CEnTO AnnI - Associazione Italiana Arbitri
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La Commissione organizzatrice dei Mondiali 1934, da destra:<br />
Mauro, Schricker, Vaccaro, Bauwens, Fischer e Barassi<br />
la passione per il loro ufficio, dimenticare la società di<br />
origine, dimenticare amici e nemici, per dedicarsi, ministri<br />
di una fede, uniti gli uni agli altri in una vita di sacrificio,<br />
alla missione che fra tutte le umane attività è la più alta:<br />
quella del giudice.”<br />
1931-45<br />
I PRIMI ARBITRI<br />
MondIALI<br />
L’autonomia organizzativa e tecnica degli arbitri, già<br />
autorevolmente tutelata dal presidente Arpinati, fu ancor<br />
più salvaguardata e sostenuta dal 1933, quando alla<br />
guida della Federazione fu nominato il generale Giorgio<br />
34<br />
n. 1/2011<br />
Vaccaro, un uomo di forte e intransigente personalità,<br />
che univa alla competenza un’autentica passione per lo<br />
sport. Ne offrì subito la prova affidandosi come primo<br />
atto della sua presidenza a tre uomini: Giovanni Mauro,<br />
capo degli arbitri, Ottorino Barassi che pure proveniva<br />
dai ranghi arbitrali e nominò segretario della Federazione<br />
e Vittorio Pozzo al quale confermò la responsabilità<br />
della Nazionale.<br />
Gli Anni Trenta non solo consolidarono le strutture del<br />
calcio italiano, ma ne elevarono il prestigio internazionale<br />
con le due vittorie della Coppa del Mondo, dell’Olimpiade<br />
a Berlino e della Coppa Internazionale. A queste<br />
affermazioni non mancò il contributo della classe arbitrale<br />
grazie a uomini che ne scandivano il progresso sia sul<br />
piano associativo, sia sotto l’aspetto tecnico. Ben tre nostri<br />
arbitri furono designati nei Mondiali del 1934 in Ita-