Luglio-Agosto - Federazione Trentina della Cooperazione
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Il vantaggio<br />
cooperativo<br />
POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. D.L.<br />
353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1<br />
COMMA 1, DCB TRENTO RIVISTA PER AMMINISTRATORI<br />
E DIPENDENTI DELLA COOPERAZIONE TRENTINA -<br />
www.cooperazionetrentina.it . carta ecologica<br />
N° 7 - LUGLIO-AGOSTO 2012<br />
11<br />
DIEGO SCHELFI<br />
Confermato<br />
presidente<br />
6<br />
NOREENA HERTZ<br />
è l’ora<br />
del capitalismo<br />
cooperativo<br />
8<br />
IL NOBEL PISSARIDES<br />
La flessibilità<br />
buona per<br />
i giovani<br />
TERREMOTO<br />
La racconta fondi >25<br />
VERSO EDUCA<br />
Al via in settembre >31
a g e n d e & c a l e n d a r i<br />
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Periodico <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong><br />
<strong>Trentina</strong> <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />
Trento, Via Segantini, 10 - Tel. 0461.898111<br />
www.cooperazionetrentina.it<br />
ufficio.stampa@ftcoop.it<br />
Direttore responsabile<br />
Walter Liber<br />
Coordinatrice<br />
Dirce Pra<strong>della</strong><br />
Comitato di Redazione<br />
Corrado Corradini, Franco de Battaglia, Carlo<br />
Dellasega, Silvia De Vogli, Michele Dorigatti, Cesare<br />
Dossi, Egidio Formilan, Cristina Galassi, Walter<br />
Liber, Diego Nart, Sara Perugini, Dirce Pra<strong>della</strong>,<br />
Bernardino Santoni, Paolo Tonelli, Vincenzo Visetti.<br />
Hanno collaborato<br />
Carlo Borzaga, Miriam Branz, Silvia De Vogli,<br />
Michele Dorigatti, Umberto Folena.<br />
Foto di copertina<br />
Agenzia Dino Panato<br />
Progettazione grafica<br />
Cooperativa ARCHIMEDE - www.archimede.nu<br />
Stampa tipografica<br />
Cooperativa NUoVE ARTI GRAFICHE<br />
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la metà.<br />
Autorizzazione del Tribunale Civile e Penale di Trento<br />
n. 26 Registro stampa di data 09.10.1950<br />
N ° 7 - L U G L I O - A G O S T O 2 0 1 2<br />
EDITORIALE<br />
03 Due pensieri in libertà<br />
IN PRIMO PIANO<br />
04-09 Euricse: ecco Il vantaggio<br />
cooperativo. Le cooperative sono<br />
riuscite a salvaguardare l’occupazione,<br />
il reddito e la liquidità molto meglio<br />
rispetto alle spa. Una ricerca di evidenzia<br />
la loro funzione anticiclica.<br />
11-23 Cooperative in assemblea.<br />
L’assemblea <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> ha<br />
confermato Diego Schelfi alla presidenza.<br />
Il nuovo consiglio di amministrazione, il<br />
dibattito e i risultati di fine anno dei settori<br />
e dei consorzi.<br />
NEWSCOOP<br />
25 In aiuto delle cooperative terremotate<br />
d’Emilia<br />
26 Casse in assemblea<br />
27 Rurali al fianco degli universitari<br />
28 Cr Aldeno, avviciniamo giovani e lavoro<br />
29 Paolo Segnana guida l’Asdir<br />
30 Risto3 tutela l’ambiente<br />
31 Educa, il futuro non è un tabù<br />
32 Consorzio elettrico di Pozza,<br />
record di produzione<br />
33 Coop Sei “illumina” il traguardo<br />
dei 25 anni<br />
34 Le Famiglie Cooperative in assemblea<br />
35 Nuovo magazzino per Dao<br />
4<br />
Coop 3 volte<br />
meglio<br />
delle spa<br />
29<br />
Segnana<br />
guida<br />
l'Asdir<br />
CULTURA COOPERATIVA<br />
Racconti<br />
36 In montagna si può vivere se<br />
si è una famiglia<br />
L’intervista<br />
38 Reggio: per essere felici bisogna<br />
condividere (non accumulare)<br />
Il convegno<br />
42 Tarantola: Rurali preziose, ma attente<br />
ai rischi<br />
Scuola<br />
44 La festa <strong>della</strong> cooperazione scolastica<br />
C’è del nuovo<br />
47 Innovare con la cultura<br />
Buone prassi<br />
48 Premiata l’iniziativa dei giovani<br />
Finestra sul mondo<br />
49 La cucina di Risto 3 sulle Ande del Perù<br />
50 In Lituania per cooperare<br />
51 Poker di delegazioni in visita<br />
Libri<br />
52 Mediocredito, una banca per lo<br />
sviluppo regionale<br />
53 L’economia buona<br />
OPINIONI<br />
Economia<br />
54 Crisi, il Trentino regge, ma bisogna<br />
fare di più<br />
Orizzonti<br />
55 In principio era l’avidità<br />
La porta aperta<br />
56 A cosa serve il 75%<br />
36<br />
In montagna<br />
si può vivere<br />
se si è una<br />
famiglia<br />
38<br />
Per essere<br />
felici bisogna<br />
condividere
Le banche si chiudono in difesa?<br />
Cooperfidi opera dal 1980 a favore <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />
e dell’Agricoltura del Trentino. Eroga garanzie, che<br />
agevolano l’accesso al credito bancario, aiutando i<br />
Soci a reperire i finanziamenti alle migliori condizioni<br />
di mercato. Possono associarsi Cooperative di ogni<br />
settore e Aziende Agricole, con sede in Trentino.<br />
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Gradito l’appuntamento.
Ci sembra doveroso tornare sugli accadimenti<br />
che hanno contrassegnato la<br />
vita del nostro movimento in questi<br />
ultimi mesi. Per dire come li abbiamo<br />
vissuti e per sottolineare, dal nostro<br />
punto di vista, che cosa hanno messo in<br />
risalto indipendentemente dalla elezione<br />
del presidente <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong>.<br />
Pur comprendendo coloro che ripetutamente<br />
hanno evidenziato il fatto<br />
che tutta la vicenda fosse stata costruita<br />
male, vorremmo evidenziare l’aspetto<br />
democratico che tale impostazione<br />
ha prodotto. C’è stata una evoluzione<br />
sincera di passaggi che sono stati in<br />
sintonia con il susseguirsi di diversi pronunciamenti<br />
di settori del movimento<br />
e di presidenti di cooperative. Ciò ha<br />
fatto sì che per molti mesi tantissimi<br />
cooperatori abbiano discusso di loro<br />
stessi, <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong>, dei ruoli dei<br />
gruppi dirigenti e di come devono<br />
essere originati. Tantissimi consigli di<br />
amministrazione si sono riuniti per<br />
analizzare la situazione e pronunciare<br />
orientamenti precisi. Non era mai<br />
accaduto! E questo dovuto a due fattori.<br />
Il primo legato allo statuto la dove<br />
prevede una modalità particolare per<br />
eventuali ulteriori mandati dopo i tre,<br />
per il presidente <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> in<br />
Due pensieri<br />
in libertà<br />
carica. Il secondo riferito al fatto che<br />
in modo chiaro, un certo numero di<br />
cooperatori hanno espresso e organizzato<br />
il dissenso rispetto alla eventualità.<br />
La storia <strong>della</strong> cooperazione trentina<br />
ha affrontato per la prima volta dalla<br />
sua nascita una situazione di questo<br />
tipo. Alla prima votazione, nel 1895, i<br />
cooperatori scelsero il barone de Mersi,<br />
egli salì alla tribuna e pronunciò parole<br />
di riconoscenza e stima nei confronti<br />
di don Guetti. Disse ai presenti che<br />
quest’ultimo era il presidente giusto.<br />
Per acclamazione fu don Guetti, pensiamo<br />
giustamente, presidente <strong>della</strong><br />
<strong>Federazione</strong>.<br />
Una sola cosa sul dibattito circa il quarto<br />
mandato. Noi abbiamo cercato con<br />
cocciutaggine di mantenerlo fra i cooperatori.<br />
Siamo sempre meno convinti,<br />
e saremmo felici se in futuro fossimo<br />
pesantemente smentiti, che la discussione<br />
“tutta pubblica”, cioè su giornali<br />
e mass media, possa più contenere<br />
le condizioni per essere condotta sui<br />
binari <strong>della</strong> conoscenza delle questioni<br />
sul tappeto. Ci sembra ormai mera<br />
ricerca del “sangue sulle piste”, trasformando<br />
una discussione in un duello fra<br />
gladiatori che notoriamente è fatto solo<br />
per il divertimento del popolo e per le<br />
furberie di chi comanda.<br />
La cosa che ci preoccupa particolarmente<br />
è che l’organizzazione del dissenso<br />
su una questione possa diventare<br />
una situazione cristalizzata. Quando<br />
sentiamo dire che è emersa una maggioranza<br />
e una minoranza è vero ma<br />
riferite a quella questione, non ad altre.<br />
Se così fosse rischieremmo di introdur-<br />
3<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
EDITORIALE<br />
re in un sistema di imprese democratiche,<br />
logiche che appartengono alla<br />
politica partitica, alle istituzioni elettive<br />
e non a consigli di amministrazione.<br />
Va ricordato anche che perfino nelle<br />
istituzioni politiche gli schieramenti,<br />
quando ci sono persone responsabili,<br />
si formano e riformano in relazione<br />
ai vari argomenti e provvedimenti<br />
da assumere. Non dobbiamo quindi<br />
dimenticare mai il fragile equilibrio,<br />
vitale e delicatissimo per il rispetto dei<br />
valori cooperativi, fra scelta d’impresa<br />
e costruzione democratica <strong>della</strong> scelta<br />
stessa.<br />
Ci angustia anche il sentir parlare “di<br />
nostro rappresentante in Consiglio<br />
di Amministrazione”. Se il “nostro<br />
agente all’Avana” viene inteso come<br />
garanzia di conoscenza delle cose da<br />
portar fuori, l’ipotesi riveste veramente<br />
aspetti singolari. Il risultato e i contenuti<br />
di tutte le discussioni in CdA<br />
<strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> li leggiamo regolarmente<br />
sui giornali e dentro il nostro<br />
movimento tutti sanno tutto di tutto<br />
e anche di tutti (qualche volta al limite<br />
del pettegolezzo). E’ allora evidente<br />
che non abbiamo bisogno di servizi di<br />
“intelligence”, abbiamo bisogno vitale<br />
di servizi di “intelligenze” che aiutino,<br />
tutti insieme, a far proseguire su rotte<br />
sicure la cooperazione.<br />
Siamo abbastanza fiduciosi che sarà<br />
così. Il tempo e le cose da pensare e da<br />
fare faranno prendere nuovamente il<br />
sopravvento alla responsabilità collettiva<br />
e alla fiducia.<br />
diego.schelfi@ftcoop.it<br />
Tempo di lettura: 3’18’’
IN PRIMO PIANO<br />
Le coop resistono aLLa<br />
La ricerca di Euricse dimostra che le cooperative difendono i livelli occupazionali<br />
e garantiscono un buon reddito ai dipendenti.<br />
di Dirce Pra<strong>della</strong><br />
GLI AUTORI<br />
Eddi Fontanari, (a destra)<br />
dottorando dell’Università<br />
dell’Insubria di Varese.<br />
Carlo Borzaga, (a sinistra)<br />
professore alla Facoltà di Economia<br />
di Trento e presidente di Euricse.<br />
Nell’eterno confronto tra cooperative e<br />
altre forme di impresa, le prime segnano un<br />
nuovo punto importante a vantaggio delle<br />
seconde, chiamando in campo la ‘resilienza’,<br />
ovvero quella capacità reattiva che consente<br />
di riorganizzarsi e reagire nelle avversità.<br />
Ebbene una ricerca di Euricse, condotta<br />
da Eddi Fontanari con Carlo Borzaga, ha<br />
dimostrato nero su bianco che le cooperative<br />
trentine negli ultimi 4 anni (2006-2010)<br />
hanno saputo fare di più e meglio in termini<br />
di crescita (valore aggiunto) e di garanzia di<br />
reddito per i lavoratori rispetto alle società<br />
per azioni.<br />
“La maggior capacità di resilienza del<br />
modello imprenditoriale cooperativo –<br />
hanno spiegato gli autori – è la conseguenza<br />
<strong>della</strong> differente natura di queste imprese,<br />
e in particolare del loro orientamento alla<br />
soddisfazione di un bisogno più che alla<br />
distribuzione di utili. Questa specificità<br />
spingerebbe le cooperative a mantenere<br />
i livelli produttivi anche in situazioni di<br />
redditività bassa o negativa”.<br />
L’analisi di Fontanari e Borzaga è stata<br />
realizzata utilizzando tre indicatori: le<br />
variazioni, annuali e per l’intero periodo,<br />
del valore aggiunto e dei redditi da lavoro<br />
dipendente e l’andamento delle disponibilità<br />
liquide. La ricerca ha così evidenziato, tra il<br />
2006 e il 2010, una crescita delle cooperative<br />
nettamente superiore a quella delle società<br />
per azioni, sia in termini di valore aggiunto<br />
che di redditi da lavoro dipendente. Le<br />
cooperative hanno realizzato una crescita del<br />
valore aggiunto del 31,45% e dei redditi da<br />
lavoro dipendente del 32,43%. Nelle società<br />
per azioni l’incremento è stato nettamente<br />
più contenuto: +12,16% relativamente al<br />
valore aggiunto e +11,87% relativamente ai<br />
4<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
redditi da lavoro dipendente. Le cooperative,<br />
dunque, viaggiano a una marcia tre volte più<br />
sostenuta.<br />
La maggiore dinamicità delle cooperative è<br />
confermata anche dal più ampio confronto<br />
tra i tassi di crescita delle stesse e quelli<br />
dell’intera economia provinciale: nel<br />
periodo 2006 - 2009 i primi crescono<br />
nettamente più dei secondi (21,86% contro<br />
8,16% per il valore aggiunto e 22,59% contro<br />
11,72% per i redditi da lavoro dipendente).<br />
Va poi considerato, come ha sottolineato<br />
Borzaga, che le cooperative scaricano meno<br />
sull’ente pubblico i costi <strong>della</strong> crisi rispetto<br />
alle spa, abituate a ricorrere massicciamente<br />
alla cassa integrazione.<br />
L’analisi ha coinvolto 222 cooperative e<br />
191 società per azioni del Trentino, con<br />
un fatturato superiore a 500 mila euro. Le<br />
cooperative comprese nel campione sono<br />
mediamente più piccole <strong>della</strong> società per<br />
azioni: nel complesso il valore aggiunto del<br />
totale delle prime è stato nel 2010 di 310<br />
milioni di euro, contro il miliardo e 230<br />
milioni <strong>della</strong> spa.<br />
Fermando le sguardo soltanto sulle imprese<br />
operanti nel settore del terziario al netto del<br />
commercio, comprensivo di 81 cooperative<br />
e 55 spa, si possono verificare i risultati<br />
precedenti in un contesto caratterizzato<br />
da attività meno eterogenee. Ne esce<br />
confermata la funzione anticiclica svolta<br />
dalle cooperative. Sull’intero periodo<br />
esaminato i tassi di crescita sia del valore<br />
aggiunto che dei redditi da lavoro dipendente<br />
raggiungono nelle cooperative il 36% e il<br />
39% rispettivamente, mentre nelle spa si<br />
aggirano intorno al 10% . Le cooperative<br />
operanti in questo settore non sembrano<br />
neppure avere risentito <strong>della</strong> crisi, visto che
crisi megLio DeLLe spa<br />
nel 2009 il valore aggiunto è cresciuto del<br />
9,04% e i redditi da lavoro dipendente<br />
dell’8,26%. Al contrario, la ricchezza<br />
prodotta dalle spa nel medesimo anno ha<br />
subito una diminuzione del 14,53%, che si<br />
è ripercossa sui redditi destinati al lavoro<br />
dipendente (-19%).<br />
“è così possibile cogliere una importante<br />
diversità tra le cooperative e le imprese<br />
capitalistiche – aggiungono gli autori – :<br />
le prime tendono a mantenere, anche in<br />
condizioni congiunturali sfavorevoli, una<br />
maggiore stabilità dei redditi da lavoro<br />
dipendente, mentre le seconde risultano<br />
maggiormente soggette agli andamenti<br />
ciclici, a cui reagiscono contraendo i redditi<br />
destinati al lavoro dipendente, soprattutto<br />
attraverso il ricorso agli ammortizzatori<br />
sociali.<br />
Tempo di lettura: 3’28’’<br />
Confronto tra cooperative e spa in Trentino<br />
Tassi di crescita dal 2006 al 2010 in % a prezzi correnti Dettaglio<br />
valore<br />
aggiunto<br />
reddito<br />
da lavoro<br />
dipendente<br />
indice<br />
di liquidità<br />
Cooperative Spa<br />
0,13<br />
0,03<br />
12,16<br />
11,87<br />
31,45 9,89 6,14<br />
32,43<br />
5<br />
GLOSSARIO<br />
VALORE AGGIUNTO<br />
Il valore aggiunto rappresenta la nuova ricchezza<br />
(redditi) generata attraverso l’attività produttiva.<br />
Si tratta <strong>della</strong> differenza tra il valore del bene o<br />
servizio prodotto e quello degli input impiegati<br />
nella sua produzione. Tali redditi servono in<br />
particolar modo a remunerare i fattori produttivi<br />
intervenuti nella produzione di quel bene o<br />
servizio.<br />
REDDITI DA LAVORO DIPENDENTE<br />
I redditi da lavoro dipendente costituiscono<br />
la parte di valore aggiunto destinata alla<br />
remunerazione del fattore lavoro. Essi si<br />
identificano con il “Costo del personale”.<br />
LIQUIDITA’<br />
La liquidità è un indice di bilancio che calcola<br />
la capacità dell’impresa ad affrontare le uscite<br />
monetarie di prossima scadenza (entro 12 mesi)<br />
con le entrate monetarie di breve periodo<br />
(entro 12 mesi).<br />
2006/2007 2007/2008 2008/2009 2009/2010<br />
9,08<br />
8,46<br />
9,6<br />
0,84<br />
0,75<br />
3,54<br />
5,94<br />
4,98<br />
0,87<br />
0,73<br />
4,48<br />
-9,12<br />
6,69<br />
-7,62<br />
0,9<br />
0,73<br />
7,87<br />
9,27<br />
8,03<br />
5,25<br />
2006 2007 2008 2009 2010<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
IN PRIMO PIANO | il vantaggio cooperativo<br />
0,96<br />
0,77<br />
0,97<br />
0,78
IN PRIMO PIANO<br />
È L’ora DeL<br />
coop-capitaLism<br />
“Coop Capitalism” contrapposto al “Gucci Capitalism” è l’idea di base di Noreena<br />
Hertz, economista inglese tra le più influenti del Regno Unito secondo il Guardian<br />
e co-fondatrice con Bono degli U2 del progetto (RED) per raccogliere fondi per i<br />
malati di AIDS in Africa. ospite <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong> alla settima edizione<br />
del Festival dell’Economia ha approfondito il concetto di capitalismo cooperativo.<br />
di Sara Perugini<br />
Il capitalismo cooperativo è una nuova<br />
forma di capitalismo. è la strada verso il<br />
progresso, perché si basa su concetti quali<br />
l’innovazione, la collaborazione etica, la comunità<br />
e la cocreazione. La comunità viene<br />
messa al centro di tutto e viene privilegiato<br />
ciò che è collettivo rispetto a ciò che è individuale.<br />
In questo modo viene data maggiore<br />
importanza al come, alla strada percorsa per<br />
raggiungere i risultati, più che al cosa si vuole<br />
ottenere.<br />
Lei sostiene che il mercato non ha la capacità<br />
di autoregolarsi come invece sostengono i liberisti,<br />
perché?<br />
Abbiamo visto che, nonostante gli sforzi fatti,<br />
il mercato da solo non riesce e non riuscirà<br />
mai a controllare l’intero svolgersi <strong>della</strong> vita<br />
economica. E tutti noi stiamo vivendo in<br />
prima persona la conseguenze di questo fallimento:<br />
la crisi finanziaria che sta toccando<br />
ogni settore <strong>della</strong> nostra società. Il problema<br />
è proprio che il mercato non tiene mai in<br />
considerazione l’impatto che determinate<br />
scelte possono avere sulla società.<br />
Nel corso degli ultimi trent’anni abbiamo<br />
imparato che il mercato è limitato, può arrivare<br />
solo fino a un certo punto. In particolare,<br />
il mercato non ha una visione a lungo<br />
termine delle cose. Quindi, se vogliamo<br />
davvero proteggere le nostre foreste, un bene<br />
prezioso come l’acqua, il nostro ambiente o<br />
la qualità dell’aria, se vogliamo davvero preservare<br />
le nostre risorse primarie, non possia-<br />
6<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
mo considerare il mercato come l’unico fattore<br />
protettivo. Se vogliamo che il benessere<br />
sia distribuito più equamente dobbiamo eliminare<br />
la distanza tra ricchi e poveri che ancora<br />
sussiste, ma il mercato da solo non può<br />
farlo perché limitato. Dobbiamo rendercene<br />
conto e trovare una diversa forma di capitalismo<br />
per poter eliminare queste difficoltà.<br />
Perché quella cooperativa è la forma di impresa<br />
più adatta ad interpretare questo nuovo<br />
modello di capitalismo?<br />
Per prima cosa perché funziona benissimo,<br />
ed è palese nonostante l’attuale grave crisi<br />
economica. Quello cooperativo è un modello<br />
che non solo resiste, ma riesce ad avere dei<br />
risultati che vanno ben aldilà di quelli raggiunti<br />
negli altri settori più tradizionali. Lo<br />
vediamo molto chiaramente qui in Trentino,<br />
dove nonostante la crisi economica è aumentato<br />
il numero degli addetti ed è cresciuto<br />
l’utile. E lo vediamo anche in altre parti del<br />
mondo dove si verifica esattamente la stessa<br />
situazione. Inoltre, le cooperative funzionano<br />
come nuovo modello di business. Basta<br />
pensare alla Silicon Valley (area a sud di San<br />
Francisco nota per l’alta concentrazione di<br />
aziende informatiche, ndr) o a realtà come<br />
Facebook, Linedin o Wikipedia, nate su una<br />
base di collaborazione e di cooperazione, per<br />
rendersi conto che la cooperativa può essere<br />
anche un modello di business che dura nel<br />
tempo e sa essere totalmente innovativo e<br />
molto entusiasmante.
Lei ha introdotto una nuova idea di successo che non<br />
ha nulla a che fare con l’ammontare del conto corrente<br />
bancario. Cos’è, secondo lei, che identifica il successo?<br />
Per diverso tempo abbiamo misurato il successo da<br />
un punto di vista meramente pratico. Siamo stati<br />
portati a considerare il successo economico come una<br />
delle chiavi del successo reale. Potersi permettere, ad<br />
esempio, l’ultimo modello di scarpe Nike o la borsa<br />
di Gucci veniva stimato come un segno tangibile e importante<br />
del successo.<br />
Ma questa concezione a che tipo di società ci ha portato?<br />
Con l’avvento <strong>della</strong> crisi finanziaria ci siamo resi<br />
conto che non sono i beni materiali che ci rendono<br />
più felici, ci fanno essere più sani o più sicuri di noi<br />
stessi. è assolutamente necessario fare uno sforzo per<br />
ripensare i valori fondati <strong>della</strong> società, i valori sui quali<br />
poter contare. è arrivato il momento di privilegiare<br />
tutti quei valori che hanno a che vedere con la collaborazione,<br />
la comunità, l’inclinazione e il poter fare<br />
rete insieme.<br />
Tra i temi a lei cari c’è la questione di genere: le donne<br />
dovrebbero avere un ruolo determinante nella visione<br />
dell’economia. Secondo lei, siamo ancora lontani dal<br />
raggiungimento di questo obiettivo?<br />
Nonostante siamo nel ventunesimo secolo, la presenza<br />
delle donne è purtroppo ancora non sufficiente in<br />
tutti i settori, dal mondo degli affari alla politica. In<br />
generale, le donne hanno ancora poco potere e un movimento<br />
come quello cooperativo, più di ogni altro,<br />
deve farsi carico del riconoscimento dello stato delle<br />
donne, dando loro più voce, più potere e più diritti.<br />
Sono concetti fondamentali, alla base dei principi sui<br />
quali si fonda il movimento cooperativistico. Come si<br />
fa a collaborare, come si fa a condividere se non c’è<br />
uguaglianza di stato fra uomo e donna?<br />
Per concludere, come si può passare concretamente da<br />
un capitalismo Gucci a un capitalismo cooperativo?<br />
Innanzitutto è necessario riconoscere che lo Stato<br />
ha un suo ruolo da espletare: deve agire sul mercato<br />
perché il mercato non può essere lasciato completamente<br />
libero, ma, in un modo o nell’altro, deve essere<br />
controllato. Il rischio, altrimenti, è quello di diventare<br />
come un casinò, dove si gioca alla roulette senza più<br />
capire cosa sta succedendo.<br />
Bisogna poi riconoscere anche il ruolo del mondo<br />
delle imprese, che non deve limitarsi esclusivamente<br />
al raggiungimento di un utile per poche persone.<br />
Qualsiasi attività deve avere ricadute positive su tutta<br />
7<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
IN PRIMO PIANO | il vantaggio cooperativo<br />
la comunità.<br />
Infine, ci deve essere un passaggio netto fra quello<br />
che è il breve termismo del capitalismo Gucci, dove<br />
tutto era orientato appunto al breve termine, al lungo<br />
termismo del capitalismo più collaborativo, che sta a<br />
cuore al movimento cooperativo. Perché se davvero<br />
vogliamo occuparci dell’ambiente, se vogliamo davvero<br />
garantire un futuro sostenibile alle giovani generazioni,<br />
allora dobbiamo focalizzare la nostra attenzione<br />
su questo passaggio fondamentale.<br />
Tempo di lettura: 5’08’’<br />
L'economista Noreena Hertz accolta dal presidente <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> Diego Schelfi<br />
e dal direttore generale Carlo Dellasega (sotto).
IN PRIMO PIANO<br />
Lavoro per i giovani: la fless<br />
Il Premio Nobel per l’Economia 2010 Christopher Pissarides parla dei giovani<br />
e delle (poche) opportunità di trovare lavoro. La sua ricetta non è nuova, ma<br />
probabilmente l’unica possibile: più facilità a licenziare vuol dire più facilità<br />
ad assumere. In un Paese in cui il tasso di disoccupazione giovanile è al 36,2%<br />
(fonte ocse)<br />
di Walter Liber<br />
Abbiamo incontrato il prof. Pissarides, uno dei “big”<br />
dell’edizione di quest’anno del Festival dell’Economia<br />
di Trento, in una cornice inconsueta, le Cantine<br />
Mezzacorona, durante una cena cui hanno partecipato<br />
anche l’economista inglese Noreena Hertz (vedi<br />
l’intervista di Sara Perugini nelle pagine precedenti).<br />
Pissarides in particolare al pubblico del Festival ha<br />
parlato ai giovani, invitandoli a studiare e a non stancarsi<br />
di cercare lavoro. Abbiamo scambiato qualche<br />
battuta con lui<br />
Prof. Pissarides, giusto un caso reale. Una giovane<br />
laureata in psicologia con il massimo dei voti, master a<br />
Londra e abilitazione alla professione, parla tre lingue,<br />
cerca lavoro e trova, dopo mesi, una occupazione<br />
come baby sitter. C’è un problema o no?<br />
Si, c’è un problema, ma anche il lavoro di baby sitter<br />
le servirà senz’altro. Non solo perché saprà cosa vuol<br />
dire lavorare, ma può essere una esperienza pratica<br />
che riguarda quello che ha studiato. Più tardi anche<br />
l’economia si riprenderà, sarà in grado di avere un<br />
lavoro, e potrà avvalersi anche di quell’esperienza.<br />
Questo la renderà fiera di aver fatto qualcosa, anziché<br />
starsene a casa a farsi finanziare dai genitori.<br />
Lei ha detto che di solito una persona che studia di<br />
più ha maggiori possibilità di fare carriera e di guadagnare<br />
di più.<br />
è vero, ha più possibilità. A parità di lavoro, chi ha<br />
studiato ha più probabilità di essere assunto e poi<br />
di fare carriera, rispetto a chi non ha proseguito gli<br />
studi. Comunque una persona laureata si trova in<br />
una posizione migliore rispetto ad una persona che la<br />
laurea non ce l’ha.<br />
Tutti i governi, anche quello italiano, stanno mettendo<br />
mano a grandi riforme per migliorare il mercato del<br />
lavoro. Ma spesso la flessibilità si traduce in maggiore<br />
8<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
precarietà. Quindi cosa occorre fare?<br />
Più flessibilità vorrà dire forse più precarietà a chi ha<br />
un posto di lavoro adesso, però la situazione per chi<br />
è disoccupato sarà sicuramente migliore. E le dico<br />
perché. In questo modo si rendono più paritarie le<br />
opportunità del mercato del lavoro. Quello che si sta<br />
cercando di fare non è tanto basarsi sulla fortuna o<br />
sul caso nell’ambito delle possibilità che un giovane<br />
ha di trovare lavoro. Si tratta di acquisire un criterio<br />
secondo il quale ci sia più uguaglianza dappertutto,<br />
senza favorire delle nicchie, dei piccoli gruppi<br />
protetti.<br />
Lei deve rendersi conto che la situazione più precaria<br />
di tutte che sussiste nel mercato del lavoro è quella<br />
dei disoccupati. Stiamo parlando di quasi il 40% dei<br />
giovani. Sono questi i precari veri.<br />
Lei ha fatto un esempio efficace: trovare un lavoro<br />
è come trovare un partner, in genere non ci si ferma<br />
al primo nel corso di una vita. Ma è sempre valido<br />
questo concetto? Perché si può anche cambiare, ma se<br />
poi il mercato del lavoro non ti consente di rientrare<br />
sono dolori…<br />
No, questo è proprio il vantaggio <strong>della</strong> flessibilità del<br />
mercato del lavoro. Tu puoi entrarci senza doverti<br />
preoccupare forzatamente di quello che succederà se<br />
dovrai rientrarci.<br />
Se uno vive in un mercato del lavoro rigido, una volta<br />
che ha un lavoro se lo tiene stretto. Al contrario, in<br />
un mercato del lavoro flessibile uno può iniziare da<br />
un posto qualsiasi, e poi saltare da un impiego ad un<br />
altro finché si trova quello che piace veramente.<br />
Quali riforme dovrebbero fare i governi, secondo Lei?<br />
Dovrebbero fare in modo che le aziende possano<br />
licenziare più facilmente le persone quando non ne<br />
hanno bisogno. Perché se le aziende sanno di poter
ibilità “buona” di pissarides<br />
liberarsi dei lavoratori quando non ne<br />
hanno più bisogno, ne assumono più<br />
facilmente quando mutano le condizioni.<br />
E come meccanismo di sostegno, i governi<br />
dovrebbero aiutare quei lavoratori<br />
che hanno perso il lavoro e si trovano<br />
disoccupati.<br />
La riforma delle pensioni con l’allungamento<br />
dell’età pensionabile, non finisce<br />
col penalizzare i giovani?<br />
No, in effetti aiuta i giovani, per tre<br />
motivi. Primo, si può abbassare l’aliquota<br />
fiscale quando ci sono persone avanti<br />
con l’età che possono accedere al mercato<br />
del lavoro proprio perché c’è una base<br />
di contribuenti maggiore. Abbassando le<br />
tasse, aumentano le possibilità di nuovi<br />
posti di lavoro.<br />
Il secondo motivo è che quando una persona<br />
va in pensione non risparmia più e<br />
comincia a spendere. Però il risparmio<br />
va bene perché stimola gli investimenti.<br />
Se fate lavorare la gente fino ad una certa<br />
età, saranno più inclini ad acquistare<br />
azioni, ad investire, a mettere soldi in<br />
banca, e questo va bene per gli investi-<br />
CHI è CRISTOPHER<br />
PISSARIDES<br />
School Professor di Economia e Scienze<br />
politiche presso la London School of<br />
Economics e premio Nobel per l’Economia<br />
2010 (insieme a Peter Diamond<br />
e Dale Mortensen, per i loro studi sulle<br />
frizioni dei mercati). Nel 2011 è stato<br />
presidente dell’European Economic Association.<br />
E’ stato consulente di politica<br />
occupazionale e del lavoro per la banca<br />
Mondiale, per la Commissione Europea<br />
e per l’Ocse.<br />
menti e quindi per la creazione di posti<br />
di lavoro.<br />
Il terzo motivo è che quando uno lavora<br />
ha più propensione ad avvalersi dei servizi<br />
di altre persone (al ristorante, in casa,<br />
nelle attività di tempo libero). Chi lavora<br />
crea lavoro, soprattutto per quei giovani<br />
che non hanno grandi specializzazioni.<br />
Ma in Italia c’è una gerontocrazia – si<br />
pensi ai professori universitari – che non<br />
lascia molto spazio ai giovani…<br />
Però ci sono tanti altri posti di lavoro<br />
nell’ambito dell’economia anche fuori<br />
dalle università. Solo nel settore pubblico<br />
c’è forse una forte gerontocrazia, ma<br />
è un settore molto piccolo rispetto al<br />
resto.<br />
Il problema italiano è anche quello di<br />
un eccessivo costo del lavoro con carico<br />
previdenziale e fiscale molto pesante.<br />
Anche questo può essere un freno all’occupazione.<br />
Sicuramente un’alta aliquota fiscale rallenta<br />
la creazione di posti di lavoro, però<br />
solamente per quelle classi di lavoratori<br />
9<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
IN PRIMO PIANO | il vantaggio cooperativo<br />
che sono alla base <strong>della</strong> piramide. Un<br />
modo per evitare questo disincentivo è<br />
di avere aliquote progressive, in modo<br />
tale che le tasse vengano pagate da chi<br />
guadagna di più.<br />
Ma il problema vero dell’Italia è che<br />
non c’è una base di contribuenti sufficientemente<br />
ampia. Oltre al fenomeno<br />
dell’evasione, difficilmente si lavora<br />
oltre i sessant’anni, e le donne lavorano<br />
meno che in altri Paesi. Questi fattori<br />
contribuiscono a far sì che non ci sia uno<br />
zoccolo di contribuenti sufficientemente<br />
ampio.<br />
Il consiglio di un premio Nobel ad un<br />
giovane che cerca lavoro?<br />
Rispondi a tutti gli annunci possibili e<br />
immaginabili, prendi il meglio che trovi,<br />
e non pensare mai che sia l’ultimo lavoro<br />
<strong>della</strong> tua carriera ma solo il primo, perché<br />
magari fra due anni riesci a trovare<br />
un posto migliore.<br />
Auguri!<br />
Tempo di lettura: 5’58’’
Comunità<br />
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La cooperazione È un<br />
sistema sano che si evoLve<br />
Diego Schelfi è stato confermato alla guida <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong>.<br />
Record di presenze in assemblea. “Un confronto democratico<br />
e trasparente, anche se a tratti aspro. Proseguiamo sul cammino<br />
intrapreso nella continuità, abbiamo dimostrato di saper discutere,<br />
lavorerò anche per chi la pensa in maniera diversa”.<br />
Non era affatto scontato, vista la qualità e l’intensità<br />
del dibattito che da qualche mese attraversa la<br />
cooperazione trentina. Diego Schelfi ha chiesto<br />
– come da statuto – una larga condivisione per<br />
presiedere il processo avviato qualche anno fa.<br />
Questa larga condivisione è arrivata dopo oltre tre<br />
ore di dibattito intenso, teso e trasparente, in una<br />
sala <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong> mai così affollata. Verso metà<br />
pomeriggio erano presenti 440 società su 535 in totale.<br />
Al momento <strong>della</strong> votazione erano rappresentati 815<br />
voti, ne bastavano 544 (pari ai due terzi) per passare.<br />
Il presidente uscente ne ha ottenuti 70 in più, 614,<br />
pari al 75,3%. In dettaglio, 614 a favore, 178 contrari,<br />
11 astensioni, 5 schede bianche e 2 nulle.<br />
Commentando a caldo la nomina, Schelfi ha voluto<br />
ringraziare tutta la cooperazione, “perché abbiamo<br />
passato un momento delicato, scontando anche<br />
qualche impreparazione, ma abbiamo dato il segno<br />
che sappiamo discutere, confrontarci, essere sistema,<br />
riconoscere il significato <strong>della</strong> democrazia. Lavorerò<br />
anche per le persone che la pensano in modo diverso”.<br />
Schelfi ha difeso con orgoglio i risultati economici<br />
raggiunti dalle cooperative trentine, che hanno<br />
tenuto pur in uno scenario di crisi. “Il numero di<br />
occupati, soci lavoratori e dipendenti, è cresciuto in<br />
quasi tutte le cooperative – ha affermato – e nella<br />
difficoltà hanno saputo mettere in atto gli strumenti<br />
necessari al fine di salvaguardare l’occupazione”. Un<br />
successo del modello consortile, che ha permesso di<br />
stare sui mercati e innovare insieme. “Non esistono<br />
campi di attività preclusi alla cooperazione – ha<br />
proseguito – le cooperative possono e devono agire<br />
a 360 gradi come del resto fanno anche industriali,<br />
artigiani e imprenditori”.<br />
11<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
IN PRIMO PIANO | assemblee<br />
L’arma vincente è l’unità del movimento, che ha<br />
saputo integrare strumenti importanti per rafforzare<br />
il sistema, come Promocoop, Coopersviluppo,<br />
Formazione Lavoro, Cooperfidi, Fincoop. Unità che<br />
significa anche capacità di collaborare con i sistemi<br />
esterni, a cominciare dai mondi cooperativi nazionali<br />
come Confcooperative e Federcasse.<br />
Un sistema che ha saputo cambiare e innovarsi.<br />
Lo ha fatto la <strong>Federazione</strong>, riformando la vigilanza<br />
separandola dalla consulenza, lo hanno fatto le<br />
singole cooperative e i consorzi.<br />
Fondamentale è la formazione, che va non solo<br />
enunciata ma praticata, perché la consapevolezza<br />
cooperativa aiuta anche ad affrontare i momenti di<br />
difficoltà.<br />
Carlo Dellasega, direttore generale <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong>,<br />
ha fatto riferimento ad una serie di dati aggregati<br />
per evidenziare il ruolo economico e sociale <strong>della</strong><br />
cooperazione in Trentino. Nonostante il peso <strong>della</strong><br />
crisi i fatturati sono cresciuti. Nel comparto agricolo<br />
il valore <strong>della</strong> produzione ha raggiunto il miliardo<br />
di euro. La cooperazione di consumo ha totalizzato<br />
457 milioni di vendite. Il settore <strong>della</strong> produzione<br />
lavoro, servizio e sociali ha registrato un fatturato di<br />
729 milioni. A favore delle famiglie e delle imprese le<br />
Casse Rurali hanno erogato 12,2 miliardi di prestiti.<br />
Anche l’occupazione ha tenuto bene, i posti di lavoro<br />
sono stati salvaguardati. Sono oltre 18 mila le persone<br />
con un impiego stabile nel movimento cooperativo<br />
trentino.<br />
Tempo di lettura: 3’02’’
IN PRIMO PIANO<br />
un Dibattito intenso<br />
e partecipato<br />
Una ventina di interventi che hanno suggerito diversi modi di “leggere” la cooperazione<br />
Ascoltando l’intenso dibattito che ha preceduto il voto<br />
assembleare, sono emerse due visioni <strong>della</strong> cooperazione<br />
trentina: da una parte un sistema di imprese sano che si<br />
confronta con il mercato, radicato al territorio ed efficiente,<br />
dall’altra un movimento che deve riflettere sui propri errori.<br />
La difesa migliore <strong>della</strong> cooperazione è venuta da due “non<br />
trentini” come Giovanni di Benedetto, presidente di Itas<br />
Assicurazioni e Marco Zanoni, commissario <strong>della</strong> Cantina<br />
LaVis. Il primo ha dichiarato: “siete un fiore all’occhiello <strong>della</strong><br />
carta di identità trentina”, il secondo “la cooperazione è un<br />
patrimonio da tutelare”.<br />
Le critiche più severe invece da Mauro Cominotti, presidente<br />
<strong>della</strong> FC di Pinzolo: “se il mondo ci conoscesse nell’intimo<br />
non ci invidierebbe”. Più “meditato” l’intervento <strong>della</strong> ex vicepresidente<br />
Marina Mattarei che aveva sostenuto il candidato<br />
Sandro Pancher: “il conflitto, lo scontro è sempre generatore<br />
di ricchezza”. E Giuliano Beltrami: “per cambiare ci vuole<br />
coraggio”.<br />
Le parole più “affettuose” da Franco Senesi, presidente di<br />
Mediocredito: “caro Diego, abbiamo ancora bisogno di te,<br />
<strong>della</strong> tua esperienza, <strong>della</strong> tua autorevolezza, <strong>della</strong> tua capacità<br />
politica e imprenditoriale”. Come Pompeo Viganò, presidente<br />
di Kinè e amico personale: “serve un atto di riconoscenza per<br />
ciò che Diego ha fatto in questi anni”. Riportiamo qui sotto<br />
alcuni dei contributi al dibattito.<br />
Erman Bona, CR Mori: Ho cercato di portare idee, di fare<br />
provocazioni. Stiamo discutendo di quanto dobbiamo fare<br />
domani. Costi che aumentano, problemi enormi di fatturato.<br />
Dobbiamo avere cura <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong>, ma dobbiamo metterla<br />
in discussione. Ad esempio il prossimo cda dovrà mettere mano<br />
al criterio delle votazioni.<br />
Sandro Pancher, CR Mezzocorona: Non vogliamo<br />
12<br />
denunciare gli errori, pretendiamo vengano riconosciuti<br />
per incamminarci su una strada diversa. Da una parte sono<br />
stato provocato da un percorso che non è stato trasparente,<br />
democratico. I saggi hanno più eseguito un mandato calato<br />
dall’alto dove i secondi grado, due in particolare, hanno chiesto<br />
in maniera forte a Schelfi di tornare sui suoi passi.<br />
è nella crisi che la <strong>Cooperazione</strong> può esprimere il meglio di<br />
sé. La <strong>Cooperazione</strong> che è trasversale avrebbe la possibilità<br />
di presentare progetti nuovi, ma serve un altro passo, serve<br />
la discontinuità, serve la capacità di riconoscere gli errori per<br />
incamminarsi insieme verso una stagione di sviluppo.<br />
Tra amministratori dobbiamo parlarci con un altro linguaggio,<br />
quello <strong>della</strong> verità per uscire da questa situazione. Non abbiate<br />
paura nello scegliere. Per parlare di cooperazione bisogna averla<br />
vissuta, praticata, bisogna sentirla dentro. La candidatura ha<br />
segnato una esperienza difficile, faticosa, ma di grande intensità<br />
umana.<br />
Claudio Tezzele, CR di Folgaria: Il conflitto è sempre<br />
generatore di ricchezza. Quello che non è mi è piaciuto è stato<br />
il dibattito sviluppato più sulle pagine dei giornali che non tra<br />
di noi.<br />
Cesare Cattani, CR Bassa Anaunia: L’origine dello sconcerto<br />
e del turbamento è e rimane la deroga all’articolo 29 dello<br />
Statuto. Le norme che una società intende darsi siano chiare,<br />
armoniche e prive di contraddizioni.<br />
Sergio Vigliotti, Risto 3: Da sempre sono stato contro il<br />
limite dei tre mandati per la presidenza <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong>. Ho<br />
concesso a Schelfi un’apertura di credito. Oggi comunico che<br />
voterò Pancher.<br />
Lorenzo Libera, Cantina Avio: Rispetto i candidati alternativi<br />
perché hanno dimostrato coraggio. Visto il momento di crisi è<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2
indispensabile mettere in campo le migliori risorse. Per questo<br />
vedo indispensabile la continuità con l’attuale presidente.<br />
Mauro Cominotti, FC Pinzolo: Ogni assemblea a cui<br />
partecipo sento dire: siamo i più bravi, il mondo ci invidia.<br />
Poi Italcementi, Casa Girelli, Maso Franch e Sait (terreni, ex<br />
magazzino ortofrutta). Siamo bravi ma dove? Se il mondo ci<br />
conoscesse nell’intimo non ci invidierebbe.<br />
Crescenzio Zambotti, FC Fiavè Cavrasto: In questi ultimi<br />
anni si sta smantellando il reparto consumo <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong>,<br />
con mancanza di servizi e consulenza. Marina Mattarei ha<br />
pagato alle urne il fatto di essersi esposta per una candidatura<br />
alternativa. Scelta dettata dallo spirito cooperativo e onesto che<br />
l’ha sempre contraddistinta.<br />
Giuliano Beltrami, Lavori in Corso: Un’organizzazione che<br />
non è in grado di darsi un leader ogni nove anni non è sana. Per<br />
cambiare ci vuole coraggio ma è una dote che non si compra.<br />
Contrario del coraggio è la paura che ho sentito molto in questi<br />
mesi. Vorrei una <strong>Federazione</strong> con meno uomini indispensabili,<br />
meno seduta sulle proprie glorie, efficiente e in grado di dare<br />
servizi alle associate. Una <strong>Federazione</strong> che vive la democrazia<br />
come un valore e non come un disturbo. Negli ultimi tre anni<br />
sono stati spazzati via tutti i critici.<br />
Enzo Martini, Facchini Verdi: Non sono d’accordo di<br />
autoinfangarci. Ognuno di noi deve prendersi le sue<br />
responsabilità e non dare la colpa ad altri.<br />
Maurizio Albasini, CR Alta ValdiSole e Pejo: Rappresentiamo<br />
qualcosa di bello sul quale impegnarci. Il momento che abbiamo<br />
davanti è difficile e l’orientamento del mio cda è confermare<br />
Schelfi.<br />
Marina Castaldo, Movitrento: Intercooperazione sempre<br />
invocata ma ancora incompiuta. La <strong>Federazione</strong> non è del solo<br />
presidente o dei consiglieri ma di tutti noi. Siate portatori di<br />
idee. è con la squadra che si vince e non con il singolo.<br />
Marco Zanoni, Cantina La Vis: Ho lavorato in molte regioni<br />
italiane e in molte aziende ma non ho mai riscontrato una<br />
realtà come la vostra <strong>Cooperazione</strong>. Un patrimonio che va<br />
tutelato.<br />
13<br />
Maurizio Bonelli, CR Valli di Primiero: Avrei preferito<br />
nelle parole dei candidati più pro e meno contro. Qualsiasi<br />
azienda va gestita da più persone e non è sempre solo colpa di<br />
Schelfi se alcune cose non vanno.<br />
Dino Zanon, CR Fiemme: Non ritengo che i saggi abbiano<br />
indirizzato verso una determinata via. Credo che la conoscenza<br />
di Schelfi e il suo bagaglio di esperienza, siano importanti<br />
soprattutto in tempi come gli attuali.<br />
Pompeo Viganò, Kinè: Mi lega un grosso rapporto di amicizia<br />
e di lavoro con Diego. Negli anni Ottanta abbiamo iniziato<br />
a lavorare nel mondo <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong> con la creazione di<br />
Delta Informatica. Erano anni di fermento incredibile. Mi<br />
dissocio da questa assemblea senza un atto di riconoscenza nei<br />
confronti di ciò che Diego ha fatto in questi anni.<br />
Giovanni Di Benedetto, Itas: Non dimenticatevi di 120 anni<br />
di storia, di vita, di uomini e donne che hanno costruito questa<br />
realtà, un fiore all’occhiello <strong>della</strong> carta di identità trentina.<br />
Non abbiate paura. Siate orgogliosi. Il rinnovamento di una<br />
classe dirigente non si improvvisa a due mesi dalla scadenza.<br />
Franco Senesi, Mediocredito: Se un pregio ha avuto questa<br />
vicenda è questa straordinaria presenza. Oltre 500 cooperative<br />
ogni giorno alzano la serranda. L’incremento del personale<br />
occupato negli ultimi anni è del 15%. E festeggiamo 120 anni<br />
di vita. Il tempo che stiamo attraversando è delicato, il futuro<br />
è incerto. Caro Diego abbiamo ancora bisogno di te, <strong>della</strong> tua<br />
esperienza, <strong>della</strong> tua autorevolezza, <strong>della</strong> tua capacità politica e<br />
imprenditoriale.<br />
Marina Mattarei, FC Rabbi e Sole: La parola data vale<br />
più di qualsiasi regola scritta. Probabilmente ho peccato<br />
nell’idealizzare l’uomo e il ruolo. Per cogliere le opportunità<br />
dobbiamo rompere gli schemi consolidati, pena il rischio di<br />
essere travolti. Non ci sono certezze e ricette di economia<br />
miracolosa. è strumentale cavalcare la paura del cambiamento.<br />
Essere cooperatori non prevede di ripiegarsi in attesa che passi<br />
il peggio.<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
IN PRIMO PIANO | assemblee<br />
Tempo di lettura: 6’30’’
IN PRIMO PIANO<br />
Nato nel 1979 a Riva del Garda, abita a<br />
Torbole, dove convive con Romina.<br />
Lavora presso la Rurale di Ledro come<br />
responsabile di filiale. Dal 2011 è presidente<br />
dell'Associazione Giovani Cooperatori<br />
Trentini<br />
1<br />
Nato nel 1951, sposato con Mariarosa<br />
Dossi, ha due figli, Giovanni e Maddalena.<br />
Laureato in Ingegneria al Politecnico<br />
di Milano, ha ricoperto numerose<br />
cariche all'interno <strong>della</strong> realtà socio/economica<br />
del Trentino Alto Adige.<br />
Prima dell'incarico in <strong>Federazione</strong> è<br />
stato presidente del Gruppo Delta Informatica<br />
(oggi Dedagroup), presidente<br />
dell'ISA e vicepresidente dell'Istituto<br />
Nato nel 1960, sposato con due figli,<br />
agricoltore. Presidente de la <strong>Trentina</strong>,<br />
<strong>della</strong> Società Frutticoltori di Trento,<br />
consigliere di Apot, del Consorzio From<br />
e di Vog Products. Presidente del CdM<br />
di Aldeno<br />
Enrico Pierluigi<br />
Bruni<br />
Mauro<br />
Coser<br />
Detomas<br />
Nato nel 1962, avvocato. Sposato, 2 figli.<br />
Deputato nel 1996 e 2001.<br />
Presidente di Interbrennero è nel cda<br />
<strong>della</strong> Famiglia Val di Fassa. Amministratore<br />
unico di Interporto Servizi Doganali.<br />
Ama camminare e dipingere<br />
Nato nel 1952, frutticoltore, sposato<br />
con due figli. Amministratore di Melinda,<br />
presidente <strong>della</strong> Fat, componente<br />
<strong>della</strong> Commissione sindacale per<br />
l'ortofrutta. È consigliere comunale ed<br />
PRESIDENTE<br />
Trentino di Cultura.<br />
Nel movimento cooperativo è stato<br />
presidente di Consorzio Lavoro Ambiente,<br />
presidente del collegio sindacale<br />
<strong>della</strong> Cassa Rurale di Brentonico.<br />
In ambito nazionale è vicepresidente di<br />
Confcooperative e membro del Comitato<br />
Esecutivo di Federcasse.<br />
È membro del Comitato Esecutivo<br />
dell'Alleanza delle Cooperative Italiane<br />
Paola<br />
Nata nel 1963, sposata ha due figli.<br />
È diplomata in ragioneria e di professione<br />
collaboratrice di studio medico.<br />
È presidente <strong>della</strong> Famiglia Cooperativa<br />
Val di Fiemme. Pratica numerosi sport<br />
e ama leggere<br />
Chiara<br />
Maino<br />
Nata nel 1977, convive, una figlia.<br />
Responsabile dei servizi domiciliari<br />
<strong>della</strong> cooperativa Arcobaleno. È consigliera<br />
di Coop Alto Garda, ed è vicepresidente<br />
<strong>della</strong> coop Ulisse. Nel tempo libero<br />
ama nuotare<br />
Alberto<br />
Carli<br />
Nato il 1972, convive ed ha una figlia.<br />
È esperto di tecnologie per la formazione.<br />
È vicepresidente di Computer Learning,<br />
ad di Edutec, nel Consorzio<br />
Health Innovation hub. Hobbies: equitazione,<br />
tennis, sci<br />
Nato nel 1963, sposato, 3 figli. Imprenditore<br />
di professione, è presidente <strong>della</strong><br />
Cassa Rurale Centro Fiemme Cavalese.<br />
Partecipa all'amministrazione di molte<br />
società <strong>della</strong> sua valle. Ama leggere e<br />
sciare<br />
Nata nel 1960, sposata con una figlia.<br />
È presidente <strong>della</strong> cooperativa Movitrento,<br />
vicepresidente di Consorzio Lavoro<br />
Ambiente e nella direzione nazionale<br />
di Legacoop. Ama leggere e<br />
camminare in montagna<br />
Marco Patrizia<br />
Nata nel 1959, laureata in Economia e<br />
Finanza, tributarista. Ha 3 figli e una nipote.<br />
È vicepresidente <strong>della</strong> Rurale di<br />
Caldonazzo. È amministratrice di<br />
un'impresa metalmeccanica. Impegnata<br />
nell'associazionismo<br />
Marina<br />
Castaldo Cipriani<br />
2 3 4 5<br />
6<br />
7 8<br />
Età media<br />
49 anni<br />
Il più giovane<br />
ha 33 anni<br />
Il meno giovane<br />
ha 62 anni<br />
7 consiglieri hanno<br />
tra i 30 e i 40 anni<br />
10<br />
11<br />
Nata nel 1961. Di formazione educatrice<br />
professionale, è responsabile amministrativa<br />
<strong>della</strong> cooperativa sociale<br />
Gruppo 78. È vicepresidente vicario di<br />
Consolida. Le piace leggere, viaggiare,<br />
cucinare<br />
Il nuovo Consiglio<br />
di Amministrazione<br />
<strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> <strong>Trentina</strong><br />
<strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />
Il COMITATO ESECUTIVO<br />
è composto da<br />
1 Diego Schelfi (Presidente)<br />
16 Giorgio Fracalossi<br />
5 Marina Castaldo<br />
15 Renato Dalpalù<br />
21 Luca Rigotti<br />
7 Mauro Coser<br />
8 Paola Dal Sasso<br />
19 Michele Odorizzi<br />
22 Ermanno Villotti<br />
9 10 11 12 13<br />
14<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
8<br />
7<br />
9<br />
6<br />
5<br />
4<br />
12<br />
3<br />
13<br />
Mariano<br />
Nato nel 1956, sposato, 3 figlie.<br />
È ingegnere e di professione funzionario<br />
di ente pubblico. È vice presidente<br />
<strong>della</strong> Cassa Rurale Bassa Valsugana e<br />
consigliere del Fondo Comune.<br />
Ama ascoltare buona musica<br />
2<br />
1<br />
A
14<br />
B<br />
Nato nel 1957, sposato, 3 figli.<br />
Presidente di Consorzio Lavoro Ambiente<br />
e <strong>della</strong> cooperativa Lavoro Servizi<br />
Valsugana. Dal 2010 è presidente di<br />
Cooperfidi. Appassionato di calcio è<br />
grande tifoso dell'Inter<br />
15<br />
C<br />
Renzo<br />
Cescato<br />
Michele<br />
Odorizzi<br />
Nato nel 1964. Sposato, 2 figli.<br />
Già ai vertici di Consolida, è presidente<br />
<strong>della</strong> Mutua <strong>Cooperazione</strong> Salute e <strong>della</strong><br />
cooperativa sociale Kaleidoscopio.<br />
È presidente di Educa. Ama la lirica e la<br />
musica sinfonica<br />
Renato<br />
Dalpalú<br />
Adriano<br />
Orsi<br />
Nato nel 1950. Sposato, con un figlio.<br />
Presiede Cavit, la Rurale Alta Vallagarina<br />
e Sav Vivallis.<br />
È presidente del settore vitivinicolo di<br />
Fedagri Confcooperative. Ama leggere,<br />
andare in campagna e sciare<br />
Giorgio<br />
VICARIO<br />
Nato nel 1955, sposato, due figli.<br />
Professione commercialista, presiede<br />
Cassa Centrale Banca, la Cassa Rurale<br />
di Trento e Informatica Bancaria <strong>Trentina</strong>.<br />
È amministratore di Federcasse.<br />
Maratoneta ama il calcio<br />
PIÙ ALTRE 4<br />
NEL COLLEGIO SINDACALE<br />
Luca<br />
Rigotti<br />
Nato nel 1964, sposato, laureato in<br />
Giurisprudenza. È imprenditore nel settore<br />
viticolo. Presidente di Mezzacorona<br />
e di Nosio. È nel cda di Fedagri,<br />
Cooperfidi, Fondazione Mach, Istituto<br />
Trentodoc e Euricse<br />
Barbara<br />
Grassi<br />
14 15 16 17 18<br />
16<br />
D<br />
17<br />
Nato nel 1961, dottore commercialista,<br />
sposato con due figli. Presidente di<br />
Sait, di Fincoop, la finanziaria <strong>della</strong><br />
<strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong> e di Coopersviluppo,<br />
spa che sostiene iniziative di<br />
sviluppo nel consumo<br />
12 NUOVI CONSIGLIERI<br />
SU 22 TOTALI<br />
18<br />
E<br />
19<br />
23<br />
20<br />
21<br />
22<br />
B<br />
8<br />
C<br />
7 DONNE<br />
Nata nel 1972, sposata, due figlie.<br />
Vicepresidente <strong>della</strong> cooperativa Samuele.<br />
È presidente dell'Associazione<br />
Donne. Consigliera di Punto d'Incontro<br />
e <strong>della</strong> Rurale di Aldeno e Cadine.<br />
Ama leggere e cucinare<br />
COLLEGIO SINDACALE<br />
A<br />
B<br />
C<br />
D<br />
Ermanno<br />
Villotti<br />
Nato nel 1953. È sposato con due figli.<br />
Dirigente d'azienda. È presidente <strong>della</strong><br />
Cassa Rurale Lavis Valle di Cembra. È<br />
stato amministratore delegato di Ascot<br />
E<br />
Marina<br />
Mattarei<br />
Nata nel 1963, sposata, due figlie.<br />
È presidente <strong>della</strong> Famiglia Cooperativa<br />
Valli di Rabbi e Sole. Ha la responsabilità<br />
del gruppo folkloristico di Val di<br />
Rabbi. Le piace coltivare l'orto e curare<br />
il giardino<br />
Enzo Zampiccoli<br />
presidente<br />
Nato ad Arco nel 1953.<br />
È sposato ed ha due figli.<br />
Di professione commercialista.<br />
È presidente <strong>della</strong> Cassa Rurale<br />
Alto Garda<br />
Romina Paissan<br />
sindaco effettivo<br />
riconfermato<br />
in toto<br />
Nata nel 1972.<br />
È consulente di società ed enti operanti<br />
nel settore industriale, commerciale, dei<br />
servizi e no’profit. È presidente del Collegio<br />
sindacale <strong>della</strong> Cassa Rurale Valle dei Laghi<br />
Katia Tenni<br />
sindaco effettivo<br />
Nata nel 1972.<br />
È presidente del collegio sindacale <strong>della</strong><br />
Famiglia Cooperativa Perginese e sindaco<br />
del Sait. Inoltre è revisore contabile<br />
<strong>della</strong> Famiglia Cooperativa Vattaro e Altipiani<br />
Lucia Corradini<br />
sindaco supplente<br />
Nata nel 1964.<br />
Esercita attività di dottore commercialista<br />
a Mezzolombardo. È sindaco <strong>della</strong> Cassa<br />
Rurale di Mezzolombardo e San Michele<br />
e <strong>della</strong> Famiglia Cooperativa di Mezzocorona<br />
Patrizia Gentil<br />
sindaco supplente<br />
Nata nel 1973.<br />
Iscritta all'ordine dei commercialisti<br />
<strong>della</strong> provincia di Trento, è sindaco<br />
<strong>della</strong> Cassa Rurale<br />
di Tuenno’Val di Non<br />
Realizzazione grafica<br />
19 20 21 22 23<br />
15<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
17<br />
5<br />
10<br />
D<br />
18<br />
6<br />
12<br />
E<br />
IN PRIMO PIANO | assemblee<br />
Ivo<br />
Zucal<br />
Nato nel 1954, imprenditore agricolo.<br />
Sposato, due figlie. È presidente di<br />
Trentingrana Concast, del Caseificio<br />
sociale di Romeno e <strong>della</strong> Cassa Rurale<br />
d'Anaunia. Ama camminare in montagna,<br />
ambiente che ama
IN PRIMO PIANO<br />
L’occupazione tiene<br />
in tutti i settori<br />
Le cooperative trentine sacrificano piuttosto la reddittività. Il costo <strong>della</strong> crisi nelle<br />
sofferenze bancarie che aumentano e negli appalti degli enti pubblici che calano.<br />
I primi dati del 2012 segnalano però l’aggravarsi <strong>della</strong> situazione.<br />
Il 2011 è stato un anno difficile, in cui il sistema delle<br />
cooperative trentine ha retto bene, senza tagliare il lavoro.<br />
Dai convegni di settore che presentano i bilanci<br />
di fine anno è emersa comunque una preoccupazione<br />
forte per l’anno in corso, che pare risentirà di più del<br />
prolungarsi di questa crisi.<br />
Le rurali tengono le porte aperte<br />
Le 45 Casse Rurali hanno conservato la loro funzione<br />
anticiclica rispetto alla crisi riuscendo a mantenere stabili<br />
i principali indicatori di bilancio del settore, che<br />
conta 122.659 soci, 380 sportelli e 2820 dipendenti.<br />
La raccolta diretta ammonta a 12,5 miliardi di euro<br />
(-1,1%), l’indiretta a 3,8 miliardi (+4,8%) e la raccolta<br />
complessiva a 16,3 miliardi (+0,2%). I crediti restano<br />
stabili a 12,2 miliardi di euro. “Tutto quel che stiamo<br />
raccogliendo lo stiamo impiegando – ha detto Ruggero<br />
Carli, responsabile del settore Casse Rurali <strong>della</strong><br />
<strong>Federazione</strong> –. Alle difficoltà di un momento di crisi<br />
si aggiunge una forte tensione di liquidità. Ciò nonostante<br />
le Casse hanno mantenuto la porta aperta verso<br />
chi ha bisogno di sostegno finanziario, pur in presenza<br />
di una domanda più contenuta e nella consapevolezza<br />
che i rischi di credito sono aumentati”.<br />
La crisi si è fatta sentire sul fronte <strong>della</strong> qualità del credito,<br />
con sofferenze in marcato rialzo: 3,20% (erano<br />
il 2,43% a fine 2010), inferiore al 3,95% <strong>della</strong> media<br />
provinciale e al 5,4% <strong>della</strong> media nazionale.<br />
L’utile netto del sistema è di poco superiore ai 50<br />
milioni (58,7 nel 2010), un importo che diventa una<br />
boccata ossigeno per un ulteriore rafforzamento patrimoniale,<br />
che arriva a superare 1,6 miliardi. La redditività<br />
viene appesantita da un incremento delle rettifiche<br />
su crediti dato dai deterioramenti e dal maggiore<br />
carico fiscale (le imposte sono passate da 15,8 a 21,2<br />
milioni +34%). Nessun risparmio sull’impegno a sostenere<br />
associazionismo, beneficienza, sport e iniziati-<br />
16<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
ve culturali, che nel 2011 hanno ricevuto dal sistema<br />
del credito cooperativo trentino quasi 20 milioni.<br />
bene le Famiglie cooperative<br />
Le Famiglie Cooperative hanno mantenuto invariata<br />
la quota di mercato. Il fatturato delle 76 società (e<br />
dei 368 punti vendita) ha raggiunto i 338,4 milioni<br />
(+2,9%). Anche i punti vendita periferici (e non solo<br />
le grandi superfici) hanno fatto segnare buoni risultati.<br />
Nel 2011 sono stati “ristornati” ai soci sotto forma<br />
di buoni acquisto ben 700 mila euro.<br />
Il costo del personale, dopo tre anni di costante crescita,<br />
ha fatto segnare una leggera flessione. “Non sostanziale<br />
nei numeri – spiega il responsabile del settore<br />
Giuseppe Fedrizzi – ma nel significato perché indica<br />
un’inversione di tendenza pur alla luce del rinnovo<br />
del contratto nazionale”.<br />
Sono stati 16 i milioni di investimenti (e 50 nel triennio<br />
2009-2011) che hanno permesso di ampliare e<br />
modernizzare le strutture di vendita. Non sono restyling<br />
ma anche aperture per aumentare la capillarità<br />
di azione di questo modello commerciale, che in<br />
200 località resta l’unico esercizio commerciale. “è<br />
un onere ma anche un onore – dice Fedrizzi – Onere<br />
perché è un punto vendita che rappresenta un peso<br />
economico. Un onore perché riflette nel concreto la<br />
funzione sociale, elemento distintivo <strong>della</strong> cooperazione<br />
di consumo”.<br />
“Identità del socio e senso di appartenenza: solo così<br />
potremo vincere le sfide future, un movimento unico<br />
e coeso in tutte le sue componenti” sono stati messi<br />
in luce nelle parole di Diego Schelfi, il presidente <strong>della</strong><br />
<strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong>.<br />
annata positiva per le agricole<br />
La cooperazione agricola conta 90 società: 19 nel<br />
settore vitivinicolo, 31 nell’ortofrutticolo, 18 nel lat-
I responsabili dei settori <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong>.<br />
Da sinistra Ruggero Carli (Casse Rurali), Giuseppe Fedrizzi (consumo), Michele Girardi (agricole) e Stefano Maines (lavoro, servizio, sociali e abitazione).<br />
tiero caseario, 2 nel comparto zootecnico, 20 sono di<br />
servizio. I soci sono 21 mila. I collaboratori 2900. Il<br />
fatturato consolidato (cooperative e società controllate),<br />
come ha spiegato Michele Girardi, responsabile<br />
del settore per la <strong>Federazione</strong>, ha raggiunto 1 miliardo<br />
di euro. Investimenti netti: 808 milioni. Patrimonio<br />
complessivo: 368 milioni.<br />
“Il 2011 ha avuto un andamento positivo – ha detto<br />
il vicepresidente Silvano Rauzi –. Le quotazioni del<br />
Trentingrana hanno garantito un buon livello del<br />
prezzo del latte. Il settore vitivinicolo sembra aver superato<br />
il suo momento peggiore con un incremento<br />
delle liquidazioni. L’ortofrutticolo conferma ormai da<br />
alcuni anni un andamento accettabile”.<br />
Certo oggi preoccupano i dati di disoccupazione e<br />
<strong>della</strong> conseguente riduzione dei consumi delle famiglie.<br />
C’è da capire quello che avverrà in Italia a livello<br />
di tassazione, come evolveranno i consumi, quanto<br />
cresceranno ancora il costo del denaro ed il prezzo dei<br />
carburanti.<br />
“Pur con un aumento dei costi l’economia agricola<br />
ha dato buoni redditi. Non era scontato. E siete largamente<br />
in controtendenza rispetto alle medie nazionali<br />
– ha detto Maurizio Gardini presidente di Fedagri<br />
Confcooperative –. Le dimensioni sono fattori<br />
indispensabili per la crescita e per affrontare i nuovi<br />
mercati. Il futuro ci sarà per le agricolture che non si<br />
limitano a produrre ma che arrivano fino al mercato<br />
in una filiera organizzata e diretta”.<br />
Lssa, tenuta dei fatturati<br />
Per le 300 cooperative di lavoro, servizi, sociali e abitazione<br />
(Lssa), come ha riferito il responsabile del<br />
comparto Stefano Maines, i fatturati sono stabili, in<br />
qualche caso in crescita e anche l’occupazione mostra<br />
17<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
IN PRIMO PIANO | assemblee<br />
un andamento positivo. Il valore <strong>della</strong> produzione è<br />
aumentato nel 67% delle cooperative di lavoro e delle<br />
sociali e nel 56% delle società di servizio. Mediamente<br />
il tasso di crescita si è attestato sul 7% per i comparti<br />
del lavoro e dei servizi, si è fermato al 2,6% per le sociali.<br />
Esclusa la situazione dei posti di lavoro, che non subiscono<br />
tagli, il prolungarsi <strong>della</strong> crisi fa sentire però<br />
i suoi effetti nel 2012: la domanda è calata, molte cooperative<br />
stanno facendo fatica: “Le prospettive per il<br />
futuro non sono rosee”, ha detto Renzo Cescato, vicepresidente<br />
<strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> per il settore.<br />
Le indagini congiunturali di Confcooperative e Legacoop<br />
parlano di un pessimismo diffuso per ordini,<br />
produzione e lavoro. La fiducia tra i cooperatori ha<br />
toccato i minimi da gennaio 2009. Che fare? Il primo<br />
obiettivo è garantire lavoro alle cooperative. Cescato<br />
ha chiesto all’ente pubblico di adottare una formula<br />
nelle gare che valorizzi il progetto e la qualità in aggiunta<br />
all’offerta economica. Troppo spesso si usa il<br />
criterio del massimo ribasso.<br />
La <strong>Federazione</strong> inoltre si è impegnata per attivare<br />
l’Osservatorio permanente sulla cooperazione, per<br />
combattere il dumping contrattuale e il lavoro nero in<br />
quelle realtà che utilizzano strumentalmente la forma<br />
cooperativa solo per abbattere il costo <strong>della</strong> manodopera.<br />
Infine Cescato ha individuato alcuni ambiti in<br />
cui le cooperative potranno estendere la loro presenza:<br />
la gestione collettiva dei beni comuni, i servizi culturali,<br />
il settore sanitario, l’unione fra professionisti.<br />
Tempo di lettura: 6’
IN PRIMO PIANO<br />
phoenix, banche<br />
sempre più virtuaLi<br />
Nasce il conto on line, la banca completamente sul web. Phoenix ha gestito 44 milioni<br />
di operazioni su Pos, 17 milioni di prelievi agli sportelli bancomat, 20 milioni di<br />
disposizioni attraverso l’Inbank. Positivi i risultati del bilancio: il fatturato è salito<br />
a 60,7 milioni di euro (+8,4%), in crescita anche i dipendenti.<br />
Luigi Cristoforetti,<br />
presidente di Phoenix<br />
Informatica Bancaria<br />
Nonostante i problemi che gravano a livello globale<br />
sulle banche, Phoenix Informatica Bancaria, società<br />
di servizi controllata dalle Casse Rurali Trentine, ha<br />
archiviato l’esercizio 2011 con risultati lusinghieri e<br />
progetta per il 2012 nuovi sviluppi.<br />
Sono 150 gli istituti di credito, in maggioranza Casse<br />
Rurali e Bcc, che Phoenix serve su tutto il territorio<br />
italiano, ha riferito il presidente Luigi Cristoforetti. Nel<br />
2011 il fatturato è cresciuto dell’8,4% raggiungendo<br />
l’importo di 60,7 milioni di euro. L’utile netto è<br />
ammontato a 8,5 milioni (+13,1%). Rafforzato anche<br />
il patrimonio (+18,7%), che si attesta a 46,5 milioni.<br />
Notizie positive anche per quanto riguarda<br />
l’occupazione: i dipendenti sono aumentati di 9<br />
unità, ora sono 144.<br />
Il 2011 si è caratterizzato per l’ulteriore sviluppo<br />
del sistema informativo Sib2000, utilizzando<br />
componenti tecnologiche sempre più all’avanguardia<br />
per la gestione di moduli bancari complessi come la<br />
pratica elettronica di fido. Contemporaneamente<br />
è proseguita la migrazione alla nuova versione del<br />
sistema, che ha comportato la sostituzione di 8<br />
milioni di linee di codice.<br />
La banca in tasca<br />
La software house di via Segantini gestisce le transazioni<br />
effettuate attraverso 56 mila Pos, dal Trentino alla<br />
Sicilia. Le operazioni transitate da questi dispositivi<br />
nel 2011 sono state 44,5 milioni per un volume di<br />
spesa di 3 miliardi e mezzo di euro.<br />
Anche gli sportelli bancomat hanno generato un<br />
traffico imponente. Sono 1.650, distribuiti in tutta<br />
Italia, e hanno consentito ai clienti delle banche<br />
servite da Phoenix di effettuare 17 milioni di prelievi.<br />
Agli stessi dispositivi sono state eseguite anche 1<br />
milione 250 mila ricariche telefoniche. Il bancomat,<br />
nato per dispensare contante, sarà sempre di più self<br />
service per una serie di pagamenti: bollettini postali,<br />
18<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
bollo auto, canone Rai, multe. In Val di Fiemme<br />
già oggi può essere utilizzato anche per acquistare il<br />
permesso per la raccolta dei funghi.<br />
Per l’operatività su Pos e Atm Phoenix ha in gestione<br />
600 mila carte bancomat (50 mila sono state rilasciate<br />
nel solo 2011) e 150 mila carte prepagate.<br />
La banca a casa<br />
Un altro servizio in grande espansione - ha riferito<br />
Cristoforetti - è l’Internet Banking. Sono 400 mila i<br />
correntisti, 60 mila in più del 2010, che movimentano<br />
il loro conto da casa attraverso il computer. Le<br />
disposizioni hanno superato i 20 milioni.<br />
“Stiamo andando sempre di più verso una banca<br />
virtuale”, ha osservato il direttore Giorgio Crosina,<br />
che ha annunciato all’assemblea la disponibilità del<br />
nuovo servizio “Apertura conto online”. Le banche<br />
che si rivolgono a Phoenix potranno offrire ai<br />
potenziali clienti la possibilità di attivare conti online<br />
da casa, senza recarsi allo sportello. In pochi minuti<br />
si può aprire il conto completamente sul web, e poi<br />
continuare ad operare attraverso il sito.<br />
Il presidente <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong> Diego<br />
Schelfi ha lodato i risultati di Phoenix: "Una<br />
straordinaria società, lo dobbiamo dire con coraggio<br />
e concreto realismo".<br />
Schelfi ha raccomandato invece prudenza sul progetto<br />
nazionale di sistema informatico unico delle banche<br />
cooperative, di cui si parla da tempo. "La strada è<br />
giusta ma ancora lunga, e non è facile trovare le giuste<br />
convergenze. Occorre salvaguardare la qualità del<br />
servizio per non perdere la sfida del mercato. I passi<br />
vanno fatti in modo misurato" (c.c.).<br />
Tempo di lettura: 3’10’’
cassa centrale banca<br />
verso nuove alleanze<br />
Avviata anche una nuova stagione di dialogo costruttivo con il movimento nazionale.<br />
La politica delle alleanze e delle<br />
partnership rivestirà un ruolo strategico<br />
di sempre maggiore impatto nel futuro<br />
di Cassa Centrale Banca e del credito<br />
cooperativo in generale. è emerso<br />
chiaramente durante l’assemblea del<br />
Consorzio delle Casse Rurali e Bcc<br />
del Nord Est. Nella sua relazione, il<br />
presidente Giorgio Fracalossi ha infatti<br />
parlato <strong>della</strong> necessità di rafforzare<br />
ulteriormente il ruolo del Gruppo, anche<br />
attraverso un’ulteriore valorizzazione<br />
delle partnership.<br />
In primo luogo con il socio Dz Bank,<br />
ma anche con Union Investment<br />
e con le realtà coinvolte nel progetto<br />
di Bancassicurazione e con il Gruppo<br />
Assimoco che fa capo a R+V Versicherung,<br />
la compagnia di bandiera del sistema<br />
Raiffeisen tedesco con una potenzialità<br />
particolarmente interessante, giacché<br />
rappresenta uno dei primi player in<br />
Germania nel settore.<br />
“Il consiglio d’amministrazione – ha<br />
detto Fracalossi – sta promuovendo dei<br />
ragionamenti strategici di prospettiva<br />
anche per una rivisitazione dell’attuale<br />
assetto del Gruppo, in condivisione con<br />
le Federazioni del Nord Est, con Cassa<br />
Centrale Raiffeisen, con Mediocredito e<br />
con il movimento nazionale. Si ragiona<br />
sull’attivazione di più stringenti sinergie<br />
strategico operative con Mediocredito e<br />
Cassa Centrale Raiffeisen”.<br />
All'assemblea hanno portato i saluti i<br />
presidenti <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> del Friuli<br />
Venezia Giulia Giuseppe Graffi Brunoro<br />
(bene il progetto "Assicura", che potrebbe<br />
raccogliere adesioni anche fuori del Nord<br />
Est), <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> Veneta delle Bcc<br />
Amedeo Piva, (mettere a fattor comune<br />
le collaborazioni e le buone pratiche,<br />
anche a livello internazionale) e <strong>della</strong><br />
<strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong> Diego Schelfi<br />
("Assicura" è un progetto comune, la<br />
forza del Nord Est è l'unità), nonché<br />
l'assessore provinciale alla cooperazione<br />
Franco Panizza (apprezzamento per il<br />
bilancio e per il coraggio di guardare oltre<br />
i propri confini).<br />
Fracalossi ha detto ai soci che con il<br />
Congresso di Federcasse del dicembre<br />
2011 si è aperta una nuova stagione nei<br />
rapporti con il movimento nazionale:<br />
“Mettere a fattore comune le rispettive<br />
esperienze e le migliori pratiche<br />
rappresenta la via maestra per portare dei<br />
vantaggi competitivi all’intero sistema.<br />
Oggi ci si sta confrontando con molta più<br />
convinzione e determinazione, partendo<br />
da posizioni meno condizionate.<br />
Indubbiamente anche i tempi stanno<br />
facilitando il dialogo”.<br />
"La strada per uscire dalla crisi è<br />
ancora lunga, ma la collaborazione tra<br />
Francoforte e Trento rappresenta una<br />
grande opportunità per fronteggiare le<br />
sfide del futuro". Lars Hille, membro<br />
del consiglio di direzione di Dz Bank,<br />
socia al 25% di Cassa Centrale Banca,<br />
ha espresso apprezzamento per i risultati<br />
di bilancio dell'istituto, ed ha rilanciato<br />
la collaborazione. "Abbiamo fiducia<br />
Nell'Italia - ha detto Hille - l'accordo con<br />
Assimoco sull'assicurazione consente<br />
alle Bcc e alle Casse Rurali di avere a<br />
disposizione prodotti primari nel ramo<br />
vita e multirischi. La crisi ha evidenziato<br />
i vantaggi di questa collaborazione.<br />
Prodotti unitari potenti e integrati<br />
rappresentano un vantaggio per la<br />
solidità, e anche un modello di successo<br />
per il futuro".<br />
i numeri<br />
L'assemblea ha approvato all'unanimità<br />
il bilancio, presentato dal direttore<br />
19<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
IN PRIMO PIANO | assemblee<br />
generale Mario Sartori. Il patrimonio<br />
netto ha superato i 195 milioni, il<br />
patrimonio di vigilanza i 162. L’istituto<br />
ha maturato un buon rapporto tra<br />
il patrimonio di base e le attività di<br />
rischio (il così detto ‘Tier 1 ratio’), pari al<br />
14,45%. L’eccedenza patrimoniale, pari<br />
a 52 milioni, ha raggiunto il 28,4% del<br />
patrimonio di vigilanza.<br />
L’utile netto ha toccato quota 8,2<br />
milioni, il 10,9% in più del 2010, senza<br />
tener conto delle poste straordinarie. Il<br />
totale <strong>della</strong> raccolta è stato pari a 5,1<br />
miliardi (+2,8 mld). I titoli di proprietà<br />
ammontano a 1.083 milioni (+506 mln),<br />
i titoli di terzi in deposito a 19,8 miliardi<br />
(+3,3 mld).<br />
Dal punto di vista dell’operatività, nel<br />
2011 l’attività è stata particolarmente<br />
significativa nel supporto alle Casse Rurali<br />
e Bcc nelle operazioni di finanziamento<br />
presso la Banca Centrale Europea che,<br />
come noto, hanno consentito anche<br />
al sistema di rispondere ai bisogni di<br />
liquidità, per garantire operatività e<br />
credito a famiglie e imprese (d.p.).<br />
Tempo di lettura: 3’35’’<br />
L'intervento del presidente di Cassa Centrale Banca Giorgio Fracalossi.
IN PRIMO PIANO<br />
sait: Fare sistema<br />
contro La recessione<br />
Dalpalù: per trasformare la crisi in opportunità occorre che ognuno faccia la propria<br />
parte. Pavana: formule differenziate per i negozi sul territorio. Bilancio 2011 solido,<br />
valore <strong>della</strong> produzione a 315 milioni (+2,76%), ristorno a 3,2 milioni.<br />
“L'unità del sistema è la linea che può essere più forte<br />
<strong>della</strong> recessione economica, a condizione che tutti<br />
ci credano e che l'intero sistema lavori in squadra<br />
su questo obiettivo. Facendo leva prima di tutto<br />
sull'orgoglio di essere e sentirsi cooperatori”. Questo<br />
è il messaggio che Renato Dalpalù, alla boa del suo<br />
secondo anno di mandato da presidente, ha lanciato<br />
ai soci di Sait riuniti in assemblea.<br />
Uniti per crescere significa dare dimostrazione di<br />
compattezza interna per salvaguardare la “buona<br />
reputazione” dell'intero movimento. Gli strumenti<br />
commerciali, da soli, non sono sufficienti ad affrontare<br />
una generale crisi di fiducia che si è impadronita dei<br />
mercati. Importante la valorizzazione dei prodotti<br />
del territorio, attraverso l'alleanza con l'agricoltura.<br />
Serve però anche fedeltà negli acquisti dal consorzio<br />
da parte delle Famiglie Cooperative (all'appello<br />
mancano potenzialmente 10-15 milioni l'anno).<br />
Un messaggio che va oltre i "numeri", che pure<br />
sono da record: oltre 100 mila soci; 74 Famiglie<br />
cooperative associate; 2700 occupati. 390 i punti<br />
vendita, che in 200 paesi rappresentano l’unico<br />
negozio di alimentari. La quota di mercato supera il<br />
40%. Il valore <strong>della</strong> produzione ha raggiunto i 315<br />
milioni (+2,76%). L’utile di esercizio è di 1,3 milioni<br />
(l’anno prima era di 2,3). Confermato il ristorno alle<br />
Famiglie Cooperative – pari al 2,25% del ritirato, per<br />
3,2 milioni – e il dividendo del 2,65% sul capitale<br />
sociale, per 879 mila euro. Dalpalù ha affrontato<br />
anche alcuni aspetti delicati nel movimento e il tema<br />
delle aggregazioni: oltre venti Famiglie Cooperative<br />
con fatturati inferiori al milione e mezzo di euro non<br />
rappresentano forse un lusso difficile da sostenere?<br />
“Stessa trasparenza dobbiamo usare per riflettere su<br />
Trento Sviluppo e le sue strutture commerciali che<br />
talvolta vengono viste come concorrenti. Ma - ha<br />
concluso Dalpalù - la concorrenza sta altrove".<br />
Le previsioni dei consumi parlano del meno 2,8%<br />
per il 2013, e meno 1% nel 2014. Sono numeri<br />
20<br />
gravi da cui è partito il direttore Luigi Pavana. "è il<br />
momento di stare uniti ed immaginare strade nuove<br />
- ha detto Pavana -. Stiamo ripensando la formula di<br />
vendita, diversificata per dimensioni e territorio, una<br />
nuova politica delle promozioni, più semplici e più<br />
efficaci, ed una maggiore efficienza nella scelta degli<br />
assortimenti delle referenze".<br />
In cda i nuovi ingressi riguardano Graziella Berti,<br />
presidente <strong>della</strong> FC Castello d'Anaunia che sostituisce<br />
Ottorino Angeli (vicepresidente uscente), Guido<br />
Molinari, presidente <strong>della</strong> FC Bondo Breguzzo al<br />
posto di Luigi Beccari e Franco Sartori presidente <strong>della</strong><br />
FC Valle di Ledro al posto di Francesco Pederzolli.<br />
Confermati Luca Coletti (valle dell’Adige) e Riccardo<br />
Maturi (Giudicarie e Rendena). Il nuovo collegio<br />
sindacale è composto dal presidente Roberto Simoni<br />
(sostituisce Lino Michelotti), sindaci effettivi Katia<br />
Tenni e Paolo Bresciani supplenti Giampaolo Bortolotti<br />
e Disma Pizzini (w.l.).<br />
Tempo di lettura: 2’50’’<br />
TENAGLIA<br />
NELL’ALBO D’ORO<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
Aldo Tenaglia, classe 1926,<br />
avvocato, già presidente di<br />
Sait e parlamentare, è stato<br />
premiato con un quadro di<br />
Mastro 7 che rappresenta<br />
un melograno e l’inserimento<br />
nell’Albo d’oro <strong>della</strong><br />
cooperazione di consumo.<br />
Un riconoscimento<br />
importante per un uomo<br />
che ha dedicato la vita alla<br />
cooperazione.
annata Da incorniciare<br />
per iL Lattiero caseario<br />
L’assemblea di Concast Trentingrana conferma liquidazioni elevate ai soci.<br />
Ma nel 2012 il trend rallenta.<br />
Lo “spiraglio di luce” per il mondo lattiero caseario<br />
annunciato un anno fa ha trovato conferma nei<br />
dati dei bilanci di Concast Trentingrana, il consorzio<br />
che riunisce 17 caseifici sociali trentini. Nel 2011<br />
sono state prodotte 120 mila forme di Trentingrana<br />
(+4,6%), 16.800 quintali di burro (+7%), 49 mila<br />
quintali di polvere di siero ed analizzati più di 62<br />
mila campioni di latte e prodotti derivati presso il<br />
laboratorio. Il bilancio di esercizio registra un utile<br />
di oltre 207 mila euro. Il valore <strong>della</strong> produzione<br />
si aggira sui 60 milioni, di cui 48 rappresentano il<br />
valore di conferimento delle eccellenze al Gruppo<br />
Formaggi del Trentino, centrale commerciale in cui<br />
confluiscono tutte le attività di vendita e marketing<br />
del Consorzio.<br />
La produzione di latte trentino nel 2011 è stata di 1<br />
milione 386 mila quintali. La percentuale maggiore<br />
(pari all’86%) è stata conferita ai caseifici sociali<br />
associati al Concast Trentingrana, presieduto da Ivo<br />
Zucal e diretto da Andrea Merz per l’area tecnica e da<br />
Gabriele Webber per l’area commerciale.<br />
Le produzioni mostrano un segnale di ripresa (+ 2%)<br />
nonostante si assista a un continuo calo del numero<br />
di allevatori che conferiscono ai caseifici associati: dai<br />
790 del 2010 ai 776 del 2011.<br />
La liquidazione media è pari a 0,67 euro al litro, in<br />
crescita di circa l’8% rispetto al precedente esercizio,<br />
ma si inserisce in un contesto di mercato caratterizzato<br />
da un aumento dell’offerta a livello nazionale<br />
associato a una sensibile contrazione dei consumi.<br />
Questa situazione congiunturale ha provocato, già nei<br />
primi mesi del 2012, una flessione delle quotazioni.<br />
Il prezzo medio liquidato ai caseifici per il<br />
Trentingrana è stato pari a 8,77 euro al chilogrammo<br />
in aumento di quasi l’8% rispetto all’anno precedente,<br />
quello per il burro pari a 4,05 euro al chilogrammo<br />
21<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
IN PRIMO PIANO | assemblee<br />
(+19%). “Risultati di bilancio che – viene aggiunto<br />
- permettono di considerare il 2011 come un’annata<br />
da incorniciare: bisogna infatti ritornare a metà degli<br />
anni Novanta per avere liquidazioni così elevate”.<br />
bene anche Latte trento<br />
Anche da Latte Trento arrivano buone notizie, con una<br />
redditività migliore delle attese e progetti ambiziosi<br />
per il futuro: il nuovo magazzino. L’assemblea dei<br />
soci ha approvato il bilancio. Il presidente Carlo<br />
Graziadei: “Puntiamo sulla qualità e l’integrazione tra<br />
le due cooperative di origine. Ma per farlo abbiamo<br />
bisogno di realizzare i progetti di razionalizzazione<br />
e la costruzione del nuovo centro produttivo<br />
unificato”. Il direttore Sergio Paoli: “La redditività sta<br />
crescendo, e aumenterà con la concentrazione delle<br />
produzioni. Resa media al litro di 0,45 euro, superiore<br />
alle previsioni”.<br />
Dopo un forte ridimensionamento rispetto alle<br />
previsioni inziali, l’investimento per il nuovo<br />
magazzino dovrebbe costare sui 25 milioni. Gli<br />
stabilimenti di Fiavé e Rovereto, “che producono<br />
prodotti con poca qualità e con bassa redditività”,<br />
verrebbero chiusi. Una partita ancora aperta è quella<br />
dell’ex mangimificio di Sant’Ilario a Rovereto, in<br />
attesa di ok dal Comune.<br />
Non ancora risolta la questione <strong>della</strong> rappresentatività<br />
all’interno del cda di Concast Trentingrana. Latte<br />
Trento chiede di poter partecipare, forte di numeri<br />
“importanti” sul lato produttivo, alle scelte strategiche<br />
del consorzio da una posizione più forte in consiglio.<br />
Il fatturato complessivo ha raggiunto il valore di 48,1<br />
milioni. I soci hanno conferito oltre 57 milioni di litri<br />
di latte, di cui 11,5 a grana. L’utile è stato di 38 mila<br />
euro.<br />
Tempo di lettura: 3’05’’
IN PRIMO PIANO<br />
consolida: nuova squadra,<br />
stessa direzione<br />
Mariano Failoni è il nuovo presidente. Circa 7 milioni il fatturato 2011 (+6%).<br />
Silvano Deavi (l’uscente) resta in consiglio.<br />
"Come i ciclisti ci diamo il cambio nel tirare la squadra.<br />
E gli esperti delle due ruote sanno bene che viaggiare<br />
in gruppo dà un vantaggio di almeno il 30% su "l'uomo<br />
solo in fuga". Con una metafora sportiva Silvano Deavi,<br />
presidente uscente di Consolida, ha annunciato alle<br />
60 cooperative sociali riunite in assemblea la proposta<br />
per il rinnovo degli amministratori.<br />
"Quando ho deciso per ragioni personali di non<br />
ricandidare come presidente - ha spiegato Deavi<br />
- sono rimasto sollevato dall'accorgermi che al<br />
mio fianco c'erano persone preparate e motivate.<br />
Ho capito che si poteva creare una squadra che<br />
portasse avanti il lavoro avviato e in cui anch'io<br />
potevo continuare a dare il mio contributo". "Tre<br />
anni fa - ha continuato Deavi - ci siamo trovati di<br />
fronte ad un contesto completamente diverso da<br />
quello dei decenni precedenti: crisi economica e <strong>della</strong><br />
finanza pubblica; aumento <strong>della</strong> disoccupazione;<br />
riforma del sistema socio-sanitario e istituzionale;<br />
riaccentramento <strong>della</strong> funzione pubblica e una<br />
politica che è parsa in affanno. In questo contesto<br />
ConSolida non ha cavalcato la paura dicendo alle<br />
cooperative affidatevi a noi altrimenti crolla tutto, nè<br />
ha sposato le tesi lobbistiche, difensive e conservatrici.<br />
Al contrario ha proposto di lavorare assieme perchè<br />
la crisi fosse un'opportunità per tutte le associate di<br />
rinnovarsi e dare risposte a più persone di prima e in<br />
modo più efficace". Negli ultimi tre anni Consolida<br />
ha lavorato sul rinnovamento dei servizi attraverso i<br />
laboratori di innovazione e gli start up di impresa (ad<br />
esempio la conciliazione e il dopo di noi); il dialogo<br />
con le comunità intensificato attraverso numerose<br />
iniziative culturali; la partecipazione al dibattito<br />
pubblico sul welfare e la rappresentanza nei confronti<br />
delle istituzioni per testimoniare ricchezza e ruolo<br />
<strong>della</strong> cooperazione sociale; l'apertura del confronto<br />
con nuovi interlocutori come le Comunità di Valle.<br />
"Non siamo riusciti - ha detto Deavi - a fare tutto:<br />
ad esempio non abbiamo ancora creato il Fondo di<br />
Sviluppo, strumento pensato per dare autonomia<br />
economica a ricerca e innovazione. Ma la nuova<br />
22<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
squadra è pronta ad andare avanti su questo e sui temi<br />
dell'innovazione, <strong>della</strong> cultura e dell'apertura”. Per<br />
quanto riguarda il bilancio economico, il consorzio<br />
chiude il 2011 confermando la crescita di fatturato<br />
degli ultimi anni (+ 6% rispetto al 2010) arrivando<br />
a poco meno di 7 milioni di euro e ciò nonostante il<br />
deciso calo <strong>della</strong> voce contributi.<br />
L'assemblea ha accolto all'unanimità la proposta<br />
ed eletto la nuova squadra capitanata da Mariano<br />
Failoni, 46 anni presidente <strong>della</strong> coop L'ancora di<br />
Tione. Con lui nel ruolo di vicepresidenti Silvano<br />
Deavi (Alpi) e Serenella Cipriani (Gruppo '78) e i<br />
gli altri consiglieri: Patrick Coser (Spes); Francesca<br />
Bianchetti (Kaleidoscopio); Nicoletta Molinari (Cs4);<br />
Franco Faes (La Sfera); Roberto Vettori (Progetto 92);<br />
Chiara Dossi (Arcobaleno); Filippo Simeoni (Il Ponte)<br />
e Angiola Brida (Promocoop).<br />
Tra i molti i rappresentanti del movimento cooperativo<br />
presenti all’assemblea: Sandro Pancher (Promocoop),<br />
Renzo Cescato (Cla) e il presidente <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong><br />
Diego Schelfi che ha affermato: "In ConSolida e nel<br />
sociale c’è una vitalità e un'innovazione che il resto<br />
<strong>della</strong> cooperazione forse sta perdendo. Le persone che<br />
transitano nella cooperazione sociale sono identificate<br />
da tutto il movimento come figure che portano<br />
profondità e novità e che hanno coraggio" (s.d.v.).<br />
Tempo di lettura: 3’05’’<br />
Da sinistra Silvano Deavi, presidente uscente, Mariano Failoni,<br />
nuovo presidente e Serenella Cipriani, vicepresidente di Consolida.
cLa, crescono<br />
Fatturato e Lavoratori<br />
Nonostante la crisi il settore riesce a dare lavoro a sempre più persone.<br />
Anche nell’ultimo triennio.<br />
Si è chiuso in positivo lo scorso esercizio per Consorzio<br />
Lavoro Ambiente, che associa 48 cooperative di<br />
produzione e lavoro, per un totale di 1.400 soci e<br />
quasi 3.200 lavoratori (+6% rispetto al 2010). Il<br />
bilancio 2011 conferma il trend positivo degli ultimi<br />
anni: il fatturato aumenta di circa 10 milioni di euro,<br />
superando i 61 milioni. Il patrimonio netto è di 15,4<br />
milioni, di cui 4,5 di capitale sociale.<br />
Risultati positivi raggiunti grazie a una ottimizzazione<br />
dei fattori organizzativi e ai buoni margini prodotti<br />
dal settore costruzioni, ma non solo. “La crisi che<br />
ha colpito pesantemente le società occidentali non è<br />
stata generata solo da fattori economici e finanziari,<br />
ma trova le sue radici anche in un svilimento dei<br />
valori fondanti <strong>della</strong> nostra società – ha commentato<br />
il presidente Renzo Cescato –. Questi elementi, se<br />
visti con gli occhi di chi è cooperatore non per<br />
opportunità, ma per scelta, ci fanno intravvedere che<br />
questa fase di profonda trasformazione dell’economia<br />
e <strong>della</strong> società può diventare una grande occasione per<br />
rilanciare il nostro agire di imprenditori cooperativi”.<br />
La crescita deriva essenzialmente dalla marginalità<br />
prodotta dal centro polifunzionale universitario<br />
Sanbàpolis, per il quale nel 2011 è stato firmato il<br />
contratto di vendita di “cosa futura” con l’Opera<br />
Universitaria. Il progetto, in fase di realizzazione<br />
a Trento sud nel quartiere di San Bartolameo, è<br />
sviluppato da STS Trentino Engineering s.r.l. (società<br />
di progettazione controllata al 66% da CLA, il resto<br />
da STS S.p.a. del Consorzio Cooperative Costruzioni<br />
di Bologna). CLA ha affidato i lavori di costruzione<br />
alle cooperative socie CLE di Bolzano, BTD Servizi<br />
Primiero e ad altre socie.<br />
Si conferma quindi solido il sistema delle cooperative<br />
di produzione e lavoro trentine, che possono<br />
affrontare con serenità il futuro, supportate da un<br />
valore <strong>della</strong> produzione che negli ultimi dieci anni è<br />
passato da 120 a 295 milioni e un patrimonio che,<br />
con una crescita da 32 a 122 milioni, registra un<br />
aumento del 380%. Buone notizie anche dal punto<br />
di vista dell’occupazione: se negli ultimi tre anni di<br />
23<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
IN PRIMO PIANO | assemblee<br />
crisi in Trentino poco meno di 12mila persone sono<br />
rimaste senza lavoro, il numero di dipendenti di<br />
questo comparto è passato nel decennio 2000-2010<br />
da 2.300 a 4.450, riuscendo a mantenere il trend<br />
positivo di crescita anche nell’ultimo triennio.<br />
i numeri<br />
Entrando nel dettaglio dei dati registrati nel 2011, si<br />
registra un aumento di 2,8 milioni di euro del fatturato<br />
dell’area Lavori Socialmente Utili. “L’incremento<br />
è dovuto, quasi esclusivamente, all’aumento del<br />
numero delle persone occupate nel Progettone – ha<br />
spiegato il direttore Melchiorre Lino Orler – dato il<br />
difficile momento congiunturale”.<br />
Nell’ambito delle “gestioni dirette”, cioè delle attività<br />
dei servizi di portierato e front-office, il depuratore<br />
di Mezzocorona e l’area sicurezza, che CLA gestisce<br />
con personale dipendente diretto, nel 2011 c’è<br />
stato un decremento del valore <strong>della</strong> produzione<br />
per circa 450mila euro, dovuta principalmente<br />
all'affidamento a cooperative socie <strong>della</strong> commessa<br />
del servizio portierato dell’Università e di altri<br />
quattro portierati minori. L’ambito delle “attività<br />
affidate”, rappresentato dalle commesse nell’ambito<br />
dell’edilizia, dell’ecologia e dei servizi acquisiti dal<br />
Consorzio ed affidate alle cooperative socie per<br />
l’esecuzione di lavori, si attesta su un valore <strong>della</strong><br />
produzione di quasi 26 milioni, con un incremento<br />
superiore agli 8 milioni rispetto all’esercizio<br />
precedente (s.p.).<br />
Tempo di lettura: 3’
Progettazione e realizzazione<br />
“Chiavi in mano”<br />
Garanzia di prezzo, tempo di consegna e qualitá.<br />
Training del personale e assistenza post progetto.<br />
Cassa Rurale di Levico Terme - Sede<br />
Piú di 1.500 Istituti di Credito realizzati da:<br />
Leader in Italia<br />
Dreika S.p.A. 39100 Bolzano - Viale Druso 78/A<br />
Tel. 0471/919300 - Fax 0471/920214 - dreika@dreika.it
In aiuto delle cooperative terremotate d’Emilia<br />
La <strong>Cooperazione</strong><br />
<strong>Trentina</strong> ha<br />
raccolto 120mila<br />
euro a favore<br />
delle coop<br />
danneggiate<br />
dal sisma. Si<br />
può versare<br />
con bonifico o<br />
tramite l’inbank.<br />
La <strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong> ha lanciato una raccolta fondi<br />
per sostenere la ripresa delle attività produttive delle<br />
cooperative colpite dal sisma che ha interessato le<br />
province di Ferrara e Modena. Sono 120mila gli euro<br />
raccolti che serviranno per aiutare le consorelle, le cui<br />
necessità più urgenti vengono individuate assieme<br />
alle organizzazioni locali referenti del movimento<br />
cooperativo.<br />
I progetti sono sostenuti attraverso l’associazione<br />
“Solidea onlus”, promossa da <strong>Federazione</strong> <strong>Trentina</strong><br />
<strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong>, Cassa Centrale Banca e Consolida.<br />
Su www.solideaonlus.it vengono pubblicati gli<br />
aggiornamenti sulle donazioni e sulla loro destinazione,<br />
con un apposito diario di bordo. Le cooperative e i soci<br />
possono effettuare il versamento di solidarietà sul conto<br />
corrente dedicato attivato presso Cassa Centrale Banca<br />
intestato a “Solidea onlus” con causale “Terremoto<br />
Emilia”. Il codice IBAN da utilizzare per il versamento<br />
è: IT 75 O 03599 01800 000000133290. I soci e i clienti<br />
delle Casse Rurali che dispongono del servizio Inbank,<br />
troveranno un link dal quale si potranno effettuare<br />
bonifici su questo conto. Il versamento è detraibile.<br />
Inoltre alcune cooperative hanno promosso le prime<br />
forme di solidarietà, in via diretta o in raccordo con<br />
iniziative avviate dagli organismi nazionali di settore.<br />
è il caso ad esempio <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> Allevatori, che<br />
ha prestato gratuitamente e recapitato un carro di<br />
mungitura attrezzato per mungere gli animali all’aperto<br />
Su proposta <strong>della</strong> Divisione Vigilanza <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong>, la Giunta provinciale ha commissariato il<br />
Consorzio Elettrico di Storo. Esonerato il cda, a guidare il Consorzio sarà Maurizio Postal , presidente<br />
dell'Ordine dei commercialisti del Trentino, affiancato dal vice Dario Ravagni, direttore del Consorzio<br />
elettrico di Stenico. “La richiesta di commissariamento – ha detto il presidente <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />
<strong>Trentina</strong> Diego Schelfi – è stata formulata per tutelare i soci e garantire la continuità aziendale di una<br />
cooperativa con una importante storia imprenditoriale alle spalle e fortemente radicata”.<br />
25<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
NEWSCOOP<br />
per un allevatore socio dell’Associazione Allevatori<br />
di Modena. Il Concast Trentingrana partecipa ad una<br />
iniziativa di sostegno agli allevatori delle zone colpite,<br />
promossa dagli organismi cooperativi locali con i quali<br />
intrattiene rapporti istituzionali. Il Sait in collaborazione<br />
con Coop Italia, ha organizzato una vendita di prodotti<br />
provenienti dalle zone terremotate. Consolida, in<br />
collaborazione con la <strong>Federazione</strong>, ospiterà presso<br />
"Vezzena Camp" alcuni bambini emiliani. I colleghi <strong>della</strong><br />
Rurale di Fiemme, in occasione <strong>della</strong> manifestazione<br />
Fiemme Senz’auto, hanno deciso di devolvere l’incasso<br />
<strong>della</strong> vendita di gadget a Solidea. Allo stesso modo,<br />
gli studenti delle Associazioni Cooperative Scolastiche<br />
presenti al Festival dell’economia, hanno promosso<br />
una spontanea raccolta di fondi tramite la vendita dei<br />
prodotti realizzati nel corso <strong>della</strong> loro attività annuale.<br />
La <strong>Federazione</strong>, in rappresentanza delle cooperative<br />
associate, ha inoltre aderito al tavolo intercategorie<br />
attivato dalla Provincia come per il Terremoto in Abruzzo<br />
e il disastro di Haiti.<br />
Cedis<br />
commissariato
NEWSCOOP<br />
ANAUNIA<br />
Giorgio Melchiori ha scelto<br />
l’assemblea dei soci per ripercorrere<br />
i tanti momenti che hanno<br />
caratterizzato il suo percorso<br />
durato vent’anni al vertice <strong>della</strong><br />
Cr d’Anaunia. Lo ha affidato alle<br />
parole del cuore, espresse da<br />
una persona che ha contribuito<br />
a tracciare il percorso di un<br />
considerevole periodo di storia e<br />
di attività del credito cooperativo<br />
anaune. “è una persona di poche parole ma<br />
che lasciano sempre il segno” ha ricordato<br />
Diego Schelfi, presidente <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />
<strong>Trentina</strong>.<br />
BRENTONICO<br />
I soci hanno approvato il bilancio. La raccolta<br />
complessiva supera i 114 milioni di euro. Il<br />
patrimonio <strong>della</strong> Cr di Brentonico sfiora i 16<br />
milioni di euro. L‘utile è di 450 mila 602 euro.<br />
Nel 2011 46 nuovi soci che hanno portato il<br />
numero a 1070.<br />
TRENTO<br />
Terza conferma per il presidente Giorgio<br />
Fracalossi alla guida <strong>della</strong> Cr di Trento. I<br />
crediti concessi hanno superato il miliardo di<br />
euro. Raccolta diretta di 1,2 miliardi e indiretta<br />
di 560 milioni. 26 sportelli, 228 dipendenti,<br />
patrimonio di 139 milioni. Bilancio sociale: 2,3<br />
milioni di euro.<br />
ISERA<br />
Il linguaggio dei numeri esprime una Cr di<br />
Isera in salute: raccolta diretta di 129 milioni di<br />
euro, raccolta indiretta 41 milioni. Utile sfiora<br />
i 360 mila euro. La Rurale ha distribuito 122<br />
milioni.<br />
CLASSIFICA CASSE RURALI PER SOCI (2011)<br />
1° CR TRENTO (11.836)<br />
2° CR GIUDICARIE VALSABBIA PAGANELLA (7.171)<br />
3° CR ADAMELLO BRENTA (5.509)<br />
4° CR ALDENO CADINE (5.269)<br />
5° CR ALTO GARDA (4.916)<br />
Casse Rurali in assemblea<br />
LAVIS<br />
Dati patrimoniali a fine 2011 <strong>della</strong> Cr Lavis Valle<br />
di Cembra: 621 milioni di euro di impieghi,<br />
703 milioni di raccolta complessiva. Masse<br />
intermediate: 1.324 milioni. Utile netto: 2,5<br />
milioni. Il patrimonio di vigilanza è superiore ai<br />
76 milioni. Poco meno di un milione il bilancio<br />
sociale.<br />
PINé<br />
Conferma per Emanuela Giovannini alla<br />
presidenza <strong>della</strong> Cr Pinetana Fornace e<br />
Seregnano. I numeri del 2011: raccolta diretta<br />
372 milioni, impieghi 348 milioni, raccolta<br />
indiretta 67 milioni. Utile: 182 mila euro.<br />
Patrimonio di 46 milioni. I soci sono 3116. Il<br />
bilancio sociale 242 mila euro.<br />
ROVERETO<br />
Oltre settecento i milioni di depositi, 661<br />
di prestiti. Patrimonio: 66 milioni. Utile di<br />
esercizio: 1,6 milioni. Il valore aggiunto<br />
generato nel 2011 dalla Cr di Rovereto è stato di<br />
21,3 milioni. Distribuito quasi mezzo milione di<br />
euro al panorama associazionistico.<br />
FASSA E AGORDINO<br />
Consiglio di amministrazione ristretto (da<br />
17 a 8) e conferma alla presidenza di Carlo<br />
Vadagnini per la Cr Val di Fassa e Agordino.<br />
Nuovi crediti per 60 milioni a famiglie ed<br />
imprese. “La nostra liquidità – è stato detto – è<br />
stata costruita con una politica di prudente<br />
pianificazione e quindi è stabile e fondata su<br />
finanza vera”.<br />
FIEMME<br />
Raccolta complessiva di 531 milioni di euro.<br />
Prestiti pari a 410 milioni. Utile di quasi 2 milioni.<br />
Patrimonio supera i 69 milioni. Soci: 4728 (+141<br />
rispetto al 2010). Bilancio sociale 377 mila euro.<br />
Sono i numeri del 2911 <strong>della</strong> Cr di Fiemme.<br />
26<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
CALDONAZZO<br />
Oltre ai dati di bilancio e alle nomine del cda<br />
(confermati all’unanimità tutti gli uscenti),<br />
all’assemblea <strong>della</strong> Cr di Caldonazzo sono<br />
state consegnate le borse di studio al merito e<br />
sono stati premiati i soci che hanno raggiunto<br />
il 50° anno di appartenenza alla Cassa. Gli<br />
studenti <strong>della</strong> cooperativa Super Ortolani<br />
Vigolani hanno consegnato loro un tagliere<br />
in legno, frutto <strong>della</strong> loro attività.<br />
ALTO GARDA<br />
Più di cinquecento realtà associazionistiche<br />
del territorio hanno trovato nella Cr Alto<br />
Garda, durante il 2011, un partner affidabile<br />
nel sostenere una ricca serie di eventi. Tra i<br />
dati di bilancio: 1 miliardo 94 milioni di euro di<br />
raccolta, 836 milioni di impieghi.<br />
VALLE DEI LAGhI<br />
L’assemblea <strong>della</strong> Cr Valle dei Laghi ha<br />
ricordato i 100 anni <strong>della</strong> ex Rurale di<br />
Santa Massenza costituita il 3 marzo<br />
1912. Nell’occasione sono stati premiati<br />
ex presidenti ed ex direttori (in vita) oltre<br />
ai componenti dell’ultimo consiglio di<br />
amministrazione prima <strong>della</strong> fusione.<br />
GRAMEGNA PRESIDENTE<br />
La Fondazione Cassa<br />
Rurale di Trento ha un<br />
nuovo presidente: Rossana<br />
Gramegna, giornalista,<br />
consigliere <strong>della</strong> Cr di<br />
Trento. Vicepresidente è<br />
Roberto Postal.
1 CLIENTE BANCARIO SU 3 ACCEDE AI SERVIzI BANCARI ANCHE VIA wEB.<br />
IL CLIENTE CONTATTA LA BANCA MEDIAMENTE 120 VOLTE ALL’ANNO.<br />
IL CLIENTE VA ALLO SPORTELLO 1,5 VOLTE AL MESE PER LE SCELTE PIù COMPLESSE.<br />
Fonte: indagine ABI con GfK Eurisko sull’Internet banking<br />
Casse Rurali, al fianco degli universitari<br />
Si consolida la collaborazione tra Casse Rurali<br />
Trentine e Università. Il sistema del credito<br />
cooperativo è stato partner nelle ultime settimane<br />
di numerose manifestazioni sportive universitarie:<br />
dai classici tornei di calcio, pallavolo e basket<br />
alle Facoltiadi. Il weekend del 8-9 giugno si è<br />
svolta sulle rive del lago di Caldonazzo la 18°<br />
edizione delle Facoltiadi, che ha visto coinvolti<br />
oltre 700 studenti dell’Ateneo trentino. Un<br />
gazebo promozionale ha catturato l’attenzione di<br />
moltissimi di loro, che hanno chiesto informazioni<br />
ed apprezzato le peculiarità dell’offerta ‘Conto<br />
Banca Multicanale<br />
Spot Casse Rurali<br />
finalista al festival di Annecy<br />
L’innovativo spot istituzionale realizzato in animazione per<br />
le Casse Rurali Trentine ha raccolto consensi positivi anche<br />
oltre confine. L’International Animation Film Festival di<br />
Annecy, uno dei più importanti al mondo nella sua categoria,<br />
ha infatti selezionato l’ultimo spot pubblicitario delle banche<br />
del territorio tra gli oltre 2.000 filmati realizzati in Canada,<br />
Francia, Inghilterra ed Australia; grande la soddisfazione<br />
per il marketing di Cassa Centrale e l’agenzia Plus<br />
Communication per la candidatura tra i 18 finalisti.<br />
Università’ delle Rurali: un conto corrente<br />
con internet banking gratuito, prelievi senza<br />
commissioni presso tutte le banche in Europa ed<br />
agevolazioni per sostenere spese universitarie o<br />
master. Inoltre, prosegue la partnership tra Conto<br />
Università e il progetto Job Trainer; in questa<br />
cornice va citato il workshop dal titolo “Il talento,<br />
per fare la grande differenza”. Fra gli interlocutori<br />
Sebastiano Zanolli, manager e scrittore che<br />
parlato di talento, attitudini e passioni per fare la<br />
differenza nell’orientarsi al lavoro.<br />
Secondo un’indagine di ABI-GFK, a fine 2011 il 40%<br />
dei clienti bancari dichiara di utilizzare l’internet<br />
banking ed il 13% un servizio di banca telefonica.<br />
Non solo: il 60% dei giovani sostiene di non<br />
avvalersi degli sportelli per le proprie operazioni<br />
bancarie.<br />
Le banche intendono quindi andare incontro ai<br />
cambiamenti dei comportamenti <strong>della</strong> clientela<br />
che manifesta esigenze sempre più evolute in<br />
termini di accessibilità multicanale al servizio<br />
bancario, sia in ambito informativo che dispositivo.<br />
Con l’obiettivo di incrementare la conoscenza e<br />
l’utilizzo dei molti strumenti di interazione offerti<br />
dalle Casse Rurali Trentine, l’ufficio marketing<br />
di Cassa Centrale Banca sta realizzando nuove<br />
27<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
NEWSCOOP<br />
iniziative volte a valorizzare le peculiarità dei<br />
diversi canali di accesso ai rapporti bancari, quali<br />
SMS, ATM, Internet e mobile banking.<br />
La nuova comunicazione, amplificata anche sul<br />
web con l’utilizzo di banner pubblicitari, intende<br />
presentare in modo chiaro ed immediato la<br />
panoramica dei principali canali di accesso alla<br />
banca, con una sintesi delle principali funzionalità<br />
disponibili. Grazie alla multicanalità, quello che<br />
prima era l’unico punto di accesso del cliente<br />
verso il mondo bancario (lo sportello tradizionale)<br />
viene ora affiancato da molteplici canali informativi<br />
ed operativi, liberando i clienti da fastidiosi vincoli<br />
di tempo e di spazio con un notevole risparmio<br />
anche in termini di costi.
NEWSCOOP<br />
Una Rurale<br />
per tre in<br />
Valsugana<br />
Avviciniamo giovani e lavoro<br />
La Cassa Rurale di Aldeno Cadine propone<br />
ai giovani l’iniziativa Job Trainer. Si tratta, in<br />
estrema sintesi, di tre giorni di formazione,<br />
destinati a giovani lavoratori, laureandi e<br />
neolaureati che desiderano abbinare le<br />
nozioni apprese all’università con alcune<br />
competenze fondamentali per il mondo<br />
del lavoro: acquisire maggiore sicurezza,<br />
perseguire obiettivi chiari e concreti, saper<br />
prendere delle decisioni e lavorare in team,<br />
sviluppare capacità comunicative per<br />
affrontare al meglio un colloquio di lavoro.<br />
Job Trainer sorge dalla volontà <strong>della</strong><br />
Rurale di interpretare un ruolo propositivo<br />
CR Valsugana e Tesino<br />
5.200 soci<br />
21 sportelli (7 fuori provincia)<br />
86 dipendenti<br />
560 mln raccolta complessiva<br />
378 mln crediti<br />
46 mln di patrimonio<br />
Con l’approvazione dei soci, è nata a fine giugno<br />
dall’aggregazione tra le Casse Rurali Bassa<br />
Valsugana, Centro Valsugana e Castello Tesino, la<br />
Cassa Rurale Valsugana e Tesino. Complessivamente<br />
sono stati oltre 5.200 i soci coinvolti nelle tre<br />
assemblee straordinarie.<br />
Il progetto di fusione - è stato riferito ai soci - riveste<br />
un particolare significato strategico per le comunità<br />
<strong>della</strong> Bassa Valsugana, del Tesino e dei comuni veneti<br />
limitrofi, a cui sarà garantita una presenza sempre<br />
più stabile del credito cooperativo.<br />
Dopo l’approvazione <strong>della</strong> fusione da parte<br />
delle assemblee dei soci, è cominciata la fase di<br />
nello sviluppo economico e sociale del<br />
proprio territorio, dal desiderio di dare<br />
una risposta all’esigenza dei giovani di<br />
entrare nel mondo del lavoro con velocità<br />
e sicurezza e dall’urgenza di cercare<br />
nuove chiavi interpretative di un orizzonte<br />
economico-sociale-culturale in rapida<br />
evoluzione, fornendo strumenti di lettura<br />
adeguati, dinamici e moderni.<br />
Il Campus, che si terrà a Volterra, in<br />
Toscana prevede una parte formativa in<br />
aula e una parte esperienziale outdoor,<br />
che propone alcune prove di abilità pratica.<br />
Bassa Anaunia per lo studio<br />
Sono 14 gli studenti laureati premiati dalla Cassa<br />
Rurale Bassa Anaunia, un record per l’istituto di credito<br />
cooperativo presieduto da Cesare Cattani e diretto da<br />
Bruno Tommasini. A loro è stata offerta la possibilità di<br />
partecipare al campus formativo<br />
Job Traner. Nel percorso avviato<br />
dalla Cassa con la scuola va<br />
segnalata anche la visita i 75<br />
ragazzi delle terze classi medie<br />
dell’Istituto comprensivo di<br />
Denno, accolti in Rurale per<br />
vedere dal vivo i vari uffici e<br />
servizi, per comprenderne<br />
l’utilità e il funzionamento.<br />
28<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
unificazione operativa che si concluderà all’inizio<br />
di autunno quando sarà convocata la prima<br />
assemblea <strong>della</strong> Cassa Rurale Valsugana e Tesino<br />
per l’elezione dei nuovi organi sociali. Il consiglio di<br />
amministrazione sarà composto dal presidente, da<br />
due vicepresidenti e da 10 consiglieri.<br />
Con 21 sportelli, la Cassa Rurale Valsugana e<br />
Tesino avrà operatività in 13 comuni trentini <strong>della</strong><br />
Valsugana, più altri 6 delle province di Vicenza e<br />
Belluno. L’organico sarà composto da 86 dipendenti. Il<br />
patrimonio complessivo (capitale sociale più riserve)<br />
ammonterà a 46 milioni.<br />
Facchini Verdi per Villaggi Sos<br />
Sei premi del concorso organizzato dai Facchini Verdi per<br />
riconoscere la fiducia dei clienti non sono stati ritirati dalle<br />
persone sorteggiate e quindi il consiglio di amministrazione<br />
<strong>della</strong> cooperativa ha deciso di versare il corrispettivo alla<br />
coop sociale Villaggio<br />
del Fanciullo. I fondi<br />
verranno destinati a<br />
famiglie in difficoltà.<br />
Nella foto la consegna<br />
da parte del presidente<br />
dei Facchini Verdi Enzo<br />
Martini al presidente<br />
del Villaggio Giuseppe<br />
Demattè.
CLASSIFICA CASSE RURALI PER MEZZI PATRIMONIALI<br />
1° CR TRENTO → 121,7 mln<br />
2° CR PERGINE → 104,7 mln<br />
3° CR ALTO GARDA → 102,8 mln<br />
4° CR TUENNO - VAL DI NON → 73,4 mln<br />
5° CR FIEMME → 70,9 mln<br />
PAOLO SEGNANA GUIDA L’ASDIR<br />
L’Associazione dei direttori delle Casse Rurali ha rinnovato il direttivo. Prossimo<br />
appuntamento il viaggio in Quebec in ottobre per partecipare al summit<br />
che chiude le iniziative dell’anno internazionale <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />
L’arte fotografica<br />
alla Rurale di Isera<br />
Il direttore <strong>della</strong> Cassa Rurale di Mezzolombardo San Michele<br />
all’Adige Paolo Segnana è stato nominato presidente<br />
dell’Asdir. Un rinnovamento alla luce di una continuità di<br />
azione e di obiettivi: “Ho raccolto l’invito del presidente<br />
uscente, Marco Gabrielli – afferma Segnana – ad un<br />
naturale avvicendamento, per consentire una rotazione<br />
dell’incarico, poiché richiede energia e tempo che vanno<br />
oltre il normale carico di lavoro. A lui va il ringraziamento di<br />
tutti gli associati per l’impegno, per la qualità delle iniziative<br />
proposte e per la credibilità che ha contribuito a far acquisire<br />
all’Associazione”. Della presidenza Gabrielli restano<br />
vive le numerose iniziative per consentire alla categoria<br />
dei direttori di conoscersi, di scambiarsi le esperienze<br />
positive, di partecipare a percorsi formativi mirati, nonché<br />
le straordinarie esperienze di viaggio. Tra tutte il viaggio<br />
a Francoforte per visitare la Bce, quello negli Stati Uniti<br />
(Federal Reserve) e l’ultimo in India (Bank of India). Iniziative<br />
caratterizzate da un duplice scopo formativo e di stimolo alla<br />
conoscenza e alla creazione di migliori rapporti personali.<br />
“Stiamo vivendo un periodo molto impegnativo, sia per il<br />
nostro sistema che per la nostra nazione – spiega Segnana<br />
– e noi direttori siamo in prima linea a cercare di difendere<br />
il risparmio delle persone e assicurare risorse finanziarie<br />
alle imprese ed alle famiglie che necessitano di credito.<br />
Asdir diventa quindi un’occasione di sintesi fondamentale,<br />
per tutti noi, per comprendere il momento ma soprattutto<br />
le traiettorie. Eravamo abituati a pensare al domani come<br />
sviluppo di un ieri di crescita e benessere. Oggi si presentano<br />
forti discontinuità. L’abitudine di guardare al futuro con gli<br />
occhiali del passato rischia di farci prendere strade sbagliate.<br />
I cambiamenti riguardano la società, le famiglie, le imprese.<br />
è un momento di cesura fortissimo. Più riusciremo ad<br />
interpretare la realtà quotidiana e soprattutto le prospettive di<br />
medio e lungo periodo e più riusciremo a rendere il miglior<br />
servizio ai nostri soci, clienti e al Trentino in generale”.<br />
Dal nuovo presidente è arrivata la disponibilità a confronti<br />
più frequenti con tutti gli iscritti (l’associazione comprende<br />
direttori e vicedirettori anche pensionati) per rappresentare<br />
al meglio la categoria e per costruire una visione condivisa<br />
rispetto ai problemi del momento.<br />
Nel direttivo Massimo Piazzi (Cr Fiemme) è stato<br />
confermato vicepresidente, Dario Nicolini (Cr Trento)<br />
segretario e Adriano Demichei (Cr Bassa Vallagarina)<br />
caposindaco. Entrano in direttivo Giuliana Cova (Cr<br />
Anaunia), Renzo Ciola (Cr Caldonazzo), Michele Goller (Cr<br />
Alta Vallagarina) e Giorgio Bisegna (Cr Pinzolo). Confermati<br />
Marco Gabrielli (Cr Ledro), Enzo Boso (Cr Olle Samone<br />
Scurelle), Marcello Ciech (Cr Folgaria) e Marco Mariotti<br />
(Cr Adamello-Brenta). Un sentito ringraziamento agli uscenti:<br />
Renzo Osler, Mario Dalpiaz, Paolo Baldessarini e Carlo<br />
Tamburini.<br />
Da sinistra Marco Gabrielli e Paolo Segnana<br />
“Domani” è la mostra fotografica ospitata nell’androne <strong>della</strong> Casas Rurale di Isera. Una galleria di nove<br />
ritratti, frutto <strong>della</strong> capacità e sensibilità di Margherita Vitagliano. “In un momento come l’attuale – ha<br />
spiegato il presidente Fabiano Conzatti – abbiamo voluto proporre l'investimento in fiducia che ognuno<br />
di noi è chiamato a fare guardando al domani con maggiore positività. In un territorio come il nostro<br />
dove la solidarietà è uno degli elementi distintivi, ciò è ancora possibile. Siamo convinti che, a questi<br />
valori, bisogna fare riferimento nei momenti di maggiore difficoltà”.<br />
29<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
NEWSCOOP
NEWSCOOP<br />
RISTO 3<br />
PASTI PER SETTORE<br />
Risto3 tutela l’ambiente<br />
Dà sempre più frutti la politica di rispetto dell’ambiente<br />
intrapresa da Risto3: vendita di bevande alla spina e, dove<br />
non prevista, in vetro più che in bottigliette di plastica o<br />
lattine, preferenza per automezzi a doppia alimentazione<br />
(benzina e metano), uso di detergenti e detersivi a basso<br />
impatto aziendale, introduzione nelle strutture più recenti<br />
di attrezzature eco compatibili e attenzione al risparmio<br />
energetico, anche attraverso il montaggio di pannelli solari e<br />
fotovoltaici per la produzione di acqua calda ed energia.<br />
Questo è uno degli aspetti più interessanti che emergono<br />
leggendo il bilancio sociale <strong>della</strong> cooperativa, un volume di 88<br />
pagine in cui vengono rendicontati tutti i risultati delle scelte<br />
<strong>della</strong> società guidata da Sergio Vigliotti e diretta da Stefano<br />
Raffaelli nei confronti dei soci (formazione, stipendi,<br />
ristorni), dei dipendenti, dei clienti, dei partner e dei fornitori.<br />
Ecco quindi che la percentuale di bottiglie d’acqua di vetro è<br />
arrivata al 57%, lasciando alla plastica il 43%. Del parco auto<br />
13 mezzi sono a doppia alimentazione, mentre i 33 utilizzati<br />
perifericamente restano a carburante tradizionale (benzina<br />
o diesel) a causa <strong>della</strong> scarsità di distributori di metano<br />
“Giocainsieme” con Città Futura<br />
Città Futura si è aggiudicata la gara per la gestione del<br />
servizio di miniclub alle Terme di Comano. è un risultato<br />
molto importante che conferma la validità del servizio già<br />
offerto sperimentalmente dalla cooperativa.<br />
Spiega Alessandra Odorizzi, direttrice dell’Apt di Comano<br />
Terme : “L’idea di offrire un servizio altamente professionale<br />
che si prende cura del bambino a 360 gradi va nella direzione<br />
di qualificare ulteriormente l’offerta complessiva delle Terme<br />
di Comano”.<br />
Giocainsieme - così Città Futura ha chiamato il nuovo<br />
servizio - non è solamente un luogo per passare il tempo, ma<br />
assume una valenza autenticamente formativa. L’educatrice,<br />
oltre a guidare i giochi e le diverse attività di laboratorio<br />
messe in atto, svolge un’importante funzione di “mediatore<br />
educativo” proponendo attività comuni fra adulti e bambini.<br />
L’aspetto fondamentale che caratterizza la progettualità del<br />
Giocainsieme riguarda l’organizzazione degli spazi e l’utilizzo<br />
di materiali e attività innovativi e originali. L’idea è quella di<br />
creare tre zone con caratteristiche diverse a seconda <strong>della</strong><br />
fascia di età dei bambini: lo spazio “Marsupio”, per i bambini<br />
50% Scuole<br />
18% Ristorazione scolastica<br />
17% Ristoranti e Bar<br />
14% Ristorazione sanitaria<br />
1% Altro<br />
attualmente registrata fuori dal capoluogo. Le celle frigorifere<br />
vengono raffreddate ad acqua, recuperando calore per la<br />
produzione di acqua calda sanitaria. è stata privilegiata<br />
la scelta di usare apparecchi frigo classe a+ con doppio<br />
isolamento e quindi minore impatto sull’effetto serra e sono<br />
state gradualmente sostituite le lampadine con dispositivi a<br />
risparmio energetico o a luce fredda.<br />
Ma il rispetto dell’ambiente deriva anche dalla preferenza<br />
nell’acquisto di prodotti<br />
alimentari da fornitori trentini<br />
(il 61%), scelta che rende<br />
necessari meno spostamenti<br />
e quindi provoca meno<br />
inquinamento, nonché<br />
nella decisione di utilizzare<br />
ove possibile prodotti<br />
biologici (per esempio nella<br />
ristorazione scolastica il 41%<br />
dei rifornimenti è biologico).<br />
al di sotto del primo anno di vita; lo spazio “Un mondo di<br />
colori”, per bambini dai 12 ai 36 mesi; lo spazio “ Archimede”,<br />
per bambini da 3 a 11 anni.<br />
Durante la permanenza dei bambini al servizio, la<br />
pedagogista può inoltre essere contattata dai genitori per<br />
fornire informazioni e suggerimenti su tematiche educative<br />
dei propri figli, come ad esempio: le difficoltà di separazione,<br />
la gelosia alla nascita di un fratellino, l’aggressività,…<br />
30<br />
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“<br />
QUELLO CHE DOBBIAMO FARE è CONSEGNARE<br />
A CHI VIENE DOPO, A CHI ABBIAMO MESSO AL MONDO,<br />
UNA MANIERA NUOVA DI STARE INSIEME AL MONDO.<br />
Alina Marazzi<br />
EDUCA, IL FUTURO NON è UN TABù<br />
Il festival sarà a Rovereto dal 28 al 30 settembre<br />
Inutile negarlo: questa è una stagione<br />
difficile per i giovani, dove la parola<br />
"futuro" sembra essere diventata<br />
un tabù, un pensiero che suscita<br />
irritazione e sfiducia. Ed è così che la<br />
domanda "Cosa faranno da grandi?"<br />
che molti genitori e insegnanti si<br />
pongono guardando figli o studenti, si<br />
colora di toni cupi. Un interrogativo che<br />
sottende per lo più una preoccupazione<br />
economica, legata al tipo di lavoro<br />
che dovrebbero fare per assicurarsi<br />
stabilità e felicità, quasi che la<br />
realizzazione di una persona dipenda<br />
semplicemente da lavoro e guadagno.<br />
Bisognerebbe, forse, provare a<br />
chiedersi piuttosto: "che tipo di persona<br />
sarà domani? Che lavoratore? è a<br />
partire da questa riflessione che<br />
Educa, la manifestazione nazionale<br />
sull'educazione – forte anche <strong>della</strong><br />
nuova collaborazione con l’Ufficio<br />
Educazione Cooperativa <strong>della</strong><br />
<strong>Federazione</strong> – ha cominciato il percorso<br />
che la porterà a Rovereto dal 28 al 30<br />
settembre. Ha trattato questo tema<br />
in un contesto, quello del Festival<br />
dell'Economia, che non poteva essere<br />
più adatto visto il tema di quest'anno:<br />
rapporti fra le generazioni. Nello spazio<br />
espositivo di piazza Fiera "Generazioni,<br />
scuola, territorio" Educa ha affrontato<br />
il tema del domani da due prospettive:<br />
quella concreta che nasce dal basso<br />
insieme a don Antonio Loffredo,<br />
che nel rione Sanità di Napoli ha<br />
coinvolto i giovani nel recupero di beni<br />
storico-artistici abbandonati dando<br />
vita a nuovi posti di lavoro. E quella più<br />
filosofica, invece, dello psicoterapeuta<br />
Pietropolli Charmet che ha<br />
richiamato gli adulti al loro dovere:<br />
riorganizzare la speranza e restituirla ai<br />
giovani, sostenendoli nella costruzione<br />
del domani.<br />
"Ci troviamo in un'epoca rivoluzionaria<br />
dove il sistema va cambiato - ha detto<br />
don Loffredo in dialogo con Michele<br />
Odorizzi, presidente di Educa. Occorre<br />
liberare i beni comuni, dare fiducia e<br />
responsabilità ai giovani; loro sanno<br />
dove è il futuro. I ragazzi di Napoli<br />
hanno dimostrato, prendendo in mano<br />
la gestione del patrimonio artistico<br />
delle Catacombe, che le cose possono<br />
funzionare. Lo conferma il fatto che<br />
oggi i visitatori sono aumentati del 300%,<br />
che molti giovani lavorano e hanno<br />
ricominciato la scuola abbandonata”.<br />
Alimentare un'immagine di futuro buio<br />
e senza opportunità, infatti, non fa che<br />
aumentare la fragilità individuale. Se<br />
quest'immagine, poi, viene estesa ad<br />
un'intera generazione, si rischia di<br />
perdere di vista l'opportunità educativa<br />
che è "nascosta" dentro questa crisi.<br />
Secondo Charmet sta avvenendo<br />
proprio questo, dal momento che "ad<br />
ogni piè sospinto gli adulti dicono ai<br />
giovani che il loro domani sarà peggiore<br />
di quello dei loro padri e nonni. L’idea di<br />
futuro oggi è precoce e non è un caso<br />
che fin da piccoli sappiano rispondere<br />
alla domanda “cosa farai da grande?”.<br />
Una domanda che insieme ad altre,<br />
come "Che persona sarà? Che cittadino<br />
sarà?" attraverserà tutta la 5^ edizione<br />
di Educa sviluppando la riflessione su<br />
"Educare nell’incertezza" avviata nel<br />
2011 (m.b.).<br />
31<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
NEWSCOOP<br />
Da sinistra Michele Odorizzi, presidente Educa e don Antonio Loffredo<br />
Una mostra sulle donne<br />
Il 7 settembre sarà inaugurata alla biblioteca di Caldonazzo<br />
una mostra sul ruolo <strong>della</strong> donna nella cooperazione<br />
trentina. Si tratta di uno dei risultati <strong>della</strong> ricerca portata<br />
avanti dall’Associazione Donne in partnership con la<br />
Fondazione Museo Storico del Trentino con l'obiettivo di<br />
ricostruire, attraverso un’indagine storiografica e una<br />
campagna di interviste a testimoni privilegiate, il ruolo <strong>della</strong><br />
donna nella storia <strong>della</strong> cooperazione trentina, indagando<br />
anche gli spazi conquistati progressivamente negli incarichi<br />
di responsabilità. All’interno di questo evento sarà presentato<br />
anche un video-documentario. Per info vai nella sezione<br />
progetti del sito www.cooperazionetrentina.it/donne.
NEWSCOOP<br />
Consorzio elettrico di Pozza<br />
22,6 MLN DI KwH PRODOTTI<br />
600 MILA EURO SCONTI PER I SOCI<br />
CONSORZIO ELETTRICO<br />
DI POZZA, RECORD DI PRODUZIONE<br />
Annata record per il Consorzio elettrico di Pozza, che ha presentato ai soci il<br />
bilancio dell’attività del 2011. Lo scorso anno, infatti, si è raggiunto il record assoluto<br />
di produzione: la centrale di Soraga ha prodotto 18,2 milioni di kwh e San Nicolò<br />
4,4 milioni. Il risparmio per i soci, che hanno consumato complessivamente 16,2<br />
milioni di kwh, è salito ad oltre 600 mila euro. Questo viene tradotto in uno sconto<br />
sui costi dell’energia del 65% circa per la prima casa e del 40% sulle seconde case.<br />
A ciò va aggiunta, per i soci, una rivalutazione <strong>della</strong> quota sociale individuale,<br />
salita <strong>della</strong> quota massima prevista del 2,7%, attingendo dall’utile.<br />
Il presidente Flavio Lorenz ha illustrato con orgoglio questi dati all’assemblea dei<br />
soci, che sono aumentati nel 2011 di 30 persone. Il Consorzio ha anche pensato alla<br />
beneficienza, elargendo oltre 40 mila euro, oltre a 36 mila per sponsorizzazioni a<br />
società e associazioni locali.<br />
“L’andamento dei primi mesi del 2012 – ha detto il direttore Dino Detomas – non<br />
sembra promettere una produzione altrettanto ricca, causa la scarsa piovosità<br />
e le poche nevicate. La lungimiranza del consiglio di amministrazione nell’aver<br />
accantonato utili ci consente comunque di continuare negli investimenti, che<br />
riguardano lavori di miglioramento degli impianti, con riduzione delle perdite di<br />
linea e di trasformazione”. In questo senso nel 2011 il Consorzio ha provveduto<br />
all’eliminazione di quattro cabine elettriche nella zona di Vigo e posizionandone<br />
solo 2 nuove di maggiore potenza. All'assemblea ha partecipato anche Carlo<br />
Dellasega, direttore generale <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong>.<br />
L’Approdo di Gentilini Compiti in cooperativa<br />
Andrea Gentilini è il<br />
nuovo presidente <strong>della</strong><br />
cooperativa sociale Punto<br />
d’Approdo di Rovereto.<br />
è subentrato a Lucia<br />
Tomazzoni, ai vertici<br />
<strong>della</strong> cooperativa fin dalla<br />
sua nascita, da oltre<br />
vent’anni. Gentilini, 39<br />
anni di età, di Rovereto,<br />
funzionario di Cassa<br />
Centrale Banca, da nove<br />
anni amministratore<br />
<strong>della</strong> cooperativa,<br />
nell’ultimo triennio aveva<br />
ricoperto l’incarico di<br />
vicepresidente.<br />
Per gli studenti è un aiuto qualificato nello svolgimento dei compiti delle vacanze,<br />
per insegnanti ed educatori precari è un’opportunità di lavoro in un periodo in cui le<br />
scuole sono chiuse. A far incontrare queste due esigenze in un unico progetto sono<br />
due cooperative trentine, La Coccinella e The Hub, che quest’estate hanno organizzato<br />
un laboratorio per fare i compiti rivolto a bambini e ragazzi dalla terza elementare alla<br />
seconda superiore.<br />
SOLIDARIETà INCENDIO<br />
La Cassa Rurale di Rabbi e Caldes ha aperto un conto corrente pro incendiati<br />
di Deggiano sul quale si può versare un contributo di solidarietà a favore delle<br />
famiglie colpite dal terribile rogo dell’11 giugno. Il primo versamento è stato<br />
effettuato da amministratori e sindaci <strong>della</strong> Cassa Rurale che hanno devoluto<br />
il gettone di presenza dell'ultima riunione del Consiglio. Le somme raccolte<br />
saranno poi distribuite in accordo con il comune di Commezzadura.<br />
32<br />
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COOP SEI<br />
25 DIPENDENTI<br />
13 SOCI<br />
3,7 MLN FATTURATO<br />
Coop Sei “illumina” il traguardo dei 25 anni<br />
Coop Sei – acronimo di Servizi e Impianti – compie<br />
venticinque anni. Era nata dalla volontà di un gruppo di<br />
giovani elettricisti che negli anni Ottanta, in piena crisi<br />
occupazionale, diedero vita alla coop non come risposta<br />
all’emergenza ma come progetto di crescita comune.<br />
Oggi di quel primo nucleo rimane solo il presidente Flavio<br />
Parolari. Il quale, durante la cerimonia nella sede di Dro, ha<br />
ricordato quegli esordi e la crescita successiva. Oggi Coop<br />
Sei si occupa di impianti elettrici civili e industriali, impianti<br />
fotovoltaici e vendita diretta di apparecchi per l’illuminazione.<br />
Proprio su questo la cooperativa intende premere<br />
sull’acceleratore. Un nuovo negozio ampio e moderno, “Idee<br />
luce” inaugurato a Dro, rappresenta il nuovo fronte d’attacco<br />
contro la crisi del settore edilizio e la recessione. Servirà i<br />
clienti privati ma anche i progettisti, che potranno trovare<br />
un servizio in più: la consulenza nella scelta delle varie<br />
fonti di illuminazione e l’impiantistica. Coop Sei dà lavoro<br />
a 25 persone, di cui 13 soci, età media 36 anni. A questi si<br />
aggiungono una trentina di altri lavoratori del “Progettone,<br />
impiegati in attività sociali di custodia e vari servizi in enti<br />
pubblici. “Siamo cresciuti negli ultimi anni, ma preoccupa<br />
la crisi, in particolare la situazione drammatica in cui versa<br />
Cantina Mori Colli Zugna, brindisi inaugurale<br />
A inizio giugno è stata inaugurata la nuovissima sede <strong>della</strong><br />
Cantina Mori Colli zugna: si sviluppa interamente sotto<br />
il versante di una collina ed è ricoperta dal vigneto che<br />
ripristina integralmente l’ambiente originario. Capacità<br />
complessiva di incantinamento superiore ai 10 milioni di litri.<br />
I 700 soci viticoltori <strong>della</strong> Cantina Mori-Colli zugna (impegnati<br />
su 700 ettari di vigneto) possono così contare su un’unica<br />
struttura, tecnologicamente moderna, per vinificare gli oltre<br />
85 mila quintali <strong>della</strong><br />
loro produzione.<br />
La Cantina Mori Colli<br />
zugna, presidente<br />
Flavio Chizzola e<br />
direttore Luciano<br />
Tranquillini, conta<br />
uno staff di 11<br />
collaboratori. Il fatturato<br />
è di 10 milioni di euro.<br />
33<br />
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NEWSCOOP<br />
il settore edile, che è l’attività principale <strong>della</strong> cooperativa”,<br />
ha aggiunto Parolari.All’inaugurazione hanno preso parte<br />
il primo presidente di Legacoop Fausto Zeni (prima “casa”<br />
<strong>della</strong> cooperativa) il presidente di <strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong><br />
Diego Schelfi, la vicepresidente di Cla Marina Castaldo e il<br />
direttore Lino Orler.<br />
Da sin Flavio Parolari, Vittorio Fravezzi, Diego Schelfi, Paolo Tonelli,<br />
Marina Castaldo e Lino Melchiorre Orler.<br />
Quando l’acqua è preziosa<br />
La nuova sede <strong>della</strong> Cantina Mori Colli zugna è tra<br />
i quattro progetti finalisti alla terza edizione di Fare<br />
Green, la mostra concorso dell’eccellenza green trentina<br />
organizzata da Habitech in collaborazione con Ambiente<br />
Trentino. Tema di quest’anno è il risparmio e l’impiego<br />
più efficiente <strong>della</strong> risorsa idrica.<br />
La Cantina ha infatti completato la nuova sede realizzando<br />
un progetto all’avanguardia sia in merito alla sostenibilità<br />
dell’insediamento e del processo, sia sotto il profilo del<br />
ciclo produttivo, in particolare per quanto riguarda il<br />
risparmio delle risorse idriche. Per maggiori informazioni:<br />
www.faregreen.it.
NEWSCOOP<br />
CLASSIFICA<br />
FAM COOP PER<br />
FATTURATO<br />
(DATI 2011)<br />
Vedere da vicino come funziona<br />
la <strong>Federazione</strong>, e in particolare la<br />
Vigilanza, al fine di comprendere come<br />
vengono applicate concretamente le<br />
deleghe che l’ente di via Segantini ha<br />
in materia di revisione cooperativa<br />
e di revisione legale dei conti. Con<br />
questo obiettivo una delegazione<br />
del consiglio provinciale composta<br />
dal presidente Bruno Dorigatti, da<br />
Margherita Cogo, Sara Ferrari, Luca<br />
Zeni, Michele Nardelli e l’assessore<br />
Alessandro Olivi, ha accettato l’invito<br />
1° → CC ALTO GARDA (30 MLN)<br />
2° → FC PINzOLO (25 MLN)<br />
3° → FC VAL DI FASSA (23 MLN)<br />
4° → FC VAL DI NON (15 MLN)<br />
5° → FC CAVALESE (12 MLN)<br />
FAMIGLIE IN ASSEMBLEA<br />
ISERA<br />
Crescita dei soci, aumento delle vendite e ristorno ai soci hanno caratterizzato il 2011 <strong>della</strong> Famiglia<br />
Cooperativa di Isera. Sono alcune voci del bilancio presentato in occasione dell’assemblea annuale dal<br />
presidente Bruno Spagnolli. I soci sfiorano il mezzo migliaio, le vendite hanno raggiunto 1 milione 300<br />
mila euro. Ristorni ai soci per 25 mila euro pari al 2,58% del fatturato. “Aspetto che – spiega il direttore<br />
Lorenzo Carollo – ha contribuito a fidelizzare ulteriormente il rapporto tra socio e cooperativa di<br />
consumo”.<br />
CIMONE<br />
Doppio cambio al vertice <strong>della</strong> Famiglia Cooperativa di Cimone. Diego Zanotelli ha raccolto il testimone<br />
di Mauro Larentis, presidente per diciotto anni. Il direttore Francesco Marchi, invece, ha raggiunto il<br />
traguardo <strong>della</strong> pensione (nella foto la consegna di una targa di ringraziamento). Marchi aveva accettato di<br />
indossare il camice di gerente <strong>della</strong> Famiglia Cooperativa tre anni più del dovuto per consentire la ricerca di<br />
chi ne avrebbe rilevato il ruolo. Oggi è stato trovato (e assunto): Simone Frizzi.<br />
PRIMANAUNIA<br />
Bilancio positivo per la Famiglia Cooperativa Primanaunia presieduta da Ottorino Angeli e diretta da<br />
Andrea Dallapè. 1300 soci. Fatturato di 4 milioni 115 mila euro (+1,62%). I collaboratori sono 27, 10 punti<br />
vendita. Campagna sconti pari a 260 mila 199 euro a cui si aggiunge lo sconto del 10% per i soci da usufruire<br />
una volta al mese che ha portato ad un risparmio per la clientela di 24 mila 603 euro.<br />
MONTE BALDO<br />
Acquistare in “Famiglia” piace e conviene come dimostra il bilancio 2011 <strong>della</strong> Famiglia Cooperativa Monte<br />
Baldo. Le vendite hanno registrato un incremento del 20%. I soci sono 860. Le vendite totali sono state di poco<br />
inferiori ai 3 milioni di euro. Acquistare in Famiglia conviene come testimoniato dagli oltre 279 mila euro di<br />
sconti praticati nel 2011 pari all’8,60% del fatturato. L’utile netto ha sfiorato i 46 mila euro.<br />
Amministratori Pat in <strong>Federazione</strong><br />
in <strong>Federazione</strong>, accolta dal direttore generale Carlo<br />
Dellasega e da Enrico Cozzio e Mario Bazzoli,<br />
rispettivamente direttore e vice <strong>della</strong> Divisione<br />
Vigilanza. Oltre a fornire tutti i dati e le informazioni<br />
a proposito dell’attività dei revisori, che trascorrono<br />
mediamente 105 giornate all’anno in ciascuna Cassa<br />
Rurale, gli amministratori provinciali hanno potuto<br />
conoscere le metodologie professionali utilizzate e<br />
condividerne strumenti e finalità. L’incontro, che si è<br />
svolto in un clima di costruttiva serenità, è cominciato<br />
alle 9 di mattina e terminato a metà pomeriggio,<br />
sintomo dell’interesse degli amministratori a<br />
comprendere a fondo queste tematiche.<br />
34<br />
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NUOVO MAGAZZINO PER DAO<br />
In occasione del suo 50° compleanno, la cooperativa<br />
Dettaglianti Alimentari Organizzati si è presentata<br />
all’assemblea con un nuovo magazzino e con numeri di<br />
bilancio di tutta tranquillità. La superficie <strong>della</strong> struttura è<br />
aumentata da 12mila a 27mila metri quadrati, in un'area<br />
complessiva di 53mila. Un investimento da 15 milioni di euro<br />
che ha comportato 3 anni di lavoro. Inaugurando il magazzino,<br />
Dao ha anche presentato i dati del bilancio 2011, che segnano<br />
mezzo secolo di storia <strong>della</strong> cooperativa, che oggi conta 133<br />
associati nelle provincie di Trento, Bolzano, Belluno, Brescia,<br />
Bergamo e Verona con oltre 340 punti vendita.<br />
Presente in Trentino Alto Adige con le insegne “Conad”,<br />
“Conad City” e “Margherita” e in Lombardia con l’insegna<br />
Nuova sede e<br />
progetti di fusione<br />
per Lavoro Servizi<br />
DAO NEL 2011<br />
133 SOCI<br />
340 PUNTI VENDITA<br />
145 MLN DI RICAVI<br />
“Maxi”, la Dao chiude il documento contabile con ricavi<br />
in crescita del 13%, passando dai 128,8 milioni del 2010<br />
ai 145,4. Bene anche i premi e i ristorni che saranno<br />
ridistribuiti ai soci, che ammontano a 11,6 milioni, in<br />
crescita del 6% rispetto all’anno scorso.<br />
“La strategia di Dao – ha spiegato il nuovo presidente<br />
Ivan Odorizzi (nella foto a destra) – è stata quella<br />
di affrontare la crisi rinnovando la propria proposta<br />
commerciale, rendendola maggiormente competitiva,<br />
creando valore per l’azienda e dando una concreta<br />
spinta alla crescita dell’economia”. Importanti i<br />
miglioramenti tecnologici e organizzativi: il reparto<br />
ortofrutta è stato trasferito al magazzino di Gardolo<br />
e il reparto dei deperibili nella nuova struttura. Sono<br />
state ottimizzate le strategie di trasporto ed è stata<br />
ampliata la superficie destinata ai generi misti e<br />
anche quella degli uffici. Tra le curiosità lo sviluppo del<br />
sistema SEIinDAO per le trasmissioni di informazioni<br />
agli associati, con la possibilità di consultazione e<br />
gestione dei listini e delle offerte speciali e relativa<br />
riduzione delle stampe da spedire all’associato. Per la<br />
<strong>Federazione</strong> ha partecipato all'assemblea il direttore<br />
Carlo Dellasega.<br />
Il progetto di fusione con le cooperative Cicogna e Cet è stato l’argomento “forte”<br />
dell’assemblea 2012 <strong>della</strong> cooperativa Lavoro Servizi Valsugana, 140 dipendenti e<br />
11 milioni di fatturato. La <strong>Federazione</strong> e i consulenti incaricati - ha informato i soci<br />
il presidente Renzo Cescato - stanno studiando i bilanci delle tre cooperative e<br />
analizzando clienti e fornitori. Le prime ricognizioni confermerebbero che ci sono<br />
le condizioni per proseguire nel percorso di unificazione, che potrebbe essere<br />
ratificato dalle assemblee straordinarie già nei prossimi mesi.<br />
Lavoro e Servizi, con sede a Scurelle, e Cicogna di Trento sono specializzate nella<br />
raccolta e smaltimento di rifiuti urbani e speciali, mentre Cet gestisce depuratori e<br />
cura analisi di laboratorio.<br />
Cescato ha anche fatto il punto in assemblea dello stato dei lavori per l’ampliamento<br />
<strong>della</strong> sede sociale. è in corso la costruzione in un’area confinante con la sede<br />
di un nuovo capannone di 1.600 metri quadrati, che ospiterà gli automezzi<br />
<strong>della</strong> cooperativa, e di una palazzina uffici di due piani. La fine dei lavori, che<br />
comporteranno un investimento per Lavoro Servizi di 2,5 milioni di euro, è prevista<br />
per la prossima primavera.<br />
35<br />
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NEWSCOOP
CULTURA COOPERATIVA<br />
in montagna si<br />
può vivere se si<br />
È una FamigLia<br />
di Giacomo Broch<br />
A volte mi sembra che la mia vita<br />
di allevatore e cooperatore, di figlio,<br />
di padre e marito sia come<br />
un ponte che collega il passato al<br />
futuro, le fatiche di un tempo alle<br />
speranze di domani. Una vita che<br />
abbraccia molte altre vite: quella<br />
di mio padre, che mi ha insegnato<br />
a lavorare e a cooperare, ad amare<br />
le fienagioni e gli alpeggi ed è stato<br />
presidente e promotore del caseificio<br />
sociale del Primiero; quella<br />
di mia madre, che ha avviato l’Agritur,<br />
completando così - questa<br />
è la parola giusta - la nostra stalla<br />
sopra Tonadico, verso passo Cereda,<br />
e quella di mia moglie, azzurra<br />
di sci nel fondo, campionessa mondiale<br />
juniores in Canada, medaglia<br />
d’oro nella staffetta, che ha rinunciato<br />
allo sport per costruire una<br />
famiglia, mettere al mondo tre figli<br />
e promuovere la nostra attività. E<br />
volermi bene. Lo dico con pudore,<br />
ma lo dico, perché senza di lei non<br />
avrei potuto fare ciò che ho fatto.<br />
Non si può fare agricoltura, o vivere<br />
in montagna, se non c’è una<br />
donna che sostiene, aiuta, ama. Allora<br />
le difficoltà si superano, allora<br />
è bello “fare” insieme.<br />
Abbiamo una stalla con circa cento<br />
mucche, per lo più da latte, ma<br />
anche da carne, pezzate rosse, per il<br />
ristorante. Il reddito è quasi metà<br />
e metà, stalla e agritur, un “ponte”<br />
anche questo, un equilibrio - ricercato,<br />
faticato - fra attività. Siamo<br />
a metà anche nella strada fra il<br />
Trentino e il Veneto, su a Cereda,<br />
abbiamo visitatori che salgono da<br />
una parte e dall’altra. Più veneti.<br />
Siamo fuori dal paese, ma non ci<br />
sentiamo lontani. Mio padre sì e<br />
la mamma, quando si sono sposati<br />
nel 1962 lo erano. Allora la strada<br />
di Cereda l’inverno rimaneva chiusa,<br />
occorreva aprirsela da soli dopo<br />
le nevicate. Mio padre era allevatore,<br />
bravissimo, appassionato, ma finita<br />
la stagione degli alpeggi curava<br />
la manutenzione <strong>della</strong> strada Anas<br />
dal Pontét, dove inizia il Primiero,<br />
fino a Passo Duran, nel Bellunese,<br />
stava lontano da casa anche per<br />
giorni. Quello era essere lontani.<br />
Oggi ci dicono: “Ma come fate a<br />
vivere così isolati”? Invece si vive<br />
bene, perché si sta bene insieme, ci<br />
si aiuta, ci si spartisce il lavoro, ci si<br />
ritrova la sera. Poi oggi è un attimo,<br />
per gli acquisti, per le emergenze,<br />
si è subito a Tonadico. Molti non<br />
capiscono che non abbiamo un “segreto”.<br />
Semplicemente il lavoro fa<br />
parte <strong>della</strong> vita, non è una cosa a sé,<br />
uno stacco: “Lavoro tante ore, poi<br />
vivo”. No, noi lavoriamo e viviamo.<br />
Oltre la fatica è questo il fascino di<br />
36<br />
fare l’allevatore: non è un lavoro<br />
stressante, ma costante. Si entra in<br />
un ritmo. Non si può fare da soli.<br />
Per conservare questo “ritmo” non<br />
bastano aiuti, operai, salariati. Ci<br />
vuole una famiglia.<br />
Non siamo i soli però, è questo il<br />
bello di vivere nel Primiero, l’energia<br />
che questa comunità comunica.<br />
C’è una realtà giovane che sta diventando<br />
protagonista dell’allevamento.<br />
C’è un piccolo orgoglio:<br />
nel Primiero gli allevatori hanno<br />
la stemma di una vacca sulla loro<br />
automobile.<br />
Sono l’ultimo di sei figli. Prima<br />
di me sono nate cinque sorelle. Sì,<br />
sono stato coccolato! Una sorella<br />
lavora in agricoltura, una alla cassa<br />
rurale, una fa la maestra, una è<br />
presidente <strong>della</strong> Famiglia cooperativa…<br />
Ma appena possono tornano<br />
su a Cereda, alla stalla, all’agritur.<br />
La mamma Maria è sempre presente,<br />
il papà Antonio è morto 12 anni<br />
fa ma il suo insegnamento vive ogni<br />
giorno: “L’unione fa la forza” ci diceva,<br />
ma non tanto per dire. Non<br />
era uno slogan, ma una pratica e<br />
così siamo cresciuti in quello spirito<br />
cooperativo che non è solo solidarietà,<br />
ma anche sfida di vita, di dignità,<br />
di libertà contro l’omologazione,<br />
come si dice oggi. Il papà ha<br />
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sempre<br />
voluto<br />
abitare a Cereda, non ha mai voluto andarsene<br />
quando tutti abbandonavano la<br />
montagna. Aveva visto lungo. Aveva visto<br />
che la zootecnia va fatta in montagna,<br />
commisurata alle risorse <strong>della</strong> montagna,<br />
ai fieni, agli alpeggi. Il papà l’ha presidiata<br />
la montagna, ma ha anche interpretato<br />
i tempi. Negli anni Settanti, in uno dei<br />
suoi viaggi a Trento per il caseificio (era<br />
Angeli assessore all’agricoltura, mi pare)<br />
aveva sentito dire di quella possibilità<br />
nuova che erano gli agritur. Tornato a casa<br />
ne aveva parlato alla mamma, una donna<br />
dal carattere fermo, deciso: “Partiamo,<br />
proviamo”. Era il 1977, ed iniziava la nostra<br />
avventura. Significava lavorare di più<br />
e meglio nella stalla, e al tempo stesso<br />
avviare l’ospitalità. Oggi per l’allevatore<br />
l’agritur è il valore aggiunto, ma resta la<br />
stalla il motore di tutto. Non può essere<br />
una finzione di immagine turistica. An-<br />
che la gente<br />
viene perché<br />
c’è la stalla,<br />
che diventa<br />
una sorta<br />
di fattoria<br />
didattica.<br />
Nel Primiero<br />
il valore<br />
a g g i u n t o<br />
è concreto<br />
anche<br />
perché c’è<br />
un macello<br />
di valle.<br />
è costoso,<br />
ma è indispensabile.Poter<br />
“vedere” la<br />
provenienza delle<br />
cotolette portate in<br />
tavola, moltiplica le ordinazioni<br />
fra gli ospiti!<br />
Io ho fatto le elementari a Sagron<br />
Mis, le medie a Fiera, poi sono<br />
andato a San Michele, dove mi sono diplomato<br />
perito agrario. Una scuola eccezionale.<br />
Dà passione per le radici del<br />
proprio territorio, e al tempo stesso apre<br />
la mente. è importante andar via di casa,<br />
a quell’età, per conoscere il mondo. Per<br />
poi ritornare. A San Michele mi piacevano<br />
tutte le attività di campagna, ma per<br />
me l’allevamento era il “top”. Ho portato<br />
avanti l’azienda, l’ho sviluppata, ma non<br />
mi sono trovato solo. Mia moglie Lorenza<br />
è un aiuto a tutto campo. Non veniva<br />
dall’agricoltura. Quando era ragazza il<br />
mondo agricolo era fuori dal suo orizzonte.<br />
Era una campionessa sportiva di<br />
sci da fondo. Ma ha visto anche quanta<br />
fragilità ci sia nel mondo dello sport. Ora<br />
si è appassionata e collabora con mia sorella.<br />
C’è un ritorno alla montagna, noi sfalciamo<br />
più di 60 ettari. L’estate l’alpeggio<br />
lo facciamo al Passo Rolle, e il nostro<br />
caseificio lavora bene, dà il giusto. Non<br />
ci vogliono eccessi all’insù, né crolli: il<br />
37<br />
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CULTURA COOPERATIVA | racconti<br />
giusto. E tenere d’occhio i debiti. Sì, ho<br />
parecchio da fare al di là <strong>della</strong> stalla: sono<br />
consigliere del Caseificio, presidente<br />
degli Allevatori del Primiero. Sono nel<br />
consiglio <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> Allevatori,<br />
rappresentante <strong>della</strong> Coldiretti ed ora ho<br />
un recente incarico in Confcooperative.<br />
Vedremo come andrà a Roma. Noi ci riteniamo<br />
una famiglia di cooperatori. è la<br />
famiglia il segreto che consente di poter<br />
di lavorare e al tempo stesso seguire tanti<br />
altri impegni comunitari e civili. Lo diceva<br />
anche mio padre: “La fortuna <strong>della</strong><br />
nostra famiglia è di essere così grande che<br />
qualcuno ti dà sempre una mano”.<br />
La mamma Maria ha avuto tutto sulle sue<br />
spalle per anni. Ora può godersi i nipoti,<br />
ma cura anche gli animali da cortile,<br />
cuoce il pane, accoglie gli ospiti e racconta<br />
loro la storia <strong>della</strong> famiglia, delle fatiche,<br />
<strong>della</strong> montagna. Dice anche come la<br />
<strong>Cooperazione</strong> abbia una storia di grandi<br />
valori. Ora è il momento di trasmetterli<br />
ai giovani, di fermaci un po’ con loro, di<br />
raccontarci come stanno le cose e di dirci<br />
dove vogliamo andare.<br />
Certo i giovani devono partecipare di<br />
più, devono uscire dai loro orticelli, entrare<br />
in campo, prendere in mano le cose.<br />
I giovani devono essere fieri <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong>.<br />
In una valle è meglio avere dieci<br />
aziende piccole che si sostengono piuttosto<br />
che una grande che tutto assorbe.<br />
Ma occorre esserne convinti. Un tempo<br />
essere figlio di un allevatore costituiva un<br />
handicap, oggi è una grande opportunità,<br />
non solo perché dà un lavoro che consente<br />
di vivere, cosa non scontata, ma perché<br />
fa crescere la montagna: che vuol dire<br />
mantenere il territorio, che vuol dire non<br />
solo avere un’azienda, ma un’azienda con<br />
“qualcosa intorno”.<br />
Tempo di lettura: 6’20’’<br />
Scritto da<br />
FRANCo DE BATTAGLIA
CULTURA COOPERATIVA<br />
per essere felici bisogna con<br />
Intervista a Marco Reggio, responsabile dell’ufficio stampa di Federcasse<br />
e autore di numerosi volumi<br />
di Umberto Folena<br />
Spesso accade che le domande radicali e vere, quelle che<br />
costringono ad andare all’essenza delle cose, non vengano<br />
poste. Marco Reggio invece decide di porla nuda e cruda,<br />
all’inizio del capitolo sulla «Ricerca <strong>della</strong> felicità» del suo<br />
libro Game Over. Play Again: «La felicità può essere in<br />
qualche modo un obiettivo dell’economia? Oppure il fine<br />
ultimo dell’azione economica è l’aumento <strong>della</strong> ricchezza<br />
facilmente misurata dai soli livelli di reddito?». Per rispondere,<br />
ossia per guardare avanti, a “dove andare”, Reggio<br />
paradossalmente guarda indietro, “da dove veniamo”.<br />
In principio fu il Bhutan. Tra sorrisi ironici.<br />
È così, Reggio?<br />
In effetti il Bhutan è un minuscolo regno di meno d’un<br />
milione di abitanti incastrato tra India, Cina e massiccio<br />
dell’Himalaya. Pochi forse valutarono appieno, nel 1972,<br />
la portata di una innovazione che nel tempo si sarebbe<br />
fatta strada nel dibattito economico: l’affiancamento al<br />
tradizionale indicatore del prodotto interno lordo – il Pil<br />
- sostenuto dall’allora sovrano Jigme Wangchuck, di un<br />
indice che fosse in grado di misurare realmente la soddisfazione<br />
<strong>della</strong> propria gente, che non passa necessariametne<br />
per l’aumento dei consumi o del reddito procapite: il Gng,<br />
Gross National Happiness, che si potrebbe tradurre proprio<br />
in un “indice di felicità”.<br />
E come pensava di misurarlo, quel Gnh?<br />
L’indicatore del Gnh si basa sostanzialmente su quattro<br />
pilastri: lo sviluppo sostenibile; la conservazione e la<br />
promozione <strong>della</strong> cultura locale; la tutela dell’ambiente;<br />
il rafforzamento del buon governo. Qui non possiamo<br />
addentrarci nei tecnicismi di misurazione del Gnh, ma<br />
la bibliografia è corposa e chi volesse avventurarvisi, e<br />
capirne di più, può anche visitare questo sito: www.gnhmovement.org.<br />
Quali risultati ha ottenuto il Bhutan?<br />
Sulla base di un’indagine condotta nel 2006 dall’Università<br />
di Leicester (“La mappa mondiale <strong>della</strong> felicità”),<br />
la rivista Business Week ha classificato il Bhutan come la<br />
nazione più felice dell’Asia e tra le otto nazioni più felici<br />
al mondo. Ma nel frattempo la sensibilità attorno al tema<br />
aveva varcato i confini di quel piccolo regno. La teoria<br />
<strong>della</strong> misurazione <strong>della</strong> felicità, o meglio delle gratificazio-<br />
38<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
ni “meta-economiche” come elemento cardine dell’agire<br />
sociale, è diventata materia di studio e di elaborazione<br />
concettuale, fino a portare Daniel Kahneman, psicologo<br />
dell’Università di Princeton, a vincere nel 2002 il Premio<br />
Nobel per l’economia.<br />
A quali conclusioni è giunto Kahneman?<br />
Applicando la scienza <strong>della</strong> psicologia cognitiva all’ambito<br />
economico, ha potuto dimostrare come i processi decisionali<br />
contraddicono sistematicamente alcuni princìpi<br />
di razionalità, mettendo in crisi le teorie classiche per le<br />
quali le scelte economiche sarebbero ispirate sempre da<br />
comportamenti razionali finalizzati alla massimizzazione<br />
dell’utilità.<br />
In altri termini, in ambito economico le scelte non<br />
avvengono sempre e soltanto mirando al massimo<br />
profitto possibile?<br />
No, a contare è anche il valore immateriale, <strong>della</strong> qualità<br />
delle relazioni interpersonali. Per banalizzare, quanti di noi<br />
a volte preferiscono andare dal negoziante dove si sentono<br />
trattati meglio, magari a costo di spendere qualcosa di più?<br />
è costante la ricerca di una gratificazione non strettamente<br />
monetaria. E questo, in ultima analisi, aiuta a spiegare<br />
anche il cosiddetto “paradosso <strong>della</strong> felicità”, o paradosso<br />
di Easterlin.<br />
Le cose si complicano. Chi era Easterlin,<br />
e qual è il suo paradosso?<br />
Il cosiddetto paradosso <strong>della</strong> felicità, studiato dall’economista<br />
Richard Easterlin nei primi anni 70 del secolo scorso,<br />
si basa sulla considerazione che, questa, cresce in relazione<br />
al reddito solo in un primo momento; nel tempo, anche<br />
in costanza di aumento del reddito, la felicità tende a stabilizzarsi<br />
o addirittura a diminuire. Easterlin aveva notato,<br />
ad esempio, che negli Usa tra il 1946 e il 1970, nonostante<br />
la vorticosa crescita economica, il “livello di felicità” si era<br />
mantenuto pressoché costante. In altre parole, l’aumento<br />
del reddito genera una naturale crescita nelle aspirazioni<br />
materiali ma, nel tempo, questo innesca un riflesso negativo<br />
sulle stesse aspirazioni, riducendo in ultima analisi l’effetto<br />
positivo iniziale di aumento del reddito. Comunque,<br />
questo filone di analisi non nasce negli Usa degli anni 70.<br />
Prima di lui ne avevano parlato il nostro Rosmini, e non<br />
solo.
dividere (non accumulare)<br />
Rosmini si era espresso sulla “felicità”?<br />
Antonio Rosmini scriveva: “Quando tra i beni desiderati<br />
e i desideri vi è eguaglianza, allora dessi la felicità”. è, se<br />
vogliamo, il paradosso di Easterlin visto con estrema chiarezza<br />
già all’inizio dell’Ottocento in un contesto culturale<br />
totalmente differente. Di cui spesso ci dimentichiamo.<br />
Siamo all’interno del filone di quella che il professor<br />
Zamagni chiama “economia civile” e che nel nostro Paese<br />
ha visto interpreti di caratura elevatissima. Ammalati di<br />
esterofilia come siamo, dovremmo invece ricordarci, ad<br />
esempio, che la prima cattedra di Economia pubblica, intesa<br />
come moderna scienza autonoma, nasce ancora prima<br />
di Rosmini, a Napoli, nel 1754, affidata all’abate Antonio<br />
Genovesi, discepolo di Giambattista Vico. In un certo<br />
senso, Genovesi studia proprio il concetto di pubblica felicità.<br />
Per lui, l’unico obiettivo possibile <strong>della</strong> teoria e <strong>della</strong><br />
pratica economica risiede nel miglioramento <strong>della</strong> qualità<br />
<strong>della</strong> vita chiamando in causa le responsabilità individuali<br />
e collettive, la gestione <strong>della</strong> “cosa pubblica” nel rispetto del<br />
valore dell’uomo e dei suoi bisogni naturali.<br />
La storia comincia dunque a Napoli<br />
con un allievo di Vico?<br />
Zamagni la fa cominciare assai prima, alla fine del Trecento<br />
con i francescani che per primi ragionano sul valore del<br />
denaro non dato in sola elemosina, ma impiegato per<br />
produrre, e quindi utile non solo per sopravvivere, ma per<br />
vivere in un modo dignitoso e capace di promuovere lo svi-<br />
luppo delle persone. E poi ancora oltre, nel Quattrocento,<br />
quando nasce la moderna finanza nell’alveo di una forte<br />
matrice valoriale cattolica, fino ad arrivare a Giuseppe<br />
Tovini, Luigi Sturzo e Giuseppe Toniolo. E molti altri.<br />
Questo, per ricordare che la matrice culturale cattolica ha<br />
contribuito in maniera possente all’elaborazione dell’economia<br />
civile secondo una visione integrale dell’uomo.<br />
Tutto questo – dice ancora Zamagni e non si può non<br />
essere d’accordo – si è poi, purtroppo, interrotto negli<br />
anni Settanta con l’avvento <strong>della</strong> globalizzazione, anche<br />
finanziaria. è come se questa importante matrice culturale<br />
avesse in qualche modo abdicato alla propria mission,<br />
lasciando campo aperto ai teorici del “business is business”.<br />
Con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.<br />
Venendo meno i comportamenti virtuosi, il danno<br />
non è dunque solo morale ma anche economico?<br />
Il “filo rosso” che accompagna l’evolversi <strong>della</strong> teoria economica<br />
è chiaro: i comportamenti virtuosi sono gli unici<br />
che, se correttamente applicati, sono in grado di generare<br />
benessere diffuso e, in ultima analisi, felicità.<br />
In altri termini: essere felici pensando a condividere,<br />
piuttosto che ad accumulare. È così?<br />
Sì. Una società giusta, che tende al raggiungimento <strong>della</strong><br />
felicità individuale e collettiva può davvero innescare una<br />
spirale virtuosa anche in termini di costi sociali, capace a<br />
sua volta di liberare risorse da impiegare per fini di pubblica<br />
utilità.<br />
Tempo di lettura: 6’15’’<br />
Marco Reggio è nato a Roma nel 1959, cura l’Ufficio stampa e i rapporti<br />
istituzionali di Federcasse, la <strong>Federazione</strong> italiana delle Banche di credito<br />
cooperativo e Casse rurali. Giornalista, ha lavorato a Rai3, all’Ufficio<br />
stampa di Confcooperative, alla Radio Vaticana ed è stato responsabile<br />
delle pagine di economia e finanza del quotidiano <strong>della</strong> Cisl Conquiste<br />
del lavoro. Cura la collana “Quaderni” <strong>della</strong> Fondazione Tertio Millennio<br />
Onlus. Oltre al citato Game Over. Play Again. Dalla crisi finanziaria alla<br />
crisi energetica e ambientale. Guardando oltre (Ecra, 129 pagine, 13,50<br />
euro), ha pubblicato Altro che privilegi! Tutta la verità sul trattamento<br />
fiscale delle cooperative.<br />
E non solo (2011) ed è uscito da poche settimane un istant book scritto<br />
con la giornalista Manuela Tulli dell’Ansa: Futuro Fragile. I giovani e il<br />
lavoro, la casa, la scuola, il denaro. Dal disagio alle po sibili soluzioni,<br />
anch’essi pubblicati da Ecra.<br />
39<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
CULTURA COOPERATIVA | l'intervista
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CULTURA COOPERATIVA<br />
tarantoLa: ruraLi prezio<br />
La vicedirettrice di Banca d’Italia a Trento per un convegno. Parole di elogio per<br />
il sistema cooperativo, vicino al territorio, attento alle esigenze <strong>della</strong> clientela e<br />
costruttore di legami fiduciari. Un consiglio però: attenzione ai rischi, all’efficienza<br />
operativa e agli assetti di governo.<br />
di Dirce Pra<strong>della</strong><br />
Ha dosato bene parole di riconoscenza per il ruolo svolto<br />
nella crisi dal sistema delle Casse Rurali Trentine e consigli<br />
Anna Maria Tarantola, vice direttore <strong>della</strong> Banca d’Italia<br />
oggi presidente <strong>della</strong> Rai nel suo discorso di inizio di<br />
giugno alla sala <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong>, davanti ad una platea<br />
numerosa ed attenta composta da presidenti e direttori<br />
dei principali istituti di credito <strong>della</strong> regione. Poco prima<br />
il direttore <strong>della</strong> filiale di Trento dell’organo di vigilanza<br />
Antonio Cinque aveva presentato i dati del contesto<br />
trentino, con una dettagliata analisi che prendeva in esame<br />
l’occupazione (stagnante), la crescita delle imprese (in contrazione<br />
per tutti i settori, soprattutto l’edilizia, oramai in<br />
crisi strutturale), ma anche la scolarizzazione e il rapporto<br />
tra giovani e lavoro.<br />
La crisi si sente anche qui<br />
L’indagine <strong>della</strong> Banca d’Italia ha rilevato che anche in<br />
Trentino gli effetti <strong>della</strong> crisi si fanno sentire, ma meno<br />
rispetto al resto d’Italia. Nel 2011 i crediti alle imprese<br />
hanno rallentato in Trentino dello 0,5% e in Alto Adige<br />
dell’1%, mentre restano in crescita quelli per le famiglie<br />
(+3%). L’indebitamento delle famiglie è aumentato,<br />
meno <strong>della</strong> media nazionale. Nel 2009 il 17% delle famiglie<br />
aveva un mutuo (il 15% nel 2005). La qualità del<br />
credito è peggiorata, con nuove sofferenze e incagli. Il tasso<br />
di decadimento è cresciuto (1,4%), così come è aumentato<br />
il peso delle altre partite anomale, in particolare gli incagli<br />
(6,4%). è diminuito il valore dei titoli in deposito: meno<br />
obbligazioni, meno azioni, più titoli di Stato. La raccolta<br />
diretta delle banche (depositi + obbligazioni) è lievemente<br />
diminuita (-0,4%).<br />
“Difficoltà di raccolta, problemi di liquidità e peggioramento<br />
delle prospettive economiche hanno spinto le<br />
banche a irrigidire i criteri di offerta, in un contesto di<br />
debolezza <strong>della</strong> domanda – ha detto Tarantola – . Le<br />
nostre indagini ci dicono che la maggiore selettività nelle<br />
condizioni di accesso al credito ha gravato sulle imprese<br />
attraverso l’innalzamento del costo e, sul finire dell’anno,<br />
una riduzione delle quantità erogate”.<br />
42<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
Le due operazioni di finanziamento a lungo termine <strong>della</strong><br />
Bce hanno scongiurato il rischio di una diffusa e consistente<br />
crisi di liquidità, evitando una restrizione creditizia di<br />
eccezionale gravità.<br />
Nei mesi più recenti la contrazione del credito alle imprese<br />
si è arrestata; si è osservata anche una distensione nelle condizioni<br />
di tasso applicate; ad aprile i prestiti sono tornati a<br />
crescere, seppure lievemente.<br />
“La forte dipendenza delle imprese italiane dal credito<br />
bancario – ha aggiunto Tarantola –, soprattutto a breve<br />
termine, per soddisfare le proprie esigenze di finanziamento,<br />
rappresenta un elemento di vulnerabilità soprattutto<br />
nei momenti di crisi di liquidità. è necessario il ricorso a<br />
più diversificate fonti, in particolare al capitale di rischio”.<br />
credito coop, risorsa stabilizzante<br />
Tarantola ha riservato parole di riconoscenza per il ruolo<br />
che le Casse Rurali hanno svolto in questo contesto:<br />
“Questo territorio è caratterizzato dalla forte presenza delle<br />
Banche di Credito Cooperativo, che fanno credito traendo<br />
linfa dai valori <strong>della</strong> solidarietà e del mutualismo, dalla<br />
forte coesione sociale, dalla fiducia reciproca, da intense e<br />
durature relazioni di clientela. Il credito cooperativo è una<br />
risorsa; nella fase più acuta <strong>della</strong> crisi ha rappresentato un<br />
importante fattore di stabilizzazione del credito a famiglie<br />
e imprese dell’intero paese e di quest’area in particolare.<br />
Le Rurali trentine e le Raiffeisen altoatesine costituiscono<br />
l’asse portante del credito locale, si distinguono per una<br />
densità di sportelli, un rapporto tra soci e popolazione e<br />
per quote di mercato maggiori che altrove. Tutti questi<br />
fattori esprimono un profondo radicamento nel territorio.<br />
Come nel resto del paese, le due province hanno registrato<br />
un significativo processo di consolidamento; il processo è<br />
stato più intenso nella provincia di Trento, meno rilevante<br />
in quella di Bolzano. Le Casse sono diventate più grandi,<br />
hanno acquisito quote di mercato, diversificato la clientela.<br />
Questa evoluzione pone il sistema cooperativo di fronte a<br />
nuove sfide in tema di controllo dei rischi, efficienza operativa,<br />
assetti di governo”.
se, ma attente ai rischi<br />
Le aree da monitorare<br />
Ed ecco i consigli: “Il divario positivo nella qualità del<br />
credito delle Rurali e Raiffeisen rispetto al resto del sistema,<br />
– ha detto la vicedirettrice –, pur apprezzabile, si sta<br />
assottigliando. La rischiosità potenziale degli attivi risente,<br />
inoltre, <strong>della</strong> concentrazione degli impieghi per controparte<br />
e per settore. Le imprese immobiliari e di costruzioni,<br />
verso le quali si indirizza una quota significativa delle erogazioni<br />
delle banche locali, esprimono elevate e crescenti<br />
difficoltà. L’ampliamento <strong>della</strong> scala di attività non è stato<br />
sempre accompagnato da adeguate strutture organizzative<br />
e da efficaci sistemi di controllo dei rischi; la vulnerabilità<br />
degli intermediari è aumentata. è necessaria una maggiore<br />
attenzione al frazionamento e alla diversificazione del<br />
rischio”.<br />
La crisi del debito sovrano e le crescenti difficoltà nella<br />
raccolta di fondi hanno accresciuto il rischio di liquidità<br />
e il costo <strong>della</strong> provvista. Anche le banche locali hanno<br />
dovuto ricorrere alle misure straordinarie varate alla fine<br />
dello scorso anno dalla Banca Centrale Europea. è necessario<br />
– ha raccomandato Tarantola – attivarsi da subito<br />
per conseguire un equilibrio strutturale <strong>della</strong> posizione di<br />
liquidità.<br />
Secondo la vicedirettrice, le consistenti svalutazioni sui<br />
crediti hanno indebolito la capacità di autofinanziamento.<br />
Le eccedenze patrimoniali, pur congrue, si stanno<br />
riducendo. “Ora più di prima – ha detto – è necessario<br />
conseguire elevati livelli di efficienza operativa. I risparmi<br />
sono da ricercare sia all’interno delle singole realtà aziendali,<br />
attraverso interventi di razionalizzazione dei processi<br />
e delle strutture, sia all’esterno, con un più ampio ricorso<br />
all’outsourcing delle funzioni di supporto e trasversali.<br />
Il superamento dei vincoli legati alla piccola dimensione<br />
43<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
CULTURA COOPERATIVA | il convegno<br />
può far leva sul buon funzionamento delle strutture associative,<br />
di produzione e di servizio. La rete cooperativa<br />
deve giocare un ruolo di rilievo, non solo aiutando a conseguire<br />
economie di scala, ma anche contribuendo a elevare<br />
la qualità <strong>della</strong> gestione e dell’offerta commerciale”.<br />
il ruolo delle federazioni<br />
“Le due Federazioni locali – ha aggiunto – dimostrano<br />
un’ampia capacità operativa e di servizio. I loro interventi<br />
si estendono a vari aspetti organizzativi, gestionali e di<br />
indirizzo strategico; al ruolo di supporto delle strutture<br />
federative deve sempre affiancarsi un’azione di governo<br />
aziendale responsabile, consapevole e informata”.<br />
In un contesto fortemente competitivo, e in questa fase<br />
di congiuntura sfavorevole, il ruolo e le competenze degli<br />
organi di vertice sono fondamentali per definire strategie<br />
coerenti, per adottare assetti organizzativi adeguati, per<br />
determinare livelli di rischio sostenibili. In tale solco si<br />
inquadra la riforma degli Statuti delle BCC, ora recepita<br />
anche dalle Rurali e dalle Raiffeisen. Le nuove norme<br />
promuovono criteri più stringenti di selezione dei componenti<br />
gli organi aziendali e un più fisiologico ricambio<br />
degli esponenti; prevedono regole rigorose per i conflitti<br />
di interesse”.<br />
Tutta in positivo la conclusione di Tarantola: “La vicinanza<br />
al territorio, la conoscenza e la fiducia reciproca,<br />
relazioni di clientela intense e durature sono punti di forza<br />
del movimento cooperativo, se ben declinate, sono di ausilio<br />
alla crescita economica. Sono certa che il sistema locale,<br />
nelle sue diverse componenti, saprà trovare al proprio<br />
interno le risorse e lo slancio per affrontare con successo<br />
queste difficili sfide”.<br />
Tempo di lettura: 6’45’’
CULTURA COOPERATIVA<br />
La Festa DeLLa coop<br />
Un migliaio di bambini e ragazzi delle scuole primarie e medie del Trentino, riuniti<br />
in 51 classi, hanno partecipato alla sedicesima edizione del concorso “Scoprire la<br />
cooperazione” promosso e gestito dalla <strong>Federazione</strong> <strong>Trentina</strong> <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />
su incarico degli assessorati provinciali all’istruzione e alla cooperazione.<br />
di Sara Perugini<br />
Le celebrazioni per il 2012, proclamato dall’ONU “Anno<br />
Internazionale delle Cooperative”, coinvolgono anche<br />
le cooperative scolastiche, costituite dai bambini e dai<br />
ragazzi delle scuole trentine. E così quest’anno, il tradizionale<br />
appuntamento con la premiazione dei concorsi di<br />
educazione cooperativa si è trasformato nella “Festa <strong>della</strong><br />
cooperazione scolastica” con due appuntamenti dedicati ai<br />
lavori e all’impegno dei piccoli soci, iscritti alla 17^ edizione<br />
del concorso “Scoprire la cooperazione”. Un migliaio<br />
gli studenti coinvolti, per un totale di 51 classi tra scuole<br />
elementari e medie.<br />
L’iniziativa è stata promossa e gestita dalla <strong>Federazione</strong><br />
<strong>Trentina</strong> <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong> su incarico degli assessorati<br />
provinciali all’istruzione e alla cooperazione. Alla consegna<br />
dei premi e dei diplomi hanno partecipato gli assessori<br />
provinciali Marta Dalmaso e Franco Panizza.<br />
Le elementari “sono sulla notizia”<br />
Grande spazio al giornalismo nelle cooperative scolastiche<br />
costituite nelle 33 classi delle scuole elementari iscritte al<br />
concorso “Scoprire la cooperazione”. Un’attività impegnativa<br />
e di grande valore riconosciuta anche dalla commissione<br />
esaminatrice, che ha assegnato il primo premio<br />
agli scolari di Zivignago, che con la loro Cooperativa del<br />
Cuore hanno, tra l’altro, realizzato un giornalino che in<br />
un’ottica di sostenibilità e risparmio è stato pubblicato<br />
online. Sono stati protagonisti di un progetto giornalistico<br />
anche i ragazzi <strong>della</strong> scuola di Zambana (Acs Zamba<br />
Novità), seconda classificata, che hanno sperimentato in<br />
classe il lavoro di una vera e propria redazione.<br />
Il terzo premio è stato assegnato dalla commissione alla<br />
quinta di Gardascuola ad Arco, che ha ideato un kit di giochi<br />
di ruolo dal titolo “Sfida cooperativa”. Un riconoscimento<br />
speciale è andato alla V B delle “Crispi” di Trento<br />
(Acs Aiutino), che ha realizzato una ricerca, raccolta in una<br />
pubblicazione, su varie discipline sportive.<br />
Molte classi hanno scelto di destinare i proventi del loro<br />
44<br />
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lavoro al finanziamento di iniziative di solidarietà.<br />
alle medie attenzione al presente<br />
Il futuro dell’ambiente, le esigenze dei più deboli e, più in<br />
generale, la consapevolezza di quel che accade nel mondo<br />
sono i temi su cui hanno lavorato gli oltre 400 ragazzi delle<br />
scuole medie, che quest’anno hanno dato vita a cooperative<br />
scolastiche.<br />
Come i loro colleghi delle elementari, questi ragazzi hanno<br />
portato a termine i loro progetti utilizzando lo strumento<br />
<strong>della</strong> cooperativa, organizzandosi come le imprese costituite<br />
dagli adulti: hanno eletto gli organi sociali, si sono riuniti<br />
in assemblee periodiche prendendo decisioni in modo<br />
democratico e hanno tenuto la contabilità e i libri sociali.<br />
Diversificata e fantasiosa l’attività, che comprende: la vendita<br />
di merendine all’intervallo, la coltivazione dell’orto,<br />
l’organizzazione di mercatini, l’allestimento di recite, la<br />
redazione di giornalini e pubblicazioni. Sempre con uno<br />
spirito solidale, che in molti casi ha portati i giovani soci a<br />
devolvere i proventi delle attività al sostegno di iniziative di<br />
volontariato, in Trentino o nei Paesi del Sud del mondo.<br />
Tra i progetti iscritti al concorso, la commissione esaminatrice<br />
ha assegnato il primo premio - che consiste in una<br />
visita guidata al Museo di scienze naturali di Trento - alle
erazione scoLastica<br />
seconde A e B delle medie di Strigno. Costituita l’Acs<br />
Natural company, gli studenti hanno sperimentato la produzione<br />
di saponi naturali al miele e di creme biologiche e<br />
promosso buone pratiche ecologiche utilizzando in modo<br />
efficace le nuove tecnologie di comunicazione, hanno aderito<br />
all’iniziativa promossa da Radio Due ‘M’illumino di<br />
meno’ coinvolgendo in una serie di incontri e conferenze<br />
anche la cittadinanza.<br />
è stato poi premiato con il secondo posto il lavoro dell’Acs<br />
Special Words <strong>della</strong> seconda E di Mori, che ha realizzato<br />
un libro plurilingue coinvolgendo le associazioni del territorio<br />
in un’ottica di integrazione e solidarietà.<br />
45<br />
Terzo premio alle classi seconda A e B di Gardascuola di<br />
Arco (Acs La cronaca dei 21 e L’unione fa il giornale),<br />
che hanno prodotto un giornalino scolastico intitolato<br />
“Gardascuola news” dove sono stati presentati argomenti<br />
e riflessioni legati all’attualità.<br />
La commissione ha infine assegnato un riconoscimento<br />
speciale all’Acs Amici del mondo <strong>della</strong> II C delle medie<br />
di Povo per la particolare iniziativa di gemellaggio messa<br />
in atto con la scuola del reparto pediatrico dell’ospedale<br />
Santa Chiara di Trento.<br />
AL FESTIVAL<br />
DELL’ECONOMIA<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
CULTURA COOPERATIVA | scuola<br />
Tempo di lettura: 4’15’’<br />
Nella grande vetrina del Festival dell’Economia, fra nomi<br />
altisonanti e personaggi di assoluto spicco internazionale<br />
un posto di rilievo, quantomeno per pubblico e<br />
apprezzamenti sinceri, è stato occupato dalle associazioni<br />
cooperative scolastiche: 150 studenti delle scuole superiori<br />
e degli istituti professionali trentini, soci di 10 cooperative<br />
scolastiche, hanno esposto i propri prodotti e presentato le<br />
proprie attività negli stand allestiti in Piazza Fiera, a Trento,<br />
nell’ambito di “Generazioni, scuola, territorio”.<br />
Ad accogliere i visitatori uno spazio aperto a tutti per parlare<br />
di scuola, innovazione e futuro attraverso l’allestimento<br />
multimediale delle esperienze didattiche più innovative<br />
del raccordo tra scuola trentina e territorio raccontate<br />
dagli studenti, dai docenti e dagli animatori protagonisti.<br />
L’iniziativa è stata organizzata dalla <strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong><br />
in collaborazione con il Museo delle Scienze, FBK, Educa,<br />
Edutech e TSM.<br />
I fondi raccolti dai giovani soci e le giovani socie di tutte le<br />
Associazioni Cooperative Scolastiche nel corso di questa<br />
edizione del Festival dell’Economia sono stati devoluti<br />
all’emergenza terremoto in Emilia, attraverso il fondo<br />
istituito dalla <strong>Federazione</strong> <strong>Trentina</strong> <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />
tramite Solidea Onlus (ne parliamo a pag 25).<br />
Nella parte espositiva dedicata alla cooperazione trentina<br />
hanno poi riscosso molto successo le attività laboratoriali<br />
per i più piccoli proposte da Educa e da Edutech. Lo staff<br />
di Educa ha intrattenuto con racconti animati i grandi<br />
occhioni di molti bimbi ammaliati, mentre Edutech con il<br />
proprio carretto magico chiamato “i-Theatre”, ha permesso<br />
di tuffarsi in un “futuro ipertecnologico per amanti del<br />
passato” dando al giovane pubblico la possibilità di animare<br />
su schermo le proprie storie partendo da semplici disegni<br />
fatti a mano dai bimbi stessi.
innovare con la cultura<br />
Quando arte, teatro e musica non sono solo strumenti educativi ma nuovi servizi<br />
e prodotti. L’esperienza <strong>della</strong> cooperativa sociale La Coccinella.<br />
Un festival dedicato alla narrazione<br />
per bambini e ragazzi e le loro famiglie,<br />
la produzione di uno spettacolo<br />
teatrale per bambini dai 0 ai 3 anni,<br />
una summer school per bibliotecari<br />
ed educatori e ancora rassegne teatrali<br />
e mostre. Tutto questo ideato<br />
e prodotto da La Coccinella, una<br />
cooperativa sociale che da ormai più<br />
di 15 anni opera nei servizi tradizionali<br />
per l'infanzia gestendo 15 asili<br />
nido e attività del tempo libero. Un<br />
cambio di rotta o un'innovazione?<br />
"Un'evoluzione nella direzione dello<br />
sviluppo <strong>della</strong> nostra organizzazione,<br />
ma anche del territorio che abitiamo",<br />
così risponde Giuseppina Foffano,<br />
socia fondatrice <strong>della</strong> cooperativa.<br />
"La Coccinella - spiega Foffano - ha<br />
sempre integrato la cura e l’educazione<br />
con la cultura portando dentro<br />
i propri servizi la musica, il teatro,<br />
l’arte e la letteratura. Da alcuni anni<br />
- forse stimolati anche dalla nuova<br />
legge sull'impresa sociale che indicava<br />
la cultura come possibile oggetto<br />
di lavoro per le cooperative sociali<br />
- abbiamo deciso di investire risorse e<br />
competenze perché arte, teatro, musica<br />
non fossero "solo" strumenti educativi,<br />
ma nuovi servizi e prodotti. Le<br />
esperienze che fino ad ora abbiamo<br />
fatto hanno ricevuto un buon ritorno<br />
di pubblico e un'attenzione crescente<br />
da parte di enti ed organizzazioni<br />
locali e nazionali. C'è ancora tanta<br />
strada da fare - sopratutto dal punto<br />
di vista del ritorno economico degli<br />
investimenti - ma crediamo di essere<br />
sulla strada giusta. Già oggi siamo in<br />
grado di offrire ad amministrazioni<br />
pubbliche, enti di promozione turi-<br />
stica, aziende, biblioteche e musei, la<br />
progettazione, la gestione e la comunicazione<br />
di eventi culturali dedicati<br />
a bambini, ragazzi e alle loro famiglie.<br />
Curiamo e produciamo: spettacoli,<br />
rassegne, mostre, atelier. Progetti e<br />
servizi caratterizzati da un approccio<br />
multidisciplinare che vede pedagogisti<br />
ed educatori lavorare insieme con<br />
artisti, editori, illustratori, professionisti<br />
delle arti performative sia locali,<br />
sia di fama nazionale".<br />
produzione culturale<br />
Uno dei prodotti su cui punta la cooperativa<br />
andrà "in scena" in queste<br />
settimane: si tratta di "1,23 Storie!",<br />
la manifestazione sulla narrazione<br />
dedicata a bambini, ragazzi e alle loro<br />
famiglie, oltrechè ai educatori e insegnanti.<br />
Dal 13 al 15 luglio, incontri<br />
con editori e autori, spettacoli, laboratori<br />
e mostre che faranno uscire le<br />
storie dai libri per portarle nelle strade,<br />
nei giardini e nei palazzi di Cles in<br />
Val di Non. Il programma (consultabile<br />
sul sito www.lacoccinella.coop),<br />
47<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
CULTURA COOPERATIVA | c’è del nuovo<br />
se da un lato propone performance e<br />
iniziative artistico-culturali inedite in<br />
Trentino, dall'altro si fonda sulla consapevolezza<br />
dell'importanza educativa<br />
e pedagogica del narrare. Secondo<br />
l’assessore provinciale alla cultura<br />
Franco Panizza che sostiene l'iniziativa<br />
"è importante che una cooperativa<br />
sociale, già punto di riferimento per<br />
il territorio nei servizi educativi, si sia<br />
messa in gioco nel campo culturale<br />
accettando la sfida di confrontarsi<br />
con il pubblico. La cultura è ciò che dà<br />
valore alle relazioni nella comunità:<br />
nei momenti di crisi generale come<br />
quello che stiamo vivendo, va incentivata<br />
e stimolata per fare in modo che<br />
si ricrei un clima di fiducia. Se le crisi<br />
impongono cambiamenti, la cultura<br />
e la conoscenza possono sostenere il<br />
processo di individuazione di nuovi<br />
modelli di vita e di sviluppo e possono<br />
aiutare una comunità a crescere<br />
anche da un punto di vista economico"<br />
(s.d.v.).<br />
Tempo di lettura: 3’05’’
CULTURA COOPERATIVA | buone prassi<br />
premiata l’iniziativa<br />
dei giovani<br />
La consegna delle borse di studio<br />
agli studenti meritevoli - tradizione<br />
ormai trentennale <strong>della</strong> Cassa<br />
Rurale Bassa Vallagarina - si è arricchita<br />
quest’anno di nuovi contenuti.<br />
Con una novità piccola nel testo ma<br />
significativa nella sostanza il bando<br />
di concorso 2012 parlava di “premi<br />
allo studio e alla professionalità”. Per<br />
la prima volta i criteri per l’assegnazione<br />
dei riconoscimenti non hanno<br />
tenuto conto solo di voti e medie.<br />
Alle categorie riservate agli studenti<br />
di scuola superiore e dell’università è<br />
stata aggiunta la sezione “premi per<br />
percorsi di professionalizzazione successivi<br />
agli studi”. La Cassa Rurale,<br />
presieduta da Primo Vicentini, ha<br />
ritenuto in questo modo di valorizzare<br />
le iniziative imprenditoriali avviate<br />
sul territorio di competenza da giovani,<br />
caratterizzate da innovazione e<br />
autonomia di gestione. La commissione<br />
ha individuato tre esperienze<br />
particolarmente meritevoli, che sono<br />
state presentate al pubblico intervenuto<br />
alla manifestazione di premiazione<br />
delle borse di studio.<br />
La giovane Maire Brusco, 21 anni, di<br />
Pilcante, è impegnata a costruirsi un<br />
futuro professionale come cantante,<br />
di musica sacra e moderna. Agli studi<br />
liceali ha affiancato lo studio <strong>della</strong><br />
musica. è una voce del Coro polifonico<br />
Castelbarco di Avio, premiato<br />
in concorsi nazionali ed internazionali<br />
e chiamato alla collaborazione in<br />
importanti manifestazioni musicali.<br />
Come solista, con un repertorio che<br />
include artisti di fama mondiale quali<br />
Adele, Norah Jones, Tina Turner e<br />
Christina Aguilera, Maire si esibisce<br />
in manifestazioni e feste. Davanti al<br />
pubblico del Teatro Sartori presente<br />
alle premiazioni, Maire ha cantato<br />
alcuni pezzi mettendo in mostra qualità<br />
canore eccellenti e una sicurezza<br />
sul palcoscenico da navigato artista.<br />
Alberto Pozzo, classe 1982, ingegnere,<br />
ha raccontato l’ “avventura”<br />
di Gardasolar, fondata con Alessio<br />
Zanolli. I due soci hanno progettato<br />
un’imbarcazione ad energia solare ed<br />
elettrica costruita in polietilene riciclabile<br />
al 100 per cento. è una sorta<br />
di moderno pedalò che si guida con<br />
un joystick, pensato per attività turistiche<br />
e di noleggio. L’idea è nata nel<br />
corso di una vacanza al mare: inizialmente<br />
era un gioco, diventato poi una<br />
sfida. L’invenzione è stata premiata<br />
in un concorso di Trentino Sviluppo<br />
ed ha ottenuto interessanti riscontri<br />
alle fiere di settore a cui ha partecipato:<br />
Salone nautico di Genova, Smau<br />
di Milano, fiera del lusso di Verona,<br />
Boot show di Dusseldorf. Gardasolar<br />
ha ora una sede commerciale e produttiva<br />
a Rovereto ed ha effettuato le<br />
prime consegne a inizio estate.<br />
è meno tecnologica e più legata alla<br />
manualità la terza esperienza di lavoro<br />
valorizzata dalla Cassa Rurale Bassa<br />
Vallagarina. Giacomo Debiasi, 27<br />
anni, interrotti gli studi universitari,<br />
si è inventato artigiano <strong>della</strong> scarpa.<br />
Dopo un viaggio nel Fermano,<br />
zona vocata nel settore calzaturiero,<br />
ha avuto la possibilità di fare pratica<br />
(senza stipendio) in un laboratorio<br />
di Porto San Giorgio. Nelle Marche<br />
ha vissuto per un anno cercando di<br />
“rubare” il mestiere e frequentando<br />
nel contempo dei corsi professionali<br />
per orlatori e montatori di calzature.<br />
“Questi corsi - ha raccontato nel suo<br />
48<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
intervento al Teatro Sartori - sono<br />
disertati dai giovani che considerano<br />
troppo umile il lavoro del calzolaio”.<br />
Rientrato in Trentino, Giacomo ha<br />
acquisito l’azienda di un calzolaio di<br />
Mori, che si è ritirato dall’attività.<br />
La clientela, riferisce soddisfatto, è in<br />
continuo aumento. La sua aspirazione<br />
è quella di imparare a cucire interamente<br />
a mano nel suo laboratorio<br />
scarpe su misura (c.c.).<br />
Tempo di lettura: 3’04’’<br />
foto 1: Al centro, Alberto Pozzo e Giacomo Debiasi<br />
foto2: L’esibizione di Maire Brusco durante la<br />
premiazione delle borse di studio
La cucina di risto 3<br />
sulle ande del perù<br />
C’è molta cooperazione trentina<br />
nel ristorante di Redes inaugurato<br />
a luglio a Huancayo, in Perù. Redes<br />
è un’organizzazione non governativa<br />
che assiste oltre 2 mila bambini<br />
di strada. E’ attiva a Huancayo, una<br />
cittadina delle Ande a 3.200 metri di<br />
quota e a 330 chilometri dalla capitale<br />
Lima. Il ristorante, che è stato<br />
battezzato Andes Alpes (Ande Alpi),<br />
a significare il ponte di collaborazione<br />
gettato tra Trentino e Perù, permetterà<br />
all’associazione di avere un’importante<br />
fonte di autofinanziamento<br />
per le sue attività sociali.<br />
Con Redes, che significa “Laici uniti<br />
contro la povertà”, la cooperazione<br />
trentina ha da tempo stabilito rapporti<br />
di amicizia e di scambio. Con<br />
il sostegno economico del “Canale”<br />
e <strong>della</strong> Provincia di Trento sono stati<br />
aperti a Huancayo due centri, dove<br />
Redes fornisce ai minori vittime di<br />
abusi primo soccorso e pasti, assistenza<br />
psicologica e giuridica, servizi di<br />
formazione al lavoro.<br />
Redes inoltre, prendendo come<br />
modello le nostre Casse Rurali, opera<br />
nel microcredito attraverso i banquitos:<br />
si tratta di piccole banche solidali,<br />
che hanno lo scopo di concedere<br />
prestiti a tassi contenuti a sostegno<br />
di minuscole attività imprenditoriali.<br />
A Huancayo sono nati decine di<br />
banquitos: nelle scuole, tra i bambini<br />
lavoratori di strada, tra le famiglie dei<br />
barrio. Per Redes lavorano 30 operatori,<br />
soprattutto psicologi, ma anche<br />
avvocati.<br />
Il ristorante Andes Alpes è stato progettato<br />
e avviato con l’aiuto <strong>della</strong> coo-<br />
perativa Risto 3 di Trento, che ha<br />
inviato a Huancayo in due momenti<br />
distinti un proprio tecnico. Con i<br />
consigli del rappresentante di Risto 3<br />
sono state trovate le migliori soluzioni<br />
per i locali e per gli arredi del ristorante.<br />
E’ stata adottata la formula del<br />
self service, che è innovativa in quella<br />
regione. I coperti sono un’ottantina.<br />
Al momento la cucina è aperta per<br />
il pranzo e per buffet prenotati da<br />
gruppi di persone. In futuro si attiverà<br />
il servizio serale. Le persone occupate<br />
sono cinque.<br />
è stato ideato un menù che propone<br />
- nel rispetto di quello che promette il<br />
nome del ristorante - piatti peruviani<br />
e italiani. Tra i piatti locali è data<br />
preferenza a quelli preparati con i<br />
prodotti coltivati dai contadini delle<br />
Ande: patata, mais, verdure, formaggi,<br />
trota.<br />
Per imparare la nostra cucina il giovane<br />
cuoco Juan Pablo è volato da<br />
Huancayo a Trento, dove è stato<br />
ospite in tirocinio, a maggio e giugno,<br />
dei ristoranti di Risto 3. Il soggiorno<br />
49<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
CULTURA COOPERATIVA | finestra sul mondo<br />
è stato organizzato dalla cooperativa<br />
Il Canale, con il supporto <strong>della</strong> cooperativa<br />
Villa S. Ignazio. Con Juan<br />
Pablo ha viaggiato Elizabeth Barreto,<br />
dirigente di Redes, che, spostandosi<br />
tra i diversi uffici di Risto 3 e affiancando<br />
il direttore Stefano Raffaelli,<br />
ha approfondito le sue conoscenze<br />
in materia di gestione del personale,<br />
acquisti, sicurezza alimentare, marketing<br />
e controllo di gestione. Elizabeth<br />
ha trovato molto interessante la formula<br />
dei buoni pasto, che non esiste<br />
in Perù e che consente di sottoscrivere<br />
con le imprese convenzioni per il<br />
pasto dei propri lavoratori.<br />
Commenta la dirigente di Redes:<br />
“Abbiamo vissuto un’esperienza<br />
molto positiva a Risto 3, dove le donne<br />
partecipano attivamente alla gestione<br />
e si realizzano attraverso il lavoro. Ci<br />
impegneremo a trasferire il vostro<br />
modello che è efficace e democratico<br />
alla nostra organizzazione”(c.c.).<br />
Da sinistra,<br />
Juan Pablo Valencia e Elizabeth Barreto di Redes<br />
e Stefano Raffaelli, direttore di Risto 3
CULTURA COOPERATIVA<br />
in Lituania per cooperare<br />
Il direttore <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> Caro Dellasega ha spiegato al parlamento lituano come<br />
funziona il modello cooperativo trentino. La repubblica baltica è infatti interessata ad<br />
attingere dal nostro modello organizzativo.<br />
La Lituania guarda con interesse<br />
crescente al modello cooperativo<br />
trentino. Numerose delegazioni<br />
(di amministratori pubblici,<br />
vertici di cooperative e docenti)<br />
sono venute recentemente e negli<br />
anni scorsi a conoscere da vicino<br />
le nostre realtà, specie agricole, e<br />
sono rimaste affascinate dal lavoro<br />
di coordinamento e sviluppo e<br />
dai benefici che ne derivano e che<br />
avvantaggiano soci e comunità. “La<br />
vostra attività nello sviluppo delle<br />
cooperative e la collaborazione<br />
tra cooperative di diversi settori<br />
è un esempio da seguire per altri<br />
paesi, compresi la Lituania”<br />
aveva detto nell’ultima occasione<br />
Robertas Miliauskas, presidente<br />
del consiglio di amministrazione<br />
dell’Unione delle cooperative<br />
di consumo lituane. Sullo<br />
sfondo di questo rapporto ormai<br />
consolidato nel tempo, il direttore<br />
<strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> <strong>Trentina</strong> Carlo<br />
Dellasega è stato invitato a prendere<br />
parte alle iniziative organizzate in<br />
Lituania in occasione dell’anno<br />
internazionale <strong>della</strong> cooperazione:<br />
una conferenza in Parlamento,<br />
presieduta da Edmundas Pupinis,<br />
presidente <strong>della</strong> Commissione<br />
parlamentare dell’agricoltura, per<br />
discutere delle tendenze di sviluppo<br />
delle cooperative in Lituania e in<br />
Europa, scambiarsi buone pratiche<br />
e aumentare l’interesse pubblico.<br />
Alla seduta ha partecipato anche<br />
il ministro dell’agricoltura Kazys<br />
Starkevicius, che ha potuto ascoltare<br />
la presentazione del modello<br />
trentino ed ha espresso interesse e<br />
curiosità sull’argomento. Grande<br />
attenzione è stata poi riservata<br />
alla struttura organizzativa <strong>della</strong><br />
cooperazione trentina, poiché la<br />
Lituania, regolata attualmente con<br />
tre riferimenti associativi ciascuno<br />
dei settori di credito, di consumo<br />
e agricole, sta portando avanti un<br />
progetto di costituzione di una<br />
centrale cooperativa nazionale.<br />
Una sorta di federazione, insomma,<br />
con compiti di rappresentanza,<br />
tutela e lobby politica.<br />
Prima dell’incontro in<br />
Parlamento, Dellasega ha potuto<br />
incontrare tutto il consiglio di<br />
amministrazione dell’Unione<br />
delle Cooperative di consumo,<br />
che ha sede nella capitale Vilnius,<br />
visitare alcune casse rurali lituane,<br />
la loro Cassa Centrale (che proprio<br />
quest’anno festeggia il decennale)<br />
e la camera dell’agricoltura.<br />
Dellasega ha partecipato anche<br />
ad una festa di piantagione<br />
degli alberi del ‘Bosco <strong>della</strong><br />
cooperazione’, mettendo a dimora<br />
ben 150 piantine, che nello stato<br />
sono simboli di futuro e rinascita.<br />
Alla fine <strong>della</strong> festa i presidenti<br />
delle tre associazioni settoriali<br />
lituane hanno piantato tre querce<br />
e scoperto la scultura di un albero<br />
con incisi i loghi delle tre realtà.<br />
Stessa pianta, la cooperazione, tre<br />
diversi frutti.<br />
Il paese, che conta circa 3,3 milioni<br />
di abitanti, ha infatti riconquistato<br />
l’indipendenza dall’Unione<br />
sovietica nei primi anni Novanta.<br />
La storia <strong>della</strong> resistenza lituana<br />
e dei suoi coraggiosi protagonisti<br />
50<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
è ricordata attraverso molti<br />
linguaggi, anche dell’arte,<br />
per denunciare il processo di<br />
“genocidio” culturale messo in atto<br />
dai russi. Mikhail Gorbachev chiese<br />
la revoca dell'Atto di Indipendenza,<br />
applicando sanzioni, compreso il<br />
blocco economico. Il 13 gennaio<br />
1991 le forze sovietiche presero<br />
d'assalto l'edificio del Parlamento e<br />
la Vilnius TV Tower. Quattordici<br />
persone rimasero uccise e<br />
settecento furono i feriti in quelli<br />
che il mondo ricorda come gli<br />
eventi di gennaio.<br />
Delle tre repubbliche baltiche,<br />
la Lituania è quella situata più<br />
a sud, nonché la più grande e<br />
maggiormente popolata. Ha un<br />
paesaggio pianeggiante (il monte<br />
più alto non arriva a 300 metri)<br />
per un terzo ricoperto da foreste<br />
e svolge inoltre un'importante<br />
funzione di transito per gli<br />
oleodotti (d.p.).<br />
Tempo di lettura: 3’13’’<br />
Nell'immagine in alto: Robertas Miliauskas, presidente<br />
dell’Unione delle cooperative di consumo lituane accoglie<br />
Carlo Dellasega, direttore generale <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong><br />
<strong>Trentina</strong> <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong>.<br />
Nell’altra immagine sotto: le operazione di piantagione<br />
degli alberi del ‘bosco <strong>della</strong> cooperazione.
poker<br />
di delegazioni in visita<br />
In particolare è stata la lingua latina<br />
a caratterizzare il ciclo di visite alla<br />
<strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong> del periodo<br />
più recente. Brasile, Spagna ma anche<br />
Lituana e Uzbekistan sono i Paesi<br />
di provenienza delle delegazione<br />
che hanno scelto il movimento<br />
cooperativo trentino per incontrare<br />
dirigenti e realtà e acquisire<br />
informazioni utili per mutuarne il<br />
modello nei loro territori.<br />
paranà<br />
Dallo stato brasiliano del Paranà un<br />
gruppo formato da dirigenti delle<br />
cooperative di credito e agricole<br />
ha trascorso in Trentino alcuni<br />
giorni. Il tour ha portato loro a<br />
conoscere tre realtà: Melinda,<br />
Gruppo Mezzacorona e la Cassa<br />
Rurale di Mezzolombardo e<br />
San Michele all’Adige. Incontri<br />
non esclusivamente di carattere<br />
tecnico ma indirizzati anche a<br />
comprendere i valori ispiratori che<br />
caratterizzano l’agire quotidiano<br />
di un’impresa cooperativa. “Il<br />
Brasile – è stato spiegato – vive<br />
un momento di grande euforia<br />
economica e questo indubbiamente<br />
favorisce la possibilità di piantare<br />
e far germogliare al meglio il seme<br />
cooperativo”.<br />
spagna<br />
Da parecchio tempo la Catalogna<br />
è ospite del Trentino cooperativo.<br />
Una tradizione rispettata anche<br />
quest’anno con un gruppo di<br />
responsabili di aziende cooperative<br />
di quest’area del territorio iberico.<br />
Tappe: Famiglia Cooperativa di<br />
Aldeno e Mattarello, Melinda e<br />
Gruppo Mezzacorona. “Inoltre<br />
hanno approfondito gli aspetti<br />
giuridici e il rapporto istituzionale<br />
– spiegano gli organizzatori<br />
– che intercorre tra l’ente<br />
pubblico (Provincia di Trento)<br />
e la <strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong> nel<br />
quadro dell’autonomia”. Prima<br />
dell’arrivederci gli ospiti hanno<br />
auspicato altri momenti di incontro<br />
e di confronto per instaurare una<br />
collaborazione a distanza ancora più<br />
assidua.<br />
uzbekistan<br />
La cooperazione viene insegnata<br />
anche sui banchi di scuola. Questo<br />
succede in Uzbekistan. Qui, dopo<br />
sei anni, è stato portato a completa<br />
maturazione un gemellaggio con la<br />
scuola elementare di Novaledo. Nel<br />
paese <strong>della</strong> Bassa Valsugana sono<br />
state create numerose Associazioni<br />
Cooperative Scolastiche. Un vero<br />
e proprio laboratorio cooperativo<br />
per i più giovani che ha stimolato la<br />
curiosità e il desiderio di emulazione<br />
di molti altri. Insomma, una “nave<br />
scuola” per uno scambio di esperienze<br />
che ha dato i suoi frutti oltreconfine.<br />
Sull’esperienza Paolo Holneider ha<br />
realizzato un video che ripercorre<br />
le tappe principali del gemellaggio<br />
con immagini dal Trentino e<br />
dall’Uzbekistan. Una sintesi è online<br />
sulla web tv all’indirizzo<br />
www.cooperazione.tv.<br />
51<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
CULTURA COOPERATIVA | finestra sul mondo<br />
Lituania<br />
In Lituania c’è “grande voglia<br />
di riscatto nell’intero Paese,<br />
testimoniato da una energia positiva<br />
straordinaria. I lituani identificano<br />
nel Trentino e nel suo modello<br />
cooperativo un riferimento da<br />
applicare nel loro Paese, contando<br />
sulla consulenza dei tecnici e dei<br />
professionisti <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />
<strong>Trentina</strong>”. Così al termine dei<br />
giorni trascorsi in Trentino da un<br />
gruppo di dirigenti di cooperative<br />
agricole e dal presidente <strong>della</strong><br />
Camera di Commercio. <strong>Federazione</strong><br />
Provinciale Allevatori (punto<br />
vendita e stalla) e Concast-<br />
Trentingrana (dove il latte diventa<br />
formaggio) hanno segnato le “sedi di<br />
tappa” (d.n.).<br />
Tempo di lettura: 2’32’’<br />
La delegazione del Paranà incontra i vertici<br />
di Mezzacorona e <strong>della</strong> Cassa Rurale<br />
di Mezzolombardo San Michele all’Adige.
CULTURA COOPERATIVA | libri<br />
una banca per lo sviluppo regionale<br />
il lavoro e l’ingegno<br />
Si concentra su beni comuni,<br />
proprietà collettive e usi civici sulla<br />
montagna trentina tra il Settecento<br />
e il Novecento l’ultimo ‘Quaderno’<br />
pubblicato dalla Provincia. Il<br />
territorio ostico e montano come<br />
quello trentino, infatti, è stato<br />
terreno fertile per l’instaurarsi<br />
di un regime collaborativo tra la<br />
gente. L’utilizzo collettivo delle<br />
risorse naturali è parte integrante<br />
Sottotitolo: mezzo secolo di attività del Mediocredito Trentino Alto Adige.<br />
Il volume sottolinea, in tutta la sua complessità, il ruolo esercitato dal credito<br />
nel processo di sviluppo locale, attraverso la ricostruzione delle politiche<br />
gestionali del Mediocredito Trentino Alto Adige. Dalla seconda metà del<br />
Novecento, infatti, la regione ha vissuto una fase di benessere materiale<br />
e crescita, accompagnata da profondi mutamenti strutturali, che hanno<br />
assunto le sembianze di una ‘modernizzazione senza industrializzazione’.<br />
Protagonista di tali trasformazioni è stato indubbiamente il sistema di<br />
intermediazione finanziaria e creditizia.<br />
Autore Andrea Leonardi, Cinzia Lorandini<br />
Editore Laterza<br />
Pagine 528<br />
Prezzo 45 euro<br />
Il libro ripercorre le premesse<br />
che portarono alla nascita di<br />
Confcooperative e alla sua filosofia<br />
di fondo, espressa dal primo<br />
segretario generale Ercole Chiri:<br />
“Domani il capitale sarà posto<br />
al servizio dell’ingegno e del<br />
lavoro”. Il volume rivela anche le<br />
specificità teoriche, organizzative<br />
e operative <strong>della</strong> cooperazione<br />
cristiana, prendendo le mosse dalle<br />
sue origini in Europa e in Italia,<br />
“non abbiasi a vedere alcuno ridotto<br />
in estrema miseria e povertà”<br />
dell’essere trentini ed assume<br />
quindi anche valenza identitaria. Il<br />
libro è rivolto ad un pubblico non<br />
specialistico con l’obiettivo di far<br />
conoscere quali furono i principi<br />
su cui si resse lo sfruttamento<br />
comunitario di boschi e pascoli.<br />
Autore Mauro Nequirito<br />
Titolo Provincia Autonoma di Trento<br />
Pagine: 157<br />
52<br />
accompagnandone l’evoluzione, le<br />
battute d’arresto e l’espansione fino<br />
ad oggi. L’autore è docente di Storia<br />
economica, <strong>della</strong> moneta e <strong>della</strong><br />
banca all’Università Cattolica del<br />
Sacro Cuore di Milano.<br />
Autore Pietro Cafaro<br />
Editore Il Mulino<br />
Pagine 468<br />
Prezzo 37 euro<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2
L’economia<br />
buona<br />
di Michele Dorigatti *<br />
“L’economia buona” del giovanissimo prof. Emanuele<br />
Campiglio è davvero un bel libro. Una delle sue<br />
grandi qualità è saper (ri)portare l’economia tra la<br />
gente, superando le barriere (im)poste dagli esperti<br />
del settore. Parte dall’analisi delle cose che non<br />
funzionano (su cui ormai c’è ampia letteratura). Ma<br />
cerca soprattutto di osservare, con la curiosità tipica di<br />
un giovane scienziato, ciò che si muove all’orizzonte.<br />
Alle giovani generazioni è di tutta evidenza che<br />
l’economia e la società, che ne è pesantemente<br />
condizionata, non hanno futuro, se intendono<br />
proseguire sulla strada imboccata dagli anni sessanta<br />
in poi del Novecento. Le relazioni fra le persone e<br />
nelle comunità si infragiliscono, il pianeta s’incendia.<br />
E, udite udite, l’economia a debito (almeno, quella<br />
dei Paesi occidentali) non cresce più o cresce dello<br />
zero virgola. Panico generale. I professoroni delle<br />
business school di Chicago e pure quelli di Milano<br />
brancolano nel buio, alla ricerca di una soluzione (che<br />
non può essere austerità, austerità, austerità, come il<br />
caso italiano sembra dimostrare). Abituati a gestire<br />
e cavalcare le fasi di boom economico, in tempi di<br />
crisi strutturale sanno usare solo il martello, poiché<br />
vedono tutti i problemi come se fossero chiodi. Nei<br />
loro modelli, sempre più lontani dalla realtà concreta,<br />
sempre più matematizzati, le risorse erano date per<br />
infinite, il Pianeta Terra non era nemmeno ammesso<br />
nelle loro formule. La società e l’ambiente, territori<br />
inferiori, da dare in affitto a sociologi ed ambientalisti.<br />
I politici, subalterni all’accademia e disorientati, li<br />
seguono e impongono agli elettori improbabili ricette,<br />
fatte di tagli di servizi ed aumenti di imposte. Un<br />
tandem da brividi alla guida di un Titanic…<br />
Emanuele Campiglio, che ora lavora a Londra ma<br />
non nella City finanziaria bensì alla NEF- New<br />
Economic Foundation, un think tank dove si studiano<br />
e si indagano le alternative al paradigma neo-classico<br />
53<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
CULTURA COOPERATIVA | libri<br />
dell’economia, teoriche e pratiche, le scuole di pensiero<br />
e le iniziative dal basso, spiega, con grande chiarezza<br />
ed incisive citazioni, come mai la crisi del 2008 non sia<br />
stata un “cigno nero”, “un evento molto improbabile<br />
e non prevedibile, ma piuttosto una conseguenza<br />
inevitabile del funzionamento del sistema”. C’è ampio<br />
spazio nei capitoli a seguire per il consumo critico e<br />
quello collaborativo, per il credito cooperativo e le<br />
banche di comunità, per il movimento di Occupy<br />
Wall Street, per gli attivisti di Attac e la Tobin Tax, per<br />
le MAG cooperative, per il Manifesto <strong>della</strong> finanza<br />
mutualistica e solidale, per la “core economy” e per<br />
l’”economia del noi”.<br />
Quale economia vogliamo? Il professore, che da poco<br />
ha presentato il suo nuovo lavoro alla trasmissione di<br />
Corrado Augias, non ha dubbi: “un’economia in cui si<br />
coniughino prosperità, stabilità economica, giustizia<br />
sociale e utilizzo intelligente delle risorse”.<br />
Facciamo nostro il motto di NEF: “Economics as if<br />
people and the planet mattered”. A distanza di 50 anni<br />
dalle teorie del premio Nobel Milton Friedman e dalla<br />
pubblicazione di “Capitalismo e libertà” (500 mila<br />
copie vendute nel mondo!), bibbia del neo-liberismo,<br />
sentiamo il bisogno di aria nuova, di vita reale, di<br />
approcci multi-disciplinari. Concludendo: questo<br />
secondo lavoro scientifico di Campiglio è un buon<br />
libro di buona economia, ben scritto e accessibile<br />
a tutti i palati. Con dedica speciale a docenti delle<br />
scuole e ai giovani, studenti o lavoratori che siano.<br />
Come scriveva Oscar Wilde, “siamo tutti in un fosso,<br />
ma alcuni di noi fissano le stelle”.<br />
Tempo di lettura: 3’02<br />
* Ufficio studi e intercooperazione <strong>Federazione</strong><br />
<strong>Trentina</strong> <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong>
OPINIONI<br />
ECONOMIA<br />
crisi, il trentino regge,<br />
ma bisogna fare di più<br />
di Carlo Borzaga *<br />
Il rapporto <strong>della</strong> Banca d’Italia, presentato il 4 giugno<br />
nella sala <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong> (ne parliamo a pagina<br />
42 n.d.r.), ha confermato che l’economia trentina,<br />
grazie al particolare mix di diversificazione produttiva,<br />
di pluralismo delle forme di impresa e di autonomia<br />
politico-amministrativa, ha reagito abbastanza bene<br />
alla crisi. Nel biennio 2008 e 2009 il prodotto interno<br />
lordo è diminuito meno che nella media nazionale<br />
e il sistema economico provinciale è riuscito ad<br />
agganciare la debole ripresa del biennio 2010-2011,<br />
grazie soprattutto all’aumento delle esportazioni e alla<br />
tenuta del settore dei servizi, in particolare del turismo.<br />
Inoltre, fino al 2011 l’occupazione complessiva ha<br />
continuato a crescere.<br />
Da qualche mese tuttavia la situazione sembra in<br />
rapido deterioramento. Da due trimestri i tassi di<br />
disoccupazione, rimasti quasi stabili dall’inizio<br />
<strong>della</strong> crisi al 2011, risultano in crescita e il tasso di<br />
occupazione è in contrazione. La qualità del credito<br />
si è deteriorata e sta diminuendo la disponibilità di<br />
liquidità. Tre sono le principali criticità dell’economia<br />
provinciale: una elevata dipendenza dalla domanda<br />
interna (regionale e nazionale) in netto rallentamento;<br />
una crisi ormai strutturale del settore dell’edilizia e<br />
troppe piccole imprese che non sono più in grado di<br />
reggere i livelli di attività degli anni precedenti alla<br />
crisi.<br />
Per reagire a queste criticità è necessario che tutti<br />
gli operatori, e non solo la Provincia, si muovano<br />
in tre direzioni. Innanzitutto occorre aumentare i<br />
livelli di produttività agendo contemporaneamente<br />
su una riduzione dei costi e su un aumento del valore<br />
delle produzioni. In secondo luogo va potenziata la<br />
capacità di penetrazione sui mercati internazionali,<br />
in particolare dei paesi emergenti. Infine è necessario<br />
accelerare sia la creazione di imprese in nuovi settori<br />
* professore alla Facoltà di economia dell’Università di Trento e presidente di Euricse<br />
54<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
che la ristrutturazione di imprese esistenti verso<br />
produzioni a maggior valore aggiunto e a domanda<br />
crescente.<br />
Su ognuna di queste tre criticità qualcosa in questi<br />
anni è stato fatto, qualche risultato è stato ottenuto,<br />
ma con il perdurare <strong>della</strong> crisi occorre fare molto di<br />
più.<br />
è necessario innanzitutto mettere in atto una<br />
ristrutturazione coraggiosa del settore dell’edilizia,<br />
spostando le produzioni da quelle più tradizionali a<br />
quelle più innovative, in particolare verso interventi<br />
di ristrutturazione degli immobili a fini di risparmio<br />
energetico e verso la produzione di energie alternative.<br />
In secondo luogo occorre un impegno forte<br />
nella creazione di reti tra imprese, in particolare<br />
nei settori dove esse sono assenti o deboli. Come<br />
dimostra il caso <strong>della</strong> cooperazione nel credito e<br />
nell’agricoltura, le reti tra imprese possono dare un<br />
contributo significativo sia alla riduzione dei costi di<br />
produzione che alla penetrazione in nuovi mercati. In<br />
terzo luogo è necessario investire di più nelle attività<br />
di commercializzazione dei prodotti provinciali sui<br />
mercati internazionali, soprattutto attraverso forme<br />
di presenza diretta e continuativa sui mercati più<br />
interessanti.<br />
Per favorire infine la creazione di nuove imprese<br />
è necessario potenziare sia l’impegno dei privati<br />
nell’attività di ricerca, che la ricaduta degli investimenti<br />
pubblici e procedere ad un più coraggioso processo<br />
di esternalizzazione <strong>della</strong> produzione di servizi da<br />
parte delle amministrazioni pubbliche, non solo per<br />
ridurre i costi di produzione, ma anche per favorire<br />
il rafforzamento delle imprese esistenti e la nascita<br />
di nuove imprese in grado di operare per una<br />
committenza pubblica non solo locale.<br />
Tempo di lettura: 3’04’’<br />
carlo.borzaga@unitn.it
«L’avidità umana è da più parti<br />
indicata quale vero fattore scatenante<br />
<strong>della</strong> crisi, oltre che responsabile<br />
<strong>della</strong> deriva di un certo capitalismo<br />
(…). L’avidità è la madre <strong>della</strong><br />
vita facile, il faro di chi vede nel<br />
lavoro una minaccia, il volano di<br />
un agire economico che non prevede<br />
responsabilità, di azioni che escludono<br />
a priori solidarietà e carità. L’avidità è<br />
all’origine di tutti quei comportamenti<br />
che creano un benessere artificiale<br />
facendo pagare i danni a qualcun<br />
altro. Distruggendo capitale sociale e<br />
arrivando minacciare la pace».<br />
Massimo Calvi, Capire la crisi, Rubettino,<br />
pagg.8-11.<br />
«Ecco il tuo oro, ch’è un veleno anche<br />
peggiore all’anima dell’uomo, poiché<br />
opera più delitti in questo mondo<br />
detestabile che non quelle innocenti<br />
misture che non ti sarebbe permesso di<br />
vendere. Son io, che ti vendo del veleno;<br />
tu non me ne hai venduto alcuno».<br />
Romeo, acquistando il veleno dallo speziale,<br />
in William Shakespeare, Romeo a Giulietta,<br />
Atto V, Scena I.<br />
ORIZZONTI<br />
in principio<br />
era L’aviDità<br />
di Umberto Folena<br />
Qual è l’origine <strong>della</strong> crisi? L’origine prima, l’origine<br />
autentica? La bolla immobiliare americana… i<br />
subprime… l’indebitamento degli Stati… le banche<br />
dedite anima e corpo alla finanza “creativa”… Massimo<br />
Calvi, nel suo libro, spiega nei dettagli tutti questi<br />
aspetti <strong>della</strong> crisi. Ma individua la causa remota<br />
nell’avidità. Tutt’altra cosa rispetto all’egoismo:<br />
«L’avidità è una forma di deriva morale peggiore<br />
dell’egoismo, peraltro considerato virtù da una<br />
radicata scuola di pensiero». Per Adam Smith è<br />
proprio l’egoismo, inteso come individualismo, il<br />
motore dello sviluppo. Ma mentre l’egoista «può<br />
arrivare ad accogliere il concetto di lealtà, di rispetto<br />
dell’avversario, di onestà, nel tentativo di perseguire<br />
il proprio profitto personale (…) l’avido no. L’avidità,<br />
versione moderna dell’avarizia, è distruttiva. Fa il<br />
vuoto attorno a sé (…). L’egoista è una persona sola,<br />
l’avido ha sempre bisogno di qualcuno da sfruttare».<br />
Una causa morale, dunque. Come sostiene l’enciclica<br />
Caritas in veritate. Come denunciava Luigi Campiglio,<br />
pro rettore dell’Università Cattolica, parlando a<br />
Verona il 6 febbraio 2010 a un seminario di studio<br />
organizzato dalla Fondazione Toniolo. A lui siamo<br />
debitori per la citazione dal Romeo e Giulietta.<br />
Neanche Campiglio sembra aver dubbi: «Come<br />
nella tragedia veronese del Cinquecento, anche il<br />
dramma economico iniziato nell’agosto del 2007 è<br />
stato scatenato da una crisi finanziaria globale, che ha<br />
la sua radice nel prevalere di una volontà di accumulare<br />
senza limiti profitti finanziari». L’avidità, appunto.<br />
Ben vengano dunque regole, leggi e norme. Ben venga<br />
tutto ciò che possa servire ad arginare squilibri e<br />
ingiustizie. Massimo Calvi però dice di più, nel suo<br />
velocissimo libro (121 pagine di piccolo formato)<br />
in cui ripercorre, come in un thriller, gli anni che<br />
hanno preparato e generato la crisi, e poi la crisi stessa:<br />
un lavoro che sembra fatto apposta per professori<br />
55<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
OPINIONI<br />
e studenti delle superiori che<br />
vogliano capirci qualcosa senza<br />
incappare nel solito testo scritto<br />
in “economichese”, ossia da esperti<br />
che si rivolgono ad altri esperti.<br />
Dice di più. Occorrono quattro<br />
princìpi di base, che sono stati<br />
traditi: «Dignità <strong>della</strong> persona<br />
umana, solidarietà, responsabilità,<br />
sussidiarietà».<br />
Sono, non a caso, tra i princìpi<br />
cardine <strong>della</strong> cooperazione. Calvi<br />
non la nomina esplicitamente, ma<br />
è anche a lei che pensa quando<br />
ricorda che «il mondo è pieno<br />
di imprese e persone capaci di<br />
fare del profitto uno strumento<br />
di utilità sociale anche al servizio<br />
<strong>della</strong> comunità». è questo «un<br />
universo spesso trascurato o poco<br />
conosciuto dagli economisti<br />
tradizionali, convinti che un<br />
elevato dividendo per i soci sia<br />
l’unico metro dell’efficienza, e<br />
l’etica solo un ottimo strumento<br />
di marketing».<br />
La cooperazione è il futuro,<br />
purché sia se stessa.<br />
Tempo di lettura: 3’13’’<br />
umberto.folena@libero.it
OPINIONI<br />
LA PORTA APERTA<br />
a cosa serve il 75 per cento<br />
di Franco de Battaglia<br />
L’elezione per un quarto mandato di Diego Schelfi<br />
a presidente <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />
<strong>Trentina</strong>, non chiama in causa solo il suo impegno<br />
diretto, ma anche la responsabilità di chi lo ha eletto.<br />
In questo senso la “straordinarietà” del voto e l’amplissima<br />
maggioranza che l’ha sostenuto (presente il<br />
90 per cento dei soci, “sì” al 75 per cento) costituiscono<br />
certo una legittimazione, ma devono avere anche<br />
uno sbocco non banale. Con questo voto Schelfi<br />
non è più chiamato a mediare fra le varie componenti<br />
<strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> (consorzi,<br />
cooperative, finanza …) ma ad<br />
operare, riformare, motivare.<br />
Operare. Su questo fronte<br />
Diego Schelfi non potrà essere<br />
lasciato solo, non tanto perché<br />
egli abbia bisogno di sostegno,<br />
ma per il bene stesso di<br />
tutto il movimento cooperativo, che deve rimettersi<br />
in gioco per coerenza di comportamenti. Chi dice<br />
che la <strong>Cooperazione</strong>, vista dall’interno, non è così<br />
attraente come pare, è chiamato a dare il suo impegno<br />
per migliorare, non a cercare un altro tavolo su<br />
cui giocare. Chi vuole “razionalizzare”, proponendo<br />
magari, paradossalmente, di comperare il salame nelle<br />
buste di plastica, invece che farselo tagliare a fette<br />
dal commesso, deve ricordare (anche se già lo sa) che<br />
la <strong>Cooperazione</strong> è un rapporto fra persone, non un<br />
consumismo più redditizio.<br />
Riformare. In questi anni di corto circuito economico<br />
e morale del paese, saccheggiato nelle sue risorse<br />
(la Germania è forte perché ha limitato le dislocazioni<br />
ed ha mantenuto pubbliche le infrastrutture<br />
sociali e produttive - ferrovie, poste, strade, trasporti<br />
- non le ha “privatizzate” lasciandole al degrado degli<br />
speculatori) la <strong>Cooperazione</strong> ha supplito alla crisi del<br />
sistema, nelle banche, nell’agricoltura, nei consumi.<br />
Progettualità,<br />
non solo<br />
partecipazione<br />
56<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />
Si è anche molto estesa. Ma ora non basta più<br />
addolcire la crisi con la solidarietà, occorre<br />
incentivare nuovi comportamenti, nuovi sistemi<br />
e progetti di produzione: coordinare<br />
le nicchie di eccellenza, dare ai giovani la sicurezza<br />
di una strada da seguire. Latte, vino,<br />
formaggi… restano in troppa incertezza. Non<br />
basta un presidente per uscirne. Chi ha votato<br />
Schelfi gli ha dato un’apertura di credito perché<br />
tragga la cooperazione da alcune secche,<br />
ma ora deve fare squadra<br />
propositiva: occorre progettualità,<br />
non basta la<br />
partecipazione.<br />
Motivare. La <strong>Cooperazione</strong><br />
è il sistema economico<br />
del futuro, per le comunità<br />
emergenti e per i paesi<br />
post-industriali. Nell’Anno internazione <strong>della</strong><br />
<strong>Cooperazione</strong> l’hanno ribadito i convegni di<br />
Riva del Garda e il Festival dell’Economia di<br />
Trento. La crisi del capitalismo finanziario è<br />
evidente, di tale portata da metter in crisi un<br />
intero continente, l’Europa. L’America, ricattata<br />
dalla Cina per i suoi debiti, non sta molto<br />
meglio. Occorre quindi investire in spirito cooperativo,<br />
motivarlo in una società di solitudini<br />
computerizzate, frammentata in una babele<br />
di “blog” e di smorfie su “facebook”, non<br />
più comunitaria com’erano i “filò” di Guetti.<br />
Questa sfida Schelfi ha tre anni per raccoglierla<br />
“insieme”, per elaborare una strategia, per<br />
rafforzare rapporti leali fra soci e strutture.<br />
A questo serve il 75 per cento.<br />
Tempo di lettura: 2’35’’<br />
fdebattaglia@katamail.com
ANNO<br />
INTERNAZIONALE<br />
DELLA COOPERAZIONE<br />
2012<br />
International<br />
Year of<br />
UNA GRANDE RISORSA<br />
Circa il 10% <strong>della</strong> popolazione residente<br />
in Trentino è costituita da immigrati: si tratta di quasi 50 mila<br />
persone. Sono arrivate da noi soprattutto dal Nord Africa o dai<br />
Paesi dell’Est. Chi lascia la sua terra per raggiungere il nostro Paese<br />
cerca una condizione di vita più umana, un lavoro, la libertà.<br />
Spesso fugge da guerre o da regimi autoritari. Gli immigrati<br />
rappresentano una risorsa per l’Italia. Di norma svolgono lavori<br />
faticosi e poco gratifi canti, che noi italiani rifi utiamo.<br />
Cooperatives<br />
Tra le persone<br />
assistite dalla<br />
cooperativa<br />
Punto d’Incontro<br />
di Trento quattro<br />
su cinque sono<br />
straniere. Dalla<br />
cooperativa ricevono<br />
un pasto, un letto<br />
per la notte, una<br />
doccia, un vestito,<br />
una parola.<br />
MARKETING SAIT
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