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Francesca Caiazzo F. Balletta, Banca di credito ... - Delpt.unina.it

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F. <strong>Balletta</strong>, <strong>Banca</strong> <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to popolare, 1888-2008, Arte'm srl, Napoli, 2008.<br />

Fortemente voluto dagli amministratori, ed in particolar modo dall'attuale presidente<br />

Antonio De Simone, viene affidato a Francesco <strong>Balletta</strong> il comp<strong>it</strong>o <strong>di</strong> ricostruire<br />

la storia, le vicende aziendali e le ragioni del successo dei primi 120 anni <strong>di</strong> storia della<br />

<strong>Banca</strong> <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Popolare. Un lungo e proficuo cammino, dal 1888 al 2008, costellato<br />

anche <strong>di</strong> momenti <strong>di</strong>fficili, inser<strong>it</strong>i nel contesto storico, dettagliatamente descr<strong>it</strong>to<br />

dall'autore, delle numerose crisi che coinvolsero il sistema economico, pol<strong>it</strong>ico, cre<strong>di</strong>tizio<br />

e finanziario, sia nazionale che internazionale. Un percorso sempre ispirato alle<br />

originarie final<strong>it</strong>aÁ persegu<strong>it</strong>e dai soci fondatori e ai principi della solidarietaÁ cooperativa<br />

che hanno guidato, pur nel mutare dei tempi, tutti gli amministratori che si sono<br />

succeduti. Un impegno ed una de<strong>di</strong>zione costante che hanno consent<strong>it</strong>o il raggiungimento<br />

<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> obiettivi per un'impresa <strong>di</strong> successo, sempre e comunque in<strong>di</strong>ssolubilmente<br />

legata al suo terr<strong>it</strong>orio. Oggi il gruppo bancario, che comincioÁ la sua attiv<strong>it</strong>aÁ<br />

in due locali a pian terreno, ubicati nella centralissima Piazza del Popolo <strong>di</strong> Torre del<br />

Greco, ha espanso la sua presenza in quasi tutte le province della Campania e anche<br />

oltre, in terr<strong>it</strong>ori vicini per continu<strong>it</strong>aÁ geografica e affin<strong>it</strong>aÁ culturale, con ben 130 mila<br />

clienti e quasi cinquemila soci.<br />

La scr<strong>it</strong>trice Maria Orsini Natale daÁ il suo contributo all'opera con un'appassionante<br />

prefazione in cui, raccontando con delicata poesia il momento della riconsegna<br />

alla <strong>Banca</strong>, che ``...ancora ha volti e voci <strong>di</strong> uomini'', <strong>di</strong> una sua antica bilancia, evoca i<br />

luoghi e gli ambienti, narra la storia e costruisce i personaggi, che attraverso le sue<br />

parole prendono v<strong>it</strong>a, <strong>di</strong> un ist<strong>it</strong>uto la cui sorte si intreccia a quella dell'amato comune<br />

vesuviano in cui si eÁ cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o. Il viaggio della scr<strong>it</strong>trice in autostrada verso Torre del<br />

Greco, per il r<strong>it</strong>o della riconsegna della bilancia ± che serviva a pesare il corallo ±<br />

<strong>di</strong>venta un viaggio nella memoria della piuÁ antica storia della SocietaÁ Anonima Cooperativa<br />

<strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Popolare, che si conclude con la cerimonia <strong>di</strong> consegna della<br />

testimonianza r<strong>it</strong>rovata, nella Sala del Consiglio del Palazzo <strong>di</strong> Vallelonga, antico<br />

e<strong>di</strong>ficio settecentesco, recuperato e restaurato a partire dal 1982, e che, oggi, accoglie<br />

la nuova sede degli uffici della Direzione Generale della <strong>Banca</strong> <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Popolare.<br />

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Tocca ad Antonio De Simone, presidente in carica della <strong>Banca</strong>, presentare il<br />

volume. Egli, esprimendo il continuo impegno della <strong>Banca</strong> e dei suoi promotori nel<br />

partecipare alla cresc<strong>it</strong>a della comun<strong>it</strong>aÁ <strong>di</strong> riferimento e alla valorizzazione del patrimonio<br />

<strong>di</strong> cultura e uman<strong>it</strong>aÁ del terr<strong>it</strong>orio, pone l'accento sugli eventi e progetti culturali,<br />

<strong>di</strong> grande rilievo, promossi, in prima persona e ormai da decenni, dall'Ist<strong>it</strong>uto <strong>di</strong><br />

cre<strong>di</strong>to e <strong>di</strong>venuti riferimenti essenziali nel panorama c<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>no e regionale.<br />

<strong>Balletta</strong>, nel ripercorrere fedelmente la storia dei primi 120 anni <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a della<br />

<strong>Banca</strong> <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Popolare, attinge, come fonte archivistica primaria, alle relazioni<br />

annali degli amministratori all'Assemblea dei soci e ai dati dei bilanci in esse contenuti,<br />

conservati presso l'Archivio della <strong>Banca</strong> <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Popolare; dati integrati dalla<br />

documentazione prodotta dall'Ufficio Vigilanza della <strong>Banca</strong> d'Italia dal 1926 al 1960 e<br />

conservata presso l'Archivio Storico della <strong>Banca</strong> d'Italia. L'autore, estrapolando, in<br />

maniera anal<strong>it</strong>ica, gli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> bilancio relativi alle principali operazioni attive e passive<br />

poste in essere dalla <strong>Banca</strong>, nel periodo compreso tra il 1888 ed il 2007, fornisce<br />

una dettagliata analisi quant<strong>it</strong>ativa-contabile dell'andamento delle operazioni <strong>di</strong> raccolta<br />

e impiego, che, attraverso l'utilizzo <strong>di</strong> grafici e tabelle, pur mostrando un successo<br />

sempre in cresc<strong>it</strong>a dell'attiv<strong>it</strong>aÁ della <strong>Banca</strong>, risentono dei perio<strong>di</strong> economici<br />

congiunturali sfavorevoli e riflettono le scelte pol<strong>it</strong>iche effettuate dalla governance,<br />

anche in relazione alle contingenti esigenze del momento.<br />

Al termine del lavoro <strong>di</strong> ricostruzione, <strong>Balletta</strong> rintraccia in <strong>di</strong>versi ``punti <strong>di</strong><br />

forza'' le ragioni del successo, sempre in cresc<strong>it</strong>a, dell'ist<strong>it</strong>uto <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to campano,<br />

grazie ai quali la <strong>Banca</strong> riuscõÁ a sopravvivere nei primi anni <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a, a consolidarsi<br />

nel tempo ed, infine, a resistere ai profon<strong>di</strong> mutamenti che coinvolsero il sistema<br />

bancario <strong>it</strong>aliano e, in particolare, le banche popolari del Mezzogiorno. In primis,<br />

l'autore rileva che alla base del successo, vi fu, sempre e comunque, la solida fiducia<br />

che caratterizzoÁ i rapporti fra la <strong>Banca</strong> e tutti coloro che, <strong>di</strong>rettamente o in<strong>di</strong>rettamente,<br />

entrarono in contatto con essa, principalmente i clienti. Tale fiducia traeva<br />

origine dalla pol<strong>it</strong>ica <strong>di</strong> parsimonia e dalla buona gestione effettuata dagli organi <strong>di</strong><br />

governo, associata al perseguimento <strong>di</strong> una pol<strong>it</strong>ica sociale fatta <strong>di</strong> sostegno dei bisogni<br />

delle famiglie povere o colp<strong>it</strong>e da <strong>di</strong>sastri naturali, e <strong>di</strong> promozione <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse iniziative<br />

culturali, nella convinzione che, dalla cresc<strong>it</strong>a civile della popolazione, anche la societaÁ<br />

ne avrebbe tratto dei benefici. Il primo pilastro del successo fu la cost<strong>it</strong>uzione sotto<br />

forma <strong>di</strong> ``banca cooperativa'', ossia una banca che, sin dalle originarie intenzioni dei<br />

soci fondatori, risultava, per sua natura, fortemente legata al terr<strong>it</strong>orio <strong>di</strong> origine ed il<br />

cui cap<strong>it</strong>ale veniva a cost<strong>it</strong>uirsi con il contributo <strong>di</strong> numerosi risparmiatori, lontani<br />

dalle logiche ``speculative'' del grande cap<strong>it</strong>ale desideroso <strong>di</strong> sempre maggiori guadagni.<br />

Anche la stabil<strong>it</strong>aÁ nella governance viene in<strong>di</strong>cata dall'autore come un'altra delle<br />

ragioni del successo della <strong>Banca</strong>, in quanto permise agli stessi amministratori <strong>di</strong> rimanere<br />

in carica tanto da poter effettuare una pol<strong>it</strong>ica finanziaria consolidata nel tempo;<br />

inoltre, sempre ferma fu la volontaÁ degli amministratori <strong>di</strong> mantenere la piena autonomia,<br />

nonostante le allettanti richieste <strong>di</strong> assorbimento da parte <strong>di</strong> banche piuÁ gran<strong>di</strong>.<br />

La caratteristica <strong>di</strong> ``banca locale'', attenta alle esigenze delle piccole e me<strong>di</strong>e imprese,<br />

che cost<strong>it</strong>uiscono la quasi totale maggioranza del tessuto produttivo <strong>it</strong>aliano, era la<br />

conferma che l'essere ra<strong>di</strong>cata nel tessuto economico locale, la conoscenza dei punti <strong>di</strong><br />

forza e <strong>di</strong> debolezza dei progetti da finanziare, la vicinanza con i vertici degli ist<strong>it</strong>uti <strong>di</strong><br />

cre<strong>di</strong>to, erano considerati valori aggiunti fondamentali per i proprietari ed amministratori<br />

delle imprese campane. La <strong>Banca</strong> <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Popolare, che comincioÁ la sua<br />

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attiv<strong>it</strong>aÁ cre<strong>di</strong>tizia legandosi all'economia del terr<strong>it</strong>orio <strong>di</strong> origine, quello del comune<br />

torrese, basata essenzialmente sulla pesca, lavorazione e commercializzazione del corallo,<br />

anche quando intraprese il programma <strong>di</strong> espansione terr<strong>it</strong>oriale seppe mantenere<br />

la capac<strong>it</strong>aÁ <strong>di</strong> interpretare le esigenze del cre<strong>di</strong>to dei piccoli e me<strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori,<br />

prima della provincia <strong>di</strong> Caserta e successivamente delle altre province campane.<br />

<strong>Balletta</strong> rintraccia nella pol<strong>it</strong>ica <strong>di</strong> patrimonializzazione un altro saldo pilastro alla<br />

base del successo della <strong>Banca</strong>, che permise <strong>di</strong> superare, senza gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltaÁ, essendo<br />

giaÁ ben avviata sulla strada in<strong>di</strong>cata, anche l'entrata in vigore delle normative relative<br />

al patrimonio <strong>di</strong> vigilanza introdotte da Basilea 1 e 2. Ancora, altri elementi <strong>di</strong> forza<br />

furono l'attenzione continua alle innovazioni tecniche, soprattutto l'introduzione <strong>di</strong><br />

nuovi prodotti, calibrati sulle esigenze espresse dal mercato ed il continuo programma<br />

<strong>di</strong> potenzialmente tecnologico, che riguardoÁ non solo la sede centrale ma tutte le filiali<br />

sparse sul terr<strong>it</strong>orio, al fine <strong>di</strong> offrire un servizio sempre migliore alla clientela.<br />

Il volume, sud<strong>di</strong>viso in quattro parti, in concom<strong>it</strong>anza con il verificarsi dei principali<br />

eventi storici, indaga la storia della <strong>Banca</strong> nel periodo che va dalla data <strong>di</strong> nasc<strong>it</strong>a<br />

alla prima guerra mon<strong>di</strong>ale (1888-1913), nel periodo compreso fra le due guerre (1914-<br />

1944), negli anni fra ricostruzione e sviluppo economico dell'Italia (1945-1990) ed,<br />

infine, nel periodo dell'espansione strutturale e funzionale all'indomani delle gran<strong>di</strong><br />

riforme (1991-2007).<br />

Nella prima parte del volume, viene riportata la storia del ``primo quarto <strong>di</strong><br />

secolo'' <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a della nuova <strong>Banca</strong>, che, cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a nel gennaio del 1888, ad agosto dello<br />

stesso anno, inizioÁ la sua attiv<strong>it</strong>aÁ sotto forma <strong>di</strong> societaÁ anonima cooperativa con la<br />

denominazione <strong>di</strong> SocietaÁ Anonima Cooperativa <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to. La nasc<strong>it</strong>a della <strong>Banca</strong> si<br />

poneva nel contesto <strong>di</strong> un piuÁ ampio fenomeno <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione delle banche <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to<br />

popolare, che si verificoÁ in Italia, nel primo trentennio dell'Un<strong>it</strong>aÁ, sull'esempio delle<br />

ist<strong>it</strong>uzioni tedesche Schulze-Del<strong>it</strong>sch. Grande sosten<strong>it</strong>ore, in Italia, della loro <strong>di</strong>ffusione<br />

fu Luigi Luzzatti, convinto assertore del nesso in<strong>di</strong>ssolubile tra le caratteristiche<br />

economiche e sociali del terr<strong>it</strong>orio e gli obiettivi che le ist<strong>it</strong>uzioni cre<strong>di</strong>tizie devono<br />

perseguire a favore delle piccole imprese delle local<strong>it</strong>aÁ ove sorgono. Convinto dell'arretratezza<br />

del sistema cre<strong>di</strong>tizio <strong>it</strong>aliano, rispetto a quello inglese e francese, Luzzatti,<br />

scorgeva nella <strong>di</strong>ffusione delle banche popolari, un mezzo capace <strong>di</strong> supportare e<br />

valorizzare le iniziative impren<strong>di</strong>toriali locali, attraverso la raccolta del risparmio e<br />

la concessione <strong>di</strong> prest<strong>it</strong>i, soprattutto a coloro che, non possedendo le garanzie necessarie,<br />

non riuscivano ad accedere al cre<strong>di</strong>to elarg<strong>it</strong>o da altre banche. L'iniziativa della<br />

cost<strong>it</strong>uzione della nuova <strong>Banca</strong> cooperativa fu opera <strong>di</strong> 28 c<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Torre del Greco<br />

che, pionieri dell'associazionismo cooperativo meri<strong>di</strong>onale, compresero l'importanza e<br />

la necess<strong>it</strong>aÁ <strong>di</strong> dotare la c<strong>it</strong>taÁ <strong>di</strong> un'ist<strong>it</strong>uzione sana che potesse apportare beneficio alla<br />

sua cresc<strong>it</strong>a economica e finanziaria, sostenendo la finanza delle piccole imprese e<br />

mirando alla cresc<strong>it</strong>a degli scambi commerciali; erano giovani ed anziani, senza la<br />

minima esperienza nel settore cre<strong>di</strong>tizio, ma impegnati attivamente nella v<strong>it</strong>a economica<br />

ed impren<strong>di</strong>toriale della c<strong>it</strong>taÁ, basata principalmente sul commercio e sulla lavorazione<br />

del corallo. Come chiaramente espresso nello Statuto del 1889, gli obiettivi<br />

persegu<strong>it</strong>i dalla nuova <strong>Banca</strong> erano quelli <strong>di</strong> riscattare le famiglie e le imprese dalla<br />

morsa dell'usura, formare cap<strong>it</strong>ali raccogliendo i piccoli risparmi e facil<strong>it</strong>are l'accesso al<br />

cre<strong>di</strong>to concedendo prest<strong>it</strong>i ai soci-clienti, i quali venivano ammessi alla partecipazione<br />

alla societaÁ solo se giu<strong>di</strong>cati pos<strong>it</strong>ivamente dal Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione, ossia in<br />

presenza <strong>di</strong> determinati requis<strong>it</strong>i morali. Infatti, nei primi anni <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a della SocietaÁ, il<br />

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Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione respinse le richieste <strong>di</strong> nuovi soci poco conosciuti o poco<br />

gra<strong>di</strong>ti per mancanza <strong>di</strong> affidabil<strong>it</strong>aÁ e <strong>di</strong> onestaÁ, preferendo le associazioni <strong>di</strong> piccoli<br />

impren<strong>di</strong>tori del corallo o dei commercianti, che avrebbero garant<strong>it</strong>o, con beni reali, la<br />

rest<strong>it</strong>uzione dei prest<strong>it</strong>i. Tale prudenza fu il motivo per il quale solo nel 1889 il numero<br />

<strong>di</strong> azionisti triplicoÁ rispetto al momento <strong>di</strong> avvio dell'attiv<strong>it</strong>aÁ. Il primo quarto secolo <strong>di</strong><br />

attiv<strong>it</strong>aÁ svolta dalla SocietaÁ Anonima Cooperativa <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to puoÁ, quin<strong>di</strong>, considerasi<br />

il periodo dei soci fondatori che, ricoprendo le principali cariche sociali e attuando una<br />

sana gestione, ispirata al principio della solidarietaÁ cooperativa, riuscirono a conquistare<br />

la fiducia degli azionisti, ad ottenere la fidelizzazione della clientela ed a raggiungere,<br />

nel corso degli anni, un elevato grado <strong>di</strong> soli<strong>di</strong>taÁ patrimoniale.<br />

Sin dalla sua nasc<strong>it</strong>a, la nuova <strong>Banca</strong> si presentoÁ, in<strong>di</strong>ssolubilmente, legata all'economia<br />

del suo terr<strong>it</strong>orio, che, all'epoca, era strettamente legata alla pesca, al commercio<br />

internazionale e alla lavorazione del corallo. I primi anni <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a della <strong>Banca</strong><br />

furono, pertanto, legati ai ``capricci'' del mercato del corallo che, essendo un bene <strong>di</strong><br />

lusso, risentiva facilmente della volatil<strong>it</strong>aÁ dei mercati locali ed internazionali: l'autore<br />

rileva, negli anni tra il 1888 ed il 1913, una quasi perfetta coincidenza tra i dati relativi<br />

all'andamento del commercio del corallo (movimento delle coralline nel porto <strong>di</strong> Torre<br />

del Greco ed esportazione del corallo grezzo) e l'andamento delle operazioni attive e<br />

passive della SocietaÁ. Ad un calo delle partenze delle coralline dal porto <strong>di</strong> Torre del<br />

Greco, corrispose un andamento altalenante, sia in valore nominale che in valore reale,<br />

delle operazioni attive della <strong>Banca</strong>; negli ultimi anni del secolo, al contrario, il buon<br />

andamento delle esportazioni <strong>di</strong> corallo grezzo favorõÁ la formazione e la cresc<strong>it</strong>a del<br />

risparmio raccolto, sia come cassa <strong>di</strong> risparmio che come ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> buoni fruttiferi.<br />

L'andamento, espresso in valore reale, del risparmio e dei depos<strong>it</strong>i raccolti dalla<br />

societaÁ, nel periodo considerato, mette in evidenza un trend crescente delle operazioni<br />

<strong>di</strong> raccolta della <strong>Banca</strong>, frutto della fiducia sempre maggiore che l'ist<strong>it</strong>uzione andava<br />

conquistando presso i clienti. Tale cresc<strong>it</strong>a subõÁ flessioni solo in concom<strong>it</strong>anza delle<br />

crisi commerciali, locali e mon<strong>di</strong>ali, che colpirono l'economia <strong>it</strong>aliana e, <strong>di</strong> riflesso,<br />

quella <strong>di</strong> Torre del Greco.<br />

Tra il 1890 ed il 1892, la cresc<strong>it</strong>a del risparmio affidato alla SocietaÁ subõÁ un<br />

rallentamento a causa della crisi commerciale legata al calo delle esportazioni del<br />

corallo grezzo e lavorato; negli ultimi anni del secolo, al contrario, il buon andamento<br />

delle esportazioni <strong>di</strong> corallo grezzo favorõÁ la formazione del risparmio raccolto (tra il<br />

1896 ed il 1893, la cresc<strong>it</strong>a fu ad<strong>di</strong>r<strong>it</strong>tura del 56 per cento); il nuovo calo delle<br />

operazioni della <strong>Banca</strong>, nel 1900, fu dovuto, ancora una volta, alle <strong>di</strong>fficoltaÁ in cui<br />

versavano gli artigiani del corallo <strong>di</strong> Torre del Greco. Fra il 1901 ed il 1913, la curva<br />

mostra una rapida cresc<strong>it</strong>a con un rallentamento tra il 1907 ed il 1909, dovuto alla crisi<br />

che colpõÁ l'economia mon<strong>di</strong>ale a causa delle operazioni speculative effettuate sul rame.<br />

La crisi, ripercuotendosi sulla pesca, lavorazione e commercio del corallo, ricadde<br />

anche sul risparmio raccolto dalla SocietaÁ.<br />

Nel primo quarto <strong>di</strong> secolo <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a della SocietaÁ, anche le operazioni <strong>di</strong> sconto e gli<br />

effetti in sofferenza, risentirono delle crisi commerciali che facevano calare le esportazioni<br />

<strong>di</strong> corallo grezzo e lavorato. In generale, nei primi anni <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>aÁ, la SocietaÁ<br />

adottoÁ una pol<strong>it</strong>ica <strong>di</strong> prudenza per la concessione dei cre<strong>di</strong>ti, avendo bisogno <strong>di</strong><br />

accre<strong>di</strong>tarsi presso gli ist<strong>it</strong>uti <strong>di</strong> emissione e presso le altre ist<strong>it</strong>uzioni bancarie, per<br />

sostenere la richiesta <strong>di</strong> operazioni <strong>di</strong> risconto; per conseguenza, il peso delle sofferenze,<br />

rispetto alle cambiali scontate, fu generalmente scarso. Le operazioni <strong>di</strong> sconto<br />

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isentirono della crisi commerciale del 1890-1892 e della crisi internazionale del 1907-<br />

1908, riducendosi. Fra il 1892 ed il 1895, la SocietaÁ, beneficiando del buon andamento<br />

delle esportazioni <strong>di</strong> corallo, vide crescere le operazioni attive del 44 per cento.<br />

In questi anni, la <strong>di</strong>sponibil<strong>it</strong>aÁ <strong>di</strong> numerario, accompagnata dal desiderio <strong>di</strong> realizzare<br />

buoni utili, favorõÁ la concessione <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti, senza tener conto della soli<strong>di</strong>taÁ delle<br />

operazioni, per cui gli effetti in sofferenza crebbero dal 6 al 9 per cento delle cambiali<br />

in portafoglio. Fra il 1896 ed il 1901, mentre l'economia mon<strong>di</strong>ale cresceva, il commercio<br />

del corallo grezzo e lavorato subõÁ un costante rallentamento; la crisi del corallo<br />

coinvolse molti ist<strong>it</strong>uti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to torresi fino al fallimento. La <strong>Banca</strong> <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to<br />

Popolare per non essere coinvolta nella crisi <strong>di</strong>lazionoÁ la scadenza rateale della rest<strong>it</strong>uzione<br />

dei cre<strong>di</strong>ti concessi: gli impieghi della SocietaÁ si ridussero mentre il peso delle<br />

cambiali in portafoglio aumentoÁ. I cinque anni compresi tra il 1902 ed il 1906 furono<br />

particolarmente flori<strong>di</strong> per le operazioni attive della SocietaÁ, che quadruplicarono,<br />

soprattutto grazie all'attiv<strong>it</strong>aÁ della ``Casa <strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> Calcutta'', <strong>di</strong> cui l'azienda<br />

aveva assunto la rappresentanza e che aveva conquistato la fiducia <strong>di</strong> molti artigiani<br />

del corallo. Superati gli scossoni causati dalla crisi internazionale del 1907-1908, che<br />

influõÁ in maniera rilevante sulle operazioni attive, la <strong>Banca</strong>, fra il 1910 ed il 1913, poteÁ<br />

beneficiare della ripresa dell'economia mon<strong>di</strong>ale: le operazioni <strong>di</strong> impiego aumentarono,<br />

sia in valore reale che in valore nominale, con una variazione del 40 per cento nel<br />

1911. Anche l'andamento degli utili netti realizzati risentõÁ, in maniera rilevante, delle<br />

variazioni, non solo dell'economia locale ma anche <strong>di</strong> quelle dell'economia mon<strong>di</strong>ale<br />

ed, in particolare, dell'andamento del commercio internazionale del corallo. Il cap<strong>it</strong>ale,<br />

nel periodo considerato, crebbe <strong>di</strong> anno in anno, in valore reale e nominale, con solo<br />

due battute d'arresto, nel 1810 e nel 1910, cioeÁ nei perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> maggiore crisi. Per una<br />

migliore analisi dell'attiv<strong>it</strong>aÁ finanziaria, l'autore calcola anche i due in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> red<strong>di</strong>tiv<strong>it</strong>aÁ,<br />

il ROI ed il ROE: anch'essi, con andamento altalenante, si riducevano nei perio<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> crisi ed aumentavano nelle fasi <strong>di</strong> maggior fervore dell'economia.<br />

La seconda parte del volume descrive le vicende della <strong>Banca</strong> nei <strong>di</strong>fficili anni<br />

compresi tra la I e la II guerra mon<strong>di</strong>ale, allorche il sistema bancario <strong>it</strong>aliano fu messo<br />

in crisi e ed i mercati monetari, sottoposti alle crescenti spese <strong>di</strong> guerra, registrarono<br />

consistenti per<strong>di</strong>te nel valore delle monete. Lo scoppio della prima guerra mon<strong>di</strong>ale<br />

interruppe, improvvisamente, la cresc<strong>it</strong>a dell'economia mon<strong>di</strong>ale. In Italia, per l'aumentato<br />

fabbisogno <strong>di</strong> denaro, necessario a sostenere le spese <strong>di</strong> guerra, crebbe la<br />

pressione tributaria ed il deb<strong>it</strong>o pubblico; l'eccessiva emissione <strong>di</strong> cartamoneta, senza<br />

garanzia reale, comportoÁ la svalutazione della lira. Il sistema bancario fu caratterizzato,<br />

nei primi anni del Novecento, da un processo <strong>di</strong> concentrazione delle imprese,<br />

per cui le banche piuÁ gran<strong>di</strong>, per lo piuÁ miste, assorbirono le banche piuÁ piccole, in<br />

particolare le banche popolari. Le banche miste, riuscendo facilmente ad elargire<br />

cre<strong>di</strong>ti alle aziende industriali impegnate nella produzione bellica, aumentavano <strong>di</strong><br />

numero ed aprivano nuove filiali anche in piccoli centri poco importanti per la loro<br />

economia; le banche popolari, al contrario, si riducevano in numero e, contemporaneamente,<br />

sulla scia del comportamento delle banche miste, aumentavano il numero <strong>di</strong><br />

sportelli, aperti anche in local<strong>it</strong>aÁ lontane dalla loro terra <strong>di</strong> origine. Tale comportamento<br />

fu duramente cr<strong>it</strong>icato da Luzzatti, il quale biasimava questa nuova condotta<br />

ingiustificata assunta dalle banche popolari, che andava contro il principio del localismo<br />

<strong>di</strong> cui esse dovevano essere sosten<strong>it</strong>rici.<br />

Tra il 1914 ed il 1944, l'attiv<strong>it</strong>aÁ della SocietaÁ Anonima Cooperativa <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to era<br />

171


imperniata ancora, prevalentemente, sull'economia locale: concessione <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti ai<br />

soci sotto forma <strong>di</strong> sconto commerciale, prest<strong>it</strong>i popolari, incasso <strong>di</strong> effetti, raccolta<br />

<strong>di</strong> depos<strong>it</strong>i fiduciari. Nella clientela della societaÁ figuravano, soprattutto, i commercianti<br />

del corallo <strong>di</strong> Torre del Greco. La maggior parte dei depos<strong>it</strong>i, per motivi prudenziali,<br />

erano fronteggiati da t<strong>it</strong>oli <strong>di</strong> proprietaÁ e dalle <strong>di</strong>sponibil<strong>it</strong>aÁ a vista, che<br />

davano alla <strong>Banca</strong> una buona posizione <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>taÁ. La pol<strong>it</strong>ica degli amministratori,<br />

improntata ad una sana ed oculata gestione, contribuiva a rendere le con<strong>di</strong>zioni della<br />

<strong>Banca</strong> sempre piuÁ stabili e a godere della fiducia del pubblico, come rilevato dal<br />

costante aumento della raccolta <strong>di</strong> depos<strong>it</strong>i. Tra gli amministratori viene ricordato,<br />

per il grande impegno profuso, Andrea Palomba, che mantenne la presidenza della<br />

SocietaÁ per circa quarant'anni, negli anni cha vanno dal 1901 al 1940. Palomba,<br />

animato da una grande passione, un<strong>it</strong>a al senso del dovere e del lavoro, mise la <strong>Banca</strong><br />

al primo posto nella sua v<strong>it</strong>a, contribuendo con il suo operato al percorso <strong>di</strong> cresc<strong>it</strong>a<br />

compiuto dalla SocietaÁ, pur tra i vari momenti <strong>di</strong>fficili che caratterizzarono la v<strong>it</strong>a<br />

economica della <strong>Banca</strong> ed, in generale, dell'Italia <strong>di</strong> quegli anni. Tale cresc<strong>it</strong>a eÁ attestata<br />

anche dal trasferimento della sede sociale, in concom<strong>it</strong>anza della scadenza del<br />

contratto <strong>di</strong> f<strong>it</strong>to, ma dovuto, principalmente, all'incapac<strong>it</strong>aÁ dei locali <strong>di</strong> Piazza del<br />

Popolo a contenere l'aumentato numero del personale e le aumentate attiv<strong>it</strong>aÁ della<br />

SocietaÁ. In occasione del compimento <strong>di</strong> mezzo secolo <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a, l'Assemblea straor<strong>di</strong>naria,<br />

riun<strong>it</strong>asi il 14 marzo 1937, approvoÁ il nuovo Statuto ed il cambiamento della<br />

denominazione sociale in <strong>Banca</strong> <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Popolare, anonima cooperativa a cap<strong>it</strong>ale<br />

illim<strong>it</strong>ato. Negli anni tre il 1931 ed il 1940, la SocietaÁ fu sottoposta alla vigilanza<br />

informativa della <strong>Banca</strong> d'Italia, che, in base alla nuova legge bancaria del 1926 ed<br />

agli ulteriori provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> legge della ``riforma bancaria del 1936'', consolidoÁ i<br />

suoi poteri in tema <strong>di</strong> pol<strong>it</strong>ica bancaria, irrigidendo il controllo pubblico sulle operazioni<br />

<strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to (raccolta e concessione). Le prime due ispezioni rilevarono una or<strong>di</strong>nata<br />

tenuta della contabil<strong>it</strong>aÁ, una s<strong>it</strong>uazione patrimoniale sod<strong>di</strong>sfacente ed, in generale,<br />

un ottimo stato <strong>di</strong> equilibrio della <strong>Banca</strong>, defin<strong>it</strong>a ``solida'', anche in relazione alla<br />

s<strong>it</strong>uazione economica <strong>di</strong> Torre del Greco. L'ultima ispezione, nel 1940, pre<strong>di</strong>sposta<br />

sulla base della denuncia del contabile della <strong>Banca</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>scordanze tra i dati del bilancio,<br />

al 31 <strong>di</strong>cembre 1939, e le scr<strong>it</strong>ture del libro giornale, rilevoÁ delle effettive anomalie<br />

nei conti. In segu<strong>it</strong>o al riconoscimento delle operazioni speculative effettuate, fu<br />

arrestato il capo contabile Angelo Bruno, mentre la <strong>Banca</strong> fu sottoposta a gestione<br />

provvisoria <strong>di</strong> un Commissario Straor<strong>di</strong>nario, nominato dalla <strong>Banca</strong> d'Italia. La rapida<br />

<strong>di</strong>ffusione della notizia tra la popolazione non provocoÁ il panico dei depos<strong>it</strong>anti,<br />

mettendo in luce l'evidente interesse dei torresi a mantenere in v<strong>it</strong>a il loro ist<strong>it</strong>uto,<br />

mer<strong>it</strong>evole, comunque, <strong>di</strong> fiducia e <strong>di</strong> cui riconoscevano la grande util<strong>it</strong>aÁ per l'economia<br />

locale. Intanto, l'ispezione aveva portato alla luce un <strong>di</strong>savanzo nelle casse della<br />

<strong>Banca</strong> <strong>di</strong> 2.778.000 lire: piuÁ della metaÁ dell'ammanco fu coperto con le somme messe a<br />

<strong>di</strong>sposizione, con notevoli sforzi, dagli amministratori e dai sindaci; un'altra buona<br />

parte fu coperta dai depos<strong>it</strong>anti, che rinunciarono spontaneamente al 10 per cento dei<br />

loro cre<strong>di</strong>ti. L'ultima parte del patrimonio della <strong>Banca</strong> fu reintegrata con un contributo<br />

straor<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> 500 mila lire assegnato dal Capo del Governo, Mussolini, su richiesta<br />

del governatore della <strong>Banca</strong> d'Italia, Azzolini, che aveva segu<strong>it</strong>o con particolare interesse<br />

le vicende della <strong>Banca</strong> <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Popolare, r<strong>it</strong>enendola un'ist<strong>it</strong>uzione molto<br />

importante per l'economia vesuviana. Il 26 gennaio del 1941 cessoÁ la gestione provvisoria<br />

e fu tenuta un'Assemblea or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria dei soci che approvoÁ il bilan-<br />

172


cio, rinnovoÁ le cariche sociali e decise la cost<strong>it</strong>uzione della <strong>Banca</strong> nel processo penale<br />

contro l'ex capo contabile e gli eventuali complici.<br />

Nonostante tali vicende, negli anni compresi tra il 1914 ed il 1944, le operazioni<br />

<strong>di</strong> raccolta e impiego della <strong>Banca</strong> Popolare <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to mostrarono, in generale, un<br />

andamento tendenzialmente crescente. Il motivo <strong>di</strong> tale successo era dovuto, in primo<br />

luogo, alla fiducia dei depos<strong>it</strong>anti nella SocietaÁ e nell'accorta pol<strong>it</strong>ica degli amministratori,<br />

a cui si associava la <strong>di</strong>ffidenza dei risparmiatori verso le altre banche che<br />

operavano sulla piazza <strong>di</strong> Torre del Greco, tra cui la Compagnia Anonima <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to<br />

Torrese, che, nel primo dopoguerra, fallõÁ. La generale cresc<strong>it</strong>a delle attiv<strong>it</strong>aÁ della <strong>Banca</strong><br />

subõÁ delle involuzioni, negli anni in cui l'economia <strong>di</strong> Torre del Greco, cosõÁ come quella<br />

<strong>di</strong> tutta la penisola <strong>it</strong>aliana, risentõÁ degli influssi negativi dello scoppio delle due guerre<br />

mon<strong>di</strong>ali e della riconversione industriale della produzione bellica in produzione <strong>di</strong><br />

pace. Nello specifico, le con<strong>di</strong>zioni economiche <strong>di</strong> Torre del Greco <strong>di</strong>pendevano dalla<br />

produzione <strong>di</strong> un bene <strong>di</strong> lusso e dall'andamento degli scambi internazionali: nel<br />

periodo considerato, le importazioni del corallo grezzo e le esportazioni del corallo<br />

lavorato furono danneggiate dalle guerre e dalla crisi monetaria, che incidevano negativamente<br />

sia sulla cresc<strong>it</strong>a dei mercati dei beni <strong>di</strong> lusso che sulle relazioni commerciali<br />

internazionali. <strong>Balletta</strong> mostra come, nel periodo considerato, l'in<strong>di</strong>ce del ``risparmio e<br />

dei depos<strong>it</strong>i raccolti dalla <strong>Banca</strong>'' e l'in<strong>di</strong>ce delle ``cambiali in portafoglio e degli effetti<br />

commerciali'', pur presentando un andamento, nel complesso, crescente, subirono<br />

delle inversioni <strong>di</strong> tendenza in concom<strong>it</strong>anza delle principali crisi che coinvolsero<br />

l'intera economia nazionale, facendone risentire gli effetti anche sull'economia <strong>di</strong><br />

Torre del Greco e, <strong>di</strong> riflesso, sulle attiv<strong>it</strong>aÁ del primario ist<strong>it</strong>uto <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to del terr<strong>it</strong>orio.<br />

Nel 1915, il calo del risparmio raccolto fu la conseguenza degli effetti dello<br />

scoppio della prima guerra mon<strong>di</strong>ale sulle esportazioni <strong>di</strong> corallo sia grezzo che lavorato;<br />

nel biennio 1921-1922, l'andamento decrescente delle operazioni <strong>di</strong> raccolta fu la<br />

conseguenza della crisi causata, nell'imme<strong>di</strong>ato primo dopoguerra, dalla riconversione<br />

dell'economia <strong>di</strong> guerra in economia <strong>di</strong> pace, che coinvolse alcune gran<strong>di</strong> banche<br />

<strong>it</strong>aliane fino al fallimento. Il valore piuÁ basso fu toccato, nel 1922, quando i depos<strong>it</strong>i<br />

nei libretti a risparmio ed i buoni fruttiferi si <strong>di</strong>mezzarono rispetto all'anno precedente.<br />

Gli effetti della prima guerra mon<strong>di</strong>ale e della crisi <strong>di</strong> riconversione, ricaddero<br />

imme<strong>di</strong>atamente anche sulle operazioni <strong>di</strong> impiego che nel biennio 1914-1915 e nel<br />

biennio 1921-1922, conobbero una forte contrazione, per cui le cambiali scontate in<br />

portafoglio scesero. In rapporto agli effetti scontati, anche le sofferenze in portafoglio<br />

si ridussero, principalmente, per l'oculatezza con cui gli amministratori della <strong>Banca</strong><br />

concedevano gli sconti commerciali, considerando le <strong>di</strong>fficoltaÁ in cui versava l'economia<br />

<strong>it</strong>aliana ed, in particolare, il commercio del corallo. Un altro momento <strong>di</strong> calo delle<br />

operazioni <strong>di</strong> raccolta e impiego della <strong>Banca</strong> si registroÁ in occasione della crisi mon<strong>di</strong>ale<br />

del 1929, i cui effetti per la SocietaÁ furono maggiormente sent<strong>it</strong>i nel biennio 1933-<br />

1934, come si legge nelle relazioni annali degli amministratori. La crisi influõÁ negativamente<br />

sull'andamento dei depos<strong>it</strong>i a risparmio, sui conti correnti, sui buoni fruttiferi<br />

e sui corrispondenti cre<strong>di</strong>tori, cioeÁ sui depos<strong>it</strong>i fiduciari. La crisi, che comportoÁ la<br />

chiusura <strong>di</strong> molti mercati esteri, un<strong>it</strong>a alla pol<strong>it</strong>ica protezionista e monetaria attuata<br />

dal governo <strong>it</strong>aliano, sfavorõÁ gli scambi internazionali, influendo negativamente sull'economia<br />

<strong>di</strong> Torre del Greco basata sul turismo, sulla navigazione mar<strong>it</strong>tima internazionale<br />

e sul commercio del corallo. L'in<strong>di</strong>ce delle operazioni <strong>di</strong> impiego delle <strong>di</strong>sponibil<strong>it</strong>aÁ,<br />

tra il 1931 ed il 1935, mostra un trend decrescente; le operazioni <strong>di</strong><br />

173


sconto, in particolare, registrarono variazioni negative, comprese tra il 2 ed il 7 per<br />

cento. Nonostante cioÁ, il portafoglio della <strong>Banca</strong>, nel complesso, si poteva giu<strong>di</strong>care<br />

pos<strong>it</strong>ivamente dal punto <strong>di</strong> vista della mobil<strong>it</strong>aÁ, della riscontabil<strong>it</strong>aÁ e della sicurezza in<br />

quanto la SocietaÁ preferõÁ perseguire una pol<strong>it</strong>ica volta a favorire lo sconto <strong>di</strong> cambiali<br />

<strong>di</strong> basso taglio e a finanziare solo le operazioni r<strong>it</strong>enute sane e prudenti. Negli anni<br />

successivi, al contrario, l'in<strong>di</strong>ce mostra un andamento in forte cresc<strong>it</strong>a dei depos<strong>it</strong>i<br />

fiduciari, riconducibile al generale miglioramento dell'economia <strong>it</strong>aliana per la ripresa<br />

della produzione industriale bellica e per la corsa delle nazioni agli armamenti. Le<br />

aspettative <strong>di</strong> ripresa, peroÁ, furono ben presto spiazzate dallo scoppio della seconda<br />

guerra mon<strong>di</strong>ale, nel 1939, che, influendo ancora una volta negativamente sui traffici<br />

internazionali, ebbero effetti negativi sulle importazioni ed esportazioni <strong>di</strong> corallo; in<br />

compenso, l'economia torrese registroÁ un miglioramento della flotta navale ed un<br />

potenziamento della marina mercantile, che, arricch<strong>it</strong>a <strong>di</strong> nuove un<strong>it</strong>aÁ, si affermoÁ<br />

nei trasporti nazionali ed internazionali, beneficiando dell'aumentato livello dei<br />

noli. I depos<strong>it</strong>i fiduciari della <strong>Banca</strong> subirono un calo nel biennio 1940-1941 a causa<br />

del Commissariato e della gestione straor<strong>di</strong>naria e nel biennio 1943-1944 a causa degli<br />

eventi bellici in atto, della caduta del governo fascista e della <strong>di</strong>visione del paese in due<br />

parti. L'emissione della am-lire (moneta introdotta dal governo alleato) provocoÁ un'inflazione<br />

galoppante che si ripercosse negativamente sulla cresc<strong>it</strong>a, in valori correnti dei<br />

depos<strong>it</strong>i fiduciari della <strong>Banca</strong>. Negli anni tra il 1938 ed il 1944, il periodo bellico e la<br />

sfiducia che si ebbe durante il periodo <strong>di</strong> sospensione delle attiv<strong>it</strong>aÁ per le malefatte del<br />

capo contabile Bruno, comportarono continui tagli alle operazioni <strong>di</strong> sconto, con cali<br />

tra il 3 ed il 56 per cento.<br />

Gli effetti della prima guerra mon<strong>di</strong>ale, si ripercossero anche sulle <strong>di</strong>namiche<br />

economiche e patrimoniali della SocietaÁ, per cui, negli anni tra il 1914 ed il 1920,<br />

gli utili netti precip<strong>it</strong>arono, il cap<strong>it</strong>ale registroÁ variazioni percentuali negative. Nel<br />

1921 e nel 1922, la crisi finanziaria che colpõÁ l'economia <strong>di</strong> molti paesi europei e<br />

dell'America del Nord, fece precip<strong>it</strong>are nuovamente gli utili, il cap<strong>it</strong>ale ed il <strong>di</strong>videndo.<br />

Dal 1924 fino al 1930, con la ripresa degli scambi internazionali, anche il<br />

rapporto tra utili netti e cap<strong>it</strong>ale aumentoÁ ed il <strong>di</strong>videndo <strong>di</strong>stribu<strong>it</strong>o ai soci salõÁ,<br />

fino a raggiungere l'8 per cento. Con il crollo della borsa <strong>di</strong> New York, gli utili<br />

tornarono a ridursi; cioÁ fu dovuto, principalmente, alla riduzione del numero delle<br />

operazioni <strong>di</strong> sconto effettuate e all'abbassamento del saggio <strong>di</strong> sconto praticato. Dal<br />

1935 al 1939, la <strong>Banca</strong>, per consentire la cresc<strong>it</strong>a della red<strong>di</strong>tiv<strong>it</strong>aÁ, attuoÁ una pol<strong>it</strong>ica <strong>di</strong><br />

contenimento delle spese <strong>di</strong> amministrazione; nello stesso periodo, anche il cap<strong>it</strong>ale<br />

crebbe, in valore nominale; aumentoÁ il rapporto tra utili e cap<strong>it</strong>ale; aumentarono i<br />

<strong>di</strong>viden<strong>di</strong> <strong>di</strong>stribu<strong>it</strong>i agli azionisti. Tra il 1940 ed il 1944, le conseguenze della guerra e<br />

dell'amministrazione controllata della <strong>Banca</strong> influirono sugli utili e sul valore del<br />

cap<strong>it</strong>ale, provocandone un andamento altalenante.<br />

La terza parte del volume eÁ de<strong>di</strong>cata agli anni che vanno dal 1945 al 1990. Nel<br />

decennio <strong>di</strong> ricostruzione dell'economia mon<strong>di</strong>ale, imme<strong>di</strong>atamente successivo alla<br />

seconda guerra mon<strong>di</strong>ale, 1945-1955, gli amministratori della <strong>Banca</strong> continuarono a<br />

promuovere una pol<strong>it</strong>ica del cre<strong>di</strong>to ispirata al principio della prudenza, finanziando le<br />

iniziative ``sane'' del commercio locale ed ev<strong>it</strong>ando, al contrario, l'assunzione <strong>di</strong> rischi<br />

aleatori e le operazioni <strong>di</strong> immobilizzo, che avrebbero potuto turbare l'equilibrio<br />

dell'azienda. Tale comportamento non fu giu<strong>di</strong>cato particolarmente pos<strong>it</strong>ivo dal funzionario<br />

della <strong>Banca</strong> d'Italia incaricato, nel 1947, <strong>di</strong> effettuare un'ispezione sulle<br />

174


attiv<strong>it</strong>aÁ della <strong>Banca</strong>. Nella relazione inviata all'Ufficio <strong>di</strong> Vigilanza <strong>di</strong> Roma, infatti, se<br />

da una parte veniva tracciato un quadro relativamente pos<strong>it</strong>ivo dell'economia locale,<br />

tenuto conto del periodo bellico imme<strong>di</strong>atamente precedente, dall'altra veniva<br />

espresso un giu<strong>di</strong>zio non altrettanto pos<strong>it</strong>ivo sull'attiv<strong>it</strong>aÁ della <strong>Banca</strong>, considerata<br />

troppo prudente rispetto alle potenzial<strong>it</strong>aÁ economiche dell'azienda. Nell'imme<strong>di</strong>ato<br />

dopoguerra, gli organi <strong>di</strong> vigilanza, rilevarono, piuÁ volte, l'inadeguatezza del patrimonio<br />

della <strong>Banca</strong> rispetto alla consistenza della massa fiduciaria: tale deficienza, infatti,<br />

rendeva le operazioni d'investimento poco elastiche, obbligando la <strong>Banca</strong> a vincolare<br />

un numero elevato <strong>di</strong> t<strong>it</strong>oli pubblici a fronte <strong>di</strong> tali impieghi. Nel 1950, il Consiglio <strong>di</strong><br />

Amministrazione attuoÁ un provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> rafforzamento del patrimonio particolarmente<br />

apprezzato dall'Ufficio <strong>di</strong> Vigilanza, come si legge nella relazione al bilancio <strong>di</strong><br />

quell'anno. Gli anni successivi furono caratterizzati da una fase <strong>di</strong> notevole cresc<strong>it</strong>a<br />

della <strong>Banca</strong>, sia in termini <strong>di</strong> espansione delle attiv<strong>it</strong>aÁ, sia in termini <strong>di</strong> organizzazione<br />

amministrativa, contabile e funzionale, come attestato dalla decisione degli amministratori,<br />

nel 1952, <strong>di</strong> trasferire la sede in uno stabile <strong>di</strong> proprietaÁ, poco <strong>di</strong>stante dalla<br />

vecchia sede e s<strong>it</strong>uato fra le due piazze principali della c<strong>it</strong>taÁ. Nell'ottobre dello stesso<br />

anno, la <strong>Banca</strong> fu qualificata come Centro <strong>di</strong> Raccolta Valuta, ottenendo l'autorizzazione<br />

ad effettuare operazioni in cambi e <strong>di</strong>vise, per conto e sotto il controllo della<br />

<strong>Banca</strong> d'Italia; l'anno successivo, <strong>di</strong>venne <strong>Banca</strong> Delegata con la possibil<strong>it</strong>aÁ <strong>di</strong> rilasciare<br />

benestari alla importazione ed esportazione <strong>di</strong> merci. Le ragioni <strong>di</strong> tali comp<strong>it</strong>i risiedevano<br />

nel fatto che la maggior parte degli impren<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> Torre del Greco intrattenevano<br />

relazioni nazionali ed internazionali con <strong>di</strong>versi paesi per la importazione ed<br />

esportazione <strong>di</strong> perle e corallo. Nel 1955 e nel 1960, la <strong>Banca</strong> fu sottoposta ad altre due<br />

ispezioni della <strong>Banca</strong> d'Italia. In entrambe i funzionari espressero un giu<strong>di</strong>zio, nel<br />

complesso, pos<strong>it</strong>ivo, lodando la solida base patrimoniale un<strong>it</strong>a all'elevato frazionamento<br />

degli impieghi ``ben garant<strong>it</strong>i'', e la sod<strong>di</strong>sfacente gestione finanziaria ed economica<br />

attuata dagli amministratori, anche in relazione alle accresciute operazioni<br />

bancarie. Proprio l'accresciuta patrimonializzazione, accompagnata alla cresc<strong>it</strong>a delle<br />

operazioni, incoraggiarono gli amministratori ad allargare le proprie attiv<strong>it</strong>aÁ sul terr<strong>it</strong>orio<br />

attraverso l'apertura <strong>di</strong> nuove filiali, prima a Santa Maria la Bruna, nel 1956,<br />

successivamente, nel 1961, a Resina e Castellamare <strong>di</strong> Stabia ed infine, nel 1963, a San<br />

Giorgio a Cremano. Il 1968 fu anno <strong>di</strong> grande svolta per la fusione con la <strong>Banca</strong><br />

Cooperativa del Matese, dovuta alla necess<strong>it</strong>aÁ, avvert<strong>it</strong>a dagli amministratori, <strong>di</strong> operare<br />

in nuove local<strong>it</strong>aÁ dove poter collocare l'eccesso <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibil<strong>it</strong>aÁ che affluiva agli<br />

sportelli della banca. In segu<strong>it</strong>o alla fusione, la <strong>Banca</strong> cambioÁ la sua denominazione in<br />

<strong>Banca</strong> <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Popolare, societaÁ cooperativa per azioni a responsabil<strong>it</strong>aÁ lim<strong>it</strong>ata, si <strong>di</strong>ede<br />

un nuovo statuto, amplioÁ il corpo degli amministratori e gli organismi <strong>di</strong> governo. Lo<br />

scopo della nuova cooperativa continuava ad essere quello della mutual<strong>it</strong>aÁ e del cre<strong>di</strong>to<br />

ai soci, anche nuovi, favorendo lo sviluppo dell'economia locale, con particolare attenzione<br />

alle imprese cooperative e alle attiv<strong>it</strong>aÁ produttive minori, con l'esclusione<br />

delle operazioni giu<strong>di</strong>cate <strong>di</strong> ``carattere speculativo''. Negli anni successivi, la <strong>Banca</strong><br />

continuoÁ ad ampliare le proprie attiv<strong>it</strong>aÁ: intensificoÁ le operazioni finanziarie effettuate<br />

con l'estero; miglioroÁ le prestazioni offerte alla clientela, procedendo alla meccanizzazione<br />

<strong>di</strong> quasi tutti i servizi; consolidoÁ, ulteriormente, il patrimonio immobiliare<br />

posseduto; amplioÁ la struttura organizzativa, incorporando altri ist<strong>it</strong>uti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to;<br />

continuoÁ a espandersi terr<strong>it</strong>orialmente, aprendo nuove filiali ed operando in nuove<br />

province della regione. Queste furono le linee <strong>di</strong> fondo della pol<strong>it</strong>ica <strong>di</strong> espansione che<br />

175


la <strong>Banca</strong> stabilõÁ e che continuoÁ a seguire anche in segu<strong>it</strong>o. L'espansione, in piuÁ province<br />

della Campania, mo<strong>di</strong>ficoÁ i legami della <strong>Banca</strong> con l'economia locale, per cui, dagli<br />

anni Settanta in poi, l'attiv<strong>it</strong>aÁ non era piuÁ basata esclusivamente sull'economia <strong>di</strong><br />

Torre del Greco, ma si ampliava all'economia agricola e commerciale delle altre province<br />

campane in cui operava, con particolare attenzione al cre<strong>di</strong>to agli artigiani ed, in<br />

generale, alle piccole e me<strong>di</strong>e imprese. Nel 1978, da uno stu<strong>di</strong>o effettuato dagli amministratori<br />

sulla presenza delle banche nella regione, si evidenzioÁ che la maggior parte<br />

del risparmio raccolto dagli ist<strong>it</strong>uti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to veniva invest<strong>it</strong>o in altre parti dell'Italia.<br />

Gli amministratori per porre un freno a tale fuga <strong>di</strong> denaro dalla regione, proponevano<br />

una maggiore collaborazione tra le banche popolari della Campania e, se necessario, un<br />

accorpamento delle strutture al fine <strong>di</strong> rinnovare ed accrescere il ruolo attivo del<br />

cre<strong>di</strong>to popolare nell'economia locale. Nel 1980, nonostante il devastante terremoto<br />

che colpõÁ l'economia della Campania, gli amministratori continuarono a perseguire una<br />

pol<strong>it</strong>ica <strong>di</strong> espansione terr<strong>it</strong>oriale ed a lavorare nell'ottica della realizzazione <strong>di</strong> una<br />

banca popolare regionale. L'idea era quella <strong>di</strong> creare un ist<strong>it</strong>uto che, appoggiato dalle<br />

banche maggiori e facendo perno sulle capac<strong>it</strong>aÁ operative delle banche minori, potesse<br />

offrire maggiori contributi allo sviluppo delle imprese della Campania e del Mezzogiorno<br />

in generale. L'anno successivo, 1981, fu attuata la prima esperienza <strong>di</strong> relazione<br />

consortile tra le maggiori banche regionali della Campania, <strong>Banca</strong> <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Popolare,<br />

Popolare dell'Irpinia e Popolare <strong>di</strong> Napoli, che comincioÁ a funzionare nel 1985. I cento<br />

anni della <strong>Banca</strong>, nel 1988, furono festeggiati con un'iniziativa concreta: il completamento<br />

della ristrutturazione <strong>di</strong> ``Palazzo Vallelonga''. Alla fine degli anni Novanta,<br />

nonostante le iniziative del governo, l'economia <strong>it</strong>aliana versava in <strong>di</strong>fficoltaÁ ed, in<br />

particolare, il <strong>di</strong>vario <strong>di</strong> sviluppo tra il nord ed il Mezzogiorno d'Italia <strong>di</strong>veniva sempre<br />

piuÁ ampio. La <strong>Banca</strong> continuoÁ a perseguire una pol<strong>it</strong>ica <strong>di</strong> sostegno del mercato locale,<br />

cercando <strong>di</strong> assicurare sostegno finanziario e sempre migliori strumenti e con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

tutela del risparmio, al vasto tessuto <strong>di</strong> piccole e me<strong>di</strong>e imprese operanti nell'area <strong>di</strong><br />

riferimento.<br />

Anche nel mezzo secolo preso in considerazione, come quello precedente, le<br />

attiv<strong>it</strong>aÁ della <strong>Banca</strong> seguirono un trend tendenzialmente crescente; un calo piuÁ consistente,<br />

nell'amb<strong>it</strong>o delle normali oscillazioni registrate, si ebbe nel triennio 1988-1990.<br />

Dal 1945 al 1957, le operazioni passive della <strong>Banca</strong> registrarono un costante aumento<br />

beneficiando della ripresa dei traffici internazionali e dei risultati della ricostruzione<br />

economica post bellica. Ancora le <strong>di</strong>namiche patrimoniali ed economiche erano strettamente<br />

legate agli andamenti dell'economia <strong>di</strong> Torre del Greco: la ripresa delle importazioni<br />

e, soprattutto, delle esportazioni <strong>di</strong> corallo, incisero pos<strong>it</strong>ivamente sulla<br />

formazione del risparmio. A t<strong>it</strong>olo esemplificativo, ad una triplicazione, nel 1950,<br />

delle esportazioni <strong>di</strong> corallo lavorato rispetto all'anno precedente, corrispose un incremento<br />

quasi del 50 per cento delle operazioni <strong>di</strong> raccolta del risparmio effettuate dalla<br />

<strong>Banca</strong>. Nella prima metaÁ degli anni Cinquanta, alla cresc<strong>it</strong>a a r<strong>it</strong>mi sostenuti delle<br />

operazioni <strong>di</strong> raccolta, non fece riscontro una cresc<strong>it</strong>a altrettanto elevata degli impieghi.<br />

CioÁ ero dovuto alla consueta pol<strong>it</strong>ica prudenziale, persegu<strong>it</strong>a dagli amministratori,<br />

nel valutare, oculatamente, le richieste <strong>di</strong> finanziamento, per cui solo le piuÁ sane e<br />

meno rischiose venivano prese in considerazione. Nel 1958, la cresc<strong>it</strong>a delle operazioni<br />

attive subõÁ un freno, rispetto all'aumento degli anni precedenti, a causa della crisi della<br />

marina mercantile che registroÁ noli bassissimi; dal 1963 al 1965, la cresc<strong>it</strong>a precip<strong>it</strong>oÁ<br />

dal 96 per cento al 3,6 per cento, a causa della crisi nazionale, che comportoÁ la<br />

176


contrazione della domanda interna, la riduzione delle importazioni, un peggioramento<br />

della bilancia dei pagamenti e la riduzione della cresc<strong>it</strong>a del red<strong>di</strong>to nazionale. Un'altra<br />

contrazione delle attiv<strong>it</strong>aÁ della <strong>Banca</strong> si ebbe in occasione della crisi internazionale del<br />

1967, per lo scoppio della guerra fra lo stato <strong>di</strong> Israele e i paesi arabi; la chiusura del<br />

canale <strong>di</strong> Suez e la svalutazione della sterlina rallentarono i traffici nel Me<strong>di</strong>terraneo,<br />

influendo sulla marineria <strong>di</strong> Torre del Greco e sulle attiv<strong>it</strong>aÁ <strong>di</strong> importazione ed esportazione<br />

legate al mercato del corallo. Fra il 1970 ed il 1976, la cresc<strong>it</strong>a annua delle<br />

operazioni passive, in primo luogo i depos<strong>it</strong>i fiduciari, risentõÁ della crisi petrolifera<br />

internazionale e della crisi monetaria <strong>it</strong>aliana; nonostante la pol<strong>it</strong>ica <strong>di</strong> espansione<br />

attuata dalla <strong>Banca</strong> in quegli anni, la crisi industriale, monetaria e bancaria fece sentire<br />

i suoi effetti sulle operazioni passive della <strong>Banca</strong>, che gli amministratori giu<strong>di</strong>carono<br />

comunque pos<strong>it</strong>ive in relazione alle vicende in atto in Italia. Fra il 1977 ed il 1979, si<br />

ebbero tre anni <strong>di</strong> lenta ripresa delle operazioni bancarie, interrotta, nel 1980, dalle<br />

ripercussioni del terremoto sull'economia campana, che aggiunta alla crisi finanziaria<br />

giaÁ in atto a livello nazionale, fece scendere le operazioni passive <strong>di</strong> circa il 2 per cento,<br />

calo che non veniva registrato dal 1947. Nell'Ottanta, l'economia del Mezzogiorno<br />

risentõÁ anche dell'abolizione dell'intervento straor<strong>di</strong>nario, non sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da altre tipologie<br />

<strong>di</strong> sostegni finanziari, le cui conseguenze ricaddero sempre sulla domanda internazionale<br />

<strong>di</strong> prodotti. Nel triennio 1985-1987, le operazioni passive crebbero marcatamente,<br />

in concom<strong>it</strong>anza della ripresa della stagnazione economica produttiva della<br />

Campania <strong>di</strong> inizio secolo: un ruolo preponderante fu svolto dalle piccole imprese dei<br />

settori tra<strong>di</strong>zionali e dalla spesa pubblica per la ricostruzione delle zone colp<strong>it</strong>e dal<br />

terremoto. La maggiore cresc<strong>it</strong>a riguardoÁ i depos<strong>it</strong>i a risparmio, giustificata dagli<br />

amministratori, dalla tassazione sui t<strong>it</strong>oli pubblici e dalle incertezze sulle forme alternative<br />

<strong>di</strong> collocazione del risparmio, che alimentarono un nuovo e crescente favore<br />

verso il tra<strong>di</strong>zionale depos<strong>it</strong>o bancario. Nell'ultimo trentennio degli anni Ottanta, si<br />

registroÁ un nuovo calo delle operazioni passive della <strong>Banca</strong>, sia in valori reali che in<br />

valori nominali, dovuto alla concorrenza <strong>di</strong> altre forme <strong>di</strong> collocazione del risparmio,<br />

tra cui gli investimenti in t<strong>it</strong>oli del deb<strong>it</strong>o pubblico a lungo termine (BTP) che penalizzarono,<br />

pesantemente i depos<strong>it</strong>i bancari. Nonostante tale calo, la clientela della<br />

<strong>Banca</strong> aumentoÁ dell'8 per cento rispetto all'anno precedente, proprio nell'anno in<br />

cui il calo delle operazioni passive fu piuÁ consistente, a <strong>di</strong>mostrazione che la fiducia<br />

dei risparmiatori nella <strong>Banca</strong> era comunque molto alta. Negli ultimi anni del Novecento,<br />

un altro mutamento riguardoÁ la composizione delle somme raccolte per cui i<br />

depos<strong>it</strong>i in conto corrente presero il sopravvento sui depos<strong>it</strong>i a risparmio.<br />

Nell'ultima parte del volume, l'autore descrive le vicende aziendali della <strong>Banca</strong> <strong>di</strong><br />

Cre<strong>di</strong>to Popolare negli anni che vanno dal 1991 al 2007. Furono questi anni caratterizzati<br />

da profon<strong>di</strong> rivolgimenti nel settore bancario, che furono superati grazie al<br />

cospicuo patrimonio accumulato, alla crescente fiducia dei clienti e alla pol<strong>it</strong>ica <strong>di</strong><br />

autonomia fortemente persegu<strong>it</strong>a dagli amministratori. Nel periodo considerato, infatti,<br />

se da un lato il mercato monetario, con l'adesione all'Unione Monetaria Europea,<br />

riuscõÁ a realizzare una buona stabil<strong>it</strong>aÁ, con conseguenze pos<strong>it</strong>ive sul sistema cre<strong>di</strong>tizio,<br />

dall'altra l'introduzione <strong>di</strong> riforme bancarie, <strong>di</strong>rette a favorire la despecializzazione e<br />

la concentrazione, al fine <strong>di</strong> fronteggiare la crescente concorrenza dei mercati esteri,<br />

provocarono profonde trasformazioni del sistema cre<strong>di</strong>tizio <strong>it</strong>aliano, che ricaddero<br />

maggiormente sulle piccole e me<strong>di</strong>e imprese bancarie. Si verificoÁ una drastica riduzione<br />

del numero delle banche ed un consistente taglio degli sportelli, soprattutto nel<br />

177


Mezzogiorno, dove maggiormente colp<strong>it</strong>e furono le banche popolari; la pol<strong>it</strong>ica <strong>di</strong><br />

aggregazione, peroÁ, non <strong>di</strong>ede i risultati sperati, in quanto le gran<strong>di</strong> banche, nate dalle<br />

aggregazioni, non ebbero la forza <strong>di</strong> imporre la loro presenza sui mercati, riuscendo<br />

con <strong>di</strong>fficoltaÁ a fronteggiare solo la concorrenza delle maggiori banche europee. Non<br />

tutte le banche furono attratte dall'aggregazione; fra queste la <strong>Banca</strong> <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Popolare,<br />

che, al contrario, negli stessi anni, riuscõÁ a rafforzare la sua posizione, portando<br />

avanti una pol<strong>it</strong>ica <strong>di</strong> espansione terr<strong>it</strong>oriale ed acquistando gli sportelli messi in<br />

ven<strong>di</strong>ta dalle banche che si aggregavano. Il successo della <strong>Banca</strong>, come delle altre<br />

banche regionali che seppero resistere ai mutamenti in atto, fu ins<strong>it</strong>o nelle caratteristiche<br />

del sistema produttivo <strong>it</strong>aliano, soprattutto del Sud, cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o per il 90 per<br />

cento da piccole e me<strong>di</strong>e imprese, per le quali valori aggiunti fondamentali erano la<br />

vicinanza ed il contatto <strong>di</strong>retto con i vertici degli ist<strong>it</strong>uti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to, la conoscenza del<br />

tessuto economico locale, il legame tra terr<strong>it</strong>orio e gestione della <strong>Banca</strong>, la conoscenza<br />

particolareggiata dei progetti da finanziare. Fin dal 1991, la <strong>Banca</strong> perseguõÁ una pol<strong>it</strong>ica<br />

caratterizzata dalla stabil<strong>it</strong>aÁ nella gestione dell'amministrazione e dei principali<br />

organi <strong>di</strong> governo; ferma fu la volontaÁ dei consiglieri <strong>di</strong> amministrazione <strong>di</strong> mantenere<br />

la piena autonomia, respingendo qualsiasi proposta <strong>di</strong> fusione con banche piuÁ gran<strong>di</strong>.<br />

In contemporanea al programma <strong>di</strong> espansione terr<strong>it</strong>oriale, per rispondere alle nuove<br />

esigenze del mercato, fu messo in atto un intenso processo <strong>di</strong> ammodernamento e<br />

potenziamento tecnologico, attuato con l'automazione, sia a livello centrale che periferico,<br />

delle singole filiali. Sul fronte informatico, fu superata, senza <strong>di</strong>fficoltaÁ, la<br />

fati<strong>di</strong>ca data del 29 febbraio 2002, relativa all'introduzione dell'Euro: per l'occasione<br />

fu creato un appos<strong>it</strong>o ``Com<strong>it</strong>ato <strong>di</strong> Contingency'' con il comp<strong>it</strong>o <strong>di</strong> risolvere ogni<br />

problema relativo alla conversione. Nel 1993, in attuazione delle leggi relative alle<br />

SIM, la <strong>Banca</strong> realizzoÁ la separazione organizzativa e contabile delle operazioni connesse<br />

al mercato borsistico e aderõÁ al Fondo Nazionale <strong>di</strong> Garanzia; per fronteggiare la<br />

concorrenza delle altre banche campane, perfezionoÁ il servizio <strong>di</strong> marketing, aggiornoÁ<br />

l'offerta <strong>di</strong> prodotti e miglioroÁ i processi produttivi. Agli inizi del ventesimo secolo, la<br />

<strong>Banca</strong> continuoÁ la sua pol<strong>it</strong>ica <strong>di</strong> espansione terr<strong>it</strong>oriale a livello regionale; nell'amb<strong>it</strong>o<br />

dei controlli interni, ristrutturoÁ l'area dei cre<strong>di</strong>ti ed ist<strong>it</strong>uõÁ un sistema <strong>di</strong> controllo <strong>di</strong><br />

gestione, con lo scopo <strong>di</strong> valutare il r<strong>it</strong>orno economico delle attiv<strong>it</strong>aÁ <strong>di</strong> ciascuna un<strong>it</strong>aÁ<br />

operativa con riferimento al singolo prodotto ed al singolo cliente; effettuoÁ un primo<br />

test <strong>di</strong> costruzione <strong>di</strong> un modello <strong>di</strong> rating interno. Fra il 2002 ed il 2003, all'espansione<br />

orizzontale associoÁ l'espansione in senso verticale con la creazione del Gruppo<br />

<strong>Banca</strong>rio <strong>Banca</strong> <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to a cui facevano capo una societaÁ immobiliare ed una societaÁ<br />

finanziaria. Dal 2003, accanto al tra<strong>di</strong>zionale bilancio civilistico, fu affiancata la redazione<br />

del bilancio sociale, a cui poi fu associata, nel 2004, la creazione <strong>di</strong> un Co<strong>di</strong>ce<br />

Etico interno, in cui veniva sottolineata la responsabil<strong>it</strong>aÁ della <strong>Banca</strong> nei confronti<br />

dell'ambiente in cui operava ed in cui venivano riba<strong>di</strong>te le caratteristiche <strong>di</strong> banca<br />

popolare, tesa a rafforzare la sua presenza sul terr<strong>it</strong>orio, sostenendo la cresc<strong>it</strong>a economica<br />

delle Campania ed, in particolare, lo sviluppo delle imprese, accompagnandole<br />

nelle fasi <strong>di</strong> espansione ed aiutandole nei momenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltaÁ. Il bilancio sociale<br />

comprendeva anche una parte relativa ai principi ai quali dovevano essere conformate<br />

le relazioni <strong>di</strong> scambio sociale, ispirati, essenzialmente, alla ``central<strong>it</strong>aÁ della persona'':<br />

professional<strong>it</strong>aÁ ed economic<strong>it</strong>aÁ <strong>di</strong> gestione nei rapporti con i forn<strong>it</strong>ori, massima correttezza<br />

e trasparenza nei rapporti con i clienti, motivazione dei <strong>di</strong>pendenti, generale<br />

valorizzazione del cap<strong>it</strong>ale umano. Nel triennio 2006-2008, fu pre<strong>di</strong>sposto un piano <strong>di</strong><br />

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pol<strong>it</strong>ica aziendale incentrato sull'espansione del volume <strong>di</strong> affari, sul miglioramento<br />

delle performance economiche e, sul rafforzamento delle strutture terr<strong>it</strong>oriali. Nei<br />

rapporti con la collettiv<strong>it</strong>aÁ, la <strong>Banca</strong> <strong>di</strong>ede inizio a <strong>di</strong>verse iniziative culturali, nella<br />

convinzione che la cresc<strong>it</strong>a economica della regione andava sostenuta anche con la<br />

valorizzazione del vasto patrimonio culturale esistente sul terr<strong>it</strong>orio.<br />

Nel periodo considerato, nonostante le frequenti crisi dell'economia internazionale<br />

e locale, il risparmio raccolto dalla <strong>Banca</strong>, crebbe da 730 milioni <strong>di</strong> Euro, nel<br />

1991, a 1.882 milioni <strong>di</strong> Euro, nel 2007, con un aumento superiore a due volte e<br />

mezzo; tale cresc<strong>it</strong>a risentõÁ, negativamente, dei momenti congiunturali <strong>di</strong>fficili che<br />

furono sempre e comunque superati dalla <strong>Banca</strong>, senza grosse <strong>di</strong>fficoltaÁ, grazie alla<br />

forte fiducia riscossa presso i clienti. Il 1991 fu un anno <strong>di</strong>fficile per la Guerra del<br />

Golfo, che portoÁ gran<strong>di</strong> incertezze a livello internazionale. Il 1994 fu considerato, per<br />

le banche, l'anno peggiore dal secondo dopoguerra, nonostante l'economia <strong>it</strong>aliana, nel<br />

complesso, avesse sub<strong>it</strong>o dei miglioramenti; in Italia, si verificoÁ un consistente esodo<br />

<strong>di</strong> cap<strong>it</strong>ali all'estero che danneggioÁ soprattutto le regioni meri<strong>di</strong>onali. La <strong>Banca</strong> <strong>di</strong><br />

Cre<strong>di</strong>to Popolare, fra il 1993 ed il 1994, subõÁ un calo del 4 per cento della raccolta<br />

<strong>di</strong>retta <strong>di</strong> risparmio; anche le operazioni attive risentirono della crisi dell'economia<br />

mon<strong>di</strong>ale. Le imprese dei settori in fase <strong>di</strong> espansione produttiva trovarono piuÁ conveniente<br />

autofinanziarsi o ricorrere al cap<strong>it</strong>ale <strong>di</strong> rischio, attenuando la <strong>di</strong>pendenza dal<br />

cre<strong>di</strong>to bancario, soprattutto a breve termine; per le imprese dei settori ancora in fase<br />

recessiva, fu lo stesso sistema cre<strong>di</strong>tizio a ridurre l'erogazione dei mezzi finanziari,<br />

attuando una pol<strong>it</strong>ica prudenziale, imposta dalle negative con<strong>di</strong>zioni economiche congiunturali.<br />

Le <strong>di</strong>fficoltaÁ furono maggiori per le imprese del Mezzogiorno e, nello<br />

specifico, della Campania, per cui la <strong>Banca</strong> <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Popolare, non riuscendo ad<br />

impiegare in prest<strong>it</strong>i tutto il risparmio raccolto, in<strong>di</strong>rizzoÁ le sue <strong>di</strong>sponibil<strong>it</strong>aÁ verso<br />

l'acquisto <strong>di</strong> t<strong>it</strong>oli a lungo termine e con saggio d'interesse fisso. Fra il 1998 ed il 2000,<br />

le incertezze dei mercati finanziari mon<strong>di</strong>ali ed, in particolare, la volatil<strong>it</strong>aÁ delle quotazioni<br />

dei t<strong>it</strong>oli, influirono negativamente sui tra<strong>di</strong>zionali prodotti gest<strong>it</strong>i dalla <strong>Banca</strong>;<br />

nella raccolta del risparmio si ebbe il passaggio dalle operazioni <strong>di</strong> pronto contro<br />

termine ad operazioni in conto corrente e la sost<strong>it</strong>uzione dei certificati a lunga scadenza<br />

con le obbligazioni a scadenza piuÁ breve. Gli anni compresi fra il 2001 ed il 2003<br />

furono anni <strong>di</strong> crisi mon<strong>di</strong>ale, con un rallentamento della cresc<strong>it</strong>a economica: iniziata<br />

negli ultimi mesi del 2000, colpendo, in particolare, il Giappone, gli Stati Un<strong>it</strong>i e la<br />

Germania, la crisi si aggravoÁ, nel 2002, dopo le incursioni terroristiche dell'11 settembre<br />

2001, che colpirono le Torri Gemelle <strong>di</strong> New York e che scossero la pol<strong>it</strong>ica e<br />

l'economia <strong>di</strong> tutto il mondo. La crisi colpõÁ particolarmente il sistema bancario, tanto<br />

che il 2002 fu defin<strong>it</strong>o dagli amministratori della <strong>Banca</strong> <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Popolare ``un anno<br />

da <strong>di</strong>menticare''; la raccolta <strong>di</strong>retta del risparmio rallentoÁ nella cresc<strong>it</strong>a ma non <strong>di</strong>minuõÁ.<br />

Dopo un triennio <strong>di</strong> cresc<strong>it</strong>a dell'economia mon<strong>di</strong>ale, nel 2007, il rallentamento<br />

economico degli Stati Un<strong>it</strong>i influõÁ negativamente sull'economia dei paesi dell'Unione<br />

Europea, che avvertirono, particolarmente, l'aumento del prezzo del petrolio e dei<br />

prodotti agro-alimentari. Nonostante il suddetto quadro economico, la <strong>Banca</strong> <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to<br />

popolare riuscõÁ a tenere testa alla crisi internazionale, con una cresc<strong>it</strong>a della<br />

raccolta <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> risparmio del 4 per cento ed una cresc<strong>it</strong>a <strong>di</strong> quella in<strong>di</strong>retta del 6<br />

per cento a cui, peroÁ, si affiancava un calo del 12 per cento nei depos<strong>it</strong>i a risparmio e<br />

dell'8 per cento nei certificati <strong>di</strong> depos<strong>it</strong>o. Anche dal lato degli impieghi, la <strong>Banca</strong><br />

seppe superare brillantemente i momenti <strong>di</strong>fficili delle congiunture economiche sfavo-<br />

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evoli, grazie, soprattutto, al crescente rafforzamento dell'area dei cre<strong>di</strong>ti; il rapporto<br />

tra raccolta ed impieghi, dopo la cresc<strong>it</strong>a del 70 per cento nel 2000, precip<strong>it</strong>oÁ a meno<br />

del 50 per cento nel 2001, per risalire, nel 2007, al 64 per cento. Nei tre lustri<br />

considerati, il patrimonio della <strong>Banca</strong>, registroÁ una cresc<strong>it</strong>a, quasi quadruplicandosi:<br />

la scrupolosa pol<strong>it</strong>ica <strong>di</strong> patrimonializzazione attuata permise, senza problemi, anche<br />

l'entrata in vigore delle norme relative al patrimonio <strong>di</strong> vigilanza. La <strong>Banca</strong> <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to<br />

Popolare, infatti, seppe sempre mantenere un elevato patrimonio <strong>di</strong> base associato ad<br />

un elevato patrimonio <strong>di</strong> vigilanza, tale da mantenere alti i coefficienti <strong>di</strong> solvibil<strong>it</strong>aÁ,<br />

senza per questo dover sacrificare le attiv<strong>it</strong>aÁ <strong>di</strong> rischio. Dal 1991 al 2007, il valore delle<br />

azioni crebbe ed i <strong>di</strong>viden<strong>di</strong> furono sempre sostanziosi, variando fra il 10 ed il 20 per<br />

cento del cap<strong>it</strong>ale invest<strong>it</strong>o.<br />

Il volume si chiude con un richiamo all'impegno costante dell'ist<strong>it</strong>uto, in un<br />

Mezzogiorno sempre piuÁ povero <strong>di</strong> riferimenti finanziari autonomi, verso le attiv<strong>it</strong>aÁ<br />

culturali, alcune delle quali volte, in particolare, alla valorizzazione dell'attiv<strong>it</strong>aÁ piuÁ<br />

caratteristica dell'area, la trasformazione e manifattura del corallo. Dal 1996, infatti,<br />

la <strong>Banca</strong> promuove un percorso culturale <strong>di</strong> grande rilievo dal t<strong>it</strong>olo ``Le vie del<br />

corallo'': mostre biennali, accolte nella sede <strong>di</strong> Palazzo Vallelonga, rigorosamente a<br />

ingresso gratu<strong>it</strong>o, che illustrano nei secoli la storia del corallo rosso, ripercorrendo la<br />

f<strong>it</strong>ta trama <strong>di</strong> relazioni e scambi commerciali tra i popoli del Me<strong>di</strong>terraneo e le civiltaÁ<br />

extraeuropee. L'impegno della <strong>Banca</strong> prosegue con il progetto ``Un<strong>it</strong>i da una grande<br />

passione'', una serie <strong>di</strong> concerti per inten<strong>di</strong>tori, nel magico scenario del cortile <strong>di</strong><br />

Palazzo Vallelonga, poi portati anche in altre c<strong>it</strong>taÁ della Campania, sotto il segno<br />

del maestro violinista Salvatore Accardo; a testimonianza <strong>di</strong> una grande attenzione<br />

per le nuove generazioni, nell'amb<strong>it</strong>o <strong>di</strong> una pol<strong>it</strong>ica <strong>di</strong> incentivazione sistemica del<br />

cap<strong>it</strong>ale umano, non ultima l'ist<strong>it</strong>uzione, nella stessa sede della <strong>Banca</strong>, <strong>di</strong> un master <strong>di</strong><br />

perfezionamento in violino per gli allievi mer<strong>it</strong>evoli dei conservatori <strong>di</strong> musica della<br />

regione.<br />

<strong>Francesca</strong> Tozzi

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