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Formazione<br />

di Raffaele<br />

Arigliani<br />

18<br />

La rivoluzione della cura centrata<br />

su paziente e famiglia<br />

Il modello del «Patient and fam<strong>il</strong>y centered care» per favorire <strong>il</strong> “potere di scelta”<br />

degli assistiti grazie a maggiori relazioni interpersonali con <strong>il</strong> loro medico<br />

Negli ultimi 40 anni le conoscenze scientifiche<br />

hanno fatto crescere l’aspettativa media di<br />

vita di oltre 15 anni, risultato enorme nella storia<br />

dell’umanità!<br />

Le ricerche hanno in comune <strong>il</strong> metodo “disease<br />

centered”: vengono separate le malattie<br />

dal malato classificandole per “entità nosografica<br />

omogenea”, sperimentati i farmaci o gli interventi<br />

terapeutici con metodologia rigorosa,<br />

studiati i risultati con approccio statistico informatizzato.<br />

Da ciò scoperte confrontab<strong>il</strong>i e applicab<strong>il</strong>i in<br />

tutto <strong>il</strong> mondo.<br />

Guardando quanto accade dal punto di vista<br />

sistemico, potremo affermare che <strong>il</strong> modello<br />

“disease centered” è sinonimo di modello “doctor<br />

centered”: <strong>il</strong> medico,<br />

con <strong>il</strong> suo sapere e la sua struttura sanitaria,<br />

diviene <strong>il</strong> centro; mentre <strong>il</strong> soggetto “malato”<br />

viene sostituito dal soggetto “malattia o disease”.<br />

Ciascuno di noi ‘ha sperimentato’ che la malattia,<br />

vissuta sulla propria pelle, non è più solo<br />

un’entità “nosografica”, ma qualcosa che<br />

sconvolge i programmi, modifica la vita sociale,<br />

costringe a imparare termini e affrontare<br />

problemi che mai avevi conosciuto,<br />

porta timori e angosce da togliere <strong>il</strong> respiro<br />

e la ragione! La propria patologia non è più<br />

solo la fredda “disease” ma diviene ,”la mia<br />

malattia” o <strong>il</strong>lness.<br />

In effetti <strong>il</strong> medico studia entità nosografiche<br />

ma poi visita Giovanni, Francesca, Elia ecc... Ha<br />

<strong>il</strong> dovere di conoscere tutta la medicina basata<br />

sulle prove d’efficacia (EBM); ma non può offrire<br />

la migliore strategia di diagnosi e cura se non<br />

ha la capacità di incontrare <strong>il</strong> malato insieme al<br />

suo “soggettivo” vissuto di malattia.<br />

Ha bisogno di costruire con lui “alleanza terapeutica”,<br />

riconoscerlo come persona che ha<br />

diritto di essere rispettata e valorizzata anche<br />

se ha aspettative, sogni, contesto diversi dai<br />

suoi. Si chiede al medico di avere una visione,<br />

integrata che gli anglosassoni definiscono “Patient<br />

- and Fam<strong>il</strong>y centered Care” (PFCC) e non<br />

più “disease centered”.<br />

Lo studio e l’insegnamento della medicina<br />

devono quindi arricchirsi di ab<strong>il</strong>ità di ascolto,<br />

empatia, comunicazione, confronto efficace in<br />

condizioni di criticità o divergenza di opinione,<br />

capacità di attivare le risorse individuali e fam<strong>il</strong>iari,<br />

ecc...<br />

Come in tanti documenti ha più volte dichiarato<br />

l’Organizzazione Mondiale della Sanità,<br />

obiettivo del Sanitario dovrà essere la crescita<br />

del “potere di scelta” o empowerment del paziente.<br />

Il medico deve pertanto ricevere una formazione<br />

alle ab<strong>il</strong>ità di relazione interpersonale<br />

(Counselling in Sanità) per svolgere appieno non<br />

un’impropria funzione di psicologo d<strong>il</strong>ettante, o<br />

assistente sociale o pseudo-amico di famiglia o<br />

confessore, bensì per essere realmente capace<br />

di lavorare per accrescere <strong>il</strong> ben-essere<br />

“globale”del malato.<br />

Un’ampia letteratura dimostra che realizzare<br />

sistematicamente e strutturalmente “procedure”<br />

di attenzione alla persona e alla famiglia si<br />

traduce in una migliore assistenza sanitaria, riduzione<br />

dell’errore medico, maggiore soddisfazione<br />

per <strong>il</strong> paziente, la famiglia e <strong>il</strong> medico, riduzione<br />

dei costi, maggiore efficacia terapeutica,<br />

riduzione delle denunce per malpractice.<br />

I sondaggi realizzati da CGM Italia confermano<br />

che non si può pensare di ottimizzare l’assistenza<br />

e rispondere ai sempre crescenti bisogni<br />

di salute con le minori risorse disponib<strong>il</strong>i, senza<br />

ripensare a intervento basato sulla formazione<br />

e sul supporto ai medici, per costruire quotidianamente<br />

una medicina PFCC, professionalmente<br />

centrata sul paziente e la famiglia.<br />

Tuttavia tale auspicato traguardo richiede un<br />

cambiamento culturale che assomiglia molto a<br />

una “rivoluzione copernicana”.<br />

* Medico-Pediatra, Direttore Italian Medical Research,<br />

(www.italianmr.it).<br />

Committee On Hospital Care, Patient - And Fam<strong>il</strong>y<br />

- Centered Care And The Pediatrician’s Role,<br />

Pediatrics 2012; 129; 394; Originally Published Online<br />

january 30, 2012; 10.1542/Peds.20 11-3084.<br />

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