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Cartello di cantiere: un caso emblematico

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DOV’È LA DIFFERENZA<br />

Facciamo <strong>un</strong> gioco reso famoso dalla<br />

settimana enigmistica che consisteva<br />

nel confronto tra due immagini<br />

molto simili tra loro per in<strong>di</strong>viduarvi<br />

le <strong>di</strong>versità. Però con la <strong>di</strong>fferenza<br />

che la comparazione in questo<br />

<strong>caso</strong> riguarda due testi. Cioè<br />

due articoli <strong>di</strong> due <strong>di</strong>stinti provve<strong>di</strong>menti<br />

legislativi che trattano dello<br />

stesso argomento. Il primo lo ha fatto<br />

nel 1991, il secondo nel 2008.<br />

L’argomento è <strong>un</strong> cartello che entrambi<br />

stabiliscono debba essere<br />

affisso al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>cantiere</strong> in<br />

cui è in atto la costruzione o la ristrutturazione<br />

<strong>di</strong> <strong>un</strong> e<strong>di</strong>ficio. Ora<br />

che vi siano dei cartelli resi obbligatori<br />

per legge in cantieri <strong>di</strong> questo<br />

tipo non è <strong>un</strong>a novità. Chi<strong>un</strong>que, peraltro<br />

da tempo immemorabile, si<br />

trovasse a passare all’ esterno <strong>di</strong><br />

<strong>un</strong>o <strong>di</strong> questi non avrebbe ness<strong>un</strong>o<br />

<strong>di</strong>fficoltà a trovarlo. E, se ha <strong>un</strong> po’<br />

<strong>di</strong> tempo e la voglia <strong>di</strong> saperne <strong>di</strong><br />

più, può sod<strong>di</strong>sfare la sua curiosità<br />

leggendo chi è il committente, l’impresa<br />

ed il progettista e<strong>di</strong>le, il calcolatore<br />

dei cementi armati e, da qualche<br />

anno, anche il responsabile della<br />

sicurezza, oltre i riferimenti alla licenza<br />

e<strong>di</strong>lizia. Tranne i primi due,<br />

gli altri sono tutte figure professionali<br />

quali architetti, geometri, talvolta<br />

ingegneri, con costoro che, il più<br />

delle volte, si occupano dei calcoli<br />

strutturali. Com<strong>un</strong>que dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong><br />

vista operativo esclusivamente figure<br />

e<strong>di</strong>li. Quant’anche io non lo ritenga<br />

probabile, può darsi che qualc<strong>un</strong>o<br />

noti l’assenza <strong>di</strong> qualsiasi riferimento<br />

alle imprese piuttosto che ai<br />

progettisti dei <strong>di</strong>versi impianti che<br />

corredano l’e<strong>di</strong>ficio. Ma penso che<br />

non se ne preoccupi più che tanto,<br />

ritenendo che <strong>un</strong> cartello specifico<br />

o <strong>un</strong>a parte riservata in quello generale<br />

non sia contemplato da ness<strong>un</strong>a<br />

<strong>di</strong>sposizione. Invece no. Infatti,<br />

nel 1991, al comma 4 dell’articolo 9<br />

del D.P.R. 447 – che altro non è che il<br />

regolamento <strong>di</strong> attuazione della legge<br />

n. 46/90 “Norme per la sicurezza<br />

degli impianti” venne stabilito che:<br />

All’atto della costruzione o ristrutturazione<br />

dell’e<strong>di</strong>ficio contenente gli<br />

impianti <strong>di</strong> cui all’articolo 1 comma<br />

1 e 2 della legge, il committente o il<br />

proprietario affiggono ben visibile<br />

<strong>un</strong> cartello che, oltre ad in<strong>di</strong>care gli<br />

estremi della concessione e<strong>di</strong>lizia<br />

ed informazioni relative alla parte<br />

e<strong>di</strong>le, deve riportare il nome dell’installatore<br />

e, qualora sia previsto il<br />

progetto, il nome del progettista<br />

dell’impianto o degli impianti.<br />

Mentre art.12 del decreto n. 37 dal<br />

titolo “contenuto del cartello informativo”<br />

si <strong>di</strong>ce che: All’inizio dei lavori<br />

per la costruzione o ristrutturazione<br />

dell’e<strong>di</strong>ficio contenente gli<br />

impianti <strong>di</strong> cui all’articolo 1 l’impresa<br />

installatrice affigge <strong>un</strong> cartello<br />

da cui risultino i propri dati<br />

identificativi, se è prevista la redazione<br />

del progetto da parte dei<br />

soggetti in<strong>di</strong>cati all’ articolo 5 comma<br />

2, il nome del progettista dell’impianto<br />

o degli impianti.<br />

8<br />

Restando al nostro curioso passante<br />

probabilmente egli penserà che<br />

le indubbie <strong>di</strong>fferenze lessicali siano<br />

solo formali mentre la sostanza<br />

sia sempre la stessa. Ed invece no.<br />

Ve<strong>di</strong>amo perché?<br />

FACCIAMOGLI LE PULCI<br />

Prima <strong>di</strong> farlo, quant’anche la cosa<br />

sia già nota ai nostri lettori avendone<br />

parlato per tanto tempo, il decreto<br />

n. 37 è quel recente provve<strong>di</strong>mento<br />

che – dopo tante traversie –<br />

è stato emanato a marzo e che ha<br />

abolito la legge n. 46/90, il D.P.R.<br />

447 e – non mi stancherò mai <strong>di</strong> <strong>di</strong>rlo<br />

– la causa <strong>di</strong> tutti i mali sopravvenuti<br />

che è il Capo V del testo <strong>un</strong>ico<br />

dell’e<strong>di</strong>lizia. Siccome è <strong>un</strong> decreto<br />

<strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no, restando al <strong>caso</strong> del<br />

cartello, non avrebbe dovuto – e<br />

quel che più conta potuto – mo<strong>di</strong>ficarlo<br />

a meno che non fosse necessario<br />

renderlo più chiaro o più logicamente<br />

applicabile. E questo<br />

avrebbe dovuto valere anche per<br />

tutti gli altri <strong>di</strong>sposti dello stesso<br />

decreto; cosa che non è; da cui il<br />

fondato sospetto – o la quasi certezza<br />

– della sua illegittimità per<br />

eccesso <strong>di</strong> delega. Che – vedasi<br />

l’e<strong>di</strong>toriale – è la carta fort<strong>un</strong>ata<br />

che la Confe<strong>di</strong>lizia ha nel mazzo <strong>di</strong><br />

carte nel suo gioco avverso al decreto.<br />

Per cui non è <strong>un</strong> eufemismo<br />

den<strong>un</strong>ciare che questo decreto è<br />

stato fatto con modalità cinofile. Ed<br />

al riguardo, restando nel campo,<br />

nel numero precedente lo abbiamo<br />

prima rappresentato come <strong>un</strong> levriero<br />

bello e veloce – stante le intenzioni<br />

dei suoi sostenitori – poi<br />

come <strong>un</strong> mastino che abbaia contro<br />

i padroni <strong>di</strong> casa ed i notai –<br />

che ne rappresenta la percezione<br />

nell’opinione pubblica – ed infine<br />

come <strong>un</strong> bastar<strong>di</strong>no pieno <strong>di</strong> pulci<br />

rinnegato da tutti a cui, a breve,<br />

de<strong>di</strong>cherò il secondo pamphet dal<br />

titolo “decreto killer: facciamogli<br />

le pulci” volto a <strong>di</strong>mostrare i suoi<br />

innumerevoli <strong>di</strong>fetti.<br />

Il primo, invece, è scaricabile dal<br />

sito “www.impiantando.it” ed è <strong>di</strong>sponibile<br />

stampato a chi si abbona<br />

alla rivista “Attualità Elettrotecnica<br />

News”. In fondo il gioco del<br />

confronto dei due cartelli è <strong>un</strong>a<br />

anticipazione dell’ann<strong>un</strong>ciato<br />

spulciamento.<br />

AI FINI DELLE VERIFICHE<br />

Per meglio comprendere le critiche è<br />

necessario far conoscere la storia<br />

che c’è <strong>di</strong>etro questo cartello che,<br />

peraltro, mi coinvolge molto poiché<br />

fui io a proporlo. Come probabilmente<br />

i nostri lettori già sanno, io fui il<br />

consulente tecnico del Sottosegretario<br />

delegato alla stesura del regolamento<br />

<strong>di</strong> attuazione della legge n.<br />

46/90, cioè per l’app<strong>un</strong>to, il già citato<br />

D.P.R. 447 al cui interno compare<br />

il comma sopra richiamato.<br />

Faccio notare che il titolo dell’articolo<br />

a cui appartiene è “verifiche”.<br />

Quin<strong>di</strong> è ragionevole ritenere che<br />

l’obbligo della sua affissione dovesse<br />

– come stabilisce l’articolo 14<br />

della legge n. 46/90 – servire: per<br />

accertare la conformità degli impianti<br />

alle <strong>di</strong>sposizioni della presente<br />

legge compito che tra gli altri<br />

doveva essere assolto anche dai<br />

com<strong>un</strong>i che avevano la facoltà <strong>di</strong><br />

avvalersi della collaborazione <strong>di</strong> liberi<br />

professionisti nell’ambito delle<br />

rispettive competenze.<br />

Le modalità del loro utilizzo avrebbero<br />

dovuto essere stabilite dal regolamento.<br />

Uso il con<strong>di</strong>zionale poiché<br />

non fu così. Per <strong>un</strong>o dei tanti<br />

motivi per me che ero consulente<br />

esterno del tutto incomprensibili,<br />

venne concordato con il Consiglio<br />

<strong>di</strong> Stato – presumo da chi in quanto<br />

f<strong>un</strong>zionario autorevole del ministero<br />

si occupava del regolamento<br />

– che aspetti strategici demandati<br />

dalla legge al suo regolamento –<br />

tali sono infatti la <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong><br />

conformità con le relative modalità<br />

<strong>di</strong> redazione, gli elenchi dei liberi<br />

professionisti verificatori, i modelli<br />

dei certificati <strong>di</strong> riconoscimento<br />

– fossero a loro volta regolati con<br />

decreti ministeriali. Ritengo per fare,<br />

come avvenuto, quello che si<br />

voleva. Di conseguenza questi<br />

aspetti furono anche sottratti alla<br />

mia consulenza rientrando la loro<br />

stesura nelle segrete stanze. Con il<br />

risultato <strong>di</strong> avere dei decreti del<br />

tutto insod<strong>di</strong>sfacenti che hanno<br />

creato in tutti questi anni notevoli<br />

problemi che, poi, con lo sciagurato<br />

decreto n. 37 sono stati ancor<br />

più amplificati. Avendo anche in<br />

questo <strong>caso</strong> sempre la stessa persona<br />

come responsabile.<br />

Penso che quando gli farò le pulci<br />

questi argomenti saranno ben sviscerati.<br />

Stante così le cose non si<br />

entrò assolutamente nel merito delle<br />

modalità del controllo da farsi da<br />

parte dei com<strong>un</strong>i. In particolar modo<br />

per quanto riguarda il rispetto<br />

dell’obbligo <strong>di</strong> redazione del progetto<br />

da parte <strong>di</strong> professionista abilitato<br />

al <strong>di</strong> sopra <strong>di</strong> determinati limiti <strong>di</strong>mensionali.<br />

Non dobbiamo <strong>di</strong>menticare<br />

che l’intervento dei professionisti<br />

è stato <strong>un</strong>a delle maggiori no-<br />

n° 7/8 Luglio-Agosto 2008<br />

<strong>Cartello</strong> <strong>di</strong> <strong>cantiere</strong>:<br />

<strong>un</strong> <strong>caso</strong> <strong>emblematico</strong><br />

Nell’articolo si confrontano due <strong>di</strong>sposti,<br />

<strong>un</strong>o del D.P.R. 447 e l’altro del decreto n. 37,<br />

per valutarne le <strong>di</strong>fferenze a <strong>di</strong>mostrazione<br />

dell’approssimazione con cui si è redatto<br />

quest’ultimo decreto.<br />

Leonardo Maccapanni<br />

vità della legge ed <strong>un</strong>o degli adempimenti<br />

più inapplicati ed osteggiati<br />

dal mondo e<strong>di</strong>le.<br />

Per cui proposi – ed il legislativo accolse<br />

imme<strong>di</strong>atamente – l’obbligo<br />

dell’affissione del cartello così come<br />

opport<strong>un</strong>amente stabilito dal<br />

D.P.R. 447 e maldestramente mo<strong>di</strong>ficato<br />

dal decreto n. 37. Palese <strong>di</strong>mostrazione<br />

dell’ incompetenza o dello<br />

stato confusionale <strong>di</strong> chi si è occupato<br />

del suo testo. E, purtroppo, non solo<br />

per il cartello. Che com<strong>un</strong>que è<br />

<strong>emblematico</strong>. Ve<strong>di</strong>amo perché?<br />

DOV’È LA DIFFERENZA?<br />

Per farlo torniamo al nostro gioco<br />

per <strong>di</strong>mostrare che nel primo <strong>caso</strong><br />

vi è il doveroso rispetto della sequenza<br />

<strong>di</strong> comportamenti co<strong>di</strong>ficati<br />

dalla legge. Non va infatti <strong>di</strong>menticato<br />

– quant’anche molti ancora<br />

continuino a non capirlo – che le<br />

norme in<strong>di</strong>cate nel titolo non sono<br />

norme tecniche ma semmai <strong>di</strong> comportamento<br />

dei soggetti che, a vario<br />

titolo, concorrono alla realizzazione<br />

<strong>di</strong> <strong>un</strong> impianto.<br />

Il che significa che il primo compito<br />

del committente era – uso il tempo<br />

imperfetto poiché mi riferisco ad<br />

<strong>un</strong>a legge abrogata – quello <strong>di</strong> stabilire<br />

se per ciò che intendeva realizzare<br />

sussistesse o meno l’obbligo<br />

<strong>di</strong> rivolgersi ad <strong>un</strong> progettista professionista<br />

per la redazione del progetto<br />

dell’impianto che doveva esservi<br />

installato. Questo naturalmente<br />

sempre.<br />

A maggior ragione laddove si doveva<br />

chiedere <strong>un</strong>a licenza e<strong>di</strong>lizia.<br />

Cioè proprio nei casi in cui andava<br />

affisso il cartello. Ed infatti su <strong>di</strong> esso<br />

si dovevano in<strong>di</strong>care gli estremi<br />

della concessione e<strong>di</strong>lizia e tutte le<br />

informazioni relative alla parte e<strong>di</strong>le.<br />

Cioè tutto ciò che già a quell’epoca<br />

caratterizzava le voci dei cartelli<br />

che abitualmente erano ben visibili<br />

– <strong>di</strong> fatto redatti secondo procedure<br />

standar<strong>di</strong>zzate – all’esterno.<br />

Quanto <strong>di</strong>sposto avrebbe pertanto<br />

consentito a chi avesse voluto fare<br />

<strong>un</strong> controllo <strong>di</strong> verificare – prima<br />

che iniziassero i lavori e<strong>di</strong>li – il rispetto<br />

della legge per quanto atteneva<br />

alle modalità <strong>di</strong> redazione del<br />

progetto ed all’affidamento a <strong>di</strong>tta<br />

qualificata dei lavori <strong>di</strong> installazione.<br />

Uso il con<strong>di</strong>zionale poiché penso<br />

che <strong>di</strong> tutte le <strong>di</strong>sposizioni esistenti<br />

nell’ambito delle leggi tecniche<br />

l’obbligo <strong>di</strong> affiggere quel cartello<br />

sia stato quello più <strong>di</strong>satteso.<br />

A palese <strong>di</strong>mostrazione dell’ arroganza<br />

del mondo dell’e<strong>di</strong>lizia, restio<br />

a dare anche <strong>un</strong> minimo riconoscimento<br />

che andasse verso la<br />

pari <strong>di</strong>gnità tra parte e<strong>di</strong>le ed impiantistica.<br />

Colpevole <strong>di</strong>sattenzione<br />

che – e non poteva che essere così<br />

– ha peraltro afflitto l’obbligo della<br />

presentazione contestuale dei progetti<br />

e<strong>di</strong>li ed impiantistici che è<br />

l’atto che più <strong>di</strong> altri sancisce la volontà<br />

del legislatore <strong>di</strong> imporre<br />

questa pari <strong>di</strong>gnità. La realtà, poi,<br />

ci ha fatto conoscere il progetto a<br />

posteriori, il progetto cartaceo e<br />


10<br />

n° 7/8 Luglio-Agosto 2008<br />

tante altre amenità. Tutte naturalmente<br />

a <strong>di</strong>scapito del<br />

progettista professionista<br />

d’impianti.<br />

Stranamente lo stesso ostracismo<br />

non ha afflitto l’obbligo<br />

<strong>di</strong> in<strong>di</strong>care il responsabile<br />

della sicurezza in <strong>cantiere</strong><br />

stabilito dalla relativa legge<br />

anni dopo. Tutte le aziende<br />

produttrici <strong>di</strong> cartelli li hanno<br />

imme<strong>di</strong>atamente aggiornati.<br />

Probabilmente ciò è avvenuto<br />

poiché il responsabile è abitualmente<br />

<strong>un</strong>a figura e<strong>di</strong>le.<br />

Mentre la stessa cosa non fu<br />

fatta per integrarli con le <strong>di</strong>sposizioni<br />

della legge n.<br />

46/90, trattandosi <strong>di</strong> professionisti<br />

estranei al mondo<br />

dell’e<strong>di</strong>lizia. Quin<strong>di</strong> assolutamente<br />

da non considerare. La<br />

mancanza del cartello non era<br />

sanzionabile <strong>di</strong>rettamente<br />

poiché frutto esclusivo del regolamento.<br />

Però, come mi <strong>di</strong>sse<br />

<strong>un</strong> tecnico com<strong>un</strong>ale, lo<br />

era, invece, in<strong>di</strong>rettamente<br />

poiché all’atto della licenza<br />

e<strong>di</strong>lizia si sottoscriveva <strong>un</strong><br />

impegno a rispettare tutte le<br />

leggi e, soprattutto per il nostro<br />

<strong>caso</strong>, i regolamenti vigenti.<br />

Penso che ness<strong>un</strong>o sia mai<br />

stato sanzionato per questo.<br />

Nella migliore delle ipotesi il<br />

cartello si è trasformato in colorati<br />

festoni pubblicitari delle<br />

imprese impiantistiche. Naturalmente<br />

senza alc<strong>un</strong> riferimento<br />

a quel lavoro specifico<br />

ed all’eventuale progettista<br />

coinvolto.<br />

NUOVA DISPOSIZIONE<br />

Situazione questa che sembra<br />

aver ispirato gli estensori dell’articolo<br />

12 del decreto n. 37.<br />

Infatti l’obbligo <strong>di</strong> affissione<br />

non è più del committente ma<br />

dell’impresa. Quin<strong>di</strong> si ratificano<br />

i festoni pubblicitari <strong>di</strong><br />

cui sopra. Eventualmente, ma<br />

dubito che venga fatto, con<br />

l’aggi<strong>un</strong>ta del progettista professionista.<br />

Per comprendere<br />

l’inutilità della <strong>di</strong>sposizione è<br />

necessario confrontare il momento<br />

in cui deve essere affisso<br />

il cartello. Nella vecchia<br />

legge, essendo il tutto precedente<br />

alla licenza e<strong>di</strong>lizia, il<br />

committente doveva risolvere<br />

subito la questione redazione<br />

progetto. Per cui – <strong>cantiere</strong><br />

aperto e a cartello presente –<br />

si poteva subito verificare il rispetto<br />

della legge. Adesso, invece,<br />

si ottiene la licenza, si<br />

costruisce ed il cartello – semmai<br />

verrà messo – sarà affisso<br />

solo quando comparirà l’impresa<br />

installatrice. In pratica<br />

in <strong>un</strong> periodo assai lontano<br />

dall’inizio dei lavori.<br />

Se qualc<strong>un</strong>o sarà in grado <strong>di</strong><br />

spiegarmi l’utilità pratica <strong>di</strong><br />

quanto stabilito dal decreto è<br />

pregato <strong>di</strong> contattarmi.

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