Il mondo va avanti.pdf - Guido Chiesa

ETTORE (ironico)
Credi che sia un caso, che so? E’
morto… tanto prima o poi tocca a tutti…
Risatine. La ragazza sui carboni ardenti. Un altro beep.
Pinotti! Cerrato!
L’urlo scuote la classe. Ettore furibondo a briglia sciolta.
M’avete rotto le palle con ‘sti
cellulari!!
Si avvicina rapidamente a una ragazza in seconda fila. Le afferra
il Nokia nascosto sotto il banco. Si rivolge a un ragazzo in
ultima fila, Cerrato, il faccia-da-delinquente. Il quale depone
senza problemi il cellulare sul banco. Lei tiene gli occhi bassi.
Nessuno vi obbliga a stare qui. Se non
vi va quel che dico, incazzatevi,
protestate, parlate, ma il rispetto,
quello no… (tra sé e sé) io non sono
qui a vendervi niente…
Fuori di sé. Si guarda attorno. Si controlla.
Scusa…
Consegna il cellulare alla ragazza. Ritorna verso la cattedra.
Sforzandosi di mantenere la calma. Si rivolge alla vieppiù
scombussolata De Bartoli.
… allora De Bartoli, ti sei fatta
un’idea del perché è finito o prendiamo
per buono il fatalismo?
Risata mormorata. Solo il lombrosiano Cerrato non aderisce al buon
umore generale. Si limita a spegnere il suo Siemens. Enigmatico.
38 - INT. – AUTO ETTORE– GIORNO
Clio bloccata nel traffico. Ettore tamburella sul volante.
Moderatamente rinunciatario. La radio parla di un aumento degli
infarti, ennesima conseguenza della paura di attentati. Impreca in
silenzio. Cambia stazione per non farsi passare il buon umore. Il
canto gregoriano su Radio Maria è un rimedio accettabile. Si
mischia bene con i clacson tutt’attorno.
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