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Introduzione<br />
stica e le scienze umane moderne potrebbero trarre vantaggiose opportunità<br />
di riflessione.<br />
Con Stefania Giombini (Gualdo Tadino, Perugia) e Flavia Marcacci<br />
(Pontificia Università Lateranense, Città del Vaticano) veniamo all’esame<br />
di una particolare figura dell’argomentazione antica, l’antilogia, nel<br />
contesto sofistico e con la probabile paternità zenoniana. La figura di<br />
Zenone viene quindi messa in dialogo con epoche molto più tarde da<br />
Rafael Ferber (Universität Luzern) da una parte, e da Marcella G. Lorenzi<br />
(Università della Calabria) e Mauro Francaviglia (Università della<br />
Calabria, Università degli Studi di Torino) dall’altra: Ferber ne usa il<br />
pensiero per gettare luce su un tema centrale della filosofia moderna,<br />
il problema mente-corpo in Descartes; Lorenzi e Francaviglia utilizzano<br />
viceversa il modello quantistico per rileggere i paradossi entro una<br />
chiave interpretativa unitaria.<br />
L’investimento di speculazione offerto da Platone alla storia della<br />
filosofia viene mostrato grazie a diversi contributi che si concentrano<br />
su un policromo insieme di argomenti. Abbiamo così Diskin Clay (Duke<br />
University, Durham, NC) che esamina un aspetto tecnico dei dialoghi<br />
platonici, l’utilizzo di citazioni. Tomás Calvo-Martínez (Universidad<br />
Complutense de Madrid) e Franco Ferrari (Università degli Studi di<br />
Salerno) si concentrano invece sulla dialettica: il primo ne chiarisce<br />
rispettivamente l’irrinunciabile e costitutiva dimensione dialogica; il<br />
secondo si concentra sulle idee platoniche e la conseguente ontologia,<br />
ripensando profondamente il ruolo di Parmenide nel dialogo omonimo.<br />
Anche altre figure di V secolo vengono studiate a partire dai dialoghi<br />
platonici: Michel Narcy (Centre National de la Recherche Scientifique,<br />
Paris) volge a problematizzare la posizione di Callicle nel Gorgia, mentre<br />
Graciela E. Marcos de Pinotti (Universidad de Buenos Aires) guarda<br />
a Protagora e al giudizio platonico circa l’identificazione tra essere e apparire.<br />
Thomas M. Robinson (University of Toronto), invece, esamina<br />
l’idea di anima, specificamente nella sua natura immortale, attribuibile<br />
a Socrate e meno facilmente a Platone.<br />
La terza sezione, Ethos, intende comprendere una gamma di temi<br />
ampia quanto il termine che le connette. Un po’ come logos, anche<br />
ēthos abbraccia diversi significati: certamente rimanda alla tradizione,<br />
ai costumi e alle abitudini comportamentali e sociali, capaci di favorire<br />
il “vivere bene” e così importanti da dover essere trasmesse alle giovani<br />
generazioni. Ethos, dunque, può rimandare anche all’“etica” greca,<br />
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