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Marzo - Federazione Trentina della Cooperazione

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6<br />

FRANCESCO ATTARDI<br />

Casse Rurali,<br />

pilastro di vivibilità<br />

32<br />

ALFREDO WEISS<br />

La mia lunga marcia<br />

nella cooperazione<br />

CASSE RURALI<br />

TRENTINE<br />

Continuiamo<br />

a dare credito<br />

RISTO3<br />

Riapre il Glenda >14<br />

FUSIONI<br />

Nuova Cassa<br />

in Valsugana >19<br />

LIBRI<br />

Altro che privilegi! >43<br />

POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. D.L.<br />

353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1<br />

COMMA 1, DCB TRENTO RIVISTA PER AMMINISTRATORI<br />

E DIPENDENTI DELLA COOPERAZIONE TRENTINA -<br />

www.cooperazionetrentina.it . carta ecologica<br />

N° 3 - mARzO 2012


CASSA RURALE DI ALDENO E CADINE - AGENZIA1 - VIA VERDI - TRENTO<br />

Progettiamo e arrediamo spazi di lavoro su misura<br />

delle vostre esigenze, proponendo soluzioni sempre<br />

innovative, funzionali e di grande impatto estetico.<br />

2<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 6 - G I U G N O 2 0 1 0


Periodico <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong><br />

<strong>Trentina</strong> <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />

Trento, Via Segantini, 10 - Tel. 0461.898111<br />

www.cooperazionetrentina.it<br />

ufficio.stampa@ftcoop.it<br />

Direttore responsabile<br />

Walter Liber<br />

Coordinatrice<br />

Dirce Pra<strong>della</strong><br />

Comitato di Redazione<br />

Corrado Corradini, Franco de Battaglia, Carlo<br />

Dellasega, Silvia De Vogli, Michele Dorigatti, Cesare<br />

Dossi, Egidio Formilan, Cristina Galassi, Walter<br />

Liber, Diego Nart, Sara Perugini, Dirce Pra<strong>della</strong>,<br />

Bernardino Santoni, Paolo Tonelli, Vincenzo Visetti.<br />

Hanno collaborato<br />

Enrico Bertolotti, Carlo Borzaga, Silvia De Vogli,<br />

Michele Dorigatti, Umberto Folena.<br />

Progettazione grafica<br />

Cooperativa ARCHIMEDE - www.archimede.nu<br />

Stampa tipografica<br />

Cooperativa NUoVE ARTI GRAFICHE<br />

Abbonamenti<br />

Costo singola copia: € 3<br />

Abbonamento annuale (11 numeri): € 30<br />

Abbonamento semestrale (5 numeri): € 15<br />

Promozione 2010<br />

Paga i primi 10 abbonamenti a prezzo pieno<br />

(30 euro, fermo da molti anni) e i restanti solo<br />

la metà.<br />

Autorizzazione del Tribunale Civile e Penale di Trento<br />

n. 26 Registro stampa di data 09.10.1950<br />

N ° 3 - m A R z O 2 0 1 2<br />

EDITORIALE<br />

03 Credito, sei punti per fare chiarezza<br />

IN PRIMO PIANO<br />

04-09 Continuiamo a dare credito:<br />

Per ogni 100 euro di raccolta 99 tornano<br />

a famiglie e imprese per sostenere<br />

gli investimenti. Il sistema del credito<br />

cooperativo trentino tiene duro, in un<br />

momento difficile con risparmi stagnanti<br />

e sofferenze in aumento.<br />

10-11 Emergenza gioco:<br />

Giocare d’azzardo sta diventando un<br />

vero e proprio problema sociale e una<br />

nuova forma di patologia. I numeri e le<br />

considerazioni di don Luigi Ciotti.<br />

NEWSCOOP<br />

13 Produzione e lavoro: crescono fatturato<br />

e dipendenti<br />

14 Risto3: ecco il nuovo Glenda<br />

15 Servizi per disoccupati<br />

16 L’ Alleanza Italiana diventa operativa<br />

17 Slipegada, vince la Rurale di Fiemme<br />

18 Don Guetti parla ai giovani<br />

19 Una Rurale per tre in Valsugana<br />

21 Il conto corrente in una carta<br />

22 Sait, via libera dei soci al nuovo statuto<br />

24 Rigotti presidente del Gruppo Mezzacorona<br />

26 Autonomia e solidarietà, beni di tutti<br />

27 Evelina, esclusiva Melinda<br />

28 Fc Pinzolo, oltre 2 mila soci<br />

29 Fc Giudicarie, supermercato<br />

più grande a Tione<br />

4<br />

Casse Rurali,<br />

continuiamo<br />

a dare<br />

credito<br />

15<br />

Consolida,<br />

servizi per<br />

disoccupati<br />

CULTURA COOPERATIVA<br />

Racconti<br />

32 La mia lunga marcia nella<br />

cooperazione<br />

Servizi per le associate<br />

34 Famiglie Cooperative, le statistiche<br />

passano dalla cassa<br />

35 Coop agricole, bilanci sotto la lente<br />

L'iniziativa<br />

36 Una Fondazione per Don Guetti<br />

Scuola<br />

37 Imparare un mestiere<br />

L’esperto risponde<br />

38 Agevolazioni Irap per chi finanzia le Apt<br />

Storie di impresa<br />

39 Il telaio di Anita resiste alla Cina<br />

Arte idee territorio<br />

41 I colori di Chiara<br />

Libri<br />

42 Vademecum dell’amministratore<br />

<strong>della</strong> Bcc<br />

43 Altro che privilegi!<br />

OPINIONI<br />

Idee per il futuro<br />

45 Giovani, un nuovo progetto<br />

per rafforzare la rete<br />

Economia<br />

46 L’Europa riconosce la diversità<br />

cooperativa<br />

Orizzonti<br />

47 Siate morali, vi conviene<br />

La porta aperta<br />

48 Ma allora è possibile!<br />

22<br />

Sait,<br />

ok al nuovo<br />

statuto<br />

24<br />

Rigotti<br />

presidente<br />

di<br />

Mezzacorona


Le banche si chiudono in difesa?<br />

Cooperfidi opera dal 1980 a favore <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />

e dell’Agricoltura del Trentino. Eroga garanzie, che<br />

agevolano l’accesso al credito bancario, aiutando i<br />

Soci a reperire i finanziamenti alle migliori condizioni<br />

di mercato. Possono associarsi Cooperative di ogni<br />

settore e Aziende Agricole, con sede in Trentino.<br />

se sei socio, sei T r A nquillo.<br />

Trento, via Vannetti 1 www. cooperfidi.it tel. 0461260417<br />

Apertura al pubblico lunedì / venerdì 8.30 - 12.30 e 14.30 - 17.00.<br />

Gradito l’appuntamento.


EDITORIALE<br />

Credito,<br />

sei punti per<br />

fare chiarezza<br />

Non c’è dubbio che il tempo in cui<br />

viviamo è duro e difficile. Reso particolarmente<br />

tormentato dalla necessità<br />

di cambiamento di molti dei<br />

“fondamentali” che hanno segnato<br />

la bussola del nostro agire negli ultimi<br />

150 anni. E quando vengono<br />

fasi come questa, che richiedono di<br />

aguzzare l’ingegno oltre il normale,<br />

a molti viene abbastanza naturale cercare scorciatoie, capri<br />

espiatori, nemici. Tutto è teso, spesso inconsapevolmente,<br />

a non fare fatica, sostanzialmente a evitare di imboccare la<br />

strada <strong>della</strong> riflessione seria e dell’analisi spietata.<br />

Così, fra gli altri, assistiamo ad attacchi alla cieca contro il<br />

sistema bancario e nello sventagliamento delle mitragliatrici,<br />

vengono colpite anche le Casse Rurali. Intendiamoci! Non<br />

affermiamo di essere la perfezione organizzata o “unti”. Per<br />

cui errori, omissioni, previsioni errate ne abbiamo fatti e ne<br />

faremo ancora. Ma essi appartengono per l’appunto all’errore<br />

e non alla volontà di servire unicamente il bene delle<br />

nostre “banche” a scapito delle “cooperative”. A parte il fatto<br />

che non abbiamo banchieri da arricchire in quanto i nostri<br />

proprietari sono sostanzialmente la cittadinanza essendo i<br />

soci oltre 130.000 persone.<br />

Ma cerchiamo di evidenziare alcune questioni fra le più<br />

ricorrenti che si sentono in giro:<br />

1) Le Casse Rurali hanno acquistato denaro dalla Banca<br />

Europea e ne hanno investito una parte in Titoli di Stato<br />

Italiani. Se non avessero fatto così non sarebbe ripartita<br />

la fiducia dei mercati, non sarebbe sceso lo spread con la<br />

Germania, non sarebbero scesi i tassi di interesse. Le famiglie<br />

e gli imprenditori avrebbero avuto oneri maggiori.<br />

2) Non hanno distribuito tutto perché al massimo fra tre<br />

anni devono restituire il prestito alla BCE e alla scadenza<br />

questi soldi devono essere nella loro disponibilità altrimenti<br />

crisi <strong>della</strong> Cassa, bilancio o in perdita o con poco<br />

utile, patrimonio contenuto, niente prestiti.<br />

3) La massa dei crediti emessi nel 2011 è aumentata rispetto<br />

all’anno precedente nonostante gli incagli e le sofferenze<br />

aumentino. Rischiamo per il bene dei nostri territori.<br />

4) Le Casse Rurali continuano a tendere a produrre utili<br />

3<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

non per una gara sciagurata ma perché senza utile non si<br />

rafforza il patrimonio ed è al patrimonio che, secondo le<br />

regole dettate dalle autorità deputate, è legata la facoltà di<br />

prestare denaro e il volume dei prestiti. Va ricordato che<br />

il patrimonio è “indisponibile” cioè, in ultima istanza, è<br />

<strong>della</strong> comunità.<br />

5) Le Casse Rurali, in questo momento, non sempre hanno<br />

i tassi più bassi praticati sul nostro territorio. Non possiamo<br />

competere con chi cerca di penetrare nuovi mercati.<br />

Inoltre su 100 euro che vengono raccolti 99 li prestiamo<br />

senza parlare del sano equilibrio <strong>della</strong> gestione di tesoreria.<br />

Abbiamo il dovere e la responsabilità di muoverci prudentemente.<br />

Se dovessero venire tempi ancora più difficili<br />

non possiamo fallire e scomparire in qualche paradiso esotico.<br />

Noi siamo qui adesso e pensiamo di esserci anche fra<br />

ulteriori cento anni.<br />

6) Ancora una volta per garantire una certa massa di liquidità<br />

è dovuta intervenire la Provincia. Essa ha fatto il suo<br />

dovere attraverso Cassa del Trentino, apportando una<br />

certa quantità di denaro, a fianco dell’intervento nostro,<br />

a sostegno dell’economia locale. Questo denaro dovrà,<br />

ovviamente, essere restituito. Ricordiamo che le Casse<br />

Rurali si sono fatte carico di circa l’85% degli interventi<br />

sulla manovra anticrisi.<br />

E restando nel tema vi partecipiamo una grossa preoccupazione.<br />

Le autorità competenti dettano anche i criteri che<br />

guidano l’intera vita delle banche. Questi parametri, insieme<br />

ad altri provvedimenti, tendendo sempre più a omologare<br />

tutte le banche, piccole e grandi, ci spingono verso la perdita<br />

delle nostre identità territoriali. Insomma rischiamo che il<br />

fondamento sul quale si sono rette la Casse Rurali per 120<br />

anni venga stravolto. Esso è costituito in modo significativo<br />

dal “buon senso” del padre di famiglia, del contadino, <strong>della</strong><br />

persona “normale”. Esso agisce sul controllo sociale dei nostri<br />

paesi e sulla conoscenza reciproca fra la gente. Noi pensiamo<br />

che vada rivendicata con forza la nostra storia e vada posta<br />

grande attenzione su una linea di tendenza che allontana<br />

dal controllo e dalla gestione popolare il destino stesso delle<br />

persone e delle famiglie.<br />

Le visioni elitarie e tecnicistiche sono esattamente il contrario<br />

<strong>della</strong> visione umanistica e fiduciosa <strong>della</strong> cooperazione.


IN PRIMO PIANO<br />

CASSE RURALI,<br />

continuiamo<br />

a dare credito<br />

Per ogni euro raccolto, 99 centesimi vengono impiegati sul territorio.<br />

Negli ultimi tre anni i prestiti sono cresciuti dell’11.5%.<br />

Le Casse Rurali hanno finanziato l’88% degli importi richiesti.<br />

Ma la mutualità ha bisogno di reciprocità.<br />

di Walter Liber<br />

C’è la crisi, e “dagli!” alle banche. Con l’acuirsi delle<br />

difficoltà delle famiglie e delle imprese, aumenta<br />

anche il malessere verso chi invece dovrebbe allargare<br />

i cordini <strong>della</strong> borsa e mettere a disposizione quei<br />

soldi che l’economia e la finanza hanno fatto mancare.<br />

Nel girone infernale dei responsabili di questa crisi<br />

le banche hanno avuto dall’inizio un posto in prima<br />

fila. Quelle giganti che hanno avvelenato il mondo<br />

con titoli tossici partendo dagli Stati Uniti, e via via<br />

anche tutte le altre, grandi e piccole. L’attacco alle<br />

banche non ha risparmiato nemmeno le nostre piccole<br />

Casse Rurali, che banche non si sono mai volute<br />

chiamare, proprio per marcare una differenza sostanziale<br />

con gli altri istituti di credito. Il presidente di<br />

una grandissima banca (Dieter Rampl di Unicredit,<br />

per non fare nomi), ha affermato di recente che per<br />

lui “l’unica cosa che conta è fare buoni risultati per la<br />

banca”. Perfino ovvio.<br />

E le Casse Rurali? Hanno una missione diversa:<br />

occuparsi del territorio dove operano, delle famiglie<br />

e delle imprese che conoscono una a una. Pur senza<br />

distogliere l’attenzione dalla sostenibilità delle operazioni<br />

che fanno e sull’efficienza, che sono poi la loro<br />

(e vostra, cari soci e clienti) assicurazione sul futuro.<br />

In molti dicono che si sono concentrate troppo su<br />

questo secondo aspetto.<br />

Le Casse rispondono invece che fanno tutto il possibile<br />

e anche parecchio di più, prendendosi anche i<br />

rischi: nell’ultimo anno, tanto per dire, le “sofferenze”<br />

sono aumentate del 30%, anche se restano molto<br />

al di sotto rispetto ad altre zone d’Italia.<br />

Ma le Rurali possono fare di più? Certo, ma serve reciprocità,<br />

un “patto” di solidarietà con i soci e i clienti.<br />

4<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

Poichè le banche, e anche le Casse, prestano i soldi<br />

dei risparmiatori, occorre sostenere la raccolta. E se<br />

non ne entrano, non ne escono, a meno di andarli a<br />

prendere altrove con costi molto alti.<br />

Un solo dato: ogni cento euro che entrano sotto<br />

forma di raccolta, 99 vengono impiegati in prestiti<br />

alle famiglie e alle imprese (con una leggera prevalenza<br />

delle prime sulle seconde). Ben l’88% degli importi<br />

richiesti sono stati finanziati.<br />

Le Rurali ascoltano le preoccupazioni dalla voce<br />

dei soci e clienti e le condividono pienamente.<br />

Conoscono le loro difficoltà e spesso non possono<br />

far trapelare le proprie. Fare banca oggi è diventato<br />

un mestiere molto complesso e sorvegliatissimo.<br />

Muoversi tra la raccolta di risparmio (in calo) e la<br />

richiesta di credito (in aumento) è diventato uno<br />

slalom tra i molti paletti posti dal legislatore proprio<br />

per garantire la sostenibilità delle operazioni bancarie.<br />

Un complesso di norme - uguale per la grande<br />

banca multinazionale come per la piccola Cassa - che<br />

alla fine rende la strada più lunga e tortuosa. Tanto<br />

che non tutti i clienti riescono ad arrivare in fondo.<br />

Nonostante questo le Casse Rurali non si stancano<br />

di applicare il buon senso, che non deve mai essere<br />

sostituito da una fredda sequenza di indici economici.<br />

In Italia per definizione siamo tutti allenatori di<br />

calcio. Recentemente siamo diventati anche tutti<br />

banchieri. Proprio per evitare di finire nel tritacarne<br />

dei luoghi comuni, vorremmo provare a spiegare<br />

quello che hanno fatto le Casse e quello che fanno<br />

oggi per sostenere le famiglie e l’economia del nostro<br />

territorio.


La fotografia del credito cooperativo in Trentino<br />

CASSE RURALI TRENTINE<br />

2010<br />

Casse Rurali<br />

46<br />

Sportelli<br />

383<br />

Soci<br />

120.348<br />

Dipendenti*<br />

3.014<br />

Raccolta diretta<br />

12.598<br />

Raccolta indiretta (titoli in ammin. e risparmio gestito) 3.667<br />

Raccolta complessiva<br />

16.265<br />

Crediti alla clientela *<br />

13.310<br />

Patrimonio<br />

1.688<br />

Sofferenze<br />

317<br />

Impieghi/Raccolta diretta<br />

96,85%<br />

Sofferenze/impieghi<br />

2,60%<br />

Fonte: Osservatorio <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong>. Dati in milioni di euro.<br />

* Dato comprende anche Cassa Centrale Banca e Mediocredito - Trentino<br />

La verità sul sostegno<br />

alle imprese e famiglie<br />

Nonostante il periodo sia particolarmente difficile,<br />

le Casse Rurali nell’ultimo triennio (ovvero a crisi<br />

conclamata) hanno aumentato i prestiti dell’8%, passando<br />

da 11,3 a 12,2 miliardi di euro (l’incremento<br />

è stato di 916 milioni di euro). Nello stesso periodo,<br />

i finanziamenti alle famiglie sono cresciuti del 10%<br />

(388 milioni in più) e quelli alle imprese artigiane<br />

sono aumentati del 14,5% (da 3 a 3,5 miliardi di<br />

euro). L’ammontare dei crediti erogati a fine 2011<br />

dal sistema del credito cooperativo trentino (che<br />

comprende anche Cassa Centrale Banca e la ricaduta<br />

trentina di Mediocredito) è stato di 13,3 miliardi<br />

di euro, in crescita dello 0,3% rispetto al 2010. Un<br />

aumento meno sostenuto rispetto a quello degli anni<br />

scorsi sia per la minore domanda da parte di famiglie e<br />

imprese, sia per una più attenta valutazione del merito<br />

creditizio da parte delle Casse, vista anche l’elevata<br />

rischiosità del credito.<br />

Le Rurali, dunque, fanno la loro parte e si assumono<br />

anche i rischi. In questo momento nel sistema<br />

delle Casse ci sono partite “incagliate” per più di un<br />

miliardo di euro. Sono cresciute del 20% solo negli<br />

ultimi dodici mesi. Se aggiungiamo anche le partite<br />

in sofferenza (cresciute del 31%), arriviamo al 12%<br />

del totale. Dunque non si può certo rimproverare alle<br />

Casse Rurali di essere troppo prudenti…<br />

Per una volta facciamo anche un confronto con quello<br />

che succede fuori di qui. Appena pochi giorni fa il<br />

Governatore <strong>della</strong> Banca d’Italia Visco ha denunciato<br />

che i prestiti alle imprese in Italia si sono contratti a<br />

dicembre di 20 miliardi di euro: e nel 2012 ci si aspetta<br />

anche peggio. Giudicate voi.<br />

5<br />

2011<br />

45<br />

380<br />

122.656<br />

3.031<br />

12.445<br />

3.834<br />

16.278<br />

13.356<br />

1.731<br />

417<br />

98,43%<br />

3,40%<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

Var. % 2010-2011<br />

-2,2%<br />

-0,8%<br />

1,9%<br />

0,6%<br />

-1,2%<br />

4,6%<br />

0,1%<br />

0,3%<br />

2,5%<br />

IN PRIMO PIANO<br />

31,5%<br />

Operazione Bce, un aiuto<br />

per “oliare” il sistema<br />

Sullo Stato italiano si è abbattuta da qualche mese una<br />

tempesta speculativa che nessuno poteva prevedere.<br />

Anticipato dai giudizi negativi delle agenzie di rating,<br />

il “mercato” internazionale ed europeo sul finire del<br />

2011 ha deciso di disfarsi dei titoli di Stato italiani<br />

ed ha cominciato a venderli. Questo ha provocato un<br />

rialzo dei rendimenti, con spostamento dei risparmi<br />

su questo tipo di investimento.<br />

Così le banche si sono ritrovate a corto di liquidità,<br />

cioè quel denaro che serve per sostenere i finanziamenti<br />

alle imprese e alle famiglie. Inoltre, i titoli di<br />

Stato in possesso delle banche italiane, quelli che<br />

all’occorrenza avrebbero dovuto trasformarsi in riserva<br />

di liquidità, sono risultati presto poco vendibili,<br />

visto l’improvviso calo del loro valore.<br />

Se vogliamo dirla tutta, il sistema bancario internazionale<br />

ha corso il serio rischio di vedere inceppati i meccanismi<br />

che ogni giorno producono milioni e milioni<br />

di operazioni per miliardi di euro. Occorreva reagire.<br />

La Bce, immettendo liquidità nel sistema, ha agito<br />

da buon meccanico che lubrifica gli ingranaggi di un<br />

motore chiamato mercato internazionale bancario.<br />

Le banche hanno acquistato titoli di Stato con lo<br />

scopo di contribuire ad abbassare lo “spread”, e quindi<br />

i rendimenti, e riportare il sistema in equilibrio. Cosa<br />

puntualmente accaduta. Ma il miglioramento <strong>della</strong><br />

liquidità dovuto all’abbassamento dei rendimenti<br />

dei titoli di Stato comporta vantaggi per tutti, principalmente<br />

per le famiglie e le imprese che possono<br />

ottenere prestiti a tassi sostenibili.


IN PRIMO PIANO<br />

ATTARdI: "Siete<br />

pilastro di vivibilità"<br />

Intervista al comandante regionale <strong>della</strong> Guardia di Finanza<br />

sul ruolo delle Casse Rurali Trentine.<br />

di Franco de Battaglia<br />

Le Casse Rurali non sono soltanto uno “strumento”<br />

per muovere l’economia del Trentino. Sono anche un<br />

presidio civile e sociale che consente uno sviluppo ordinato:<br />

danno benessere, ma anche sicurezza ad una<br />

comunità. Costituiscono una difesa contro pratiche<br />

illegali che poi crescono su se stesse come metastasi<br />

pericolose: si inizia con il gioco e si arriva all’usura, ci<br />

si indebita con qualche “finanziaria” privata e si finisce<br />

col cedere l’azienda a chi ricicla denaro. Il sistema delle<br />

Casse, con la sua “capillare” diffusione sul territorio e<br />

la conoscenza diretta dei clienti, laddove per le altre<br />

banche il cliente è diventato un numero (incoraggiato<br />

quasi a non farsi neppure vedere allo sportello) rendono<br />

le Rurali una presenza che va “oltre” l’economia,<br />

uno dei pilastri di quella “vivibilità” di cui il Trentino<br />

va giustamente orgoglioso, e che è tanto apprezzata<br />

da chi viene a risiedere sul suo territorio. Si tratta di<br />

una vivibilità da preservare e difendere, perché non è<br />

scontata. Si tratta, anche per le Casse Rurali, di esserne<br />

consapevoli, di impedire che eventuali “razionalizzazioni”<br />

le trascinino sulla china delle altre banche. Occorrerà,<br />

ad esempio, fare attenzione ad ulteriori fusioni,<br />

portate spesso a trasferire il controllo <strong>della</strong> Cassa<br />

dalla comunità di appartenenza agli imprenditori più<br />

forti <strong>della</strong> zona.<br />

Lo spunto per queste riflessioni viene da un colloquio<br />

con un protagonista dell’economia e al tempo stesso<br />

<strong>della</strong> sicurezza del Trentino, il generale Francesco Attardi,<br />

comandante regionale (Trento e Bolzano) <strong>della</strong><br />

Guardia di Finanza. Di origine siciliana, di educazione<br />

romana, con vaste esperienze nei settori (comunicazioni<br />

e stampa) e nei territori più delicati (da capitano<br />

aveva la responsabilità di Civitavecchia e del suo<br />

6<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

grande porto) Attardi ha invitato i trentini ad essere<br />

consapevoli delle due “marce in più” che hanno: con<br />

l’Autonomia, che consente il rientro sul territorio del<br />

90 per cento delle imposte pagate (più si pagano lealmente<br />

le imposte, più crescono le risorse che il Trentino<br />

può impiegare a sostegno dell’economia) e con<br />

il sistema delle Casse Rurali che origina un credito<br />

diffuso e frenano il denaro “furbo”. E’ un discorso da<br />

approfondire.<br />

Generale Attardi, sulla crisi qual è la sua impressione<br />

dall’osservatorio di Trento e Bolzano, ai confini con il<br />

mondo tedesco?<br />

Che la crisi nel Trentino ha fatto meno danni che altrove.<br />

Perché?<br />

Per tre ragioni. Perché il sistema del credito è forte e<br />

articolato; perché la Provincia ha supplito con la sua<br />

presenza a molte situazioni di criticità; e perché le<br />

piccole e medie imprese sono state molto brave a dare<br />

prova di flessibilità, a diversificare scelte e investimenti,<br />

anche nel settore turistico, che resta ricco di potenzialità.<br />

Si avvertono però, anche nel Trentino, problemi<br />

di liquidità.<br />

Certamente. Anche perché in molti casi si registrano<br />

mancati pagamenti da parte dei clienti. Di qui l’esigenza<br />

che questi “buchi” vengano colmati, suppliti da<br />

interventi creditizi appropriati. Vuol dire “capire” le situazioni.<br />

L’invito è a non avere l’occhio del burocrate<br />

nel finanziare imprese che creano benessere e lavoro.<br />

Il bilancio <strong>della</strong> Provincia è generoso.<br />

La tutela <strong>della</strong> piccola e media impresa resta centrale.<br />

Ma ritengo che il Trentino debba studiare attentamen-


te nuove situazioni che si stanno profilando. Proprio<br />

perché le due province di Trento e Bolzano sono una<br />

sorta di “cuscinetto” mitteleuropeo, diventa attraente<br />

per molte imprese anche nazionali posizionarsi qui,<br />

per operare in una zona di confine. Hanno vantaggi<br />

che altrove non avrebbero. Un esempio recente è l’Arval,<br />

noleggio di vetture, che ha trasferito al sua sede da<br />

Firenze a Trento.<br />

Anche per questo è importante che le tasse vengano<br />

pagate.<br />

Nel Trentino c’è una consapevolezza diffusa sulla necessità<br />

di fare il proprio dovere verso il fisco. Il livello<br />

di mancata consegna degli scontrini è, diciamo così,<br />

fisiologico, dal 17 al 22 per cento, laddove in alcuni<br />

quartieri di grandi città, Napoli ad esempio, quattro<br />

scontrini su cinque non vengono consegnati. Nel<br />

Trentino c’è un’economia sana con “sacche” di evasione.<br />

Sacche non generalizzate. Anche gli artigiani,<br />

in genere, rilasciano le ricevute: aiuta la politica dei<br />

contributi provinciali per le ristrutturazioni o i rinnovamenti<br />

energetici, che spingono ad avere tutta la<br />

documentazione in regola.<br />

Però anche nel Trentino è cresciuto moltissimo il numero<br />

di telefonate al 117 <strong>della</strong> Finanza per segnalare<br />

casi di evasione. E’ una nuova forma di invidia sociale?<br />

o di delazione?<br />

Assolutamente no. La delazione è un’altra cosa. Presuppone<br />

un contesto di conflittualità “cattiva”, di<br />

danneggiamento voluto, di vendetta. No. Il cittadino<br />

trentino, piuttosto è consapevole che l’evasione è una<br />

criticità che danneggia l’economia “reale” e “leale”. Le<br />

segnalazioni sono aumentate perché è cresciuta la consapevolezza<br />

dei danni che l’evasione comporta. Se tutti<br />

pagassero le tasse tutti potrebbero pagarne di meno.<br />

Il fatto è che la gente non ne può più dei “falsi poveri”,<br />

dei “furbetti” che dicono di non aver nulla e girano<br />

con il macchinone. Queste ostentazioni sono avvertite<br />

come un’offesa verso chi le tasse le paga. Oggi c’è un<br />

consenso pubblico nei nostri confronti – di Guardia<br />

di Finanza – che prima non si avvertiva. C’è una volontà,<br />

nella gente, di costruire un’economia più matura<br />

e sana. Più pulita.<br />

Quanto possono contribuire a questo le Casse Rurali?<br />

Dai risultati dell’Osservatorio sul Credito che è stato<br />

istituito presso il Commissariato del Governo è emerso<br />

che la diffusione e la vicinanza delle Casse agli operatori<br />

e ai risparmiatori contribuisce a dare un senso di<br />

fiducia, di “calma” al sistema economico. L’operatore<br />

7<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

IN PRIMO PIANO | continuiamo a dare credito<br />

sa di essere conosciuto con i suoi problemi e questo<br />

gli evita la tentazione di rivolgersi magari a qualche<br />

finanziaria privata.<br />

Che sono a volte, per così dire, “borderline”.<br />

Alcune sì. A volte escono dall’ambito del proprio ruolo,<br />

o consigliano investimenti rischiosi. Ciò è tanto più<br />

frequente in Trentino e in Alto Adige, province vicine<br />

all’Austria che è diventata la vera cassaforte europea.<br />

L’Austria e il Lichtenstein difendono tenacemente il<br />

loro segreto bancario. Sono molti i capitali che finiscono<br />

in Austria.<br />

E il “boom” del commercio dell’oro?<br />

E’ un bene rifugio. Ricordo quando ero ad Arezzo,<br />

una città dove si lavora tanto oro. C’era molto traffico<br />

in nero. Sì, l’oro si presta al “nero”.<br />

E il gioco, la sua diffusione incentivata e proliferata?<br />

Può portare l’usura. In parte sta tornando l’usura.<br />

Non la grande usura, che colpisce a volte il commercio:<br />

la presenza delle Casse Rurali la frena, la blocca.<br />

Ma la piccola usura che è poi fonte di moltiplicazione<br />

di criminalità, di trasgressioni. Chi gioca in genere<br />

perde e allora si rivolge a chi gli presta duemila, tremila<br />

euro, un’usura di bassa lega, però presente. Ma<br />

oltre all’usura il gioco si presta al riciclaggio, non tanto<br />

da parte <strong>della</strong> malavita organizzata, che dal Trentino<br />

è ancora lontana, ma di rivoli dalle disparate provenienze.<br />

E’ un segnale da non sottovalutare. Anche per<br />

questo è positivo che la coscienza sociale <strong>della</strong> gente si<br />

sia risvegliata.<br />

Il Generale Francesco Attardi, Comandante Regionale <strong>della</strong> Guardia di Finanza


IN PRIMO PIANO<br />

LA BUONA<br />

CASSA RURALE<br />

Casse Rurali, <strong>Federazione</strong> e Cassa Centrale Banca, con il<br />

supporto scientifico di Euricse, hanno definito un profilo<br />

condiviso sul significato di essere oggi una “buona<br />

Cassa Rurale”. E lo hanno fatto selezionando una serie<br />

di indicatori chiave in grado di misurare ma anche di<br />

raccontare la differenza di una banca di credito cooperativo<br />

rispetto agli altri tipi di banche. Gli indicatori,<br />

infatti, sono stati divisi in tre macroaree: sostenibilità<br />

economico-finanziaria, governance e compliance, e<br />

carattere locale e cooperativo.<br />

Una buona Cassa Rurale deve anzitutto essere una<br />

buona banca, e quindi essere in grado di operare con<br />

successo sul mercato; ma deve anche distinguersi dalle<br />

altre per i valori che la animano e per il forte legame<br />

con il territorio in cui opera (da cui la scelta di misurare<br />

il carattere locale e cooperativo). La buona governance<br />

poi sta a cavallo di queste due macro-aree, in quanto<br />

contribuisce sia alla sostenibilità economico finanziaria<br />

sia all’adesione ai valori che caratterizzano le Rurali<br />

in particolare. Ciascuna di queste tre macro-aree si articola<br />

poi in dimensioni più specifiche, ciascuna delle<br />

quali è misurata da un indice sintetico. Così, ad esempio,<br />

l’area <strong>della</strong> sostenibilità economico-finanziaria<br />

si articola in sei dimensioni (liquidità, redditività,<br />

efficienza, rischiosità, patrimonio, struttura), con sei<br />

indici specifici a misura. Ogni dimensione a sua volta<br />

è composta da una serie di singoli indicatori, per arrivare<br />

ad una struttura a “piramide” articolata su più<br />

livelli. La buona Cassa Rurale è così valutata in base<br />

a tre macro-aree, divise in tredici dimensioni, a loro<br />

volta composte da un totale di 50 indicatori singoli.<br />

Lo scopo di questo grande lavoro di definizione degli<br />

indici e di valutazione delle Casse Rurali è quello di<br />

mettere a disposizione di ciascuna uno strumento, sintetico<br />

ma efficace, che possa dare indicazioni affidabili<br />

su quali sono le aree di miglioramento rispetto a dei<br />

benchmark di riferimento.<br />

Questo lavoro propone dunque uno strumento innovativo<br />

per almeno due aspetti: da un lato perché prende<br />

in esame tutti gli aspetti che distinguono una Cassa<br />

Rurale dagli altri tipi di banca, fornendo una valutazione<br />

a tutto tondo che misuri anche il carattere locale<br />

e cooperativo oltre alla dimensione economico-finanziaria.<br />

In secondo luogo perché racchiude in sé una<br />

valutazione di tipo normativo, che non si limita cioè a<br />

misurare le banche rispetto alla media del sistema ma<br />

indica chiaramente degli obiettivi a cui tendere. Tutto<br />

ciò nell’ottica di fornire a ogni Cassa, qualora lo desideri,<br />

un punto di riferimento per valutare la propria<br />

performance e uno stimolo a migliorarsi.<br />

Come tutte le innovazioni, anche questo sistema deve<br />

essere testato sul campo e affinato nel tempo, anche<br />

grazie al feedback delle Casse che lo vorranno utilizzare,<br />

per far sì che gli indicatori selezionati si attaglino<br />

sempre più al modello ideale.<br />

Punti forti<br />

Dall’analisi degli indici ottenuti emergono quali sono<br />

i punti di forza e di debolezza del sistema. Delle 13<br />

dimensioni analizzate tre rappresentano le eccellenze:<br />

il patrimonio, la compliance ed il rapporto con il sistema.<br />

Il patrimonio costituisce uno degli elementi di<br />

stabilità e sviluppo più importanti per una banca: ri-<br />

8<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2


spetto ai benchmark definiti dal modello, l’83% delle<br />

Casse raggiunge pienamente o si avvicina strettamente<br />

all’obiettivo massimo. La compliance esprime la<br />

conformità <strong>della</strong> banca nel rispetto di regole e norme<br />

al fine di evitare rischi di incorrere in sanzioni e danni<br />

di reputazione: anche in questa dimensione l’obiettivo<br />

è raggiunto dal 74% delle Casse. Il rapporto con<br />

il sistema misura la concorrenza interna e l’adesione<br />

delle Casse alle politiche di gruppo: in questo caso il<br />

65% delle Rurali raggiunge l’obiettivo massimo.<br />

Buoni anche i risultati per quanto riguarda i rapporti<br />

con il territorio, con i dipendenti (formazione, politiche<br />

di conciliazione, ferie, malattie) e la governance<br />

(struttura e composizione del consiglio di amministrazione,<br />

partecipazione dei soci all’assemblea).<br />

POSSIAMO SEnTIRCI FUORI PERICOLO?<br />

I prossimi mesi, fino all’estate, saranno<br />

decisivi per il futuro <strong>della</strong> nostra<br />

economia e dell’euro. Se la Grecia<br />

si salva dal fallimento e lo spread<br />

si attesta su valori accettabili, che<br />

permettano di rifinanziare il debito<br />

pubblico con tassi meno onerosi, lo<br />

scenario economico potrà migliorare<br />

e si potrà ripristinare un discreto<br />

clima di fiducia. Diversamente, se<br />

l’euro prende fuoco, con una espressione<br />

coniata dagli economisti, la<br />

situazione è destinata a precipitare,<br />

con conseguenze gravi per l’Italia,<br />

che rappresenta uno degli anelli<br />

più deboli del sistema. L’analisi è di<br />

Claudio Picozza, esperto di economia<br />

e banche, docente dell’Università La<br />

Sapienza di Roma, che ha incontrato<br />

alcuni rappresentanti <strong>della</strong> cooperazione<br />

di credito e <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong>.<br />

Da dieci anni - ha ricordato Picozza<br />

- la nostra moneta è l’euro. La storia<br />

insegna che dopo un decennio gli<br />

accordi monetari si consolidano o si<br />

rompono. Siamo quindi ad una svolta.<br />

In circolazione esiste una massa<br />

di 887 miliardi di euro, il 20 per cento<br />

in più dei dollari. Ogni anno cittadini e<br />

imprese dell’area euro risparmiano<br />

25 miliardi in cambi. “Tornare indietro<br />

sarebbe molto difficile”, ha commentato<br />

l’esperto. “Far saltare l’euro<br />

vorrebbe dire mettere in discussione<br />

la stessa natura e l’esistenza dell’Unione<br />

Europea. Senza euro si ritornerebbe<br />

alle dogane e ai dazi come nel<br />

dopoguerra”.<br />

Il debito pubblico è un problema che<br />

non tocca solo l’Italia, dove ha raggiunto<br />

il volume di 2.489 miliardi di<br />

dollari. La Francia è più o meno allo<br />

stesso livello, negli Usa ammonta<br />

a sei volte tanto. Entro giugno sono<br />

in scadenza nel nostro Paese 300<br />

miliardi di euro di titoli; se i tassi<br />

scenderanno sarà una buona notizia<br />

per i nostri conti pubblici.<br />

Sul fronte <strong>della</strong> liquidità il 2012<br />

presenta uno scenario più sereno<br />

rispetto all’anno scorso dopo che la<br />

Bce ha assegnato 900 miliardi di euro<br />

all’1 per cento alle banche. Il costo<br />

del denaro è ai minimi storici: fissato<br />

all’1% dalla Bce, allo 0,25% negli Usa,<br />

quasi nullo in Giappone. Anche il<br />

rischio inflazione nelle maggiori economie<br />

mondiali si mantiene basso,<br />

Occhio ai rischi<br />

Le dimensioni che presentano qualche criticità sono<br />

la rischiosità ed il rapporto con i soci. La rischiosità<br />

<strong>della</strong> banca fa riferimento al credito in difficoltà o<br />

in sofferenza ed è legata strettamente all’andamento<br />

congiunturale dell’economia, che da diversi trimestri<br />

è in peggioramento. Il rapporto con i soci va invece<br />

a misurare l’attrattività <strong>della</strong> formula cooperativa nei<br />

confronti dei giovani (meno di 35 anni), la presenza<br />

di strumenti di comunicazione per soci, la presenza di<br />

club, consulta soci, ecc. Qui la ricerca individua aree di<br />

miglioramento (d.p.).<br />

Tempo di lettura: 4’05’’<br />

9<br />

complice il costo dei beni importati<br />

da Cina e India che è contenuto. “A<br />

differenza degli anni ’80 l’inflazione<br />

non rappresenta oggi un problema<br />

per effetto dell’eccesso di offerta”, ha<br />

spiegato Picozza.<br />

Possiamo sentirci fuori pericolo? è<br />

stato chiesto al relatore. Posto che<br />

fare previsioni è molto difficile, la crisi<br />

che è nata dalla finanza, si è trasferita<br />

alle banche e nel passaggio successivo<br />

all’economia reale, deve tornare<br />

alla finanza. “Fino a quando non si<br />

chiude questo cerchio rimane il pericolo”,<br />

ha concluso Picozza (c.c.).<br />

Claudio Picozza, docente dell'Università<br />

La Sapienza di Roma<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

IN PRIMO PIANO | continuiamo a dare credito


IN PRIMO PIANO<br />

GIOCO<br />

E NON PENSO PIù<br />

di Umberto Folena<br />

Gheorghie Regalie, 22 anni, era stato a lungo un lavoratore<br />

esemplare. Ogni mese inviava regolarmente<br />

il bonifico a casa, in Romania, e la sua famiglia era<br />

orgogliosa del figlio emigrato in Italia. Un giovanotto<br />

con la testa sulle spalle. Ma quella sera di capodanno,<br />

il 31 dicembre 2011, in quel bar di Palermo dove<br />

andava con gli amici dopo il lavoro, era disperato. Il<br />

videopoker gli aveva succhiato mille euro, l’intero<br />

stipendio. Gheorghie aveva pensato allora di sottrarsi<br />

all’incubo rubando a un connazionale altri 400 euro,<br />

per giocarseli e cercare la rivincita. Il giorno dopo<br />

aveva perso pure quelli, tutti, fino all’ultimo centesimo.<br />

Gheorghie sarà trovato impiccato a un albero di<br />

Villa Bonanno, a due passi dalla Questura, da un<br />

giardiniere del parco. Suicida perché convinto di<br />

non avere vie d’uscita dal gorgo in cui era finito…<br />

Già, come c’era finito? Si comincia a giocare per<br />

mille motivi diversi. Distrazione, passatempo, sfida,<br />

curiosità. Per molti, il gioco rimane quello. Per alcuni,<br />

diventa un’ossessione. Una malattia. Ludopatia,<br />

la chiamano. O Gap, “Gioco d’azzardo patologico”.<br />

Un laccio che ti stringe sempre più stretto, ti soffoca<br />

e ti impedisce di ragionare. I sintomi, spiegano gli<br />

specialisti, sono molto simili a quelli dei tossicomani,<br />

assuefazione e dipendenza inclusi.<br />

Il Gap non travolge tutti. Ma tra quanti ne restano<br />

prigionieri, ben uno su cinque tenta il suicidio.<br />

Soltanto chi è affetto da disturbi depressivi e schizofrenia<br />

manifesta una tendenza al suicidio superiore<br />

alla loro.<br />

Una vera emergenza, dunque. Ma i suicidi dei<br />

giocatori affetti da Gap sono soltanto l’aspetto<br />

più doloroso ed eclatante di un fenomeno ben più<br />

10<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

complesso e con altri e numerosi abissi di disagio,<br />

dolore e disperazione, talmente diffuso che nessuno,<br />

ragionevolmente, può chiamarsene fuori come se la<br />

cosa non lo riguardasse. Può non riguardarci la terza<br />

impresa economica nazionale? Questo infatti è il<br />

gioco d’azzardo regolare e clandestino secondo il<br />

dossier “Azzardopoli” curato da Libera, nata 17 anni<br />

fa allo scopo di sollecitare la società civile nella lotta<br />

alle mafie e promuovere legalità e giustizia, e che oggi<br />

collega circa 1.500 tra associazioni, gruppi, scuole<br />

e realtà di base, con il coordinamento di don Luigi<br />

Ciotti.<br />

Le cifre. Il fatturato 2011 dei giochi legali ammonta<br />

a 76,1 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti, «mantenendoci<br />

prudenti», una decina di miliardi del<br />

gioco illegale. Una cifra enorme. Significa che gli italiani,<br />

neonati compresi, spendono a testa, in media,<br />

1.260 euro all’anno tra videopoker, slot machine,<br />

gratta e vinci, sale bingo e così via. I «dipendenti da<br />

gioco d’azzardo», coloro cioè che giocano più di tre<br />

volte alla settimana spendendo ben più di 1.260 euro<br />

all’anno, sono 800 mila; almeno 1 milione 200 mila<br />

sono gli italiani a rischio di Gap.<br />

Il fenomeno è letteralmente esploso negli ultimi<br />

anni, e di recente ha dovuto prenderne atto anche<br />

l’Istat, che ha inserito Gratta e vinci e «giochi a base<br />

ippica» (il burocratese colpisce ancora) nel paniere<br />

per il calcolo dell’inflazione. Nel 2002 gli italiani<br />

spesero 17,32 miliardi, saliti a 61 nel 2010 e a più di<br />

76 nel 2011. Non a caso. Dal 2002 il gioco d’azzardo<br />

è «un affare di Stato gestito legalmente dai monopoli<br />

di Stato», secondo la denuncia di Margherita<br />

Miotto, capogruppo Pd in commissione Affari sociali<br />

<strong>della</strong> Camera, che lo scorso 3 febbraio ha presenta-


to una proposta di indagine conoscitiva sul gioco<br />

d’azzardo («fenomeno che sta diventando un vero e<br />

proprio problema sociale e una nuova forma di patologia»),<br />

certo non estranea al Rapporto di Libera.<br />

Ma non basta. La criminalità ha annusato l’affare e<br />

vi si è tuffata, non solo con il gioco illegale. Nel 2010<br />

sono stati sequestrati ben 3.746 videogiochi irregolari,<br />

ma non è questo il dato più inquietante. Le<br />

mafie riescono a riclicare denaro sporco acquistando<br />

dai normali giocatori i biglietti vincenti di Lotto,<br />

Superenalotto e Gratta e vinci, con la complicità<br />

dei rivenditori che segnalano i vincitori. Pagano<br />

un sovrapprezzo dal 5 al 10 per cento: al vincitore<br />

conviene e, annota il Dossier di Libera, «dal punto<br />

di vista strettamente giuridico l’escamotage è praticamente<br />

inattaccabile». Sono i clan a riscuotere la<br />

vincita. In questo modo «riescono a giustificare il<br />

possesso di grandi patrimoni ed eludere i sequestri».<br />

La metà dei profitti dei clan, però, deriva dalle macchinette:<br />

le scollegano dalla rete telematica che consente<br />

il controllo da parte dello Stato, svincolandole<br />

dal pagamento del 12 per cento in tasse e facendo<br />

impennare i guadagni. Il Dossier individua con<br />

certezza 41 clan coinvolti nel gioco d’azzardo, ma è<br />

certo che siano molti di più.<br />

Per finire, aumenta fatalmente la piaga dell’usura. Le<br />

persone più in difficoltà, nell’impossibilità di ottenere<br />

ulteriori prestiti dalle banche, vengono avvicinati<br />

nelle sale giochi. A quel punto, dall’abisso è quasi<br />

impossibile risalire. E alcuni, i più fragili, vedono l’unica<br />

via d’uscita in una corda da stringersi al collo,<br />

all’alba dell’anno nuovo, in un parco di Palermo.<br />

Come Gheorghie.<br />

I nUMERI DEL FOnOMEnO<br />

76,1 miliardi di euro<br />

fatturato mercato legale del gioco 2011<br />

17,3 miliardi di euro<br />

fatturato mercato legale del gioco 2002<br />

1.260 euro<br />

spesa annua pro capite<br />

10 miliardi circa<br />

fattura mercato illegale<br />

400.000<br />

slot machine in Italia<br />

3.746<br />

videogiochi illegali sequestrati nel 2010<br />

47%<br />

giovani under 19 che giocano denaro<br />

294<br />

le sale gioco presenti nella sola provincia di Roma<br />

41<br />

i clan mafiosi che si spartiscono la torta del mercato illegale del gioco<br />

IL CASO VIRTUOSO<br />

Il consiglio di amministrazione del Sait, all'unanimità, ha deciso<br />

di non affittare ad una sala giochi un locale in città affianco ad un<br />

supermercato Coop Trentino. Per motivi etici, pur con un'entrata<br />

minore, il locale continuerà ad essere un bar.<br />

11<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

IN PRIMO PIANO | emergenza gioco


Produzione e lavoro:<br />

crescono fatturato<br />

e dipendenti<br />

Il tempo del “piccolo è bello” è finito. Parola di Renzo Cescato,<br />

presidente di Consorzio Lavoro Ambiente, intervenuto al convegno<br />

dei soci organizzato per tracciare le linee strategiche<br />

su cui concentrarsi nei prossimi anni.<br />

Le cooperative aderenti a CLA sono ottimamente patrimonializzate,<br />

tanto da poter competere senza soggezione con<br />

le altre imprese. “Ma in generale – ha spiegato Cescato<br />

– soffrono ancora di dimensioni troppo esigue per reggere<br />

una concorrenza sempre più agguerrita, per partecipare da<br />

protagonisti ai grandi progetti che disegneranno il Trentino<br />

del futuro e per andare anche oltre i confini provinciali. Chi<br />

non ce la fa da solo dovrà allearsi, unirsi, cercare sinergie”.<br />

In questi anni Consorzio Lavoro Ambiente ha supportato le<br />

cooperative associate nella gestione di progetti ambiziosi e<br />

domani continuerà a fare la propria parte, offrendo coordinamento,<br />

progettazione, assistenza. Continuerà a promuovere<br />

nuovi progetti, a fare da traino alle cooperative piccole e<br />

grandi, “ma non può sostituirsi ad esse”.<br />

D’accordo con Cescato anche Carlo Zini, coordinatore di settore<br />

dell’Alleanza delle Cooperative Italiane. “Ogni cooperativa,<br />

per restare impresa e svilupparsi, deve porsi il problema<br />

delle dimensioni – ha affermato –. Sul panorama nazionale<br />

c’è molta vivacità in questo senso”.<br />

Per crescere diventa fondamentale la collaborazione con<br />

cooperative di altri settori, puntando su relazioni sul territorio,<br />

reti di imprese, filiere. nel caso <strong>della</strong> cooperazione questo<br />

può avvenire in una logica intercooperativa, con il settore<br />

<strong>della</strong> produzione e lavoro che collabora, ad esempio, con il<br />

consumo o l’agricoltura per la logistica, o con il credito per la<br />

gestione di project financing, sia per la parte procedurale che<br />

di finanziamento. Il direttore del consorzio Melchiorre Lino<br />

Orler ha messo in luce un quadro in controtendenza rispetto<br />

al trend sia provinciale che nazionale, soprattutto dal punto di<br />

vista dell’occupazione. Infatti, se negli ultimi tre anni di crisi<br />

in Trentino poco meno di 12mila persone sono rimaste senza<br />

lavoro, il numero di dipendenti di questo comparto <strong>della</strong> cooperazione<br />

trentina, che riunisce 46 cooperative, è passato nel<br />

decennio 2000-2010 da 2.300 a 4.450, riuscendo a mantenere<br />

il trend positivo di crescita anche nell’ultimo triennio. “Dati<br />

che ci dimostrano – ha affermato Carlo Dellasega, direttore<br />

<strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> –come, anche in un periodo di crisi come<br />

quello attuale, voi abbiate saputo fare grandi cose, offrendo<br />

lavoro e opportunità a tante persone”. Un plauso a questo<br />

momento di confronto coi i soci, in linea con gli indirizzi del<br />

nuovo Patto di Sistema è arrivato anche dal presidente <strong>della</strong><br />

<strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong>, Diego Schelfi: “Il CLA – ha commentato<br />

– è un esempio di buona cooperazione, di una realtà<br />

che partendo dal basso ha saputo crescere e sostenere sia<br />

le persone che il territorio, dimostrando equilibrio, capacità<br />

di fare sistema e intercooperazione”. Opinione condivisa<br />

dal presidente <strong>della</strong> Provincia Lorenzo Dellai. “L’idea nata<br />

durante l’incontro che ho avuto con il cda <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />

<strong>Trentina</strong> di proporre un percorso di ‘stati generali’ dell’autonomia<br />

– ha aggiunto – nasce dall’esigenza di compiere<br />

lo stesso percorso di confronto che avete intrapreso voi<br />

all’interno mondo cooperativo. Le vostre assemblee, le vostre<br />

iniziative dei prossimi mesi saranno una parte di questi ‘stati<br />

generali’”.<br />

13<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

NEWSCOOP


Foto Archivio Ufficio Stampa PAT.<br />

NEWSCOOP<br />

RISTO 3<br />

All’inizio di febbraio ha riaperto al pubblico<br />

il ristorante self ‘Glenda’ gestito<br />

dalla cooperativa Risto3 presso il centro<br />

commerciale Bren Center. I locali sono<br />

stati chiusi per due mesi per consentire<br />

una totale ristrutturazione degli spazi<br />

che ha introdotto alcune significative<br />

novità. “Siamo particolarmente soddisfatti<br />

del risultato – spiega il direttore<br />

<strong>della</strong> cooperativa Stefano Raffaelli –<br />

perché è il frutto di una progettazione<br />

partecipata, direi cooperativa, partita<br />

sentendo le esigenze dei clienti con<br />

un questionario e sviluppandole con<br />

il contributo di tutte le persone che<br />

lavorano in quel ristorante, dal cuoco ai<br />

tecnici fino agli esperti progettisti <strong>della</strong><br />

cooperativa”.<br />

Ecco quindi che sono state eliminate le<br />

bottigliette di plastica ed introdotte le<br />

bibite analcoliche alla spina a volontà<br />

1.000 DIPEnDEnTI<br />

380 SOCI<br />

6.500.000 PASTI<br />

Riapre il Glenda (tutto nuovo)<br />

(con un risparmio di 500 bottiglie e<br />

100 lattine al giorno a tutto vantaggio<br />

dell’ambiente), è stata aggiunta una<br />

terza cassa, la cucina a vista, ampliato<br />

il buffet di verdura fresca e cotta e<br />

ampliata l’area di servizio. Il ristorante<br />

è molto più arioso, luminoso e moderno,<br />

con uno stile essenziale e lineare,<br />

arricchito da stampe sui muri bianchi<br />

a ricordare agli ospiti che vengono<br />

utilizzati prodotti biologici (la pasta, per<br />

esempio) che si possono richiedere<br />

carni alla griglia, che è stato scelto<br />

un prezzo fisso per i primi, uno per i<br />

secondi, uno dei i contorni e uno per i<br />

dessert. Semplice e chiaro. Per il caffè<br />

è stato poi introdotto un sistema self di<br />

alta qualità, con un angolo dedicato e<br />

due postazioni.<br />

nelle stampe sono gli stessi dipendenti<br />

<strong>della</strong> cooperativa ‘ad averci messo la<br />

E’ partito da Malè il viaggio dell’unità mobile<br />

oftalmica proposta dalla cooperativa sociale Irifor<br />

del Trentino. Si tratta di un camper attrezzato ad<br />

ambulatorio oculistico che consente visite specialistiche<br />

itineranti sul territorio. Il camper<br />

è a disposizione di tutti i cittadini per effettuare<br />

screening con esame <strong>della</strong> vista gratuiti e consentirà<br />

una distribuzione capillare <strong>della</strong> diagnosi<br />

precoce delle principali malattie oculari causa di<br />

ipovisione e cecità.<br />

Ferdinando Ceccato, presidente di Irifor, ha<br />

espresso soddisfazione per questo importante<br />

traguardo: "La cooperativa sociale fondata nel<br />

2008 si è posta subito come primo obiettivo quello<br />

faccia’, posando davanti al fotografo.<br />

Una scelta di valorizzazione interna e,<br />

soprattutto, di realtà: nel ristorante trovi<br />

ad accoglierti e a cucinare gli stessi volti<br />

ritratti nelle pubblicità: chiari, semplici<br />

e onesti.<br />

Un CAMPER PER MisURARE LA vistA<br />

14<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

di realizzare un Centro provinciale di prevenzione<br />

e riabilitazione destinato a persone cieche, ipovedenti<br />

e pluriminorati. Il Centro è stato inaugurato<br />

lo scorso ottobre in via <strong>della</strong> Malvasia a Trento e<br />

per completare il ciclo di prevenzione e riabilitazione,<br />

abbiamo deciso di acquistare questa Unità<br />

mobile, con il fondamentale aiuto <strong>della</strong> Provincia<br />

autonoma di Trento, attraverso la quale effettuare<br />

visite oculistiche gratuite sul territorio".<br />

Guarda il servizio su<br />

www.coooperazione.tv


PER InFORMAZIOnI<br />

CEnTRO RISORSE<br />

PRESSO "PUnTO DI COMUnITà" DI COnSOLIDA<br />

VIA RIEnZA, 22 A TREnTO<br />

www.COOPERAZIOnESOCIALETREnTInA.IT<br />

TEL 0461/235723<br />

sERviZi PER DisOCCUPAti<br />

Consolida ha vinto la gara dell'Agenzia del Lavoro<br />

e ha aperto il nuovo Centro Risorse dedicato a chi è in cerca di lavoro<br />

“Grande soddisfazione, ma anche piena<br />

consapevolezza che Il più bello e il più<br />

difficile ci aspetta, come sempre, da<br />

domani”. Questi le parole con le quali<br />

Silvano Deavi e lo staff di Consolida<br />

hanno accolto la notizia di aver vinto<br />

la gara per la gestione del “Centro<br />

risorse” indetta dall'Agenzia del lavoro.<br />

Una gara pensata per offrire supporto,<br />

attraverso personale specializzato, ai<br />

Centri per l’Impiego di tutto il Trentino<br />

nell’erogazione dei servizi al lavoro per<br />

disoccupati. “La scelta di partecipare<br />

e la preparazione <strong>della</strong> gara sono stati<br />

– spiega il presidente Deavi – inevitabilmente<br />

fonte di fatica e tensione,<br />

ma anche occasione per un'ulteriore<br />

maturazione di alcune consapevolezze.<br />

Quando era uscito il bando alcuni<br />

ci avevano detto: ‘non è cosa per voi’.<br />

Se alla fine ci siamo spesi è perché<br />

l’iniziativa si colloca pienamente nella<br />

direzione intrapresa negli ultimi anni<br />

dalla cooperazione sociale: dare risposte<br />

ai ‘grandi numeri’ creati dalla crisi e<br />

non solo, senza per questo rinunciare<br />

all’attenzione alle esigenze dei singoli”.<br />

La scelta ha pagato visto che Consolida<br />

ha superato gli altri 6 concorrenti<br />

grazie alla migliore offerta tecnica,<br />

nonostante il prezzo presentato fosse<br />

più alto. “Questo non significa – precisa<br />

Deavi – che non siamo consapevoli di<br />

alcuni nostri limiti, per esempio avere<br />

nel sistema ottimi operatori, spesso<br />

però senza i titoli di studio richiesti<br />

dal bando. Ma siamo altresì consci dei<br />

nostri punti di forza: l’esperienza ormai<br />

ultradecennale nella filiera dei servizi al<br />

lavoro, gli strumenti di intervento ormai<br />

consolidati, la rete di collaborazioni<br />

instaurata con altre organizzazione del<br />

settore anche a livello nazionale come<br />

quella con Mestieri, la società cooperativa<br />

per il lavoro del consorzio italiano<br />

Cgm”.<br />

i sERviZi<br />

Consolida offrirà supporto ai Centri<br />

per l'impiego sia per i servizi di<br />

accoglienza, orientamento formativo e<br />

informativo, sia nella gestione di corsi<br />

di formazione. Queste attività – che fino<br />

a pochi mesi fa erano garantite, almeno<br />

in parte, da consulenti e collaboratori<br />

dell’Agenzia del Lavoro – saranno<br />

rivolte in generale ai disoccupati, con<br />

una particolare attenzione a giovani<br />

inoccupati, ai disoccupati di lungo<br />

periodo, alle persone con problemi di<br />

tipo sociale o individuale o disabilità,<br />

alle donne in reinserimento lavorativo.<br />

"L'avvio del progetto – afferma Giusi<br />

Valenti direttrice del Centro Risorse<br />

– sarà occasione anche per sperimentare<br />

attività inedite per l’Agenzia<br />

del Lavoro, per esempio nel campo<br />

dell’informazione attraverso rassegne<br />

stampa ragionate e newsletter dedicate<br />

rispettivamente a lavoratori e ai datori<br />

di lavoro. Cureremo anche incontri<br />

informativi nelle scuola e sul territorio".<br />

Consolida inoltre ha proposto alcuni<br />

servizi aggiuntivi come l’attivazione di<br />

esperienze di accompagnamento in<br />

azienda per disabili e giovani oppure<br />

iniziative di aggiornamento e formazione<br />

comuni per operatori pubblici e <strong>della</strong><br />

cooperazione sociale (s.d.v.).<br />

15<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

NEWSCOOP


NEWSCOOP<br />

Da sinistra Poletti, Marino e Altieri<br />

2°<br />

il trentino è la seconda regione in italia per produzione di energia “pulita”:<br />

con le sue centrali idroelettriche produce una quantità<br />

di energia superiore al proprio fabbisogno effettivo.<br />

L'Alleanza Cooperativa<br />

italiana diventa operativa<br />

Luigi Marino, presidente di Confcooperative, è stato nominato<br />

presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane e sarà<br />

affiancato da due copresidenti: Giuliano Poletti, presidente<br />

Legacoop, e Rosario Altieri, presidente Agci. Questa la prima<br />

novità emersa dalla due giorni di napoli dell’Aci. È stato<br />

inoltre costituito l’Ufficio di presidenza,<br />

al quale vengono attribuiti<br />

compiti finora svolti dai presidenti<br />

delle tre Organizzazioni, e confermato<br />

il “Comitato esecutivo”,<br />

costituito, oltre che dall’ufficio di<br />

presidenza, da 24 componenti (8<br />

per ciascuna associazione) e da<br />

un rappresentante per ciascuna<br />

delle associazioni dei rispettivi<br />

organismi sulle pari opportunità<br />

di genere.<br />

Per il Trentino è entrato in comitato<br />

esecutivo Diego Schelfi, presidente <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />

<strong>Trentina</strong>. All’organismo spetta il compito di fissare gli orientamenti<br />

politico-organizzativi verificandone periodicamente<br />

l’attuazione e di dare indicazioni unitarie alle articolazioni<br />

settoriali ed orizzontali delle tre Associazioni cooperative.<br />

Infine la “consulta” diventa “assemblea” in quanto avrà poteri<br />

di decisione e di elezione dei dirigenti. All’organismo, composto<br />

da 90 rappresentanti delle associazioni (30 ciascuna),<br />

spetta di decidere sulle strategie generali in ordine ai compiti<br />

il trentino<br />

realizzera'<br />

il Padiglione<br />

italia a<br />

Floriade 2012<br />

complessivi dell’Alleanza.<br />

nel corso dei lavori, l’Alleanza si è espressa sull’azione<br />

governativa. “Al Governo Monti, abbiamo dato credito.<br />

Fondamentale, adesso, lavorare per la crescita proseguendo<br />

su una strada che già vede elementi positivi quali: l’ACE,<br />

che incentiva la capitalizzazione delle imprese; la deduzione<br />

integrale, dal reddito imponibile, dell’IRAP relativa alle spese<br />

per il personale, l’incremento del Fondo centrale di garanzia<br />

per le piccole e medie imprese; la concessione <strong>della</strong> garanzia<br />

alla PMI fino all’80% dell’operazione; le agevolazioni sulle<br />

ristrutturazioni edilizie e sulla riqualificazione energetica.<br />

La riforma delle pensioni presenta aspetti meno condivisibili,<br />

ma è importante avere chiuso la lunga fase delle riforme<br />

previdenziali a puntate. Un plauso merita il Governo perché<br />

fa senza mezze misure, contro l’evasione fiscale”.<br />

Quanto al mercato del lavoro, questa la posizione dell’Aci:<br />

“L’art. 18, sembra diventato l’eterno pretesto per non fare<br />

niente. Per la crescita dell’occupazione servono il riavvio<br />

dello sviluppo la competitività, la qualità dell’offerta e la<br />

stabilità delle imprese. Cinque gli obiettivi che proponiamo:<br />

un mercato del lavoro più efficiente e la riforma degli ammortizzatori<br />

sociali; riordinare la giungla contrattuale; alzare<br />

i redditi iniziali, estendere la previdenza complementare,<br />

diffondere soluzioni sanitarie integrative; superare i disincentivi<br />

alla crescita dimensionale delle imprese; fare i conti con<br />

l’indicazione europea sui meccanismi di ingresso e di uscita<br />

dal mercato del lavoro”.<br />

Il Trentino parteciperà a Floriade 2012, l’Esposizione internazionale dedicata<br />

a floricoltura, orticoltura e sostenibilità ambientale che si terrà in Olanda da<br />

aprile ad ottobre, e che attirerà circa due milioni e mezzo di visitatori. Dopo<br />

aver verificato, attraverso una missione operativa in Abruzzo, le capacità<br />

tecnologiche e produttive del Trentino nel campo dell'edilizia in legno, il<br />

Commissariato generale di Governo per la partecipazione italiana all’Expo,<br />

ha chiesto al Trentino di realizzare un’area espositiva improntata a criteri<br />

costruttivi innovativi e sostenibili. La struttura – che avrà una superficie di 400<br />

mq su due piani più circa 500 mq di spazio verde intorno – conterrà ambienti<br />

in legno confortevoli, sicuri e piacevoli, con un'attenzione particolare al<br />

risparmio energetico e all’ambiente. Il padiglione avrà la certificazione Arca,<br />

primo sistema di certificazione degli edifici e dei prodotti in legno in Italia,<br />

recentemente lanciato da Trentino Sviluppo.<br />

16<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2


SLIPEGADA<br />

sLiPEGADA,<br />

vinCE LA<br />

RURALE Di FiEMME<br />

Successo <strong>della</strong> Cassa Rurale di<br />

Fiemme davanti a Cassa Centrale<br />

Banca e a Cassa Rurale Val di<br />

Fassa-Agordino. E’ il podio <strong>della</strong><br />

Slipegada 2012. E’ stata disputata sulle<br />

nevi di San Martino di Castrozza<br />

ed è stata animata da amministratori<br />

e collaboratori delle Casse Rurali<br />

Trentine e degli organismi collegati.<br />

Le nevi primierotte di San Martino di<br />

Castrozza hanno ospitato la trentunesima<br />

Slipegada. Occasione tradizionale<br />

per chiamare a raccolta, con sci<br />

e ciaspole ai piedi, amministratori e<br />

collaboratori delle Casse Rurali Trentine<br />

e degli organismi legati e collegati agli<br />

istituti di credito cooperativo.<br />

Tre giorni, da venerdì sera a domenica,<br />

dedicate al sano agonismo (non<br />

esasperato ma pur sempre orientato a<br />

far primeggiare la propria squadra) e a<br />

momenti di sana convivialità, occasione<br />

di incontro e di conoscenza per chi<br />

opera (anzi co-opera) all’interno del<br />

movimento cooperativo, ma anche per<br />

cementare rapporti di conoscenza e di<br />

amicizia.<br />

Alla fine la classifica ha proiettato in<br />

cima al podio (ed è la sesta volta nelle<br />

ultime sette edizioni) la Cassa Rurale<br />

di Fiemme che ha vinto la “sfida” con i<br />

cugini fassani che hanno chiuso al terzo<br />

posto. Tra loro Cassa Centrale Banca,<br />

tornata a respirare aria di primato.<br />

1.184 PARTECIPAnTI ALLE GARE<br />

44 GRUPPI (TRA CASSE RURALI E EnTI COLLEGATI)<br />

1.200 PARTECIPAnTI ALLA CEnA DI GALA<br />

non succedeva dal 2009 quando aveva<br />

chiuso al terzo posto.<br />

Il linguaggio dei numeri, particolarmente<br />

familiare per chi lavora nel<br />

mondo del credito e del risparmio,<br />

caratterizza la classifica finale: Cassa<br />

Rurale di Fiemme ha totalizzato 22 mila<br />

570 punti, Cassa Centrale Banca 21<br />

mila 061, Cassa Rurale Val di Fassa e<br />

Agordino 18 mila 606 punti.<br />

Quarto posto per la Cassa Rurale di Rovereto<br />

(vincitrice dell’edizione scorsa)<br />

con 17 mila 599 punti. Quinta piazza per<br />

Cassa Rurale di Trento con 16 mila 689<br />

punti. Sesta la Cassa Rurale Lavis-Valle<br />

di Cembra con 14 mila 414 punti.<br />

Settima la <strong>Federazione</strong> <strong>Trentina</strong> <strong>della</strong><br />

17<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

<strong>Cooperazione</strong> con 12 mila 466 punti.<br />

“Ancora prima del risultato personale e<br />

di squadra – ha osservato il presidente<br />

<strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong>, Diego<br />

Schelfi – la Slipegada è imperdibile occasione<br />

per vivere in amicizia un intero<br />

fine settimana sulla neve”.<br />

Settimo posto per Phoenix Informatica<br />

Bancaria che ha chiuso la tre giorni davanti<br />

a Cassa Rurale Valli di Primiero e<br />

Vanoi (istituto ospitante) e Cassa Rurale<br />

di Pergine.<br />

Ad archiviare la 31esima edizione è<br />

stata la tradizionale pioggia di bollicine<br />

per un finale spumeggiante. E già si<br />

pensa alla prossima.<br />

NEWSCOOP<br />

Foto di gruppo dei primi tre classificati


NEWSCOOP<br />

Don Guetti parla ai giovani<br />

Cuore<br />

solidale in Pinè<br />

CR MEZZOCOROnA<br />

La Cassa Rurale Pinetana Fornace e<br />

Seregnano ha premiato i vincitori del<br />

concorso “Cuore Solidale”, riservato alle<br />

realtà associazionistiche. Per l’ambito<br />

locale è stato premiato il progetto del<br />

“Lions Club Valsugana” di Baselga di Pinè<br />

a favore di ciechi e ipovedenti. Tre i progetti<br />

nazionali ed extranazionali premiati: per la<br />

costruzione di una scuola elementare nel<br />

villaggio di Randepu (nepal); “Diritto alla<br />

salute dei bambini con gravi patologie di<br />

La Paz (Bolivia)” e “Scuola di formazione,<br />

domestica, taglio, cucito nel Burundi”.<br />

1.904 SOCI<br />

28 DIPEnDEnTI<br />

1 SPORTELLO<br />

110 AnnI<br />

E’ stata una serata originale quella<br />

organizzata dalla Cassa Rurale di Mezzocorona<br />

per presentare il nuovo libro di<br />

don Marcello Farina "E per un uomo la<br />

terra, Lorenzo Guetti, curato di campagna".<br />

Sì perché l’autore ha dialogato e<br />

si è confrontato con i numerosi iscritti al<br />

Club Giovani Soci dell’istituto, che hanno<br />

posto delle interessanti domande che<br />

hanno consentito di cogliere ancora più<br />

profondamente la rilevanza e l’attualità<br />

dell’insegnamento di don Guetti e dei<br />

valori che hanno guidato tenacemente<br />

la sua vita. L’autore è stato introdotto<br />

dal giornalista Paolo Ghezzi, direttore<br />

editoriale <strong>della</strong> casa editrice Il Margine<br />

i n B R E v E<br />

nuove regole<br />

per la pubblicità<br />

La Cassa Rurale Rabbi e Caldes ha indetto<br />

e presentato alle associazioni il nuovo Regolamento<br />

per la gestione <strong>della</strong> pubblicità<br />

e <strong>della</strong> beneficenza, contenente le novità<br />

che caratterizzeranno il rapporto tra banca<br />

<strong>della</strong> comunità e associazioni di volontariato.<br />

Sostanzialmente cosa si dovrà fare<br />

per richiedere il contributo. “Siamo una<br />

Cassa Rurale al servizio del territorio –<br />

spiegano i vertici – e intendiamo rinnovare<br />

il nostro ruolo di partner alle espressioni<br />

che quotidianamente contribuiscono ad<br />

arricchirlo socialmente e culturalmente”.<br />

18<br />

che ha pubblicato l’opera e ha parlato<br />

davanti ad pubblico di oltre 200 persone,<br />

tra le quali numerosi presidenti e direttori<br />

delle cooperative limitrofe, nonché la<br />

vicepresidente <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> Marina<br />

Mattarei e il suo direttore generale Carlo<br />

Dellasega.<br />

L’iniziativa ha aperto il ricco calendario<br />

di appuntamenti proposti dall’istituto di<br />

credito presieduto da Sandro Pancher<br />

(in piedi nella foto) per festeggiare<br />

degnamente i 110 anni dalla fondazione,<br />

che si schiuderà in autunno con l’inaugurazione<br />

<strong>della</strong> nuova sede presso il<br />

compendio di Palazzo Martini, una delle<br />

più antiche dimore <strong>della</strong> borgata.<br />

Lavis,<br />

carnevale riciclone<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

“Carnevale Riciclone” a Lavis: un modo<br />

intelligente per vivere il periodo carnascialesco<br />

non risparmiando sul divertimento,<br />

ma sulle risorse naturali. La giornata del<br />

giovedì grasso è stata dedicata a questo<br />

modo differente di vivere il carnevale. La<br />

sfilata dei carri ma anche gli altri momenti<br />

<strong>della</strong> giornata hanno visto impegnate dalle<br />

settecento alle ottocento persone. I carri<br />

in sfilata lungo le vie del centro storico<br />

sono stati sette, preceduti e seguiti da tre<br />

gruppi. Sponsor: Cassa Rurale Lavis-Valle<br />

di Cembra.


CR VALSUGAnA<br />

E TESInO<br />

Primi passi in Valsugana verso la costituzione<br />

di un polo <strong>della</strong> cooperazione di credito<br />

che diverrà punto di riferimento per<br />

la popolazione residente in 13 Comuni,<br />

più altri 6 nelle vicine province di Vicenza<br />

e Belluno. L’operazione, che interessa le<br />

Casse Rurali Centro Valsugana, Bassa<br />

Valsugana e Castel Tesino, ha ottenuto<br />

l’approvazione dei consigli di amministrazione.<br />

Ora il progetto sarà sottoposto alla<br />

discussione e al voto dei soci, che saranno<br />

convocati in tre distinte assemblee. Dopo<br />

l’approvazione, si prevede che la fusione<br />

potrà diventare operativa entro l’estate.<br />

La sede legale <strong>della</strong> nuova società, che<br />

dovrebbe assumere la denominazione di<br />

Cassa Rurale Valsugana e Tesino, sarà a<br />

6.000 SOCI<br />

21 SPORTELLI<br />

48 MLn PATRIMOnIO<br />

Una Rurale<br />

per tre in valsugana<br />

Strigno (nella foto). Il consiglio di amministrazione<br />

sarà composto dal presidente,<br />

da due vicepresidenti e da 10 consiglieri.<br />

La società che nascerà dalla fusione delle<br />

tre Casse Rurali avrà una base di oltre 6<br />

mila soci. La rete di uffici al servizio del<br />

pubblico sarà costituita da 21 sportelli, di<br />

cui 7 localizzati fuori provincia. L’organico<br />

sarà composto da 86 dipendenti.<br />

Aggregando i dati registrati al 31 dicembre<br />

2011, la nuova Cassa Rurale potrà contare<br />

su una raccolta complessiva pari a 560<br />

milioni ed erogherà crediti per 375 milioni.<br />

Il patrimonio complessivo (capitale sociale<br />

più riserve) ammonterà a 48 milioni.<br />

La popolazione servita nei soli Comuni<br />

trentini sarà di 12 mila 500 abitanti.<br />

B O R s E D i s t U D i O<br />

Baselga di Pinè<br />

Sono 69 i giovani premiati<br />

quest’anno dalla Cassa<br />

Rurale Pinetana Fornace e<br />

Seregnano. Tra i diplomati<br />

e i laureati ben 9 potranno<br />

affrontare il mercato del<br />

lavoro con un 110 e lode in<br />

tasca. “Questa serata – ha<br />

detto la presidente Emanuela Giovannini – è un’occasione per<br />

chiamare a raccolta i soci, in un clima informale, familiare.<br />

Per una Cassa Rurale esiste un valore più importante di altri,<br />

è il valore dello stare insieme, del creare comunità”.<br />

Malè<br />

Sono 61 gli studenti premiati dalla<br />

Cassa Rurale Rabbi e Caldes per i buoni<br />

risultati conseguiti nel percorso di studio,<br />

dal diploma alla laurea. I premi sono<br />

stati consegnati dal presidente, Claudio<br />

Valorz, e dal direttore Claudio Tonelli che<br />

si sono complimentati con i giovani e con<br />

le loro famiglie. Al termine <strong>della</strong> serata lo<br />

spettacolo “Un prete a cavallo: Padre Eusebio<br />

Chini detto Kino” rappresentato dal<br />

Gruppo Musicale Artegiovane di Tione.<br />

19<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

NEWSCOOP


Per approfondimenti<br />

www.carteprepagate.cc<br />

iL COntO CORREntE<br />

in UnA CARtA<br />

Cassa Centrale Banca ha affinato<br />

ulteriormente la propria gamma<br />

di prodotti, attraverso l’offerta<br />

<strong>della</strong> nuova carta-conto<br />

Ricarica Evo. Il nuovo progetto<br />

è stato presentato alle Casse<br />

Rurali Trentine a metà febbraio, con un<br />

incontro particolarmente partecipato.<br />

Ricarica Evo è un prodotto innovativo<br />

sotto diversi aspetti. Anzitutto perché<br />

in una carta, per la prima volta, sono<br />

riuniti più servizi: è un conto corrente,<br />

che consente di accreditare lo stipendio,<br />

inviare e ricevere bonifici, pagare le<br />

bollette, domiciliare le utenze, ma è<br />

anche un bancomat, che permette di<br />

prelevare e pagare in Italia e all’estero,<br />

nonché una carta di credito, che offre<br />

la possibilità di acquisti sicuri online<br />

grazie al Pan virtuale e al codice di<br />

sicurezza stampati direttamente<br />

sul retro <strong>della</strong> card. Infine, è una<br />

carta prepagata, sulla quale si può<br />

accreditare fino ad un massimo<br />

di 30.000 euro, gestendo il proprio<br />

denaro direttamente dal sito www.<br />

carteprepagate.cc, ma anche attraverso<br />

gli sms, gli atm o il classico sportello<br />

<strong>della</strong> Cassa Rurale.<br />

Un nuovo strumento di inclusione<br />

finanziaria, a costi decisamente minori<br />

rispetto ad un conto corrente: il canone<br />

mensile di 1 euro è azzerabile a fine<br />

mese (in base alla giacenza media) ed il<br />

prodotto è esente da imposta di bollo.<br />

“Abbiamo sviluppato questa soluzione<br />

– hanno spiegato i manager di Cassa<br />

Centrale Banca responsabili del<br />

progetto Giuseppe Armani e Cristian<br />

Springhetti – pensando ai<br />

giovani e ai migranti come<br />

proposta di primo servizio<br />

bancario base, accessibile<br />

7 giorni su 7 in una logica<br />

multicanale che consente la<br />

gestione anche via web, sms,<br />

atm. Ma abbiamo pensato<br />

anche alle famiglie, come<br />

prodotto complementare al<br />

conto corrente, una sorta di<br />

secondo conto light, con le<br />

caratteristiche di economicità e<br />

sicurezza garantita per l’utilizzo<br />

in rete”. Innovativo anche<br />

il design <strong>della</strong> carta (studiato dalla<br />

cooperativa Archimede), sviluppato in<br />

verticale a differenza delle altre carte<br />

di credito o prepagate che solitamente<br />

utilizzano l’orientamento orizzontale.<br />

Ricarica Evo, già da qualche mese,<br />

è presente non solo sul web, con un<br />

video che ne anticipa le principali<br />

caratteristiche, ma anche in tutto<br />

il Trentino grazie al progetto “Alta<br />

Quota”. E’ stato individuato un canale<br />

pubblicitario innovativo per diffondere<br />

la conoscenza del prodotto e del<br />

marchio, ovvero le località sciistiche<br />

provinciali con cartelloni e banner nelle<br />

posizioni di maggior passaggio al fine di<br />

incrementare la visibilità del prodotto.<br />

Una carta di nuova generazione,<br />

ricaricabile, flessibile, economica<br />

e completa. Una scelta comoda,<br />

evoluta, da cui il nome, appunto, ‘Evo’,<br />

prossimamente disponibile presso le<br />

Casse Rurali.<br />

21<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

In piedi Giuseppe Armani, seduti Lorenza Zanol<br />

e Cristian Springhetti di Cassa Centrale Banca.<br />

NEWSCOOP<br />

nuovi canali web<br />

Le Casse Rurali hanno scelto di affiancare<br />

la rete wiFi ai canali di comunicazione<br />

tradizionali per interagire con la clientela,<br />

attraverso una partnership con FreeLuna,<br />

la più estesa e capillare rete di connessione<br />

wireless gratuita d’Italia con più di 1600 hot<br />

spot installati sul territorio nazionale. Due gli<br />

obiettivi: offrire agli operatori nuovi strumenti<br />

di valorizzazione del territorio e delle loro<br />

attività; secondo proporre un canale pubblicitario<br />

per gestire una serie di informazioni<br />

via web che possano raggiungere in modo<br />

puntuale e mirato un target di riferimento<br />

specifico per la promozione di prodotti delle<br />

Rurali. nel debutto a Pinzolo e a Madonna<br />

di Campiglio sono stati installati 100 hot spot<br />

wiFi nelle hall degli alberghi, nei ristoranti e<br />

nei pressi degli esercizi pubblici di entrambe<br />

le stazioni turistiche. La risposta non si è fatta<br />

attendere: nel mese di gennaio più di trenta<br />

attività commerciali hanno aderito all’iniziativa<br />

e oltre mezzo migliaio di utenti ha iniziato<br />

a utilizzare la nuova rete.


NEWSCOOP<br />

sAit, via libera<br />

dei soci al nuovo statuto<br />

Dopo oltre tre ore di dibattito, l’assemblea straordinaria del<br />

consorzio <strong>della</strong> cooperazione di consumo Sait ha approvato il<br />

nuovo statuto che contiene una serie di importanti modifiche<br />

riguardanti i vincoli nel rapporto tra il consorzio e le sue<br />

associate.<br />

L’appuntamento è il traguardo finale di un percorso cominciato<br />

nella scorsa primavera con l’assemblea <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong><br />

che ha approvato le “linee guida” per un nuovo patto<br />

associativo, ed è proseguito con il convegno di Sait a Milano<br />

Marittima e l’assemblea dello scorso 4 novembre, che all’unanimità<br />

ha condiviso la necessità di introdurre nuove regole<br />

del “patto mutualistico”. Infine gli incontri comprensoriali di<br />

informazione con le Famiglie Cooperative svolti sul territorio<br />

nelle scorse settimane.<br />

All’assemblea hanno espresso voto negativo quattro cooperative<br />

su 82 registrate: i presidenti delle Famiglie Cooperative<br />

di Aldeno e Mattarello Luciano Maistri, di Fiavé e Cavrasto<br />

Crescenzio Zambotti, la vicepresidente <strong>della</strong> Famiglia Cooperativa<br />

di Carisolo Romea Alberti e il presidente di Albiano<br />

e Lases Roberto Gilli. Astenuta la Famiglia Cooperativa di<br />

Campitello di Fassa. Altri rilievi venuti dal dibattito hanno<br />

riguardato soprattutto i tempi a disposizione per il confronto<br />

nelle cooperative considerati troppo ristretti (Giuliano Beltrami,<br />

Mario Ventura, Cesare Ciola).<br />

Piena approvazione dell’iniziativa è stata espressa da molti<br />

presidenti, tra cui Mario Ioppi (Valda), Romedio Menghini<br />

(Malè), Mario de Zordo (consigliere di Fiemme), Graziella<br />

Berti (Castelli d’Anaunia), Lorenzo Schelfi (Monte Baldo),<br />

Adriano Orsi (Sav), Marina Mattarei (Sole e Rabbi), Giorgio<br />

Fiorini (Trento Sviluppo), Franco Brighenti (consigliere Alto<br />

Garda), Bruno Spagnolli (Isera).<br />

Limitati rilievi con voto contrario su un singolo articolo, il<br />

numero 30, sono stati espressi da Mario Ventura e Giuliano<br />

Beltrami (con loro anche Gilli e Maistri, astenuto Mauro Rizzi<br />

di Campitello). Esso riguarda l’ineleggibilità alla carica di<br />

amministratore di dipendenti o collaboratori del Consorzio.<br />

Divieto che perdura per tre anni anche dopo cessazione del<br />

rapporto di lavoro.<br />

100.000 soci<br />

2.700 dipendenti<br />

448 mln fatturato 2010<br />

Due le modifiche più rilevanti all’esame dell’assemblea: l’allungamento<br />

dei tempi di recesso del socio dal consorzio e la<br />

sospensione temporanea <strong>della</strong> facoltà di recesso, connessa<br />

alla durata degli investimenti già deliberati dal consorzio.<br />

“La proposta - ha spiegato il presidente del Sait, Renato Dalpalù<br />

- rappresenta un’equa mediazione, rispettosa da un lato<br />

del principio <strong>della</strong> ‘porta aperta’, caratteristica delle cooperative,<br />

e dall’altro dell’assunzione di responsabilità sociale, con<br />

riferimento al particolare momento che stiamo vivendo. La<br />

gestione di una società con oltre trecento milioni di fatturato<br />

ha bisogno di una responsabilità particolare da parte dei soci.<br />

Il consorzio fa la sua parte, sia in termini imprenditoriali che<br />

solidaristici. Dal 1994 il Fondo di sviluppo e solidarietà ha<br />

erogato 22 milioni di euro in 174 interventi, al tasso medio<br />

dell’1,5%. Coopersviluppo ha investito 7,5 milioni tra capitale e<br />

finanziamenti. Questo è una sistema che funziona e che deve<br />

restare coeso”. Dalpalù ha escluso che ci sia mai stato un<br />

rischio di “esodo” di cooperative. “negli ultimi vent’anni sono<br />

entrate 21 nuove società e ne sono uscite 2”.<br />

In chiusura, il presidente <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong> Diego<br />

Schelfi ha apprezzato il livello di partecipazione al dibattito,<br />

ricordando che il Sait è il primo consorzio che inserisce nel<br />

proprio statuto le “linee guida” approvate dall’assemblea<br />

dei soci <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> nella primavera scorsa. Tra le<br />

modifiche introdotte, anche la possibilità che il presidente e il<br />

direttore <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> possano partecipare ai consigli di<br />

amministrazione del consorzio.<br />

22<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2


76 Famiglie Cooperative<br />

360 punti di vendita (+28 dettaglio sait +2 superstore)<br />

Un dovere<br />

di responsabilità sociale<br />

Le modifiche allo statuto sono state motivate<br />

con la necessità da parte del Sait di poter<br />

contare su un maggior grado di stabilità nel<br />

rapporto mutualistico con i soci: il rispetto<br />

nei confronti del consorzio non è altro che<br />

un dovere di responsabilità nei confronti di<br />

ogni altra Famiglia Cooperativa.<br />

Con queste finalità, quindi, l’articolo 10 contiene<br />

la previsione <strong>della</strong> cessazione del rapporto<br />

mutualistico alla chiusura del secondo<br />

esercizio successivo a quello in corso alla<br />

data di comunicazione del recesso (quindi<br />

minino due anni). Tale maggiore durata<br />

assicura al consorzio il tempo necessario<br />

per cercare di sostituire, con nuove adesioni,<br />

l’apporto che viene a mancare da parte del<br />

socio receduto, tutelando quindi il resto <strong>della</strong><br />

compagine sociale.<br />

L’articolo 24 introduce la facoltà del consiglio<br />

di amministrazione di proporre all’assemblea<br />

una deliberazione di sospensione<br />

temporanea <strong>della</strong> facoltà di recesso, per un<br />

determinato periodo di tempo, connesso<br />

con la durata degli oneri che la deliberazione<br />

di nuove operazioni implica per la<br />

società. Questa norma vuole assicurare che<br />

i soci, che abbiano deliberato positivamente<br />

sull’assunzione, da parte del consorzio, di<br />

oneri pluriennali per investimenti giudicati di<br />

generale interesse, non facciano mancare,<br />

per il periodo necessario, il loro sostegno. In<br />

correlazione con questa disposizione, l’articolo<br />

10 richiama un regolamento specifico<br />

degli effetti <strong>della</strong> deliberazione assembleare<br />

di sospensione dal diritto di recesso,<br />

attribuendo ai soci dissenzienti o assenti il<br />

potere di recedere.<br />

Tempo di lettura: 4’35’’<br />

Renato Dalpalù, presidente del Sait<br />

Marcialonga, sponsor cooperativi<br />

non solo rifornimento per il fisico ma ristoro anche per lo spirito. La cooperazione<br />

di consumo è partner <strong>della</strong> Marcialonga. Quest’anno con una proposta in<br />

più, in collaborazione con “Gli Strani Elementi”, gruppo nato nel 2011, formato<br />

da sette ragazzi <strong>della</strong> Comunità di San Patrignano a San Vito di Pergine.<br />

Il gruppo si è esibito in due occasioni: alla Minimarcialonga con uno spettacolo<br />

dedicato ai più piccini e, il giorno seguente, a Cavalese, in zona arrivo <strong>della</strong> gara<br />

dei grandi.<br />

Sono specializzati in diverse attività di animazione: giocoleria, scultura di palloncini,<br />

trucca bimbi, sputafuoco, magia, burattini e spettacoli vari e attività laboratoriali.<br />

Obiettivo: promuovere il diritto d’ascolto di cui sono titolari tutti i bambini.<br />

Questo ha permesso di far confluire il percorso di animazione all’interno<br />

di una logica di prevenzione. nella crescita di ciascun bambino è fondamentale<br />

porre ascolto ai suoi bisogni, alle sue emozioni e alle sue richieste di aiuto.<br />

Tra gli altri sponsor cooperativi <strong>della</strong> manifestazione Cavit, Melinda, Trentingrana<br />

e Casse Rurali Trentine.<br />

23<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

NEWSCOOP


NEWSCOOP<br />

Rigotti presidente del<br />

Luca Rigotti<br />

Presidente<br />

di Mezzocorona<br />

1500 soci<br />

2.800 ettari vigneto in trentino (+1.000 in sicilia)<br />

40.000 visitatori all’anno alla citta<strong>della</strong> del vino<br />

Dopo 40 anni Guido<br />

Conci lascia la massima carica<br />

Assemblea storica per la cooperativa agricola Mezzacorona:<br />

dopo 40 anni di presidenza, infatti, Guido Conci ha passato il<br />

testimone al suo vice Luca Rigotti. Autore <strong>della</strong> trasformazione<br />

di Mezzacorona da piccola cantina di borgata a una delle<br />

principali aziende italiane del settore, Conci ha creato nella<br />

sua lunga cavalcata di quattro decenni un'azienda vocata<br />

all'innovazione e ha portato avanti grandi progetti, tra cui il<br />

più famoso è stato la "Citta<strong>della</strong> del Vino".<br />

In collaborazione con l'amministratore delegato Fabio Rizzoli,<br />

Conci ha guidato la crescita di Mezzacorona fin dalla fusione<br />

del 1970 tra la Cantina Sociale (fondata nel 1904) e la Lega<br />

fra Viticoltori (fondata nel 1911), prima unione di due società<br />

cooperative in Italia. Da allora in avanti le tappe più significative<br />

sono state l'acquisizione <strong>della</strong> società di importazione<br />

americana Prestige wine Imports (1985), l'entrata nel Gruppo<br />

Italiano Vini (1987), la fusione per incorporazione <strong>della</strong> terza<br />

cantina cooperativa del paese di Mezzocorona, la Cantina<br />

Produttori (1988), l'inaugurazione <strong>della</strong> nuova sede in via IV<br />

novembre (1989), l'acquisizione dell'area Samatec e il lancio<br />

del progetto <strong>della</strong> "Citta<strong>della</strong> del Vino" (1993), la partnership<br />

con le Cantine Sociali di Salorno (1994) e di Ala (1995),<br />

l'inaugurazione <strong>della</strong> Cantina Rotari (1997), la creazione<br />

<strong>della</strong> nosio spa dalla preesistente nosio srl<br />

(1998), l'inaugurazione <strong>della</strong> Cantina di vinificazione<br />

(2000), l'avvio del Progetto Sicilia (2001),<br />

il Centenario dell'azienda e l'inaugurazione<br />

<strong>della</strong> Citta<strong>della</strong> del Vino (2004), l'acquisizione<br />

<strong>della</strong> Bavaria gmbh, importatore<br />

in Germania dei vini del Gruppo<br />

Mezzacorona (2006), l'inaugurazione<br />

del magazzino frutta <strong>della</strong><br />

Mezzacorona (2009). Proprio nel<br />

2009, Mezzacorona è stata eletta<br />

"Cantina Europea dell'anno"<br />

dalla prestigiosa rivista americana<br />

wine Enthusiast, il sigillo<br />

per Conci di una carriera di<br />

24<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

importanti realizzazioni e successi.<br />

E’ un Gruppo competitivo e solido, dunque, quello che viene<br />

affidato a Rigotti, 48 anni, consigliere <strong>della</strong> Mezzacorona sca<br />

dal 1989 e vicepresidente dal 1998, attuale presidente <strong>della</strong><br />

nosio spa e impegnato già da anni in numerosi organismi a<br />

livello provinciale e nazionale sia <strong>della</strong> cooperazione che del<br />

settore vino in particolare.<br />

Bilancio in crescita<br />

Ai tantissimi soci presenti in assemblea è stato tracciato un<br />

quadro positivo <strong>della</strong> cooperativa, nonostante la grave crisi<br />

che ha colpito negli ultimi anni il settore vitivinicolo e la difficile<br />

situazione finanziaria dell'Europa e dell'Italia in particolare.<br />

In un anno durissimo per l'economia italiana, Mezzacorona<br />

ha rappresentato un punto di riferimento e di stabilità per<br />

tutto il sistema vitivinicolo trentino garantendo ai soci una<br />

significativa remunerazione e piene garanzie occupazionali,<br />

senza alcuna richiesta di ammortizzatori sociali. Piena<br />

fedeltà quindi alla missione aziendale, quella di garantire<br />

un giusto reddito ai soci, di salvaguardare le produzioni di<br />

qualità e di valorizzare i marchi. Emerge quindi un bilancio<br />

estremamente lusinghiero, che dimostra come l’agricoltura<br />

possa essere un settore capace di dare ancora risposte concrete<br />

al territorio creando valori aggiunti importanti.<br />

nel 2011 il Gruppo ha terminato la lunga stagione degli<br />

investimenti infrastrutturali, mediamente 30/40 milioni di<br />

euro investiti ogni anno in strutture produttive dal rilevante<br />

impatto anche sull'indotto del territorio trentino. Dopo questa<br />

fase necessaria di rafforzamento, gli sforzi aziendali saranno<br />

concentrati nello sviluppo commerciale. Già oggi il Gruppo<br />

esporta in oltre 60 Paesi del mondo ricavando dall’export il<br />

79% del volume di affari, con una forte presenza negli Stati<br />

Uniti e in tutta l’area tedesca. Ora gli obiettivi principali sono<br />

in primis la Cina, gli altri Paesi dell'Estremo Oriente, la Russia<br />

e, in prospettiva, anche il Brasile.<br />

Uva: 92 euro al quintale<br />

Mezzacorona sca, holding capogruppo, ha liquidato in<br />

media 92 euro al quintale per l’uva rispetto ai 90 del 2010. La<br />

remunerazione complessiva ai soci è stata pari a 40,3 milioni,<br />

confermando Mezzacorona ancora una volta come il primo


48 mln di bottiglie vendute (2,5 mln di RotaRi)<br />

79% del fattuRato deRiva da expoRt<br />

60 paesi al mondo bevono vini mezzacoRona<br />

Gruppo Mezzacorona<br />

produttore viticolo italiano in valore. L’utile netto di esercizio<br />

è stato di 1,2 milioni (1,4 nel 2010). Il patrimonio netto ha<br />

superato i 58,7 milioni.<br />

nel complesso, il Gruppo ha sviluppato un fatturato consolidato<br />

di 148,6 milioni (erano 144,8 nel 2010), record storico<br />

assoluto. L’utile netto di Gruppo ha raggiunto 1,7 milioni, con<br />

un patrimonio netto consolidato di 86,6 milioni, in ulteriore<br />

aumento. Il cash-flow generato si è attestato sulla cifra di 12<br />

milioni. I collaboratori sono 410.<br />

Quanto alle mele, la liquidazione ai soci è stata mediamente<br />

di 36 euro al quintale contro i 26,5 dell'anno precedente. Tutta<br />

l’annata è stata improntata ad un progetto di riorganizzazione<br />

complessiva delle strutture produttive, del personale e degli<br />

indirizzi tecnici di campagna. nell’agosto 2009 è stato inaugurato<br />

il nuovo magazzino frutta di Mezzacorona ed è stato<br />

lanciato il marchio “Valentina”.<br />

nosio spa, obiettivo<br />

quotazione al Mac<br />

nonostante la grave crisi del settore vitivinicolo, anche il<br />

bilancio <strong>della</strong> controllata nosio spa (subholding del Gruppo<br />

per la commercializzazione e gli investimenti) presenta dati<br />

positivi. Aumentano il fatturato (da 98,9 a 99,6 milioni) e il<br />

patrimonio. Resta stabile l’utile lordo a 3,8 milioni, con un<br />

aumento <strong>della</strong> tassazione per 1,5 milioni che ha stretto l’utile<br />

netto a 2,3 milioni. Il dividendo deliberato per i 452 azionisti è<br />

stato di 7 euro per azione pari all'anno precedente.<br />

All’assemblea, il presidente Rigotti e l’amministratore Claudio<br />

Rizzoli hanno presentato le linee-guida per lo sviluppo<br />

Di vino<br />

in vino<br />

<strong>della</strong> società sia a livello gestionale che commerciale, con un<br />

impegnativo programma di rafforzamento delle vendite sui<br />

mercati attuali ed una forte accelerazione sui nuovi mercati,<br />

specie nell'Estremo Oriente.<br />

Il cda ha ottenuto ampio mandato per il progetto di aumento<br />

di capitale e per verificare la<br />

possibilità <strong>della</strong> quotazione al MAC<br />

(Mercato Alternativo dei Capitali)<br />

di Borsa Italiana. Si tratterebbe di<br />

approdare al quarto livello <strong>della</strong><br />

Borsa italiana, quello degli scambi<br />

possibili solo per gli investitori istituzionali,<br />

“un plus per una maggiore<br />

trasparenza di valutazione delle<br />

nostre azioni – ha spiegato Rigotti<br />

– un altro scalino raggiunto nel<br />

nostro progetto di coinvolgimento<br />

dei soci per rendere più dinamica<br />

e aggressiva sui mercati la nostra<br />

società. Siamo già un emittente<br />

diffuso in mercato regolamentato,<br />

i soci potranno continuare a fare<br />

compravendita di azioni presso di noi, ma le nostre azioni -<br />

se la quotazione sarà realizzata - potranno essere intermediate<br />

alla Borsa di Milano ed avere una quotazione certificata.<br />

Il mandato dell'assemblea al Cda è di un anno, vedremo se<br />

sarà possibile giungere a questo nuovo ambizioso obiettivo”.<br />

Tempo di lettura: 5’55’<br />

Ottimo successo per il corso di avvicinamento al vino organizzato dalla Cantina Mori<br />

Colli Zugna in collaborazione con la Scuola Europea Sommelier. Quattro incontri, ambientati<br />

nell’enoteca “More del Gelso” a Mori. Un’autentica chicca per gli amanti <strong>della</strong><br />

vite e del vino ma anche per chi vuole saperne di più sul nettare di bacco. “Un ciclo di<br />

incontri – spiegano il presidente Flavio Chizzola e il direttore Luciano Tranquillini – per<br />

conoscere meglio l’affascinante mondo del vino dall’origine fino alla tavola”. Le serate<br />

comprendevano una parte teorica alla quale è seguita una degustazione con abbinamento<br />

gastronomico. Il corso è stato curato da Massimilano Grussu, fiduciario per il<br />

Trentino <strong>della</strong> Scuola Europea Sommelier.<br />

25<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

NEWSCOOP<br />

Stretta di mano tra<br />

Luca Rigotti<br />

e Guido Conci<br />

nuovo e past president<br />

di Mezzacorona


NEWSCOOP<br />

Il mondo zootecnico cooperativo ha<br />

risposto compatto all’invito che il presidente<br />

<strong>della</strong> Provincia Lorenzo Dellai<br />

aveva fatto al consiglio di amministrazione<br />

<strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong><br />

di aprire il dibattito sul ruolo dell’autonomia.<br />

“E’ una preziosa occasione<br />

di riflessione – ha spiegato alla sala<br />

gremita il presidente <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong><br />

Allevatori Silvano Rauzi – su un tema<br />

che interessa ciascuno di noi”.<br />

Con questa iniziativa “avete dimostrato<br />

che, riflettere sulla nostra Autonomia,<br />

– ha spiegato Dellai – non riguarda solo<br />

il ceto politico. Avete fatto una parte di<br />

quel percorso che ho chiamato Stati<br />

generali dell’Autonomia. Ciascuno sarà<br />

chiamato a riflettere perché l’Autonomia<br />

è come un giardino: deve essere<br />

amato ma anche fatto conoscere e<br />

comunicato ai giovani e ai nuovi trentini<br />

perché diventino anche loro portatori<br />

<strong>della</strong> nostra cultura. Inoltre, bisogna<br />

mantenerlo e rinnovarlo. Tutto questo<br />

vuol dire ragionare sulla nostra Autonomia<br />

ed è un compito che riguarda<br />

tutti noi”.<br />

Prima delle parole di Dellai, era intervenuto<br />

il professor Gianfranco Cerea,<br />

dell’Università di Trento, proponendo un<br />

quadro completo sulla storia dell’Autonomia.<br />

“non c’è regione in Italia che<br />

FEDERAZIOnE<br />

ALLEVATORI<br />

Autonomia e solidarietà, beni di tutti<br />

– è stato detto – abbia registrato un<br />

progresso economico come il Trentino”.<br />

I motivi sono tre: ragioni politicheistituzionali<br />

(avere l’Autonomia ci ha<br />

avvantaggiati), il capitale umano (le<br />

persone hanno più risorse economiche)<br />

e risorse finanziarie. Un esempio<br />

virtuoso perché, il Trentino, è tra le<br />

pochissime realtà nel nostro Paese ad<br />

avere un bilancio positivo. Inoltre ha il<br />

tasso di disoccupazione (3,9%) più basso<br />

d’Europa.<br />

Anche la riflessione di don Marcello<br />

Farina è stata seguita con molta attenzione<br />

dagli allevatori. E’ stata dedicata<br />

a don Lorenzo Guetti, il fondatore del<br />

movimento cooperativo, e all’ultimo<br />

libro scritto dallo stesso don Farina “E<br />

per un uomo la terra”. “La sensibilità di<br />

base di don Guetti – è stato osservato<br />

- era attenta anche all’educazione alla<br />

democrazia di tutta la popolazione a cominciare<br />

dal basso, dai più poveri, dalla<br />

popolazione legata alla terra e abituata<br />

sempre a obbedire”.<br />

C’è stato tempo e spazio per la solidarietà,<br />

con la proiezione di un filmato<br />

prodotto in occasione <strong>della</strong> consegna<br />

delle 48 manze e manzette di razza<br />

Rendena alla popolazione <strong>della</strong> Bosnia<br />

Erzegovina, progetto curato da Gianbattista<br />

Rigoni Stern, con la partnership<br />

Comunica con un click<br />

24.780 CAPI DI CUI 22.800 VACChE DA LATTE<br />

1.068 AZIEnDE SOCIE<br />

15 mln VOLUME DI AFFARI<br />

<strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> Allevatori. ”Sono<br />

davvero felice per la risposta data dai<br />

soci – ha concluso Rauzi –. Oggi gli<br />

aspetti positivi <strong>della</strong> nostra zootecnia<br />

sono tre. Il primo è la tenacia, la volontà<br />

di resistere anche da parte dei giovani<br />

che modernizzano aziende e strutture.<br />

Il secondo è legato all’attenzione che la<br />

Provincia ha sempre riservato al mondo<br />

zootecnico. Il terzo è la <strong>Cooperazione</strong><br />

che permette di avere una zootecnia<br />

forte e strutturata” (d.n.).<br />

La <strong>Federazione</strong> ha aderito alle iniziative formative proposte dalla Camera di Commercio<br />

per lo sviluppo e il rafforzamento delle tecnologie digitali nelle relazioni fra<br />

imprese e pubblica amministrazione, in particolare posta elettronica certificata e<br />

firma digitale. Le cooperative che lo desiderano potranno comunicare l’adesione<br />

all’attività formativa e trovare ulteriori informazioni collegandosi al sito <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong><br />

www.cooperazionetrentina.it o al sito di Accademia d’Impresa<br />

www.accademiadimpresa.it cliccando sull’apposito link “Posta Elettronica<br />

Certificata e Firma digitale”. Per ulteriori informazioni potete contattare la Segreteria<br />

Soci (0461/898225).<br />

26<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2


Per approfondimenti<br />

www.iasma.it<br />

SCOPAZZI<br />

Circa 600 frutticoltori hanno partecipato alla<br />

tradizionale giornata tecnica organizzata dalla<br />

Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige<br />

in collaborazione con Melinda. Dalla varietà Evelina<br />

all’esperienza <strong>della</strong> coltivazione biologica, dalle<br />

strutture di sostegno dei nuovi impianti frutticoli<br />

alla carta dei suoli come strumento di gestione del<br />

territorio, dal problema “bostrico” che nel 2011 ha<br />

interessato numerosi frutteti delle Valli del noce<br />

al risultato del monitoraggio scopazzi. Queste<br />

le principali tematiche affrontate dai tecnici del<br />

Centro Trasferimento Tecnologico che hanno fornito<br />

anche quest’anno al mondo frutticolo importanti<br />

suggerimenti ed indicazioni pratiche per affrontare<br />

la nuova annata agricola.<br />

ARRIVA EVELInA<br />

I tecnici hanno parlato di Evelina, una varietà<br />

che può risultare interessante per la<br />

Valle di non sia per le sue caratteristiche<br />

agronomiche adatte ai nostri ambienti, sia<br />

perché la sua diffusione può permettere di<br />

arricchire l’assetto varietale di Melinda. Si<br />

tratta di una mutazione di Pinova con delle<br />

caratteristiche distintive di colorazione<br />

e brillantezza tali da averne permesso<br />

la registrazione europea come varietà a<br />

sé stante. La pianta mostra una buona e<br />

costante produttività che si aggira attorno<br />

ai 650-700 quintali ad ettaro. L’ambiente<br />

adatto è rappresentato da terreni con<br />

buon franco di coltivazione, buona fertilità<br />

e buona esposizione e la varietà si adatta<br />

a gran parte delle zone <strong>della</strong> Val di non<br />

ma riesce a sviluppare meglio le sue<br />

caratteristiche nelle zone di medioa/alta<br />

collina. La gestione agronomica è piuttosto<br />

simile a quella <strong>della</strong> Golden sia per<br />

quanto riguarda la concimazione, la potatura<br />

che per il diradamento. Le principali<br />

problematiche fitosanitarie sono l’oidio e i<br />

marciumi da conservazione; c’è invece da<br />

sottolineare la sua bassa sensibilità alla<br />

nel 2000 erano colpite il 4% delle Golden<br />

nel 2011 sono colpite lo 0,23% delle Golden<br />

EvELinA,<br />

EsCLUsivA MELinDA<br />

ticchiolatura che potrebbe permettere una<br />

riduzione dei trattamenti soprattutto nel<br />

periodo estivo.<br />

SCOPAZZI SOTTO COnTROLLO<br />

L’indagine ha interessato 311 ettari in<br />

provincia di Trento di cui 148 nelle valli del<br />

noce. La situazione generale è complessivamente<br />

soddisfacente. Sul portainnesto<br />

M9, che interessa ormai l’84 % degli<br />

impianti, dopo aver aggiunto punte del<br />

4% su Golden nei primi anni 2000, la percentuale<br />

nel 2011 si attesta mediamente<br />

attorno allo 0,23% sulla stessa varietà.<br />

COLTIVAZIOnE BIOLOGICA<br />

Sono stati presentati due esempi molto<br />

positivi di coltivazione con metodo biologico<br />

nelle realtà di Biolago di Vervò e<br />

Bioluc di Denno. La prima è nata come<br />

cooperativa nel 2001 ed è stata trasformata<br />

in società agricola semplice nel<br />

2006. Attualmente è formata da 26 soci<br />

proprietari di circa 23 ettari coltivati a melo<br />

con metodo biologico. La Bioluc, seguendo<br />

lo stesso processo, è oggi costituita da<br />

7 soci che fanno capo ad una superficie<br />

di circa 2,5 ettari. Positivi i risultati sia sul<br />

fronte quantitativo che qualitativo con una<br />

27<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

NEWSCOOP<br />

produzione media di 50 – 60 ton/ettaro. La<br />

resa economica è stata comunque più che<br />

soddisfacente per tutte le varietà. Anche<br />

la difesa fitosanitaria ha fornito risultati<br />

positivi.<br />

BOSTRICI DEL MELO<br />

nel 2011 la forte presenza e diffusione<br />

di bostrico ha portato ad impostare<br />

un’attività di studio e sperimentazione.<br />

Dall’indagine è emerso che la popolazione<br />

è in realtà costituita da diverse specie. Si è<br />

visto inoltre che l’inizio del volo avviene già<br />

in marzo dopo alcuni giorni con temperature<br />

superiori ai 14-16 gradi e che l’entità<br />

<strong>della</strong> presenza è condizionata dall’andamento<br />

meteorologico del periodo. E’ inoltre<br />

stato evidenziato che l’alcol, pur non<br />

essendo un attrattivo specifico, è quello<br />

che permette la cattura di un maggior<br />

numero di insetti. Interventi con prodotti<br />

insetticidi al momento non sembrano<br />

essere efficaci. Si ripropone la cattura con<br />

trappole ad alcol e verrà inoltre sperimentata<br />

in una zona del comune di nanno di<br />

circa 20 ettari una nuova trappola caricata<br />

con l’alcol.


NEWSCOOP<br />

FC PInZOLO<br />

Bastano pochi dati per comprendere l’andamento positivo<br />

dell’esercizio commerciale <strong>della</strong> Famiglia Cooperativa di<br />

Pinzolo: i soci hanno superato quota<br />

2.000, le vendite i 25 milioni (+ 2,6%) e<br />

l’utile i 159 mila euro. nella sua relazione<br />

il presidente, Mauro Cominotti (a sinistra<br />

nella foto), ha ripercorso i momenti<br />

e ricordato i numeri principali che<br />

hanno caratterizzato l’esercizio iniziato<br />

il 1° ottobre del 2010 e concluso il 30<br />

settembre 2011. E’ proseguito il cammino<br />

di modernizzazione <strong>della</strong> rete di punti<br />

vendita: ha fatto tappa in via Dolomiti di<br />

Brenta, a Madonna di Campiglio. Il negozio<br />

di Pramagnan è stato ampliato nella<br />

superficie di vendita e potenziato nell’offerta commerciale. Il<br />

bilancio è stato illustrato da Giuseppe Fedrizzi, responsabile<br />

del Settore Famiglie Cooperative <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong>. I soci<br />

oggi sono 2.004. Ed essere socio conviene. “Mediamente – ha<br />

osservato il direttore Carlo Gualdi (a destra nella foto) – il<br />

Risparmia e vinci un viaggio<br />

Atto conclusivo, alla sede di Sait, del concorso “Risparmia e<br />

vinci fantastici viaggi” promosso dalla<br />

cooperazione di consumo con la rete<br />

di negozi “Famiglia Cooperativa”,<br />

“Coop Trentino”, “Coop Alto Adige<br />

Sudtirol”, “Coop Konsum”. La fortuna<br />

ha premiato quattordici consumatori.<br />

In particolare la signora Gina<br />

Giarolli di Malè che si è aggiudicata<br />

una vacanza di otto giorni in Cina. Un<br />

concorso durato dal 1° al 24 dicembre<br />

scorsi. Oltre 180 mila le cartoline<br />

compilate dai consumatori “. Un numero<br />

– ha osservato il presidente di<br />

Sait, Renato Dalpalù – che dimostra il gradimento espresso<br />

dai consumatori a questa iniziativa”.<br />

25 MILIOnI FATTURATO<br />

117 COLLABORATORI<br />

15 PUnTI VEnDITA<br />

Pinzolo, oltre 2 mila soci<br />

28<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

socio <strong>della</strong> nostra cooperativa ha acquistato con uno sconto<br />

del 7,3% tenuto conto anche del ristorno”.<br />

Gualdi è a capo di uno staff di 117 collaboratori che arrivano a<br />

quota 165 considerati gli “stagionali”. “La nostra Cooperativa<br />

– ha aggiunto – è amica dell’ambiente: sono stati portati a<br />

termine importanti progetti di energia pulita nelle strutture<br />

di Spiazzo, Giustino e Sant’Antonio di Mavignola con impianti<br />

fotovoltaici che produrranno 167 mila kwh”.<br />

La rete commerciale <strong>della</strong> Famiglia conta quindici punti<br />

vendita a servizio delle comunità di Bocenago, Giustino, Javrè,<br />

Madonna di Campiglio, Massimeno, Pinzolo, Plan di Campo<br />

Carlo Magno, Sant’Antonio di Mavignola, Spiazzo Rendena.<br />

L’anteprima all’assemblea era stata affidata alla premiazione<br />

di sette soci con oltre mezzo secolo di fedeltà alla cooperativa<br />

di consumo: Lina Caola, Giovanni Ferrari, Camillo Binelli,<br />

Agostino Maffei, Giacomino Bonapace, Bruno Burrini, Ettore<br />

Dal Pont. Inoltre sono stati estratti a sorte quindici buoni<br />

acquisti ognuno del valore di 100 euro riservati ai soci presenti<br />

in assemblea.<br />

Coop campione del mondo<br />

“Coop norvegia” è sponsor ufficiale dei Campionati del<br />

Mondo di Sci nordico 2013 in Val di Fiemme. Coop norvegia<br />

divide le spese <strong>della</strong> sponsorizzazione con la consociata<br />

italiana, Coop Italia. Le due organizzazioni Coop avranno<br />

una zona separata Coop accessibile presso lo stadio, per<br />

presentare il cibo e la cultura dei due paesi.<br />

Questa è la prima volta che Coop norvegia unisce la propria<br />

forza a quella di consociate internazionali nell’ambito delle<br />

sponsorizzazioni, potrebbe dunque essere l'inizio di una<br />

collaborazione futura.


Fc Giudicarie,<br />

supermercato<br />

più grande a tione<br />

I soci <strong>della</strong> Famiglia Cooperativa Giudicarie hanno approvato<br />

all’unanimità il bilancio che presenta vendite per circa 10<br />

milioni di euro ed utile di 400 mila euro.<br />

Il presidente (confermato) Renzo Salvaterra (in piedi nella<br />

foto), il direttore Oreste Bonenti (seduto nella foto) e il<br />

presidente del collegio sindacale, Mauro Cominotti hanno<br />

parlato dei risultati economici, di quanto è stato realizzato<br />

dalla cooperativa nei mesi scorsi ma hanno focalizzato la loro<br />

attenzione anche sul futuro più vicino. “Tra i progetti di domani<br />

– spiega il direttore - il principale appartiene all’ampliamento<br />

del supermercato di Tione. Obiettivo: raggiungere i mille<br />

metri di superficie. Il via ai lavori dovrebbe essere dato nella<br />

primavera del 2012. Conclusione prevista a inizio 2013. Il<br />

progetto non comporterà la chiusura del negozio. Il disagio<br />

per soci e clienti sarà limitato al massimo”.<br />

Quarantanove i collaboratori impegnati nei dieci punti vendita<br />

<strong>della</strong> cooperativa di consumo: Tione (due supermercati e<br />

un negozio di vicinato), Bolbeno, Coltura, Montagne, Preore,<br />

Ragoli, Zuclo, Saone, dove è attivo anche il salumificio <strong>della</strong><br />

Cooperativa.<br />

Un dato interessante appartiene al primo trimestre del nuovo<br />

esercizio: da ottobre a dicembre 2011 le vendite <strong>della</strong> Famiglia<br />

Giudicarie hanno fatto segnare un incremento del 3,23% nel<br />

confronto con lo stesso dato dell’anno prima.<br />

in MEMORiA<br />

FC GIUDICARIE<br />

sergio tomio<br />

ha legato il suo nome al credito cooperativo e,<br />

in particolare, alla Cassa Rurale di Olle di cui è<br />

stato presidente per diversi decenni. Era uomo<br />

di poche parole ma era animato da una attenzione<br />

costante al territorio e alle comunità locali<br />

servite ogni giorno dall’istituto di credito.<br />

A poche settimane dal suo addio non aveva voluto<br />

mancare, nella “sua” Olle, alla cerimonia di<br />

inaugurazione del punto vendita <strong>della</strong> Famiglia<br />

Cooperativa. Una dimostrazione ulteriore del<br />

suo essere cooperatore.<br />

10 MLn FATTURATO<br />

10 PUnTI VEnDITA<br />

49 COLLABORATORI<br />

insieme per la Locride<br />

Sait ha acquistato le 26 opere d’arte realizzate dagli insegnanti<br />

e studenti dell’Istituto per le Arti di Trento e Rovereto che<br />

hanno dato vita alla mostra itinerante “Insieme per la Locride”.<br />

Il denaro per l’acquisto delle opere è stato donato<br />

all’Associazione don Milani di Gioiosa Jonica (centro diurno<br />

per i minori), A tour concluso le opere saranno definitivamente<br />

esposte all’interno <strong>della</strong> sede del Sait. “Abbiamo sostenuto<br />

quest’iniziativa – ha detto il presidente Renato Dalpalù –<br />

perché mette in relazione i formatori, gli insegnanti, con le<br />

nuove generazioni”. Presente alla presentazione dell’iniziativa<br />

anche l’arcivescovo di Trento, monsignor Luigi Bressan.<br />

“Questa esperienza dimostra il senso di solidarietà, di<br />

condivisione, dell’essere famiglia unica che cresce. Inoltre<br />

esprime il valore del dono disinteressato e gratuito, frutto del<br />

gemellaggio tra Trentino e Calabria che dura da molti anni”.<br />

29<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

Ermete Bergamo<br />

NEWSCOOP<br />

E’ stato presidente per vent’anni <strong>della</strong> Cassa<br />

Rurale di nanno (prima che la stessa si unisca<br />

alla consorella di Tassullo). Il suo ruolo di guida<br />

è stato contraddistinto da equilibrio, disponibilità<br />

e passione, ottenendo dai concittadini un giudizio<br />

ottimo per le sue doti umane, forte equilibrio<br />

nelle scelte e capacità di ascolto dei bisogni <strong>della</strong><br />

sua comunità. Tra gli altri incarichi anche quello<br />

di presidente <strong>della</strong> locale Associazione Combattenti<br />

e Reduci.


CULTURA COOPERATIVA | storie di impresa<br />

Nuovi<br />

sconti per le<br />

cooperative<br />

Essere socio <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong> conviene, scopri tutti i vantaggi:<br />

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seconda del modello. Per Bmw supera il 20%. Vantaggi resi possibili grazie<br />

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la gestione del personale. E’ possibile scegliere tra due pacchetti, a<br />

seconda del numero di dipendenti, che comprendono software e terminali di<br />

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valore, le regole di utilizzo e il circuito di locali entro cui i dipendenti potranno<br />

usare il buono.<br />

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31<br />

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CULTURA COOPERATIVA | storie di impresa<br />

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risparmio raggiunge anche il 50%.<br />

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come apparecchi, accessori e altro.<br />

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Sistemi telefonici VoIP<br />

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Le soluzioni proposte si integrano con i centralini esistenti, così come alla rete<br />

Gsm ed ai sistemi Wifi e danno la possibilità di collegare più sedi utilizzando<br />

la rete dati preesistente, abbattendo i costi di chiamata.<br />

Info: 348/4258353<br />

Affrancatrici e imbustatrici<br />

Sconti dal 10 al 30% per l’acquisto o noleggio di sistemi per affrancare e<br />

imbustare corrispondenza e comunicazioni varie grazie all’accordo firmato<br />

dalla <strong>Federazione</strong> con Pitney Bowes.<br />

Info: 02/950091 o 340/1783394


CULTURA COOPERATIVA<br />

La mia lunga marcia<br />

nella cooperazione<br />

di Alfredo Weiss<br />

Comincio a respirare cooperazione<br />

fin dalla giovanissima età. Sono<br />

figlio di una famiglia contadina.<br />

Mio padre è un allevatore, socio e<br />

consigliere del Caseificio Sociale di<br />

Vigo di Fassa.<br />

Frequento la scuola di preparazione<br />

sociale a Trento, a Villa<br />

Belfonte. La base culturale me la<br />

costruisco in quegli anni. Peccato<br />

che, il corso di studi, non ottenga<br />

il riconoscimento pubblico. Manca<br />

il diploma ma quanto ho acquisito<br />

nessuno me lo può togliere. Non<br />

mi limito a questo. Trascorro due<br />

anni in Olanda. Studio urbanistica<br />

commerciale e le tipologie di centro<br />

commerciale di paese, di rione<br />

e di città. Bagaglio di conoscenza<br />

utile anche per mutuarne il modello<br />

in terra ladina.<br />

Il periodo formativo anticipa il mio<br />

ingresso nel mondo <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />

<strong>Trentina</strong>. Sono un ragazzo.<br />

La mia qualifica: apprendista commesso<br />

<strong>della</strong> Famiglia Cooperativa<br />

San Giovanni di Vigo di Fassa. Il<br />

lavoro mi piace. Undici anni dopo<br />

mi viene affidato l’incarico di direttore.<br />

Una dozzina di anni più<br />

tardi, sul finire dei Settanta, viene<br />

costruito il “Fassa Coop Center”.<br />

Una struttura di notevoli dimensioni<br />

tanto da diventare la seconda<br />

azienda più grande <strong>della</strong> valle. Ieri<br />

e oggi.<br />

Per oltre un quarto di secolo dedico<br />

a questa realtà tutte le mie<br />

energie personali e professionali.<br />

E’ la mia seconda famiglia. Il nomignolo<br />

che mi viene affibbiato è<br />

“no pose” (non posso). Quando mi<br />

invitano a qualche serata, a qualche<br />

giornata di festa, quella è la mia risposta.<br />

Ho tanto da fare. Ho messo<br />

in assoluta priorità il lavoro. E, per<br />

tutto il resto, “no pose”.<br />

Sono fortunato perché trovo un<br />

territorio in forte crescita economica.<br />

Anche l’inflazione a due<br />

numeri permette di pagare con<br />

maggiore facilità i mutui accesi per<br />

realizzare la struttura. Coniugare il<br />

risultato economico con una forte<br />

integrazione con il territorio è tra<br />

i miei obiettivi. Sostanzialmente<br />

Fassa Coop anticipa quello che,<br />

oggi, fanno le Casse Rurali. Contribuisce<br />

molto alle attività sportive,<br />

sociali, culturali del territorio<br />

valligiano.<br />

Non mancano i motivi di rammarico.<br />

Il primo: non riuscire a creare<br />

una cooperativa di consumo di tutta<br />

la valle. Concretizzare le fusioni<br />

con Canazei, Campitello e Moena<br />

sarebbe stato un grande risultato.<br />

Le condizioni non sono mature<br />

e non si può forzare la mano. Il<br />

progetto deve essere condiviso. Il<br />

secondo: l’uscita da Sait negli anni<br />

Novanta. Fassa Coop svolge attività<br />

principalmente rivolta al settore<br />

alberghiero. Non riusciamo a raggiungere<br />

l’intesa commerciale con<br />

il consorzio nel settore ingrosso<br />

32<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

perché, come si dice in gergo, siamo<br />

“fuori campione”.<br />

Nel 1996 appendo al chiodo il<br />

camice di gerente di Famiglia Cooperativa<br />

e vado in pensione. Non<br />

sono più “uomo di Famiglia” ma<br />

non abbandono la <strong>Cooperazione</strong>.<br />

Cinque anni prima, nel 1991, ero<br />

stato eletto presidente <strong>della</strong> Marcialonga.<br />

Prende così il via il secondo, personalissimo,<br />

capitolo <strong>della</strong> mia esperienza<br />

cooperativa. Marcialonga<br />

mi impegna un centinaio di giorni<br />

l’anno. Nessun amministratore<br />

riceve compensi. E’ un impegno<br />

volontaristico espresso anche dalle<br />

1200 persone che indossano la<br />

giacca di volontario.<br />

La soddisfazione di questi ultimi<br />

anni è aver visto Marcialonga crescere.<br />

Questo perché, sembrerà<br />

paradossale, Marcialonga si è rinnovata<br />

tornando all’antico, grazie<br />

al passo classico. A fine gennaio<br />

dalla piana di Moena prendono il<br />

via oltre settemila fondisti.<br />

L’aspetto sportivo viaggia di pari<br />

passo con l’indotto economico<br />

garantito alle due valli. Lo spirito<br />

ideale si muove assieme allo spirito<br />

pratico. L’indotto nei sette giorni<br />

dell’evento si aggira sui cinque milioni<br />

di euro. Le due valli diventano<br />

famose nel mondo perché Marcialonga<br />

è l’evento delle due valli e<br />

uno dei principali del Trentino.<br />

Fondamentali sono le dirette tele-


visive: moltiplicatore formidabile<br />

per diffondere in Italia e nel mondo<br />

l’immagine dei nostri territori.<br />

Sono tre le ore di diretta Rai ma<br />

anche delle televisioni nazionali<br />

di Canada, Norvegia, Svezia, Finlandia,<br />

Estonia, Repubblica Ceca,<br />

Grecia, Messico.<br />

Per una intera mattinata le valli<br />

di Fiemme e di Fassa diventano il<br />

palcoscenico sciistico del mondo.<br />

La Marcialonga è seconda solo alla<br />

“mitica” Vasaloppet. A volte espone<br />

a sforzi indicibili. Quest’anno<br />

abbiamo prodotto 200 mila metri<br />

cubi di neve. La tecnologia aiuta<br />

come le quindici amministrazioni<br />

comunali. Anche lì c’è cooperazione,<br />

perché si opera insieme per il<br />

bene comune. Questa cultura <strong>della</strong><br />

solidarietà e <strong>della</strong> sussidiarietà<br />

la trovi principalmente in luoghi<br />

di montagna dove la gente doveva<br />

unirsi per vivere. E questo fa parte<br />

del nostro vivere.<br />

A volte mi chiedo: per quale ragione<br />

il Trentino, le valli di Fiemme e<br />

di Fassa riescono a organizzare la<br />

Marcialonga oppure i Campionati<br />

del Mondo di sci nordico? Sono<br />

convinto faccia parte <strong>della</strong> specificità<br />

di un territorio severo dove la<br />

gente ha dovuto adattare la montagna,<br />

plasmare la montagna, per<br />

lavorare e per vivere. Quando il terreno<br />

è severo da un punto di vista<br />

del vivere, dell’ambiente, la gente<br />

scopre che solo stando assieme<br />

può avere una vita migliore. Ecco<br />

perché sostengo che il Trentino,<br />

territorio non ricco dal punto di<br />

vista <strong>della</strong> produzione, ha costretto<br />

la gente a creare un profondo<br />

legame solidaristico e la gente ha<br />

trasformato questa necessità in opportunità.<br />

C’è un’altra cosa di cui sono orgoglioso.<br />

Assieme ad Angelo<br />

Corradini, segretario generale di<br />

Marcialonga, abbiamo ideato il<br />

marketing territoriale. Siamo stati<br />

capaci di mettere assieme la gran<br />

fondo di sci con un gruppo di<br />

sponsor espressione del territorio:<br />

Casse Rurali Trentine, Melinda,<br />

Cavit, Trentingrana, ma anche Itas<br />

e Coop Trentino. Abbiamo dovu-<br />

33<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

CULTURA COOPERATIVA | racconti<br />

to dire no ad altre offerte, anche<br />

allettanti, di sponsor nazionali. Ma<br />

questo avrebbe significato rompere<br />

con il mondo del Trentino. Abbiamo<br />

deciso di continuare anche<br />

avendo meno soldi. Ma lasciare<br />

la strada certa per quella non altrettanto<br />

certa ci pareva rischioso<br />

e, soprattutto, poco riconoscente<br />

nei confronti di chi è stato nostro<br />

compagno di viaggio fin dalla prima<br />

ora.<br />

Tempo di lettura: 5’05’’<br />

Racconto scritto da<br />

DIEGo NART


CULTURA COOPERATIVA | servizi alle associate<br />

FAmIGLIE COOPERATIvE,<br />

le statistiche<br />

passano dalla cassa<br />

E’ diventato per la maggior parte automatico il processo<br />

che porta alla formazione di utili statistiche delle vendite<br />

nelle Famiglie Cooperative trentine. Fino a tutto il 2011<br />

ciascuna società ogni mese doveva compilare manualmente<br />

una tabella per la <strong>Federazione</strong> con le vendite per<br />

reparto, che poi veniva rielaborata per produrre report per<br />

le Famiglie Cooperative e aggregati di settore. Oggi, sem-<br />

plicemente con il ‘bip’ che segnala il passaggio dei prodotti<br />

alla cassa, tutta questa mole di dati viene registrata e resa<br />

disponibile alle Famiglie Cooperative via web (sul portale<br />

<strong>della</strong> <strong>Federazione</strong>) con una serie molto più dettagliata e<br />

approfondita di dati (ad esempio sulla tipologia dei clienti<br />

soci e non soci).<br />

Questo, in estrema sintesi, è il risultato di un grande lavoro<br />

di ammodernamento e integrazione che ha prodotto da<br />

inizio anno un servizio innovativo per le imprese del commercio<br />

cooperativo, svolto in stretto collegamento con il<br />

Settore consumo <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> guidato da Giuseppe<br />

Fedrizzi. Un obiettivo individuato con il piano strategico<br />

di sviluppo dell’ente di via Segantini e portato a termine<br />

nei tempi preventivati.<br />

Sul sito <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> (area servizi, sezione osservatorio),<br />

inoltre, ogni Famiglia può visualizzare i propri dati<br />

di bilancio (classificati secondo diversi criteri), e di soci<br />

e dipendenti suddivisi per sesso e provenienza. Il tutto<br />

con una profondità storica che parte dal 2004. Sempre<br />

accedendo attraverso il portale, ogni società di consumo<br />

trova poi la rielaborazione dei dati sulle vendite suddivisa<br />

per reparto (vanno integrati a mano, sempre attraverso il<br />

sito, soltanto le fatture extra-cassa o i reparti speciali non<br />

rilevati automaticamente, tra cui il biologico, l’abbigliamento,<br />

la farmacia e le scorte agrarie). La novità forse più<br />

rilevante è la possibilità di confrontare i propri risultati con<br />

l’aggregato di settore, quello <strong>della</strong> propria zona territoriale<br />

o classe dimensionale. Nella sezione ‘Osservatorio’ sono<br />

poi disponibili report con i totali di sistema, e il confronto<br />

con le annate o mensilità precedenti. Non solo. Per ciascun<br />

reparto è possibile valutare l’efficacia delle politiche<br />

commerciali e promozionali, capire quali sono i margini<br />

prodotti, comprendere quanta parte delle vendite viene<br />

riferita ai soci e quanta agli altri clienti.<br />

Dal portale si accede anche al controllo di gestione, per<br />

le Famiglie Cooperative che beneficiano del servizio.<br />

L’Osservatorio e il controllo di gestione, infatti, sono stati<br />

integrati in un’unica interfaccia, in modo da essere comodamente<br />

consultabili.<br />

L’intera procedura, dunque, è più veloce e consente un<br />

grado di analisi, confronto e approfondimento prima<br />

impensabile. Per il futuro, poi, sono allo studio aggiunte<br />

di informazioni, grazie all’inserimento di un filtro che<br />

permetta di cogliere i canali di vendita e di elaborare dati<br />

utili sulle linee di prezzo.<br />

Per informazioni si possono contattare Daniele Lucchini<br />

del Settore Consumo (0461/898325) <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong><br />

e Luisa stringari dell’Osservatorio <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />

<strong>Trentina</strong> (0461/898545). Per problemi relativi a password<br />

e accesso, invece, è disponibile l’Ufficio Informatica<br />

sempre dell’ente di via Segantini (d.p.).<br />

34<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

Tempo di lettura: 2’50’’


COOP<br />

AGRICOLE,<br />

bilanci<br />

sotto la lente<br />

Questa pesante crisi congiunturale<br />

impone una attenzione ancora maggiore<br />

da parte di amministratori e<br />

dirigenti di impresa nel momento<br />

<strong>della</strong> scelta degli investimenti. Le conseguenze<br />

economiche, finanziarie e<br />

patrimoniali, infatti, vanno esaminate<br />

al meglio, per soppesare le decisioni<br />

con la massima cautela. Per fare questo<br />

occorre disporre di strumenti di<br />

analisi di bilancio approfonditi, che<br />

offrano un grado di indagine efficace<br />

e realistico <strong>della</strong> salute dell’azienda.<br />

Per le cooperative, in particolare, questo<br />

studio deve essere minuzioso e<br />

specifico, perché i risultati non vengono<br />

giudicati in base all’utile generato,<br />

ma alla capacità di remunerazione dei<br />

soci. Gli indici standard, dunque, non<br />

riescono a cogliere e misurare questi<br />

aspetti.<br />

Partendo da queste considerazioni<br />

il settore cooperative agricole<br />

<strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> trentina <strong>della</strong><br />

<strong>Cooperazione</strong> ha messo a disposizione<br />

delle associate uno strumento<br />

nuovo ed innovativo, costruito su<br />

misura per analizzare i bilanci delle<br />

cooperative, in particolare quelle di<br />

conferimento. Si tratta dell’analisi di<br />

andamento aziendale basata su una<br />

riclassificazione degli ultimi quattro<br />

bilanci dell’associata, secondo il criterio<br />

<strong>della</strong> pertinenza gestionale.<br />

Il servizio è stato strutturato con il<br />

supporto specialistico di Alessandro<br />

Berti, docente di Economia degli<br />

intermediari finanziari dell’Università<br />

di Urbino ed è stato offerto nel<br />

2011 in prima battuta a cantine sociali<br />

e cooperative ortofrutticole. L’analisi<br />

riguarda sia gli aspetti economici che<br />

quelli finanziari e patrimoniali e sarà<br />

aggiornata ogni anno ed allargata ad<br />

altri settori.<br />

Analisi economica<br />

Riclassificando il conto economico,<br />

gli esperti hanno cercato di comprendere<br />

la capacità <strong>della</strong> cooperativa di<br />

generare ricavi e la sua attitudine a<br />

mantenere nel tempo il proprio equilibrio,<br />

continuando contemporaneamente<br />

a remunerare in modo adeguato<br />

i soci conferitori.<br />

Quest’analisi è stata orientata, in<br />

primo luogo, a comprendere la formula<br />

competitiva, per capire i legami<br />

tra la struttura dei costi aziendali e<br />

la generazione dei ricavi, e quindi il<br />

grado di elasticità attraverso al leva<br />

operativa.<br />

Analisi finanziaria<br />

L’obiettivo di questa analisi è quello<br />

di verificare la capacità di rimborso<br />

e di autofinanziamento <strong>della</strong> cooperativa,<br />

per comprendere se l’andamento<br />

futuro possa essere equilibrato<br />

ed armonico. L’autofinanziamento<br />

è il processo di accantonamento di<br />

risorse finanziarie (utili non prelevati)<br />

destinate agli investimenti aziendali o<br />

35<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

CULTURA COOPERATIVA | servizi alle associate<br />

al<br />

rimborsodell’indebitamento.<br />

Il metodo<br />

utilizzato dagli<br />

esperti è quello<br />

dell’analisi per flussi,<br />

a seguito <strong>della</strong> verifica<br />

dell’andamento e <strong>della</strong><br />

dimensione del capitale circolante<br />

netto operativo, anche<br />

in rapporto al fatturato. Il capitale<br />

circolante netto operativo è<br />

infatti una variabile molto importante,<br />

poiché misura l’ammontare di<br />

risorse che compongono e finanziano<br />

l’attività operativa di una azienda ed<br />

è un indicatore utilizzato allo scopo<br />

di verificare l’equilibrio finanziario<br />

dell’impresa nel breve termine.<br />

Infine il lavoro di analisi ha realizzato<br />

un rendiconto finanziario per<br />

variazione dei saldi patrimoniali. Tale<br />

metodo ha consentito di misurare<br />

anche in senso dinamico il processo<br />

di autofinanziamento aziendale, l’impiego<br />

e la raccolta di capitali. Tutti<br />

elementi che, incrociati debitamente,<br />

danno agli osservatori gli elementi<br />

necessari per una approfondita indagine<br />

patrimoniale (d.p.).<br />

Tempo di lettura: 2’55’’


CULTURA COOPERATIVA | l’iniziativa<br />

UNA FONdAzIONE<br />

PER dON GUETTI<br />

Nell’Anno Internazionale delle Cooperative sta per<br />

nascere la “Fondazione don Lorenzo Guetti”. A Cavrasto<br />

è stata presentata ai rappresentanti di cooperative,<br />

enti e associazioni <strong>della</strong> “culla <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong>”.<br />

“Se uniamo le radici di don Lorenzo Guetti alla voglia<br />

di fare, allo spirito di appartenenza – ha osservato Diego<br />

schelfi, il presidente <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong> trentina<br />

– daremo il via ad una grande cosa. Naturalmente, da<br />

parte nostra, c’è l’accompagnamento forte e convinto<br />

a questa iniziativa”.<br />

La “Fondazione don Lorenzo Guetti” è una istituzione<br />

culturale. Obiettivo: valorizzare la figura e l’opera<br />

del fondatore del movimento cooperativo trentino,<br />

ma anche il territorio dove l’idea guettiana è diventata<br />

realtà e il tessuto sociale ed economico del Trentino<br />

dove questo modello ha messo radici forti.<br />

L’assemblea legislativa provinciale ha votato la legge<br />

che istituisce questa Fondazione. Successivamente la<br />

Giunta Provinciale ha impegnato risorse economiche<br />

per consentirne l’avvio. Sono state illustrate le caratteristiche<br />

di questa realtà per intraprendere un percorso<br />

partecipato e condiviso con gli enti locali e le cooperative<br />

<strong>della</strong> valle.<br />

Importante anche la ricerca curata, a quattro mani, da<br />

Giorgio Corradi e Luca iori nell’ambito del “Progetto<br />

Incipit” <strong>della</strong> Cassa Rurale Giudicarie valsabbia Paganella.<br />

Lo studio ha elaborato contenuti, attività istituzionali,<br />

organi sociali, consiglio di amministrazione e<br />

altri elementi distintivi <strong>della</strong> Fondazione. “Don Guetti<br />

possedeva una forte capacità imprenditoriale – è<br />

stato spiegato – ma era attento anche ai bisogni <strong>della</strong><br />

gente comune. Se una persona aveva un problema andava<br />

da don Guetti”.<br />

Se studiamo “la storia del Trentino e <strong>della</strong> sua Autonomia<br />

– ha osservato il consigliere provinciale Ro-<br />

36<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

berto Bombarda – vediamo emergere il parallelismo<br />

tra Alcide Degasperi e don Lorenzo Guetti. Gli studi<br />

evidenziano una statura di gigante per il curato del<br />

Bleggio. Se noi riconosciamo a don Guetti la figura<br />

di gigante credo che, egli, meriti lo stesso livello di<br />

studio, di divulgazione perché don Guetti è un patrimonio<br />

del Trentino e non solo delle Giudicarie, del<br />

Bleggio e del Lomaso”.<br />

L’idea <strong>della</strong> Fondazione don Guetti “è un investimento<br />

sul futuro, il tassello di un mosaico importante per<br />

il Trentino – ha concluso Lorenzo Dellai, presidente<br />

<strong>della</strong> Provincia Autonoma di Trento – Essa può diventare<br />

uno strumento per rafforzare la rete tra le tante<br />

realtà del territorio per il suo sviluppo professionale ed<br />

economico”.<br />

La costituzione ufficiale è prevista nei mesi di marzoaprile.<br />

Inizio attività: nel corso <strong>della</strong> primavera. Tra gli<br />

appuntamenti: il 120esimo di fondazione <strong>della</strong> prima<br />

Cassa Rurale del Trentino, a Quadra di Bleggio. “Nasce<br />

modesta e senza pretese ma sembra animata a fare<br />

sul serio quello che farà”. Così don Guetti centoventi<br />

anni fa. Parole che sembrano adattarsi alla nascente<br />

“Fondazione don Lorenzo Guetti” (d.n.).


Imparare<br />

un mestiere<br />

Al Centro di formazione professionale Enaip di Cles<br />

si impara a fare. Si impara a fare un mestiere, quello<br />

dell’elettricista e del meccanico e lo si impara facendo<br />

pratica, preparati e guidati dagli insegnanti, nei laboratori<br />

di officina e attraverso gli stage formativi presso<br />

le aziende del territorio.<br />

Coerentemente con la metodologia dell’imparare facendo<br />

in sinergia col territorio, il CFP promuove da<br />

tre anni la creazione, da parte degli allievi, delle Associazioni<br />

cooperative scolastiche.<br />

Dopo una fase di preparazione in cui gli allievi hanno<br />

studiato la storia, i valori e le modalità di funzionamento<br />

delle imprese cooperative in Trentino, si sono<br />

costituite anche quest’anno con l’aiuto dell’Ufficio<br />

educazione <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> e la Cassa Rurale di<br />

tuenno – val di non, ben quattro Acs: Coop New<br />

Energy e Coopernico per gli elettrici, Skenchwork e<br />

Technocoop per i meccanici.<br />

I soci delle quattro Acs, affiancati da un gruppo di lavoro<br />

a cui hanno dato il nome NECST (dalle iniziali<br />

delle quattro Acs) sono impegnati ad offrire servizi<br />

utili per tutta la comunità scolastica. Per la gestione<br />

di eventi interni alla scuola, i ragazzi proseguiranno la<br />

GIOChI<br />

COOPERATIVI<br />

Il progetto “Giochi cooperativi a scuola” propone un percorso<br />

rivolto alle classi I e II <strong>della</strong> scuola primaria. Si tratta di<br />

scoprire e riflettere sulle capacità e sulle emozioni, proprie<br />

e altrui, attraverso giochi e semplici attività di gruppo. Il criterio<br />

pedagogico su cui si fonda la proposta è quello dell’apprendimento<br />

attraverso l’esperienza, attivando la capacità<br />

di risolvere problemi. La promozione di atteggiamenti e<br />

comportamenti cooperativi sarà sostenuta non solo nel<br />

momento dell’intervento proposto, ma anche attraverso<br />

l’assunzione di compiti di responsabilità durante la vita scolastica.<br />

Inoltre si propone la crescita cognitiva attraverso la<br />

discussione con gli altri.<br />

proficua collaborazione iniziata lo scorso anno con la<br />

Famiglia Cooperativa Castelli d'Anaunia, al cui direttore<br />

avevano realizzato lo scorso anno un’interessante<br />

intervista e che oggi è ancora più vicina grazie alla<br />

recente apertura del negozio Coop in centro storico<br />

a Cles, a pochi passi dalla scuola. Al termine dell’attività,<br />

i ragazzi del NECST avranno l’occasione di presentare<br />

la loro esperienza all’assemblea dei soci <strong>della</strong><br />

Famiglia Cooperativa.<br />

In quanto alle fiere di primavera, che si svolgeranno<br />

a scuola e sul territorio, i giovani soci sono impegnati<br />

a progettare e realizzare dei prodotti da presentare ai<br />

visitatori che diano mostra delle loro competenze professionali<br />

ed organizzative. Tra questi un portachiavi<br />

con il logo del NECST e del CFP Enaip Cles.<br />

Lo scopo delle attività è capire a fondo la storia e la<br />

realtà economica <strong>della</strong> Val di Non attraverso il fare<br />

insieme, tra soci e con le imprese cooperative locali,<br />

per conseguire degli utili che andranno in parte ad<br />

ammortizzare le spese per il viaggio d’istruzione dei<br />

soci e, in parte, saranno destinati a progetti di solidarietà.<br />

Tempo di lettura: 2’<br />

COOP<br />

CAMPUS<br />

Coop Campus è un nuovo progetto sperimentale di educazione<br />

cooperativa scolastica che prevede un soggiorno<br />

gratuito al "Vezzena Camp" per tre giorni. Il percorso, rivolto<br />

agli alunni delle classi terze <strong>della</strong> scuola primaria, vuole<br />

supportare e stimolare bambini e insegnanti a impegnarsi<br />

nell’attività di cooperazione scolastica. Si tratta di un’iniziativa<br />

proposta dal Centro per la formazione continua e l'aggiornamento<br />

del personale insegnante di Rovereto, tramite<br />

Consolida, in collaborazione con l'Ufficio educazione cooperativa<br />

<strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> e con il sostegno <strong>della</strong> Pat. Maggiori<br />

info su www.coopeduca.it e su www.vezzenacamp.it.<br />

37<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

CULTURA COOPERATIVA | scuola


CULTURA COOPERATIVA | l’esperto risponde<br />

Agevolazioni Irap<br />

per chi finanzia le Apt<br />

PER INVIARE QUESITI SI PUò SCRIVERE ALL’INDIRIZZO: ufficio.stampa@ftcoop.it.<br />

Accantonata l’idea di attivare uno specifico<br />

tributo per il turismo a carico degli operatori<br />

<strong>della</strong> filiera e non ritenendo sensato<br />

reintrodurre la vecchia imposta di soggiorno<br />

(tutta a carico dei turisti), la Provincia ha<br />

individuato una “via trentina” per favorire<br />

l’autofinanziamento di Aziende per il<br />

turismo e Consorzi Pro-loco, oggi ancora<br />

sovvenzionati in via maggioritaria con risorse<br />

pubbliche.<br />

Da Piazza Dante, infatti, è arrivata una<br />

nuova detrazione fiscale, rivolta a tutte<br />

le imprese (di qualsiasi comparto) che<br />

investono nella promozione turistica, con<br />

la finalità di ridurre l’onere a carico di Apt<br />

e Pro Loco, ma anche e soprattutto per<br />

accrescere e possibilmente rendere stabile la<br />

collaborazione tra i mondi dell’economia<br />

che dal turismo ritraggono beneficio e<br />

vantaggi (anche economici) e chi nel turismo<br />

vive ed opera.<br />

“Sono convinto – dice l’assessore provinciale<br />

tiziano Mellarini, promotore dell’iniziativa<br />

– che questi sgravi fiscali potranno costituire<br />

una grande opportunità da cogliere per<br />

accrescere il ruolo e l’incidenza dei privati<br />

in queste organizzazioni territoriali, attori<br />

fondamentali per costruire un prodotto<br />

turistico competitivo, a tutto vantaggio dello<br />

sviluppo del nostro turismo e dell’indotto<br />

che ne consegue”.<br />

ChI POTRà<br />

BENEFICIARE DELLA<br />

DETRAZIONE FISCALE?<br />

La finanziaria provinciale prevede<br />

un’agevolazione sull’IRAP dovuta dalle<br />

imprese operanti in provincia di Trento<br />

per premiare quelle che contribuiscono<br />

volontariamente al finanziamento delle<br />

Apt e delle Pro Loco o che partecipano<br />

finanziariamente a progetti di marketing<br />

territoriale.<br />

ChE AGEVOLAZIONI<br />

SONO PREVISTE?<br />

L’azienda beneficia per i periodi di imposta<br />

2012 e 2013 di una detrazione dell’IRAP<br />

dovuta alla Provincia pari al 50% di<br />

quanto versato, con un tetto massimo<br />

dello 0,46% <strong>della</strong> base imponibile IRAP.<br />

La prima applicazione <strong>della</strong> detrazione<br />

avverrà nel 2013, in sede di dichiarazione<br />

dei redditi 2012. I finanziamenti rilevanti<br />

sono tuttavia tutti quelli effettuati a partire<br />

dal 1° gennaio 2012. Va aggiunto che se il<br />

finanziamento all’Apt è un costo inerente<br />

l’attività dell’impresa (e lo è nella generalità<br />

dei casi), il contribuente potrà portare tutto<br />

il finanziamento in deduzione dalla base<br />

imponibile dell’imposta sui redditi. Questo<br />

significa che, in caso di contribuente IRES, il<br />

38<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

risparmio fiscale del finanziamento dell’Apt<br />

potrà arrivare fino ad un massimo del 50%<br />

(IRAP) + 27,50% (IRES), riducendo<br />

l’esborso reale a carico del contribuente – nei<br />

casi più favorevoli – a meno di un quarto di<br />

quanto versato all’APT.<br />

QUALI TIPI DI<br />

FINANZIAMENTI<br />

DANNO DIRITTO ALLA<br />

DETRAZIONE?<br />

I finanziamenti erogati quali atti di liberalità<br />

o quali contributi in conto esercizio a<br />

favore dell’Apt (o Consorzio Pro loco) e<br />

quelli erogati a fronte <strong>della</strong> partecipazione a<br />

progetti di marketing territoriale realizzati<br />

dall’Apt (o Consorzio Pro loco), inseriti<br />

nel programma annuale di attività dell’ente.<br />

Sono esclusi dall’agevolazione i semplici<br />

corrispettivi per diretta prestazione di<br />

servizi svolti dall’Apt a beneficio del singolo<br />

operatore.<br />

La soglia minima del finanziamento sarà<br />

individuata dalla Giunta provinciale, sentiti<br />

gli operatori, anche differenziandola per<br />

categoria economica (es. ricettività, impianti<br />

a fune, servizi ai turisti 1000 euro all’anno;<br />

altri contribuenti: 500).<br />

Tempo di lettura: 2’50’’


IL TELAIO dI ANITA<br />

RESISTE ALLA CINA<br />

di Corrado Corradini<br />

Per più di 20 anni, fino al momento <strong>della</strong> pensione<br />

nel 2007, Emanuele Prantil è stato l’anima<br />

<strong>della</strong> Confezioni Anita, cooperativa di Priò<br />

in valle di Non. Prantil collabora ancora con la<br />

cooperativa, “a livello di amicizia”, precisa, “mi<br />

preme che vadano avanti”.<br />

La società è nata a fine 1984 sulle ceneri di<br />

un’azienda di confezioni, che produceva anche<br />

scarponi. Prantil, che era il responsabile <strong>della</strong><br />

produzione, si trovò improvvisamente senza<br />

il lavoro, assieme a lui altri 17 dipendenti. “La<br />

situazione era tragica - ricorda -. Perso il posto,<br />

non avevamo più soldi e qualcuno di noi aveva<br />

una famiglia da mantenere. La mia preoccupazione<br />

era accresciuta dal fatto che avevo firmato<br />

in banca per garantire i debiti dell’azienda”.<br />

I lavoratori non si sono persi d’animo. I vecchi<br />

clienti <strong>della</strong> società liquidata sono stati contattati<br />

per verificare la possibilità di ricevere nuove<br />

commesse. “Non sapevo niente di mercato e di<br />

tecniche di vendita - dice Prantil - ma un tentativo<br />

andava fatto, era in gioco il nostro futuro”. I<br />

riscontri sono stati incoraggianti; alcune società,<br />

soprattutto in Austria, Svizzera e Germania, si<br />

sono dichiarate interessate. Così è nata l’idea<br />

<strong>della</strong> cooperativa, che ha rilevato i macchinari<br />

dalla vecchia proprietà. La Cassa Rurale di<br />

taio (oggi d’Anaunia), che aveva acquisito<br />

l’immobile dal fallimento, lo ha affittato alla<br />

neonata cooperativa.<br />

All’inizio il lavoro era garantito per 3 o 4 soci.<br />

“Chi aveva la cassa integrazione è entrato in<br />

cooperativa in un secondo momento”, ricorda<br />

l’ex presidente. In poco tempo la Confezioni<br />

Anita è stata in grado, con un contributo <strong>della</strong><br />

Provincia e l’aiuto di Cooperfidi, di acquistare<br />

la proprietà di metà sede. Per rilevare la seconda<br />

metà sono passati altri quattro anni. “Volevamo<br />

fare il passo conforme alla gamba e avevamo un<br />

paura maledetta dei debiti”, commenta Prantil.<br />

Per i primi anni la produzione si è concentrata<br />

sulle borse per sport invernali, su ghette e zaini<br />

da montagna. Questi articoli hanno perso il loro<br />

peso nel fatturato <strong>della</strong> cooperativa quando la<br />

concorrenza dei produttori esteri è diventata<br />

insostenibile. “Con quello che entrava in cassa<br />

non riuscivamo nemmeno a coprire i costi”, dice<br />

l’ex presidente. La produzione si è così spostata<br />

sul settore <strong>della</strong> protezione civile e <strong>della</strong> sanità,<br />

che richiedeva borsoni e zaini per il pronto<br />

intervento. La domanda c’era ed alimentava<br />

buoni bilanci. Una commessa <strong>della</strong> protezione<br />

civile del Friuli ha tenuto impiegati i dipendenti<br />

dell’Anita per quattro mesi. I soci sono diventati<br />

15. Nel 2008 il fatturato ha raggiunto il valore di<br />

560 mila euro.<br />

La crisi si è affacciata a Priò nella seconda parte<br />

del 2010. “Colpa dei cinesi - argomenta Prantil -<br />

e del taglio dei fondi per la protezione civile”. La<br />

cooperativa ha reagito investendo nell’acquisto<br />

di una macchina per il taglio molto tecnologica<br />

costata 146 mila euro. “Parte del nostro lavoro<br />

- dice il fondatore delle Confezioni Anita - è<br />

ora guidata dal computer. Siamo un po’ meno<br />

artigiani e un po’ più informatici”.<br />

Il calo del fatturato, che nel 2011 si è aggirato<br />

sui 400 mila euro, ha costretto la cooperativa a<br />

ricorrere alla cassa integrazione, che coinvolge<br />

tutti i dipendenti due giorni alla settimana.<br />

Prantil si mantiene però fiducioso: “Debiti non<br />

ce ne sono, abbiamo qualche riserva, stiamo<br />

lavorando per allargare il nostro mercato. Nei<br />

momenti di difficoltà la cooperativa è rimasta<br />

sempre unita”.<br />

39<br />

Tempo di lettura: 2’58’’<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

CULTURA COOPERATIVA | storie di impresa<br />

Emanuele Prantil, già presidente <strong>della</strong> cooperativa<br />

Confezioni Anita<br />

4 LInEE<br />

DI PRODOTTI<br />

Sono quattro le linee di prodotto che<br />

propone al mercato la cooperativa.<br />

La prima linea comprende borsone e<br />

zaini per l'emergenza e la protezione<br />

civile. nell'assortimento <strong>della</strong> linea<br />

caccia: zaini, custodie, ghette con il<br />

marchio "Camoscio". Stesso genere<br />

di articoli per la linea montagna e per<br />

la linea sport e tempo libero.<br />

Tutti i prodotti possono essere personalizzati<br />

con il marchio del cliente.<br />

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tel. 0463.469393,<br />

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IL SAIT PER L’ARTE<br />

E LA LOCRIdE<br />

Acquistate 26 opere dei giovani<br />

dell’istituto d’Arte vittoria.<br />

il ricavato andrà all’Associazione<br />

don Milani di Gioiosa Jonica<br />

Il sait è un pilastro dei sistema commerciale trentino<br />

non solo perché distribuisce prodotti alle cooperative,<br />

o perché mette scatolette sugli scaffali, ma perché è<br />

consapevole che “comperare”, come la gente fa nei negozi,<br />

è una scelta di cultura, di territorio, di relazioni<br />

innanzitutto.<br />

E’ in questa visione che si inquadra l’iniziativa più<br />

recente del Sait: l’acquisto di 26 dipinti di altrettanti<br />

studenti dell’Istituto d’Arte Vittoria (guidati da<br />

quell’artista e vero “preside” che è silvio Cattani, ché<br />

non si limita a fare il “dirigente”, ma indirizza e soprattutto<br />

motiva di idee e di volontà i suoi studenti) per<br />

donarne poi il ricavato all’Associazione don Milani<br />

(un Centro diurno per i minori) di Gioiosa Jonica,<br />

in Calabria. L’iniziativa, sostenuta dal presidente del<br />

Sait Renato Dalpalù e dal direttore Luigi Pavana, ha due<br />

aspetti. Il primo è di sostegno alla cultura diffusa.<br />

La gente spende più tempo nei supermercati che nei<br />

musei o nelle chiese. A ben guardare anche i supermercati<br />

possono diventare “location” per proposte d’arte.<br />

Il Sait non rimpiangerà di aver acquistato i 26 dipinti<br />

dei giovani, di esporli nella sua sede, di farli conoscere<br />

in una serie di “vernissage” nel Trentino.<br />

Il secondo aspetto, e su questo ha insistito l’arcivescovo<br />

Luigi Bressan, presente all’iniziativa, è un ulteriore<br />

stringersi di legami – quasi un gemellaggio progressivo<br />

– fra il Trentino e la Locride, in terra di Calabria.<br />

I rapporti sono iniziati con monsignor Bregantini,<br />

con le esperienze cooperative di produzione “pulita”,<br />

senza mafie, e si estendono ora al mondo giovanile.<br />

Sono legami da rafforzare in confronti e aiuti reciproci,<br />

di bellezza, di solidarietà. Un cammino che il Sait e<br />

i giovani <strong>della</strong> scuola d’arte possono compiere insieme<br />

(f.d.b.).<br />

41<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

CULTURA COOPERATIVA | arte idee territorio


CULTURA COOPERATIVA | libri<br />

vademecum dell' amministratore <strong>della</strong> Bcc<br />

L’agile libretto <strong>della</strong> collana ‘Strumenti Pocket’ di Ecra (la casa editrice delle Bcc<br />

italiane) offre molti spunti interessanti per chi si accinge ad amministrare una<br />

Cassa Rurale, i giovani consiglieri in particolare. L’autore analizza in modo sintetico<br />

ed efficace la composizione, le funzioni e le responsabilità dei vari organi<br />

coinvolti: l’assemblea, il consiglio di amministrazione, la vigilanza, l’esecutivo.<br />

Nel testo viene anche proposta una panoramica generale del movimento, <strong>della</strong><br />

sua architettura, del suo sistema di protezione e <strong>della</strong> sua storia. Il linguaggio è<br />

volutamente semplice, perché la pubblicazione risulti un manuale facile da leggere<br />

e da consultare, senza considerazioni teoriche o dottrinali. La prefazione è firmata<br />

da Alessandro Azzi, presidente di Federcasse.<br />

Tempo lettura: 40"<br />

Autore Domenico Manzo<br />

Editore Ecra<br />

Prezzo 14 euro<br />

Pagine 140<br />

Trent’anni di storia tra mele e pedali<br />

E’ il libro dedicato alle prime venti edizioni del “Trofeo Melinda” e alle dieci del Circuito degli<br />

Assi di Nanno. Idea organizzativa di Marco Brentari che ha saputo maturare nel tempo: da<br />

kermesse ambientata lungo le stradine di campagna fiancheggiate dai meli in fiore a corsa in<br />

linea che, in pochi anni, è riuscita a diventare traguardo ambito per i professionisti dello sport<br />

del pedale e prezioso test per il cittì <strong>della</strong> nazionale italiana impegnato a osservare gli “azzurrabili”<br />

per il campionato del mondo. Nella settantina di pagine molte sono le immagini che riflettono<br />

i volti dei tantissimi big che hanno onorato questa corsa e, molte volte, l’hanno vinta.<br />

Autore Marco Brentari, Franco Lancetti, Giacomo Santini<br />

Editore<br />

Prezzo<br />

Melinda<br />

Pagine 66<br />

misurare la differenza<br />

Il manuale risponde ad un’esigenza molto sentita nel mondo del credito cooperativo:<br />

quella di conoscere in una forma più compiuta il proprio lavoro, avendo<br />

indicatori misurati che ne rilevino la differenza. Gli indicatori proposti nel testo<br />

vengono raggruppati in tre dimensioni: buona banca, buona cooperativa, buon<br />

attore di territorio. Nell’ultimo trentennio sono stati prodotti bilanci sociali, bilanci<br />

di missione, rendiconti sociali, rapporti di performance ambientale, bilanci<br />

integrati tra ciclo economico, risultati sociali e impatto ambientale. Tutti strumenti<br />

che rispondono alla stessa esigenza di trovare misure ‘giuste’. Questo libro<br />

offre una risposta nuova e integrata con tutte le esperienze finora compiute.<br />

Tempo lettura: 35"<br />

Autore Claudia Gonnella e Alessandro Messina<br />

Editore Ecra<br />

Prezzo 19 euro<br />

Pagine 222<br />

42<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

Tempo lettura: 35’’


I pregiudizi sono duri a morire. Marco Reggio,<br />

giornalista e responsabile dell’Ufficio Stampa<br />

di Federcasse, si è cimentato nell’ardua impresa<br />

di andare “contro-corrente”, dando<br />

alle stampe un istant book, cioè un piccolo<br />

libro dedicato ad un tema non nuovo, per<br />

la verità, ma sempre di grande attualità. Il<br />

titolo è già un programma: “Altro che privilegi.<br />

Tutta la verità sul trattamento fiscale delle<br />

cooperative. E non solo”, con prefazione del prof.<br />

Giulio sapelli. In realtà, le 135 paginette evidenziano<br />

una realtà socio-economica, quella<br />

cooperativa, che dispone di numeri poderosi<br />

(83 mila imprese, 12 milioni di soci, 1,5 milioni<br />

di addetti, 130 miliardi di fatturato, leader<br />

di mercato in numerosi settori, 8% <strong>della</strong> ricchezza<br />

ogni anno prodotta in Italia). Malgrado questo<br />

le istituzioni politiche, economiche ed accademiche<br />

continuano a considerare il movimento<br />

cooperativo e mutualistico un fenomeno residuale,<br />

parassitario e privilegiato, sia da un punto<br />

di vista politico che fiscale, nonostante questa<br />

crisi che non passa, per dirla con l’ultimo libro del<br />

prof. Mario Deaglio, abbia messo in buca il capitalismo<br />

neoliberalista.<br />

Secondo un luogo comune (questo sì, fondato), in<br />

Italia a pagare le tasse sono i lavoratori dipendenti<br />

e i pensionati. Dovremmo però aggiungere a queste<br />

due categorie, virtuose o incapaci di sfuggire al<br />

fisco, anche le imprese cooperative, come dimostra<br />

l’accurata analisi di Reggio. Tanta opinione<br />

pubblica è fermamente convinta del contrario:<br />

nel mondo degli affari, si sente ripetere, le<br />

coop sono avvantaggiate perché non pagano<br />

le tasse. Che rispondere? Primo: gli evasori<br />

italiani, e tra loro una buona fetta dell’imprenditorialità<br />

capitalistica, hanno superato i 270<br />

miliardi di euro. Una cifra mostruosa, sottratta<br />

all’erario pubblico, che rappresenta circa un<br />

quinto del prodotto interno lordo (precisamente<br />

il 19,2%). Il consiglio è dunque di cercare altrove.<br />

Secondo: come è noto (e molto strano), circa<br />

metà dei bilanci delle imprese italiane preferiscono<br />

chiudere in pareggio, mettendosi così nelle condi-<br />

CULTURA COOPERATIVA | libri<br />

Altro che privilegi<br />

di Michele Dorigatti*<br />

43<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

zioni di non pagare tasse. La contabilità creativa alla<br />

Tremonti ha fatto tanti proseliti. Nel mondo reale (e<br />

non nel mondo mistificato) le cooperative pagano le<br />

tasse, come e più di altre imprese. Iva, Irap, Ires, imposta<br />

di registro e imposta di bollo sono correttamente e<br />

pienamente assolte. Nelle cooperative gli utili, realizzati<br />

e dichiarati, (e non nascosti nelle pieghe opache<br />

dei bilanci) vengono collocati per legge in un fondo<br />

intergenerazionale, unico strumento a disposizione<br />

per patrimonializzare le aziende. L’unica (e ultima)<br />

“agevolazione” di cui godono le imprese cooperative,<br />

impossibilitate ad arricchire la propria base sociale<br />

tramite dividendi annuali, riguarda l’intassabilità<br />

degli utili destinati per legge a riserva indivisibile e<br />

indisponibile. L’ultimo governo Berlusconi nella spasmodica<br />

ricerca di entrate sicure è riuscito, se possibile,<br />

ad aumentare l’aggravio fiscale del 7%. Al netto <strong>della</strong><br />

scarsa abilità comunicativa mostrata dalla cooperazione,<br />

questo libro, che aspettavamo da tempo, segna<br />

un punto a favore <strong>della</strong> cooperazione. Ma, non illudiamoci,<br />

la partita sarà dura; ci vorrà del tempo, delle<br />

campagne di informazione e comunicazione, delle<br />

idee chiare, perché “è più facile spezzare un atomo che<br />

un pregiudizio”. Parola di Albert Einstein.<br />

Tempo di lettura: 2’53’’<br />

* Ufficio studi e intercooperazione <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong><br />

trentina <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong>


Ciscra:<br />

Trasparenza<br />

bancaria<br />

allo sportello<br />

Via S. Michele, 36 • 45020 Villanova del Ghebbo (Ro)<br />

Tel. 0425 651 111<br />

www.ciscra.com • ciscra@ciscra.com


IDEE PER<br />

IL FUTURO<br />

GIOvANI, un nuovo<br />

progetto per<br />

rafforzare la rete<br />

di Enrico Bertolotti, presidente Associazione Giovani Cooperatori Trentini*<br />

L’Associazione Giovani Cooperatori<br />

Trentini, che da poco presiedo,<br />

si pone obiettivi fondamentali<br />

per concorrere a preservare e<br />

mettere a disposizione delle future<br />

generazioni il ‘patrimonio cooperativo’,<br />

inteso come eredità economica,<br />

sociale e morale. Promuoviamo<br />

la conoscenza del movimento<br />

cooperativo e dei suoi valori tra i<br />

giovani e contribuiamo alla loro<br />

formazione civile e culturale; favoriamo<br />

il ricambio generazionale<br />

nella governance delle cooperative,<br />

nonché la costituzione di nuove<br />

cooperative. Infine ci occupiamo<br />

<strong>della</strong> diffusione in chiave moderna<br />

dei valori <strong>della</strong> cooperazione.<br />

Questi sono obbiettivi di cruciale<br />

importanza sia per noi giovani che<br />

per il movimento stesso, affinché<br />

esso possa rigenerarsi di nuova<br />

linfa e noi possiamo coglierne il<br />

valore e le opportunità. La nostra<br />

sfida, quindi, è quella di riuscire a<br />

coinvolgere i giovani, quotidianamente<br />

“bombardati” da una miriade<br />

di informazioni e di stimoli.<br />

Per questo il progetto a cui stiamo<br />

lavorando da tempo è quello di<br />

realizzare una solida organizzazione<br />

fra i giovani trentini, una rete<br />

attraverso la quale raggiungere<br />

risultati che altrimenti sarebbero<br />

insperati.<br />

Attualmente in Provincia sono<br />

attivi 7 club giovani soci (Val di<br />

Ledro, Val di Non, Val di Fiemme,<br />

Pinè, Trento, Mezzocorona e<br />

Mori) e altre associazioni similari,<br />

nate grazie al sostegno economico<br />

ed organizzativo delle Casse Rurali<br />

del loro territorio. Questi gruppi<br />

organizzano eventi sia di carattere<br />

formativo/informativo che ludico,<br />

in completa autonomia; le iniziative<br />

già realizzate sono tantissime,<br />

ed hanno ricevuto un riscontro<br />

estremamente positivo da parte<br />

degli iscritti dei rispettivi territori.<br />

Il ruolo <strong>della</strong> nostra Associazione<br />

vorrebbe essere quello di anello<br />

di congiunzione fra i giovani<br />

cooperatori organizzati nei gruppi<br />

territoriali e la <strong>Federazione</strong> <strong>Trentina</strong><br />

<strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong>. Molti<br />

passi in questa direzione sono già<br />

stati fatti, come l’organizzazione<br />

di Olimpicoop, un evento sportivo<br />

per i soci di tutti i gruppi in<br />

Provincia, che si è svolto per due<br />

edizioni a Ledro riscuotendo un<br />

gran successo di partecipazione e<br />

gradimento.<br />

In queste occasioni, oltre che in<br />

appositi incontri, i rappresentanti<br />

dei diversi club hanno avuto modo<br />

di conoscersi meglio e di portare<br />

avanti questo progetto, arrivando<br />

alla progressiva elezione di alcuni<br />

di loro all’interno del Direttivo<br />

dell’Associazione. Attualmente,<br />

infatti, fanno parte del Direttivo<br />

rappresentanti dei club di Ledro,<br />

Mezzocorona, Trento e dei<br />

giovani dipendenti <strong>della</strong> Rurale di<br />

Rovereto. Ora siamo impegnati<br />

nel favorire ed incentivare da un<br />

lato la nascita di nuove esperienze<br />

di questo genere, e dall’altro<br />

nell’allargamento di queste realtà<br />

agli altri settori <strong>della</strong> Cooperazio-<br />

45<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

OPINIONI<br />

ne del territorio di riferimento.<br />

Siamo attivi, inoltre, all’interno<br />

del PAE (Piano d’Ambito Economico),<br />

un tavolo a cui partecipano<br />

tutte le associazioni junior<br />

di categoria <strong>della</strong> Provincia e che<br />

coinvolge nelle proprie attività<br />

molti giovani. L’azione prioritaria<br />

del tavolo è quella di promuovere<br />

la cultura del fare impresa nelle<br />

giovani generazioni, attraverso<br />

la condivisione delle esperienze<br />

e delle peculiarità delle diverse<br />

categorie; la nostra Associazione,<br />

all’interno di questo percorso,<br />

cerca di mettere in luce un<br />

importante punto di forza <strong>della</strong><br />

cooperazione, ossia la sua trasversalità.<br />

Oltre alla possibilità di fare<br />

impresa in forma cooperativa,<br />

infatti, c’è un più ampio modo di<br />

essere cooperatori. Tutti gli attori<br />

economici (artigiani, albergatori,<br />

industriali, ecc.), infatti, possono<br />

essere cooperatori, essendo ad<br />

esempio soci di una Cassa Rurale<br />

o di una Famiglia Cooperativa,<br />

alimentando così quel circolo virtuoso<br />

che da decenni contribuisce<br />

al benessere sociale ed economico<br />

del nostro territorio.<br />

Il calendario delle attività dell’Associazione<br />

per il 2012 è ricco di<br />

attività; tutti coloro che volessero<br />

conoscerci più da vicino ed essere<br />

informati sugli eventi in programma,<br />

possono inviare una mail con<br />

i propri dati ed una breve presentazione<br />

all’indirizzo: giovani.<br />

cooperatori@ftcoop.it.<br />

Tempo di lettura: 3’23’’


OPINIONI<br />

ECONOMIA<br />

L’EUROPA RICONOSCE LA<br />

dIvERSITà COOPERATIvA<br />

di Carlo Borzaga *<br />

Nel corso degli ultimi anni sono state da più parti sottoposte<br />

agli organismi comunitari competenti diverse<br />

richieste di esprimersi sulla compatibilità con il<br />

diritto dell’Unione Europea delle agevolazioni fiscali<br />

concesse dalla normativa italiana alle cooperative, in<br />

particolare alle cooperative a mutualità prevalente,<br />

che svolgono cioè la loro attività prevalentemente con<br />

soci, rispettando il vincolo alla distribuzione di utili.<br />

Ovviamente una dichiarazione di incompatibilità con<br />

il diritto comunitario significherebbe l’obbligo di<br />

eliminare ogni agevolazione fiscale. La questione si sta<br />

trascinando da qualche anno tra gli uffici di Bruxelles,<br />

senza che le autorità comunitarie abbiano ancora<br />

preso una posizione definitiva. Qualche anno fa la<br />

Commissione Europea aveva predisposto un parere<br />

secondo cui buona parte delle agevolazioni fiscali<br />

concesse allora alle cooperative erano da considerarsi<br />

incompatibili con la normativa comunitaria e quindi<br />

aiuti di Stato. Il parere è poi stato ritirato, ma è stato<br />

comunque utilizzato con grande – e sospetta – tempestività<br />

dall’allora governo Berlusconi per tassare<br />

parzialmente gli utili non distribuiti di buona parte<br />

delle cooperative italiane, con la sola esclusione delle<br />

cooperative sociali. Negli successivi la Commissione,<br />

pur non decidendo ad esprimersi, non è sembrata<br />

comunque intenzionata a modificare la propria convinzione.<br />

Ora nel dibattito si inserisce una voce nuova, quella<br />

<strong>della</strong> Corte di Giustizia europea che con sentenza<br />

dell’8 settembre 2011 ha risposto ad una questione<br />

postale dalla nostra Corte di Cassazione e riferita alla<br />

compatibilità con il diritto europeo delle agevolazioni<br />

fiscali in favore <strong>della</strong> cooperative di produzione<br />

e lavoro. La sentenza ha carattere generale ed è di<br />

* professore alla Facoltà di economia dell’Università di Trento e presidente di Euricse<br />

46<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

grande interesse per tutte le cooperative italiane e, più<br />

in generale, per tutti i soggetti che gestiscono attività<br />

imprenditoriali senza scopo di lucro. La Corte infatti,<br />

pur riconoscendo che le agevolazioni fiscali hanno<br />

natura di aiuti di stato, esclude che nel caso in questione<br />

essi siano aiuti vietati e perciò incompatibili con il<br />

diritto comunitario perché giustificati da una diversità<br />

strutturale tra impresa cooperativa e altre forme di<br />

impresa: il fatto che l’impresa cooperativa così come<br />

regolata dall’ordinamento italiano non ha scopo di<br />

lucro. Questa specificità giustifica e rende legittimo,<br />

secondo la Corte europea, un trattamento differenziato<br />

e più favorevole delle cooperative rispetto alle<br />

imprese che perseguono finalità lucrative.<br />

Si tratta di una sentenza importante per diverse ragioni,<br />

ma soprattutto perché riconosce una diversità<br />

strutturale, cioè riferita agli obiettivi perseguiti, tra<br />

cooperative e altre forme di impresa. Al di là dei profili<br />

più tecnici, che involgono principalmente questioni<br />

giuridiche, si può così sostenere che questa sentenza<br />

costituisce una tappa fondamentale verso il completo<br />

riconoscimento da parte delle istituzioni comunitarie,<br />

e nel diritto comunitario, <strong>della</strong> specifica e distinta<br />

identità delle imprese cooperative rispetto al modello<br />

tradizionale, e sinora dominante nei discorsi europei,<br />

dell’impresa capitalistica con finalità lucrative. Una<br />

diversità che potrà essere usata d’ora in poi non solo<br />

per difendere la agevolazioni in essere, ma anche per<br />

chiederne di nuove, sia per le cooperative che per altre<br />

forme di imprenditorialità a fini sociali. E per chiederle<br />

non solo a livello nazionale ma anche e livello<br />

comunitario.<br />

Tempo di lettura: 3’<br />

carlo.borzaga@unitn.it


«Le semplici verità morali del debito<br />

e del dovere di ripagarlo sono state del<br />

tutto dimenticate e ignorate negli ultimi<br />

dieci anni. (…)<br />

Ciò a cui stiamo assistendo, sia<br />

in Europa che in America, è una<br />

demoralizzazione <strong>della</strong> vita economica.<br />

I debiti non sono più considerati come<br />

doveri a cui far fronte ma come beni da<br />

commerciare.<br />

E il loro costo viene trasmesso alle<br />

generazioni future, cioè ai nostri figli,<br />

che noi dovremmo proteggere, e che<br />

faranno bene a disprezzarci per aver<br />

rubato ciò che è loro».<br />

Roger Scruton,<br />

“Lettera Internazionale”, gennaio 2012.<br />

ORIZZONTI<br />

Siate morali,<br />

vi conviene<br />

di Umberto Folena<br />

Roger Vernon Scruton, cittadino britannico, 68 anni,<br />

è filosofo, giornalista, romanziere, avvocato e compositore.<br />

Viene considerato un conservatore, ma la frase<br />

qui a fianco e l’intero suo intervento su “Lettera” è<br />

assai difficile da iscrivere nel “conservatorismo”, perché<br />

è un attacco al cuore <strong>della</strong> dittatura o idolatria<br />

del dio Mercato, tanto cara al pensiero, o meglio alla<br />

prassi di “destra”. Chi richiama il mercato ai princìpi,<br />

ai valori, all’etica non è forse iscritto nella “sinistra”? È<br />

la riprova di come tanti schemi siano più che logori e<br />

tornino utili soltanto ai pigri che faticano a orientarsi<br />

dentro la complessità, e quindi la semplificano a proprio<br />

uso e consumo.<br />

Scruton non rimpiange la socialdemocrazia e i pesanti<br />

e diffusi interventi statali nell’economia. Ma fa cominciare<br />

il disastro attuale con la «rivoluzione thatcheriana».<br />

Per forza, è inglese. Noi forse parleremmo di craxismo<br />

e Milano da bere. Gli americani di reaganismo.<br />

Scruton è caustico. La parola capitalismo, connotata<br />

negativamente poiché evocava alienazione e sfruttamento,<br />

fu sostituita con mercato: «L’economia, ci<br />

fu detto, non aveva niente a che fare con il profitto<br />

e con lo sfruttamento, ma con la libertà. Il mercato<br />

non era una necessità sociale, ma un bene morale».<br />

E, come tale, non poteva essere messo in discussione.<br />

E lo Stato? «Non più il tutore del bene comune ma<br />

il grande ficcanaso, lo scroccone che lucrava su tutti i<br />

nostri contratti, il ladro che si portava via i guadagni<br />

degli onesti lavoratori per distribuirli alle sue clientele<br />

viziate».<br />

Il mercato, dunque. Non più necessità sociale, ma bene<br />

morale. Una sorta di divinità che non poteva tollerare<br />

un’etica e una morale indipendenti, al di sopra di lei.<br />

E così si arriva al Duemila e al baratro, con lo Stato<br />

47<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

OPINIONI<br />

al servizio delle ragioni immarcescibili<br />

del mercato, delle grandi<br />

imprese, delle grandi banche. Un<br />

atteggiamento che ci spacciano per<br />

logico e normale, ma Scruton definisce<br />

criminale: «Bernard Madoff<br />

ha creato un fondo che prendeva<br />

denaro in prestito da una persona<br />

per pagare gli interessi sul debito<br />

di un’altra persona, e così via<br />

all’infinito. E per questo è stato<br />

mandato in prigione per il resto dei<br />

suoi giorni. Quando operò sono gli<br />

Stati a fare la stessa cosa, descrivono<br />

le loro azioni come “responsabili”<br />

e “compassionevoli”».<br />

Il “morale” Scruton è il residuo di<br />

una remota era geologica, un fossile<br />

obsoleto, oppure l’avanguardia<br />

di un futuro prossimo? «Potreste<br />

obiettare–conclude–che saggezza<br />

economica e saggezza morale sono<br />

due cose diverse. A me sembra che<br />

il senso morale sia emerso negli<br />

esseri umani proprio perché ha<br />

mostrato di tornare a loro vantaggio,<br />

almeno sul lungo termine». Il<br />

mercato divinizzato può arrecare<br />

grandi vantaggi subito, ma alla fine<br />

porta alla rovina. La morale, invece,<br />

non soltanto è buona in sé, ma<br />

fa bene.<br />

Tempo di lettura: 2’55’’<br />

umberto.folena@libero.it


OPINIONI<br />

LA PORTA APERTA<br />

mA ALLORA<br />

è POSSIBILE!<br />

di Franco de Battaglia<br />

L’ultima domenica di gennaio il Paladolomiti ha<br />

ospitato l’assemblea dei soci <strong>della</strong> Famiglia Cooperativa<br />

di Pinzolo, che ha registrato passaggi e momenti<br />

importanti, all’insegna dell’unità. Ma allora - viene<br />

da dire, dopo i confronti e le polemiche, le voglie di<br />

separatezza, i contrasti di sistema che hanno avuto<br />

proprio Pinzolo come epicentro - allora è possibile!<br />

Allora è possibile che si registri concordia, che il “cooperare”<br />

tenga unita una comunità, avvantaggiandola<br />

anche nelle spese per il suo<br />

vivere. Allora è possibile che<br />

fra tanti ipermercati e centri<br />

commerciali, colonizzatori e<br />

accentratori, venga mantenuta<br />

una presenza locale forte nel<br />

commercio, un orgoglio, anche,<br />

di lavorare per sé e la propria<br />

terra.<br />

Alcuni dati meritano di essere<br />

sottolineati. La cooperativa di Pinzolo registra, innanzitutto,<br />

una base sociale in continua crescita, che<br />

ha raggiunto le 2004 unità. Essere e sentirsi “soci”,<br />

non clienti o consumatori: questo fa la differenza.<br />

Poi un giro d’affari aumentato (in un anno di crisi)<br />

del 2,58 per cento, con uno sconto medio ai soci, tenuto<br />

conto anche del ristorno, del 7,3 per cento. La<br />

cooperazione non è quindi soltanto parole, enunciazioni<br />

astratte. E’ un sistema che può ottenere questi<br />

risultati per i “soci”, anche nei paesi minori perché le<br />

Famiglie fanno egregiamente la loro parte e le realtà<br />

grandi, di sistema come il sait, fanno da riferimento.<br />

Pinzolo poi è un “test” interessantissimo, perché la<br />

cooperativa da un lato serve una clientela (numerosa,<br />

Pinzolo mostra<br />

che essere “soci”<br />

e un’unione di sistema<br />

possono vincere<br />

ogni concorrenza<br />

48<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 3 - M A R Z O 2 0 1 2<br />

ma sofisticata) di turisti, dall’altro presidia paesi<br />

minori, che nessun supermercato avrebbe<br />

interesse a servire. E’ facile dire: “Pinzolo ha<br />

tanti turisti”. Ma esistono, come concorrenti,<br />

altri grossi supermercati e negozi eccellenti.<br />

La Cooperativa, in realtà, attira i turisti non<br />

solo con i suoi prodotti, ma con il “fascino” di<br />

una proposta commerciale diversa, puntando<br />

su una sua specialità anche di “location” (i tre<br />

piani, la differenziazione<br />

e il “mix” dei prodotti)<br />

che si distingue dall’indistinto<br />

camerone di tanti<br />

ipermercati. A Pinzolo si<br />

avverte, anche dal logo<br />

(giustamente non uniformato),<br />

che la Cooperativa<br />

è un valore aggiunto locale,<br />

non l’appendice di un<br />

supermercato nazionale. E poi c’è l’orgoglio<br />

di essere l’impresa che crea più lavoro: uno<br />

staff di 117 collaboratori fissi, che arrivano a<br />

165 con gli stagionali. I giovani <strong>della</strong> Rendena<br />

si fanno le ossa nel lavoro cooperativo. Non<br />

è poco. Ma questo meccanismo di successo è<br />

possibile solo se si resta uniti, se si fa sistema.<br />

Allora sarà possibile resistere anche alle “liberalizzazioni”<br />

(che aumentano i costi, non li<br />

diminuiscono) e alle invasioni di mercato.<br />

Tempo lettura: 2’55’’<br />

fdebattaglia@katamail.com


ANNO<br />

INTERNAZIONALE<br />

DELLA COOPERAZIONE<br />

Le donne rappresentano circa la metà dei soci e dei dipendenti<br />

del sistema cooperativo trentino, ma solo il 12% dei presidenti<br />

di cooperativa è donna. Un patrimonio di risorse da valorizzare<br />

per riuscire a far crescere meglio il nostro territorio dal punto<br />

di vista economico ma anche sociale. Per raggiungere questo<br />

obiettivo è attiva l’Associazione Donne in <strong>Cooperazione</strong>.<br />

Visita il sito www.cooperazionetrentina.it/donne.<br />

2012<br />

International<br />

Year of<br />

Cooperatives<br />

L’associazione<br />

Donne in<br />

<strong>Cooperazione</strong> è<br />

nata nell’ottobre<br />

2005 e conta 230<br />

socie e soci.<br />

Essi appartengono<br />

al mondo dei<br />

dipendenti, dei soci e<br />

degli amministratori:<br />

donne e uomini<br />

del movimento,<br />

appartenenti a tutti<br />

i settori d’attività e<br />

all’intero territorio<br />

provinciale.<br />

LA COOPERAZIONE È ANCHE DONNA<br />

MARKETING SAIT

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