Post Effusione – La vita nuova in Cristo - Comunità Magnificat
Post Effusione – La vita nuova in Cristo - Comunità Magnificat
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<strong>Comunità</strong> <strong>Magnificat</strong><br />
R<strong>in</strong>novamento nello Spirito Santo<br />
Camm<strong>in</strong>o<br />
di<br />
Discepolato<br />
post effusione<br />
LA Vita Nuova<br />
<strong>in</strong> <strong>Cristo</strong>
Il paralitico - <strong>La</strong> preghiera gli uni sugli altri sesta catechesi<br />
Il Paralitico - <strong>La</strong> Preghiera gli Uni sugli Altri<br />
Dio guarisce la paralisi del cuore, della mente e del corpo<br />
Pregare per e sui fratelli<br />
In quel tempo si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro<br />
persone. Non potendo però portarglielo <strong>in</strong>nanzi, a causa della folla,<br />
scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura,<br />
calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro<br />
fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati». Erano seduti là<br />
alcuni scribi e pensavano <strong>in</strong> cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia!<br />
Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo<br />
nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste<br />
cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono<br />
perdonati i peccati”, oppure dire “Alzati, prendi la tua barella e camm<strong>in</strong>a”?<br />
Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati<br />
sulla terra, dico a te <strong>–</strong> disse al paralitico <strong>–</strong>: alzati, prendi la tua barella<br />
e va’ a casa tua». Quello si alzò e subito presa la sua barella, sotto gli occhi<br />
di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non<br />
abbiamo mai visto nulla di simile!» 74 .<br />
Questo brano ci fa riflettere sull’uomo che è imprigionato e<br />
immobilizzato dai propri mali e che quando <strong>in</strong>contra il Signore<br />
Gesù viene liberato. Egli <strong>–</strong> attraverso il miracolo <strong>–</strong> dimostra che<br />
<strong>in</strong> lui è presente il potere stesso di Dio, il potere più grande del<br />
Dio di misericordia: perdonare l’uomo e rifarlo nuovo.<br />
Perdonare è miracolo più grande che far risuscitare, <strong>in</strong>fatti il<br />
risuscitato muore ancora, mentre il perdonato ha sperimentato<br />
l’amore di Dio, trovando la <strong>vita</strong> <strong>nuova</strong>, quella che non muore più.<br />
Oggi si tende a giustificare il male, facendo f<strong>in</strong>ta che le paralisi<br />
di cui l’uomo contemporaneo soffre semplicemente non esistano;<br />
l’egoismo imperante si traveste da giusta attenzione a se<br />
stessi e, <strong>in</strong>vece che <strong>in</strong>capacità di muoversi per andare <strong>in</strong>contro<br />
all’altro bisognoso del nostro amore concreto, esso <strong>–</strong> l’egoismo<br />
74 Marco 2, 4-12.<br />
<strong>Comunità</strong> <strong>Magnificat</strong> - Camm<strong>in</strong>o di Discepolato - post effusione 59
sesta catechesi Il paralitico - <strong>La</strong> preghiera gli uni sugli altri<br />
<strong>–</strong> diventa una cosa addirittura buona. È necessario riflettere su<br />
questa realtà, perché senza la consapevolezza della paralisi, non<br />
può esserci nemmeno la domanda di guarigione e di perdono.<br />
I farisei, che rimangono offesi e turbati dalle parole di Gesù<br />
sul perdono dei peccati, rappresentano la legge ebraica che, <strong>–</strong><br />
lungi dal togliere il male dell’uomo <strong>–</strong> lo evidenzia.<br />
Dopo la chiamata, il peccatore perdonato, diventa pieno di<br />
<strong>vita</strong> e di Spirito Santo; da paralitico e immobilizzato che era, può<br />
camm<strong>in</strong>are e andare verso casa.<br />
Il brano term<strong>in</strong>a con la meraviglia (“non abbiamo mai visto nulla<br />
di simile”), proclamata sia per il miracolo che per il perdono<br />
accordato al paralitico.<br />
Il lettuccio su cui giaceva il paralitico<br />
<strong>La</strong> paralisi è simbolo del peccato che immobilizza l’uomo. Il<br />
paralitico rappresenta l’umanità <strong>in</strong>capace di muoversi verso il<br />
proprio f<strong>in</strong>e, fallita perché immobilizzata, uccisa dal peccato che<br />
le impedisce di raggiungere la propria casa. A questo paralitico<br />
Gesù dice: “Figlio, ti sono perdonati i peccati”. È la parola potente<br />
di perdono che salva.<br />
Il peccato è il fallimento dell’uomo che <strong>–</strong> per paura e sfiducia<br />
<strong>–</strong> si è allontanato da Dio nascondendosi a colui del quale è<br />
immag<strong>in</strong>e, perdendo il proprio volto, non essendo più se stesso,<br />
alienandosi da Dio qu<strong>in</strong>di dagli altri. Il peccato è porre l’io al posto<br />
di Dio: si rompe il rapporto <strong>vita</strong>le con lui e si scopre la propria<br />
radicale auto<strong>in</strong>sufficienza.<br />
Guardiamo il peccato a partire dalle sue conseguenze sulla nostra<br />
<strong>vita</strong>: questo brano evangelico ci fa capire che ogni malattia<br />
come quella del paralitico è il segno della presenza del peccato.<br />
Ti sono perdonati i tuoi peccati<br />
Gesù non dice al paralitico «camm<strong>in</strong>a», bensì: “ti sono perdonati<br />
i tuoi peccati»”. Chiediamoci ancora: cos’è il peccato? Peccare,<br />
<strong>in</strong> ebraico, significa essere deviato, mancare l’obiettivo, come una<br />
freccia che fallisce il bersaglio. Il peccatore è dunque un uomo<br />
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Il paralitico - <strong>La</strong> preghiera gli uni sugli altri sesta catechesi<br />
sviato dal suo f<strong>in</strong>e. Fatto per Dio, a sua immag<strong>in</strong>e e somiglianza,<br />
per istigazione del diavolo, com<strong>in</strong>cia ad aver paura e sfiducia <strong>in</strong><br />
Dio. In s<strong>in</strong>tesi si può dire che il peccato è l’ignoranza dell’amore<br />
di Dio per noi. Lo pensiamo sì come Padre, ma <strong>in</strong> quanto datore<br />
della legge e giudice severo. Ignoriamo che è amore e accoglienza<br />
<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ita per tutte le sue creature.<br />
Un’altra domanda: cosa produce il peccato? Questo brano del<br />
Vangelo ci dice che produce la paralisi impedendoci di camm<strong>in</strong>are<br />
verso Dio. Possiamo muoverci solo con l’aiuto di qualcuno<br />
che ci porti. Il peccato paralizza il cuore, la memoria, la volontà.<br />
Il cuore non si commuove più, non sa più amare, porta rancore,<br />
odio, vendetta, <strong>in</strong>sensibilità e freddezza verso gli altri. <strong>La</strong> memoria<br />
non camm<strong>in</strong>a, pensa sempre al passato ai fallimenti e peccati<br />
commessi, alle ferite ricevute: non ci si apre più alla speranza. <strong>La</strong><br />
volontà non riesce a fare ciò che il cuore e la mente vogliono, non<br />
si sforza perché tanto dice che non ce la fa.<br />
Gesù, facendosi peccato e maledizione, a prezzo del suo sangue,<br />
ci ha riscattati dalla schiavitù del male! Sulla croce ha distrutto<br />
il documento della nostra condanna e ha abbattuto ogni<br />
divisione tra gli uom<strong>in</strong>i e Dio e degli uom<strong>in</strong>i tra loro75 . Ora siamo<br />
capaci di amare come lui ci ama. Il paralitico ora camm<strong>in</strong>a con<br />
il lettuccio <strong>in</strong> mano. Questo lettuccio è come la legge: prima<br />
lo teneva imprigionato, dichiarandolo colpevole e dest<strong>in</strong>ato alla<br />
morte, perché la trasgrediva. Proprio essa lo ha condotto da chi<br />
perdona; ora che è risorto può portare il suo giogo, che è divenuto<br />
soave e dona la <strong>vita</strong>.<br />
Va’ a casa tua<br />
Gesù <strong>in</strong><strong>vita</strong> il paralitico sanato a tornare a casa sua e la casa<br />
dell’uomo è Dio. Se ne era allontanato, ed era <strong>in</strong>capace di camm<strong>in</strong>are<br />
verso di lui. Ora f<strong>in</strong>almente è guarito e può mettersi a seguire<br />
il camm<strong>in</strong>o del Figlio che lo porta a casa dal Padre. Il brano,<br />
<strong>in</strong>iziato con Gesù <strong>in</strong> casa, term<strong>in</strong>a col paralitico che va verso la<br />
75 Cfr. Colossesi 2,14.<br />
<strong>Comunità</strong> <strong>Magnificat</strong> - Camm<strong>in</strong>o di Discepolato - post effusione 61
sesta catechesi Il paralitico - <strong>La</strong> preghiera gli uni sugli altri<br />
sua casa. Dio ha preso casa tra noi perché noi trovassimo casa <strong>in</strong><br />
lui. Tutta la nostra <strong>vita</strong>, che prima era una fuga, ora è un ritorno.<br />
L’esilio è diventato pellegr<strong>in</strong>aggio.<br />
Gli amici del paralitico<br />
Vediamo ora un particolare apparentemente piccolo <strong>–</strong> ma<br />
<strong>in</strong>dispensabile <strong>–</strong> che ha reso possibile l’operazione di perdono<br />
e guarigione compiuta da Gesù: quattro persone hanno avuto<br />
compassione del paralitico, hanno sentito parlare di Gesù, hanno<br />
avuto fede che Lui potesse fare qualcosa per il loro amico ammalato,<br />
hanno deciso di caricarselo sulle spalle, lo hanno portato<br />
davanti al Maestro superando varie difficoltà, hanno perseverato<br />
f<strong>in</strong>ché il loro amico non si è potuto trovare davanti al Signore.<br />
Ciascun cristiano è chiamato a vedere le sofferenze del proprio<br />
prossimo e ad adoperarsi per portarlo a Gesù.<br />
I segni che accompagneranno quelli che credono<br />
Gesù, prima di ascendere al cielo, dà il comando di andare<br />
<strong>in</strong> tutto il mondo ad annunziare la buona notizia della salvezza.<br />
Insieme a questo comando dà anche una serie di garanzie sulla<br />
presenza viva ed operante della sua grazia nei credenti: “Questi<br />
saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio<br />
nome scacceranno demoni, parleranno l<strong>in</strong>gue nuove, prenderanno <strong>in</strong><br />
mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno;<br />
imporranno le mani ai malati e questi guariranno” 76 .<br />
<strong>La</strong> Bibbia afferma: “dove sono due o tre riuniti nel mio nome,<br />
lì sono io <strong>in</strong> mezzo a loro”; e più avanti assicura “io sono con voi<br />
tutti i giorni, f<strong>in</strong>o alla f<strong>in</strong>e del mondo” 77 . Se Gesù ha operato segni<br />
e prodigi, anche coloro che crederanno <strong>in</strong> Lui verranno riconosciuti<br />
dalla stessa caratteristica78 . Infatti, negli Atti degli Apostoli<br />
si legge che i primi cristiani, appena usciti dall’evento grandioso<br />
e fondante della Pentecoste vivevano cose di questo genere:<br />
76 Marco 16,17-18.<br />
77 Matteo 18,20; 28,20.<br />
78 Giovanni 14,12.<br />
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Il paralitico - <strong>La</strong> preghiera gli uni sugli altri sesta catechesi<br />
“prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli”; “parlavano con<br />
franchezza <strong>in</strong> virtù del Signore, che rendeva testimonianza alla parola<br />
della sua grazia e concedeva che per mano loro si operassero segni e<br />
prodigi” 79 .<br />
<strong>La</strong> caratteristica fondamentale di una comunità autenticamente<br />
cristiana deve essere una solida fede: fiducia che quanto<br />
il Signore chiede dà anche la capacità di farlo; fiducia che ogni<br />
difficoltà, accettata e vissuta con Gesù, si trasforma <strong>in</strong> un’occasione<br />
di grazia; fiducia che, ogni volta che preghiamo, otteniamo80<br />
. Se questa fede c’è si può e si deve vederlo dai segni che la<br />
testimoniano.<br />
…nel mio nome...<br />
Gesù è il nome nel quale è scritto che possiamo essere salvati,<br />
è il nome pieno di potenza che significa letteralmente «YHWH<br />
salva». È <strong>in</strong> nome suo che siamo chiamati a vivere e a rapportarci<br />
con tutti, compreso il Padre, quando gli chiediamo qualcosa81 .<br />
Nel nome del Signore dobbiamo <strong>in</strong>iziare e f<strong>in</strong>ire ogni cosa82 .<br />
Una comunità cristiana <strong>–</strong> dato che secondo il comando di<br />
Gesù è chiamata ad evangelizzare <strong>–</strong> può vivere la presenza di “segni<br />
e prodigi” solo quale accompagnamento della testimonianza che<br />
dà. Quando la ricerca dei segni dovesse diventare preponderante<br />
rispetto all’annun cio del Vangelo, non sarebbe più la grazia div<strong>in</strong>a<br />
ad operare, ma ben altro, con gravi rischi per chi opera <strong>in</strong> tal<br />
senso come ci mette <strong>in</strong> guardia Gesù stesso: “molti mi diranno <strong>in</strong><br />
quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome<br />
e cacciato demoni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo<br />
nome? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi<br />
da me, voi operatori di <strong>in</strong>iquità” 83 . È da notare che i prodigi possono<br />
79 Atti 2,43; 14,3.<br />
80 Cfr. Marco 11,24.<br />
81 Cfr. Giovanni 16,23.<br />
82 Cfr. Colossesi 3,17.<br />
83 Matteo 7,23.<br />
<strong>Comunità</strong> <strong>Magnificat</strong> - Camm<strong>in</strong>o di Discepolato - post effusione 63
sesta catechesi Il paralitico - <strong>La</strong> preghiera gli uni sugli altri<br />
essere fatti nel nome di Gesù senza che Gesù c’entri nulla: questo<br />
è quanto accade quando si vuole ottenere non la costruzione del<br />
Regno di Dio, bensì quella di una gloria personale, per un egoistico<br />
tornaconto, <strong>in</strong>vece che per amore del prossimo.<br />
…scacceranno i demoni...<br />
I demoni, secondo l’<strong>in</strong>segnamento della Chiesa Cattolica,<br />
sono “angeli decaduti per avere liberamente rifiutato di servire Dio e il<br />
suo disegno. <strong>La</strong> loro scelta contro Dio è def<strong>in</strong>itiva. Essi tentano di associare<br />
l’uomo alla loro ribellione contro Dio” 84 . Scacciare i demoni<br />
significa <strong>in</strong>nanzitutto smascherare la loro opera di corruzione per<br />
far perdere la grazia e la comunione con Dio <strong>in</strong>ducendo al peccato;<br />
poi, una volta venuto alla luce l’<strong>in</strong>ganno, scacciarlo lontano<br />
dalla <strong>vita</strong> dei fratelli cui l’evangelizzazione è rivolta. Come è accaduto<br />
anche nella <strong>vita</strong> del Signore, i cristiani, sono <strong>in</strong>nanzitutto<br />
chiamati a fare piazza pulita del loro nemico. Quando Gesù <strong>in</strong>izia<br />
la sua missione, appena uscito dall’acqua del Giordano, si trova<br />
a fare i conti con la tentazione del demonio85 ; quando com<strong>in</strong>cia<br />
ad evangelizzare, il primo ostacolo che si trova ad affrontare è<br />
l’opposizione di un <strong>in</strong>demoniato86 . In tutti e due i casi Gesù, per<br />
prima cosa, scaccia lontano i demoni. Così anche i cristiani, nel<br />
loro annunciare il Vangelo devono imitarlo facendo altrettanto.<br />
...parleranno l<strong>in</strong>gue nuove...<br />
Il parlare l<strong>in</strong>gue nuove, segno della fede dei cristiani, significa<br />
avere un l<strong>in</strong>guaggio compreso da tutti, come fu davvero evidente<br />
nel giorno di Pentecoste, quando Giudei osservanti di ogni nazione<br />
che è sotto il cielo riescono a capire nella loro l<strong>in</strong>gua nativa le grandi<br />
opere di Dio quello che i Galilei dicono87 .<br />
... prenderanno <strong>in</strong> mano i serpenti...<br />
84 Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 414.<br />
85 Cfr. Matteo 4,1; Marco 1,12-13; Luca 4,1-2.<br />
86 Cfr. Marco 1,21-26<br />
87 Cfr. At 2,5-11.<br />
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Il paralitico - <strong>La</strong> preghiera gli uni sugli altri sesta catechesi<br />
<strong>La</strong> fede dei credenti è più potente di qualsiasi veleno, sia quello<br />
dei serpenti che quello preparato e somm<strong>in</strong>istrato dagli uom<strong>in</strong>i.<br />
<strong>La</strong> fede protegge da queste <strong>in</strong>sidie, rendendole impotenti. Il<br />
più celebre esempio di questi segni è nella Scrittura e riguarda<br />
san Paolo; egli fu protagonista, nell’isola di Malta di un episodio<br />
nel quale una vipera gli morse la mano, ma, sotto lo sguardo <strong>in</strong>credulo<br />
degli isolani, non gli recò danno 88 .<br />
…imporranno le mani ai malati e questi guariranno…<br />
L’imposizione delle mani è il gesto che Gesù chiede esplicitamente<br />
di fare ai credenti quale mezzo per veder guarire gli<br />
ammalati. Essa può comunque avere almeno due significati: un<br />
significato di <strong>in</strong>vocazione e un significato di consacrazione. Il<br />
primo è appannaggio dei laici, il secondo dei sacerdoti durante i<br />
sacramenti. Nel R<strong>in</strong>novamento si fa un largo uso dell’imposizione<br />
delle mani con un carattere soltanto <strong>in</strong>vocatorio, come Gesù<br />
quando, ad esempio, ponendo le mani sopra i bamb<strong>in</strong>i li benediceva,<br />
oppure quando prega per gli ammalati 89 .<br />
Imporre le mani ha anche un valore altamente simbolico:<br />
richiama l’immag<strong>in</strong>e dello Spirito Santo che copre con la sua<br />
ombra, ma ricorda anche lo Spirito Santo che aleggiava sulle acque<br />
90 ; <strong>in</strong> ebraico il term<strong>in</strong>e che traduciamo con aleggiava significa<br />
«ricoprire con le proprie ali, o covare, come fa la gall<strong>in</strong>a con i<br />
suoi pulc<strong>in</strong>i». Dice Tertulliano: “la carne è adombrata dall’imposizione<br />
delle mani perché l’anima sia illum<strong>in</strong>ata dallo Spirito” 91 . C’è un<br />
paradosso: l’imposizione delle mani illum<strong>in</strong>a adombrando, come<br />
la nube che seguiva il popolo eletto nell’Esodo o quella che avvolse<br />
i discepoli sul Tabor 92 . Il discepolo Anania viene <strong>in</strong>viato da<br />
Saulo perché recuperi la vista che aveva perduto nel momento<br />
88 Cfr. Atti 28.<br />
89 Cfr. Marco 10,13-16; Matteo 19,13-15; Marco 6,5; 8,23-25; Luca 4,40;<br />
13,13.<br />
90 Cfr. Luca 1,35; Genesi 1,2c.<br />
91 TErtulliano, Sulla risurrezione dei morti, 8,3.<br />
92 Cfr. Esodo 14,20; Matteo 17,5.<br />
<strong>Comunità</strong> <strong>Magnificat</strong> - Camm<strong>in</strong>o di Discepolato - post effusione 65
sesta catechesi Il paralitico - <strong>La</strong> preghiera gli uni sugli altri<br />
<strong>in</strong> cui aveva <strong>in</strong>contrato Gesù sulla via di Damasco, attraverso<br />
l’imposizione delle mani. L’ord<strong>in</strong>e di imporre le mani viene dato<br />
ad Anania dal Signore stesso e diventa un gesto efficace per la<br />
guarigione fisica di Saulo. Saulo, una volta divenuto credente,<br />
assunto il nome di Paolo, a sua volta impone le mani su un ammalato<br />
e questi guarisce 93 .<br />
Pregate gli uni per gli altri per ottenere la guarigione<br />
Tutto quanto abbiamo f<strong>in</strong> qui detto sui segni che accompagnano<br />
l’evangelizzazione ha anche una sua valenza per quanto<br />
riguarda la comunità cristiana al proprio <strong>in</strong>terno. Ce ne parla<br />
l’apostolo Giacomo nella sua lettera: “Chi è malato, chiami presso<br />
di sé i presbiteri della Chiesa ed essi pregh<strong>in</strong>o su di lui, ungendolo con<br />
olio nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato:<br />
il Signore lo solleverà e, se ha commesso peccati, gli saranno perdonati.<br />
Confessate perciò i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni<br />
per gli altri per essere guariti. Molto potente è la preghiera fervorosa<br />
del giusto” 94 . È un dovere, dunque, per la comunità occuparsi dei<br />
propri ammalati i quali, oltre all’assistenza fisica di cui hanno<br />
bisogno, hanno anche la necessità della preghiera del corpo.<br />
L’uomo nuovo, dunque, non è più solo davanti alla propria <strong>vita</strong><br />
con le sue difficoltà <strong>–</strong> non solo perché ha Dio <strong>–</strong> ma perché Dio lo<br />
ha <strong>in</strong>serito <strong>in</strong> un corpo di fratelli e sorelle, configurato a <strong>Cristo</strong>.<br />
L’uomo nuovo sa di poter contare su questo corpo, presieduto dagli<br />
anziani (presbiteri) della Chiesa. L’unzione con olio, riservata<br />
ai presbiteri, depositari della funzione sacramentale, <strong>in</strong>dica però<br />
anche la presenza viva e vivificante dello Spirito Santo, presente<br />
e operante nella <strong>Comunità</strong> dei credenti. Condizione essenziale<br />
perché l’efficacia della preghiera taumaturgica sia garantita, non<br />
è certo la correttezza dell’azione rituale, bensì la fede di chi prega.<br />
93 Cfr. Atti 9,10-18; 28,8.<br />
94 Giacomo 5,14-16.<br />
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Il paralitico - <strong>La</strong> preghiera gli uni sugli altri sesta catechesi<br />
L’apostolo <strong>in</strong><strong>vita</strong> <strong>in</strong>oltre ad ammettere i peccati davanti alla<br />
<strong>Comunità</strong>, vivendo nella s<strong>in</strong>cerità, perché nessuno monti mai <strong>in</strong><br />
superbia, perdendo così la grazia che Dio dà agli umili95 .<br />
<strong>La</strong> preghiera di <strong>in</strong>tercessione, ma anche la preghiera di <strong>in</strong>vocazione<br />
per chi è nel bisogno, diventa un imperativo, secondo<br />
l’Apostolo. Non è qualcosa che si può, bensì qualcosa che si deve<br />
fare. Scopo della confessione e della preghiera gli uni per gli altri<br />
è la guarigione <strong>in</strong>teriore. Se la malattia è l’<strong>in</strong>capacità di accogliere<br />
e dare l’amore (come Dio aveva previsto per l’uomo), la<br />
guarigione arriva dall’umiltà e dalla carità fraterna.<br />
Chi può esercitare il carisma della preghiera sui fratelli?<br />
Ogni battezzato, ogni membro del Corpo di <strong>Cristo</strong> può pregare<br />
sui fratelli anche mediante l’imposizione delle mani, usando<br />
questo gesto nel suo significato di <strong>in</strong>vocazione e benedizione.<br />
Quali sono è le persone più adatte a pregare su una persona?<br />
Tutti possiamo e dobbiamo pregare ma alcune persone sono<br />
particolarmente idonee: chi è stato guarito dallo stesso problema<br />
o malattia <strong>–</strong> perché più di altri ha fede; chi soffre della stessa malattia<br />
o problema <strong>–</strong> perché più di altri ha compassione; chi ama<br />
quella persona <strong>–</strong> perché più di altri desidera la guarigione.<br />
Con quale atteggiamento o disposizione si prega sui fratelli?<br />
Con la semplicità di bamb<strong>in</strong>i che sanno di avere un Padre Onnipotente<br />
“Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi<br />
sarà aperto... il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che<br />
gliele domandano” 96 . Con fede <strong>in</strong> Dio sapendo che Egli ci ascolta<br />
sempre e ci dà le cose di cui abbiamo bisogno: “la preghiera fatta<br />
con fede salverà il malato” 97 . <strong>La</strong> fede vera non ha paura di chiedere<br />
anzi osa. Con amore: durante la preghiera chiediamo il dono che<br />
95 Cfr. Proverbi 3,34; Giacomo 4,6; 1Pietro 5,5.<br />
96 Matteo 7,7-11<br />
97 Giacomo 5,15.<br />
<strong>Comunità</strong> <strong>Magnificat</strong> - Camm<strong>in</strong>o di Discepolato - post effusione 67
settima catechesi Il cieco<br />
il nostro cuore diventi come il cuore di Gesù per amare come lui<br />
ama la persona che riceve la preghiera.<br />
Per che cosa dobbiamo pregare?<br />
Certamente per la guarigione sia fisica che <strong>in</strong>teriore, ma anche<br />
per sostenere i nostri fratelli e le nostre sorelle <strong>in</strong> un momento<br />
di prova dove possiamo donar loro consolazione o per la<br />
loro esigenza di ricevere una luce o una parola che li sostenga e<br />
li illum<strong>in</strong>i, e più <strong>in</strong> generale per ogni necessità.<br />
Come avviene la preghiera?<br />
Lo Spirito Santo non ha schemi, tuttavia proviamo a fare un<br />
esempio. <strong>La</strong> persona che chiede la preghiera viene accolta dai<br />
fratelli. Il clima deve essere di semplicità perché è Dio che opera,<br />
non noi. Si chiede allo Spirito Santo il dono della fede, della speranza<br />
e dell’amore. I fratelli che pregano chiedono a Dio di essere<br />
usati con potenza ma soltanto per la gloria di Dio. Essi chiedono<br />
anche al Padre di poter avere l’amore che Gesù ha per la persona<br />
malata per poter pregare come Gesù e attraverso Gesù. Si <strong>in</strong>voca<br />
sempre lo Spirito Santo su chi riceve la preghiera e si dà ampio<br />
spazio al dono delle l<strong>in</strong>gue specie nelle preghiere nelle quali si<br />
<strong>in</strong>tercede per la guarigione.<br />
Attualizzazione<br />
Un tempo non potevi andare dal Signore perché eri paralizzato<br />
dai tanti peccati, dalle consuetud<strong>in</strong>i, dalle mode, dalle ideologie<br />
del mondo che, come gli scribi e la folla del vangelo, ti impedivano<br />
e ti ostacolavano l’<strong>in</strong>contro con Gesù. Non potevi camm<strong>in</strong>are<br />
con le tue gambe, il tuo peccato ti faceva stare fermo, immobilizzato<br />
sul tuo lettuccio.<br />
Ora, <strong>in</strong>vece hai <strong>in</strong>contrato la fede della Chiesa nel volto dei<br />
fratelli che hanno preso su di loro la tua paralisi, ma anche il<br />
tuo desiderio di camm<strong>in</strong>are spedito nella via della fede. Gesù,<br />
quando ti ha visto, non ha guardato i tuoi peccati, ma la tua fede<br />
celata nella nostalgia di Dio che hai sempre custodito <strong>in</strong> te e ti<br />
68 <strong>Comunità</strong> <strong>Magnificat</strong> - Camm<strong>in</strong>o di Discepolato - post effusione
Il cieco settima catechesi<br />
ha perdonato. Ora puoi camm<strong>in</strong>are <strong>in</strong> una <strong>vita</strong> <strong>nuova</strong>. Ora con<br />
la barella <strong>in</strong> mano ritorni a casa con il desiderio di portare a Gesù<br />
chi ti assomigliava e che non ha ancora avuto la grazia di <strong>in</strong>contrarlo<br />
personalmente. Ora puoi annunciare agli altri ciò che hai<br />
visto, ciò che hai udito, ciò che hai contemplato, ciò che le tue<br />
mani hanno toccato, cioè il Verbo della Vita, Gesù <strong>Cristo</strong>! 98<br />
Domande per la riflessione<br />
• Riconosco da quale paralisi il Signore mi ha guarito?<br />
• Ho compreso che la paralisi di cui soffrivo veniva dal peccato?<br />
Ho compreso che l’opera di guarigione più grande di Dio nella<br />
mia <strong>vita</strong> è quella del suo perdono?<br />
• Adesso che sono stato liberato dalla paralisi, ho il desiderio<br />
vivo di seguire Gesù?<br />
• Ho capito che i segni e i prodigi accompagnano l’evangelizzazione<br />
e non sono f<strong>in</strong>e a se stessi?<br />
• Credo che Dio ci ascolta?<br />
• Ho compreso che nella <strong>vita</strong> <strong>nuova</strong> non sono più solo, ma Dio<br />
mi ha messo <strong>in</strong> un corpo di fratelli e sorelle attraverso i quali<br />
Egli vuol cont<strong>in</strong>uare ad agire nella mia <strong>vita</strong>?<br />
• Ho compreso che com<strong>in</strong>ciare ad aprirmi agli altri, mostrando<br />
ciò che sono senza paura è di per sé fonte di guarigione?<br />
• Sono disposto a guardarmi <strong>in</strong>torno per riconoscere coloro che<br />
possono aver bisogno della mia preghiera?<br />
• Desidero diventare qualcuno che accompagna gli altri a Gesù?<br />
Possibili impegni da prendere<br />
• Scegli una persona (un amico o un parente) e annunciargli<br />
ciò che il Signore ha fatto per te.<br />
• Com<strong>in</strong>ciare a pregare <strong>in</strong>tensamente e con cont<strong>in</strong>uità per la<br />
guarigione (fisica o spirituale) di una persona che conosciamo<br />
98 Cfr. 1Giovanni 1,1-3.<br />
<strong>Comunità</strong> <strong>Magnificat</strong> - Camm<strong>in</strong>o di Discepolato - post effusione 69
appunti<br />
70 <strong>Comunità</strong> <strong>Magnificat</strong> - Camm<strong>in</strong>o di Discepolato - post effusione
appunti<br />
<strong>Comunità</strong> <strong>Magnificat</strong> - Camm<strong>in</strong>o di Discepolato - post effusione 71
appunti<br />
72 <strong>Comunità</strong> <strong>Magnificat</strong> - Camm<strong>in</strong>o di Discepolato - post effusione