Il mondo va avanti.pdf - Guido Chiesa

106 – EST. – PORTO/SFAX – GIORNO
Pescherecci semi arrugginiti a fianco di navi appena uscite dalle
officine. Gommoni motoscafi barche a remi negli interstizi. Il
porto soffoca in angusti moli intasati da uomini e merci. Si
aggira con la testa altrove il corpo di Ettore. In un tempo tutto
suo, asincrono. Unico punto a fuoco in un mondo di suoni e
immagini che sembrano sospesi, slegati tra loro.
107 – EST. – SPIAGGIA/SFAX – NOTTE
Alle spalle di Ettore, seduto sull’arenile sassoso, la città
costellata di luci e insegne luminose. Rumori lontani. Davanti: il
buio ondeggiante del mare. Lui: barba capelli arruffati occhiaie.
ETTORE (f.c.)
Non ricominciare con la storia del mio
passato…
Lo guarda storto, indispettito: Nicola, a terra pure lui. Lo
sguardo incatenato alla sagoma nervosa di Ettore. Il dialogo si fa
duro, serrato, travolgente.
NICOLA
Beh, sei l’unico dei tuoi amici che non
ha fatto carriera…
ETTORE
Però avrei voluto.
NICOLA
Non ci hai nemmeno provato.
ETTORE
Non ci sono riuscito.
NICOLA
Che ti è mancato?
ETTORE (sprezzante)
Che ne so… forse il coraggio.
O il cinismo?
Ettore lo fissa con forza.
NICOLA
ETTORE (sprezzante)
Sei un moralista.
NICOLA
Anche gli ironici come te lo sono.
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