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Lebensborn: la fabbrica dei superuomini - ISRAT

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<strong>Lebensborn</strong>: <strong>Lebensborn</strong>:<br />

<strong>la</strong> <strong>fabbrica</strong><br />

<strong>dei</strong> <strong>superuomini</strong><br />

“Sacra Sacra deve essere per noi ogni<br />

madre di sangue buono”.<br />

Statuto del <strong>Lebensborn</strong><br />

COSTRUIRE UNA<br />

NUOVA SOCIETA’:<br />

- DIFENDENDO LA<br />

RAZZA<br />

- ELIMINANDO I<br />

“DIVERSI”<br />

Il progetto nazista<br />

1


“Noi dobbiamo costruire un uomo<br />

nuovo che non soccomba ai<br />

sintomi del<strong>la</strong> degenerazione tipica<br />

di questa nuova era”.<br />

Adolf Hitler<br />

Il germanico autentico è “biondo,<br />

alto, dolicocefalo, viso stretto,<br />

mento ben disegnato, naso sottile,<br />

corto, capelli chiari e non ricciuti,<br />

occhi chiari e infossati, pelle di un<br />

bianco rosato”. rosato”.<br />

Hans Gunther, Gunther,<br />

teorico ufficiale del<br />

partito nazionalsocialista<br />

La difesa del<strong>la</strong> razza:<br />

il progetto <strong>Lebensborn</strong><br />

Il progetto <strong>Lebensborn</strong><br />

(“sorgente di vita”) fu uno<br />

strumento del<strong>la</strong> politica<br />

razziale nazista, creato<br />

allo scopo di favorire <strong>la</strong><br />

nascita di bambini ariani,<br />

ed elevare il grado di<br />

“purezza” del popolo<br />

tedesco: fornì dunque alle<br />

mamme e ai bambini<br />

“razzialmente<br />

razzialmente di valore”<br />

l’assistenza necessaria<br />

per ottenere individui<br />

selezionati dal punto di<br />

vista razziale.<br />

2


L’organizzazione <strong>Lebensborn</strong> è dunque l'altra faccia<br />

del<strong>la</strong> medaglia del razzismo nazista: se con il<br />

“progetto eutanasia” e con <strong>la</strong> “soluzione finale” si<br />

volevano eliminare le persone “indegne di vivere”,<br />

nei <strong>Lebensborn</strong> doveva crescere <strong>la</strong> perfetta razza<br />

ariana: questa era l'idea di Heinrich Himmler, Himmler,<br />

il<br />

braccio destro di Hitler. Hitler.<br />

Nei centri <strong>Lebensborn</strong> - diverse decine in tutto il<br />

territorio del Reich - venivano fatti nascere e<br />

crescere i figli illegittimi di soldati tedeschi; ma qui<br />

venivano anche portati i ragazzi, ritenuti<br />

“razzialmente<br />

razzialmente adeguati”, strappati alle famiglie (che<br />

spesso venivano uccise) nelle zone di occupazione,<br />

per essere germanizzati e poi dati in adozione.<br />

Fu comunque una delle istituzioni più controverse<br />

del Terzo Reich, Reich,<br />

circondato da un alone di<br />

segretezza e mistero.<br />

Un passo indietro: il contesto<br />

ideologico e sociale<br />

Il progetto <strong>Lebensborn</strong> si colloca in un contesto<br />

socio-ideologico socio ideologico caratterizzato da:<br />

discriminazione del<strong>la</strong> donna;<br />

politica demografica aggressiva: <strong>la</strong> potenza di<br />

uno Stato sta nel numero <strong>dei</strong> suoi uomini e<br />

dunque il mettere al mondo <strong>dei</strong> figli è una<br />

questione di interesse pubblico;<br />

eugenetica e creazione di una super razza: le<br />

SS come l’élite del regime.<br />

3


Ruolo del<strong>la</strong> donna<br />

L’uomo va al fronte, <strong>la</strong> donna<br />

“combatte <strong>la</strong> sua battaglia per <strong>la</strong><br />

nazione con ogni figlio che mette al<br />

mondo”.<br />

Hitler, Hitler,<br />

Congresso di Norimberga del<br />

1935<br />

“… il suo [del<strong>la</strong> donna] compito<br />

meraviglioso consiste nel donare figli<br />

al popolo e al<strong>la</strong> nazione”.<br />

Goebbels, Goebbels,<br />

Ministro del<strong>la</strong> Propaganda<br />

Küche che, , Kinder, Kinder,<br />

Kirche: Kirche:<br />

cucina, bambino,<br />

chiesa – le tre k con cui il conservatorismo<br />

tedesco sigil<strong>la</strong> <strong>la</strong> condizione del<strong>la</strong> donna, che<br />

peggiora ulteriormente nel Terzo Reich. Reich<br />

Il nazismo è fortemente misogino: <strong>la</strong> donna è il<br />

secondo sesso del<strong>la</strong> prima razza e il suo<br />

compito è di essere madre e moglie; ogni<br />

donna tedesca avrebbe dovuto mettere al<br />

mondo almeno 4 figli entro i 35 anni.<br />

Politica discriminatoria produce effetti<br />

immediati: ad es. nel 1931 le donne tedesche<br />

immatrico<strong>la</strong>te all’università erano 19.400; nel<br />

1934 erano scese a 9.700; al Congresso di<br />

Norimberga sono 900 le ragazze invitate,<br />

mentre i giovani sono 100 mi<strong>la</strong>.<br />

4


La politica demografica<br />

Tra le due guerre, <strong>la</strong> Germania presenta uno <strong>dei</strong> più<br />

bassi tassi di natalità in Europa; per incrementare<br />

<strong>la</strong> natalità si punta dunque su:<br />

prestiti matrimoniali;<br />

riduzioni d’imposta;<br />

assegni statali per i figli a carico;<br />

associazioni assistenziali per <strong>la</strong> madre e il fanciullo,<br />

<strong>la</strong> più importante del<strong>la</strong> quali era l’NSV – National<br />

Sozialistiche Volkswohlfahrt, Volkswohlfahrt,<br />

Associazione<br />

nazionalsocialista per il benessere del popolo, che<br />

spesso fu in concorrenza con il <strong>Lebensborn</strong>.<br />

<strong>Lebensborn</strong><br />

5


Tutti i sussidi economici erano versati al padre e non<br />

al<strong>la</strong> madre ed ovviamente furono esclusi genitori e<br />

figli ritenuti eugeneticamente o etnicamente non<br />

idonei.<br />

Sempre al fine di incrementare <strong>la</strong> razza germanica,<br />

si parlò anche di inseminazione artificiale (fino ad<br />

allora sperimentata da Americani e Russi<br />

nell’allevamento animale): questo era il progetto del<br />

dottor Leonardo Conti, Ministro del<strong>la</strong> Sanità del<br />

Reich, Reich,<br />

anche perché l’inseminazione artificiale<br />

avrebbe eliminato “il complesso psicologico<br />

dell’esperienza sessuale”. Contrario<br />

all’inseminazione artificiale era invece Himmler, Himmler,<br />

perché essa avrebbe causato un pericoloso<br />

impoverimento del materiale genetico.<br />

L’eugenetica<br />

L’altra faccia di tale politica demografica è un feroce<br />

antinatalismo eugenetico. Hitler, Hitler,<br />

nel Mein Kampf, Kampf aveva<br />

sostenuto a chiare lettere che “chi non è sano e degno di<br />

corpo e di spirito non ha il diritto di perpetuare le sue<br />

sofferenze nel corpo del suo bambino”.<br />

14 luglio 1933: “Legge sul<strong>la</strong> prevenzione delle tare<br />

ereditarie”: ereditarie” : chi soffre di tare ereditarie può essere<br />

sterilizzato.<br />

Questa legge aprì l’offensiva contro i disabili e fu <strong>la</strong> pietra<br />

ango<strong>la</strong>re per <strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione eugenetica e razziale del regime:<br />

in un decennio si ebbe <strong>la</strong> sterilizzazione coatta di circa<br />

400.000 tedeschi; dal 1935 l’aborto eugenetico è consentito<br />

fino al 6° mese di gravidanza e negli anni successivi ne<br />

vengono praticati circa 30.000 (l’aborto è invece severamente<br />

punito negli altri casi: dal 1943 addirittura con <strong>la</strong> pena di<br />

morte).<br />

6


Le SS: l’élite del regime<br />

Dal 1929 il Reichführer Reichf hrer<br />

delle SS (Schutzstaffel<br />

( Schutzstaffel, ,<br />

Corpi di Protezione) è<br />

Einrich Himmler, Himmler,<br />

il quale<br />

concepisce tale corpo come<br />

un “centro centro di irradiazione<br />

delle razza pura”. pura<br />

Per entrare nelle SS c’era c era<br />

una selezione severissima:<br />

certificato sanitario di tutti i<br />

membri del<strong>la</strong> famiglia;<br />

albero genealogico risalente<br />

al 1650;<br />

colloquio con una<br />

commissione e test<br />

psicologici.<br />

7


31 dicembre 1931: “Ordine Ordine sul matrimonio”: matrimonio ogni membro<br />

delle SS che intenda sposarsi deve ottenere da Himmler il<br />

certificato di matrimonio, attestante l’appartenenza l appartenenza <strong>dei</strong> futuri<br />

coniugi al<strong>la</strong> “pura pura razza nordica”: nordica : è l’atto atto originario del<strong>la</strong><br />

politica eugenetica delle SS. I dati razziali di tutti i membri<br />

delle SS erano contenuti nel Sippenbuch (libro <strong>dei</strong> c<strong>la</strong>n), che<br />

ribadiva <strong>la</strong> separatezza e <strong>la</strong> presunta eccezionalità eccezionalit degli<br />

uomini che ne facevano parte.<br />

Per Himmler <strong>la</strong> purezza razziale è una vera ossessione ed<br />

egli mira a formare un nucleo sempre più pi ampio di SS che<br />

dovrà dovr colonizzare i territori occupati dal<strong>la</strong> Germania, tanto che<br />

prevede di introdurre tra gli adepti <strong>la</strong> poligamia, in modo<br />

appunto da aumentare il numero di “uomini uomini perfetti”: perfetti : ogni ogni<br />

SS<br />

doveva essere sposato entro i 26 anni; aver fatto almeno due<br />

figli entro i 30 e “donare” a Hitler un minimo di 4 figli.<br />

28 ottobre 1939: Himmler invita le SS a concepire figli prima<br />

di andare a combattere: “oggi per le donne e le ragazze di<br />

puro sangue tedesco diventerà una nobile missione il<br />

chiedere ai soldati in partenza per il fronte, siano esse<br />

sposate o no, di renderle madri”.<br />

<strong>Lebensborn</strong>, <strong>Lebensborn</strong>,<br />

uno strumento di<br />

politica razziale<br />

12 dicembre 1935: il <strong>Lebensborn</strong> eingetragener Verein<br />

(Società Registrata “Fonte di Vita”) è fondato a Berlino da<br />

10 Führern hrern-SS SS, , rimasti anonimi, su iniziativa dell’Ufficio<br />

centrale per <strong>la</strong> razza e il popo<strong>la</strong>mento (RuSHA ( RuSHA SS-Rasse SS Rasse-<br />

und Siedlungshauptamt, Siedlungshauptamt,<br />

costituito al<strong>la</strong> fine del 1931 e<br />

guidato inizialmente dall'SS dall'SS-Obergruppenführer<br />

Obergruppenführer Richard<br />

Walther Darré, Darré,<br />

era l'ufficio delle SS incaricato di control<strong>la</strong>re<br />

<strong>la</strong> purezza ideologica e razziale di tutti i membri delle SS): SS):<br />

era quindi posto sotto l’amministrazione diretta delle SS.<br />

1936: a Steinhöring Steinh ring (Baviera) viene aperta <strong>la</strong> prima<br />

clinica, clinica,<br />

che, diretta dal dottor Gregor Ebner, Ebner,<br />

tra l’altro<br />

amico e medico personale di Himmler, Himmler,<br />

sarà <strong>la</strong> casa madre.<br />

8


1° gennaio 1938: <strong>Lebensborn</strong> passa sotto <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> dello<br />

Stato Maggiore SS, quindi sotto <strong>la</strong> diretta autorità di<br />

Himmler, Himmler,<br />

con il nome di Ufficio “L”: <strong>la</strong> sede centrale fu<br />

spostata a Monaco (in via Herzog-Max Herzog Max Strasse, Strasse,<br />

3-7) 3 7) e qui<br />

sarà anche conservato l’anagrafe del <strong>Lebensborn</strong>, <strong>Lebensborn</strong>,<br />

che così<br />

costituiva uno Stato nello Stato, anche perché i bambini<br />

abbandonati dalle madri erano di “proprietà” dell’istituzione<br />

Materialmente era dunque costituito da un ufficio centrale,<br />

posto a Monaco, che amministrava una serie di cliniche e<br />

di asili sparsi per tutta <strong>la</strong> Germania (e, in seguito, anche in<br />

parte <strong>dei</strong> territori occupati), creati per garantire alle donne<br />

di “buona razza”, razza” , sposate o no, che attendessero un figlio<br />

da un SS, da un membro del<strong>la</strong> Polizia o del<strong>la</strong> Wehrmacht<br />

tedesche, le migliori condizioni per partorire, partorire,<br />

al fine di<br />

diminuire <strong>la</strong> mortalità infantile, il numero degli aborti o di<br />

bambini nati malformati o ma<strong>la</strong>ti e incrementare il numero<br />

<strong>dei</strong> nati di “razza”.<br />

Il <strong>Lebensborn</strong> fu dunque un organismo delle SS<br />

che agì a sostegno dell’ideologia del<strong>la</strong> razza e<br />

pertanto costituì il volto razziale del<strong>la</strong> politica<br />

demografica di assistenza al<strong>la</strong> maternità. maternità<br />

Si delineò infatti subito come un progetto di<br />

selezione razziale (eugenetica); nel suo nome<br />

era del resto già implicito il suo principale<br />

obiettivo: infondere nuova linfa nel<strong>la</strong> razza<br />

ariana, elevando il grado di “purezza” e<br />

“nordicità nordicità” ” (Aufnordung ( Aufnordung) ) del popolo tedesco e<br />

aumentando il numero di tedeschi di “pura razza<br />

ariana” destinati a dominare il mondo: Himmler<br />

pensava di avere in Germania, entro il 1980,<br />

120 milioni di uomini nordici.<br />

9


I centri <strong>Lebensborn</strong>, <strong>Lebensborn</strong>,<br />

anche per tute<strong>la</strong>re le ragazze<br />

madri, erano protetti dall’esterno, situati spesso in<br />

zone di campagna: questo contesto di segretezza<br />

(ad es. era tenuto segreto il nome del<strong>la</strong> famiglia se<br />

il bambino veniva adottato) alimentò presto<br />

pettegolezzi e dicerie e le cliniche furono descritte<br />

di volta in volta come “bordelli di lusso”, “stazioni<br />

di monta umane”, luoghi per <strong>la</strong> “procreazione<br />

forzata”.<br />

Nessuna donna, in verità, fu mai portata nei centri<br />

Lebenborn per accoppiarsi a fini riproduttivi, ma le<br />

gravidanze dovute a una breve o lunga re<strong>la</strong>zione<br />

extraconiugale tra donne ariane e tedeschi, lungi<br />

dall’essere censurate, erano incoraggiate e si<br />

mirava addirittura a cambiare <strong>la</strong> concezione<br />

negativa che <strong>la</strong> gente comune aveva delle<br />

ragazze madri.<br />

10


Non si trattò, dunque, come sostennero alcuni studiosi<br />

degli anni Sessanta e Settanta, di luoghi di procreazione<br />

organizzata, con cavie volontarie pronte a dare un figlio<br />

al Führer rer per <strong>la</strong> creazione di una super-razza, super razza, ma di<br />

centri per l’assistenza alle ragazze madri ariane, in<br />

Germania e nei territori occupati.<br />

Non fu però un’associazione animata da intenti caritativi<br />

o fini sociali (come a conclusione del conflitto tentarono<br />

di presentar<strong>la</strong> i principali responsabili), in quanto non<br />

erano accettate tutte le future madri bisognose di aiuto,<br />

ma vi era una rigida selezione: selezione:<br />

il 50% delle madri che<br />

chiedevano aiuto alle cliniche venivano infatti respinte<br />

perché non razzialmente idonee; delle ragazze si<br />

valutava il “sangue” (genitori, nonni, antenati), <strong>la</strong><br />

costituzione fisica e <strong>la</strong> salute, gli ideali, <strong>la</strong> fedeltà e <strong>la</strong><br />

devozione al Führer hrer. . L’organizzazione inoltre fu<br />

coinvolta nel rapimento, nei territori occupati, di bambini<br />

considerati “ariani” e nel<strong>la</strong> loro “germanizzazione<br />

“ germanizzazione” ” in<br />

modo da incrementare al massimo <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione di<br />

“pura razza ariana”.<br />

Tre obiettivi<br />

Ricapito<strong>la</strong>ndo, <strong>la</strong> politica razziale del <strong>Lebensborn</strong> si<br />

artico<strong>la</strong> in tre obiettivi:<br />

Incrementare il numero <strong>dei</strong> nati di “buona razza”,<br />

aiutando le donne incinte, sposate o no, ma solo se di<br />

pura razza, mediante centri, cliniche, sostegno<br />

economico;<br />

Potenziare il “tasso di nordicità” nordicità”<br />

del popolo tedesco,<br />

favorendo le unioni tra donne nordiche e soldati tedeschi<br />

e facendosi carico <strong>dei</strong> bambini nati da queste re<strong>la</strong>zioni;<br />

Cercare fuori dalle frontiere del Reich i fanciulli che<br />

presentavano tutti i caratteri del fenotipo nordico,<br />

condurli in terra tedesca e “germanizzarli<br />

“ germanizzarli”: ”: fu così che a<br />

partire dal 1940 fu organizzata una vasta impresa di<br />

trafugamento di bambini.<br />

11


I principali responsabili<br />

Heinrich Himmler, Himmler,<br />

Reichführer Reichf hrer delle SS<br />

Max Solmann, Solmann,<br />

amministratore capo del <strong>Lebensborn</strong><br />

Gregor Ebner, Ebner,<br />

medico capo del <strong>Lebensborn</strong><br />

Inge Viermetz, Viermetz,<br />

già a capo del<strong>la</strong> BDM, Bund Deutsche Mädel<br />

(Lega delle giovani tedesche), si è occupata delle cliniche<br />

nell’Europa occupata e dell’adozione <strong>dei</strong> bambini rapiti<br />

Günther nther Tesch, Tesch,<br />

dirige <strong>la</strong> sezione giuridica del <strong>Lebensborn</strong>; <strong>Lebensborn</strong>;<br />

crea certificati di nascita e attribuisce nuovi nomi ai bambini<br />

rapiti<br />

Ulrich Greifelt: Greifelt:<br />

capo dell'Ufficio Centrale del Commissario del<br />

Reich per il rafforzamento del<strong>la</strong> germanicità (RKFDV,<br />

Reichskommissar für die Festigung deutschen Volkstums); Volkstums);<br />

emana l’ordine di individuare il “buon sangue” su tutto il<br />

territorio po<strong>la</strong>cco.<br />

Strutture ufficiali: 6 centri in Germania già prima dello<br />

scoppio del<strong>la</strong> guerra, con 263 letti per le donne e 487<br />

per i bambini (almeno altri 4 centri saranno aperti<br />

durante il conflitto), 2 in Austria e, dopo l’occupazione, 9<br />

in Norvegia, 1 in Francia, 1 in Belgio, 1 in O<strong>la</strong>nda e 1 in<br />

Lussemburgo.<br />

Nei 9 anni di attività (1936-1945), (1936 1945), i <strong>Lebensborn</strong><br />

accolsero circa 20 mi<strong>la</strong> bambini; in base ad altre stime<br />

sarebbero nati nelle cliniche <strong>Lebensborn</strong> circa 12 mi<strong>la</strong><br />

bambini, <strong>la</strong> metà <strong>dei</strong> quali illegittimi; altri storici<br />

abbassano il numero a 7-8 7 8 mi<strong>la</strong>; mentre altri ancora<br />

par<strong>la</strong>no di 90.000 “figli” di Hitler: Hitler:<br />

molti di loro vennero<br />

dati in adozione a famiglie di provata fede nazista, altri<br />

furono fatti crescere nei centri fino al<strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> guerra e<br />

poi finirono in orfanotrofi o in affido.<br />

Diverse migliaia i bambini trafugati dai nazisti in Polonia<br />

e in altre regioni dell’Europa orientale: solo un decimo<br />

circa, finita <strong>la</strong> guerra, tornerà a casa; molti resteranno in<br />

Germania presso le loro famiglie adottive o negli<br />

orfanotrofi; di molti altri si perderà ogni traccia.<br />

12


Le principali cliniche <strong>Lebensborn</strong> in<br />

Germania<br />

“Hoch<strong>la</strong>nd Hoch<strong>la</strong>nd” ” a Steinhöring Steinh ring<br />

“Harz Harz” a Wernigerode<br />

“Kurmark Kurmark” a Klosterheide<br />

presso Berlino<br />

“Fries<strong>la</strong>nd Fries<strong>la</strong>nd” a Hohehorst<br />

presso Brema<br />

“Pommern Pommern” a Bad Polzin<br />

(Nord-Est (Nord Est del<strong>la</strong><br />

Germania, oggi Polonia)<br />

“Schwarzwald<br />

Schwarzwald” a<br />

Nordrach (nel Baden)<br />

“Taunus Taunus” nel Wiesbaden <strong>Lebensborn</strong>heim in Steinhöring/Oberbayern<br />

Cartolina postale del <strong>Lebensborn</strong>-Heim<br />

"Hoch<strong>la</strong>nd“ di Steinhöring<br />

Distintivo dell’organizzazione<br />

<strong>Lebensborn</strong><br />

La casa <strong>Lebensborn</strong> di Wernigerode<br />

13


Dottore, curatrice e bambini nel centro di<br />

Wernigerode, Wernigerode,<br />

circa 1943-5 1943<br />

Bambini <strong>Lebensborn</strong> in una<br />

maternità bavarese nel 1945.<br />

Un interno di un centro <strong>Lebensborn</strong><br />

Una passeggiata con i bambini<br />

di una casa <strong>Lebensborn</strong><br />

14


Locandine e scene dal film Divisione <strong>Lebensborn</strong> di Werner Klingler (1961) con<br />

Maria Perschy, Renate Küster, Birgitt Bergen e Elke Eichwede<br />

Locandina e scena del film Der <strong>Lebensborn</strong><br />

di Mis<strong>la</strong>n Cies<strong>la</strong>r del 2000<br />

15


Chi lo finanzia?<br />

L’organizzazione è finanziata dall’NSV, tramite una tassa<br />

che tutti gli ufficiali e i dirigenti delle SS erano obbligati a<br />

pagare; per le altre SS l’adesione era volontaria; <strong>la</strong> quota<br />

obbligatoria variava a seconda del numero <strong>dei</strong> figli che<br />

ciascun ufficiale aveva (meno figli, più soldi per<br />

l’organizzazione): nel 1938 le SS erano 238 mi<strong>la</strong> e solo 8<br />

mi<strong>la</strong> aderivano al <strong>Lebensborn</strong> che contava nel<br />

complesso 13 mi<strong>la</strong> membri.<br />

La massima parte <strong>dei</strong> fondi e delle sedi derivava però<br />

dagli immensi beni confiscati agli ebrei, che si trovarono<br />

così, loro malgrado, a finanziare <strong>la</strong> creazione del<strong>la</strong> “pura<br />

razza ariana”.<br />

I riti<br />

Non c’era battesimo, ma un rito, “<strong>la</strong> consacrazione del<br />

nome” (Namensweihe<br />

( Namensweihe), ), con cui il piccolo ariano entrava<br />

a far parte del<strong>la</strong> comunità del popolo germanico e delle<br />

SS: <strong>la</strong> madre rispondeva al<strong>la</strong> seguente formu<strong>la</strong>: “Madre<br />

tedesca, ti impegni a far crescere tuo figlio nello spirito<br />

dell’ideologia nazionalsocialista?”; nazionalsocialista?” ; il padrino SS (spesso<br />

padrino fu Himmler in persona) al<strong>la</strong> domanda: “Ti<br />

impegni a fare in modo che questo bambino sia educato<br />

nel rispetto del<strong>la</strong> concezione del<strong>la</strong> stirpe delle nostre<br />

SS?”. SS?” . Il bambino veniva quindi sfiorato con un pugnale<br />

delle SS mentre si pronunciava <strong>la</strong> formu<strong>la</strong> finale: “Con<br />

questo ti accolgo nel<strong>la</strong> nostra stirpe e ti assegno il nome<br />

di.... Porta questo nome con onore!”. onore!”<br />

Il bambino dunque appena nato diventava a tutti gli<br />

effetti un membro delle SS. Tra i nomi spesso venivano<br />

assegnati quelli germanici di Siegfried e Brunhilde. Brunhilde.<br />

16


La “consacrazione del nome” di un bambino <strong>Lebensborn</strong><br />

Cerimonia del nome per un bambino <strong>Lebensborn</strong><br />

La “consacrazione del nome” di un bambino <strong>Lebensborn</strong><br />

17


I “figli” di Hitler<br />

I bambini illegittimi partoriti in un <strong>Lebensborn</strong> erano di “proprietà”<br />

dell’istituzione che aveva propri registri di Stato civile, si<br />

riservava di decidere se <strong>la</strong> ragazza-madre ragazza madre era idonea o no a<br />

tenere il bambino e si occupava di dare in adozione quelli<br />

abbandonati dalle madri: ai genitori adottivi si garantiva sempre sempre<br />

<strong>la</strong> massima segretezza e tutti i documenti, notizie, atti re<strong>la</strong>tivi re<strong>la</strong>tivi<br />

al<br />

parto venivano cancel<strong>la</strong>ti; era mantenuto segreto anche il nome<br />

del<strong>la</strong> famiglia adottiva che veniva selezionata rigidamente: si<br />

cercava infatti di affidare questi “prodotti” del<strong>la</strong> super-razza super razza a<br />

famiglie benestanti o ricche, appartenenti ai gradi più alti delle delle<br />

SS, del Partito, del<strong>la</strong> Polizia, del<strong>la</strong> Wehrmacht, Wehrmacht,<br />

o comunque di<br />

razza pura e di certa fede nazista.<br />

I bambini che nei <strong>Lebensborn</strong> nascevano malformati fisicamente<br />

o con deficienze mentali o con alcune ma<strong>la</strong>ttie (sordità, sindrome sindrome<br />

di down, <strong>la</strong>bbro leporino, gozzo…) gozzo…)<br />

venivano eliminati, spesso<br />

dopo essere usati per esperimenti medici; anche i genitori<br />

adottivi di bambini che crescendo presentavano tare fisiche o<br />

caratteriali, non avendo ricevuto “merce di prima qualità”,<br />

potevano rimandarli indietro al centro <strong>Lebensborn</strong>, <strong>Lebensborn</strong>,<br />

e sostituirli<br />

con altri.<br />

Il <strong>Lebensborn</strong> si diffonde in Europa<br />

I risultati del <strong>Lebensborn</strong> furono però deludenti (si valuta che nei<br />

<strong>Lebensborn</strong> aperti in Germania non partorirono più di 2000<br />

donne), nonostante il costante impegno di Himmler, Himmler,<br />

anche<br />

durante <strong>la</strong> guerra: il 15 agosto 1942, con l’“Ordine agli ultimi<br />

figli”, ritira dal fronte tutti gli ultimogeniti, dando loro il compito di<br />

generare bambini di sangue ariano, in modo che le loro famiglie<br />

non si estinguano.<br />

La vastità <strong>dei</strong> territori occupati imponeva di poter contare su una una<br />

nuova e ampia generazione di tedeschi, ma le re<strong>la</strong>zioni tra<br />

soldati tedeschi e donne <strong>dei</strong> paesi occupati in generale erano<br />

viste di buon occhio solo se <strong>la</strong> madre poteva essere considerata<br />

di “razza di valore” (sì se norvegese, danese, svedese,<br />

o<strong>la</strong>ndese; no se s<strong>la</strong>va): così dalle sentenze del<strong>la</strong> corte marziale<br />

sappiamo che il giudizio nei confronti di stupro compiuto da<br />

soldati tedeschi era inversamente proporzionale al valore<br />

razziale del<strong>la</strong> donne: le pene erano lievi nei territori dell’Europa dell’Europa<br />

orientale, severe nei paesi del Nord, dove il <strong>Lebensborn</strong> al<strong>la</strong>rga<br />

le sue attività con sezioni in Norvegia, dove ebbe un insperato<br />

successo, Svezia, Danimarca, O<strong>la</strong>nda, Belgio e Francia.<br />

18


I principali centri in Europa<br />

Austria: Austria:<br />

“Wienerwald Wienerwald” (operante già gi dal ’38) 38) presso Vienna;<br />

“Alpen<strong>la</strong>nd Alpen<strong>la</strong>nd” a Gmuden (dal settembre 1943)<br />

Norvegia: Norvegia:<br />

9 centri, tra cui a Oslo (aperto già gi nel<strong>la</strong> primavera del<br />

1941), Tronheim, Klekken, Stalheim<br />

O<strong>la</strong>nda: O<strong>la</strong>nda:<br />

“Gelder<strong>la</strong>nd Gelder<strong>la</strong>nd”, , presso Nimega (strettamente riservato alle<br />

ragazze madri incinte da un SS)<br />

Belgio: Belgio:<br />

“Ardenne Ardenne” a Wégimont W gimont presso Liegi (inaugurato a inizio ’43 43<br />

da Viermetz)<br />

Lussemburgo:<br />

Lussemburgo:<br />

“Mosel<strong>la</strong>nd Mosel<strong>la</strong>nd” a Bofferding (aperto nell’estate nell estate<br />

1943accolse soprattutto bambini po<strong>la</strong>cchi rapiti)<br />

Francia: Francia:<br />

Lamor<strong>la</strong>ye presso Chantilly (a nord di Parigi, detto anche<br />

“West<strong>la</strong>nd West<strong>la</strong>nd” o “Westweld Westweld”); ); inaugurato il 6 febbraio 1944, in realtà realt in<br />

funzione dal 1943 (centro esclusivo: i padri appartengono al<strong>la</strong> SS SS<br />

e al<strong>la</strong><br />

Sipo; Sipo;<br />

le ragazze provengono da Norvegia, O<strong>la</strong>nda, Belgio, Francia)<br />

Durante <strong>la</strong> guerra comunque centinaia di bambini<br />

norvegesi, belgi, danesi, o<strong>la</strong>ndesi finirono in Germania<br />

(ad esempio nei centri di Kohren-Salis<br />

Kohren Salis, , presso Lipsia, di<br />

Hohehorst, Hohehorst,<br />

presso Brema, a Kalish nel Warthegau). Warthegau).<br />

Con<br />

<strong>la</strong> progressiva avanzata degli alleati poi i centri<br />

<strong>Lebensborn</strong> vennero progressivamente evacuati e i<br />

bambini furono trasferiti in massa in Germania (l’ultimo (l ultimo<br />

ad essere abbandonato fu il centro-madre centro madre di Steinhöring Steinh ring<br />

in Baviera), spesso senza le madri. I responsabili infine<br />

prima dell’arrivo dell arrivo degli alleati distrussero <strong>la</strong> stragrande<br />

maggioranza <strong>dei</strong> registri di Stato civile, che pure erano<br />

stati minuziosamente compi<strong>la</strong>ti: sparirono dunque le<br />

carte che legavano i bambini alle loro famiglie di origine<br />

e ai loro genitori biologici.<br />

Così molti finirono in orfanotrofi o cliniche per disadattati;<br />

alcuni furono adottati; pochissimi riuscirono a ricostruire<br />

le proprie vere origini.<br />

19


Il <strong>Lebensborn</strong> nell’Est Europa: il<br />

rapimento <strong>dei</strong> bambini<br />

“Io Io ho veramente l’intenzione l intenzione di cercare<br />

questo sangue germanico in tutto il mondo, di<br />

sottrarlo, di rubarlo dove potrò.<br />

Himmler, Himmler,<br />

discorso dell’ dell 8 novembre 1938 agli<br />

SS-Führern SS hrern del<strong>la</strong> divisione Deutsch<strong>la</strong>nd<br />

“Io Io penso che sia giusto e opportuno<br />

impadronirsi di bambini piccoli di famiglie<br />

po<strong>la</strong>cche razzialmente desiderabili allo scopo<br />

di educarli in partico<strong>la</strong>ri nidi d’infanzia d infanzia e case<br />

per bambini”. bambini<br />

Circo<strong>la</strong>re di Himmler del 14 giugno 1941<br />

“Da Da quei popoli [russi, po<strong>la</strong>cchi, cechi], noi<br />

prenderemo tutto ciò che è di sangue buono,<br />

rapiremo perfino i loro bambini, per allevarli in<br />

casa nostra”. nostra<br />

Himmler, Himmler,<br />

discorso del 4 ottobre 1943, a Poznan, Poznan,<br />

ai responsabili <strong>dei</strong> servizi impegnati nel<br />

rapimento <strong>dei</strong> bambini<br />

Misurazione antropometrica<br />

di un bambino po<strong>la</strong>cco.<br />

In Europa, soprattutto nell’Est, nell Est, il <strong>Lebensborn</strong> non ebbe<br />

solo una funzione ideologicamente condannabile, ma si<br />

macchiò di veri e propri crimini, come il rapimento di<br />

bambini: soprattutto in Polonia, ma anche in<br />

Cecoslovacchia, Ungheria, Jugos<strong>la</strong>via, Romania.<br />

La so<strong>la</strong> Polonia, nel dopoguerra, ha par<strong>la</strong>to di 250.000<br />

bambini po<strong>la</strong>cchi rapiti (il 15% del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione<br />

infantile): di essi solo il 15-20% 15 20% avrebbe fatto ritorno alle<br />

famiglie d’origine; gli studiosi oggi più prudentemente<br />

par<strong>la</strong>no di alcune migliaia di piccoli rapiti.<br />

I bambini venivano presi dagli orfanotrofi, da famiglie che<br />

li avevano in affido, dalle famiglie naturali, deportate o<br />

uccise, ma ci furono vere e proprie razzie anche di<br />

bambini con genitori viventi, fatti poi passare per<br />

“trovatelli” privi di documenti. Si organizzarono infatti <strong>dei</strong><br />

veri e propri Kommandos di selezionatori e rapitori,<br />

costituiti da “esperti esperti” razziali, dai fisionomisti del<strong>la</strong> Sipo<br />

(Sicherheitspolizei<br />

Sicherheitspolizei, , Polizia di Sicurezza) e dalle<br />

famigerate braune Schwester (sorelle brune, dal colore<br />

marrone dell’uniforme, versione femminile del<strong>la</strong> divisa<br />

delle SS).<br />

20


Il rapimento di un bambino ed il vano<br />

tentativo del<strong>la</strong> madre di resistere ai militari<br />

tedeschi.<br />

Documento attestante il trasferimento di<br />

un bambino po<strong>la</strong>cco, rapito nell'ambito del<br />

progetto <strong>Lebensborn</strong>, in un ospedale<br />

psichiatrico presso Berlino, dove verrà<br />

successivamente eliminato<br />

in quanto giudicato "razzialmente inutile".<br />

I piccoli “razzialmente<br />

“ razzialmente validi” rapiti nell’Est, in base ad una<br />

superficiale valutazione ad occhio <strong>dei</strong> “fisionomisti” del regime, regime,<br />

vengono rinchiusi in centri di raccolta ed esaminati attentamente;<br />

attentamente;<br />

i <strong>Lebensborn</strong> si occupano solo <strong>dei</strong> “bambini di eccezionale valore<br />

razziale; l’NSV, con <strong>la</strong> sua enorme rete di Kindergarten (asili), di<br />

quelli comunque razzialmente idonei, mentre quelli considerati<br />

“inferiori” vengono semplicemente <strong>la</strong>sciati morire. Vengono<br />

inoltre selezionati in base all’età:<br />

se di età compresa tra i due e i sei anni se ne fa carico<br />

direttamente il <strong>Lebensborn</strong> per l’adozione (di ciò si occupa Inge<br />

Viermetz). Viermetz).<br />

se tra i sei e i dodici anni, sono per lo più sistemati presso scuole scuole<br />

di Stato per <strong>la</strong> rapida “germanizzazione<br />

“ germanizzazione” ” (Eindeutschung<br />

( Eindeutschung) ) in vista<br />

di una futura eventuale adozione.<br />

Soprattutto su questi ultimi bambini è subito intrapresa una forte forte<br />

azione psicologica: si spiega che i genitori sono morti<br />

indegnamente (di alcolismo o uccisi da banditi), per inculcare<br />

loro un complesso di inferiorità e di riconoscenza verso i tedeschi tedeschi<br />

che li hanno accolti delle loro scuole; devono dimenticare il loro loro<br />

nome e <strong>la</strong> lingua materna, imparare il tedesco e l’ideologia<br />

nazista.<br />

21


“Sarebbe altamente<br />

auspicabile, per il nostro<br />

allevamento di bambini,<br />

trapiantare in Germania<br />

donne norvegesi<br />

razzialmente e<br />

politicamente valide”.<br />

(Lettera di Ebner a Himmler<br />

del settembre 1940)<br />

“Le SS per una grande<br />

Germania, con <strong>la</strong> spada e<br />

con <strong>la</strong> cul<strong>la</strong>”.<br />

(Wilhelm Wilhelm Rediess, Rediess,<br />

capo<br />

del<strong>la</strong> Polizia e delle SS<br />

dell’Alto Commissariato del<br />

Reich per <strong>la</strong> Norvegia)<br />

Il caso Norvegia<br />

Norvegia, Svezia e Danimarca erano il paradiso<br />

razziale per le SS: il “tasso di nordicità”, nordicità”,<br />

<strong>la</strong> “purezza<br />

razziale” erano perfino superiori rispetto a molte<br />

zone del<strong>la</strong> Germania. Si crearono quindi tutte le<br />

condizioni favorevoli per far nascere piccoli<br />

germanici, secondo un disegno preciso: si<br />

cercarono di instaurare rapporti cordiali con <strong>la</strong><br />

popo<strong>la</strong>zione del paese, e già nell’aprile 1940, fra le<br />

truppe di occupazione, si <strong>la</strong>nciò un’enorme<br />

campagna per <strong>la</strong> procreazione; si aprirono<br />

numerose (9) cliniche di maternità per i bambini di<br />

padre tedesco e in cinque anni circa nacquero<br />

almeno 8000 bambini (di cui 6 mi<strong>la</strong> nei centri<br />

<strong>Lebensborn</strong>) <strong>Lebensborn</strong>)<br />

da donne norvegesi e soldati tedeschi,<br />

per lo più abbandonati dal<strong>la</strong> madri e dati in adozione<br />

a famiglie tedesche.<br />

22


Dopo <strong>la</strong> guerra inizialmente <strong>la</strong> Norvegia rifiutò<br />

questi figli del<strong>la</strong> guerra, e tentò di non accogliere<br />

quelli finiti in Germania, considerandoli “figli <strong>dei</strong><br />

tedeschi”, progettando addirittura di deportarli (in<br />

Australia, in Svezia: <strong>la</strong> più famosa <strong>dei</strong><br />

<strong>Lebensborn</strong> Kinder è Anni-Frid Anni Frid Lyngstad, Lyngstad,<br />

una<br />

<strong>dei</strong> cantanti degli Abba che appunto si rifugiò in<br />

Svezia con <strong>la</strong> madre e <strong>la</strong> nonna). Si valutò<br />

anche di sottoporre madri e figli a test<br />

psichiatrici, e comunque si ritennero questi<br />

bambini come “deboli di mente”, pericolosi,<br />

devianti.<br />

Caduti questi vergognosi progetti, i deutsche<br />

kinder rimasti in Norvegia vennero comunque<br />

discriminati in modo feroce.<br />

Destinati da Hitler al dominio del mondo, divennero<br />

invece, con <strong>la</strong> sconfitta del<strong>la</strong> Germania, un capro<br />

espiatorio a cui far pagare i crimini e le angherie <strong>dei</strong><br />

tedeschi. Il popolo norvegese vide nei bimbi <strong>Lebensborn</strong><br />

soltanto caratteristiche ereditarie e li indicò come i figli<br />

delle SS, quindi potenzialmente pericolosi e disumani.<br />

Molti oggi raccontano storie di trattamenti crudeli subiti<br />

senza capire le motivazioni di tanto odio. La Norvegia<br />

comunque insabbiò il problema per tanti anni,<br />

costringendo i figli del<strong>la</strong> guerra a sopportare una serie di<br />

ingiustizie e di maltrattamenti. Alcuni di essi furono<br />

rinchiusi in orfanotrofi e in istituti psichiatrici, altri, pur<br />

essendo stati affidati alle madri o a parenti, furono<br />

ugualmente discriminati in vario modo. A scuo<strong>la</strong> o sul<br />

posto di <strong>la</strong>voro, subirono violenze fisiche e psicologiche,<br />

tanto che di recente un gruppo di essi ha citato in<br />

giudizio il governo norvegese per <strong>la</strong> politica<br />

discriminatoria da esso attuata nel dopoguerra.<br />

23


Il Processo di Norimberga<br />

A Norimberga non si tenne un processo distinto per il <strong>Lebensborn</strong>,<br />

<strong>Lebensborn</strong>,<br />

ma il 10 ottobre 1947 si aprì il processo (che durò fino al marzo marzo<br />

1948) contro il RSuHA (Ufficio centrale del<strong>la</strong> razza e del<br />

popo<strong>la</strong>mento): <strong>la</strong> stampa vi diede scarso rilievo e il <strong>Lebensborn</strong> non<br />

fu condannato in quanto istituzione; solo <strong>la</strong> dirigenza finì sul banco<br />

degli imputati e fu condannata a pene detentive minime, ma<br />

esclusivamente per appartenenza a un’organizzazione criminale, le le<br />

SS, non per le attività svolte nel <strong>Lebensborn</strong>: <strong>Lebensborn</strong><br />

Ulrich Greifelt: Greifelt:<br />

ergastolo (morì nel carcere di Landsberg il 6 febbraio<br />

1949)<br />

Max Sollmann: Sollmann:<br />

2 anni<br />

Gregor Ebner: Ebner:<br />

2 anni<br />

Günther nther Tesch : 2 anni<br />

Inge Viermetz: Viermetz:<br />

assolta<br />

Anche il cosiddetto Processo di Monaco del 1950 (del tribunale di di<br />

denazificazione) denazificazione)<br />

si concluse con 6 assoluzioni su 8 imputati e con<br />

due condanne assai miti.<br />

Dopo <strong>la</strong> guerra: il destino delle<br />

donne e <strong>dei</strong> figli <strong>dei</strong> tedeschi<br />

Le guerre hanno effetti contradditori sui rapporti tra i sessi:<br />

da una parte si possono ribaltare pregiudizi tradizionali: le donne donne<br />

occupano posti di <strong>la</strong>voro <strong>la</strong>sciati vacanti dagli uomini impegnati al<br />

fronte;<br />

dall’altra si inaspriscono le differenze e ci si irrigidisce nei confronti del<strong>la</strong><br />

morale sessuale femminile: dalle donne ci si aspetta che si prendano prendano<br />

cura del foco<strong>la</strong>re e che rimangano fedeli ai mariti e ai fidanzati fidanzati<br />

assenti.<br />

Il corpo femminile diventa dunque un altro fronte di guerra, <strong>la</strong> sessualità<br />

femminile assume un significato prioritario: non è solo una questione questione<br />

di<br />

decenza e virtù, ma anche di onore nazionale e di sopravvivenza: <strong>la</strong><br />

possibilità essere madri è considerata una risorsa nazionale e dunque dunque<br />

le re<strong>la</strong>zioni tra donne del luogo e soldati nemici costituiscono una<br />

minaccia e <strong>la</strong> donna che intrattiene tali re<strong>la</strong>zioni è ritenuta colpevole colpevole<br />

non solo verso il codice tradizionale di comportamento sessuale, ma<br />

anche nei confronti del<strong>la</strong> nazione.<br />

I “figli del<strong>la</strong> guerra” quindi furono stigmatizzati due volte: non non<br />

solo in<br />

quanto “bastardi”, ma anche e soprattutto perché “bastardi tedeschi”; tedeschi”;<br />

<strong>la</strong><br />

dubbia reputazione delle madri di proiettò sui figli (e sulle figlie, figlie,<br />

considerate fin dall’infanzia “disponibili”, tanto cha a volte finirono finirono<br />

per<br />

essere vittime di abusi sessuali).<br />

24


I “figli del<strong>la</strong> guerra”: <strong>la</strong> congiura del<br />

silenzio<br />

Se le cifre <strong>dei</strong> bambini nati nelle cliniche <strong>Lebensborn</strong> si aggirano<br />

intorno ai 10 mi<strong>la</strong>, molti di più furono i “figli del<strong>la</strong> guerra”, ossia i figli<br />

illegittimi di padre tedesco e madre <strong>dei</strong> territori occupati, tanto tanto<br />

che<br />

ad esempio per <strong>la</strong> Francia si ipotizzano oltre 100.000 bambini figli figli<br />

di<br />

tedeschi, in Danimarca oltre 5.500, in Norvegia oltre 10.000, in<br />

O<strong>la</strong>nda almeno 8.000.<br />

Finita <strong>la</strong> guerra, tramontata l’ideologia del Lebenborn, Lebenborn,<br />

rimase solo<br />

l’onta, a cui seguirono <strong>la</strong> negazione e <strong>la</strong> rimozione; in tutta Europa Europa<br />

i<br />

bambini nati da re<strong>la</strong>zioni con soldati tedeschi furono dunque<br />

circondati da silenzio, imbarazzo, vergogna, senso di colpa e<br />

condanna sociale; considerati “gli orfani del disonore”, spesso<br />

subirono abusi, rifiuti, abbandono; molti di loro ignorarono per<br />

sempre <strong>la</strong> propria origine: furono per sempre privi di identità.<br />

Tutti d’altronde avevano interesse a conservare il silenzio: le<br />

autorità per difendere <strong>la</strong> stabilità del<strong>la</strong> famiglia, escludere ogni ogni<br />

forma<br />

di rapporto rego<strong>la</strong>re con i nemici di un tempo, proteggere i bambini bambini<br />

da vessazioni, nascondere una vergogna nazionale; ma anche le<br />

madri stesse avevano ogni vantaggio a tenere nascosta <strong>la</strong> vera<br />

“disonorevole” origine <strong>dei</strong> propri figli.<br />

Bambini <strong>Lebensborn</strong> in un ospedale psichiatrico nel<br />

dopoguerra<br />

25


Hans-Ullrich Wesch<br />

Sessant’anni dopo migliaia di figli del<strong>la</strong> guerra sono ancora<br />

al<strong>la</strong> ricerca del<strong>la</strong> propria identità<br />

Violetta Wallenborn Gise<strong>la</strong> Heidenreich<br />

Incontro a Wernigerode di otto nati nei<br />

<strong>Lebensborn</strong>, novembre 2006<br />

Werner Thiermann<br />

Solo nel 1985 il ministero del<strong>la</strong> Giustizia tedesco ha<br />

affermato i diritti <strong>dei</strong> bambini che vogliono conoscere i<br />

genitori biologici e ha aperto l’accesso ai documenti<br />

rimasti.<br />

Solo negli ultimi anni i bambini <strong>Lebensborn</strong> hanno<br />

trovato <strong>la</strong> forza di par<strong>la</strong>re e di rive<strong>la</strong>re le loro origini e<br />

hanno fondato associazioni.<br />

Nell’ottobre 2001, oltre 150 “figli del<strong>la</strong> guerra” norvegesi<br />

hanno intentato una causa contro lo Stato norvegese per<br />

discriminazione, trattamento inumano e degradante e<br />

tortura; benché <strong>la</strong> loro istanza sia stata respinta, hanno<br />

comunque ottenuto che lo Stato finanzi un progetto di<br />

ricerca per fare luce, dopo decenni di silenzio, sui traumi<br />

vissuti dai “bambini tedeschi”; hanno comunque fatto<br />

ricorso contro il governo norvegese al<strong>la</strong> Corte europea<br />

per i diritti dell’uomo appunto per vio<strong>la</strong>zione <strong>dei</strong> diritti<br />

umani.<br />

26


Gerd FLEISCHER<br />

Una testimonianza<br />

Nata in un <strong>Lebensborn</strong>, <strong>Lebensborn</strong>,<br />

da madre norvegese e padre<br />

tedesco, un militare delle SS, Gerd ha avuto una infanzia<br />

re<strong>la</strong>tivamente tranquil<strong>la</strong> rispetto ai suoi coetanei “war<br />

children”; children”;<br />

finita l’occupazione Nazista è rimasta con <strong>la</strong><br />

madre, nel suo vil<strong>la</strong>ggio.<br />

Poi nacquero i problemi. In seguito al<strong>la</strong> liberazione del<strong>la</strong><br />

Norvegia e <strong>la</strong> partenza delle truppe occupanti<br />

cominciarono le rappresaglie contro i tedeschi, a<br />

cominciare dai “war children”. children”.<br />

A scuo<strong>la</strong> Gerd era<br />

chiamata “donnaccia tedesca”; non conosceva il<br />

significato di quel<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> ed era continuamente presa in<br />

giro e picchiata. Sua madre si risposò con un patriota<br />

norvegese che <strong>la</strong> odiava; così violenza e bullismo<br />

diventarono anche parte del<strong>la</strong> sua vita famigliare.<br />

A 13 anni, scappò di casa. Come abbia potuto<br />

sopravvivere ancora non si sa. Lei ricorda di essere<br />

stata spesso senzatetto, so<strong>la</strong> e affamata. Le<br />

associazioni di solidarietà, pur conoscendo <strong>la</strong> sua<br />

situazione, non fecero nul<strong>la</strong> per aiutar<strong>la</strong>.<br />

All’età di 17 anni <strong>la</strong>sciò <strong>la</strong> Norvegia e non vi tornò per 18<br />

anni. Durante <strong>la</strong> sua assenza ha fatto molte cose ed<br />

esorcizzato molti demoni. Ha rintracciato il suo padre<br />

tedesco, che inizialmente ha negato di riconoscere sia<br />

lei che <strong>la</strong> madre. La moglie tedesca di quest’uomo quest’ uomo era<br />

l’esatta immagine di sua madre; soltanto portando suo<br />

padre in tribunale riuscì a farsi riconoscere.<br />

Ritornò in Norvegia, riportando con sé due bambini del<strong>la</strong><br />

strada raccolti in Messico, determinata a trovare giustizia<br />

per i “war children”. children”.<br />

Ora è membro di una organizzazione <strong>dei</strong> figli <strong>dei</strong><br />

<strong>Lebensborn</strong> che accusa il governo norvegese del dopo-<br />

guerra di ostinato rifiuto, permettendo – e attuando<br />

spesso – un livello di abusi che ha scioccato <strong>la</strong> nazione.<br />

27


Bibliografia<br />

Marc Hilell - C<strong>la</strong>rissa Henry, Henry,<br />

In nome del<strong>la</strong> razza, razza,<br />

Mi<strong>la</strong>no,<br />

Sperling and Kupfer, 1976<br />

G. Lilienthal, Lilienthal,<br />

Der “Lebenborn Lebenborn e. V.”. Ein Instrument<br />

nationalsozialisticher Rassenpolitik, Rassenpolitik,<br />

Stuttgard, Fischer,<br />

1985<br />

Lidia Rolfi - Bruno Maida, Il futuro spezzato. I nazisti<br />

contro i bambini, bambini,<br />

Firenze, Giuntina, Giuntina,<br />

1997<br />

Gise<strong>la</strong> Heidenreich,<br />

Heidenreich,<br />

In nome del<strong>la</strong> razza ariana. Il viaggio<br />

di una donna al<strong>la</strong> ricerca del<strong>la</strong> propria identità, identità,<br />

Mi<strong>la</strong>no,<br />

baldini Castoldi da<strong>la</strong>i, da<strong>la</strong>i,<br />

2004 (ed. originale Das endlose Jahr, Jahr<br />

L'anno infinito, infinito,<br />

ed. Scherz Ver<strong>la</strong>g) Ver<strong>la</strong>g<br />

K. Ericson - E Simonsen (a cura di), I “figli” di Hitler. Hitler.<br />

La<br />

selezione del<strong>la</strong> “razza ariana”, i figli degli invasori tedeschi<br />

nei territori occupati, Mi<strong>la</strong>no, Boroli Editore, 2007<br />

Documentari<br />

<strong>Lebensborn</strong>, Enfants de <strong>la</strong> honte, reportage di Chantal<br />

Lasbats (1994), mandato in onda dal<strong>la</strong> trasmissione di<br />

Rai Tre La grande storia in prima serata, nell’ambito<br />

del<strong>la</strong> puntata In nome del<strong>la</strong> razza (1998) di D. Ghezzi e<br />

L. Bizzarri<br />

Gli infami di Oslo, reportage di Frediano Finucci,<br />

mandato in onda dal<strong>la</strong> trasmissione di La7 Effetto Reale<br />

il 21 marzo 2005<br />

28


Filmografia<br />

Divisione <strong>Lebensborn</strong> (RFT, 1961) di Werner<br />

Klingler<br />

La stirpe del sangue (USA,1985) di Joseph<br />

Sargent<br />

<strong>Lebensborn</strong> (Usa, 1997) 1997)<br />

di David Stephens<br />

<strong>Lebensborn</strong> – Spring Of life (Cecoslovacchia,<br />

2000) Mi<strong>la</strong>n Cies<strong>la</strong>r<br />

IL RAZZISMO SCIENTIFICO<br />

L’ideologia razzista del nazismo e del fascismo<br />

sono il prodotto di un cambiamento culturale<br />

avvenuto a partire già dal<strong>la</strong> seconda metà<br />

dell’Ottocento con <strong>la</strong> nascita del razzismo<br />

scientifico.<br />

Con il darwinismo e con lo sviluppo di discipline<br />

pseudo-scientifiche<br />

pseudo scientifiche quali l’antropologia<br />

criminale, <strong>la</strong> craniometria, <strong>la</strong> misurazione<br />

dell’intelligenza, nasce il “razzismo scientifico”.<br />

Il movimento eugenetico fa il suo ingresso nel<strong>la</strong><br />

cultura europea (seconda metà del XIX secolo).<br />

29


Contro i “diversi”: il progetto<br />

eutanasia o progetto T4<br />

DUE “TIPI” DI DIVERSI:<br />

1. I diversi pericolosi per <strong>la</strong> salute del<strong>la</strong> razza:<br />

appartenenti alle “razze inferiori” (ebrei, zingari,<br />

s<strong>la</strong>vi, meticci, neri, tedeschi con “tare” fisiche e<br />

psichiche)<br />

2. I diversi pericolosi per lo stato nazista:<br />

oppositori politici (politici ( politici, , sindacalisti, religiosi)<br />

IL MOVIMENTO EUGENETICO<br />

Il termine eugenetica deriva dal greco Eu (“buono”) e Genos (“razza,<br />

specie”).<br />

Viene proposto per <strong>la</strong> prima volta da Francis Galton (1822-1911),<br />

(1822 1911),<br />

psicologo inglese, che <strong>la</strong> definisce come lo studio <strong>dei</strong> fattori sotto<br />

controllo sociale che possono migliorare o peggiorare <strong>la</strong> qualità<br />

razziale delle generazioni future sia dal <strong>la</strong>to fisico che dal <strong>la</strong>to <strong>la</strong>to<br />

mentale.<br />

Galton accoglie i principi del darwinismo<br />

L’eugenetica diventa una nuova dottrina scientifica e sociale poiché poiché<br />

l’attenzione delle scienze mediche si è spostata dal singolo individuo individuo<br />

ai grandi gruppi sociali, dal<strong>la</strong> cura degli effetti del<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia ma<strong>la</strong>ttia<br />

al<strong>la</strong><br />

causa scatenante, dal<strong>la</strong> terapia al<strong>la</strong> prevenzione. Il medico non ha<br />

più solo il compito di guarire il ma<strong>la</strong>to, ma anche quello di<br />

salvaguardare <strong>la</strong> salute del<strong>la</strong> società e di garantirne possibilmente possibilmente<br />

il<br />

suo miglioramento “razziale”.<br />

L’eugenetica è <strong>la</strong> scienza “delle buone nascite”: all’eugenista, spetta<br />

il duro compito di individuare e diagnosticare i fattori ed i caratteri caratteri<br />

degenerativi, promuovendo <strong>la</strong> riproduzione di caratteri e fattori<br />

ereditari non degenerati, per conservare e migliorare il patrimonio patrimonio<br />

biologico del<strong>la</strong> specie umana.<br />

30


IL SUCCESSO DELL’EUGENETICA<br />

E’ negli Stati Uniti, in Inghilterra e, in seguito, in<br />

Germania che il movimento eugenetico gode di<br />

partico<strong>la</strong>re fortuna e popo<strong>la</strong>rità a partire dagli ultimi anni<br />

del XIX secolo.<br />

Negli Stati Uniti, come in altri paesi, l’eugenetica <strong>la</strong>vorerà<br />

nel<strong>la</strong> direzione del<strong>la</strong> “razzizzazione<br />

“ razzizzazione” ” delle c<strong>la</strong>ssi povere<br />

ed emarginate, affermando che <strong>la</strong> marginalità sociale<br />

corrisponde al<strong>la</strong> inferiorità razziale.<br />

In partico<strong>la</strong>re l’eugenetica si attiverà su due precisi<br />

campi d’azione:<br />

<strong>la</strong> sterilizzazione degli individui “deboli di mente” o<br />

minorati da caratteristiche ritenute geneticamente<br />

ereditabili;<br />

l’emanazione di norme legis<strong>la</strong>tive atte a limitare e<br />

rego<strong>la</strong>mentare i flussi migratori, per mantenere<br />

razzialmente “puro” il ceppo autoctono basando tale<br />

restrizione sul<strong>la</strong> somministrazione <strong>dei</strong> test di intelligenza.<br />

Il progetto eutanasia: l’eliminazione<br />

delle vite indegne d’essere vissute<br />

1920: viene pubblicato un libro dal titolo<br />

L'autorizzazione all'eliminazione delle vite<br />

non più degne di essere vissute; gli autori<br />

Alfred Hoche (1865-1943), (1865 1943), psichiatra e<br />

specialista in neuropatologia<br />

dell’Università di Friburgo, e Karl Binding<br />

(1841-1920), (1841 1920), giurista, sviluppano il<br />

concetto di "eutanasia sociale": il ma<strong>la</strong>to<br />

incurabile è da considerarsi non soltanto<br />

portatore di sofferenze personali fisiche<br />

ma anche di “sofferenze” sociali ed<br />

economiche.<br />

31


La legis<strong>la</strong>zione nazista<br />

14 luglio 1933: legge per prevenzione delle ma<strong>la</strong>ttie ereditarie<br />

e per <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> e l’igiene del<strong>la</strong> razza (premessa al programma<br />

eutanasia).<br />

25 luglio 1933: “Legge sul<strong>la</strong> prevenzione del<strong>la</strong> nascita di<br />

persone affette da ma<strong>la</strong>ttie ereditarie”: di fatto autorizza <strong>la</strong><br />

sterilizzazione obbligatoria di individui ritenuti portatori di<br />

ma<strong>la</strong>ttie o “tare” ereditarie (oltre 400.000 sterilizzazioni).<br />

18 aprile 1935: “Legge sul<strong>la</strong> salute nel matrimonio”, che vieta<br />

espressamente l’unione matrimoniale con una persona che<br />

soffre di disturbo mentale in modo che il matrimonio sembri<br />

indesiderabile per <strong>la</strong> comunità. comunità.<br />

26 giugno 1935: emendamento che istituisce l’aborto<br />

eugenetico fino al sesto mese di gravidanza per le donne con<br />

ma<strong>la</strong>ttie ereditarie.<br />

8 ottobre 1935: “Legge per <strong>la</strong> salvaguardia del<strong>la</strong> salute<br />

ereditaria del popolo tedesco”: con essa si autorizza l’aborto<br />

nel caso in cui uno <strong>dei</strong> genitori sia affetto da ma<strong>la</strong>ttie<br />

ereditarie<br />

Censimento <strong>dei</strong> portatori di handicap, <strong>dei</strong> ma<strong>la</strong>ti<br />

ricoverati negli istituti psichiatrici, in strutture<br />

sanitarie private, presso le famiglie<br />

Propaganda destinata a convincere il popolo<br />

tedesco del<strong>la</strong> giustezza del<strong>la</strong> sterilizzazione e<br />

dell’eutanasia: film, grandi mostre, articoli di<br />

giornale, vengono diffusi capil<strong>la</strong>rmente ed i ma<strong>la</strong>ti<br />

vengono costantemente rappresentati come figure<br />

grottesche, mostruose, in contrapposizione con<br />

l’armonioso corpo di un ariano in perfetta salute.<br />

18 agosto 1939: il Ministero dell’Interno tedesco<br />

emana un decreto per l’obbligo di dichiarazione di<br />

neonati deformi: deformi:<br />

l’obbligo, cioè, del censimento <strong>dei</strong><br />

bambini, fino a tre anni, affetti da disturbi fisici e<br />

mentali.<br />

1° settembre 1939: Hitler, Hitler,<br />

con un suo scritto, ordina,<br />

di fatto, l’inizio del Programma eutanasia<br />

32


Il Reichsleiter Bouhler e il dottor<br />

Brandt sono incaricati, sotto <strong>la</strong><br />

propria responsabilità, di estendere<br />

le competenze di alcuni medici da<br />

Loro nominati, autorizzandoli a<br />

concedere <strong>la</strong> morte per grazia ai<br />

ma<strong>la</strong>ti considerati incurabili<br />

secondo l’umano giudizio, previa<br />

valutazione critica del loro stato di<br />

ma<strong>la</strong>ttia. ma<strong>la</strong>ttia.<br />

F.to Adolf Hitler<br />

Nelle foto i centri eutanasia di<br />

Hadamar ed Harteim. Harteim<br />

IL PROGETTO EUTANASIA<br />

O PROGETTO T4<br />

Inizia lo sterminio di uomini,<br />

donne e bambini negli 8<br />

centri per l’eutanasia, tra<br />

cui: Hadamar, Hadamar,<br />

Bernburg, Bernburg,<br />

Sonnenstein, Hartheim,<br />

Brandenburg. Brandenburg.<br />

In tutto<br />

saranno 70-100.000 70 100.000 i<br />

tedeschi uccisi<br />

nell’ambito del progetto T4<br />

33


IL PROGETTO EUTANASIA<br />

O PROGETTO T4<br />

Dai cadaveri delle vittime sono stati prelevati i cervelli,<br />

soprattutto <strong>dei</strong> bambini e degli adolescenti, che, selezionati,<br />

sono stati inviati al rinomato “Kaiser Wilhelm Institut”, Institut”,<br />

una delle<br />

istituzioni mediche internazionali più famose in Europa e in<br />

America. Il direttore, Julius Hallervorden, Hallervorden,<br />

ha collezionato, per i<br />

suoi studi, oltre 600 cervelli, utilizzati, a vario titolo ma sempre sempre<br />

per ricerche “scientifiche”, fino al 1990.<br />

Nell’immediato dopoguerra, durante uno <strong>dei</strong> processi ai<br />

responsabili <strong>dei</strong> crimini nazisti, il dottor Hallervorden ha<br />

affermato: “Venni “ Venni a sapere ciò che essi stavano facendo e così<br />

dissi loro che se stavano uccidendo tutta quel<strong>la</strong> gente almeno<br />

ne prelevassero i cervelli, in modo da poterli studiare ed<br />

esaminare. Mi chiesero quanti ne potevo esaminare e risposi:<br />

un numero illimitato… Più ce n’è meglio è… C’era materiale<br />

meraviglioso in quei cervelli, bellissimi difetti mentali,<br />

malformazioni e ma<strong>la</strong>ttie infantili. Naturalmente accettai questi<br />

cervelli. Da dove venissero e come arrivassero a me non era<br />

affar mio”.<br />

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