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PENTECOSTALE - Assemblee di Dio in Italia

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Contiene I.P. - Perio<strong>di</strong>co Mensile - Poste <strong>Italia</strong>ne spa - Spe<strong>di</strong>zione <strong>in</strong> Abbonamento Postale - D.L.353/2003 (conv. <strong>in</strong> L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2, DCB Vicenza<br />

RISVEGLIO<br />

<strong>PENTECOSTALE</strong><br />

Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche <strong>Assemblee</strong> <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong><br />

Numero 3 - Anno LX Marzo 2006<br />

“L’erba si secca, il fiore appassisce,<br />

ma la parola del nostro <strong>Dio</strong><br />

dura per sempre” (ISAIA 40:8)


2<br />

Il primo e il secondo capitolo<br />

del libro degli Atti degli Apostoli<br />

evidenziano la necessità <strong>di</strong> ricercare<br />

e ricevere il battesimo nello<br />

Spirito Santo per essere testimoni<br />

efficaci nel proclamare l’Evangelo.<br />

Il credente che non è ripieno dello<br />

Spirito Santo è come una lampada<br />

che contenga poco olio: la fiamma,<br />

poco alimentata, nel tempo si<br />

spegnerà tristemente soffocata nel<br />

fumo. Il Signore Gesù, ancora oggi,<br />

desidera alimentare quella<br />

fiamma che, forse, sta venendo<br />

meno nel cuore <strong>di</strong> tanti credenti,<br />

per farne dei vasi a onore alla Sua<br />

gloria!<br />

Il battesimo nello Spirito Santo<br />

non è l’esperienza <strong>di</strong> un episo<strong>di</strong>o isolato,<br />

ma è una promessa per tutti<br />

i credenti <strong>di</strong> ogni tempo: “Perché<br />

per voi è la promessa, per i vostri figli,<br />

e per tutti quelli che sono lontani,<br />

per quanti il Signore nostro ne<br />

chiamerà” (Atti 2:39).<br />

La prima con<strong>di</strong>zione per ricevere<br />

il battesimo nello Spirito Santo è<br />

l’ubbi<strong>di</strong>enza<br />

Gesù aveva or<strong>di</strong>nato ai Suoi <strong>di</strong>scepoli<br />

“<strong>di</strong> non allontanarsi da Gerusalemme,<br />

ma <strong>di</strong> attendere l’attuazione<br />

della promessa del Padre, «la<br />

quale» egli <strong>di</strong>sse, «avete u<strong>di</strong>ta da<br />

me. Perché Giovanni battezzò sì con<br />

acqua, ma voi sarete battezzati nello<br />

Spirito Santo fra non molti giorni»”<br />

(Atti 1: 4-5). Perciò <strong>in</strong> ubbi<strong>di</strong>enza<br />

a quando Gesù aveva or<strong>di</strong>nato loro,<br />

“tornarono a Gerusalemme dal<br />

monte chiamato dell’Uliveto, che è<br />

vic<strong>in</strong>o a Gerusalemme, non <strong>di</strong>standone<br />

che un camm<strong>in</strong> <strong>di</strong> sabato” (Atti:1-12).<br />

La seconda con<strong>di</strong>zione è una preghiera<br />

perseverante<br />

“Tutti questi perseveravano concor<strong>di</strong><br />

nella preghiera, con le donne, e<br />

con Maria, madre <strong>di</strong> Gesù e con i<br />

R ISVEGLIO P ENTECOSTALE - MARZO 2006<br />

EDITORIALE<br />

Ma voi sarete battezzati<br />

<strong>in</strong> Spirito Santo<br />

fra non molti giorni<br />

(Atti 1:5)<br />

fratelli <strong>di</strong> lui”. La loro preghiera era fervente e perseverante,<br />

non era come quando nel Getsemani il sonno li aveva colti<br />

mentre Gesù, a pochi passi da loro era <strong>in</strong> agonia. Gesù aveva<br />

detto loro: “«Vegliate e pregate, aff<strong>in</strong>ché non ca<strong>di</strong>ate <strong>in</strong> tentazione;<br />

lo spirito è pronto, ma la carne è debole»... E, tornato, li trovò<br />

addormentati, perché i loro occhi erano appesantiti” (Matteo 26:<br />

40-41).<br />

La terza con<strong>di</strong>zione è una fiduciosa aspettativa<br />

I <strong>di</strong>scepoli per <strong>di</strong>eci giorni rimasero <strong>in</strong>sieme <strong>in</strong> preghiera,<br />

nell’alto solaio, <strong>in</strong> attesa <strong>di</strong> ricevere quanto era stato promesso<br />

loro da Gesù. Le ore e i giorni passavano, ma la loro fede non<br />

venne meno, non avevano ancora ricevuto quanto stavano aspettando,<br />

ma avevano nei loro cuori la certezza che <strong>Dio</strong> avrebbe<br />

risposto alla loro preghiera.<br />

È questa la nostra attitu<strong>di</strong>ne ancora oggi? Se non abbiamo<br />

ricevuto il battesimo nello Spirito Santo, lo stiamo ricercando<br />

con lo stesso zelo e il medesimo <strong>in</strong>tenso desiderio?<br />

La quarta con<strong>di</strong>zione è il pari consentimento<br />

“Tutti questi perseveravano concor<strong>di</strong>…” Il pari consentimento<br />

nella preghiera comunitaria è una con<strong>di</strong>zione necessaria<br />

per muovere la mano <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>. Gesù <strong>di</strong>sse ai suoi <strong>di</strong>scepoli:<br />

“In verità vi <strong>di</strong>co: Se due <strong>di</strong> voi sulla terra s’accordano a domandare<br />

una cosa qualsiasi, quella sarà loro concessa dal Padre mio<br />

che è nei cieli” (Matteo 18:19).<br />

La qu<strong>in</strong>ta con<strong>di</strong>zione è essere <strong>in</strong>sieme nello stesso luogo<br />

“Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti erano <strong>in</strong>sieme<br />

nello stesso luogo”. Il salmista, ispirato dallo Spirito Santo, a tale<br />

proposito, così si esprime: “Ecco quant’è buono e quant’è piacevole<br />

che i fratelli vivano <strong>in</strong>sieme!…Là <strong>in</strong>fatti il Signore ha or<strong>di</strong>nato<br />

che sia la bene<strong>di</strong>zione, la vita <strong>in</strong> eterno” (Salmo 133:1).<br />

Gesù aveva detto: “È utile per voi che io me ne vada; perché,<br />

se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se ne vado<br />

io ve lo manderò” (Giov.16:7). E “quando il giorno <strong>di</strong> Pentecoste<br />

giunse” la promessa <strong>di</strong> Gesù ebbe il proprio adempimento.<br />

Come nell’Antico Testamento la colonna <strong>di</strong> fuoco illum<strong>in</strong>ava<br />

il camm<strong>in</strong>o del popolo <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>, così lo Spirito Santo oggi desidera<br />

illum<strong>in</strong>are e guidare ogni anima arresa all’Id<strong>di</strong>o vivente!<br />

Signore, manda dall’alto una fresca unzione aff<strong>in</strong>ché la testimonianza<br />

dello Spirito Santo <strong>in</strong> noi possa suscitare il desiderio<br />

<strong>di</strong> andare alla fonte d’acqua viva: Gesù Cristo!<br />

Cerchiamo la presenza del Signore, apriamoGli il nostro<br />

cuore confessando il bisogno della Sua unzione per essere<br />

Suoi testimoni fedeli <strong>in</strong> questo tempo così <strong>di</strong>fficile.<br />

Il dono <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> è <strong>di</strong>sponibile, e se a quel tempo <strong>Dio</strong> mostrò<br />

la Sua fedeltà, ancora oggi “il Padre celeste donerà lo<br />

Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!” (Luca 11:13b).<br />

RISVEGLIO<br />

<strong>PENTECOSTALE</strong><br />

Organo ufficiale<br />

delle Chiese Cristiane Evangeliche<br />

“<strong>Assemblee</strong> <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>”<br />

Ente Morale <strong>di</strong> Culto<br />

D.P.R. 5.12.1959 n.1349<br />

Legge 22.11.1988 n.517<br />

Pubblicato dal Consiglio<br />

Generale delle Chiese:<br />

Presidente: Francesco Toppi,<br />

Segretario: Eliseo Cardarelli<br />

Tesoriere: Giuseppe Tilenni,<br />

Consiglieri: Germano Giuliani,<br />

Felice A. Loria, Paolo Lombardo,<br />

Gaetano Montante, Vito Nuzzo,<br />

V<strong>in</strong>cenzo Specchi<br />

Consiglieri onorari: Francesco Rauti<br />

Direzione, Redazione<br />

e Amm<strong>in</strong>istrazione:<br />

Via Altichieri da Zevio, 1<br />

35132 Padova<br />

Tel. 049.605127<br />

fax 049.612565<br />

e mail: a<strong>di</strong>.veneto@t<strong>in</strong>.it<br />

Versamenti sul c/c postale<br />

n.12710323 <strong>in</strong>testato a:<br />

Risveglio Pentecostale<br />

Via Altichieri da Zevio, 1<br />

35132 Padova<br />

Registrazione n.1688<br />

del 1.3.2000 Trib. <strong>di</strong> Padova<br />

La pubblicazione è <strong>di</strong>stribuita a<br />

membri e simpatizzanti delle<br />

Chiese Cristiane Evangeliche<br />

A.D.I. ed è sostenuta da offerte<br />

volontarie. In conformità alla<br />

Legge 675/96 sulla tutela dei dati<br />

personali, la “Redazione <strong>di</strong> Risveglio<br />

Pentecostale” garantisce l’assoluta<br />

riservatezza <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong> cui<br />

è <strong>in</strong> possesso. Inoltre assicura i lettori<br />

che i loro dati personali sono<br />

custo<strong>di</strong>ti <strong>in</strong> un archivio elettronico<br />

presso la sede del giornale e<br />

verranno utilizzati soltanto per<br />

<strong>in</strong>viare la corrispondenza relativa<br />

al mensile “Risveglio Pentecostale”.<br />

Gli articoli firmati impegnano<br />

esclusivamente i loro autori. I<br />

manoscritti non pubblicati non si<br />

restituiscono.<br />

Direttore Responsabile:<br />

V<strong>in</strong>cenzo Specchi<br />

Comitato <strong>di</strong> Redazione Risveglio<br />

Pentecostale:<br />

Francesco Toppi,<br />

V<strong>in</strong>cenzo Specchi,<br />

Eliseo Cardarelli,<br />

Salvatore Cusumano,<br />

V<strong>in</strong>cenzo Martucci.


SOMMARIO<br />

Marzo 2006<br />

EDITORIALE<br />

Ma voi sarete battezzati<br />

<strong>in</strong> Spirito Santo... pag.2<br />

Otto per mille<br />

un’altra opportunità<br />

per fare del bene pag.3<br />

Beati... i perseguitati<br />

a motivo <strong>di</strong> giustizia<br />

Alessandro Cravana pag.5<br />

Lavori <strong>di</strong> ristrutturazione<br />

e ampliamento<br />

Paolo Perone pag.7<br />

Lettera alla Chiesa<br />

<strong>di</strong> Efeso<br />

Gennaro Chiocca pag.9<br />

Il culto cristiano<br />

Paolo Faia pag.11<br />

PROMOSSI ALLA GLORIA<br />

Una duplice per<strong>di</strong>ta<br />

Giorgio Peyrot<br />

Giorgio Sp<strong>in</strong>i pag.14<br />

NOTIZIE DALLE NOSTRE<br />

COMUNITÀ pag.15<br />

OTTO PER MILLE<br />

UN’ALTRA OPPORTUNITÀ<br />

PER FARE IL BENE<br />

Effettuando la tua personale scelta <strong>di</strong> dest<strong>in</strong>azione dell’otto per<br />

mille dell’IRPEF hai un’altra occasione per fare del bene ai poveri,<br />

ai bamb<strong>in</strong>i delle zone <strong>di</strong>sastrate dalla guerra, ai profughi, agli<br />

anziani, agli emarg<strong>in</strong>ati, ai tossico<strong>di</strong>pendenti e a quanti hanno<br />

urgente bisogno <strong>di</strong> assistenza <strong>di</strong> qualsiasi razza, nazione o religione<br />

UNA TESTIMONIANZA<br />

La legge d’Intesa fra lo Stato <strong>Italia</strong>no e<br />

le <strong>Assemblee</strong> <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> offre a ogni<br />

citta<strong>di</strong>no la possibilità <strong>di</strong> concorrere per<br />

devolvere l’otto per mille dell’IRPEF anche<br />

alle Chiese Cristiane Evangeliche <strong>Assemblee</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Dio</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>. L’<strong>in</strong>tero ammontare<br />

della quota dell’otto per mille dell’IRPEF<br />

corrisposto dallo Stato ai sensi<br />

della Legge 22 novembre 1988, n.517,<br />

viene dest<strong>in</strong>ato dalle <strong>Assemblee</strong> <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> <strong>in</strong><br />

<strong>Italia</strong> esclusivamente per f<strong>in</strong>alità sociali e<br />

umanitarie, lasciando ai credenti il compito<br />

<strong>di</strong> sostenere le attività <strong>di</strong> culto con le<br />

loro libere offerte.<br />

Il motivo pr<strong>in</strong>cipale per il quale l’otto<br />

per mille fu accettato dall’Assemblea Generale<br />

dei pastori era <strong>di</strong> carattere evangelistico,<br />

<strong>di</strong>fatti dopo decenni <strong>di</strong> persecuzioni<br />

e <strong>di</strong> oscuramento presso l’op<strong>in</strong>ione pubblica<br />

italiana, f<strong>in</strong>almente il nome delle<br />

<strong>Assemblee</strong> <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> sarebbe stato letto da<br />

milioni <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni che <strong>in</strong> modo <strong>di</strong>retto,<br />

seppur soltanto nom<strong>in</strong>ale, sarebbero venuti<br />

a conoscenza dell’esistenza <strong>di</strong> questa<br />

realtà evangelica.<br />

Dal 1989 ad oggi, del gesto <strong>di</strong> migliaia<br />

<strong>di</strong> credenti e <strong>di</strong> simpatizzanti delle nostre<br />

chiese hanno beneficiato le popolazioni<br />

dell’Africa occidentale e centrale, del Sud-<br />

Est asiatico, dell’Europa dell’Est, nonché<br />

una serie <strong>di</strong> istituzioni umanitarie e scientifiche<br />

italiane.<br />

Anche quest’anno <strong>in</strong> occasione della<br />

<strong>di</strong>chiarazione dei red<strong>di</strong>ti quanti desiderano<br />

esprimere la scelta dell’otto per mille<br />

dovranno seguire semplici ma importanti<br />

accorgimenti, che troveranno elencati nel<br />

R ISVEGLIO P ENTECOSTALE - MARZO 2006 3


4<br />

OTTO PER MILLE<br />

UN’ALTRA OPPORTUNITÀ PER FARE IL BENE<br />

L’ammontare della quota <strong>di</strong> otto per mille dell’IRPEF che verrà devoluta alle<br />

<strong>Assemblee</strong> <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> non è determ<strong>in</strong>ata dalla somma <strong>di</strong> tutti i red<strong>di</strong>ti dei<br />

firmatari, ma <strong>in</strong> proporzione al numero <strong>di</strong> modelli pervenuti riportanti<br />

l’<strong>in</strong><strong>di</strong>cazione della propria scelta. Perciò, caro credente, l’espressione della tua scelta,<br />

anche a fronte <strong>di</strong> un red<strong>di</strong>to non elevato, è determ<strong>in</strong>ante!<br />

volant<strong>in</strong>o accluso al presente numero del Risveglio<br />

Pentecostale.<br />

UN MODO PER FARE DEL BENE<br />

L’ammontare della quota <strong>di</strong> otto per mille dell’IRPEF<br />

che verrà devoluta alle <strong>Assemblee</strong> <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> <strong>in</strong><br />

<strong>Italia</strong> non è determ<strong>in</strong>ata dalla<br />

somma <strong>di</strong> tutti i red<strong>di</strong>ti<br />

dei firmatari, ma <strong>in</strong> proporzione<br />

al numero <strong>di</strong> modelli<br />

pervenuti riportanti l’<strong>in</strong><strong>di</strong>cazione<br />

della propria scelta.<br />

Perciò, caro credente, l’espressione<br />

della tua scelta, anche a<br />

fronte <strong>di</strong> un red<strong>di</strong>to non elevato,<br />

è determ<strong>in</strong>ante!<br />

Ricorda che se non firmi e<br />

non consegni i modelli, la tua<br />

quota sarà comunque amm<strong>in</strong>istrata<br />

dallo Stato. Se, <strong>in</strong>vece, ritieni<br />

che questa sia una possibilità,<br />

attraverso i nostri programmi<br />

<strong>di</strong> aiuto umanitario, per fare<br />

del bene <strong>di</strong>rettamente a quanti<br />

hanno bisogno, allora firma ed <strong>in</strong>vita<br />

altri a firmare.<br />

I PROGETTI ATTUATI<br />

Me<strong>di</strong>ante il fondo “Otto per mille” il S.E.A.S.<br />

(Servizio Evangelico <strong>di</strong> Assistenza Sociale), <strong>di</strong>retto<br />

dalle <strong>Assemblee</strong> <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>, ha promosso e sta<br />

sostenendo programmi <strong>di</strong> aiuto umanitario nei settori<br />

alimentare, me<strong>di</strong>co, sociale e scolastico a favore<br />

<strong>di</strong> popolazioni sparse <strong>in</strong> tutto il mondo. Nell’Africa:<br />

<strong>in</strong> Burk<strong>in</strong>a Faso, Ruanda, Mali e Niger. Nel Sud Est<br />

dell’Asia a seguito dello Tsunami <strong>in</strong> In<strong>di</strong>a, Sri<br />

Lanka, Thailan<strong>di</strong>a e Indonesia. Negli Stati Uniti<br />

d’America nelle zone colpite dall’uragano Katr<strong>in</strong>a.<br />

In <strong>Italia</strong> <strong>in</strong> tre case <strong>di</strong> riposo per anziani, un orfanotrofio,<br />

un centro per la riabilitazione dei tossico<strong>di</strong>pendenti,<br />

con offerte a favore dell’Associazione<br />

<strong>Italia</strong>na Contro le Leucemie, dell’Associazione<br />

<strong>Italia</strong>na per la Ricerca sul Cancro, della Missione<br />

Evangelica contro la Lebbra oltre all’assistenza a favore<br />

<strong>di</strong> dec<strong>in</strong>e e dec<strong>in</strong>e <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>vidui e famiglie <strong>in</strong><br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> particolari necessità.<br />

R ISVEGLIO P ENTECOSTALE - MARZO 2006<br />

COME FARE<br />

Per decidere <strong>di</strong> assegnare l’Otto per Mille alle<br />

<strong>Assemblee</strong> <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> quanti ricevono i modelli<br />

C.U.D. (ex 101, 201, certificati <strong>di</strong> pensione...) e<br />

non sono tenuti a presentarli, possono esprimere la<br />

propria personale scelta seguendo le seguenti <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni:<br />

1. Firmare la copia del modello nella casella: <strong>Assemblee</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Dio</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>;<br />

2. Ricordarsi <strong>di</strong> firmare <strong>in</strong> fondo alla copia del modello<br />

dove è scritto: “firma”;<br />

3. Inserire la copia firmata <strong>in</strong> una busta sul cui fronte<br />

va scritto: “Scelta per la dest<strong>in</strong>azione dell’otto per<br />

mille dell’IRPEF”, oppure munirsi della busta prestampata<br />

reperibile presso tabaccai o negozi specializzati;<br />

4. Ricordarsi anche <strong>di</strong> avere cura <strong>di</strong> scrivere il proprio<br />

Co<strong>di</strong>ce Fiscale, cognome, nome e <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzo;<br />

5. La busta, debitamente chiusa e controfirmata <strong>in</strong><br />

corrispondenza dei lembi <strong>di</strong> chiusura, può essere<br />

consegnata allo sportello <strong>di</strong> una banca o <strong>di</strong> un ufficio<br />

postale che ve ne darà regolare ricevuta.<br />

L’operazione è a carattere assolutamente gratuito.<br />

Nel caso che venga presentato il Modello 730 o<br />

Unico (ex 740), occorrerà compilare l’apposito modulo<br />

che si troverà all’<strong>in</strong>terno dello stesso e <strong>in</strong>serirlo<br />

nella busta e operare come sopradescritto.<br />

Si ricorda che la scelta della dest<strong>in</strong>azione dell’otto<br />

per mille dell’Irpef non determ<strong>in</strong>a un aumento<br />

delle imposte da versare!<br />

“Facciamo del bene a tutti” (Galati 6:10)<br />

Per eventuali delucidazioni è possibile contattare il<br />

Servizio Evangelico <strong>di</strong> Assistenza Sociale presso<br />

le Chiese Cristiane Evangeliche <strong>Assemblee</strong> <strong>di</strong> <strong>Dio</strong><br />

<strong>in</strong> <strong>Italia</strong> <strong>in</strong> Via dei Bruzi, 11 - 00185 Roma, anche<br />

telefonicamente allo 06/49.15.18,<br />

06/49.11.65 o per fax 06/44.63.591


Beati...<br />

i perseguitati a<br />

motivo <strong>di</strong> giustizia<br />

“Beati i perseguitati per motivo <strong>di</strong> giustizia, perché<br />

<strong>di</strong> loro è il regno dei cieli” (Matt.5:10)<br />

Certamente vi sono <strong>in</strong> alcune<br />

nazioni del mondo forme particolarmente<br />

palesi e brutali <strong>di</strong> persecuzione<br />

religiosa, che portano a pregare<br />

per la “Chiesa perseguitata”.<br />

Tuttavia, siamo tutti chiamati “a<br />

rivestire la completa armatura <strong>di</strong><br />

<strong>Dio</strong>”, perché, sebbene nelle maniere<br />

più <strong>di</strong>fferenti, “tutti quelli che vogliono<br />

vivere piamente <strong>in</strong> Cristo Gesù<br />

saranno perseguitati” (II Tim. 3:12).<br />

PERSEGUITATI<br />

A MOTIVO DI CHE COSA<br />

Tale realtà universale non deve<br />

però portare ad una generalizzazione<br />

grossolana ed ipocrita della persecuzione,<br />

che confonda le angherie<br />

causate da una zelante <strong>in</strong>tegrità, con<br />

le amarezze addebitabili alla <strong>di</strong>subbi<strong>di</strong>enza<br />

al Signore.<br />

“Nessuno <strong>di</strong> voi abbia a soffrire<br />

come omicida, o ladro, o malfattore, o<br />

perché si immischia nei fatti altrui;<br />

ma se uno soffre come cristiano, non se<br />

ne vergogni, anzi glorifichi <strong>Dio</strong> portando<br />

questo nome” (I Pie. 4:15).<br />

Coloro che patiscono tribolazioni<br />

come giuste conseguenze della<br />

loro superficialità o <strong>in</strong>giustizia, non<br />

sono chiaramente beati, né approvati,<br />

<strong>in</strong> quanto i loro guai non costituiscono<br />

una “prova” della loro<br />

fedeltà, né, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, una vera persecuzione<br />

(Prov. 13:21; 28:1; I Pie.<br />

3:13-17).<br />

Nel suo significato primario<br />

“perseguitare” corrisponde a “<strong>in</strong>seguire,<br />

spiare passo dopo passo” per<br />

trovare un capo d’accusa, anche falsamente<br />

sostenuto, che faccia cade-<br />

re l’<strong>in</strong>tegrità, l’<strong>in</strong>nocenza <strong>di</strong> qualcuno.<br />

Il Salmista così descrive la persecuzione:<br />

“Torcono del cont<strong>in</strong>uo le<br />

mie parole; tutti i loro pensieri sono<br />

volti a farmi del male. Si radunano,<br />

stanno <strong>in</strong> agguato, spiano i miei passi,<br />

come gente che vuole la mia vita”<br />

(Sal.56:5-6).<br />

Bisogna avere riverenza e timore<br />

prima <strong>di</strong> attribuirsi una tale opposizione<br />

contro la nostra fede poiché<br />

essa è stata subita da consacrati<br />

uom<strong>in</strong>i <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> (Gen.39:20; Ger.<br />

20:10-11; Atti 16:19-23), nonché<br />

dal nostro Signore Gesù (Luca<br />

20:20; Ebr. 12:3; I Pie. 2:22-23).<br />

<strong>Dio</strong> ci aiuti ad avere una immag<strong>in</strong>e<br />

obiettiva della persecuzione,<br />

così come a conservare serenità spirituale<br />

<strong>in</strong> mezzo ad essa, senza scadere<br />

<strong>in</strong> un cristianesimo piangente,<br />

mal<strong>in</strong>conico, che sottol<strong>in</strong>ea il “peso”<br />

della fede o perf<strong>in</strong>o legittima<br />

certe licenze (Sal.119:157).<br />

Vogliamo cont<strong>in</strong>uare a vedere ogni<br />

ostilità non tanto come parte<br />

della vita cristiana, che rimane vita<br />

gioiosa ed esuberante, quanto come<br />

una delle conseguenze della fedeltà<br />

a Cristo <strong>in</strong> questo mondo.<br />

Indubbiamente, anche quando<br />

gli uom<strong>in</strong>i ci male<strong>di</strong>cono, restiamo<br />

beati se <strong>Dio</strong> può approvarci e la loro<br />

male<strong>di</strong>zione non può annullare la<br />

bene<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> (Num.23:8).<br />

PERSEGUITATI<br />

A CAUSA DI CHI<br />

Si può essere avversati, attaccati<br />

a motivo delle proprie idee politiche,<br />

<strong>di</strong> progetti sociali o <strong>di</strong> qualun-<br />

R ISVEGLIO P ENTECOSTALE - MARZO 2006 5


6<br />

que professione <strong>di</strong> fede. Quanti cercano<br />

<strong>di</strong> reprimere con ricatti e violenze<br />

la libertà <strong>di</strong> coscienza o pensiero<br />

altrui, commettono certamente<br />

un misfatto che viola delle norme<br />

morali e civili universali. Inoltre,<br />

chi subisce <strong>in</strong>timidazioni e “crociate”<br />

d’ogni risma, è sicuramente vittima<br />

<strong>di</strong> <strong>in</strong>giustizie esecrabili, <strong>di</strong>sapprovate<br />

da <strong>Dio</strong>.<br />

Precisiamo, tuttavia, che si è<br />

beati, spiritualmente benedetti da<br />

<strong>Dio</strong>, non quando si è contrastati<br />

per un qualsiasi credo, ma solo a<br />

causa della fedeltà biblica a Cristo<br />

Gesù, l’unico Redentore e Me<strong>di</strong>atore:<br />

“Se siete <strong>in</strong>sultati per il nome <strong>di</strong><br />

Cristo, beati voi! Perché lo Spirito <strong>di</strong><br />

gloria, lo Spirito <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>, riposa su <strong>di</strong><br />

voi” (I Pie.4:14).<br />

La constatazione, biblica e storica,<br />

che le più forti ed ost<strong>in</strong>ate persecuzioni<br />

contro Cristo e la sua Chiesa,<br />

non siano provenute <strong>di</strong>rettamente<br />

da parte <strong>di</strong> imperi e governi<br />

miscredenti, quanto, <strong>in</strong>vece, da persone<br />

ed autorità religiose (Gal.6:12;<br />

Filip.3:6), ci porta ad <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare le<br />

cause <strong>di</strong> esse <strong>in</strong> un ambito spirituale<br />

piuttosto che sociale.<br />

La vera persecuzione risulta umanamente<br />

immotivata: “I potenti<br />

mi hanno perseguitato senza ragione,<br />

ma il mio cuore ha timore delle tue<br />

parole” (Sal.119:161); essa, <strong>in</strong>fatti,<br />

ha profonde motivazioni spirituali,<br />

le sue orig<strong>in</strong>i sono <strong>in</strong>fernali... (II<br />

Tim.2:25-26).<br />

Basti pensare come spesso si tolleri,<br />

ad esempio, un rumoroso “ka-<br />

R ISVEGLIO P ENTECOSTALE - MARZO 2006<br />

Vogliamo cont<strong>in</strong>uare a vedere ogni ostilità<br />

non tanto come parte della vita cristiana,<br />

che rimane vita gioiosa ed esuberante,<br />

quanto come una delle conseguenze della<br />

fedeltà a Cristo <strong>in</strong> questo mondo<br />

raoke”, ma non si sopporti l’annuncio<br />

dell’Evangelo, effettuato con<br />

ben più modesto sostegno sonoro.<br />

Cristo afferma l’<strong>in</strong>evitabilità<br />

della persecuzione, rivelando che<br />

chi si scatena contro i credenti <strong>in</strong><br />

realtà si scaglia, <strong>in</strong><strong>di</strong>rettamente,<br />

contro <strong>di</strong> Lui (Atti 9:4-5); Egli ha<br />

detto: “Se il mondo vi o<strong>di</strong>a, sapete<br />

bene che prima ha o<strong>di</strong>ato me... Se<br />

hanno perseguitato me, perseguiteranno<br />

anche voi... Ma tutto questo ve<br />

lo faranno a cagione del mio nome..."<br />

(Giov.15:18-21).<br />

PERSEGUITATI<br />

IN VISTA DI CHE COSA<br />

Leggendo la Parola <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> compren<strong>di</strong>amo<br />

ed accettiamo che non<br />

tutti i soprusi perpetrati contro i<br />

cristiani trovano condanna def<strong>in</strong>itiva<br />

e visibile <strong>in</strong> questa terra (I Tess.<br />

2:14-16).<br />

Siamo confortati dal fatto che le<br />

nostre tribolazioni non sfuggono a<br />

<strong>Dio</strong>. Il Salmista, mentre i nemici <strong>in</strong><br />

agguato spiano i suoi passi, pregando<br />

può <strong>di</strong>re al Signore: “Tu conti i<br />

passi della mia vita errante; raccogli<br />

le mie lacrime nell’otre tuo; non le<br />

registri forse nel tuo libro?” (Sal.<br />

56:8).<br />

Tutti i credenti che, prima <strong>di</strong><br />

noi, hanno subito vessazioni materiali<br />

e morali, ci hanno tramandato<br />

la certezza che le più feroci persecuzioni<br />

non possono <strong>di</strong>struggere il<br />

popolo <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> (Eso.1:11-12), la sua<br />

fiducia nella saggia giustizia <strong>di</strong>v<strong>in</strong>a,<br />

né sopprimere la testimonianza<br />

entusiasta della Chiesa (Atti 5:40-<br />

42; 11:19-21).<br />

Tutte le restrizioni possibili non<br />

hanno potuto fare altro che allargare<br />

gli orizzonti della pre<strong>di</strong>cazione<br />

cristiana: “Ma prima <strong>di</strong> tutte queste<br />

cose, vi metteranno le mani addosso e<br />

vi perseguiteranno consegnandovi alle<br />

s<strong>in</strong>agoghe, e mettendovi <strong>in</strong> prigione,<br />

trasc<strong>in</strong>andovi <strong>di</strong>nanzi ai re e a governatori,<br />

a causa del mio nome. Ma ciò<br />

vi darà occasione <strong>di</strong> rendere testimonianza”<br />

(Luca 21:12-13).<br />

Possiamo essere “perseguitati, ma<br />

non abbandonati” (II Cor. 4:9); cont<strong>in</strong>uiamo<br />

dunque a perseguire la<br />

meta celeste, la beata speranza della<br />

Gloria promessaci <strong>in</strong> ere<strong>di</strong>tà, che è<br />

ben più <strong>di</strong> un vago para<strong>di</strong>so: è Cristo<br />

Gesù stesso! (Rom.8:17; Filip.<br />

3:14).<br />

Beati siano tutti coloro che, per<br />

servire ed onorare <strong>Dio</strong>, sono <strong>di</strong>sposti<br />

a subire le più gravi ripercussioni<br />

contro la propria fede e la loro stessa<br />

vita (Ebr.10:34), mentre riguardano<br />

alla Sua celeste remunerazione,<br />

come Mosè, che “...rifiutò <strong>di</strong><br />

essere chiamato figlio della figlia del<br />

faraone, preferendo essere maltrattato<br />

con il popolo <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>, che godere per<br />

breve tempo i piaceri del peccato; stimando<br />

gli oltraggi <strong>di</strong> Cristo ricchezza<br />

maggiore dei tesori d’Egitto, perché<br />

aveva lo sguardo rivolto alla ricompensa”<br />

(Ebr.11:24-26).<br />

Alessandro Cravana


Questi versi sono molto<br />

particolari perché mettono<br />

<strong>in</strong> evidenza quanto sia<br />

attenta e premurosa la cura che<br />

<strong>Dio</strong> aveva, ed ha tuttora, verso<br />

una classe <strong>di</strong> persone che <strong>in</strong> quel<br />

tempo non erano tenute <strong>in</strong> gran<br />

considerazione perché ritenute<br />

<strong>in</strong>feriori: le donne.<br />

Soltanto uno spirito superficiale<br />

e che manca d’equilibrio,<br />

può arrivare a confondere <strong>Dio</strong><br />

come uno che ha preferenze e che<br />

ha relegato la donna <strong>in</strong> uno stretto<br />

conf<strong>in</strong>e <strong>di</strong> limiti e umiliazioni.<br />

Se an<strong>di</strong>amo al<strong>di</strong>là <strong>di</strong> quelle<br />

che possono essere le <strong>di</strong>scrim<strong>in</strong>azioni<br />

<strong>di</strong> allora, come anche quelle<br />

dei nostri tempi, <strong>in</strong> nazioni dove<br />

l’Evangelo ancora non può brillare<br />

<strong>in</strong> tutto il suo splendore, potremo<br />

considerare le attitu<strong>di</strong>ni e lo<br />

spessore spirituale della Shunamita,<br />

che la guidarono a realizzare<br />

un vero e proprio risveglio per se<br />

stessa e per la sua famiglia.<br />

Uno spirito attento e osservatore<br />

(v.8,9)<br />

Per quanto l’ospitalità fosse<br />

sacra, ella arrivò a nutrire un santo<br />

sentimento <strong>di</strong> cura verso Eliseo,<br />

il quale nel susseguirsi delle<br />

sue visite ebbe modo <strong>di</strong> mostrare<br />

gli effetti morali del suo m<strong>in</strong>isterio,<br />

tanto che ella poté <strong>di</strong>re che<br />

Eliseo era un uomo <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>.<br />

Le sue erano visite estemporanee<br />

fatte <strong>di</strong> tanto <strong>in</strong> tanto, e quel<br />

Lavori <strong>di</strong> ristrutturazione<br />

e <strong>di</strong> ampliamento (II Re 4:8-17)<br />

poco che ella vide le bastò per<br />

avere fiducia <strong>in</strong> lui.<br />

Sono versi che <strong>in</strong>equivocabilmente<br />

ci fanno dare gloria a <strong>Dio</strong><br />

perché quel Santo Uomo <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>,<br />

Gesù Cristo il Signore, spesso si<br />

affaccia nelle nostre case e nei nostri<br />

problemi <strong>di</strong> tutti i giorni e<br />

non manca mai <strong>di</strong> bene<strong>di</strong>rci e <strong>di</strong><br />

risolvere con la Sua presenza le<br />

<strong>di</strong>fficoltà giornaliere.<br />

Ancora oggi, quanti <strong>di</strong> noi desiderano<br />

servire fattivamente il<br />

Signore, possano dare, con la propria<br />

mansuetu<strong>di</strong>ne, una testimonianza<br />

tale da suscitare ammirazione<br />

ed <strong>in</strong> un certo senso consapevolezza<br />

della presenza <strong>di</strong> <strong>Dio</strong><br />

nel proprio servizio.<br />

L’alto solaio del suo cuore (v.10)<br />

La buona testimonianza <strong>di</strong><br />

Eliseo fu tale da suscitare <strong>in</strong> lei il<br />

vivo desiderio <strong>di</strong> rendere le permanenze<br />

<strong>di</strong> lui sempre più confortevoli,<br />

tanto da vederlo come<br />

uno <strong>di</strong> casa. Chissà che faccia<br />

fecero Eliseo e Gheazi quando<br />

videro l’alto solaio tutto ammobiliato<br />

per la loro permanenza!<br />

Sappiamo che queste stanze<br />

erano ricavate sopra il soffitto e<br />

<strong>di</strong>venivano un primo ed ultimo<br />

piano dove spesso ci si poteva raccogliere<br />

solitari per godersi il fresco<br />

delle sere estive, oppure dove<br />

si poteva <strong>di</strong>stendere parte dei<br />

semi del raccolto per farli seccare;<br />

era anche uno spazio utilizzato<br />

come sorta <strong>di</strong> magazz<strong>in</strong>o, <strong>in</strong>somma<br />

un posto molto utile che spesso<br />

<strong>di</strong>ventava <strong>in</strong><strong>di</strong>spensabile.<br />

Quella era una donna benestante,<br />

che aveva molte possibilità<br />

economiche, ma il fatto che<br />

fece costruire tutto per Eliseo, il<br />

quale <strong>di</strong> tanto <strong>in</strong> tanto li visitava,<br />

denota certamente un cuore aperto<br />

a <strong>Dio</strong> e all’opera Sua.<br />

Come è il tuo rapporto con il<br />

Signore?<br />

Estemporaneo, fortuito e occasionale<br />

o il tuo cuore si sta piano<br />

piano allargando ed ha <strong>in</strong>iziato<br />

dei lavori <strong>di</strong> ristrutturazione<br />

per poter offrire a <strong>Dio</strong> una <strong>di</strong>mora<br />

fissa nel tuo cuore?<br />

Il Signore è sempre <strong>di</strong> passaggio<br />

nella tua vita o è uno <strong>di</strong> casa?<br />

È un ospite ragguardevole, ma<br />

pur sempre un ospite, o è uno<br />

della famiglia?<br />

Ella volle costruirvi una stanza<br />

<strong>di</strong> sopra, comoda, ammobiliata,<br />

aff<strong>in</strong>ché egli potesse soggiornarvi<br />

tutto il tempo che avrebbe voluto.<br />

Questi arre<strong>di</strong>, pur senza<br />

richiamare precisi significati tipologici,<br />

possono comunque suggerirci<br />

qualcosa:<br />

• Un letto: lo Spirito Santo non<br />

ha bisogno <strong>di</strong> riposare dentro <strong>di</strong><br />

noi, ma sapere che nel buio della<br />

vita possiamo, nei momenti più<br />

tristi e solitari, lanciare un semplice<br />

grido, perché Lui è sopra <strong>di</strong> noi<br />

tanto da poterci sentire è <strong>di</strong> grande,<br />

gran<strong>di</strong>ssimo conforto.<br />

R ISVEGLIO P ENTECOSTALE - MARZO 2006 7


8<br />

Se <strong>di</strong>amo spazio <strong>in</strong> tutti<br />

i sensi a <strong>Dio</strong>, se siamo<br />

<strong>di</strong>sposti a delle mo<strong>di</strong>fiche,<br />

a dei lavori anche se<br />

impegnano tutta la<br />

nostra famiglia, se siamo<br />

s<strong>in</strong>ceri e <strong>in</strong>seriti nel Corpo,<br />

Egli non mancherà<br />

<strong>di</strong> bene<strong>di</strong>rci<br />

Sapere che è Egli stesso che<br />

consola l’anima nostra e la rasserena<br />

nei momenti più <strong>di</strong>fficili è<br />

grande <strong>in</strong>coraggiamento.<br />

• Una se<strong>di</strong>a e un tavol<strong>in</strong>o: Egli<br />

non si stanca né si affatica e non<br />

ha bisogno <strong>di</strong> arre<strong>di</strong> per poterci<br />

stu<strong>di</strong>are affondo, né per capire la<br />

realtà <strong>di</strong> vita che ci circonda.<br />

Ma vogliamo offrire a <strong>Dio</strong> le<br />

con<strong>di</strong>zioni migliori aff<strong>in</strong>ché sul<br />

tavol<strong>in</strong>o del nostro cuore comodamente<br />

seduto, lo Spirito Santo<br />

possa governare, guidarci e lasciare<br />

scritti tutti i piani e le opere che<br />

il Padre ha preparato per noi.<br />

• Un candeliere: lo Spirito non<br />

necessita <strong>di</strong> luce per comprendere<br />

come stiamo e chi siamo, Egli<br />

conosce perfettamente ogni cosa,<br />

siamo noi che abbiamo bisogno<br />

della Parola <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> la quale è una<br />

lampada al nostro piede e una<br />

luce sul sentiero ed Egli la prende<br />

nella Sua mano e ci illum<strong>in</strong>a con<br />

essa, nei recessi più bui del nostro<br />

<strong>in</strong>timo.<br />

Se nel nostro cuore c’è l’alto<br />

solaio dove Cristo possa vivere liberamente<br />

e governarci, Egli non<br />

mancherà <strong>di</strong> bene<strong>di</strong>re la nostra<br />

vita <strong>in</strong> modo <strong>in</strong>immag<strong>in</strong>abile.<br />

Amore verso il suo popolo (v.13-<br />

14)<br />

L’<strong>in</strong>tenzione <strong>di</strong> Eliseo fu quella<br />

<strong>di</strong> riconoscere tanta premura e<br />

ospitalità; egli volle contraccambiare<br />

poiché aveva la possibilità <strong>di</strong><br />

farlo, ma <strong>di</strong> fronte a lui si presentava<br />

una donna che aveva tutto e<br />

R ISVEGLIO P ENTECOSTALE - MARZO 2006<br />

che nonostante la sua ricchezza,<br />

amava il suo popolo e si sentiva<br />

pienamente sod<strong>di</strong>sfatta <strong>di</strong> esso.<br />

Non aveva gran<strong>di</strong> bisogni e la<br />

sua vita f<strong>in</strong>o ad allora era scorsa<br />

placida e tranquilla senza grossi<br />

problemi.<br />

Questa vita tranquilla è come<br />

quella <strong>di</strong> molti <strong>di</strong> noi credenti <strong>di</strong><br />

oggi; abbiamo tutto, nulla ci<br />

manca, siamo ben <strong>in</strong>seriti nella<br />

società, nel mondo del lavoro e<br />

nella nostra chiesa locale, anche<br />

se la Shunamita mostrò <strong>di</strong> aver<br />

un occhio particolare per il suo<br />

popolo che spesso a noi manca.<br />

Amiamo il popolo <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>?<br />

Si riempie il nostro cuore alla<br />

sua vista?<br />

Ci sentiamo strettamente uniti<br />

alla comunità?<br />

È la nostra sod<strong>di</strong>sfazione?<br />

Potrai avere il più bell’Alto<br />

Solaio della comunità, ma se non<br />

ami la comunità, a nulla ti servirà:<br />

“Quand’io parlassi le l<strong>in</strong>gue<br />

degli uom<strong>in</strong>i e degli angeli, se non<br />

ho carità, <strong>di</strong>vento un rame risonante<br />

o uno squillante cembalo. E<br />

quando avessi il dono <strong>di</strong> profezia e<br />

conoscessi tutti i misteri e tutta la<br />

scienza, e avessi tutta la fede <strong>in</strong><br />

modo da trasportare i monti, se non<br />

ho carità, non son nulla. E quando<br />

<strong>di</strong>stribuissi tutte le mie facoltà per<br />

nutrire i poveri, e quando dessi il<br />

mio corpo ad essere arso, se non ho<br />

carità, ciò niente mi giova” (I Cor<strong>in</strong>zi<br />

13:1-3)<br />

Stai vivendo <strong>in</strong> mezzo al popolo<br />

<strong>di</strong> <strong>Dio</strong>?<br />

Un cuore rassegnato ma concreto<br />

(v.16)<br />

La risposta non fu fuori luogo,<br />

era ovvio che ella replicasse così,<br />

del resto non aveva chiesto nulla a<br />

Eliseo, era stato lui a fare la promessa.<br />

Forse nel nostro servizio a<br />

<strong>Dio</strong>, pren<strong>di</strong>amo nel tempo certe<br />

attitu<strong>di</strong>ni che saranno le l<strong>in</strong>ee<br />

guida della nostra vita, un po’<br />

come quella donna che ormai<br />

non sperava più <strong>di</strong> avere figlio e<br />

considerava il popolo <strong>di</strong> <strong>Dio</strong><br />

come un figlio.<br />

Ci accontentiamo, togliamo<br />

dal cassetto del cuore e sogni e<br />

speranze, li gettiamo via e ci rassegniamo<br />

pensando che sia questa<br />

la volontà <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>, e calmiamo<br />

così il nostro cuore.<br />

Il fatto che ella <strong>in</strong> gioventù<br />

non abbia avuto figli, non significava<br />

che non ne avrebbe più<br />

potuti avere; spesso con il presente<br />

che viviamo vogliamo <strong>in</strong>terpretare<br />

la volontà <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>, quando<br />

<strong>in</strong>vece è il presente che deve essere<br />

<strong>in</strong>terpretato alla luce del Candeliere<br />

posto sull’alto solaio del<br />

cuore, la sovrana Parola <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>.<br />

Una vita benedetta (v.17)<br />

Tutto è <strong>in</strong>iziato da visite improvvise<br />

e estemporanee da parte<br />

<strong>di</strong> Eliseo, poi è avvenuto un cambiamento:<br />

<strong>di</strong> lì a poco la loro vita<br />

mutò perché avevano fatto una<br />

mo<strong>di</strong>fica, avevano aggiunto un<br />

alto solaio.<br />

La famiglia crebbe <strong>di</strong> numero,<br />

la loro vita venne trasformata <strong>in</strong><br />

modo repent<strong>in</strong>o e <strong>in</strong>aspettato;<br />

così può essere anche la nostra<br />

vita se <strong>di</strong>amo spazio <strong>in</strong> tutti i sensi<br />

a <strong>Dio</strong>, se siamo <strong>di</strong>sposti a delle<br />

mo<strong>di</strong>fiche, a dei lavori anche se<br />

impegnano tutta la nostra famiglia,<br />

se siamo s<strong>in</strong>ceri e <strong>in</strong>seriti nel<br />

Corpo, Egli non mancherà <strong>di</strong><br />

bene<strong>di</strong>rci e liberarci dall’ozio e<br />

dalla sterilità, per renderci operosi<br />

e partorienti <strong>di</strong> anime salvate<br />

per la Sua unica gloria.<br />

Paolo Perone<br />

Se nel nostro cuore c’è<br />

l’alto solaio dove Cristo<br />

possa vivere liberamente<br />

e governarci, Egli non<br />

mancherà <strong>di</strong> bene<strong>di</strong>re la<br />

nostra vita <strong>in</strong> modo<br />

<strong>in</strong>immag<strong>in</strong>abile


Lettera alla Chiesa <strong>di</strong> Efeso<br />

A P O C A L I S S E 2:1-7<br />

I messaggi dei primi capitoli dell’Apocalisse<br />

riguardano <strong>in</strong> maniera<br />

specifica sia le chiese locali <strong>di</strong> quel periodo,<br />

alla f<strong>in</strong>e del primo secolo, sia la<br />

nostra realtà. Questi messaggi trovano<br />

una applicazione per le chiese <strong>di</strong> quel<br />

tempo, per la chiesa <strong>di</strong> ogni tempo,<br />

un messaggio personale e un messaggio<br />

profetico per la chiesa <strong>di</strong> oggi.<br />

Ogni chiesa nom<strong>in</strong>ata ha una sua<br />

caratteristica. In Efeso troviamo l’abbandono<br />

del primo amore; <strong>in</strong> Smirne<br />

troviamo la sofferenza; <strong>in</strong> Pergamo si<br />

trova la mescolanza e la contam<strong>in</strong>azione;<br />

<strong>in</strong> Tiatiri abbiamo l’<strong>in</strong>segnamento<br />

della tra<strong>di</strong>zione; <strong>in</strong> Sar<strong>di</strong> la<br />

morte spirituale e il culto dei ricor<strong>di</strong>;<br />

<strong>in</strong> Filadelfia abbiamo la fedeltà alla<br />

parola; e <strong>in</strong> Lao<strong>di</strong>cea la tiepidezza e<br />

l’apostasia.<br />

I dest<strong>in</strong>atari<br />

Questa lettera, come le altre, è<br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>rizzata all’angelo (al pastore e<br />

conduttore) che rappresenta tutta la<br />

comunità <strong>di</strong> Efeso (v.1). Questa è la<br />

seconda lettera che la chiesa <strong>di</strong> Efeso<br />

riceve, la prima le era stata <strong>in</strong>viata<br />

dall’Apostolo Paolo. Efeso vuol <strong>di</strong>re:<br />

“amabile, <strong>di</strong>letta, desiderata”. Il Signore<br />

nutre un grande amore per la<br />

chiesa <strong>di</strong> Efeso (Efe.5:2,25) che aveva<br />

una storia molto bella. Ai tempi apostolici,<br />

Efeso era una città potente,<br />

ricca per il commercio, ma come tutti<br />

i gran<strong>di</strong> centri urbani c’era anche tanta<br />

degenerazione. Efeso era molto<br />

conosciuta per il culto <strong>di</strong> Artemide,<br />

cioè la grande Diana (Atti 19:28), dea<br />

della caccia. Vi si praticavano le arti<br />

magiche ed abbondava la letteratura<br />

sull’occultismo. Ma proprio <strong>in</strong> questa<br />

città corrotta e lontano da <strong>Dio</strong>, il<br />

Signore aveva mandato Paolo prima e<br />

Apollo poi (Atti 18:19-28), per portare<br />

la luce dell’Evangelo. Così, nonostante<br />

le <strong>di</strong>fficoltà e le persecuzioni, si<br />

era formata una comunità fiorente<br />

dove il Signore compiva “miracoli<br />

straor<strong>di</strong>nari” (Atti 19:11). Adesso,<br />

dopo <strong>di</strong>versi anni, il Signore si rivolge<br />

nuovamente a questa chiesa per mez-<br />

zo dell’apostolo Giovanni, mostrando<br />

la cura, l’attenzione e l’<strong>in</strong>teresse per<br />

quest’opera, per poterla condurre<br />

avanti f<strong>in</strong>o all’ultimo giorno.<br />

Il mittente, l’autore della lettera<br />

A questa chiesa, il Signore si presenta<br />

con una Sua caratteristica, che<br />

sarà sempre <strong>di</strong>versa a seconda dei bisogni<br />

e dello stato spirituale della<br />

chiesa a cui si <strong>in</strong><strong>di</strong>rizza. Lui conosce<br />

le nostre necessità <strong>in</strong><strong>di</strong>vidualmente,<br />

viene <strong>in</strong>contro a noi personalmente,<br />

per saziarci, bene<strong>di</strong>rci, aiutarci. Qui<br />

Gesù è: “Colui che tiene le sette stelle<br />

nella sua destra e camm<strong>in</strong>a <strong>in</strong> mezzo ai<br />

sette candelabri d’oro” (v.1). Con questa<br />

premessa Gesù ricorda che Egli<br />

fonda la chiesa, la e<strong>di</strong>fica, la sostiene e<br />

la preserva da ogni male (Matt.18:<br />

20). Questo ci fa comprendere la realtà<br />

della nostra chiesa che non <strong>di</strong>pende<br />

da una struttura, né da una organizzazione<br />

o gerarchia, ma da Cristo<br />

che è il centro <strong>di</strong> tutto e da cui noi<br />

<strong>di</strong>pen<strong>di</strong>amo. Per questa ragione possono<br />

far parte della “vera chiesa”<br />

(chiesa spirituale) solo i nati <strong>di</strong> nuovo<br />

(Giov.3:3-5), cioè quelli che possiedono<br />

la natura <strong>di</strong>v<strong>in</strong>a, che hanno fatto<br />

una vera esperienza. Credere <strong>di</strong> essere<br />

al sicuro solo perché si appartiene formalmente<br />

a una chiesa, <strong>di</strong>viene un’illusione<br />

spaventosa (Matt.7:21-23).<br />

Appartengono alla chiesa quelli che<br />

sono nella Sua mano, l’unica che dà<br />

garanzia <strong>di</strong> salvezza (Giov.10:27-28).<br />

Il messaggio<br />

“Io conosco le tue opere” (v.2) Come<br />

si vede chiaramente da questo verso il<br />

Signore non ricorre a mezzi <strong>di</strong>ssimulatori<br />

per nascondere qualche aspetto<br />

della nostra vita. Non c’è nulla che<br />

possa essere nascosto al Suo sguardo<br />

(Ebr.14:13). La Parola <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> è sempre<br />

autorevole, perché non parte da<br />

impressioni <strong>in</strong>certe, o da chiacchiere<br />

<strong>in</strong>controllate, ma dalla realtà. Il fatto<br />

che <strong>Dio</strong> conosce, da un lato può metterci<br />

<strong>in</strong> crisi perché non possiamo<br />

nasconderGli nulla, ma dall’altro ci<br />

<strong>in</strong>coraggia perché possiamo contare<br />

sul Suo sostegno. A Lui non sfugge<br />

nemmeno “il bicchier d’acqua” (Mat.<br />

10:42) dato nel Suo nome, come le<br />

opere e l’amore che mostriamo verso i<br />

santi (Ebr.6:10).<br />

L’elogio delle virtù della chiesa <strong>di</strong> Efeso<br />

(v.2-3,6)<br />

Questo elogio contiene un grande<br />

esempio. Noi uom<strong>in</strong>i, quando valutiamo,<br />

siamo spesso presi da una<br />

visione negativa. Diamo molta importanza<br />

ai <strong>di</strong>fetti e quello che c’è <strong>di</strong><br />

buono lo m<strong>in</strong>imizziamo. Il Signore<br />

<strong>in</strong>vece e<strong>di</strong>fica, <strong>in</strong>coraggia, mettendo<br />

<strong>in</strong> evidenza i fatti positivi che Lui<br />

conosce molto bene. Tutto questo è<br />

consolante. Il Signore è obiettivo, Egli<br />

rimprovera, ma ama. La chiesa <strong>di</strong> Efeso<br />

viene elogiata per alcune sue qualità:<br />

1) L’impegno e la costanza nella testimonianza.<br />

Essi sapevano <strong>di</strong> dover<br />

pre<strong>di</strong>care l’evangelo e lo facevano;<br />

<strong>in</strong>fatti il Signore conosce le loro fatiche,<br />

le loro opere, la loro costanza<br />

(v.2), la loro sopportazione (v.3). In<br />

quel tempo pre<strong>di</strong>care l’evangelo significava<br />

essere perseguitati. È vero<br />

che dobbiamo pregare, ma, se vogliamo<br />

che l’opera <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> progre<strong>di</strong>sca,<br />

bisogna che abbandoniamo la<br />

pigrizia e che agiamo con forza e costanza,<br />

anche con sopportazione.<br />

2) La purezza dottr<strong>in</strong>ale (v.2) “Non<br />

hanno sopportato i malvagi…hanno<br />

messo alla prova...”. Questa chiesa ha<br />

usato <strong>di</strong>scernimento e ha provato gli<br />

spiriti <strong>di</strong> coloro che ne facevano parte.<br />

La m<strong>in</strong>accia più forte, dottr<strong>in</strong>almente<br />

parlando, non viene mai da quelli <strong>di</strong><br />

fuori, ma da quelli <strong>di</strong> dentro (Atti<br />

20:30). Bisogna che rimaniamo ancorati<br />

alla Parola <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> (Tito1:9; 2:1).<br />

3) L’avversione verso le opere dei<br />

Nicolaiti (v.6). Alcuni pensano che<br />

fossero parte <strong>di</strong> una setta, orig<strong>in</strong>ata<br />

dal <strong>di</strong>acono Nicola, nella quale si trasformava<br />

la grazia <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> <strong>in</strong> <strong>di</strong>ssolutezza.<br />

Altri pensano che si trattasse <strong>di</strong><br />

un gruppo che voleva <strong>in</strong>trodurre fra il<br />

R ISVEGLIO P ENTECOSTALE - MARZO 2006<br />

9


popolo <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> una <strong>di</strong>st<strong>in</strong>zione fra clero e laici, che<br />

è aberrazione (1Pie.1:9). Di fronte a queste m<strong>in</strong>acce<br />

gli Efes<strong>in</strong>i rimasero fermi.<br />

Il rimprovero<br />

“Ma ho questo contro <strong>di</strong> te” (v.4) C’è molta<br />

franchezza <strong>in</strong> queste parole, perché il Signore non<br />

lascia correre. Egli ricorda il bene, ma denuncia il<br />

male. Il male è come un “cancro maligno”, se <strong>in</strong>izia<br />

va avanti. “Hai abbandonato il tuo primo amore”!<br />

«Non sei più quello <strong>di</strong> prima! Quando mi hai<br />

conosciuto e sei stato toccato dalla grazia, hai sperimentato<br />

la salvezza: quale amore! Quale entusiasmo!<br />

Testimoniavi con entusiasmo, eri comunicativo,<br />

sentivi il bisogno <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are la Parola, <strong>di</strong><br />

approfon<strong>di</strong>rla, <strong>di</strong> pregare, <strong>di</strong> ricercare la comunione<br />

fraterna, partecipavi a tutte le attività, mi davi<br />

il primo posto. Ma adesso non sei più così: hai<br />

abbandonato il tuo primo amore!» Come è importante<br />

esam<strong>in</strong>arci davanti al Signore. Ogni allontanamento,<br />

ogni apostasia com<strong>in</strong>cia sempre con la<br />

per<strong>di</strong>ta del primo zelo (vers. <strong>Dio</strong>dati) ecco perché il<br />

tono è severo quanto solenne.<br />

L’<strong>in</strong>vito (v.5)<br />

L’<strong>in</strong>vito a cambiare è riassunto <strong>in</strong> tre parole<br />

“Ricorda, ravve<strong>di</strong>ti e compi le opere <strong>di</strong> prima”. Ricorda,<br />

cioè rifletti, pensa, non cercare scuse, ritorna<br />

alla con<strong>di</strong>zione <strong>in</strong>iziale e vedrai la <strong>di</strong>fferenza.<br />

Ravve<strong>di</strong>ti, cioè cambia impostazione, pentiti del<br />

male fatto, sii <strong>di</strong>spiaciuto e ritorna al Signore.<br />

Compi le opere <strong>di</strong> prima. Non basta <strong>di</strong>re che siamo<br />

mancanti, bisogna agire e cambiare.<br />

La m<strong>in</strong>accia<br />

“Altrimenti verrò presto da te e rimuoverò il tuo<br />

candelabro” (v. 5). Che desolazione deve essere<br />

quando il Signore ci mette da parte! Un altro avvertimento<br />

molto solenne e forte fece Gesù quando<br />

<strong>di</strong>sse: “Voi siete il sale della terra; ma se il sale<br />

<strong>di</strong>venta <strong>in</strong>sipido con che lo si salerà? Non è più buono<br />

a nulla se non a essere gettato via e calpestato<br />

dagli uom<strong>in</strong>i. (Matt. 5:13). Signore, aiutaci!<br />

La promessa (v.7)<br />

Nel Suo amore e nella Sua grazia, <strong>Dio</strong> term<strong>in</strong>a<br />

questa lettera con parole d’<strong>in</strong>coraggiamento e speranza.<br />

C’è sempre un “buon futuro” per chi ascolta<br />

e non <strong>in</strong>durisce il proprio cuore. Per chi v<strong>in</strong>ce,<br />

il Signore <strong>di</strong>ce: “Io darò da mangiare dell’albero<br />

della vita”.<br />

Il Signore è già pronto a nutrirci del cibo celeste<br />

ed eterno (Giov.6:35) che ci assicura il “para<strong>di</strong>so<br />

<strong>di</strong> <strong>Dio</strong>”. Bisogna però che ritorniamo al Signore<br />

con entusiasmo e amore e che Lo serviamo<br />

sempre con gioia!<br />

Gennaro Chiocca<br />

10 R ISVEGLIO P ENTECOSTALE - MARZO 2006<br />

Cre<strong>di</strong>amo e accettiamo l’<strong>in</strong>tera Bibbia<br />

come la ispirata Parola <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>, unica,<br />

<strong>in</strong>fallibile e autorevole regola della nostra<br />

fede e della nostra condotta (II<br />

Timoteo 3:15-17; II Pietro 1:21; Romani<br />

1:16; I Tessalonicesi 2:13).<br />

Cre<strong>di</strong>amo nell’unico vero <strong>Dio</strong>, Eterno,<br />

Onnipotente, Creatore e Signore<br />

<strong>di</strong> tutte le cose e che nella Sua unità<br />

vi sono tre <strong>di</strong>st<strong>in</strong>te Persone: Padre,<br />

Figliolo e Spirito Santo (Efes<strong>in</strong>i 4:6;<br />

Matteo 28:19; Luca 3:21-22, I Giovanni<br />

5:7).<br />

Cre<strong>di</strong>amo che il Signore Gesù Cristo<br />

fu concepito dallo Spirito Santo e assunse<br />

la natura umana <strong>in</strong> seno <strong>di</strong><br />

Maria verg<strong>in</strong>e. Vero <strong>Dio</strong> e vero uomo<br />

(Giovanni 1:1,2, 14; Luca 1:34,35;<br />

Matteo 1:23).<br />

Cre<strong>di</strong>amo nella Sua vita senza peccato,<br />

nei Suoi miracoli, nella Sua morte<br />

vicaria, come “prezzo <strong>di</strong> riscatto per<br />

tutti” gli uom<strong>in</strong>i, nella Sua resurrezione,<br />

nella Sua ascensione alla destra<br />

del Padre, quale unico me<strong>di</strong>atore, nel<br />

Suo personale e imm<strong>in</strong>ente ritorno<br />

per i redenti e poi sulla terra <strong>in</strong> potenza<br />

e gloria per stabilire il Suo regno (I<br />

Pietro 2:22; II Cor<strong>in</strong>zi 5:21; Atti<br />

2:22; I Pietro 3:18; Romani 1:4; 2:24;<br />

I Cor<strong>in</strong>zi 15:4; Atti 1:9-11, Giovanni<br />

14:1-3; I Cor<strong>in</strong>zi 15:25; I Timoteo<br />

2:5).<br />

Cre<strong>di</strong>amo all’esistenza degli angeli<br />

creati tutti puri e che una parte <strong>di</strong><br />

questi, caduti <strong>in</strong> una corruzione e<br />

per<strong>di</strong>zione irreparabili, per <strong>di</strong>retta azione<br />

<strong>di</strong> Satana, angelo ribelle, saranno<br />

con lui eternamente puniti (Matteo<br />

25:41; Efes<strong>in</strong>i 6:11-12).<br />

Cre<strong>di</strong>amo che soltanto il ravve<strong>di</strong>mento<br />

e la fede nel prezioso sangue <strong>di</strong><br />

Cristo, unico Sommo Sacerdote, siano<br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>spensabili per la purificazione<br />

dal peccato <strong>di</strong> chiunque Lo accetta<br />

come personale Salvatore e Signore<br />

(Romani 3:22-25; Atti 2:38; I Pietro<br />

1:18,19; Efes<strong>in</strong>i 2:8).<br />

Cre<strong>di</strong>amo che la rigenerazione (nuova<br />

nascita) per opera dello Spirito<br />

Santo è assolutamente essenziale per<br />

la salvezza (Giovanni 3:3; I Pietro<br />

1:23; Tito 3:5).<br />

Cre<strong>di</strong>amo alla guarigione <strong>di</strong>v<strong>in</strong>a, secondo<br />

le Sacre Scritture me<strong>di</strong>ante la<br />

preghiera, l’unzione dell’olio e l’imposizione<br />

delle mani (Isaia 53:4-5;<br />

Matteo 8:16-17; I Pietro 2:24; Marco<br />

16:17-18; Giacomo 5:14-16).<br />

ARTICOLI DI FEDE<br />

Cre<strong>di</strong>amo al battesimo nello Spirito<br />

Santo, come esperienza susseguente a<br />

quella della nuova nascita, che si manifesta,<br />

secondo le Scritture, con il segno<br />

del parlare <strong>in</strong> altre l<strong>in</strong>gue e, praticamente,<br />

con una vita <strong>di</strong> progressiva<br />

santificazione, nell’ubbi<strong>di</strong>enza a<br />

tutta la verità delle Sacre Scritture,<br />

nella potenza dell’annuncio <strong>di</strong> “Tutto<br />

l’Evangelo” al mondo (Atti 2:4; 2:42-<br />

46, 8:12-17; 10:44-46; 11:14-16;<br />

15:7-9; 19:2-6; Marco 16:20; Giovanni<br />

16:13; Matteo 28:19-20).<br />

Cre<strong>di</strong>amo ai carismi e alle grazie dello<br />

Spirito Santo nella vita dei cristiani<br />

che, nell’esercizio del sacerdozio universale<br />

dei credenti, si manifestano<br />

per l’e<strong>di</strong>ficazione, l’esortazione e la<br />

consolazione della comunità cristiana<br />

e, conseguentemente, della società<br />

umana (I Cor<strong>in</strong>zi 12:4-11; Galati 5:<br />

22; Ebrei 13:15; Romani 12:1).<br />

Cre<strong>di</strong>amo ai m<strong>in</strong>isteri del Signore<br />

glorificato, quali strumenti autorevoli<br />

<strong>di</strong> guida, d’<strong>in</strong>segnamento, <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione<br />

e <strong>di</strong> servizio nella comunità<br />

cristiana, rifuggendo da qualsiasi forma<br />

gerarchica (Efes<strong>in</strong>i 1:22-23; 4:11-<br />

13; 5:23; Colossesi 1:18).<br />

Cre<strong>di</strong>amo all’attualità e alla vali<strong>di</strong>tà<br />

delle deliberazioni del Concilio <strong>di</strong><br />

Gerusalemme, riportate <strong>in</strong> Atti 15:<br />

28-29; 16:4.<br />

Cre<strong>di</strong>amo alla resurrezione dei morti,<br />

alla condanna dei reprobi e alla glorificazione<br />

dei redenti, i quali hanno<br />

perseverato nella fede f<strong>in</strong>o alla f<strong>in</strong>e<br />

(Atti 24:15; Matteo 25:46; 24:12,<br />

13).<br />

Celebriamo il battesimo <strong>in</strong> acqua per<br />

immersione, nel nome del Padre e del<br />

Figliolo e dello Spirito Santo, per coloro<br />

che fanno professione della propria<br />

fede nel Signore Gesù Cristo come<br />

loro personale Salvatore (Matteo<br />

28:18-19; Atti 2:38; 8:12).<br />

Celebriamo la cena del Signore o<br />

Santa Cena, sotto le due specie del<br />

pane e del v<strong>in</strong>o, rammemorando così<br />

la morte del Signore e annunziandone<br />

il ritorno, amm<strong>in</strong>istrata a chiunque<br />

sia stato battezzato secondo le regole<br />

dell’Evangelo e vive una vita degna<br />

e santa davanti a <strong>Dio</strong> e alla società<br />

(I Cor<strong>in</strong>zi 11:23-29; Luca 22:19-20).


IL CULTO<br />

CRISTIANO<br />

Il <strong>di</strong>zionario della l<strong>in</strong>gua italiana, alla parola<br />

culto presenta la seguente def<strong>in</strong>izione: “Tributo<br />

d’onore e venerazione a <strong>Dio</strong> dalle creature a Lui<br />

unite, espresso con atti esterni d’adorazione”.<br />

L’apostolo Paolo, ispirato dallo Spirito Santo,<br />

presenta le caratteristiche del culto cristiano:<br />

“Quando vi radunate, avendo ciascun <strong>di</strong> voi un<br />

salmo, o un <strong>in</strong>segnamento, o una rivelazione, o un<br />

parlare <strong>in</strong> altra l<strong>in</strong>gua, o una <strong>in</strong>terpretazione, si<br />

faccia ogni cosa per l’e<strong>di</strong>ficazione” (I Cor<strong>in</strong>zi<br />

14:26).<br />

Lo scrittore agli Ebrei, <strong>in</strong>vece, <strong>in</strong><strong>di</strong>ca l’attitu<strong>di</strong>ne<br />

del cuore che deve contrad<strong>di</strong>st<strong>in</strong>guere tutti<br />

coloro che offrono il loro culto a <strong>Dio</strong>: “Offriamo<br />

così a <strong>Dio</strong> un culto accettevole, con riverenza e<br />

timore”! (Ebrei 12:28).<br />

La Sacra Scrittura non lascia il credente nel<br />

dubbio o nella confusione: Essa <strong>in</strong>segna come i<br />

cristiani debbano offrire il culto a <strong>Dio</strong>.<br />

IL CULTO CRISTIANO<br />

<strong>Dio</strong> ha stabilito che vi sia la bene<strong>di</strong>zione laddove<br />

il Suo popolo si riunisce per adorarLo e<br />

glorificarLo con tutto il cuore, secondo gli <strong>in</strong>segnamenti<br />

della Parola <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>: “Magnificate l’Eterno,<br />

ed esaltiamo il suo nome tutti <strong>in</strong>sieme” (Salmo<br />

34:3; cfr. Salmo 133)!<br />

Aff<strong>in</strong>ché il culto cristiano possa essere gra<strong>di</strong>to<br />

a <strong>Dio</strong>, deve essere offerto con il cuore, con adorazione<br />

e lode, quale servizio e mezzo <strong>di</strong> comunione<br />

con <strong>Dio</strong>, <strong>in</strong> “spirito e verità” (Giovanni<br />

4:24).<br />

Il culto che i fedeli offrono a <strong>Dio</strong> è legato al<br />

co<strong>in</strong>volgimento dell’<strong>in</strong>tera personalità dei credenti,<br />

<strong>in</strong> piena spontaneità e nella guida dello<br />

Spirito Santo (II Cor<strong>in</strong>zi 3:17).<br />

Questo però non vuol <strong>di</strong>re che il culto a <strong>Dio</strong><br />

debba essere <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nato e confuso (I Cor<strong>in</strong>zi<br />

14:33). Tra una forma <strong>di</strong> culto liturgica e una<br />

<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nata esiste una forma equilibrata, che<br />

risulta essere <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione sia per i credenti che<br />

per i visitatori non credenti (I Cor<strong>in</strong>zi 14:23, 40;<br />

I Tessalonicesi 5:19-22).<br />

Il culto si deve fondare su <strong>di</strong> un forte senso<br />

<strong>di</strong> partecipazione da parte <strong>di</strong> tutti i credenti<br />

e sulla responsabilità dei m<strong>in</strong>istri dell’Evangelo<br />

che hanno il compito <strong>di</strong> presiederlo<br />

e <strong>di</strong> m<strong>in</strong>istrare la Parola <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> nella<br />

potenza e nella guida dello Spirito Santo, per<br />

l’e<strong>di</strong>ficazione del Corpo <strong>di</strong> Cristo e per la<br />

salvezza dei perduti: “Gli anziani che tengono<br />

bene la presidenza, siano reputati degni <strong>di</strong> doppio<br />

onore, specialmente quelli che faticano nella<br />

pre<strong>di</strong>cazione e nell’<strong>in</strong>segnamento (I Timoteo<br />

5:17; cfr. Romani 12:8).<br />

Lo svolgimento del culto non è un compito<br />

affidato solo ad alcuni credenti, ma a<br />

tutti, perché tutti siamo sacerdoti <strong>di</strong> Cristo e<br />

<strong>di</strong> <strong>Dio</strong>: “Come pietre viventi, siete e<strong>di</strong>ficati<br />

qual casa spirituale, per esser un sacerdozio<br />

santo per offrire sacrifici spirituali, accettevoli a<br />

<strong>Dio</strong> per mezzo <strong>di</strong> Gesù Cristo... Ma voi siete<br />

una generazione eletta, un real sacerdozio, una<br />

gente santa, un popolo che <strong>Dio</strong> s’è acquistato,<br />

aff<strong>in</strong>ché proclamiate le virtù <strong>di</strong> Colui che vi ha<br />

chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa<br />

luce” (I Pietro 2:5,9).<br />

Il credente, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, non si reca <strong>in</strong> chiesa<br />

per “assistere” al culto, ma per “offrire” il culto<br />

a <strong>Dio</strong>!<br />

IL CULTO GRADITO A DIO<br />

Aff<strong>in</strong>ché il culto che offriamo a <strong>Dio</strong> Gli<br />

sia gra<strong>di</strong>to, è necessario che sia:<br />

• Un culto spirituale: “Io vi esorto dunque,<br />

fratelli, per le compassioni <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>, a presentare<br />

i vostri corpi <strong>in</strong> sacrificio vivente, santo, accettevole<br />

a <strong>Dio</strong>; il che è il vostro culto spirituale”<br />

(Romani 12:1). Con l’aggettivo spirituale<br />

non s’<strong>in</strong>tende mistico. Siccome il term<strong>in</strong>e<br />

nell’orig<strong>in</strong>ale greco significa: razionale, <strong>in</strong>telligente,<br />

ciò conferma che il culto che <strong>Dio</strong><br />

gra<strong>di</strong>sce è, sì spontaneo, ma non ist<strong>in</strong>tivo; è<br />

R ISVEGLIO P ENTECOSTALE - MARZO 2006 11


anche emotivo, ma non è estasi. Il credente non<br />

si abbandona ad emozioni <strong>in</strong>controllate ma,<br />

mentre offre il proprio servizio, è cosciente <strong>di</strong><br />

quello che fa, conserva il <strong>di</strong>scernimento, usa l’autocontrollo,<br />

agisce con or<strong>di</strong>ne e <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a (I Cor<strong>in</strong>zi<br />

14:15).<br />

• Un culto offerto per mezzo dello Spirito Santo:<br />

“Poiché i veri circoncisi siamo noi, che offriamo il<br />

nostro culto per mezzo dello Spirito <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>, che ci<br />

gloriamo <strong>in</strong> Cristo Gesù, e non ci confi<strong>di</strong>amo nella<br />

carne” (Filippesi 3:3) e non secondo le sensazioni<br />

umane. Le nostre sensazioni ci guidano secondo<br />

i desideri della carne; lo Spirito Santo, <strong>in</strong>vece, ci<br />

guida secondo la verità della Parola <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> (Giovanni<br />

4:23).<br />

• Un culto offerto nell’unità dello Spirito: “Ora,<br />

fratelli, io v’esorto, per il nome del nostro Signor<br />

Gesù Cristo, ad aver tutti un medesimo parlare, e a<br />

non aver <strong>di</strong>visioni fra voi, ma a stare perfettamente<br />

uniti <strong>in</strong> una medesima mente e <strong>in</strong> un medesimo<br />

sentire” (I Cor<strong>in</strong>zi 1:10). Il risultato <strong>di</strong> questa unità<br />

è l’e<strong>di</strong>ficazione del Corpo <strong>di</strong> Cristo (Filippesi<br />

2:3-6).<br />

TRE PRINCIPI FONDAMENTALI<br />

Uno dei primi problemi che la Chiesa dell’era<br />

apostolica ha dovuto affrontare è stato l’or<strong>di</strong>ne<br />

del culto. Sebbene siano passati circa duemila<br />

anni dalla nascita della Chiesa <strong>di</strong> Cristo, il problema<br />

dell’or<strong>di</strong>ne del culto rimane. Il Nuovo<br />

Testamento rivela tre pr<strong>in</strong>cipi guida per evitare i<br />

facili estremismi quali il ritualismo e il formalismo:<br />

• Libertà. La libertà cristiana è il fondamento del<br />

culto che offriamo al Signore: “Conoscerete la verità,<br />

e la verità vi farà liberi... Se dunque il Figliuolo<br />

vi farà liberi, sarete veramente liberi... Ora,<br />

il Signore è lo Spirito; e dov’è lo Spirito del Signore,<br />

quivi è libertà. (Giovanni 8:32, 36; II Cor<strong>in</strong>zi 3:<br />

17). È importante precisare che la libertà cristiana<br />

non è anarchia o <strong>in</strong><strong>di</strong>vidualismo (I Cor<strong>in</strong>zi<br />

12:11-12); ma è la grazia <strong>di</strong> avere comunione<br />

<strong>in</strong>tima con il Signore (Efes<strong>in</strong>i 3:12). Pertanto,<br />

tutti abbiamo la libertà <strong>di</strong> esprimere <strong>in</strong><strong>di</strong>vidualmente,<br />

durante il culto, quanto il Signore ha<br />

messo nel cuore, nell’or<strong>di</strong>ne e nella guida dello<br />

12 R ISVEGLIO P ENTECOSTALE - MARZO 2006<br />

Spirito Santo secondo i pr<strong>in</strong>cipi stabiliti nella<br />

Parola <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> (I Cor<strong>in</strong>zi 14:26).<br />

• E<strong>di</strong>ficazione. Il primo scopo del culto è <strong>di</strong><br />

adorare <strong>Dio</strong> (Matteo 4:10); il secondo è l’e<strong>di</strong>ficazione<br />

della Chiesa (I Cor<strong>in</strong>zi 14:26). Il<br />

term<strong>in</strong>e “e<strong>di</strong>ficare” significa “costruire”,<br />

qu<strong>in</strong><strong>di</strong> il f<strong>in</strong>e che i credenti si prefiggono<br />

quando si riuniscono è il progresso spirituale<br />

della Chiesa stessa (Atti 9:31; I Tessalonicesi<br />

5:11). La carità è il sentimento con il quale<br />

ricercare l’e<strong>di</strong>ficazione (I Cor<strong>in</strong>zi 8:1; 12:31;<br />

13:4-7; 14:1).<br />

• Decoro e or<strong>di</strong>ne. Il decoro e l’or<strong>di</strong>ne costituiscono<br />

il carattere del culto cristiano:<br />

“Ogni cosa sia fatta con decoro e con or<strong>di</strong>ne” (I<br />

Cor<strong>in</strong>zi 14:40). Il term<strong>in</strong>e “decoro” significa:<br />

“buona forma”. Il term<strong>in</strong>e “or<strong>di</strong>ne” <strong>in</strong><strong>di</strong>ca la<br />

successione dei momenti e degli <strong>in</strong>terventi<br />

durante il culto. Perché un culto possa essere<br />

offerto con “decoro e or<strong>di</strong>ne”, è necessario<br />

che ogni credente sia caratterizzato:<br />

■ dall’autocontrollo spirituale (I Cor<strong>in</strong>zi<br />

14:31-33);<br />

■ dalla sensibilità spirituale (Romani 8:4);<br />

■ dalla semplicità (Matteo 10:16);<br />

■ da un atteggiamento e un abbigliamento<br />

sempre <strong>di</strong>gnitosi (I Timoteo 2:9-10; I Cor<strong>in</strong>zi<br />

11: 3-6, 16; I Pietro 3:3);<br />

■ dalla puntualità, evitando ogni <strong>di</strong>strazione<br />

prima, durante e dopo il culto.<br />

Per quanto riguarda il giorno della celebrazione<br />

del culto al Signore, possiamo notare<br />

che i primi cristiani scelsero “il primo giorno<br />

della settimana” (Atti 20:7; I Cor<strong>in</strong>zi 16:2;<br />

Apocalisse 1:10); molto probabilmente, perché<br />

questo era il giorno della Risurrezione <strong>di</strong><br />

Cristo (Marco 16:9).<br />

Gesù non mancava e non manca <strong>di</strong> manifestare<br />

la Sua presenza, <strong>di</strong> parlare, operare e<br />

bene<strong>di</strong>re, laddove i credenti si riuniscono per<br />

adorare <strong>Dio</strong> secondo l’<strong>in</strong>segnamento della<br />

Sua Parola, perché Egli è fedele alla Sua promessa:<br />

“Dovunque due o tre sono radunati nel<br />

nome mio, quivi sono Io <strong>in</strong> mezzo a loro”<br />

(Matteo 18:20).<br />

Paolo Faia


A poca <strong>di</strong>stanza l’uno dall’altro,<br />

ci hanno lasciati due fraterni<br />

amici del nostro Movimento <strong>di</strong><br />

risveglio evangelico,<br />

Giorgio Peyrot (1910-2005) e<br />

Giorgio Sp<strong>in</strong>i (1916-2006).<br />

Due notissime personalità del<br />

mondo <strong>in</strong>tellettuale, i quali<br />

hanno svolto un <strong>in</strong>contestabile<br />

ruolo per il conseguimento<br />

della libertà religiosa <strong>in</strong> <strong>Italia</strong><br />

Giorgio<br />

PEYROT<br />

Questo esimio giurista evangelico,<br />

tipico valdese delle valli, fu brusco<br />

<strong>di</strong> carattere, ma costituì un esempio<br />

<strong>di</strong> correttezza etica evangelica.<br />

Nonostante fosse professore <strong>di</strong><br />

Diritto Ecclesiastico all’Università<br />

“La Sapienza” <strong>di</strong> Roma, accettò <strong>di</strong><br />

essere titolare dell’Ufficio Legale<br />

del Consiglio Federale delle Chiese<br />

Evangeliche e profuse tutte le<br />

sue energie <strong>in</strong> <strong>di</strong>fesa della libertà<br />

religiosa per gli evangelici <strong>in</strong> <strong>Italia</strong><br />

e, <strong>in</strong> particolare, <strong>in</strong> <strong>di</strong>fesa delle<br />

Chiese Pentecostali delle <strong>Assemblee</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Dio</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>.<br />

Oltre ad essere uno strenuo <strong>di</strong>fensore<br />

della separazione fra Chiesa e<br />

Stato, fu, allo stesso tempo, sostenitore<br />

del <strong>di</strong>ritto del riconoscimento<br />

della libertà religiosa come<br />

punto essenziale <strong>di</strong> uno stato laico.<br />

Fu animatore <strong>di</strong> tante <strong>in</strong>iziative,<br />

<strong>in</strong>contri e conferenze sulla<br />

libertà religiosa nonché autore <strong>di</strong><br />

numerosi testi.<br />

Il più caro, per chi scrive, è “La<br />

Circolare Buffar<strong>in</strong>i Gui<strong>di</strong> e i Pente-<br />

“Per caso sono nato e vissuto<br />

<strong>in</strong> un paese che non è mio,<br />

perché il mio vero Paese<br />

si trova lassù”<br />

PROMOSSI ALLA GLORIA<br />

Una duplice<br />

PERDITA<br />

costali”, pubblicato nel 1955 dopo<br />

che egli stesso, con i suoi autorevoli<br />

<strong>in</strong>terventi, ne aveva ottenuto<br />

l’annullamento.<br />

Quando ormai Giorgio Peyrot aveva<br />

lasciato il servizio attivo, mi<br />

onorò <strong>in</strong>viandomi una copia <strong>di</strong><br />

quel volumetto, ora presso l’Archivio<br />

ADI <strong>di</strong> Roma, con questa<br />

de<strong>di</strong>ca significativa: “All’amico<br />

fraterno F. T. perché, nel perdono<br />

che dobbiamo a coloro che non ci<br />

amano, il ricordo sempre vivo <strong>di</strong><br />

fatti contribuisca meglio dell’oblio<br />

a mantenere vivo anche il nostro<br />

perdono (3 maggio 1984)”.<br />

Un’altra frase che ricordo, riguardante<br />

la sua fede ed il suo rapporto<br />

con <strong>Dio</strong>, è quella che <strong>di</strong>sse <strong>in</strong><br />

una delle tanti riunioni evangeliche:<br />

“Per caso sono nato e vissuto<br />

<strong>in</strong> un paese che non è mio, perché<br />

il mio vero Paese si trova lassù”.<br />

Giorgio<br />

SPINI<br />

Giorgio Sp<strong>in</strong>i, <strong>in</strong>vece, aveva un<br />

carattere affabile, era aperto, <strong>di</strong>sponibile<br />

alla conversazione, non<br />

metteva mai alcuno <strong>in</strong> soggezione,<br />

eppure era uno dei più illustri<br />

storici italiani.<br />

Sui suoi libri <strong>di</strong> storia ha stu<strong>di</strong>ato<br />

È da ricordare come egli<br />

ripetutamente non abbia<br />

mancato <strong>di</strong> testimoniare<br />

della propria fede evangelica<br />

e ripetutamente suggeriva a<br />

chi scrive: “Testimonia<br />

dell’Evangelo perché questi<br />

non ne sanno nulla, sono<br />

completamente a <strong>di</strong>giuno del<br />

messaggio della salvezza”<br />

un’<strong>in</strong>tera generazione <strong>di</strong> studenti.<br />

Famoso nel mondo <strong>in</strong>tellettuale<br />

<strong>in</strong>ternazionale, professore <strong>di</strong> Storia<br />

dell’Europa Occidentale alla<br />

Facoltà <strong>di</strong> Scienze politiche dell’Università<br />

<strong>di</strong> Firenze, ha <strong>in</strong>segnato<br />

<strong>in</strong> <strong>di</strong>verse Università italiane<br />

e negli Stati Uniti (Harvard,<br />

Wiscons<strong>in</strong>, Berkely).<br />

Mai <strong>di</strong>sposto a nascondere la propria<br />

fede evangelica, aveva chiesto<br />

<strong>di</strong> essere accettato quale “pre<strong>di</strong>catore<br />

locale” della Chiesa Meto<strong>di</strong>sta<br />

alla quale apparteneva f<strong>in</strong> dalla<br />

fanciullezza.<br />

Chi scrive lo <strong>in</strong>contrò per la prima<br />

volta nel 1965, <strong>in</strong> occasione<br />

del Secondo Congresso Evangelico<br />

<strong>Italia</strong>no, del quale era stato nom<strong>in</strong>ato<br />

presidente. Memorabile,<br />

<strong>in</strong> quella occasione, la sua appassionata<br />

conferenza sulla libertà religiosa<br />

<strong>in</strong> <strong>Italia</strong>, <strong>in</strong> particolare riguardante<br />

i pentecostali, quando,<br />

con pochi autorevolissimi tratti<br />

propri <strong>di</strong> un’oratoria affasc<strong>in</strong>ante,<br />

R ISVEGLIO P ENTECOSTALE - MARZO 2006 13


Questi due eccezionali credenti, risoluti testimoni dell’Evangelo <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>, non sono più con<br />

noi, ma ci hanno lasciato un’ere<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> libertà e <strong>di</strong> fede. <strong>Dio</strong> ci aiuti, come parte <strong>di</strong> una<br />

m<strong>in</strong>oranza significativa della società italiana, a valutare e a riconoscere il Mandato che Egli<br />

ci ha affidato <strong>di</strong> tenere alto il nome, la fede e l’etica e dell’Evangelo<br />

descrisse le vicissitu<strong>di</strong>ni della<br />

“battaglia condotta fuori dal<br />

ghetto, nel paese, con la coscienza<br />

<strong>di</strong> lottare non già per un privilegio<br />

particolare, ma per la libertà<br />

<strong>di</strong> tutti gli italiani”, dando ampio<br />

riconoscimento a Giorgio Peyrot,<br />

“anima delle battaglie per la<br />

libertà religiosa <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>”.<br />

Sorse allora una fraterna amicizia,<br />

durata quarant’anni, tra lui, il più<br />

noto storico italiano, e chi scrive,<br />

giovane pre<strong>di</strong>catore pentecostale.<br />

I suoi <strong>in</strong>terventi autorevoli si erano<br />

manifestati f<strong>in</strong> dal 1950 con<br />

scritti che rivelavano le <strong>in</strong>giustizie<br />

e le persecuzioni contro i pentecostali.<br />

Significativo fu l’<strong>in</strong>tervento <strong>di</strong><br />

Sp<strong>in</strong>i nel 1953 a favore della comunità<br />

ADI <strong>di</strong> Mess<strong>in</strong>a alla quale<br />

era stato impe<strong>di</strong>to il culto.<br />

Con un tempestivo <strong>in</strong>tervento,<br />

fece fare un’<strong>in</strong>terrogazione alla<br />

Camera dei Deputati riguardante<br />

il caso, che fu imme<strong>di</strong>atamente<br />

risolto.<br />

Nel 1959, le ADI ottennero, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e,<br />

il riconoscimento giuri<strong>di</strong>co e<br />

la libertà <strong>di</strong> manifestare apertamente<br />

la propria fede.<br />

Nel 1985 il Governo richiese <strong>di</strong><br />

nom<strong>in</strong>are una Commissione <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong>o per l’attuazione delle <strong>in</strong>tese,<br />

<strong>in</strong> ottemperanza dell’Articolo<br />

8, terzo comma della Costituzione.<br />

Il Consiglio Generale delle Chiese,<br />

su mandato dell’Assemblea<br />

Generale, chiese fraternamente al<br />

professor Giorgio Sp<strong>in</strong>i <strong>di</strong> fungere<br />

da capo della delegazione,<br />

composta anche dal professor<br />

Sergio Bianconi, noto giurista<br />

valdese, dal dottor Giuseppe Di<br />

14 R ISVEGLIO P ENTECOSTALE - MARZO 2006<br />

Masa, membro della chiesa ADI<br />

<strong>di</strong> Roma e da chi scrive.<br />

I lavori <strong>in</strong>iziarono il 18 giugno<br />

1985 e si conclusero con il testo<br />

def<strong>in</strong>itivo dell’Intesa, il 27 ottobre<br />

1986.<br />

Ancora una volta Giorgio Sp<strong>in</strong>i<br />

svolse il suo <strong>in</strong>carico con grande<br />

competenza ricevendo il rispetto<br />

e l’ammirazione <strong>di</strong> tutti i membri<br />

della Commissione, quasi tutti<br />

autorevoli professori <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto<br />

ecclesiastico <strong>in</strong> varie università<br />

italiane.<br />

Tutto si svolse <strong>in</strong> un’atmosfera <strong>di</strong><br />

grande cor<strong>di</strong>alità.<br />

È da ricordare come egli ripetutamente<br />

non abbia mancato <strong>di</strong> testimoniare<br />

della propria fede evangelica<br />

e ripetutamente suggeriva<br />

a chi scrive: “Testimonia dell’Evangelo<br />

perché questi non ne<br />

sanno nulla, sono completamente<br />

a <strong>di</strong>giuno del messaggio della salvezza”.<br />

Famoso nell’ambito culturale <strong>di</strong><br />

mezzo mondo, non nascose mai<br />

la semplice fede evangelica che<br />

professava e non si vergognò mai<br />

<strong>di</strong> unirsi ai più poveri e semplici<br />

credenti.<br />

Ripetutamente ha visitato la nostra<br />

comunità <strong>di</strong> Roma, partecipando<br />

con la pre<strong>di</strong>cazione arricchita<br />

dalla sua oratoria affasc<strong>in</strong>ante<br />

e comprensibile.<br />

In questi ultimi anni ha partecipato<br />

spesso ai culti nella comunità<br />

ADI <strong>di</strong> Firenze, dove talvolta<br />

ha pre<strong>di</strong>cato. Aveva scelto come<br />

suo accompagnatore un suo giovane<br />

studente, membro <strong>di</strong> quella<br />

chiesa.<br />

In una delle sue ultime visite a<br />

Roma, nel 2004, è stato ospite<br />

per qualche ora dell’Istituto Biblico<br />

<strong>Italia</strong>no. In quell’occasione<br />

ha esortato gli studenti a rimanere<br />

sal<strong>di</strong> nell’Evangelo, unica fonte<br />

<strong>di</strong> vera libertà.<br />

F<strong>in</strong>o all’ultimo vigile e lucido ha<br />

cont<strong>in</strong>uato a tenere contatti con i<br />

suoi amici fraterni.<br />

Il Signore lo ha richiamato a Sé, a<br />

noi lascia il ricordo <strong>di</strong> un deciso<br />

combattente per la fede e per la<br />

giustizia che è stato un’ispirazione<br />

per quanti lo hanno conosciuto,<br />

stimato ed amato.<br />

Con lui il mondo evangelico italiano<br />

ha perduto un testimone e<br />

un <strong>di</strong>fensore.<br />

In particolare siamo grati a <strong>Dio</strong><br />

per la sua testimonianza <strong>di</strong> fede,<br />

lealtà e <strong>di</strong>sponibilità totale per la<br />

causa dell’Evangelo <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>.<br />

Alla dolce consorte, ai figli ed <strong>in</strong><br />

particolare a Valdo, il quale sta<br />

seguendo le orme paterne e cont<strong>in</strong>ua<br />

ad essere un fraterno amico<br />

delle ADI, giungano, a nome del<br />

Consiglio Generale delle Chiese,<br />

i sentimenti più profon<strong>di</strong> <strong>di</strong> solidarietà<br />

ed affetto, con l’assicurazione<br />

delle nostre preghiere.<br />

Questi due eccezionali credenti,<br />

risoluti testimoni dell’Evangelo <strong>in</strong><br />

<strong>Italia</strong>, non sono più con noi, ma<br />

ci hanno lasciato un’ere<strong>di</strong>tà <strong>di</strong><br />

libertà e <strong>di</strong> fede.<br />

<strong>Dio</strong> ci aiuti, come parte <strong>di</strong> una<br />

m<strong>in</strong>oranza significativa della società<br />

italiana, a valutare e a riconoscere<br />

il Mandato che Egli ci ha<br />

affidato <strong>di</strong> tenere alto il nome, la<br />

fede e l’etica e dell’Evangelo.<br />

Francesco Toppi


NOTIZIE DALLE NOSTRE COMUNITÀ<br />

NOTIZIE E BATTESIMI A MODUGNO<br />

“Il Signore ha fatto cose gran<strong>di</strong> per noi, e noi<br />

siamo nella gioia” (Salmi 126:3). L’estate è<br />

passata e con essa l’attività evangelistica per<br />

le piazze della città. Quest’anno, grazie a<br />

<strong>Dio</strong>, abbiamo <strong>in</strong>stallato la tenda evangelistica<br />

a Modugno nel mese <strong>di</strong> Maggio e a<br />

Palo del Colle nel mese <strong>di</strong> Settembre. Sono<br />

stati giorni <strong>in</strong>tensi, ma meravigliosi, nei<br />

quali il Signore ha benedetto coloro che<br />

COLOBRARO (MT)<br />

Con viva gioia comunichiamo ai lettori che<br />

anche nell’anno 2005 abbiamo potuto costatare<br />

la fedeltà <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>, arricchendoci ogni<br />

giorno <strong>di</strong> bene<strong>di</strong>zioni e <strong>di</strong> forza spirituale.<br />

Il 12 maggio abbiamo celebrato un culto<br />

<strong>di</strong> Santa Cena, ricordando la morte del Signore<br />

con i simboli del pane e del v<strong>in</strong>o.<br />

Per la circostanza è stato ospite tra noi il<br />

fratello Cataldo Abbattista, responsabile<br />

della comunità <strong>di</strong> Molfetta (BA), che è stato<br />

<strong>di</strong> grande <strong>in</strong>coraggiamento, e, <strong>in</strong>oltre,<br />

abbiamo goduto della meravigliosa presenza<br />

<strong>di</strong> <strong>Dio</strong> e <strong>di</strong> una particolare comunione<br />

fraterna per la presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi credenti<br />

<strong>di</strong> comunità limitrofe. Comunichiamo ancora<br />

che a Craco Peschiera (MT), un piccolo<br />

centro della Lucania <strong>di</strong> circa ottocento<br />

SENISE - ARMENTO (PZ)<br />

Con somma gratitu<strong>di</strong>ne al Signore, desideriamo<br />

con<strong>di</strong>videre la nostra gioia con i lettori<br />

<strong>di</strong> questo perio<strong>di</strong>co perché anche nell’anno<br />

che è trascorso la Sua mano ci ha sostenuti,<br />

accompagnandoci <strong>in</strong> ogni attività<br />

che ci ha concesso <strong>di</strong> svolgere. Il 13 marzo<br />

2005 nella comunità <strong>di</strong> Senise abbiamo celebrato<br />

un culto <strong>di</strong> Santa Cena, ricordando<br />

la morte del Signore con i simboli del pane<br />

e del v<strong>in</strong>o. Gra<strong>di</strong>ta è stata la partecipazione<br />

<strong>di</strong> credenti delle comunità <strong>di</strong> Matera, via<br />

XX Settembre, <strong>di</strong> Francavilla sul S<strong>in</strong>ni<br />

(PZ) e <strong>di</strong> Tursi (MT). Il 30 luglio è stato<br />

organizzato un culto all’aperto come <strong>di</strong> solito,<br />

nella via pr<strong>in</strong>cipale della città, durante<br />

il quella dei credenti hanno testimoniato,<br />

altri hanno <strong>di</strong>stribuito trattati cristiani, e<br />

ancora una volta è stato annunciato il mes-<br />

MARIGLIANO (NA)<br />

Siamo grati a <strong>Dio</strong> che a Marigliano, il giorno<br />

9 ottobre 2005, c<strong>in</strong>que sorelle hanno<br />

deciso <strong>di</strong> fare patto con il Signore e scendere<br />

nelle acque battesimali.<br />

Esse sono la prova vivente della trasformazione<br />

prodotta dal grande ed immenso<br />

amore <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>, che è capace <strong>di</strong> penetrare<br />

ascoltavano il Vangelo per le prime volte ed<br />

ha r<strong>in</strong>vigorito la fede dei credenti. Oltre ai<br />

pastori della zona, che si sono avvicendati<br />

nella pre<strong>di</strong>cazione della Parola, abbiamo<br />

avuto la gra<strong>di</strong>ta visita del fratello Germano<br />

Giuliani, del fratello Specchi, del fratello<br />

Cravana e del fratello Scarallo.<br />

Inf<strong>in</strong>e vogliamo r<strong>in</strong>graziare <strong>Dio</strong> perché domenica<br />

24 ottobre nella Comunità <strong>di</strong> Mo-<br />

abitanti, questo è il terzo anno consecutivo<br />

che annunciamo il messaggio della Parola<br />

<strong>di</strong> <strong>Dio</strong> con culti all’aperto nella piazza centrale,<br />

grazie anche alla collaborazione dei<br />

fratelli della comunità <strong>di</strong> Matera, Via XX<br />

Settembre.<br />

Questo lavoro è stato svolto nei giorni 18<br />

giugno e 16 luglio; siamo stati <strong>in</strong>coraggiati<br />

dalla presenza del fratello Mario Bernar<strong>di</strong>,<br />

pastore della comunità <strong>di</strong> Tursi (MT), che<br />

ha annunciato il messaggio dell’Evangelo<br />

che, r<strong>in</strong>graziando il Signore, <strong>di</strong>versi hanno<br />

ascoltato.<br />

Il nostro desiderio è che altre persone vengano<br />

alla salvezza <strong>in</strong> questi piccoli centri, e<br />

grazie a <strong>Dio</strong> per lo zelo che mette <strong>in</strong> noi <strong>di</strong><br />

pre<strong>di</strong>care la Sua Parola attraverso umili<br />

saggio dell’Evangelo con franchezza e potenza<br />

a tutti gli astanti. Per la circostanza<br />

tra noi è stato presente il fratello Kany<strong>in</strong>da<br />

Tshilumbayi, pastore della comunità <strong>di</strong><br />

Cassano delle Murge (BA). R<strong>in</strong>graziamo il<br />

Signore per l’opportunità che ci ha dato <strong>di</strong><br />

essere presenti per il qu<strong>in</strong>to anno consecutivo<br />

nella Fiera Campionaria della città,<br />

dall’8 al 15 ottobre 2005, con un tavol<strong>in</strong>o<br />

per <strong>di</strong>stribuire a tutti i visitatori copie del<br />

Nuovo Testamento, opuscoli, calendari<br />

2006 con versi biblici, copie dei Vangeli,<br />

ecc. testimoniando dell’opera <strong>di</strong> salvezza<br />

che <strong>Dio</strong> può compiere ai nostri giorni.<br />

Siamo stati impegnati nell’arco <strong>di</strong> tutto<br />

l’anno <strong>in</strong> questa attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione,<br />

specialmente <strong>in</strong> <strong>di</strong>versi pomeriggi <strong>di</strong> sabato<br />

e <strong>in</strong> alcune matt<strong>in</strong>e <strong>di</strong> domenica sia nella<br />

nella profon<strong>di</strong>tà dei nostri cuori e mutare<br />

ogni desiderio e sentimento. Per l’occasione<br />

abbiamo avuto il piacere <strong>di</strong> avere con<br />

noi il fratello Daniele Scarallo, pastore della<br />

comunità <strong>di</strong> Sorrento (Na), che è stato<br />

lo strumento usato dal Signore per m<strong>in</strong>istrarci<br />

la Parola <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>.<br />

dugno abbiamo avuto un altro servizio battesimale,<br />

nel quale c<strong>in</strong>que persone hanno<br />

testimoniato con il battesimo <strong>di</strong> essere “nati<br />

<strong>di</strong> nuovo” e che Gesù è <strong>di</strong>venuto il loro<br />

personale Salvatore.<br />

Vi chie<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> pregare per noi, aff<strong>in</strong>ché<br />

l’opera <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> cont<strong>in</strong>ui a <strong>di</strong>ffondersi nella<br />

nostra zona.<br />

Domenico Modugno<br />

mezzi: sia a Colobraro che a Craco<br />

Peschiera abbiamo avuto la possibilità <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ffondere l’Evangelo per le strade e nei<br />

mercati citta<strong>di</strong>ni con un piccolo gazebo nei<br />

giorni <strong>di</strong> sabato e <strong>di</strong> domenica.<br />

Vorrei r<strong>in</strong>graziare prima il Signore e poi<br />

tutti quei credenti delle comunità limitrofe<br />

che hanno collaborato con la loro presenza<br />

e con la fattiva collaborazione per la buona<br />

riuscita <strong>di</strong> ogni attività e per l’avanzamento<br />

del Regno <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>.<br />

Invitiamo la fratellanza a pregare per noi,<br />

aff<strong>in</strong>ché il Signore possa sp<strong>in</strong>gere altri operai<br />

nel Suo campo e il messaggio della Salvezza<br />

raggiunga ogni angolo della terra.<br />

Angelo Di Lecce<br />

via pr<strong>in</strong>cipale della città che nel mercato<br />

citta<strong>di</strong>no.<br />

Non abbiamo avuto questa bella opportunità<br />

solo a Senise ma anche ad Armento,<br />

un piccolo paes<strong>in</strong>o della Lucania <strong>di</strong> circa<br />

600 abitanti.<br />

R<strong>in</strong>grazio il Signore e tutti quei credenti<br />

che hanno collaborato <strong>in</strong> queste attività.<br />

Come per queste zone, così per tutte le<br />

estremità della terra, il popolo <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> è<br />

chiamato ad adempiere al mandato <strong>di</strong><br />

Gesù: “Andate per tutto il mondo e pre<strong>di</strong>cate<br />

l’Evangelo ad ogni creatura” (Marco 16:15).<br />

Cont<strong>in</strong>uiamo a pregare aff<strong>in</strong>ché il Signore<br />

sp<strong>in</strong>ga altri operai nel Suo campo, perché<br />

tanti bisognosi <strong>di</strong> salvezza possano essere<br />

raggiunti dalla grazia <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>.<br />

Angelo Di Lecce<br />

È stato un servizio reso al Signore pieno <strong>di</strong><br />

gran<strong>di</strong> bene<strong>di</strong>zioni e la testimonianza <strong>di</strong><br />

queste sorelle è stata toccante ed efficace.<br />

Parenti, vic<strong>in</strong>i e amici sono stati <strong>in</strong>vitati dal<br />

messaggio dell’Evangelo ad accettare per fede<br />

la salvezza <strong>in</strong> Cristo Gesù. Luigi Piacent<strong>in</strong>i<br />

R ISVEGLIO P ENTECOSTALE - MARZO 2006 15


NOTIZIE DALLE NOSTRE COMUNITÀ<br />

BARCELLONA POZZO DI GOTTO (ME)<br />

Con un cuore pieno <strong>di</strong> gioia e <strong>di</strong> profonda<br />

gratitu<strong>di</strong>ne a <strong>Dio</strong> desideriamo comunicare<br />

che il giorno 18 <strong>di</strong>cembre 2005 tre credenti<br />

sono scesi nelle acque battesimali,<br />

testimoniando davanti a <strong>Dio</strong> e alla chiesa<br />

<strong>di</strong> aver accettato Cristo Gesù come loro<br />

personale Salvatore. Per l’occasione il Signore<br />

si è usato come canale <strong>di</strong> bene<strong>di</strong>zione<br />

del fratello Giovanni Villari, pastore<br />

della comunità <strong>di</strong> Siracusa, che ci ha ricordato,<br />

con il testo del Vangelo <strong>di</strong> Giovanni<br />

capitolo 3, verso 16, il grande amore <strong>di</strong><br />

<strong>Dio</strong> per noi, <strong>di</strong>mostrato donandoci il Suo<br />

Figlio Gesù come prezzo <strong>di</strong> riscatto del<br />

nostro peccato. Domenica 15 gennaio ab-<br />

BATTESIMI A NAPOLI VIA CARAFA<br />

Con gioia comunichiamo che sabato 17<br />

<strong>di</strong>cembre ci siamo rallegrati nel vedere<br />

11 credenti scendere nelle acque battesimali<br />

confessando la loro fede nel<br />

Salvatore Cristo Gesù. La nostra consolazione<br />

è che molti sono i giovani che si accostano<br />

al Signore e questo ci conferma<br />

SAN SEBASTIANO AL VESUVIO (NA)<br />

Comunichiamo con gioia ai lettori che il<br />

26 <strong>di</strong>cembre sette neofiti sono scesi nelle<br />

acque battesimali, confessando <strong>di</strong> avere<br />

accettato Cristo Gesù come proprio personale<br />

Salvatore e Signore e <strong>di</strong> volerLo servire<br />

ed amare tutti i giorni della loro vita.<br />

È stato bello ed <strong>in</strong>coraggiante vedere come<br />

l’Evangelo <strong>di</strong> Cristo Gesù agisca così potentemente<br />

da trasformare la vita degli uom<strong>in</strong>i.<br />

Per l’occasione è stato <strong>in</strong>vitato il fratello<br />

Abramo Falciano, pastore della comunità<br />

<strong>di</strong> Mondragone (CE), il quale ha<br />

AVELLINO<br />

La comunità <strong>di</strong> Avell<strong>in</strong>o desidera rendervi<br />

partecipi della gioia che il Signore le ha<br />

dato nel vedere nuove persone accettare<br />

l’<strong>in</strong>commensurabile dono della salvezza <strong>in</strong><br />

Cristo Gesù il Signore, dandone testimonianza<br />

attraverso il battesimo secondo l’esplicito<br />

or<strong>di</strong>namento del <strong>di</strong>v<strong>in</strong>o Maestro.<br />

Il 18 <strong>di</strong>cembre 2005 abbiamo, <strong>in</strong>fatti, celebrato<br />

un altro servizio battesimale <strong>in</strong> cui<br />

sei nuovi credenti si sono uniti alla chiesa.<br />

Per l’occasione, abbiamo avuto con noi il<br />

fratello Daniele Marra, il quale è stato lo<br />

strumento <strong>di</strong> cui il Signore si è servito per<br />

porgerci il messaggio della Sua Parola,<br />

tratto dalla Epistola agli Efes<strong>in</strong>i capitolo 2,<br />

versi 12 e 13: “Eravate... senza <strong>Dio</strong> nel<br />

mondo. Ma ora, <strong>in</strong> Cristo Gesù, voi che già<br />

16 R ISVEGLIO P ENTECOSTALE - MARZO 2006<br />

biamo commemorato la morte del Signore<br />

Gesù, <strong>in</strong> cui il fratello Cristhian Santoro,<br />

pastore delle comunità <strong>di</strong> Comiso e<br />

Vittoria (RG), è stato lo strumento usato<br />

da <strong>Dio</strong>. Anche <strong>in</strong> questa occasione la presenza<br />

del Signore si è manifestata <strong>in</strong> una<br />

maniera tangibile, <strong>in</strong> una benedetta atmosfera<br />

<strong>di</strong> lode ed adorazione, rallegrando e<br />

ravvivando il cuore dei credenti e <strong>di</strong> quanti<br />

erano presenti tra noi per la prima volta.<br />

Vogliamo esortarvi a pregare per noi aff<strong>in</strong>ché<br />

il Signore cont<strong>in</strong>ui a bene<strong>di</strong>rci, ravvivarci<br />

e farci vedere sempre più la Sua gloria.<br />

Lorenzo De Fano<br />

che <strong>Dio</strong> salva nonostante la grande confusione<br />

e la grande immoralità che ci circonda.<br />

La parola <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> ci è stata m<strong>in</strong>istrata<br />

dal fratello Giuseppe Costanzo, pastore<br />

delle comunità <strong>di</strong> Arzano e Pisc<strong>in</strong>ola.<br />

Rallegriamoci: <strong>Dio</strong> è all’opera!!!<br />

Daniele Melluso<br />

m<strong>in</strong>istrato il messaggio della Parola <strong>di</strong> <strong>Dio</strong><br />

spiegando ai presenti l’importanza della<br />

salvezza per grazia.<br />

Domenica 1 gennaio, <strong>in</strong>oltre, abbiamo avuto<br />

il privilegio <strong>di</strong> accostarci alla Santa<br />

Cena, nella quale il Signore ci ha ulteriormente<br />

<strong>in</strong>coraggiati a servirLo con zelo attraverso<br />

la Sua dolce Parola, che ci è stata<br />

pre<strong>di</strong>cata dal fratello Alfonso Melluso, pastore<br />

della comunità <strong>di</strong> Napoli-Secon<strong>di</strong>gliano.<br />

Giuseppe Di Iorio<br />

eravate lontani, siete stati avvic<strong>in</strong>ati me<strong>di</strong>ante<br />

il sangue <strong>di</strong> Cristo”.<br />

Il 1 gennaio 2006, <strong>in</strong>sieme a questi nuovi<br />

credenti, ci siamo raccolti <strong>in</strong>torno ai simboli<br />

del pane e del v<strong>in</strong>o per celebrare la<br />

Cena del Signore, ricordandone l’opera<br />

completa e irripetibile. Tale è stato il soggetto<br />

trattato dal fratello Angelo Tassa, il<br />

quale ha preso spunto da Apocalisse capitolo<br />

5, versi 1 a 14.<br />

Ci raccoman<strong>di</strong>amo come sempre alle preghiere<br />

della fratellanza <strong>di</strong> cui, per grazia,<br />

facciamo parte persuasi che, nel corso <strong>di</strong><br />

questo nuovo anno, <strong>Dio</strong> bene<strong>di</strong>rà grandemente<br />

il Suo popolo, concedendogli un<br />

glorioso risveglio spirituale. Stefano Tassa<br />

RISVEGLIO<br />

<strong>PENTECOSTALE</strong><br />

Organo ufficiale delle Chiese Cristiane<br />

Evangeliche“<strong>Assemblee</strong> <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>”<br />

Ente Morale <strong>di</strong> Culto D.P.R.5.12.1959 n.1349<br />

Legge 22.11.1988 n.517<br />

Mensile a carattere religioso<br />

Pubblicato dal Consiglio Generale delle Chiese<br />

Direzione, Redazione e Amm<strong>in</strong>istrazione:<br />

Via Altichieri da Zevio, 1 - 35132 Padova<br />

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Risveglio Pentecostale<br />

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(conv. <strong>in</strong> L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2,<br />

DCB Vicenza<br />

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“Risveglio Pentecostale” è una pubblicazione delle<br />

<strong>Assemblee</strong> <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>, che f<strong>in</strong> dal 1946 ha lo<br />

scopo d’essere, con l’aiuto <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>, strumento <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione<br />

per la Chiesa del Signore, sostenendosi<br />

esclusivamente con libere offerte.<br />

Questo numero <strong>di</strong> Risveglio Pentecostale è consultabile<br />

anche su <strong>in</strong>ternet all’<strong>in</strong><strong>di</strong>rizzo web delle Chiese<br />

Cristiane Evangeliche A.D.I.: www.a<strong>di</strong>-it.org<br />

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a corrispondere il <strong>di</strong>ritto fisso specificando il<br />

motivo contrassegnando con una X il quadrat<strong>in</strong>o<br />

corrispondente:<br />

Dest<strong>in</strong>atario<br />

❑ SCONOSCIUTO<br />

❑ PARTITO<br />

❑ TRASFERITO<br />

❑ IRREPERIBILE<br />

❑ DECEDUTO<br />

In<strong>di</strong>rizzo<br />

❑ INSUFFICIENTE<br />

❑ INESATTO<br />

Oggetto<br />

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❑ NON RICHIESTO<br />

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