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terapia omotossicologica dell'ematoma subdurale cronico - case ...

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RIASSUNTO<br />

CASE REPORT<br />

L’ematoma <strong>subdurale</strong> <strong>cronico</strong> è evento<br />

emorragico frequente in corso di traumatismo<br />

cranico.<br />

Può esitare in exitus.<br />

– In questo lavoro si illustra il caso di<br />

ematoma <strong>subdurale</strong> <strong>cronico</strong> in una paziente<br />

di 78 anni che, per la complicata<br />

situazione clinica [ <strong>terapia</strong> con Coumadin<br />

(sostituzione valvolare metallica mitralica),<br />

diabete, cardiopatia post-infartuale,<br />

by-pass coronarico, colelitiasi ed<br />

epatomegalia ], non era stata sottoposta<br />

immediatamente né a trattamento con<br />

costicosteroidi, né ad intervento chirurgico.<br />

In attesa decisionale (eventuale sostituzione<br />

di Coumadin con eparina per l’intervento<br />

e/o somministrazione di cortisonici<br />

in paziente diabetica), è stata trattata<br />

con Apis-Homaccord ® fiale per os per<br />

10 giorni consecutivi (1 fiala/die).<br />

Il controllo TC al termine della <strong>terapia</strong> ha<br />

evidenziato il completo riassorbimento<br />

dell’ematoma. I componenti di Apis-Homaccord<br />

® sono analizzati secondo la Materia<br />

Medica Omeopatica.<br />

EMATOMA<br />

SUBDURALE CRONICO, OMOTOSSICO-<br />

LOGIA, APIS-HOMACCORD ®<br />

PAROLE CHIAVE<br />

SUMMARY: The chronic subdural hematoma<br />

is a frequent hemorrhagic event during cranial<br />

traumas, and can even result in lethal<br />

outcome.<br />

The <strong>case</strong> of a chronic subdural hematoma in<br />

an elderly woman of 78 years of age is here<br />

presented. Due to the complicated clinical<br />

situation of the patient (therapy with<br />

Coumadin because of a mitral metallic valvular<br />

substitution; diabetes; post-heart attack<br />

cardiopathy; coronary bypass; cholelithiasis<br />

and hepatomegaly), she have not previously<br />

undergone neither a corticosteroid treatment,<br />

neither a surgery intervention.<br />

Waiting for a decision (with the possible substitution<br />

of Coumadin by heparin due to the<br />

intervention and/or administration of cortisone<br />

in a diabetic patient), she has been<br />

treated with Apis-Homaccord ® per os for 10<br />

consecutive days (1 vial a day).<br />

The CAT at the end of the therapy showed the<br />

full reabsorption of the hematoma.<br />

The components of Apis-Homaccord ® are analyzed<br />

according to the Homoeopathic Materia<br />

Medica.<br />

KEY WORDS: CHRONIC SUBDURAL<br />

HEMATOMA, HOMOTOXICOLOGY, APIS-<br />

HOMACCORD ®<br />

LA MEDICINA BIOLOGICA GENNAIO - MARZO 2009<br />

TERAPIA<br />

OMOTOSSICOLOGICA<br />

DELL’EMATOMA SUBDURALE<br />

CRONICO<br />

– CASE REPORT<br />

HOMOTOXICOLOGICAL THERAPY OF THE CHRONIC<br />

SUBDURAL HEMATOMA<br />

– CASE REPORT<br />

G. Sperandeo<br />

INTRODUZIONE<br />

Dopo un trauma, aperto o chiuso, le arterie<br />

e le vene che scorrono sopra, sotto<br />

e attraverso le membrane meningee<br />

possono risultare stirate, distorte, lacerate<br />

o fortemente danneggiate. Queste<br />

eventualità si traducono nella formazione<br />

di una o più raccolte ematiche (1).<br />

Secondo le aree cerebrali coinvolte, si<br />

possono verificare differenti tipi di ematoma,<br />

in particolare:<br />

– ematoma epidurale acuto<br />

– ematoma <strong>subdurale</strong> acuto<br />

– ematoma <strong>subdurale</strong> <strong>cronico</strong><br />

– ematoma subaracnoideo.<br />

L’ematoma <strong>subdurale</strong> acuto (E.S.A.) è<br />

secondario a lacerazione dei vasi sottodurali<br />

encefalici (generalmente venosi)<br />

e consegue a traumatismi. Una brusca<br />

accelerazione o decelerazione tangenziale<br />

o rotatoria è sufficiente a generare<br />

un E.S.A.<br />

L’E.S.A. è una raccolta ematica tra la dura<br />

madre (strato interno) e l’aracnoide,<br />

associata a rottura di un vaso che attra-<br />

versa lo spazio sottostante la dura madre.<br />

E’ l’evento emorragico focale più<br />

frequente nei traumi cranici e si associa<br />

a prognosi sfavorevole. E’ una delle principali<br />

cause di exitus post-traumatico.<br />

Un sanguinamento recente si evidenzia<br />

alla TC come una zona circoscritta iperdensa<br />

(sanguinamento attivo o aracnoide<br />

lacerata) che può seguire la forza di<br />

gravità e, quindi, livellarsi verso il basso.<br />

La sua evoluzione clinica può peggiorare<br />

rapidamente, per la veloce<br />

espansione della raccolta ematica sulla<br />

superficie cerebrale.<br />

L’ematoma <strong>subdurale</strong> <strong>cronico</strong> (E.S.C.),<br />

in genere, consegue a danni cranici<br />

chiusi (2) e a sanguinamento delle vene<br />

a ponte parasagittali. In particolare<br />

sono coinvolte le vene che confluiscono<br />

nel seno sagittale (raramente delle<br />

arterie corticali). Il sangue, in tali vasi,<br />

scorre a bassa pressione; i sintomi dovuti<br />

all’effetto massa possono comparire<br />

solo dopo diversi giorni.<br />

La fuoriuscita di sangue nello spazio<br />

<strong>subdurale</strong> può determinare lesioni an-<br />

37


LA MEDICINA BIOLOGICA GENNAIO - MARZO 2009<br />

che gravi con compressione encefalica.<br />

La naturale evoluzione della patologia<br />

prevede un graduale incapsulamento<br />

per proliferazione di una membrana fibrosa<br />

e vascolare dalla dura e dall’aracnoide.<br />

Successivamente, per osmosi,<br />

l’ematoma si arricchisce di liquido<br />

ed aumenta ancor più in volume provocando<br />

danni variabili da una semplice<br />

compressione all’erniazione, alla<br />

decerebrazione e morte.<br />

Possono presentarsi, soprattutto in pazienti<br />

anziani in <strong>terapia</strong> con Coumadin<br />

e alcolisti, cicli di sanguinamento ricorrente<br />

coagulazione fibrinolisi.<br />

Nel 5% dei casi l’E.S.C. appare multiloculato<br />

con livelli stratificati di densità<br />

fluido-sangue.<br />

– L’esito è infausto se lo spessore dell’ematoma<br />

o lo spostamento della linea<br />

mediana supera i 20 mm e quando il<br />

volume totale dell’ematoma è superiore<br />

all’8-10% del volume intracranico.<br />

I sintomi si possono manifestare a distanza<br />

di tempo ed essere aspecifici; sono<br />

rappresentati soprattutto da stupor,<br />

emiparesi, nausea, vertigini e conati di<br />

vomito.<br />

– La diagnosi si precisa con TAC cerebrale<br />

(TC) senza somministrazione e.v.<br />

di mezzo di contrasto (m.d.c.).<br />

Si effettuano sezioni TC di 5 mm parallele<br />

al piano orbito-meatale.<br />

La raccolta dell’ematoma <strong>subdurale</strong> appare<br />

ipodensa (a bassi coefficienti densitometrici:<br />

approssimativamente, la<br />

densità diminuisce di 1,5 H.U. al giorno).<br />

Altri segni sono rappresentati dalla<br />

compressione dei solchi da parte della<br />

raccolta laminare a forma semilunare.<br />

Differentemente dall’E.S.C., l’igroma<br />

<strong>subdurale</strong> – pur essendo a coefficienti<br />

densitometrici liquorali bassi – non presenta<br />

membrane esterne.<br />

SINTOMATOLOGIA<br />

Quando presenti, i sintomi sono aspecifici.<br />

L’ipertensione endocranica, quando instaurata,<br />

determina:<br />

– cefalea che spesso s’intensifica nelle<br />

ore notturne, nausea, vomito (a<br />

volte solo conati)<br />

38<br />

– diminuita vigilanza, vertigini, disequilibrio<br />

– confusione mentale, a volte diagnosticata<br />

come demenza iniziale, insolita<br />

sonnolenza<br />

– lieve afasia (se l’ematoma è localizzato<br />

a Sn)<br />

– lieve disattenzione spaziale (se l’ematoma<br />

è localizzato a Dx)<br />

– omolateralmente, può essere elicitato<br />

il Segno di Babinski e paresi del III<br />

nervo cranico (oculo-motore comune)<br />

da compressione sul mesencefalo.<br />

I sintomi sono classificati in:<br />

• NEURO-SOMATICI<br />

nausea, cefalea, emicrania, vomito (anche<br />

solo conati), vertigine-disequilibrio,<br />

insonnia/insolita sonnolenza.<br />

• EMOTIVO-COMPORTAMENTALI<br />

disagio aspecifico accompagnato da facile<br />

irritabilità, depressione, labilità<br />

emotiva.<br />

• COGNITIVI<br />

disattenzione o anche solo difficoltà di<br />

concentrazione; amnesia per dati recenti.<br />

Per alcuni individui maggiormente predisposti<br />

a tale patologia, come quelli<br />

sottoposti a <strong>terapia</strong> anticoagulante, alcolisti<br />

ed anziani, la maggioranza dei<br />

sintomi sopraindicati possono far parte<br />

dell’abituale corredo sintomatologico e,<br />

quindi, passare inosservati ad una valutazione<br />

iniziale.<br />

PAZIENTE E METODO<br />

CASO CLINICO<br />

Una donna di 78 anni viene accettata<br />

al Pronto Soccorso dell’Ospedale Casa<br />

Sollievo della Sofferenza (San Giovanni<br />

Rotondo – FG) perché da più di<br />

15 giorni accusa vertigine, cefalea,<br />

nausea, vomito. Non vengono riferiti<br />

traumi recenti, né febbre.<br />

In un primo momento, la sintomatologia<br />

è stata ricondotta, dal medico curante,<br />

a sindrome influenzale.<br />

– La paziente è diabetica (non in <strong>terapia</strong><br />

insulinica), presenta ulcere fagedeniche<br />

in sede perimalleolare Sn, in trattamen-<br />

to con Coumadin per protesi valvolare<br />

meccanica della mitrale.<br />

Già sottoposta a by-pass coronarico,<br />

mostra segni modesti di insufficienza renale,<br />

epatica e calcolosi della colecisti.<br />

La TC evidenzia ematoma <strong>subdurale</strong><br />

<strong>cronico</strong> di 10 mm in sede parieto-temporale<br />

Sn. (FIG. 1)<br />

DIAGNOSI<br />

L’esame principale per la diagnosi di<br />

ematoma <strong>subdurale</strong> <strong>cronico</strong> è la TC, anche<br />

senza m.d.c.<br />

In tal modo è possibile valutare l’integrità<br />

del parenchima cerebrale, l’anatomia<br />

dei venticoli e la presenza di “raccolte”.<br />

Le raccolte, eventualmente, sono<br />

caratterizzate da bassi coefficienti densitometrici<br />

(la densità diminuisce, in genere,<br />

di 1,5 H.U. al giorno) mentre, in<br />

corso di sanguinamento, appaiono iperdense.<br />

Eventuali iperdensità nel contesto<br />

ipodenso indicano sanguinamenti ripetuti<br />

che possono determinare concamerazioni.<br />

Una membrana avvolge la<br />

raccolta e mostra enhancement se viene<br />

somministrato mezzo di contrasto jodato<br />

e.v. (l’igroma <strong>subdurale</strong> non è provvisto<br />

di membrane capsulari).<br />

Nell’eventualità di un risanguinamento<br />

su di un ematoma <strong>subdurale</strong> <strong>cronico</strong>,<br />

può evidenziarsi un’area iperdensa ad<br />

alti coefficienti densitometrici in un’area<br />

ipodensa. L'ematoma è bilaterale<br />

nel 20% circa dei casi: nel caso di bilateralità,<br />

le strutture mediane sono in<br />

asse o solo parzialmente dislocate,<br />

mentre le circonvoluzioni cerebrali ed i<br />

ventricoli sono compressi.<br />

Nel paziente traumatizzato, l’esecuzione<br />

di una Risonanza Magnetica (R.M.)<br />

è di utilità ridotta per diverse ragioni:<br />

1) il tempo di esecuzione dell’indagine<br />

è maggiore (3); 2) gli eventuali corpi<br />

estranei ferromagnetici potrebbero mobilizzarsi;<br />

3) l’agitazione psico-motoria<br />

e la necessità di attenta sorveglianza del<br />

paziente con mezzi di rianimazione<br />

rappresentano un forte ostacolo.<br />

– La R.M. potrebbe evidenziare microemorragie,<br />

lesioni della sostanza<br />

bianca del corpo calloso e del tronco<br />

cerebrale non visibili alla TC.


Inoltre, lo studio della cerniera atlo-occipitale<br />

e del rachide cervicale risulterebbe<br />

più completo. Anche gli eventuali<br />

postumi possono risultare meglio definiti<br />

alla R.M. In genere, vengono utilizzate<br />

almeno tre sequenze T1 –T2 e T2*.<br />

– Nel caso considerato, la presenza di<br />

una protesi valvolare meccanica ha impedito<br />

la R.M., per cui all’ammissione è<br />

stata effettuata la TC (FIG. 1).<br />

Inoltre, lesioni ossee del cranio, del massiccio<br />

facciale e della mandibola sono<br />

meglio diagnosticabili mediante TC.<br />

TERAPIA<br />

L’ematoma <strong>subdurale</strong> <strong>cronico</strong> consegue<br />

a traumi di lieve entità ed ha incidenza<br />

di circa 1-2 abitanti su 100.000.<br />

Il trattamento è chirurgico con 1 o più<br />

fori di trapano. Viene solitamente lasciato<br />

in situ un drenaggio <strong>subdurale</strong><br />

temporaneo.<br />

B<br />

L’E.S.C. è fatale se non si interviene chirurgicamente;<br />

l’esito è in genere fausto<br />

se l’intervento è precoce.<br />

Non sono, tuttavia, rari i postumi permanenti<br />

come paresi e decadimento<br />

delle capacità cognitive causati dalla<br />

compressione cerebrale protratta.<br />

Dopo l’esito della TC, è stata ulteriormente<br />

approfondita l’anamnesi: la figlia<br />

ricorda che tre settimane prima<br />

dell’ammissione al Pronto Soccorso,<br />

uscendo dall’auto, la madre ha impattato<br />

debolmente la regione temporale<br />

Sn contro la portiera della vettura.<br />

– Presso la Divisione di Neurochirurgia<br />

dell’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza<br />

(FG), se l’ematoma è inferiore al<br />

cm si somministra cortisone.<br />

In caso contrario, si effettua intervento<br />

con drenaggio. Nel caso qui considerato,<br />

entrambe le possibilità terapeutiche<br />

sono a rischio (diabete e <strong>terapia</strong> con<br />

Coumadin). Inoltre, secondo il parere<br />

del cardiologo e del cardiochirurgo, la<br />

A<br />

FIG. 1<br />

LA MEDICINA BIOLOGICA GENNAIO - MARZO 2009<br />

sostituzione di Coumadin con eparina<br />

avrebbe potuto aver luogo per non più<br />

di 5 giorni.<br />

DISCUSSIONE<br />

La sostituzione di Coumadin con eparina<br />

comporta svariati effetti collaterali,<br />

tra cui la temibile trombocitopenia<br />

indotta da eparina.<br />

– Dopo <strong>terapia</strong> con eparina può insorgere<br />

una trombocitopenia (4) provocata<br />

dalla sostanza, clinicamente grave di<br />

tipo immunomediato, che generalmente<br />

non si sviluppa prima di 5-10 giorni<br />

dall’assunzione.<br />

Il conteggio delle piastrine va effettuato<br />

subito prima della <strong>terapia</strong> con eparina e<br />

ripetuto regolarmente se la somministrazione<br />

si protrae per più di 4 giorni.<br />

I segni di trombocitopenia indotta da<br />

eparina comprendono riduzione del<br />

50% del conteggio piastrinico, trombo-<br />

A 12 Gennaio 2004 - Paziente L. DC.<br />

– Sezione assiale di una TC eseguita d’urgenza<br />

senza m.d.c. e.v.<br />

Si evidenzia una falce ipodensa sulla<br />

convessità frontale e parietale (frecce gialle)<br />

Sn di circa 11 mm di spessore massimo, cui<br />

si associa compressione parziale sul corno<br />

frontale ed occipitale del ventricolo laterale<br />

Sn (frecce bianche); anche la scissura di Silvio<br />

Sn appare poco evidente per fenomeni<br />

compressivi.<br />

Le strutture della linea mediana permangono<br />

in asse.<br />

B Paziente L. DC – Copia del referto relativo<br />

all’esame TC illustrato in cui viene descritta<br />

la presenza di ematoma <strong>subdurale</strong> <strong>cronico</strong><br />

centimetrico a Sn.<br />

N.d.R.<br />

– L’immagine TC è invertita rispetto all’antimero della<br />

paziente (in A<br />

vedi a Sn, la R di Right = Dx).<br />

39


LA MEDICINA BIOLOGICA GENNAIO - MARZO 2009<br />

2 Febbraio 2004 - Paziente L. DC.<br />

– TC effettuata dopo <strong>terapia</strong> con Apis-<br />

Homaccord ® A<br />

: non è più evidente la falda<br />

ipodensa sulla convessità frontale e parietale<br />

Sn e neppure la compressione sul corno<br />

frontale e su quello occipitale del ventricolo<br />

laterale Sn e sulla scissura di Silvio.<br />

B Paziente L. DC – Referto relativo alla TC<br />

di controllo.<br />

si ed allergia cutanea. L’eparina deve essere<br />

sospesa nei pazienti in cui la trombocitopenia<br />

indotta da eparina è fortemente<br />

sospetta o accertata e deve essere<br />

sostituita da <strong>terapia</strong> anticoagulante<br />

alternativa con lepirudina o eparinoide.<br />

– E’ necessario verificare la normalizzazione<br />

del conteggio piastrinico nei pazienti<br />

che necessitano di <strong>terapia</strong> con<br />

Warfarin. Dalle Avvertenze del Committee<br />

on Safety of Medicines, l’inibizione<br />

della secrezione di aldosterone da<br />

parte dell’eparina (incluse le eparine a<br />

basso peso molecolare) può causare<br />

iperkaliemia. I pazienti con diabete<br />

mellito, insufficienza renale cronica,<br />

acidosi, aumento del Potassio plasmatico<br />

o che assumono farmaci risparmiatori<br />

di Potassio sembrano essere più suscettibili.<br />

Il rischio sembra aumentare con la durata<br />

della <strong>terapia</strong>. Il Committee on Safety<br />

of Medicines raccomanda di controllare<br />

il Potassio plasmatico in pa-<br />

40<br />

FIG. 2<br />

zienti a rischio prima di iniziare la <strong>terapia</strong><br />

con eparina e di controllarlo regolarmente,<br />

in particolare se la somministrazione<br />

perdura oltre i 7 giorni.<br />

I CORTICOSTEROIDI NEI TRAUMI<br />

CRANICI<br />

Da più di 30 anni, i corticosteroidi vengono<br />

utilizzati nella <strong>terapia</strong> dei danni<br />

cerebrali (4).<br />

Nel 1997, i risultati di una Review sistematica<br />

hanno appurato che essi riducono<br />

il rischio di morte dell’1-2% (5).<br />

CRASH è l’acronimo di un trial allargato<br />

randomizzato, controllato versus placebo<br />

sull’effetto della somministrazione<br />

precoce di un’infusione per 48 h di metilprednisolone<br />

sul rischio di morte e<br />

inabilità in seguito ad una noxa cerebrale.<br />

Il trial ha incluso 10.008 adulti<br />

con danno cerebrale e con uno score<br />

del coma di Glasgow = o < a 14.<br />

A<br />

B<br />

Cinquemilasette di questi sono stati sottoposti<br />

(random) a 48 h di infusione con<br />

metilprednisolone; 5.001 a placebo, entro<br />

8 h dall’evento cerebrale (6, 7).<br />

Gli outcome primari sono:<br />

1) morte nell’arco di due settimane dal<br />

danno cerebrale<br />

2) morte o disabilità a 6 mesi dall’evento.<br />

Dal trial emerge che il metilprednisolone<br />

non solo non riduce la mortalità nelle<br />

due settimane successive al danno celebrale,<br />

ma, rispetto al placebo, evidenzia<br />

un rischio di morte complessivo<br />

maggiore nel gruppo sottoposto a <strong>terapia</strong><br />

(1.052 [21,1%] vs 893 [17,9%] decessi;<br />

rischio relativo = 1,18 [95% IC<br />

1,09–1,27]; p=0,0001). Il relativo aumento<br />

di decessi dovuto ai corticosteroidi<br />

non varia sulla scorta della gravità<br />

del danno (p=0,02) o del tempo trascorso<br />

dal momento del danno (p=0,05).<br />

Sugli eventuali eventi avversi della <strong>terapia</strong><br />

considerata, si riporta che il me-


tilprednisolone non aumenta il rischio<br />

di complicanze infettive o di sanguinamento<br />

gastrointestinale: non vi è differenza<br />

statisticamente significativa d’incidenza<br />

di complicanze nei pazienti<br />

sottoposti a <strong>terapia</strong> con metilprednisolone,<br />

rispetto al placebo.<br />

Le complicanze registrate sono state<br />

convulsioni, ematemesi o melena con<br />

necessità di trasfusione, infezione purulenta<br />

della ferita, polmonite trattata<br />

con antibiotici, altra <strong>terapia</strong> con antibiotici<br />

e intervento neurochirurgico.<br />

– Gli Autori del trial CRASH concludono<br />

(Lancet, 2005; 365: 212-22): “Siamo convinti<br />

che uno stretto controllo glicemico<br />

possa in teoria modificare l’effetto dei<br />

corticosteroidi sulla mortalità dei pazienti<br />

con trauma cranico; tuttavia, fintanto<br />

che tale evidenza non è disponibile, riteniamo<br />

di dover raccomandare che è<br />

preferibile evitare l’uso dei corticosteroidi<br />

nel trattamento del trauma cranico”.<br />

DECORSO CLINICO<br />

Dopo alcuni giorni di ricovero, la paziente<br />

è stata dimessa in quanto le condizioni<br />

generali apparivano stabili, in<br />

attesa di una decisione collegiale.<br />

– Su personale consiglio la paziente ha<br />

assunto, oltre alla <strong>terapia</strong> abituale, una<br />

fiala al giorno per 10 gg consecutivi<br />

di APIS-HOMACCORD ® a digiuno al<br />

mattino (<strong>terapia</strong> domiciliare alla dimissione).<br />

La paziente non presentava otturazioni<br />

né ponti metallici, ma solo parziale<br />

edentulia.<br />

– Apis-Hommaccord ® è medicinale<br />

omotossicologico che nella formulazione<br />

fiale, non contiene alcol e può essere<br />

assunto anche per os da bambini,<br />

astemi ed epatopatici cronici.<br />

RISULTATI<br />

La sintomatologia della paziente è completamente<br />

scomparsa in pochi giorni e<br />

la seconda TC effettuata dopo 40 giorni<br />

dall’evento traumatico, dopo <strong>terapia</strong>,<br />

ha evidenziato una pressoché completa<br />

risoluzione della lesione (FIG. 2).<br />

GLI –HOMACCORD ®<br />

I medicinali composti –Homaccord ®<br />

(-Heel, Baden Baden - D) contengono<br />

3-4 rimedi dell’Omeopatia classica provenienti<br />

dal Regno vegetale, animale e<br />

minerale con caratteristiche analoghe,<br />

effetto sinergico e tropismo organico affine<br />

ma non sovrapponibile (10). Agiscono<br />

su tessuti o organi correlati anatomicamente<br />

o funzionalmente, “in accordo<br />

di potenza” [diluizioni tra D3 e<br />

D200-1000 (basse, medie, alte)]. Uno<br />

studio approfondito e critico sui medicinali<br />

–Homaccord ® è stato pubblicato<br />

recentemente (10). L’uso dei medicinali<br />

-Homaccord ® consente la prescrizione<br />

del farmaco indipendentemente dalla repertorizzazione<br />

della totalità dei sintomi.<br />

– Il medicinale Apis-Homaccord ® è composto<br />

(tra parentesi la corrispettiva diluizione<br />

nella formulazione in gocce) da:<br />

– Apis mellifica (taxon in toto): D4<br />

(D2); D10; D30; D200; D1000; ana<br />

1,1 μl<br />

– Apisinum (solo veleno d’ape): D8<br />

(6); D30; ana 2,75 μl<br />

– Scilla: D4 (2); D10; D30; ana 2,75 μl<br />

– Kalium stibyltartaricum: D4 (2); D10;<br />

D30; D200; ana 4,4 μl.<br />

MATERIA MEDICA<br />

Analizzando la Materia Medica Omeopatica<br />

(8, 9) degli unitari che compongono<br />

Apis-Homaccord ® , si rileva che essi<br />

hanno relazioni importanti con il Sistema<br />

Nervoso. Dall’elenco è stato escluso Apisinum,<br />

parzialmente – ma sostanzialmente<br />

– simile ad Apis mellifica.<br />

Apis mellifica<br />

– Irrequietezza<br />

– Impaccio motorio<br />

– Gelosia (nella femmina)<br />

– Vertigine quando si siede, o si alza<br />

– Quando chiude gli occhi, nausea,<br />

emicrania<br />

– Congestione al capo, con soppressione<br />

del ciclo mestruale<br />

– Dolore in regione frontale e temporale.<br />

Idrocefalia nel bambino, apoplessia<br />

nell’anziano<br />

LA MEDICINA BIOLOGICA GENNAIO - MARZO 2009<br />

– Sensazione di muco negli occhi;<br />

infiammazione oculare, con fotofobia<br />

intensa e secrezione<br />

– Rigonfiamento palpebrale edematoso.<br />

Arrossamento e gonfiore ad entrambi<br />

i padiglioni auricolari<br />

– Calore urente alla fronte<br />

– Erisipela frontale<br />

– Gonfiore frontale<br />

– Gonfiore delle labbra, particolarmente<br />

del labbro superiore<br />

– Lingua asciutta, gonfia, infiammata;<br />

incapacità a deglutire<br />

– Lingua bianca e asciutta (con diarrea)<br />

– Saliva densa e schiumosa<br />

– Secchezza delle fauci senza sete;<br />

infiammazione del faringe, con gonfiore,<br />

rossore, dolori urenti.<br />

Scilla<br />

– Diuretico nell’edema cardiaco<br />

– Vertigine<br />

– Dolore transitorio all’occipite che<br />

diffonde da Sn a Dx<br />

– Dolore contrattivo in regione temporale<br />

(bilaterale)<br />

– Fitte al lato Dx della fronte<br />

– Pupille contratte (dopo le h 5)<br />

– Dolore lacerante in regione mastoidea<br />

Sn<br />

– Eruttazioni<br />

– Urine abbondanti non trattenibili<br />

– Coriza con narici ulcerate<br />

– Sbadigli senza sonnolenza<br />

– Sonno agitato.<br />

Kalium stibyltartaricum<br />

– Durante le ore diurne, ilarità;<br />

nelle notturne, ansia e timidezza<br />

– Disperazione e mancanza di speranza,<br />

con letargia<br />

– Intorpidimento del capo, sonnolenza<br />

– Emicrania pulsante, come se il cervello<br />

fosse appiattito, con letargia;<br />

peggiora la sera, la notte e a riposo;<br />

migliora con esercizi fisici<br />

– Pulsazione nella parte Dx della fronte;<br />

migliora se in posizione eretta e<br />

all'aria fredda. Sensazione di aghi<br />

che trafiggono il capo. Tremore al<br />

capo, particolarmente quando tossisce,<br />

con sensazione interna di tre-<br />

41


LA MEDICINA BIOLOGICA GENNAIO - MARZO 2009<br />

mito, di stridore dei denti e di sonnolenza<br />

irresistibile; peggiora la sera<br />

e al calore<br />

– Desiderio di chiudere gli occhi, come<br />

nell’addormentamento. Oscuramento<br />

della vista, con scotomi<br />

– Sensazione di stiramento dei muscoli<br />

della fronte<br />

– Labbra secche, screpolate.<br />

CONCLUSIONI<br />

Riteniamo che la nostra esperienza possa<br />

rappresentare un input terapeutico da<br />

prendere in considerazione in situazioni<br />

complicate come nel caso clinico riportato.<br />

Si consideri, inoltre, che la <strong>terapia</strong> <strong>omotossicologica</strong><br />

non peggiora la situazione<br />

metabolica, né quella clinica del pz.<br />

– Il medicinale omeopatico non sostituisce<br />

il farmaco convenzionale, bensì<br />

si associa ad esso per migliorarne l’efficacia<br />

terapeutica globale ed anticipare<br />

la guarigione.<br />

Non sono noti effetti tossici o allergici<br />

dei medicinali omeopatici e/o omotossicologici,<br />

per cui sono ripetibili.<br />

Rintengo utile suggerire, per un’ulteriore<br />

approfondimento dei medicinali<br />

omotossicologici –Homaccord ® , un’attenta<br />

lettura del lavoro di Milani (10)<br />

che afferma che “gli –Homaccord ® sono<br />

farmaci omotossicologici complessi<br />

“speciali” poiché:<br />

– promuovono alta capacità cinetica<br />

sulle malattie con forte spinta vicariante<br />

regressiva;<br />

– sono composti cardine nella <strong>terapia</strong><br />

delle patologie della matrice in cui si<br />

preveda la possibilità di sbloccare una<br />

patologia in lock biologico;<br />

– possiedono alta specificità ed individualità;<br />

– possono essere infiltrati nei Punti di<br />

Weihe, Punti Herford e Zonidi omeosiniatrici”.<br />

<br />

42<br />

Bibliografia<br />

1. Osborn A., Blaser S., Salzman K. – Pocket Radiologist:<br />

cervello le 100 diagnosi principali. Elseiver<br />

Ed.; 2005.<br />

2. Taourel P. – L’imaging delle urgenze. Verduci Ed.;<br />

2003.<br />

3. Doyon C. et Al. – Manuale di Risonanza Magnetica.<br />

Verduci Ed.; 2006.<br />

4. Galicich J.H., French L.A. – Use of dexamethasone<br />

in the treatment of cerebral edema resulting from<br />

brain tumors and brain surgery. Am Pract Dig Treat;<br />

1961. 12:169-74.<br />

5. Alderson P., Roberts I. – Corticosteroids in acute<br />

traumatic brain injury: systematic review of randomised<br />

controlled trials. BMJ; 1997. 314: 1855-59.<br />

6. Edwards P., Arango M. et Al. – Final results of MRC<br />

CRASH, a randomised placebo-controlled trial of intravenous<br />

corticosteroid in adults with head injuryoutcomes<br />

at 6 months. Lancet; 2005. 365: 1957-59.<br />

7. Roberts I., Yates D. et Al. – Effect of intravenous<br />

corticosteroids on death within 14 days in 10008<br />

adults with clinically significant head injury (MRC<br />

CRASH trial): randomised placebo-controlled trial.<br />

Lancet; 2004. 364: 1321-28.<br />

8. Zissu R., Guillaume M. – Materia Medica Omeopatica.<br />

Ed. Marrapese, Roma; 1988.<br />

9. Kent J.T. – Repertory of the Homeopathic Materia<br />

Medica. B. Jain Publ., New Delhi; 1992.<br />

10. Milani L. – Re-Homaccord ® nudo: analisi critica sugli<br />

accordi di potenza e potenze accordate. La Med.<br />

Biol. 2005/4; 45-51.<br />

N.d.R. Per la Legge sulla Privacy, il cognome della<br />

paziente è stato oscurato in Figg. 1, 2.<br />

Testo elaborato dalla Relazione dell’Autore al<br />

XIII Incontro “Club dell’Omotossicologia”;<br />

Sorrento, 16-17 Febbraio 2008.<br />

Riferimento bibliografico<br />

SPERANDEO G. – Terapia <strong>omotossicologica</strong><br />

dell’ematoma <strong>subdurale</strong><br />

<strong>cronico</strong>. Case Report.<br />

La Med. Biol., 2009/1; 37- 42.<br />

Indirizzo dell’Autore<br />

Dr. Giuseppe Sperandeo<br />

– Dirigente Medico c/o Dipartimento<br />

Diagnostica per Immagini dell’Ospedale<br />

Casa Sollievo della Sofferenza,<br />

Istituto di Ricovero e Cura<br />

a Carattere Scientifico – Opera di<br />

San Pio da Pietralcina<br />

Viale Cappuccini, 1<br />

I - 71013 San Giovanni Rotondo (FG)

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