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Il metodo InterArt - Pedagogia Clinica

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<strong>Pedagogia</strong> clinica<br />

<strong>Il</strong> <strong>metodo</strong> <strong>InterArt</strong>®<br />

di Guido Pesci*<br />

Dall’osservatorio della ricerca non potevamo trascurare i disagi che vivono le<br />

persone nell’attuale società sempre più esigente e aggressiva. Assai frequentemente si<br />

possono notare ampie difficoltà nell’autocontrollo, un’irriducibile istintività, reazioni<br />

emotive troppo intense e una performance ridotta a causa di maggiori disagi negli<br />

adattamenti. Questo stato di intimo dirty play altera il ritmo emotivo espressivo e<br />

comportamentale, i movimenti sono esasperati, la persona si propone impulsiva e<br />

aggressiva, testimone di un problema di integrazione della personalità nella sua unità<br />

bio-psichica e socio-culturale. Tanti aspetti disequilibratori che evidenziano il<br />

conseguente bisogno di riconquistare un equilibrio informatore interiore che permetta<br />

di alimentare positivamente la vita.<br />

Questa armonia in pedagogia clinica viene favorita da interventi che tengono<br />

conto dello sviluppo denotativo, della valenza evocazionale, di idee e suggestioni di<br />

forme espressive, descrittive e narrative che vengono suggerite con il <strong>metodo</strong><br />

<strong>InterArt</strong>®. Esso si distingue per una semantica che, nel fare appello all’arte,<br />

rappresenta o realizza un'evocazione, mostra, sviluppa e rende visibili testi realizzati<br />

con linee, tratti, macchie, colori, con movimenti creativo-corporei o trasformando la<br />

materia amorfa fino a farle assumere una diversa manifestazione, a dotarla di<br />

un’anima.<br />

L’arte come spazio, tempo, ritmo, flusso, abilità e disponibilità a percepire e<br />

creare con medium espressivi dal valore maieutico, che si coniugano nell’<strong>InterArt</strong> per<br />

offrire alla persona l’occasione di mutare il proprio stile di vita.<br />

<strong>Il</strong> <strong>metodo</strong> consente di rendersi disponibili ad accogliere ogni stimolo che ci perviene<br />

guardando oltre la finestra aperta sul mondo e definire, attraverso questa apertura,<br />

stimolati da sollecitatori esterni e interiori, una diversa integrazione. È la giusta<br />

opportunità per una incentivazione delle conoscenze, delle esperienze realizzate<br />

analizzando ogni pur minimo particolare della realtà che è intorno a noi,<br />

energizzando sempre più una forza generatrice di entusiasmi e di piaceri, capace di<br />

costruire con intensità più autentici equilibri emozionali, emulsionare la creatività,<br />

vivere con nuovi intimi interessi ogni palcoscenico dove si recitano opere tradotte in<br />

uno scenario, in un concerto, in una drammaturgia in cui natura, suono, colore, forma,<br />

poesia e gesto, chiedono il plauso del piacere spirituale che vi riecheggia.


<strong>Il</strong> muovere delle fronde, il mutare delle stagioni, le ricchezze dell’universo, il<br />

rumoreggiare delle acque e dei venti, il rappresentarsi dell’uomo, cultura e cultore di<br />

simpatia simbiotica con l’ambiente; tutto questo “va in scena” nell’<strong>InterArt</strong>.<br />

È l’arte quale segno, ritmo, movimento, luce, colore, dinamismo ricco di<br />

sollecitatori, stimoli alla vita, che questo <strong>metodo</strong> consente di cogliere, individuare,<br />

sentire, partecipare e tradurre in utili nutrimenti di un piacere e di un benessere fino a<br />

far maturare una disponibilità alla definizione caratterizzante di ogni aspetto e di ogni<br />

simbolo che rappresenta la vita.<br />

La persona può sperimentare un vivere nel piacere e nell’estrinsecazione<br />

esplicitata dal gesto, dal movimento, dal lasciare traccia fino ad assurgere a una<br />

costruzione di sé poetica, esaltante, e a un tempo affettiva-figurazionale.<br />

<strong>Il</strong> bello, il piacevole, così come ogni tratto dei sapori della contrarietà vengono<br />

resi testimoni in un fare artistico che li rievoca e dà loro forma.<br />

Un’esposizione che si traduce in sentimento, stimoli cromatici che esplodono<br />

con intensità, ritmi definiti da melodie che possono creare tracce profonde di piacere<br />

come di riflessione, segni diversamente direzionati che trasferiscono il nostro essere<br />

in un ordine o in un disordine topograficamente rappresentato, poesie che<br />

confluiscono nell’intimità e che procacciano un’eredità: lo spirito fondante della<br />

nostra essenza.<br />

Ecco l’<strong>InterArt</strong>. Un’analizzare, un conoscere, un fare, un rappresentare vero o<br />

mutato a dimostrazione di un’evoluzione e di una rielaborazione personale che rende<br />

l’uomo libero, traduttore di un libro letto guardando oltre la finestra. Una finestra che<br />

con questo <strong>metodo</strong> si mantiene aperta, custode delle opportunità che possono essere<br />

offerte nel leggere la vita, nella traduzione di ciò che è vita e testimonianza di essa.<br />

* www. guidopesci.it / www.isfar-firenze.it

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