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Morsetti allentati: che fare?

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18<br />

<strong>Morsetti</strong> <strong>allentati</strong>:<br />

Un banale condizione di morsetto<br />

allentato può portare a guasti spesso<br />

particolarmente onerosi.<br />

Oggi la strumentazione a disposizione<br />

dell’impiantista può efficacemente aiutare a<br />

risolvere tali problemati<strong>che</strong>.<br />

a cura della Redazione<br />

Le tre possibili visualizzazioni<br />

La termografia rappresenta un interessante<br />

settore in particolare sviluppo<br />

per applicazioni <strong>che</strong>, sinora,<br />

sembravano senza soluzione.<br />

Ad esempio non sempre è facile misurare<br />

con strumenti “tradizionali” grandezze<br />

<strong>che</strong> possono consentire di comprendere<br />

come si sta sviluppando la<br />

vita operativa di un componente o di<br />

un dispositivo. La misura della temperatura,<br />

e del suo modificarsi può rappresentare<br />

invece un’interessante soluzione.<br />

Ed ecco perché sono utili le<br />

immagini termografi<strong>che</strong> effettuate sui<br />

sistemi elettrici poiché sono in grado<br />

di mostrare le condizioni operative<br />

delle apparecchiature installate.<br />

Sembra, per la verità, una procedura<br />

molto recente, In realtà l’introduzione<br />

della termografia è avvenuta oltre<br />

quaranta anni or sono e la principale<br />

applicazione termografica non è stata<br />

per l’ambiente militare ma ha riguardato<br />

proprio l’ispezione degli<br />

impianti elettrici.<br />

Il motivo per cui la termografia è così<br />

adatta al monitoraggio degli impianti<br />

elettrici è <strong>che</strong> i componenti elettrici<br />

cominciano a deteriorarsi subito dopo<br />

l’installazione. Qualunque sia il carico<br />

di un circuito, vari fattori come vibrazioni,<br />

usura ed età provocano l’allentamento<br />

dei contatti elettrici, mentre le<br />

condizioni ambientali possono accelerarne<br />

la corrosione. In breve, tutti i collegamenti<br />

elettrici, nel corso del funzionamento<br />

dell’impianto, vanno incontro<br />

a deterioramenti <strong>che</strong> possono<br />

causare an<strong>che</strong> gravi problemi. Se non<br />

vengono individuati e riparati al più<br />

presto, tali collegamenti difettosi sono<br />

<strong>che</strong> <strong>fare</strong>?<br />

causa di guasti <strong>che</strong> si ripercuotono<br />

sull’intero impianto. Ma è proprio questo<br />

malfunzionamento dell’impianto<br />

<strong>che</strong> porta ad una interessante condizione<br />

<strong>che</strong> permette di risolvere la questione.<br />

Fortunatamente (da questo<br />

punto di vista), un contatto allentato o<br />

corroso aumenta la resistenza nel<br />

punto di collegamento e poiché un aumento<br />

della resistenza elettrica provoca<br />

un aumento di calore. A questo<br />

punto possono entrare in azione gli<br />

strumenti termografici. Tramite un’immagine<br />

termica è possibile rilevare un<br />

problema durante il suo sviluppo, prima<br />

<strong>che</strong> si trasformi in un guasto a tutti<br />

gli effetti. E grazie a tale azione, l’individuazione<br />

e la correzione dei collegamenti<br />

difettosi prima <strong>che</strong> si verifichi<br />

un guasto previene lo sviluppo di incendi<br />

ed eventuali interruzioni potenzialmente<br />

gravi per le attività produttive,<br />

commerciali e istituzionali. Queste<br />

azioni predittive hanno una grande<br />

importanza perché il guasto di un impianto<br />

fondamentale comporta inevitabilmente<br />

un aumento dei costi, un<br />

aggravio di manodopera e materiali<br />

nonché una riduzione della produttività.<br />

Tale situazione mette quindi a rischio<br />

la redditività aziendale, ma an<strong>che</strong><br />

la sicurezza di dipendenti, utenti e<br />

clienti.<br />

Le argomentazioni riportate di seguito<br />

sono incentrate sull’uso della termografia<br />

per l’individuazione di problemi<br />

relativi a collegamenti <strong>allentati</strong>, eccessivamente<br />

tesi o corrosi negli impianti<br />

elettrici, tramite il confronto delle temperature<br />

dei collegamenti stessi all’interno<br />

dei quadri.<br />

Cosa controllare<br />

Con la termografia è possibile controllare<br />

le coperture dei quadri elettrici<br />

e mettere in esercizio l’impianto<br />

con almeno il 40% del carico massimo.<br />

Inoltre è an<strong>che</strong> possibile misurare<br />

il carico in modo da valutare adeguatamente<br />

le misure rispetto alle<br />

normali condizioni di funzionamento.<br />

Naturalmente - dovrebbe essere<br />

ovvio, ma è bene ricordarlo - le coperture<br />

dei quadri elettrici devono<br />

essere rimosse soltanto da personale<br />

qualificato autorizzato utilizzando<br />

le adeguate protezioni personali.<br />

Infine è possibile memorizzare immagini<br />

termi<strong>che</strong> di tutti i collegamenti<br />

con temperature superiori a<br />

n° 6 Giugno 2009<br />

quelle di altri collegamenti simili<br />

sottoposti a carichi simili. Il confronto<br />

tra le immagini termografi<strong>che</strong> di<br />

una serie di morsetti <strong>che</strong> dovrebbero<br />

essere sottoposti alla stessa corrente<br />

permette di capire se esiste<br />

una situazione di guasto.<br />

Cosa cercare<br />

In generale, con la termografia è<br />

possibile individuare i collegamenti<br />

più caldi degli altri. Essi presentano<br />

un’alta resistenza <strong>che</strong> probabilmente<br />

può essere dovuta all’allentamento,<br />

all’eccessiva tensione o alla corrosione.<br />

Generalmente (an<strong>che</strong> se<br />

non sempre), le zone calde correlate<br />

ai collegamenti risultano più calde


n° 6 Giugno 2009<br />

nel punto di alta resistenza e si raffreddano<br />

man mano <strong>che</strong> ci si allontana.<br />

Come è stato detto, in caso di ulteriore<br />

allentamento o corrosione, i<br />

collegamenti surriscaldati possono<br />

provocare un guasto e quindi devono<br />

essere sistemati prima possibile.<br />

La soluzione migliore è creare un<br />

percorso di ispezione regolare <strong>che</strong><br />

includa tutti i quadri elettrici chiave<br />

e qualsiasi altro collegamento ad alto<br />

carico, come dispositivi di azionamento<br />

o di disconnessione, comandi<br />

ecc.<br />

Salvare un’immagine termica di ciascun<br />

collegamento sul computer e<br />

tenere traccia delle misure nel tempo,<br />

utilizzando il software in dotazione<br />

con la termocamera. In questo<br />

modo, si ottengono immagini di riferimento<br />

<strong>che</strong> consentiranno di determinare<br />

più facilmente eventuali anomalie<br />

di una zona calda e di verificare<br />

se gli interventi di riparazione sono<br />

stati efficaci.<br />

Cosa indica un “allarme rosso”<br />

Le apparecchiature in condizioni tali<br />

da costituire un rischio per la sicurezza<br />

dovrebbero essere riparate<br />

con priorità assoluta.<br />

Le linee guida fornite dall’International<br />

Electrical Testing Association<br />

(NETA) suggeriscono <strong>che</strong> quando la<br />

differenza di temperatura (T) tra<br />

componenti simili sottoposti a carico<br />

simile supera i 15 °C, è necessario effettuare<br />

immediatamente un intervento<br />

di riparazione.<br />

L’associazione NETA raccomanda di<br />

procedere allo stesso modo an<strong>che</strong><br />

quando il valore T tra un componente<br />

e la temperatura ambiente supera<br />

i 40 °C.<br />

Potenziale costo del guasto<br />

Lasciato irrisolto, il surriscaldamento<br />

di un collegamento elettrico allentato<br />

o corroso potrebbe essere la causa<br />

dell’interruzione di un semplice fusibile<br />

e comportare il fermo dell’intero<br />

processo produttivo. Quindi, possiamo<br />

ipotizzare <strong>che</strong> ciò comporti almeno<br />

mezz’ora per interrompere l’alimentazione,<br />

trovare un fusibile di ricambio<br />

in magazzino e sostituire il fusibile<br />

guasto. Il costo relativo alla<br />

perdita di produzione varierebbe in<br />

base al tipo di industria e di lavorazione;<br />

tuttavia per alcuni settori,<br />

mezz’ora di perdita produttiva può<br />

comportare costi molto elevati.<br />

Ad esempio, nel settore delle acciaierie,<br />

la perdita produttiva risultante da<br />

inattività è stata valutata di circa<br />

e1.000 al minuto.<br />

Follow-up<br />

I collegamenti surriscaldati devono<br />

essere smontati, puliti, riparati e rimontati.<br />

Se l’anomalia persiste, è possibile<br />

<strong>che</strong> il problema non siano i collegamenti,<br />

ma potrebbe essere stato<br />

effettuato un intervento di riparazione<br />

errato. E qui allora vengono utili<br />

gli strumenti “tradizionali”.<br />

Un multimetro, un multimetro a pinza<br />

o un analizzatore di rete permettono<br />

a questo punto di individuare altre<br />

possibili cause del surriscaldamento,<br />

come una condizione di sovraccarico<br />

o di squilibrio. In ogni caso, ogniqualvolta<br />

viene individuato un problema<br />

tramite una termocamera, è possibile<br />

utilizzare il software a disposizione<br />

per documentare i risultati in un report,<br />

includendo un’immagine termica<br />

e un’immagine digitale dell’apparecchiatura.<br />

Questo è il modo migliore<br />

per evidenziare i problemi riscontrati<br />

e i conseguenti interventi di riparazione<br />

consigliati.<br />

Suggerimento per<br />

l’acquisizione delle immagini<br />

Nell’uso di una termocamera però è<br />

necessario <strong>fare</strong> molta attenzione ad<br />

alcuni aspetti legati all’acquisizione<br />

dei dati. L’hardware utilizzato per i<br />

collegamenti e i contatti elettrici è<br />

spesso lucido e riflette l’energia a<br />

raggi infrarossi emessa da altri oggetti<br />

nelle vicinanze; ciò può interferire<br />

con la misura della temperatura<br />

e l’acquisizione delle immagini. An<strong>che</strong><br />

un’apparecchiatura molto sporca<br />

può compromettere la precisione<br />

delle immagini. Per ovviare a questi<br />

inconvenienti, è necessario attendere<br />

<strong>che</strong> l’apparecchiatura non sia sot-<br />

19<br />

Visualizzazioni possibili con una termocamera a IR a fusione di immagine<br />

to tensione e applicare uno strato di<br />

colore scuro non riflettente sulle<br />

aree della misurazione. Inoltre bisogna<br />

<strong>fare</strong> attenzione a non utilizzare<br />

materiali combustibili come carta<br />

carbone o nastro in plastica.<br />

Gli attuali progressi<br />

Gli specialisti di termografia desiderano<br />

da sempre una termocamera<br />

<strong>che</strong> produca immagini dotate di un<br />

ampio campo visivo e di una risoluzione<br />

estremamente elevata.<br />

Una termocamera <strong>che</strong> combini queste<br />

due funzioni utilizzando solo la<br />

tecnologia ad infrarossi avrebbe un<br />

costo così elevato da risultare proibitiva<br />

per la maggior parte delle applicazioni.<br />

Un modo meno costoso per offrire<br />

una funzionalità adeguata in un unica<br />

termocamera è la fusione di<br />

un’ampia immagine visibile con<br />

un’immagine ad infrarossi più piccola.<br />

Il vantaggio maggiore per gli specialisti<br />

di termografia è <strong>che</strong> possono<br />

identificare e determinare immediatamente<br />

le aree problemati<strong>che</strong> catturate<br />

all’infrarosso all’interno di<br />

un’immagine visibile.<br />

Le immagini a luce visibile sono in<br />

genere più chiare, più nitide e dotate<br />

di una maggiore risoluzione spaziale<br />

rispetto alle immagini ad infrarossi.<br />

Un motivo evidente sta nel fatto <strong>che</strong><br />

il sensore del visibile è costituito da<br />

un maggior numero di rilevatori.<br />

Non è però così evidente <strong>che</strong> le im-<br />

magini visibili vengono generalmente<br />

prodotte dalle radiazioni riflesse,<br />

mentre le immagini ad infrarossi utilizzate<br />

per visualizzare la temperatura<br />

registrano le radiazioni emesse.<br />

La radiazione visiva riflessa può<br />

produrre un contrasto nitido con<br />

bordi precisi e differenze di intensità;<br />

ad esempio, quando una sottile<br />

linea bianca è vicino ad una sottile<br />

linea nera. D’altro canto, il calore<br />

proveniente da oggetti caldi viene<br />

trasferito agli oggetti vicini producendo<br />

variazioni di temperatura.<br />

Pertanto, in un’immagine ad infrarossi<br />

non vengono rilevate le presenze<br />

di bordi ma solo le differenze<br />

di temperatura.<br />

La terza ragione per la quale le immagini<br />

visibili sono più nitide è <strong>che</strong><br />

possono essere visualizzate negli<br />

stessi colori, sfumature ed intensità<br />

osservabili dall’occhio umano.<br />

Di conseguenza, struttura ed aspetto<br />

dell’oggetto analizzato vengono interpretati<br />

più facilmente attraverso<br />

le immagini visibili.<br />

Del resto, l’intensità del calore non è<br />

visibile e viene mostrata nelle immagini<br />

ad infrarossi con colori fittizi<br />

spesso di difficile interpretazione.<br />

A questo proposito Fluke ha realizzato<br />

una serie di termocamere in grado<br />

di catturare un’immagine e di mostrare<br />

i dettagli a luce visibile e la relativa<br />

temperatura tramite un’immagine<br />

ad infrarossi, ovvero una termocamera<br />

capace di fondere le due immagini<br />

in una (Tecnologia IR-fusion).

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