Erbe spontanee commestibili e loro riconoscimento - Provincia di ...

FIORI E ALTRO
Il sambuco (Sambucus nigra)
Si tratta di un cespuglio comune
nelle siepi, lungo gli argini e presso
i boschi, che dalla primavera
all’estate di ricopre di grandi
infiorescenze bianche ad ombrella
composta.
Si utilizzano i fiori, che si possono
friggere con una pastella oppure
sciroppare in acqua e zucchero per
preparare una bibita dissetante.
Con i frutti blu maturi si preparano
marmellate, oppure si lasciano
fermentare (vino di sambuco).
Attenzione al congenere ebbio (S.
ebulus), che è invece una grande
pianta erbacea degli stessi
ambienti, dall’odore sgradevole e
velenosa: le foglie composte hanno
7-11 foglioline, invece delle 5 del
sambuco nero.
Il cipollaccio o lampascione
(Muscari comosum)
Questa pianta, molto elegante per il ciuffo di fiori sterili
azzurri, tipica dei prati soleggiati, cresce negli incolti
sabbiosi costieri, ma compare occasionalmente anche a
Ferrara e nei dintorni, sugli argini.
Si raccolgono i bulbi, carnosi, simili a cipolline, ricoperti
da un involucro cartaceo che va rimosso prima del
consumo. I lampascioni hanno un gusto amarognolo,
che va mitigato con una sbollentatura.
In molte regioni dell’Italia
meridionale sono considerati
una specialità, e venduti
sott’olio.
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