<strong>del</strong> suo reinserimento <strong>sociale</strong>, perché<br />

la difesa <strong>sociale</strong> ha più possibilità<br />

di essere realizzata attraverso il<br />

riadattamento <strong>del</strong> reo anziché con<br />

metodi punitivi, ed ecco quindi che<br />

la pena ha assunto valore di trattamento.<br />

Per poter concretizzare<br />

un efficace programma rieducativo<br />

è necessario conoscere il soggetto<br />

da trattare e ottenerne la collaborazione.<br />

L’osservazione scientifica<br />

<strong>del</strong>la personalità <strong>del</strong> detenuto è<br />

una condizione fondamentale per<br />

l’attuazione <strong>del</strong> trattamento individualizzato;<br />

essa è affidata ad<br />

un’èquipe di esperti che esaminano<br />

il soggetto secondo diverse prospettive:<br />

dall’esame <strong>del</strong>l’ambiente<br />

di provenienza (famiglia, amici,<br />

contesto <strong>sociale</strong>, influenze ambientali<br />

subite),ad un esame medico e<br />

psichiatrico per rilevare eventuali<br />

disturbi di natura fisica e mentale<br />

che possono aver avuto, o meno,<br />

un ruolo <strong>nel</strong>l’insorgenza <strong>del</strong>la condotta<br />

deviante. Lo scopo <strong>del</strong>l’osservazione<br />

comportamentale è quello<br />

di studiare gli atteggiamenti che<br />

il soggetto assume a contatto con<br />

la realtà penitenziaria. E veniamo<br />

al nodo <strong>del</strong>la questione, perché<br />

fin qui è tutto perfetto, tutto lineare.<br />

Allora perché,se si rieduca, se<br />

si attua un programma individualizzato<br />

mirato al reinserimento, la<br />

scelta <strong>del</strong> suicidio da parte dei detenuti?<br />

Perché le scene di violenza<br />

e le aggressioni nei confronti <strong>del</strong>la<br />

polizia penitenziaria? Dove sta la<br />

falla? Cosa è rimasto <strong>del</strong>le riforme<br />

penitenziarie? Il sistema carcerario<br />

è in crisi per lo scarso numero degli<br />

operatori impiegati, per il sovraffollamento,<br />

per la fatiscenza degli<br />

edifici, per i mancati finanziamenti<br />

,per la dominante presenza dei<br />

detenuti stranieri e dei tossicodipendenti<br />

e solo questo chiederebbe<br />

una riconversione <strong>del</strong>la cultura<br />

penitenziaria, ponendo problemi<br />

per le strutture di accoglienza, e<br />

interrogativi per la formazione degli<br />

operatori, che a volte appare<br />

inadeguata rispetto alle situazioni<br />

nuove che si presentano, e per la<br />

psicologia penitenziaria, troppo<br />

burocratizzata. Lo scopo <strong>del</strong>la detenzione<br />

è di restituire alla società<br />

un cittadino osservante <strong>del</strong>le<br />

leggi; l’osservazione sistematica a<br />

cui dovrebbe essere sottoposto un<br />

detenuto significa registrare accuratamente<br />

le caratteristiche e le<br />

trasformazioni, se ve ne sono, <strong>del</strong><br />

soggetto studiato; ogni crimine,<br />

ogni reato va ricondotto ad una<br />

situazione ambientale, psicologica<br />

e <strong>sociale</strong>, alla soggettività di chi lo<br />

commette, allora si può parlare di<br />

trattamento individualizzato. E poi<br />

lavorare sulla volontà reale che il<br />

detenuto ha di cambiare, dopo che<br />

le scelte di vita, dall’illegalità lo<br />

hanno portato al carcere. Ma che<br />

cosa ne è <strong>del</strong> lavoro, <strong>del</strong>la formazione<br />

scolastica e professionale,<br />

<strong>del</strong>le attività sportive e culturali?<br />

La legge n.193/2000, conosciuta<br />

come legge Smuraglia, è un provvedimento<br />

volto a favorire l’attività<br />

dei detenuti e include <strong>nel</strong>le categorie<br />

dei soggetti svantaggiati che<br />

possono beneficiare <strong>del</strong>le agevolazioni<br />

contributive rivolte alle cooperative<br />

sociali, anche i lavoratori<br />

in esecuzione penale. Una legge di<br />

difficile applicazione, ma in termini<br />

di lavoro, ci si aspetta che se non<br />

è possibile all’esterno, il detenuto<br />

svolga attività interna: <strong>nel</strong>l’Ordinamento<br />

Penitenziario vigente,<br />

il lavoro non è un diritto, ma una<br />

possibilità e quindi è retribuito. Il<br />

numero dei posti di lavoro all’interno<br />

è in costante diminuzione<br />

nonostante le presenze registrate,<br />

quindi i lavori sono disponibili a turnazione.<br />

Vi sono proposte rispetto<br />

alle tipologie di lavoro e ai corsi di<br />

formazione professionali, ma i problemi<br />

sono di natura pragmatica<br />

e le ristrettezze <strong>del</strong>le tipologie di<br />

occupazione accessibili all’interno<br />

<strong>del</strong> carcere non corrispondono alle<br />

richieste <strong>del</strong> mercato <strong>del</strong> lavoro<br />

attuale. Rispetto all’istruzione, oltre<br />

ai corsi propriamente scolastici,<br />

si prevede l’attivazione di corsi di<br />

formazione professionale. L’istruzione<br />

scolastica assume significato<br />

di risocializzazione quando va<br />

ad intervenire sulle condizioni di<br />

semianalfabetismo. L’istruzione è<br />

utile anche per i detenuti stranieri<br />

che spesso non conoscono la nostra<br />

lingua e pertanto hanno ridotte<br />

possibilità anche di conoscere la<br />

nostra legislazione. Ridurre i casi di<br />

analfabetismo è indispensabile in<br />

vista <strong>del</strong> rientro <strong>nel</strong>la società a fine<br />

pena. Ciò non dovrebbe limitare il<br />

raggiungimento di livelli di istruzione<br />

superiori, funzionali anche<br />

ad evitare il deterioramento <strong>del</strong>le<br />

capacità cognitive dei detenuti. Un<br />

problema è il reperimento dei libri<br />

di testo. È previsto dalle norme<br />

vigenti uno spazio-biblioteca, ma<br />

spesso i testi provengono da donazioni<br />

di chi si libera di vecchi libri e<br />

di vecchie enciclopedie.<br />

Tra le attività ricreative e culturali<br />

ci sono i corsi di pittura, di falegnameria<br />

e, più spesso, di teatro, che<br />

termina con la rappresentazione<br />

<strong>del</strong>lo spettacolo stesso. In genere i<br />

testi e le sceneggiature sono scritti<br />

dagli stessi detenuti, al fine di favorire<br />

l’espressione <strong>del</strong>le personalità<br />

e capacità di ognuno, ma sono<br />

però pezzi messi in scena <strong>nel</strong> teatro<br />

interno <strong>del</strong> carcere e difficilmente<br />

il pubblico comprende partecipanti<br />

esterni. Infine, le attività sportive e<br />

ricreative si limitano alle partite di<br />

calcio e alle veloci passeggiate che<br />

3<br />

ogni giorno vengono fatte all’aria,<br />

in un arco di tempo di circa un’ora<br />

in cui i detenuti lasciano le celle e<br />

raggiungono gli spazi comuni, per<br />

vedere la televisione, giocare a biliardino.<br />

Nel trattamento penitenziario vi<br />

sono ancora forti limitazioni riguardo<br />

le relazioni affettive e il<br />

mantenimento <strong>del</strong>le stesse, nonché<br />

<strong>nel</strong> trattamento <strong>del</strong>le dipendenze.<br />

Le nostre carceri stanno vivendo<br />

un forte cambiamento, la popolazione<br />

carceraria è in aumento ed è<br />

sempre più straniera, ed è pertanto<br />

portatrice di bisogni differenti.<br />

Stanno cambiando le fasce <strong>del</strong>la<br />

popolazione criminale, stanno<br />

cambiando le tipologie di reato e a<br />

questo dovrebbe arrivare la risposta<br />

in termini di cambiamenti <strong>nel</strong>le<br />

attività proposte dagli operatori<br />

<strong>del</strong> settore. Riguardo agli stranieri,<br />

va detto che in sede processuale<br />

le garanzie degli stranieri vengono<br />

poco tutelate, sia perché non<br />

hanno possibilità di nominare un<br />

difensore di fiducia, sia per la scarsa<br />

conoscenza <strong>del</strong> sistema giuridico<br />

italiano, sia perché i soggetti marginali<br />

godono di poca attenzione;<br />

inoltre, in fase esecutiva <strong>del</strong>la pena<br />

gli stranieri raramente possono<br />

godere <strong>del</strong>le misure alternative o<br />

accedere alle misure premiali, in<br />

quanto molti detenuti sono irregolari<br />

e clandestini, quindi impossibilitati<br />

a garantirsi un domicilio<br />

o un lavoro certificati. Finchè gli<br />

interventi seguiranno la linea di un<br />

ordinamento penitenziario ormai<br />

vetusto, non si raggiungeranno le<br />

finalità che il sistema normativo si<br />

prefigge. C’è bisogno di una radicale<br />

modifica, non solo legislativa ma<br />

anche ideologica, e non di provvedimenti,<br />

come l’indulto, che portano<br />

con sé solo conseguenze negative.<br />

Bisogna insistere sul percorso di<br />

preparazione all’uscita dal carcere,<br />

anche con formazioni professionali<br />

aderenti alla realtà <strong>del</strong> mercato <strong>del</strong><br />

lavoro e spendibili all’esterno. Se<br />

il percorso <strong>del</strong> cambiamento è difficile,<br />

più facile sarà riprendere il<br />

primitivo mo<strong>del</strong>lo di vita che a sua<br />

volta riaprirà le porte <strong>del</strong> carcere.<br />

Così com’è il carcere restituisce alla<br />

società persone peggiori di quelle<br />

che ha rinchiuso. Il carcere può essere<br />

una scuola di criminalità, per<br />

cui chi ne uscirà sarà sempre più<br />

violento e rabbioso, pronto a <strong>del</strong>inquere<br />

ancora, con maggiori contatti<br />

per altri illeciti. La realtà è che<br />

l’individuo ritorna <strong>nel</strong>la società con<br />

l’illusione di poter ricominciare, ma<br />

per la società lui non esiste. Quella<br />

società non è pronta ad accoglierlo<br />

ed è diversa da quella che ha<br />

lasciato prima. E la scarcerazione,<br />

che doveva rappresentare la fine di<br />

tutti i problemi, costituisce l’inizio<br />

di un nuovo dramma. E spesso l’inizio<br />

di un nuovo percorso criminale.<br />

È una questione purtroppo che resta<br />

aperta, eterna e circolare.<br />

Il detenuto ha diritto, prima di<br />

ogni cosa, alla salute psicologica,<br />

ed è questa la vera emergenza <strong>del</strong>la<br />

realtà carceraria. In un contesto<br />

punitivo e restrittivo come il carcere<br />

puntare sulla salute per rieducare e<br />

risocializzare un individuo significa<br />

utilizzare il tempo di reclusione per<br />

valorizzare la libertà progettuale e<br />

le scelte esistenziali, significa avere<br />

un’opportunità per avviare cambiamenticognitivo-comportamentali<br />

che potrebbero consentire una<br />

migliore qualità <strong>del</strong>la vita in vista<br />

<strong>del</strong> rilascio.


4<br />

Mondo UNGHERIA:<br />

Crescono le persone in difficoltà<br />

che si rivolgono ai centri<br />

di ascolto Caritas. Diminuiscono<br />

gli stranieri senza permesso<br />

di soggiorno che chiedono aiuto,<br />

mentre aumentano gli italiani e gli<br />

uomini. Diventano più frequenti le<br />

richieste di sussidi economici e di<br />

generi alimentari. Il nono Rapporto<br />

sulle povertà, presentato oggi<br />

<strong>nel</strong>l’ambito <strong>del</strong> convegno “Dalla<br />

crisi nuove sfide per il territorio”<br />

conferma il generale impoverimento<br />

<strong>del</strong>le fasce più deboli <strong>del</strong>la popolazione<br />

e, soprattutto, l’allargamento<br />

<strong>del</strong> grave disagio ben oltre<br />

la categoria <strong>sociale</strong> dei vulnerabili<br />

cronici. Nel corso <strong>del</strong> 2009, secondo<br />

il Rapporto, si sono presentati<br />

nei 56 centri di ascolto scelti come<br />

campione, 17.283 persone, un aumento<br />

<strong>del</strong> 9% rispetto al 2008 che<br />

ha riportato il numero degli utenti<br />

a valori che non si registravano<br />

da cinque anni. Chi ha determinato<br />

questo aumento? Senza dubbio<br />

non gli immigrati clandestini.<br />

I quali, secondo il Rapporto sono<br />

diminuiti <strong>del</strong> 3,7%. Forse perché<br />

talmente spaventati d’incorrere in<br />

denunce da non trovare il coraggio<br />

nemmeno di chiedere aiuto<br />

alla Caritas, osservano i ricercatori<br />

<strong>del</strong>l’Osservatorio diocesano <strong>del</strong>le<br />

povertà e <strong>del</strong>le risorse che hanno<br />

elaborato i dati. I nuovi vulnerabili,<br />

invece, hanno sempre più spesso<br />

nomi e cognomi italiani. Infatti -<br />

Quest’anno la Manifestazione Nazionale<br />

per la 60esima edizione <strong>del</strong>la Giornata<br />

Nazionale <strong>del</strong>le Vittime degli<br />

Incidenti sul Lavoro si svolgerà <strong>nel</strong>la città di<br />

Modena, presso il Forum “Guido Monzani”<br />

(Via Aristotele, 33) e, come di consueto, vi<br />

parteciperanno i vertici <strong>del</strong>l’INAIL, <strong>del</strong>le organizzazioni<br />

imprenditoriali, <strong>del</strong>le confederazioni<br />

sindacali ed esponenti <strong>del</strong>le istituzioni<br />

interessate alla materia.<br />

Anche quest’anno parteciperà all’evento il<br />

Ministro <strong>del</strong> Lavoro e <strong>del</strong>le Politiche Sociali<br />

Maurizio Sacconi, da sempre vicino al tema<br />

<strong>del</strong>la sicurezza sul lavoro e all’Associazione.<br />

Fra le altre autorità presenti ci saranno: il Direttore<br />

Generale INAIL Giuseppe Lucibello,<br />

il Presidente <strong>del</strong> CIV INAIL Franco Lotito, la<br />

Sen. Dorina Bianchi <strong>del</strong>la Commissione d’Inchiesta<br />

sugli infortuni sul lavoro <strong>del</strong> Senato,<br />

l’On. Cesare Damiano <strong>del</strong>la Commissione Lavoro<br />

<strong>del</strong>la Camera, il Presidente <strong>del</strong> Comitato<br />

Tecnico per la Sicurezza Confindustria Samy<br />

Gattegno, il Vice Presidente Vicario Confartigianato<br />

Giorgio Merletti, il Segretario Confederale<br />

CISL Fulvio Giacomassi, il Segretario<br />

Confederale UIL Paolo Carcassi, il Segretario<br />

Confederale UGL Nazareno Mollicone, il Responsabile<br />

<strong>del</strong> Dipartimento Settori Produttivi,<br />

Salute e Sicurezza CGIL Claudio Iannilli, il<br />

Vice Presidente Nazionale UNMS Cav. Santo<br />

Meduri e il Direttore INAIL Emilia Romagna<br />

Alessandro Crisci.<br />

Non mancheranno rappresentanti <strong>del</strong>le amministrazioni<br />

locali quali il Sindaco di Modena<br />

Giorgio Pighi, il Presidente <strong>del</strong>la Provincia<br />

Emilio Sabattini e l’Assessore regionale Attività<br />

Produttive, Piano Energetico e Sviluppo<br />

Sostenibile, Economia Verde, Edilizia Giancarlo<br />

Muzzarelli.<br />

Sommersi dai fanghi.<br />

Il 4 ottobre un milione di metri cubi<br />

di fanghi tossici è fuoriuscito da una<br />

fabbrica di alluminio ad Ajka, provocando<br />

la morte di quattro persone d<br />

enormi danni ecologici <strong>nel</strong>le province<br />

di Veszprèm, Gyor e Vas. Il quotidaino<br />

“Népszabadsàg” attribuisce<br />

la causa <strong>del</strong> disastro alla negligenza<br />

umana. L’altro giornale ungherese<br />

“Komment” sottolinea invece che<br />

“l’Ungheria, messa sotto pressione<br />

da Bruxelles, stanzia somme colossali<br />

per trattare i rifiuti domestici, che<br />

formano appunto il 5 per cento <strong>del</strong><br />

totale”, ma trascura lo smaltimento<br />

dei rifiuti industriali, una “vera e propria<br />

bomba ad orologeria”.<br />

CONGO: Il Ruanda critica l’Onu.<br />

Il rapporto <strong>del</strong>le Nazioni Unite sui<br />

crimini commessi <strong>nel</strong>la Repubblica<br />

Democratica de Congo tra il 1993 e<br />

il 2003 è stato presentato a Ginevra<br />

il 1 ottobre e ha scatenato una polemica<br />

<strong>nel</strong>la regione dei Grandi Laghi.<br />

Alcuni paesi confinanti con il Congo<br />

-Ruanda, Uganda, Burundi ed Angola<br />

– lo hanno contestato respingendo<br />

le accuse di aver alimentato la guerra<br />

PRESENTATO IL NONO RAPPORTO SULLE POVERTà<br />

In aumento i poveri<br />

che chiedono aiuto alla Caritas<br />

benché gli stranieri rappresentino<br />

ancora la stragrande maggioranza<br />

degli utenti (il 73,7%) - a chiedere<br />

aiuto alla Caritas sono venuti in<br />

numero crescente gli italiani: rispetto<br />

al 2008 i cittadini di nazionalità<br />

italiana sono aumentati <strong>del</strong><br />

15,7%. “Fenomeno – spiegano gli<br />

autori <strong>del</strong> Rapporto alla cui radice<br />

si trova certamente la crisi economica”.<br />

Inoltre, in un contesto in cui<br />

Giornata Nazionale <strong>del</strong>le Vittime<br />

degli Incidenti sul Lavoro<br />

L’inizio <strong>del</strong>la Cerimonia civile è previsto per<br />

le 10.00, dopo la Santa Messa officiata dal<br />

Vescovo in memoria dei caduti sul lavoro e<br />

terminerà alle ore 12.30.<br />

La Giornata, che rappresenta l’appuntamento<br />

più importante e significativo per l’Associazione,<br />

si svolgerà sotto l’Alto Patronato<br />

<strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica e con il Patrocinio<br />

<strong>del</strong> Segretariato Sociale RAI.<br />

Alle 18, sempre presso il Forum Monzani, la<br />

cantautrice Mariella Nava, l’artista e musicista<br />

Heron Borelli e i Messaffuoco Performers<br />

e i cantanti <strong>del</strong> Concorso musicale ANMIL<br />

“Note Scordate”, saliranno sul palco per un<br />

concerto gratuito. In occasione <strong>del</strong>la Giornata<br />

e per divulgare al meglio i suoi obiettievi<br />

di sensibilizzazione sul fenome degli infortuni<br />

e sull’importanza <strong>del</strong>la prevenzione, l’AN-<br />

MIL ha realizzato un’apposita campagna che<br />

comprende un banner ospitato da diversi siti<br />

web, e uno spot tv di 30” dal titolo “The worker”,<br />

realizzato dall’Agenzia internazionale<br />

The Name, per il quale sono stati chiesti degli<br />

spazi riservati alla comunicazione <strong>sociale</strong> e<br />

ad emittenti private nazionali.<br />

la domanda di aiuto è sempre stata<br />

espressa in prevalenza dalle donne,<br />

è significativo che nonostante siano<br />

ancora loro, le donne, a rappresentare<br />

la maggioranza degli utenti<br />

(il 64,8%), sono gli uomini ad<br />

aumentare, passando dal 31% <strong>nel</strong><br />

2008 al 35% <strong>nel</strong> 2009. Insomma,<br />

un incremento <strong>del</strong> 4% che riguarda<br />

un’altra categoria “inusuale”<br />

tra gli assistiti <strong>del</strong>la Caritas. Non a<br />

Nel 2000 il <strong>mondo</strong> all’unanimità prometteva:<br />

entro il 2015 avremo ridotto<br />

di 2/3 la mortalità infantile. A fine<br />

2010 le promesse sono un’eco imbarazzante<br />

mentre la realtà sono numeri che scendono<br />

lenti e incerti o addirittura risalgono drammaticamente.<br />

8.1 milioni di bambini sotto i 5 anni continuano<br />

a morire ogni anno per cause banali<br />

e prevenibili. Un terzo di queste morti ha<br />

come concausa la malnutrizione, acuta o<br />

cronica, denuncia il Rapporto su La mortalità<br />

infantile e l’impatto <strong>del</strong>la malnutrizione<br />

di Save the Children – la più grande organizzazione<br />

internazionale indipendente che<br />

dal 1919 lotta per migliorare concretamente<br />

le condizioni di vita dei bambini. Sono oltre<br />

4 milioni in Africa, 3.7 milioni in Asia e circa<br />

240 mila in America Latina e nei Caraibi, i<br />

bambini che perdono la loro battaglia per<br />

la sopravvivenza ogni anno. 64 i paesi dove<br />

si combatte questa guerra e dove si concentra<br />

il 95% <strong>del</strong>le morti infantili <strong>del</strong> pianeta.<br />

Ciad, Afghanistan, Repubblica Democratica<br />

<strong>del</strong> Congo, Guinea-Bissau, Sierra Leone,<br />

Mali, Somalia, Repubblica Centro Africana,<br />

Burkina Faso, Burundi, i 10 stati con i più alti<br />

tassi di mortalità infantile <strong>del</strong> <strong>mondo</strong>. E’ per<br />

questi motivi che ieri, 6 ottobre, Save the<br />

Children ha deciso di organizzare la Giornata<br />

<strong>del</strong> palloncino rosso, tappezzando Roma,<br />

Milano e altri 9 comuni con migliaia di palloncini<br />

con scritto Save Me, che i volontari<br />

<strong>del</strong>l’organizzazione hanno iniziato a distribuire<br />

al risveglio <strong>del</strong>le città a tutti i cittadini.<br />

Lo slogan di questa pacifica guerrilla è non<br />

lasciamoli andare con riferimento al palloncino<br />

rosso, che ognuno è invitato a tenere<br />

con sé, attaccato al filo, come se tenessimo<br />

TEMPO LIBERO<br />

caso – fanno osservare i ricercatori<br />

- sono gli uomini i più colpiti da<br />

problemi di occupazione (+5,5%) e<br />

di reddito (+4,7%). Che cosa hanno<br />

chiesto le persone? L’analisi dei<br />

bisogni e <strong>del</strong>le richieste realizzata<br />

dal Rapporto conferma un generale<br />

peggioramento <strong>del</strong>le condizioni<br />

di vita materiale <strong>del</strong>le persone. Si<br />

confermano in aumento le persone<br />

che richiedono generi alimen-<br />

civile <strong>nel</strong> paese vicino. L’Onu, scrive<br />

il “Mail & Guardian”, sostiene che gli<br />

attacchi contro i rifugiati hutu ruandesi,<br />

che fecero centinaia di migliaia<br />

di morti,furono orchestrati dal Ruanda.<br />

Per Kigali le accuse avvalorano<br />

le teoria <strong>del</strong> “doppio genocidio”, secondo<br />

la quale i massacri degli hutu<br />

<strong>nel</strong>l’est <strong>del</strong> paese tra il 1996 e il 1997<br />

andrebbero messi sullo stesso piano<br />

<strong>del</strong> genocidio commesso contro i tutsi<br />

in Ruanda <strong>nel</strong> 1994. Secondo Kigali, la<br />

maggior parte degli hutu rifugiati in<br />

Congo aveva partecipato al genocidio<br />

in patria.<br />

tari, passate dal 28,8% <strong>del</strong> 2008 al<br />

30,2%, che in valori assoluti significano<br />

circa 700 persone in più. Se si<br />

passa poi ad analizzare il numero<br />

di persone che hanno richiesto sussidi<br />

economici, l’aumento è ancora<br />

più vistoso: il 4%, pari a circa un<br />

migliaio di individui. Un identikit<br />

più preciso dei “vulnerabili” emerge<br />

dall’approfondimento fatto dai<br />

ricercatori <strong>del</strong> consorzio Aaster <strong>del</strong><br />

sociologo Aldo Bonomi condotto<br />

su 3.237 persone, un campione<br />

selezionato fra chi ha ricevuto un<br />

aiuto dal Fondo Famiglia Lavoro, il<br />

fondo di solidarietà voluto dall’Arcivescovo<br />

di Milano per le famiglie<br />

che perdono il lavoro. I due terzi<br />

dei beneficiari sono operai generici<br />

<strong>nel</strong> ciclo <strong>del</strong>l’industria, <strong>del</strong>la sub<br />

fornitura e <strong>del</strong>l’edilizia; seguono i<br />

lavoratori non qualificati nei servizi<br />

e un 15% di persone con lavori dequalificati,<br />

saltuari o irregolari. Solo<br />

il 5% ha un profilo professionale<br />

medio-alto (insegnanti, professionisti<br />

o dirigenti). Se però si scorpora<br />

il dato in base alla cittadinanza,<br />

la percentuale tra gli italiani sale<br />

all’11,5%, a testimonianza di una<br />

crisi che si è estesa anche a quelle<br />

fasce di popolazione che fino a ieri<br />

sembravano essere al sicuro e che<br />

oggi hanno trovato il “coraggio<br />

<strong>del</strong>la miseria” per rivolgersi al Fondo<br />

Famiglia Lavoro.<br />

Save the Children:<br />

stop alla mortalità infantile<br />

stretto un bambino per non lasciarlo morire.<br />

A Roma e Milano la guerrilla è iniziata la<br />

sera <strong>del</strong> 5, protraendosi per tutta la notte.<br />

Nella capitale Piazza Montecitorio e Piazza<br />

di Spagna i luoghi che per primi si sono riempiti<br />

di palloncini rossi, anche con l’aiuto<br />

degli attori Nicolas Vaporidis, Pietro Sermonti,<br />

Andrea Sartoretti, tra i testimonial<br />

di Every One. All’alba 25 le piazze e via di<br />

Roma – dalle centralissime Piazza Venezia e<br />

Piazza Argentina, a Piazza San Giovanni e<br />

Piazza Sempione – invase da 400 palloncini.<br />

A Milano, Piazza Castello e Piazzale Duca<br />

D’Aosta (Stazione Centrale) i luoghi da cui,<br />

già <strong>nel</strong>la serata <strong>del</strong> 5, sono apparsi i palloncini<br />

Save Me, poi moltiplicatisi fino a “occupare”<br />

14 tra piazze e vie. “La nostra mobilitazione<br />

è ai massimi livelli”, commenta<br />

Valerio Neri, Direttore Generale di Save the<br />

Children per l’Italia “ma abbiamo bisogno<br />

<strong>del</strong>l’aiuto di tutti per farcela”. Per sostenere<br />

concretamente Every One , fino al 7 novembre<br />

sarà possibile donare 2 euro inviando un<br />

SMS al 45503 dai cellulari personali TIM, Vodafone,<br />

Wind, 3 e Coop Voce o chiamando<br />

lo stesso numero da rete fissa Telecom Italia,<br />

Fastweb e Infostrada. Gli utenti di rete fissa<br />

Telecom Italia potranno scegliere se donare<br />

2 o 5 euro. I fondi serviranno a sostenere i<br />

progetti di salute e nutrizione materno-infantile<br />

realizzati da Save the Children Italia<br />

in Egitto, Etiopia, Mozambico, Malawi e Nepal.<br />

Sempre fino al 7 novembre si può contribuire<br />

alla Campagna donando 5 euro alle<br />

casse dei 430 negozi OVS industry in tutte le<br />

province italiane ricevendo la Save the Children<br />

Card e il palloncino “Save Me” simbolo<br />

<strong>del</strong>la campagna.


TEMPO LIBERO<br />

STATI UNITI: No ai Tea party.<br />

Il 2 ottobre centinaia di attivisti sono<br />

confluiti a Washington per partecipare<br />

alla One nation working togheter<br />

march. La manifestazione, a cui hanno<br />

aderito 300 associazioni diverse,<br />

dagli ambientalisti agli ecclesiastici<br />

ai gruppi per i diritti dei gay, doveva<br />

essere una risposta alla grandiosa<br />

marcia organizzata alla fine di settembre<br />

dai Tea party, ma non ha avuto<br />

lo stesso successo. “Nonostante gli<br />

slogan, è stato un piccolo raduno: E i<br />

partecipanti non erano animati dallo<br />

stesso entusiasmo dei loro avversari<br />

conservatori”, ha osservato “The<br />

Daily Beast”.<br />

GUATEMALA: Washington<br />

chiede scusa.<br />

Tra il 1946 e il 1948 alcuni medici <strong>del</strong><br />

servizio pubblico statunitense hanno<br />

infettato con sifilide e gonorrea più<br />

di seicento guatemaltechi per studiare<br />

gli effetti di queste malattie veneree<br />

e l’efficacia <strong>del</strong>la cura a base di<br />

penicillina. Lo ha denunciato Susan<br />

Reverby, che insegna all’Università<br />

NUOVE POSSIBILITà PER ASSICURARE ALIMENTI SANI<br />

Agricoltura urbana:<br />

di Wellesley. La segretaria di stato<br />

americana Hillary Clinton ha chiesto<br />

pubblicamente scusa al Guatemala. Il<br />

presidente Alvaro Colom ha parlato<br />

di <strong>del</strong>itto di lesa maestà. Ma secondo<br />

il giornale “Siglo XXI”, “l’aggettivo<br />

non basta a descrivere un fatto così<br />

aberrante”.<br />

BRASILE: Presidenziali verso il<br />

secondo turno.<br />

Dilma Roussef, <strong>del</strong> partito dei lavoratori<br />

(Pt), non è riuscita ad evitare il secondo<br />

turno. Il 3 ottobre la candidata<br />

produrre cibo in città più verdi Dare un aiuto concreto ai<br />

genitori e alle famiglie di<br />

giovani e adolescenti sul<br />

fenomeno <strong>del</strong> consumo di droghe<br />

Per il 2025 le proiezioni demografiche<br />

indicano che più di<br />

metà <strong>del</strong>la popolazione dei paesi<br />

in via di sviluppo - circa 3,5 miliardi<br />

di persone - vivrà in agglomerati<br />

urbani. Per i governanti e gli urbanisti<br />

dei paesi poveri che dovranno<br />

confrontarsi con questa sfida, città<br />

“più verdi” potrebbero rappresentare<br />

una possibilità reale per assicurare<br />

alimenti sani e nutrienti, mezzi<br />

di sussistenza sostenibili e migliori<br />

condizioni di salute. Il concetto di<br />

“città verdi” è in genere associato<br />

alla pianificazione urbana dei paesi<br />

più sviluppati. Ma ha un’applicazione<br />

speciale - e dimensioni economiche<br />

e sociali assai diverse - nei paesi<br />

in via di sviluppo a basso reddito. Il<br />

progressivo espandersi <strong>del</strong>le aree urbane<br />

per far posto a nuovi edifici ed<br />

infrastrutture ogni anno erode preziosa<br />

terra agricola, mentre la produzione<br />

di cibo fresco viene sempre<br />

più spinta verso le aree rurali. I costi<br />

<strong>del</strong> trasporto, <strong>del</strong>l’imballaggio e<br />

<strong>del</strong>la refrigerazione, il cattivo stato<br />

<strong>del</strong>le strade rurali, e le perdite durante<br />

gli spostamenti incidono sui<br />

prezzi e sono responsabili <strong>del</strong>la minore<br />

disponibilità di frutta e verdura<br />

sui mercati urbani. “Storicamente<br />

le città sono sempre state luoghi<br />

di opportunità, di occupazione ed<br />

in genere di migliori condizioni di<br />

vita”, dice Shivaji Pandey, Direttore<br />

<strong>del</strong>la Divisione FAO Produzione<br />

vegetale e protezione <strong>del</strong>le piante.<br />

“Ma in molti paesi in via di sviluppo,<br />

la rapida crescita urbana non è stata<br />

indotta dalle opportunità economiche<br />

ma dall’alto tasso di natalità e<br />

dall’afflusso massiccio di popolazione<br />

rurale che cerca di sfuggire a<br />

fame, povertà ed insicurezza”.<br />

Per il 2020, la proporzione di popolazione<br />

urbana che vive in povertà<br />

potrebbe raggiungere il 45 per cento,<br />

vale a dire 1,4 miliardi di persone.<br />

Per quella data, l’85 per cento<br />

<strong>del</strong>le persone povere in America<br />

Latina, e circa la metà in Africa ed<br />

Asia, saranno concentrate in aree<br />

urbane.<br />

Questa prospettiva è stata descritta<br />

come la nuova “bomba demografica”<br />

ed un incubo da gestire e<br />

governare: città che si estendono a<br />

dismisura, degradate ed impoverite,<br />

con un’estesa popolazione vulnera-<br />

bile, socialmente esclusa, giovane e<br />

disoccupata.<br />

La sfida è far cambiar rotta all’urbanizzazione<br />

dalla strada insostenibile<br />

intrapresa, promuovendo città<br />

più verdi che offrano agli abitanti<br />

opportunità, possibilità di scelta e<br />

speranza. Vanno in questa direzione,<br />

secondo la FAO, le esperienze<br />

di orticultura urbana e periurbana.<br />

Coltivare la terra <strong>nel</strong>le città o <strong>nel</strong>le<br />

periferie non è un’ idea nuova. La<br />

citta<strong>del</strong>la Incas di Machu Pichu, in<br />

Perù, comprendeva al suo interno<br />

una zona residenziale ed una zona<br />

terrazzata per colture intensive.<br />

La FAO stima che le persone coinvolte<br />

<strong>nel</strong>l’agricoltura urbana siano più<br />

di 130 milioni in Africa e circa 230<br />

milioni in America Latina. Si tratta<br />

principalmente di orticoltura, che<br />

fornisce cibo per le famiglie e reddito<br />

dalla vendita dei prodotti.<br />

“L’orticoltura urbana offre una via<br />

d’uscita alla povertà”, dice il Dott.<br />

Pandey, menzionando il basso costo<br />

iniziale per avviare l’attività, la brevità<br />

dei cicli produttivi e l’alta resa<br />

per unità di tempo, terra ed acqua<br />

impiegati.<br />

Il cibo urbano a buon mercato è<br />

spesso di cattiva qualità, con un alto<br />

contenuto di grassi e zuccheri, e per<br />

questo responsabile <strong>del</strong>l’accresciuto<br />

livello di obesità, e di malattie croniche<br />

correlate alla dieta ed al soprappeso<br />

come il diabete.<br />

Coltivare frutta e verdura - le maggiori<br />

fonti naturali di micronutrienti<br />

- <strong>nel</strong>le aree urbane incrementa la<br />

disponibilità di prodotti freschi e<br />

nutrienti e migliora l’accesso al cibo<br />

degli strati più poveri <strong>del</strong>la popolazione.<br />

Nordest, un disoccupato<br />

su quattro è straniero<br />

Nel NordEst dall’inizio <strong>del</strong>la crisi il<br />

numero di disoccupati è aumentato<br />

di quasi 65mila unità, di cui<br />

17mila sono stranieri. Questo significa<br />

che dei nuovi disoccupati, il<br />

26,3% è straniero. Questo uno dei<br />

risultati <strong>del</strong>lo studio <strong>del</strong>la Fondazione<br />

Leone Moressa che ha analizzato<br />

le dinamiche occupazionali<br />

degli stranieri <strong>nel</strong> NordEst dalla<br />

metà <strong>del</strong> 2008, ossia il periodo da<br />

cui si ipotizza l’inizio <strong>del</strong>la crisi<br />

economica. Attualmente il tasso<br />

di disoccupazione degli stranieri<br />

si attesta <strong>nel</strong> NordEst al 13,4%,<br />

contro una media territoriale <strong>del</strong><br />

5,5%, quindi poco meno di dieci<br />

punti percentuali in più. Il Veneto<br />

è la regione che mostra il tasso<br />

più contenuto (12,8%), mentre per<br />

Trentino A.A. e Friuli V.G. si tratta,<br />

rispettivamente, <strong>del</strong> 14,2% e <strong>del</strong><br />

15,5%. Nel corso <strong>del</strong>l’ultimo biennio<br />

il numero dei nuovi disoccupati<br />

è stato di 17 mila unità, di cui oltre<br />

11mila <strong>nel</strong> solo Veneto, quasi 3mila<br />

in Trentino Alto Adige e 2,6mila in<br />

Friuli Venezia Giulia. Questo dato<br />

permette di valutare quanta parte<br />

<strong>del</strong>la nuova disoccupazione sia in<br />

capo agli stranieri: si tratta addirittura<br />

<strong>del</strong> 40% in Trentino Alto Adige,<br />

ma <strong>del</strong> 25,5% in Friuli Venezia<br />

Giulia e <strong>del</strong> 24,4% <strong>del</strong> Veneto. In<br />

generale comunque i disoccupati<br />

stranieri sono oltre 47mila in tutta<br />

l’area <strong>del</strong> NordEst, di cui quasi<br />

33mila <strong>nel</strong> solo territorio Veneto.<br />

“L’emorragia occupazionale che<br />

colpisce soprattutto gli stranieri”<br />

affermano i ricercatori <strong>del</strong>la Fondazione<br />

Leone Moressa “rischia di<br />

pregiudicare la loro presenza <strong>nel</strong><br />

nostro territorio, dal momento che<br />

il lavoro è la condizione necessaria<br />

per il loro regolare soggiorno. Nonostante<br />

tutto, le imprese <strong>nel</strong> 2010<br />

continueranno a richiedere manodopera<br />

straniera, specie di bassa<br />

qualifica: stando agli ultimi dati di<br />

previsione di assunzione (indagine<br />

Excelsior), il 24% <strong>del</strong>la nuova occupazione<br />

in Veneto sarà straniera.<br />

Si auspica quindi che tale apertura<br />

possa tradursi <strong>nel</strong>l’assunzione di<br />

quei soggetti colpiti dalla crisi e rimasti<br />

senza lavoro e si possa creare<br />

una seria politica di immigrazione<br />

dei flussi migratori <strong>nel</strong> nostro territorio<br />

che rimane comunque tra<br />

i più attrattivi per la manodopera<br />

straniera”.<br />

e di sostanze psicoattive legali e<br />

illegali. E’ questo lo scopo <strong>del</strong>la<br />

Campagna informativa lanciata<br />

dalla Regione Marche e presentata<br />

ieri mattina, che si identifica<br />

con il messaggio “Chi ama...chiama”.<br />

Un invito a contattare il numero<br />

verde gratuito di riferimento<br />

800 01 2277. Le recenti ricerche<br />

sul fenomeno <strong>del</strong>l’uso di sostanze<br />

psicoattive evidenziano un’espansione<br />

progressiva <strong>del</strong> consumo tra<br />

i giovani e gli adolescenti. Sebbene<br />

da tali studi emerga che la<br />

maggioranza di essi non ne fa uso,<br />

proprio all’interno di questa maggioranza<br />

si collocano coloro che<br />

sono considerati a rischio d’assunzione,<br />

oltre a una minoranza significativa<br />

e crescente di consumatori<br />

di sostanze psicoattive legali (alcol<br />

e tabacco). “Questa campagna –<br />

spiega l’assessore regionale alle<br />

Politiche sociali e alla Famiglia,<br />

Luca Marconi – non è un’operazione<br />

d’immagine ma rientra in una<br />

strategia d’attacco che punta, in<br />

questo caso, ai genitori di giovani<br />

e adolescenti. Non si fornirà né<br />

un messaggio allarmistico o emergenziale<br />

o né uno che minimizzi i<br />

rischi legati al consumo di droghe.<br />

Dire no alla droga è un presupposto<br />

da cui non si può prescindere<br />

ma non è sufficiente per impostare<br />

una campagna che incida sui<br />

meccanismi che ne determinano<br />

e ne favoriscono l’uso. Per questo<br />

abbiamo voluto rafforzare e<br />

potenziare i fattori protettivi che<br />

contrastano l’uso di sostanze psicoattive<br />

e che concorrono al con-<br />

di Lula ha ottenuto il 46,9 per cento<br />

dei voti e al ballottaggio <strong>del</strong>30 ottobre<br />

dovrà affrontare l’ex governatore<br />

di Sao Paulo José Serra, votato dal<br />

32,6 per cento dei brasiliani. La vera<br />

sorpresa è stata Marina Silva dei Verdi,<br />

che ha ottenuto il 19,3 per cento<br />

dei consensi. “Ora - scrive “O Estado<br />

de Sau Paulo” – bisogna vedere cosa<br />

decideranno gli elettori di Silva”.<br />

Ancona, numero verde in<br />

soccorso alle famiglie<br />

Un nuovo “Help Center”<br />

<strong>nel</strong>la stazione di Rimini<br />

La stazione di Rimini è stata dotata di un Help Center. Il locale ospita<br />

il centro di assistenza per le persone disagiate, individuato nei pressi<br />

<strong>del</strong> primo binario e attualmente non utilizzato, è stato consegnato in<br />

comodato d’uso gratuito al Comune. L’obiettivo è quello di migliorare<br />

la qualità, la sicurezza e la vivibilità <strong>del</strong>l’impianto ferroviario, recentemente<br />

rinnovato, e di avviare processi di reinclusione <strong>sociale</strong> per le<br />

persone in difficoltà usufruendo <strong>del</strong>la rete di servizi sociali e di accoglienza<br />

presenti <strong>nel</strong>la città romagnola. L’attività <strong>del</strong>l’ Help Center<br />

è finanziata dal progetto “Stazione Sicura”. Il progetto si avvale di<br />

uno specifico stanziamento <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>l’Interno di circa 220mila<br />

euro, integrati con altri 94mila da parte <strong>del</strong>l’Ente Locale, grazie al<br />

quale è stato attivato un numero verde gestito dal Comune, a cui tutti<br />

i cittadini in transito possono segnalare situazioni di grave disagio <strong>sociale</strong><br />

o di turbativa <strong>del</strong>l’ordine pubblico, con l’immediata attivazione<br />

di un presidio mobile di intervento in stazione. L’inaugurazione ufficiale<br />

<strong>del</strong>la nuova struttura è avvenuta il 7 ottobre. In attesa di poter<br />

utilizzare il locale destinato ad Help Center, il servizio di intervento <strong>sociale</strong><br />

è già assicurato tutti i giorni dalle 19 alle 22 grazie ad un pulmino<br />

attrezzato, gestito dalle associazioni Madonna <strong>del</strong>la Carità e Papa<br />

Giovanni XXIII, con il quale le persone senza fissa dimora presenti in<br />

stazione vengono accompagnate presso le strutture di accoglienza di<br />

queste associazioni che sono state recentemente potenziate con ulteriori<br />

posti letto. All’interno di questi centri di accoglienza sono avviati<br />

poi percorsi di recupero personalizzati. Il nuovo Help Center di Rimini<br />

si inserisce in un preciso progetto di presidio e intervento sul disagio<br />

<strong>sociale</strong> <strong>nel</strong>l’area adriatica, già iniziato dall’Help Center di Foggia, e<br />

che prossimamente potrà essere potenziato con l’apertura di nuovi<br />

sportelli a Melfi e Pescara. A queste strutture, se saranno reperiti spazi<br />

idonei, si potrebbero aggiungere anche nuovi Help Center a Bari e<br />

Mestre, che potrebbero consentire di creare una rete di protezione <strong>sociale</strong><br />

per una comune sinergia di intervento a vantaggio <strong>del</strong>la qualità<br />

<strong>del</strong> servizio e <strong>del</strong>la sicurezza <strong>nel</strong>le aree ferroviarie.<br />

5<br />

tenimento e riduzione <strong>del</strong>la richiesta<br />

di droghe da parte dei giovani”.<br />

Sensibilizzare i genitori, e gli adulti<br />

in generale, alla necessità di una<br />

informazione approfondita sul fenomeno<br />

<strong>del</strong> consumo di droghe in<br />

età giovanile e sulle caratteristiche<br />

<strong>del</strong>le sostanze psicoattive legali ed<br />

illegali, allo scopo di acquisire la capacità<br />

di rapportarsi correttamente<br />

a tali problematiche; soddisfare il<br />

bisogno di informazioni elementari<br />

o approfondite da parte dei<br />

genitori di giovani e adolescenti;<br />

promuovere l’ascolto, il dialogo<br />

e la ricerca di una comunicazione<br />

familiare che si mantenga aperta<br />

anche negli anni difficili <strong>del</strong>l’adolescenza<br />

e <strong>del</strong>la preadolescenza;<br />

indurre a considerare tra le priorità<br />

educative lo sviluppo <strong>del</strong>la capacità<br />

di “saper accettare” i propri limiti;<br />

sono questi gli obiettivi specifici<br />

<strong>del</strong>la campagna. La campagna durerà<br />

almeno 6 <strong>mesi</strong>, da ottobre a<br />

marzo, e prevede il passaggio in radio,<br />

sulla stampa quotidiana locale,<br />

sulle pubbliche affissioni, e l’utilizzo<br />

di servizi telefonici e telematici<br />

di informazione e di consulenza.<br />

Al numero verde di riferimento rispondono<br />

operatori appositamente<br />

formati che effettuano una prima<br />

analisi di ciascun quesito ricevuto<br />

ed offrono un primo livello di informazioni.<br />

Gli operatori, valutato<br />

il caso, possono orientare l’utente<br />

verso la rete dei servizi territoriali<br />

<strong>del</strong>l’ASUR, indicando i nominativi<br />

di esperti, riferimenti telefonici,<br />

orari, modalità per fissare un appuntamento,<br />

sede <strong>del</strong> colloquio:<br />

l’utente prende un appuntamento<br />

con l’esperto, che può <strong>del</strong>ineare un<br />

percorso di presa in carico, se ritenuto<br />

opportuno o necessario.


6<br />

PREM<br />

FIUGGI<br />

STORIA<br />

TEMPO LIBERO<br />

PREMIO<br />

FIUGGI-STORIA<br />

PREMIO<br />

FIUGGI-STORIA<br />

Antimo Della Valle presenta “Il tramonto dei giusti” di Pino Pelloni<br />

Helena Janeczek presenta “Le rondini di Montacassino” alle Terme<br />

Carlo Annese autore de “I diavoli di Zonderwoter” alla Bonifacio VIII<br />

Piero Melograni e Elena Aga Rossi ricordano Victor Zaslavski<br />

PREMIO<br />

FIUGGI-STORIA<br />

PREMIO<br />

Il Pa<br />

La Storia di s<br />

Il 25 settembre, presso la Sala Lettura <strong>del</strong>la<br />

Carlo Annese, Roberto Olla e Andrzej Waida. R<br />

ANNA FOA<br />

Saggistica<br />

FIUGGI-STORIA<br />

PREMIO FIU<br />

Sono stati consegnati, in una cerimonia tenutasi alla Fonte Bonifacio VIII, i riconoscimenti <strong>del</strong>la<br />

prima edizione <strong>del</strong> Premio Fiuggi-Storia. Il Premio è stato promosso dalla Fondazione “Piero<br />

Melograni” in collaborazione con il Comune di Fiuggi e la Terme di Fiuggi Spa e Golf. Anna Foa<br />

con Diaspora-Storia degli ebrei <strong>nel</strong> Novecento (Laterza) ha vinto la prima edizione <strong>del</strong> Premio<br />

FiuggiStoria per la saggistica. Carlo Annese, superati al fotofinish Helena Janeczek (Le rondini<br />

di Montecassino- Guanda) e Dario Fertilio (Musica per lupi - Marsilio), con il suo I diavoli di Zonderwater<br />

si è aggiudicato il premio per la sezione romanzo storico. Al regista polaccco Andrzej<br />

Wajda autore <strong>del</strong> film “Katyn” il Premio per la sezione la Storia al Cinema e al giornalista <strong>del</strong> Tg<br />

1 Roberto Olla quello per la sezione la Storia in Tv. Per la sezione Storia <strong>del</strong> Lazio Meridionale il<br />

riconoscimento ad Eugenio Maria Beranger e Massimiliano Paolozzi per il volume “Quelli di Cassino:<br />

La peregrinatio rimossa dei profughi <strong>nel</strong>l’Italia centro-settentrionale (1943-1945). (Archivio<br />

Storico di Montecassino, Archivio Storico <strong>del</strong> Lazio meridionale, Montecassino 2008). Allo storico<br />

Victor Zaslavski, scomparso alcuni <strong>mesi</strong> fa, il Premio alla memoria. Il trofeo, una scultura bronzea<br />

rappresentante un melograno, è opera <strong>del</strong> maestro Leonardo Rosito.<br />

Il Premio FiuggiStoria, alla sua prima edizione, è stato ideato da Pino Pelloni che da ventuno<br />

anni anima gli incontri <strong>del</strong> Cafè du Parc <strong>del</strong>le Terme di Fiuggi. “Quest’anno e così per il futuro gli<br />

CARLO ANNES<br />

Romanzo<br />

storico


ginone<br />

cena a Fiuggi<br />

Fonte Bonifacio VIII, premiati Anna Foa,<br />

iconoscimento alla memoria a Victor Zaslavski<br />

GGI STORIA<br />

incontri estivi <strong>del</strong> Cafè du Parc - spiega Pino Pelloni – saranno dedicati a storici, studiosi di storia,<br />

autori di romanzi storici. Un genere quello <strong>del</strong>la saggistica storica che poco spazio si ritaglia <strong>nel</strong>le<br />

manifestazioni estive che presentano libri, e proprio per questo Fiuggi farà <strong>del</strong>le sua “Lezioni di<br />

storia”un punto di riferimento nazionale per questo genere letterario che, mentre in Europa trova<br />

estimatori e conquista lettori, in Italia è un po’ relegato al <strong>mondo</strong> accademico e non a quello<br />

popolare”.<br />

Alla cerimonia <strong>del</strong>la premiazione hanno partecipato un nutrito e motivato pubblico e numerosi<br />

organi di informazione che hanno seguito le letture di brani <strong>del</strong>le opere vincitrici lette dall’attore<br />

Luca Simo<strong>nel</strong>li. Tra i presenti lo scrittore Raffaele Panico, lo storico e giornalista Antimo Della<br />

Valle curatore <strong>del</strong>la sezione “Storia <strong>del</strong> Lazio Meridionale”, il giornalista di Radio Radicale Mohamed<br />

Ba che ha curato, oltre a tutti gli incontri <strong>del</strong> Cafè du Parc, anche la premiazione con una<br />

serie di servizi ed interviste esclusive ai vincitori. E poi Maurizio Federico, Costantino Jadecola,<br />

il maestro Pippo Pica, Nadia Loreti e Paolo Simo<strong>nel</strong>li. E le autorità dal presidente <strong>del</strong> Consiglio<br />

Comunale di Fiuggi Bruno Ludovici all’assessore alla Cultura Alessandro Terrinoni.<br />

Ospiti e vincitori sono in serata stati festeggiati con un cena di gala in un noto ristorante di Fiuggi.<br />

Con l’augurio di una seconda edizione in calendario per il settembre 2011.<br />

E ANDRZEJ WAJDA<br />

La Storia<br />

al Cinema<br />

ROBERTO OLLA<br />

La Storia in TV<br />

TEMPO LIBERO<br />

F O N D A Z I O N E<br />

PIERO MELOGRANI<br />

Centro Nazionale Scienze Storiche<br />

Anna Foa vincitrice con “Diaspora” <strong>del</strong> Premio Fiuggi Storia<br />

FEDERAZIONE NAZIONALE LIBERI CIRCOLI<br />

Nelle foto, dall’alto e in senso orario, il pubblico presente alla premiazione, il<br />

trofeo realizzato da Leonardo Rosito, la premiata Anna Foa, Alberto Spelda<br />

presidente <strong>Fenalc</strong>, Piero Melograni con Bruno Ludovici presidente <strong>del</strong> Consiglio<br />

comunale di Fiuggi, Melograni con Elena Aga Rossi, Roberto Olla con Pino Pelloni<br />

e al tavolo l’Assessore alla Cultura <strong>del</strong> Comune di Fiuggi Alessandro Terrinoni<br />

Il ritorno di Claudio Calandra con “Bucce d’arancia sul fronte di Nord Est”<br />

7


8<br />

LETTURE<br />

RASSEGNA STAMPA<br />

Se il concetto<br />

di Big Society,<br />

proposto come<br />

punto chiave <strong>del</strong>l’agenda <strong>del</strong><br />

premier inglese David Cameron<br />

(si veda Il Sole 24 Ore <strong>del</strong>l’8 ottobre),<br />

è solo riducibile alla revisione<br />

in senso liberale di un mo<strong>del</strong>lo<br />

economico o è anche una<br />

ridefinizione politico-filosofica<br />

dei rapporti tra individui, società<br />

e stato che implica una certa<br />

idea di uomo?<br />

Nel discorso programmatico <strong>del</strong><br />

19 luglio a Liverpool Cameron<br />

afferma: «Si tratta di un grande<br />

cambiamento culturale, in cui le<br />

persone, <strong>nel</strong>la vita di tutti i giorni,<br />

<strong>nel</strong>le loro case, nei quartieri,<br />

nei posti di lavoro, cessano di<br />

rivolgersi a funzionari, autorità<br />

locali o governi centrali per trovare<br />

le risposte ai problemi che<br />

incontrano, e sono invece abba-<br />

LA<br />

SESSUOLOGA<br />

RISPONDE<br />

a cura<br />

<strong>del</strong>la dott.ssa<br />

Nadia Loreti<br />

Cecilia, 37 anni, romana, insegnante<br />

di sostegno, dieci anni<br />

di fidanzamento, tredici di<br />

matrimonio, due bambini, scrive:<br />

quando ci si sposa, soprattutto in<br />

età giovane, si parte “innamorati”.<br />

Con il passare <strong>del</strong> tempo, alle prese<br />

continue con “conferme” e “disconferme”<br />

<strong>del</strong> legame di coppia,<br />

si arriva a definire il matrimonio:<br />

“la tomba <strong>del</strong>l’Amore”, quello con<br />

la A maiuscola. Tutti i momenti di<br />

unione, passione, condivisione, fra<br />

alti e bassi, vanno spesso a braccetto<br />

con quelli ben più terribili e<br />

insidiosi <strong>del</strong>la falsa comunicazione,<br />

di quel parlare che c’è, ma che comunica<br />

ben poco, forse nulla, che<br />

non scende più <strong>nel</strong> profondo <strong>del</strong><br />

cuore! Quando il senso <strong>del</strong> precario,<br />

<strong>del</strong>l’instabile, comincia a riempire<br />

l’anima dei componenti <strong>del</strong>la<br />

coppia (di uno o di entrambi) arriva,<br />

inesorabile, la CRISI. Solo colui<br />

che è emotivamente maturo e consapevole,<br />

sa che l’atteggiamento<br />

di base fondamentale in ogni tipo<br />

di rapporto significativo, sta <strong>nel</strong><br />

leggere la crisi come momento di<br />

crescita, di trasformazione, di cambio<br />

di prospettiva. Se questa abilità<br />

è insita <strong>nel</strong> marito e <strong>nel</strong>la moglie,<br />

seppur a livelli differenti, tutto si<br />

può appianare e ricostruire, ammesso<br />

però che, in primis, ci sia un<br />

atto di volontà e responsabilità. La<br />

cosa più sconcertante è vivere <strong>nel</strong>la<br />

sensazione, se non <strong>nel</strong>la certezza,<br />

che da tempo si è smesso di parlare<br />

un linguaggio comune significati-<br />

stanza forti e libere da aiutare<br />

loro stesse e le loro comunità».<br />

Big Society vuol dire «comunità<br />

capaci di costruire nuovi edifici<br />

scolastici, dire servizi capaci di<br />

formare al lavoro, fondazioni<br />

che aiutano a riabilitarsi». Al<br />

centro <strong>del</strong>la Big Society c’è quindi<br />

innanzitutto una certa idea<br />

di uomo e <strong>del</strong> valore <strong>del</strong>la sua<br />

iniziativa (fondamento <strong>del</strong> principio<br />

di sussidiarietà). Un uomo<br />

concepito non come individuo<br />

isolato, ma come essere strutturalmente<br />

relazionale (accento<br />

che troviamo forte <strong>nel</strong>l’enciclica<br />

Caritas in veritate di Benedetto<br />

XVI), e che realizza i suoi scopi<br />

mettendosi <strong>insieme</strong> ad altri uomini.<br />

Il concetto di “comunità”<br />

di Cameron è ciò che ha dato<br />

vita ai corpi intermedi, tipici<br />

<strong>del</strong>la tradizione secolare e attuale<br />

<strong>del</strong> “welfare sussidiario”.<br />

Fin dal Medioevo, scuole, ospe-<br />

dali, opere di assistenza, università<br />

ecc. sono nati dall’azione di<br />

comunità di uomini mossi da criteri<br />

ideali. Anche oggi, in tutto<br />

il <strong>mondo</strong>, realtà fondamentali<br />

per il nostro benessere - dalla<br />

Mayo Clinic di Rochester, alle<br />

grandi università americane,<br />

al Food Bank (o Banco alimentare<br />

di casa nostra) - nascono e<br />

crescono per l’azione di queste<br />

comunità di cittadini non assimilabili<br />

né al privato for profit<br />

né all’ente pubblico.<br />

Ne deriva un’idea innovativa<br />

(sicuramente per l’Italia) <strong>del</strong><br />

rapporto tra stato e opere nate<br />

dalle realtà di base. Dice ancora<br />

Cameron: «Perciò il governo<br />

non può restare neutrale: deve<br />

promuovere e sostenere una<br />

nuova cultura <strong>del</strong> volontarismo,<br />

<strong>del</strong>la filantropia, <strong>del</strong>l’azione<br />

<strong>sociale</strong>. Dobbiamo liberarci di<br />

TEMPO LIBERO<br />

una burocrazia centralizzata<br />

che spreca soldi e fiacca lo spirito<br />

pubblico. Al suo posto dobbiamo<br />

dare molta più libertà<br />

ai professionisti, aprire il servizio<br />

pubblico a nuovi operatori<br />

come fondazioni, imprese sociali,<br />

aziende private, e così offrire<br />

più innovazione, diversità e responsabilità<br />

nei confronti <strong>del</strong>le<br />

domande pubbliche». È ancora<br />

una volta la concezione di sussidiarietà<br />

antica e moderna che<br />

riconosce il valore di realtà che,<br />

pur non essendo di diritto pubblico,<br />

sono di pubblica utilità.<br />

Una concezione che suggerisce<br />

una teoria e una prassi ben lontana<br />

dalla neutralità (o, peggio,<br />

dall’ostilità) con cui l’ente pubblico,<br />

anche <strong>nel</strong> nostro paese,<br />

per lo più vede l’azione <strong>del</strong> privato<br />

<strong>sociale</strong>.<br />

Come disse don Giussani al convegno<br />

<strong>del</strong>la Dc lombarda <strong>nel</strong><br />

1987, «è <strong>nel</strong> primato <strong>del</strong>la società<br />

di fronte allo stato che si salva<br />

la cultura <strong>del</strong>la responsabilità.<br />

Primato <strong>del</strong>la società allora:<br />

come tessuto creato da rapporti<br />

dinamici tra movimenti, che<br />

creando opere e aggregazioni,<br />

costituiscono comunità intermedie<br />

e quindi esprimono la libertà<br />

<strong>del</strong>le persone potenziata<br />

dalla forma associativa». Una<br />

prospettiva nata dall’insistenza<br />

cattolica sul valore <strong>del</strong> singolo<br />

uomo e <strong>del</strong>la sua iniziativa (base<br />

<strong>del</strong>la sussidiarietà), ma che può<br />

essere ben compresa e realizzata<br />

da un liberale non liberista<br />

quale Cameron, è ciò che sembra<br />

proporsi all’inizio <strong>del</strong> suo<br />

mandato.<br />

Giorgio Vittadini è presidente<br />

<strong>del</strong>la Fondazione per la sussussidarietà<br />

Quando, invece <strong>del</strong>l’amore, si fa guerriglia<br />

vo. Talvolta le diversità, considerate<br />

generalmente come valore, vengono<br />

percepite dall’altro come destabilizzanti<br />

e se a questo si aggiunge<br />

una certa dose di immaturità, il cerchio<br />

si chiude. E allora, nonostante<br />

tutto, se si vuole ancora credere e<br />

lottare per il proprio matrimonio,<br />

come riportare i linguaggi di entrambi<br />

all’interno di un codice ”<br />

ancora condiviso?”<br />

Una bella considerazione, non c’è<br />

che dire, anche se avrei preferito<br />

sentire Cecilia parlare di quello<br />

che le manca all’interno <strong>del</strong> matrimonio,<br />

di quello che rimpiange,<br />

di quello che vorrebbe, lasciando<br />

questi tecnicismi alla terapia individuale<br />

o di coppia. Un rapporto<br />

non si può gravare di un’analisi<br />

continua, un partner non può essere<br />

esaminato e passato al microscopio<br />

in continuazione. Personalmente<br />

ritengo che un compagno<br />

vada accettato così com‘è, con i<br />

suoi limiti e le sue risorse, perché si<br />

dovrebbero amare prima i difetti e<br />

poi i pregi, altrimenti è tutto troppo<br />

facile. Le conferme e le disconferme<br />

fanno parte <strong>del</strong> viaggio, <strong>del</strong><br />

percorso e non sono loro a definire<br />

il matrimonio la tomba <strong>del</strong>l’amore:<br />

è un luogo comune, un modo di<br />

dire se mi consenti un po’ abusato,<br />

perché tutto dipende dal punto di<br />

vista da cui si guarda la questione.<br />

Siamo abituati a pensare che<br />

il matrimonio sia l’obiettivo a cui<br />

si deve puntare, ma il matrimonio<br />

non è un obiettivo, il punto di arrivo,<br />

per cui ci si lascia andare, tanto<br />

il più è fatto. È semmai un punto<br />

di partenza, è l’inizio di un percorso<br />

<strong>insieme</strong>. Un percorso <strong>insieme</strong><br />

che vede perseguire l’obiettivo di<br />

formare una coppia “sana”, in cui<br />

convivono unità e diversità, in cui<br />

ognuno ha aspetti in comune con<br />

l’altro e ciascuno è diverso dall’altro.<br />

La diversità deriva dall’unicità<br />

umana, va accolta come un dono e<br />

non come motivo di guerra o come<br />

una ferita. Il partner è un individuo<br />

e non la nostra proiezione. Finché<br />

l’altro dovrà rispondere ai nostri bisogni<br />

emotivi e psicologici, finché si<br />

ripeterà lo schema <strong>del</strong>la relazione<br />

genitore-bambino, ci sarà disarmonia.<br />

Bisogna imparare ad avere a<br />

che fare con la persona e non con<br />

l’idea che si ha di quella persona.<br />

La sanità <strong>del</strong>la coppia corrisponde<br />

alla possibilità di trattare con la<br />

persona reale.<br />

DA IL SOLE 24 ORE DEL 10 OTTOBRE<br />

La sussidiarietà ora parla inglese<br />

Sembra strano, ma quando scegliamo<br />

qualcuno lo facciamo proprio<br />

per le diversità. L’innamoramento<br />

ci permette di accogliere l’altro,<br />

perché <strong>nel</strong>l’altro amiamo ciò che<br />

non riusciamo ad amare in noi stessi.<br />

L’innamoramento, si sa, ci fa perdere<br />

la testa, ci acceca, ci fa volare,<br />

ci fa vedere in noi stessi e <strong>nel</strong>l’altro<br />

solo gli aspetti più belli. Poi arriva<br />

il cambiamento, arriva la quiete e<br />

con la routine il funzionamento<br />

psicologico abituale riemerge e si<br />

scontra proprio con quegli aspetti<br />

che prima ci avevano attratto. È il<br />

momento <strong>del</strong>l’amore, quando il<br />

cuore resta aperto, nonostante la<br />

testa funzioni. Il passaggio dall’innamoramento<br />

all’amore è costellato<br />

da fasi drammatiche riassumibili<br />

con una sola parola: crisi. Crisi vuol<br />

dire scelta- separazione, vuol dire<br />

sceglier di separarsi da qualcosa di<br />

noi a cui siamo attaccati inesorabilmente,<br />

e significa scegliere quella<br />

separazione, che significa unione<br />

ad un altro livello. Ma se la relazione<br />

vacilla e sentiamo di non farcela<br />

non pensiamo più alle occasioni di<br />

crescita sperimentate con il partner<br />

e ricordiamo solo che l’altro non<br />

ci ha amati abbastanza, negando<br />

il legame piuttosto che accettarne<br />

i cambiamenti. Allora l’altro, che<br />

prima incarnava tutte le risposte,<br />

adesso si è trasformato in un tiranno<br />

dispotico e sadico, in una parola:<br />

il Nemico. I membri <strong>del</strong>la coppia<br />

diventano così due guerriglieri che<br />

si sono trasformati in persecutori<br />

l’uno <strong>del</strong>l’altro. Ci si sveglia la mattina<br />

con la missione di fare pagare<br />

all’altro un elenco di mancanze<br />

,rendendolo responsabile <strong>del</strong>le<br />

proprie scelte, in un crescendo di<br />

distruttività che si spera resti solo<br />

verbale. Ma guerrieri lo si diventa<br />

perché la guerra è già dentro di<br />

noi, altrimenti non riusciremmo a<br />

portarla fuori. Crescere vuol dire<br />

rinunciare all’attaccamento totalizzante<br />

ad una persona che non<br />

potrà mai rappresentarci per intero,<br />

e questo sarà possibile solo con<br />

l’aiuto <strong>del</strong>l’altro. Non è “l’altro –<br />

dispotico - che ci siamo scelti” a ferirci,<br />

ma il nostro personale senso<br />

di fallimento, che proviene dall’imprevisto<br />

crollo di un illusorio senso<br />

di Sé. Allora, che fare? Tornare ad<br />

affrontare il nostro tiranno con una<br />

maggiore neutralità di osservazione<br />

e coerenza nei comportamenti.<br />

Imparare a trasformare la propria<br />

di Giorgio Vittadini<br />

energia, trasformando di riflesso<br />

quella <strong>del</strong>l’altro, ricordandosi che<br />

oltre a noi stessi esistono anche<br />

altri esseri umani. Dobbiamo quindi<br />

utilizzare ciò che succede <strong>nel</strong>la<br />

coppia, invece di combatterlo in<br />

virtù di un ideale di normalità poco<br />

aderente alla realtà. Certo c’è un<br />

rischio: approfittare di una situazione<br />

anziché criticarla e subirla dà<br />

la scossa e costringe ad iniziare a<br />

gestire la propria vita. Da soli. Che<br />

vuol dire anche saper chiedere aiuto<br />

all’altro. Imparare a guardare<br />

l’altro <strong>nel</strong>la coppia significa imparare<br />

a vedere se stessi. Con grande<br />

malessere e sofferenza, ma da qui<br />

inizia la strada verso la conoscenza,<br />

dove l’uno che guarda l’altro<br />

diventa soggetto e oggetto, senza<br />

dover subire niente, con la serenità<br />

di vivere in coppia.<br />

Ora, matrimoni coinvolti continuamente<br />

<strong>nel</strong>la risoluzione dei conflitti<br />

non prosperano. Non si può<br />

lavorare sempre sul rapporto: ci<br />

devono anche essere scambi positivi<br />

su eventi e compiti condivisi<br />

<strong>del</strong>la vita familiare quotidiana e<br />

sul condividere le cose <strong>del</strong> <strong>mondo</strong>.<br />

È importante la gioia comune<br />

di risolvere situazioni difficili, sono<br />

importanti l’intimità e l’erotismo,<br />

ma si ha bisogno anche di una consuetudine<br />

familiare. È importante<br />

tranquillizzarsi e tranquillizzare<br />

l’altro. Questa tranquillizzazione<br />

smussa gli spigoli dei momenti difficili<br />

quando la coppia si trova ad<br />

affrontarli. È più facile che i coniugi<br />

divorzino quando si criticano a<br />

vicenda continuamente. Le coppie<br />

felici, anche a lungo termine, sono<br />

quelle che fanno più asserzioni positive<br />

che negative l’uno sull’altro.<br />

Certo i complimenti non sono la<br />

chiave <strong>del</strong>la risoluzione dei conflitti<br />

di coppia, ma aumentano il livello<br />

di benevolenza. Spesso dopo un<br />

momento iniziale in cui ci si scambiano<br />

complimenti e positività, si<br />

smette di farlo se non si è ricambiati.<br />

Le coppie hanno bisogno di esperienze<br />

condivise significative che<br />

forniscano motivazioni e sostanza<br />

alle affermazioni positive, aiutano<br />

a crescere, rendendole più capaci,<br />

anche quando uno dei partner non<br />

ricambia. Il ciclo di crescita è fondamentale<br />

perché più si è differenziati,<br />

più è probabile che il matrimonio<br />

possa sopravvivere a crisi coniugali<br />

sfortunate o agli eventi drammatici<br />

e luttuosi. Non bisogna evitare il<br />

conflitto, intendiamoci, ma portare<br />

avanti il proprio punto di vista<br />

senza scontrarsi o demolire l’altro,<br />

magari utilizzando l’umorismo e i<br />

sentimenti positivi per diluire l’antagonismo<br />

e ridurre le probabilità<br />

di stimolare reazioni difensive. Ridere<br />

anche nei momenti di tensione,<br />

anche quando l’umorismo non<br />

sembra appropriato, sdrammatizzando<br />

una situazione per evitare<br />

l’escalation. Questo è facile per le<br />

coppie differenziate, lo è meno se<br />

c’è fusione, se la crescita di uno è<br />

vissuta negativamente dall’altro.<br />

Quando i partner diventano più<br />

capaci di auto confrontarsi e autotranquilizzarsi,<br />

hanno meno bisogno<br />

di controllarsi a vicenda. Riescono<br />

a mantenere la loro stabilità<br />

emotiva e si preoccupano di meno<br />

di quello che fa il partner. Smettono<br />

di aspettarsi che il partner li<br />

capisca e si concentrano di più sulla<br />

comprensione di se stessi, riducendo<br />

così la difensività e la combattività.<br />

Non ci si deve aspettare<br />

che il partner sia lì per noi stessi:il<br />

matrimonio felice e stabile non è<br />

basato su uno scambio di vantaggi.<br />

Siamo noi che dobbiamo prenderci<br />

cura di noi stessi. Prendersi cura<br />

di noi stessi è importante per noi<br />

ma è anche un aiuto per il partner.<br />

La strada per la differenziazione è<br />

costellata di errori e rimpianti, le<br />

nostre scelte comportano sempre<br />

dei rischi e <strong>del</strong>le responsabilità,<br />

può essere faticosa, ma è unica per<br />

ognuno di noi ed è mo<strong>del</strong>lata sulle<br />

scelte fatte secondo le opportunità<br />

e gli eventi più o meno sfortunati.<br />

La differenziazione è la capacità<br />

di valutare l’impatto che le nostre<br />

azioni, e le mancate azioni, hanno<br />

sugli altri, quindi sul partner. Autovalutazione,<br />

auto convalida, maggior<br />

controllo di sé, permettono<br />

di riconoscere che si sta trattando<br />

con un altro essere umano, limitato<br />

sbagliato anaffettivo sfuggente e<br />

persino immaturo, ma pur sempre<br />

un essere umano. E allora migliora<br />

tutto, anche la comunicazione e la<br />

scelta dei codici.<br />

Per le vostre domande<br />

scrivete a:<br />

nloreti@alice.it


TEMPO LIBERO<br />

FEDERAZIONE NAZIONALE LIBERI CIRCOLI<br />

IL 16 E 17 OTTOBRE IN CENTO PIAZZE ITALIANE<br />

Food for World: per un<br />

“Consumo Intelligente contro la fame”<br />

Il 16 ottobre e il 17 ottobre<br />

Mani Tese, organizzazione<br />

non governativa impegnata<br />

contro la fame e gli squilibri tra<br />

Nord e Sud <strong>del</strong> <strong>mondo</strong>, lancerà<br />

con l’evento 100 Piazze la campagna<br />

“Food for World”, campagna<br />

triennale sulla Sovranità<br />

Alimentare orientata a sostenere<br />

il diritto dei popoli di scegliere<br />

le proprie politiche agricole,<br />

a promuovere un consumo<br />

consapevole e a ridurre la fame<br />

<strong>nel</strong> <strong>mondo</strong>. “Food for World<br />

è un progetto triennale (2010-<br />

2012) - spiega Luigi Idili, presidente<br />

Mani Tese - di attività<br />

ed eventi a livello europeo che<br />

interesserà cittadini, insegnanti,<br />

studenti, istituzioni ed Enti<br />

locali. Il tentativo è di far comprendere<br />

ai consumatori, attraverso<br />

un linguaggio semplice e<br />

diretto, la complessità <strong>del</strong> tema<br />

<strong>del</strong>la sovranità alimentare e il<br />

legame fra le nostre scelte alimentari<br />

quotidiane e l’impatto<br />

di queste su ambiente, società<br />

ed economia dei Paesi in via<br />

di sviluppo. Per questo avvieremo<br />

il dialogo sul “consumo<br />

intelligente per combattere la<br />

fame”, il prossimo 16 e 17 ottobre<br />

scendendo in 100 Piazze<br />

italiane per sensibilizzare al<br />

tema <strong>del</strong>la Sovranità Alimentare<br />

cittadini e consumatori, affinché<br />

possano essere informati<br />

e scegliere consapevolmente.<br />

Crediamo fortemente che essere<br />

“consumatori informati”<br />

sia fattore di libertà, democrazia<br />

economica e di progresso,<br />

fattore che può introdurre <strong>nel</strong><br />

mercato valori positivi e può<br />

contribuire alla riduzione <strong>del</strong>la<br />

povertà e per questo sarà in<br />

piazza A Napoli, Alex Zanotelli<br />

per promuovere la Sovranità<br />

Alimentare come mo<strong>del</strong>lo per<br />

combattere la fame.” “Siamo<br />

convinti che per promuovere<br />

“stili alimentari sostenibili” -<br />

racconta Angela Comelli, coordinatrice<br />

generale di Mani Tese<br />

- sia importante fare leva sulle<br />

abitu dini dei consumatori: ciò<br />

può avvenire concretamente<br />

proprio spiegando come conciliare<br />

un’alimentazione sana<br />

e variegata con metodi di coltivazione<br />

e distribuzione attenti<br />

all’ambiente e alle specificità<br />

dei singoli paesi produttori.<br />

Questo significa promuovere la<br />

Sovranità Alimentare. Farmer<br />

Market, mercatini, aperitivi solidali,<br />

cene a km 0, dimostrazioni<br />

<strong>del</strong>l’arte culinaria, laboratori<br />

gastronomici e creativi, banchetti<br />

di prodotti bio e prodotti<br />

naturali, seminari, incontri tematici<br />

è la nostra proposta al<br />

pubblico dei consumatori e dei<br />

cittadini che vorranno venire a<br />

comunicare<br />

la comunicazione<br />

trovarci <strong>nel</strong>le piazze italiane da<br />

Milano a Catania; da Faenza a<br />

Napoli, da Cagliari a Bologna.<br />

A tutti proporremo un’azione<br />

simbolica, quella <strong>del</strong>lo scambio<br />

tra il vecchio “sacchetto di<br />

plastica”, simbolo di una spesa<br />

“non consapevole” e una nuova<br />

“borsina di cotone”, da riempire<br />

“consapevolmente” durante<br />

gli acquisti. Ci aspettiamo una<br />

forte partecipazione da parte<br />

di tutti i cittadini italiani per i<br />

quali abbiamo pensato ad un<br />

kit informativo e promozionale<br />

caratterizzato da diversi materiali<br />

per tutti i target (dai più<br />

piccoli ai più grandi consumatori;<br />

dai più esperti a chi non<br />

conosce il tema <strong>del</strong>la Sovranità<br />

Alimentare), e concepito<br />

per sensibilizzare ai temi <strong>del</strong>la<br />

giustizia economica, <strong>sociale</strong> ed<br />

ambientale di Mani Tese si fa<br />

portavoce dal 1964”.<br />

Interventi per l’infanzia e la famiglia,<br />

incontro internazionale a Firenze<br />

FEDERAZIONE NAZIONALE LIBERI CIRCOLI<br />

per il <strong>sociale</strong> per il <strong>sociale</strong><br />

Ibisogni e i problemi <strong>del</strong>l’infanzia e <strong>del</strong>la famiglia<br />

sono molti, spesso drammatici, e riguardano<br />

numerosi aspetti, come l’allontanamento<br />

dalla famiglia, la separazione dei genitori, la povertà,<br />

il disagio <strong>sociale</strong>. A questi problemi le istituzioni<br />

rispondono erogando servizi, senza però riuscire<br />

(o volere) monitorare e quantificare la loro<br />

reale efficacia. A causa di questa tendenza si corre<br />

perciò il rischio che le risorse vengano utilizzate<br />

per interventi destinati solo a una minima parte<br />

<strong>del</strong>le persone in condizioni di bisogno e con scarsi<br />

risultati. Ma soprattutto in tempi di crisi come<br />

quelli attuali non si può più continuare su questa<br />

strada: la valutazione di efficacia, in questo contesto,<br />

rappresenta un’opportunità fondamentale<br />

per verificare l’impatto <strong>del</strong>le scelte, per decidere<br />

con maggiore consapevolezza le soluzioni più appropriate<br />

e con un migliore rapporto costi/efficacia.<br />

Di questo si è discusso ieri a Firenze, <strong>nel</strong>la<br />

cornice <strong>del</strong>l’Istituto degli Innocenti, <strong>nel</strong> corso <strong>del</strong><br />

convegno internazionale dal titolo “Approcci qua-<br />

litativi e quantitativi per valutare l’efficacia degli<br />

interventi per l’infanzia e la famiglia: prospettive<br />

internazionali a confronto”. L’evento, che rientra<br />

tra le attività di ricerca <strong>del</strong>la “Fondazione Emanuela<br />

Zancan onlus”, è realizzato in collaborazione<br />

con la Regione Toscana e l’associazione iaOBERfcs<br />

(International Association for Outcome-based<br />

Evaluation and Research on Family and Children’s<br />

Services). Per l’occasione si sono riuniti a Firenze<br />

esperti di politiche per l’infanzia da tutto il <strong>mondo</strong>:<br />

sono stati rappresentati 14 paesi da tre diversi<br />

continenti. L’obiettivo <strong>del</strong>la giornata di studio era<br />

di presentare lo stato <strong>del</strong>l’arte <strong>del</strong>la teoria, <strong>del</strong>la<br />

ricerca, <strong>del</strong>le soluzioni pratiche disponibili in tema<br />

di valutazione di efficacia degli interventi per l’infanzia<br />

e la famiglia, oltre che in Italia, anche in<br />

Australia, Inghilterra, Israele, Irlanda, Stati Uniti.<br />

Sono perciò stati illustrati i risultati di ricerche e<br />

sperimentazioni svolte in diversi paesi da parte di<br />

professionisti e ricercatori.<br />

IV Congresso Federserd<br />

“Consumi e dipendenze”<br />

Dal 12 al 15 ottobre, FiereCongressi Riva <strong>del</strong> Garda, Trento , si terrà<br />

il IV Congresso nazionale FeDerSerD “Consumi e dipendenze - Mito<br />

Evidenze Scientifiche Realtà Organizzative”. Mito è narrazione fantastica,<br />

ma anche evento o personaggio idealizzato che assume caratteri<br />

simbolici e capacità di agire sul pensiero e sui comportamenti <strong>del</strong>le persone.<br />

Talora diventa una forma di pensiero che non necessita di argomentazioni<br />

razionali e viene contrapposto al pensiero scientifico. Altre volte sono<br />

alcune discipline o evidenze scientifiche che vengono mitizzate.Sovente i<br />

miti popolano la storia <strong>del</strong>le addiction e riescono a competere talora con<br />

successo con le evidenze scientifiche, fino a sostituirsi ad esse ed in taluni<br />

casi a consolidarsi anche <strong>nel</strong>le organizzazioni.<br />

Ma il mito è anche ricchezza, una risorsa a cui attingere per giungere ad<br />

una migliore sintesi <strong>del</strong>la complessità. Rivisitare materie e conoscenze che<br />

sembrano a volte troppo note, con uno sguardo curioso e attento a cogliere<br />

non solo ciò che di innovativo vi può essere, ma ciò che può essere<br />

visto con sguardo nuovo. Le più recenti evidenze scientifiche <strong>nel</strong>le ricche<br />

tematiche che interessano i fenomeni di consumo, abuso e dipendenza<br />

rappresentano la base <strong>del</strong>la azione dei professionisti dei Servizi e trovano<br />

largo spazio in relazioni di ogni sessione congressuale.<br />

Per dare risposte ai cittadini gli aspetti organizzativi e di gestione dei Servizi<br />

sono altrettanto rilevanti e il Congresso dedica una particolare cura<br />

ai mo<strong>del</strong>li di intervento e alle innovazioni organizzative che l’evoluzione<br />

dei fenomeni di consumo e dei bisogni di accoglienza e cura stanno determinando.<br />

Questa è la proposta <strong>del</strong> IV Congresso Nazionale, un invito<br />

rivolto a tutti gli appassionati di questo lavoro che pensano che le scienze<br />

portano in sé non solo convinzioni relative a come il <strong>mondo</strong> è, ma anche<br />

a come dovrebbe essere.<br />

“Fattorie didattiche aperte”<br />

in Veneto<br />

Domenica 10 ottobre si svolgerà<br />

l’ottava edizione <strong>del</strong>la manifestazione<br />

organizzata dalla<br />

Regione Veneto per promuovere<br />

presso il grande pubblico il progetto<br />

“Fattorie didattiche”.<br />

Le 133 fattorie che partecipano a<br />

questa Giornata, infatti, sono tutte<br />

iscritte all’Elenco regionale <strong>del</strong>le<br />

fattorie didattiche e quindi rispondono<br />

ai requisiti previsti dalla “Carta<br />

<strong>del</strong>la qualità”, in termini di sicurezza,<br />

accoglienza e didattica. Si offre,<br />

così, sia ai genitori che ai bambini<br />

la possibilità di “vivere” una domenica<br />

in azienda come occasione per<br />

conoscere l’origine degli alimenti, in<br />

un’ottica di educazione alimentare<br />

consapevole, ma anche per recuperare<br />

un rapporto corretto e ami-<br />

A Venezia<br />

“La Città che Apprende”<br />

Dal La manifestazione “La città che apprende”, appuntamento che fa<br />

parte ormai <strong>del</strong>la tradizione culturale di Auser, si svolgerà quest’anno<br />

a Venezia da oggi fino al 13 ottobre e si incentrerà sul tema degli<br />

“Stili di vita per uno sviluppo solidale e sostenibile”.<br />

Sul tema <strong>del</strong>l’ambiente, infatti, si gioca una sfida decisiva, ancor più per le<br />

nuove generazioni.<br />

La sostenibilità di cui si palerà a Venezia è quella che pone al centro l’individuo<br />

e i suoi diritti. L’esigenza di un nuovo mo<strong>del</strong>lo di sviluppo che sia<br />

orientato - più che alla crescita senza freni - alla qualità dei beni e alla<br />

possibilità <strong>del</strong>le persone di poterne godere <strong>nel</strong>la loro quotidianità, che<br />

intreccia aspetti sociali, economici, ambientali ed anche etici. E in questo<br />

quadro si valuterà se e quanto Auser possa contribuire, <strong>insieme</strong> a partners<br />

che condividono gli stessi obiettivi, a diffondere questi punti di vista ed<br />

a favorire comportamenti individuali e collettivi più sensibili alla qualità<br />

<strong>del</strong>la vita e al rispetto <strong>del</strong>la natura.<br />

A Venezia, si è scelto di orientare l’attenzione <strong>del</strong> dibattito su tre settori,<br />

<strong>nel</strong>l’ambito dei quali “gli stili di vita” dei cittadini possono fare la differenza,<br />

sia per quanto attiene al benessere individuale e collettivo, sia<br />

per quanto attiene all’impatto ambientale: rifiuti, riciclo, riuso; energia<br />

(risparmio energetico e fonti rinnovabili); stili alimentari.<br />

Su ciascuno di questi settori, si stanno individuando le migliori esperienze<br />

che Auser, <strong>nel</strong>le sue tante realtà locali, ha già realizzato, per farne oggetto<br />

di approfonditi “studi di caso” che ne facciano emergere punti di forza e<br />

punti di debolezza, da cui trarre primi orientamenti operativi.<br />

9<br />

chevole con l’ambiente naturale e<br />

rurale. Gli agricoltori che aprono le<br />

porte alle famiglie, infatti, testimoniano<br />

uno stile di “fare agricoltura”<br />

che non si limita alla sola produzione<br />

ma comprende un <strong>insieme</strong> prezioso<br />

di saperi, tradizioni e cultura <strong>del</strong> territorio.<br />

La visita è gratuita e previa<br />

prenotazione presso la fattoria. Per<br />

consultare l’elenco <strong>del</strong>le Fattorie che<br />

aderiscono all’iniziativa, localizzarle<br />

sulla cartina, conoscere i loro percorsi<br />

e i loro programmi specifici per la<br />

Giornata, per poter quindi scegliere<br />

e prenotare la visita, accedi alla pagina<br />

dedicata e al portale turistico<br />

<strong>del</strong>la Regione Veneto. In caso di maltempo,<br />

l’iniziativa verrà rinviata a<br />

domenica 17 ottobre.


10<br />

AD ANZIO E NETTUNO LA V EDIZIONE CULTURALE DEDICATA AL MARE<br />

LUCI NEL BLU 2010<br />

Si è conclusa con successo<br />

la quinta edizione <strong>del</strong>la<br />

manifestazione dedicata<br />

al mare, alla valorizzazione <strong>del</strong><br />

Patrimonio Marittimo, <strong>del</strong>la biodiversità,<br />

<strong>del</strong>le risorse naturali,<br />

<strong>del</strong>lo sviluppo sostenibile e <strong>del</strong>l’<br />

Ecoturismo. L’evento, come <strong>nel</strong>le<br />

precedenti edizioni, si è svolto<br />

il 24, 25 e 26 settembre presso<br />

la AQ International di Salvo Cacciola,<br />

ideatore <strong>del</strong>la manifestazione<br />

nonché pioniere fin dagli<br />

anni ’70 di eventi internazionali<br />

legati all’immagine subacquea.<br />

Questa edizione 2010, grazie alla<br />

preziosa collaborazione di Mar e<br />

Pelagos, ha promosso il progetto<br />

denominato “Un passaporto per<br />

il mare” attraverso una mattinata<br />

didattica in cui gli alunni <strong>del</strong>la<br />

coppe e terra a’ stiratu<br />

e sampe “, è il titolo<br />

du<br />

“Pe<br />

<strong>del</strong>l’operetta leggera ma<br />

assai coinvolgente e dai toni profondi,<br />

con cui Giordano Ricci, ha<br />

ancora una volta entusiasmato e tirato<br />

su il morale a mamme, papà e<br />

ragazzi di ogni età ma soprattutto<br />

ai tantissimi nonni in prima fila. In<br />

fondo, sono stati proprio questi ultimi<br />

i massimi fruitori <strong>del</strong>lo spettacolo<br />

considerato, appunto, che la scena<br />

madre proponeva una gustosissima<br />

trama dei loro tempi. Ovvero una<br />

controversia scatenata tra famiglie<br />

imparentate e, purtroppo, vicine di<br />

casa, per la spartizione di un piccolo<br />

podere, …du coppe e terra…. lascia-<br />

scuola media<br />

Virgilio di<br />

Anzio hanno<br />

assistito alle<br />

proiezioni<br />

commentate<br />

da esperti e<br />

biologi marini<br />

come Alfonso<br />

Perri,<br />

Marco Canessa<br />

e Danilo<br />

Leonardi.<br />

Luci <strong>nel</strong> Blu<br />

ha dato ampio<br />

spazio<br />

anche all’interattività,<br />

per avvicinare al mare<br />

un pubblico di non soli “addetti<br />

ai lavori”: grande affluenza infatti<br />

ha registrato sia la sezione<br />

on the beach <strong>del</strong>la manifestazione<br />

svoltasi presso la Cul de Sac di<br />

Nettuno, dove adulti e bambini<br />

hanno potuto provare l’emozione<br />

di sport acquatici come il surf,<br />

il kitesurf e il kayak surf sotto la<br />

supervisione tecnica <strong>del</strong>le associazioni<br />

sportive <strong>del</strong> territorio Anzio<br />

Surf, Kitepoint e Cul de Sac, sia<br />

l’area immersioni <strong>del</strong> Centro AQ<br />

International, dove gli istruttori<br />

subacquei hanno assistito i ragazzi<br />

che per la prima volta provavano<br />

la sensazione <strong>del</strong>l’immersione.<br />

Di grande rilievo gli interventi<br />

scientifici di Massimo Malpieri e<br />

Corrado Costanzo sulla medicina<br />

subacquea, di Massimiliano Bottaro<br />

di ISPRA sullo squalo bianco<br />

e di ARPA Lazio sulla balneabilità.<br />

La serata di gala <strong>del</strong>l’evento svoltasi<br />

sabato 25 presso il Paradiso<br />

sul Mare ad Anzio, storico palazzo<br />

in riva al mare già sede <strong>del</strong>la<br />

premiazione dei Tridenti d’Oro<br />

2010, ha visto gli autorevoli interventi<br />

di Annalisa Zarattini <strong>del</strong><br />

nucleo operativo di archeologia<br />

subacquea <strong>del</strong>la Soprintendenza<br />

per i beni archeologici <strong>del</strong> Lazio,<br />

<strong>del</strong> Conisma e di Alfonso Perri di<br />

Mare Vivo, terminando poi con la<br />

musica dei Los Locos e <strong>del</strong>la rock<br />

band <strong>del</strong> Tridente d’Oro 2010<br />

Alberto Muro Pelliconi. Parterre<br />

de roi composto tra gli altri<br />

da Franco e Claudia Capodarte,<br />

Stefano Makula, Raffaella Schiller,<br />

il presidente nazionale <strong>del</strong>la<br />

FisaSub Giuliano Salvatori, il presidente<br />

nazionale <strong>del</strong>la <strong>Fenalc</strong><br />

Alberto Spelda, giornalisti di varie<br />

testate e i rappresentanti <strong>del</strong><br />

Gorgonia Beach di Marsa Alam,<br />

che ospiterà la tredicesima edizione<br />

<strong>del</strong>lo storico “International<br />

Blue under water photo contest”<br />

ideato e promosso da Salvo Cacciola.<br />

Erano inoltre presenti l’Assessore<br />

alla pubblica Istruzione<br />

<strong>del</strong> Comune di Anzio Marco <strong>del</strong><br />

Villano, i consiglieri comunali<br />

anziati Gianfranco Tontini, Luigi<br />

Campomizzi, Gianfranco Toti e<br />

Roberta Cafà, Gianni de Micheli<br />

e Aristodemo Lauri, l’Assessore<br />

all’ambiente <strong>del</strong> Comune di Nettuno<br />

Flavio Biondi, il Presidente<br />

<strong>del</strong>la Pro Loco Città di Anzio Augusto<br />

Mammola, il rappresentante<br />

<strong>del</strong>la ConfCommercio Claudio<br />

Cavese, Andrea Mezzetti per il<br />

Comitato provinciale di Roma <strong>del</strong><br />

Coni. Luci <strong>nel</strong> Blu si conferma una<br />

manifestazione sempre più autorevole,<br />

per la partecipazione e il<br />

patrocinio di realtà di spicco <strong>nel</strong><br />

settore, quali i Comuni di Anzio<br />

e Nettuno, I.S.P.R.A., Arpa Lazio,<br />

Coni e Fisasub, Federcoopesca,<br />

Mare Vivo, Pelagos e Consorzio<br />

Turistico Mare di Roma.<br />

TEMPO LIBERO<br />

Attività <strong>Fenalc</strong><br />

MONTORIO ROMANO<br />

Teatro “Bamby…ni” cresce<br />

e diverte con successo<br />

to in eredità ed ancora indiviso. Da<br />

una parte Peppina e Peppe e, oltre<br />

la siepe, Mafalda e Nello. Entrambi<br />

rivendicano le loro ragioni prima<br />

entro le mura di casa e poi scontrandosi<br />

apertamente sul limitare<br />

dei loro scarni giardini. E scoppiano<br />

continue e furibonde litigata senza<br />

mezze misure o limitazione di epiteti<br />

(ma senza che il lessico scada<br />

mai di stile) sull’onda di un linguaggio<br />

vivace, scoppiettante e brioso. E<br />

che il numeroso pubblico presente<br />

si sia divertito ed abbia apprezzato<br />

il palinsesto, lo hanno ampiamente<br />

dimostrato le scroscianti risate ed i<br />

prolungati applausi che continuativamente<br />

hanno sottolineato le<br />

battute più piccanti e<br />

salaci. Eccoti, però <strong>nel</strong><br />

secondo atto, il colpo<br />

di scena: la pettegola<br />

e vivacissima Peppina,<br />

mai doma protagonista<br />

di ogni intrigo, al culmine<br />

<strong>del</strong>l’arrabbiatura,<br />

viene colta da un malore<br />

e crolla ai bordi <strong>del</strong><br />

suo amato fazzoletto<br />

di terra. Stecchita, per<br />

cru<strong>del</strong>tà <strong>del</strong>la sorte,<br />

proprio ai piedi dei suoi: “parenti,<br />

serpenti”. Segue la veglia funebre<br />

e, benché il tono si faccia più severo<br />

e stringente, non mancano comunque<br />

puntatine ironiche sui vicini, la<br />

cru<strong>del</strong>tà <strong>del</strong>la vita e le miserie <strong>del</strong><br />

<strong>mondo</strong>; cosicché, pur <strong>nel</strong>la variazione<br />

di stile, sono sempre gli spunti<br />

umoristici ad alleggerire la drammaticità<br />

<strong>del</strong>l’azione e ad infondere<br />

gaiezza al contesto. Ed è stato un<br />

successo. Godibile e ben azzeccato<br />

il canovaccio è piaciuto sia sul versante<br />

dei riferimenti logici, sia per<br />

l’ armonizzazione dei protagonisti<br />

che hanno usato un dialogare piano<br />

e sciolto. Giovani, grandi attori…in<br />

erba, scoperti e forgiati dal nostro<br />

prof. Ricci, dei quali scriveremo ancora<br />

volentieri e bene. Ragazzi che<br />

sottraggono spazio al loro tempo<br />

libero per promuove l’immagina<br />

positiva <strong>del</strong> nostro paese e <strong>del</strong>la comunità<br />

intera. Su tutti, senz’altro i<br />

bravi attori: Sasha, Valeria, Giulia,<br />

Giuseppina I., Francesca I., Rosalba,<br />

Alessio, Noemi, Maria DuSindacu,<br />

Laura, Luigi, Nello, Maura, Mattia,<br />

Francesca G., Romano, Melissa, Luigino,<br />

Giuseppina P. e Asia. Complimenti<br />

a tutti ed al prof. Ricci.<br />

ATTIVITA’ FENALC<br />

PESARO E URBINO 2010<br />

Durante il corrente anno l’attività<br />

<strong>del</strong>la FENALC di Pesaro e<br />

Urbino è stata molto intensa,<br />

con la partecipazione a numerosi<br />

eventi sportivi e sociali. Il 2 maggio<br />

abbiamo sponsorizzato la COLLE-<br />

MARATHON chiamata la corsa dei<br />

valori perché ha come fine la valorizzazione<br />

<strong>del</strong>le associazioni di volontariato.<br />

Le associazioni ammesse<br />

sono state AVIS, TELETHON, UNICEF<br />

e FENALC, per il suo riconosciuto<br />

impegno <strong>sociale</strong>. Domenica 30 maggio<br />

abbiamo organizzato a Fano<br />

<strong>insieme</strong> ad A.M.M.E.R. (Associazione<br />

Malattie Metaboliche Ereditarie<br />

Rare) una sfilata di bambini per i<br />

bambini, con la partecipazione <strong>del</strong>la<br />

Polizia di Stato con i cani poliziotto.<br />

Il 17-19 agosto c’è stata la tradizionale<br />

gita estiva in Polonia a Cracovia<br />

ed Auschwitz e Birkenau.<br />

Particolare commozione ha suscitato<br />

la visita ai campi di concentramento<br />

per gli orrori dovuti ad un becero<br />

fanatismo di Stato. Il primo settembre<br />

c’è stato il grande concerto per<br />

festeggiare i 20 anni <strong>del</strong>la Fondazione<br />

<strong>del</strong>la banda cittadina “Città di<br />

Fano”, con una grande ed applauditissima<br />

manifestazione da parte dei<br />

presenti <strong>nel</strong>la caratteristica Corte<br />

Malatestiana, dove i bandisti hanno<br />

dato il meglio di se stessi.<br />

Altre iniziative sono state prese con<br />

AVIS come per esempio il convegno<br />

per la donazione <strong>del</strong> cordone ombelicale<br />

che ha visto la presenza di<br />

70 partecipanti tra medici ed ostetriche.<br />

Relatrici la Dott.ssa Girelli Gabriella,<br />

primario <strong>del</strong>l’Umberto I di Roma<br />

nonché docente di Immuno-Ematologia<br />

<strong>del</strong>la Sapienza di Roma, la<br />

Dott.ssa Barbara Tonnarelli, responsabile<br />

regionale per il cordone ombelicale<br />

ed il Dott. Antonio Forabosco,<br />

padre <strong>del</strong>la genetica in Italia.<br />

La FENALC inoltre con la Fondazione<br />

Fano Solidale organizza ogni<br />

anno le vacanze per anziani, dove<br />

anche quest’anno oltre 300 persone<br />

si sono recate alle terme od in montagna<br />

(Andalo).<br />

AOSTA: FESTA DELLA BIRRA<br />

Bionda e spumeggiante, è stata la protagonista <strong>del</strong>la prima edizione <strong>del</strong>la “Festa<br />

<strong>del</strong>la Birra”, svoltasi l’8 settembre 2010 ad Aosta, ottimamente organizzata dalla<br />

giovane presidente <strong>del</strong> circolo <strong>Fenalc</strong> Ponte Romano, Cristina Pietrosanti, coadiuvata<br />

dal suo instancabile staff di amici ed associati. Organizzata all’aperto, in<br />

un piazzale inserito <strong>nel</strong>lo storico e suggestivo quartiere <strong>del</strong>la vecchia città romana,<br />

la festa ha coinvolto, oltre ad associati e simpatizzanti <strong>del</strong> circolo, numerosi<br />

residenti e turisti che grazie all’atmosfera di allegria ed amicizia hanno vissuto<br />

una piacevole serata all’aperto <strong>del</strong>l’estate aostana. Musica con D.J. e birra “a caduta”<br />

e non pastorizzata, pranzo con grigliata, polenta e insalata al suono <strong>del</strong>la<br />

tarantella, ballo tipico che sta spopolando anche fra i giovani, hanno animato<br />

l’intera giornata e la serata all’insegna <strong>del</strong>l’allegria e <strong>del</strong>la riscoperta di antiche<br />

tradizioni. L’intraprendente presidente Cristina, giudicando positivamente questa<br />

prima esperienza che ha chiuso una estate 2010 densa di iniziative per gli<br />

associati. Cristina ha annunciato l’impegno ad animare la prossima estate con<br />

nuovi appuntamenti pubblici di intrattenimento, all’insegna <strong>del</strong>la semplice ma<br />

buona cucina, a contorno <strong>del</strong>le consuete attività ludico-ricreative destinate agli<br />

associati. La presidente ha anche annunciato l’inizio <strong>del</strong>la collaborazione con la<br />

squadra di calcio “Le Violette”, la maggiore squadra di calcio femminile <strong>del</strong>la<br />

Valle d’Aosta, che il circolo FE.NA.L.C. ha intenzione di sostenere e supportare<br />

<strong>nel</strong> prossimo campionato di calcio di serie C.


TEMPO LIBERO<br />

ELENCO DEI DIRIGENTI TERRITORIALI<br />

ABRUZZO<br />

66100 CHIETI Via Garibaldi, Vico Ventuno, 3 - 66034 Lanciano FAUSTO D’ETTORRE<br />

Tel. 0872 710378<br />

66100 CHIETI Viale Unità d’Italia, 230 - Tel. 0871 552967 CARMELO ORCIANI<br />

66100 CHIETI Contrada Montemarcone, zona commerciale MILENA DI GIRONIMO<br />

66041 Località Atessa (CH) - Tel. 345.2132459<br />

67100 L’AQUILA Via Carso, 95-67039 Sulmona(AQ) Tel. 0864 210133 MARCELLO PALUMBO<br />

67100 L’AQUILA Via Probio Mariano, 109 (Sulmona) - Tel 0861 248766 ROBERTO D’ALELIO<br />

65100 PESCARA Viale Quarto dei Mille, 25 - Tel 0854 217715 CARLO SALLUSTIO<br />

64100 TERAMO Via Cona, 3 - Tel 0861 248766 ROBERTO D’ALELIO<br />

BASILICATA<br />

75100 MATERA Via Parri 9 - Tel. 0835 334691 ANTONIO DI MURO<br />

85100 POTENZA Via Marconi 106 - 85026 Palazzo S. Gervasio MICHELE DI MURO<br />

Tel. 0972 45759<br />

CALABRIA<br />

87100 COSENZA V.le <strong>del</strong>le Rimembranze, 2 - 87064 Corigliano Calabro GABRIELE MONTERA<br />

Tel. 320 0152183<br />

89100 R. CALABRIA Via Stazione di Santa Caterina - Tel. 333 5934383 ANGELA PELLICANO’<br />

CAMPANIA<br />

80100 AVELLINO Via Aldo Moro, 50-80033 Cicciano (NA) - Tel 081 796271 MICHELE CORRADO<br />

82100 BENEVENTO Via Scavi, 20 - 82030 Castelvenere MARIO MOCCIA<br />

Tel. 335 6590850<br />

81100 CASERTA Via Bugnano - 81030 Orta di Atella - Tel. 349.6176291 MARIA CAFARIELLO<br />

80133 NAPOLI c/o Unimpresa - Piazza Bovio, 8 - Tel. 349.6176291 MARIA CAFARIELLO<br />

84123 SALERNO Corso Vittorio Emanuele, 74 - Tel. 089 237815 ANTONIO ANGIERI<br />

EMILIA ROMAGNA<br />

40100 BOLOGNA Via Ceccati, 13/b - Tel. 347 2654527 FERDINANDO NEGRI<br />

47023 CESENA Via Montiano, 2076 - Tel. 335.1308296 VIRGINA MANFREDI<br />

47023 CESENA Via Gradenigo, 6 - 48100 Ravenna - T. 0544.591715 MARINO MORONI<br />

44100 FERRARA Via L. Ferrari, 34 - Tel. 392.5717485 DONATO STRAFORINI<br />

47100 FORLI’ - CESENA Via Gradenigo 6 - 48100 Ravenna - Tel. 0544.591715 MARINO MORONI<br />

41100 MODENA Via G. Mazzini s.n.c., Sassuolo - Tel. 347 2654527 FERDINANDO NEGRI<br />

41125 MODENA Via Zucconi, 41 - Tel. 335 333272 G.PAOLO BULGARELLI<br />

43100 PARMA Via Rimembranze, 6 - Polesine Parmense - Tel. 347 2654527 FERDINANDO NEGRI<br />

29100 PIACENZA c/o Circolo Primavera - Via Nasalli Rocca, 17-D- SALVATORE PROCIDA<br />

Tel. 0523 454552<br />

48123 RAVENNA Via Gradenigo, 6 - 48100 Ravenna - T. 0544.591715 MARINO MORONI<br />

42123 REGGIO EMILIA Via Ceccati, 13/b - Tel. 347 2654527 FERDINANDO NEGRI<br />

47900 RIMINI Via Gradenigo, 6 - 48100 Ravenna - T. 0544.591715 MARINO MORONI<br />

FRIULI VENEZIA GIULIA<br />

33100 PORDENONE Via Giuseppe Verdi, 27 - 33090 (PD) IPPOLITO MARMAI<br />

Frazione di Toppo Travesio (PN) - Tel. 0427 96618<br />

43122 TRIESTE Via Giuseppe Mazzini, 32 - 040 638212 ROMANO VISINTINI<br />

33190 UDINE Via <strong>del</strong>la Libertà, 26/5 - 33050 Lumignacco ENNIO MONDOLO<br />

(Pavia di Udine-UD) - Tel. 0432 564227<br />

LAZIO<br />

03100 FROSINONE Via E.Fermi, 31 Tel. 328/3339974 - 0775/200354 LORENZO ZACAROLI<br />

04013 LATINA Via Cupido, 3 - Tel. 0773631077 - 3483339263 ALBERTO SPELDA<br />

02100 RIETI Via Giovanni Conti, 23 - Tel. 0744710498 CIRO FANTINI<br />

02100 RIETI Via <strong>del</strong>la Libertà, 53 - 00010 Montelibretti (Rm) G. GIULIO MARTINI<br />

Tel. 3385881522-0765488064/5<br />

00186 ROMA Via <strong>del</strong> Plebiscito, 112 - Tel. 3483339263 ALBERTO SPELDA<br />

01100 VITERBO Via Dei Balestrieri, 193 - Tel. 0744710498 CIRO FANTINI<br />

01100 VITERBO Viale IV Novembre, 23 - 01010 Barbarano Romano (Vt) ROBERTO CONGEDI<br />

Tel. 333.2675283<br />

LIGURIA<br />

16162 GENOVA Via P. Pastorino, 36 (int. 146) - Tel. 393.3302859 MAURO ZONINO<br />

17100 SAVONA Corso Torino, 52 - 16129 Genova - Cell. 338/7510493 ALBERTO SIGNORINI<br />

LOMBARDIA<br />

20100 BERGAMO Via Amendola, 5 - 20015 Parabiago(Mi) Tel.333 8156028 GIUSEPPE BIANCHI<br />

25100 BRESCIA Piazza G. Verdi, 46 - Tel. 045 7970768 - 340.2281862 LUCIANO TEDESCHI<br />

22100 COMO Via Adamello, 13-Tel. 031341703 TOLMINO FRANZOSO<br />

26100 CREMONA Via XX Settembre, 21/f - 26040 Gussola - Tel. 0375260948 GIANLUCA GROSSI<br />

22053 LECCO Via Gradisca, 4 - Tel. 03412511 66 NICOLA LOMMA<br />

26900 LODI Via S. Lucia, 38 (Piazzatore)- Tel.333 8156028 GIUSEPPE BIANCHI<br />

46100 MANTOVA Loc. Monticelli, 94 - 44021 Codigoro - Tel. 340 8611546 DONATO STRAFORINI<br />

20145 MILANO Via Domodossola, 7 - Tel. 3355942363 FRANCESCO PROCIDA<br />

20052 MONZA/BRIANZA Via Bellingera, 12 - 20025 Legnano (MI) - Tel. 346.7342181 FABRIZIO LANDONI<br />

27100 PAVIA Corso Traiano, 48 - 10135 Torino - Tel. 0115172146 GIANMARIA BEOLETTO<br />

21100 VARESE Via Antonio Gramsci, 16 - 21043 Castiglione Olona (VA) FRANCO FAILLA<br />

Tel. 0331858340<br />

21100 VARESE Via Bellingera 12 - 20025 Legnano (Mi) - tel. 346.7342181 DAVIDE LANDONI<br />

MARCHE<br />

60100 ANCONA Via Francesco Petrarca, 58 - 60044 Fabriano (AN) IVANIO SALARI<br />

Tel. 3388672290<br />

TEMPO LIBERO<br />

Anno XXXI - N. 255 PERIODICO SOCIO CULTURALE DELLA FENALC Ottobre 2010<br />

tl<br />

www.fenalc.it<br />

53 suicidi dall’inizio <strong>del</strong>l’anno<br />

Il carcere, istituzione<br />

totale o luogo<br />

di recupero?<br />

Nono rapporto sulle povertà<br />

In aumento i poveri<br />

che chiedono aiuto<br />

alla Caritas<br />

Premio Fiuggi Storia 2010<br />

Vincono<br />

Anna Foa<br />

e Carlo Annese<br />

pagina 3 ➟ pagina 4 ➟ pagina 6/7 ➟<br />

CHIUSO CON SUCCESSO IL PROGETTO “COMUNICARE LA COMUNICAZIONE<br />

<strong>Dodici</strong> <strong>mesi</strong> <strong>insieme</strong> <strong>nel</strong> <strong>mondo</strong> <strong>del</strong> <strong>sociale</strong><br />

Un anno di attività tutto rivolto all’informazione <strong>sociale</strong>: il mensile Tempo Libero dedicato<br />

alle problematiche <strong>del</strong> Terzo Settore, le news <strong>del</strong> portale <strong>Fenalc</strong> quotidianamente presenti<br />

sul <strong>mondo</strong> <strong>del</strong> <strong>sociale</strong>. E poi il corso per comunicatori sociali e la <strong>Fenalc</strong>Tv.<br />

Un’esperienza che non deve fermarsi ora.<br />

di Pino Pelloni<br />

T<br />

tl<br />

utto è nato da un mio sag- di formazione e di crescita. I capire che comunicare non è un frequente, ma non è <strong>del</strong> tutto<br />

gio <strong>del</strong> 2001 intitolato lettori-soci di Tempo Libero han- momento o un settore <strong>del</strong>la loro scomparso).<br />

“Comunicare la comunicano avuto modo di compiere una attività, separato dal resto, <strong>del</strong>e- Non si tratta solo <strong>del</strong> fatto che<br />

zione”. Un saggio, edito dalla sorta di “alfabetizzazione” in un gato a funzioni specifiche più o c h i h a u n o s t r u m e n t o d a v e n d e r e<br />

Fondazione “Osservatorio sul <strong>mondo</strong> molto articolato come meno isolate, secondarie rispet- (che sia un mezzo pubblicitario,<br />

lavoro minorile” e presentato in è quello <strong>del</strong> <strong>sociale</strong> <strong>nel</strong> nostro to al cuore <strong>del</strong>l’impresa e alle sue una risorsa promozionale, un si-<br />

un convegno europeo, che face- Paese. E questo grazie anche al decisioni strategiche. Non si tratstema telefonico, una rete eletva<br />

il punto, a partire dai detta- corso di formazione dedicato ai ta solo <strong>del</strong> perpetuarsi di strane tronica, un software o qualsiasi<br />

ti costituzionali ed in primis dal comunicatori sociali, tenutasi in abitudini, come quella di affi- altro prodotto o servizio) si dà<br />

diritto <strong>del</strong> cittadino ad essere due stage a Latina e a Roma, che dare la gestione di un sito web, un gran daffare a offrire “valore<br />

informato e <strong>nel</strong> modo più cor- ha dato la possibilità a molti gio- o in generale la comunicazione aggiunto” sotto forma di consuretto<br />

possibile, sullo stato <strong>del</strong>la vani e non di entrare <strong>nel</strong> <strong>mondo</strong> online, a presunti “specialisti” lenze che non è in grado di gesti-<br />

comunicazione <strong>sociale</strong> in Italia. <strong>del</strong>la comunicazione, nei mecca- che hanno (o credono di avere) re – e sulla cui obiettività e utilità<br />

Un saggio che, oltre a rilevare nismi redazionali, <strong>nel</strong>la confezio- una competenza principalmente è ragionevole avere molti dubbi.<br />

le carenze <strong>nel</strong> sistema comuni-<br />

La radice <strong>del</strong> problema sta all’incazione,<br />

forniva elementi per<br />

terno <strong>del</strong>le organizzazioni. È dif-<br />

riequilibrare il rapporto fonte<br />

fusa la percezione (non sempre<br />

informativa ed utente finale. Un<br />

consapevole) che si possa dire<br />

rapporto che deve avere sempre<br />

una cosa e farne un’altra, pro-<br />

e comunque un grande rispetto<br />

mettere ciò che non si mantiene,<br />

per il cittadino fruitore di comu-<br />

presentarsi come qualcosa di dinicazione.<br />

Soprattutto di quella<br />

verso da ciò che si è o che si può<br />

istituzionale. Che è anche quella<br />

realisticamente diventare. Tutto<br />

di servizio: dall’informativa per<br />

questo abbiamo cercato di far<br />

la compilazione di un documen-<br />

comprendere ai soci <strong>del</strong>la <strong>Fenalc</strong><br />

to alle etichette di un prodotto<br />

e soprattutto che i princìpi fon-<br />

commerciale, dal bugiardino che<br />

damentali <strong>del</strong>la comunicazione<br />

correda un prodotto farmaceu-<br />

sono due. Uno è che non è mai<br />

tico alla pubblicità <strong>sociale</strong>. Mes-<br />

a senso unico. Saper ascoltare è<br />

saggi chiari ed onesti.<br />

più importante che saper parla-<br />

Le proposte di questo mio saggio<br />

re. L’altro è che tutto ciò che si<br />

sono state le linee portanti <strong>del</strong><br />

fa è, in un modo o <strong>nel</strong>l’altro, co-<br />

progetto <strong>Fenalc</strong> “Comunicare la<br />

municazione. Essere è più impor-<br />

comunicazione” che con questo<br />

tante che apparire. Un’intrinseca<br />

numero di Tempo Libero, dopo<br />

coerenza di identità, metodo e<br />

dodici <strong>mesi</strong> di attività, chiude<br />

comportamento è la base indi-<br />

i battenti. Abbiamo vissuto in<br />

spensabile. Quando quella base<br />

casa <strong>Fenalc</strong> una gran bella espe-<br />

c’è (ed è continuamente coltivata<br />

rienza che ha fatto diventare il<br />

e arricchita) una comunicazione<br />

sito <strong>del</strong>la Federazione una vera<br />

efficace diventa un moltiplica-<br />

e propria agenzia di stampa detore<br />

di grande utilità. Non è afdicata<br />

al <strong>mondo</strong> <strong>del</strong> <strong>sociale</strong> con<br />

fatto necessario, come credono<br />

un notiziario quotidiano e la no-<br />

i pressapochisti <strong>del</strong>la comunicastra<br />

testata, da bollettino sociane<br />

di una notizia e <strong>nel</strong>la sua dif- tecnica. Sembra di ritornare ai zione, inventare continuamente<br />

le, a giornale dedicato al Terzo<br />

fusione. Continuiamo a ripeterci tempi remoti in cui i tipografi si qualcosa di nuovo per “attirare<br />

Settore. Per non dire <strong>del</strong>la in- che siamo <strong>nel</strong>l’era <strong>del</strong>la comu- atteggiavano a esperti in comu- l’attenzione” con una varietà di<br />

formatizzazione degli strumenti nicazione. Ma è curioso constanicazione, proponendo ai loro trucchi ed effetti che poco o nul-<br />

operativi al servizio degli assotare come le organizzazioni di clienti di gestire i contenuti <strong>del</strong>le l a h a n n o a c h e fa r e c o n l ’i d e n ti t à<br />

ciati e <strong>del</strong>la <strong>Fenalc</strong> Tv che con un ogni genere, pubbliche e priva- cose che dovevano stampare (un di un’impresa. Sono infinitamen-<br />

appuntamento al mese ha reso te, facciano un’enorme fatica a atteggiamento che oggi è meno te più importanti (ed efficaci) la<br />

questo progetto un’occasione<br />

coerenza e la continuità.<br />

Per la <strong>Fenalc</strong> è arrivato il tempo <strong>del</strong>lo sport di Alberto Spelda<br />

on questo ta quella, proprio per prestare accordo con moltissimi nostri dito alla situazione carceraria ita-<br />

Cnumero di fede ai dettami <strong>del</strong> progetto, rigenti territoriali, di non stare liana, il nono rapporto Caritas<br />

Tempo Libero dedicata al <strong>mondo</strong> <strong>del</strong> <strong>sociale</strong> e più a guardare e ad aspettare sulle povertà, l’utilità <strong>del</strong>l’agri-<br />

archiviamo la a seguire a quello <strong>del</strong>la cultura. riconoscimenti federali ma di coltura urbana, il resoconto<br />

felice espe- Sempre mantenendo fede alla operare sul territorio nazionale <strong>del</strong>la prima edizione <strong>del</strong> Prerienza<br />

<strong>del</strong> pro- “missione” <strong>del</strong>la <strong>Fenalc</strong> detta con una sempre più massiccia mio Fiuggi Storia che ha visto i<br />

getto ministeriale “Comunicare informazione continuerà ad es- presenza di squadre <strong>Fenalc</strong> im- nostri circoli di lettura in prima<br />

la Comunicazione” che tanto sere presente <strong>nel</strong>la foliazione pegnate in quasi tutte le disci- fila per l’assegnazione dei pre-<br />

positivo accoglimento ha rice- <strong>del</strong> giornale ma è giunto anche pline sportive.<br />

mi finali. E poi ancora l’abituale<br />

vuto presso tutti i nostri associa- il tempo di dare più visibilità al A questo proposito, già da que- rubrica di psicologia, l’interventi.<br />

Avrete modo di leggere qui settore sportivo <strong>del</strong>la nostra Festo numero, l’informazione to di Giorgio Vittadini (Sole 24<br />

sopra l’articolo <strong>del</strong> nostro diretderazione. sportiva ha trovato il suo digni- Ore) sulla sussidiarietà, il contore<br />

Pino Pelloni che tratta, in Moltissimi sono i circoli <strong>Fenalc</strong> toso spazio. Per questo invito vegno internazionale di Firenze<br />

forma di bilancio, proprio degli che hanno la vocazione alle pra- tutti i circoli sportivi che opera- sugli interventi per l’infanzia e<br />

esiti <strong>del</strong> progetto stesso. tiche sportive.<br />

no sotto la nostra bandiera ad la famiglia. In chiusura le nostre<br />

Per quanti ci hanno seguito, at- Dal ciclismo, al volley, dal calcio inviarci notizie riguardanti la attività: Pesaro-Urbino, la festa<br />

traverso queste pagine ma an- alla scherma, agli sport acquati- loro attività.<br />

<strong>del</strong>la birra di Aosta, il teatro di<br />

che attraverso la comunicazioci e via elencando. E sino ad ora Per venire al sommario di que- Montorio Romano e l’edizione<br />

ne fornitavi con il notiziario <strong>del</strong> le nostre maglie hanno garegsto numero di ottobre vi segna- 2010 di Luci <strong>nel</strong> blu.<br />

nostro sito, per tutto l’anno l’ingiato solo in tornei targati Asi, lo un interessante articolo <strong>del</strong>la<br />

formazione più presente è sta- Acli ecc., ma abbiamo deciso, in dottoressa Nadia Loreti dedica-<br />

TEMPO LIBERO<br />

Periodico Socio Culturale <strong>del</strong>la <strong>Fenalc</strong><br />

Direttore Responsabile:<br />

PINO PELLONI<br />

PRESIDENZA NAZIONALE: 00186 ROMA - VIA DEL PLEBISCITO,112<br />

TEL. 066787621 - FAX 066794385 - 346/7515568<br />

E.mail: info@fenalc.it - http: www.fenalc.it - www.fenalcservizi.it<br />

PRESIDENTE: ALBERTO SPELDA<br />

Questo numero è stato realizzato con il contributo<br />

<strong>del</strong> Fondo per l’Associazionismo (Ex legge<br />

383/2000)- Ministero <strong>del</strong> Lavoro, <strong>del</strong>la salute e <strong>del</strong>le<br />

Politiche Sociali. Direttiva annualità 2008.<br />

Contributi giornalistici e grafici forniti da com.unica<br />

per progetto “Comunicare la Comunicazione.<br />

La collaborazione dei soci <strong>Fenalc</strong> è da intendersi a<br />

titolo gratuito.<br />

L’Editore è disponibile a riconoscere i diritti, se<br />

richiesti, per i contributi iconografici utilizzati <strong>nel</strong>la<br />

pubblicazione.<br />

Aut. Tribunale di Roma n. 17.900<br />

<strong>del</strong> 06/12/1979<br />

STAMPA:<br />

Gemmagraf Srl - Via Tor De Schiavi 227<br />

00171 Roma - Tel. 0624.41.68.88<br />

EDITORE: <strong>Fenalc</strong><br />

Federazione Nazionale Liberi Circoli<br />

Presidente Nazionale: Alberto Spelda<br />

00186 Roma - Via <strong>del</strong> Plebiscito, 112<br />

Tel. 06.6787621 - Fax 06.6794385 -<br />

3467515568<br />

E-mail: info@fenalc.it<br />

http: www.fenalc.it<br />

www.fenalcservizi.it<br />

11<br />

FEDERAZIONE NAZIONALE LIBERI CIRCOLI<br />

60100 ANCONA Via G.B. Pergolesi, 141 - 60030 Moie di Maiolati ROSSANO STRONATI<br />

(MOIE e JESI) Spontini (AN) - Tel. 3355218431 Zona Moie Iesi<br />

62100 MACERATA (1) Via SiIone, 16 - Tel. 073331531 FRANCESCO TOMASSONI<br />

62100 MACERATA (2) Piazza <strong>del</strong>la Vittoria,18 - Tel. 0733 31531 A.LUCIANO GIORIO<br />

61100 PESARO Via Carlo Goldoni, 11 - 61032 Fano (Pu) Tel. 0721 862581 ELMO SANTINI<br />

MOLISE<br />

86010 CAMPOBASSO Via Del Bosco snc - 86020 Duronia MARIA DEL SOLDATO<br />

Tel. 329 8611614<br />

86170 ISERNIA Località Fosse - 86091 Bagnoli <strong>del</strong> Trigno FIORE MANZO<br />

Tel. 329 8611615<br />

PIEMONTE<br />

15100 ALESSANDRIA Loc. Tortona S.S. per Voghera, 14/A - Tel. 340.8694218 NEVIO BEOLETTO<br />

14100 ASTI Via Giuseppe Verdi, 2 - Tel. 340.8694218 NEVIO BEOLETTO<br />

28100 NOVARA Via Amendola, 5 - 20015 Parabiago(Mi) Tel.333 8156028 GIUSEPPE BIANCHI<br />

28100 NOVARA Corso Trieste, 1 - Tel. 340 8694219 SIMONA PAPÈ<br />

10122 TORINO Via Sant’Antonio da Padova, 12 - Tel. 011 535613 GINO CARLI<br />

28900 VERBANIA Via XXV Aprile, 138 - Tel.333 8156028 GIUSEPPE BIANCHI<br />

PUGLIA<br />

70121 BARI c/o Avv. Amato - Via Quintino Sella, 241 - Tel. 080.5214974 FRANCO RITORTO<br />

72100 BRINDISI Via Taranto, 100 - 73100 Lecce - Tel. 3498690216 ITALO SGUEGLIA<br />

71100 FOGGIA Via Alessandro Manzoni, 156 - Tel. 0881751216 GIUSY IORIO<br />

73100 LECCE Via XXV Luglio, 28 - Tel. 0832241545 - 3388797689 SERGIO CARLÀ<br />

74100 TARANTO Via Anfiteatro, 251 - Tel. 0994593633 VINCENZO PALUMBO<br />

SARDEGNA<br />

09095 ORISTANO Via Rai<strong>mondo</strong> Piras, 1 - 09080 Villaurbana (OR) D. ROBERTO SARAIS<br />

Tel. 330206486<br />

08100 NUORO Via Mannironi, 20 - 0784.3697 MARIO FLORIS<br />

07100 SASSARI Via Tuveri, 6 - Tel. 3391824445 NANDO RUIU<br />

SICILIA<br />

92100 AGRIGENTO Via Nunzio Nasi, 9 - 92029 Ravanusa (AG) CALOGERO CASCINO<br />

Tel. 0922876611<br />

95100 CATANIA Piazza Regina Elena,24/B-95047 Paternò (CT) AGATINO FALLICA<br />

Tel. 328.4673490<br />

94100 ENNA Via Mola, 2 EDUARDO MADDALENA<br />

94100 ENNA Via Trieste, 13 - Tel. 0935.23070 PAOLO LOMBARDO<br />

98122 MESSINA Via San Sebastiano,18 - Tel. 090712689 ALESSANDRO LETTERIO<br />

98100 MESSINA Via San Marco, 4 - 98070 Galati Mamertino GIUSEPPE CRIMI<br />

Tel. 0941/434488<br />

90138 PALERMO Via Contessa Giuditta, 3 MARCO BASCIANO<br />

90146 PALERMO Via Valderice, 42a - Tel. 333.1748074 IGNAZIO PARINIELLO<br />

97100 RAGUSA Via Trapani Rocciola, 3/D - 97015 Modica - Tel. 347 2939581 M. FERRUCCIO<br />

96100 SIRACUSA Via San Paolo 62-96016 Lentini-Tel. 333 2026379 ROSARIO OCCHIPINTI<br />

91100 TRAPANI Via Alessandro de Santis, 2 - Tel. 3280513302 MAURIZIO PIPITONE<br />

TOSCANA<br />

52100 AREZZO Piazza S. Jacopo 233 - Tel. 338.4317064 MARZIA SGREVI<br />

50132 FIRENZE Via S. Chiari, 21 - 50065 Pontassieve - Tel. 0552345222 PAOLO LAROMA<br />

58100 GROSSETO Via Tripoli, 79 - Tel. 3475751873 RITA SANTUARI<br />

57100 LIVORNO Via <strong>del</strong>le Vele, 3 - Tel. 3475751873 RITA SANTUARI<br />

55100 LUCCA Via Francalanci, 423 - 55055 Bozzano (LU) - Tel. 3805096668 SALVATORE DI MAIO<br />

54100 M. CARRARA Via Massa Vecchia, 2 - Tel. 380.5096668 SALVATORE DI MAIO<br />

56100 PISA Via Piave, 52 - Tel. 3475751873 RITA SANTUARI<br />

51100 PISTOIA Via Atto Vannucci, 20 - Tel. 347.5724739 CORRADO FILIPPINI<br />

50100 PRATO Via Paternese, 2 - 50014 Fiesole (FI) Tel. 347.5724739 CORRADO FILIPPINI<br />

TRENTINO-ALTO ADIGE<br />

39100 BOLZANO Via Rosmini, 61 - Tel. 0471.300412 MARA UGGÈ<br />

38100 TRENTO Via M. Stenico, 26 - “Compl. Leonardo” - Tel. 0461.420703 EMILIO PALMIERO<br />

UMBRIA<br />

06100 PERUGIA Corso Vannucci, 125 - Tel. 0744710498 CIRO FANTINI<br />

06100 PERUGIA Viale Firenze, 144/B - 06034 Foligno (PG) Tel. 335.319273 DIANA CAPODICASA<br />

05100 TERNI Colle <strong>del</strong>le Cese, 31 - 05032 Calvi <strong>del</strong>l’Umbria (TR) CIRO FANTINI<br />

Tel. 0744710498<br />

VALLE D’AOSTA<br />

11100 AOSTA Località Grand Chemin, 23 -11020 St-Christophe (AO) FLAVIO SERRA<br />

Tel. 347.2537805<br />

VENETO<br />

35100 PADOVA Via Savelli, 23 - Tel. 0457970768 - 3402281862 LUCIANO TEDESCHI<br />

30100 VENEZIA Via <strong>del</strong> Commercio, 25 - Tel. 0457970768 - 3402281862 LUCIANO TEDESCHI<br />

37100 VERONA P.zza IV Novembre, 14 - 37064 Povegliano Veronese (VR) LUCIANO TEDESCHI<br />

Tel. 0457970768 - 3402281862<br />

36100 VICENZA Via E. Fermi, 230 - Tel. 0457970768 - 3402281862 LUCIANO TEDESCHI<br />

45100 ROVIGO Via Arioste, 182 (Bagnolo di Po) LUCIANO TEDESCHI<br />

Tel. 0457970768 - 3402281862<br />

31100 TREVISO Viale Brigate Marche, 11/A - Tel. 0457970768 - 3402281862 S. SMITH MARTE


12<br />

FIDC - FENALC<br />

Associazione Nazionale<br />

Cacciatori <strong>Fenalc</strong><br />

DIVISIONE SUBACQUEA FENALC<br />

A.I.SS. - FENALC<br />

Associazione Italiana<br />

Sportiva Subacquea<br />

TEMPO LIBERO<br />

EVENTI-COMUNICAZIONE<br />

ELITEGROUP-FENALC

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