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sviluppato in senso perlaterale.<br />

Cranio 5 - Frammento <strong>di</strong> parietale destro (tratto inferiore), <strong>di</strong> spessore modesto (6,5<br />

mm). L'età <strong>di</strong> morte sembrerebbe adulta ed il sesso femminile. Il reperto, che lascia pensare ad<br />

un esemplare dolicomorfo, presenta una squama temporale <strong>di</strong> forma ,triangolare.<br />

Cranio 6 - Si tratta <strong>di</strong> un'emiman<strong>di</strong>bola femminile sinistra, con arcata paraboloide e<br />

mento poco robusto e basso. Il foro mentoniero giace sotto il limite tra i premolari; il forame<br />

man<strong>di</strong>bolare è acconmpagnato da breve ligula e da un lungo solco miloioideo.<br />

A parte 3 vertebre dorsali <strong>di</strong> adulto con forti esostosi, molto asimmetriche nei loro corpi<br />

vertebrali ed assai rovinate e, pertanto, non misurabili, abbiamo eseguito la ricostruzione <strong>di</strong> non<br />

meno <strong>di</strong> 7 colonne vertebrali <strong>di</strong> adulti, in vario grado incomplete e le abbiamo misurate nei<br />

limiti del possibile. La colonna N. 1, maschile, è rappresentata: da tutte le vertebre cervicali, da<br />

9 dorsali e da 2 lombari (la 111 cervicale presenta neurospina bifida; in tutte è <strong>di</strong>ffusa<br />

l'osteoporosi); la N.2, femminile: da una cervicale, forse la III; la N.3, forse femminile: dalla I e<br />

VII cervicale, da 3 dorsali e da una lombare; la N.4, femminile: dalla IV cervicale e da 2 -<br />

dorsali; la N.5, maschile: da 6 dorsali e 2 lombari; la N.6. maschile: da 3 dorsali e da 4 lombari;<br />

la N.7, maschile: da 2 dorsali e da 3 lombari. Si conservano inoltre vertebre giovanili. Un sacro,<br />

maschile, appare omobasale, con gran<strong>di</strong> fori, auricole del tipo 5 dello Speransky; lungo la cresta<br />

sacrale è visibile solo la neurospina della prima vertebra.<br />

Per quanto riguarda le ossa dei cinti, le clavicole più o meno frammentarie sono 6,<br />

attribuibili a 5 in<strong>di</strong>vidui, non tutte misurabili; in due esemplari femminili ed in uno maschile si<br />

nota una forte impronta costale. L'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong>afisario me<strong>di</strong>o dell'intera serie (92,1) annuncia forme<br />

tondeggianti <strong>di</strong> sezione, come avviene in talune serie preistoriche italiane. Sembra far <strong>di</strong>fetto la<br />

robustezza (in<strong>di</strong>ce: 24,5); modesta appare la curvatura (in<strong>di</strong>ce: 7,4). Le scapole (dei due lati d'un<br />

medesimo soggetto maschio) presentano cavità glenoidee piriformi, curve anche in senso<br />

trasversale, piuttosto larghe (in<strong>di</strong>ce: 70,5) rispetto alle moderne. Esistono frammenti <strong>di</strong> 3 bacini,<br />

uno maschile e 2 femminili, <strong>di</strong> cui un solo osso coxale appare misurabile; esso presenta una<br />

linea arcuata poco decisa, un piccolo acetabolo con incisura pronunciata.<br />

Veniamo alle ossa degli arti. Si conservano 3 omeri attribuibili ad altrettanti soggetti <strong>di</strong><br />

sesso femminile; in uno è osservabile un sensibile V deltoideo, in altro la cresta<br />

sopraepicon<strong>di</strong>loidea; in tutti la doccia del bicipite è fortemente incisa e pronunciate le impronte<br />

muscolari. L'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong>afisario me<strong>di</strong>o dell'intera serie (82,9) <strong>di</strong> Solteri annuncia sezione<br />

tondeggiante, non priva <strong>di</strong> riscontri preistorici. La robustezza (20,6) è tra le più. elevate dei<br />

tempi preistorici. I 4 ra<strong>di</strong> sono attribuibili a 3 in<strong>di</strong>vidui; l'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong>afisario me<strong>di</strong>a dell'intera serie<br />

(70,5) in<strong>di</strong>ca un notevole sviluppo della cresta interossea, con scarsi riscontri preistorici;<br />

<strong>di</strong>screta la robustezza (in<strong>di</strong>ce del Vallois: 17,7). Le 4 ulne sono pure attribuibili a 3 soggetti; le<br />

curvature delle estremità <strong>di</strong>afisarie sono deboli, e ben sviluppata la cresta del muscolo<br />

supinatore; la separazione in due parti della Superficie articolare della cavità sigmoidea risulta<br />

più o mena completa. L'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong>afisario me<strong>di</strong>o (86,3) denuncia uno scarso sviluppo della cresta<br />

interossea, come avviene nelle popolazioni europee più antiche. Non esiste platolenia (in<strong>di</strong>ce:<br />

93,8). La robustezza (in<strong>di</strong>ce del Vallois: 15,9) è assai elevata.<br />

Ci sono pervenuti 5 femori <strong>di</strong> altrettanti in<strong>di</strong>vidui adulti e, inoltre, un femore giovanile.<br />

La linea aspra assume uno sviluppo molto variabile; in 4 casi su 5 osservabili è presente il terzo<br />

trocantere, cui sottostà una fossa ipotracanterica ampia e profonda; la <strong>di</strong>afisi assume una<br />

curvatura normale. L'in<strong>di</strong>ce pilastrico me<strong>di</strong>o (107,8) risulta da un'ampia variabilità (92,3 -<br />

120,1). La platimeria raggiunge un elevato valore (in<strong>di</strong>ce me<strong>di</strong>o: 69,2); è una iperplatimeria<br />

(Martin). In una tibia, femminile, la faccia astragalica deborda anteriormente e il margine<br />

anteriore si presenta fortemente incurvato verso il lato esterno; è mesocnemica (in<strong>di</strong>ce: 65,4). Si<br />

conservano frammenti <strong>di</strong> 2 fibule femminili; un astragalo femminile; 2 calcagni <strong>di</strong> lato e sesso

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