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Luglio-Agosto - Federazione Trentina della Cooperazione

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Il vantaggio<br />

cooperativo<br />

POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. D.L.<br />

353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1<br />

COMMA 1, DCB TRENTO RIVISTA PER AMMINISTRATORI<br />

E DIPENDENTI DELLA COOPERAZIONE TRENTINA -<br />

www.cooperazionetrentina.it . carta ecologica<br />

N° 7 - LUGLIO-AGOSTO 2012<br />

11<br />

DIEGO SCHELFI<br />

Confermato<br />

presidente<br />

6<br />

NOREENA HERTZ<br />

è l’ora<br />

del capitalismo<br />

cooperativo<br />

8<br />

IL NOBEL PISSARIDES<br />

La flessibilità<br />

buona per<br />

i giovani<br />

TERREMOTO<br />

La racconta fondi >25<br />

VERSO EDUCA<br />

Al via in settembre >31


a g e n d e & c a l e n d a r i<br />

c o l l e z i o n e d u e m i l a t r e d i c i<br />

365 giorni di valore<br />

2013<br />

Agende & Calendari Collezione 2013.<br />

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all’eleganza di un regalo di prestigio, contribuisce alla creazione ed al<br />

consolidamento di un legame unico, originale, inconfondibile.<br />

Con le Agende & Calendari <strong>della</strong> Collezione 2013 di Ciscra, la Vostra<br />

Banca si mantiene per tutto l’anno al centro dell’attenzione dei propri Clienti.<br />

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n. 0425 651224-255.<br />

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Periodico <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong><br />

<strong>Trentina</strong> <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />

Trento, Via Segantini, 10 - Tel. 0461.898111<br />

www.cooperazionetrentina.it<br />

ufficio.stampa@ftcoop.it<br />

Direttore responsabile<br />

Walter Liber<br />

Coordinatrice<br />

Dirce Pra<strong>della</strong><br />

Comitato di Redazione<br />

Corrado Corradini, Franco de Battaglia, Carlo<br />

Dellasega, Silvia De Vogli, Michele Dorigatti, Cesare<br />

Dossi, Egidio Formilan, Cristina Galassi, Walter<br />

Liber, Diego Nart, Sara Perugini, Dirce Pra<strong>della</strong>,<br />

Bernardino Santoni, Paolo Tonelli, Vincenzo Visetti.<br />

Hanno collaborato<br />

Carlo Borzaga, Miriam Branz, Silvia De Vogli,<br />

Michele Dorigatti, Umberto Folena.<br />

Foto di copertina<br />

Agenzia Dino Panato<br />

Progettazione grafica<br />

Cooperativa ARCHIMEDE - www.archimede.nu<br />

Stampa tipografica<br />

Cooperativa NUoVE ARTI GRAFICHE<br />

Abbonamenti<br />

Costo singola copia: € 3<br />

Abbonamento annuale (11 numeri): € 30<br />

Abbonamento semestrale (5 numeri): € 15<br />

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Paga i primi 10 abbonamenti a prezzo pieno<br />

(30 euro, fermo da molti anni) e i restanti solo<br />

la metà.<br />

Autorizzazione del Tribunale Civile e Penale di Trento<br />

n. 26 Registro stampa di data 09.10.1950<br />

N ° 7 - L U G L I O - A G O S T O 2 0 1 2<br />

EDITORIALE<br />

03 Due pensieri in libertà<br />

IN PRIMO PIANO<br />

04-09 Euricse: ecco Il vantaggio<br />

cooperativo. Le cooperative sono<br />

riuscite a salvaguardare l’occupazione,<br />

il reddito e la liquidità molto meglio<br />

rispetto alle spa. Una ricerca di evidenzia<br />

la loro funzione anticiclica.<br />

11-23 Cooperative in assemblea.<br />

L’assemblea <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> ha<br />

confermato Diego Schelfi alla presidenza.<br />

Il nuovo consiglio di amministrazione, il<br />

dibattito e i risultati di fine anno dei settori<br />

e dei consorzi.<br />

NEWSCOOP<br />

25 In aiuto delle cooperative terremotate<br />

d’Emilia<br />

26 Casse in assemblea<br />

27 Rurali al fianco degli universitari<br />

28 Cr Aldeno, avviciniamo giovani e lavoro<br />

29 Paolo Segnana guida l’Asdir<br />

30 Risto3 tutela l’ambiente<br />

31 Educa, il futuro non è un tabù<br />

32 Consorzio elettrico di Pozza,<br />

record di produzione<br />

33 Coop Sei “illumina” il traguardo<br />

dei 25 anni<br />

34 Le Famiglie Cooperative in assemblea<br />

35 Nuovo magazzino per Dao<br />

4<br />

Coop 3 volte<br />

meglio<br />

delle spa<br />

29<br />

Segnana<br />

guida<br />

l'Asdir<br />

CULTURA COOPERATIVA<br />

Racconti<br />

36 In montagna si può vivere se<br />

si è una famiglia<br />

L’intervista<br />

38 Reggio: per essere felici bisogna<br />

condividere (non accumulare)<br />

Il convegno<br />

42 Tarantola: Rurali preziose, ma attente<br />

ai rischi<br />

Scuola<br />

44 La festa <strong>della</strong> cooperazione scolastica<br />

C’è del nuovo<br />

47 Innovare con la cultura<br />

Buone prassi<br />

48 Premiata l’iniziativa dei giovani<br />

Finestra sul mondo<br />

49 La cucina di Risto 3 sulle Ande del Perù<br />

50 In Lituania per cooperare<br />

51 Poker di delegazioni in visita<br />

Libri<br />

52 Mediocredito, una banca per lo<br />

sviluppo regionale<br />

53 L’economia buona<br />

OPINIONI<br />

Economia<br />

54 Crisi, il Trentino regge, ma bisogna<br />

fare di più<br />

Orizzonti<br />

55 In principio era l’avidità<br />

La porta aperta<br />

56 A cosa serve il 75%<br />

36<br />

In montagna<br />

si può vivere<br />

se si è una<br />

famiglia<br />

38<br />

Per essere<br />

felici bisogna<br />

condividere


Le banche si chiudono in difesa?<br />

Cooperfidi opera dal 1980 a favore <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />

e dell’Agricoltura del Trentino. Eroga garanzie, che<br />

agevolano l’accesso al credito bancario, aiutando i<br />

Soci a reperire i finanziamenti alle migliori condizioni<br />

di mercato. Possono associarsi Cooperative di ogni<br />

settore e Aziende Agricole, con sede in Trentino.<br />

se sei socio, sei T r A nquillo.<br />

Trento, via Vannetti 1 www. cooperfidi.it tel. 0461260417<br />

Apertura al pubblico lunedì / venerdì 8.30 - 12.30 e 14.30 - 17.00.<br />

Gradito l’appuntamento.


Ci sembra doveroso tornare sugli accadimenti<br />

che hanno contrassegnato la<br />

vita del nostro movimento in questi<br />

ultimi mesi. Per dire come li abbiamo<br />

vissuti e per sottolineare, dal nostro<br />

punto di vista, che cosa hanno messo in<br />

risalto indipendentemente dalla elezione<br />

del presidente <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong>.<br />

Pur comprendendo coloro che ripetutamente<br />

hanno evidenziato il fatto<br />

che tutta la vicenda fosse stata costruita<br />

male, vorremmo evidenziare l’aspetto<br />

democratico che tale impostazione<br />

ha prodotto. C’è stata una evoluzione<br />

sincera di passaggi che sono stati in<br />

sintonia con il susseguirsi di diversi pronunciamenti<br />

di settori del movimento<br />

e di presidenti di cooperative. Ciò ha<br />

fatto sì che per molti mesi tantissimi<br />

cooperatori abbiano discusso di loro<br />

stessi, <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong>, dei ruoli dei<br />

gruppi dirigenti e di come devono<br />

essere originati. Tantissimi consigli di<br />

amministrazione si sono riuniti per<br />

analizzare la situazione e pronunciare<br />

orientamenti precisi. Non era mai<br />

accaduto! E questo dovuto a due fattori.<br />

Il primo legato allo statuto la dove<br />

prevede una modalità particolare per<br />

eventuali ulteriori mandati dopo i tre,<br />

per il presidente <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> in<br />

Due pensieri<br />

in libertà<br />

carica. Il secondo riferito al fatto che<br />

in modo chiaro, un certo numero di<br />

cooperatori hanno espresso e organizzato<br />

il dissenso rispetto alla eventualità.<br />

La storia <strong>della</strong> cooperazione trentina<br />

ha affrontato per la prima volta dalla<br />

sua nascita una situazione di questo<br />

tipo. Alla prima votazione, nel 1895, i<br />

cooperatori scelsero il barone de Mersi,<br />

egli salì alla tribuna e pronunciò parole<br />

di riconoscenza e stima nei confronti<br />

di don Guetti. Disse ai presenti che<br />

quest’ultimo era il presidente giusto.<br />

Per acclamazione fu don Guetti, pensiamo<br />

giustamente, presidente <strong>della</strong><br />

<strong>Federazione</strong>.<br />

Una sola cosa sul dibattito circa il quarto<br />

mandato. Noi abbiamo cercato con<br />

cocciutaggine di mantenerlo fra i cooperatori.<br />

Siamo sempre meno convinti,<br />

e saremmo felici se in futuro fossimo<br />

pesantemente smentiti, che la discussione<br />

“tutta pubblica”, cioè su giornali<br />

e mass media, possa più contenere<br />

le condizioni per essere condotta sui<br />

binari <strong>della</strong> conoscenza delle questioni<br />

sul tappeto. Ci sembra ormai mera<br />

ricerca del “sangue sulle piste”, trasformando<br />

una discussione in un duello fra<br />

gladiatori che notoriamente è fatto solo<br />

per il divertimento del popolo e per le<br />

furberie di chi comanda.<br />

La cosa che ci preoccupa particolarmente<br />

è che l’organizzazione del dissenso<br />

su una questione possa diventare<br />

una situazione cristalizzata. Quando<br />

sentiamo dire che è emersa una maggioranza<br />

e una minoranza è vero ma<br />

riferite a quella questione, non ad altre.<br />

Se così fosse rischieremmo di introdur-<br />

3<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

EDITORIALE<br />

re in un sistema di imprese democratiche,<br />

logiche che appartengono alla<br />

politica partitica, alle istituzioni elettive<br />

e non a consigli di amministrazione.<br />

Va ricordato anche che perfino nelle<br />

istituzioni politiche gli schieramenti,<br />

quando ci sono persone responsabili,<br />

si formano e riformano in relazione<br />

ai vari argomenti e provvedimenti<br />

da assumere. Non dobbiamo quindi<br />

dimenticare mai il fragile equilibrio,<br />

vitale e delicatissimo per il rispetto dei<br />

valori cooperativi, fra scelta d’impresa<br />

e costruzione democratica <strong>della</strong> scelta<br />

stessa.<br />

Ci angustia anche il sentir parlare “di<br />

nostro rappresentante in Consiglio<br />

di Amministrazione”. Se il “nostro<br />

agente all’Avana” viene inteso come<br />

garanzia di conoscenza delle cose da<br />

portar fuori, l’ipotesi riveste veramente<br />

aspetti singolari. Il risultato e i contenuti<br />

di tutte le discussioni in CdA<br />

<strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> li leggiamo regolarmente<br />

sui giornali e dentro il nostro<br />

movimento tutti sanno tutto di tutto<br />

e anche di tutti (qualche volta al limite<br />

del pettegolezzo). E’ allora evidente<br />

che non abbiamo bisogno di servizi di<br />

“intelligence”, abbiamo bisogno vitale<br />

di servizi di “intelligenze” che aiutino,<br />

tutti insieme, a far proseguire su rotte<br />

sicure la cooperazione.<br />

Siamo abbastanza fiduciosi che sarà<br />

così. Il tempo e le cose da pensare e da<br />

fare faranno prendere nuovamente il<br />

sopravvento alla responsabilità collettiva<br />

e alla fiducia.<br />

diego.schelfi@ftcoop.it<br />

Tempo di lettura: 3’18’’


IN PRIMO PIANO<br />

Le coop resistono aLLa<br />

La ricerca di Euricse dimostra che le cooperative difendono i livelli occupazionali<br />

e garantiscono un buon reddito ai dipendenti.<br />

di Dirce Pra<strong>della</strong><br />

GLI AUTORI<br />

Eddi Fontanari, (a destra)<br />

dottorando dell’Università<br />

dell’Insubria di Varese.<br />

Carlo Borzaga, (a sinistra)<br />

professore alla Facoltà di Economia<br />

di Trento e presidente di Euricse.<br />

Nell’eterno confronto tra cooperative e<br />

altre forme di impresa, le prime segnano un<br />

nuovo punto importante a vantaggio delle<br />

seconde, chiamando in campo la ‘resilienza’,<br />

ovvero quella capacità reattiva che consente<br />

di riorganizzarsi e reagire nelle avversità.<br />

Ebbene una ricerca di Euricse, condotta<br />

da Eddi Fontanari con Carlo Borzaga, ha<br />

dimostrato nero su bianco che le cooperative<br />

trentine negli ultimi 4 anni (2006-2010)<br />

hanno saputo fare di più e meglio in termini<br />

di crescita (valore aggiunto) e di garanzia di<br />

reddito per i lavoratori rispetto alle società<br />

per azioni.<br />

“La maggior capacità di resilienza del<br />

modello imprenditoriale cooperativo –<br />

hanno spiegato gli autori – è la conseguenza<br />

<strong>della</strong> differente natura di queste imprese,<br />

e in particolare del loro orientamento alla<br />

soddisfazione di un bisogno più che alla<br />

distribuzione di utili. Questa specificità<br />

spingerebbe le cooperative a mantenere<br />

i livelli produttivi anche in situazioni di<br />

redditività bassa o negativa”.<br />

L’analisi di Fontanari e Borzaga è stata<br />

realizzata utilizzando tre indicatori: le<br />

variazioni, annuali e per l’intero periodo,<br />

del valore aggiunto e dei redditi da lavoro<br />

dipendente e l’andamento delle disponibilità<br />

liquide. La ricerca ha così evidenziato, tra il<br />

2006 e il 2010, una crescita delle cooperative<br />

nettamente superiore a quella delle società<br />

per azioni, sia in termini di valore aggiunto<br />

che di redditi da lavoro dipendente. Le<br />

cooperative hanno realizzato una crescita del<br />

valore aggiunto del 31,45% e dei redditi da<br />

lavoro dipendente del 32,43%. Nelle società<br />

per azioni l’incremento è stato nettamente<br />

più contenuto: +12,16% relativamente al<br />

valore aggiunto e +11,87% relativamente ai<br />

4<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

redditi da lavoro dipendente. Le cooperative,<br />

dunque, viaggiano a una marcia tre volte più<br />

sostenuta.<br />

La maggiore dinamicità delle cooperative è<br />

confermata anche dal più ampio confronto<br />

tra i tassi di crescita delle stesse e quelli<br />

dell’intera economia provinciale: nel<br />

periodo 2006 - 2009 i primi crescono<br />

nettamente più dei secondi (21,86% contro<br />

8,16% per il valore aggiunto e 22,59% contro<br />

11,72% per i redditi da lavoro dipendente).<br />

Va poi considerato, come ha sottolineato<br />

Borzaga, che le cooperative scaricano meno<br />

sull’ente pubblico i costi <strong>della</strong> crisi rispetto<br />

alle spa, abituate a ricorrere massicciamente<br />

alla cassa integrazione.<br />

L’analisi ha coinvolto 222 cooperative e<br />

191 società per azioni del Trentino, con<br />

un fatturato superiore a 500 mila euro. Le<br />

cooperative comprese nel campione sono<br />

mediamente più piccole <strong>della</strong> società per<br />

azioni: nel complesso il valore aggiunto del<br />

totale delle prime è stato nel 2010 di 310<br />

milioni di euro, contro il miliardo e 230<br />

milioni <strong>della</strong> spa.<br />

Fermando le sguardo soltanto sulle imprese<br />

operanti nel settore del terziario al netto del<br />

commercio, comprensivo di 81 cooperative<br />

e 55 spa, si possono verificare i risultati<br />

precedenti in un contesto caratterizzato<br />

da attività meno eterogenee. Ne esce<br />

confermata la funzione anticiclica svolta<br />

dalle cooperative. Sull’intero periodo<br />

esaminato i tassi di crescita sia del valore<br />

aggiunto che dei redditi da lavoro dipendente<br />

raggiungono nelle cooperative il 36% e il<br />

39% rispettivamente, mentre nelle spa si<br />

aggirano intorno al 10% . Le cooperative<br />

operanti in questo settore non sembrano<br />

neppure avere risentito <strong>della</strong> crisi, visto che


crisi megLio DeLLe spa<br />

nel 2009 il valore aggiunto è cresciuto del<br />

9,04% e i redditi da lavoro dipendente<br />

dell’8,26%. Al contrario, la ricchezza<br />

prodotta dalle spa nel medesimo anno ha<br />

subito una diminuzione del 14,53%, che si<br />

è ripercossa sui redditi destinati al lavoro<br />

dipendente (-19%).<br />

“è così possibile cogliere una importante<br />

diversità tra le cooperative e le imprese<br />

capitalistiche – aggiungono gli autori – :<br />

le prime tendono a mantenere, anche in<br />

condizioni congiunturali sfavorevoli, una<br />

maggiore stabilità dei redditi da lavoro<br />

dipendente, mentre le seconde risultano<br />

maggiormente soggette agli andamenti<br />

ciclici, a cui reagiscono contraendo i redditi<br />

destinati al lavoro dipendente, soprattutto<br />

attraverso il ricorso agli ammortizzatori<br />

sociali.<br />

Tempo di lettura: 3’28’’<br />

Confronto tra cooperative e spa in Trentino<br />

Tassi di crescita dal 2006 al 2010 in % a prezzi correnti Dettaglio<br />

valore<br />

aggiunto<br />

reddito<br />

da lavoro<br />

dipendente<br />

indice<br />

di liquidità<br />

Cooperative Spa<br />

0,13<br />

0,03<br />

12,16<br />

11,87<br />

31,45 9,89 6,14<br />

32,43<br />

5<br />

GLOSSARIO<br />

VALORE AGGIUNTO<br />

Il valore aggiunto rappresenta la nuova ricchezza<br />

(redditi) generata attraverso l’attività produttiva.<br />

Si tratta <strong>della</strong> differenza tra il valore del bene o<br />

servizio prodotto e quello degli input impiegati<br />

nella sua produzione. Tali redditi servono in<br />

particolar modo a remunerare i fattori produttivi<br />

intervenuti nella produzione di quel bene o<br />

servizio.<br />

REDDITI DA LAVORO DIPENDENTE<br />

I redditi da lavoro dipendente costituiscono<br />

la parte di valore aggiunto destinata alla<br />

remunerazione del fattore lavoro. Essi si<br />

identificano con il “Costo del personale”.<br />

LIQUIDITA’<br />

La liquidità è un indice di bilancio che calcola<br />

la capacità dell’impresa ad affrontare le uscite<br />

monetarie di prossima scadenza (entro 12 mesi)<br />

con le entrate monetarie di breve periodo<br />

(entro 12 mesi).<br />

2006/2007 2007/2008 2008/2009 2009/2010<br />

9,08<br />

8,46<br />

9,6<br />

0,84<br />

0,75<br />

3,54<br />

5,94<br />

4,98<br />

0,87<br />

0,73<br />

4,48<br />

-9,12<br />

6,69<br />

-7,62<br />

0,9<br />

0,73<br />

7,87<br />

9,27<br />

8,03<br />

5,25<br />

2006 2007 2008 2009 2010<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

IN PRIMO PIANO | il vantaggio cooperativo<br />

0,96<br />

0,77<br />

0,97<br />

0,78


IN PRIMO PIANO<br />

È L’ora DeL<br />

coop-capitaLism<br />

“Coop Capitalism” contrapposto al “Gucci Capitalism” è l’idea di base di Noreena<br />

Hertz, economista inglese tra le più influenti del Regno Unito secondo il Guardian<br />

e co-fondatrice con Bono degli U2 del progetto (RED) per raccogliere fondi per i<br />

malati di AIDS in Africa. ospite <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong> alla settima edizione<br />

del Festival dell’Economia ha approfondito il concetto di capitalismo cooperativo.<br />

di Sara Perugini<br />

Il capitalismo cooperativo è una nuova<br />

forma di capitalismo. è la strada verso il<br />

progresso, perché si basa su concetti quali<br />

l’innovazione, la collaborazione etica, la comunità<br />

e la cocreazione. La comunità viene<br />

messa al centro di tutto e viene privilegiato<br />

ciò che è collettivo rispetto a ciò che è individuale.<br />

In questo modo viene data maggiore<br />

importanza al come, alla strada percorsa per<br />

raggiungere i risultati, più che al cosa si vuole<br />

ottenere.<br />

Lei sostiene che il mercato non ha la capacità<br />

di autoregolarsi come invece sostengono i liberisti,<br />

perché?<br />

Abbiamo visto che, nonostante gli sforzi fatti,<br />

il mercato da solo non riesce e non riuscirà<br />

mai a controllare l’intero svolgersi <strong>della</strong> vita<br />

economica. E tutti noi stiamo vivendo in<br />

prima persona la conseguenze di questo fallimento:<br />

la crisi finanziaria che sta toccando<br />

ogni settore <strong>della</strong> nostra società. Il problema<br />

è proprio che il mercato non tiene mai in<br />

considerazione l’impatto che determinate<br />

scelte possono avere sulla società.<br />

Nel corso degli ultimi trent’anni abbiamo<br />

imparato che il mercato è limitato, può arrivare<br />

solo fino a un certo punto. In particolare,<br />

il mercato non ha una visione a lungo<br />

termine delle cose. Quindi, se vogliamo<br />

davvero proteggere le nostre foreste, un bene<br />

prezioso come l’acqua, il nostro ambiente o<br />

la qualità dell’aria, se vogliamo davvero preservare<br />

le nostre risorse primarie, non possia-<br />

6<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

mo considerare il mercato come l’unico fattore<br />

protettivo. Se vogliamo che il benessere<br />

sia distribuito più equamente dobbiamo eliminare<br />

la distanza tra ricchi e poveri che ancora<br />

sussiste, ma il mercato da solo non può<br />

farlo perché limitato. Dobbiamo rendercene<br />

conto e trovare una diversa forma di capitalismo<br />

per poter eliminare queste difficoltà.<br />

Perché quella cooperativa è la forma di impresa<br />

più adatta ad interpretare questo nuovo<br />

modello di capitalismo?<br />

Per prima cosa perché funziona benissimo,<br />

ed è palese nonostante l’attuale grave crisi<br />

economica. Quello cooperativo è un modello<br />

che non solo resiste, ma riesce ad avere dei<br />

risultati che vanno ben aldilà di quelli raggiunti<br />

negli altri settori più tradizionali. Lo<br />

vediamo molto chiaramente qui in Trentino,<br />

dove nonostante la crisi economica è aumentato<br />

il numero degli addetti ed è cresciuto<br />

l’utile. E lo vediamo anche in altre parti del<br />

mondo dove si verifica esattamente la stessa<br />

situazione. Inoltre, le cooperative funzionano<br />

come nuovo modello di business. Basta<br />

pensare alla Silicon Valley (area a sud di San<br />

Francisco nota per l’alta concentrazione di<br />

aziende informatiche, ndr) o a realtà come<br />

Facebook, Linedin o Wikipedia, nate su una<br />

base di collaborazione e di cooperazione, per<br />

rendersi conto che la cooperativa può essere<br />

anche un modello di business che dura nel<br />

tempo e sa essere totalmente innovativo e<br />

molto entusiasmante.


Lei ha introdotto una nuova idea di successo che non<br />

ha nulla a che fare con l’ammontare del conto corrente<br />

bancario. Cos’è, secondo lei, che identifica il successo?<br />

Per diverso tempo abbiamo misurato il successo da<br />

un punto di vista meramente pratico. Siamo stati<br />

portati a considerare il successo economico come una<br />

delle chiavi del successo reale. Potersi permettere, ad<br />

esempio, l’ultimo modello di scarpe Nike o la borsa<br />

di Gucci veniva stimato come un segno tangibile e importante<br />

del successo.<br />

Ma questa concezione a che tipo di società ci ha portato?<br />

Con l’avvento <strong>della</strong> crisi finanziaria ci siamo resi<br />

conto che non sono i beni materiali che ci rendono<br />

più felici, ci fanno essere più sani o più sicuri di noi<br />

stessi. è assolutamente necessario fare uno sforzo per<br />

ripensare i valori fondati <strong>della</strong> società, i valori sui quali<br />

poter contare. è arrivato il momento di privilegiare<br />

tutti quei valori che hanno a che vedere con la collaborazione,<br />

la comunità, l’inclinazione e il poter fare<br />

rete insieme.<br />

Tra i temi a lei cari c’è la questione di genere: le donne<br />

dovrebbero avere un ruolo determinante nella visione<br />

dell’economia. Secondo lei, siamo ancora lontani dal<br />

raggiungimento di questo obiettivo?<br />

Nonostante siamo nel ventunesimo secolo, la presenza<br />

delle donne è purtroppo ancora non sufficiente in<br />

tutti i settori, dal mondo degli affari alla politica. In<br />

generale, le donne hanno ancora poco potere e un movimento<br />

come quello cooperativo, più di ogni altro,<br />

deve farsi carico del riconoscimento dello stato delle<br />

donne, dando loro più voce, più potere e più diritti.<br />

Sono concetti fondamentali, alla base dei principi sui<br />

quali si fonda il movimento cooperativistico. Come si<br />

fa a collaborare, come si fa a condividere se non c’è<br />

uguaglianza di stato fra uomo e donna?<br />

Per concludere, come si può passare concretamente da<br />

un capitalismo Gucci a un capitalismo cooperativo?<br />

Innanzitutto è necessario riconoscere che lo Stato<br />

ha un suo ruolo da espletare: deve agire sul mercato<br />

perché il mercato non può essere lasciato completamente<br />

libero, ma, in un modo o nell’altro, deve essere<br />

controllato. Il rischio, altrimenti, è quello di diventare<br />

come un casinò, dove si gioca alla roulette senza più<br />

capire cosa sta succedendo.<br />

Bisogna poi riconoscere anche il ruolo del mondo<br />

delle imprese, che non deve limitarsi esclusivamente<br />

al raggiungimento di un utile per poche persone.<br />

Qualsiasi attività deve avere ricadute positive su tutta<br />

7<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

IN PRIMO PIANO | il vantaggio cooperativo<br />

la comunità.<br />

Infine, ci deve essere un passaggio netto fra quello<br />

che è il breve termismo del capitalismo Gucci, dove<br />

tutto era orientato appunto al breve termine, al lungo<br />

termismo del capitalismo più collaborativo, che sta a<br />

cuore al movimento cooperativo. Perché se davvero<br />

vogliamo occuparci dell’ambiente, se vogliamo davvero<br />

garantire un futuro sostenibile alle giovani generazioni,<br />

allora dobbiamo focalizzare la nostra attenzione<br />

su questo passaggio fondamentale.<br />

Tempo di lettura: 5’08’’<br />

L'economista Noreena Hertz accolta dal presidente <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> Diego Schelfi<br />

e dal direttore generale Carlo Dellasega (sotto).


IN PRIMO PIANO<br />

Lavoro per i giovani: la fless<br />

Il Premio Nobel per l’Economia 2010 Christopher Pissarides parla dei giovani<br />

e delle (poche) opportunità di trovare lavoro. La sua ricetta non è nuova, ma<br />

probabilmente l’unica possibile: più facilità a licenziare vuol dire più facilità<br />

ad assumere. In un Paese in cui il tasso di disoccupazione giovanile è al 36,2%<br />

(fonte ocse)<br />

di Walter Liber<br />

Abbiamo incontrato il prof. Pissarides, uno dei “big”<br />

dell’edizione di quest’anno del Festival dell’Economia<br />

di Trento, in una cornice inconsueta, le Cantine<br />

Mezzacorona, durante una cena cui hanno partecipato<br />

anche l’economista inglese Noreena Hertz (vedi<br />

l’intervista di Sara Perugini nelle pagine precedenti).<br />

Pissarides in particolare al pubblico del Festival ha<br />

parlato ai giovani, invitandoli a studiare e a non stancarsi<br />

di cercare lavoro. Abbiamo scambiato qualche<br />

battuta con lui<br />

Prof. Pissarides, giusto un caso reale. Una giovane<br />

laureata in psicologia con il massimo dei voti, master a<br />

Londra e abilitazione alla professione, parla tre lingue,<br />

cerca lavoro e trova, dopo mesi, una occupazione<br />

come baby sitter. C’è un problema o no?<br />

Si, c’è un problema, ma anche il lavoro di baby sitter<br />

le servirà senz’altro. Non solo perché saprà cosa vuol<br />

dire lavorare, ma può essere una esperienza pratica<br />

che riguarda quello che ha studiato. Più tardi anche<br />

l’economia si riprenderà, sarà in grado di avere un<br />

lavoro, e potrà avvalersi anche di quell’esperienza.<br />

Questo la renderà fiera di aver fatto qualcosa, anziché<br />

starsene a casa a farsi finanziare dai genitori.<br />

Lei ha detto che di solito una persona che studia di<br />

più ha maggiori possibilità di fare carriera e di guadagnare<br />

di più.<br />

è vero, ha più possibilità. A parità di lavoro, chi ha<br />

studiato ha più probabilità di essere assunto e poi<br />

di fare carriera, rispetto a chi non ha proseguito gli<br />

studi. Comunque una persona laureata si trova in<br />

una posizione migliore rispetto ad una persona che la<br />

laurea non ce l’ha.<br />

Tutti i governi, anche quello italiano, stanno mettendo<br />

mano a grandi riforme per migliorare il mercato del<br />

lavoro. Ma spesso la flessibilità si traduce in maggiore<br />

8<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

precarietà. Quindi cosa occorre fare?<br />

Più flessibilità vorrà dire forse più precarietà a chi ha<br />

un posto di lavoro adesso, però la situazione per chi<br />

è disoccupato sarà sicuramente migliore. E le dico<br />

perché. In questo modo si rendono più paritarie le<br />

opportunità del mercato del lavoro. Quello che si sta<br />

cercando di fare non è tanto basarsi sulla fortuna o<br />

sul caso nell’ambito delle possibilità che un giovane<br />

ha di trovare lavoro. Si tratta di acquisire un criterio<br />

secondo il quale ci sia più uguaglianza dappertutto,<br />

senza favorire delle nicchie, dei piccoli gruppi<br />

protetti.<br />

Lei deve rendersi conto che la situazione più precaria<br />

di tutte che sussiste nel mercato del lavoro è quella<br />

dei disoccupati. Stiamo parlando di quasi il 40% dei<br />

giovani. Sono questi i precari veri.<br />

Lei ha fatto un esempio efficace: trovare un lavoro<br />

è come trovare un partner, in genere non ci si ferma<br />

al primo nel corso di una vita. Ma è sempre valido<br />

questo concetto? Perché si può anche cambiare, ma se<br />

poi il mercato del lavoro non ti consente di rientrare<br />

sono dolori…<br />

No, questo è proprio il vantaggio <strong>della</strong> flessibilità del<br />

mercato del lavoro. Tu puoi entrarci senza doverti<br />

preoccupare forzatamente di quello che succederà se<br />

dovrai rientrarci.<br />

Se uno vive in un mercato del lavoro rigido, una volta<br />

che ha un lavoro se lo tiene stretto. Al contrario, in<br />

un mercato del lavoro flessibile uno può iniziare da<br />

un posto qualsiasi, e poi saltare da un impiego ad un<br />

altro finché si trova quello che piace veramente.<br />

Quali riforme dovrebbero fare i governi, secondo Lei?<br />

Dovrebbero fare in modo che le aziende possano<br />

licenziare più facilmente le persone quando non ne<br />

hanno bisogno. Perché se le aziende sanno di poter


ibilità “buona” di pissarides<br />

liberarsi dei lavoratori quando non ne<br />

hanno più bisogno, ne assumono più<br />

facilmente quando mutano le condizioni.<br />

E come meccanismo di sostegno, i governi<br />

dovrebbero aiutare quei lavoratori<br />

che hanno perso il lavoro e si trovano<br />

disoccupati.<br />

La riforma delle pensioni con l’allungamento<br />

dell’età pensionabile, non finisce<br />

col penalizzare i giovani?<br />

No, in effetti aiuta i giovani, per tre<br />

motivi. Primo, si può abbassare l’aliquota<br />

fiscale quando ci sono persone avanti<br />

con l’età che possono accedere al mercato<br />

del lavoro proprio perché c’è una base<br />

di contribuenti maggiore. Abbassando le<br />

tasse, aumentano le possibilità di nuovi<br />

posti di lavoro.<br />

Il secondo motivo è che quando una persona<br />

va in pensione non risparmia più e<br />

comincia a spendere. Però il risparmio<br />

va bene perché stimola gli investimenti.<br />

Se fate lavorare la gente fino ad una certa<br />

età, saranno più inclini ad acquistare<br />

azioni, ad investire, a mettere soldi in<br />

banca, e questo va bene per gli investi-<br />

CHI è CRISTOPHER<br />

PISSARIDES<br />

School Professor di Economia e Scienze<br />

politiche presso la London School of<br />

Economics e premio Nobel per l’Economia<br />

2010 (insieme a Peter Diamond<br />

e Dale Mortensen, per i loro studi sulle<br />

frizioni dei mercati). Nel 2011 è stato<br />

presidente dell’European Economic Association.<br />

E’ stato consulente di politica<br />

occupazionale e del lavoro per la banca<br />

Mondiale, per la Commissione Europea<br />

e per l’Ocse.<br />

menti e quindi per la creazione di posti<br />

di lavoro.<br />

Il terzo motivo è che quando uno lavora<br />

ha più propensione ad avvalersi dei servizi<br />

di altre persone (al ristorante, in casa,<br />

nelle attività di tempo libero). Chi lavora<br />

crea lavoro, soprattutto per quei giovani<br />

che non hanno grandi specializzazioni.<br />

Ma in Italia c’è una gerontocrazia – si<br />

pensi ai professori universitari – che non<br />

lascia molto spazio ai giovani…<br />

Però ci sono tanti altri posti di lavoro<br />

nell’ambito dell’economia anche fuori<br />

dalle università. Solo nel settore pubblico<br />

c’è forse una forte gerontocrazia, ma<br />

è un settore molto piccolo rispetto al<br />

resto.<br />

Il problema italiano è anche quello di<br />

un eccessivo costo del lavoro con carico<br />

previdenziale e fiscale molto pesante.<br />

Anche questo può essere un freno all’occupazione.<br />

Sicuramente un’alta aliquota fiscale rallenta<br />

la creazione di posti di lavoro, però<br />

solamente per quelle classi di lavoratori<br />

9<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

IN PRIMO PIANO | il vantaggio cooperativo<br />

che sono alla base <strong>della</strong> piramide. Un<br />

modo per evitare questo disincentivo è<br />

di avere aliquote progressive, in modo<br />

tale che le tasse vengano pagate da chi<br />

guadagna di più.<br />

Ma il problema vero dell’Italia è che<br />

non c’è una base di contribuenti sufficientemente<br />

ampia. Oltre al fenomeno<br />

dell’evasione, difficilmente si lavora<br />

oltre i sessant’anni, e le donne lavorano<br />

meno che in altri Paesi. Questi fattori<br />

contribuiscono a far sì che non ci sia uno<br />

zoccolo di contribuenti sufficientemente<br />

ampio.<br />

Il consiglio di un premio Nobel ad un<br />

giovane che cerca lavoro?<br />

Rispondi a tutti gli annunci possibili e<br />

immaginabili, prendi il meglio che trovi,<br />

e non pensare mai che sia l’ultimo lavoro<br />

<strong>della</strong> tua carriera ma solo il primo, perché<br />

magari fra due anni riesci a trovare<br />

un posto migliore.<br />

Auguri!<br />

Tempo di lettura: 5’58’’


Comunità<br />

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La cooperazione È un<br />

sistema sano che si evoLve<br />

Diego Schelfi è stato confermato alla guida <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong>.<br />

Record di presenze in assemblea. “Un confronto democratico<br />

e trasparente, anche se a tratti aspro. Proseguiamo sul cammino<br />

intrapreso nella continuità, abbiamo dimostrato di saper discutere,<br />

lavorerò anche per chi la pensa in maniera diversa”.<br />

Non era affatto scontato, vista la qualità e l’intensità<br />

del dibattito che da qualche mese attraversa la<br />

cooperazione trentina. Diego Schelfi ha chiesto<br />

– come da statuto – una larga condivisione per<br />

presiedere il processo avviato qualche anno fa.<br />

Questa larga condivisione è arrivata dopo oltre tre<br />

ore di dibattito intenso, teso e trasparente, in una<br />

sala <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong> mai così affollata. Verso metà<br />

pomeriggio erano presenti 440 società su 535 in totale.<br />

Al momento <strong>della</strong> votazione erano rappresentati 815<br />

voti, ne bastavano 544 (pari ai due terzi) per passare.<br />

Il presidente uscente ne ha ottenuti 70 in più, 614,<br />

pari al 75,3%. In dettaglio, 614 a favore, 178 contrari,<br />

11 astensioni, 5 schede bianche e 2 nulle.<br />

Commentando a caldo la nomina, Schelfi ha voluto<br />

ringraziare tutta la cooperazione, “perché abbiamo<br />

passato un momento delicato, scontando anche<br />

qualche impreparazione, ma abbiamo dato il segno<br />

che sappiamo discutere, confrontarci, essere sistema,<br />

riconoscere il significato <strong>della</strong> democrazia. Lavorerò<br />

anche per le persone che la pensano in modo diverso”.<br />

Schelfi ha difeso con orgoglio i risultati economici<br />

raggiunti dalle cooperative trentine, che hanno<br />

tenuto pur in uno scenario di crisi. “Il numero di<br />

occupati, soci lavoratori e dipendenti, è cresciuto in<br />

quasi tutte le cooperative – ha affermato – e nella<br />

difficoltà hanno saputo mettere in atto gli strumenti<br />

necessari al fine di salvaguardare l’occupazione”. Un<br />

successo del modello consortile, che ha permesso di<br />

stare sui mercati e innovare insieme. “Non esistono<br />

campi di attività preclusi alla cooperazione – ha<br />

proseguito – le cooperative possono e devono agire<br />

a 360 gradi come del resto fanno anche industriali,<br />

artigiani e imprenditori”.<br />

11<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

IN PRIMO PIANO | assemblee<br />

L’arma vincente è l’unità del movimento, che ha<br />

saputo integrare strumenti importanti per rafforzare<br />

il sistema, come Promocoop, Coopersviluppo,<br />

Formazione Lavoro, Cooperfidi, Fincoop. Unità che<br />

significa anche capacità di collaborare con i sistemi<br />

esterni, a cominciare dai mondi cooperativi nazionali<br />

come Confcooperative e Federcasse.<br />

Un sistema che ha saputo cambiare e innovarsi.<br />

Lo ha fatto la <strong>Federazione</strong>, riformando la vigilanza<br />

separandola dalla consulenza, lo hanno fatto le<br />

singole cooperative e i consorzi.<br />

Fondamentale è la formazione, che va non solo<br />

enunciata ma praticata, perché la consapevolezza<br />

cooperativa aiuta anche ad affrontare i momenti di<br />

difficoltà.<br />

Carlo Dellasega, direttore generale <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong>,<br />

ha fatto riferimento ad una serie di dati aggregati<br />

per evidenziare il ruolo economico e sociale <strong>della</strong><br />

cooperazione in Trentino. Nonostante il peso <strong>della</strong><br />

crisi i fatturati sono cresciuti. Nel comparto agricolo<br />

il valore <strong>della</strong> produzione ha raggiunto il miliardo<br />

di euro. La cooperazione di consumo ha totalizzato<br />

457 milioni di vendite. Il settore <strong>della</strong> produzione<br />

lavoro, servizio e sociali ha registrato un fatturato di<br />

729 milioni. A favore delle famiglie e delle imprese le<br />

Casse Rurali hanno erogato 12,2 miliardi di prestiti.<br />

Anche l’occupazione ha tenuto bene, i posti di lavoro<br />

sono stati salvaguardati. Sono oltre 18 mila le persone<br />

con un impiego stabile nel movimento cooperativo<br />

trentino.<br />

Tempo di lettura: 3’02’’


IN PRIMO PIANO<br />

un Dibattito intenso<br />

e partecipato<br />

Una ventina di interventi che hanno suggerito diversi modi di “leggere” la cooperazione<br />

Ascoltando l’intenso dibattito che ha preceduto il voto<br />

assembleare, sono emerse due visioni <strong>della</strong> cooperazione<br />

trentina: da una parte un sistema di imprese sano che si<br />

confronta con il mercato, radicato al territorio ed efficiente,<br />

dall’altra un movimento che deve riflettere sui propri errori.<br />

La difesa migliore <strong>della</strong> cooperazione è venuta da due “non<br />

trentini” come Giovanni di Benedetto, presidente di Itas<br />

Assicurazioni e Marco Zanoni, commissario <strong>della</strong> Cantina<br />

LaVis. Il primo ha dichiarato: “siete un fiore all’occhiello <strong>della</strong><br />

carta di identità trentina”, il secondo “la cooperazione è un<br />

patrimonio da tutelare”.<br />

Le critiche più severe invece da Mauro Cominotti, presidente<br />

<strong>della</strong> FC di Pinzolo: “se il mondo ci conoscesse nell’intimo<br />

non ci invidierebbe”. Più “meditato” l’intervento <strong>della</strong> ex vicepresidente<br />

Marina Mattarei che aveva sostenuto il candidato<br />

Sandro Pancher: “il conflitto, lo scontro è sempre generatore<br />

di ricchezza”. E Giuliano Beltrami: “per cambiare ci vuole<br />

coraggio”.<br />

Le parole più “affettuose” da Franco Senesi, presidente di<br />

Mediocredito: “caro Diego, abbiamo ancora bisogno di te,<br />

<strong>della</strong> tua esperienza, <strong>della</strong> tua autorevolezza, <strong>della</strong> tua capacità<br />

politica e imprenditoriale”. Come Pompeo Viganò, presidente<br />

di Kinè e amico personale: “serve un atto di riconoscenza per<br />

ciò che Diego ha fatto in questi anni”. Riportiamo qui sotto<br />

alcuni dei contributi al dibattito.<br />

Erman Bona, CR Mori: Ho cercato di portare idee, di fare<br />

provocazioni. Stiamo discutendo di quanto dobbiamo fare<br />

domani. Costi che aumentano, problemi enormi di fatturato.<br />

Dobbiamo avere cura <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong>, ma dobbiamo metterla<br />

in discussione. Ad esempio il prossimo cda dovrà mettere mano<br />

al criterio delle votazioni.<br />

Sandro Pancher, CR Mezzocorona: Non vogliamo<br />

12<br />

denunciare gli errori, pretendiamo vengano riconosciuti<br />

per incamminarci su una strada diversa. Da una parte sono<br />

stato provocato da un percorso che non è stato trasparente,<br />

democratico. I saggi hanno più eseguito un mandato calato<br />

dall’alto dove i secondi grado, due in particolare, hanno chiesto<br />

in maniera forte a Schelfi di tornare sui suoi passi.<br />

è nella crisi che la <strong>Cooperazione</strong> può esprimere il meglio di<br />

sé. La <strong>Cooperazione</strong> che è trasversale avrebbe la possibilità<br />

di presentare progetti nuovi, ma serve un altro passo, serve<br />

la discontinuità, serve la capacità di riconoscere gli errori per<br />

incamminarsi insieme verso una stagione di sviluppo.<br />

Tra amministratori dobbiamo parlarci con un altro linguaggio,<br />

quello <strong>della</strong> verità per uscire da questa situazione. Non abbiate<br />

paura nello scegliere. Per parlare di cooperazione bisogna averla<br />

vissuta, praticata, bisogna sentirla dentro. La candidatura ha<br />

segnato una esperienza difficile, faticosa, ma di grande intensità<br />

umana.<br />

Claudio Tezzele, CR di Folgaria: Il conflitto è sempre<br />

generatore di ricchezza. Quello che non è mi è piaciuto è stato<br />

il dibattito sviluppato più sulle pagine dei giornali che non tra<br />

di noi.<br />

Cesare Cattani, CR Bassa Anaunia: L’origine dello sconcerto<br />

e del turbamento è e rimane la deroga all’articolo 29 dello<br />

Statuto. Le norme che una società intende darsi siano chiare,<br />

armoniche e prive di contraddizioni.<br />

Sergio Vigliotti, Risto 3: Da sempre sono stato contro il<br />

limite dei tre mandati per la presidenza <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong>. Ho<br />

concesso a Schelfi un’apertura di credito. Oggi comunico che<br />

voterò Pancher.<br />

Lorenzo Libera, Cantina Avio: Rispetto i candidati alternativi<br />

perché hanno dimostrato coraggio. Visto il momento di crisi è<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2


indispensabile mettere in campo le migliori risorse. Per questo<br />

vedo indispensabile la continuità con l’attuale presidente.<br />

Mauro Cominotti, FC Pinzolo: Ogni assemblea a cui<br />

partecipo sento dire: siamo i più bravi, il mondo ci invidia.<br />

Poi Italcementi, Casa Girelli, Maso Franch e Sait (terreni, ex<br />

magazzino ortofrutta). Siamo bravi ma dove? Se il mondo ci<br />

conoscesse nell’intimo non ci invidierebbe.<br />

Crescenzio Zambotti, FC Fiavè Cavrasto: In questi ultimi<br />

anni si sta smantellando il reparto consumo <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong>,<br />

con mancanza di servizi e consulenza. Marina Mattarei ha<br />

pagato alle urne il fatto di essersi esposta per una candidatura<br />

alternativa. Scelta dettata dallo spirito cooperativo e onesto che<br />

l’ha sempre contraddistinta.<br />

Giuliano Beltrami, Lavori in Corso: Un’organizzazione che<br />

non è in grado di darsi un leader ogni nove anni non è sana. Per<br />

cambiare ci vuole coraggio ma è una dote che non si compra.<br />

Contrario del coraggio è la paura che ho sentito molto in questi<br />

mesi. Vorrei una <strong>Federazione</strong> con meno uomini indispensabili,<br />

meno seduta sulle proprie glorie, efficiente e in grado di dare<br />

servizi alle associate. Una <strong>Federazione</strong> che vive la democrazia<br />

come un valore e non come un disturbo. Negli ultimi tre anni<br />

sono stati spazzati via tutti i critici.<br />

Enzo Martini, Facchini Verdi: Non sono d’accordo di<br />

autoinfangarci. Ognuno di noi deve prendersi le sue<br />

responsabilità e non dare la colpa ad altri.<br />

Maurizio Albasini, CR Alta ValdiSole e Pejo: Rappresentiamo<br />

qualcosa di bello sul quale impegnarci. Il momento che abbiamo<br />

davanti è difficile e l’orientamento del mio cda è confermare<br />

Schelfi.<br />

Marina Castaldo, Movitrento: Intercooperazione sempre<br />

invocata ma ancora incompiuta. La <strong>Federazione</strong> non è del solo<br />

presidente o dei consiglieri ma di tutti noi. Siate portatori di<br />

idee. è con la squadra che si vince e non con il singolo.<br />

Marco Zanoni, Cantina La Vis: Ho lavorato in molte regioni<br />

italiane e in molte aziende ma non ho mai riscontrato una<br />

realtà come la vostra <strong>Cooperazione</strong>. Un patrimonio che va<br />

tutelato.<br />

13<br />

Maurizio Bonelli, CR Valli di Primiero: Avrei preferito<br />

nelle parole dei candidati più pro e meno contro. Qualsiasi<br />

azienda va gestita da più persone e non è sempre solo colpa di<br />

Schelfi se alcune cose non vanno.<br />

Dino Zanon, CR Fiemme: Non ritengo che i saggi abbiano<br />

indirizzato verso una determinata via. Credo che la conoscenza<br />

di Schelfi e il suo bagaglio di esperienza, siano importanti<br />

soprattutto in tempi come gli attuali.<br />

Pompeo Viganò, Kinè: Mi lega un grosso rapporto di amicizia<br />

e di lavoro con Diego. Negli anni Ottanta abbiamo iniziato<br />

a lavorare nel mondo <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong> con la creazione di<br />

Delta Informatica. Erano anni di fermento incredibile. Mi<br />

dissocio da questa assemblea senza un atto di riconoscenza nei<br />

confronti di ciò che Diego ha fatto in questi anni.<br />

Giovanni Di Benedetto, Itas: Non dimenticatevi di 120 anni<br />

di storia, di vita, di uomini e donne che hanno costruito questa<br />

realtà, un fiore all’occhiello <strong>della</strong> carta di identità trentina.<br />

Non abbiate paura. Siate orgogliosi. Il rinnovamento di una<br />

classe dirigente non si improvvisa a due mesi dalla scadenza.<br />

Franco Senesi, Mediocredito: Se un pregio ha avuto questa<br />

vicenda è questa straordinaria presenza. Oltre 500 cooperative<br />

ogni giorno alzano la serranda. L’incremento del personale<br />

occupato negli ultimi anni è del 15%. E festeggiamo 120 anni<br />

di vita. Il tempo che stiamo attraversando è delicato, il futuro<br />

è incerto. Caro Diego abbiamo ancora bisogno di te, <strong>della</strong> tua<br />

esperienza, <strong>della</strong> tua autorevolezza, <strong>della</strong> tua capacità politica e<br />

imprenditoriale.<br />

Marina Mattarei, FC Rabbi e Sole: La parola data vale<br />

più di qualsiasi regola scritta. Probabilmente ho peccato<br />

nell’idealizzare l’uomo e il ruolo. Per cogliere le opportunità<br />

dobbiamo rompere gli schemi consolidati, pena il rischio di<br />

essere travolti. Non ci sono certezze e ricette di economia<br />

miracolosa. è strumentale cavalcare la paura del cambiamento.<br />

Essere cooperatori non prevede di ripiegarsi in attesa che passi<br />

il peggio.<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

IN PRIMO PIANO | assemblee<br />

Tempo di lettura: 6’30’’


IN PRIMO PIANO<br />

Nato nel 1979 a Riva del Garda, abita a<br />

Torbole, dove convive con Romina.<br />

Lavora presso la Rurale di Ledro come<br />

responsabile di filiale. Dal 2011 è presidente<br />

dell'Associazione Giovani Cooperatori<br />

Trentini<br />

1<br />

Nato nel 1951, sposato con Mariarosa<br />

Dossi, ha due figli, Giovanni e Maddalena.<br />

Laureato in Ingegneria al Politecnico<br />

di Milano, ha ricoperto numerose<br />

cariche all'interno <strong>della</strong> realtà socio/economica<br />

del Trentino Alto Adige.<br />

Prima dell'incarico in <strong>Federazione</strong> è<br />

stato presidente del Gruppo Delta Informatica<br />

(oggi Dedagroup), presidente<br />

dell'ISA e vicepresidente dell'Istituto<br />

Nato nel 1960, sposato con due figli,<br />

agricoltore. Presidente de la <strong>Trentina</strong>,<br />

<strong>della</strong> Società Frutticoltori di Trento,<br />

consigliere di Apot, del Consorzio From<br />

e di Vog Products. Presidente del CdM<br />

di Aldeno<br />

Enrico Pierluigi<br />

Bruni<br />

Mauro<br />

Coser<br />

Detomas<br />

Nato nel 1962, avvocato. Sposato, 2 figli.<br />

Deputato nel 1996 e 2001.<br />

Presidente di Interbrennero è nel cda<br />

<strong>della</strong> Famiglia Val di Fassa. Amministratore<br />

unico di Interporto Servizi Doganali.<br />

Ama camminare e dipingere<br />

Nato nel 1952, frutticoltore, sposato<br />

con due figli. Amministratore di Melinda,<br />

presidente <strong>della</strong> Fat, componente<br />

<strong>della</strong> Commissione sindacale per<br />

l'ortofrutta. È consigliere comunale ed<br />

PRESIDENTE<br />

Trentino di Cultura.<br />

Nel movimento cooperativo è stato<br />

presidente di Consorzio Lavoro Ambiente,<br />

presidente del collegio sindacale<br />

<strong>della</strong> Cassa Rurale di Brentonico.<br />

In ambito nazionale è vicepresidente di<br />

Confcooperative e membro del Comitato<br />

Esecutivo di Federcasse.<br />

È membro del Comitato Esecutivo<br />

dell'Alleanza delle Cooperative Italiane<br />

Paola<br />

Nata nel 1963, sposata ha due figli.<br />

È diplomata in ragioneria e di professione<br />

collaboratrice di studio medico.<br />

È presidente <strong>della</strong> Famiglia Cooperativa<br />

Val di Fiemme. Pratica numerosi sport<br />

e ama leggere<br />

Chiara<br />

Maino<br />

Nata nel 1977, convive, una figlia.<br />

Responsabile dei servizi domiciliari<br />

<strong>della</strong> cooperativa Arcobaleno. È consigliera<br />

di Coop Alto Garda, ed è vicepresidente<br />

<strong>della</strong> coop Ulisse. Nel tempo libero<br />

ama nuotare<br />

Alberto<br />

Carli<br />

Nato il 1972, convive ed ha una figlia.<br />

È esperto di tecnologie per la formazione.<br />

È vicepresidente di Computer Learning,<br />

ad di Edutec, nel Consorzio<br />

Health Innovation hub. Hobbies: equitazione,<br />

tennis, sci<br />

Nato nel 1963, sposato, 3 figli. Imprenditore<br />

di professione, è presidente <strong>della</strong><br />

Cassa Rurale Centro Fiemme Cavalese.<br />

Partecipa all'amministrazione di molte<br />

società <strong>della</strong> sua valle. Ama leggere e<br />

sciare<br />

Nata nel 1960, sposata con una figlia.<br />

È presidente <strong>della</strong> cooperativa Movitrento,<br />

vicepresidente di Consorzio Lavoro<br />

Ambiente e nella direzione nazionale<br />

di Legacoop. Ama leggere e<br />

camminare in montagna<br />

Marco Patrizia<br />

Nata nel 1959, laureata in Economia e<br />

Finanza, tributarista. Ha 3 figli e una nipote.<br />

È vicepresidente <strong>della</strong> Rurale di<br />

Caldonazzo. È amministratrice di<br />

un'impresa metalmeccanica. Impegnata<br />

nell'associazionismo<br />

Marina<br />

Castaldo Cipriani<br />

2 3 4 5<br />

6<br />

7 8<br />

Età media<br />

49 anni<br />

Il più giovane<br />

ha 33 anni<br />

Il meno giovane<br />

ha 62 anni<br />

7 consiglieri hanno<br />

tra i 30 e i 40 anni<br />

10<br />

11<br />

Nata nel 1961. Di formazione educatrice<br />

professionale, è responsabile amministrativa<br />

<strong>della</strong> cooperativa sociale<br />

Gruppo 78. È vicepresidente vicario di<br />

Consolida. Le piace leggere, viaggiare,<br />

cucinare<br />

Il nuovo Consiglio<br />

di Amministrazione<br />

<strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> <strong>Trentina</strong><br />

<strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />

Il COMITATO ESECUTIVO<br />

è composto da<br />

1 Diego Schelfi (Presidente)<br />

16 Giorgio Fracalossi<br />

5 Marina Castaldo<br />

15 Renato Dalpalù<br />

21 Luca Rigotti<br />

7 Mauro Coser<br />

8 Paola Dal Sasso<br />

19 Michele Odorizzi<br />

22 Ermanno Villotti<br />

9 10 11 12 13<br />

14<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

8<br />

7<br />

9<br />

6<br />

5<br />

4<br />

12<br />

3<br />

13<br />

Mariano<br />

Nato nel 1956, sposato, 3 figlie.<br />

È ingegnere e di professione funzionario<br />

di ente pubblico. È vice presidente<br />

<strong>della</strong> Cassa Rurale Bassa Valsugana e<br />

consigliere del Fondo Comune.<br />

Ama ascoltare buona musica<br />

2<br />

1<br />

A


14<br />

B<br />

Nato nel 1957, sposato, 3 figli.<br />

Presidente di Consorzio Lavoro Ambiente<br />

e <strong>della</strong> cooperativa Lavoro Servizi<br />

Valsugana. Dal 2010 è presidente di<br />

Cooperfidi. Appassionato di calcio è<br />

grande tifoso dell'Inter<br />

15<br />

C<br />

Renzo<br />

Cescato<br />

Michele<br />

Odorizzi<br />

Nato nel 1964. Sposato, 2 figli.<br />

Già ai vertici di Consolida, è presidente<br />

<strong>della</strong> Mutua <strong>Cooperazione</strong> Salute e <strong>della</strong><br />

cooperativa sociale Kaleidoscopio.<br />

È presidente di Educa. Ama la lirica e la<br />

musica sinfonica<br />

Renato<br />

Dalpalú<br />

Adriano<br />

Orsi<br />

Nato nel 1950. Sposato, con un figlio.<br />

Presiede Cavit, la Rurale Alta Vallagarina<br />

e Sav Vivallis.<br />

È presidente del settore vitivinicolo di<br />

Fedagri Confcooperative. Ama leggere,<br />

andare in campagna e sciare<br />

Giorgio<br />

VICARIO<br />

Nato nel 1955, sposato, due figli.<br />

Professione commercialista, presiede<br />

Cassa Centrale Banca, la Cassa Rurale<br />

di Trento e Informatica Bancaria <strong>Trentina</strong>.<br />

È amministratore di Federcasse.<br />

Maratoneta ama il calcio<br />

PIÙ ALTRE 4<br />

NEL COLLEGIO SINDACALE<br />

Luca<br />

Rigotti<br />

Nato nel 1964, sposato, laureato in<br />

Giurisprudenza. È imprenditore nel settore<br />

viticolo. Presidente di Mezzacorona<br />

e di Nosio. È nel cda di Fedagri,<br />

Cooperfidi, Fondazione Mach, Istituto<br />

Trentodoc e Euricse<br />

Barbara<br />

Grassi<br />

14 15 16 17 18<br />

16<br />

D<br />

17<br />

Nato nel 1961, dottore commercialista,<br />

sposato con due figli. Presidente di<br />

Sait, di Fincoop, la finanziaria <strong>della</strong><br />

<strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong> e di Coopersviluppo,<br />

spa che sostiene iniziative di<br />

sviluppo nel consumo<br />

12 NUOVI CONSIGLIERI<br />

SU 22 TOTALI<br />

18<br />

E<br />

19<br />

23<br />

20<br />

21<br />

22<br />

B<br />

8<br />

C<br />

7 DONNE<br />

Nata nel 1972, sposata, due figlie.<br />

Vicepresidente <strong>della</strong> cooperativa Samuele.<br />

È presidente dell'Associazione<br />

Donne. Consigliera di Punto d'Incontro<br />

e <strong>della</strong> Rurale di Aldeno e Cadine.<br />

Ama leggere e cucinare<br />

COLLEGIO SINDACALE<br />

A<br />

B<br />

C<br />

D<br />

Ermanno<br />

Villotti<br />

Nato nel 1953. È sposato con due figli.<br />

Dirigente d'azienda. È presidente <strong>della</strong><br />

Cassa Rurale Lavis Valle di Cembra. È<br />

stato amministratore delegato di Ascot<br />

E<br />

Marina<br />

Mattarei<br />

Nata nel 1963, sposata, due figlie.<br />

È presidente <strong>della</strong> Famiglia Cooperativa<br />

Valli di Rabbi e Sole. Ha la responsabilità<br />

del gruppo folkloristico di Val di<br />

Rabbi. Le piace coltivare l'orto e curare<br />

il giardino<br />

Enzo Zampiccoli<br />

presidente<br />

Nato ad Arco nel 1953.<br />

È sposato ed ha due figli.<br />

Di professione commercialista.<br />

È presidente <strong>della</strong> Cassa Rurale<br />

Alto Garda<br />

Romina Paissan<br />

sindaco effettivo<br />

riconfermato<br />

in toto<br />

Nata nel 1972.<br />

È consulente di società ed enti operanti<br />

nel settore industriale, commerciale, dei<br />

servizi e no’profit. È presidente del Collegio<br />

sindacale <strong>della</strong> Cassa Rurale Valle dei Laghi<br />

Katia Tenni<br />

sindaco effettivo<br />

Nata nel 1972.<br />

È presidente del collegio sindacale <strong>della</strong><br />

Famiglia Cooperativa Perginese e sindaco<br />

del Sait. Inoltre è revisore contabile<br />

<strong>della</strong> Famiglia Cooperativa Vattaro e Altipiani<br />

Lucia Corradini<br />

sindaco supplente<br />

Nata nel 1964.<br />

Esercita attività di dottore commercialista<br />

a Mezzolombardo. È sindaco <strong>della</strong> Cassa<br />

Rurale di Mezzolombardo e San Michele<br />

e <strong>della</strong> Famiglia Cooperativa di Mezzocorona<br />

Patrizia Gentil<br />

sindaco supplente<br />

Nata nel 1973.<br />

Iscritta all'ordine dei commercialisti<br />

<strong>della</strong> provincia di Trento, è sindaco<br />

<strong>della</strong> Cassa Rurale<br />

di Tuenno’Val di Non<br />

Realizzazione grafica<br />

19 20 21 22 23<br />

15<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

17<br />

5<br />

10<br />

D<br />

18<br />

6<br />

12<br />

E<br />

IN PRIMO PIANO | assemblee<br />

Ivo<br />

Zucal<br />

Nato nel 1954, imprenditore agricolo.<br />

Sposato, due figlie. È presidente di<br />

Trentingrana Concast, del Caseificio<br />

sociale di Romeno e <strong>della</strong> Cassa Rurale<br />

d'Anaunia. Ama camminare in montagna,<br />

ambiente che ama


IN PRIMO PIANO<br />

L’occupazione tiene<br />

in tutti i settori<br />

Le cooperative trentine sacrificano piuttosto la reddittività. Il costo <strong>della</strong> crisi nelle<br />

sofferenze bancarie che aumentano e negli appalti degli enti pubblici che calano.<br />

I primi dati del 2012 segnalano però l’aggravarsi <strong>della</strong> situazione.<br />

Il 2011 è stato un anno difficile, in cui il sistema delle<br />

cooperative trentine ha retto bene, senza tagliare il lavoro.<br />

Dai convegni di settore che presentano i bilanci<br />

di fine anno è emersa comunque una preoccupazione<br />

forte per l’anno in corso, che pare risentirà di più del<br />

prolungarsi di questa crisi.<br />

Le rurali tengono le porte aperte<br />

Le 45 Casse Rurali hanno conservato la loro funzione<br />

anticiclica rispetto alla crisi riuscendo a mantenere stabili<br />

i principali indicatori di bilancio del settore, che<br />

conta 122.659 soci, 380 sportelli e 2820 dipendenti.<br />

La raccolta diretta ammonta a 12,5 miliardi di euro<br />

(-1,1%), l’indiretta a 3,8 miliardi (+4,8%) e la raccolta<br />

complessiva a 16,3 miliardi (+0,2%). I crediti restano<br />

stabili a 12,2 miliardi di euro. “Tutto quel che stiamo<br />

raccogliendo lo stiamo impiegando – ha detto Ruggero<br />

Carli, responsabile del settore Casse Rurali <strong>della</strong><br />

<strong>Federazione</strong> –. Alle difficoltà di un momento di crisi<br />

si aggiunge una forte tensione di liquidità. Ciò nonostante<br />

le Casse hanno mantenuto la porta aperta verso<br />

chi ha bisogno di sostegno finanziario, pur in presenza<br />

di una domanda più contenuta e nella consapevolezza<br />

che i rischi di credito sono aumentati”.<br />

La crisi si è fatta sentire sul fronte <strong>della</strong> qualità del credito,<br />

con sofferenze in marcato rialzo: 3,20% (erano<br />

il 2,43% a fine 2010), inferiore al 3,95% <strong>della</strong> media<br />

provinciale e al 5,4% <strong>della</strong> media nazionale.<br />

L’utile netto del sistema è di poco superiore ai 50<br />

milioni (58,7 nel 2010), un importo che diventa una<br />

boccata ossigeno per un ulteriore rafforzamento patrimoniale,<br />

che arriva a superare 1,6 miliardi. La redditività<br />

viene appesantita da un incremento delle rettifiche<br />

su crediti dato dai deterioramenti e dal maggiore<br />

carico fiscale (le imposte sono passate da 15,8 a 21,2<br />

milioni +34%). Nessun risparmio sull’impegno a sostenere<br />

associazionismo, beneficienza, sport e iniziati-<br />

16<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

ve culturali, che nel 2011 hanno ricevuto dal sistema<br />

del credito cooperativo trentino quasi 20 milioni.<br />

bene le Famiglie cooperative<br />

Le Famiglie Cooperative hanno mantenuto invariata<br />

la quota di mercato. Il fatturato delle 76 società (e<br />

dei 368 punti vendita) ha raggiunto i 338,4 milioni<br />

(+2,9%). Anche i punti vendita periferici (e non solo<br />

le grandi superfici) hanno fatto segnare buoni risultati.<br />

Nel 2011 sono stati “ristornati” ai soci sotto forma<br />

di buoni acquisto ben 700 mila euro.<br />

Il costo del personale, dopo tre anni di costante crescita,<br />

ha fatto segnare una leggera flessione. “Non sostanziale<br />

nei numeri – spiega il responsabile del settore<br />

Giuseppe Fedrizzi – ma nel significato perché indica<br />

un’inversione di tendenza pur alla luce del rinnovo<br />

del contratto nazionale”.<br />

Sono stati 16 i milioni di investimenti (e 50 nel triennio<br />

2009-2011) che hanno permesso di ampliare e<br />

modernizzare le strutture di vendita. Non sono restyling<br />

ma anche aperture per aumentare la capillarità<br />

di azione di questo modello commerciale, che in<br />

200 località resta l’unico esercizio commerciale. “è<br />

un onere ma anche un onore – dice Fedrizzi – Onere<br />

perché è un punto vendita che rappresenta un peso<br />

economico. Un onore perché riflette nel concreto la<br />

funzione sociale, elemento distintivo <strong>della</strong> cooperazione<br />

di consumo”.<br />

“Identità del socio e senso di appartenenza: solo così<br />

potremo vincere le sfide future, un movimento unico<br />

e coeso in tutte le sue componenti” sono stati messi<br />

in luce nelle parole di Diego Schelfi, il presidente <strong>della</strong><br />

<strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong>.<br />

annata positiva per le agricole<br />

La cooperazione agricola conta 90 società: 19 nel<br />

settore vitivinicolo, 31 nell’ortofrutticolo, 18 nel lat-


I responsabili dei settori <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong>.<br />

Da sinistra Ruggero Carli (Casse Rurali), Giuseppe Fedrizzi (consumo), Michele Girardi (agricole) e Stefano Maines (lavoro, servizio, sociali e abitazione).<br />

tiero caseario, 2 nel comparto zootecnico, 20 sono di<br />

servizio. I soci sono 21 mila. I collaboratori 2900. Il<br />

fatturato consolidato (cooperative e società controllate),<br />

come ha spiegato Michele Girardi, responsabile<br />

del settore per la <strong>Federazione</strong>, ha raggiunto 1 miliardo<br />

di euro. Investimenti netti: 808 milioni. Patrimonio<br />

complessivo: 368 milioni.<br />

“Il 2011 ha avuto un andamento positivo – ha detto<br />

il vicepresidente Silvano Rauzi –. Le quotazioni del<br />

Trentingrana hanno garantito un buon livello del<br />

prezzo del latte. Il settore vitivinicolo sembra aver superato<br />

il suo momento peggiore con un incremento<br />

delle liquidazioni. L’ortofrutticolo conferma ormai da<br />

alcuni anni un andamento accettabile”.<br />

Certo oggi preoccupano i dati di disoccupazione e<br />

<strong>della</strong> conseguente riduzione dei consumi delle famiglie.<br />

C’è da capire quello che avverrà in Italia a livello<br />

di tassazione, come evolveranno i consumi, quanto<br />

cresceranno ancora il costo del denaro ed il prezzo dei<br />

carburanti.<br />

“Pur con un aumento dei costi l’economia agricola<br />

ha dato buoni redditi. Non era scontato. E siete largamente<br />

in controtendenza rispetto alle medie nazionali<br />

– ha detto Maurizio Gardini presidente di Fedagri<br />

Confcooperative –. Le dimensioni sono fattori<br />

indispensabili per la crescita e per affrontare i nuovi<br />

mercati. Il futuro ci sarà per le agricolture che non si<br />

limitano a produrre ma che arrivano fino al mercato<br />

in una filiera organizzata e diretta”.<br />

Lssa, tenuta dei fatturati<br />

Per le 300 cooperative di lavoro, servizi, sociali e abitazione<br />

(Lssa), come ha riferito il responsabile del<br />

comparto Stefano Maines, i fatturati sono stabili, in<br />

qualche caso in crescita e anche l’occupazione mostra<br />

17<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

IN PRIMO PIANO | assemblee<br />

un andamento positivo. Il valore <strong>della</strong> produzione è<br />

aumentato nel 67% delle cooperative di lavoro e delle<br />

sociali e nel 56% delle società di servizio. Mediamente<br />

il tasso di crescita si è attestato sul 7% per i comparti<br />

del lavoro e dei servizi, si è fermato al 2,6% per le sociali.<br />

Esclusa la situazione dei posti di lavoro, che non subiscono<br />

tagli, il prolungarsi <strong>della</strong> crisi fa sentire però<br />

i suoi effetti nel 2012: la domanda è calata, molte cooperative<br />

stanno facendo fatica: “Le prospettive per il<br />

futuro non sono rosee”, ha detto Renzo Cescato, vicepresidente<br />

<strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> per il settore.<br />

Le indagini congiunturali di Confcooperative e Legacoop<br />

parlano di un pessimismo diffuso per ordini,<br />

produzione e lavoro. La fiducia tra i cooperatori ha<br />

toccato i minimi da gennaio 2009. Che fare? Il primo<br />

obiettivo è garantire lavoro alle cooperative. Cescato<br />

ha chiesto all’ente pubblico di adottare una formula<br />

nelle gare che valorizzi il progetto e la qualità in aggiunta<br />

all’offerta economica. Troppo spesso si usa il<br />

criterio del massimo ribasso.<br />

La <strong>Federazione</strong> inoltre si è impegnata per attivare<br />

l’Osservatorio permanente sulla cooperazione, per<br />

combattere il dumping contrattuale e il lavoro nero in<br />

quelle realtà che utilizzano strumentalmente la forma<br />

cooperativa solo per abbattere il costo <strong>della</strong> manodopera.<br />

Infine Cescato ha individuato alcuni ambiti in<br />

cui le cooperative potranno estendere la loro presenza:<br />

la gestione collettiva dei beni comuni, i servizi culturali,<br />

il settore sanitario, l’unione fra professionisti.<br />

Tempo di lettura: 6’


IN PRIMO PIANO<br />

phoenix, banche<br />

sempre più virtuaLi<br />

Nasce il conto on line, la banca completamente sul web. Phoenix ha gestito 44 milioni<br />

di operazioni su Pos, 17 milioni di prelievi agli sportelli bancomat, 20 milioni di<br />

disposizioni attraverso l’Inbank. Positivi i risultati del bilancio: il fatturato è salito<br />

a 60,7 milioni di euro (+8,4%), in crescita anche i dipendenti.<br />

Luigi Cristoforetti,<br />

presidente di Phoenix<br />

Informatica Bancaria<br />

Nonostante i problemi che gravano a livello globale<br />

sulle banche, Phoenix Informatica Bancaria, società<br />

di servizi controllata dalle Casse Rurali Trentine, ha<br />

archiviato l’esercizio 2011 con risultati lusinghieri e<br />

progetta per il 2012 nuovi sviluppi.<br />

Sono 150 gli istituti di credito, in maggioranza Casse<br />

Rurali e Bcc, che Phoenix serve su tutto il territorio<br />

italiano, ha riferito il presidente Luigi Cristoforetti. Nel<br />

2011 il fatturato è cresciuto dell’8,4% raggiungendo<br />

l’importo di 60,7 milioni di euro. L’utile netto è<br />

ammontato a 8,5 milioni (+13,1%). Rafforzato anche<br />

il patrimonio (+18,7%), che si attesta a 46,5 milioni.<br />

Notizie positive anche per quanto riguarda<br />

l’occupazione: i dipendenti sono aumentati di 9<br />

unità, ora sono 144.<br />

Il 2011 si è caratterizzato per l’ulteriore sviluppo<br />

del sistema informativo Sib2000, utilizzando<br />

componenti tecnologiche sempre più all’avanguardia<br />

per la gestione di moduli bancari complessi come la<br />

pratica elettronica di fido. Contemporaneamente<br />

è proseguita la migrazione alla nuova versione del<br />

sistema, che ha comportato la sostituzione di 8<br />

milioni di linee di codice.<br />

La banca in tasca<br />

La software house di via Segantini gestisce le transazioni<br />

effettuate attraverso 56 mila Pos, dal Trentino alla<br />

Sicilia. Le operazioni transitate da questi dispositivi<br />

nel 2011 sono state 44,5 milioni per un volume di<br />

spesa di 3 miliardi e mezzo di euro.<br />

Anche gli sportelli bancomat hanno generato un<br />

traffico imponente. Sono 1.650, distribuiti in tutta<br />

Italia, e hanno consentito ai clienti delle banche<br />

servite da Phoenix di effettuare 17 milioni di prelievi.<br />

Agli stessi dispositivi sono state eseguite anche 1<br />

milione 250 mila ricariche telefoniche. Il bancomat,<br />

nato per dispensare contante, sarà sempre di più self<br />

service per una serie di pagamenti: bollettini postali,<br />

18<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

bollo auto, canone Rai, multe. In Val di Fiemme<br />

già oggi può essere utilizzato anche per acquistare il<br />

permesso per la raccolta dei funghi.<br />

Per l’operatività su Pos e Atm Phoenix ha in gestione<br />

600 mila carte bancomat (50 mila sono state rilasciate<br />

nel solo 2011) e 150 mila carte prepagate.<br />

La banca a casa<br />

Un altro servizio in grande espansione - ha riferito<br />

Cristoforetti - è l’Internet Banking. Sono 400 mila i<br />

correntisti, 60 mila in più del 2010, che movimentano<br />

il loro conto da casa attraverso il computer. Le<br />

disposizioni hanno superato i 20 milioni.<br />

“Stiamo andando sempre di più verso una banca<br />

virtuale”, ha osservato il direttore Giorgio Crosina,<br />

che ha annunciato all’assemblea la disponibilità del<br />

nuovo servizio “Apertura conto online”. Le banche<br />

che si rivolgono a Phoenix potranno offrire ai<br />

potenziali clienti la possibilità di attivare conti online<br />

da casa, senza recarsi allo sportello. In pochi minuti<br />

si può aprire il conto completamente sul web, e poi<br />

continuare ad operare attraverso il sito.<br />

Il presidente <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong> Diego<br />

Schelfi ha lodato i risultati di Phoenix: "Una<br />

straordinaria società, lo dobbiamo dire con coraggio<br />

e concreto realismo".<br />

Schelfi ha raccomandato invece prudenza sul progetto<br />

nazionale di sistema informatico unico delle banche<br />

cooperative, di cui si parla da tempo. "La strada è<br />

giusta ma ancora lunga, e non è facile trovare le giuste<br />

convergenze. Occorre salvaguardare la qualità del<br />

servizio per non perdere la sfida del mercato. I passi<br />

vanno fatti in modo misurato" (c.c.).<br />

Tempo di lettura: 3’10’’


cassa centrale banca<br />

verso nuove alleanze<br />

Avviata anche una nuova stagione di dialogo costruttivo con il movimento nazionale.<br />

La politica delle alleanze e delle<br />

partnership rivestirà un ruolo strategico<br />

di sempre maggiore impatto nel futuro<br />

di Cassa Centrale Banca e del credito<br />

cooperativo in generale. è emerso<br />

chiaramente durante l’assemblea del<br />

Consorzio delle Casse Rurali e Bcc<br />

del Nord Est. Nella sua relazione, il<br />

presidente Giorgio Fracalossi ha infatti<br />

parlato <strong>della</strong> necessità di rafforzare<br />

ulteriormente il ruolo del Gruppo, anche<br />

attraverso un’ulteriore valorizzazione<br />

delle partnership.<br />

In primo luogo con il socio Dz Bank,<br />

ma anche con Union Investment<br />

e con le realtà coinvolte nel progetto<br />

di Bancassicurazione e con il Gruppo<br />

Assimoco che fa capo a R+V Versicherung,<br />

la compagnia di bandiera del sistema<br />

Raiffeisen tedesco con una potenzialità<br />

particolarmente interessante, giacché<br />

rappresenta uno dei primi player in<br />

Germania nel settore.<br />

“Il consiglio d’amministrazione – ha<br />

detto Fracalossi – sta promuovendo dei<br />

ragionamenti strategici di prospettiva<br />

anche per una rivisitazione dell’attuale<br />

assetto del Gruppo, in condivisione con<br />

le Federazioni del Nord Est, con Cassa<br />

Centrale Raiffeisen, con Mediocredito e<br />

con il movimento nazionale. Si ragiona<br />

sull’attivazione di più stringenti sinergie<br />

strategico operative con Mediocredito e<br />

Cassa Centrale Raiffeisen”.<br />

All'assemblea hanno portato i saluti i<br />

presidenti <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> del Friuli<br />

Venezia Giulia Giuseppe Graffi Brunoro<br />

(bene il progetto "Assicura", che potrebbe<br />

raccogliere adesioni anche fuori del Nord<br />

Est), <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> Veneta delle Bcc<br />

Amedeo Piva, (mettere a fattor comune<br />

le collaborazioni e le buone pratiche,<br />

anche a livello internazionale) e <strong>della</strong><br />

<strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong> Diego Schelfi<br />

("Assicura" è un progetto comune, la<br />

forza del Nord Est è l'unità), nonché<br />

l'assessore provinciale alla cooperazione<br />

Franco Panizza (apprezzamento per il<br />

bilancio e per il coraggio di guardare oltre<br />

i propri confini).<br />

Fracalossi ha detto ai soci che con il<br />

Congresso di Federcasse del dicembre<br />

2011 si è aperta una nuova stagione nei<br />

rapporti con il movimento nazionale:<br />

“Mettere a fattore comune le rispettive<br />

esperienze e le migliori pratiche<br />

rappresenta la via maestra per portare dei<br />

vantaggi competitivi all’intero sistema.<br />

Oggi ci si sta confrontando con molta più<br />

convinzione e determinazione, partendo<br />

da posizioni meno condizionate.<br />

Indubbiamente anche i tempi stanno<br />

facilitando il dialogo”.<br />

"La strada per uscire dalla crisi è<br />

ancora lunga, ma la collaborazione tra<br />

Francoforte e Trento rappresenta una<br />

grande opportunità per fronteggiare le<br />

sfide del futuro". Lars Hille, membro<br />

del consiglio di direzione di Dz Bank,<br />

socia al 25% di Cassa Centrale Banca,<br />

ha espresso apprezzamento per i risultati<br />

di bilancio dell'istituto, ed ha rilanciato<br />

la collaborazione. "Abbiamo fiducia<br />

Nell'Italia - ha detto Hille - l'accordo con<br />

Assimoco sull'assicurazione consente<br />

alle Bcc e alle Casse Rurali di avere a<br />

disposizione prodotti primari nel ramo<br />

vita e multirischi. La crisi ha evidenziato<br />

i vantaggi di questa collaborazione.<br />

Prodotti unitari potenti e integrati<br />

rappresentano un vantaggio per la<br />

solidità, e anche un modello di successo<br />

per il futuro".<br />

i numeri<br />

L'assemblea ha approvato all'unanimità<br />

il bilancio, presentato dal direttore<br />

19<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

IN PRIMO PIANO | assemblee<br />

generale Mario Sartori. Il patrimonio<br />

netto ha superato i 195 milioni, il<br />

patrimonio di vigilanza i 162. L’istituto<br />

ha maturato un buon rapporto tra<br />

il patrimonio di base e le attività di<br />

rischio (il così detto ‘Tier 1 ratio’), pari al<br />

14,45%. L’eccedenza patrimoniale, pari<br />

a 52 milioni, ha raggiunto il 28,4% del<br />

patrimonio di vigilanza.<br />

L’utile netto ha toccato quota 8,2<br />

milioni, il 10,9% in più del 2010, senza<br />

tener conto delle poste straordinarie. Il<br />

totale <strong>della</strong> raccolta è stato pari a 5,1<br />

miliardi (+2,8 mld). I titoli di proprietà<br />

ammontano a 1.083 milioni (+506 mln),<br />

i titoli di terzi in deposito a 19,8 miliardi<br />

(+3,3 mld).<br />

Dal punto di vista dell’operatività, nel<br />

2011 l’attività è stata particolarmente<br />

significativa nel supporto alle Casse Rurali<br />

e Bcc nelle operazioni di finanziamento<br />

presso la Banca Centrale Europea che,<br />

come noto, hanno consentito anche<br />

al sistema di rispondere ai bisogni di<br />

liquidità, per garantire operatività e<br />

credito a famiglie e imprese (d.p.).<br />

Tempo di lettura: 3’35’’<br />

L'intervento del presidente di Cassa Centrale Banca Giorgio Fracalossi.


IN PRIMO PIANO<br />

sait: Fare sistema<br />

contro La recessione<br />

Dalpalù: per trasformare la crisi in opportunità occorre che ognuno faccia la propria<br />

parte. Pavana: formule differenziate per i negozi sul territorio. Bilancio 2011 solido,<br />

valore <strong>della</strong> produzione a 315 milioni (+2,76%), ristorno a 3,2 milioni.<br />

“L'unità del sistema è la linea che può essere più forte<br />

<strong>della</strong> recessione economica, a condizione che tutti<br />

ci credano e che l'intero sistema lavori in squadra<br />

su questo obiettivo. Facendo leva prima di tutto<br />

sull'orgoglio di essere e sentirsi cooperatori”. Questo<br />

è il messaggio che Renato Dalpalù, alla boa del suo<br />

secondo anno di mandato da presidente, ha lanciato<br />

ai soci di Sait riuniti in assemblea.<br />

Uniti per crescere significa dare dimostrazione di<br />

compattezza interna per salvaguardare la “buona<br />

reputazione” dell'intero movimento. Gli strumenti<br />

commerciali, da soli, non sono sufficienti ad affrontare<br />

una generale crisi di fiducia che si è impadronita dei<br />

mercati. Importante la valorizzazione dei prodotti<br />

del territorio, attraverso l'alleanza con l'agricoltura.<br />

Serve però anche fedeltà negli acquisti dal consorzio<br />

da parte delle Famiglie Cooperative (all'appello<br />

mancano potenzialmente 10-15 milioni l'anno).<br />

Un messaggio che va oltre i "numeri", che pure<br />

sono da record: oltre 100 mila soci; 74 Famiglie<br />

cooperative associate; 2700 occupati. 390 i punti<br />

vendita, che in 200 paesi rappresentano l’unico<br />

negozio di alimentari. La quota di mercato supera il<br />

40%. Il valore <strong>della</strong> produzione ha raggiunto i 315<br />

milioni (+2,76%). L’utile di esercizio è di 1,3 milioni<br />

(l’anno prima era di 2,3). Confermato il ristorno alle<br />

Famiglie Cooperative – pari al 2,25% del ritirato, per<br />

3,2 milioni – e il dividendo del 2,65% sul capitale<br />

sociale, per 879 mila euro. Dalpalù ha affrontato<br />

anche alcuni aspetti delicati nel movimento e il tema<br />

delle aggregazioni: oltre venti Famiglie Cooperative<br />

con fatturati inferiori al milione e mezzo di euro non<br />

rappresentano forse un lusso difficile da sostenere?<br />

“Stessa trasparenza dobbiamo usare per riflettere su<br />

Trento Sviluppo e le sue strutture commerciali che<br />

talvolta vengono viste come concorrenti. Ma - ha<br />

concluso Dalpalù - la concorrenza sta altrove".<br />

Le previsioni dei consumi parlano del meno 2,8%<br />

per il 2013, e meno 1% nel 2014. Sono numeri<br />

20<br />

gravi da cui è partito il direttore Luigi Pavana. "è il<br />

momento di stare uniti ed immaginare strade nuove<br />

- ha detto Pavana -. Stiamo ripensando la formula di<br />

vendita, diversificata per dimensioni e territorio, una<br />

nuova politica delle promozioni, più semplici e più<br />

efficaci, ed una maggiore efficienza nella scelta degli<br />

assortimenti delle referenze".<br />

In cda i nuovi ingressi riguardano Graziella Berti,<br />

presidente <strong>della</strong> FC Castello d'Anaunia che sostituisce<br />

Ottorino Angeli (vicepresidente uscente), Guido<br />

Molinari, presidente <strong>della</strong> FC Bondo Breguzzo al<br />

posto di Luigi Beccari e Franco Sartori presidente <strong>della</strong><br />

FC Valle di Ledro al posto di Francesco Pederzolli.<br />

Confermati Luca Coletti (valle dell’Adige) e Riccardo<br />

Maturi (Giudicarie e Rendena). Il nuovo collegio<br />

sindacale è composto dal presidente Roberto Simoni<br />

(sostituisce Lino Michelotti), sindaci effettivi Katia<br />

Tenni e Paolo Bresciani supplenti Giampaolo Bortolotti<br />

e Disma Pizzini (w.l.).<br />

Tempo di lettura: 2’50’’<br />

TENAGLIA<br />

NELL’ALBO D’ORO<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

Aldo Tenaglia, classe 1926,<br />

avvocato, già presidente di<br />

Sait e parlamentare, è stato<br />

premiato con un quadro di<br />

Mastro 7 che rappresenta<br />

un melograno e l’inserimento<br />

nell’Albo d’oro <strong>della</strong><br />

cooperazione di consumo.<br />

Un riconoscimento<br />

importante per un uomo<br />

che ha dedicato la vita alla<br />

cooperazione.


annata Da incorniciare<br />

per iL Lattiero caseario<br />

L’assemblea di Concast Trentingrana conferma liquidazioni elevate ai soci.<br />

Ma nel 2012 il trend rallenta.<br />

Lo “spiraglio di luce” per il mondo lattiero caseario<br />

annunciato un anno fa ha trovato conferma nei<br />

dati dei bilanci di Concast Trentingrana, il consorzio<br />

che riunisce 17 caseifici sociali trentini. Nel 2011<br />

sono state prodotte 120 mila forme di Trentingrana<br />

(+4,6%), 16.800 quintali di burro (+7%), 49 mila<br />

quintali di polvere di siero ed analizzati più di 62<br />

mila campioni di latte e prodotti derivati presso il<br />

laboratorio. Il bilancio di esercizio registra un utile<br />

di oltre 207 mila euro. Il valore <strong>della</strong> produzione<br />

si aggira sui 60 milioni, di cui 48 rappresentano il<br />

valore di conferimento delle eccellenze al Gruppo<br />

Formaggi del Trentino, centrale commerciale in cui<br />

confluiscono tutte le attività di vendita e marketing<br />

del Consorzio.<br />

La produzione di latte trentino nel 2011 è stata di 1<br />

milione 386 mila quintali. La percentuale maggiore<br />

(pari all’86%) è stata conferita ai caseifici sociali<br />

associati al Concast Trentingrana, presieduto da Ivo<br />

Zucal e diretto da Andrea Merz per l’area tecnica e da<br />

Gabriele Webber per l’area commerciale.<br />

Le produzioni mostrano un segnale di ripresa (+ 2%)<br />

nonostante si assista a un continuo calo del numero<br />

di allevatori che conferiscono ai caseifici associati: dai<br />

790 del 2010 ai 776 del 2011.<br />

La liquidazione media è pari a 0,67 euro al litro, in<br />

crescita di circa l’8% rispetto al precedente esercizio,<br />

ma si inserisce in un contesto di mercato caratterizzato<br />

da un aumento dell’offerta a livello nazionale<br />

associato a una sensibile contrazione dei consumi.<br />

Questa situazione congiunturale ha provocato, già nei<br />

primi mesi del 2012, una flessione delle quotazioni.<br />

Il prezzo medio liquidato ai caseifici per il<br />

Trentingrana è stato pari a 8,77 euro al chilogrammo<br />

in aumento di quasi l’8% rispetto all’anno precedente,<br />

quello per il burro pari a 4,05 euro al chilogrammo<br />

21<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

IN PRIMO PIANO | assemblee<br />

(+19%). “Risultati di bilancio che – viene aggiunto<br />

- permettono di considerare il 2011 come un’annata<br />

da incorniciare: bisogna infatti ritornare a metà degli<br />

anni Novanta per avere liquidazioni così elevate”.<br />

bene anche Latte trento<br />

Anche da Latte Trento arrivano buone notizie, con una<br />

redditività migliore delle attese e progetti ambiziosi<br />

per il futuro: il nuovo magazzino. L’assemblea dei<br />

soci ha approvato il bilancio. Il presidente Carlo<br />

Graziadei: “Puntiamo sulla qualità e l’integrazione tra<br />

le due cooperative di origine. Ma per farlo abbiamo<br />

bisogno di realizzare i progetti di razionalizzazione<br />

e la costruzione del nuovo centro produttivo<br />

unificato”. Il direttore Sergio Paoli: “La redditività sta<br />

crescendo, e aumenterà con la concentrazione delle<br />

produzioni. Resa media al litro di 0,45 euro, superiore<br />

alle previsioni”.<br />

Dopo un forte ridimensionamento rispetto alle<br />

previsioni inziali, l’investimento per il nuovo<br />

magazzino dovrebbe costare sui 25 milioni. Gli<br />

stabilimenti di Fiavé e Rovereto, “che producono<br />

prodotti con poca qualità e con bassa redditività”,<br />

verrebbero chiusi. Una partita ancora aperta è quella<br />

dell’ex mangimificio di Sant’Ilario a Rovereto, in<br />

attesa di ok dal Comune.<br />

Non ancora risolta la questione <strong>della</strong> rappresentatività<br />

all’interno del cda di Concast Trentingrana. Latte<br />

Trento chiede di poter partecipare, forte di numeri<br />

“importanti” sul lato produttivo, alle scelte strategiche<br />

del consorzio da una posizione più forte in consiglio.<br />

Il fatturato complessivo ha raggiunto il valore di 48,1<br />

milioni. I soci hanno conferito oltre 57 milioni di litri<br />

di latte, di cui 11,5 a grana. L’utile è stato di 38 mila<br />

euro.<br />

Tempo di lettura: 3’05’’


IN PRIMO PIANO<br />

consolida: nuova squadra,<br />

stessa direzione<br />

Mariano Failoni è il nuovo presidente. Circa 7 milioni il fatturato 2011 (+6%).<br />

Silvano Deavi (l’uscente) resta in consiglio.<br />

"Come i ciclisti ci diamo il cambio nel tirare la squadra.<br />

E gli esperti delle due ruote sanno bene che viaggiare<br />

in gruppo dà un vantaggio di almeno il 30% su "l'uomo<br />

solo in fuga". Con una metafora sportiva Silvano Deavi,<br />

presidente uscente di Consolida, ha annunciato alle<br />

60 cooperative sociali riunite in assemblea la proposta<br />

per il rinnovo degli amministratori.<br />

"Quando ho deciso per ragioni personali di non<br />

ricandidare come presidente - ha spiegato Deavi<br />

- sono rimasto sollevato dall'accorgermi che al<br />

mio fianco c'erano persone preparate e motivate.<br />

Ho capito che si poteva creare una squadra che<br />

portasse avanti il lavoro avviato e in cui anch'io<br />

potevo continuare a dare il mio contributo". "Tre<br />

anni fa - ha continuato Deavi - ci siamo trovati di<br />

fronte ad un contesto completamente diverso da<br />

quello dei decenni precedenti: crisi economica e <strong>della</strong><br />

finanza pubblica; aumento <strong>della</strong> disoccupazione;<br />

riforma del sistema socio-sanitario e istituzionale;<br />

riaccentramento <strong>della</strong> funzione pubblica e una<br />

politica che è parsa in affanno. In questo contesto<br />

ConSolida non ha cavalcato la paura dicendo alle<br />

cooperative affidatevi a noi altrimenti crolla tutto, nè<br />

ha sposato le tesi lobbistiche, difensive e conservatrici.<br />

Al contrario ha proposto di lavorare assieme perchè<br />

la crisi fosse un'opportunità per tutte le associate di<br />

rinnovarsi e dare risposte a più persone di prima e in<br />

modo più efficace". Negli ultimi tre anni Consolida<br />

ha lavorato sul rinnovamento dei servizi attraverso i<br />

laboratori di innovazione e gli start up di impresa (ad<br />

esempio la conciliazione e il dopo di noi); il dialogo<br />

con le comunità intensificato attraverso numerose<br />

iniziative culturali; la partecipazione al dibattito<br />

pubblico sul welfare e la rappresentanza nei confronti<br />

delle istituzioni per testimoniare ricchezza e ruolo<br />

<strong>della</strong> cooperazione sociale; l'apertura del confronto<br />

con nuovi interlocutori come le Comunità di Valle.<br />

"Non siamo riusciti - ha detto Deavi - a fare tutto:<br />

ad esempio non abbiamo ancora creato il Fondo di<br />

Sviluppo, strumento pensato per dare autonomia<br />

economica a ricerca e innovazione. Ma la nuova<br />

22<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

squadra è pronta ad andare avanti su questo e sui temi<br />

dell'innovazione, <strong>della</strong> cultura e dell'apertura”. Per<br />

quanto riguarda il bilancio economico, il consorzio<br />

chiude il 2011 confermando la crescita di fatturato<br />

degli ultimi anni (+ 6% rispetto al 2010) arrivando<br />

a poco meno di 7 milioni di euro e ciò nonostante il<br />

deciso calo <strong>della</strong> voce contributi.<br />

L'assemblea ha accolto all'unanimità la proposta<br />

ed eletto la nuova squadra capitanata da Mariano<br />

Failoni, 46 anni presidente <strong>della</strong> coop L'ancora di<br />

Tione. Con lui nel ruolo di vicepresidenti Silvano<br />

Deavi (Alpi) e Serenella Cipriani (Gruppo '78) e i<br />

gli altri consiglieri: Patrick Coser (Spes); Francesca<br />

Bianchetti (Kaleidoscopio); Nicoletta Molinari (Cs4);<br />

Franco Faes (La Sfera); Roberto Vettori (Progetto 92);<br />

Chiara Dossi (Arcobaleno); Filippo Simeoni (Il Ponte)<br />

e Angiola Brida (Promocoop).<br />

Tra i molti i rappresentanti del movimento cooperativo<br />

presenti all’assemblea: Sandro Pancher (Promocoop),<br />

Renzo Cescato (Cla) e il presidente <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong><br />

Diego Schelfi che ha affermato: "In ConSolida e nel<br />

sociale c’è una vitalità e un'innovazione che il resto<br />

<strong>della</strong> cooperazione forse sta perdendo. Le persone che<br />

transitano nella cooperazione sociale sono identificate<br />

da tutto il movimento come figure che portano<br />

profondità e novità e che hanno coraggio" (s.d.v.).<br />

Tempo di lettura: 3’05’’<br />

Da sinistra Silvano Deavi, presidente uscente, Mariano Failoni,<br />

nuovo presidente e Serenella Cipriani, vicepresidente di Consolida.


cLa, crescono<br />

Fatturato e Lavoratori<br />

Nonostante la crisi il settore riesce a dare lavoro a sempre più persone.<br />

Anche nell’ultimo triennio.<br />

Si è chiuso in positivo lo scorso esercizio per Consorzio<br />

Lavoro Ambiente, che associa 48 cooperative di<br />

produzione e lavoro, per un totale di 1.400 soci e<br />

quasi 3.200 lavoratori (+6% rispetto al 2010). Il<br />

bilancio 2011 conferma il trend positivo degli ultimi<br />

anni: il fatturato aumenta di circa 10 milioni di euro,<br />

superando i 61 milioni. Il patrimonio netto è di 15,4<br />

milioni, di cui 4,5 di capitale sociale.<br />

Risultati positivi raggiunti grazie a una ottimizzazione<br />

dei fattori organizzativi e ai buoni margini prodotti<br />

dal settore costruzioni, ma non solo. “La crisi che<br />

ha colpito pesantemente le società occidentali non è<br />

stata generata solo da fattori economici e finanziari,<br />

ma trova le sue radici anche in un svilimento dei<br />

valori fondanti <strong>della</strong> nostra società – ha commentato<br />

il presidente Renzo Cescato –. Questi elementi, se<br />

visti con gli occhi di chi è cooperatore non per<br />

opportunità, ma per scelta, ci fanno intravvedere che<br />

questa fase di profonda trasformazione dell’economia<br />

e <strong>della</strong> società può diventare una grande occasione per<br />

rilanciare il nostro agire di imprenditori cooperativi”.<br />

La crescita deriva essenzialmente dalla marginalità<br />

prodotta dal centro polifunzionale universitario<br />

Sanbàpolis, per il quale nel 2011 è stato firmato il<br />

contratto di vendita di “cosa futura” con l’Opera<br />

Universitaria. Il progetto, in fase di realizzazione<br />

a Trento sud nel quartiere di San Bartolameo, è<br />

sviluppato da STS Trentino Engineering s.r.l. (società<br />

di progettazione controllata al 66% da CLA, il resto<br />

da STS S.p.a. del Consorzio Cooperative Costruzioni<br />

di Bologna). CLA ha affidato i lavori di costruzione<br />

alle cooperative socie CLE di Bolzano, BTD Servizi<br />

Primiero e ad altre socie.<br />

Si conferma quindi solido il sistema delle cooperative<br />

di produzione e lavoro trentine, che possono<br />

affrontare con serenità il futuro, supportate da un<br />

valore <strong>della</strong> produzione che negli ultimi dieci anni è<br />

passato da 120 a 295 milioni e un patrimonio che,<br />

con una crescita da 32 a 122 milioni, registra un<br />

aumento del 380%. Buone notizie anche dal punto<br />

di vista dell’occupazione: se negli ultimi tre anni di<br />

23<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

IN PRIMO PIANO | assemblee<br />

crisi in Trentino poco meno di 12mila persone sono<br />

rimaste senza lavoro, il numero di dipendenti di<br />

questo comparto è passato nel decennio 2000-2010<br />

da 2.300 a 4.450, riuscendo a mantenere il trend<br />

positivo di crescita anche nell’ultimo triennio.<br />

i numeri<br />

Entrando nel dettaglio dei dati registrati nel 2011, si<br />

registra un aumento di 2,8 milioni di euro del fatturato<br />

dell’area Lavori Socialmente Utili. “L’incremento<br />

è dovuto, quasi esclusivamente, all’aumento del<br />

numero delle persone occupate nel Progettone – ha<br />

spiegato il direttore Melchiorre Lino Orler – dato il<br />

difficile momento congiunturale”.<br />

Nell’ambito delle “gestioni dirette”, cioè delle attività<br />

dei servizi di portierato e front-office, il depuratore<br />

di Mezzocorona e l’area sicurezza, che CLA gestisce<br />

con personale dipendente diretto, nel 2011 c’è<br />

stato un decremento del valore <strong>della</strong> produzione<br />

per circa 450mila euro, dovuta principalmente<br />

all'affidamento a cooperative socie <strong>della</strong> commessa<br />

del servizio portierato dell’Università e di altri<br />

quattro portierati minori. L’ambito delle “attività<br />

affidate”, rappresentato dalle commesse nell’ambito<br />

dell’edilizia, dell’ecologia e dei servizi acquisiti dal<br />

Consorzio ed affidate alle cooperative socie per<br />

l’esecuzione di lavori, si attesta su un valore <strong>della</strong><br />

produzione di quasi 26 milioni, con un incremento<br />

superiore agli 8 milioni rispetto all’esercizio<br />

precedente (s.p.).<br />

Tempo di lettura: 3’


Progettazione e realizzazione<br />

“Chiavi in mano”<br />

Garanzia di prezzo, tempo di consegna e qualitá.<br />

Training del personale e assistenza post progetto.<br />

Cassa Rurale di Levico Terme - Sede<br />

Piú di 1.500 Istituti di Credito realizzati da:<br />

Leader in Italia<br />

Dreika S.p.A. 39100 Bolzano - Viale Druso 78/A<br />

Tel. 0471/919300 - Fax 0471/920214 - dreika@dreika.it


In aiuto delle cooperative terremotate d’Emilia<br />

La <strong>Cooperazione</strong><br />

<strong>Trentina</strong> ha<br />

raccolto 120mila<br />

euro a favore<br />

delle coop<br />

danneggiate<br />

dal sisma. Si<br />

può versare<br />

con bonifico o<br />

tramite l’inbank.<br />

La <strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong> ha lanciato una raccolta fondi<br />

per sostenere la ripresa delle attività produttive delle<br />

cooperative colpite dal sisma che ha interessato le<br />

province di Ferrara e Modena. Sono 120mila gli euro<br />

raccolti che serviranno per aiutare le consorelle, le cui<br />

necessità più urgenti vengono individuate assieme<br />

alle organizzazioni locali referenti del movimento<br />

cooperativo.<br />

I progetti sono sostenuti attraverso l’associazione<br />

“Solidea onlus”, promossa da <strong>Federazione</strong> <strong>Trentina</strong><br />

<strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong>, Cassa Centrale Banca e Consolida.<br />

Su www.solideaonlus.it vengono pubblicati gli<br />

aggiornamenti sulle donazioni e sulla loro destinazione,<br />

con un apposito diario di bordo. Le cooperative e i soci<br />

possono effettuare il versamento di solidarietà sul conto<br />

corrente dedicato attivato presso Cassa Centrale Banca<br />

intestato a “Solidea onlus” con causale “Terremoto<br />

Emilia”. Il codice IBAN da utilizzare per il versamento<br />

è: IT 75 O 03599 01800 000000133290. I soci e i clienti<br />

delle Casse Rurali che dispongono del servizio Inbank,<br />

troveranno un link dal quale si potranno effettuare<br />

bonifici su questo conto. Il versamento è detraibile.<br />

Inoltre alcune cooperative hanno promosso le prime<br />

forme di solidarietà, in via diretta o in raccordo con<br />

iniziative avviate dagli organismi nazionali di settore.<br />

è il caso ad esempio <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> Allevatori, che<br />

ha prestato gratuitamente e recapitato un carro di<br />

mungitura attrezzato per mungere gli animali all’aperto<br />

Su proposta <strong>della</strong> Divisione Vigilanza <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong>, la Giunta provinciale ha commissariato il<br />

Consorzio Elettrico di Storo. Esonerato il cda, a guidare il Consorzio sarà Maurizio Postal , presidente<br />

dell'Ordine dei commercialisti del Trentino, affiancato dal vice Dario Ravagni, direttore del Consorzio<br />

elettrico di Stenico. “La richiesta di commissariamento – ha detto il presidente <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />

<strong>Trentina</strong> Diego Schelfi – è stata formulata per tutelare i soci e garantire la continuità aziendale di una<br />

cooperativa con una importante storia imprenditoriale alle spalle e fortemente radicata”.<br />

25<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

NEWSCOOP<br />

per un allevatore socio dell’Associazione Allevatori<br />

di Modena. Il Concast Trentingrana partecipa ad una<br />

iniziativa di sostegno agli allevatori delle zone colpite,<br />

promossa dagli organismi cooperativi locali con i quali<br />

intrattiene rapporti istituzionali. Il Sait in collaborazione<br />

con Coop Italia, ha organizzato una vendita di prodotti<br />

provenienti dalle zone terremotate. Consolida, in<br />

collaborazione con la <strong>Federazione</strong>, ospiterà presso<br />

"Vezzena Camp" alcuni bambini emiliani. I colleghi <strong>della</strong><br />

Rurale di Fiemme, in occasione <strong>della</strong> manifestazione<br />

Fiemme Senz’auto, hanno deciso di devolvere l’incasso<br />

<strong>della</strong> vendita di gadget a Solidea. Allo stesso modo,<br />

gli studenti delle Associazioni Cooperative Scolastiche<br />

presenti al Festival dell’economia, hanno promosso<br />

una spontanea raccolta di fondi tramite la vendita dei<br />

prodotti realizzati nel corso <strong>della</strong> loro attività annuale.<br />

La <strong>Federazione</strong>, in rappresentanza delle cooperative<br />

associate, ha inoltre aderito al tavolo intercategorie<br />

attivato dalla Provincia come per il Terremoto in Abruzzo<br />

e il disastro di Haiti.<br />

Cedis<br />

commissariato


NEWSCOOP<br />

ANAUNIA<br />

Giorgio Melchiori ha scelto<br />

l’assemblea dei soci per ripercorrere<br />

i tanti momenti che hanno<br />

caratterizzato il suo percorso<br />

durato vent’anni al vertice <strong>della</strong><br />

Cr d’Anaunia. Lo ha affidato alle<br />

parole del cuore, espresse da<br />

una persona che ha contribuito<br />

a tracciare il percorso di un<br />

considerevole periodo di storia e<br />

di attività del credito cooperativo<br />

anaune. “è una persona di poche parole ma<br />

che lasciano sempre il segno” ha ricordato<br />

Diego Schelfi, presidente <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />

<strong>Trentina</strong>.<br />

BRENTONICO<br />

I soci hanno approvato il bilancio. La raccolta<br />

complessiva supera i 114 milioni di euro. Il<br />

patrimonio <strong>della</strong> Cr di Brentonico sfiora i 16<br />

milioni di euro. L‘utile è di 450 mila 602 euro.<br />

Nel 2011 46 nuovi soci che hanno portato il<br />

numero a 1070.<br />

TRENTO<br />

Terza conferma per il presidente Giorgio<br />

Fracalossi alla guida <strong>della</strong> Cr di Trento. I<br />

crediti concessi hanno superato il miliardo di<br />

euro. Raccolta diretta di 1,2 miliardi e indiretta<br />

di 560 milioni. 26 sportelli, 228 dipendenti,<br />

patrimonio di 139 milioni. Bilancio sociale: 2,3<br />

milioni di euro.<br />

ISERA<br />

Il linguaggio dei numeri esprime una Cr di<br />

Isera in salute: raccolta diretta di 129 milioni di<br />

euro, raccolta indiretta 41 milioni. Utile sfiora<br />

i 360 mila euro. La Rurale ha distribuito 122<br />

milioni.<br />

CLASSIFICA CASSE RURALI PER SOCI (2011)<br />

1° CR TRENTO (11.836)<br />

2° CR GIUDICARIE VALSABBIA PAGANELLA (7.171)<br />

3° CR ADAMELLO BRENTA (5.509)<br />

4° CR ALDENO CADINE (5.269)<br />

5° CR ALTO GARDA (4.916)<br />

Casse Rurali in assemblea<br />

LAVIS<br />

Dati patrimoniali a fine 2011 <strong>della</strong> Cr Lavis Valle<br />

di Cembra: 621 milioni di euro di impieghi,<br />

703 milioni di raccolta complessiva. Masse<br />

intermediate: 1.324 milioni. Utile netto: 2,5<br />

milioni. Il patrimonio di vigilanza è superiore ai<br />

76 milioni. Poco meno di un milione il bilancio<br />

sociale.<br />

PINé<br />

Conferma per Emanuela Giovannini alla<br />

presidenza <strong>della</strong> Cr Pinetana Fornace e<br />

Seregnano. I numeri del 2011: raccolta diretta<br />

372 milioni, impieghi 348 milioni, raccolta<br />

indiretta 67 milioni. Utile: 182 mila euro.<br />

Patrimonio di 46 milioni. I soci sono 3116. Il<br />

bilancio sociale 242 mila euro.<br />

ROVERETO<br />

Oltre settecento i milioni di depositi, 661<br />

di prestiti. Patrimonio: 66 milioni. Utile di<br />

esercizio: 1,6 milioni. Il valore aggiunto<br />

generato nel 2011 dalla Cr di Rovereto è stato di<br />

21,3 milioni. Distribuito quasi mezzo milione di<br />

euro al panorama associazionistico.<br />

FASSA E AGORDINO<br />

Consiglio di amministrazione ristretto (da<br />

17 a 8) e conferma alla presidenza di Carlo<br />

Vadagnini per la Cr Val di Fassa e Agordino.<br />

Nuovi crediti per 60 milioni a famiglie ed<br />

imprese. “La nostra liquidità – è stato detto – è<br />

stata costruita con una politica di prudente<br />

pianificazione e quindi è stabile e fondata su<br />

finanza vera”.<br />

FIEMME<br />

Raccolta complessiva di 531 milioni di euro.<br />

Prestiti pari a 410 milioni. Utile di quasi 2 milioni.<br />

Patrimonio supera i 69 milioni. Soci: 4728 (+141<br />

rispetto al 2010). Bilancio sociale 377 mila euro.<br />

Sono i numeri del 2911 <strong>della</strong> Cr di Fiemme.<br />

26<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

CALDONAZZO<br />

Oltre ai dati di bilancio e alle nomine del cda<br />

(confermati all’unanimità tutti gli uscenti),<br />

all’assemblea <strong>della</strong> Cr di Caldonazzo sono<br />

state consegnate le borse di studio al merito e<br />

sono stati premiati i soci che hanno raggiunto<br />

il 50° anno di appartenenza alla Cassa. Gli<br />

studenti <strong>della</strong> cooperativa Super Ortolani<br />

Vigolani hanno consegnato loro un tagliere<br />

in legno, frutto <strong>della</strong> loro attività.<br />

ALTO GARDA<br />

Più di cinquecento realtà associazionistiche<br />

del territorio hanno trovato nella Cr Alto<br />

Garda, durante il 2011, un partner affidabile<br />

nel sostenere una ricca serie di eventi. Tra i<br />

dati di bilancio: 1 miliardo 94 milioni di euro di<br />

raccolta, 836 milioni di impieghi.<br />

VALLE DEI LAGhI<br />

L’assemblea <strong>della</strong> Cr Valle dei Laghi ha<br />

ricordato i 100 anni <strong>della</strong> ex Rurale di<br />

Santa Massenza costituita il 3 marzo<br />

1912. Nell’occasione sono stati premiati<br />

ex presidenti ed ex direttori (in vita) oltre<br />

ai componenti dell’ultimo consiglio di<br />

amministrazione prima <strong>della</strong> fusione.<br />

GRAMEGNA PRESIDENTE<br />

La Fondazione Cassa<br />

Rurale di Trento ha un<br />

nuovo presidente: Rossana<br />

Gramegna, giornalista,<br />

consigliere <strong>della</strong> Cr di<br />

Trento. Vicepresidente è<br />

Roberto Postal.


1 CLIENTE BANCARIO SU 3 ACCEDE AI SERVIzI BANCARI ANCHE VIA wEB.<br />

IL CLIENTE CONTATTA LA BANCA MEDIAMENTE 120 VOLTE ALL’ANNO.<br />

IL CLIENTE VA ALLO SPORTELLO 1,5 VOLTE AL MESE PER LE SCELTE PIù COMPLESSE.<br />

Fonte: indagine ABI con GfK Eurisko sull’Internet banking<br />

Casse Rurali, al fianco degli universitari<br />

Si consolida la collaborazione tra Casse Rurali<br />

Trentine e Università. Il sistema del credito<br />

cooperativo è stato partner nelle ultime settimane<br />

di numerose manifestazioni sportive universitarie:<br />

dai classici tornei di calcio, pallavolo e basket<br />

alle Facoltiadi. Il weekend del 8-9 giugno si è<br />

svolta sulle rive del lago di Caldonazzo la 18°<br />

edizione delle Facoltiadi, che ha visto coinvolti<br />

oltre 700 studenti dell’Ateneo trentino. Un<br />

gazebo promozionale ha catturato l’attenzione di<br />

moltissimi di loro, che hanno chiesto informazioni<br />

ed apprezzato le peculiarità dell’offerta ‘Conto<br />

Banca Multicanale<br />

Spot Casse Rurali<br />

finalista al festival di Annecy<br />

L’innovativo spot istituzionale realizzato in animazione per<br />

le Casse Rurali Trentine ha raccolto consensi positivi anche<br />

oltre confine. L’International Animation Film Festival di<br />

Annecy, uno dei più importanti al mondo nella sua categoria,<br />

ha infatti selezionato l’ultimo spot pubblicitario delle banche<br />

del territorio tra gli oltre 2.000 filmati realizzati in Canada,<br />

Francia, Inghilterra ed Australia; grande la soddisfazione<br />

per il marketing di Cassa Centrale e l’agenzia Plus<br />

Communication per la candidatura tra i 18 finalisti.<br />

Università’ delle Rurali: un conto corrente<br />

con internet banking gratuito, prelievi senza<br />

commissioni presso tutte le banche in Europa ed<br />

agevolazioni per sostenere spese universitarie o<br />

master. Inoltre, prosegue la partnership tra Conto<br />

Università e il progetto Job Trainer; in questa<br />

cornice va citato il workshop dal titolo “Il talento,<br />

per fare la grande differenza”. Fra gli interlocutori<br />

Sebastiano Zanolli, manager e scrittore che<br />

parlato di talento, attitudini e passioni per fare la<br />

differenza nell’orientarsi al lavoro.<br />

Secondo un’indagine di ABI-GFK, a fine 2011 il 40%<br />

dei clienti bancari dichiara di utilizzare l’internet<br />

banking ed il 13% un servizio di banca telefonica.<br />

Non solo: il 60% dei giovani sostiene di non<br />

avvalersi degli sportelli per le proprie operazioni<br />

bancarie.<br />

Le banche intendono quindi andare incontro ai<br />

cambiamenti dei comportamenti <strong>della</strong> clientela<br />

che manifesta esigenze sempre più evolute in<br />

termini di accessibilità multicanale al servizio<br />

bancario, sia in ambito informativo che dispositivo.<br />

Con l’obiettivo di incrementare la conoscenza e<br />

l’utilizzo dei molti strumenti di interazione offerti<br />

dalle Casse Rurali Trentine, l’ufficio marketing<br />

di Cassa Centrale Banca sta realizzando nuove<br />

27<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

NEWSCOOP<br />

iniziative volte a valorizzare le peculiarità dei<br />

diversi canali di accesso ai rapporti bancari, quali<br />

SMS, ATM, Internet e mobile banking.<br />

La nuova comunicazione, amplificata anche sul<br />

web con l’utilizzo di banner pubblicitari, intende<br />

presentare in modo chiaro ed immediato la<br />

panoramica dei principali canali di accesso alla<br />

banca, con una sintesi delle principali funzionalità<br />

disponibili. Grazie alla multicanalità, quello che<br />

prima era l’unico punto di accesso del cliente<br />

verso il mondo bancario (lo sportello tradizionale)<br />

viene ora affiancato da molteplici canali informativi<br />

ed operativi, liberando i clienti da fastidiosi vincoli<br />

di tempo e di spazio con un notevole risparmio<br />

anche in termini di costi.


NEWSCOOP<br />

Una Rurale<br />

per tre in<br />

Valsugana<br />

Avviciniamo giovani e lavoro<br />

La Cassa Rurale di Aldeno Cadine propone<br />

ai giovani l’iniziativa Job Trainer. Si tratta, in<br />

estrema sintesi, di tre giorni di formazione,<br />

destinati a giovani lavoratori, laureandi e<br />

neolaureati che desiderano abbinare le<br />

nozioni apprese all’università con alcune<br />

competenze fondamentali per il mondo<br />

del lavoro: acquisire maggiore sicurezza,<br />

perseguire obiettivi chiari e concreti, saper<br />

prendere delle decisioni e lavorare in team,<br />

sviluppare capacità comunicative per<br />

affrontare al meglio un colloquio di lavoro.<br />

Job Trainer sorge dalla volontà <strong>della</strong><br />

Rurale di interpretare un ruolo propositivo<br />

CR Valsugana e Tesino<br />

5.200 soci<br />

21 sportelli (7 fuori provincia)<br />

86 dipendenti<br />

560 mln raccolta complessiva<br />

378 mln crediti<br />

46 mln di patrimonio<br />

Con l’approvazione dei soci, è nata a fine giugno<br />

dall’aggregazione tra le Casse Rurali Bassa<br />

Valsugana, Centro Valsugana e Castello Tesino, la<br />

Cassa Rurale Valsugana e Tesino. Complessivamente<br />

sono stati oltre 5.200 i soci coinvolti nelle tre<br />

assemblee straordinarie.<br />

Il progetto di fusione - è stato riferito ai soci - riveste<br />

un particolare significato strategico per le comunità<br />

<strong>della</strong> Bassa Valsugana, del Tesino e dei comuni veneti<br />

limitrofi, a cui sarà garantita una presenza sempre<br />

più stabile del credito cooperativo.<br />

Dopo l’approvazione <strong>della</strong> fusione da parte<br />

delle assemblee dei soci, è cominciata la fase di<br />

nello sviluppo economico e sociale del<br />

proprio territorio, dal desiderio di dare<br />

una risposta all’esigenza dei giovani di<br />

entrare nel mondo del lavoro con velocità<br />

e sicurezza e dall’urgenza di cercare<br />

nuove chiavi interpretative di un orizzonte<br />

economico-sociale-culturale in rapida<br />

evoluzione, fornendo strumenti di lettura<br />

adeguati, dinamici e moderni.<br />

Il Campus, che si terrà a Volterra, in<br />

Toscana prevede una parte formativa in<br />

aula e una parte esperienziale outdoor,<br />

che propone alcune prove di abilità pratica.<br />

Bassa Anaunia per lo studio<br />

Sono 14 gli studenti laureati premiati dalla Cassa<br />

Rurale Bassa Anaunia, un record per l’istituto di credito<br />

cooperativo presieduto da Cesare Cattani e diretto da<br />

Bruno Tommasini. A loro è stata offerta la possibilità di<br />

partecipare al campus formativo<br />

Job Traner. Nel percorso avviato<br />

dalla Cassa con la scuola va<br />

segnalata anche la visita i 75<br />

ragazzi delle terze classi medie<br />

dell’Istituto comprensivo di<br />

Denno, accolti in Rurale per<br />

vedere dal vivo i vari uffici e<br />

servizi, per comprenderne<br />

l’utilità e il funzionamento.<br />

28<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

unificazione operativa che si concluderà all’inizio<br />

di autunno quando sarà convocata la prima<br />

assemblea <strong>della</strong> Cassa Rurale Valsugana e Tesino<br />

per l’elezione dei nuovi organi sociali. Il consiglio di<br />

amministrazione sarà composto dal presidente, da<br />

due vicepresidenti e da 10 consiglieri.<br />

Con 21 sportelli, la Cassa Rurale Valsugana e<br />

Tesino avrà operatività in 13 comuni trentini <strong>della</strong><br />

Valsugana, più altri 6 delle province di Vicenza e<br />

Belluno. L’organico sarà composto da 86 dipendenti. Il<br />

patrimonio complessivo (capitale sociale più riserve)<br />

ammonterà a 46 milioni.<br />

Facchini Verdi per Villaggi Sos<br />

Sei premi del concorso organizzato dai Facchini Verdi per<br />

riconoscere la fiducia dei clienti non sono stati ritirati dalle<br />

persone sorteggiate e quindi il consiglio di amministrazione<br />

<strong>della</strong> cooperativa ha deciso di versare il corrispettivo alla<br />

coop sociale Villaggio<br />

del Fanciullo. I fondi<br />

verranno destinati a<br />

famiglie in difficoltà.<br />

Nella foto la consegna<br />

da parte del presidente<br />

dei Facchini Verdi Enzo<br />

Martini al presidente<br />

del Villaggio Giuseppe<br />

Demattè.


CLASSIFICA CASSE RURALI PER MEZZI PATRIMONIALI<br />

1° CR TRENTO → 121,7 mln<br />

2° CR PERGINE → 104,7 mln<br />

3° CR ALTO GARDA → 102,8 mln<br />

4° CR TUENNO - VAL DI NON → 73,4 mln<br />

5° CR FIEMME → 70,9 mln<br />

PAOLO SEGNANA GUIDA L’ASDIR<br />

L’Associazione dei direttori delle Casse Rurali ha rinnovato il direttivo. Prossimo<br />

appuntamento il viaggio in Quebec in ottobre per partecipare al summit<br />

che chiude le iniziative dell’anno internazionale <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />

L’arte fotografica<br />

alla Rurale di Isera<br />

Il direttore <strong>della</strong> Cassa Rurale di Mezzolombardo San Michele<br />

all’Adige Paolo Segnana è stato nominato presidente<br />

dell’Asdir. Un rinnovamento alla luce di una continuità di<br />

azione e di obiettivi: “Ho raccolto l’invito del presidente<br />

uscente, Marco Gabrielli – afferma Segnana – ad un<br />

naturale avvicendamento, per consentire una rotazione<br />

dell’incarico, poiché richiede energia e tempo che vanno<br />

oltre il normale carico di lavoro. A lui va il ringraziamento di<br />

tutti gli associati per l’impegno, per la qualità delle iniziative<br />

proposte e per la credibilità che ha contribuito a far acquisire<br />

all’Associazione”. Della presidenza Gabrielli restano<br />

vive le numerose iniziative per consentire alla categoria<br />

dei direttori di conoscersi, di scambiarsi le esperienze<br />

positive, di partecipare a percorsi formativi mirati, nonché<br />

le straordinarie esperienze di viaggio. Tra tutte il viaggio<br />

a Francoforte per visitare la Bce, quello negli Stati Uniti<br />

(Federal Reserve) e l’ultimo in India (Bank of India). Iniziative<br />

caratterizzate da un duplice scopo formativo e di stimolo alla<br />

conoscenza e alla creazione di migliori rapporti personali.<br />

“Stiamo vivendo un periodo molto impegnativo, sia per il<br />

nostro sistema che per la nostra nazione – spiega Segnana<br />

– e noi direttori siamo in prima linea a cercare di difendere<br />

il risparmio delle persone e assicurare risorse finanziarie<br />

alle imprese ed alle famiglie che necessitano di credito.<br />

Asdir diventa quindi un’occasione di sintesi fondamentale,<br />

per tutti noi, per comprendere il momento ma soprattutto<br />

le traiettorie. Eravamo abituati a pensare al domani come<br />

sviluppo di un ieri di crescita e benessere. Oggi si presentano<br />

forti discontinuità. L’abitudine di guardare al futuro con gli<br />

occhiali del passato rischia di farci prendere strade sbagliate.<br />

I cambiamenti riguardano la società, le famiglie, le imprese.<br />

è un momento di cesura fortissimo. Più riusciremo ad<br />

interpretare la realtà quotidiana e soprattutto le prospettive di<br />

medio e lungo periodo e più riusciremo a rendere il miglior<br />

servizio ai nostri soci, clienti e al Trentino in generale”.<br />

Dal nuovo presidente è arrivata la disponibilità a confronti<br />

più frequenti con tutti gli iscritti (l’associazione comprende<br />

direttori e vicedirettori anche pensionati) per rappresentare<br />

al meglio la categoria e per costruire una visione condivisa<br />

rispetto ai problemi del momento.<br />

Nel direttivo Massimo Piazzi (Cr Fiemme) è stato<br />

confermato vicepresidente, Dario Nicolini (Cr Trento)<br />

segretario e Adriano Demichei (Cr Bassa Vallagarina)<br />

caposindaco. Entrano in direttivo Giuliana Cova (Cr<br />

Anaunia), Renzo Ciola (Cr Caldonazzo), Michele Goller (Cr<br />

Alta Vallagarina) e Giorgio Bisegna (Cr Pinzolo). Confermati<br />

Marco Gabrielli (Cr Ledro), Enzo Boso (Cr Olle Samone<br />

Scurelle), Marcello Ciech (Cr Folgaria) e Marco Mariotti<br />

(Cr Adamello-Brenta). Un sentito ringraziamento agli uscenti:<br />

Renzo Osler, Mario Dalpiaz, Paolo Baldessarini e Carlo<br />

Tamburini.<br />

Da sinistra Marco Gabrielli e Paolo Segnana<br />

“Domani” è la mostra fotografica ospitata nell’androne <strong>della</strong> Casas Rurale di Isera. Una galleria di nove<br />

ritratti, frutto <strong>della</strong> capacità e sensibilità di Margherita Vitagliano. “In un momento come l’attuale – ha<br />

spiegato il presidente Fabiano Conzatti – abbiamo voluto proporre l'investimento in fiducia che ognuno<br />

di noi è chiamato a fare guardando al domani con maggiore positività. In un territorio come il nostro<br />

dove la solidarietà è uno degli elementi distintivi, ciò è ancora possibile. Siamo convinti che, a questi<br />

valori, bisogna fare riferimento nei momenti di maggiore difficoltà”.<br />

29<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

NEWSCOOP


NEWSCOOP<br />

RISTO 3<br />

PASTI PER SETTORE<br />

Risto3 tutela l’ambiente<br />

Dà sempre più frutti la politica di rispetto dell’ambiente<br />

intrapresa da Risto3: vendita di bevande alla spina e, dove<br />

non prevista, in vetro più che in bottigliette di plastica o<br />

lattine, preferenza per automezzi a doppia alimentazione<br />

(benzina e metano), uso di detergenti e detersivi a basso<br />

impatto aziendale, introduzione nelle strutture più recenti<br />

di attrezzature eco compatibili e attenzione al risparmio<br />

energetico, anche attraverso il montaggio di pannelli solari e<br />

fotovoltaici per la produzione di acqua calda ed energia.<br />

Questo è uno degli aspetti più interessanti che emergono<br />

leggendo il bilancio sociale <strong>della</strong> cooperativa, un volume di 88<br />

pagine in cui vengono rendicontati tutti i risultati delle scelte<br />

<strong>della</strong> società guidata da Sergio Vigliotti e diretta da Stefano<br />

Raffaelli nei confronti dei soci (formazione, stipendi,<br />

ristorni), dei dipendenti, dei clienti, dei partner e dei fornitori.<br />

Ecco quindi che la percentuale di bottiglie d’acqua di vetro è<br />

arrivata al 57%, lasciando alla plastica il 43%. Del parco auto<br />

13 mezzi sono a doppia alimentazione, mentre i 33 utilizzati<br />

perifericamente restano a carburante tradizionale (benzina<br />

o diesel) a causa <strong>della</strong> scarsità di distributori di metano<br />

“Giocainsieme” con Città Futura<br />

Città Futura si è aggiudicata la gara per la gestione del<br />

servizio di miniclub alle Terme di Comano. è un risultato<br />

molto importante che conferma la validità del servizio già<br />

offerto sperimentalmente dalla cooperativa.<br />

Spiega Alessandra Odorizzi, direttrice dell’Apt di Comano<br />

Terme : “L’idea di offrire un servizio altamente professionale<br />

che si prende cura del bambino a 360 gradi va nella direzione<br />

di qualificare ulteriormente l’offerta complessiva delle Terme<br />

di Comano”.<br />

Giocainsieme - così Città Futura ha chiamato il nuovo<br />

servizio - non è solamente un luogo per passare il tempo, ma<br />

assume una valenza autenticamente formativa. L’educatrice,<br />

oltre a guidare i giochi e le diverse attività di laboratorio<br />

messe in atto, svolge un’importante funzione di “mediatore<br />

educativo” proponendo attività comuni fra adulti e bambini.<br />

L’aspetto fondamentale che caratterizza la progettualità del<br />

Giocainsieme riguarda l’organizzazione degli spazi e l’utilizzo<br />

di materiali e attività innovativi e originali. L’idea è quella di<br />

creare tre zone con caratteristiche diverse a seconda <strong>della</strong><br />

fascia di età dei bambini: lo spazio “Marsupio”, per i bambini<br />

50% Scuole<br />

18% Ristorazione scolastica<br />

17% Ristoranti e Bar<br />

14% Ristorazione sanitaria<br />

1% Altro<br />

attualmente registrata fuori dal capoluogo. Le celle frigorifere<br />

vengono raffreddate ad acqua, recuperando calore per la<br />

produzione di acqua calda sanitaria. è stata privilegiata<br />

la scelta di usare apparecchi frigo classe a+ con doppio<br />

isolamento e quindi minore impatto sull’effetto serra e sono<br />

state gradualmente sostituite le lampadine con dispositivi a<br />

risparmio energetico o a luce fredda.<br />

Ma il rispetto dell’ambiente deriva anche dalla preferenza<br />

nell’acquisto di prodotti<br />

alimentari da fornitori trentini<br />

(il 61%), scelta che rende<br />

necessari meno spostamenti<br />

e quindi provoca meno<br />

inquinamento, nonché<br />

nella decisione di utilizzare<br />

ove possibile prodotti<br />

biologici (per esempio nella<br />

ristorazione scolastica il 41%<br />

dei rifornimenti è biologico).<br />

al di sotto del primo anno di vita; lo spazio “Un mondo di<br />

colori”, per bambini dai 12 ai 36 mesi; lo spazio “ Archimede”,<br />

per bambini da 3 a 11 anni.<br />

Durante la permanenza dei bambini al servizio, la<br />

pedagogista può inoltre essere contattata dai genitori per<br />

fornire informazioni e suggerimenti su tematiche educative<br />

dei propri figli, come ad esempio: le difficoltà di separazione,<br />

la gelosia alla nascita di un fratellino, l’aggressività,…<br />

30<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2


“<br />

QUELLO CHE DOBBIAMO FARE è CONSEGNARE<br />

A CHI VIENE DOPO, A CHI ABBIAMO MESSO AL MONDO,<br />

UNA MANIERA NUOVA DI STARE INSIEME AL MONDO.<br />

Alina Marazzi<br />

EDUCA, IL FUTURO NON è UN TABù<br />

Il festival sarà a Rovereto dal 28 al 30 settembre<br />

Inutile negarlo: questa è una stagione<br />

difficile per i giovani, dove la parola<br />

"futuro" sembra essere diventata<br />

un tabù, un pensiero che suscita<br />

irritazione e sfiducia. Ed è così che la<br />

domanda "Cosa faranno da grandi?"<br />

che molti genitori e insegnanti si<br />

pongono guardando figli o studenti, si<br />

colora di toni cupi. Un interrogativo che<br />

sottende per lo più una preoccupazione<br />

economica, legata al tipo di lavoro<br />

che dovrebbero fare per assicurarsi<br />

stabilità e felicità, quasi che la<br />

realizzazione di una persona dipenda<br />

semplicemente da lavoro e guadagno.<br />

Bisognerebbe, forse, provare a<br />

chiedersi piuttosto: "che tipo di persona<br />

sarà domani? Che lavoratore? è a<br />

partire da questa riflessione che<br />

Educa, la manifestazione nazionale<br />

sull'educazione – forte anche <strong>della</strong><br />

nuova collaborazione con l’Ufficio<br />

Educazione Cooperativa <strong>della</strong><br />

<strong>Federazione</strong> – ha cominciato il percorso<br />

che la porterà a Rovereto dal 28 al 30<br />

settembre. Ha trattato questo tema<br />

in un contesto, quello del Festival<br />

dell'Economia, che non poteva essere<br />

più adatto visto il tema di quest'anno:<br />

rapporti fra le generazioni. Nello spazio<br />

espositivo di piazza Fiera "Generazioni,<br />

scuola, territorio" Educa ha affrontato<br />

il tema del domani da due prospettive:<br />

quella concreta che nasce dal basso<br />

insieme a don Antonio Loffredo,<br />

che nel rione Sanità di Napoli ha<br />

coinvolto i giovani nel recupero di beni<br />

storico-artistici abbandonati dando<br />

vita a nuovi posti di lavoro. E quella più<br />

filosofica, invece, dello psicoterapeuta<br />

Pietropolli Charmet che ha<br />

richiamato gli adulti al loro dovere:<br />

riorganizzare la speranza e restituirla ai<br />

giovani, sostenendoli nella costruzione<br />

del domani.<br />

"Ci troviamo in un'epoca rivoluzionaria<br />

dove il sistema va cambiato - ha detto<br />

don Loffredo in dialogo con Michele<br />

Odorizzi, presidente di Educa. Occorre<br />

liberare i beni comuni, dare fiducia e<br />

responsabilità ai giovani; loro sanno<br />

dove è il futuro. I ragazzi di Napoli<br />

hanno dimostrato, prendendo in mano<br />

la gestione del patrimonio artistico<br />

delle Catacombe, che le cose possono<br />

funzionare. Lo conferma il fatto che<br />

oggi i visitatori sono aumentati del 300%,<br />

che molti giovani lavorano e hanno<br />

ricominciato la scuola abbandonata”.<br />

Alimentare un'immagine di futuro buio<br />

e senza opportunità, infatti, non fa che<br />

aumentare la fragilità individuale. Se<br />

quest'immagine, poi, viene estesa ad<br />

un'intera generazione, si rischia di<br />

perdere di vista l'opportunità educativa<br />

che è "nascosta" dentro questa crisi.<br />

Secondo Charmet sta avvenendo<br />

proprio questo, dal momento che "ad<br />

ogni piè sospinto gli adulti dicono ai<br />

giovani che il loro domani sarà peggiore<br />

di quello dei loro padri e nonni. L’idea di<br />

futuro oggi è precoce e non è un caso<br />

che fin da piccoli sappiano rispondere<br />

alla domanda “cosa farai da grande?”.<br />

Una domanda che insieme ad altre,<br />

come "Che persona sarà? Che cittadino<br />

sarà?" attraverserà tutta la 5^ edizione<br />

di Educa sviluppando la riflessione su<br />

"Educare nell’incertezza" avviata nel<br />

2011 (m.b.).<br />

31<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

NEWSCOOP<br />

Da sinistra Michele Odorizzi, presidente Educa e don Antonio Loffredo<br />

Una mostra sulle donne<br />

Il 7 settembre sarà inaugurata alla biblioteca di Caldonazzo<br />

una mostra sul ruolo <strong>della</strong> donna nella cooperazione<br />

trentina. Si tratta di uno dei risultati <strong>della</strong> ricerca portata<br />

avanti dall’Associazione Donne in partnership con la<br />

Fondazione Museo Storico del Trentino con l'obiettivo di<br />

ricostruire, attraverso un’indagine storiografica e una<br />

campagna di interviste a testimoni privilegiate, il ruolo <strong>della</strong><br />

donna nella storia <strong>della</strong> cooperazione trentina, indagando<br />

anche gli spazi conquistati progressivamente negli incarichi<br />

di responsabilità. All’interno di questo evento sarà presentato<br />

anche un video-documentario. Per info vai nella sezione<br />

progetti del sito www.cooperazionetrentina.it/donne.


NEWSCOOP<br />

Consorzio elettrico di Pozza<br />

22,6 MLN DI KwH PRODOTTI<br />

600 MILA EURO SCONTI PER I SOCI<br />

CONSORZIO ELETTRICO<br />

DI POZZA, RECORD DI PRODUZIONE<br />

Annata record per il Consorzio elettrico di Pozza, che ha presentato ai soci il<br />

bilancio dell’attività del 2011. Lo scorso anno, infatti, si è raggiunto il record assoluto<br />

di produzione: la centrale di Soraga ha prodotto 18,2 milioni di kwh e San Nicolò<br />

4,4 milioni. Il risparmio per i soci, che hanno consumato complessivamente 16,2<br />

milioni di kwh, è salito ad oltre 600 mila euro. Questo viene tradotto in uno sconto<br />

sui costi dell’energia del 65% circa per la prima casa e del 40% sulle seconde case.<br />

A ciò va aggiunta, per i soci, una rivalutazione <strong>della</strong> quota sociale individuale,<br />

salita <strong>della</strong> quota massima prevista del 2,7%, attingendo dall’utile.<br />

Il presidente Flavio Lorenz ha illustrato con orgoglio questi dati all’assemblea dei<br />

soci, che sono aumentati nel 2011 di 30 persone. Il Consorzio ha anche pensato alla<br />

beneficienza, elargendo oltre 40 mila euro, oltre a 36 mila per sponsorizzazioni a<br />

società e associazioni locali.<br />

“L’andamento dei primi mesi del 2012 – ha detto il direttore Dino Detomas – non<br />

sembra promettere una produzione altrettanto ricca, causa la scarsa piovosità<br />

e le poche nevicate. La lungimiranza del consiglio di amministrazione nell’aver<br />

accantonato utili ci consente comunque di continuare negli investimenti, che<br />

riguardano lavori di miglioramento degli impianti, con riduzione delle perdite di<br />

linea e di trasformazione”. In questo senso nel 2011 il Consorzio ha provveduto<br />

all’eliminazione di quattro cabine elettriche nella zona di Vigo e posizionandone<br />

solo 2 nuove di maggiore potenza. All'assemblea ha partecipato anche Carlo<br />

Dellasega, direttore generale <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong>.<br />

L’Approdo di Gentilini Compiti in cooperativa<br />

Andrea Gentilini è il<br />

nuovo presidente <strong>della</strong><br />

cooperativa sociale Punto<br />

d’Approdo di Rovereto.<br />

è subentrato a Lucia<br />

Tomazzoni, ai vertici<br />

<strong>della</strong> cooperativa fin dalla<br />

sua nascita, da oltre<br />

vent’anni. Gentilini, 39<br />

anni di età, di Rovereto,<br />

funzionario di Cassa<br />

Centrale Banca, da nove<br />

anni amministratore<br />

<strong>della</strong> cooperativa,<br />

nell’ultimo triennio aveva<br />

ricoperto l’incarico di<br />

vicepresidente.<br />

Per gli studenti è un aiuto qualificato nello svolgimento dei compiti delle vacanze,<br />

per insegnanti ed educatori precari è un’opportunità di lavoro in un periodo in cui le<br />

scuole sono chiuse. A far incontrare queste due esigenze in un unico progetto sono<br />

due cooperative trentine, La Coccinella e The Hub, che quest’estate hanno organizzato<br />

un laboratorio per fare i compiti rivolto a bambini e ragazzi dalla terza elementare alla<br />

seconda superiore.<br />

SOLIDARIETà INCENDIO<br />

La Cassa Rurale di Rabbi e Caldes ha aperto un conto corrente pro incendiati<br />

di Deggiano sul quale si può versare un contributo di solidarietà a favore delle<br />

famiglie colpite dal terribile rogo dell’11 giugno. Il primo versamento è stato<br />

effettuato da amministratori e sindaci <strong>della</strong> Cassa Rurale che hanno devoluto<br />

il gettone di presenza dell'ultima riunione del Consiglio. Le somme raccolte<br />

saranno poi distribuite in accordo con il comune di Commezzadura.<br />

32<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2


COOP SEI<br />

25 DIPENDENTI<br />

13 SOCI<br />

3,7 MLN FATTURATO<br />

Coop Sei “illumina” il traguardo dei 25 anni<br />

Coop Sei – acronimo di Servizi e Impianti – compie<br />

venticinque anni. Era nata dalla volontà di un gruppo di<br />

giovani elettricisti che negli anni Ottanta, in piena crisi<br />

occupazionale, diedero vita alla coop non come risposta<br />

all’emergenza ma come progetto di crescita comune.<br />

Oggi di quel primo nucleo rimane solo il presidente Flavio<br />

Parolari. Il quale, durante la cerimonia nella sede di Dro, ha<br />

ricordato quegli esordi e la crescita successiva. Oggi Coop<br />

Sei si occupa di impianti elettrici civili e industriali, impianti<br />

fotovoltaici e vendita diretta di apparecchi per l’illuminazione.<br />

Proprio su questo la cooperativa intende premere<br />

sull’acceleratore. Un nuovo negozio ampio e moderno, “Idee<br />

luce” inaugurato a Dro, rappresenta il nuovo fronte d’attacco<br />

contro la crisi del settore edilizio e la recessione. Servirà i<br />

clienti privati ma anche i progettisti, che potranno trovare<br />

un servizio in più: la consulenza nella scelta delle varie<br />

fonti di illuminazione e l’impiantistica. Coop Sei dà lavoro<br />

a 25 persone, di cui 13 soci, età media 36 anni. A questi si<br />

aggiungono una trentina di altri lavoratori del “Progettone,<br />

impiegati in attività sociali di custodia e vari servizi in enti<br />

pubblici. “Siamo cresciuti negli ultimi anni, ma preoccupa<br />

la crisi, in particolare la situazione drammatica in cui versa<br />

Cantina Mori Colli Zugna, brindisi inaugurale<br />

A inizio giugno è stata inaugurata la nuovissima sede <strong>della</strong><br />

Cantina Mori Colli zugna: si sviluppa interamente sotto<br />

il versante di una collina ed è ricoperta dal vigneto che<br />

ripristina integralmente l’ambiente originario. Capacità<br />

complessiva di incantinamento superiore ai 10 milioni di litri.<br />

I 700 soci viticoltori <strong>della</strong> Cantina Mori-Colli zugna (impegnati<br />

su 700 ettari di vigneto) possono così contare su un’unica<br />

struttura, tecnologicamente moderna, per vinificare gli oltre<br />

85 mila quintali <strong>della</strong><br />

loro produzione.<br />

La Cantina Mori Colli<br />

zugna, presidente<br />

Flavio Chizzola e<br />

direttore Luciano<br />

Tranquillini, conta<br />

uno staff di 11<br />

collaboratori. Il fatturato<br />

è di 10 milioni di euro.<br />

33<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

NEWSCOOP<br />

il settore edile, che è l’attività principale <strong>della</strong> cooperativa”,<br />

ha aggiunto Parolari.All’inaugurazione hanno preso parte<br />

il primo presidente di Legacoop Fausto Zeni (prima “casa”<br />

<strong>della</strong> cooperativa) il presidente di <strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong><br />

Diego Schelfi, la vicepresidente di Cla Marina Castaldo e il<br />

direttore Lino Orler.<br />

Da sin Flavio Parolari, Vittorio Fravezzi, Diego Schelfi, Paolo Tonelli,<br />

Marina Castaldo e Lino Melchiorre Orler.<br />

Quando l’acqua è preziosa<br />

La nuova sede <strong>della</strong> Cantina Mori Colli zugna è tra<br />

i quattro progetti finalisti alla terza edizione di Fare<br />

Green, la mostra concorso dell’eccellenza green trentina<br />

organizzata da Habitech in collaborazione con Ambiente<br />

Trentino. Tema di quest’anno è il risparmio e l’impiego<br />

più efficiente <strong>della</strong> risorsa idrica.<br />

La Cantina ha infatti completato la nuova sede realizzando<br />

un progetto all’avanguardia sia in merito alla sostenibilità<br />

dell’insediamento e del processo, sia sotto il profilo del<br />

ciclo produttivo, in particolare per quanto riguarda il<br />

risparmio delle risorse idriche. Per maggiori informazioni:<br />

www.faregreen.it.


NEWSCOOP<br />

CLASSIFICA<br />

FAM COOP PER<br />

FATTURATO<br />

(DATI 2011)<br />

Vedere da vicino come funziona<br />

la <strong>Federazione</strong>, e in particolare la<br />

Vigilanza, al fine di comprendere come<br />

vengono applicate concretamente le<br />

deleghe che l’ente di via Segantini ha<br />

in materia di revisione cooperativa<br />

e di revisione legale dei conti. Con<br />

questo obiettivo una delegazione<br />

del consiglio provinciale composta<br />

dal presidente Bruno Dorigatti, da<br />

Margherita Cogo, Sara Ferrari, Luca<br />

Zeni, Michele Nardelli e l’assessore<br />

Alessandro Olivi, ha accettato l’invito<br />

1° → CC ALTO GARDA (30 MLN)<br />

2° → FC PINzOLO (25 MLN)<br />

3° → FC VAL DI FASSA (23 MLN)<br />

4° → FC VAL DI NON (15 MLN)<br />

5° → FC CAVALESE (12 MLN)<br />

FAMIGLIE IN ASSEMBLEA<br />

ISERA<br />

Crescita dei soci, aumento delle vendite e ristorno ai soci hanno caratterizzato il 2011 <strong>della</strong> Famiglia<br />

Cooperativa di Isera. Sono alcune voci del bilancio presentato in occasione dell’assemblea annuale dal<br />

presidente Bruno Spagnolli. I soci sfiorano il mezzo migliaio, le vendite hanno raggiunto 1 milione 300<br />

mila euro. Ristorni ai soci per 25 mila euro pari al 2,58% del fatturato. “Aspetto che – spiega il direttore<br />

Lorenzo Carollo – ha contribuito a fidelizzare ulteriormente il rapporto tra socio e cooperativa di<br />

consumo”.<br />

CIMONE<br />

Doppio cambio al vertice <strong>della</strong> Famiglia Cooperativa di Cimone. Diego Zanotelli ha raccolto il testimone<br />

di Mauro Larentis, presidente per diciotto anni. Il direttore Francesco Marchi, invece, ha raggiunto il<br />

traguardo <strong>della</strong> pensione (nella foto la consegna di una targa di ringraziamento). Marchi aveva accettato di<br />

indossare il camice di gerente <strong>della</strong> Famiglia Cooperativa tre anni più del dovuto per consentire la ricerca di<br />

chi ne avrebbe rilevato il ruolo. Oggi è stato trovato (e assunto): Simone Frizzi.<br />

PRIMANAUNIA<br />

Bilancio positivo per la Famiglia Cooperativa Primanaunia presieduta da Ottorino Angeli e diretta da<br />

Andrea Dallapè. 1300 soci. Fatturato di 4 milioni 115 mila euro (+1,62%). I collaboratori sono 27, 10 punti<br />

vendita. Campagna sconti pari a 260 mila 199 euro a cui si aggiunge lo sconto del 10% per i soci da usufruire<br />

una volta al mese che ha portato ad un risparmio per la clientela di 24 mila 603 euro.<br />

MONTE BALDO<br />

Acquistare in “Famiglia” piace e conviene come dimostra il bilancio 2011 <strong>della</strong> Famiglia Cooperativa Monte<br />

Baldo. Le vendite hanno registrato un incremento del 20%. I soci sono 860. Le vendite totali sono state di poco<br />

inferiori ai 3 milioni di euro. Acquistare in Famiglia conviene come testimoniato dagli oltre 279 mila euro di<br />

sconti praticati nel 2011 pari all’8,60% del fatturato. L’utile netto ha sfiorato i 46 mila euro.<br />

Amministratori Pat in <strong>Federazione</strong><br />

in <strong>Federazione</strong>, accolta dal direttore generale Carlo<br />

Dellasega e da Enrico Cozzio e Mario Bazzoli,<br />

rispettivamente direttore e vice <strong>della</strong> Divisione<br />

Vigilanza. Oltre a fornire tutti i dati e le informazioni<br />

a proposito dell’attività dei revisori, che trascorrono<br />

mediamente 105 giornate all’anno in ciascuna Cassa<br />

Rurale, gli amministratori provinciali hanno potuto<br />

conoscere le metodologie professionali utilizzate e<br />

condividerne strumenti e finalità. L’incontro, che si è<br />

svolto in un clima di costruttiva serenità, è cominciato<br />

alle 9 di mattina e terminato a metà pomeriggio,<br />

sintomo dell’interesse degli amministratori a<br />

comprendere a fondo queste tematiche.<br />

34<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2


NUOVO MAGAZZINO PER DAO<br />

In occasione del suo 50° compleanno, la cooperativa<br />

Dettaglianti Alimentari Organizzati si è presentata<br />

all’assemblea con un nuovo magazzino e con numeri di<br />

bilancio di tutta tranquillità. La superficie <strong>della</strong> struttura è<br />

aumentata da 12mila a 27mila metri quadrati, in un'area<br />

complessiva di 53mila. Un investimento da 15 milioni di euro<br />

che ha comportato 3 anni di lavoro. Inaugurando il magazzino,<br />

Dao ha anche presentato i dati del bilancio 2011, che segnano<br />

mezzo secolo di storia <strong>della</strong> cooperativa, che oggi conta 133<br />

associati nelle provincie di Trento, Bolzano, Belluno, Brescia,<br />

Bergamo e Verona con oltre 340 punti vendita.<br />

Presente in Trentino Alto Adige con le insegne “Conad”,<br />

“Conad City” e “Margherita” e in Lombardia con l’insegna<br />

Nuova sede e<br />

progetti di fusione<br />

per Lavoro Servizi<br />

DAO NEL 2011<br />

133 SOCI<br />

340 PUNTI VENDITA<br />

145 MLN DI RICAVI<br />

“Maxi”, la Dao chiude il documento contabile con ricavi<br />

in crescita del 13%, passando dai 128,8 milioni del 2010<br />

ai 145,4. Bene anche i premi e i ristorni che saranno<br />

ridistribuiti ai soci, che ammontano a 11,6 milioni, in<br />

crescita del 6% rispetto all’anno scorso.<br />

“La strategia di Dao – ha spiegato il nuovo presidente<br />

Ivan Odorizzi (nella foto a destra) – è stata quella<br />

di affrontare la crisi rinnovando la propria proposta<br />

commerciale, rendendola maggiormente competitiva,<br />

creando valore per l’azienda e dando una concreta<br />

spinta alla crescita dell’economia”. Importanti i<br />

miglioramenti tecnologici e organizzativi: il reparto<br />

ortofrutta è stato trasferito al magazzino di Gardolo<br />

e il reparto dei deperibili nella nuova struttura. Sono<br />

state ottimizzate le strategie di trasporto ed è stata<br />

ampliata la superficie destinata ai generi misti e<br />

anche quella degli uffici. Tra le curiosità lo sviluppo del<br />

sistema SEIinDAO per le trasmissioni di informazioni<br />

agli associati, con la possibilità di consultazione e<br />

gestione dei listini e delle offerte speciali e relativa<br />

riduzione delle stampe da spedire all’associato. Per la<br />

<strong>Federazione</strong> ha partecipato all'assemblea il direttore<br />

Carlo Dellasega.<br />

Il progetto di fusione con le cooperative Cicogna e Cet è stato l’argomento “forte”<br />

dell’assemblea 2012 <strong>della</strong> cooperativa Lavoro Servizi Valsugana, 140 dipendenti e<br />

11 milioni di fatturato. La <strong>Federazione</strong> e i consulenti incaricati - ha informato i soci<br />

il presidente Renzo Cescato - stanno studiando i bilanci delle tre cooperative e<br />

analizzando clienti e fornitori. Le prime ricognizioni confermerebbero che ci sono<br />

le condizioni per proseguire nel percorso di unificazione, che potrebbe essere<br />

ratificato dalle assemblee straordinarie già nei prossimi mesi.<br />

Lavoro e Servizi, con sede a Scurelle, e Cicogna di Trento sono specializzate nella<br />

raccolta e smaltimento di rifiuti urbani e speciali, mentre Cet gestisce depuratori e<br />

cura analisi di laboratorio.<br />

Cescato ha anche fatto il punto in assemblea dello stato dei lavori per l’ampliamento<br />

<strong>della</strong> sede sociale. è in corso la costruzione in un’area confinante con la sede<br />

di un nuovo capannone di 1.600 metri quadrati, che ospiterà gli automezzi<br />

<strong>della</strong> cooperativa, e di una palazzina uffici di due piani. La fine dei lavori, che<br />

comporteranno un investimento per Lavoro Servizi di 2,5 milioni di euro, è prevista<br />

per la prossima primavera.<br />

35<br />

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NEWSCOOP


CULTURA COOPERATIVA<br />

in montagna si<br />

può vivere se si<br />

È una FamigLia<br />

di Giacomo Broch<br />

A volte mi sembra che la mia vita<br />

di allevatore e cooperatore, di figlio,<br />

di padre e marito sia come<br />

un ponte che collega il passato al<br />

futuro, le fatiche di un tempo alle<br />

speranze di domani. Una vita che<br />

abbraccia molte altre vite: quella<br />

di mio padre, che mi ha insegnato<br />

a lavorare e a cooperare, ad amare<br />

le fienagioni e gli alpeggi ed è stato<br />

presidente e promotore del caseificio<br />

sociale del Primiero; quella<br />

di mia madre, che ha avviato l’Agritur,<br />

completando così - questa<br />

è la parola giusta - la nostra stalla<br />

sopra Tonadico, verso passo Cereda,<br />

e quella di mia moglie, azzurra<br />

di sci nel fondo, campionessa mondiale<br />

juniores in Canada, medaglia<br />

d’oro nella staffetta, che ha rinunciato<br />

allo sport per costruire una<br />

famiglia, mettere al mondo tre figli<br />

e promuovere la nostra attività. E<br />

volermi bene. Lo dico con pudore,<br />

ma lo dico, perché senza di lei non<br />

avrei potuto fare ciò che ho fatto.<br />

Non si può fare agricoltura, o vivere<br />

in montagna, se non c’è una<br />

donna che sostiene, aiuta, ama. Allora<br />

le difficoltà si superano, allora<br />

è bello “fare” insieme.<br />

Abbiamo una stalla con circa cento<br />

mucche, per lo più da latte, ma<br />

anche da carne, pezzate rosse, per il<br />

ristorante. Il reddito è quasi metà<br />

e metà, stalla e agritur, un “ponte”<br />

anche questo, un equilibrio - ricercato,<br />

faticato - fra attività. Siamo<br />

a metà anche nella strada fra il<br />

Trentino e il Veneto, su a Cereda,<br />

abbiamo visitatori che salgono da<br />

una parte e dall’altra. Più veneti.<br />

Siamo fuori dal paese, ma non ci<br />

sentiamo lontani. Mio padre sì e<br />

la mamma, quando si sono sposati<br />

nel 1962 lo erano. Allora la strada<br />

di Cereda l’inverno rimaneva chiusa,<br />

occorreva aprirsela da soli dopo<br />

le nevicate. Mio padre era allevatore,<br />

bravissimo, appassionato, ma finita<br />

la stagione degli alpeggi curava<br />

la manutenzione <strong>della</strong> strada Anas<br />

dal Pontét, dove inizia il Primiero,<br />

fino a Passo Duran, nel Bellunese,<br />

stava lontano da casa anche per<br />

giorni. Quello era essere lontani.<br />

Oggi ci dicono: “Ma come fate a<br />

vivere così isolati”? Invece si vive<br />

bene, perché si sta bene insieme, ci<br />

si aiuta, ci si spartisce il lavoro, ci si<br />

ritrova la sera. Poi oggi è un attimo,<br />

per gli acquisti, per le emergenze,<br />

si è subito a Tonadico. Molti non<br />

capiscono che non abbiamo un “segreto”.<br />

Semplicemente il lavoro fa<br />

parte <strong>della</strong> vita, non è una cosa a sé,<br />

uno stacco: “Lavoro tante ore, poi<br />

vivo”. No, noi lavoriamo e viviamo.<br />

Oltre la fatica è questo il fascino di<br />

36<br />

fare l’allevatore: non è un lavoro<br />

stressante, ma costante. Si entra in<br />

un ritmo. Non si può fare da soli.<br />

Per conservare questo “ritmo” non<br />

bastano aiuti, operai, salariati. Ci<br />

vuole una famiglia.<br />

Non siamo i soli però, è questo il<br />

bello di vivere nel Primiero, l’energia<br />

che questa comunità comunica.<br />

C’è una realtà giovane che sta diventando<br />

protagonista dell’allevamento.<br />

C’è un piccolo orgoglio:<br />

nel Primiero gli allevatori hanno<br />

la stemma di una vacca sulla loro<br />

automobile.<br />

Sono l’ultimo di sei figli. Prima<br />

di me sono nate cinque sorelle. Sì,<br />

sono stato coccolato! Una sorella<br />

lavora in agricoltura, una alla cassa<br />

rurale, una fa la maestra, una è<br />

presidente <strong>della</strong> Famiglia cooperativa…<br />

Ma appena possono tornano<br />

su a Cereda, alla stalla, all’agritur.<br />

La mamma Maria è sempre presente,<br />

il papà Antonio è morto 12 anni<br />

fa ma il suo insegnamento vive ogni<br />

giorno: “L’unione fa la forza” ci diceva,<br />

ma non tanto per dire. Non<br />

era uno slogan, ma una pratica e<br />

così siamo cresciuti in quello spirito<br />

cooperativo che non è solo solidarietà,<br />

ma anche sfida di vita, di dignità,<br />

di libertà contro l’omologazione,<br />

come si dice oggi. Il papà ha<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2


sempre<br />

voluto<br />

abitare a Cereda, non ha mai voluto andarsene<br />

quando tutti abbandonavano la<br />

montagna. Aveva visto lungo. Aveva visto<br />

che la zootecnia va fatta in montagna,<br />

commisurata alle risorse <strong>della</strong> montagna,<br />

ai fieni, agli alpeggi. Il papà l’ha presidiata<br />

la montagna, ma ha anche interpretato<br />

i tempi. Negli anni Settanti, in uno dei<br />

suoi viaggi a Trento per il caseificio (era<br />

Angeli assessore all’agricoltura, mi pare)<br />

aveva sentito dire di quella possibilità<br />

nuova che erano gli agritur. Tornato a casa<br />

ne aveva parlato alla mamma, una donna<br />

dal carattere fermo, deciso: “Partiamo,<br />

proviamo”. Era il 1977, ed iniziava la nostra<br />

avventura. Significava lavorare di più<br />

e meglio nella stalla, e al tempo stesso<br />

avviare l’ospitalità. Oggi per l’allevatore<br />

l’agritur è il valore aggiunto, ma resta la<br />

stalla il motore di tutto. Non può essere<br />

una finzione di immagine turistica. An-<br />

che la gente<br />

viene perché<br />

c’è la stalla,<br />

che diventa<br />

una sorta<br />

di fattoria<br />

didattica.<br />

Nel Primiero<br />

il valore<br />

a g g i u n t o<br />

è concreto<br />

anche<br />

perché c’è<br />

un macello<br />

di valle.<br />

è costoso,<br />

ma è indispensabile.Poter<br />

“vedere” la<br />

provenienza delle<br />

cotolette portate in<br />

tavola, moltiplica le ordinazioni<br />

fra gli ospiti!<br />

Io ho fatto le elementari a Sagron<br />

Mis, le medie a Fiera, poi sono<br />

andato a San Michele, dove mi sono diplomato<br />

perito agrario. Una scuola eccezionale.<br />

Dà passione per le radici del<br />

proprio territorio, e al tempo stesso apre<br />

la mente. è importante andar via di casa,<br />

a quell’età, per conoscere il mondo. Per<br />

poi ritornare. A San Michele mi piacevano<br />

tutte le attività di campagna, ma per<br />

me l’allevamento era il “top”. Ho portato<br />

avanti l’azienda, l’ho sviluppata, ma non<br />

mi sono trovato solo. Mia moglie Lorenza<br />

è un aiuto a tutto campo. Non veniva<br />

dall’agricoltura. Quando era ragazza il<br />

mondo agricolo era fuori dal suo orizzonte.<br />

Era una campionessa sportiva di<br />

sci da fondo. Ma ha visto anche quanta<br />

fragilità ci sia nel mondo dello sport. Ora<br />

si è appassionata e collabora con mia sorella.<br />

C’è un ritorno alla montagna, noi sfalciamo<br />

più di 60 ettari. L’estate l’alpeggio<br />

lo facciamo al Passo Rolle, e il nostro<br />

caseificio lavora bene, dà il giusto. Non<br />

ci vogliono eccessi all’insù, né crolli: il<br />

37<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

CULTURA COOPERATIVA | racconti<br />

giusto. E tenere d’occhio i debiti. Sì, ho<br />

parecchio da fare al di là <strong>della</strong> stalla: sono<br />

consigliere del Caseificio, presidente<br />

degli Allevatori del Primiero. Sono nel<br />

consiglio <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> Allevatori,<br />

rappresentante <strong>della</strong> Coldiretti ed ora ho<br />

un recente incarico in Confcooperative.<br />

Vedremo come andrà a Roma. Noi ci riteniamo<br />

una famiglia di cooperatori. è la<br />

famiglia il segreto che consente di poter<br />

di lavorare e al tempo stesso seguire tanti<br />

altri impegni comunitari e civili. Lo diceva<br />

anche mio padre: “La fortuna <strong>della</strong><br />

nostra famiglia è di essere così grande che<br />

qualcuno ti dà sempre una mano”.<br />

La mamma Maria ha avuto tutto sulle sue<br />

spalle per anni. Ora può godersi i nipoti,<br />

ma cura anche gli animali da cortile,<br />

cuoce il pane, accoglie gli ospiti e racconta<br />

loro la storia <strong>della</strong> famiglia, delle fatiche,<br />

<strong>della</strong> montagna. Dice anche come la<br />

<strong>Cooperazione</strong> abbia una storia di grandi<br />

valori. Ora è il momento di trasmetterli<br />

ai giovani, di fermaci un po’ con loro, di<br />

raccontarci come stanno le cose e di dirci<br />

dove vogliamo andare.<br />

Certo i giovani devono partecipare di<br />

più, devono uscire dai loro orticelli, entrare<br />

in campo, prendere in mano le cose.<br />

I giovani devono essere fieri <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong>.<br />

In una valle è meglio avere dieci<br />

aziende piccole che si sostengono piuttosto<br />

che una grande che tutto assorbe.<br />

Ma occorre esserne convinti. Un tempo<br />

essere figlio di un allevatore costituiva un<br />

handicap, oggi è una grande opportunità,<br />

non solo perché dà un lavoro che consente<br />

di vivere, cosa non scontata, ma perché<br />

fa crescere la montagna: che vuol dire<br />

mantenere il territorio, che vuol dire non<br />

solo avere un’azienda, ma un’azienda con<br />

“qualcosa intorno”.<br />

Tempo di lettura: 6’20’’<br />

Scritto da<br />

FRANCo DE BATTAGLIA


CULTURA COOPERATIVA<br />

per essere felici bisogna con<br />

Intervista a Marco Reggio, responsabile dell’ufficio stampa di Federcasse<br />

e autore di numerosi volumi<br />

di Umberto Folena<br />

Spesso accade che le domande radicali e vere, quelle che<br />

costringono ad andare all’essenza delle cose, non vengano<br />

poste. Marco Reggio invece decide di porla nuda e cruda,<br />

all’inizio del capitolo sulla «Ricerca <strong>della</strong> felicità» del suo<br />

libro Game Over. Play Again: «La felicità può essere in<br />

qualche modo un obiettivo dell’economia? Oppure il fine<br />

ultimo dell’azione economica è l’aumento <strong>della</strong> ricchezza<br />

facilmente misurata dai soli livelli di reddito?». Per rispondere,<br />

ossia per guardare avanti, a “dove andare”, Reggio<br />

paradossalmente guarda indietro, “da dove veniamo”.<br />

In principio fu il Bhutan. Tra sorrisi ironici.<br />

È così, Reggio?<br />

In effetti il Bhutan è un minuscolo regno di meno d’un<br />

milione di abitanti incastrato tra India, Cina e massiccio<br />

dell’Himalaya. Pochi forse valutarono appieno, nel 1972,<br />

la portata di una innovazione che nel tempo si sarebbe<br />

fatta strada nel dibattito economico: l’affiancamento al<br />

tradizionale indicatore del prodotto interno lordo – il Pil<br />

- sostenuto dall’allora sovrano Jigme Wangchuck, di un<br />

indice che fosse in grado di misurare realmente la soddisfazione<br />

<strong>della</strong> propria gente, che non passa necessariametne<br />

per l’aumento dei consumi o del reddito procapite: il Gng,<br />

Gross National Happiness, che si potrebbe tradurre proprio<br />

in un “indice di felicità”.<br />

E come pensava di misurarlo, quel Gnh?<br />

L’indicatore del Gnh si basa sostanzialmente su quattro<br />

pilastri: lo sviluppo sostenibile; la conservazione e la<br />

promozione <strong>della</strong> cultura locale; la tutela dell’ambiente;<br />

il rafforzamento del buon governo. Qui non possiamo<br />

addentrarci nei tecnicismi di misurazione del Gnh, ma<br />

la bibliografia è corposa e chi volesse avventurarvisi, e<br />

capirne di più, può anche visitare questo sito: www.gnhmovement.org.<br />

Quali risultati ha ottenuto il Bhutan?<br />

Sulla base di un’indagine condotta nel 2006 dall’Università<br />

di Leicester (“La mappa mondiale <strong>della</strong> felicità”),<br />

la rivista Business Week ha classificato il Bhutan come la<br />

nazione più felice dell’Asia e tra le otto nazioni più felici<br />

al mondo. Ma nel frattempo la sensibilità attorno al tema<br />

aveva varcato i confini di quel piccolo regno. La teoria<br />

<strong>della</strong> misurazione <strong>della</strong> felicità, o meglio delle gratificazio-<br />

38<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

ni “meta-economiche” come elemento cardine dell’agire<br />

sociale, è diventata materia di studio e di elaborazione<br />

concettuale, fino a portare Daniel Kahneman, psicologo<br />

dell’Università di Princeton, a vincere nel 2002 il Premio<br />

Nobel per l’economia.<br />

A quali conclusioni è giunto Kahneman?<br />

Applicando la scienza <strong>della</strong> psicologia cognitiva all’ambito<br />

economico, ha potuto dimostrare come i processi decisionali<br />

contraddicono sistematicamente alcuni princìpi<br />

di razionalità, mettendo in crisi le teorie classiche per le<br />

quali le scelte economiche sarebbero ispirate sempre da<br />

comportamenti razionali finalizzati alla massimizzazione<br />

dell’utilità.<br />

In altri termini, in ambito economico le scelte non<br />

avvengono sempre e soltanto mirando al massimo<br />

profitto possibile?<br />

No, a contare è anche il valore immateriale, <strong>della</strong> qualità<br />

delle relazioni interpersonali. Per banalizzare, quanti di noi<br />

a volte preferiscono andare dal negoziante dove si sentono<br />

trattati meglio, magari a costo di spendere qualcosa di più?<br />

è costante la ricerca di una gratificazione non strettamente<br />

monetaria. E questo, in ultima analisi, aiuta a spiegare<br />

anche il cosiddetto “paradosso <strong>della</strong> felicità”, o paradosso<br />

di Easterlin.<br />

Le cose si complicano. Chi era Easterlin,<br />

e qual è il suo paradosso?<br />

Il cosiddetto paradosso <strong>della</strong> felicità, studiato dall’economista<br />

Richard Easterlin nei primi anni 70 del secolo scorso,<br />

si basa sulla considerazione che, questa, cresce in relazione<br />

al reddito solo in un primo momento; nel tempo, anche<br />

in costanza di aumento del reddito, la felicità tende a stabilizzarsi<br />

o addirittura a diminuire. Easterlin aveva notato,<br />

ad esempio, che negli Usa tra il 1946 e il 1970, nonostante<br />

la vorticosa crescita economica, il “livello di felicità” si era<br />

mantenuto pressoché costante. In altre parole, l’aumento<br />

del reddito genera una naturale crescita nelle aspirazioni<br />

materiali ma, nel tempo, questo innesca un riflesso negativo<br />

sulle stesse aspirazioni, riducendo in ultima analisi l’effetto<br />

positivo iniziale di aumento del reddito. Comunque,<br />

questo filone di analisi non nasce negli Usa degli anni 70.<br />

Prima di lui ne avevano parlato il nostro Rosmini, e non<br />

solo.


dividere (non accumulare)<br />

Rosmini si era espresso sulla “felicità”?<br />

Antonio Rosmini scriveva: “Quando tra i beni desiderati<br />

e i desideri vi è eguaglianza, allora dessi la felicità”. è, se<br />

vogliamo, il paradosso di Easterlin visto con estrema chiarezza<br />

già all’inizio dell’Ottocento in un contesto culturale<br />

totalmente differente. Di cui spesso ci dimentichiamo.<br />

Siamo all’interno del filone di quella che il professor<br />

Zamagni chiama “economia civile” e che nel nostro Paese<br />

ha visto interpreti di caratura elevatissima. Ammalati di<br />

esterofilia come siamo, dovremmo invece ricordarci, ad<br />

esempio, che la prima cattedra di Economia pubblica, intesa<br />

come moderna scienza autonoma, nasce ancora prima<br />

di Rosmini, a Napoli, nel 1754, affidata all’abate Antonio<br />

Genovesi, discepolo di Giambattista Vico. In un certo<br />

senso, Genovesi studia proprio il concetto di pubblica felicità.<br />

Per lui, l’unico obiettivo possibile <strong>della</strong> teoria e <strong>della</strong><br />

pratica economica risiede nel miglioramento <strong>della</strong> qualità<br />

<strong>della</strong> vita chiamando in causa le responsabilità individuali<br />

e collettive, la gestione <strong>della</strong> “cosa pubblica” nel rispetto del<br />

valore dell’uomo e dei suoi bisogni naturali.<br />

La storia comincia dunque a Napoli<br />

con un allievo di Vico?<br />

Zamagni la fa cominciare assai prima, alla fine del Trecento<br />

con i francescani che per primi ragionano sul valore del<br />

denaro non dato in sola elemosina, ma impiegato per<br />

produrre, e quindi utile non solo per sopravvivere, ma per<br />

vivere in un modo dignitoso e capace di promuovere lo svi-<br />

luppo delle persone. E poi ancora oltre, nel Quattrocento,<br />

quando nasce la moderna finanza nell’alveo di una forte<br />

matrice valoriale cattolica, fino ad arrivare a Giuseppe<br />

Tovini, Luigi Sturzo e Giuseppe Toniolo. E molti altri.<br />

Questo, per ricordare che la matrice culturale cattolica ha<br />

contribuito in maniera possente all’elaborazione dell’economia<br />

civile secondo una visione integrale dell’uomo.<br />

Tutto questo – dice ancora Zamagni e non si può non<br />

essere d’accordo – si è poi, purtroppo, interrotto negli<br />

anni Settanta con l’avvento <strong>della</strong> globalizzazione, anche<br />

finanziaria. è come se questa importante matrice culturale<br />

avesse in qualche modo abdicato alla propria mission,<br />

lasciando campo aperto ai teorici del “business is business”.<br />

Con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.<br />

Venendo meno i comportamenti virtuosi, il danno<br />

non è dunque solo morale ma anche economico?<br />

Il “filo rosso” che accompagna l’evolversi <strong>della</strong> teoria economica<br />

è chiaro: i comportamenti virtuosi sono gli unici<br />

che, se correttamente applicati, sono in grado di generare<br />

benessere diffuso e, in ultima analisi, felicità.<br />

In altri termini: essere felici pensando a condividere,<br />

piuttosto che ad accumulare. È così?<br />

Sì. Una società giusta, che tende al raggiungimento <strong>della</strong><br />

felicità individuale e collettiva può davvero innescare una<br />

spirale virtuosa anche in termini di costi sociali, capace a<br />

sua volta di liberare risorse da impiegare per fini di pubblica<br />

utilità.<br />

Tempo di lettura: 6’15’’<br />

Marco Reggio è nato a Roma nel 1959, cura l’Ufficio stampa e i rapporti<br />

istituzionali di Federcasse, la <strong>Federazione</strong> italiana delle Banche di credito<br />

cooperativo e Casse rurali. Giornalista, ha lavorato a Rai3, all’Ufficio<br />

stampa di Confcooperative, alla Radio Vaticana ed è stato responsabile<br />

delle pagine di economia e finanza del quotidiano <strong>della</strong> Cisl Conquiste<br />

del lavoro. Cura la collana “Quaderni” <strong>della</strong> Fondazione Tertio Millennio<br />

Onlus. Oltre al citato Game Over. Play Again. Dalla crisi finanziaria alla<br />

crisi energetica e ambientale. Guardando oltre (Ecra, 129 pagine, 13,50<br />

euro), ha pubblicato Altro che privilegi! Tutta la verità sul trattamento<br />

fiscale delle cooperative.<br />

E non solo (2011) ed è uscito da poche settimane un istant book scritto<br />

con la giornalista Manuela Tulli dell’Ansa: Futuro Fragile. I giovani e il<br />

lavoro, la casa, la scuola, il denaro. Dal disagio alle po sibili soluzioni,<br />

anch’essi pubblicati da Ecra.<br />

39<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

CULTURA COOPERATIVA | l'intervista


CULTURA COOPERATIVA | storie di impresa<br />

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CULTURA COOPERATIVA<br />

tarantoLa: ruraLi prezio<br />

La vicedirettrice di Banca d’Italia a Trento per un convegno. Parole di elogio per<br />

il sistema cooperativo, vicino al territorio, attento alle esigenze <strong>della</strong> clientela e<br />

costruttore di legami fiduciari. Un consiglio però: attenzione ai rischi, all’efficienza<br />

operativa e agli assetti di governo.<br />

di Dirce Pra<strong>della</strong><br />

Ha dosato bene parole di riconoscenza per il ruolo svolto<br />

nella crisi dal sistema delle Casse Rurali Trentine e consigli<br />

Anna Maria Tarantola, vice direttore <strong>della</strong> Banca d’Italia<br />

oggi presidente <strong>della</strong> Rai nel suo discorso di inizio di<br />

giugno alla sala <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong>, davanti ad una platea<br />

numerosa ed attenta composta da presidenti e direttori<br />

dei principali istituti di credito <strong>della</strong> regione. Poco prima<br />

il direttore <strong>della</strong> filiale di Trento dell’organo di vigilanza<br />

Antonio Cinque aveva presentato i dati del contesto<br />

trentino, con una dettagliata analisi che prendeva in esame<br />

l’occupazione (stagnante), la crescita delle imprese (in contrazione<br />

per tutti i settori, soprattutto l’edilizia, oramai in<br />

crisi strutturale), ma anche la scolarizzazione e il rapporto<br />

tra giovani e lavoro.<br />

La crisi si sente anche qui<br />

L’indagine <strong>della</strong> Banca d’Italia ha rilevato che anche in<br />

Trentino gli effetti <strong>della</strong> crisi si fanno sentire, ma meno<br />

rispetto al resto d’Italia. Nel 2011 i crediti alle imprese<br />

hanno rallentato in Trentino dello 0,5% e in Alto Adige<br />

dell’1%, mentre restano in crescita quelli per le famiglie<br />

(+3%). L’indebitamento delle famiglie è aumentato,<br />

meno <strong>della</strong> media nazionale. Nel 2009 il 17% delle famiglie<br />

aveva un mutuo (il 15% nel 2005). La qualità del<br />

credito è peggiorata, con nuove sofferenze e incagli. Il tasso<br />

di decadimento è cresciuto (1,4%), così come è aumentato<br />

il peso delle altre partite anomale, in particolare gli incagli<br />

(6,4%). è diminuito il valore dei titoli in deposito: meno<br />

obbligazioni, meno azioni, più titoli di Stato. La raccolta<br />

diretta delle banche (depositi + obbligazioni) è lievemente<br />

diminuita (-0,4%).<br />

“Difficoltà di raccolta, problemi di liquidità e peggioramento<br />

delle prospettive economiche hanno spinto le<br />

banche a irrigidire i criteri di offerta, in un contesto di<br />

debolezza <strong>della</strong> domanda – ha detto Tarantola – . Le<br />

nostre indagini ci dicono che la maggiore selettività nelle<br />

condizioni di accesso al credito ha gravato sulle imprese<br />

attraverso l’innalzamento del costo e, sul finire dell’anno,<br />

una riduzione delle quantità erogate”.<br />

42<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

Le due operazioni di finanziamento a lungo termine <strong>della</strong><br />

Bce hanno scongiurato il rischio di una diffusa e consistente<br />

crisi di liquidità, evitando una restrizione creditizia di<br />

eccezionale gravità.<br />

Nei mesi più recenti la contrazione del credito alle imprese<br />

si è arrestata; si è osservata anche una distensione nelle condizioni<br />

di tasso applicate; ad aprile i prestiti sono tornati a<br />

crescere, seppure lievemente.<br />

“La forte dipendenza delle imprese italiane dal credito<br />

bancario – ha aggiunto Tarantola –, soprattutto a breve<br />

termine, per soddisfare le proprie esigenze di finanziamento,<br />

rappresenta un elemento di vulnerabilità soprattutto<br />

nei momenti di crisi di liquidità. è necessario il ricorso a<br />

più diversificate fonti, in particolare al capitale di rischio”.<br />

credito coop, risorsa stabilizzante<br />

Tarantola ha riservato parole di riconoscenza per il ruolo<br />

che le Casse Rurali hanno svolto in questo contesto:<br />

“Questo territorio è caratterizzato dalla forte presenza delle<br />

Banche di Credito Cooperativo, che fanno credito traendo<br />

linfa dai valori <strong>della</strong> solidarietà e del mutualismo, dalla<br />

forte coesione sociale, dalla fiducia reciproca, da intense e<br />

durature relazioni di clientela. Il credito cooperativo è una<br />

risorsa; nella fase più acuta <strong>della</strong> crisi ha rappresentato un<br />

importante fattore di stabilizzazione del credito a famiglie<br />

e imprese dell’intero paese e di quest’area in particolare.<br />

Le Rurali trentine e le Raiffeisen altoatesine costituiscono<br />

l’asse portante del credito locale, si distinguono per una<br />

densità di sportelli, un rapporto tra soci e popolazione e<br />

per quote di mercato maggiori che altrove. Tutti questi<br />

fattori esprimono un profondo radicamento nel territorio.<br />

Come nel resto del paese, le due province hanno registrato<br />

un significativo processo di consolidamento; il processo è<br />

stato più intenso nella provincia di Trento, meno rilevante<br />

in quella di Bolzano. Le Casse sono diventate più grandi,<br />

hanno acquisito quote di mercato, diversificato la clientela.<br />

Questa evoluzione pone il sistema cooperativo di fronte a<br />

nuove sfide in tema di controllo dei rischi, efficienza operativa,<br />

assetti di governo”.


se, ma attente ai rischi<br />

Le aree da monitorare<br />

Ed ecco i consigli: “Il divario positivo nella qualità del<br />

credito delle Rurali e Raiffeisen rispetto al resto del sistema,<br />

– ha detto la vicedirettrice –, pur apprezzabile, si sta<br />

assottigliando. La rischiosità potenziale degli attivi risente,<br />

inoltre, <strong>della</strong> concentrazione degli impieghi per controparte<br />

e per settore. Le imprese immobiliari e di costruzioni,<br />

verso le quali si indirizza una quota significativa delle erogazioni<br />

delle banche locali, esprimono elevate e crescenti<br />

difficoltà. L’ampliamento <strong>della</strong> scala di attività non è stato<br />

sempre accompagnato da adeguate strutture organizzative<br />

e da efficaci sistemi di controllo dei rischi; la vulnerabilità<br />

degli intermediari è aumentata. è necessaria una maggiore<br />

attenzione al frazionamento e alla diversificazione del<br />

rischio”.<br />

La crisi del debito sovrano e le crescenti difficoltà nella<br />

raccolta di fondi hanno accresciuto il rischio di liquidità<br />

e il costo <strong>della</strong> provvista. Anche le banche locali hanno<br />

dovuto ricorrere alle misure straordinarie varate alla fine<br />

dello scorso anno dalla Banca Centrale Europea. è necessario<br />

– ha raccomandato Tarantola – attivarsi da subito<br />

per conseguire un equilibrio strutturale <strong>della</strong> posizione di<br />

liquidità.<br />

Secondo la vicedirettrice, le consistenti svalutazioni sui<br />

crediti hanno indebolito la capacità di autofinanziamento.<br />

Le eccedenze patrimoniali, pur congrue, si stanno<br />

riducendo. “Ora più di prima – ha detto – è necessario<br />

conseguire elevati livelli di efficienza operativa. I risparmi<br />

sono da ricercare sia all’interno delle singole realtà aziendali,<br />

attraverso interventi di razionalizzazione dei processi<br />

e delle strutture, sia all’esterno, con un più ampio ricorso<br />

all’outsourcing delle funzioni di supporto e trasversali.<br />

Il superamento dei vincoli legati alla piccola dimensione<br />

43<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

CULTURA COOPERATIVA | il convegno<br />

può far leva sul buon funzionamento delle strutture associative,<br />

di produzione e di servizio. La rete cooperativa<br />

deve giocare un ruolo di rilievo, non solo aiutando a conseguire<br />

economie di scala, ma anche contribuendo a elevare<br />

la qualità <strong>della</strong> gestione e dell’offerta commerciale”.<br />

il ruolo delle federazioni<br />

“Le due Federazioni locali – ha aggiunto – dimostrano<br />

un’ampia capacità operativa e di servizio. I loro interventi<br />

si estendono a vari aspetti organizzativi, gestionali e di<br />

indirizzo strategico; al ruolo di supporto delle strutture<br />

federative deve sempre affiancarsi un’azione di governo<br />

aziendale responsabile, consapevole e informata”.<br />

In un contesto fortemente competitivo, e in questa fase<br />

di congiuntura sfavorevole, il ruolo e le competenze degli<br />

organi di vertice sono fondamentali per definire strategie<br />

coerenti, per adottare assetti organizzativi adeguati, per<br />

determinare livelli di rischio sostenibili. In tale solco si<br />

inquadra la riforma degli Statuti delle BCC, ora recepita<br />

anche dalle Rurali e dalle Raiffeisen. Le nuove norme<br />

promuovono criteri più stringenti di selezione dei componenti<br />

gli organi aziendali e un più fisiologico ricambio<br />

degli esponenti; prevedono regole rigorose per i conflitti<br />

di interesse”.<br />

Tutta in positivo la conclusione di Tarantola: “La vicinanza<br />

al territorio, la conoscenza e la fiducia reciproca,<br />

relazioni di clientela intense e durature sono punti di forza<br />

del movimento cooperativo, se ben declinate, sono di ausilio<br />

alla crescita economica. Sono certa che il sistema locale,<br />

nelle sue diverse componenti, saprà trovare al proprio<br />

interno le risorse e lo slancio per affrontare con successo<br />

queste difficili sfide”.<br />

Tempo di lettura: 6’45’’


CULTURA COOPERATIVA<br />

La Festa DeLLa coop<br />

Un migliaio di bambini e ragazzi delle scuole primarie e medie del Trentino, riuniti<br />

in 51 classi, hanno partecipato alla sedicesima edizione del concorso “Scoprire la<br />

cooperazione” promosso e gestito dalla <strong>Federazione</strong> <strong>Trentina</strong> <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />

su incarico degli assessorati provinciali all’istruzione e alla cooperazione.<br />

di Sara Perugini<br />

Le celebrazioni per il 2012, proclamato dall’ONU “Anno<br />

Internazionale delle Cooperative”, coinvolgono anche<br />

le cooperative scolastiche, costituite dai bambini e dai<br />

ragazzi delle scuole trentine. E così quest’anno, il tradizionale<br />

appuntamento con la premiazione dei concorsi di<br />

educazione cooperativa si è trasformato nella “Festa <strong>della</strong><br />

cooperazione scolastica” con due appuntamenti dedicati ai<br />

lavori e all’impegno dei piccoli soci, iscritti alla 17^ edizione<br />

del concorso “Scoprire la cooperazione”. Un migliaio<br />

gli studenti coinvolti, per un totale di 51 classi tra scuole<br />

elementari e medie.<br />

L’iniziativa è stata promossa e gestita dalla <strong>Federazione</strong><br />

<strong>Trentina</strong> <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong> su incarico degli assessorati<br />

provinciali all’istruzione e alla cooperazione. Alla consegna<br />

dei premi e dei diplomi hanno partecipato gli assessori<br />

provinciali Marta Dalmaso e Franco Panizza.<br />

Le elementari “sono sulla notizia”<br />

Grande spazio al giornalismo nelle cooperative scolastiche<br />

costituite nelle 33 classi delle scuole elementari iscritte al<br />

concorso “Scoprire la cooperazione”. Un’attività impegnativa<br />

e di grande valore riconosciuta anche dalla commissione<br />

esaminatrice, che ha assegnato il primo premio<br />

agli scolari di Zivignago, che con la loro Cooperativa del<br />

Cuore hanno, tra l’altro, realizzato un giornalino che in<br />

un’ottica di sostenibilità e risparmio è stato pubblicato<br />

online. Sono stati protagonisti di un progetto giornalistico<br />

anche i ragazzi <strong>della</strong> scuola di Zambana (Acs Zamba<br />

Novità), seconda classificata, che hanno sperimentato in<br />

classe il lavoro di una vera e propria redazione.<br />

Il terzo premio è stato assegnato dalla commissione alla<br />

quinta di Gardascuola ad Arco, che ha ideato un kit di giochi<br />

di ruolo dal titolo “Sfida cooperativa”. Un riconoscimento<br />

speciale è andato alla V B delle “Crispi” di Trento<br />

(Acs Aiutino), che ha realizzato una ricerca, raccolta in una<br />

pubblicazione, su varie discipline sportive.<br />

Molte classi hanno scelto di destinare i proventi del loro<br />

44<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

lavoro al finanziamento di iniziative di solidarietà.<br />

alle medie attenzione al presente<br />

Il futuro dell’ambiente, le esigenze dei più deboli e, più in<br />

generale, la consapevolezza di quel che accade nel mondo<br />

sono i temi su cui hanno lavorato gli oltre 400 ragazzi delle<br />

scuole medie, che quest’anno hanno dato vita a cooperative<br />

scolastiche.<br />

Come i loro colleghi delle elementari, questi ragazzi hanno<br />

portato a termine i loro progetti utilizzando lo strumento<br />

<strong>della</strong> cooperativa, organizzandosi come le imprese costituite<br />

dagli adulti: hanno eletto gli organi sociali, si sono riuniti<br />

in assemblee periodiche prendendo decisioni in modo<br />

democratico e hanno tenuto la contabilità e i libri sociali.<br />

Diversificata e fantasiosa l’attività, che comprende: la vendita<br />

di merendine all’intervallo, la coltivazione dell’orto,<br />

l’organizzazione di mercatini, l’allestimento di recite, la<br />

redazione di giornalini e pubblicazioni. Sempre con uno<br />

spirito solidale, che in molti casi ha portati i giovani soci a<br />

devolvere i proventi delle attività al sostegno di iniziative di<br />

volontariato, in Trentino o nei Paesi del Sud del mondo.<br />

Tra i progetti iscritti al concorso, la commissione esaminatrice<br />

ha assegnato il primo premio - che consiste in una<br />

visita guidata al Museo di scienze naturali di Trento - alle


erazione scoLastica<br />

seconde A e B delle medie di Strigno. Costituita l’Acs<br />

Natural company, gli studenti hanno sperimentato la produzione<br />

di saponi naturali al miele e di creme biologiche e<br />

promosso buone pratiche ecologiche utilizzando in modo<br />

efficace le nuove tecnologie di comunicazione, hanno aderito<br />

all’iniziativa promossa da Radio Due ‘M’illumino di<br />

meno’ coinvolgendo in una serie di incontri e conferenze<br />

anche la cittadinanza.<br />

è stato poi premiato con il secondo posto il lavoro dell’Acs<br />

Special Words <strong>della</strong> seconda E di Mori, che ha realizzato<br />

un libro plurilingue coinvolgendo le associazioni del territorio<br />

in un’ottica di integrazione e solidarietà.<br />

45<br />

Terzo premio alle classi seconda A e B di Gardascuola di<br />

Arco (Acs La cronaca dei 21 e L’unione fa il giornale),<br />

che hanno prodotto un giornalino scolastico intitolato<br />

“Gardascuola news” dove sono stati presentati argomenti<br />

e riflessioni legati all’attualità.<br />

La commissione ha infine assegnato un riconoscimento<br />

speciale all’Acs Amici del mondo <strong>della</strong> II C delle medie<br />

di Povo per la particolare iniziativa di gemellaggio messa<br />

in atto con la scuola del reparto pediatrico dell’ospedale<br />

Santa Chiara di Trento.<br />

AL FESTIVAL<br />

DELL’ECONOMIA<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

CULTURA COOPERATIVA | scuola<br />

Tempo di lettura: 4’15’’<br />

Nella grande vetrina del Festival dell’Economia, fra nomi<br />

altisonanti e personaggi di assoluto spicco internazionale<br />

un posto di rilievo, quantomeno per pubblico e<br />

apprezzamenti sinceri, è stato occupato dalle associazioni<br />

cooperative scolastiche: 150 studenti delle scuole superiori<br />

e degli istituti professionali trentini, soci di 10 cooperative<br />

scolastiche, hanno esposto i propri prodotti e presentato le<br />

proprie attività negli stand allestiti in Piazza Fiera, a Trento,<br />

nell’ambito di “Generazioni, scuola, territorio”.<br />

Ad accogliere i visitatori uno spazio aperto a tutti per parlare<br />

di scuola, innovazione e futuro attraverso l’allestimento<br />

multimediale delle esperienze didattiche più innovative<br />

del raccordo tra scuola trentina e territorio raccontate<br />

dagli studenti, dai docenti e dagli animatori protagonisti.<br />

L’iniziativa è stata organizzata dalla <strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong><br />

in collaborazione con il Museo delle Scienze, FBK, Educa,<br />

Edutech e TSM.<br />

I fondi raccolti dai giovani soci e le giovani socie di tutte le<br />

Associazioni Cooperative Scolastiche nel corso di questa<br />

edizione del Festival dell’Economia sono stati devoluti<br />

all’emergenza terremoto in Emilia, attraverso il fondo<br />

istituito dalla <strong>Federazione</strong> <strong>Trentina</strong> <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />

tramite Solidea Onlus (ne parliamo a pag 25).<br />

Nella parte espositiva dedicata alla cooperazione trentina<br />

hanno poi riscosso molto successo le attività laboratoriali<br />

per i più piccoli proposte da Educa e da Edutech. Lo staff<br />

di Educa ha intrattenuto con racconti animati i grandi<br />

occhioni di molti bimbi ammaliati, mentre Edutech con il<br />

proprio carretto magico chiamato “i-Theatre”, ha permesso<br />

di tuffarsi in un “futuro ipertecnologico per amanti del<br />

passato” dando al giovane pubblico la possibilità di animare<br />

su schermo le proprie storie partendo da semplici disegni<br />

fatti a mano dai bimbi stessi.


innovare con la cultura<br />

Quando arte, teatro e musica non sono solo strumenti educativi ma nuovi servizi<br />

e prodotti. L’esperienza <strong>della</strong> cooperativa sociale La Coccinella.<br />

Un festival dedicato alla narrazione<br />

per bambini e ragazzi e le loro famiglie,<br />

la produzione di uno spettacolo<br />

teatrale per bambini dai 0 ai 3 anni,<br />

una summer school per bibliotecari<br />

ed educatori e ancora rassegne teatrali<br />

e mostre. Tutto questo ideato<br />

e prodotto da La Coccinella, una<br />

cooperativa sociale che da ormai più<br />

di 15 anni opera nei servizi tradizionali<br />

per l'infanzia gestendo 15 asili<br />

nido e attività del tempo libero. Un<br />

cambio di rotta o un'innovazione?<br />

"Un'evoluzione nella direzione dello<br />

sviluppo <strong>della</strong> nostra organizzazione,<br />

ma anche del territorio che abitiamo",<br />

così risponde Giuseppina Foffano,<br />

socia fondatrice <strong>della</strong> cooperativa.<br />

"La Coccinella - spiega Foffano - ha<br />

sempre integrato la cura e l’educazione<br />

con la cultura portando dentro<br />

i propri servizi la musica, il teatro,<br />

l’arte e la letteratura. Da alcuni anni<br />

- forse stimolati anche dalla nuova<br />

legge sull'impresa sociale che indicava<br />

la cultura come possibile oggetto<br />

di lavoro per le cooperative sociali<br />

- abbiamo deciso di investire risorse e<br />

competenze perché arte, teatro, musica<br />

non fossero "solo" strumenti educativi,<br />

ma nuovi servizi e prodotti. Le<br />

esperienze che fino ad ora abbiamo<br />

fatto hanno ricevuto un buon ritorno<br />

di pubblico e un'attenzione crescente<br />

da parte di enti ed organizzazioni<br />

locali e nazionali. C'è ancora tanta<br />

strada da fare - sopratutto dal punto<br />

di vista del ritorno economico degli<br />

investimenti - ma crediamo di essere<br />

sulla strada giusta. Già oggi siamo in<br />

grado di offrire ad amministrazioni<br />

pubbliche, enti di promozione turi-<br />

stica, aziende, biblioteche e musei, la<br />

progettazione, la gestione e la comunicazione<br />

di eventi culturali dedicati<br />

a bambini, ragazzi e alle loro famiglie.<br />

Curiamo e produciamo: spettacoli,<br />

rassegne, mostre, atelier. Progetti e<br />

servizi caratterizzati da un approccio<br />

multidisciplinare che vede pedagogisti<br />

ed educatori lavorare insieme con<br />

artisti, editori, illustratori, professionisti<br />

delle arti performative sia locali,<br />

sia di fama nazionale".<br />

produzione culturale<br />

Uno dei prodotti su cui punta la cooperativa<br />

andrà "in scena" in queste<br />

settimane: si tratta di "1,23 Storie!",<br />

la manifestazione sulla narrazione<br />

dedicata a bambini, ragazzi e alle loro<br />

famiglie, oltrechè ai educatori e insegnanti.<br />

Dal 13 al 15 luglio, incontri<br />

con editori e autori, spettacoli, laboratori<br />

e mostre che faranno uscire le<br />

storie dai libri per portarle nelle strade,<br />

nei giardini e nei palazzi di Cles in<br />

Val di Non. Il programma (consultabile<br />

sul sito www.lacoccinella.coop),<br />

47<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

CULTURA COOPERATIVA | c’è del nuovo<br />

se da un lato propone performance e<br />

iniziative artistico-culturali inedite in<br />

Trentino, dall'altro si fonda sulla consapevolezza<br />

dell'importanza educativa<br />

e pedagogica del narrare. Secondo<br />

l’assessore provinciale alla cultura<br />

Franco Panizza che sostiene l'iniziativa<br />

"è importante che una cooperativa<br />

sociale, già punto di riferimento per<br />

il territorio nei servizi educativi, si sia<br />

messa in gioco nel campo culturale<br />

accettando la sfida di confrontarsi<br />

con il pubblico. La cultura è ciò che dà<br />

valore alle relazioni nella comunità:<br />

nei momenti di crisi generale come<br />

quello che stiamo vivendo, va incentivata<br />

e stimolata per fare in modo che<br />

si ricrei un clima di fiducia. Se le crisi<br />

impongono cambiamenti, la cultura<br />

e la conoscenza possono sostenere il<br />

processo di individuazione di nuovi<br />

modelli di vita e di sviluppo e possono<br />

aiutare una comunità a crescere<br />

anche da un punto di vista economico"<br />

(s.d.v.).<br />

Tempo di lettura: 3’05’’


CULTURA COOPERATIVA | buone prassi<br />

premiata l’iniziativa<br />

dei giovani<br />

La consegna delle borse di studio<br />

agli studenti meritevoli - tradizione<br />

ormai trentennale <strong>della</strong> Cassa<br />

Rurale Bassa Vallagarina - si è arricchita<br />

quest’anno di nuovi contenuti.<br />

Con una novità piccola nel testo ma<br />

significativa nella sostanza il bando<br />

di concorso 2012 parlava di “premi<br />

allo studio e alla professionalità”. Per<br />

la prima volta i criteri per l’assegnazione<br />

dei riconoscimenti non hanno<br />

tenuto conto solo di voti e medie.<br />

Alle categorie riservate agli studenti<br />

di scuola superiore e dell’università è<br />

stata aggiunta la sezione “premi per<br />

percorsi di professionalizzazione successivi<br />

agli studi”. La Cassa Rurale,<br />

presieduta da Primo Vicentini, ha<br />

ritenuto in questo modo di valorizzare<br />

le iniziative imprenditoriali avviate<br />

sul territorio di competenza da giovani,<br />

caratterizzate da innovazione e<br />

autonomia di gestione. La commissione<br />

ha individuato tre esperienze<br />

particolarmente meritevoli, che sono<br />

state presentate al pubblico intervenuto<br />

alla manifestazione di premiazione<br />

delle borse di studio.<br />

La giovane Maire Brusco, 21 anni, di<br />

Pilcante, è impegnata a costruirsi un<br />

futuro professionale come cantante,<br />

di musica sacra e moderna. Agli studi<br />

liceali ha affiancato lo studio <strong>della</strong><br />

musica. è una voce del Coro polifonico<br />

Castelbarco di Avio, premiato<br />

in concorsi nazionali ed internazionali<br />

e chiamato alla collaborazione in<br />

importanti manifestazioni musicali.<br />

Come solista, con un repertorio che<br />

include artisti di fama mondiale quali<br />

Adele, Norah Jones, Tina Turner e<br />

Christina Aguilera, Maire si esibisce<br />

in manifestazioni e feste. Davanti al<br />

pubblico del Teatro Sartori presente<br />

alle premiazioni, Maire ha cantato<br />

alcuni pezzi mettendo in mostra qualità<br />

canore eccellenti e una sicurezza<br />

sul palcoscenico da navigato artista.<br />

Alberto Pozzo, classe 1982, ingegnere,<br />

ha raccontato l’ “avventura”<br />

di Gardasolar, fondata con Alessio<br />

Zanolli. I due soci hanno progettato<br />

un’imbarcazione ad energia solare ed<br />

elettrica costruita in polietilene riciclabile<br />

al 100 per cento. è una sorta<br />

di moderno pedalò che si guida con<br />

un joystick, pensato per attività turistiche<br />

e di noleggio. L’idea è nata nel<br />

corso di una vacanza al mare: inizialmente<br />

era un gioco, diventato poi una<br />

sfida. L’invenzione è stata premiata<br />

in un concorso di Trentino Sviluppo<br />

ed ha ottenuto interessanti riscontri<br />

alle fiere di settore a cui ha partecipato:<br />

Salone nautico di Genova, Smau<br />

di Milano, fiera del lusso di Verona,<br />

Boot show di Dusseldorf. Gardasolar<br />

ha ora una sede commerciale e produttiva<br />

a Rovereto ed ha effettuato le<br />

prime consegne a inizio estate.<br />

è meno tecnologica e più legata alla<br />

manualità la terza esperienza di lavoro<br />

valorizzata dalla Cassa Rurale Bassa<br />

Vallagarina. Giacomo Debiasi, 27<br />

anni, interrotti gli studi universitari,<br />

si è inventato artigiano <strong>della</strong> scarpa.<br />

Dopo un viaggio nel Fermano,<br />

zona vocata nel settore calzaturiero,<br />

ha avuto la possibilità di fare pratica<br />

(senza stipendio) in un laboratorio<br />

di Porto San Giorgio. Nelle Marche<br />

ha vissuto per un anno cercando di<br />

“rubare” il mestiere e frequentando<br />

nel contempo dei corsi professionali<br />

per orlatori e montatori di calzature.<br />

“Questi corsi - ha raccontato nel suo<br />

48<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

intervento al Teatro Sartori - sono<br />

disertati dai giovani che considerano<br />

troppo umile il lavoro del calzolaio”.<br />

Rientrato in Trentino, Giacomo ha<br />

acquisito l’azienda di un calzolaio di<br />

Mori, che si è ritirato dall’attività.<br />

La clientela, riferisce soddisfatto, è in<br />

continuo aumento. La sua aspirazione<br />

è quella di imparare a cucire interamente<br />

a mano nel suo laboratorio<br />

scarpe su misura (c.c.).<br />

Tempo di lettura: 3’04’’<br />

foto 1: Al centro, Alberto Pozzo e Giacomo Debiasi<br />

foto2: L’esibizione di Maire Brusco durante la<br />

premiazione delle borse di studio


La cucina di risto 3<br />

sulle ande del perù<br />

C’è molta cooperazione trentina<br />

nel ristorante di Redes inaugurato<br />

a luglio a Huancayo, in Perù. Redes<br />

è un’organizzazione non governativa<br />

che assiste oltre 2 mila bambini<br />

di strada. E’ attiva a Huancayo, una<br />

cittadina delle Ande a 3.200 metri di<br />

quota e a 330 chilometri dalla capitale<br />

Lima. Il ristorante, che è stato<br />

battezzato Andes Alpes (Ande Alpi),<br />

a significare il ponte di collaborazione<br />

gettato tra Trentino e Perù, permetterà<br />

all’associazione di avere un’importante<br />

fonte di autofinanziamento<br />

per le sue attività sociali.<br />

Con Redes, che significa “Laici uniti<br />

contro la povertà”, la cooperazione<br />

trentina ha da tempo stabilito rapporti<br />

di amicizia e di scambio. Con<br />

il sostegno economico del “Canale”<br />

e <strong>della</strong> Provincia di Trento sono stati<br />

aperti a Huancayo due centri, dove<br />

Redes fornisce ai minori vittime di<br />

abusi primo soccorso e pasti, assistenza<br />

psicologica e giuridica, servizi di<br />

formazione al lavoro.<br />

Redes inoltre, prendendo come<br />

modello le nostre Casse Rurali, opera<br />

nel microcredito attraverso i banquitos:<br />

si tratta di piccole banche solidali,<br />

che hanno lo scopo di concedere<br />

prestiti a tassi contenuti a sostegno<br />

di minuscole attività imprenditoriali.<br />

A Huancayo sono nati decine di<br />

banquitos: nelle scuole, tra i bambini<br />

lavoratori di strada, tra le famiglie dei<br />

barrio. Per Redes lavorano 30 operatori,<br />

soprattutto psicologi, ma anche<br />

avvocati.<br />

Il ristorante Andes Alpes è stato progettato<br />

e avviato con l’aiuto <strong>della</strong> coo-<br />

perativa Risto 3 di Trento, che ha<br />

inviato a Huancayo in due momenti<br />

distinti un proprio tecnico. Con i<br />

consigli del rappresentante di Risto 3<br />

sono state trovate le migliori soluzioni<br />

per i locali e per gli arredi del ristorante.<br />

E’ stata adottata la formula del<br />

self service, che è innovativa in quella<br />

regione. I coperti sono un’ottantina.<br />

Al momento la cucina è aperta per<br />

il pranzo e per buffet prenotati da<br />

gruppi di persone. In futuro si attiverà<br />

il servizio serale. Le persone occupate<br />

sono cinque.<br />

è stato ideato un menù che propone<br />

- nel rispetto di quello che promette il<br />

nome del ristorante - piatti peruviani<br />

e italiani. Tra i piatti locali è data<br />

preferenza a quelli preparati con i<br />

prodotti coltivati dai contadini delle<br />

Ande: patata, mais, verdure, formaggi,<br />

trota.<br />

Per imparare la nostra cucina il giovane<br />

cuoco Juan Pablo è volato da<br />

Huancayo a Trento, dove è stato<br />

ospite in tirocinio, a maggio e giugno,<br />

dei ristoranti di Risto 3. Il soggiorno<br />

49<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

CULTURA COOPERATIVA | finestra sul mondo<br />

è stato organizzato dalla cooperativa<br />

Il Canale, con il supporto <strong>della</strong> cooperativa<br />

Villa S. Ignazio. Con Juan<br />

Pablo ha viaggiato Elizabeth Barreto,<br />

dirigente di Redes, che, spostandosi<br />

tra i diversi uffici di Risto 3 e affiancando<br />

il direttore Stefano Raffaelli,<br />

ha approfondito le sue conoscenze<br />

in materia di gestione del personale,<br />

acquisti, sicurezza alimentare, marketing<br />

e controllo di gestione. Elizabeth<br />

ha trovato molto interessante la formula<br />

dei buoni pasto, che non esiste<br />

in Perù e che consente di sottoscrivere<br />

con le imprese convenzioni per il<br />

pasto dei propri lavoratori.<br />

Commenta la dirigente di Redes:<br />

“Abbiamo vissuto un’esperienza<br />

molto positiva a Risto 3, dove le donne<br />

partecipano attivamente alla gestione<br />

e si realizzano attraverso il lavoro. Ci<br />

impegneremo a trasferire il vostro<br />

modello che è efficace e democratico<br />

alla nostra organizzazione”(c.c.).<br />

Da sinistra,<br />

Juan Pablo Valencia e Elizabeth Barreto di Redes<br />

e Stefano Raffaelli, direttore di Risto 3


CULTURA COOPERATIVA<br />

in Lituania per cooperare<br />

Il direttore <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> Caro Dellasega ha spiegato al parlamento lituano come<br />

funziona il modello cooperativo trentino. La repubblica baltica è infatti interessata ad<br />

attingere dal nostro modello organizzativo.<br />

La Lituania guarda con interesse<br />

crescente al modello cooperativo<br />

trentino. Numerose delegazioni<br />

(di amministratori pubblici,<br />

vertici di cooperative e docenti)<br />

sono venute recentemente e negli<br />

anni scorsi a conoscere da vicino<br />

le nostre realtà, specie agricole, e<br />

sono rimaste affascinate dal lavoro<br />

di coordinamento e sviluppo e<br />

dai benefici che ne derivano e che<br />

avvantaggiano soci e comunità. “La<br />

vostra attività nello sviluppo delle<br />

cooperative e la collaborazione<br />

tra cooperative di diversi settori<br />

è un esempio da seguire per altri<br />

paesi, compresi la Lituania”<br />

aveva detto nell’ultima occasione<br />

Robertas Miliauskas, presidente<br />

del consiglio di amministrazione<br />

dell’Unione delle cooperative<br />

di consumo lituane. Sullo<br />

sfondo di questo rapporto ormai<br />

consolidato nel tempo, il direttore<br />

<strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> <strong>Trentina</strong> Carlo<br />

Dellasega è stato invitato a prendere<br />

parte alle iniziative organizzate in<br />

Lituania in occasione dell’anno<br />

internazionale <strong>della</strong> cooperazione:<br />

una conferenza in Parlamento,<br />

presieduta da Edmundas Pupinis,<br />

presidente <strong>della</strong> Commissione<br />

parlamentare dell’agricoltura, per<br />

discutere delle tendenze di sviluppo<br />

delle cooperative in Lituania e in<br />

Europa, scambiarsi buone pratiche<br />

e aumentare l’interesse pubblico.<br />

Alla seduta ha partecipato anche<br />

il ministro dell’agricoltura Kazys<br />

Starkevicius, che ha potuto ascoltare<br />

la presentazione del modello<br />

trentino ed ha espresso interesse e<br />

curiosità sull’argomento. Grande<br />

attenzione è stata poi riservata<br />

alla struttura organizzativa <strong>della</strong><br />

cooperazione trentina, poiché la<br />

Lituania, regolata attualmente con<br />

tre riferimenti associativi ciascuno<br />

dei settori di credito, di consumo<br />

e agricole, sta portando avanti un<br />

progetto di costituzione di una<br />

centrale cooperativa nazionale.<br />

Una sorta di federazione, insomma,<br />

con compiti di rappresentanza,<br />

tutela e lobby politica.<br />

Prima dell’incontro in<br />

Parlamento, Dellasega ha potuto<br />

incontrare tutto il consiglio di<br />

amministrazione dell’Unione<br />

delle Cooperative di consumo,<br />

che ha sede nella capitale Vilnius,<br />

visitare alcune casse rurali lituane,<br />

la loro Cassa Centrale (che proprio<br />

quest’anno festeggia il decennale)<br />

e la camera dell’agricoltura.<br />

Dellasega ha partecipato anche<br />

ad una festa di piantagione<br />

degli alberi del ‘Bosco <strong>della</strong><br />

cooperazione’, mettendo a dimora<br />

ben 150 piantine, che nello stato<br />

sono simboli di futuro e rinascita.<br />

Alla fine <strong>della</strong> festa i presidenti<br />

delle tre associazioni settoriali<br />

lituane hanno piantato tre querce<br />

e scoperto la scultura di un albero<br />

con incisi i loghi delle tre realtà.<br />

Stessa pianta, la cooperazione, tre<br />

diversi frutti.<br />

Il paese, che conta circa 3,3 milioni<br />

di abitanti, ha infatti riconquistato<br />

l’indipendenza dall’Unione<br />

sovietica nei primi anni Novanta.<br />

La storia <strong>della</strong> resistenza lituana<br />

e dei suoi coraggiosi protagonisti<br />

50<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

è ricordata attraverso molti<br />

linguaggi, anche dell’arte,<br />

per denunciare il processo di<br />

“genocidio” culturale messo in atto<br />

dai russi. Mikhail Gorbachev chiese<br />

la revoca dell'Atto di Indipendenza,<br />

applicando sanzioni, compreso il<br />

blocco economico. Il 13 gennaio<br />

1991 le forze sovietiche presero<br />

d'assalto l'edificio del Parlamento e<br />

la Vilnius TV Tower. Quattordici<br />

persone rimasero uccise e<br />

settecento furono i feriti in quelli<br />

che il mondo ricorda come gli<br />

eventi di gennaio.<br />

Delle tre repubbliche baltiche,<br />

la Lituania è quella situata più<br />

a sud, nonché la più grande e<br />

maggiormente popolata. Ha un<br />

paesaggio pianeggiante (il monte<br />

più alto non arriva a 300 metri)<br />

per un terzo ricoperto da foreste<br />

e svolge inoltre un'importante<br />

funzione di transito per gli<br />

oleodotti (d.p.).<br />

Tempo di lettura: 3’13’’<br />

Nell'immagine in alto: Robertas Miliauskas, presidente<br />

dell’Unione delle cooperative di consumo lituane accoglie<br />

Carlo Dellasega, direttore generale <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong><br />

<strong>Trentina</strong> <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong>.<br />

Nell’altra immagine sotto: le operazione di piantagione<br />

degli alberi del ‘bosco <strong>della</strong> cooperazione.


poker<br />

di delegazioni in visita<br />

In particolare è stata la lingua latina<br />

a caratterizzare il ciclo di visite alla<br />

<strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong> del periodo<br />

più recente. Brasile, Spagna ma anche<br />

Lituana e Uzbekistan sono i Paesi<br />

di provenienza delle delegazione<br />

che hanno scelto il movimento<br />

cooperativo trentino per incontrare<br />

dirigenti e realtà e acquisire<br />

informazioni utili per mutuarne il<br />

modello nei loro territori.<br />

paranà<br />

Dallo stato brasiliano del Paranà un<br />

gruppo formato da dirigenti delle<br />

cooperative di credito e agricole<br />

ha trascorso in Trentino alcuni<br />

giorni. Il tour ha portato loro a<br />

conoscere tre realtà: Melinda,<br />

Gruppo Mezzacorona e la Cassa<br />

Rurale di Mezzolombardo e<br />

San Michele all’Adige. Incontri<br />

non esclusivamente di carattere<br />

tecnico ma indirizzati anche a<br />

comprendere i valori ispiratori che<br />

caratterizzano l’agire quotidiano<br />

di un’impresa cooperativa. “Il<br />

Brasile – è stato spiegato – vive<br />

un momento di grande euforia<br />

economica e questo indubbiamente<br />

favorisce la possibilità di piantare<br />

e far germogliare al meglio il seme<br />

cooperativo”.<br />

spagna<br />

Da parecchio tempo la Catalogna<br />

è ospite del Trentino cooperativo.<br />

Una tradizione rispettata anche<br />

quest’anno con un gruppo di<br />

responsabili di aziende cooperative<br />

di quest’area del territorio iberico.<br />

Tappe: Famiglia Cooperativa di<br />

Aldeno e Mattarello, Melinda e<br />

Gruppo Mezzacorona. “Inoltre<br />

hanno approfondito gli aspetti<br />

giuridici e il rapporto istituzionale<br />

– spiegano gli organizzatori<br />

– che intercorre tra l’ente<br />

pubblico (Provincia di Trento)<br />

e la <strong>Cooperazione</strong> <strong>Trentina</strong> nel<br />

quadro dell’autonomia”. Prima<br />

dell’arrivederci gli ospiti hanno<br />

auspicato altri momenti di incontro<br />

e di confronto per instaurare una<br />

collaborazione a distanza ancora più<br />

assidua.<br />

uzbekistan<br />

La cooperazione viene insegnata<br />

anche sui banchi di scuola. Questo<br />

succede in Uzbekistan. Qui, dopo<br />

sei anni, è stato portato a completa<br />

maturazione un gemellaggio con la<br />

scuola elementare di Novaledo. Nel<br />

paese <strong>della</strong> Bassa Valsugana sono<br />

state create numerose Associazioni<br />

Cooperative Scolastiche. Un vero<br />

e proprio laboratorio cooperativo<br />

per i più giovani che ha stimolato la<br />

curiosità e il desiderio di emulazione<br />

di molti altri. Insomma, una “nave<br />

scuola” per uno scambio di esperienze<br />

che ha dato i suoi frutti oltreconfine.<br />

Sull’esperienza Paolo Holneider ha<br />

realizzato un video che ripercorre<br />

le tappe principali del gemellaggio<br />

con immagini dal Trentino e<br />

dall’Uzbekistan. Una sintesi è online<br />

sulla web tv all’indirizzo<br />

www.cooperazione.tv.<br />

51<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

CULTURA COOPERATIVA | finestra sul mondo<br />

Lituania<br />

In Lituania c’è “grande voglia<br />

di riscatto nell’intero Paese,<br />

testimoniato da una energia positiva<br />

straordinaria. I lituani identificano<br />

nel Trentino e nel suo modello<br />

cooperativo un riferimento da<br />

applicare nel loro Paese, contando<br />

sulla consulenza dei tecnici e dei<br />

professionisti <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />

<strong>Trentina</strong>”. Così al termine dei<br />

giorni trascorsi in Trentino da un<br />

gruppo di dirigenti di cooperative<br />

agricole e dal presidente <strong>della</strong><br />

Camera di Commercio. <strong>Federazione</strong><br />

Provinciale Allevatori (punto<br />

vendita e stalla) e Concast-<br />

Trentingrana (dove il latte diventa<br />

formaggio) hanno segnato le “sedi di<br />

tappa” (d.n.).<br />

Tempo di lettura: 2’32’’<br />

La delegazione del Paranà incontra i vertici<br />

di Mezzacorona e <strong>della</strong> Cassa Rurale<br />

di Mezzolombardo San Michele all’Adige.


CULTURA COOPERATIVA | libri<br />

una banca per lo sviluppo regionale<br />

il lavoro e l’ingegno<br />

Si concentra su beni comuni,<br />

proprietà collettive e usi civici sulla<br />

montagna trentina tra il Settecento<br />

e il Novecento l’ultimo ‘Quaderno’<br />

pubblicato dalla Provincia. Il<br />

territorio ostico e montano come<br />

quello trentino, infatti, è stato<br />

terreno fertile per l’instaurarsi<br />

di un regime collaborativo tra la<br />

gente. L’utilizzo collettivo delle<br />

risorse naturali è parte integrante<br />

Sottotitolo: mezzo secolo di attività del Mediocredito Trentino Alto Adige.<br />

Il volume sottolinea, in tutta la sua complessità, il ruolo esercitato dal credito<br />

nel processo di sviluppo locale, attraverso la ricostruzione delle politiche<br />

gestionali del Mediocredito Trentino Alto Adige. Dalla seconda metà del<br />

Novecento, infatti, la regione ha vissuto una fase di benessere materiale<br />

e crescita, accompagnata da profondi mutamenti strutturali, che hanno<br />

assunto le sembianze di una ‘modernizzazione senza industrializzazione’.<br />

Protagonista di tali trasformazioni è stato indubbiamente il sistema di<br />

intermediazione finanziaria e creditizia.<br />

Autore Andrea Leonardi, Cinzia Lorandini<br />

Editore Laterza<br />

Pagine 528<br />

Prezzo 45 euro<br />

Il libro ripercorre le premesse<br />

che portarono alla nascita di<br />

Confcooperative e alla sua filosofia<br />

di fondo, espressa dal primo<br />

segretario generale Ercole Chiri:<br />

“Domani il capitale sarà posto<br />

al servizio dell’ingegno e del<br />

lavoro”. Il volume rivela anche le<br />

specificità teoriche, organizzative<br />

e operative <strong>della</strong> cooperazione<br />

cristiana, prendendo le mosse dalle<br />

sue origini in Europa e in Italia,<br />

“non abbiasi a vedere alcuno ridotto<br />

in estrema miseria e povertà”<br />

dell’essere trentini ed assume<br />

quindi anche valenza identitaria. Il<br />

libro è rivolto ad un pubblico non<br />

specialistico con l’obiettivo di far<br />

conoscere quali furono i principi<br />

su cui si resse lo sfruttamento<br />

comunitario di boschi e pascoli.<br />

Autore Mauro Nequirito<br />

Titolo Provincia Autonoma di Trento<br />

Pagine: 157<br />

52<br />

accompagnandone l’evoluzione, le<br />

battute d’arresto e l’espansione fino<br />

ad oggi. L’autore è docente di Storia<br />

economica, <strong>della</strong> moneta e <strong>della</strong><br />

banca all’Università Cattolica del<br />

Sacro Cuore di Milano.<br />

Autore Pietro Cafaro<br />

Editore Il Mulino<br />

Pagine 468<br />

Prezzo 37 euro<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2


L’economia<br />

buona<br />

di Michele Dorigatti *<br />

“L’economia buona” del giovanissimo prof. Emanuele<br />

Campiglio è davvero un bel libro. Una delle sue<br />

grandi qualità è saper (ri)portare l’economia tra la<br />

gente, superando le barriere (im)poste dagli esperti<br />

del settore. Parte dall’analisi delle cose che non<br />

funzionano (su cui ormai c’è ampia letteratura). Ma<br />

cerca soprattutto di osservare, con la curiosità tipica di<br />

un giovane scienziato, ciò che si muove all’orizzonte.<br />

Alle giovani generazioni è di tutta evidenza che<br />

l’economia e la società, che ne è pesantemente<br />

condizionata, non hanno futuro, se intendono<br />

proseguire sulla strada imboccata dagli anni sessanta<br />

in poi del Novecento. Le relazioni fra le persone e<br />

nelle comunità si infragiliscono, il pianeta s’incendia.<br />

E, udite udite, l’economia a debito (almeno, quella<br />

dei Paesi occidentali) non cresce più o cresce dello<br />

zero virgola. Panico generale. I professoroni delle<br />

business school di Chicago e pure quelli di Milano<br />

brancolano nel buio, alla ricerca di una soluzione (che<br />

non può essere austerità, austerità, austerità, come il<br />

caso italiano sembra dimostrare). Abituati a gestire<br />

e cavalcare le fasi di boom economico, in tempi di<br />

crisi strutturale sanno usare solo il martello, poiché<br />

vedono tutti i problemi come se fossero chiodi. Nei<br />

loro modelli, sempre più lontani dalla realtà concreta,<br />

sempre più matematizzati, le risorse erano date per<br />

infinite, il Pianeta Terra non era nemmeno ammesso<br />

nelle loro formule. La società e l’ambiente, territori<br />

inferiori, da dare in affitto a sociologi ed ambientalisti.<br />

I politici, subalterni all’accademia e disorientati, li<br />

seguono e impongono agli elettori improbabili ricette,<br />

fatte di tagli di servizi ed aumenti di imposte. Un<br />

tandem da brividi alla guida di un Titanic…<br />

Emanuele Campiglio, che ora lavora a Londra ma<br />

non nella City finanziaria bensì alla NEF- New<br />

Economic Foundation, un think tank dove si studiano<br />

e si indagano le alternative al paradigma neo-classico<br />

53<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

CULTURA COOPERATIVA | libri<br />

dell’economia, teoriche e pratiche, le scuole di pensiero<br />

e le iniziative dal basso, spiega, con grande chiarezza<br />

ed incisive citazioni, come mai la crisi del 2008 non sia<br />

stata un “cigno nero”, “un evento molto improbabile<br />

e non prevedibile, ma piuttosto una conseguenza<br />

inevitabile del funzionamento del sistema”. C’è ampio<br />

spazio nei capitoli a seguire per il consumo critico e<br />

quello collaborativo, per il credito cooperativo e le<br />

banche di comunità, per il movimento di Occupy<br />

Wall Street, per gli attivisti di Attac e la Tobin Tax, per<br />

le MAG cooperative, per il Manifesto <strong>della</strong> finanza<br />

mutualistica e solidale, per la “core economy” e per<br />

l’”economia del noi”.<br />

Quale economia vogliamo? Il professore, che da poco<br />

ha presentato il suo nuovo lavoro alla trasmissione di<br />

Corrado Augias, non ha dubbi: “un’economia in cui si<br />

coniughino prosperità, stabilità economica, giustizia<br />

sociale e utilizzo intelligente delle risorse”.<br />

Facciamo nostro il motto di NEF: “Economics as if<br />

people and the planet mattered”. A distanza di 50 anni<br />

dalle teorie del premio Nobel Milton Friedman e dalla<br />

pubblicazione di “Capitalismo e libertà” (500 mila<br />

copie vendute nel mondo!), bibbia del neo-liberismo,<br />

sentiamo il bisogno di aria nuova, di vita reale, di<br />

approcci multi-disciplinari. Concludendo: questo<br />

secondo lavoro scientifico di Campiglio è un buon<br />

libro di buona economia, ben scritto e accessibile<br />

a tutti i palati. Con dedica speciale a docenti delle<br />

scuole e ai giovani, studenti o lavoratori che siano.<br />

Come scriveva Oscar Wilde, “siamo tutti in un fosso,<br />

ma alcuni di noi fissano le stelle”.<br />

Tempo di lettura: 3’02<br />

* Ufficio studi e intercooperazione <strong>Federazione</strong><br />

<strong>Trentina</strong> <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong>


OPINIONI<br />

ECONOMIA<br />

crisi, il trentino regge,<br />

ma bisogna fare di più<br />

di Carlo Borzaga *<br />

Il rapporto <strong>della</strong> Banca d’Italia, presentato il 4 giugno<br />

nella sala <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong> (ne parliamo a pagina<br />

42 n.d.r.), ha confermato che l’economia trentina,<br />

grazie al particolare mix di diversificazione produttiva,<br />

di pluralismo delle forme di impresa e di autonomia<br />

politico-amministrativa, ha reagito abbastanza bene<br />

alla crisi. Nel biennio 2008 e 2009 il prodotto interno<br />

lordo è diminuito meno che nella media nazionale<br />

e il sistema economico provinciale è riuscito ad<br />

agganciare la debole ripresa del biennio 2010-2011,<br />

grazie soprattutto all’aumento delle esportazioni e alla<br />

tenuta del settore dei servizi, in particolare del turismo.<br />

Inoltre, fino al 2011 l’occupazione complessiva ha<br />

continuato a crescere.<br />

Da qualche mese tuttavia la situazione sembra in<br />

rapido deterioramento. Da due trimestri i tassi di<br />

disoccupazione, rimasti quasi stabili dall’inizio<br />

<strong>della</strong> crisi al 2011, risultano in crescita e il tasso di<br />

occupazione è in contrazione. La qualità del credito<br />

si è deteriorata e sta diminuendo la disponibilità di<br />

liquidità. Tre sono le principali criticità dell’economia<br />

provinciale: una elevata dipendenza dalla domanda<br />

interna (regionale e nazionale) in netto rallentamento;<br />

una crisi ormai strutturale del settore dell’edilizia e<br />

troppe piccole imprese che non sono più in grado di<br />

reggere i livelli di attività degli anni precedenti alla<br />

crisi.<br />

Per reagire a queste criticità è necessario che tutti<br />

gli operatori, e non solo la Provincia, si muovano<br />

in tre direzioni. Innanzitutto occorre aumentare i<br />

livelli di produttività agendo contemporaneamente<br />

su una riduzione dei costi e su un aumento del valore<br />

delle produzioni. In secondo luogo va potenziata la<br />

capacità di penetrazione sui mercati internazionali,<br />

in particolare dei paesi emergenti. Infine è necessario<br />

accelerare sia la creazione di imprese in nuovi settori<br />

* professore alla Facoltà di economia dell’Università di Trento e presidente di Euricse<br />

54<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

che la ristrutturazione di imprese esistenti verso<br />

produzioni a maggior valore aggiunto e a domanda<br />

crescente.<br />

Su ognuna di queste tre criticità qualcosa in questi<br />

anni è stato fatto, qualche risultato è stato ottenuto,<br />

ma con il perdurare <strong>della</strong> crisi occorre fare molto di<br />

più.<br />

è necessario innanzitutto mettere in atto una<br />

ristrutturazione coraggiosa del settore dell’edilizia,<br />

spostando le produzioni da quelle più tradizionali a<br />

quelle più innovative, in particolare verso interventi<br />

di ristrutturazione degli immobili a fini di risparmio<br />

energetico e verso la produzione di energie alternative.<br />

In secondo luogo occorre un impegno forte<br />

nella creazione di reti tra imprese, in particolare<br />

nei settori dove esse sono assenti o deboli. Come<br />

dimostra il caso <strong>della</strong> cooperazione nel credito e<br />

nell’agricoltura, le reti tra imprese possono dare un<br />

contributo significativo sia alla riduzione dei costi di<br />

produzione che alla penetrazione in nuovi mercati. In<br />

terzo luogo è necessario investire di più nelle attività<br />

di commercializzazione dei prodotti provinciali sui<br />

mercati internazionali, soprattutto attraverso forme<br />

di presenza diretta e continuativa sui mercati più<br />

interessanti.<br />

Per favorire infine la creazione di nuove imprese<br />

è necessario potenziare sia l’impegno dei privati<br />

nell’attività di ricerca, che la ricaduta degli investimenti<br />

pubblici e procedere ad un più coraggioso processo<br />

di esternalizzazione <strong>della</strong> produzione di servizi da<br />

parte delle amministrazioni pubbliche, non solo per<br />

ridurre i costi di produzione, ma anche per favorire<br />

il rafforzamento delle imprese esistenti e la nascita<br />

di nuove imprese in grado di operare per una<br />

committenza pubblica non solo locale.<br />

Tempo di lettura: 3’04’’<br />

carlo.borzaga@unitn.it


«L’avidità umana è da più parti<br />

indicata quale vero fattore scatenante<br />

<strong>della</strong> crisi, oltre che responsabile<br />

<strong>della</strong> deriva di un certo capitalismo<br />

(…). L’avidità è la madre <strong>della</strong><br />

vita facile, il faro di chi vede nel<br />

lavoro una minaccia, il volano di<br />

un agire economico che non prevede<br />

responsabilità, di azioni che escludono<br />

a priori solidarietà e carità. L’avidità è<br />

all’origine di tutti quei comportamenti<br />

che creano un benessere artificiale<br />

facendo pagare i danni a qualcun<br />

altro. Distruggendo capitale sociale e<br />

arrivando minacciare la pace».<br />

Massimo Calvi, Capire la crisi, Rubettino,<br />

pagg.8-11.<br />

«Ecco il tuo oro, ch’è un veleno anche<br />

peggiore all’anima dell’uomo, poiché<br />

opera più delitti in questo mondo<br />

detestabile che non quelle innocenti<br />

misture che non ti sarebbe permesso di<br />

vendere. Son io, che ti vendo del veleno;<br />

tu non me ne hai venduto alcuno».<br />

Romeo, acquistando il veleno dallo speziale,<br />

in William Shakespeare, Romeo a Giulietta,<br />

Atto V, Scena I.<br />

ORIZZONTI<br />

in principio<br />

era L’aviDità<br />

di Umberto Folena<br />

Qual è l’origine <strong>della</strong> crisi? L’origine prima, l’origine<br />

autentica? La bolla immobiliare americana… i<br />

subprime… l’indebitamento degli Stati… le banche<br />

dedite anima e corpo alla finanza “creativa”… Massimo<br />

Calvi, nel suo libro, spiega nei dettagli tutti questi<br />

aspetti <strong>della</strong> crisi. Ma individua la causa remota<br />

nell’avidità. Tutt’altra cosa rispetto all’egoismo:<br />

«L’avidità è una forma di deriva morale peggiore<br />

dell’egoismo, peraltro considerato virtù da una<br />

radicata scuola di pensiero». Per Adam Smith è<br />

proprio l’egoismo, inteso come individualismo, il<br />

motore dello sviluppo. Ma mentre l’egoista «può<br />

arrivare ad accogliere il concetto di lealtà, di rispetto<br />

dell’avversario, di onestà, nel tentativo di perseguire<br />

il proprio profitto personale (…) l’avido no. L’avidità,<br />

versione moderna dell’avarizia, è distruttiva. Fa il<br />

vuoto attorno a sé (…). L’egoista è una persona sola,<br />

l’avido ha sempre bisogno di qualcuno da sfruttare».<br />

Una causa morale, dunque. Come sostiene l’enciclica<br />

Caritas in veritate. Come denunciava Luigi Campiglio,<br />

pro rettore dell’Università Cattolica, parlando a<br />

Verona il 6 febbraio 2010 a un seminario di studio<br />

organizzato dalla Fondazione Toniolo. A lui siamo<br />

debitori per la citazione dal Romeo e Giulietta.<br />

Neanche Campiglio sembra aver dubbi: «Come<br />

nella tragedia veronese del Cinquecento, anche il<br />

dramma economico iniziato nell’agosto del 2007 è<br />

stato scatenato da una crisi finanziaria globale, che ha<br />

la sua radice nel prevalere di una volontà di accumulare<br />

senza limiti profitti finanziari». L’avidità, appunto.<br />

Ben vengano dunque regole, leggi e norme. Ben venga<br />

tutto ciò che possa servire ad arginare squilibri e<br />

ingiustizie. Massimo Calvi però dice di più, nel suo<br />

velocissimo libro (121 pagine di piccolo formato)<br />

in cui ripercorre, come in un thriller, gli anni che<br />

hanno preparato e generato la crisi, e poi la crisi stessa:<br />

un lavoro che sembra fatto apposta per professori<br />

55<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

OPINIONI<br />

e studenti delle superiori che<br />

vogliano capirci qualcosa senza<br />

incappare nel solito testo scritto<br />

in “economichese”, ossia da esperti<br />

che si rivolgono ad altri esperti.<br />

Dice di più. Occorrono quattro<br />

princìpi di base, che sono stati<br />

traditi: «Dignità <strong>della</strong> persona<br />

umana, solidarietà, responsabilità,<br />

sussidiarietà».<br />

Sono, non a caso, tra i princìpi<br />

cardine <strong>della</strong> cooperazione. Calvi<br />

non la nomina esplicitamente, ma<br />

è anche a lei che pensa quando<br />

ricorda che «il mondo è pieno<br />

di imprese e persone capaci di<br />

fare del profitto uno strumento<br />

di utilità sociale anche al servizio<br />

<strong>della</strong> comunità». è questo «un<br />

universo spesso trascurato o poco<br />

conosciuto dagli economisti<br />

tradizionali, convinti che un<br />

elevato dividendo per i soci sia<br />

l’unico metro dell’efficienza, e<br />

l’etica solo un ottimo strumento<br />

di marketing».<br />

La cooperazione è il futuro,<br />

purché sia se stessa.<br />

Tempo di lettura: 3’13’’<br />

umberto.folena@libero.it


OPINIONI<br />

LA PORTA APERTA<br />

a cosa serve il 75 per cento<br />

di Franco de Battaglia<br />

L’elezione per un quarto mandato di Diego Schelfi<br />

a presidente <strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> <strong>della</strong> <strong>Cooperazione</strong><br />

<strong>Trentina</strong>, non chiama in causa solo il suo impegno<br />

diretto, ma anche la responsabilità di chi lo ha eletto.<br />

In questo senso la “straordinarietà” del voto e l’amplissima<br />

maggioranza che l’ha sostenuto (presente il<br />

90 per cento dei soci, “sì” al 75 per cento) costituiscono<br />

certo una legittimazione, ma devono avere anche<br />

uno sbocco non banale. Con questo voto Schelfi<br />

non è più chiamato a mediare fra le varie componenti<br />

<strong>della</strong> <strong>Federazione</strong> (consorzi,<br />

cooperative, finanza …) ma ad<br />

operare, riformare, motivare.<br />

Operare. Su questo fronte<br />

Diego Schelfi non potrà essere<br />

lasciato solo, non tanto perché<br />

egli abbia bisogno di sostegno,<br />

ma per il bene stesso di<br />

tutto il movimento cooperativo, che deve rimettersi<br />

in gioco per coerenza di comportamenti. Chi dice<br />

che la <strong>Cooperazione</strong>, vista dall’interno, non è così<br />

attraente come pare, è chiamato a dare il suo impegno<br />

per migliorare, non a cercare un altro tavolo su<br />

cui giocare. Chi vuole “razionalizzare”, proponendo<br />

magari, paradossalmente, di comperare il salame nelle<br />

buste di plastica, invece che farselo tagliare a fette<br />

dal commesso, deve ricordare (anche se già lo sa) che<br />

la <strong>Cooperazione</strong> è un rapporto fra persone, non un<br />

consumismo più redditizio.<br />

Riformare. In questi anni di corto circuito economico<br />

e morale del paese, saccheggiato nelle sue risorse<br />

(la Germania è forte perché ha limitato le dislocazioni<br />

ed ha mantenuto pubbliche le infrastrutture<br />

sociali e produttive - ferrovie, poste, strade, trasporti<br />

- non le ha “privatizzate” lasciandole al degrado degli<br />

speculatori) la <strong>Cooperazione</strong> ha supplito alla crisi del<br />

sistema, nelle banche, nell’agricoltura, nei consumi.<br />

Progettualità,<br />

non solo<br />

partecipazione<br />

56<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 7 - L U G L I O A G O S T O 2 0 1 2<br />

Si è anche molto estesa. Ma ora non basta più<br />

addolcire la crisi con la solidarietà, occorre<br />

incentivare nuovi comportamenti, nuovi sistemi<br />

e progetti di produzione: coordinare<br />

le nicchie di eccellenza, dare ai giovani la sicurezza<br />

di una strada da seguire. Latte, vino,<br />

formaggi… restano in troppa incertezza. Non<br />

basta un presidente per uscirne. Chi ha votato<br />

Schelfi gli ha dato un’apertura di credito perché<br />

tragga la cooperazione da alcune secche,<br />

ma ora deve fare squadra<br />

propositiva: occorre progettualità,<br />

non basta la<br />

partecipazione.<br />

Motivare. La <strong>Cooperazione</strong><br />

è il sistema economico<br />

del futuro, per le comunità<br />

emergenti e per i paesi<br />

post-industriali. Nell’Anno internazione <strong>della</strong><br />

<strong>Cooperazione</strong> l’hanno ribadito i convegni di<br />

Riva del Garda e il Festival dell’Economia di<br />

Trento. La crisi del capitalismo finanziario è<br />

evidente, di tale portata da metter in crisi un<br />

intero continente, l’Europa. L’America, ricattata<br />

dalla Cina per i suoi debiti, non sta molto<br />

meglio. Occorre quindi investire in spirito cooperativo,<br />

motivarlo in una società di solitudini<br />

computerizzate, frammentata in una babele<br />

di “blog” e di smorfie su “facebook”, non<br />

più comunitaria com’erano i “filò” di Guetti.<br />

Questa sfida Schelfi ha tre anni per raccoglierla<br />

“insieme”, per elaborare una strategia, per<br />

rafforzare rapporti leali fra soci e strutture.<br />

A questo serve il 75 per cento.<br />

Tempo di lettura: 2’35’’<br />

fdebattaglia@katamail.com


ANNO<br />

INTERNAZIONALE<br />

DELLA COOPERAZIONE<br />

2012<br />

International<br />

Year of<br />

UNA GRANDE RISORSA<br />

Circa il 10% <strong>della</strong> popolazione residente<br />

in Trentino è costituita da immigrati: si tratta di quasi 50 mila<br />

persone. Sono arrivate da noi soprattutto dal Nord Africa o dai<br />

Paesi dell’Est. Chi lascia la sua terra per raggiungere il nostro Paese<br />

cerca una condizione di vita più umana, un lavoro, la libertà.<br />

Spesso fugge da guerre o da regimi autoritari. Gli immigrati<br />

rappresentano una risorsa per l’Italia. Di norma svolgono lavori<br />

faticosi e poco gratifi canti, che noi italiani rifi utiamo.<br />

Cooperatives<br />

Tra le persone<br />

assistite dalla<br />

cooperativa<br />

Punto d’Incontro<br />

di Trento quattro<br />

su cinque sono<br />

straniere. Dalla<br />

cooperativa ricevono<br />

un pasto, un letto<br />

per la notte, una<br />

doccia, un vestito,<br />

una parola.<br />

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