Inchiesta - Altroconsumo

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Case
a tutto gas
Si chiama radon, è
cancerogeno e si concentra
nei luoghi chiusi. Lazio
e Campania le regioni
in cui più spesso supera
la soglia di attenzione.
I
l radon è un gas radioattivo
che si annida subdolamente
negli ambienti chiusi: in
casa, nelle scuole, nei luoghi
di lavoro. I nostri sensi non
possono in alcun modo percepirne la
presenza, dal momento che è inodore,
incolore e insapore. Un gas classificato tra
i cancerogeni più pericolosi, la cui
esposizione, soprattutto per lunghi
periodi e in concentrazioni elevate,
aumenta il rischio di tumore ai polmoni.
Dopo il fumo, è il motivo principale per
cui ci si ammala di questo tipo di cancro.
Quello che le mappe non dicono
Il radon fuoriesce dal sottosuolo,
penetrando nelle case attraverso crepe,
fessure, canalizzazioni degli impianti
idraulici, elettrici e di scarico. Per la sua
conformazione geologica il nostro Paese è
particolarmente sensibile al rischio radon.
La mappatura del territorio nazionale,
effettuata a campione negli anni 90, e
continuata più sistematicamente in tempi
recenti da parte di alcune regioni, è uno
strumento fondamentale. «Ma è più utile
alle amministrazioni che al singolo
cittadino, il quale invece vuole sapere
quanto radon c’è in casa sua» tiene a
specificare Francesco Bochicchio,
responsabile scientifico del Piano
nazionale radon (PNR). «Anche perché la
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dal sostrato
roccioso e
dal sottosuolo
attraverso
i rubinetti
dai materiali
da costruzione
radioattivi
attraverso
le tubature
attraverso crepe
e giunture
tra i muri
Settembre 2012 • 262 Altroconsumo 41