Meditazione e infiammazione - Accademia di Medicina Biologica
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RUBRICA A CURA<br />
DELLA<br />
PROF.SSA MARIA CORGNA<br />
Cari Amici,<br />
LA MEDICINA BIOLOGICA GENNAIO - MARZO 2009<br />
P.N.E.I.<br />
WORLD<br />
il 24, 25 e 26 Ottobre 2008 si è tenuto il primo Congresso della Società<br />
Italiana <strong>di</strong> Psico-neuro-endocrino-immunologia (www.sipnei.it)<br />
che ha visto la partecipazione <strong>di</strong> moltissimi Colleghi che riconoscono<br />
nella PNEI l’unico possibile modello <strong>di</strong> interpretazione della malattia.<br />
– Il Congresso è nato da due esigenze: una <strong>di</strong> sviluppo della Società<br />
Italiana <strong>di</strong> Psico-neuro-endocrino-immunologia (Sipnei) e l’altra<br />
<strong>di</strong> carattere strettamente scientifico. La Sipnei, del cui Direttivo<br />
Scientifico sono onorata <strong>di</strong> far parte, è oggi un grande “movimento<br />
culturale”, molto ra<strong>di</strong>cato sul territorio e professionalmente.<br />
http://www.sipnei.it/images/logo_sipnei.gif<br />
Si è parlato <strong>di</strong> “geni e comportamenti, scienza e arte della vita”.<br />
Un tema molto ambizioso. Ovviamente la genetica non potrà fornire<br />
la chiave dell’immortalità; tuttavia, dalla ricerca in questo campo<br />
emergono conoscenze <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>ssimo rilievo pratico che <strong>di</strong>mostrano<br />
il notevole potere dei comportamenti nel modellare l’espressione<br />
genica e, quin<strong>di</strong>, la salute.<br />
I nostri geni contengono le informazioni che possono essere sollecitate<br />
positivamente o negativamente dai comportamenti.<br />
– L’alimentazione, l’attività fisica, la regolazione delle emozioni e<br />
dello stress sono i pilastri dell’arte <strong>di</strong> vivere!<br />
La me<strong>di</strong>cina biocomportamentale è me<strong>di</strong>cina che mette in primo<br />
piano l’informazione sui comportamenti salutari, valutandoli come<br />
i principali fattori determinanti la salute.<br />
È, quin<strong>di</strong>, una me<strong>di</strong>cina umanistica e psicologica. Al centro... l’uomo,<br />
le sue competenze e la sua capacità <strong>di</strong> autoregolazione.<br />
I Relatori al Congresso provengono da contesti culturali apparentemente<br />
<strong>di</strong>versi tra loro: dalla sociologia alla me<strong>di</strong>cina, dalla fisica<br />
all’architettura, realizzando – così – un vero approccio multi<strong>di</strong>sciplinare.<br />
Avrebbe potuto essere... una Babele <strong>di</strong> linguaggi.<br />
Al contrario è emersa un’armonia che <strong>di</strong>mostra come il para<strong>di</strong>gma<br />
PNEI sia in grado <strong>di</strong> unificare la conoscenza dell’uomo.<br />
– L’evento ha avuto profonda risonanza anche a livello me<strong>di</strong>atico e<br />
ci auguriamo che l’informazione su scienza e salute si affranchi presto<br />
dal monopolio del modello riduzionista.<br />
Dal Congresso è emerso un movimento scientifico e culturale con<br />
notevoli potenzialità.<br />
Gli Atti del Congresso sono stati raccolti e pubblicati.<br />
È un testo scritto a più mani (tante quante i Relatori) con il sapiente<br />
coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> Francesco Bottaccioli, tra i massimi esperti e cultori<br />
<strong>di</strong> Psico-neuro-endocrino-immunologia.<br />
– A lui e al Prof. Giuseppe Genovesi, attuale Presidente della Sipnei,<br />
va la mia gratitu<strong>di</strong>ne per aver scritto rispettivamente la prefazione<br />
e la presentazione <strong>di</strong> un’opera sulla PNEI (libro, dvd e pallina<br />
antistress) dal titolo “PNEI…a CHI” (Nuova Ipsa E<strong>di</strong>tore), che ho voluto<br />
de<strong>di</strong>care al grande pubblico e ai pazienti, cercando <strong>di</strong> spiegare<br />
in modo semplice e con l’ausilio <strong>di</strong> un video e vignette i concetti fondamentali<br />
della PNEI. Nel prossimo numero de La Me<strong>di</strong>cina <strong>Biologica</strong><br />
comparirà la recensione dell’opera.<br />
Cinquant’anni fa Crick e Watson, scopritori del DNA, formularono il<br />
cosiddetto “dogma centrale” della Biologia molecolare: il genoma<br />
49
LA MEDICINA BIOLOGICA GENNAIO - MARZO 2009<br />
è una struttura sostanzialmentestabile<br />
ed in<strong>di</strong>fferente ai<br />
cambiamenti delle<br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita<br />
generate dal genoma<br />
stesso.<br />
Questa teoria sta mostrando<br />
molti punti<br />
deboli. Lo stu<strong>di</strong>o dei<br />
cambiamenti ere<strong>di</strong>tabilidell’espressione<br />
genica, non cau-<br />
http://www.mtrinstitute.com/images/DNA.jpg<br />
sati dal cambiamento<br />
delle sequenze del DNA, prende il nome <strong>di</strong> Epigenetica.<br />
Secondo il modello classico, l’informazione contenuta nel DNA viene<br />
trascritta in RNA che co<strong>di</strong>fica proteine.<br />
Geni e proteine con<strong>di</strong>zionano i fenotipi, i comportamenti e l’ambiente.<br />
– In realtà, il movimento RNA-DNA (contrario al dogma centrale) è<br />
possibile, come <strong>di</strong>mostrato da RNA interferenti che, invece <strong>di</strong> <strong>di</strong>rigere<br />
la sintesi proteica, <strong>di</strong>struggono altri RNA oppure, ad<strong>di</strong>rittura, le<br />
stesse sequenze <strong>di</strong> DNA che li ha prodotti.<br />
Alcune proteine, inoltre, sono in grado <strong>di</strong> attivare porzioni <strong>di</strong>verse<br />
<strong>di</strong> DNA fungendo da fattori <strong>di</strong> trascrizione.<br />
L’espressione <strong>di</strong> una sequenza genica, pertanto, è mo<strong>di</strong>ficabile e<br />
questa mo<strong>di</strong>ficazione è, almeno in parte, anche ere<strong>di</strong>tabile.<br />
Il processo prende il nome <strong>di</strong> Epigenetica.<br />
Anche emozioni, comportamenti e coscienza possono mo<strong>di</strong>ficare l’espressione<br />
del DNA!<br />
I meccanismi <strong>di</strong> regolazione epigenetica sono fondamentalmente<br />
quattro (alcuni ancora non completamente compresi):<br />
1) Metilazione del DNA – Nei mammiferi avviene soprattutto a livello<br />
della citosina in cui genera 5 metil-citosina.<br />
Tale informazione epigenetica viene garantita me<strong>di</strong>ante una<br />
DNA metil transferasi anche alle cellule figlie.<br />
2) Rimodellamento della cromatina tramite la mo<strong>di</strong>ficazione degli<br />
istoni.<br />
3) Le proteine che legano il DNA fungono da fattori <strong>di</strong> trascrizione<br />
regolando l’espressione genica.<br />
4) RNA non co<strong>di</strong>ficanti. Distruggono copie anomale <strong>di</strong> RNA messaggero<br />
da cui derivano e silenziano il gene che ha prodotto il<br />
RNAm anomalo, metilandolo.<br />
Recentemente, si è scoperto che gli RNA non co<strong>di</strong>ficanti possono<br />
agire a vari livelli per la caratterizzazione del fenotipo.<br />
In teoria, gemelli monozigoti con lo stesso patrimonio genetico, dovrebbero<br />
avere identico fenotipo; tuttavia, spesso, <strong>di</strong>fferiscono per<br />
alcune caratteristiche come, per esempio, statura, colore dei capelli<br />
e tendenza a manifestare patologie che con l’assetto genetico hanno<br />
un nesso profondo, secondo la visione tra<strong>di</strong>zionale.<br />
Tutto questo si traduce in grande plasticità espressiva del geno-<br />
50<br />
ma che risponderebbe ad<strong>di</strong>rittura ai suoni, al timbro <strong>di</strong> voce o alle<br />
parole.<br />
Fantastiche le implicazioni: mettere a punto una strategia comportamentale<br />
che, ad esempio, rallenti l’invecchiamento!<br />
Ecco alcuni esempi <strong>di</strong> comportamento che…mo<strong>di</strong>ficano l’espressione<br />
genica.<br />
MEDITAZIONE E INFIAMMAZIONE<br />
Svelato il 'mistero' degli effetti terapeutici dello yoga.<br />
Questa <strong>di</strong>sciplina, sempre più praticata anche in Occidente, combatte l’ipertensione,<br />
aiuta a vincere il dolore, è utile contro l'infertilità e l'artrite<br />
reumatoide.<br />
Tanti benefici sono dovuti all'influenza esercitata dallo yoga o da altre<br />
tecniche <strong>di</strong> me<strong>di</strong>tazione sull'attività dei geni, in particolare quelli coinvolti<br />
nella risposta dell'organismo allo stress.<br />
Lo rivela uno stu<strong>di</strong>o, frutto della collaborazione tra il Massachusetts General<br />
Hospital <strong>di</strong> Boston e il Beth Israel Deaconess Me<strong>di</strong>cal Center, pubblicato<br />
su Plos One, nel luglio 2008.<br />
Me<strong>di</strong>tation <strong>di</strong> Carol Buchman (www.carolbuchman.net).<br />
– Inserto: http://www.unife.it/interfacolta/biotecnologie/allegati/01-coll-dna-knoll-l.jpg<br />
"E' il primo stu<strong>di</strong>o – spiega Towia Libermann, Direttore del Centro <strong>di</strong> Genomica<br />
dell'Istituto israeliano – che mostra come la mente possa mo<strong>di</strong>ficare<br />
l'espressione genica ".<br />
I ricercatori hanno, innanzitutto, confrontato l'attività del gruppo <strong>di</strong> geni<br />
interessato in 19 persone sane che praticano abitualmente, da molto<br />
tempo, <strong>di</strong>fferenti tecniche <strong>di</strong> rilassamento, con quella <strong>di</strong> altrettanti volontari<br />
'a <strong>di</strong>giuno' <strong>di</strong> <strong>di</strong>scipline come lo yoga.<br />
Questi ultimi sono stati coinvolti in un programma <strong>di</strong> allenamento <strong>di</strong> 8<br />
settimane per capire se anche cominciare a praticare questo tipo <strong>di</strong> attività<br />
fisica possa produrre effetti sui geni.
La risposta è stata positiva!<br />
E' risultato che rilassamento e me<strong>di</strong>tazione influenzano l'espressione dei<br />
geni coinvolti nell'<strong>infiammazione</strong> o nella morte cellulare programmata,<br />
ma anche nella reazione dell'organismo ai ra<strong>di</strong>cali liberi.<br />
Tecniche mente-corpo che sollecitano una risposta <strong>di</strong> rilassamento (RR)<br />
sono utilizzate nel mondo da millenni per prevenire e trattare le malattie.<br />
La risposta <strong>di</strong> rilassamento è caratterizzata da <strong>di</strong>minuzione del consumo<br />
<strong>di</strong> ossigeno, aumento dell’emissione <strong>di</strong> ossido nitrico e riduzione<br />
della tensione psicologica.<br />
Si ritiene rappresenti l’opposto speculare della risposta <strong>di</strong> stress che mostra<br />
una ben definita correlazione fisiologica e profilo <strong>di</strong> trascrizione genica.<br />
– Riporto dal suddetto stu<strong>di</strong>o:<br />
“Abbiamo ipotizzato che la risposta <strong>di</strong> rilassamento desse luogo ad una<br />
peculiare mo<strong>di</strong>ficazione dell’espressione genica che potesse essere misurata<br />
ed utilizzata per monitorare le risposte fisiologiche indotte dal<br />
rilassamento in modo chiaro e neutrale.<br />
Sono stati valutati i profili trascrizionali su sangue intero <strong>di</strong> 19 soggetti<br />
sani che praticavano da lungo tempo tecniche <strong>di</strong> rilassamento (Gruppo<br />
M), 19 controlli sani (Gruppo N1) e 20 in<strong>di</strong>vidui che praticavano da sole<br />
8 settimane tecniche <strong>di</strong> rilassamento (Gruppo N2).<br />
Duemila209 geni erano espressi in modo <strong>di</strong>verso nel Gruppo M rispetto<br />
al Gruppo N1 (p=0.05) e 1561 geni nel Gruppo N2 rispetto al Gruppo N1<br />
(p=0.05)”.<br />
Interessante rilevare che 433 dei rispettivamente 2209 e 1561 geni<br />
espressi in modo <strong>di</strong>verso, erano con<strong>di</strong>visi dal Gruppo <strong>di</strong> praticanti <strong>di</strong> vecchia<br />
data (M) e dai neofiti (N2).<br />
Analisi <strong>di</strong> ontologia genica e <strong>di</strong> set genici arricchiti rivelano significative alterazioni<br />
del metabolismo cellulare, della fosforilazione ossidativa, generazione<br />
<strong>di</strong> specie reattive dell’ossigeno e risposta allo stress ossidativo, sia nei<br />
praticanti le tecniche <strong>di</strong> rilassamento da più tempo che nei neofiti.<br />
Ciò può ostacolare il danno cellulare da stress fisiologico cronico.<br />
Un numero significativo <strong>di</strong> geni e <strong>di</strong> vie <strong>di</strong> attivazione genica sono stati<br />
confermati in un set <strong>di</strong> validazione in<strong>di</strong>pendente contenente 5 controlli<br />
N1, 5 N2 breve termine e 6M praticanti da lungo tempo.<br />
– Questo stu<strong>di</strong>o costituisce una prova inconfutabile del fatto che la risposta<br />
<strong>di</strong> rilassamento induca mo<strong>di</strong>ficazioni dell’espressione genica nei praticanti<br />
da lunga data così come nei neofiti. I risultati <strong>di</strong>mostrano cospicue<br />
mo<strong>di</strong>ficazioni dell’espressione genica che risultano dalla risposta <strong>di</strong> rilassamento<br />
e che potrebbero scatenare effetti fisiologici a lungo termine.<br />
• Questo stu<strong>di</strong>o può stimolare nuove ricerche sull’applicazione dei profili<br />
trascrizionali per misurare accuratamente la risposta <strong>di</strong> rilassamento<br />
e la risposta da stress in svariati contesti clinici.<br />
LA MEDITAZIONE POTREBBE MIGLIORARE<br />
NOTEVOLMENTE LA CAPACITÀ DI RIPARTIRE L’ATTENZIONE<br />
La me<strong>di</strong>tazione potrebbe migliorare notevolmente la capacità <strong>di</strong> ripartire<br />
l’attenzione e <strong>di</strong> cogliere particolari che solitamente non vengono<br />
registrati dal cervello come, ad esempio, eventuali veloci cambiamenti<br />
nelle espressioni del viso <strong>di</strong> chi ci sta <strong>di</strong> fronte.<br />
Marcel Marceau. Foto <strong>di</strong> Jack Mitchell.<br />
http://www.jackmitchellphotographer.com/Marcel-Marceau.jpg<br />
LA MEDICINA BIOLOGICA GENNAIO - MARZO 2009<br />
Lo afferma uno stu<strong>di</strong>o della University of Wisconsin – Ma<strong>di</strong>son, pubblicato<br />
sulla rivista on-line PLoS Biology, che ha <strong>di</strong>mostrato come un periodo<br />
intenso <strong>di</strong> me<strong>di</strong>tazione riesca a migliorare la capacità <strong>di</strong> prestare<br />
attenzione a più particolari contemporaneamente.<br />
– Quando due immagini passano davanti agli occhi, una <strong>di</strong> seguito all’altra,<br />
nel giro <strong>di</strong> mezzo secondo, la maggior parte delle persone riesce<br />
a cogliere solo la prima delle due immagini, perdendo la seconda.<br />
Questo meccanismo è chiamato “attentional blink”.<br />
“L’attenzione s’interrompe momentaneamente” – spiega Richard Davidson<br />
– Coor<strong>di</strong>natore dello stu<strong>di</strong>o e Professore <strong>di</strong> Psicologia e Psichiatria<br />
presso la University of Wisconsin – Ma<strong>di</strong>son School of Me<strong>di</strong>cine.<br />
“L’attenzione si fissa sul primo target e manca il secondo”.<br />
Ma la capacità <strong>di</strong> alcuni in<strong>di</strong>vidui <strong>di</strong> cogliere occasionalmente anche il secondo<br />
stimolo ha convinto Davidson che questa limitazione potesse essere<br />
soggetta a qualche tipo <strong>di</strong> controllo mentale.<br />
Per verificare questa ipotesi, 17 volontari si sono sottoposti – per un periodo<br />
<strong>di</strong> tre mesi – ad intensa (10-12 ore al giorno) me<strong>di</strong>tazione Vipassana,<br />
focalizzata sulla riduzione delle <strong>di</strong>strazioni mentali e sul miglioramento<br />
della consapevolezza sensoriale.<br />
Altri 23 volontari, durante gli stessi tre mesi, hanno praticato 20 minuti<br />
<strong>di</strong> me<strong>di</strong>tazione Vipassana al giorno.<br />
All’inizio ed alla fine dei tre mesi, tutti i volontari sono stati sottoposti ad<br />
un test in cui dovevano guardare uno schermo ove era proiettata una sequenza<br />
<strong>di</strong> lettere ed identificare due numeri frapposti alle lettere.<br />
Nel frattempo l’attività cerebrale dei volontari è stata registrata grazie<br />
ad alcuni elettro<strong>di</strong>. Talvolta, i numeri potevano comparire in serie a meno<br />
<strong>di</strong> mezzo secondo <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza l’uno dall’altro.<br />
Il Gruppo <strong>di</strong> Ricerca (quello sottoposto a me<strong>di</strong>tazione intensiva), ha mostrato<br />
un netto miglioramento nella capacità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare i due numeri<br />
a pochissima <strong>di</strong>stanza l’uno dall’altro.<br />
Inoltre, è stata registrata una minore attività cerebrale associata alla visione<br />
del primo numero. “Questa <strong>di</strong>minuzione pre<strong>di</strong>ce la precisione della<br />
loro capacità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare il secondo numero”, spiega Davidson.<br />
Il miglioramento ottenuto suggerisce, secondo i ricercatori, che l’allenamento<br />
me<strong>di</strong>tativo ha provocato un cambiamento durevole nel modo <strong>di</strong><br />
ripartire le risorse mentali. La capacità <strong>di</strong> migliorare la propria capacità <strong>di</strong><br />
concentrazione e, quin<strong>di</strong>, la scoperta della flessibilità dell’attenzione, apre<br />
51
LA MEDICINA BIOLOGICA GENNAIO - MARZO 2009<br />
la via a molte possibilità: la prima menzionata da Davidson rappresenta<br />
una possibile alternativa ai farmaci contro la sindrome da deficit <strong>di</strong> attenzione<br />
e iperattività, per lo meno in alcuni casi.<br />
Fonte: Slagter H.A., Lutz A. et Al. - Mental Training Affects Distribution<br />
of Limited Brain Resources. PLoS Biology, 2007; 5(6): e138.<br />
CANCELLARE I BRUTTI RICORDI CON L'ESERCIZIO<br />
MENTALE<br />
È davvero necessaria una pillola per cancellare i brutti ricor<strong>di</strong> o la<br />
mente <strong>di</strong>spone degli strumenti adatti per ottenere lo stesso risultato senza<br />
dover ricorrere ai me<strong>di</strong>cinali?<br />
– I risultati ottenuti da Brendan Depue e Coll., dell’Università del Colorado,<br />
danno cre<strong>di</strong>to alla seconda eventualità.<br />
I ricercatori hanno, infatti, <strong>di</strong>mostrato che ogni persona, con un adeguato<br />
addestramento mentale, sia in grado <strong>di</strong> sopprimere con la forza del<br />
pensiero i ricor<strong>di</strong> emotivamente <strong>di</strong>sturbanti.<br />
L’esperimento è sud<strong>di</strong>viso in tre fasi successive. Nella prima, è stato chiesto<br />
ai partecipanti <strong>di</strong> memorizzare 40 coppie <strong>di</strong> immagini. In ciascuna<br />
coppia era rappresentato un volto umano con espressione neutra, associato<br />
ad un’immagine negativa (un incidente d’auto, un uomo sanguinante,<br />
una se<strong>di</strong>a elettrica). Successivamente, sono stati ripresentati solo<br />
i visi ed è stato chiesto ai volontari <strong>di</strong> cancellare (o <strong>di</strong> non cancellare)<br />
il ricordo dell’immagine a cui questi erano stati precedentemente associati.<br />
In quel momento l’attività del cervello è stata registrata me<strong>di</strong>ante<br />
Risonanza Magnetica funzionale (fMRI). Infine, nell’ultima parte del test,<br />
i 40 volti sono stati riproposti per la terza volta ed è stato chiesto ai partecipanti<br />
<strong>di</strong> descrivere la figura a cui queste ultime erano state appaiate.<br />
Da un punto <strong>di</strong> vista comportamentale, il risultato è stato eclatante: i<br />
volontari erano in grado <strong>di</strong> ricordare molto più frequentemente un’immagine<br />
se non veniva loro chiesto <strong>di</strong> cancellarla dalla memoria.<br />
Inoltre, i risultati dell’fMRI hanno consentito <strong>di</strong> scoprire le basi neurofi-<br />
Per consultazione <strong>di</strong> , visitare il sito: www.me<strong>di</strong>bio.it → “La Me<strong>di</strong>cina <strong>Biologica</strong>”<br />
WORLD<br />
Già pubblicati<br />
52<br />
La Me<strong>di</strong>cina <strong>Biologica</strong>, 2007/1;<br />
47-49.<br />
P.N.E.I.<br />
La Me<strong>di</strong>cina <strong>Biologica</strong>, 2007/2;<br />
63-66.<br />
La Me<strong>di</strong>cina <strong>Biologica</strong>, 2007/3;<br />
47-50.<br />
siologiche del processo. I coman<strong>di</strong> per la soppressione attiva dei ricor<strong>di</strong><br />
partirebbero da due regioni della corteccia prefrontale dell’emisfero destro<br />
(il giro frontale inferiore e quello me<strong>di</strong>ale) ed inibiscono sia le regioni<br />
cerebrali dove vengono immagazzinate le componenti sensoriali<br />
delle rappresentazioni mnemoniche (corteccia visiva), sia le zone del cervello<br />
dove i ricor<strong>di</strong> vengono “ricomposti” (amigdala e ippocampo).<br />
Giovane seduto <strong>di</strong> H. Flandrin (1805-1864) – Louvre, Parigi.<br />
http://upload.wikime<strong>di</strong>a.org/wikipe<strong>di</strong>a/commons/2/22/Flandrin,_Hippolyte_(1805-1864)_-<br />
_Jeune_homme_nu_assis.._1855_-_Louvre.jpg<br />
– Inserto Sn alto: http://img.dailymail.co.uk/i/pix/2007/11_01/065sol<strong>di</strong>erDM_468x367.jpg<br />
– Inserto Sn basso: http://www.funnypictures.net.au/userimages/car-crash-1-pool.jpg<br />
– Inserto Dx: http://www.paperqueens.com/Julian/lost-love.jpg<br />
– Potenzialmente queste scoperte possono avere importanti applicazioni<br />
nelle psicoterapie per aiutare le persone che soffrono <strong>di</strong> vari tipi <strong>di</strong>sturbi<br />
emotivi (<strong>di</strong>sturbo post traumatico da stress, fobie, ansia, ecc).<br />
Fonte: Depue B.E., Curran T., Banich M.T. - Prefrontal regions orchestrate<br />
suppression of emotional memories via a two-phase process.<br />
Science, 2007; 317(5835): 215-9.<br />
La Me<strong>di</strong>cina <strong>Biologica</strong>, 2008/1;<br />
51-54.<br />
La Me<strong>di</strong>cina <strong>Biologica</strong>, 2008/2;<br />
53-56.<br />
La Me<strong>di</strong>cina <strong>Biologica</strong>, 2008/3;<br />
51-54.