Morsetti allentati: che fare?
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<strong>Morsetti</strong> <strong>allentati</strong>:<br />
Un banale condizione di morsetto<br />
allentato può portare a guasti spesso<br />
particolarmente onerosi.<br />
Oggi la strumentazione a disposizione<br />
dell’impiantista può efficacemente aiutare a<br />
risolvere tali problemati<strong>che</strong>.<br />
a cura della Redazione<br />
Le tre possibili visualizzazioni<br />
La termografia rappresenta un interessante<br />
settore in particolare sviluppo<br />
per applicazioni <strong>che</strong>, sinora,<br />
sembravano senza soluzione.<br />
Ad esempio non sempre è facile misurare<br />
con strumenti “tradizionali” grandezze<br />
<strong>che</strong> possono consentire di comprendere<br />
come si sta sviluppando la<br />
vita operativa di un componente o di<br />
un dispositivo. La misura della temperatura,<br />
e del suo modificarsi può rappresentare<br />
invece un’interessante soluzione.<br />
Ed ecco perché sono utili le<br />
immagini termografi<strong>che</strong> effettuate sui<br />
sistemi elettrici poiché sono in grado<br />
di mostrare le condizioni operative<br />
delle apparecchiature installate.<br />
Sembra, per la verità, una procedura<br />
molto recente, In realtà l’introduzione<br />
della termografia è avvenuta oltre<br />
quaranta anni or sono e la principale<br />
applicazione termografica non è stata<br />
per l’ambiente militare ma ha riguardato<br />
proprio l’ispezione degli<br />
impianti elettrici.<br />
Il motivo per cui la termografia è così<br />
adatta al monitoraggio degli impianti<br />
elettrici è <strong>che</strong> i componenti elettrici<br />
cominciano a deteriorarsi subito dopo<br />
l’installazione. Qualunque sia il carico<br />
di un circuito, vari fattori come vibrazioni,<br />
usura ed età provocano l’allentamento<br />
dei contatti elettrici, mentre le<br />
condizioni ambientali possono accelerarne<br />
la corrosione. In breve, tutti i collegamenti<br />
elettrici, nel corso del funzionamento<br />
dell’impianto, vanno incontro<br />
a deterioramenti <strong>che</strong> possono<br />
causare an<strong>che</strong> gravi problemi. Se non<br />
vengono individuati e riparati al più<br />
presto, tali collegamenti difettosi sono<br />
<strong>che</strong> <strong>fare</strong>?<br />
causa di guasti <strong>che</strong> si ripercuotono<br />
sull’intero impianto. Ma è proprio questo<br />
malfunzionamento dell’impianto<br />
<strong>che</strong> porta ad una interessante condizione<br />
<strong>che</strong> permette di risolvere la questione.<br />
Fortunatamente (da questo<br />
punto di vista), un contatto allentato o<br />
corroso aumenta la resistenza nel<br />
punto di collegamento e poiché un aumento<br />
della resistenza elettrica provoca<br />
un aumento di calore. A questo<br />
punto possono entrare in azione gli<br />
strumenti termografici. Tramite un’immagine<br />
termica è possibile rilevare un<br />
problema durante il suo sviluppo, prima<br />
<strong>che</strong> si trasformi in un guasto a tutti<br />
gli effetti. E grazie a tale azione, l’individuazione<br />
e la correzione dei collegamenti<br />
difettosi prima <strong>che</strong> si verifichi<br />
un guasto previene lo sviluppo di incendi<br />
ed eventuali interruzioni potenzialmente<br />
gravi per le attività produttive,<br />
commerciali e istituzionali. Queste<br />
azioni predittive hanno una grande<br />
importanza perché il guasto di un impianto<br />
fondamentale comporta inevitabilmente<br />
un aumento dei costi, un<br />
aggravio di manodopera e materiali<br />
nonché una riduzione della produttività.<br />
Tale situazione mette quindi a rischio<br />
la redditività aziendale, ma an<strong>che</strong><br />
la sicurezza di dipendenti, utenti e<br />
clienti.<br />
Le argomentazioni riportate di seguito<br />
sono incentrate sull’uso della termografia<br />
per l’individuazione di problemi<br />
relativi a collegamenti <strong>allentati</strong>, eccessivamente<br />
tesi o corrosi negli impianti<br />
elettrici, tramite il confronto delle temperature<br />
dei collegamenti stessi all’interno<br />
dei quadri.<br />
Cosa controllare<br />
Con la termografia è possibile controllare<br />
le coperture dei quadri elettrici<br />
e mettere in esercizio l’impianto<br />
con almeno il 40% del carico massimo.<br />
Inoltre è an<strong>che</strong> possibile misurare<br />
il carico in modo da valutare adeguatamente<br />
le misure rispetto alle<br />
normali condizioni di funzionamento.<br />
Naturalmente - dovrebbe essere<br />
ovvio, ma è bene ricordarlo - le coperture<br />
dei quadri elettrici devono<br />
essere rimosse soltanto da personale<br />
qualificato autorizzato utilizzando<br />
le adeguate protezioni personali.<br />
Infine è possibile memorizzare immagini<br />
termi<strong>che</strong> di tutti i collegamenti<br />
con temperature superiori a<br />
n° 6 Giugno 2009<br />
quelle di altri collegamenti simili<br />
sottoposti a carichi simili. Il confronto<br />
tra le immagini termografi<strong>che</strong> di<br />
una serie di morsetti <strong>che</strong> dovrebbero<br />
essere sottoposti alla stessa corrente<br />
permette di capire se esiste<br />
una situazione di guasto.<br />
Cosa cercare<br />
In generale, con la termografia è<br />
possibile individuare i collegamenti<br />
più caldi degli altri. Essi presentano<br />
un’alta resistenza <strong>che</strong> probabilmente<br />
può essere dovuta all’allentamento,<br />
all’eccessiva tensione o alla corrosione.<br />
Generalmente (an<strong>che</strong> se<br />
non sempre), le zone calde correlate<br />
ai collegamenti risultano più calde
n° 6 Giugno 2009<br />
nel punto di alta resistenza e si raffreddano<br />
man mano <strong>che</strong> ci si allontana.<br />
Come è stato detto, in caso di ulteriore<br />
allentamento o corrosione, i<br />
collegamenti surriscaldati possono<br />
provocare un guasto e quindi devono<br />
essere sistemati prima possibile.<br />
La soluzione migliore è creare un<br />
percorso di ispezione regolare <strong>che</strong><br />
includa tutti i quadri elettrici chiave<br />
e qualsiasi altro collegamento ad alto<br />
carico, come dispositivi di azionamento<br />
o di disconnessione, comandi<br />
ecc.<br />
Salvare un’immagine termica di ciascun<br />
collegamento sul computer e<br />
tenere traccia delle misure nel tempo,<br />
utilizzando il software in dotazione<br />
con la termocamera. In questo<br />
modo, si ottengono immagini di riferimento<br />
<strong>che</strong> consentiranno di determinare<br />
più facilmente eventuali anomalie<br />
di una zona calda e di verificare<br />
se gli interventi di riparazione sono<br />
stati efficaci.<br />
Cosa indica un “allarme rosso”<br />
Le apparecchiature in condizioni tali<br />
da costituire un rischio per la sicurezza<br />
dovrebbero essere riparate<br />
con priorità assoluta.<br />
Le linee guida fornite dall’International<br />
Electrical Testing Association<br />
(NETA) suggeriscono <strong>che</strong> quando la<br />
differenza di temperatura (T) tra<br />
componenti simili sottoposti a carico<br />
simile supera i 15 °C, è necessario effettuare<br />
immediatamente un intervento<br />
di riparazione.<br />
L’associazione NETA raccomanda di<br />
procedere allo stesso modo an<strong>che</strong><br />
quando il valore T tra un componente<br />
e la temperatura ambiente supera<br />
i 40 °C.<br />
Potenziale costo del guasto<br />
Lasciato irrisolto, il surriscaldamento<br />
di un collegamento elettrico allentato<br />
o corroso potrebbe essere la causa<br />
dell’interruzione di un semplice fusibile<br />
e comportare il fermo dell’intero<br />
processo produttivo. Quindi, possiamo<br />
ipotizzare <strong>che</strong> ciò comporti almeno<br />
mezz’ora per interrompere l’alimentazione,<br />
trovare un fusibile di ricambio<br />
in magazzino e sostituire il fusibile<br />
guasto. Il costo relativo alla<br />
perdita di produzione varierebbe in<br />
base al tipo di industria e di lavorazione;<br />
tuttavia per alcuni settori,<br />
mezz’ora di perdita produttiva può<br />
comportare costi molto elevati.<br />
Ad esempio, nel settore delle acciaierie,<br />
la perdita produttiva risultante da<br />
inattività è stata valutata di circa<br />
e1.000 al minuto.<br />
Follow-up<br />
I collegamenti surriscaldati devono<br />
essere smontati, puliti, riparati e rimontati.<br />
Se l’anomalia persiste, è possibile<br />
<strong>che</strong> il problema non siano i collegamenti,<br />
ma potrebbe essere stato<br />
effettuato un intervento di riparazione<br />
errato. E qui allora vengono utili<br />
gli strumenti “tradizionali”.<br />
Un multimetro, un multimetro a pinza<br />
o un analizzatore di rete permettono<br />
a questo punto di individuare altre<br />
possibili cause del surriscaldamento,<br />
come una condizione di sovraccarico<br />
o di squilibrio. In ogni caso, ogniqualvolta<br />
viene individuato un problema<br />
tramite una termocamera, è possibile<br />
utilizzare il software a disposizione<br />
per documentare i risultati in un report,<br />
includendo un’immagine termica<br />
e un’immagine digitale dell’apparecchiatura.<br />
Questo è il modo migliore<br />
per evidenziare i problemi riscontrati<br />
e i conseguenti interventi di riparazione<br />
consigliati.<br />
Suggerimento per<br />
l’acquisizione delle immagini<br />
Nell’uso di una termocamera però è<br />
necessario <strong>fare</strong> molta attenzione ad<br />
alcuni aspetti legati all’acquisizione<br />
dei dati. L’hardware utilizzato per i<br />
collegamenti e i contatti elettrici è<br />
spesso lucido e riflette l’energia a<br />
raggi infrarossi emessa da altri oggetti<br />
nelle vicinanze; ciò può interferire<br />
con la misura della temperatura<br />
e l’acquisizione delle immagini. An<strong>che</strong><br />
un’apparecchiatura molto sporca<br />
può compromettere la precisione<br />
delle immagini. Per ovviare a questi<br />
inconvenienti, è necessario attendere<br />
<strong>che</strong> l’apparecchiatura non sia sot-<br />
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Visualizzazioni possibili con una termocamera a IR a fusione di immagine<br />
to tensione e applicare uno strato di<br />
colore scuro non riflettente sulle<br />
aree della misurazione. Inoltre bisogna<br />
<strong>fare</strong> attenzione a non utilizzare<br />
materiali combustibili come carta<br />
carbone o nastro in plastica.<br />
Gli attuali progressi<br />
Gli specialisti di termografia desiderano<br />
da sempre una termocamera<br />
<strong>che</strong> produca immagini dotate di un<br />
ampio campo visivo e di una risoluzione<br />
estremamente elevata.<br />
Una termocamera <strong>che</strong> combini queste<br />
due funzioni utilizzando solo la<br />
tecnologia ad infrarossi avrebbe un<br />
costo così elevato da risultare proibitiva<br />
per la maggior parte delle applicazioni.<br />
Un modo meno costoso per offrire<br />
una funzionalità adeguata in un unica<br />
termocamera è la fusione di<br />
un’ampia immagine visibile con<br />
un’immagine ad infrarossi più piccola.<br />
Il vantaggio maggiore per gli specialisti<br />
di termografia è <strong>che</strong> possono<br />
identificare e determinare immediatamente<br />
le aree problemati<strong>che</strong> catturate<br />
all’infrarosso all’interno di<br />
un’immagine visibile.<br />
Le immagini a luce visibile sono in<br />
genere più chiare, più nitide e dotate<br />
di una maggiore risoluzione spaziale<br />
rispetto alle immagini ad infrarossi.<br />
Un motivo evidente sta nel fatto <strong>che</strong><br />
il sensore del visibile è costituito da<br />
un maggior numero di rilevatori.<br />
Non è però così evidente <strong>che</strong> le im-<br />
magini visibili vengono generalmente<br />
prodotte dalle radiazioni riflesse,<br />
mentre le immagini ad infrarossi utilizzate<br />
per visualizzare la temperatura<br />
registrano le radiazioni emesse.<br />
La radiazione visiva riflessa può<br />
produrre un contrasto nitido con<br />
bordi precisi e differenze di intensità;<br />
ad esempio, quando una sottile<br />
linea bianca è vicino ad una sottile<br />
linea nera. D’altro canto, il calore<br />
proveniente da oggetti caldi viene<br />
trasferito agli oggetti vicini producendo<br />
variazioni di temperatura.<br />
Pertanto, in un’immagine ad infrarossi<br />
non vengono rilevate le presenze<br />
di bordi ma solo le differenze<br />
di temperatura.<br />
La terza ragione per la quale le immagini<br />
visibili sono più nitide è <strong>che</strong><br />
possono essere visualizzate negli<br />
stessi colori, sfumature ed intensità<br />
osservabili dall’occhio umano.<br />
Di conseguenza, struttura ed aspetto<br />
dell’oggetto analizzato vengono interpretati<br />
più facilmente attraverso<br />
le immagini visibili.<br />
Del resto, l’intensità del calore non è<br />
visibile e viene mostrata nelle immagini<br />
ad infrarossi con colori fittizi<br />
spesso di difficile interpretazione.<br />
A questo proposito Fluke ha realizzato<br />
una serie di termocamere in grado<br />
di catturare un’immagine e di mostrare<br />
i dettagli a luce visibile e la relativa<br />
temperatura tramite un’immagine<br />
ad infrarossi, ovvero una termocamera<br />
capace di fondere le due immagini<br />
in una (Tecnologia IR-fusion).