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Adorare è amare - Movimento Domenicano del Rosario

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22<br />

L'AMORE SI RIVESTE DI SILENZIO<br />

Siamo qui, davanti alll'Eucaristia, Segno avvolto di mistero<br />

e di presenza, di luce e di ombra.<br />

I nostri occhi abitualmente si compiacciono di ciò che appare e si<br />

lasciano riempire da ciò che impressiona,<br />

mentre ora debbono sottostare a ciò che non si vede,<br />

a ciò che non colpisce, a ciò che non attrae.<br />

Eppure questo fa parte di Te, Gesù-Eucaristia.<br />

La tua presenza e la tua realtà<br />

sono legate a queste “precarietà” umane.<br />

Il tuo, Signore, <strong>è</strong> un nascondimento che va al di là <strong>del</strong>le leggi<br />

<strong>del</strong>la natura: ti riveli velandoti, ci parli col silenzio,<br />

ci ami morendo. Questo tuo stile, Signore Gesù,<br />

ci sconcerta e spesso ci appare quasi impossibile.<br />

Non riusciamo a comprendere questo tuo essere<br />

«Presenza nascosta».<br />

Noi ci fermiamo ai frutti di un albero e non alle sue radici,<br />

ci fermiamo al volo degli uccelli e non pensiamo all'aria<br />

che li sostiene, ci rallegriamo per la spiga di grano<br />

e non pensiamo a quel chicco che, morendo, l'ha generata.<br />

Anche adorare per noi, Signore, diventa difficile,<br />

proprio perché non c'<strong>è</strong> nulla da vedere.<br />

Non riusciamo a vedere quello che diciamo,<br />

non riusciamo a capire quello che vediamo.<br />

Bisogna entrare nel tuo stile di silenzio e di umiltà,<br />

per amarti così come sei, o Gesù.<br />

Dobbiamo entrare nella logica per l' amore che si nasconde,<br />

nell'amore per l'altro, dando la prevalenza al «tu»<br />

piuttosto che all ' «io» .E allora eccomi, Signore,<br />

come la sposa <strong>del</strong> Cantico dei Cantici che cerca<br />

il suo amato, e poi lo trova e poi lo perde e poi<br />

lo ritrova ancora, ma non cessa mai di amarlo.<br />

<br />

Dal Vangelo secondo Giovanni (6,32-50)<br />

«In verità, in verità vi dico: non Mos<strong>è</strong> vi ha dato il pane dal cielo,<br />

ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero; il pane di Dio <strong>è</strong><br />

colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero:<br />

«Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose: «Io sono il<br />

pane <strong>del</strong>la vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me<br />

non avrà più sete. Vi ho detto però che voi mi avete visto e non credete.<br />

Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me,<br />

non lo respingerò, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia<br />

volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa <strong>è</strong> la<br />

volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto<br />

egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno. Questa infatti <strong>è</strong><br />

la volontà <strong>del</strong> Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui<br />

abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell'ultimo giorno».<br />

Testimonianza<br />

Ascolto <strong>del</strong>la Parola<br />

«Abbiamo bisogno di cibo continuo. Per questo cominciamo la giornata<br />

alle quattro e mezzo <strong>del</strong> mattino. Abbiamo la Messa, la comunione,<br />

la meditazione… Poi, la sera, in tutte le nostre case, abbiamo<br />

un’ora di adorazione tutte le sere. Viene esposto il Santissimo Sacramento,<br />

e tutte le suore comunitariamente (facciamo tutto comunitariamente),<br />

fanno un’ora di adorazione.<br />

È questa una grande sorpresa per me: siamo, infatti tutte e ciascuna<br />

molto occupate; abbiamo tante cosa da fare per la nostra gente. Eppure<br />

quest’ora di adorazione non <strong>è</strong> un’ora sottratta al lavoro per i<br />

poveri. Facciamo tutte le nostre ore di servizio pieno per i poveri.<br />

Quest’ora di adorazione trascorsa davanti a Gesù non toglie nulla la<br />

nostro sevizio. Ci ha avvicinate le une alle altre, ha intensificato il<br />

nostro amore verso i poveri, ha reso la presenza di Cristo più viva,<br />

più reale, qualcosa che veramente ci unisce.»<br />

(Madre Teresa di Calcutta)<br />

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