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terapia omotossicologica dell'ematoma subdurale cronico - case ...

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LA MEDICINA BIOLOGICA GENNAIO - MARZO 2009<br />

2 Febbraio 2004 - Paziente L. DC.<br />

– TC effettuata dopo <strong>terapia</strong> con Apis-<br />

Homaccord ® A<br />

: non è più evidente la falda<br />

ipodensa sulla convessità frontale e parietale<br />

Sn e neppure la compressione sul corno<br />

frontale e su quello occipitale del ventricolo<br />

laterale Sn e sulla scissura di Silvio.<br />

B Paziente L. DC – Referto relativo alla TC<br />

di controllo.<br />

si ed allergia cutanea. L’eparina deve essere<br />

sospesa nei pazienti in cui la trombocitopenia<br />

indotta da eparina è fortemente<br />

sospetta o accertata e deve essere<br />

sostituita da <strong>terapia</strong> anticoagulante<br />

alternativa con lepirudina o eparinoide.<br />

– E’ necessario verificare la normalizzazione<br />

del conteggio piastrinico nei pazienti<br />

che necessitano di <strong>terapia</strong> con<br />

Warfarin. Dalle Avvertenze del Committee<br />

on Safety of Medicines, l’inibizione<br />

della secrezione di aldosterone da<br />

parte dell’eparina (incluse le eparine a<br />

basso peso molecolare) può causare<br />

iperkaliemia. I pazienti con diabete<br />

mellito, insufficienza renale cronica,<br />

acidosi, aumento del Potassio plasmatico<br />

o che assumono farmaci risparmiatori<br />

di Potassio sembrano essere più suscettibili.<br />

Il rischio sembra aumentare con la durata<br />

della <strong>terapia</strong>. Il Committee on Safety<br />

of Medicines raccomanda di controllare<br />

il Potassio plasmatico in pa-<br />

40<br />

FIG. 2<br />

zienti a rischio prima di iniziare la <strong>terapia</strong><br />

con eparina e di controllarlo regolarmente,<br />

in particolare se la somministrazione<br />

perdura oltre i 7 giorni.<br />

I CORTICOSTEROIDI NEI TRAUMI<br />

CRANICI<br />

Da più di 30 anni, i corticosteroidi vengono<br />

utilizzati nella <strong>terapia</strong> dei danni<br />

cerebrali (4).<br />

Nel 1997, i risultati di una Review sistematica<br />

hanno appurato che essi riducono<br />

il rischio di morte dell’1-2% (5).<br />

CRASH è l’acronimo di un trial allargato<br />

randomizzato, controllato versus placebo<br />

sull’effetto della somministrazione<br />

precoce di un’infusione per 48 h di metilprednisolone<br />

sul rischio di morte e<br />

inabilità in seguito ad una noxa cerebrale.<br />

Il trial ha incluso 10.008 adulti<br />

con danno cerebrale e con uno score<br />

del coma di Glasgow = o < a 14.<br />

A<br />

B<br />

Cinquemilasette di questi sono stati sottoposti<br />

(random) a 48 h di infusione con<br />

metilprednisolone; 5.001 a placebo, entro<br />

8 h dall’evento cerebrale (6, 7).<br />

Gli outcome primari sono:<br />

1) morte nell’arco di due settimane dal<br />

danno cerebrale<br />

2) morte o disabilità a 6 mesi dall’evento.<br />

Dal trial emerge che il metilprednisolone<br />

non solo non riduce la mortalità nelle<br />

due settimane successive al danno celebrale,<br />

ma, rispetto al placebo, evidenzia<br />

un rischio di morte complessivo<br />

maggiore nel gruppo sottoposto a <strong>terapia</strong><br />

(1.052 [21,1%] vs 893 [17,9%] decessi;<br />

rischio relativo = 1,18 [95% IC<br />

1,09–1,27]; p=0,0001). Il relativo aumento<br />

di decessi dovuto ai corticosteroidi<br />

non varia sulla scorta della gravità<br />

del danno (p=0,02) o del tempo trascorso<br />

dal momento del danno (p=0,05).<br />

Sugli eventuali eventi avversi della <strong>terapia</strong><br />

considerata, si riporta che il me-

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