scarica pdf 17075.565KB - Museo Tridentino di Scienze Naturali
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appare ovoide; l'in<strong>di</strong>ce rivela mesocefalia (78 circa). La volta presenta un profilo regolare, in<br />
cui l'occipite sporge moderatamente; non è molto bassa: in<strong>di</strong>ce del Giar<strong>di</strong>na (per il porion) <strong>di</strong><br />
platicefalia finale (70,6). Si nota una modesta batrocefalia, cui si accompagnano ampie<br />
depressioni laterali sopra i parietali e stegoi<strong>di</strong>smo lungo la s. sagittale. Ricor<strong>di</strong>amo inoltre: la<br />
forma subtriangolare della squama temporale, la persistenza della scissura petrosquamosa,<br />
l'ondulazione (tratto arcaico) del margine superiore dell'arcata zigomatica, la forma ovale del<br />
foro u<strong>di</strong>tivo il cui asse è inclinato in avanti, i numerosi ampi wormiani nella prima metà della s.<br />
lambdoidea a partire dal lambda, l'apertura piriforme <strong>di</strong> tipo antropino e piuttosto larga (in<strong>di</strong>ce<br />
nasale <strong>di</strong> camerrinia iniziale: 52,2 ), le fosse canine sviluppate, i forti rilievi dentari, l'arcata<br />
paraboloide, il palato moderatamente profondo e piuttosto stretto (in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> leptostafilinia<br />
terminale: 79,2), l'avanzata carie del M3 superiore e l'obliterazione dell'alveolo conseguita alla<br />
precoce caduta del M1 destro.<br />
La man<strong>di</strong>bola appare alta e robusta (in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> spessore del corpo: 47,3 ), con arcata<br />
paraboloide, mento alto, sollevato sul piano d'appoggio del corpo man<strong>di</strong>bolare, c sporgente. Gli<br />
angoli appaiono fortemente eversi, tubercolati; i con<strong>di</strong>li sono quasi privi <strong>di</strong> peduncoli (si<br />
<strong>di</strong>rebbero, in linguaggio botanico, sessili), inseriti molto in basso, sicchè le apofisi coronoidee<br />
assumono (per contrasto) uno sviluppo superiore al doppio del normale. Il foro mentoniero si<br />
trova sotto il limite tra i due premolari. Si osservano: notevoli impronte <strong>di</strong>gastriche, apofisi-geni<br />
superiori straor<strong>di</strong>nariamente sviluppate e <strong>di</strong>stinte mentre le inferiori si confondono in una cresta<br />
me<strong>di</strong>ana, la presenza del canalis incisivus, un piccolo forame man<strong>di</strong>bolare provvisto <strong>di</strong> breve<br />
ligula e seguito da un modesto solco miloiaideo.<br />
Sono state possibili misurazioni <strong>di</strong> un epistrofeo e <strong>di</strong> 3 vertebre lombari. Il sacro, che è<br />
omobasale, appare scarsamente incurvato in senso longitu<strong>di</strong>nale e niente affatto in senso<br />
trasversale. Il canalis sacralis raggiunge la metà del corpo della IV vertebra; la sua imboccatura<br />
presenta il bordo posteriore <strong>di</strong> forma irregolare come nel sacro C, <strong>di</strong> cui in seguito. Le spine<br />
vertebrali sono in<strong>di</strong>stinte, i fori piuttosto gran<strong>di</strong>.<br />
Tra le ossa dei cinti, accenniamo ad una clavicola, ad una scapola destra ed al bacino. La<br />
clavicola mostra un'impronta costale piuttosto forte. Nella scapola: la cavità glenoidea è<br />
piriforme, scavata anche in senso trasversale; 1'incisura coracoidea è assai profonda, quasi un<br />
orifizio completo (tipo IV, del Vallois); la fossa sopraspinata si presenta come un basso<br />
triangolo (tipo Il); il margine ascellare inizia con una doppia doccia (tipo III); si osservano forti<br />
impronte costali sulla faccia anteriore; la fossa sottospinata appare solcata da una larga<br />
infossatura e da un corrispondente rilievo nel senso dell'altezza. Il bacino risulta massiccio,<br />
piccolo, stretto, pesante ma can ali svasate; la linea arcuata è sensibile, debole 1'incisura ileoischiatica,<br />
abbastanza saliente 1a linea ileo-pubica, grande il cotile, molto pronunciata<br />
1'incisura acetabuli, la superficie esterna dell'ala piuttosto scavata.<br />
Per quanto riguarda le ossa degli arti, l'omero osservabile, il destro, appare tozzo e<br />
massiccio, normalmente incurvato, con un forte V deltoideo, con una grassa testa, un accenno<br />
alla cresta sopraepicon<strong>di</strong>loidea, un valore dell'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong>afisario da sezione tondeggiante (81,3).<br />
Nei ra<strong>di</strong> si passano osservare: <strong>di</strong>screto sviluppo della cresta interossea (in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong>afisario: 70,7 e<br />
68,7), tuberosità del bicipite sviluppata, facce volari scavate nella parte inferiore, sensibile sviluppo<br />
della tuberosità del muscolo supinatore, <strong>di</strong>afisi a curvatura normale. Le ulne presentano il<br />
tratto arcaico della forte curvatura superiore; hanno una cresta interossea normalmente<br />
sviluppata (in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong>afisario: 76,3 e 80,6) e una cresta del muscolo supinatore lunga e<br />
pronunciata; nella cavità sigmoidea, le parti coronoidea ed olecranica sono nettamente separate<br />
da un solco. Il femore <strong>di</strong>sponibile assume una <strong>di</strong>screta curvatura a metà <strong>di</strong>afisi. La linea aspra,<br />
spostata lateralmente, appare molto saliente, a pilastro, con forte risalto del tratto interme<strong>di</strong>o;<br />
anche l'in<strong>di</strong>ce pilastrico ne risente (120,1). Si osserva un terzo trocantere al <strong>di</strong> sopra <strong>di</strong> una