Salmo 83 - Assemblee di Dio in Italia
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Riflessioni dal <strong>Salmo</strong> <strong>83</strong><br />
CIRCONDATI DALLE DIFFICOLTA'<br />
Le nostre con<strong>di</strong>zioni a volte possono sembrarci così opprimenti, che ci sentiamo<br />
come quel passeggero che soffriva il mal <strong>di</strong> mare e se ne stava appoggiato al<br />
parapetto <strong>di</strong> un transatlantico. Il cameriere <strong>di</strong> bordo arrivò, valutò la situazione, e<br />
se ne uscì con questa allegra notizia: "Non si scoraggi. Ricor<strong>di</strong> soltanto che<br />
nessuno mai è morto <strong>di</strong> mal <strong>di</strong> mare". L'uomo, con faccia c<strong>in</strong>erea, guardò il<br />
cameriere e rispose: "Non <strong>di</strong>ca così. E' soltanto la speranza <strong>di</strong> morire che mi tiene<br />
<strong>in</strong> vita". Le cose sono andate proprio così male per noi? Stiamo affrontando tante<br />
<strong>di</strong>fficoltà tutte <strong>in</strong>sieme e non sembra esservi alcun aiuto <strong>in</strong> vista? Ci sentiamo forse<br />
circondati da guai, da circostanze spiacevoli e dolorose e non ve<strong>di</strong>amo una via<br />
d'uscita? Ci tiene davvero <strong>in</strong> vita soltanto la speranza <strong>di</strong> morire? Quest'<strong>in</strong>no è<br />
proprio una preghiera perché <strong>Dio</strong> ci <strong>di</strong>fenda e <strong>in</strong>tervenga, risolvendo i nostri<br />
problemi.<br />
L'aiuto è <strong>in</strong> arrivo? (vv. 1-8)<br />
Noi ci ren<strong>di</strong>amo effettivamente conto <strong>di</strong> quanto i nostri problemi siano seri; <strong>Dio</strong> fa<br />
altrettanto? Il salmista <strong>in</strong>izia la sua <strong>in</strong>vocazione chiedendo a <strong>Dio</strong> <strong>di</strong> non rimanere<br />
impassibile e <strong>in</strong>operoso (v. 1). Purtroppo, dal nostro punto <strong>di</strong> vista, troppo spesso<br />
il Signore ci appare silenzioso, <strong>di</strong>staccato e <strong>in</strong>erte. Come i <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> Gesù nella<br />
tempesta, anche noi a volte siamo <strong>in</strong> preda al panico, mentre Egli dorme (cfr.<br />
Marco 4:35-41). Il nostro Protettore celeste sembra non curarsi delle m<strong>in</strong>acce che<br />
precipitano su noi. In molti frangenti oscuri della vita, mentre noi siamo preda <strong>di</strong><br />
pressioni tremende, Egli ci sembra <strong>in</strong>sensibile al nostro patema d'animo. Pensiamo<br />
che Lui ci abbia lasciato soli ad affrontare la tempesta. Come il salmista, noi pure<br />
desideriamo che <strong>Dio</strong> ci parli (v. 1), e non percependo alcuna risposta, vorremmo<br />
almeno che Egli aprisse gli occhi e che desse uno sguardo a ciò che stiamo<br />
affrontando (v. 2). Il tono del salmista, però, non è accusatorio. Nel profondo del<br />
suo cuore, egli sa bene che <strong>Dio</strong> lo protegge (v. 3) e che, al <strong>di</strong> là della propria<br />
sicurezza personale, è <strong>in</strong> gioco l'onore <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> (v. 4). Per questo qualifica i nemici<br />
non come i "miei", ma i "tuoi". Alcuni popoli che <strong>in</strong> questo salmo sono citati come
nemici d'Israele erano <strong>in</strong> realtà parenti stretti, il che rendeva l'offesa ancor più<br />
grave. Edom e Ismaele erano fratellastri <strong>di</strong> Giacobbe e <strong>di</strong> Isacco. Moab e Ammon<br />
erano i figli <strong>di</strong> Lot. Da tutti i lati, si forma un cerchio <strong>in</strong>torno a Israele (vv. 5-8).<br />
Proprio come il salmista chiama per nome i suoi problemi, così anche noi possiamo<br />
<strong>di</strong>st<strong>in</strong>guere chiaramente i mali che ci assalgono. Facciamoci coraggio, anche <strong>Dio</strong> li<br />
conosce.<br />
Lo farà <strong>di</strong> nuovo (vv. 9-18)<br />
Nel momento <strong>in</strong> cui ci troviamo ad affrontare una m<strong>in</strong>accia al nostro benessere,<br />
ricor<strong>di</strong>amo ciò che <strong>Dio</strong> ha fatto per noi <strong>in</strong> passato (vv. 9-12). Il popolo del<br />
Signore ha una storia segnata da battaglie e conflitti. Se <strong>Dio</strong> ci ha aiutato prima,<br />
cosa ci fa pensare che Egli non lo farà questa volta? Il salmista elenca i nomi dei<br />
nemici sconfitti da Israele, ma noi posse<strong>di</strong>amo una lista più lunga, perché<br />
conosciamo Gesù. Ricor<strong>di</strong>amo che Cristo è stato "dato a causa delle nostre<br />
offese e ... risuscitato per la nostra giustificazione" (Romani 4:25); Egli "ha<br />
spogliato i pr<strong>in</strong>cipati e le potenze, ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando<br />
su <strong>di</strong> loro per mezzo della croce" (Colossesi 2:15). Facciamoci coraggio, perché "il<br />
<strong>Dio</strong> della pace stritolerà presto Satana sotto i vostri pie<strong>di</strong>" (Romani 16:20).<br />
Invece <strong>di</strong> considerare le nostre avversità, per quanto spaventose e <strong>in</strong>cessanti<br />
possano sembrarci, ritagliamo, durante il giorno, uno spazio per la preghiera (vv. 1-<br />
12), e <strong>Dio</strong> stesso <strong>in</strong>fonderà nel nostro cuore una fede sufficiente a credere che i<br />
nostri problemi possono essere portati via <strong>in</strong> un turb<strong>in</strong>e e bruciati come la paglia<br />
(vv. 13-15). Non lasciamoci <strong>in</strong>gannare pensando che le nostre <strong>di</strong>fficoltà sono<br />
permanenti. <strong>Dio</strong>, a Suo tempo, le farà svanire, con la potenza del Suo vento, le<br />
renderà come fumo, nella fiamma del Suo giu<strong>di</strong>zio. Facciamo tesoro <strong>di</strong> questo<br />
salmo, come <strong>di</strong> tutti gli altri, per pregare. Qual'è la prima cosa su cui ci<br />
concentriamo quando abbiamo un problema davvero grande? Il nostro bisogno.<br />
Questo è quanto è avvenuto ad Asaf. Egli era preoccupato che <strong>Dio</strong> non<br />
potesse fare nulla, così Gli chiese <strong>di</strong> com<strong>in</strong>ciare a parlare e a guardare. Quando<br />
Asaf concluse il salmo, la sua con<strong>di</strong>zione esterna non era cambiata, non era<br />
<strong>di</strong>versa da quella dell'<strong>in</strong>izio. I nemici erano ancora là. <strong>Dio</strong> non era ancora<br />
<strong>in</strong>tervenuto. Nella preghiera, però, Asaf ricordò ciò che Egli aveva compiuto nel
passato per <strong>di</strong>fendere il Suo popolo; rammentò che era <strong>in</strong> pericolo la causa stessa<br />
<strong>di</strong> <strong>Dio</strong>, e che quando il Signore usa la Sua potenza coloro che prima <strong>in</strong>cutevano<br />
terrore sono atterriti (v. 15). Moriremo a causa delle <strong>di</strong>fficoltà che affrontiamo?<br />
No, moriranno le nostre avversità! I nostri problemi sono temporanei, ma l'opera<br />
del Signore contro <strong>di</strong> essi è permanente (vv. 16, 17). Asaf term<strong>in</strong>a il salmo con la<br />
preghiera che <strong>Dio</strong> si riveli come Signore ai nemici d'Israele (v. 18). Forse nella<br />
nostra situazione abbiamo bisogno <strong>di</strong> pregare perché <strong>Dio</strong> manifesti la Sua<br />
potenza sulla nostra vita. Che lo Spirito Santo ci aiuti, attraverso quest'<strong>in</strong>no, a<br />
sm<strong>in</strong>uire il pericolo che ci m<strong>in</strong>accia e a guardare, per fede, al futuro che Egli ha <strong>in</strong><br />
serbo per ciascuno <strong>di</strong> noi.<br />
(Un <strong>Salmo</strong> per Oggi <strong>di</strong> George O. Wood)