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Lez. STP-Ia_012 Sit.pdf - Scienze della Formazione

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ORIGINE DEGLI STUDI SULLA PERSONALITÀ<br />

Ha inizio nel periodo classico dell’antichità greca e romana.<br />

È legata allo sviluppo degli studi psicologici nell’ambito del pensiero<br />

occidentale.<br />

Fasi<br />

• Prescientifica.<br />

• Scientifica.


Fase prescientifica (dall’età classica, alla prima metà del 1800)<br />

Parte <strong>della</strong> speculazione filosofica, <strong>della</strong> medicina e <strong>della</strong> letteratura.<br />

Contributi fondamentali<br />

• Grandi pensatori: Platone, Aristotele, Agostino, Tommaso, Hobbs, Comte,<br />

Kant ecc..<br />

• Medici classici: Ippocrate, Galeno.<br />

Argomenti esaminati<br />

• Origine e vera essenza dell’universo e dell’uomo.<br />

• Importanza dei valori e relazione tra verità e morale.<br />

• Problema delle differenze individuali.<br />

• Rapporto tra fattori innati ed appresi.<br />

• Relazione tra mente e corpo.<br />

• Rapporto tra sostanza materiale e sostanza spirituale.


Orientamenti principali nello studio prescientifico dell’uomo<br />

• Materialistico (fondamento materiale, deterministico e passivo legato alla<br />

necessità meccanica <strong>della</strong> natura):<br />

-tradizione ionica ed ippocratica;<br />

-naturalismo aristotelico.<br />

• Idealistico (fondamento spirituale, creativo, finalistico proprio <strong>della</strong> libertà<br />

dell’anima):<br />

-tradizione pitagorica e platonica;<br />

-tradizione cristiana.<br />

Principali contributi alla nascita di correnti di studio <strong>della</strong> personalità<br />

• Indirizzo materialistico<br />

-Dottrina dei quattro temperamenti.<br />

-Analisi del carattere.<br />

-Fisiognomica.<br />

• Indirizzo idealistico<br />

-Prospettiva del Sé.<br />

-Prospettive umanistiche e fenomenologiche.<br />

-Correnti cognitiviste.


Caratteristiche metodologiche <strong>della</strong> conoscenza prescientifica<br />

• Inquadramento in sistemi concettuali coerenti.<br />

• Fondamento su principi considerati immutabili e assoluti.<br />

• Prevalenza dello sviluppo deduttivo all’interno di sistemi concettuali<br />

“chiusi”.<br />

• Diffidenza sulle informazioni sensoriali.<br />

• Inadeguatezza delle generalizzazioni.<br />

• Argomentazione di problemi e confronto con conclusioni tratte da<br />

assunzioni generali.<br />

• Preponderanza di punti di riferimento deduttivi anche per le<br />

osservazioni e le generalizzazioni empiriche (es.: quelle mediche e<br />

naturalistiche).<br />

• Scarsa influenza sul controllo <strong>della</strong> natura.<br />

• Stretto legame con la nascita del pensiero scientifico e importanza<br />

fondamentale per il suo sviluppo.<br />

• Predominanza di una concezione dualistica che contrappone la sostanza<br />

spirituale, libera e creatrice dell’uomo a quella materiale, stabile e<br />

meccanica <strong>della</strong> natura.


Fase scientifica (dopo la seconda metà del 1800)<br />

Emancipazione dalla filosofia.<br />

Utilizzo del metodo d’indagine delle scienze <strong>della</strong> natura.<br />

Sviluppo nell’ambiente accademico e nel settore medico.<br />

Principali contributi allo sviluppo<br />

• scienze fisiche e fisiologia;<br />

• evoluzionismo e positivismo;<br />

• biologia;<br />

• antropologia;<br />

• statistica.<br />

Prospettiva d’indagine<br />

• Approfondimento rigoroso ed oggettivo dello studio psicologico mediante<br />

procedimenti di tipo prevalentemente ipotetico-deduttivi.


Caratteristiche <strong>della</strong> prospettiva scientifica<br />

• Rinuncia alle ambizioni di “conoscenze assolute” in favore di conoscenze<br />

“probabili”.<br />

• Possibilità di verifica sul piano intersoggettivo e giustificazione in termini<br />

operativi.<br />

• Confronto continuo, secondo determinate regole, tra piano concettuale e<br />

piano fenomenico nell’ambito di” sistemi aperti”, mediante l’alternanza di<br />

processi induttivi e deduttivi.<br />

• Sviluppo a spirale delle conoscenze e potenziamento delle capacità di<br />

controllo <strong>della</strong> natura.


Orientamenti principali <strong>della</strong> psicologia scientifica<br />

• Accademico<br />

-Psicologia generale (Fechner, Wundt, Pavlov).<br />

• Clinico<br />

-Psicologia <strong>della</strong> personalità (Kraepelin, Charcot, Janet, Freud,<br />

McDougall, Jung).<br />

Sviluppo degli orientamenti<br />

• Origine comune.<br />

• Separazione iniziale.<br />

• Avvicinamento successivo.


Indirizzo accademico (radice <strong>della</strong> psicologia generale)<br />

Ambiente<br />

• Università.<br />

Fondamenti<br />

• Rigore metodologico delle scienze naturali.<br />

• Misurazione.<br />

• Sperimentazione.<br />

Oggetto di studio<br />

• Esseri umani o animali.<br />

• Singoli processi o funzioni (es: percezione, memoria, intelligenza e<br />

apprendimento).<br />

Condizioni di studio<br />

• Rigido controllo di laboratorio.<br />

• Isolamento, separazione delle parti.<br />

Caratteristiche principali<br />

• Rigorosità; possibilità di confronto interpersonale.<br />

• Settorialismo; artificialità.<br />

• Carenza di globalità e di distinzione individuale.


Indirizzo clinico (radice <strong>della</strong> psicologia <strong>della</strong> personalità)<br />

Ambiente<br />

• Ospedale; sanità.<br />

Fondamenti<br />

• Indagine clinica.<br />

• Colloquio.<br />

• Applicazione pratica.<br />

Oggetto di studio<br />

• Patologia; problemi mentali delle persone.<br />

• Soggetti umani con caratteristiche di unicità e di globalità inseriti in<br />

ambienti naturali.<br />

• Fattori che favoriscono la salute mentale e l’adattamento normale.<br />

Condizioni di studio<br />

• Esigenza medica di alleviare le sofferenze dei pazienti.<br />

• Necessità quotidiane; urgenze immediate.<br />

• Importanza secondaria delle questioni metodologiche.<br />

Caratteristiche principali<br />

• Studio individuale; attenuazione del rigore d’indagine.


Studio iniziale <strong>della</strong> personalità<br />

Aspetti fondamentali<br />

• Stretto legame tra teoria e applicazione.<br />

• Orientamento funzionale: salute, benessere, adattamento e soluzione di<br />

problemi esistenziali.<br />

• Indipendenza degli studi, originalità, anticonformismo.<br />

• Considerazione del comportamento in termini di globalità.<br />

• Inclusione indissolubile <strong>della</strong> persona all’interno del suo ambiente<br />

naturale.<br />

• Ricostruzione, studio integrativo dei diversi aspetti del comportamento.<br />

• Differenziazione dallo studio settoriale, riduttivo ed analitico delle diverse<br />

funzioni individuali.<br />

• Elaborazione di concezioni teoriche pluridimensionali, ampie e complesse.<br />

• Formulazioni più duttili e meno precise di quelle <strong>della</strong> psicologia generale.


Metodi ed approcci associati ai due indirizzi scientifici<br />

principali<br />

Metodi<br />

• Sperimentale (quantitativo).<br />

• Clinico (qualitativo).<br />

Approcci<br />

• Nomotetico (quantitativo: somiglianze individuali, aspetti normativi).<br />

• Idiografico (qualitativo: differenze individuali, aspetti peculiari).<br />

Funzioni<br />

• Descrittiva.<br />

• Esplicativa.


Metodo sperimentale<br />

Fondamento<br />

• Sperimentazione: riproduzione artificiale di un fenomeno naturale in<br />

condizioni di controllo.<br />

• Controllo: condizione volta ad impedire la possibilità di variare a tutte le<br />

variabili, fatta eccezione per la variabile indipendente X (manipolata dallo<br />

sperimentatore) e per quella dipendente Y.<br />

• Misurazione: procedura di assegnazione di numeri alle variabili, secondo<br />

determinate regole al fine di garantire un confronto standardizzato.<br />

Caratteristiche del metodo<br />

• Consente di stabilire una relazione di causa ed effetto (esplicativa) tra le<br />

variabili in maniera rigorosa (misurazione e controllo), ma riduttiva ed<br />

artificiale.<br />

• Fa parte di un indirizzo più ampio di ricerca che comprende studi<br />

quantitativi come classificazioni, tipologie e correlazioni.


Controllo sperimentale<br />

• Neutralizzazione dei disturbi provenienti:<br />

− Dai soggetti: consapevolezza di essere sottoposi ad osservazione; effetti<br />

dell’apprendimento, <strong>della</strong> motivazione, delle aspettative e<br />

dell’interferenza con lo sperimentatore.<br />

− Dallo sperimentatore: aspettative sui risultati <strong>della</strong> ricerca; processi di<br />

interferenza sui soggetti, sulla rilevazione, l’analisi e l’interpretazione dei<br />

dati.<br />

− Dalla selezione e da gruppi specifici: conduzione delle ricerche su una parte<br />

dei soggetti che presentano le caratteristiche in esame; errori di<br />

generalizzazione di caratteristiche peculiari<br />

− Fonti sconosciute: variabili che possono interferire negli effetti <strong>della</strong><br />

manipolazione.<br />

− Dall’ordine e dalla sequenza: interferenza delle prime prove su quelle<br />

successive, quando i soggetti sono sottoposti ad una serie di prove in<br />

sequenza.


Strategie di controllo<br />

• Generali: tengono conto <strong>della</strong> predisposizione dell’ambiente, <strong>della</strong><br />

preparazione <strong>della</strong> situazione, <strong>della</strong> scelta degli apparati e degli strumenti<br />

di rilevazione.<br />

• Soggetti e sperimentatore: singolo e doppio cieco, automazione,<br />

molteplicità degli osservatori e inganno.<br />

• Selezione: utilizzo di campioni “rappresentativi” delle popolazioni di<br />

appartenenza (estrazione casuale dei soggetti; condizione di uguaglianza<br />

nella probabilità di ingresso nel campione).<br />

• Fonti sconosciute: assegnazione dei soggetti a gruppi equivalenti di<br />

trattamento (assegnazione casuale libera; pareggiamento casuale; blocchi;<br />

misure ripetute sugli stessi soggetti).<br />

• Ordine e sequenza: forme parallele dello stesso strumento; gruppi<br />

equivalenti.


Tipi di esperimento<br />

Si differenziano in base alle strategie di controllo.<br />

• Veri esperimenti: rispettano esaurientemente i criteri<br />

essenziali e la assegnazione casuale dei soggetti alle<br />

condizioni sperimentali.<br />

• Quasi esperimenti: rispettano parzialmente i criteri<br />

essenziali e non includono la assegnazione casuale dei<br />

soggetti alle condizioni sperimentali.


Indirizzo comune di ricerca a carattere quantitativo<br />

• Classificazioni e studi tipologici quantitativi.<br />

- Si fondano sulla classificazione quantitativa.<br />

- Raggruppano in categorie le caratteristiche individuali in<br />

base ad elementi comuni esprimibili in termini numerici.<br />

- Hanno valore descrittivo.<br />

• Studi correlazionari.<br />

- Si fondano sul concetto di correlazione: tendenza a variare<br />

assieme tra due o più variabili.<br />

- Presentano maggiore duttilità e ampiezza degli studi<br />

sperimentali.<br />

-Possono essere utilizzati per ottenere classificazioni o tipi<br />

basati su indici di associazione tra le variabili.<br />

- Hanno valore descrittivo e non consentono di stabilire dei<br />

nessi causali tra le variabili.


Metodo clinico<br />

Si fonda sul colloquio.<br />

Colloquio<br />

• <strong>Sit</strong>uazione di comunicazione interpersonale a carattere interattivo.<br />

• Viene utilizzato in diversi ambiti (es.: psicologico, medico, educativo,<br />

giornalistico, sociologico, giudiziario).<br />

• Tecnica di osservazione dal vivo (es.: descrizione; diagnosi) e di intervento<br />

sul comportamento (es.: orientamento; terapia).<br />

• Si basa su valutazioni qualitative.<br />

Caratteristiche<br />

• Consente di raccogliere informazioni in maniera duttile e naturale.<br />

• Fornisce dati rilevanti dal punto di vista qualitativo, ma con limiti di<br />

rigorosità.<br />

• È condizionato da elementi di distorsione legati all’osservato, all’osservatore<br />

e alla loro influenza reciproca.


Fonti di informazione del colloquio<br />

• Contenuto: comprende le manifestazioni verbali e comportamentali del<br />

soggetto.<br />

• Contesto: insieme dinamico, dotato di significato finalistico, costituito da<br />

situazione, osservatore e osservato.<br />

• Espressioni non verbali: comunicazione di messaggi senza l’uso del mezzo<br />

linguistico (ambiente fisico e utilizzazione spaziale; aspetto esteriore;<br />

manifestazioni cinesiche; manifestazioni paralinguistiche).<br />

Sorgenti di disturbo<br />

• Interazione tra osservatore ed osservato: influenza continua e reciproca tra<br />

chi osserva e chi è osservato, insita nella situazione del colloquio.<br />

• Soggetto: assunzione di ruoli specifici condizionati dalla desiderabilità<br />

sociale o da atteggiamenti e meccanismi di difesa.<br />

• Osservatore: distorsioni derivanti da superficialità, conformismo,<br />

pregiudizi oppure da difese di tipo proiettivo (attribuzione all’osservato di<br />

caratteristiche proprie dell’osservatore).


Modalità di utilizzo delle fonti del colloquio<br />

• Intuitiva: interpreta l’individuazione delle caratteristiche di personalità<br />

altrui come derivanti da elementi percettivi innati, caratterizzati da<br />

globalità e immediatezza (teorie: gestaltismo; empatia).<br />

• Sperimentale: tende all’eliminazione degli aspetti soggettivi mediante la<br />

misurazione rigorosa del comportamento interattivo (durata delle<br />

espressioni verbali e delle le interruzioni e, successione degli interventi) in<br />

una condizione di controllo o intervista standardizzata (comportamento:<br />

intervistatore = variabile indipendente; soggetto = variabile dipendente).<br />

• Induttivo-deduttiva: fa ricorso a dati empirici e costrutti concettuali<br />

mediante l’alternanza di momenti induttivi e deduttivi.<br />

Forme principali:<br />

− Inferenziale: si basa su dati comportamentali e su proposizioni generali<br />

o regole astratte di inferenza (regole di identificazione e di<br />

associazione).<br />

− Ipotetico-deduttiva: sottopone la generalizzazione delle informazioni al<br />

passaggio attraverso il dubbio dell’ipotesi; l’accettazione implica il<br />

superamento <strong>della</strong> verifica empirica sulla base <strong>della</strong> ripetizione più<br />

accurata delle osservazioni.


Approccio idiografico (dal greco idios, “di sé stesso”)<br />

• Riguarda ciò che è oggetto di studio particolare.<br />

• Assume l’impossibilità di trovare due individui tra loro uguali.<br />

• Considera la personalità come una caratteristica unica, distintiva<br />

dell’individuo in maniera simile all’impronta digitale.<br />

• Portato agli estremi, non consente generalizzazioni dello studio individuali.<br />

Piano operativo<br />

• Prende in considerazione singoli individui o un numero limitato di soggetti.<br />

• Implica uno studio individuale di tipo intensivo, approfondito e prolungato<br />

nel tempo.<br />

• Utilizza, generalmente, un’analisi qualitativa di tipo clinico.


Approccio nomotetico (dal greco nomotheticos, “che emana norme”)<br />

• Riguarda ciò che ha valore di regole generali.<br />

• Tende ad individuare gli aspetti che accomunano gli individui.<br />

• Interpretato radicalmente, trascura le caratteristiche individuali.<br />

Piano operativo<br />

• Prende in considerazione ampi gruppi di soggetti anziché singoli individui.<br />

• Privilegia lo studio estensivo, di tipo quantitativo rispetto a quello<br />

intensivo, individuale, qualitativo e approfondito.<br />

• Utilizza frequentemente procedure e parametri di natura matematico<br />

statistica. Ciò consente di mettere in evidenza gli aspetti comuni, ma anche<br />

di tenere conto delle differenze individuali.


Considerazioni sugli indirizzi e sugli approcci principali<br />

• Contrapposizione storica.<br />

• Superamento contemporaneo in termini complementari sulla base di un<br />

fondamento metodologico comune.<br />

− Indirizzo sperimentale ed approccio nomotetico:<br />

guadagnano in rigore e precisione;<br />

perdono nella qualità e nella ricchezza delle informazioni.<br />

− Indirizzo clinico ed approccio idiografico:<br />

guadagnano in qualità e quantità di informazioni;<br />

perdono in rigore e precisione.


OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DELLE LEZIONI<br />

Collocazione storica e distinzione tra fase prescientifica e<br />

scientifica.<br />

• Fase prescientifica: Argomenti d’indagine, fondamenti<br />

metodologici, orientamenti principali di studio,<br />

contributo allo nascita di correnti <strong>della</strong> personalità.<br />

• Fase scientifica: indirizzi (accademico e clinico); metodi<br />

fondamentali d’indagine (accademico: sperimentazione,<br />

procedimenti quantitativi correlazionali e classificatori)<br />

(clinico: colloquio); principali approcci (nomotetico e<br />

idiografico; relazione tra metodi ed approcci.<br />

considerazioni globali.


CONOSCENZA SCIENTIFICA<br />

Elaborazione concettuale dell’esperienza fenomenica secondo determinate<br />

regole.<br />

• I principi fondamentali sono gli stessi in tutte le scienze <strong>della</strong> natura.<br />

• Le modalità e i criteri di applicazione variano nelle diverse discipline in<br />

quanto si adattano all’oggetto di studio ed al momento dell’indagine.<br />

• In rapporto all’oggetto, agli obiettivi e alle condizioni di studio, essa<br />

presenta tre forme principali che si differenziano per complessità e<br />

funzione.


Forme<br />

• Classificatoria (elementare).<br />

• Ipotetico-deduttiva (intermedia).<br />

• Sperimentale (più complessa).<br />

Fondamento metodologico comune<br />

• Procedimento secondo regole, caratterizzato da alternanza tra due processi<br />

logici fondamentali:<br />

- induzione (passaggio dal particolare al generale, dai fatti ai concetti)<br />

- deduzione (passaggio dal generale al particolare; dai concetti ai fatti).<br />

Differenze<br />

• Gradi di complessità.<br />

• Funzioni.<br />

• Modalità di attuazione.<br />

Caratteristiche<br />

• Qualitative o quantitative.<br />

• Sviluppo per fasi.


Forme e fasi<br />

Classificatoria<br />

Forme<br />

Ipotetico-deduttiva<br />

Sperimentale<br />

Fasi Fasi Fasi<br />

Osservazione fenomenica. > Osservazione fenomenica. > Osservazione fenomenica.><br />

Astrazione: differenze e Astrazione: relazione tra Astrazione: relazione tra<br />

somiglianze tra fenomeni > fenomeni > dubbio > ipotesi fenomeni > dubbio > ipotesi<br />

raggruppamento > genera- > deduzione conseguenze, > deduzione conseguenze,<br />

lizzazione provvisoria. >> previsione. >><br />

previsione. >><br />

Verifica empirica:<br />

nuove osservazioni fenome-<br />

niche. >><br />

Verifica empirica:<br />

osservazione delle<br />

conseguenze. >><br />

Astrazione: valutazione Astrazione: valutazione esi-<br />

adeguatezza > a) conferma: to > a) Conferma: accet-<br />

accettazione e più stabile. >> tazione ipotesi. >><br />

b) discordanze: 1- rifiuto o 2- b) discordanza: 1-rifiuto o<br />

revisione del processo. >> 2-riformulazione ipotesi. >><br />

Verifica empirica:<br />

sperimentazione degli<br />

effetti previsti. >><br />

Astrazione: valutazione<br />

effetti > a) Conferma ><br />

accettazione ipotesi.>><br />

b) discordanza: 1-rifiuto o<br />

Replica conferme (a; b2). Replica conferme (a; b2):<br />

2-revisione ipotesi. >><br />

Replica conferme (a; b2):<br />

Generalizzazione >> Generalizzazione.>> Generalizzazione/legge.>><br />

Categorie, classi e tipi. Teorie e/o modelli. Teorie e/o modelli.


Tipi di procedimento e costrutti concettuali<br />

Procedimento Tipo di costrutto Funzione<br />

Tipo Caratteristica<br />

Induttivo deduttivo Categorie, classi, tipi Descrizione e Qualitativa o<br />

(classificatorio)<br />

catalogazione quantitativa<br />

Ipotetico deduttivo Ipotesi, generalizzazioni, Spiegazione Qualitativa o<br />

teorie e/o modelli e previsione quantitativa<br />

Sperimentale Ipotesi, generalizzazioni, Spiegazione Quantitativa<br />

leggi, modelli e/o teorie e previsione


Obiettivi operativi<br />

Lo sviluppo <strong>della</strong> ricerca è rivolto al conseguimento dei<br />

seguenti obiettivi principali concernenti le manifestazioni<br />

fenomeniche:<br />

• Descrizione.<br />

• Spiegazione.<br />

• Previsione.<br />

• Oggettività.


Descrizione<br />

• Riguarda il modo in cui si manifestano gli eventi naturali (come<br />

avvengono, quali sono i fattori costitutivi e le relazioni).<br />

• Si fonda sull’osservazione.<br />

• Comporta modalità specifiche di attuazione caratterizzate da<br />

sistematicità, rigore e precisione.<br />

Spiegazione<br />

• Si riferisce alle cause immediate <strong>della</strong> manifestazione dei fenomeni<br />

(perchè avvengono, che cosa li determina).<br />

• Implica il ricorso ad elaborazioni concettuali complesse riconducibili al<br />

collegamento di ciò che non si conosce a ciò che è già conosciuto.<br />

• Utilizza un processo mentale che si sposta, ripetutamente, dai fatti<br />

osservabili ai concetti inosservabili e viceversa.<br />

• Per facilitare la comprensione, ricorre alla scomposizione elementare<br />

dei fenomeni e alla generalizzazione delle analisi.


Previsione<br />

• Si riferisce alle manifestazioni fenomeniche del futuro (come e perché<br />

avverranno), ossia ad eventi non ancora noti.<br />

• Costituisce una sorta di spiegazione: riconduzione del futuro<br />

(sconosciuto) agli eventi presenti e passati (conosciuti).<br />

• Si fonda sui principi di causalità e di regolarità <strong>della</strong> natura.<br />

Oggettività<br />

• Riguarda il rapporto esistente tra un fenomeno e la sua conoscenza.<br />

• Può essere ricondotta a due interpretazioni:<br />

− Concezioni forte: implica la corrispondenza tra fenomeno e<br />

conoscenza.<br />

− Concezione debole: si riferisce alla possibilità di ottenere gli stessi<br />

risultati sul piano operativo, da parte di diversi osservatori, a<br />

condizione che vengano rispettate regole metodologiche comuni.


Canone di oggettività (concezione debole)<br />

Riguarda le condizioni normative dei dati conoscitivi.<br />

Richiede che questi presentino requisiti atti a consentire<br />

in modo stabile:<br />

− Osservazione pubblica (diretta o indiretta).<br />

− Ripetizione delle osservazioni.<br />

− Misurazione.<br />

− Separazione osservatore/osservato.


Osservazione pubblica<br />

• Il criterio garantisce la pubblicità delle osservazioni e la<br />

possibilità di confronto intersoggettivo.<br />

Ripetizione delle osservazioni<br />

• Consente che i dati siano sempre disponibili in modo da<br />

poter rispondere regolarmente alle esigenze di ricerca.<br />

Misurazione<br />

• Tende ad evitare imprecisioni e divergenze nei risultati<br />

delle osservazioni. Riguarda l’accuratezza ed il rigore sia<br />

del linguaggio che delle procedure.<br />

Separazione osservatore/osservato<br />

• Assicura che il risultato dell’indagine non sia alterato<br />

dall’interferenza di chi conduce l’osservazione<br />

sull’oggetto osservato. Riguarda la naturalezza dei<br />

fenomeni


Teorie e modelli<br />

Costrutti concettuali di livello superiore con funzione esplicativa e di<br />

sistematizzazione dell’esperienza.<br />

Tendono a comprendere il maggior numero possibile di fenomeni ed a<br />

mettere in relazione diverse categorie fenomeniche.<br />

Proprietà distintive<br />

• Teorie: ampie, complesse, strutturate gerarchicamente e più vicine ai<br />

concetti. Al vertice <strong>della</strong> struttura si collocano i principi; sul piano più<br />

basso, in prossimità dei fenomeni, si trovano le deduzioni e le definizioni<br />

ultime; a livello intermedio si collocano i costrutti di collegamento tra<br />

vertice e base assieme a quelli di connessione tra concetti che si dispongono<br />

orizzontalmente sullo stesso piano.<br />

• Modelli: semplici, specifici più vicini ai fenomeni. Rispetto alle teorie,<br />

includono un numero inferiore di costrutti concettuali e si riferiscono ad<br />

un numero limitato di fenomeni.


Criteri di validità delle teorie<br />

• Attinenza ai fatti.<br />

• Coerenza interna.<br />

• Verifica empirica.<br />

• Falsificabilità.<br />

• Ampiezza.<br />

• Proficuità.<br />

• Semplicità.<br />

Criteri aggiuntivi<br />

• Eleganza.<br />

• Validità euristica.


Attinenza ai fatti.<br />

• Esige il collegamento tra la struttura concettuale ed il piano dei fenomeni<br />

osservabili pubblicamente.<br />

Coerenza interna<br />

• Riguarda la non contraddizione tra gli elementi concettuali costitutivi, in<br />

senso orizzontale e verticale.<br />

− Orizzontale: coerenza tra assiomi, o tra proposizioni e definizioni che si<br />

collocano sullo stesso piano.<br />

− Verticale: coerenza tra i principi superiori ed i costrutti dei livelli<br />

sottostanti, sino alle deduzioni ultime, vicine ai fatti.<br />

Verifica empirica<br />

• Si riferisce al rapporto fondamentale tra il piano concettuale e quello<br />

fenomenico. Richiede che il costrutto consenta la deduzione di previsioni,<br />

suscettibili di conferma empirica, riguardanti eventi osservabili. Ha valore<br />

rilevante ma non definitivo.


Falsificabilità<br />

• Riguarda l’incompatibilità di determinati eventi con la validità <strong>della</strong><br />

teoria. La manifestazione di uno solo di questi eventi è sufficiente per la<br />

confutazione. Permette di arrivare a conclusioni definitive.<br />

Ampiezza<br />

• Si riferisce al numero dei fenomeni spiegabili da una teoria. È<br />

strettamente legata alla verifica.<br />

Proficuità<br />

• Tiene conto <strong>della</strong> quantità di ipotesi deducibili dalla teoria. Costituisce un<br />

indice di vitalità e potenzialità di sviluppo di un costrutto teorico.<br />

Semplicità<br />

• Riguarda il numero degli elementi concettuali che costituiscono la teoria.<br />

È strettamente legata ad un principio generale di parsimonia, in base al<br />

quale, a parità delle condizioni precedenti di validità, il riferimento a<br />

costrutti più complessi è giustificabile solo quando quelli più semplici non<br />

presentano una capacità esplicativa adeguata.


Criteri aggiuntivi<br />

Eleganza<br />

• Costituisce la valenza estetica <strong>della</strong> semplicità del costrutto e <strong>della</strong> sua<br />

capacità esplicativa.<br />

Validità euristica<br />

• Si riferisce alla capacità di stimolare dibattiti, nuovi interessi e ricerche.<br />

Si differenzia dalla proficuità, in quanto si fonda su elementi culturali<br />

più che sulla verifica empirica.


OBIETIVI DI APPRENDIMENTO DELLE LEZIONI<br />

• Elementi essenziali <strong>della</strong> conoscenza scientifica.<br />

• Forme (classificatoria, ipotetico-deduttiva, sperimentale).<br />

- Aspetti comuni: procedimento induttivo deduttivo.<br />

- Elementi differenziali: fasi di sviluppo, tipi di costrutti<br />

(categorie, ipotesi, modelli e teorie) funzioni ed obiettivi<br />

(descrizione, spiegazione, previsione, oggettività).<br />

• Tipi di oggettività e canone di oggettività<br />

• Caratteristiche, struttura e funzione delle teorie e dei<br />

modelli.<br />

• Criteri di validità delle teorie.<br />

• Inquadramento generale dello studio <strong>della</strong> personalità<br />

nella prospettiva metodologica.


Studio scientifico <strong>della</strong> personalità<br />

Principali influenze teoriche di sviluppo (cfr. Hall e Lindzey, 1978)<br />

• Studi clinici (Kraepelin, Charcot, Janet, Freud, Jung, McDougall).<br />

• Scuola gestaltica (Stern).<br />

• Studi sperimentali (Wundt, Pavlov, Thorndike, Watson).<br />

• Tradizione psicometrica (Galton, Vernon).<br />

Differenze metodologiche<br />

• Metodo: clinico; sperimentale e matematico-statistico.<br />

• Approcci: idiografico e nomotetico.<br />

Obiettivi generali<br />

• Descrizione, spiegazione e previsione del comportamento umano in<br />

maniera rigorosa ed oggettiva.<br />

Obiettivi specifici<br />

• Comprensione delle caratteristiche individuali nella loro globalità.<br />

• Ricomposizione in un quadro unitario delle diverse componenti<br />

individuali: affettive, cognitive, comportamentali , biologiche ed<br />

ambientali.


Ambito e contenuti di indagine<br />

• Si estendono lungo una dimensione continua che va da un polo individuale<br />

ad uno ambientale.<br />

• Si differenziano, a seconda delle concezioni teoriche, in relazione alla<br />

prevalenza <strong>della</strong> considerazione di fattori individuali, ambientali o del loro<br />

insieme.<br />

Unità d’analisi<br />

Concezione tradizionale o ristretta<br />

• Riguarda differenze individuali e tratti specifici (Allport, 1937; Wiggins,<br />

1979).<br />

•<br />

Concezione allargata<br />

• Comprende differenze e somiglianze (Pervin, 1984).<br />

• Considera l’interazione con le condizioni di vita, include le reazioni<br />

peculiari e le trasformazioni dell’ambiente socio-personale (Mischel,<br />

1980,1981).<br />

• Comprende ricerca, teoria, psicoterapia (Maddi, 1989) ed applicazione<br />

in vari settori , in una prospettiva centrata sulla:<br />

-integrazione del complesso di componenti ambientali e individuali;<br />

-considerazione delle modalità di interazione dei fattori che concorrono<br />

alla formazione delle caratteristiche proprie dell’individuo.


Studio scientifico <strong>della</strong> personalità<br />

PERSONALITÀ<br />

Definizioni. Campo d’indagine. Unità d’analisi. Applicazione.<br />

____________________________________________________________________<br />

↓<br />

TEORIE<br />

______________________________________________________________________________________<br />

METODO (induttivo - deduttivo) CONTENUTI<br />

______________________________________________ ___________________________<br />

↓ -Elementi costitutivi<br />

-Correnti<br />

INDIRIZZO APPROCCIO<br />

↓ ↓<br />

____________________ ___________________<br />

Quantitativo – Statistico Quantitativo<br />

-Sperimentale -Nomotetico<br />

-Correlazionale<br />

-Tassonomico<br />

Qualitativo Qualitativo<br />

-Clinico -Idiografico


Raggruppamenti teorici fondamentali<br />

I. Tradizionali<br />

Si fondano sui paradigmi <strong>della</strong> scienza classica.<br />

Presentano implicazioni deterministiche e<br />

riduzionistiche; si estendono da concezioni<br />

settoriali e riduttive a prospettive plurifattoriali di<br />

tipo monodirezionale o interattivo statico.<br />

II. Avanzati<br />

Implicano il superamento <strong>della</strong> scienza classica.<br />

Hanno caratteristiche: plurifattoriali con<br />

orientamento sistemico; interattive dinamiche;<br />

ricorsive con sviluppi non deterministici;<br />

stratificate e ipercomplesse.


Raggruppamenti tradizionali<br />

• Psicologia costituzionale.<br />

• Teoria psicoanalitica; sviluppi teorici associati.<br />

• Prospettiva gestaltica e fenomenologica.<br />

• Psicologia umanistica.<br />

• Prospettiva del sé.<br />

• Studio dei tratti, dei tipi e delle disposizioni; modelli S-P-R statici.<br />

• Teoria generale dell’apprendimento e teoria dell’apprendimento<br />

sociale.<br />

Raggruppamenti avanzati<br />

• Modelli S-P-R dinamici.


Complessità<br />

Personalità come insieme complesso ed organizzato<br />

di elementi che conferisce organicità all’individuo.<br />

• Aspetto comune alle varie interpretazioni teoriche<br />

(Pervin, 1990b).<br />

Differenze principali<br />

• Gamma di ampiezza e paradigmi causali:<br />

da una concezione elementare, di tipo plurifattoriale<br />

sommatorio ed individuale (cfr. Cattell, 1950; Prince,<br />

1924), ad una più evoluta e coerente, a carattere<br />

plurifattoriale interattivo, che tiene conto<br />

dell’influenza reciproca tra vari fattori o sistemi (cfr.<br />

Endler 1983; Eysenck, Arnold e Meili, 1975).


Paradigmi causali<br />

Monofattoriale (deterministico).<br />

Causa Effetto<br />

Fattore Risultato diretto<br />

Plurifattoriale sequenziale semplice (deterministico).<br />

Causa Effetto Effetto mediato<br />

Fattore Mediazione Risultato<br />

Plurifattoriale sommatorio (deterministico).<br />

Causa Effetto<br />

Fattori Somma dei fattori<br />

A<br />

B<br />

C<br />

A B<br />

A B C<br />

D


Plurifattoriale, sommatorio, sequenziale (deterministico).<br />

Causa Effetto intermedio Effetto finale<br />

Fattori Somma dei fattori Risultato mediato<br />

A<br />

B<br />

C<br />

D<br />

E


Plurifattoriale, sequenziale, interattivo semplice<br />

(deterministico).<br />

Causa Effetto Effetto mediato<br />

Fattore Mediazione Risultato<br />

A B C


Plurifattoriale, , interattivo, non sequenziale (deterministico).<br />

Causa Effetto<br />

Fattori Influenza reciproca tra i fattori<br />

A<br />

B<br />

C<br />

D<br />

Plurifattoriale, interattivo, sequenziale (deterministico).<br />

Causa Effetto intermedio Effetto finale<br />

Fattori Influenza reciproca Risultato mediato<br />

A<br />

B<br />

C<br />

D<br />

E


Plurifattoriale ricorsivo elementare (deterministico; non<br />

deterministico).<br />

Causa Effetto<br />

Fattori Influenza circolare tra i fattori<br />

A B C<br />

Plurifattoriale ricorsivo interattivo (deterministico; non<br />

deterministico).<br />

Causa Effetto<br />

Fattori Influenza circolare tra i fattori<br />

A B C


Comportamento<br />

Esempi di paradigmi causali<br />

Monofattoriale deterministico.<br />

Causa Effetto<br />

Fattori Risultato diretto<br />

Stimolo Risposta<br />

<strong>Sit</strong>uazione<br />

Ereditari<br />

Psichici<br />

Risposta<br />

Risposta<br />

Risposta


Personalità e comportamento<br />

Plurifattoriale deterministico, sommatorio, sequenziale.<br />

Causa Effetto intermedio Effetto finale<br />

Fattori Somma dei fattori Risultato mediato<br />

Ambientali<br />

Ereditari<br />

Psichici<br />

Personalità<br />

Risposta


Plurifattoriale deterministico interattivo, sequenziale.<br />

Causa Effetto intermedio Effetto finale<br />

Fattori Influenza reciproca dei fattori Risultato mediato<br />

Ambientali<br />

Ereditari<br />

Psichici<br />

Personalità<br />

Risposta

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