Marzo - Federazione Trentina della Cooperazione
Marzo - Federazione Trentina della Cooperazione
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6<br />
FRANCESCO ATTARDI<br />
Casse Rurali,<br />
pilastro di vivibilità<br />
32<br />
ALFREDO WEISS<br />
La mia lunga marcia<br />
nella cooperazione<br />
CASSE RURALI<br />
TRENTINE<br />
Continuiamo<br />
a dare credito<br />
RISTO3<br />
Riapre il Glenda >14<br />
FUSIONI<br />
Nuova Cassa<br />
in Valsugana >19<br />
LIBRI<br />
Altro che privilegi! >43<br />
POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. D.L.<br />
353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1<br />
COMMA 1, DCB TRENTO RIVISTA PER AMMINISTRATORI<br />
E DIPENDENTI DELLA COOPERAZIONE TRENTINA -<br />
www.cooperazionetrentina.it . carta ecologica<br />
N° 3 - mARzO 2012
CASSA RURALE DI ALDENO E CADINE - AGENZIA1 - VIA VERDI - TRENTO<br />
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2<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 6 - G I U G N O 2 0 1 0
Periodico <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong><br />
<strong>Trentina</strong> <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />
Trento, Via Segantini, 10 - Tel. 0461.898111<br />
www.cooperazionetrentina.it<br />
ufficio.stampa@ftcoop.it<br />
Direttore responsabile<br />
Walter Liber<br />
Coordinatrice<br />
Dirce Pra<strong>della</strong><br />
Comitato di Redazione<br />
Corrado Corradini, Franco de Battaglia, Carlo<br />
Dellasega, Silvia De Vogli, Michele Dorigatti, Cesare<br />
Dossi, Egidio Formilan, Cristina Galassi, Walter<br />
Liber, Diego Nart, Sara Perugini, Dirce Pra<strong>della</strong>,<br />
Bernardino Santoni, Paolo Tonelli, Vincenzo Visetti.<br />
Hanno collaborato<br />
Enrico Bertolotti, Carlo Borzaga, Silvia De Vogli,<br />
Michele Dorigatti, Umberto Folena.<br />
Progettazione grafica<br />
Cooperativa ARCHIMEDE - www.archimede.nu<br />
Stampa tipografica<br />
Cooperativa NUoVE ARTI GRAFICHE<br />
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la metà.<br />
Autorizzazione del Tribunale Civile e Penale di Trento<br />
n. 26 Registro stampa di data 09.10.1950<br />
N ° 3 - m A R z O 2 0 1 2<br />
EDITORIALE<br />
03 Credito, sei punti per fare chiarezza<br />
IN PRIMO PIANO<br />
04-09 Continuiamo a dare credito:<br />
Per ogni 100 euro di raccolta 99 tornano<br />
a famiglie e imprese per sostenere<br />
gli investimenti. Il sistema del credito<br />
cooperativo trentino tiene duro, in un<br />
momento difficile con risparmi stagnanti<br />
e sofferenze in aumento.<br />
10-11 Emergenza gioco:<br />
Giocare d’azzardo sta diventando un<br />
vero e proprio problema sociale e una<br />
nuova forma di patologia. I numeri e le<br />
considerazioni di don Luigi Ciotti.<br />
NEWSCOOP<br />
13 Produzione e lavoro: crescono fatturato<br />
e dipendenti<br />
14 Risto3: ecco il nuovo Glenda<br />
15 Servizi per disoccupati<br />
16 L’ Alleanza Italiana diventa operativa<br />
17 Slipegada, vince la Rurale di Fiemme<br />
18 Don Guetti parla ai giovani<br />
19 Una Rurale per tre in Valsugana<br />
21 Il conto corrente in una carta<br />
22 Sait, via libera dei soci al nuovo statuto<br />
24 Rigotti presidente del Gruppo Mezzacorona<br />
26 Autonomia e solidarietà, beni di tutti<br />
27 Evelina, esclusiva Melinda<br />
28 Fc Pinzolo, oltre 2 mila soci<br />
29 Fc Giudicarie, supermercato<br />
più grande a Tione<br />
4<br />
Casse Rurali,<br />
continuiamo<br />
a dare<br />
credito<br />
15<br />
Consolida,<br />
servizi per<br />
disoccupati<br />
CULTURA COOPERATIVA<br />
Racconti<br />
32 La mia lunga marcia nella<br />
cooperazione<br />
Servizi per le associate<br />
34 Famiglie Cooperative, le statistiche<br />
passano dalla cassa<br />
35 Coop agricole, bilanci sotto la lente<br />
L'iniziativa<br />
36 Una Fondazione per Don Guetti<br />
Scuola<br />
37 Imparare un mestiere<br />
L’esperto risponde<br />
38 Agevolazioni Irap per chi finanzia le Apt<br />
Storie di impresa<br />
39 Il telaio di Anita resiste alla Cina<br />
Arte idee territorio<br />
41 I colori di Chiara<br />
Libri<br />
42 Vademecum dell’amministratore<br />
<strong>della</strong> Bcc<br />
43 Altro che privilegi!<br />
OPINIONI<br />
Idee per il futuro<br />
45 Giovani, un nuovo progetto<br />
per rafforzare la rete<br />
Economia<br />
46 L’Europa riconosce la diversità<br />
cooperativa<br />
Orizzonti<br />
47 Siate morali, vi conviene<br />
La porta aperta<br />
48 Ma allora è possibile!<br />
22<br />
Sait,<br />
ok al nuovo<br />
statuto<br />
24<br />
Rigotti<br />
presidente<br />
di<br />
Mezzacorona
Le banche si chiudono in difesa?<br />
Cooperfidi opera dal 1980 a favore <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />
e dell’Agricoltura del Trentino. Eroga garanzie, che<br />
agevolano l’accesso al credito bancario, aiutando i<br />
Soci a reperire i finanziamenti alle migliori condizioni<br />
di mercato. Possono associarsi Cooperative di ogni<br />
settore e Aziende Agricole, con sede in Trentino.<br />
se sei socio, sei T r A nquillo.<br />
Trento, via Vannetti 1 www. cooperfidi.it tel. 0461260417<br />
Apertura al pubblico lunedì / venerdì 8.30 - 12.30 e 14.30 - 17.00.<br />
Gradito l’appuntamento.
EDITORIALE<br />
Credito,<br />
sei punti per<br />
fare chiarezza<br />
Non c’è dubbio che il tempo in cui<br />
viviamo è duro e difficile. Reso particolarmente<br />
tormentato dalla necessità<br />
di cambiamento di molti dei<br />
“fondamentali” che hanno segnato<br />
la bussola del nostro agire negli ultimi<br />
150 anni. E quando vengono<br />
fasi come questa, che richiedono di<br />
aguzzare l’ingegno oltre il normale,<br />
a molti viene abbastanza naturale cercare scorciatoie, capri<br />
espiatori, nemici. Tutto è teso, spesso inconsapevolmente,<br />
a non fare fatica, sostanzialmente a evitare di imboccare la<br />
strada <strong>della</strong> riflessione seria e dell’analisi spietata.<br />
Così, fra gli altri, assistiamo ad attacchi alla cieca contro il<br />
sistema bancario e nello sventagliamento delle mitragliatrici,<br />
vengono colpite anche le Casse Rurali. Intendiamoci! Non<br />
affermiamo di essere la perfezione organizzata o “unti”. Per<br />
cui errori, omissioni, previsioni errate ne abbiamo fatti e ne<br />
faremo ancora. Ma essi appartengono per l’appunto all’errore<br />
e non alla volontà di servire unicamente il bene delle<br />
nostre “banche” a scapito delle “cooperative”. A parte il fatto<br />
che non abbiamo banchieri da arricchire in quanto i nostri<br />
proprietari sono sostanzialmente la cittadinanza essendo i<br />
soci oltre 130.000 persone.<br />
Ma cerchiamo di evidenziare alcune questioni fra le più<br />
ricorrenti che si sentono in giro:<br />
1) Le Casse Rurali hanno acquistato denaro dalla Banca<br />
Europea e ne hanno investito una parte in Titoli di Stato<br />
Italiani. Se non avessero fatto così non sarebbe ripartita<br />
la fiducia dei mercati, non sarebbe sceso lo spread con la<br />
Germania, non sarebbero scesi i tassi di interesse. Le famiglie<br />
e gli imprenditori avrebbero avuto oneri maggiori.<br />
2) Non hanno distribuito tutto perché al massimo fra tre<br />
anni devono restituire il prestito alla BCE e alla scadenza<br />
questi soldi devono essere nella loro disponibilità altrimenti<br />
crisi <strong>della</strong> Cassa, bilancio o in perdita o con poco<br />
utile, patrimonio contenuto, niente prestiti.<br />
3) La massa dei crediti emessi nel 2011 è aumentata rispetto<br />
all’anno precedente nonostante gli incagli e le sofferenze<br />
aumentino. Rischiamo per il bene dei nostri territori.<br />
4) Le Casse Rurali continuano a tendere a produrre utili<br />
3<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
non per una gara sciagurata ma perché senza utile non si<br />
rafforza il patrimonio ed è al patrimonio che, secondo le<br />
regole dettate dalle autorità deputate, è legata la facoltà di<br />
prestare denaro e il volume dei prestiti. Va ricordato che<br />
il patrimonio è “indisponibile” cioè, in ultima istanza, è<br />
<strong>della</strong> comunità.<br />
5) Le Casse Rurali, in questo momento, non sempre hanno<br />
i tassi più bassi praticati sul nostro territorio. Non possiamo<br />
competere con chi cerca di penetrare nuovi mercati.<br />
Inoltre su 100 euro che vengono raccolti 99 li prestiamo<br />
senza parlare del sano equilibrio <strong>della</strong> gestione di tesoreria.<br />
Abbiamo il dovere e la responsabilità di muoverci prudentemente.<br />
Se dovessero venire tempi ancora più difficili<br />
non possiamo fallire e scomparire in qualche paradiso esotico.<br />
Noi siamo qui adesso e pensiamo di esserci anche fra<br />
ulteriori cento anni.<br />
6) Ancora una volta per garantire una certa massa di liquidità<br />
è dovuta intervenire la Provincia. Essa ha fatto il suo<br />
dovere attraverso Cassa del Trentino, apportando una<br />
certa quantità di denaro, a fianco dell’intervento nostro,<br />
a sostegno dell’economia locale. Questo denaro dovrà,<br />
ovviamente, essere restituito. Ricordiamo che le Casse<br />
Rurali si sono fatte carico di circa l’85% degli interventi<br />
sulla manovra anticrisi.<br />
E restando nel tema vi partecipiamo una grossa preoccupazione.<br />
Le autorità competenti dettano anche i criteri che<br />
guidano l’intera vita delle banche. Questi parametri, insieme<br />
ad altri provvedimenti, tendendo sempre più a omologare<br />
tutte le banche, piccole e grandi, ci spingono verso la perdita<br />
delle nostre identità territoriali. Insomma rischiamo che il<br />
fondamento sul quale si sono rette la Casse Rurali per 120<br />
anni venga stravolto. Esso è costituito in modo significativo<br />
dal “buon senso” del padre di famiglia, del contadino, <strong>della</strong><br />
persona “normale”. Esso agisce sul controllo sociale dei nostri<br />
paesi e sulla conoscenza reciproca fra la gente. Noi pensiamo<br />
che vada rivendicata con forza la nostra storia e vada posta<br />
grande attenzione su una linea di tendenza che allontana<br />
dal controllo e dalla gestione popolare il destino stesso delle<br />
persone e delle famiglie.<br />
Le visioni elitarie e tecnicistiche sono esattamente il contrario<br />
<strong>della</strong> visione umanistica e fiduciosa <strong>della</strong> cooperazione.
IN PRIMO PIANO<br />
CASSE RURALI,<br />
continuiamo<br />
a dare credito<br />
Per ogni euro raccolto, 99 centesimi vengono impiegati sul territorio.<br />
Negli ultimi tre anni i prestiti sono cresciuti dell’11.5%.<br />
Le Casse Rurali hanno finanziato l’88% degli importi richiesti.<br />
Ma la mutualità ha bisogno di reciprocità.<br />
di Walter Liber<br />
C’è la crisi, e “dagli!” alle banche. Con l’acuirsi delle<br />
difficoltà delle famiglie e delle imprese, aumenta<br />
anche il malessere verso chi invece dovrebbe allargare<br />
i cordini <strong>della</strong> borsa e mettere a disposizione quei<br />
soldi che l’economia e la finanza hanno fatto mancare.<br />
Nel girone infernale dei responsabili di questa crisi<br />
le banche hanno avuto dall’inizio un posto in prima<br />
fila. Quelle giganti che hanno avvelenato il mondo<br />
con titoli tossici partendo dagli Stati Uniti, e via via<br />
anche tutte le altre, grandi e piccole. L’attacco alle<br />
banche non ha risparmiato nemmeno le nostre piccole<br />
Casse Rurali, che banche non si sono mai volute<br />
chiamare, proprio per marcare una differenza sostanziale<br />
con gli altri istituti di credito. Il presidente di<br />
una grandissima banca (Dieter Rampl di Unicredit,<br />
per non fare nomi), ha affermato di recente che per<br />
lui “l’unica cosa che conta è fare buoni risultati per la<br />
banca”. Perfino ovvio.<br />
E le Casse Rurali? Hanno una missione diversa:<br />
occuparsi del territorio dove operano, delle famiglie<br />
e delle imprese che conoscono una a una. Pur senza<br />
distogliere l’attenzione dalla sostenibilità delle operazioni<br />
che fanno e sull’efficienza, che sono poi la loro<br />
(e vostra, cari soci e clienti) assicurazione sul futuro.<br />
In molti dicono che si sono concentrate troppo su<br />
questo secondo aspetto.<br />
Le Casse rispondono invece che fanno tutto il possibile<br />
e anche parecchio di più, prendendosi anche i<br />
rischi: nell’ultimo anno, tanto per dire, le “sofferenze”<br />
sono aumentate del 30%, anche se restano molto<br />
al di sotto rispetto ad altre zone d’Italia.<br />
Ma le Rurali possono fare di più? Certo, ma serve reciprocità,<br />
un “patto” di solidarietà con i soci e i clienti.<br />
4<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
Poichè le banche, e anche le Casse, prestano i soldi<br />
dei risparmiatori, occorre sostenere la raccolta. E se<br />
non ne entrano, non ne escono, a meno di andarli a<br />
prendere altrove con costi molto alti.<br />
Un solo dato: ogni cento euro che entrano sotto<br />
forma di raccolta, 99 vengono impiegati in prestiti<br />
alle famiglie e alle imprese (con una leggera prevalenza<br />
delle prime sulle seconde). Ben l’88% degli importi<br />
richiesti sono stati finanziati.<br />
Le Rurali ascoltano le preoccupazioni dalla voce<br />
dei soci e clienti e le condividono pienamente.<br />
Conoscono le loro difficoltà e spesso non possono<br />
far trapelare le proprie. Fare banca oggi è diventato<br />
un mestiere molto complesso e sorvegliatissimo.<br />
Muoversi tra la raccolta di risparmio (in calo) e la<br />
richiesta di credito (in aumento) è diventato uno<br />
slalom tra i molti paletti posti dal legislatore proprio<br />
per garantire la sostenibilità delle operazioni bancarie.<br />
Un complesso di norme - uguale per la grande<br />
banca multinazionale come per la piccola Cassa - che<br />
alla fine rende la strada più lunga e tortuosa. Tanto<br />
che non tutti i clienti riescono ad arrivare in fondo.<br />
Nonostante questo le Casse Rurali non si stancano<br />
di applicare il buon senso, che non deve mai essere<br />
sostituito da una fredda sequenza di indici economici.<br />
In Italia per definizione siamo tutti allenatori di<br />
calcio. Recentemente siamo diventati anche tutti<br />
banchieri. Proprio per evitare di finire nel tritacarne<br />
dei luoghi comuni, vorremmo provare a spiegare<br />
quello che hanno fatto le Casse e quello che fanno<br />
oggi per sostenere le famiglie e l’economia del nostro<br />
territorio.
La fotografia del credito cooperativo in Trentino<br />
CASSE RURALI TRENTINE<br />
2010<br />
Casse Rurali<br />
46<br />
Sportelli<br />
383<br />
Soci<br />
120.348<br />
Dipendenti*<br />
3.014<br />
Raccolta diretta<br />
12.598<br />
Raccolta indiretta (titoli in ammin. e risparmio gestito) 3.667<br />
Raccolta complessiva<br />
16.265<br />
Crediti alla clientela *<br />
13.310<br />
Patrimonio<br />
1.688<br />
Sofferenze<br />
317<br />
Impieghi/Raccolta diretta<br />
96,85%<br />
Sofferenze/impieghi<br />
2,60%<br />
Fonte: Osservatorio <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong>. Dati in milioni di euro.<br />
* Dato comprende anche Cassa Centrale Banca e Mediocredito - Trentino<br />
La verità sul sostegno<br />
alle imprese e famiglie<br />
Nonostante il periodo sia particolarmente difficile,<br />
le Casse Rurali nell’ultimo triennio (ovvero a crisi<br />
conclamata) hanno aumentato i prestiti dell’8%, passando<br />
da 11,3 a 12,2 miliardi di euro (l’incremento<br />
è stato di 916 milioni di euro). Nello stesso periodo,<br />
i finanziamenti alle famiglie sono cresciuti del 10%<br />
(388 milioni in più) e quelli alle imprese artigiane<br />
sono aumentati del 14,5% (da 3 a 3,5 miliardi di<br />
euro). L’ammontare dei crediti erogati a fine 2011<br />
dal sistema del credito cooperativo trentino (che<br />
comprende anche Cassa Centrale Banca e la ricaduta<br />
trentina di Mediocredito) è stato di 13,3 miliardi<br />
di euro, in crescita dello 0,3% rispetto al 2010. Un<br />
aumento meno sostenuto rispetto a quello degli anni<br />
scorsi sia per la minore domanda da parte di famiglie e<br />
imprese, sia per una più attenta valutazione del merito<br />
creditizio da parte delle Casse, vista anche l’elevata<br />
rischiosità del credito.<br />
Le Rurali, dunque, fanno la loro parte e si assumono<br />
anche i rischi. In questo momento nel sistema<br />
delle Casse ci sono partite “incagliate” per più di un<br />
miliardo di euro. Sono cresciute del 20% solo negli<br />
ultimi dodici mesi. Se aggiungiamo anche le partite<br />
in sofferenza (cresciute del 31%), arriviamo al 12%<br />
del totale. Dunque non si può certo rimproverare alle<br />
Casse Rurali di essere troppo prudenti…<br />
Per una volta facciamo anche un confronto con quello<br />
che succede fuori di qui. Appena pochi giorni fa il<br />
Governatore <strong>della</strong> Banca d’Italia Visco ha denunciato<br />
che i prestiti alle imprese in Italia si sono contratti a<br />
dicembre di 20 miliardi di euro: e nel 2012 ci si aspetta<br />
anche peggio. Giudicate voi.<br />
5<br />
2011<br />
45<br />
380<br />
122.656<br />
3.031<br />
12.445<br />
3.834<br />
16.278<br />
13.356<br />
1.731<br />
417<br />
98,43%<br />
3,40%<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
Var. % 2010-2011<br />
-2,2%<br />
-0,8%<br />
1,9%<br />
0,6%<br />
-1,2%<br />
4,6%<br />
0,1%<br />
0,3%<br />
2,5%<br />
IN PRIMO PIANO<br />
31,5%<br />
Operazione Bce, un aiuto<br />
per “oliare” il sistema<br />
Sullo Stato italiano si è abbattuta da qualche mese una<br />
tempesta speculativa che nessuno poteva prevedere.<br />
Anticipato dai giudizi negativi delle agenzie di rating,<br />
il “mercato” internazionale ed europeo sul finire del<br />
2011 ha deciso di disfarsi dei titoli di Stato italiani<br />
ed ha cominciato a venderli. Questo ha provocato un<br />
rialzo dei rendimenti, con spostamento dei risparmi<br />
su questo tipo di investimento.<br />
Così le banche si sono ritrovate a corto di liquidità,<br />
cioè quel denaro che serve per sostenere i finanziamenti<br />
alle imprese e alle famiglie. Inoltre, i titoli di<br />
Stato in possesso delle banche italiane, quelli che<br />
all’occorrenza avrebbero dovuto trasformarsi in riserva<br />
di liquidità, sono risultati presto poco vendibili,<br />
visto l’improvviso calo del loro valore.<br />
Se vogliamo dirla tutta, il sistema bancario internazionale<br />
ha corso il serio rischio di vedere inceppati i meccanismi<br />
che ogni giorno producono milioni e milioni<br />
di operazioni per miliardi di euro. Occorreva reagire.<br />
La Bce, immettendo liquidità nel sistema, ha agito<br />
da buon meccanico che lubrifica gli ingranaggi di un<br />
motore chiamato mercato internazionale bancario.<br />
Le banche hanno acquistato titoli di Stato con lo<br />
scopo di contribuire ad abbassare lo “spread”, e quindi<br />
i rendimenti, e riportare il sistema in equilibrio. Cosa<br />
puntualmente accaduta. Ma il miglioramento <strong>della</strong><br />
liquidità dovuto all’abbassamento dei rendimenti<br />
dei titoli di Stato comporta vantaggi per tutti, principalmente<br />
per le famiglie e le imprese che possono<br />
ottenere prestiti a tassi sostenibili.
IN PRIMO PIANO<br />
ATTARdI: "Siete<br />
pilastro di vivibilità"<br />
Intervista al comandante regionale <strong>della</strong> Guardia di Finanza<br />
sul ruolo delle Casse Rurali Trentine.<br />
di Franco de Battaglia<br />
Le Casse Rurali non sono soltanto uno “strumento”<br />
per muovere l’economia del Trentino. Sono anche un<br />
presidio civile e sociale che consente uno sviluppo ordinato:<br />
danno benessere, ma anche sicurezza ad una<br />
comunità. Costituiscono una difesa contro pratiche<br />
illegali che poi crescono su se stesse come metastasi<br />
pericolose: si inizia con il gioco e si arriva all’usura, ci<br />
si indebita con qualche “finanziaria” privata e si finisce<br />
col cedere l’azienda a chi ricicla denaro. Il sistema delle<br />
Casse, con la sua “capillare” diffusione sul territorio e<br />
la conoscenza diretta dei clienti, laddove per le altre<br />
banche il cliente è diventato un numero (incoraggiato<br />
quasi a non farsi neppure vedere allo sportello) rendono<br />
le Rurali una presenza che va “oltre” l’economia,<br />
uno dei pilastri di quella “vivibilità” di cui il Trentino<br />
va giustamente orgoglioso, e che è tanto apprezzata<br />
da chi viene a risiedere sul suo territorio. Si tratta di<br />
una vivibilità da preservare e difendere, perché non è<br />
scontata. Si tratta, anche per le Casse Rurali, di esserne<br />
consapevoli, di impedire che eventuali “razionalizzazioni”<br />
le trascinino sulla china delle altre banche. Occorrerà,<br />
ad esempio, fare attenzione ad ulteriori fusioni,<br />
portate spesso a trasferire il controllo <strong>della</strong> Cassa<br />
dalla comunità di appartenenza agli imprenditori più<br />
forti <strong>della</strong> zona.<br />
Lo spunto per queste riflessioni viene da un colloquio<br />
con un protagonista dell’economia e al tempo stesso<br />
<strong>della</strong> sicurezza del Trentino, il generale Francesco Attardi,<br />
comandante regionale (Trento e Bolzano) <strong>della</strong><br />
Guardia di Finanza. Di origine siciliana, di educazione<br />
romana, con vaste esperienze nei settori (comunicazioni<br />
e stampa) e nei territori più delicati (da capitano<br />
aveva la responsabilità di Civitavecchia e del suo<br />
6<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
grande porto) Attardi ha invitato i trentini ad essere<br />
consapevoli delle due “marce in più” che hanno: con<br />
l’Autonomia, che consente il rientro sul territorio del<br />
90 per cento delle imposte pagate (più si pagano lealmente<br />
le imposte, più crescono le risorse che il Trentino<br />
può impiegare a sostegno dell’economia) e con<br />
il sistema delle Casse Rurali che origina un credito<br />
diffuso e frenano il denaro “furbo”. E’ un discorso da<br />
approfondire.<br />
Generale Attardi, sulla crisi qual è la sua impressione<br />
dall’osservatorio di Trento e Bolzano, ai confini con il<br />
mondo tedesco?<br />
Che la crisi nel Trentino ha fatto meno danni che altrove.<br />
Perché?<br />
Per tre ragioni. Perché il sistema del credito è forte e<br />
articolato; perché la Provincia ha supplito con la sua<br />
presenza a molte situazioni di criticità; e perché le<br />
piccole e medie imprese sono state molto brave a dare<br />
prova di flessibilità, a diversificare scelte e investimenti,<br />
anche nel settore turistico, che resta ricco di potenzialità.<br />
Si avvertono però, anche nel Trentino, problemi<br />
di liquidità.<br />
Certamente. Anche perché in molti casi si registrano<br />
mancati pagamenti da parte dei clienti. Di qui l’esigenza<br />
che questi “buchi” vengano colmati, suppliti da<br />
interventi creditizi appropriati. Vuol dire “capire” le situazioni.<br />
L’invito è a non avere l’occhio del burocrate<br />
nel finanziare imprese che creano benessere e lavoro.<br />
Il bilancio <strong>della</strong> Provincia è generoso.<br />
La tutela <strong>della</strong> piccola e media impresa resta centrale.<br />
Ma ritengo che il Trentino debba studiare attentamen-
te nuove situazioni che si stanno profilando. Proprio<br />
perché le due province di Trento e Bolzano sono una<br />
sorta di “cuscinetto” mitteleuropeo, diventa attraente<br />
per molte imprese anche nazionali posizionarsi qui,<br />
per operare in una zona di confine. Hanno vantaggi<br />
che altrove non avrebbero. Un esempio recente è l’Arval,<br />
noleggio di vetture, che ha trasferito al sua sede da<br />
Firenze a Trento.<br />
Anche per questo è importante che le tasse vengano<br />
pagate.<br />
Nel Trentino c’è una consapevolezza diffusa sulla necessità<br />
di fare il proprio dovere verso il fisco. Il livello<br />
di mancata consegna degli scontrini è, diciamo così,<br />
fisiologico, dal 17 al 22 per cento, laddove in alcuni<br />
quartieri di grandi città, Napoli ad esempio, quattro<br />
scontrini su cinque non vengono consegnati. Nel<br />
Trentino c’è un’economia sana con “sacche” di evasione.<br />
Sacche non generalizzate. Anche gli artigiani,<br />
in genere, rilasciano le ricevute: aiuta la politica dei<br />
contributi provinciali per le ristrutturazioni o i rinnovamenti<br />
energetici, che spingono ad avere tutta la<br />
documentazione in regola.<br />
Però anche nel Trentino è cresciuto moltissimo il numero<br />
di telefonate al 117 <strong>della</strong> Finanza per segnalare<br />
casi di evasione. E’ una nuova forma di invidia sociale?<br />
o di delazione?<br />
Assolutamente no. La delazione è un’altra cosa. Presuppone<br />
un contesto di conflittualità “cattiva”, di<br />
danneggiamento voluto, di vendetta. No. Il cittadino<br />
trentino, piuttosto è consapevole che l’evasione è una<br />
criticità che danneggia l’economia “reale” e “leale”. Le<br />
segnalazioni sono aumentate perché è cresciuta la consapevolezza<br />
dei danni che l’evasione comporta. Se tutti<br />
pagassero le tasse tutti potrebbero pagarne di meno.<br />
Il fatto è che la gente non ne può più dei “falsi poveri”,<br />
dei “furbetti” che dicono di non aver nulla e girano<br />
con il macchinone. Queste ostentazioni sono avvertite<br />
come un’offesa verso chi le tasse le paga. Oggi c’è un<br />
consenso pubblico nei nostri confronti – di Guardia<br />
di Finanza – che prima non si avvertiva. C’è una volontà,<br />
nella gente, di costruire un’economia più matura<br />
e sana. Più pulita.<br />
Quanto possono contribuire a questo le Casse Rurali?<br />
Dai risultati dell’Osservatorio sul Credito che è stato<br />
istituito presso il Commissariato del Governo è emerso<br />
che la diffusione e la vicinanza delle Casse agli operatori<br />
e ai risparmiatori contribuisce a dare un senso di<br />
fiducia, di “calma” al sistema economico. L’operatore<br />
7<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
IN PRIMO PIANO | continuiamo a dare credito<br />
sa di essere conosciuto con i suoi problemi e questo<br />
gli evita la tentazione di rivolgersi magari a qualche<br />
finanziaria privata.<br />
Che sono a volte, per così dire, “borderline”.<br />
Alcune sì. A volte escono dall’ambito del proprio ruolo,<br />
o consigliano investimenti rischiosi. Ciò è tanto più<br />
frequente in Trentino e in Alto Adige, province vicine<br />
all’Austria che è diventata la vera cassaforte europea.<br />
L’Austria e il Lichtenstein difendono tenacemente il<br />
loro segreto bancario. Sono molti i capitali che finiscono<br />
in Austria.<br />
E il “boom” del commercio dell’oro?<br />
E’ un bene rifugio. Ricordo quando ero ad Arezzo,<br />
una città dove si lavora tanto oro. C’era molto traffico<br />
in nero. Sì, l’oro si presta al “nero”.<br />
E il gioco, la sua diffusione incentivata e proliferata?<br />
Può portare l’usura. In parte sta tornando l’usura.<br />
Non la grande usura, che colpisce a volte il commercio:<br />
la presenza delle Casse Rurali la frena, la blocca.<br />
Ma la piccola usura che è poi fonte di moltiplicazione<br />
di criminalità, di trasgressioni. Chi gioca in genere<br />
perde e allora si rivolge a chi gli presta duemila, tremila<br />
euro, un’usura di bassa lega, però presente. Ma<br />
oltre all’usura il gioco si presta al riciclaggio, non tanto<br />
da parte <strong>della</strong> malavita organizzata, che dal Trentino<br />
è ancora lontana, ma di rivoli dalle disparate provenienze.<br />
E’ un segnale da non sottovalutare. Anche per<br />
questo è positivo che la coscienza sociale <strong>della</strong> gente si<br />
sia risvegliata.<br />
Il Generale Francesco Attardi, Comandante Regionale <strong>della</strong> Guardia di Finanza
IN PRIMO PIANO<br />
LA BUONA<br />
CASSA RURALE<br />
Casse Rurali, <strong>Federazione</strong> e Cassa Centrale Banca, con il<br />
supporto scientifico di Euricse, hanno definito un profilo<br />
condiviso sul significato di essere oggi una “buona<br />
Cassa Rurale”. E lo hanno fatto selezionando una serie<br />
di indicatori chiave in grado di misurare ma anche di<br />
raccontare la differenza di una banca di credito cooperativo<br />
rispetto agli altri tipi di banche. Gli indicatori,<br />
infatti, sono stati divisi in tre macroaree: sostenibilità<br />
economico-finanziaria, governance e compliance, e<br />
carattere locale e cooperativo.<br />
Una buona Cassa Rurale deve anzitutto essere una<br />
buona banca, e quindi essere in grado di operare con<br />
successo sul mercato; ma deve anche distinguersi dalle<br />
altre per i valori che la animano e per il forte legame<br />
con il territorio in cui opera (da cui la scelta di misurare<br />
il carattere locale e cooperativo). La buona governance<br />
poi sta a cavallo di queste due macro-aree, in quanto<br />
contribuisce sia alla sostenibilità economico finanziaria<br />
sia all’adesione ai valori che caratterizzano le Rurali<br />
in particolare. Ciascuna di queste tre macro-aree si articola<br />
poi in dimensioni più specifiche, ciascuna delle<br />
quali è misurata da un indice sintetico. Così, ad esempio,<br />
l’area <strong>della</strong> sostenibilità economico-finanziaria<br />
si articola in sei dimensioni (liquidità, redditività,<br />
efficienza, rischiosità, patrimonio, struttura), con sei<br />
indici specifici a misura. Ogni dimensione a sua volta<br />
è composta da una serie di singoli indicatori, per arrivare<br />
ad una struttura a “piramide” articolata su più<br />
livelli. La buona Cassa Rurale è così valutata in base<br />
a tre macro-aree, divise in tredici dimensioni, a loro<br />
volta composte da un totale di 50 indicatori singoli.<br />
Lo scopo di questo grande lavoro di definizione degli<br />
indici e di valutazione delle Casse Rurali è quello di<br />
mettere a disposizione di ciascuna uno strumento, sintetico<br />
ma efficace, che possa dare indicazioni affidabili<br />
su quali sono le aree di miglioramento rispetto a dei<br />
benchmark di riferimento.<br />
Questo lavoro propone dunque uno strumento innovativo<br />
per almeno due aspetti: da un lato perché prende<br />
in esame tutti gli aspetti che distinguono una Cassa<br />
Rurale dagli altri tipi di banca, fornendo una valutazione<br />
a tutto tondo che misuri anche il carattere locale<br />
e cooperativo oltre alla dimensione economico-finanziaria.<br />
In secondo luogo perché racchiude in sé una<br />
valutazione di tipo normativo, che non si limita cioè a<br />
misurare le banche rispetto alla media del sistema ma<br />
indica chiaramente degli obiettivi a cui tendere. Tutto<br />
ciò nell’ottica di fornire a ogni Cassa, qualora lo desideri,<br />
un punto di riferimento per valutare la propria<br />
performance e uno stimolo a migliorarsi.<br />
Come tutte le innovazioni, anche questo sistema deve<br />
essere testato sul campo e affinato nel tempo, anche<br />
grazie al feedback delle Casse che lo vorranno utilizzare,<br />
per far sì che gli indicatori selezionati si attaglino<br />
sempre più al modello ideale.<br />
Punti forti<br />
Dall’analisi degli indici ottenuti emergono quali sono<br />
i punti di forza e di debolezza del sistema. Delle 13<br />
dimensioni analizzate tre rappresentano le eccellenze:<br />
il patrimonio, la compliance ed il rapporto con il sistema.<br />
Il patrimonio costituisce uno degli elementi di<br />
stabilità e sviluppo più importanti per una banca: ri-<br />
8<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2
spetto ai benchmark definiti dal modello, l’83% delle<br />
Casse raggiunge pienamente o si avvicina strettamente<br />
all’obiettivo massimo. La compliance esprime la<br />
conformità <strong>della</strong> banca nel rispetto di regole e norme<br />
al fine di evitare rischi di incorrere in sanzioni e danni<br />
di reputazione: anche in questa dimensione l’obiettivo<br />
è raggiunto dal 74% delle Casse. Il rapporto con<br />
il sistema misura la concorrenza interna e l’adesione<br />
delle Casse alle politiche di gruppo: in questo caso il<br />
65% delle Rurali raggiunge l’obiettivo massimo.<br />
Buoni anche i risultati per quanto riguarda i rapporti<br />
con il territorio, con i dipendenti (formazione, politiche<br />
di conciliazione, ferie, malattie) e la governance<br />
(struttura e composizione del consiglio di amministrazione,<br />
partecipazione dei soci all’assemblea).<br />
POSSIAMO SEnTIRCI FUORI PERICOLO?<br />
I prossimi mesi, fino all’estate, saranno<br />
decisivi per il futuro <strong>della</strong> nostra<br />
economia e dell’euro. Se la Grecia<br />
si salva dal fallimento e lo spread<br />
si attesta su valori accettabili, che<br />
permettano di rifinanziare il debito<br />
pubblico con tassi meno onerosi, lo<br />
scenario economico potrà migliorare<br />
e si potrà ripristinare un discreto<br />
clima di fiducia. Diversamente, se<br />
l’euro prende fuoco, con una espressione<br />
coniata dagli economisti, la<br />
situazione è destinata a precipitare,<br />
con conseguenze gravi per l’Italia,<br />
che rappresenta uno degli anelli<br />
più deboli del sistema. L’analisi è di<br />
Claudio Picozza, esperto di economia<br />
e banche, docente dell’Università La<br />
Sapienza di Roma, che ha incontrato<br />
alcuni rappresentanti <strong>della</strong> cooperazione<br />
di credito e <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong>.<br />
Da dieci anni - ha ricordato Picozza<br />
- la nostra moneta è l’euro. La storia<br />
insegna che dopo un decennio gli<br />
accordi monetari si consolidano o si<br />
rompono. Siamo quindi ad una svolta.<br />
In circolazione esiste una massa<br />
di 887 miliardi di euro, il 20 per cento<br />
in più dei dollari. Ogni anno cittadini e<br />
imprese dell’area euro risparmiano<br />
25 miliardi in cambi. “Tornare indietro<br />
sarebbe molto difficile”, ha commentato<br />
l’esperto. “Far saltare l’euro<br />
vorrebbe dire mettere in discussione<br />
la stessa natura e l’esistenza dell’Unione<br />
Europea. Senza euro si ritornerebbe<br />
alle dogane e ai dazi come nel<br />
dopoguerra”.<br />
Il debito pubblico è un problema che<br />
non tocca solo l’Italia, dove ha raggiunto<br />
il volume di 2.489 miliardi di<br />
dollari. La Francia è più o meno allo<br />
stesso livello, negli Usa ammonta<br />
a sei volte tanto. Entro giugno sono<br />
in scadenza nel nostro Paese 300<br />
miliardi di euro di titoli; se i tassi<br />
scenderanno sarà una buona notizia<br />
per i nostri conti pubblici.<br />
Sul fronte <strong>della</strong> liquidità il 2012<br />
presenta uno scenario più sereno<br />
rispetto all’anno scorso dopo che la<br />
Bce ha assegnato 900 miliardi di euro<br />
all’1 per cento alle banche. Il costo<br />
del denaro è ai minimi storici: fissato<br />
all’1% dalla Bce, allo 0,25% negli Usa,<br />
quasi nullo in Giappone. Anche il<br />
rischio inflazione nelle maggiori economie<br />
mondiali si mantiene basso,<br />
Occhio ai rischi<br />
Le dimensioni che presentano qualche criticità sono<br />
la rischiosità ed il rapporto con i soci. La rischiosità<br />
<strong>della</strong> banca fa riferimento al credito in difficoltà o<br />
in sofferenza ed è legata strettamente all’andamento<br />
congiunturale dell’economia, che da diversi trimestri<br />
è in peggioramento. Il rapporto con i soci va invece<br />
a misurare l’attrattività <strong>della</strong> formula cooperativa nei<br />
confronti dei giovani (meno di 35 anni), la presenza<br />
di strumenti di comunicazione per soci, la presenza di<br />
club, consulta soci, ecc. Qui la ricerca individua aree di<br />
miglioramento (d.p.).<br />
Tempo di lettura: 4’05’’<br />
9<br />
complice il costo dei beni importati<br />
da Cina e India che è contenuto. “A<br />
differenza degli anni ’80 l’inflazione<br />
non rappresenta oggi un problema<br />
per effetto dell’eccesso di offerta”, ha<br />
spiegato Picozza.<br />
Possiamo sentirci fuori pericolo? è<br />
stato chiesto al relatore. Posto che<br />
fare previsioni è molto difficile, la crisi<br />
che è nata dalla finanza, si è trasferita<br />
alle banche e nel passaggio successivo<br />
all’economia reale, deve tornare<br />
alla finanza. “Fino a quando non si<br />
chiude questo cerchio rimane il pericolo”,<br />
ha concluso Picozza (c.c.).<br />
Claudio Picozza, docente dell'Università<br />
La Sapienza di Roma<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
IN PRIMO PIANO | continuiamo a dare credito
IN PRIMO PIANO<br />
GIOCO<br />
E NON PENSO PIù<br />
di Umberto Folena<br />
Gheorghie Regalie, 22 anni, era stato a lungo un lavoratore<br />
esemplare. Ogni mese inviava regolarmente<br />
il bonifico a casa, in Romania, e la sua famiglia era<br />
orgogliosa del figlio emigrato in Italia. Un giovanotto<br />
con la testa sulle spalle. Ma quella sera di capodanno,<br />
il 31 dicembre 2011, in quel bar di Palermo dove<br />
andava con gli amici dopo il lavoro, era disperato. Il<br />
videopoker gli aveva succhiato mille euro, l’intero<br />
stipendio. Gheorghie aveva pensato allora di sottrarsi<br />
all’incubo rubando a un connazionale altri 400 euro,<br />
per giocarseli e cercare la rivincita. Il giorno dopo<br />
aveva perso pure quelli, tutti, fino all’ultimo centesimo.<br />
Gheorghie sarà trovato impiccato a un albero di<br />
Villa Bonanno, a due passi dalla Questura, da un<br />
giardiniere del parco. Suicida perché convinto di<br />
non avere vie d’uscita dal gorgo in cui era finito…<br />
Già, come c’era finito? Si comincia a giocare per<br />
mille motivi diversi. Distrazione, passatempo, sfida,<br />
curiosità. Per molti, il gioco rimane quello. Per alcuni,<br />
diventa un’ossessione. Una malattia. Ludopatia,<br />
la chiamano. O Gap, “Gioco d’azzardo patologico”.<br />
Un laccio che ti stringe sempre più stretto, ti soffoca<br />
e ti impedisce di ragionare. I sintomi, spiegano gli<br />
specialisti, sono molto simili a quelli dei tossicomani,<br />
assuefazione e dipendenza inclusi.<br />
Il Gap non travolge tutti. Ma tra quanti ne restano<br />
prigionieri, ben uno su cinque tenta il suicidio.<br />
Soltanto chi è affetto da disturbi depressivi e schizofrenia<br />
manifesta una tendenza al suicidio superiore<br />
alla loro.<br />
Una vera emergenza, dunque. Ma i suicidi dei<br />
giocatori affetti da Gap sono soltanto l’aspetto<br />
più doloroso ed eclatante di un fenomeno ben più<br />
10<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
complesso e con altri e numerosi abissi di disagio,<br />
dolore e disperazione, talmente diffuso che nessuno,<br />
ragionevolmente, può chiamarsene fuori come se la<br />
cosa non lo riguardasse. Può non riguardarci la terza<br />
impresa economica nazionale? Questo infatti è il<br />
gioco d’azzardo regolare e clandestino secondo il<br />
dossier “Azzardopoli” curato da Libera, nata 17 anni<br />
fa allo scopo di sollecitare la società civile nella lotta<br />
alle mafie e promuovere legalità e giustizia, e che oggi<br />
collega circa 1.500 tra associazioni, gruppi, scuole<br />
e realtà di base, con il coordinamento di don Luigi<br />
Ciotti.<br />
Le cifre. Il fatturato 2011 dei giochi legali ammonta<br />
a 76,1 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti, «mantenendoci<br />
prudenti», una decina di miliardi del<br />
gioco illegale. Una cifra enorme. Significa che gli italiani,<br />
neonati compresi, spendono a testa, in media,<br />
1.260 euro all’anno tra videopoker, slot machine,<br />
gratta e vinci, sale bingo e così via. I «dipendenti da<br />
gioco d’azzardo», coloro cioè che giocano più di tre<br />
volte alla settimana spendendo ben più di 1.260 euro<br />
all’anno, sono 800 mila; almeno 1 milione 200 mila<br />
sono gli italiani a rischio di Gap.<br />
Il fenomeno è letteralmente esploso negli ultimi<br />
anni, e di recente ha dovuto prenderne atto anche<br />
l’Istat, che ha inserito Gratta e vinci e «giochi a base<br />
ippica» (il burocratese colpisce ancora) nel paniere<br />
per il calcolo dell’inflazione. Nel 2002 gli italiani<br />
spesero 17,32 miliardi, saliti a 61 nel 2010 e a più di<br />
76 nel 2011. Non a caso. Dal 2002 il gioco d’azzardo<br />
è «un affare di Stato gestito legalmente dai monopoli<br />
di Stato», secondo la denuncia di Margherita<br />
Miotto, capogruppo Pd in commissione Affari sociali<br />
<strong>della</strong> Camera, che lo scorso 3 febbraio ha presenta-
to una proposta di indagine conoscitiva sul gioco<br />
d’azzardo («fenomeno che sta diventando un vero e<br />
proprio problema sociale e una nuova forma di patologia»),<br />
certo non estranea al Rapporto di Libera.<br />
Ma non basta. La criminalità ha annusato l’affare e<br />
vi si è tuffata, non solo con il gioco illegale. Nel 2010<br />
sono stati sequestrati ben 3.746 videogiochi irregolari,<br />
ma non è questo il dato più inquietante. Le<br />
mafie riescono a riclicare denaro sporco acquistando<br />
dai normali giocatori i biglietti vincenti di Lotto,<br />
Superenalotto e Gratta e vinci, con la complicità<br />
dei rivenditori che segnalano i vincitori. Pagano<br />
un sovrapprezzo dal 5 al 10 per cento: al vincitore<br />
conviene e, annota il Dossier di Libera, «dal punto<br />
di vista strettamente giuridico l’escamotage è praticamente<br />
inattaccabile». Sono i clan a riscuotere la<br />
vincita. In questo modo «riescono a giustificare il<br />
possesso di grandi patrimoni ed eludere i sequestri».<br />
La metà dei profitti dei clan, però, deriva dalle macchinette:<br />
le scollegano dalla rete telematica che consente<br />
il controllo da parte dello Stato, svincolandole<br />
dal pagamento del 12 per cento in tasse e facendo<br />
impennare i guadagni. Il Dossier individua con<br />
certezza 41 clan coinvolti nel gioco d’azzardo, ma è<br />
certo che siano molti di più.<br />
Per finire, aumenta fatalmente la piaga dell’usura. Le<br />
persone più in difficoltà, nell’impossibilità di ottenere<br />
ulteriori prestiti dalle banche, vengono avvicinati<br />
nelle sale giochi. A quel punto, dall’abisso è quasi<br />
impossibile risalire. E alcuni, i più fragili, vedono l’unica<br />
via d’uscita in una corda da stringersi al collo,<br />
all’alba dell’anno nuovo, in un parco di Palermo.<br />
Come Gheorghie.<br />
I nUMERI DEL FOnOMEnO<br />
76,1 miliardi di euro<br />
fatturato mercato legale del gioco 2011<br />
17,3 miliardi di euro<br />
fatturato mercato legale del gioco 2002<br />
1.260 euro<br />
spesa annua pro capite<br />
10 miliardi circa<br />
fattura mercato illegale<br />
400.000<br />
slot machine in Italia<br />
3.746<br />
videogiochi illegali sequestrati nel 2010<br />
47%<br />
giovani under 19 che giocano denaro<br />
294<br />
le sale gioco presenti nella sola provincia di Roma<br />
41<br />
i clan mafiosi che si spartiscono la torta del mercato illegale del gioco<br />
IL CASO VIRTUOSO<br />
Il consiglio di amministrazione del Sait, all'unanimità, ha deciso<br />
di non affittare ad una sala giochi un locale in città affianco ad un<br />
supermercato Coop Trentino. Per motivi etici, pur con un'entrata<br />
minore, il locale continuerà ad essere un bar.<br />
11<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
IN PRIMO PIANO | emergenza gioco
Produzione e lavoro:<br />
crescono fatturato<br />
e dipendenti<br />
Il tempo del “piccolo è bello” è finito. Parola di Renzo Cescato,<br />
presidente di Consorzio Lavoro Ambiente, intervenuto al convegno<br />
dei soci organizzato per tracciare le linee strategiche<br />
su cui concentrarsi nei prossimi anni.<br />
Le cooperative aderenti a CLA sono ottimamente patrimonializzate,<br />
tanto da poter competere senza soggezione con<br />
le altre imprese. “Ma in generale – ha spiegato Cescato<br />
– soffrono ancora di dimensioni troppo esigue per reggere<br />
una concorrenza sempre più agguerrita, per partecipare da<br />
protagonisti ai grandi progetti che disegneranno il Trentino<br />
del futuro e per andare anche oltre i confini provinciali. Chi<br />
non ce la fa da solo dovrà allearsi, unirsi, cercare sinergie”.<br />
In questi anni Consorzio Lavoro Ambiente ha supportato le<br />
cooperative associate nella gestione di progetti ambiziosi e<br />
domani continuerà a fare la propria parte, offrendo coordinamento,<br />
progettazione, assistenza. Continuerà a promuovere<br />
nuovi progetti, a fare da traino alle cooperative piccole e<br />
grandi, “ma non può sostituirsi ad esse”.<br />
D’accordo con Cescato anche Carlo Zini, coordinatore di settore<br />
dell’Alleanza delle Cooperative Italiane. “Ogni cooperativa,<br />
per restare impresa e svilupparsi, deve porsi il problema<br />
delle dimensioni – ha affermato –. Sul panorama nazionale<br />
c’è molta vivacità in questo senso”.<br />
Per crescere diventa fondamentale la collaborazione con<br />
cooperative di altri settori, puntando su relazioni sul territorio,<br />
reti di imprese, filiere. nel caso <strong>della</strong> cooperazione questo<br />
può avvenire in una logica intercooperativa, con il settore<br />
<strong>della</strong> produzione e lavoro che collabora, ad esempio, con il<br />
consumo o l’agricoltura per la logistica, o con il credito per la<br />
gestione di project financing, sia per la parte procedurale che<br />
di finanziamento. Il direttore del consorzio Melchiorre Lino<br />
Orler ha messo in luce un quadro in controtendenza rispetto<br />
al trend sia provinciale che nazionale, soprattutto dal punto di<br />
vista dell’occupazione. Infatti, se negli ultimi tre anni di crisi<br />
in Trentino poco meno di 12mila persone sono rimaste senza<br />
lavoro, il numero di dipendenti di questo comparto <strong>della</strong> cooperazione<br />
trentina, che riunisce 46 cooperative, è passato nel<br />
decennio 2000-2010 da 2.300 a 4.450, riuscendo a mantenere<br />
il trend positivo di crescita anche nell’ultimo triennio. “Dati<br />
che ci dimostrano – ha affermato Carlo Dellasega, direttore<br />
<strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> –come, anche in un periodo di crisi come<br />
quello attuale, voi abbiate saputo fare grandi cose, offrendo<br />
lavoro e opportunità a tante persone”. Un plauso a questo<br />
momento di confronto coi i soci, in linea con gli indirizzi del<br />
nuovo Patto di Sistema è arrivato anche dal presidente <strong>della</strong><br />
<strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong>, Diego Schelfi: “Il CLA – ha commentato<br />
– è un esempio di buona cooperazione, di una realtà<br />
che partendo dal basso ha saputo crescere e sostenere sia<br />
le persone che il territorio, dimostrando equilibrio, capacità<br />
di fare sistema e intercooperazione”. Opinione condivisa<br />
dal presidente <strong>della</strong> Provincia Lorenzo Dellai. “L’idea nata<br />
durante l’incontro che ho avuto con il cda <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />
<strong>Trentina</strong> di proporre un percorso di ‘stati generali’ dell’autonomia<br />
– ha aggiunto – nasce dall’esigenza di compiere<br />
lo stesso percorso di confronto che avete intrapreso voi<br />
all’interno mondo cooperativo. Le vostre assemblee, le vostre<br />
iniziative dei prossimi mesi saranno una parte di questi ‘stati<br />
generali’”.<br />
13<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
NEWSCOOP
Foto Archivio Ufficio Stampa PAT.<br />
NEWSCOOP<br />
RISTO 3<br />
All’inizio di febbraio ha riaperto al pubblico<br />
il ristorante self ‘Glenda’ gestito<br />
dalla cooperativa Risto3 presso il centro<br />
commerciale Bren Center. I locali sono<br />
stati chiusi per due mesi per consentire<br />
una totale ristrutturazione degli spazi<br />
che ha introdotto alcune significative<br />
novità. “Siamo particolarmente soddisfatti<br />
del risultato – spiega il direttore<br />
<strong>della</strong> cooperativa Stefano Raffaelli –<br />
perché è il frutto di una progettazione<br />
partecipata, direi cooperativa, partita<br />
sentendo le esigenze dei clienti con<br />
un questionario e sviluppandole con<br />
il contributo di tutte le persone che<br />
lavorano in quel ristorante, dal cuoco ai<br />
tecnici fino agli esperti progettisti <strong>della</strong><br />
cooperativa”.<br />
Ecco quindi che sono state eliminate le<br />
bottigliette di plastica ed introdotte le<br />
bibite analcoliche alla spina a volontà<br />
1.000 DIPEnDEnTI<br />
380 SOCI<br />
6.500.000 PASTI<br />
Riapre il Glenda (tutto nuovo)<br />
(con un risparmio di 500 bottiglie e<br />
100 lattine al giorno a tutto vantaggio<br />
dell’ambiente), è stata aggiunta una<br />
terza cassa, la cucina a vista, ampliato<br />
il buffet di verdura fresca e cotta e<br />
ampliata l’area di servizio. Il ristorante<br />
è molto più arioso, luminoso e moderno,<br />
con uno stile essenziale e lineare,<br />
arricchito da stampe sui muri bianchi<br />
a ricordare agli ospiti che vengono<br />
utilizzati prodotti biologici (la pasta, per<br />
esempio) che si possono richiedere<br />
carni alla griglia, che è stato scelto<br />
un prezzo fisso per i primi, uno per i<br />
secondi, uno dei i contorni e uno per i<br />
dessert. Semplice e chiaro. Per il caffè<br />
è stato poi introdotto un sistema self di<br />
alta qualità, con un angolo dedicato e<br />
due postazioni.<br />
nelle stampe sono gli stessi dipendenti<br />
<strong>della</strong> cooperativa ‘ad averci messo la<br />
E’ partito da Malè il viaggio dell’unità mobile<br />
oftalmica proposta dalla cooperativa sociale Irifor<br />
del Trentino. Si tratta di un camper attrezzato ad<br />
ambulatorio oculistico che consente visite specialistiche<br />
itineranti sul territorio. Il camper<br />
è a disposizione di tutti i cittadini per effettuare<br />
screening con esame <strong>della</strong> vista gratuiti e consentirà<br />
una distribuzione capillare <strong>della</strong> diagnosi<br />
precoce delle principali malattie oculari causa di<br />
ipovisione e cecità.<br />
Ferdinando Ceccato, presidente di Irifor, ha<br />
espresso soddisfazione per questo importante<br />
traguardo: "La cooperativa sociale fondata nel<br />
2008 si è posta subito come primo obiettivo quello<br />
faccia’, posando davanti al fotografo.<br />
Una scelta di valorizzazione interna e,<br />
soprattutto, di realtà: nel ristorante trovi<br />
ad accoglierti e a cucinare gli stessi volti<br />
ritratti nelle pubblicità: chiari, semplici<br />
e onesti.<br />
Un CAMPER PER MisURARE LA vistA<br />
14<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
di realizzare un Centro provinciale di prevenzione<br />
e riabilitazione destinato a persone cieche, ipovedenti<br />
e pluriminorati. Il Centro è stato inaugurato<br />
lo scorso ottobre in via <strong>della</strong> Malvasia a Trento e<br />
per completare il ciclo di prevenzione e riabilitazione,<br />
abbiamo deciso di acquistare questa Unità<br />
mobile, con il fondamentale aiuto <strong>della</strong> Provincia<br />
autonoma di Trento, attraverso la quale effettuare<br />
visite oculistiche gratuite sul territorio".<br />
Guarda il servizio su<br />
www.coooperazione.tv
PER InFORMAZIOnI<br />
CEnTRO RISORSE<br />
PRESSO "PUnTO DI COMUnITà" DI COnSOLIDA<br />
VIA RIEnZA, 22 A TREnTO<br />
www.COOPERAZIOnESOCIALETREnTInA.IT<br />
TEL 0461/235723<br />
sERviZi PER DisOCCUPAti<br />
Consolida ha vinto la gara dell'Agenzia del Lavoro<br />
e ha aperto il nuovo Centro Risorse dedicato a chi è in cerca di lavoro<br />
“Grande soddisfazione, ma anche piena<br />
consapevolezza che Il più bello e il più<br />
difficile ci aspetta, come sempre, da<br />
domani”. Questi le parole con le quali<br />
Silvano Deavi e lo staff di Consolida<br />
hanno accolto la notizia di aver vinto<br />
la gara per la gestione del “Centro<br />
risorse” indetta dall'Agenzia del lavoro.<br />
Una gara pensata per offrire supporto,<br />
attraverso personale specializzato, ai<br />
Centri per l’Impiego di tutto il Trentino<br />
nell’erogazione dei servizi al lavoro per<br />
disoccupati. “La scelta di partecipare<br />
e la preparazione <strong>della</strong> gara sono stati<br />
– spiega il presidente Deavi – inevitabilmente<br />
fonte di fatica e tensione,<br />
ma anche occasione per un'ulteriore<br />
maturazione di alcune consapevolezze.<br />
Quando era uscito il bando alcuni<br />
ci avevano detto: ‘non è cosa per voi’.<br />
Se alla fine ci siamo spesi è perché<br />
l’iniziativa si colloca pienamente nella<br />
direzione intrapresa negli ultimi anni<br />
dalla cooperazione sociale: dare risposte<br />
ai ‘grandi numeri’ creati dalla crisi e<br />
non solo, senza per questo rinunciare<br />
all’attenzione alle esigenze dei singoli”.<br />
La scelta ha pagato visto che Consolida<br />
ha superato gli altri 6 concorrenti<br />
grazie alla migliore offerta tecnica,<br />
nonostante il prezzo presentato fosse<br />
più alto. “Questo non significa – precisa<br />
Deavi – che non siamo consapevoli di<br />
alcuni nostri limiti, per esempio avere<br />
nel sistema ottimi operatori, spesso<br />
però senza i titoli di studio richiesti<br />
dal bando. Ma siamo altresì consci dei<br />
nostri punti di forza: l’esperienza ormai<br />
ultradecennale nella filiera dei servizi al<br />
lavoro, gli strumenti di intervento ormai<br />
consolidati, la rete di collaborazioni<br />
instaurata con altre organizzazione del<br />
settore anche a livello nazionale come<br />
quella con Mestieri, la società cooperativa<br />
per il lavoro del consorzio italiano<br />
Cgm”.<br />
i sERviZi<br />
Consolida offrirà supporto ai Centri<br />
per l'impiego sia per i servizi di<br />
accoglienza, orientamento formativo e<br />
informativo, sia nella gestione di corsi<br />
di formazione. Queste attività – che fino<br />
a pochi mesi fa erano garantite, almeno<br />
in parte, da consulenti e collaboratori<br />
dell’Agenzia del Lavoro – saranno<br />
rivolte in generale ai disoccupati, con<br />
una particolare attenzione a giovani<br />
inoccupati, ai disoccupati di lungo<br />
periodo, alle persone con problemi di<br />
tipo sociale o individuale o disabilità,<br />
alle donne in reinserimento lavorativo.<br />
"L'avvio del progetto – afferma Giusi<br />
Valenti direttrice del Centro Risorse<br />
– sarà occasione anche per sperimentare<br />
attività inedite per l’Agenzia<br />
del Lavoro, per esempio nel campo<br />
dell’informazione attraverso rassegne<br />
stampa ragionate e newsletter dedicate<br />
rispettivamente a lavoratori e ai datori<br />
di lavoro. Cureremo anche incontri<br />
informativi nelle scuola e sul territorio".<br />
Consolida inoltre ha proposto alcuni<br />
servizi aggiuntivi come l’attivazione di<br />
esperienze di accompagnamento in<br />
azienda per disabili e giovani oppure<br />
iniziative di aggiornamento e formazione<br />
comuni per operatori pubblici e <strong>della</strong><br />
cooperazione sociale (s.d.v.).<br />
15<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
NEWSCOOP
NEWSCOOP<br />
Da sinistra Poletti, Marino e Altieri<br />
2°<br />
il trentino è la seconda regione in italia per produzione di energia “pulita”:<br />
con le sue centrali idroelettriche produce una quantità<br />
di energia superiore al proprio fabbisogno effettivo.<br />
L'Alleanza Cooperativa<br />
italiana diventa operativa<br />
Luigi Marino, presidente di Confcooperative, è stato nominato<br />
presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane e sarà<br />
affiancato da due copresidenti: Giuliano Poletti, presidente<br />
Legacoop, e Rosario Altieri, presidente Agci. Questa la prima<br />
novità emersa dalla due giorni di napoli dell’Aci. È stato<br />
inoltre costituito l’Ufficio di presidenza,<br />
al quale vengono attribuiti<br />
compiti finora svolti dai presidenti<br />
delle tre Organizzazioni, e confermato<br />
il “Comitato esecutivo”,<br />
costituito, oltre che dall’ufficio di<br />
presidenza, da 24 componenti (8<br />
per ciascuna associazione) e da<br />
un rappresentante per ciascuna<br />
delle associazioni dei rispettivi<br />
organismi sulle pari opportunità<br />
di genere.<br />
Per il Trentino è entrato in comitato<br />
esecutivo Diego Schelfi, presidente <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />
<strong>Trentina</strong>. All’organismo spetta il compito di fissare gli orientamenti<br />
politico-organizzativi verificandone periodicamente<br />
l’attuazione e di dare indicazioni unitarie alle articolazioni<br />
settoriali ed orizzontali delle tre Associazioni cooperative.<br />
Infine la “consulta” diventa “assemblea” in quanto avrà poteri<br />
di decisione e di elezione dei dirigenti. All’organismo, composto<br />
da 90 rappresentanti delle associazioni (30 ciascuna),<br />
spetta di decidere sulle strategie generali in ordine ai compiti<br />
il trentino<br />
realizzera'<br />
il Padiglione<br />
italia a<br />
Floriade 2012<br />
complessivi dell’Alleanza.<br />
nel corso dei lavori, l’Alleanza si è espressa sull’azione<br />
governativa. “Al Governo Monti, abbiamo dato credito.<br />
Fondamentale, adesso, lavorare per la crescita proseguendo<br />
su una strada che già vede elementi positivi quali: l’ACE,<br />
che incentiva la capitalizzazione delle imprese; la deduzione<br />
integrale, dal reddito imponibile, dell’IRAP relativa alle spese<br />
per il personale, l’incremento del Fondo centrale di garanzia<br />
per le piccole e medie imprese; la concessione <strong>della</strong> garanzia<br />
alla PMI fino all’80% dell’operazione; le agevolazioni sulle<br />
ristrutturazioni edilizie e sulla riqualificazione energetica.<br />
La riforma delle pensioni presenta aspetti meno condivisibili,<br />
ma è importante avere chiuso la lunga fase delle riforme<br />
previdenziali a puntate. Un plauso merita il Governo perché<br />
fa senza mezze misure, contro l’evasione fiscale”.<br />
Quanto al mercato del lavoro, questa la posizione dell’Aci:<br />
“L’art. 18, sembra diventato l’eterno pretesto per non fare<br />
niente. Per la crescita dell’occupazione servono il riavvio<br />
dello sviluppo la competitività, la qualità dell’offerta e la<br />
stabilità delle imprese. Cinque gli obiettivi che proponiamo:<br />
un mercato del lavoro più efficiente e la riforma degli ammortizzatori<br />
sociali; riordinare la giungla contrattuale; alzare<br />
i redditi iniziali, estendere la previdenza complementare,<br />
diffondere soluzioni sanitarie integrative; superare i disincentivi<br />
alla crescita dimensionale delle imprese; fare i conti con<br />
l’indicazione europea sui meccanismi di ingresso e di uscita<br />
dal mercato del lavoro”.<br />
Il Trentino parteciperà a Floriade 2012, l’Esposizione internazionale dedicata<br />
a floricoltura, orticoltura e sostenibilità ambientale che si terrà in Olanda da<br />
aprile ad ottobre, e che attirerà circa due milioni e mezzo di visitatori. Dopo<br />
aver verificato, attraverso una missione operativa in Abruzzo, le capacità<br />
tecnologiche e produttive del Trentino nel campo dell'edilizia in legno, il<br />
Commissariato generale di Governo per la partecipazione italiana all’Expo,<br />
ha chiesto al Trentino di realizzare un’area espositiva improntata a criteri<br />
costruttivi innovativi e sostenibili. La struttura – che avrà una superficie di 400<br />
mq su due piani più circa 500 mq di spazio verde intorno – conterrà ambienti<br />
in legno confortevoli, sicuri e piacevoli, con un'attenzione particolare al<br />
risparmio energetico e all’ambiente. Il padiglione avrà la certificazione Arca,<br />
primo sistema di certificazione degli edifici e dei prodotti in legno in Italia,<br />
recentemente lanciato da Trentino Sviluppo.<br />
16<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2
SLIPEGADA<br />
sLiPEGADA,<br />
vinCE LA<br />
RURALE Di FiEMME<br />
Successo <strong>della</strong> Cassa Rurale di<br />
Fiemme davanti a Cassa Centrale<br />
Banca e a Cassa Rurale Val di<br />
Fassa-Agordino. E’ il podio <strong>della</strong><br />
Slipegada 2012. E’ stata disputata sulle<br />
nevi di San Martino di Castrozza<br />
ed è stata animata da amministratori<br />
e collaboratori delle Casse Rurali<br />
Trentine e degli organismi collegati.<br />
Le nevi primierotte di San Martino di<br />
Castrozza hanno ospitato la trentunesima<br />
Slipegada. Occasione tradizionale<br />
per chiamare a raccolta, con sci<br />
e ciaspole ai piedi, amministratori e<br />
collaboratori delle Casse Rurali Trentine<br />
e degli organismi legati e collegati agli<br />
istituti di credito cooperativo.<br />
Tre giorni, da venerdì sera a domenica,<br />
dedicate al sano agonismo (non<br />
esasperato ma pur sempre orientato a<br />
far primeggiare la propria squadra) e a<br />
momenti di sana convivialità, occasione<br />
di incontro e di conoscenza per chi<br />
opera (anzi co-opera) all’interno del<br />
movimento cooperativo, ma anche per<br />
cementare rapporti di conoscenza e di<br />
amicizia.<br />
Alla fine la classifica ha proiettato in<br />
cima al podio (ed è la sesta volta nelle<br />
ultime sette edizioni) la Cassa Rurale<br />
di Fiemme che ha vinto la “sfida” con i<br />
cugini fassani che hanno chiuso al terzo<br />
posto. Tra loro Cassa Centrale Banca,<br />
tornata a respirare aria di primato.<br />
1.184 PARTECIPAnTI ALLE GARE<br />
44 GRUPPI (TRA CASSE RURALI E EnTI COLLEGATI)<br />
1.200 PARTECIPAnTI ALLA CEnA DI GALA<br />
non succedeva dal 2009 quando aveva<br />
chiuso al terzo posto.<br />
Il linguaggio dei numeri, particolarmente<br />
familiare per chi lavora nel<br />
mondo del credito e del risparmio,<br />
caratterizza la classifica finale: Cassa<br />
Rurale di Fiemme ha totalizzato 22 mila<br />
570 punti, Cassa Centrale Banca 21<br />
mila 061, Cassa Rurale Val di Fassa e<br />
Agordino 18 mila 606 punti.<br />
Quarto posto per la Cassa Rurale di Rovereto<br />
(vincitrice dell’edizione scorsa)<br />
con 17 mila 599 punti. Quinta piazza per<br />
Cassa Rurale di Trento con 16 mila 689<br />
punti. Sesta la Cassa Rurale Lavis-Valle<br />
di Cembra con 14 mila 414 punti.<br />
Settima la <strong>Federazione</strong> <strong>Trentina</strong> <strong>della</strong><br />
17<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
<strong>Cooperazione</strong> con 12 mila 466 punti.<br />
“Ancora prima del risultato personale e<br />
di squadra – ha osservato il presidente<br />
<strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong>, Diego<br />
Schelfi – la Slipegada è imperdibile occasione<br />
per vivere in amicizia un intero<br />
fine settimana sulla neve”.<br />
Settimo posto per Phoenix Informatica<br />
Bancaria che ha chiuso la tre giorni davanti<br />
a Cassa Rurale Valli di Primiero e<br />
Vanoi (istituto ospitante) e Cassa Rurale<br />
di Pergine.<br />
Ad archiviare la 31esima edizione è<br />
stata la tradizionale pioggia di bollicine<br />
per un finale spumeggiante. E già si<br />
pensa alla prossima.<br />
NEWSCOOP<br />
Foto di gruppo dei primi tre classificati
NEWSCOOP<br />
Don Guetti parla ai giovani<br />
Cuore<br />
solidale in Pinè<br />
CR MEZZOCOROnA<br />
La Cassa Rurale Pinetana Fornace e<br />
Seregnano ha premiato i vincitori del<br />
concorso “Cuore Solidale”, riservato alle<br />
realtà associazionistiche. Per l’ambito<br />
locale è stato premiato il progetto del<br />
“Lions Club Valsugana” di Baselga di Pinè<br />
a favore di ciechi e ipovedenti. Tre i progetti<br />
nazionali ed extranazionali premiati: per la<br />
costruzione di una scuola elementare nel<br />
villaggio di Randepu (nepal); “Diritto alla<br />
salute dei bambini con gravi patologie di<br />
La Paz (Bolivia)” e “Scuola di formazione,<br />
domestica, taglio, cucito nel Burundi”.<br />
1.904 SOCI<br />
28 DIPEnDEnTI<br />
1 SPORTELLO<br />
110 AnnI<br />
E’ stata una serata originale quella<br />
organizzata dalla Cassa Rurale di Mezzocorona<br />
per presentare il nuovo libro di<br />
don Marcello Farina "E per un uomo la<br />
terra, Lorenzo Guetti, curato di campagna".<br />
Sì perché l’autore ha dialogato e<br />
si è confrontato con i numerosi iscritti al<br />
Club Giovani Soci dell’istituto, che hanno<br />
posto delle interessanti domande che<br />
hanno consentito di cogliere ancora più<br />
profondamente la rilevanza e l’attualità<br />
dell’insegnamento di don Guetti e dei<br />
valori che hanno guidato tenacemente<br />
la sua vita. L’autore è stato introdotto<br />
dal giornalista Paolo Ghezzi, direttore<br />
editoriale <strong>della</strong> casa editrice Il Margine<br />
i n B R E v E<br />
nuove regole<br />
per la pubblicità<br />
La Cassa Rurale Rabbi e Caldes ha indetto<br />
e presentato alle associazioni il nuovo Regolamento<br />
per la gestione <strong>della</strong> pubblicità<br />
e <strong>della</strong> beneficenza, contenente le novità<br />
che caratterizzeranno il rapporto tra banca<br />
<strong>della</strong> comunità e associazioni di volontariato.<br />
Sostanzialmente cosa si dovrà fare<br />
per richiedere il contributo. “Siamo una<br />
Cassa Rurale al servizio del territorio –<br />
spiegano i vertici – e intendiamo rinnovare<br />
il nostro ruolo di partner alle espressioni<br />
che quotidianamente contribuiscono ad<br />
arricchirlo socialmente e culturalmente”.<br />
18<br />
che ha pubblicato l’opera e ha parlato<br />
davanti ad pubblico di oltre 200 persone,<br />
tra le quali numerosi presidenti e direttori<br />
delle cooperative limitrofe, nonché la<br />
vicepresidente <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> Marina<br />
Mattarei e il suo direttore generale Carlo<br />
Dellasega.<br />
L’iniziativa ha aperto il ricco calendario<br />
di appuntamenti proposti dall’istituto di<br />
credito presieduto da Sandro Pancher<br />
(in piedi nella foto) per festeggiare<br />
degnamente i 110 anni dalla fondazione,<br />
che si schiuderà in autunno con l’inaugurazione<br />
<strong>della</strong> nuova sede presso il<br />
compendio di Palazzo Martini, una delle<br />
più antiche dimore <strong>della</strong> borgata.<br />
Lavis,<br />
carnevale riciclone<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
“Carnevale Riciclone” a Lavis: un modo<br />
intelligente per vivere il periodo carnascialesco<br />
non risparmiando sul divertimento,<br />
ma sulle risorse naturali. La giornata del<br />
giovedì grasso è stata dedicata a questo<br />
modo differente di vivere il carnevale. La<br />
sfilata dei carri ma anche gli altri momenti<br />
<strong>della</strong> giornata hanno visto impegnate dalle<br />
settecento alle ottocento persone. I carri<br />
in sfilata lungo le vie del centro storico<br />
sono stati sette, preceduti e seguiti da tre<br />
gruppi. Sponsor: Cassa Rurale Lavis-Valle<br />
di Cembra.
CR VALSUGAnA<br />
E TESInO<br />
Primi passi in Valsugana verso la costituzione<br />
di un polo <strong>della</strong> cooperazione di credito<br />
che diverrà punto di riferimento per<br />
la popolazione residente in 13 Comuni,<br />
più altri 6 nelle vicine province di Vicenza<br />
e Belluno. L’operazione, che interessa le<br />
Casse Rurali Centro Valsugana, Bassa<br />
Valsugana e Castel Tesino, ha ottenuto<br />
l’approvazione dei consigli di amministrazione.<br />
Ora il progetto sarà sottoposto alla<br />
discussione e al voto dei soci, che saranno<br />
convocati in tre distinte assemblee. Dopo<br />
l’approvazione, si prevede che la fusione<br />
potrà diventare operativa entro l’estate.<br />
La sede legale <strong>della</strong> nuova società, che<br />
dovrebbe assumere la denominazione di<br />
Cassa Rurale Valsugana e Tesino, sarà a<br />
6.000 SOCI<br />
21 SPORTELLI<br />
48 MLn PATRIMOnIO<br />
Una Rurale<br />
per tre in valsugana<br />
Strigno (nella foto). Il consiglio di amministrazione<br />
sarà composto dal presidente,<br />
da due vicepresidenti e da 10 consiglieri.<br />
La società che nascerà dalla fusione delle<br />
tre Casse Rurali avrà una base di oltre 6<br />
mila soci. La rete di uffici al servizio del<br />
pubblico sarà costituita da 21 sportelli, di<br />
cui 7 localizzati fuori provincia. L’organico<br />
sarà composto da 86 dipendenti.<br />
Aggregando i dati registrati al 31 dicembre<br />
2011, la nuova Cassa Rurale potrà contare<br />
su una raccolta complessiva pari a 560<br />
milioni ed erogherà crediti per 375 milioni.<br />
Il patrimonio complessivo (capitale sociale<br />
più riserve) ammonterà a 48 milioni.<br />
La popolazione servita nei soli Comuni<br />
trentini sarà di 12 mila 500 abitanti.<br />
B O R s E D i s t U D i O<br />
Baselga di Pinè<br />
Sono 69 i giovani premiati<br />
quest’anno dalla Cassa<br />
Rurale Pinetana Fornace e<br />
Seregnano. Tra i diplomati<br />
e i laureati ben 9 potranno<br />
affrontare il mercato del<br />
lavoro con un 110 e lode in<br />
tasca. “Questa serata – ha<br />
detto la presidente Emanuela Giovannini – è un’occasione per<br />
chiamare a raccolta i soci, in un clima informale, familiare.<br />
Per una Cassa Rurale esiste un valore più importante di altri,<br />
è il valore dello stare insieme, del creare comunità”.<br />
Malè<br />
Sono 61 gli studenti premiati dalla<br />
Cassa Rurale Rabbi e Caldes per i buoni<br />
risultati conseguiti nel percorso di studio,<br />
dal diploma alla laurea. I premi sono<br />
stati consegnati dal presidente, Claudio<br />
Valorz, e dal direttore Claudio Tonelli che<br />
si sono complimentati con i giovani e con<br />
le loro famiglie. Al termine <strong>della</strong> serata lo<br />
spettacolo “Un prete a cavallo: Padre Eusebio<br />
Chini detto Kino” rappresentato dal<br />
Gruppo Musicale Artegiovane di Tione.<br />
19<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
NEWSCOOP
Per approfondimenti<br />
www.carteprepagate.cc<br />
iL COntO CORREntE<br />
in UnA CARtA<br />
Cassa Centrale Banca ha affinato<br />
ulteriormente la propria gamma<br />
di prodotti, attraverso l’offerta<br />
<strong>della</strong> nuova carta-conto<br />
Ricarica Evo. Il nuovo progetto<br />
è stato presentato alle Casse<br />
Rurali Trentine a metà febbraio, con un<br />
incontro particolarmente partecipato.<br />
Ricarica Evo è un prodotto innovativo<br />
sotto diversi aspetti. Anzitutto perché<br />
in una carta, per la prima volta, sono<br />
riuniti più servizi: è un conto corrente,<br />
che consente di accreditare lo stipendio,<br />
inviare e ricevere bonifici, pagare le<br />
bollette, domiciliare le utenze, ma è<br />
anche un bancomat, che permette di<br />
prelevare e pagare in Italia e all’estero,<br />
nonché una carta di credito, che offre<br />
la possibilità di acquisti sicuri online<br />
grazie al Pan virtuale e al codice di<br />
sicurezza stampati direttamente<br />
sul retro <strong>della</strong> card. Infine, è una<br />
carta prepagata, sulla quale si può<br />
accreditare fino ad un massimo<br />
di 30.000 euro, gestendo il proprio<br />
denaro direttamente dal sito www.<br />
carteprepagate.cc, ma anche attraverso<br />
gli sms, gli atm o il classico sportello<br />
<strong>della</strong> Cassa Rurale.<br />
Un nuovo strumento di inclusione<br />
finanziaria, a costi decisamente minori<br />
rispetto ad un conto corrente: il canone<br />
mensile di 1 euro è azzerabile a fine<br />
mese (in base alla giacenza media) ed il<br />
prodotto è esente da imposta di bollo.<br />
“Abbiamo sviluppato questa soluzione<br />
– hanno spiegato i manager di Cassa<br />
Centrale Banca responsabili del<br />
progetto Giuseppe Armani e Cristian<br />
Springhetti – pensando ai<br />
giovani e ai migranti come<br />
proposta di primo servizio<br />
bancario base, accessibile<br />
7 giorni su 7 in una logica<br />
multicanale che consente la<br />
gestione anche via web, sms,<br />
atm. Ma abbiamo pensato<br />
anche alle famiglie, come<br />
prodotto complementare al<br />
conto corrente, una sorta di<br />
secondo conto light, con le<br />
caratteristiche di economicità e<br />
sicurezza garantita per l’utilizzo<br />
in rete”. Innovativo anche<br />
il design <strong>della</strong> carta (studiato dalla<br />
cooperativa Archimede), sviluppato in<br />
verticale a differenza delle altre carte<br />
di credito o prepagate che solitamente<br />
utilizzano l’orientamento orizzontale.<br />
Ricarica Evo, già da qualche mese,<br />
è presente non solo sul web, con un<br />
video che ne anticipa le principali<br />
caratteristiche, ma anche in tutto<br />
il Trentino grazie al progetto “Alta<br />
Quota”. E’ stato individuato un canale<br />
pubblicitario innovativo per diffondere<br />
la conoscenza del prodotto e del<br />
marchio, ovvero le località sciistiche<br />
provinciali con cartelloni e banner nelle<br />
posizioni di maggior passaggio al fine di<br />
incrementare la visibilità del prodotto.<br />
Una carta di nuova generazione,<br />
ricaricabile, flessibile, economica<br />
e completa. Una scelta comoda,<br />
evoluta, da cui il nome, appunto, ‘Evo’,<br />
prossimamente disponibile presso le<br />
Casse Rurali.<br />
21<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
In piedi Giuseppe Armani, seduti Lorenza Zanol<br />
e Cristian Springhetti di Cassa Centrale Banca.<br />
NEWSCOOP<br />
nuovi canali web<br />
Le Casse Rurali hanno scelto di affiancare<br />
la rete wiFi ai canali di comunicazione<br />
tradizionali per interagire con la clientela,<br />
attraverso una partnership con FreeLuna,<br />
la più estesa e capillare rete di connessione<br />
wireless gratuita d’Italia con più di 1600 hot<br />
spot installati sul territorio nazionale. Due gli<br />
obiettivi: offrire agli operatori nuovi strumenti<br />
di valorizzazione del territorio e delle loro<br />
attività; secondo proporre un canale pubblicitario<br />
per gestire una serie di informazioni<br />
via web che possano raggiungere in modo<br />
puntuale e mirato un target di riferimento<br />
specifico per la promozione di prodotti delle<br />
Rurali. nel debutto a Pinzolo e a Madonna<br />
di Campiglio sono stati installati 100 hot spot<br />
wiFi nelle hall degli alberghi, nei ristoranti e<br />
nei pressi degli esercizi pubblici di entrambe<br />
le stazioni turistiche. La risposta non si è fatta<br />
attendere: nel mese di gennaio più di trenta<br />
attività commerciali hanno aderito all’iniziativa<br />
e oltre mezzo migliaio di utenti ha iniziato<br />
a utilizzare la nuova rete.
NEWSCOOP<br />
sAit, via libera<br />
dei soci al nuovo statuto<br />
Dopo oltre tre ore di dibattito, l’assemblea straordinaria del<br />
consorzio <strong>della</strong> cooperazione di consumo Sait ha approvato il<br />
nuovo statuto che contiene una serie di importanti modifiche<br />
riguardanti i vincoli nel rapporto tra il consorzio e le sue<br />
associate.<br />
L’appuntamento è il traguardo finale di un percorso cominciato<br />
nella scorsa primavera con l’assemblea <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong><br />
che ha approvato le “linee guida” per un nuovo patto<br />
associativo, ed è proseguito con il convegno di Sait a Milano<br />
Marittima e l’assemblea dello scorso 4 novembre, che all’unanimità<br />
ha condiviso la necessità di introdurre nuove regole<br />
del “patto mutualistico”. Infine gli incontri comprensoriali di<br />
informazione con le Famiglie Cooperative svolti sul territorio<br />
nelle scorse settimane.<br />
All’assemblea hanno espresso voto negativo quattro cooperative<br />
su 82 registrate: i presidenti delle Famiglie Cooperative<br />
di Aldeno e Mattarello Luciano Maistri, di Fiavé e Cavrasto<br />
Crescenzio Zambotti, la vicepresidente <strong>della</strong> Famiglia Cooperativa<br />
di Carisolo Romea Alberti e il presidente di Albiano<br />
e Lases Roberto Gilli. Astenuta la Famiglia Cooperativa di<br />
Campitello di Fassa. Altri rilievi venuti dal dibattito hanno<br />
riguardato soprattutto i tempi a disposizione per il confronto<br />
nelle cooperative considerati troppo ristretti (Giuliano Beltrami,<br />
Mario Ventura, Cesare Ciola).<br />
Piena approvazione dell’iniziativa è stata espressa da molti<br />
presidenti, tra cui Mario Ioppi (Valda), Romedio Menghini<br />
(Malè), Mario de Zordo (consigliere di Fiemme), Graziella<br />
Berti (Castelli d’Anaunia), Lorenzo Schelfi (Monte Baldo),<br />
Adriano Orsi (Sav), Marina Mattarei (Sole e Rabbi), Giorgio<br />
Fiorini (Trento Sviluppo), Franco Brighenti (consigliere Alto<br />
Garda), Bruno Spagnolli (Isera).<br />
Limitati rilievi con voto contrario su un singolo articolo, il<br />
numero 30, sono stati espressi da Mario Ventura e Giuliano<br />
Beltrami (con loro anche Gilli e Maistri, astenuto Mauro Rizzi<br />
di Campitello). Esso riguarda l’ineleggibilità alla carica di<br />
amministratore di dipendenti o collaboratori del Consorzio.<br />
Divieto che perdura per tre anni anche dopo cessazione del<br />
rapporto di lavoro.<br />
100.000 soci<br />
2.700 dipendenti<br />
448 mln fatturato 2010<br />
Due le modifiche più rilevanti all’esame dell’assemblea: l’allungamento<br />
dei tempi di recesso del socio dal consorzio e la<br />
sospensione temporanea <strong>della</strong> facoltà di recesso, connessa<br />
alla durata degli investimenti già deliberati dal consorzio.<br />
“La proposta - ha spiegato il presidente del Sait, Renato Dalpalù<br />
- rappresenta un’equa mediazione, rispettosa da un lato<br />
del principio <strong>della</strong> ‘porta aperta’, caratteristica delle cooperative,<br />
e dall’altro dell’assunzione di responsabilità sociale, con<br />
riferimento al particolare momento che stiamo vivendo. La<br />
gestione di una società con oltre trecento milioni di fatturato<br />
ha bisogno di una responsabilità particolare da parte dei soci.<br />
Il consorzio fa la sua parte, sia in termini imprenditoriali che<br />
solidaristici. Dal 1994 il Fondo di sviluppo e solidarietà ha<br />
erogato 22 milioni di euro in 174 interventi, al tasso medio<br />
dell’1,5%. Coopersviluppo ha investito 7,5 milioni tra capitale e<br />
finanziamenti. Questo è una sistema che funziona e che deve<br />
restare coeso”. Dalpalù ha escluso che ci sia mai stato un<br />
rischio di “esodo” di cooperative. “negli ultimi vent’anni sono<br />
entrate 21 nuove società e ne sono uscite 2”.<br />
In chiusura, il presidente <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong> Diego<br />
Schelfi ha apprezzato il livello di partecipazione al dibattito,<br />
ricordando che il Sait è il primo consorzio che inserisce nel<br />
proprio statuto le “linee guida” approvate dall’assemblea<br />
dei soci <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> nella primavera scorsa. Tra le<br />
modifiche introdotte, anche la possibilità che il presidente e il<br />
direttore <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> possano partecipare ai consigli di<br />
amministrazione del consorzio.<br />
22<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2
76 Famiglie Cooperative<br />
360 punti di vendita (+28 dettaglio sait +2 superstore)<br />
Un dovere<br />
di responsabilità sociale<br />
Le modifiche allo statuto sono state motivate<br />
con la necessità da parte del Sait di poter<br />
contare su un maggior grado di stabilità nel<br />
rapporto mutualistico con i soci: il rispetto<br />
nei confronti del consorzio non è altro che<br />
un dovere di responsabilità nei confronti di<br />
ogni altra Famiglia Cooperativa.<br />
Con queste finalità, quindi, l’articolo 10 contiene<br />
la previsione <strong>della</strong> cessazione del rapporto<br />
mutualistico alla chiusura del secondo<br />
esercizio successivo a quello in corso alla<br />
data di comunicazione del recesso (quindi<br />
minino due anni). Tale maggiore durata<br />
assicura al consorzio il tempo necessario<br />
per cercare di sostituire, con nuove adesioni,<br />
l’apporto che viene a mancare da parte del<br />
socio receduto, tutelando quindi il resto <strong>della</strong><br />
compagine sociale.<br />
L’articolo 24 introduce la facoltà del consiglio<br />
di amministrazione di proporre all’assemblea<br />
una deliberazione di sospensione<br />
temporanea <strong>della</strong> facoltà di recesso, per un<br />
determinato periodo di tempo, connesso<br />
con la durata degli oneri che la deliberazione<br />
di nuove operazioni implica per la<br />
società. Questa norma vuole assicurare che<br />
i soci, che abbiano deliberato positivamente<br />
sull’assunzione, da parte del consorzio, di<br />
oneri pluriennali per investimenti giudicati di<br />
generale interesse, non facciano mancare,<br />
per il periodo necessario, il loro sostegno. In<br />
correlazione con questa disposizione, l’articolo<br />
10 richiama un regolamento specifico<br />
degli effetti <strong>della</strong> deliberazione assembleare<br />
di sospensione dal diritto di recesso,<br />
attribuendo ai soci dissenzienti o assenti il<br />
potere di recedere.<br />
Tempo di lettura: 4’35’’<br />
Renato Dalpalù, presidente del Sait<br />
Marcialonga, sponsor cooperativi<br />
non solo rifornimento per il fisico ma ristoro anche per lo spirito. La cooperazione<br />
di consumo è partner <strong>della</strong> Marcialonga. Quest’anno con una proposta in<br />
più, in collaborazione con “Gli Strani Elementi”, gruppo nato nel 2011, formato<br />
da sette ragazzi <strong>della</strong> Comunità di San Patrignano a San Vito di Pergine.<br />
Il gruppo si è esibito in due occasioni: alla Minimarcialonga con uno spettacolo<br />
dedicato ai più piccini e, il giorno seguente, a Cavalese, in zona arrivo <strong>della</strong> gara<br />
dei grandi.<br />
Sono specializzati in diverse attività di animazione: giocoleria, scultura di palloncini,<br />
trucca bimbi, sputafuoco, magia, burattini e spettacoli vari e attività laboratoriali.<br />
Obiettivo: promuovere il diritto d’ascolto di cui sono titolari tutti i bambini.<br />
Questo ha permesso di far confluire il percorso di animazione all’interno<br />
di una logica di prevenzione. nella crescita di ciascun bambino è fondamentale<br />
porre ascolto ai suoi bisogni, alle sue emozioni e alle sue richieste di aiuto.<br />
Tra gli altri sponsor cooperativi <strong>della</strong> manifestazione Cavit, Melinda, Trentingrana<br />
e Casse Rurali Trentine.<br />
23<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
NEWSCOOP
NEWSCOOP<br />
Rigotti presidente del<br />
Luca Rigotti<br />
Presidente<br />
di Mezzocorona<br />
1500 soci<br />
2.800 ettari vigneto in trentino (+1.000 in sicilia)<br />
40.000 visitatori all’anno alla citta<strong>della</strong> del vino<br />
Dopo 40 anni Guido<br />
Conci lascia la massima carica<br />
Assemblea storica per la cooperativa agricola Mezzacorona:<br />
dopo 40 anni di presidenza, infatti, Guido Conci ha passato il<br />
testimone al suo vice Luca Rigotti. Autore <strong>della</strong> trasformazione<br />
di Mezzacorona da piccola cantina di borgata a una delle<br />
principali aziende italiane del settore, Conci ha creato nella<br />
sua lunga cavalcata di quattro decenni un'azienda vocata<br />
all'innovazione e ha portato avanti grandi progetti, tra cui il<br />
più famoso è stato la "Citta<strong>della</strong> del Vino".<br />
In collaborazione con l'amministratore delegato Fabio Rizzoli,<br />
Conci ha guidato la crescita di Mezzacorona fin dalla fusione<br />
del 1970 tra la Cantina Sociale (fondata nel 1904) e la Lega<br />
fra Viticoltori (fondata nel 1911), prima unione di due società<br />
cooperative in Italia. Da allora in avanti le tappe più significative<br />
sono state l'acquisizione <strong>della</strong> società di importazione<br />
americana Prestige wine Imports (1985), l'entrata nel Gruppo<br />
Italiano Vini (1987), la fusione per incorporazione <strong>della</strong> terza<br />
cantina cooperativa del paese di Mezzocorona, la Cantina<br />
Produttori (1988), l'inaugurazione <strong>della</strong> nuova sede in via IV<br />
novembre (1989), l'acquisizione dell'area Samatec e il lancio<br />
del progetto <strong>della</strong> "Citta<strong>della</strong> del Vino" (1993), la partnership<br />
con le Cantine Sociali di Salorno (1994) e di Ala (1995),<br />
l'inaugurazione <strong>della</strong> Cantina Rotari (1997), la creazione<br />
<strong>della</strong> nosio spa dalla preesistente nosio srl<br />
(1998), l'inaugurazione <strong>della</strong> Cantina di vinificazione<br />
(2000), l'avvio del Progetto Sicilia (2001),<br />
il Centenario dell'azienda e l'inaugurazione<br />
<strong>della</strong> Citta<strong>della</strong> del Vino (2004), l'acquisizione<br />
<strong>della</strong> Bavaria gmbh, importatore<br />
in Germania dei vini del Gruppo<br />
Mezzacorona (2006), l'inaugurazione<br />
del magazzino frutta <strong>della</strong><br />
Mezzacorona (2009). Proprio nel<br />
2009, Mezzacorona è stata eletta<br />
"Cantina Europea dell'anno"<br />
dalla prestigiosa rivista americana<br />
wine Enthusiast, il sigillo<br />
per Conci di una carriera di<br />
24<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
importanti realizzazioni e successi.<br />
E’ un Gruppo competitivo e solido, dunque, quello che viene<br />
affidato a Rigotti, 48 anni, consigliere <strong>della</strong> Mezzacorona sca<br />
dal 1989 e vicepresidente dal 1998, attuale presidente <strong>della</strong><br />
nosio spa e impegnato già da anni in numerosi organismi a<br />
livello provinciale e nazionale sia <strong>della</strong> cooperazione che del<br />
settore vino in particolare.<br />
Bilancio in crescita<br />
Ai tantissimi soci presenti in assemblea è stato tracciato un<br />
quadro positivo <strong>della</strong> cooperativa, nonostante la grave crisi<br />
che ha colpito negli ultimi anni il settore vitivinicolo e la difficile<br />
situazione finanziaria dell'Europa e dell'Italia in particolare.<br />
In un anno durissimo per l'economia italiana, Mezzacorona<br />
ha rappresentato un punto di riferimento e di stabilità per<br />
tutto il sistema vitivinicolo trentino garantendo ai soci una<br />
significativa remunerazione e piene garanzie occupazionali,<br />
senza alcuna richiesta di ammortizzatori sociali. Piena<br />
fedeltà quindi alla missione aziendale, quella di garantire<br />
un giusto reddito ai soci, di salvaguardare le produzioni di<br />
qualità e di valorizzare i marchi. Emerge quindi un bilancio<br />
estremamente lusinghiero, che dimostra come l’agricoltura<br />
possa essere un settore capace di dare ancora risposte concrete<br />
al territorio creando valori aggiunti importanti.<br />
nel 2011 il Gruppo ha terminato la lunga stagione degli<br />
investimenti infrastrutturali, mediamente 30/40 milioni di<br />
euro investiti ogni anno in strutture produttive dal rilevante<br />
impatto anche sull'indotto del territorio trentino. Dopo questa<br />
fase necessaria di rafforzamento, gli sforzi aziendali saranno<br />
concentrati nello sviluppo commerciale. Già oggi il Gruppo<br />
esporta in oltre 60 Paesi del mondo ricavando dall’export il<br />
79% del volume di affari, con una forte presenza negli Stati<br />
Uniti e in tutta l’area tedesca. Ora gli obiettivi principali sono<br />
in primis la Cina, gli altri Paesi dell'Estremo Oriente, la Russia<br />
e, in prospettiva, anche il Brasile.<br />
Uva: 92 euro al quintale<br />
Mezzacorona sca, holding capogruppo, ha liquidato in<br />
media 92 euro al quintale per l’uva rispetto ai 90 del 2010. La<br />
remunerazione complessiva ai soci è stata pari a 40,3 milioni,<br />
confermando Mezzacorona ancora una volta come il primo
48 mln di bottiglie vendute (2,5 mln di RotaRi)<br />
79% del fattuRato deRiva da expoRt<br />
60 paesi al mondo bevono vini mezzacoRona<br />
Gruppo Mezzacorona<br />
produttore viticolo italiano in valore. L’utile netto di esercizio<br />
è stato di 1,2 milioni (1,4 nel 2010). Il patrimonio netto ha<br />
superato i 58,7 milioni.<br />
nel complesso, il Gruppo ha sviluppato un fatturato consolidato<br />
di 148,6 milioni (erano 144,8 nel 2010), record storico<br />
assoluto. L’utile netto di Gruppo ha raggiunto 1,7 milioni, con<br />
un patrimonio netto consolidato di 86,6 milioni, in ulteriore<br />
aumento. Il cash-flow generato si è attestato sulla cifra di 12<br />
milioni. I collaboratori sono 410.<br />
Quanto alle mele, la liquidazione ai soci è stata mediamente<br />
di 36 euro al quintale contro i 26,5 dell'anno precedente. Tutta<br />
l’annata è stata improntata ad un progetto di riorganizzazione<br />
complessiva delle strutture produttive, del personale e degli<br />
indirizzi tecnici di campagna. nell’agosto 2009 è stato inaugurato<br />
il nuovo magazzino frutta di Mezzacorona ed è stato<br />
lanciato il marchio “Valentina”.<br />
nosio spa, obiettivo<br />
quotazione al Mac<br />
nonostante la grave crisi del settore vitivinicolo, anche il<br />
bilancio <strong>della</strong> controllata nosio spa (subholding del Gruppo<br />
per la commercializzazione e gli investimenti) presenta dati<br />
positivi. Aumentano il fatturato (da 98,9 a 99,6 milioni) e il<br />
patrimonio. Resta stabile l’utile lordo a 3,8 milioni, con un<br />
aumento <strong>della</strong> tassazione per 1,5 milioni che ha stretto l’utile<br />
netto a 2,3 milioni. Il dividendo deliberato per i 452 azionisti è<br />
stato di 7 euro per azione pari all'anno precedente.<br />
All’assemblea, il presidente Rigotti e l’amministratore Claudio<br />
Rizzoli hanno presentato le linee-guida per lo sviluppo<br />
Di vino<br />
in vino<br />
<strong>della</strong> società sia a livello gestionale che commerciale, con un<br />
impegnativo programma di rafforzamento delle vendite sui<br />
mercati attuali ed una forte accelerazione sui nuovi mercati,<br />
specie nell'Estremo Oriente.<br />
Il cda ha ottenuto ampio mandato per il progetto di aumento<br />
di capitale e per verificare la<br />
possibilità <strong>della</strong> quotazione al MAC<br />
(Mercato Alternativo dei Capitali)<br />
di Borsa Italiana. Si tratterebbe di<br />
approdare al quarto livello <strong>della</strong><br />
Borsa italiana, quello degli scambi<br />
possibili solo per gli investitori istituzionali,<br />
“un plus per una maggiore<br />
trasparenza di valutazione delle<br />
nostre azioni – ha spiegato Rigotti<br />
– un altro scalino raggiunto nel<br />
nostro progetto di coinvolgimento<br />
dei soci per rendere più dinamica<br />
e aggressiva sui mercati la nostra<br />
società. Siamo già un emittente<br />
diffuso in mercato regolamentato,<br />
i soci potranno continuare a fare<br />
compravendita di azioni presso di noi, ma le nostre azioni -<br />
se la quotazione sarà realizzata - potranno essere intermediate<br />
alla Borsa di Milano ed avere una quotazione certificata.<br />
Il mandato dell'assemblea al Cda è di un anno, vedremo se<br />
sarà possibile giungere a questo nuovo ambizioso obiettivo”.<br />
Tempo di lettura: 5’55’<br />
Ottimo successo per il corso di avvicinamento al vino organizzato dalla Cantina Mori<br />
Colli Zugna in collaborazione con la Scuola Europea Sommelier. Quattro incontri, ambientati<br />
nell’enoteca “More del Gelso” a Mori. Un’autentica chicca per gli amanti <strong>della</strong><br />
vite e del vino ma anche per chi vuole saperne di più sul nettare di bacco. “Un ciclo di<br />
incontri – spiegano il presidente Flavio Chizzola e il direttore Luciano Tranquillini – per<br />
conoscere meglio l’affascinante mondo del vino dall’origine fino alla tavola”. Le serate<br />
comprendevano una parte teorica alla quale è seguita una degustazione con abbinamento<br />
gastronomico. Il corso è stato curato da Massimilano Grussu, fiduciario per il<br />
Trentino <strong>della</strong> Scuola Europea Sommelier.<br />
25<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
NEWSCOOP<br />
Stretta di mano tra<br />
Luca Rigotti<br />
e Guido Conci<br />
nuovo e past president<br />
di Mezzacorona
NEWSCOOP<br />
Il mondo zootecnico cooperativo ha<br />
risposto compatto all’invito che il presidente<br />
<strong>della</strong> Provincia Lorenzo Dellai<br />
aveva fatto al consiglio di amministrazione<br />
<strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong><br />
di aprire il dibattito sul ruolo dell’autonomia.<br />
“E’ una preziosa occasione<br />
di riflessione – ha spiegato alla sala<br />
gremita il presidente <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong><br />
Allevatori Silvano Rauzi – su un tema<br />
che interessa ciascuno di noi”.<br />
Con questa iniziativa “avete dimostrato<br />
che, riflettere sulla nostra Autonomia,<br />
– ha spiegato Dellai – non riguarda solo<br />
il ceto politico. Avete fatto una parte di<br />
quel percorso che ho chiamato Stati<br />
generali dell’Autonomia. Ciascuno sarà<br />
chiamato a riflettere perché l’Autonomia<br />
è come un giardino: deve essere<br />
amato ma anche fatto conoscere e<br />
comunicato ai giovani e ai nuovi trentini<br />
perché diventino anche loro portatori<br />
<strong>della</strong> nostra cultura. Inoltre, bisogna<br />
mantenerlo e rinnovarlo. Tutto questo<br />
vuol dire ragionare sulla nostra Autonomia<br />
ed è un compito che riguarda<br />
tutti noi”.<br />
Prima delle parole di Dellai, era intervenuto<br />
il professor Gianfranco Cerea,<br />
dell’Università di Trento, proponendo un<br />
quadro completo sulla storia dell’Autonomia.<br />
“non c’è regione in Italia che<br />
FEDERAZIOnE<br />
ALLEVATORI<br />
Autonomia e solidarietà, beni di tutti<br />
– è stato detto – abbia registrato un<br />
progresso economico come il Trentino”.<br />
I motivi sono tre: ragioni politicheistituzionali<br />
(avere l’Autonomia ci ha<br />
avvantaggiati), il capitale umano (le<br />
persone hanno più risorse economiche)<br />
e risorse finanziarie. Un esempio<br />
virtuoso perché, il Trentino, è tra le<br />
pochissime realtà nel nostro Paese ad<br />
avere un bilancio positivo. Inoltre ha il<br />
tasso di disoccupazione (3,9%) più basso<br />
d’Europa.<br />
Anche la riflessione di don Marcello<br />
Farina è stata seguita con molta attenzione<br />
dagli allevatori. E’ stata dedicata<br />
a don Lorenzo Guetti, il fondatore del<br />
movimento cooperativo, e all’ultimo<br />
libro scritto dallo stesso don Farina “E<br />
per un uomo la terra”. “La sensibilità di<br />
base di don Guetti – è stato osservato<br />
- era attenta anche all’educazione alla<br />
democrazia di tutta la popolazione a cominciare<br />
dal basso, dai più poveri, dalla<br />
popolazione legata alla terra e abituata<br />
sempre a obbedire”.<br />
C’è stato tempo e spazio per la solidarietà,<br />
con la proiezione di un filmato<br />
prodotto in occasione <strong>della</strong> consegna<br />
delle 48 manze e manzette di razza<br />
Rendena alla popolazione <strong>della</strong> Bosnia<br />
Erzegovina, progetto curato da Gianbattista<br />
Rigoni Stern, con la partnership<br />
Comunica con un click<br />
24.780 CAPI DI CUI 22.800 VACChE DA LATTE<br />
1.068 AZIEnDE SOCIE<br />
15 mln VOLUME DI AFFARI<br />
<strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> Allevatori. ”Sono<br />
davvero felice per la risposta data dai<br />
soci – ha concluso Rauzi –. Oggi gli<br />
aspetti positivi <strong>della</strong> nostra zootecnia<br />
sono tre. Il primo è la tenacia, la volontà<br />
di resistere anche da parte dei giovani<br />
che modernizzano aziende e strutture.<br />
Il secondo è legato all’attenzione che la<br />
Provincia ha sempre riservato al mondo<br />
zootecnico. Il terzo è la <strong>Cooperazione</strong><br />
che permette di avere una zootecnia<br />
forte e strutturata” (d.n.).<br />
La <strong>Federazione</strong> ha aderito alle iniziative formative proposte dalla Camera di Commercio<br />
per lo sviluppo e il rafforzamento delle tecnologie digitali nelle relazioni fra<br />
imprese e pubblica amministrazione, in particolare posta elettronica certificata e<br />
firma digitale. Le cooperative che lo desiderano potranno comunicare l’adesione<br />
all’attività formativa e trovare ulteriori informazioni collegandosi al sito <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong><br />
www.cooperazionetrentina.it o al sito di Accademia d’Impresa<br />
www.accademiadimpresa.it cliccando sull’apposito link “Posta Elettronica<br />
Certificata e Firma digitale”. Per ulteriori informazioni potete contattare la Segreteria<br />
Soci (0461/898225).<br />
26<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2
Per approfondimenti<br />
www.iasma.it<br />
SCOPAZZI<br />
Circa 600 frutticoltori hanno partecipato alla<br />
tradizionale giornata tecnica organizzata dalla<br />
Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige<br />
in collaborazione con Melinda. Dalla varietà Evelina<br />
all’esperienza <strong>della</strong> coltivazione biologica, dalle<br />
strutture di sostegno dei nuovi impianti frutticoli<br />
alla carta dei suoli come strumento di gestione del<br />
territorio, dal problema “bostrico” che nel 2011 ha<br />
interessato numerosi frutteti delle Valli del noce<br />
al risultato del monitoraggio scopazzi. Queste<br />
le principali tematiche affrontate dai tecnici del<br />
Centro Trasferimento Tecnologico che hanno fornito<br />
anche quest’anno al mondo frutticolo importanti<br />
suggerimenti ed indicazioni pratiche per affrontare<br />
la nuova annata agricola.<br />
ARRIVA EVELInA<br />
I tecnici hanno parlato di Evelina, una varietà<br />
che può risultare interessante per la<br />
Valle di non sia per le sue caratteristiche<br />
agronomiche adatte ai nostri ambienti, sia<br />
perché la sua diffusione può permettere di<br />
arricchire l’assetto varietale di Melinda. Si<br />
tratta di una mutazione di Pinova con delle<br />
caratteristiche distintive di colorazione<br />
e brillantezza tali da averne permesso<br />
la registrazione europea come varietà a<br />
sé stante. La pianta mostra una buona e<br />
costante produttività che si aggira attorno<br />
ai 650-700 quintali ad ettaro. L’ambiente<br />
adatto è rappresentato da terreni con<br />
buon franco di coltivazione, buona fertilità<br />
e buona esposizione e la varietà si adatta<br />
a gran parte delle zone <strong>della</strong> Val di non<br />
ma riesce a sviluppare meglio le sue<br />
caratteristiche nelle zone di medioa/alta<br />
collina. La gestione agronomica è piuttosto<br />
simile a quella <strong>della</strong> Golden sia per<br />
quanto riguarda la concimazione, la potatura<br />
che per il diradamento. Le principali<br />
problematiche fitosanitarie sono l’oidio e i<br />
marciumi da conservazione; c’è invece da<br />
sottolineare la sua bassa sensibilità alla<br />
nel 2000 erano colpite il 4% delle Golden<br />
nel 2011 sono colpite lo 0,23% delle Golden<br />
EvELinA,<br />
EsCLUsivA MELinDA<br />
ticchiolatura che potrebbe permettere una<br />
riduzione dei trattamenti soprattutto nel<br />
periodo estivo.<br />
SCOPAZZI SOTTO COnTROLLO<br />
L’indagine ha interessato 311 ettari in<br />
provincia di Trento di cui 148 nelle valli del<br />
noce. La situazione generale è complessivamente<br />
soddisfacente. Sul portainnesto<br />
M9, che interessa ormai l’84 % degli<br />
impianti, dopo aver aggiunto punte del<br />
4% su Golden nei primi anni 2000, la percentuale<br />
nel 2011 si attesta mediamente<br />
attorno allo 0,23% sulla stessa varietà.<br />
COLTIVAZIOnE BIOLOGICA<br />
Sono stati presentati due esempi molto<br />
positivi di coltivazione con metodo biologico<br />
nelle realtà di Biolago di Vervò e<br />
Bioluc di Denno. La prima è nata come<br />
cooperativa nel 2001 ed è stata trasformata<br />
in società agricola semplice nel<br />
2006. Attualmente è formata da 26 soci<br />
proprietari di circa 23 ettari coltivati a melo<br />
con metodo biologico. La Bioluc, seguendo<br />
lo stesso processo, è oggi costituita da<br />
7 soci che fanno capo ad una superficie<br />
di circa 2,5 ettari. Positivi i risultati sia sul<br />
fronte quantitativo che qualitativo con una<br />
27<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
NEWSCOOP<br />
produzione media di 50 – 60 ton/ettaro. La<br />
resa economica è stata comunque più che<br />
soddisfacente per tutte le varietà. Anche<br />
la difesa fitosanitaria ha fornito risultati<br />
positivi.<br />
BOSTRICI DEL MELO<br />
nel 2011 la forte presenza e diffusione<br />
di bostrico ha portato ad impostare<br />
un’attività di studio e sperimentazione.<br />
Dall’indagine è emerso che la popolazione<br />
è in realtà costituita da diverse specie. Si è<br />
visto inoltre che l’inizio del volo avviene già<br />
in marzo dopo alcuni giorni con temperature<br />
superiori ai 14-16 gradi e che l’entità<br />
<strong>della</strong> presenza è condizionata dall’andamento<br />
meteorologico del periodo. E’ inoltre<br />
stato evidenziato che l’alcol, pur non<br />
essendo un attrattivo specifico, è quello<br />
che permette la cattura di un maggior<br />
numero di insetti. Interventi con prodotti<br />
insetticidi al momento non sembrano<br />
essere efficaci. Si ripropone la cattura con<br />
trappole ad alcol e verrà inoltre sperimentata<br />
in una zona del comune di nanno di<br />
circa 20 ettari una nuova trappola caricata<br />
con l’alcol.
NEWSCOOP<br />
FC PInZOLO<br />
Bastano pochi dati per comprendere l’andamento positivo<br />
dell’esercizio commerciale <strong>della</strong> Famiglia Cooperativa di<br />
Pinzolo: i soci hanno superato quota<br />
2.000, le vendite i 25 milioni (+ 2,6%) e<br />
l’utile i 159 mila euro. nella sua relazione<br />
il presidente, Mauro Cominotti (a sinistra<br />
nella foto), ha ripercorso i momenti<br />
e ricordato i numeri principali che<br />
hanno caratterizzato l’esercizio iniziato<br />
il 1° ottobre del 2010 e concluso il 30<br />
settembre 2011. E’ proseguito il cammino<br />
di modernizzazione <strong>della</strong> rete di punti<br />
vendita: ha fatto tappa in via Dolomiti di<br />
Brenta, a Madonna di Campiglio. Il negozio<br />
di Pramagnan è stato ampliato nella<br />
superficie di vendita e potenziato nell’offerta commerciale. Il<br />
bilancio è stato illustrato da Giuseppe Fedrizzi, responsabile<br />
del Settore Famiglie Cooperative <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong>. I soci<br />
oggi sono 2.004. Ed essere socio conviene. “Mediamente – ha<br />
osservato il direttore Carlo Gualdi (a destra nella foto) – il<br />
Risparmia e vinci un viaggio<br />
Atto conclusivo, alla sede di Sait, del concorso “Risparmia e<br />
vinci fantastici viaggi” promosso dalla<br />
cooperazione di consumo con la rete<br />
di negozi “Famiglia Cooperativa”,<br />
“Coop Trentino”, “Coop Alto Adige<br />
Sudtirol”, “Coop Konsum”. La fortuna<br />
ha premiato quattordici consumatori.<br />
In particolare la signora Gina<br />
Giarolli di Malè che si è aggiudicata<br />
una vacanza di otto giorni in Cina. Un<br />
concorso durato dal 1° al 24 dicembre<br />
scorsi. Oltre 180 mila le cartoline<br />
compilate dai consumatori “. Un numero<br />
– ha osservato il presidente di<br />
Sait, Renato Dalpalù – che dimostra il gradimento espresso<br />
dai consumatori a questa iniziativa”.<br />
25 MILIOnI FATTURATO<br />
117 COLLABORATORI<br />
15 PUnTI VEnDITA<br />
Pinzolo, oltre 2 mila soci<br />
28<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
socio <strong>della</strong> nostra cooperativa ha acquistato con uno sconto<br />
del 7,3% tenuto conto anche del ristorno”.<br />
Gualdi è a capo di uno staff di 117 collaboratori che arrivano a<br />
quota 165 considerati gli “stagionali”. “La nostra Cooperativa<br />
– ha aggiunto – è amica dell’ambiente: sono stati portati a<br />
termine importanti progetti di energia pulita nelle strutture<br />
di Spiazzo, Giustino e Sant’Antonio di Mavignola con impianti<br />
fotovoltaici che produrranno 167 mila kwh”.<br />
La rete commerciale <strong>della</strong> Famiglia conta quindici punti<br />
vendita a servizio delle comunità di Bocenago, Giustino, Javrè,<br />
Madonna di Campiglio, Massimeno, Pinzolo, Plan di Campo<br />
Carlo Magno, Sant’Antonio di Mavignola, Spiazzo Rendena.<br />
L’anteprima all’assemblea era stata affidata alla premiazione<br />
di sette soci con oltre mezzo secolo di fedeltà alla cooperativa<br />
di consumo: Lina Caola, Giovanni Ferrari, Camillo Binelli,<br />
Agostino Maffei, Giacomino Bonapace, Bruno Burrini, Ettore<br />
Dal Pont. Inoltre sono stati estratti a sorte quindici buoni<br />
acquisti ognuno del valore di 100 euro riservati ai soci presenti<br />
in assemblea.<br />
Coop campione del mondo<br />
“Coop norvegia” è sponsor ufficiale dei Campionati del<br />
Mondo di Sci nordico 2013 in Val di Fiemme. Coop norvegia<br />
divide le spese <strong>della</strong> sponsorizzazione con la consociata<br />
italiana, Coop Italia. Le due organizzazioni Coop avranno<br />
una zona separata Coop accessibile presso lo stadio, per<br />
presentare il cibo e la cultura dei due paesi.<br />
Questa è la prima volta che Coop norvegia unisce la propria<br />
forza a quella di consociate internazionali nell’ambito delle<br />
sponsorizzazioni, potrebbe dunque essere l'inizio di una<br />
collaborazione futura.
Fc Giudicarie,<br />
supermercato<br />
più grande a tione<br />
I soci <strong>della</strong> Famiglia Cooperativa Giudicarie hanno approvato<br />
all’unanimità il bilancio che presenta vendite per circa 10<br />
milioni di euro ed utile di 400 mila euro.<br />
Il presidente (confermato) Renzo Salvaterra (in piedi nella<br />
foto), il direttore Oreste Bonenti (seduto nella foto) e il<br />
presidente del collegio sindacale, Mauro Cominotti hanno<br />
parlato dei risultati economici, di quanto è stato realizzato<br />
dalla cooperativa nei mesi scorsi ma hanno focalizzato la loro<br />
attenzione anche sul futuro più vicino. “Tra i progetti di domani<br />
– spiega il direttore - il principale appartiene all’ampliamento<br />
del supermercato di Tione. Obiettivo: raggiungere i mille<br />
metri di superficie. Il via ai lavori dovrebbe essere dato nella<br />
primavera del 2012. Conclusione prevista a inizio 2013. Il<br />
progetto non comporterà la chiusura del negozio. Il disagio<br />
per soci e clienti sarà limitato al massimo”.<br />
Quarantanove i collaboratori impegnati nei dieci punti vendita<br />
<strong>della</strong> cooperativa di consumo: Tione (due supermercati e<br />
un negozio di vicinato), Bolbeno, Coltura, Montagne, Preore,<br />
Ragoli, Zuclo, Saone, dove è attivo anche il salumificio <strong>della</strong><br />
Cooperativa.<br />
Un dato interessante appartiene al primo trimestre del nuovo<br />
esercizio: da ottobre a dicembre 2011 le vendite <strong>della</strong> Famiglia<br />
Giudicarie hanno fatto segnare un incremento del 3,23% nel<br />
confronto con lo stesso dato dell’anno prima.<br />
in MEMORiA<br />
FC GIUDICARIE<br />
sergio tomio<br />
ha legato il suo nome al credito cooperativo e,<br />
in particolare, alla Cassa Rurale di Olle di cui è<br />
stato presidente per diversi decenni. Era uomo<br />
di poche parole ma era animato da una attenzione<br />
costante al territorio e alle comunità locali<br />
servite ogni giorno dall’istituto di credito.<br />
A poche settimane dal suo addio non aveva voluto<br />
mancare, nella “sua” Olle, alla cerimonia di<br />
inaugurazione del punto vendita <strong>della</strong> Famiglia<br />
Cooperativa. Una dimostrazione ulteriore del<br />
suo essere cooperatore.<br />
10 MLn FATTURATO<br />
10 PUnTI VEnDITA<br />
49 COLLABORATORI<br />
insieme per la Locride<br />
Sait ha acquistato le 26 opere d’arte realizzate dagli insegnanti<br />
e studenti dell’Istituto per le Arti di Trento e Rovereto che<br />
hanno dato vita alla mostra itinerante “Insieme per la Locride”.<br />
Il denaro per l’acquisto delle opere è stato donato<br />
all’Associazione don Milani di Gioiosa Jonica (centro diurno<br />
per i minori), A tour concluso le opere saranno definitivamente<br />
esposte all’interno <strong>della</strong> sede del Sait. “Abbiamo sostenuto<br />
quest’iniziativa – ha detto il presidente Renato Dalpalù –<br />
perché mette in relazione i formatori, gli insegnanti, con le<br />
nuove generazioni”. Presente alla presentazione dell’iniziativa<br />
anche l’arcivescovo di Trento, monsignor Luigi Bressan.<br />
“Questa esperienza dimostra il senso di solidarietà, di<br />
condivisione, dell’essere famiglia unica che cresce. Inoltre<br />
esprime il valore del dono disinteressato e gratuito, frutto del<br />
gemellaggio tra Trentino e Calabria che dura da molti anni”.<br />
29<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
Ermete Bergamo<br />
NEWSCOOP<br />
E’ stato presidente per vent’anni <strong>della</strong> Cassa<br />
Rurale di nanno (prima che la stessa si unisca<br />
alla consorella di Tassullo). Il suo ruolo di guida<br />
è stato contraddistinto da equilibrio, disponibilità<br />
e passione, ottenendo dai concittadini un giudizio<br />
ottimo per le sue doti umane, forte equilibrio<br />
nelle scelte e capacità di ascolto dei bisogni <strong>della</strong><br />
sua comunità. Tra gli altri incarichi anche quello<br />
di presidente <strong>della</strong> locale Associazione Combattenti<br />
e Reduci.
CULTURA COOPERATIVA | storie di impresa<br />
Nuovi<br />
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cooperative<br />
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31<br />
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CULTURA COOPERATIVA | storie di impresa<br />
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risparmio raggiunge anche il 50%.<br />
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Le soluzioni proposte si integrano con i centralini esistenti, così come alla rete<br />
Gsm ed ai sistemi Wifi e danno la possibilità di collegare più sedi utilizzando<br />
la rete dati preesistente, abbattendo i costi di chiamata.<br />
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dalla <strong>Federazione</strong> con Pitney Bowes.<br />
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CULTURA COOPERATIVA<br />
La mia lunga marcia<br />
nella cooperazione<br />
di Alfredo Weiss<br />
Comincio a respirare cooperazione<br />
fin dalla giovanissima età. Sono<br />
figlio di una famiglia contadina.<br />
Mio padre è un allevatore, socio e<br />
consigliere del Caseificio Sociale di<br />
Vigo di Fassa.<br />
Frequento la scuola di preparazione<br />
sociale a Trento, a Villa<br />
Belfonte. La base culturale me la<br />
costruisco in quegli anni. Peccato<br />
che, il corso di studi, non ottenga<br />
il riconoscimento pubblico. Manca<br />
il diploma ma quanto ho acquisito<br />
nessuno me lo può togliere. Non<br />
mi limito a questo. Trascorro due<br />
anni in Olanda. Studio urbanistica<br />
commerciale e le tipologie di centro<br />
commerciale di paese, di rione<br />
e di città. Bagaglio di conoscenza<br />
utile anche per mutuarne il modello<br />
in terra ladina.<br />
Il periodo formativo anticipa il mio<br />
ingresso nel mondo <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />
<strong>Trentina</strong>. Sono un ragazzo.<br />
La mia qualifica: apprendista commesso<br />
<strong>della</strong> Famiglia Cooperativa<br />
San Giovanni di Vigo di Fassa. Il<br />
lavoro mi piace. Undici anni dopo<br />
mi viene affidato l’incarico di direttore.<br />
Una dozzina di anni più<br />
tardi, sul finire dei Settanta, viene<br />
costruito il “Fassa Coop Center”.<br />
Una struttura di notevoli dimensioni<br />
tanto da diventare la seconda<br />
azienda più grande <strong>della</strong> valle. Ieri<br />
e oggi.<br />
Per oltre un quarto di secolo dedico<br />
a questa realtà tutte le mie<br />
energie personali e professionali.<br />
E’ la mia seconda famiglia. Il nomignolo<br />
che mi viene affibbiato è<br />
“no pose” (non posso). Quando mi<br />
invitano a qualche serata, a qualche<br />
giornata di festa, quella è la mia risposta.<br />
Ho tanto da fare. Ho messo<br />
in assoluta priorità il lavoro. E, per<br />
tutto il resto, “no pose”.<br />
Sono fortunato perché trovo un<br />
territorio in forte crescita economica.<br />
Anche l’inflazione a due<br />
numeri permette di pagare con<br />
maggiore facilità i mutui accesi per<br />
realizzare la struttura. Coniugare il<br />
risultato economico con una forte<br />
integrazione con il territorio è tra<br />
i miei obiettivi. Sostanzialmente<br />
Fassa Coop anticipa quello che,<br />
oggi, fanno le Casse Rurali. Contribuisce<br />
molto alle attività sportive,<br />
sociali, culturali del territorio<br />
valligiano.<br />
Non mancano i motivi di rammarico.<br />
Il primo: non riuscire a creare<br />
una cooperativa di consumo di tutta<br />
la valle. Concretizzare le fusioni<br />
con Canazei, Campitello e Moena<br />
sarebbe stato un grande risultato.<br />
Le condizioni non sono mature<br />
e non si può forzare la mano. Il<br />
progetto deve essere condiviso. Il<br />
secondo: l’uscita da Sait negli anni<br />
Novanta. Fassa Coop svolge attività<br />
principalmente rivolta al settore<br />
alberghiero. Non riusciamo a raggiungere<br />
l’intesa commerciale con<br />
il consorzio nel settore ingrosso<br />
32<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
perché, come si dice in gergo, siamo<br />
“fuori campione”.<br />
Nel 1996 appendo al chiodo il<br />
camice di gerente di Famiglia Cooperativa<br />
e vado in pensione. Non<br />
sono più “uomo di Famiglia” ma<br />
non abbandono la <strong>Cooperazione</strong>.<br />
Cinque anni prima, nel 1991, ero<br />
stato eletto presidente <strong>della</strong> Marcialonga.<br />
Prende così il via il secondo, personalissimo,<br />
capitolo <strong>della</strong> mia esperienza<br />
cooperativa. Marcialonga<br />
mi impegna un centinaio di giorni<br />
l’anno. Nessun amministratore<br />
riceve compensi. E’ un impegno<br />
volontaristico espresso anche dalle<br />
1200 persone che indossano la<br />
giacca di volontario.<br />
La soddisfazione di questi ultimi<br />
anni è aver visto Marcialonga crescere.<br />
Questo perché, sembrerà<br />
paradossale, Marcialonga si è rinnovata<br />
tornando all’antico, grazie<br />
al passo classico. A fine gennaio<br />
dalla piana di Moena prendono il<br />
via oltre settemila fondisti.<br />
L’aspetto sportivo viaggia di pari<br />
passo con l’indotto economico<br />
garantito alle due valli. Lo spirito<br />
ideale si muove assieme allo spirito<br />
pratico. L’indotto nei sette giorni<br />
dell’evento si aggira sui cinque milioni<br />
di euro. Le due valli diventano<br />
famose nel mondo perché Marcialonga<br />
è l’evento delle due valli e<br />
uno dei principali del Trentino.<br />
Fondamentali sono le dirette tele-
visive: moltiplicatore formidabile<br />
per diffondere in Italia e nel mondo<br />
l’immagine dei nostri territori.<br />
Sono tre le ore di diretta Rai ma<br />
anche delle televisioni nazionali<br />
di Canada, Norvegia, Svezia, Finlandia,<br />
Estonia, Repubblica Ceca,<br />
Grecia, Messico.<br />
Per una intera mattinata le valli<br />
di Fiemme e di Fassa diventano il<br />
palcoscenico sciistico del mondo.<br />
La Marcialonga è seconda solo alla<br />
“mitica” Vasaloppet. A volte espone<br />
a sforzi indicibili. Quest’anno<br />
abbiamo prodotto 200 mila metri<br />
cubi di neve. La tecnologia aiuta<br />
come le quindici amministrazioni<br />
comunali. Anche lì c’è cooperazione,<br />
perché si opera insieme per il<br />
bene comune. Questa cultura <strong>della</strong><br />
solidarietà e <strong>della</strong> sussidiarietà<br />
la trovi principalmente in luoghi<br />
di montagna dove la gente doveva<br />
unirsi per vivere. E questo fa parte<br />
del nostro vivere.<br />
A volte mi chiedo: per quale ragione<br />
il Trentino, le valli di Fiemme e<br />
di Fassa riescono a organizzare la<br />
Marcialonga oppure i Campionati<br />
del Mondo di sci nordico? Sono<br />
convinto faccia parte <strong>della</strong> specificità<br />
di un territorio severo dove la<br />
gente ha dovuto adattare la montagna,<br />
plasmare la montagna, per<br />
lavorare e per vivere. Quando il terreno<br />
è severo da un punto di vista<br />
del vivere, dell’ambiente, la gente<br />
scopre che solo stando assieme<br />
può avere una vita migliore. Ecco<br />
perché sostengo che il Trentino,<br />
territorio non ricco dal punto di<br />
vista <strong>della</strong> produzione, ha costretto<br />
la gente a creare un profondo<br />
legame solidaristico e la gente ha<br />
trasformato questa necessità in opportunità.<br />
C’è un’altra cosa di cui sono orgoglioso.<br />
Assieme ad Angelo<br />
Corradini, segretario generale di<br />
Marcialonga, abbiamo ideato il<br />
marketing territoriale. Siamo stati<br />
capaci di mettere assieme la gran<br />
fondo di sci con un gruppo di<br />
sponsor espressione del territorio:<br />
Casse Rurali Trentine, Melinda,<br />
Cavit, Trentingrana, ma anche Itas<br />
e Coop Trentino. Abbiamo dovu-<br />
33<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
CULTURA COOPERATIVA | racconti<br />
to dire no ad altre offerte, anche<br />
allettanti, di sponsor nazionali. Ma<br />
questo avrebbe significato rompere<br />
con il mondo del Trentino. Abbiamo<br />
deciso di continuare anche<br />
avendo meno soldi. Ma lasciare<br />
la strada certa per quella non altrettanto<br />
certa ci pareva rischioso<br />
e, soprattutto, poco riconoscente<br />
nei confronti di chi è stato nostro<br />
compagno di viaggio fin dalla prima<br />
ora.<br />
Tempo di lettura: 5’05’’<br />
Racconto scritto da<br />
DIEGo NART
CULTURA COOPERATIVA | servizi alle associate<br />
FAmIGLIE COOPERATIvE,<br />
le statistiche<br />
passano dalla cassa<br />
E’ diventato per la maggior parte automatico il processo<br />
che porta alla formazione di utili statistiche delle vendite<br />
nelle Famiglie Cooperative trentine. Fino a tutto il 2011<br />
ciascuna società ogni mese doveva compilare manualmente<br />
una tabella per la <strong>Federazione</strong> con le vendite per<br />
reparto, che poi veniva rielaborata per produrre report per<br />
le Famiglie Cooperative e aggregati di settore. Oggi, sem-<br />
plicemente con il ‘bip’ che segnala il passaggio dei prodotti<br />
alla cassa, tutta questa mole di dati viene registrata e resa<br />
disponibile alle Famiglie Cooperative via web (sul portale<br />
<strong>della</strong> <strong>Federazione</strong>) con una serie molto più dettagliata e<br />
approfondita di dati (ad esempio sulla tipologia dei clienti<br />
soci e non soci).<br />
Questo, in estrema sintesi, è il risultato di un grande lavoro<br />
di ammodernamento e integrazione che ha prodotto da<br />
inizio anno un servizio innovativo per le imprese del commercio<br />
cooperativo, svolto in stretto collegamento con il<br />
Settore consumo <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> guidato da Giuseppe<br />
Fedrizzi. Un obiettivo individuato con il piano strategico<br />
di sviluppo dell’ente di via Segantini e portato a termine<br />
nei tempi preventivati.<br />
Sul sito <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> (area servizi, sezione osservatorio),<br />
inoltre, ogni Famiglia può visualizzare i propri dati<br />
di bilancio (classificati secondo diversi criteri), e di soci<br />
e dipendenti suddivisi per sesso e provenienza. Il tutto<br />
con una profondità storica che parte dal 2004. Sempre<br />
accedendo attraverso il portale, ogni società di consumo<br />
trova poi la rielaborazione dei dati sulle vendite suddivisa<br />
per reparto (vanno integrati a mano, sempre attraverso il<br />
sito, soltanto le fatture extra-cassa o i reparti speciali non<br />
rilevati automaticamente, tra cui il biologico, l’abbigliamento,<br />
la farmacia e le scorte agrarie). La novità forse più<br />
rilevante è la possibilità di confrontare i propri risultati con<br />
l’aggregato di settore, quello <strong>della</strong> propria zona territoriale<br />
o classe dimensionale. Nella sezione ‘Osservatorio’ sono<br />
poi disponibili report con i totali di sistema, e il confronto<br />
con le annate o mensilità precedenti. Non solo. Per ciascun<br />
reparto è possibile valutare l’efficacia delle politiche<br />
commerciali e promozionali, capire quali sono i margini<br />
prodotti, comprendere quanta parte delle vendite viene<br />
riferita ai soci e quanta agli altri clienti.<br />
Dal portale si accede anche al controllo di gestione, per<br />
le Famiglie Cooperative che beneficiano del servizio.<br />
L’Osservatorio e il controllo di gestione, infatti, sono stati<br />
integrati in un’unica interfaccia, in modo da essere comodamente<br />
consultabili.<br />
L’intera procedura, dunque, è più veloce e consente un<br />
grado di analisi, confronto e approfondimento prima<br />
impensabile. Per il futuro, poi, sono allo studio aggiunte<br />
di informazioni, grazie all’inserimento di un filtro che<br />
permetta di cogliere i canali di vendita e di elaborare dati<br />
utili sulle linee di prezzo.<br />
Per informazioni si possono contattare Daniele Lucchini<br />
del Settore Consumo (0461/898325) <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong><br />
e Luisa stringari dell’Osservatorio <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />
<strong>Trentina</strong> (0461/898545). Per problemi relativi a password<br />
e accesso, invece, è disponibile l’Ufficio Informatica<br />
sempre dell’ente di via Segantini (d.p.).<br />
34<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
Tempo di lettura: 2’50’’
COOP<br />
AGRICOLE,<br />
bilanci<br />
sotto la lente<br />
Questa pesante crisi congiunturale<br />
impone una attenzione ancora maggiore<br />
da parte di amministratori e<br />
dirigenti di impresa nel momento<br />
<strong>della</strong> scelta degli investimenti. Le conseguenze<br />
economiche, finanziarie e<br />
patrimoniali, infatti, vanno esaminate<br />
al meglio, per soppesare le decisioni<br />
con la massima cautela. Per fare questo<br />
occorre disporre di strumenti di<br />
analisi di bilancio approfonditi, che<br />
offrano un grado di indagine efficace<br />
e realistico <strong>della</strong> salute dell’azienda.<br />
Per le cooperative, in particolare, questo<br />
studio deve essere minuzioso e<br />
specifico, perché i risultati non vengono<br />
giudicati in base all’utile generato,<br />
ma alla capacità di remunerazione dei<br />
soci. Gli indici standard, dunque, non<br />
riescono a cogliere e misurare questi<br />
aspetti.<br />
Partendo da queste considerazioni<br />
il settore cooperative agricole<br />
<strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> trentina <strong>della</strong><br />
<strong>Cooperazione</strong> ha messo a disposizione<br />
delle associate uno strumento<br />
nuovo ed innovativo, costruito su<br />
misura per analizzare i bilanci delle<br />
cooperative, in particolare quelle di<br />
conferimento. Si tratta dell’analisi di<br />
andamento aziendale basata su una<br />
riclassificazione degli ultimi quattro<br />
bilanci dell’associata, secondo il criterio<br />
<strong>della</strong> pertinenza gestionale.<br />
Il servizio è stato strutturato con il<br />
supporto specialistico di Alessandro<br />
Berti, docente di Economia degli<br />
intermediari finanziari dell’Università<br />
di Urbino ed è stato offerto nel<br />
2011 in prima battuta a cantine sociali<br />
e cooperative ortofrutticole. L’analisi<br />
riguarda sia gli aspetti economici che<br />
quelli finanziari e patrimoniali e sarà<br />
aggiornata ogni anno ed allargata ad<br />
altri settori.<br />
Analisi economica<br />
Riclassificando il conto economico,<br />
gli esperti hanno cercato di comprendere<br />
la capacità <strong>della</strong> cooperativa di<br />
generare ricavi e la sua attitudine a<br />
mantenere nel tempo il proprio equilibrio,<br />
continuando contemporaneamente<br />
a remunerare in modo adeguato<br />
i soci conferitori.<br />
Quest’analisi è stata orientata, in<br />
primo luogo, a comprendere la formula<br />
competitiva, per capire i legami<br />
tra la struttura dei costi aziendali e<br />
la generazione dei ricavi, e quindi il<br />
grado di elasticità attraverso al leva<br />
operativa.<br />
Analisi finanziaria<br />
L’obiettivo di questa analisi è quello<br />
di verificare la capacità di rimborso<br />
e di autofinanziamento <strong>della</strong> cooperativa,<br />
per comprendere se l’andamento<br />
futuro possa essere equilibrato<br />
ed armonico. L’autofinanziamento<br />
è il processo di accantonamento di<br />
risorse finanziarie (utili non prelevati)<br />
destinate agli investimenti aziendali o<br />
35<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
CULTURA COOPERATIVA | servizi alle associate<br />
al<br />
rimborsodell’indebitamento.<br />
Il metodo<br />
utilizzato dagli<br />
esperti è quello<br />
dell’analisi per flussi,<br />
a seguito <strong>della</strong> verifica<br />
dell’andamento e <strong>della</strong><br />
dimensione del capitale circolante<br />
netto operativo, anche<br />
in rapporto al fatturato. Il capitale<br />
circolante netto operativo è<br />
infatti una variabile molto importante,<br />
poiché misura l’ammontare di<br />
risorse che compongono e finanziano<br />
l’attività operativa di una azienda ed<br />
è un indicatore utilizzato allo scopo<br />
di verificare l’equilibrio finanziario<br />
dell’impresa nel breve termine.<br />
Infine il lavoro di analisi ha realizzato<br />
un rendiconto finanziario per<br />
variazione dei saldi patrimoniali. Tale<br />
metodo ha consentito di misurare<br />
anche in senso dinamico il processo<br />
di autofinanziamento aziendale, l’impiego<br />
e la raccolta di capitali. Tutti<br />
elementi che, incrociati debitamente,<br />
danno agli osservatori gli elementi<br />
necessari per una approfondita indagine<br />
patrimoniale (d.p.).<br />
Tempo di lettura: 2’55’’
CULTURA COOPERATIVA | l’iniziativa<br />
UNA FONdAzIONE<br />
PER dON GUETTI<br />
Nell’Anno Internazionale delle Cooperative sta per<br />
nascere la “Fondazione don Lorenzo Guetti”. A Cavrasto<br />
è stata presentata ai rappresentanti di cooperative,<br />
enti e associazioni <strong>della</strong> “culla <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong>”.<br />
“Se uniamo le radici di don Lorenzo Guetti alla voglia<br />
di fare, allo spirito di appartenenza – ha osservato Diego<br />
schelfi, il presidente <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong> trentina<br />
– daremo il via ad una grande cosa. Naturalmente, da<br />
parte nostra, c’è l’accompagnamento forte e convinto<br />
a questa iniziativa”.<br />
La “Fondazione don Lorenzo Guetti” è una istituzione<br />
culturale. Obiettivo: valorizzare la figura e l’opera<br />
del fondatore del movimento cooperativo trentino,<br />
ma anche il territorio dove l’idea guettiana è diventata<br />
realtà e il tessuto sociale ed economico del Trentino<br />
dove questo modello ha messo radici forti.<br />
L’assemblea legislativa provinciale ha votato la legge<br />
che istituisce questa Fondazione. Successivamente la<br />
Giunta Provinciale ha impegnato risorse economiche<br />
per consentirne l’avvio. Sono state illustrate le caratteristiche<br />
di questa realtà per intraprendere un percorso<br />
partecipato e condiviso con gli enti locali e le cooperative<br />
<strong>della</strong> valle.<br />
Importante anche la ricerca curata, a quattro mani, da<br />
Giorgio Corradi e Luca iori nell’ambito del “Progetto<br />
Incipit” <strong>della</strong> Cassa Rurale Giudicarie valsabbia Paganella.<br />
Lo studio ha elaborato contenuti, attività istituzionali,<br />
organi sociali, consiglio di amministrazione e<br />
altri elementi distintivi <strong>della</strong> Fondazione. “Don Guetti<br />
possedeva una forte capacità imprenditoriale – è<br />
stato spiegato – ma era attento anche ai bisogni <strong>della</strong><br />
gente comune. Se una persona aveva un problema andava<br />
da don Guetti”.<br />
Se studiamo “la storia del Trentino e <strong>della</strong> sua Autonomia<br />
– ha osservato il consigliere provinciale Ro-<br />
36<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
berto Bombarda – vediamo emergere il parallelismo<br />
tra Alcide Degasperi e don Lorenzo Guetti. Gli studi<br />
evidenziano una statura di gigante per il curato del<br />
Bleggio. Se noi riconosciamo a don Guetti la figura<br />
di gigante credo che, egli, meriti lo stesso livello di<br />
studio, di divulgazione perché don Guetti è un patrimonio<br />
del Trentino e non solo delle Giudicarie, del<br />
Bleggio e del Lomaso”.<br />
L’idea <strong>della</strong> Fondazione don Guetti “è un investimento<br />
sul futuro, il tassello di un mosaico importante per<br />
il Trentino – ha concluso Lorenzo Dellai, presidente<br />
<strong>della</strong> Provincia Autonoma di Trento – Essa può diventare<br />
uno strumento per rafforzare la rete tra le tante<br />
realtà del territorio per il suo sviluppo professionale ed<br />
economico”.<br />
La costituzione ufficiale è prevista nei mesi di marzoaprile.<br />
Inizio attività: nel corso <strong>della</strong> primavera. Tra gli<br />
appuntamenti: il 120esimo di fondazione <strong>della</strong> prima<br />
Cassa Rurale del Trentino, a Quadra di Bleggio. “Nasce<br />
modesta e senza pretese ma sembra animata a fare<br />
sul serio quello che farà”. Così don Guetti centoventi<br />
anni fa. Parole che sembrano adattarsi alla nascente<br />
“Fondazione don Lorenzo Guetti” (d.n.).
Imparare<br />
un mestiere<br />
Al Centro di formazione professionale Enaip di Cles<br />
si impara a fare. Si impara a fare un mestiere, quello<br />
dell’elettricista e del meccanico e lo si impara facendo<br />
pratica, preparati e guidati dagli insegnanti, nei laboratori<br />
di officina e attraverso gli stage formativi presso<br />
le aziende del territorio.<br />
Coerentemente con la metodologia dell’imparare facendo<br />
in sinergia col territorio, il CFP promuove da<br />
tre anni la creazione, da parte degli allievi, delle Associazioni<br />
cooperative scolastiche.<br />
Dopo una fase di preparazione in cui gli allievi hanno<br />
studiato la storia, i valori e le modalità di funzionamento<br />
delle imprese cooperative in Trentino, si sono<br />
costituite anche quest’anno con l’aiuto dell’Ufficio<br />
educazione <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> e la Cassa Rurale di<br />
tuenno – val di non, ben quattro Acs: Coop New<br />
Energy e Coopernico per gli elettrici, Skenchwork e<br />
Technocoop per i meccanici.<br />
I soci delle quattro Acs, affiancati da un gruppo di lavoro<br />
a cui hanno dato il nome NECST (dalle iniziali<br />
delle quattro Acs) sono impegnati ad offrire servizi<br />
utili per tutta la comunità scolastica. Per la gestione<br />
di eventi interni alla scuola, i ragazzi proseguiranno la<br />
GIOChI<br />
COOPERATIVI<br />
Il progetto “Giochi cooperativi a scuola” propone un percorso<br />
rivolto alle classi I e II <strong>della</strong> scuola primaria. Si tratta di<br />
scoprire e riflettere sulle capacità e sulle emozioni, proprie<br />
e altrui, attraverso giochi e semplici attività di gruppo. Il criterio<br />
pedagogico su cui si fonda la proposta è quello dell’apprendimento<br />
attraverso l’esperienza, attivando la capacità<br />
di risolvere problemi. La promozione di atteggiamenti e<br />
comportamenti cooperativi sarà sostenuta non solo nel<br />
momento dell’intervento proposto, ma anche attraverso<br />
l’assunzione di compiti di responsabilità durante la vita scolastica.<br />
Inoltre si propone la crescita cognitiva attraverso la<br />
discussione con gli altri.<br />
proficua collaborazione iniziata lo scorso anno con la<br />
Famiglia Cooperativa Castelli d'Anaunia, al cui direttore<br />
avevano realizzato lo scorso anno un’interessante<br />
intervista e che oggi è ancora più vicina grazie alla<br />
recente apertura del negozio Coop in centro storico<br />
a Cles, a pochi passi dalla scuola. Al termine dell’attività,<br />
i ragazzi del NECST avranno l’occasione di presentare<br />
la loro esperienza all’assemblea dei soci <strong>della</strong><br />
Famiglia Cooperativa.<br />
In quanto alle fiere di primavera, che si svolgeranno<br />
a scuola e sul territorio, i giovani soci sono impegnati<br />
a progettare e realizzare dei prodotti da presentare ai<br />
visitatori che diano mostra delle loro competenze professionali<br />
ed organizzative. Tra questi un portachiavi<br />
con il logo del NECST e del CFP Enaip Cles.<br />
Lo scopo delle attività è capire a fondo la storia e la<br />
realtà economica <strong>della</strong> Val di Non attraverso il fare<br />
insieme, tra soci e con le imprese cooperative locali,<br />
per conseguire degli utili che andranno in parte ad<br />
ammortizzare le spese per il viaggio d’istruzione dei<br />
soci e, in parte, saranno destinati a progetti di solidarietà.<br />
Tempo di lettura: 2’<br />
COOP<br />
CAMPUS<br />
Coop Campus è un nuovo progetto sperimentale di educazione<br />
cooperativa scolastica che prevede un soggiorno<br />
gratuito al "Vezzena Camp" per tre giorni. Il percorso, rivolto<br />
agli alunni delle classi terze <strong>della</strong> scuola primaria, vuole<br />
supportare e stimolare bambini e insegnanti a impegnarsi<br />
nell’attività di cooperazione scolastica. Si tratta di un’iniziativa<br />
proposta dal Centro per la formazione continua e l'aggiornamento<br />
del personale insegnante di Rovereto, tramite<br />
Consolida, in collaborazione con l'Ufficio educazione cooperativa<br />
<strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> e con il sostegno <strong>della</strong> Pat. Maggiori<br />
info su www.coopeduca.it e su www.vezzenacamp.it.<br />
37<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
CULTURA COOPERATIVA | scuola
CULTURA COOPERATIVA | l’esperto risponde<br />
Agevolazioni Irap<br />
per chi finanzia le Apt<br />
PER INVIARE QUESITI SI PUò SCRIVERE ALL’INDIRIZZO: ufficio.stampa@ftcoop.it.<br />
Accantonata l’idea di attivare uno specifico<br />
tributo per il turismo a carico degli operatori<br />
<strong>della</strong> filiera e non ritenendo sensato<br />
reintrodurre la vecchia imposta di soggiorno<br />
(tutta a carico dei turisti), la Provincia ha<br />
individuato una “via trentina” per favorire<br />
l’autofinanziamento di Aziende per il<br />
turismo e Consorzi Pro-loco, oggi ancora<br />
sovvenzionati in via maggioritaria con risorse<br />
pubbliche.<br />
Da Piazza Dante, infatti, è arrivata una<br />
nuova detrazione fiscale, rivolta a tutte<br />
le imprese (di qualsiasi comparto) che<br />
investono nella promozione turistica, con<br />
la finalità di ridurre l’onere a carico di Apt<br />
e Pro Loco, ma anche e soprattutto per<br />
accrescere e possibilmente rendere stabile la<br />
collaborazione tra i mondi dell’economia<br />
che dal turismo ritraggono beneficio e<br />
vantaggi (anche economici) e chi nel turismo<br />
vive ed opera.<br />
“Sono convinto – dice l’assessore provinciale<br />
tiziano Mellarini, promotore dell’iniziativa<br />
– che questi sgravi fiscali potranno costituire<br />
una grande opportunità da cogliere per<br />
accrescere il ruolo e l’incidenza dei privati<br />
in queste organizzazioni territoriali, attori<br />
fondamentali per costruire un prodotto<br />
turistico competitivo, a tutto vantaggio dello<br />
sviluppo del nostro turismo e dell’indotto<br />
che ne consegue”.<br />
ChI POTRà<br />
BENEFICIARE DELLA<br />
DETRAZIONE FISCALE?<br />
La finanziaria provinciale prevede<br />
un’agevolazione sull’IRAP dovuta dalle<br />
imprese operanti in provincia di Trento<br />
per premiare quelle che contribuiscono<br />
volontariamente al finanziamento delle<br />
Apt e delle Pro Loco o che partecipano<br />
finanziariamente a progetti di marketing<br />
territoriale.<br />
ChE AGEVOLAZIONI<br />
SONO PREVISTE?<br />
L’azienda beneficia per i periodi di imposta<br />
2012 e 2013 di una detrazione dell’IRAP<br />
dovuta alla Provincia pari al 50% di<br />
quanto versato, con un tetto massimo<br />
dello 0,46% <strong>della</strong> base imponibile IRAP.<br />
La prima applicazione <strong>della</strong> detrazione<br />
avverrà nel 2013, in sede di dichiarazione<br />
dei redditi 2012. I finanziamenti rilevanti<br />
sono tuttavia tutti quelli effettuati a partire<br />
dal 1° gennaio 2012. Va aggiunto che se il<br />
finanziamento all’Apt è un costo inerente<br />
l’attività dell’impresa (e lo è nella generalità<br />
dei casi), il contribuente potrà portare tutto<br />
il finanziamento in deduzione dalla base<br />
imponibile dell’imposta sui redditi. Questo<br />
significa che, in caso di contribuente IRES, il<br />
38<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
risparmio fiscale del finanziamento dell’Apt<br />
potrà arrivare fino ad un massimo del 50%<br />
(IRAP) + 27,50% (IRES), riducendo<br />
l’esborso reale a carico del contribuente – nei<br />
casi più favorevoli – a meno di un quarto di<br />
quanto versato all’APT.<br />
QUALI TIPI DI<br />
FINANZIAMENTI<br />
DANNO DIRITTO ALLA<br />
DETRAZIONE?<br />
I finanziamenti erogati quali atti di liberalità<br />
o quali contributi in conto esercizio a<br />
favore dell’Apt (o Consorzio Pro loco) e<br />
quelli erogati a fronte <strong>della</strong> partecipazione a<br />
progetti di marketing territoriale realizzati<br />
dall’Apt (o Consorzio Pro loco), inseriti<br />
nel programma annuale di attività dell’ente.<br />
Sono esclusi dall’agevolazione i semplici<br />
corrispettivi per diretta prestazione di<br />
servizi svolti dall’Apt a beneficio del singolo<br />
operatore.<br />
La soglia minima del finanziamento sarà<br />
individuata dalla Giunta provinciale, sentiti<br />
gli operatori, anche differenziandola per<br />
categoria economica (es. ricettività, impianti<br />
a fune, servizi ai turisti 1000 euro all’anno;<br />
altri contribuenti: 500).<br />
Tempo di lettura: 2’50’’
IL TELAIO dI ANITA<br />
RESISTE ALLA CINA<br />
di Corrado Corradini<br />
Per più di 20 anni, fino al momento <strong>della</strong> pensione<br />
nel 2007, Emanuele Prantil è stato l’anima<br />
<strong>della</strong> Confezioni Anita, cooperativa di Priò<br />
in valle di Non. Prantil collabora ancora con la<br />
cooperativa, “a livello di amicizia”, precisa, “mi<br />
preme che vadano avanti”.<br />
La società è nata a fine 1984 sulle ceneri di<br />
un’azienda di confezioni, che produceva anche<br />
scarponi. Prantil, che era il responsabile <strong>della</strong><br />
produzione, si trovò improvvisamente senza<br />
il lavoro, assieme a lui altri 17 dipendenti. “La<br />
situazione era tragica - ricorda -. Perso il posto,<br />
non avevamo più soldi e qualcuno di noi aveva<br />
una famiglia da mantenere. La mia preoccupazione<br />
era accresciuta dal fatto che avevo firmato<br />
in banca per garantire i debiti dell’azienda”.<br />
I lavoratori non si sono persi d’animo. I vecchi<br />
clienti <strong>della</strong> società liquidata sono stati contattati<br />
per verificare la possibilità di ricevere nuove<br />
commesse. “Non sapevo niente di mercato e di<br />
tecniche di vendita - dice Prantil - ma un tentativo<br />
andava fatto, era in gioco il nostro futuro”. I<br />
riscontri sono stati incoraggianti; alcune società,<br />
soprattutto in Austria, Svizzera e Germania, si<br />
sono dichiarate interessate. Così è nata l’idea<br />
<strong>della</strong> cooperativa, che ha rilevato i macchinari<br />
dalla vecchia proprietà. La Cassa Rurale di<br />
taio (oggi d’Anaunia), che aveva acquisito<br />
l’immobile dal fallimento, lo ha affittato alla<br />
neonata cooperativa.<br />
All’inizio il lavoro era garantito per 3 o 4 soci.<br />
“Chi aveva la cassa integrazione è entrato in<br />
cooperativa in un secondo momento”, ricorda<br />
l’ex presidente. In poco tempo la Confezioni<br />
Anita è stata in grado, con un contributo <strong>della</strong><br />
Provincia e l’aiuto di Cooperfidi, di acquistare<br />
la proprietà di metà sede. Per rilevare la seconda<br />
metà sono passati altri quattro anni. “Volevamo<br />
fare il passo conforme alla gamba e avevamo un<br />
paura maledetta dei debiti”, commenta Prantil.<br />
Per i primi anni la produzione si è concentrata<br />
sulle borse per sport invernali, su ghette e zaini<br />
da montagna. Questi articoli hanno perso il loro<br />
peso nel fatturato <strong>della</strong> cooperativa quando la<br />
concorrenza dei produttori esteri è diventata<br />
insostenibile. “Con quello che entrava in cassa<br />
non riuscivamo nemmeno a coprire i costi”, dice<br />
l’ex presidente. La produzione si è così spostata<br />
sul settore <strong>della</strong> protezione civile e <strong>della</strong> sanità,<br />
che richiedeva borsoni e zaini per il pronto<br />
intervento. La domanda c’era ed alimentava<br />
buoni bilanci. Una commessa <strong>della</strong> protezione<br />
civile del Friuli ha tenuto impiegati i dipendenti<br />
dell’Anita per quattro mesi. I soci sono diventati<br />
15. Nel 2008 il fatturato ha raggiunto il valore di<br />
560 mila euro.<br />
La crisi si è affacciata a Priò nella seconda parte<br />
del 2010. “Colpa dei cinesi - argomenta Prantil -<br />
e del taglio dei fondi per la protezione civile”. La<br />
cooperativa ha reagito investendo nell’acquisto<br />
di una macchina per il taglio molto tecnologica<br />
costata 146 mila euro. “Parte del nostro lavoro<br />
- dice il fondatore delle Confezioni Anita - è<br />
ora guidata dal computer. Siamo un po’ meno<br />
artigiani e un po’ più informatici”.<br />
Il calo del fatturato, che nel 2011 si è aggirato<br />
sui 400 mila euro, ha costretto la cooperativa a<br />
ricorrere alla cassa integrazione, che coinvolge<br />
tutti i dipendenti due giorni alla settimana.<br />
Prantil si mantiene però fiducioso: “Debiti non<br />
ce ne sono, abbiamo qualche riserva, stiamo<br />
lavorando per allargare il nostro mercato. Nei<br />
momenti di difficoltà la cooperativa è rimasta<br />
sempre unita”.<br />
39<br />
Tempo di lettura: 2’58’’<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
CULTURA COOPERATIVA | storie di impresa<br />
Emanuele Prantil, già presidente <strong>della</strong> cooperativa<br />
Confezioni Anita<br />
4 LInEE<br />
DI PRODOTTI<br />
Sono quattro le linee di prodotto che<br />
propone al mercato la cooperativa.<br />
La prima linea comprende borsone e<br />
zaini per l'emergenza e la protezione<br />
civile. nell'assortimento <strong>della</strong> linea<br />
caccia: zaini, custodie, ghette con il<br />
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IL SAIT PER L’ARTE<br />
E LA LOCRIdE<br />
Acquistate 26 opere dei giovani<br />
dell’istituto d’Arte vittoria.<br />
il ricavato andrà all’Associazione<br />
don Milani di Gioiosa Jonica<br />
Il sait è un pilastro dei sistema commerciale trentino<br />
non solo perché distribuisce prodotti alle cooperative,<br />
o perché mette scatolette sugli scaffali, ma perché è<br />
consapevole che “comperare”, come la gente fa nei negozi,<br />
è una scelta di cultura, di territorio, di relazioni<br />
innanzitutto.<br />
E’ in questa visione che si inquadra l’iniziativa più<br />
recente del Sait: l’acquisto di 26 dipinti di altrettanti<br />
studenti dell’Istituto d’Arte Vittoria (guidati da<br />
quell’artista e vero “preside” che è silvio Cattani, ché<br />
non si limita a fare il “dirigente”, ma indirizza e soprattutto<br />
motiva di idee e di volontà i suoi studenti) per<br />
donarne poi il ricavato all’Associazione don Milani<br />
(un Centro diurno per i minori) di Gioiosa Jonica,<br />
in Calabria. L’iniziativa, sostenuta dal presidente del<br />
Sait Renato Dalpalù e dal direttore Luigi Pavana, ha due<br />
aspetti. Il primo è di sostegno alla cultura diffusa.<br />
La gente spende più tempo nei supermercati che nei<br />
musei o nelle chiese. A ben guardare anche i supermercati<br />
possono diventare “location” per proposte d’arte.<br />
Il Sait non rimpiangerà di aver acquistato i 26 dipinti<br />
dei giovani, di esporli nella sua sede, di farli conoscere<br />
in una serie di “vernissage” nel Trentino.<br />
Il secondo aspetto, e su questo ha insistito l’arcivescovo<br />
Luigi Bressan, presente all’iniziativa, è un ulteriore<br />
stringersi di legami – quasi un gemellaggio progressivo<br />
– fra il Trentino e la Locride, in terra di Calabria.<br />
I rapporti sono iniziati con monsignor Bregantini,<br />
con le esperienze cooperative di produzione “pulita”,<br />
senza mafie, e si estendono ora al mondo giovanile.<br />
Sono legami da rafforzare in confronti e aiuti reciproci,<br />
di bellezza, di solidarietà. Un cammino che il Sait e<br />
i giovani <strong>della</strong> scuola d’arte possono compiere insieme<br />
(f.d.b.).<br />
41<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
CULTURA COOPERATIVA | arte idee territorio
CULTURA COOPERATIVA | libri<br />
vademecum dell' amministratore <strong>della</strong> Bcc<br />
L’agile libretto <strong>della</strong> collana ‘Strumenti Pocket’ di Ecra (la casa editrice delle Bcc<br />
italiane) offre molti spunti interessanti per chi si accinge ad amministrare una<br />
Cassa Rurale, i giovani consiglieri in particolare. L’autore analizza in modo sintetico<br />
ed efficace la composizione, le funzioni e le responsabilità dei vari organi<br />
coinvolti: l’assemblea, il consiglio di amministrazione, la vigilanza, l’esecutivo.<br />
Nel testo viene anche proposta una panoramica generale del movimento, <strong>della</strong><br />
sua architettura, del suo sistema di protezione e <strong>della</strong> sua storia. Il linguaggio è<br />
volutamente semplice, perché la pubblicazione risulti un manuale facile da leggere<br />
e da consultare, senza considerazioni teoriche o dottrinali. La prefazione è firmata<br />
da Alessandro Azzi, presidente di Federcasse.<br />
Tempo lettura: 40"<br />
Autore Domenico Manzo<br />
Editore Ecra<br />
Prezzo 14 euro<br />
Pagine 140<br />
Trent’anni di storia tra mele e pedali<br />
E’ il libro dedicato alle prime venti edizioni del “Trofeo Melinda” e alle dieci del Circuito degli<br />
Assi di Nanno. Idea organizzativa di Marco Brentari che ha saputo maturare nel tempo: da<br />
kermesse ambientata lungo le stradine di campagna fiancheggiate dai meli in fiore a corsa in<br />
linea che, in pochi anni, è riuscita a diventare traguardo ambito per i professionisti dello sport<br />
del pedale e prezioso test per il cittì <strong>della</strong> nazionale italiana impegnato a osservare gli “azzurrabili”<br />
per il campionato del mondo. Nella settantina di pagine molte sono le immagini che riflettono<br />
i volti dei tantissimi big che hanno onorato questa corsa e, molte volte, l’hanno vinta.<br />
Autore Marco Brentari, Franco Lancetti, Giacomo Santini<br />
Editore<br />
Prezzo<br />
Melinda<br />
Pagine 66<br />
misurare la differenza<br />
Il manuale risponde ad un’esigenza molto sentita nel mondo del credito cooperativo:<br />
quella di conoscere in una forma più compiuta il proprio lavoro, avendo<br />
indicatori misurati che ne rilevino la differenza. Gli indicatori proposti nel testo<br />
vengono raggruppati in tre dimensioni: buona banca, buona cooperativa, buon<br />
attore di territorio. Nell’ultimo trentennio sono stati prodotti bilanci sociali, bilanci<br />
di missione, rendiconti sociali, rapporti di performance ambientale, bilanci<br />
integrati tra ciclo economico, risultati sociali e impatto ambientale. Tutti strumenti<br />
che rispondono alla stessa esigenza di trovare misure ‘giuste’. Questo libro<br />
offre una risposta nuova e integrata con tutte le esperienze finora compiute.<br />
Tempo lettura: 35"<br />
Autore Claudia Gonnella e Alessandro Messina<br />
Editore Ecra<br />
Prezzo 19 euro<br />
Pagine 222<br />
42<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
Tempo lettura: 35’’
I pregiudizi sono duri a morire. Marco Reggio,<br />
giornalista e responsabile dell’Ufficio Stampa<br />
di Federcasse, si è cimentato nell’ardua impresa<br />
di andare “contro-corrente”, dando<br />
alle stampe un istant book, cioè un piccolo<br />
libro dedicato ad un tema non nuovo, per<br />
la verità, ma sempre di grande attualità. Il<br />
titolo è già un programma: “Altro che privilegi.<br />
Tutta la verità sul trattamento fiscale delle<br />
cooperative. E non solo”, con prefazione del prof.<br />
Giulio sapelli. In realtà, le 135 paginette evidenziano<br />
una realtà socio-economica, quella<br />
cooperativa, che dispone di numeri poderosi<br />
(83 mila imprese, 12 milioni di soci, 1,5 milioni<br />
di addetti, 130 miliardi di fatturato, leader<br />
di mercato in numerosi settori, 8% <strong>della</strong> ricchezza<br />
ogni anno prodotta in Italia). Malgrado questo<br />
le istituzioni politiche, economiche ed accademiche<br />
continuano a considerare il movimento<br />
cooperativo e mutualistico un fenomeno residuale,<br />
parassitario e privilegiato, sia da un punto<br />
di vista politico che fiscale, nonostante questa<br />
crisi che non passa, per dirla con l’ultimo libro del<br />
prof. Mario Deaglio, abbia messo in buca il capitalismo<br />
neoliberalista.<br />
Secondo un luogo comune (questo sì, fondato), in<br />
Italia a pagare le tasse sono i lavoratori dipendenti<br />
e i pensionati. Dovremmo però aggiungere a queste<br />
due categorie, virtuose o incapaci di sfuggire al<br />
fisco, anche le imprese cooperative, come dimostra<br />
l’accurata analisi di Reggio. Tanta opinione<br />
pubblica è fermamente convinta del contrario:<br />
nel mondo degli affari, si sente ripetere, le<br />
coop sono avvantaggiate perché non pagano<br />
le tasse. Che rispondere? Primo: gli evasori<br />
italiani, e tra loro una buona fetta dell’imprenditorialità<br />
capitalistica, hanno superato i 270<br />
miliardi di euro. Una cifra mostruosa, sottratta<br />
all’erario pubblico, che rappresenta circa un<br />
quinto del prodotto interno lordo (precisamente<br />
il 19,2%). Il consiglio è dunque di cercare altrove.<br />
Secondo: come è noto (e molto strano), circa<br />
metà dei bilanci delle imprese italiane preferiscono<br />
chiudere in pareggio, mettendosi così nelle condi-<br />
CULTURA COOPERATIVA | libri<br />
Altro che privilegi<br />
di Michele Dorigatti*<br />
43<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
zioni di non pagare tasse. La contabilità creativa alla<br />
Tremonti ha fatto tanti proseliti. Nel mondo reale (e<br />
non nel mondo mistificato) le cooperative pagano le<br />
tasse, come e più di altre imprese. Iva, Irap, Ires, imposta<br />
di registro e imposta di bollo sono correttamente e<br />
pienamente assolte. Nelle cooperative gli utili, realizzati<br />
e dichiarati, (e non nascosti nelle pieghe opache<br />
dei bilanci) vengono collocati per legge in un fondo<br />
intergenerazionale, unico strumento a disposizione<br />
per patrimonializzare le aziende. L’unica (e ultima)<br />
“agevolazione” di cui godono le imprese cooperative,<br />
impossibilitate ad arricchire la propria base sociale<br />
tramite dividendi annuali, riguarda l’intassabilità<br />
degli utili destinati per legge a riserva indivisibile e<br />
indisponibile. L’ultimo governo Berlusconi nella spasmodica<br />
ricerca di entrate sicure è riuscito, se possibile,<br />
ad aumentare l’aggravio fiscale del 7%. Al netto <strong>della</strong><br />
scarsa abilità comunicativa mostrata dalla cooperazione,<br />
questo libro, che aspettavamo da tempo, segna<br />
un punto a favore <strong>della</strong> cooperazione. Ma, non illudiamoci,<br />
la partita sarà dura; ci vorrà del tempo, delle<br />
campagne di informazione e comunicazione, delle<br />
idee chiare, perché “è più facile spezzare un atomo che<br />
un pregiudizio”. Parola di Albert Einstein.<br />
Tempo di lettura: 2’53’’<br />
* Ufficio studi e intercooperazione <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong><br />
trentina <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong>
Ciscra:<br />
Trasparenza<br />
bancaria<br />
allo sportello<br />
Via S. Michele, 36 • 45020 Villanova del Ghebbo (Ro)<br />
Tel. 0425 651 111<br />
www.ciscra.com • ciscra@ciscra.com
IDEE PER<br />
IL FUTURO<br />
GIOvANI, un nuovo<br />
progetto per<br />
rafforzare la rete<br />
di Enrico Bertolotti, presidente Associazione Giovani Cooperatori Trentini*<br />
L’Associazione Giovani Cooperatori<br />
Trentini, che da poco presiedo,<br />
si pone obiettivi fondamentali<br />
per concorrere a preservare e<br />
mettere a disposizione delle future<br />
generazioni il ‘patrimonio cooperativo’,<br />
inteso come eredità economica,<br />
sociale e morale. Promuoviamo<br />
la conoscenza del movimento<br />
cooperativo e dei suoi valori tra i<br />
giovani e contribuiamo alla loro<br />
formazione civile e culturale; favoriamo<br />
il ricambio generazionale<br />
nella governance delle cooperative,<br />
nonché la costituzione di nuove<br />
cooperative. Infine ci occupiamo<br />
<strong>della</strong> diffusione in chiave moderna<br />
dei valori <strong>della</strong> cooperazione.<br />
Questi sono obbiettivi di cruciale<br />
importanza sia per noi giovani che<br />
per il movimento stesso, affinché<br />
esso possa rigenerarsi di nuova<br />
linfa e noi possiamo coglierne il<br />
valore e le opportunità. La nostra<br />
sfida, quindi, è quella di riuscire a<br />
coinvolgere i giovani, quotidianamente<br />
“bombardati” da una miriade<br />
di informazioni e di stimoli.<br />
Per questo il progetto a cui stiamo<br />
lavorando da tempo è quello di<br />
realizzare una solida organizzazione<br />
fra i giovani trentini, una rete<br />
attraverso la quale raggiungere<br />
risultati che altrimenti sarebbero<br />
insperati.<br />
Attualmente in Provincia sono<br />
attivi 7 club giovani soci (Val di<br />
Ledro, Val di Non, Val di Fiemme,<br />
Pinè, Trento, Mezzocorona e<br />
Mori) e altre associazioni similari,<br />
nate grazie al sostegno economico<br />
ed organizzativo delle Casse Rurali<br />
del loro territorio. Questi gruppi<br />
organizzano eventi sia di carattere<br />
formativo/informativo che ludico,<br />
in completa autonomia; le iniziative<br />
già realizzate sono tantissime,<br />
ed hanno ricevuto un riscontro<br />
estremamente positivo da parte<br />
degli iscritti dei rispettivi territori.<br />
Il ruolo <strong>della</strong> nostra Associazione<br />
vorrebbe essere quello di anello<br />
di congiunzione fra i giovani<br />
cooperatori organizzati nei gruppi<br />
territoriali e la <strong>Federazione</strong> <strong>Trentina</strong><br />
<strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong>. Molti<br />
passi in questa direzione sono già<br />
stati fatti, come l’organizzazione<br />
di Olimpicoop, un evento sportivo<br />
per i soci di tutti i gruppi in<br />
Provincia, che si è svolto per due<br />
edizioni a Ledro riscuotendo un<br />
gran successo di partecipazione e<br />
gradimento.<br />
In queste occasioni, oltre che in<br />
appositi incontri, i rappresentanti<br />
dei diversi club hanno avuto modo<br />
di conoscersi meglio e di portare<br />
avanti questo progetto, arrivando<br />
alla progressiva elezione di alcuni<br />
di loro all’interno del Direttivo<br />
dell’Associazione. Attualmente,<br />
infatti, fanno parte del Direttivo<br />
rappresentanti dei club di Ledro,<br />
Mezzocorona, Trento e dei<br />
giovani dipendenti <strong>della</strong> Rurale di<br />
Rovereto. Ora siamo impegnati<br />
nel favorire ed incentivare da un<br />
lato la nascita di nuove esperienze<br />
di questo genere, e dall’altro<br />
nell’allargamento di queste realtà<br />
agli altri settori <strong>della</strong> Cooperazio-<br />
45<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
OPINIONI<br />
ne del territorio di riferimento.<br />
Siamo attivi, inoltre, all’interno<br />
del PAE (Piano d’Ambito Economico),<br />
un tavolo a cui partecipano<br />
tutte le associazioni junior<br />
di categoria <strong>della</strong> Provincia e che<br />
coinvolge nelle proprie attività<br />
molti giovani. L’azione prioritaria<br />
del tavolo è quella di promuovere<br />
la cultura del fare impresa nelle<br />
giovani generazioni, attraverso<br />
la condivisione delle esperienze<br />
e delle peculiarità delle diverse<br />
categorie; la nostra Associazione,<br />
all’interno di questo percorso,<br />
cerca di mettere in luce un<br />
importante punto di forza <strong>della</strong><br />
cooperazione, ossia la sua trasversalità.<br />
Oltre alla possibilità di fare<br />
impresa in forma cooperativa,<br />
infatti, c’è un più ampio modo di<br />
essere cooperatori. Tutti gli attori<br />
economici (artigiani, albergatori,<br />
industriali, ecc.), infatti, possono<br />
essere cooperatori, essendo ad<br />
esempio soci di una Cassa Rurale<br />
o di una Famiglia Cooperativa,<br />
alimentando così quel circolo virtuoso<br />
che da decenni contribuisce<br />
al benessere sociale ed economico<br />
del nostro territorio.<br />
Il calendario delle attività dell’Associazione<br />
per il 2012 è ricco di<br />
attività; tutti coloro che volessero<br />
conoscerci più da vicino ed essere<br />
informati sugli eventi in programma,<br />
possono inviare una mail con<br />
i propri dati ed una breve presentazione<br />
all’indirizzo: giovani.<br />
cooperatori@ftcoop.it.<br />
Tempo di lettura: 3’23’’
OPINIONI<br />
ECONOMIA<br />
L’EUROPA RICONOSCE LA<br />
dIvERSITà COOPERATIvA<br />
di Carlo Borzaga *<br />
Nel corso degli ultimi anni sono state da più parti sottoposte<br />
agli organismi comunitari competenti diverse<br />
richieste di esprimersi sulla compatibilità con il<br />
diritto dell’Unione Europea delle agevolazioni fiscali<br />
concesse dalla normativa italiana alle cooperative, in<br />
particolare alle cooperative a mutualità prevalente,<br />
che svolgono cioè la loro attività prevalentemente con<br />
soci, rispettando il vincolo alla distribuzione di utili.<br />
Ovviamente una dichiarazione di incompatibilità con<br />
il diritto comunitario significherebbe l’obbligo di<br />
eliminare ogni agevolazione fiscale. La questione si sta<br />
trascinando da qualche anno tra gli uffici di Bruxelles,<br />
senza che le autorità comunitarie abbiano ancora<br />
preso una posizione definitiva. Qualche anno fa la<br />
Commissione Europea aveva predisposto un parere<br />
secondo cui buona parte delle agevolazioni fiscali<br />
concesse allora alle cooperative erano da considerarsi<br />
incompatibili con la normativa comunitaria e quindi<br />
aiuti di Stato. Il parere è poi stato ritirato, ma è stato<br />
comunque utilizzato con grande – e sospetta – tempestività<br />
dall’allora governo Berlusconi per tassare<br />
parzialmente gli utili non distribuiti di buona parte<br />
delle cooperative italiane, con la sola esclusione delle<br />
cooperative sociali. Negli successivi la Commissione,<br />
pur non decidendo ad esprimersi, non è sembrata<br />
comunque intenzionata a modificare la propria convinzione.<br />
Ora nel dibattito si inserisce una voce nuova, quella<br />
<strong>della</strong> Corte di Giustizia europea che con sentenza<br />
dell’8 settembre 2011 ha risposto ad una questione<br />
postale dalla nostra Corte di Cassazione e riferita alla<br />
compatibilità con il diritto europeo delle agevolazioni<br />
fiscali in favore <strong>della</strong> cooperative di produzione<br />
e lavoro. La sentenza ha carattere generale ed è di<br />
* professore alla Facoltà di economia dell’Università di Trento e presidente di Euricse<br />
46<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
grande interesse per tutte le cooperative italiane e, più<br />
in generale, per tutti i soggetti che gestiscono attività<br />
imprenditoriali senza scopo di lucro. La Corte infatti,<br />
pur riconoscendo che le agevolazioni fiscali hanno<br />
natura di aiuti di stato, esclude che nel caso in questione<br />
essi siano aiuti vietati e perciò incompatibili con il<br />
diritto comunitario perché giustificati da una diversità<br />
strutturale tra impresa cooperativa e altre forme di<br />
impresa: il fatto che l’impresa cooperativa così come<br />
regolata dall’ordinamento italiano non ha scopo di<br />
lucro. Questa specificità giustifica e rende legittimo,<br />
secondo la Corte europea, un trattamento differenziato<br />
e più favorevole delle cooperative rispetto alle<br />
imprese che perseguono finalità lucrative.<br />
Si tratta di una sentenza importante per diverse ragioni,<br />
ma soprattutto perché riconosce una diversità<br />
strutturale, cioè riferita agli obiettivi perseguiti, tra<br />
cooperative e altre forme di impresa. Al di là dei profili<br />
più tecnici, che involgono principalmente questioni<br />
giuridiche, si può così sostenere che questa sentenza<br />
costituisce una tappa fondamentale verso il completo<br />
riconoscimento da parte delle istituzioni comunitarie,<br />
e nel diritto comunitario, <strong>della</strong> specifica e distinta<br />
identità delle imprese cooperative rispetto al modello<br />
tradizionale, e sinora dominante nei discorsi europei,<br />
dell’impresa capitalistica con finalità lucrative. Una<br />
diversità che potrà essere usata d’ora in poi non solo<br />
per difendere la agevolazioni in essere, ma anche per<br />
chiederne di nuove, sia per le cooperative che per altre<br />
forme di imprenditorialità a fini sociali. E per chiederle<br />
non solo a livello nazionale ma anche e livello<br />
comunitario.<br />
Tempo di lettura: 3’<br />
carlo.borzaga@unitn.it
«Le semplici verità morali del debito<br />
e del dovere di ripagarlo sono state del<br />
tutto dimenticate e ignorate negli ultimi<br />
dieci anni. (…)<br />
Ciò a cui stiamo assistendo, sia<br />
in Europa che in America, è una<br />
demoralizzazione <strong>della</strong> vita economica.<br />
I debiti non sono più considerati come<br />
doveri a cui far fronte ma come beni da<br />
commerciare.<br />
E il loro costo viene trasmesso alle<br />
generazioni future, cioè ai nostri figli,<br />
che noi dovremmo proteggere, e che<br />
faranno bene a disprezzarci per aver<br />
rubato ciò che è loro».<br />
Roger Scruton,<br />
“Lettera Internazionale”, gennaio 2012.<br />
ORIZZONTI<br />
Siate morali,<br />
vi conviene<br />
di Umberto Folena<br />
Roger Vernon Scruton, cittadino britannico, 68 anni,<br />
è filosofo, giornalista, romanziere, avvocato e compositore.<br />
Viene considerato un conservatore, ma la frase<br />
qui a fianco e l’intero suo intervento su “Lettera” è<br />
assai difficile da iscrivere nel “conservatorismo”, perché<br />
è un attacco al cuore <strong>della</strong> dittatura o idolatria<br />
del dio Mercato, tanto cara al pensiero, o meglio alla<br />
prassi di “destra”. Chi richiama il mercato ai princìpi,<br />
ai valori, all’etica non è forse iscritto nella “sinistra”? È<br />
la riprova di come tanti schemi siano più che logori e<br />
tornino utili soltanto ai pigri che faticano a orientarsi<br />
dentro la complessità, e quindi la semplificano a proprio<br />
uso e consumo.<br />
Scruton non rimpiange la socialdemocrazia e i pesanti<br />
e diffusi interventi statali nell’economia. Ma fa cominciare<br />
il disastro attuale con la «rivoluzione thatcheriana».<br />
Per forza, è inglese. Noi forse parleremmo di craxismo<br />
e Milano da bere. Gli americani di reaganismo.<br />
Scruton è caustico. La parola capitalismo, connotata<br />
negativamente poiché evocava alienazione e sfruttamento,<br />
fu sostituita con mercato: «L’economia, ci<br />
fu detto, non aveva niente a che fare con il profitto<br />
e con lo sfruttamento, ma con la libertà. Il mercato<br />
non era una necessità sociale, ma un bene morale».<br />
E, come tale, non poteva essere messo in discussione.<br />
E lo Stato? «Non più il tutore del bene comune ma<br />
il grande ficcanaso, lo scroccone che lucrava su tutti i<br />
nostri contratti, il ladro che si portava via i guadagni<br />
degli onesti lavoratori per distribuirli alle sue clientele<br />
viziate».<br />
Il mercato, dunque. Non più necessità sociale, ma bene<br />
morale. Una sorta di divinità che non poteva tollerare<br />
un’etica e una morale indipendenti, al di sopra di lei.<br />
E così si arriva al Duemila e al baratro, con lo Stato<br />
47<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
OPINIONI<br />
al servizio delle ragioni immarcescibili<br />
del mercato, delle grandi<br />
imprese, delle grandi banche. Un<br />
atteggiamento che ci spacciano per<br />
logico e normale, ma Scruton definisce<br />
criminale: «Bernard Madoff<br />
ha creato un fondo che prendeva<br />
denaro in prestito da una persona<br />
per pagare gli interessi sul debito<br />
di un’altra persona, e così via<br />
all’infinito. E per questo è stato<br />
mandato in prigione per il resto dei<br />
suoi giorni. Quando operò sono gli<br />
Stati a fare la stessa cosa, descrivono<br />
le loro azioni come “responsabili”<br />
e “compassionevoli”».<br />
Il “morale” Scruton è il residuo di<br />
una remota era geologica, un fossile<br />
obsoleto, oppure l’avanguardia<br />
di un futuro prossimo? «Potreste<br />
obiettare–conclude–che saggezza<br />
economica e saggezza morale sono<br />
due cose diverse. A me sembra che<br />
il senso morale sia emerso negli<br />
esseri umani proprio perché ha<br />
mostrato di tornare a loro vantaggio,<br />
almeno sul lungo termine». Il<br />
mercato divinizzato può arrecare<br />
grandi vantaggi subito, ma alla fine<br />
porta alla rovina. La morale, invece,<br />
non soltanto è buona in sé, ma<br />
fa bene.<br />
Tempo di lettura: 2’55’’<br />
umberto.folena@libero.it
OPINIONI<br />
LA PORTA APERTA<br />
mA ALLORA<br />
è POSSIBILE!<br />
di Franco de Battaglia<br />
L’ultima domenica di gennaio il Paladolomiti ha<br />
ospitato l’assemblea dei soci <strong>della</strong> Famiglia Cooperativa<br />
di Pinzolo, che ha registrato passaggi e momenti<br />
importanti, all’insegna dell’unità. Ma allora - viene<br />
da dire, dopo i confronti e le polemiche, le voglie di<br />
separatezza, i contrasti di sistema che hanno avuto<br />
proprio Pinzolo come epicentro - allora è possibile!<br />
Allora è possibile che si registri concordia, che il “cooperare”<br />
tenga unita una comunità, avvantaggiandola<br />
anche nelle spese per il suo<br />
vivere. Allora è possibile che<br />
fra tanti ipermercati e centri<br />
commerciali, colonizzatori e<br />
accentratori, venga mantenuta<br />
una presenza locale forte nel<br />
commercio, un orgoglio, anche,<br />
di lavorare per sé e la propria<br />
terra.<br />
Alcuni dati meritano di essere<br />
sottolineati. La cooperativa di Pinzolo registra, innanzitutto,<br />
una base sociale in continua crescita, che<br />
ha raggiunto le 2004 unità. Essere e sentirsi “soci”,<br />
non clienti o consumatori: questo fa la differenza.<br />
Poi un giro d’affari aumentato (in un anno di crisi)<br />
del 2,58 per cento, con uno sconto medio ai soci, tenuto<br />
conto anche del ristorno, del 7,3 per cento. La<br />
cooperazione non è quindi soltanto parole, enunciazioni<br />
astratte. E’ un sistema che può ottenere questi<br />
risultati per i “soci”, anche nei paesi minori perché le<br />
Famiglie fanno egregiamente la loro parte e le realtà<br />
grandi, di sistema come il sait, fanno da riferimento.<br />
Pinzolo poi è un “test” interessantissimo, perché la<br />
cooperativa da un lato serve una clientela (numerosa,<br />
Pinzolo mostra<br />
che essere “soci”<br />
e un’unione di sistema<br />
possono vincere<br />
ogni concorrenza<br />
48<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />
ma sofisticata) di turisti, dall’altro presidia paesi<br />
minori, che nessun supermercato avrebbe<br />
interesse a servire. E’ facile dire: “Pinzolo ha<br />
tanti turisti”. Ma esistono, come concorrenti,<br />
altri grossi supermercati e negozi eccellenti.<br />
La Cooperativa, in realtà, attira i turisti non<br />
solo con i suoi prodotti, ma con il “fascino” di<br />
una proposta commerciale diversa, puntando<br />
su una sua specialità anche di “location” (i tre<br />
piani, la differenziazione<br />
e il “mix” dei prodotti)<br />
che si distingue dall’indistinto<br />
camerone di tanti<br />
ipermercati. A Pinzolo si<br />
avverte, anche dal logo<br />
(giustamente non uniformato),<br />
che la Cooperativa<br />
è un valore aggiunto locale,<br />
non l’appendice di un<br />
supermercato nazionale. E poi c’è l’orgoglio<br />
di essere l’impresa che crea più lavoro: uno<br />
staff di 117 collaboratori fissi, che arrivano a<br />
165 con gli stagionali. I giovani <strong>della</strong> Rendena<br />
si fanno le ossa nel lavoro cooperativo. Non<br />
è poco. Ma questo meccanismo di successo è<br />
possibile solo se si resta uniti, se si fa sistema.<br />
Allora sarà possibile resistere anche alle “liberalizzazioni”<br />
(che aumentano i costi, non li<br />
diminuiscono) e alle invasioni di mercato.<br />
Tempo lettura: 2’55’’<br />
fdebattaglia@katamail.com
ANNO<br />
INTERNAZIONALE<br />
DELLA COOPERAZIONE<br />
Le donne rappresentano circa la metà dei soci e dei dipendenti<br />
del sistema cooperativo trentino, ma solo il 12% dei presidenti<br />
di cooperativa è donna. Un patrimonio di risorse da valorizzare<br />
per riuscire a far crescere meglio il nostro territorio dal punto<br />
di vista economico ma anche sociale. Per raggiungere questo<br />
obiettivo è attiva l’Associazione Donne in <strong>Cooperazione</strong>.<br />
Visita il sito www.cooperazionetrentina.it/donne.<br />
2012<br />
International<br />
Year of<br />
Cooperatives<br />
L’associazione<br />
Donne in<br />
<strong>Cooperazione</strong> è<br />
nata nell’ottobre<br />
2005 e conta 230<br />
socie e soci.<br />
Essi appartengono<br />
al mondo dei<br />
dipendenti, dei soci e<br />
degli amministratori:<br />
donne e uomini<br />
del movimento,<br />
appartenenti a tutti<br />
i settori d’attività e<br />
all’intero territorio<br />
provinciale.<br />
LA COOPERAZIONE È ANCHE DONNA<br />
MARKETING SAIT