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La trombosi venosa profonda (TVP) fa parte di un più esteso ...

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<strong>La</strong> <strong>trombosi</strong> <strong>venosa</strong> <strong>profonda</strong> (<strong>TVP</strong>) <strong>fa</strong> <strong>parte</strong> <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>più</strong> <strong>esteso</strong> processo, oggi, denominato<br />

tromboembolismo venoso che comprende anche la <strong>trombosi</strong> superficiale e le principali complicanze<br />

della <strong>TVP</strong> come l’embolia polmonare (complicanza acuta, molto pericolosa e ,talora, mortale) e la<br />

sindrome post-trombotica (complicanza tar<strong>di</strong>va, presente, a cinque anni, nell’85% circa dei pazienti<br />

con pregressa <strong>TVP</strong>).<br />

Per la formazione del trombo venoso hanno importanza tre <strong>fa</strong>ttori:<br />

- la stasi <strong>venosa</strong><br />

- le alterazioni della coagulazione<br />

- le alterazioni dell’endotelio<br />

Stasi ed alterazioni della coagulazione giuocano <strong>un</strong> ruolo ritenuto <strong>più</strong> importante.<br />

In effetti la stasi, attraverso il rallentamento del ritorno venoso <strong>fa</strong>cilita l’accumulo nei recessi<br />

valvolari delle vene profonde dei <strong>fa</strong>ttori della coagulazione che sono, pertanto, maggiormente<br />

<strong>di</strong>sposti a determinare l’innesco della cascata coagulativa.<br />

<strong>La</strong> formazione del trombo è determinata dalla trasformazione della protormbina in trombina che, a<br />

sua volta, agisce sul fibrinogeno trasformandolo in fibrina. <strong>La</strong> fibrina costituisce il reticolo<br />

trombotico.<br />

Per determinare la trasformazione della protrombina in trombina è necessaria, a sua volta l’azione<br />

dedl complesso protrombinasi, costituito da <strong>fa</strong>ttore Xa, <strong>fa</strong>ttore Va e fosfolipi<strong>di</strong>; la attivazione del<br />

Fattore X è determinata dal complesso Fattore Tissutale/VII attivato.<br />

<strong>La</strong> stessa trombina formata potenzia la formazione trombotica perché è capace, a sua volta, <strong>di</strong><br />

determinare <strong>un</strong> incremento della concentrazione <strong>di</strong> X attivato, <strong>di</strong> VIII attivato e <strong>di</strong> IX attivato (l’VII<br />

e il IX attivati insieme ai fosfolipi<strong>di</strong> costituiscono la tenasi capace, a sua volta, <strong>di</strong> potenziare<br />

l’attivazione del X.<br />

Come si vede il X rappresenta, insieme al V, il <strong>fa</strong>ttore centrale del processo coagulativo, tanto che<br />

veniva considerato la fonte della cosiddetta Via com<strong>un</strong>e del processo coagulativo.<br />

Naturalmente, se il processo, non avesse contemporaneamente dei Fattori <strong>di</strong> controllo<br />

innescherebbe <strong>un</strong>a trombogenesi incontrollata con conseguenze mortali.<br />

Alla via trombotica si oppongono, d<strong>un</strong>que, dei <strong>fa</strong>ttori antitrombotici. I principali sono:<br />

- <strong>La</strong> AT, antitrombina, che agisce <strong>di</strong>rettamente sulla trombina, inibendola; agisce anche sul<br />

<strong>fa</strong>ttore IX, sul Fattore X, inibendone l’attivazione, e sul complesso Fattore tissutale/VII<br />

- Il sistema della proteina C, proteina S che, attivato dal complesso trombinatrombomodulina,<br />

agisce sul V bloccandone l’attivazione<br />

- Il TFPI, Tissue Factor pathway inhibytor, che inibisce l’azione del <strong>fa</strong>ttore Tissutale/VII<br />

Da queste premesse si capisce bene come tutti i <strong>fa</strong>ttori che scatenano la stasi <strong>venosa</strong> o <strong>fa</strong>voriscono<br />

l’innesco del processo coagulativo possono <strong>fa</strong>vorire la insorgenza della <strong>trombosi</strong> <strong>venosa</strong> <strong>profonda</strong>.<br />

Le con<strong>di</strong>zioni che <strong>fa</strong>voriscono la <strong>trombosi</strong> possono essere <strong>di</strong>stinte in congenite ed acquisite:<br />

<strong>La</strong> con<strong>di</strong>zioni congenite sono:<br />

- mutazioni del gene 20210° delle protormbina che induce <strong>un</strong> eccesso <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong><br />

trombina<br />

- la presenza del <strong>fa</strong>ttore V Leiden, cioè <strong>un</strong>a mutazione genetica che <strong>fa</strong>vorisce la sintresi <strong>di</strong> <strong>un</strong><br />

Fattore V resistente alla inibizione dl sistema proteina c ed S e, quin<strong>di</strong>, costantemente attivo.<br />

- Disfibrinogenemie con induzione <strong>di</strong> prol<strong>un</strong>gata fibrinogenesi<br />

- <strong>La</strong> mutazione del MTHFR che induce iperomocistinemia con conseguenti alterazioni<br />

endoteliali.<br />

Le con<strong>di</strong>zioni acquisite sono:


- la sindrome da anticorpi antifosfolipi<strong>di</strong>, in cui la presenza <strong>di</strong> tali anticorpi induce lesioni<br />

endoteliali con aumento della produzione <strong>di</strong> <strong>fa</strong>ttore Tissutale, blocco del complesso<br />

trombina-modulina, attivazione delle piastrine<br />

- la gravidanza in cui è stato <strong>di</strong>mostrato <strong>un</strong> incremento della concentrazione ematica <strong>di</strong> <strong>fa</strong>ttori<br />

della coagulazione finalizzata al controllo della eventuale emorragia post-partum che può,<br />

com<strong>un</strong>que, in certe con<strong>di</strong>zioni (ad esempio insieme ad altre con<strong>di</strong>zioni trombogene) <strong>fa</strong>vorire<br />

l’insorgenza della <strong>trombosi</strong><br />

- la ass<strong>un</strong>zione <strong>di</strong> pillole anticoncezionali, specie quelle <strong>di</strong> ultima generazione, essendo stato<br />

<strong>di</strong>mostrato che gli estrogeni possono indurre <strong>un</strong> incremento della concentrazione <strong>di</strong> <strong>fa</strong>ttori<br />

trombotici ed <strong>un</strong>a <strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> <strong>fa</strong>ttori fibrinolitici<br />

- il puerperio, anch’esso in grado <strong>di</strong> indurre <strong>un</strong> incremento della concentrazione ematica <strong>di</strong><br />

<strong>fa</strong>ttori coagulativi<br />

- le neoplasie con <strong>di</strong>versi meccanismi che coinvolgono incrementi <strong>di</strong> <strong>fa</strong>ttori coagulativi con<br />

fibrinogenesi, decremento dell’attività fibrinolitica, produzione <strong>di</strong> <strong>fa</strong>ttori <strong>di</strong> crescita ed<br />

enzimi.<br />

A questi si aggi<strong>un</strong>gono <strong>fa</strong>ttori personali come età, interventi chirurgici, presenza <strong>di</strong> varici,<br />

eventuale presenza <strong>di</strong> policitemia vera o <strong>di</strong> trombocitosi, broncopneumopatia cronica ostruttiva<br />

etc.

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