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I GRUPPI SPONTANEI PARROCCHIALI<br />

STATUTO<br />

Gruppi Spontanei Parrocchiali<br />

-MARANO VICENTINO-<br />

Sono GRUPPI perché ragazzi ed animatori che partecipano condividono le esperienze e crescono<br />

gli uni con gli altri.<br />

Sono SPONTANEI perché sono nati senza un riscontro nazionale; PARROCCHIALI perché<br />

compiono un cammino di fede: sono gruppi parrocchiali, diversi dagli altri appunto perché attenti<br />

alla realtà parrocchiale, anche se devono saper andare oltre ad essa.<br />

Gruppo spontaneo è gruppo che educa; significa sapersi confrontare ogni momento con la realtà<br />

dei ragazzi; significa stare insieme perché i ragazzi facciano gruppo. Non si può peraltro non fare<br />

attenzione al fatto che la spontaneità non può avere un'accezione negativa: dobbiamo fare in<br />

modo che essa non diventi sinonimo di "estro del momento". La spontaneità è qualcosa che noi<br />

portiamo dentro e che doniamo agli altri; la spontaneità è ciò che ognuno mette di proprio e non<br />

dovrebbe avere limiti. Ma può diventare anche un'arma a doppio taglio, che lascia il gruppo in balia<br />

dell'umore dell'animatore. Non dobbiamo dimenticare che l'animatore ha una responsabilità<br />

parrocchiale ed anche che il gruppo è fatto per i ragazzi e non per gli animatori.<br />

Le attività dei gruppi nascono pertanto da un continuo confronto fra chi vi partecipa, mediato e<br />

stimolato da un'attenta e responsabile guida degli animatori: non è possibile e non sarebbe giusto<br />

riproporre sempre le stesse esperienze e sempre nello stesso modo, ma la nostra storia è<br />

indubbiamente un importante riferimento. Fare riferimento agli altri e al passato non significa<br />

perdere la spontaneità, ma è piuttosto un segno di umiltà.


STORIA DEI GRUPPI SPONTANEI<br />

La nascita dei Gruppi Spontanei Parrocchiali può significativamente ricollegarsi a quel particolare<br />

momento storico che si riassume parlando di: "1968" un anno che segna, nella memoria collettiva,<br />

un momento di rottura con il passato, di voglia di <strong>nuovo</strong>. Guardando alla concreta realtà di Marano<br />

possiamo riconoscere molte tracce di questo bisogno. E' facile pensare alla vita di quel periodo e<br />

soprattutto a quello che il nostro paese poteva offrire ai giovani, allora come non mai, alla ricerca di<br />

risposte. Era il 1970 quando un gruppo di questi ragazzi, incoraggiati da Don Bruno Bicego,<br />

diedero vita ad un'esperienza che, per quanto "spontanea" e quindi, a prima vista destinata a<br />

durare poco, diede invece inizio ad un modo originale e diverso (almeno per quel momento) di fare<br />

gruppo parrocchiale. Furono i RAGAZZI '70, questo il nome che si diedero, ad intuire quanto<br />

importante possa essere la possibilità di crescere insieme ai coetanei, confrontandosi sui temi più<br />

diversi, ma sempre con un'attenzione particolare allo sviluppo di ognuno, come persona e come<br />

cristiano. All'inizio si trattò di un'avventura estiva (ed in effetti il nome originario dei Ragazzi '70 fu<br />

proprio Estate '70) che forse non avrebbe mai dato risposte definitive alle domande di quei giovani,<br />

ma comunque, allora, bastava stare con i coetanei. Si potrebbe essere tentati di ricordare quei<br />

primi momenti con una specie di tenerezza, ma solo se si guarda a quell'esperienza<br />

confrontandola con le innumerevoli proposte che oggi vengono fatte ai giovani. Le scelte, però,<br />

erano allora molto più limitate: c'era l'attività sportiva (Calcio Marano e P.R.M. -Polisportiva<br />

Ricreatorio Marano - erano qualcosa di già consolidato) e c'erano gli Scout. Cosa mancava allora?<br />

Forse mancava qualcosa di PROPRIO, un modo di stare insieme che nascesse dalla voglia di<br />

ciascuno di condividere un cammino. Nacque così l'idea di gruppo spontaneo, idea che è ancora il<br />

principale stimolo di attività, dalle elementari ai diciottenni: far aderire strettamente vita di gruppo e<br />

bisogni, domande, aspirazioni dei ragazzi che ne fanno parte.<br />

Dopo questi inizi, tutti entusiasmo e buona volontà, fu un'importante intuizione a caratterizzare la<br />

storia dei gruppi spontanei: mettere a disposizione quanto fatto e vissuto da ogni gruppo a favore<br />

di altri ragazzi. Fu Don Giacomo Prandina, al suo primo incarico in una Parrocchia, a farsi carico di<br />

seguire questa realtà giovanile ed a determinarne alcuni passi nel cammino di crescita. Dopo i<br />

RAGAZZI '70, infatti, egli contribuì a far aggregare un altro gruppo di giovani che si diede il nome 1<br />

CARE. La disponibilità a condividere c'era ed era nato un secondo gruppo: la scintilla di un<br />

qualcosa destinato a perdurare era accesa.<br />

Già da subito si distinsero una certa vitalità ed una voglia di fare, di creare. Le riunioni di gruppo<br />

furono organizzate dal prete assieme ad alcuni giovani animatori, gli incontri si svolsero su temi<br />

che, di volta in volta, apparivano i più vicini alla vita quotidiana dei partecipanti: ci si interrogava<br />

sulla realtà vissuta, ma si cominciava già a pensare a qualcosa di più ampio e coordinato,<br />

qualcosa che si potrebbe chiamare un programma delle attività. Ma le riunioni non sono l'unico<br />

modo per stare insieme, si può anche fare festa insieme: dalle festicciole per le ricorrenze varie ai<br />

"quattro passi in montagna", tutto contribuì ad arricchire l'esperienza di vita in comune il cui<br />

momento fondamentale (allora come oggi) è il campo estivo.<br />

Tende in prestito, pentolami sottratti in famiglia, ogni lira centellinata perché i risparmi potevano<br />

consentire di comprare qualcosa l'anno successivo. E quante battaglie in quella estate 1971 in cui i<br />

gruppi decisero di fare i campi misti: una proposta quasi impensabile per quei tempi, ma che alla<br />

fine si dimostrò positiva. 11 primo campo dei Gruppi Spontanei fu quello di "San Martino di<br />

Castrozza "71" seguito da "Lavarone '12", insieme al P.R.M. e da allora nessuna estate è mai<br />

trascorsa senza questo "trasloco" estivo dei ragazzi verso i luoghi di campeggio.<br />

Già nel 1972 si organizza il "Gruppo Animatori" (allora gruppo INSIEME) che segnò una<br />

collaborazione quell'anno anche con gli scout: una specie di consulta giovanile. Un gruppo fra gli<br />

altri, la cui particolarità però era ed è quella di riunire tutti gli animatori con lo scopo di coordinare le<br />

attività, ma soprattutto, di favorire uno scambio di esperienze ed una crescita sui temi che possono<br />

essere utili al servizio, ma anche alla persona. E proprio il servizio è qualcosa di intrinseco e<br />

centrale nella vita dei gruppi: ogni passo viene fatto anche come proposta ad ogni ragazzo di<br />

divenire protagonista di un servizio, di darsi da fare in prima persona. Appaiono subito evidenti,<br />

nella storia successiva, quali tappe si possono considerare frutto di tale "voglia" di essere al<br />

servizio: molti giovani, infatti, dopo l'esperienza di gruppo, scelsero di dare il proprio contributo<br />

come animatori, sia a favore dei nuovi gruppi sia anche in realtà diverse, (specialmente come<br />

allenatori del P.R.M.) e se l'esperienza funzionava con gli adolescenti, perché non proporre


qualche ora di gruppo anche ai bambini delle elementari? Il sabato pomeriggio della Casa del<br />

Giovane venne così invaso dai "tremendi" LOS POLLITOS, gruppo ancor oggi in piena forma. Ma<br />

il servizio può concretizzarsi anche nel lavoro vero e proprio ed in questo senso ricordiamo il<br />

ripristino della Cappellina in Casa del Giovane, le prime raccolte stracci con la Caritas e le<br />

periodiche raccolte carta, ferro, vetro. Lavoro, e tanto, ili anche quello dell'estate 1977, quando i<br />

campi estivi si svolsero in Casa Alpina, una Casa Alpina alla prima riapertura grazie al lavoro di<br />

tanti volontari, oltre a quello di coloro che ne furono i primi "utenti".<br />

Scelta di servizio fu la disponibilità degli I CARE prima e dei TOGETHER in seguito, a farsi carico<br />

della gestione della sala giochi, approntando i turni dei sabati e delle domeniche per poterla tenere<br />

aperta con continuità. L'interesse per la Casa del Giovane come luogo di riferimento vitale e<br />

centrale per i ragazzi è anche ben testimoniato nell'editoriale del primo numero del MESSAGGIO il<br />

giornale dei gruppi parrocchiali "ciclostilato" nell'Avvento del 1976 e regolarmente pubblicato fino al<br />

1979: ".. .che il giornale abbia una rilevante importanza (...) in quanto esso può diventare il mezzo<br />

attraverso il quale tutti i giovani possano diffondere le proprie idee, i propri punti di vista riguardo ai<br />

problemi che toccano non solo il nostro paese, ma un po' tutta la società...".<br />

Servizio, qualche anno più tardi, fu la creazione di una Raccolta Permanente di carta, stracci, ferro<br />

e vetro, gestita in un primo periodo dai WE WITH YOU.<br />

Nell'85 poi, quale scelta di servizio e di continuazione di un cammino di gruppo, stimolati in questo<br />

da Don Piero Savio, alcuni ragazzi del WE WORK TOGETHER, e dell'ENSEMBLE insieme ad altri<br />

coetanei non facenti parte di alcun gruppo, cominciarono a riunirsi per realizzare qualcosa che<br />

potesse definirsi animazione "complessiva" del centro giovanile, un qualcosa che si chiamò<br />

G.G.M. (Gruppo Giovani Marano) e che ancor oggi è un importante punto di riferimento per la vita<br />

della Casa del Giovane. La storia dei Gruppi Spontanei può in qualche modo riassumersi proprio in<br />

queste caratteristiche: scegliere di accostare il cammino di un gruppo di ragazzi alle esperienze e<br />

alle specifiche domande di ognuno; proporre un percorso di ricerca nei valori della fede; proporre a<br />

ciascuno di rispondere SI, con disponibilità, a scelte di servizio, a richieste di coinvolgimento in<br />

prima persona. Se guardiamo alla realtà dei Gruppi Spontanei oggi ci troviamo di fronte ad un<br />

qualcosa di veramente importante. Ogni settimana si riuniscono, assieme ai loro animatori, circa<br />

250/300 bambini e giovani, dalle elementari alla 5 a superiore. Oltre alle attività di riunione vengono<br />

svolte periodiche uscite nei fine settimana e, immancabile, il campo estivo ed il campo invernale<br />

tutti insieme. Solitamente nell'ultimo anno di gruppo vengono proposti impegnativi campi di servizio<br />

o di spiritualità. Appuntamento importantissimo per i gruppi spontanei è la celebrazione del 31<br />

Gennaio: San Giovanni Bosco, il Santo che con la sua vita ed il suo esempio rappresenta un punto<br />

di riferimento ed un modello a cui ispirare lo stile di ogni nostra attività. Doveroso infine nominare<br />

tutti i gruppi che dal 70 ad oggi hanno caratterizzato con le specifiche identità la storia dei Gruppi<br />

Spontanei Parrocchiali: un elenco destinato ad allungarsi…<br />

RAGAZZI '70 I CARE EXCELSIOR LOS POLLITOS<br />

SPRINT TOGHETER OKAY ADGENTES<br />

AMICI 78 ENSAMBLE WORK TOGETHER WE WITH YOU<br />

SYMBOLUM NOI SIAMO IL MONDO JONATHAN ARCOBALENO<br />

INCONTRO FREEDOM SORGENTE ORIZZONTE<br />

EXPLORER MESSAGGIO LIBERTA’ LIFE<br />

CAMMINO FANTASIA AVVENTURA MILLENNIUM<br />

ENERGY KALEIDOS SHALOM ALETHEIA<br />

ENGRANAGES EUREKA KAYAK GOCCIA<br />

JAMBE’ …………….. …………….. ……………..


STATUTO<br />

1- Il Gruppo Animatori Spontanei è un Gruppo Ecclesiale composto da persone unite e disponibili<br />

ad animare la realtà giovanile di Marano. Nel GAS è accolta ogni persona che avendo compiuto 18<br />

anni, desidera farvi parte ed abbia fatto una scelta chiaramente cristiana che significa mirare a:<br />

a) Accogliere Cristo:<br />

• significa porre la persona e la parola di Gesù al centro della propria vita come<br />

presenza costante e non occasionale;<br />

• comporta la scelta di prendere Cristo come misura per capire la propria vita ed il<br />

senso della storia;<br />

• implica la capacità di una continua conversione e revisione dei criteri di<br />

valutazione della propria vita.<br />

b) Accogliere la Chiesa:<br />

• significa fare la fondamentale scelta di vivere Cristo nel suo essere presente nella<br />

vita e nella missione della Chiesa;<br />

• vuoi dire accettare di confrontare la propria fede nella Chiesa, non perché realtà<br />

perfetta, ma in quanto costituita di peccatori e quindi spazio dentro il quale c'è posto<br />

anche per me;<br />

• comporta il sentire che ci si pone al servizio non a nome proprio, ma per una<br />

missione ricevuta.<br />

c) Integrare Fede e vita:<br />

• significa operare una sintesi tra la vita ed i valori in cui si crede, in modo che la<br />

Fede determini ogni scelta concreta;<br />

• comporta l'idea che la Fede non limita la propria umanità, ma le da senso di<br />

pienezza;<br />

• è frutto di una serie educazione.<br />

2- Particolare impegno del GAS è anche la guida dei gruppi giovanili.<br />

3- Il GAS fa un cammino di crescita Umana e Cristiana e tiene questa come sua costante<br />

preoccupazione, programma momenti di formazione e verifica la sua attività di formazione.<br />

4- II GAS è aperto alla realtà in cui vive. E' attento alle proposte del Consiglio Pastorale ed al<br />

progetto unitario della Casa del Giovane, cercando di portare il suo contributo attivo. Il GAS<br />

partecipa e collabora attivamente a livello vicariale e diocesano.<br />

5- Al GAS partecipa anche un sacerdote che è l'assistente spirituale e privilegia i contatti personali<br />

con i membri del gruppo stesso.<br />

6- II GAS è coordinato da un Direttivo composto da rappresentanti eletto annualmente e si<br />

riunisce almeno una volta al mese.


APPROFONDIMENTI<br />

1/a) Accogliere Cristo:<br />

• significa porre la persona e la parola di Gesù al centro della propria vita come presenza<br />

costante e non occasionale;<br />

• comporta la scelta di prendere Cristo come misura per capire la propria vita ed il senso<br />

della storia;<br />

• implica la capacità di una continua conversione e revisione dei criteri di valutazione della<br />

propria vita.<br />

IN CONCRETO: vivere l'esperienza di fede vuoi dire cercare una risposta alle domande sul senso<br />

della vita che ogni uomo si pone, incontrando su questo cammino Dio, una presenza che da un<br />

senso completamente <strong>nuovo</strong> a questi interrogativi. Egli rappresenta l'essere che sorpassa, che<br />

trascende l'uomo, ma che con esso si è messo in relazione attraverso la fede: una relazione che<br />

investe tutto l'uomo in tutte le sue espressioni ed attività.<br />

Porre Cristo a misura della nostra vita ci obbliga a scegliere come pratica fondamentale il<br />

confronto con la Parola e con gli altri: a questo proposito vale ricordare che solo la franchezza del<br />

dialogo può permettere a tutti di crescere e di far crescere attraverso un rapporto di motivazione<br />

più che di obbligazione. Il cammino educativo non va dall'alto verso il basso, ma è una strada che<br />

si percorre fianco a fianco cercando di farci le domande giuste, ognuno con la sua identità e il suo<br />

ruolo, per crescere.<br />

E' importante infine essere in continua conversione, facendo riferimento al disegno di Dio che è<br />

diretto a tutti gli uomini come a tutto l'Uomo. Ciò implica:<br />

- la scelta di ciascuno di una vocazione viva e di un impegno concreto;<br />

- la capacità e la volontà di giocare l'intera esistenza nell'imitazione di Cristo;<br />

- la fedeltà all'uomo (la promessa "sarò con te") cioè la sfida alla tristezza del mondo con la gioia<br />

della fede; l'idea del camminare accanto all'altro.<br />

Certi che:<br />

Gesù fatto uomo in tutto e per tutto tranne che nel peccato, mantiene e<br />

ristabilisce con noi l'alleanza malgrado i nostri "tradimenti".<br />

1/b) Accogliere la Chiesa:<br />

• significa fare la fondamentale scelta di vivere Cristo nel suo essere presente nella vita e<br />

nella missione della Chiesa;<br />

• vuoi dire accettare di confrontare la propria fede nella Chiesa, non perché realtà perfetta,<br />

ma in quanto costituita di peccatori e quindi spazio dentro il quale c'è posto anche per me;<br />

• comporta il sentire che ci si pone al servizio non a nome proprio, ma per una missione<br />

ricevuta.<br />

IN CONCRETO: la consapevolezza che Dio non può essere interpretato da uno solo fa si che<br />

l'altra dimensione fondamentale della fede sia la comunità. La Chiesa non è altro che il Popolo di<br />

Dio (Lumen Gentiurrì) formato dagli uomini che entrano in sintonia con Lui mediante i Sacramenti<br />

che, voluti da Cristo, sono i segni attraverso cui tale popolo si struttura giuridicamente e<br />

visibilmente. Battesimo, Cresima, Ordine, sono il nostro "marchio" ed è con questo marchio che il<br />

Cristiano dovrebbe camminare sulle strade dell'Umanità, con un passo diverso, con un passo che<br />

sia segno per gli altri uomini.<br />

La Chiesa non è quindi solo una struttura, ma un insieme di persone che si amano e vivono alla<br />

ricerca della verità. Non si possono quindi giustificare certe affermazioni come "vado a Messa<br />

quando ne sento il bisogno" o "confesso i miei peccati direttamente a Dio". All'interno di questa<br />

realtà i membri del GAS devono operare affinchè questa Chiesa:<br />

- si costruisca nella storia umana: il Cristiano non può esimersi dal vivere quotidiano, ma<br />

accettare la sfida per cambiarlo dall'interno;<br />

- si estenda all'uomo come è presentandogli motivi di confronto, di dialogo, di ricerca, imperniati<br />

sulla persona di Cristo;


" prima di evidenziare i privilegi e le mansioni,-ponga in evidenza l'essenza della persona, nel suo<br />

esistere e nel suo agire, la sua capacità di dare un contributo sempre esclusivo.<br />

Il Cristiano, e quindi l'animatore, dev'essere servo e testimone e deve<br />

porsi come scopo la realizzazione della volontà di Dio, mettendo a<br />

frutto i suoi talenti nella comunità.<br />

1/c) Integrare Fede e vita:<br />

• significa operare una sintesi tra la vita ed i valori in cui si crede, in modo che la Fede<br />

determini ogni scelta concreta;<br />

• comporta l'idea che la Fede non limita la propria umanità, ma le da senso di pienezza;<br />

• è frutto di una serie educazione.<br />

IN CONCRETO: ogni Cristiano, e quindi l'animatore, è chiamato ogni giorno a rendere conto e<br />

testimonianza della sua Fede. Ognuno di noi ha infatti una propria missione all'interno del<br />

sacerdozio comune, una missione che ci è stata confermata con la Cresima e che si esprime nella<br />

diffusione e nella difesa della Fede e del Regno; compito questo che ognuno porta a compimento<br />

nel momento in cui mette a disposizione della comunità e del prossimo tutte le sue ricchezze, i<br />

suoi "talenti". L'Apostolato dei laici consiste proprio in questo: mettere a frutto i carismi di ognuno<br />

per condurre ogni uomo che incontriamo più vicino a Cristo all'interno di un disegno più vasto che<br />

è l'apostolato della Chiesa.<br />

Questa integrazione si realizza pienamente solo operando su alcune basi:<br />

- concretezza: vivere lo stile della Fede nelle cose concrete e quindi modificare il nostro<br />

Quotidiano in ogni azione;<br />

- storicità: consapevolezza di essere parte attiva della storia. Siamo chiamati a svolgere un<br />

compito che è esclusivamente nostro ed il nostro intervento modifica l'oggi a favore, o a sfavore,<br />

delle generazioni future;<br />

- uomo-lavoratore: Dio illumina e segna una via, ma è l'uomo che costruisce, che modifica e si<br />

modifica.<br />

2- Particolare impegno del GAS è anche la guida dei gruppi giovanili.<br />

IN CONCRETO: a tale proposito sono da considerare basilari alcune competenze:<br />

- valorizzare: l'animatore deve saper sostenere, riconoscere, incoraggiare, vivendo la<br />

comprensione, la simpatia, l'amicizia;<br />

- spiegare: l'animatore deve aiutare il singolo ed il gruppo a riflettere su di sé, sui fatti, sulle<br />

sensazioni, per mettere ordine ed illuminare i comportamenti;<br />

- strutturare: l'animatore deve proporre ed organizzare sapendo gestire regole e limiti;<br />

- esprimere se stesso: l'animatore deve esprimere il suo punto di vista, la sua opinione, le sue<br />

esperienze;<br />

- vivere la solidarietà: l'animatore parte da uno stare bene con se stesso per cercare di stare<br />

bene con gli altri e di far stare bene gli altri;<br />

- essere responsabile.<br />

L'animazione è per l'animatore una scommessa sull'uomo e sulla vita, per cui, se anche<br />

conoscesse tutte le tecniche di questo mondo, ma gli mancasse la passione educativa, non<br />

potrebbe permettersi di chiamarsi animatore, questa passione per la vita si esprime come:<br />

- accoglienza senza condizioni verso ogni giovane/ragazzo;<br />

- rispetto della gradualità e della diversità di ognuno;<br />

- coerenza tra il dire, come animatore, e il fare in gruppo;<br />

- assumere e non annullare la distanza con i ragazzi (perché la relazione con loro sia critica e<br />

democratica).<br />

3- II GAS fa un cammino di crescita umana e Cristiana e tiene questa come sua costante<br />

preoccupazione, programma momenti di formazione e verifica la sua attività di animazione.<br />

a) del la maturità umana, cioè:<br />

- sapersi accettare vivendo un concetto positivo di se stessi;<br />

- saper prendere decisioni assumendosene le responsabilità;


- tendere alla stabilità affettiva cioè all'indipendenza dallo stato interiore;<br />

- essere aperti al reale essendo costruttivi e giudicando obbiettivamente;<br />

- essere disponibili alla relazione;<br />

b) della maturità cristiana, cioè la piena consapevolezza di essere collaboratore di Dio, discepolo<br />

di Gesù ed animatore della Chiesa in nome della stessa;<br />

c) della maturità educativa, cioè:<br />

- la gratuità di un servizio che non sia solo espressione di capacità organizzative;<br />

- la competenza e la concretezza del servizio che deve portare ad una conoscenza personale dei<br />

ragazzi.<br />

4- II GAS è aperto alla realtà in cui vive. E' attento alle proposte del Consiglio Pastorale ed al<br />

progetto unitario della Casa del Giovane, cercando di portare il suo contributo attivo. Il GAS<br />

partecipa e collabora attivamente a livello vicariale e diocesano.<br />

IN CONCRETO: la dimensione parrocchiale dei gruppi spontanei deve essere valorizzata come un<br />

motivo per essere responsabilmente inseriti e non come un limite. A tale scopo si deve operare al<br />

fine di creare responsabilità e disponibilità al servizio a favore delle iniziative ed attività del Centro<br />

Parrocchiale.<br />

Tale orientamento si concretizza nella partecipazione dei gruppi e di ogni animatore in prima<br />

persona alle proposte che si ritengono utili alla crescita e alla formazione delle persone e del<br />

gruppo. L'animatore deve farsi carico di essere presenza costante e di qualità anche al di fuori dei<br />

momenti di gruppo e a favore di tutte le persone.<br />

L'ANIMATORE DEI GRUPPI SPONTANEI<br />

• L'animatore dei gruppi spontanei è cristiano.<br />

• L'animatore ha a cuore la vita dei ragazzi di cui è responsabile.<br />

• Nel gruppo si sente membro attivo e responsabile; sa collaborare attivamente per la<br />

realizzazione di un progetto condiviso ed accetta serenamente le decisioni<br />

democraticamente prese anche se diverse dalle sue proposte; vive volentieri in gruppo e<br />

cerca di normalizzare le situazioni difficili.<br />

• L'animatore sente il desiderio di comunicare un progetto di vita ispirato al Vangelo e che lui<br />

sta cercando di sperimentare.<br />

• L'animatore fa in modo di rendersi amabile con l'offrirsi sempre per primo, in gratuità,<br />

generosità, misericordia, empatia e servizio.<br />

• L'animatore deve conoscere i suoi limiti e le sue qualità cercando di correggersi nei primi e<br />

di non annullare le seconde, pur lasciando spazio agli altri. Con umiltà deve costruire<br />

partendo dalle critiche.<br />

• L'animatore dei gruppi spontanei è trasparente e semplice.<br />

• L'animatore mantiene quei contatti che gli permettono di essere vicino al ragazzo che<br />

segue (con i catechisti, genitori, ecc.)<br />

• L'animatore si offre in modo gratuito, creando un legame affettivo che tenga comunque<br />

conto della personalità dell'animato.<br />

• L'animatore non limita l'animazione alla riunione, allo staff, al GAS, ma sceglie di stare al<br />

fianco dei ragazzi (e di tutte le persone incontra) in ogni momento. La qualità del suo<br />

servizio di animazione si esprime:<br />

- in una mentalità aggiornata e progettuale;<br />

- nella capacità di instaurare relazioni autentiche nell'ambito del gruppo;<br />

- nella costruzione di un ambiente carico di valori;<br />

- nel non trascurare mai la propria maturazione personale e di fede in tutti i suoi aspetti;<br />

- nel servizio di animazione, in cui vive con equilibrio il proprio impegno cercando di<br />

coniugare studio, lavoro, famiglia ed altri interessi.<br />

• L'animatore è il primo responsabile della propria formazione, sarà suo compito lavorare per<br />

essa.


IL GRUPPO ANIMATORI SPONTANEI (GAS)<br />

• Per entrare a far parte del GAS bisogna aver frequentato l’apposito corso di formazione e<br />

bisogna essere maggiorenni.<br />

• II GAS si riunisce indicativamente ogni quindici giorni e la frequenza è obbligatoria per<br />

tutti gli animatori.<br />

• Possono far parte del GAS anche quegli animatori che sanno da inizio anno di avere<br />

difficoltà ad essere presenti a tutte le riunioni (es lavoratori turnisti, studenti fuori sede<br />

ecc.). Tuttavia sarà compito di ciascuno di loro tenersi costantemente aggiornati e<br />

informati sulle attività di GAS percorrendo lo stesso cammino formativo del GAS.<br />

• II GAS può delegare il Direttivo per prendere decisioni tecniche (date, modalità di<br />

svolgimento di determinate manifestazioni, ecc.)<br />

• Almeno una riunione al mese deve essere formativa.<br />

• Il GAS deve partecipare alle proposte della Parrocchia che riguardano la realtà<br />

giovanile.<br />

• Non si è obbligati ad animare per fare parte del GAS, un animatore può anche chiedere o<br />

gli può essere chiesto di seguire solo le attività del gruppo animatori.<br />

• Tutte le attività del GAS hanno priorità su quelle dei singoli gruppi.<br />

• Il GAS deve prendere in considerazione anche le attività a livello diocesano e vicariale<br />

(vedi punto n.4 dello Statuto).<br />

• Il GAS non ha scopo di lucro.<br />

• Tutto il lavoro svolto in GAS va riferito, se richiesto al Consiglio Pastorale Parrocchiale.<br />

• Il GAS si riserva di rivolgersi anche ad altre realtà per attività varie.<br />

• Il GAS anima ragazzi dagli 8 ai 18 anni, i gruppi possono continuare oltre tale età nel<br />

caso in cui si dimostri di continuare a seguire lo <strong>statuto</strong> in ogni sua regola.<br />

• Per le attività e le uscite che comportano delle spese ogni animatore deve versare una<br />

quota da stabilirsi, di volta in volta.<br />

• Fra i membri del GAS vengono scelti e nominati annualmente il rappresentante dei<br />

Gruppi Spontanei in Consiglio Pastorale, i/il responsabili/e dei campeggi e del<br />

magazzino, il rappresentante in Commissione Casa del Giovane.<br />

• Il GAS deve compiere ogni anno uno specifico cammino di fede.


LO STAFF DI GRUPPO<br />

• Si riunisce almeno una volta la settimana: la vita di staff è in ogni senso vita di gruppo.<br />

• Deve tenere informato il GAS riguardo al cammino con il proprio gruppo (durante i<br />

momenti di revisione o momenti richiesti specificamente dallo staff stesso).<br />

• Dello staff fanno parte persone che hanno consapevolmente scelto di essere animatori<br />

nella fede cristiana (vedi punto n.1 dello Statuto).<br />

• Propone la preghiera e la sua modalità di svolgimento ai ragazzi dopo averla preparata e<br />

discussa collettivamente.<br />

• È disponibile a collaborare nella preparazione di vari momenti delle riunioni e/o uscite del<br />

GAS, nonché ad eventuali attività parrocchiali a favore dei ragazzi.<br />

• Da la disponibilità ad accogliere e seguire con attenzione, per un certo periodo di tempo, i<br />

futuri animatori che stanno frequentando il CBA. Fa le sue proposte per contribuire al<br />

miglioramento del percorso del CBA.<br />

• Può chiedere, per lo svolgimento di attività particolari, un aiuto esterno rivolgendosi di<br />

preferenza a chi frequenta il CBA e comunque informando preventivamente il Direttivo.<br />

• È vivamente invitato, nell'affrontare determinate tematiche, ad affidarsi a persone<br />

competenti.<br />

• In caso di problemi deve rivolgersi al Direttivo oppure all'assistente spirituale.<br />

• Con cadenza annuale, indicativamente dopo il campo estivo, deve presentare al GAS un<br />

dettagliato rendiconto economico.<br />

• Si ripropone un cammino comune di crescita nell'ambito delle tematiche proposte e<br />

discusse nel GAS.<br />

• Ogni membro dello staff è corresponsabile nella conduzione del gruppo, è obbligo di<br />

ognuno interessarsi ed aggiornarsi sulle attività da svolgere, dando il suo attivo contributo.<br />

• Ogni membro dello staff è corresponsabile a sensibilizzare gli altri animatori ad una<br />

partecipazione attiva al GAS e alla ricerca di una formazione personale volta a migliorare la<br />

qualità del proprio servizio.


IL DIRETTIVO<br />

• II Direttivo viene eletto a giugno e rimane in carica un anno con possibilità di rielezione;<br />

deve essere composto da almeno tre persone,almeno metà delle quali non al primo anno di<br />

GAS; almeno uno dei componenti del Direttivo uscente deve ricandidarsi o almeno dare la<br />

disponibilità per seguire il <strong>nuovo</strong> direttivo per i primi mesi, in modo da garantire continuità<br />

nelle proposte. In casi estremi il GAS può votare per sollevare dall'incarico tutto il Direttivo<br />

o anche uno solo dei suoi componenti, con votazione a maggioranza assoluta dei<br />

componenti il GAS.<br />

• II Direttivo ha il compito di garantire la proposta educativa e formativa del GAS e lo fa con<br />

un continuo contatto con gli staff, ponendo attenzione anche alle presenze e interessi alla<br />

vita di GAS.<br />

• Inoltre il Direttivo deve raccogliere le memorie storiche(materiali,diari, ecc.) dei gruppi<br />

precedenti, rendendole disponibili a tutti gli staff che ne facciano richiesta.<br />

• II Direttivo ha il compito di stabilire il calendario e di proporre le attività e le tematiche da<br />

affrontare in GAS, tenendo in considerazione le proposte del GAS stesso. Con dovuto<br />

anticipo, il Direttivo può delegare una o più staff per l'organizzazione di qualche attività da<br />

svolgere in uscita o durante altri momenti comunitari (giochi,preghiere, ecc.).<br />

• Qualsiasi decisione proposta dal Direttivo e approvata dal GAS a maggioranza dei presenti<br />

durante una riunione della quale i membri del GAS siano a conoscenza è vincolante per<br />

tutti.<br />

• II Direttivo ha il compito di mantenere un contatto con gli animatori della formazione e con i<br />

futuri animatori che lo stanno frequentando.<br />

• II Direttivo sceglie i componenti degli staff di anno in anno, dopo aver contattato gli staff già<br />

esistenti per conoscerne le necessità, i nuovi animatori e gli ex-animatori degli uscenti dal<br />

CBA; il Direttivo,inoltre, deve comunicare gli staff ai GAS il prima possibile.<br />

• II Direttivo, dopo aver parlato con lo staff e con il singolo, può sospendere un animatore<br />

dall'animazione invitandolo a continuare la sola attività nel GAS nel caso in cui questo<br />

dimostri di non seguire lo Statuto.<br />

• II Direttivo può dichiarare che ci sono attività non rinunciabili (Festa della Casa del<br />

Giovane, San Giovanni Bosco, etc.) e pertanto imporre la sospensione delle riunioni o delle<br />

uscite dei gruppi in questi momenti.<br />

• Durante le uscite del GAS spetta al Direttivo imporre tempi e orari,può incaricare un capocampo.<br />

• II Direttivo deve mantenere il più possibile il contatto con le altre realtà parrocchiali e anche<br />

con le realtà delle altre parrocchie.<br />

• E ' responsabile della cassa di Gruppi Spontanei; con cadenza annuale, indicativamente<br />

dopo i campi estivi, deve presentare al GAS un dettagliato rendiconto economico<br />

riassuntivo.


L'ASSISTENTE SPIRITUALE<br />

• E' una figura fondamentale nelle riunioni del Direttivo e del GAS,di conseguenza deve<br />

prendervi parte (fatta eccezione per casi particolari).<br />

• Ha il compito di essere presente alle riunioni dei singoli gruppi e disingoli staff almeno una<br />

volta all'anno.<br />

• Ha il compito di seguire, guidare e proporre il cammino di fede del GAS.<br />

• Nelle decisioni del GAS, non ha diritto di voto, ma solo di consiglio.<br />

• Deve rendersi disponibile a qualsiasi staff, animatore o animato che desideri incontrarsi con<br />

lui per chiarimenti o altro.<br />

• Durante i campeggi (salvo in casi eccezionali, per i quali prenderà accordi con lo staff) deve<br />

garantire almeno la S. Messa ad ogni singolo gruppo.<br />

Approvato definitivamente nell'uscita GAS del 10 Maggio 1998<br />

Revisionato uscita GAS 25/26 Giugno 2011


APPENDICI E REGOLAMENTI<br />

ONERI DEL MAGAZZINIERE (E DEGLI ANIMATORI):<br />

• Cercare i campi dove si svolgono i campeggi estivi e occuparsi di firmare i permessi con i<br />

relativi proprietari.<br />

• Vedere i campi prima di gennaio, perché poi a causa della neve non si riesce a capire il<br />

livello (buche, in pendenza).<br />

• Subito dopo la fine dei campi i teli vanno lavati.<br />

• Subito dopo i campi le tende vanno riaperte per valutarne lo stato (cerniere, tiranti, pali da<br />

cambiare, strappi, ecc…).<br />

• Le tende ora in uso risalgono al 2002, le Jamboree al 2003. Prima di acquistare tende<br />

nuove, cercare di sistemare e aggiustare quelle vecchie (Se si devono comprare le<br />

superleggere, meglio da 3 posti, e preferire tende di qualità così durano più a lungo).<br />

• Per le Jamboree, quando si piantano i campi, non usare la tajaliga, perché le rovina! Usare<br />

invece la gavetta.<br />

• Allo smontaggio campi, non tagliare i cordini dei tiranti, ma snodarli, così la gavetta si può<br />

riutilizzare l’anno successivo.<br />

• Dopo i campeggi, sistemare il magazzino (con tutto il GAS! I magazzinieri non sono soli!!!)<br />

• Acquistare il materiale mancante dal magazzino.<br />

• Tenere in magazzino solo i cibi in confezioni ancora da aprire e a lunga conservazione (in<br />

ogni caso no latte!!!).<br />

• Il cibo avanzato dalle uscite o dai campeggi lo tiene a casa un animatore dello staff che alla<br />

prima occasione lo riporta, o lo si passa ad altri gruppi che ne hanno bisogno.<br />

• Cena magazzino!<br />

Approvato in uscita GAS del 08/09/2009


REGOLAMENTO PER IL CAMPO INVERNALE GRUPPI SPONTANEI<br />

• Le Staff dei gruppi che partecipano al campo devono premettere ai propri ragazzi i<br />

comportamenti che il campo richiede, qui sotto elencati, con i metodi e la sensibilità di cui<br />

ogni gruppo necessita.<br />

• Ai ragazzi al campo non è permesso fumare indipendentemente dalla loro età, con la<br />

motivazione del sacrificio e che da giovani non si è ancora dipendenti dal vizio. A tal<br />

proposito è importante sensibilizzare i ragazzi a casa prima del campo, spiegando loro le<br />

motivazioni. Ogni staff si farà carico di spiegare questa regola al proprio gruppo nel modo<br />

che lo riterrà più opportuno. Si evita così che sia dato ai ragazzi il permesso di fumare, da<br />

parte degli animatori. Alla peggio, a discrezione degli animatori della propria Staff, chi ne ha<br />

una necessità impellente fuma alla sera mentre ci si prepara per andare a letto, e<br />

comunque non deve essere un momento d'aggregazione per i ragazzi. Questo momento<br />

dovrà essere esclusivo dei ragazzi non degli animatori.<br />

• Gli animatori s’impegnano a seguire lo stesso principio, consci del valore educativo<br />

dell'esempio da un lato, ma liberi di decidere per se stessi dall'altro, perché le loro esigenze<br />

e scelte di vita sono diverse da quelle dei ragazzi che stanno ancora crescendo e<br />

definendo se stessi. Non dovranno tuttavia essere stimolo per i ragazzi fumando con loro,<br />

ne penalizzare momenti di attività del campo per andare a fumare.<br />

• Al campo invernale come per le uscite la presenza dell'alcol nei momenti d'aggregazione<br />

degli animatori (ad attività concluse; cioè quando i ragazzi sono a letto) è relazionata alla<br />

sensibilità del singolo: ognuno porta da casa ciò che ritiene giusto condividere con gli altri,<br />

non sentendosi in obbligo di farlo ma solo se lo ritiene opportuno, prestando attenzione al<br />

senso del limite. Gli animatori tutti, tra loro sono responsabili di vigilare sugli eccessi e negli<br />

usi scorretti e poco adeguati. Per quanto riguarda la presenza del cibo extra (sempre ad<br />

attività concluse) si farà una spesa comune per tutti in modo da evitare sprechi.<br />

• Tutti gli animatori del GAS sono allo stesso livello davanti ai ragazzi e tra loro! Ciò non<br />

toglie che l'autorità del singolo è proporzionata al carattere e alla personalità: dobbiamo<br />

essere tutti accorti nello spalleggiarci a vicenda, nel far rispettare le norme di<br />

comportamento e il rispetto di tutti. Ci s’impegna a chiedere aiuto se ci si trova in difficoltà.<br />

• Quando un animatore parla o è responsabile di un'attività in particolare, lo sono tutti, anche<br />

chi non è incaricato nello specifico. Ognuno s’impegni a richiamare l'ordine, evitando di<br />

delegarlo sempre ai soliti.<br />

• Tutti devono fare attenzione al linguaggio in ogni momento, sia d'attività sia libero.<br />

• Concluse le attività serali si prevede di norma per i ragazzi una mezzora / quaranta minuti<br />

per svagarsi e preparasi per dormire, tempo in cui gli animatori controllano senza troppa<br />

apprensione che non ci siano eccessi di euforia. Oltre i tre quarti d'ora la tolleranza va via<br />

via diminuendo fino ad arrivare a “Tolleranza zero”, è importante che i ragazzi riposino per<br />

essere attivi nelle attività del giorno dopo. Un certo margine di libertà è concesso ai ragazzi<br />

a discrezione degli animatori. Sarà cura degli animatori non essere promotori di situazioni<br />

di caos, ma integrare il momento comunque goliardico di preparazione alla notte con la<br />

necessità di andare a dormire.<br />

• Tutti gli animatori controllano che lo svolgimento del campo avvenga in sicurezza; fare<br />

attenzione alle attività pericolose (es: ragazzi che si “imboscano”, “slissigare” alle<br />

collinette). Si è responsabili penalmente dei ragazzi, quindi l'occhio adulto e attento che<br />

vigila serve sempre! Se si ritiene che nelle attività o nei briefing ci sia una difficoltà nel<br />

sorvegliare, prevedere dei responsabili che controllano i momenti liberi.<br />

• Il Campo Invernale è un momento d’incontro collettivo, unico nel suo genere rispetto alle<br />

altre attività dei Gruppi Spontanei: sfruttiamolo al massimo per conoscerci di più tra di noi!


NOTE DI PROGRAMMAZIONE CAMPO: (DA REVISIONI G.A.S.)<br />

• Curare al meglio le squadre; farle a casa con gli animatori dei gruppi che hanno i ragazzi al<br />

campo.<br />

• Prevedere dei responsabili per ogni momento di attività, gioco, preghiera; si decidano a<br />

casa nei vari gruppetti cosi da avere sempre chi sa fare il punto della situazione.<br />

• Attenzione alla preparazione: ognuno ha il dovere di impegnarsi! I gruppi stiano attenti a<br />

coinvolgere tutti gli animatori che ne fanno parte. D'altro canto ognuno cercherà di<br />

partecipare alla programmazione che altrimenti risulta pesante, e con difficoltà di gestione<br />

su al campo.<br />

• Ogni animatore deve sapere a menadito il programma del campo! Prevedere una riunione<br />

di spiegazione collettiva dove si presenta il programma generale da distribuire a ognuno.<br />

Questo riduce i tempi di briefing su al campo ed eventuali incomprensioni che possono<br />

pregiudicare lo svolgimento delle attività. I momenti di briefing in ogni caso non esistono<br />

per spiegare cosa si andrà a fare, ma solo per definire ruoli e tempi di ciascuno.<br />

COMPITI DEL GRUPPO TECNICO:<br />

Il gruppo tecnico deve'essere composto da almeno due persone, dove una sarà il Capo Campo<br />

dell'uscita invernale. Ai fini di un efficiente svolgimento del campo è importante che questi<br />

s’incarichi di:<br />

• Prenotare la casa per l'uscita e concordare i tempi di arrivo e partenza da essa.<br />

• Organizzare orari e trasporti da e per il luogo previsto.<br />

• Trovare uno staff cuochi, concordando con loro il menù e informandoli di eventuali esigenze<br />

per il campo.<br />

• Distribuire le adesioni per i ragazzi, indicando una scadenza utile per conoscere le<br />

presenze, e la quota d'iscrizione fissata dal G.A.S. a 35euro a ragazzo, e 5euro al giorno<br />

per ogni animatore.<br />

• Gestire i turni di corvée e gli animatori incaricati, se ritenuti necessari.<br />

• Comprare o reperire il materiale di base utile per le attività (es: cancelleria, ecc...) e la<br />

spesa cibo per i momenti serali degli animatori.<br />

N.B.: Nel caso non si riesca ad avere un gruppo tecnico il Capo Campo e il Vice possono chiedere<br />

supporto (se necessario) a membri GAS esclusi dalla programmazione campo, e se non ce<br />

ne fossero, ad altri membri GAS in generale.<br />

Il Capo Campo nello specifico organizza assieme al direttivo la riunione G.A.S. per definire<br />

l'obiettivo del campo e i simbolismi ed esperienze necessarie per raggiungerlo. Si assicura, in fase<br />

di programmazione, che le attività, i giochi e la preghiera siano coerenti con l'obiettivo. É<br />

responsabile del coordinamento dei tempi di tutte le attività del campo, e fa da tramite tra i vari<br />

gruppetti per questo. Presenta ed espone il “programma generale” nella riunione G.A.S. di fine<br />

programmazione.<br />

Approvato nella riunione GAS del 23/12/2010


LINEE LINEE GUIDA GUIDA PER PER I I CAMPI CAMPI ESTIVI ESTIVI DEI DEI DEI GRUPPI GRUPPI GRUPPI SPONTANEI SPONTANEI PARROCC<br />

PARROCCHIALI<br />

PARROCC HIALI<br />

1) Specificare ai magazzinieri necessità e bisogni particolari prima della scelta del campo,<br />

evitandogli cosi di prenotare una struttura poco idonea alle esigenze di tutti. Prevedere un<br />

momento durante l’anno GAS per concordare le specifiche per i campi estivi (date, quote, ecc)<br />

2) In linea generale il gruppo animatori stabilisce il valore della quota dei campi in tenda, mentre<br />

il gruppo Los Pollitos e quelli che propongono esperienze diverse, decidono da se<br />

l’ammontare della quota di partecipazione. Non sono previste riduzioni o sconti sulle quote<br />

campi ad eccezione di casi specifici valutati dalle singole staff la dove si è a conoscenza di<br />

difficoltà particolari. Incoraggiare le famiglie durante le riunioni genitori a comunicare agli<br />

animatori eventuali difficoltà economiche.<br />

3) Evitare gli sprechi, usando solo l’indispensabile e all’insegna del risparmio (elettricità, acqua,<br />

elettronica, ecc… Preferire l’uso di canfini o falò per le attività serali).<br />

1<br />

4) Avere attenzione per il cibo, sia a livello qualitativo che quantitativo (ottimizzare eventuali<br />

avanzi degli altri gruppi).<br />

5) Imparare ad utilizzare il materiale: A questo proposito assicurarsi che i membri GAS siano a<br />

conoscenza delle tecniche di preparazione, montaggio e manutenzione del materiale campi.<br />

Se così non fosse organizzare dei momenti per insegnare ciò che ognuno deve saper fare.<br />

Nello specifico i compiti e la manutenzione del proprio campo in tenda comprendono:<br />

Nominare un responsabile campo per ogni staff che prenda accordi e mantenga i contatti con i<br />

magazzinieri, così da ottimizzare la logistica e la gestione dei luoghi occupati.<br />

Tendere i tiranti delle tende in modo tale che il telo esterno non tocchi il catino.<br />

Fare o aggiustare fossetti di scolo per l’acqua piovana dove questa si accumula.<br />

Arieggiare le zone fangose di cucina e refettorio (se necessario).<br />

Assicurarsi che venga utilizzata la calce nel wc quotidianamente e rifare il buco quando serve.<br />

Ripulire dalle carte e vigilare che i ragazzi non usino la natura come wc (dietro le tende, ecc..).<br />

Manutenzione della zona falò in modo da renderla sicura e sempre provvista di legna.<br />

6) Educare i ragazzi al rispetto della natura e della sobrietà dell’esperienza in tenda, alla pulizia<br />

del campo e alla sua manutenzione. A questo proposito si consiglia di assegnare loro dei ruoli<br />

personali. Inoltre inserire nel programma del campo del tempo dedicato alla manualità (campi<br />

calcio e pallavolo, legnaia, falò, ecc..) e all’autogestione (es: i pasti).<br />

7) Invitare i ragazzi degli ultimi anni di gruppo, o del PEP, a partecipare ai montaggi e smontaggi.<br />

8) Le visite esterne devono essere finalizzate allo scopo del campo e sobrie, altrimenti si rischia<br />

di compromettere il clima. I membri GAS non coinvolti nel campo in corso pongano particolare<br />

attenzione a non disturbare il campo altrui con visite frequenti o inappropriate.<br />

9) In merito alle serate degli animatori fare riferimento alle appendici dello <strong>statuto</strong>;<br />

regolamento campo invernale: punto 4.<br />

10) I magazzinieri sono responsabili della preparazione di tutto il necessario per i campi e<br />

dell’organizzazione di montaggio e smontaggio. Tutti i membri GAS sono tenuti a partecipare<br />

attivamente a quest’onere collettivo, comunicando anticipatamente le proprie disponibilità, ed<br />

organizzando il più possibile i propri impegni (sia personali che di gruppo) in relazione ad essi,<br />

ricordando che sono momenti integranti del nostro servizio e che il lavoro comune e il<br />

sacrificio sono metafora concreta di ciò che vogliamo trasmettere ai ragazzi.<br />

CONCLUSIONI A SEGUITO ELLA RIUNIONE GAS DEL 24 SETTEMBRE 2011.

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