N° 138 febbraio - Comites Ginevra - Comites Genève
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il giornale italiano<br />
Sistema capitalista, valori etici e<br />
morali : tutto da rifare ?<br />
e non proprio tutto da rifare, molto è da<br />
S rivedere. Penso che questo sistema capitalistico,<br />
globalizzato, del libero mercato, del<br />
consumismo sfrenato, senza regole ne limiti, sia<br />
al capolinea. La catastrofe annunciata si è prodotta<br />
e gli effetti sconvolgenti sono ancora a<br />
venire. Il modello americano (USA) adottato più<br />
o meno da tutto il mondo, è franato.<br />
Se vuoi pagare il tuo mutuo, prendi un prestito,<br />
se non ti basta ne prendi un’altro e ancora un’altro,<br />
fino a quando il prestito del prestito, del<br />
prestito ecc., non basta più neanche per pagare<br />
gli interessi del debito e allora nessuno ti presta<br />
più niente e se vuoi rimborsare i tuoi debiti non<br />
ti basteranno 100 anni, a condizione che hai ancora<br />
un lavoro ben retribuito e il valore di quello<br />
che hai comperato con i prestiti non è sufficente<br />
per pagare i debiti e allora tutto crolla : il debito<br />
e il credito. Così funziona l’economia<br />
americana e quella di tanti<br />
paesi occidentali.<br />
La Borsa : un casinò per i più<br />
furbi, dove possono diventare<br />
ricchi in un giorno, non con i loro<br />
soldi, ma con quelli degli altri,<br />
non quelli dei miliardari avvertiti,<br />
ma quelli di milioni di piccoli<br />
risparmiatori che hanno creduto<br />
ai mirabolanti guadagni che gli<br />
promettevano i truffatori autorizzati.<br />
Come è possibile capitalizzare<br />
in Borsa mille o più volte il<br />
valore effettivo di una qualsiasi azienda che produce<br />
nell’economia reale ?<br />
Le Banche : come è possibile che le due principali<br />
Banche svizzere (e altre nel mondo) le quali<br />
hanno annunciato un mucchio di miliardi di perdite<br />
(nei casinò borsistici) e migliaia di licenzia-<br />
Il Sindacato.<br />
Secrétariat de <strong>Genève</strong><br />
5, chemin Surinam<br />
1203 <strong>Genève</strong><br />
Tel.: 022 949 12 00<br />
Fax: 022 949 12 20<br />
e-mail: geneve@unia.ch<br />
menti, vedano il giorno dopo<br />
le loro azioni salire di<br />
qualche punto (scese i giorni<br />
seguenti) e annunciare più<br />
di 2 miliardi di gratificazioni<br />
ai loro capi ?<br />
La recessione è mondiale e<br />
milioni di posti di lavoro<br />
vengono soppressi. In questa<br />
realtà è stupefacente sentire<br />
alcuni capi di Stato incitare<br />
la gente al consumo, di<br />
spendere le loro economie<br />
: « comprate, rottamate,<br />
fate girare l’economia per<br />
evitare che vada ancora<br />
peggio ». La saggezza dovrebbe<br />
al contrario incitare<br />
al risparmio, anche perché<br />
magari si è perso il posto di<br />
lavoro ed è quindi ragionevole<br />
dosare le proprie risorse<br />
(se ce ne sono).<br />
anno 14, n. <strong>138</strong> - <strong>febbraio</strong> 2009<br />
Consolato Generale d’Italia<br />
<strong>Ginevra</strong><br />
Nuovi orari di apertura al pubblico<br />
dal 1° marzo 2009<br />
per un periodo sperimentale di tre mesi:<br />
lunedì, mercoledi, venerdi, 9.00 - 12.30<br />
(sabato chiuso)<br />
martedi e giovedi 14.30 - 17.30<br />
Ufficio Visti:<br />
mercoledi, venerdi, 9.00 - 12.0<br />
giovedi 14.30 - 17.30<br />
Michele Serra, con qualche passaggio del suo<br />
articolo pubblicato su L’espresso del 13 c.m.,<br />
irride queste incitazioni al consumismo senza<br />
freni :<br />
« …Gli esperti sospettano che avere già tre<br />
macchine pro capite possa sconsigliare di<br />
acquistarne una quarta, e che una delle ragioni<br />
che penalizzano il mercato sia da individuare<br />
nell’impossibilità di guidare due<br />
macchine contemporaneamente. Ciononostante,<br />
governi e industria sono disposti a<br />
tutto pur di rilanciare le vendite di automobili.<br />
Queste le principali iniziative allo studio.<br />
Rottamazione : Molto vantaggiosi gli incentivi<br />
per la rottamazione, che possono arrivare<br />
fino a duemila euro se si rottama un'auto<br />
appena acquistata…..<br />
…. Clamoroso lo sconto sulla nuova Fiat<br />
Rublo, costruita in Russia prima della caduta<br />
del muro e offerta gratis a chi si rechi a ritirarla<br />
a Novosibirsk. Per sbrinarla bastano<br />
due giorni.<br />
…. Risparmio : Imminente il lancio della<br />
Panda Lefebvre: consuma come le altre, ma<br />
gli strumenti di bordo negano che il livello<br />
della benzina stia effettivamente scendendo<br />
…. Peugeot e Citroën confidano di raggiungere<br />
l'incredibile risultato del 'consumo zero'<br />
lanciando la Sosta, una city-car concepita<br />
per rimanere sempre ferma in garage.<br />
(segue a pagina 12)<br />
MARTINET-POLGA SA<br />
Tél. (004122) 342 01 32<br />
Fax (004122) 342 59 61<br />
Natel (004179) 200 42 28<br />
Chemin de Delay, 26<br />
CH-1214 VERNIER-GENEVE
il giornale italiano<br />
anno 14, n. <strong>138</strong> - <strong>febbraio</strong> 2009 - pagina 2<br />
On. Narducci (UNAIE) Sicurezza: “Segnalazione<br />
irregolari malati gravissimo passo indietro sul piano della<br />
tutela dei diritti umani e della sicurezza collettiva”<br />
Roma, 6 gennaio 2009 - “L’ approvazione dell'emendamento<br />
che elimina il principio di non segnalazione alle autorità per<br />
gli immigrati irregolari che si rivolgono a una struttura<br />
sanitaria rappresenta un gravissimo passo indietro sia sul piano<br />
dell’integrazione che sul piano della tutela dei diritti umani e<br />
della sicurezza collettiva”: Lo afferma il Presidente dell’Unaie<br />
(Unione nazionale associazioni di immigrazione ed<br />
emigrazione), on. Franco Narducci in seguito all’approvazione<br />
del pacchetto sicurezza in Senato.<br />
In questo modo viene modificato l’attuale Testo Unico<br />
sull'Immigrazione (Decreto Legislativo 286 del 1998) nel<br />
quale si prevede che «l'accesso alle strutture sanitarie da parte<br />
dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non<br />
può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i<br />
casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con<br />
il cittadino italiano».<br />
“La cancellazione del principio di non segnalazione - ha<br />
sottolineato l’on. Narducci - renderà vana un'impostazione<br />
che nei 13 anni di applicazione ha prodotto importanti successi<br />
nella tutela sanitaria degli stranieri. Il pericolo di venire<br />
denunciati allontanerà dai servizi sanitari molti immigrati con<br />
evidenti ripercussioni sulla qualità della sorveglianza<br />
epidemiologica a tutela dell’intera comunità nazionale”.<br />
“Forse è il caso che tutti riscopriamo il valore etico e civile del<br />
giuramento di Ippocrate, maggioranza compresa, assieme al<br />
significato profondo<br />
dell’art. 32 della<br />
Costituzione, in base<br />
al quale la salute è<br />
istituzionalmente<br />
tutelata in quanto<br />
diritto della persona<br />
in sé, senza<br />
limitazioni di alcuna<br />
natura, comprese<br />
quelle derivanti dalla<br />
cittadinanza o dalla<br />
condizione giuridica<br />
dello straniero” ha<br />
proseguito Narducci<br />
Per informazioni su catasti dei terreni e fabbricati posseduti<br />
sul territorio italiano, basta inviarci per posta o via<br />
e-mail i vostri dati anagrafici (cognome, nome, codice<br />
fiscale, luogo e data di nascita) e il vostro indirizzo di<br />
residenza in Svizzera. In pochi giorni vi verranno spedite<br />
tutte le inforazioni richieste.<br />
Chi possiede case e terreni in Italia è tenuto a presentare la dichiarazione fiscale:<br />
Dichiarazione Irpef – Modello Unico<br />
Dichiarazione Ici - Imposta Comunale sugli Immobili<br />
CAF / Centro di Assistenza Fiscale - Belpstrasse 11 - Postfach 479<br />
3000 Berna 14 - Tel. 031 381 35 25 - Fax 031 381 57 67<br />
e-mail: cafinca@freesurf.ch<br />
concludendo che “da parte nostra faremo dura opposizione per<br />
ristabilire il giusto rispetto della dignità del malato migrante in<br />
occasione della discussione alla Camera del pacchetto sicurezza<br />
ma nel frattempo è opportuno che si proceda verso la<br />
sensibilizzazione di tutti gli operatori sanitari per l’attivazione<br />
dell’obiezione di coscienza”.<br />
Losanna Tel 021/6470844 - Zurigo Tel 044/2728785<br />
Berna Tel 031/3815711 - Basilea Tel 061/6819937<br />
Bellinzona Tel 091/8211080 - <strong>Ginevra</strong> Tel 022/3447172<br />
La tua tranquillità.<br />
La certezza di essere in buone mani
il giornale italiano<br />
anno 14, n. <strong>138</strong> - <strong>febbraio</strong> 2009 - pagina 3<br />
L’Italia degli sciacalli<br />
Articoli e le tesmimonianze sulla vicenda più odiosa che responsabili istituzionali siano stati capaci di produrre a<br />
discapito di una famiglia duramente colpita dalla disgrazia capitata alla loro figlia Giovanni Paggi<br />
La foto che manca<br />
di Giovanni Maria Bellu<br />
Guardate bene quelle foto. I giornali domani ne<br />
saranno pieni. Le televisioni inonderanno le case<br />
degli italiani con l’immagine di Eluana. E taceranno<br />
il fatto che quella ragazza, la ragazza sorridente<br />
delle foto, non esiste più da diciassette<br />
anni.<br />
Il presidente del Consiglio, con<br />
la tempestività dello specialista<br />
di marketing, ha immediatamente<br />
avviato la seconda fase<br />
dell’operazione-Eluana. La sua<br />
prima dichiarazione è chiara<br />
La foto che<br />
non c’è<br />
fino alla spudoratezza. "E’ stata resa impossibile<br />
l'azione per salvarla".<br />
Guardate quella foto e osservate la curva dei<br />
sondaggi. Cinque giorni fa due italiani su tre<br />
condividevano la scelta di Beppino Englaro. Ieri<br />
il paese era diviso a metà. Nel mezzo c’è stata<br />
una delle più colossali operazioni di disinformazione<br />
del dopoguerra. Sarà interessante e<br />
istruttivo studiarla. Perché la campagna mediatica<br />
della tragedia di Eluana Englaro è la dimostrazione<br />
evidente dei danni che la cosiddetta<br />
“anomalia italiana” è in grado di produrre nella<br />
libera formazione del consenso.<br />
La tempestività con cui Silvio Berlusconi ha<br />
diffuso la sua dichiarazione chiarisce a tutti<br />
quelli che ancora non se n’erano accorti il senso<br />
dell’intera operazione: attribuire la morte di<br />
Eluana Englaro al capo dello Stato e all’intera<br />
opposizione. Con qualche venatura di “giallo”<br />
come ha potuto constatare chi, poco fa, si trovava<br />
davanti alla televisione e ha avuto la disgrazia<br />
di sentire Bruno Vespa.<br />
L’uso delle immagini della ragazza sarà, nei<br />
prossimi giorni, il proseguimento con altri mezzi<br />
della falsificazione operata attraverso i servizi<br />
sui risvegli dal coma (di persone in condizioni<br />
totalmente diverse da Eluana Englaro) o con<br />
l’utilizzo ossessivo di verbi quali “bere” e<br />
“mangiare” (spesso accompagnate da immagini<br />
di focacce e bottiglie d’acqua). Per questo è<br />
importante guardare bene, cioè in modo adulto e<br />
consapevole, quelle vecchie foto.<br />
Perché il loro uso e abuso richiamerà un’assenza.<br />
Richiamerà l’immagine mancante. Quella di<br />
Eluana nel letto di morte.<br />
L’immagine che, se solo avesse voluto, Beppino<br />
Englaro avrebbe potuto diffondere per mettere a<br />
tacere i suoi calunniatori. Non l’ha mai fatto.<br />
Non ha voluto farlo. Ma questo, state sicuri, le<br />
televisioni del premier non lo diranno.<br />
(l’Unità, 09 <strong>febbraio</strong> 2009)<br />
Vergogna<br />
Ho aspettato la fine della giornata per commentare quanto accaduto al Senato a<br />
seguito della morte di Eluana Englaro.<br />
Esprimo la mia solidarietà al signor Beppino Englaro, suo padre, perché ieri<br />
quel dolore che forse gli anni avevano mascherato in una quotidiana apparente<br />
normalità si è riacceso con tutta la sua forza come un fuoco mai spento dalla<br />
cenere degli anni.<br />
Provo sdegno e vergogna per lo spettacolo che i politicanti in cerca d’autore<br />
hanno offerto a Palazzo Madama con parole fuori da ogni decenza. Parole<br />
indegne che mi offendono come cittadino, come padre, come politico:<br />
“assassini” è una di queste.<br />
Una parola infamante, impronunciabile in un'Aula del Parlamento.<br />
“Assassini” sono coloro che non hanno teso la mano a Beppino Englaro<br />
quando, nel 2004, chiese aiuto senza ricevere nessuna risposta, secondo quanto<br />
dichiarato dallo stesso Englaro, dall’allora Presidente del Consiglio Silvio<br />
Berlusconi e dal suo ministro della Salute.<br />
“Assassini” sono coloro che<br />
hanno processato<br />
mediaticamente e politicamente<br />
Beppino Englaro per la scelta<br />
più sofferta della sua vita. Lo<br />
dico come padre perché non<br />
immagino tanto dolore<br />
racchiuso nel corpo di una<br />
persona per riuscire a prendere<br />
una decisione del genere.<br />
Decisione che rispetto.<br />
Gli “assassini”, senatore<br />
Il senatore Quagliarello grida:<br />
«...l’avete ammazzata...»<br />
Abbonatevi e sostenete<br />
il giornale italiano<br />
Quagliariello e senatori del<br />
Pdl, sono ben altri.<br />
I veri “assassini” sono coloro<br />
che non hanno concesso la<br />
scorta a Marco Biagi, il 19 marzo 2002, a Bologna.<br />
“Assassini” sono coloro che cancellano, con una scellerata propaganda<br />
razzista, il comma 5 dell’articolo 35 del decreto legislativo 25 luglio 1998,<br />
secondo il quale "l’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non<br />
in regola non può comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità",<br />
esponendo i cittadini a rischio di patologie come la tubercolosi.<br />
Berlusconi, Quagliariello, Gasparri e la claque di governo si guardino allo<br />
specchio e si vergognino profondamente, almeno oggi.<br />
(Blog di Di Pietro / 10 <strong>febbraio</strong> 2009)<br />
Segue alla pagina 4<br />
Esso riporta le notizie provenienti dall’Italia, dalla Svizzera e altrove, che<br />
interessano particolarmente gli italiani di <strong>Ginevra</strong>. Ogni mese il giornale<br />
italiano è recapitato per posta al vostro domicilio. Esce 10 volte all’anno.<br />
Per abbonarsi:<br />
il giornale italiano / CP 1025 / 1227 CAROUGE / CCP 12-20992-3<br />
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il giornale italiano<br />
anno 14, n. <strong>138</strong> - <strong>febbraio</strong> 2009 - pagina 4<br />
L’Italia degli sciacalli<br />
Articoli e le tesmimonianze sulla vicenda più odiosa che responsabili istituzionali siano stati capaci di produrre a<br />
discapito di una famiglia duramente colpita dalla disgrazia capitata alla loro figlia Giovanni Paggi<br />
Perché la morte di un lavoratore<br />
non mobilita le coscienze, e quella<br />
di Eluana sì ?<br />
Eluana mobilita le coscienze, soprattutto la politica e le istituzioni.<br />
Perfino il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi<br />
stava per varare un decreto legge per fermare la sospensione<br />
dell’alimentazione ed idratazione artificiali del corpo di<br />
Eluana Englaro.<br />
La Chiesa ha guidato questa rivolta, seppure con accenti e<br />
modalità diverse. Ha proclamato il suo disaccordo e illustrato<br />
il dissenso, attraverso autorevoli personaggi del mondo cattolico,<br />
cardinali e prelati – accusando di assassinio coloro che si<br />
apprestavano a sospendere la terapia.<br />
La fede fa miracoli, i medici non hanno più voce. Le loro parole<br />
non contano niente.<br />
Per la Chiesa Eluana era viva e sospendere il trattamento significa<br />
ucciderla, per medici e scienziati è morta diciassette<br />
anni fa e quella di oggi non era vita.<br />
Illustri clinici cattolici, hanno anteposto ogni considerazione<br />
di natura scientifica e medica o ideologica e religiosa alla<br />
volontà del paziente. E’ questa che deve prevalere sempre e<br />
comunque, la libertà dell’uomo di decidere se sottoporsi o<br />
meno ad una cura che giudica inaccettabile ed inutile.<br />
Per chi ha fede, tutto questo non significa niente perché la vita<br />
umana va salvaguardata sempre e comunque.<br />
Come ogni altra morale – laica o religiosa – questa profonda<br />
convinzione va rispettata ed è assolutamente legittima purché<br />
sia riconosciuta altrettanto legittimità e rispetto a chi non la<br />
pensa allo stesso modo.<br />
La sacralità della vita può essere anteposta ad ogni altro<br />
ragionamento ad una condizione, che questa morale prevalga<br />
sempre ed in ogni circostanza e non quando c’è da stabilire un<br />
primato, quello della fede sulle conoscenze mediche e scientifiche<br />
e sulla stessa libertà dell’uomo.<br />
Mentre alcuni fedeli manifestavano contro la sospensione del<br />
trattamento, il Premier annunciava il decreto legge, il cardinale<br />
lanciava la sua accusa di omicidio, moriva in un ospedale<br />
della Versilia Shelqi Bargyamany, l'operaio edile precipitato<br />
da una palazzina a Viareggio.<br />
Bargyamany aveva 54 anni, e lascia la moglie e due figli.<br />
Perché la morte di un lavoratore non mobilita le coscienze?<br />
Non è colpa di nessuno?<br />
Patronato ITAL-UIL<br />
Rue J.- Necker 15 / Case postale 1941<br />
1201 GINEVRA<br />
Tel. 022 738 69 44 – Fax 022 738 69 52<br />
e-mail: italuilge@bluewin.ch<br />
Aperto dal lunedi al venerdì:<br />
08.00 – 12.00 e 15.30 – 17.30<br />
E’ colpa del destino? L’ha voluta il Padreterno la sua morte?<br />
Oppure mancano strumenti di prevenzione, controlli, regole e<br />
risorse?<br />
Perché il Premier promette il decreto legge per salvare Eluana e<br />
non ha promesso nulla in questi mesi per la strage di lavoratori<br />
nei cantieri?<br />
Perché il Cardinale non protesta contro gli assassinii senza colpevoli<br />
ai danni di tanti padri di famiglia?<br />
Perche le coscienze si mobilitano per il corpo, spento, di una<br />
povera giovane e non si mobilitano per protestare contro le stragi<br />
di lavoratori?<br />
Ieri? Non solo ieri, non c’è giorno in cui una mano assassina<br />
colpisca un essere umano e gli tolga la vita. Chi crede che la vita<br />
debba prevalere sempre e comunque, ha il dovere di dimostrarlo<br />
sempre.<br />
Salvino Testa<br />
Morta a morta<br />
Si dice che gli uomini si svelano fino in fondo solo di fronte alla<br />
morte. È stato così anche di fronte alla morte di E.E. (come Michele<br />
Serra, non voglio neppur nominare quella povera ragazza usata come<br />
scudo umano dai peggiori avvoltoi).<br />
Che ha costretto politici e giornalisti a dare il meglio o il peggio di<br />
sé. Berlusconi ha mostrato fino all'ultimo quanto gl'interessasse<br />
«salvare una vita»: dopo l'assalto al Colle, ora confida al fido<br />
Minzolini: «Abbiamo tutto l'interesse ad andar d'accordo con<br />
Napolitano, potrebbe crearci problemi»: per esempio non firmare le<br />
leggi incostituzionali sulla giustizia. Intanto le sue tv, che lui<br />
controlla fotogramma per fotogramma, hanno sciacallato finchè han<br />
potuto, poi han mandato in onda quattro ore di «Grande Fratello».<br />
Così Canale 5 ha fatto il pieno di ascolti e di introiti pubblicitari e<br />
Mentana è rimasto in naftalina, per non disturbare Vespa. Il quale,<br />
un'ora dopo la morte di E.E., aveva già riaperto il set di Cogne, di<br />
Erba e di Perugia, con qualche ritocco ad hoc per evitare confusioni,<br />
ma sempre sul filone «giallo». Infatti, al secondo minuto di «Morta a<br />
Morta», c'era già un «esperto» che lanciava sospetti sulle «vere<br />
cause» del decesso e invocava «esami tossicologici» per trovare le<br />
prove dell'omicidio.<br />
Fatica sprecata: bastava interpellare Quagliariello, Gasparri, Fede o<br />
Giordano, che l'assassino l'han già scovato da giorni: Napolitano o,<br />
in alternativa, Peppino. Mancava solo il plastico della clinica «La<br />
Quiete», ma gli scenografi dell'insetto necrofilo ci stanno lavorando.<br />
Poi dice che uno guarda il Grande Fratello.<br />
Marco Travaglio (rubrica Zorro, l’Unità 11 <strong>febbraio</strong> 2009)<br />
Patronato INCA-CGIL<br />
5, ch. Surinam / Case postale 346<br />
1211 GINEVRA 13<br />
Tel. 022 344 71 72 - Fax 022 340 05 10<br />
e-mail: ginevra.svizzera@inca.it<br />
Aperto dal lunedì al venerdì:<br />
09.00 - 12.00 e 14.30 - 17.30<br />
Il lunedì mattino: solamente su appuntamento
il giornale italiano<br />
anno 14, n. <strong>138</strong> - <strong>febbraio</strong> 2009 - pagina 5<br />
L’Italia degli sciacalli<br />
Articoli e le tesmimonianze sulla vicenda più odiosa che responsabili istituzionali siano stati capaci di produrre a<br />
discapito di una famiglia duramente colpita dalla disgrazia capitata alla loro figlia Giovanni Paggi<br />
Padre padrone padrino<br />
Il silenzio essendo la negazione della tv, lo strepito è stato clamoroso<br />
e spietato attorno a Eluana. E chi gridava più forte di volerla<br />
viva, voleva solo prolungare la sua morte infinita e infliggere ai<br />
genitori, con gli insulti, un’altra dose di dolore. Nella prima serata<br />
di lunedì, a difendere la propria dignità professionale e umana<br />
sono stati Gad Lerner, che ha condotto una discussione onesta e<br />
approfondita ed Enrico Mentana, che ne è stato impedito dalla<br />
logica del commercio. E cioè dall’interesse superiore del padrone<br />
delle ferriere televisive e politiche. Cosicché, mentre la destra si<br />
scatenava in Senato, ostentando ragioni etiche ma mettendo in<br />
atto spinte incostituzionali, su Canale 5 dilagavano le baruffe<br />
elettrodomestiche del Grande fratello. Dimostrando ancora una<br />
volta, se ce ne fosse stato bisogno, che l’etica di Berlusconi coincide<br />
col portafoglio.<br />
È lì che batte il suo cuore di padre, di padrone, di padrino e di<br />
presunto padreterno.<br />
Maria Novella Oppo (L’unità, 11 <strong>febbraio</strong> 2009)<br />
Da un sito di discussione di Italia dei Valori:<br />
Io, profondamente credente, mi chiedo a quale compassione si<br />
ispiri ormai quell’ apparato retrivo che in un lusso settecentesco<br />
risiede in Vaticano, per appoggiare un governo cosi’ spudoratamente<br />
volgare e arrogante da cavalcare per le proprie velleità<br />
popouliste un caso umano straziante come la vicenda di Eluana<br />
Englaro.<br />
Il rapporto con Dio è diventato un fatto privato per me: non mi<br />
sento più rappresentata dalla Chiesa cattolica.<br />
Nello stesso modo in cui non mi sento più rappresentata da questo<br />
governo che opera scelte che non hanno niente a che vedere<br />
con il bene del Paese e vengono fatte solo per interessi ad personam.<br />
Forza amici è ora di assumerci le nostre responsabilità: manifestiamo<br />
il nostro sdegno e il nostro profondo dissenso!<br />
Maurizia Dova<br />
Attenzione gente, siamo all’inizio di un altro ventennio !!!<br />
Occorre mobilitarci in ogni modo, in tutte le forme democratiche<br />
e in tutte le piazze d’Italia. Quello lì è più pericoloso di Mussolini<br />
!!!!<br />
Salvatore Cavallaro<br />
Le farneticanti e strumentali affermazioni di S. Berlusconi<br />
contro la Costituzione e contro il Presidente G.Napolitano, stanno<br />
a dimostrare come siamo ormai in una situazione che sta progressivamente<br />
declinando verso una destabilizzazione della democrazia.<br />
La cosa più drammatica è che tale situazione si sta affermando<br />
nell’indifferenza e nell’ipocrisia del Paese.<br />
La sinistra vive la sua afasia assordante e non ha la forza ed il<br />
coraggio di contrastare una strategia che si contrapponga in modo<br />
forte e democratico ad un processo che porta inevitabilmente<br />
ad uno Stato autoritario e fascita(perchè si ha paura di pronunciarla<br />
questa parola!).<br />
Forse è arrivato il momento che la battaglia in Parlamento sia<br />
accompagnata da una incisiva mobilitazione di popolo, perchè<br />
il rischio vero è che ogni comportamento “politicamente corretto”<br />
diventa complicità.<br />
Ugo Balsametti<br />
Ipocrisia all’ennesima potenza..<br />
Ipocrisia del vaticano: se tanto ha a cuore la sorte dei più<br />
deboli:<br />
- perchè non ha firmato la Convenzione ONU per i diritti<br />
della persona con disabilità?<br />
- perchè non appoggia la proposta francese di impedire che<br />
l’omosessualità venga considerata reato (con annessa<br />
condanna a morte?<br />
- perchè non scomunica Berlusconi che si è disfatto di un<br />
figlio malformato?..magari poteva anche lui fare dei figli….<br />
- perchè non scomunica di nuovo chi rinnega l’Olocausto?<br />
- perchè non scomunica i tantissimi preti pedofili, che<br />
commettono un vero e proprio omicidio anche se non vi è<br />
morte fisica?<br />
Basta tener presente l’inaccessibilità di molte chiese per una<br />
persona disabile, così ci rendiamo conto di quanto gliene<br />
importi di costoro…<br />
Maria<br />
Gli avvoltoi che di solito<br />
si gettano sui morti si<br />
sono accaniti su una<br />
persona viva ancorché<br />
morente; il tragico<br />
problema di quando<br />
smettere di difendere la<br />
vita di un individuo è<br />
stato empiamente usato<br />
per un disegno di<br />
sovversione politica.<br />
Claudio Magris,<br />
10 <strong>febbraio</strong> 2009
il giornale italiano<br />
AVIS-<strong>Ginevra</strong>:<br />
39 anni a favore del<br />
dono del sangue<br />
Il<br />
da <strong>Ginevra</strong><br />
23 gennaio 2009, si è svolta, presso la<br />
Missione Cattolica Italiana di <strong>Ginevra</strong>, la<br />
39° assemblea dell’Associazione Volontari<br />
Italiani donatori del Sangue.<br />
Il presidente Mario Menossi, ha dato il<br />
benvenuto ai 67 presenti e ha rivolto un saluto<br />
speciale ai presidenti delle associazioni che<br />
hanno accettato l’invito a partecipare all’assemblea generale. Erano presenti i<br />
presidenti del <strong>Comites</strong>, dell’Associazione Marchigiani in Svizzera,<br />
dell’Unione Regionale Emigrati Siciliani-G. Verga, del Fogolar Furlan,<br />
dell’Associazione Regionale Sarda, della Seminatrice e dell’ANA.<br />
Nella sua relazione il presidente ha tracciato un bilancio positivo per<br />
l’Associazione, ricordando l’impegno di ogni avisino e avisina alla fedeltà e<br />
alla propaganda del dono del sangue, un gesto di solidarietà, che rappresenta il<br />
compito primario e la linea guida della nostra associazione, sottolineando<br />
l’impegno dell’AVIS <strong>Ginevra</strong> nella costante ricerca di nuovi donatori, tra la<br />
comunità italiana che conta più di 40'000 persone.<br />
La relazione è stata completata con i dati della struttura dell’AVIS <strong>Ginevra</strong> e<br />
dalle cronache delle manifestazioni dell’anno 2008.<br />
Il Presidente dell’AVIS Regionale, il signor Vittorino Marsetti, giunto da<br />
Zurigo, ha informato l’assemblea della creazione del nuovo sito www.avissvizzera.ch<br />
e delle modifiche inserite nello statuto nazionale.<br />
Infine è stato illustrato il programma per l’anno 2009: Assemblea Regionale a<br />
Basilea (29 marzo), Giornata del dono e del donatore, Pic-nic con<br />
l’Associazione Marchigiani, Commemorazione del 4 novembre, e un<br />
programma di attività ricreativo-culturale, con due gite previste in data<br />
domenica 21 giugno ed in autunno.<br />
L’Assemblea si è conclusa con una succulenta spaghettata e con un brindisi.<br />
Tutti coloro che fossero interessati al programma dell’Avis o che volessero<br />
qualsiasi informazione sul dono del sangue, posso contattare i membri del<br />
comitato:<br />
Menossi Mario tel. 022 345 55 43<br />
Barazzutti Lucia 022 733 68 39, onlythebest@sunrise.ch<br />
Bergonzi Giacomo 022 734 77 52<br />
Plaia Giuseppe 022 320 36 00, giuplaia@hotmail.com<br />
Bianchini Siria<br />
Lalicata Giovanni 022 798 19 63<br />
Barazzutti Lucia<br />
(Segretaria AVIS-<strong>Ginevra</strong>)<br />
Grande crescita della popolazione in un<br />
anno: <strong>Ginevra</strong> aumenta di 5800 anime<br />
L’immigrazione straniera è forte e tanti svizzeri lasciano il territorio<br />
Dopo quattro anni di modesto rialzo, la demografia ha ripreso un ritmo<br />
galoppante nel cantone. Durante il 2008, la popolazione<br />
ginevrina si è accresciuta di 5'855 anime. A fine dicembre,<br />
contava 453'439 abitanti, come lo indica l’ultimo<br />
rilevamento dell’ufficio cantonale della statistica (Ocstat).<br />
Queste cifre celano movimenti spettacolari: quasi 27'000<br />
persone sono arrivate sul territorio, mentre 23'000 lo hanno<br />
lasciato.<br />
Vale la pena analizzare un po’ meglio questi importanti<br />
anno 14, n. <strong>138</strong> - <strong>febbraio</strong> 2009 - pagina 6<br />
movimenti.<br />
Primo gli svizzeri: sono più numerosi quelli che<br />
lasciano <strong>Ginevra</strong> di quelli che arrivano. Il loro<br />
saldo migratorio presenta così un disavanzo di<br />
3'200 persone. Complessivamente, nel 2008,<br />
sono partite 7'430 persone. Per andare dove?<br />
Una metà (3'500) hanno traslocato in un altro<br />
cantone. Quasi 1'500 hanno scelto il cantone di<br />
Vaud, di cui 700 nel solo distretto di Nyon.<br />
L’altra metà è andata all’estero. Per la metà dei<br />
casi l’estero significa la Francia. 1'200 di questi<br />
“ex” ginevrini hanno optato per l’Ain e l’Alta<br />
Savoia. Per riassumere rileviamo che appena un<br />
quarto degli elvetici hanno lasciato <strong>Ginevra</strong> per<br />
stabilirsi nella regione limitrofa.<br />
Se gli Svizzeri hanno tendenza ad andarsene (in<br />
mezzo a loro tanti naturalizzati), gli stranieri<br />
arrivano in massa, con un guadagno migratorio<br />
di 7'300 persone, di cui 3600 in provenienza<br />
dall’UE. Principalmente provenienti da Francia,<br />
Portogallo, Italia, Regno Unito e Germania.<br />
Tenendo conto delle naturalizzazioni,<br />
constatiamo un aumento netto della popolazione<br />
straniera di 5'000 persone. “Un tale rialzo non<br />
era più stato registrato dal 1969” rileva l’ufficio<br />
cantonale della statistica.<br />
Questa forte immigrazione straniera e la partenza<br />
di tanti Svizzeri sono dei fenomeni ricorrenti<br />
da più di venticinque anni nota l’Ocstat.<br />
Fonte “La Tribune de <strong>Genève</strong>”<br />
Per consultare e scaricare il rapporto completo<br />
dell’Ocstat: http://www.ge.ch/statistique/<br />
Lo<br />
scorso 6<br />
<strong>febbraio</strong> si è<br />
svolta l’Assemblea<br />
Generale del Partito<br />
Democratico di<br />
<strong>Ginevra</strong>. L’on. Laura<br />
Garavini, deputata PD<br />
eletta alla Camera nella<br />
Circoscrizione Estero Europa, Carlo<br />
Sommaruga, Consigliere Nazionale del Partito<br />
Socialista Svizzero e Michele Schiavone,<br />
coordinatore nazionale del partito, hanno altresì<br />
partecipato all’evento.<br />
Alfiero Nicolini, coordinatore del comitato<br />
ginevrino, ha esordito con una sintesi delle<br />
attività svolte dal comitato del PD di <strong>Ginevra</strong>, su<br />
mandato dell’assemblea costituente di fine<br />
maggio 2008. In effetti, numerose sono le<br />
iniziative promosse, alle quali i suoi aderenti<br />
hanno partecipato: incontro con il nuovo<br />
Console d’Italia, manifestazione di protesta<br />
contro i tagli previsti nella Finanziaria nei<br />
confronti degli italiani all’estero, riunioni con il<br />
comitato degli Eurosocialisti, Conferenza dei<br />
Giovani Italiani nel Mondo svoltasi a Roma in<br />
dicembre, ecc. Ad oggi, sedici persone fanno<br />
parte del comitato che ha eletto una segreteria di<br />
cinque membri. (segue pagina accanto)
il giornale italiano<br />
Mentre l’intervento di Carlo<br />
Sommaruga si concentrava sulla<br />
votazione relativa all’allargamento<br />
degli accordi bilaterali e Michele<br />
Schiavone presentava la situazione dello stato<br />
organizzativo del Partito Democratico in<br />
Svizzera (elezioni primarie saranno indette nelle<br />
nove circoscrizioni svizzere con l’obiettivo di<br />
raccogliere oltre 2000 elettori), l’on. Laura<br />
Garavini ha illustrato la situazione politica in<br />
Italia così come all’interno del partito. Un vivace<br />
e fecondo dibattito ha seguito questi interventi<br />
ed ogni partecipante ha avuto la possibilità di<br />
porre domande alla deputata.<br />
La riunione si è conclusa con la decisione unanime<br />
di inviare una lettera al segretario nazionale<br />
del partito, Walter Veltroni, che sollecita di<br />
collocare il PD in seno al gruppo parlamentare<br />
del PSE.<br />
Partito Democratico - <strong>Ginevra</strong><br />
N.d.r.: Nel corso dell’Assemblea del PD di cui<br />
sopra, l’on. Laura Garavani ha tenuto ad<br />
esprimersi sulla mozione da lei presentata alla<br />
Camera dei deputati che chiedeva la<br />
demissione del sottosegretario Cosentino dopo<br />
che 5 pentiti del clan dei Casalesi lo avevano<br />
indicato come loro garante. Quì sotto<br />
riportiano la dichiarazione dell’on. Garavani<br />
(foto accanto) diffusa sul suo sito ufficiale:<br />
http://www.garavini.eu/default.htm<br />
(Newsletter n. 12 del del 9 <strong>febbraio</strong> 2009)<br />
Il caso Cosentino: abbiamo<br />
perso un’occasione<br />
La maggior parte delle mail che ricevo in questi<br />
giorni dai democratici in Europa riguardano il<br />
caso Cosentino. È stato anche al centro del<br />
dibattito per il quale sono stata invitata questo<br />
weekend dal PD di <strong>Ginevra</strong>. Le domande sono<br />
sempre le stesse: “Perché il PD non ha votato in<br />
modo compatto sul caso Cosentino?” In effetti<br />
penso che abbiamo perso un’occasione. Trovo<br />
inconcepibile che uno come il Sottosegretario<br />
Cosentino, accusato di essere colluso con il clan<br />
dei Casalesi da cinque collaboratori di giustizia,<br />
accuse che sono agli atti della Procura di Napoli,<br />
continui a far parte del Governo come se niente<br />
fosse. Cosentino come ogni cittadino ha il<br />
sacrosanto diritto di difendersi, ma come<br />
componente del Governo ha anche il sacrosanto<br />
dovere di non far pesare il suo caso<br />
sull’immagine dell’Italia (e anche di noi italiani<br />
nel mondo).<br />
La discussione sui “dissidenti”<br />
Perché allora alcuni deputati del PD si sono<br />
astenuti sul caso Cosentino o non hanno votato la<br />
mozione firmata dai capigruppo PD, Soro e<br />
Sereni, da me in qualità di Capogruppo della<br />
Commissione Antimafia, dall’Udc e dall’Italia dei<br />
valori? Innanzitutto difendo i colleghi da certe<br />
critiche esagerate. Si sono astenuti non perché<br />
nutrono delle simpatie per la mafia, ma perché<br />
da <strong>Ginevra</strong><br />
non è chiaro se il<br />
Sottosegretario sia stato<br />
raggiunto da un avviso di<br />
garanzia. Anche se difendo i<br />
“dissidenti” da critiche<br />
ingiuste e di parte,<br />
personalmente non condivido<br />
la loro scelta nel merito. Sia<br />
nel mio intervento in<br />
aula che nella mozione stessa<br />
abbiamo sottolineato che non<br />
era nostra intenzione fare un<br />
processo legale a Cosentino,<br />
ma di metterlo di fronte alle<br />
sue responsabilità<br />
istituzionali. Un eventuale<br />
processo è compito della<br />
magistratura. Noi abbiamo<br />
chiesto un passo di<br />
responsabilità politica, in<br />
nessun paese ci si dimette<br />
solo alla fine di un processo,<br />
in ogni democrazia<br />
“normale” un rappresentante<br />
di Governo chiarisce gravi<br />
accuse nei suoi confronti (e<br />
qua non stiamo parlando di<br />
piccolezze ma di intrecci con<br />
la camorra) nella veste di<br />
normale cittadino senza far<br />
pesare il suo caso sul paese.<br />
Vi immaginate un ministro<br />
inglese, francese o tedesco<br />
che tranquillamente continui<br />
il suo lavoro nonostante<br />
venga accusato da diversi<br />
testimoni di collusioni con la<br />
mafia?<br />
anno 14, n. <strong>138</strong> - <strong>febbraio</strong> 2009 - pagina 7<br />
Laura Garavini incontra gli scienziati italiani<br />
del CERN di <strong>Ginevra</strong> (6 <strong>febbraio</strong> 2009)<br />
“GIOVANI FISICI ITALIANI IN<br />
FUGA PER CARRIERA E PIÙ<br />
AUTONOMIA”<br />
“La cosa grave non é che i ricercatori italiani<br />
vadano all´estero. Il dramma è che poi non<br />
tornano in Italia”. L´onorevole Garavini ha<br />
trovato conferma alla sua ipotesi nel corso<br />
della sua visita al CERN di <strong>Ginevra</strong>.<br />
Accompagnata da prestigiosi ricercatori italiani,<br />
Laura Garavini ha potuto osservare da vicino<br />
l´acceleratore Atlas, azionato l’autunno<br />
scorso sotto l´attenzione dell´opinione pubblica<br />
di tutto il mondo.<br />
“Al progetto lavorano diverse centinaia di ricercatori<br />
italiani”, ha illustrato Alessandro<br />
Nisati, ricercatore distaccato al CERN, sottolineando<br />
che diverse componenti essenziali<br />
dell´acceleratore Atlas sono state prodotte<br />
dall´Ansaldo di Genova . “L`Italia eccelle per<br />
le sue intelligenze, ma il presente ed il futuro<br />
della ricerca italiana sono seriamente compromessi<br />
dalla scarsità di risorse investite dal<br />
nostro Paese”.<br />
“I giovani fisici italiani fuggono all´estero attratti<br />
da maggiore autonomia e migliori condizioni<br />
di ricerca e di carriera”, ha detto Enrico<br />
Pasqualucci, dell´INFN di Roma 1, anche lui<br />
presente all’incontro. “I paesi di maggiore attrazione<br />
sono la Spagna, la Francia e<br />
l´Inghilterra” sostiene Saverio D´Auria, lui<br />
stesso ricercatore distaccato a <strong>Ginevra</strong><br />
dall´Università di Glasgow, per la quale<br />
lavora. Accompagnata in visita dalla ricercatrice<br />
del Cern Alessandra Ciocio, la Garavini<br />
ha informato i fisici del fatto che a breve si<br />
farà promotrice di un disegno di legge che<br />
promuova il ritorno dei riceratori italiani e<br />
valorizzi gli scienziati con esperienze<br />
all´estero. Il ddl è stato elaborato sulla base di<br />
considerazioni di diversi ricercatori che, operando<br />
all´estero, si sono confrontati negli ultimi<br />
mesi in rete con la parlamentare del PD,<br />
contribuendo con un metodo tipo “Wikipedia”<br />
a fare del ddl una proposta che tiene conto<br />
delle<br />
esigenze<br />
“vere” dei<br />
cervelli in<br />
fuga.<br />
Il progetto<br />
del CERN, a<br />
cui stanno<br />
lavorando da<br />
20 anni migliaia<br />
di ricercatori provenienti da decine di<br />
paesi diversi , è di portata storica. Atlas è uno<br />
delle cinque macchine che concorre al megaprogetto<br />
LHC, un insieme di acceleratori situati<br />
in un tunnel di 27 chilometri a 100 metri<br />
di profondità, capace di produrre lo scontro di<br />
elettroni e positroni alla velocità della luce.<br />
L´obiettivo del progetto è di pervenire ad elementi<br />
scientifici che offrano risposte certe<br />
sull´esistenza della materia.
il giornale italiano<br />
anno 14, n. <strong>138</strong> - <strong>febbraio</strong> 2009 - pagina 8<br />
L’ITALIA NON VA, AFFERMA L’AMBASCIATORE USA RONALD SPOGLI<br />
Il Rapporto Eurispes 2008 sullo stato del Paese conferma di netto il giudizio del diplomatico<br />
di Goffredo Palmerini<br />
L’AQUILA – “Il re è nudo!” Non c’è chi non ricordi quella<br />
fiaba danese di Hans Christian Andersen dove si racconta d’un<br />
re vanitoso che, convinto d’indossare un meraviglioso abito<br />
invisibile, sfila nudo tra la folla tra l’ipocrisia dei cortigiani e dei<br />
sudditi, i quali ne lodano l’abbigliamento e per conformismo si<br />
comportano come nulla fosse. Fino a quando un bimbo non<br />
esclama gridando la nudità del sovrano, richiamando tutti alla<br />
cruda realtà. Questa volta, parlando dello stato in cui versa<br />
l’Italia, questo ruolo non è toccato ad un bambino, ma<br />
all’ambasciatore Usa Ronald Spogli, in occasione del congedo<br />
al termine della sua missione diplomatica, salutando la stampa<br />
prima di far ritorno in California. Dunque, non l’ambiente<br />
fantastico e rarefatto d’una fiaba la<br />
scena per le sue affermazioni, ma la<br />
splendida Villa Taverna, situata nel<br />
cuore di Roma, dal 1933 residenza<br />
privata degli ambasciatori degli Stati<br />
Uniti in Italia. La residenza sorge su<br />
un’area dov’era un tempo una vigna<br />
denominata “Pariola”, concessa nel<br />
1576 al Collegio Germanico dei<br />
Gesuiti da Gregorio XIII per farvi<br />
riposare gli allievi affaticati dagli<br />
studi. Adiacente a Villa Borghese, la<br />
vigna era vestibolo alle catacombe di<br />
S. Ermete. Con la soppressione<br />
dell’ordine dei Gesuiti, nel 1773, la<br />
residenza passa al Collegio di S. Apollinare e quindi a Ludovico<br />
Taverna che, nel 1920, ne commissiona il restauro a Carlo<br />
Busiri Vici. Il complesso, di enorme valore e di rara bellezza, ha<br />
ospitato in molte occasioni i Presidenti degli Stati Uniti in<br />
visita in Italia e può vantare uno dei giardini all’italiana più<br />
grandi e belli nel centro storico di Roma.<br />
Figlio di genitori italo-americani (la famiglia paterna è originaria<br />
di Gubbio), Ronald Spogli ha fatto gli studi alla Stanford<br />
University, master ad Harvard, e quindi tre anni, a Firenze. E’<br />
tornato poi in Italia per assolvervi le impegnative e prestigiose<br />
funzioni diplomatiche. L’ambasciatore ama profondamente<br />
l’Italia. Forse questa è la ragione più vera per disattendere le<br />
felpate abitudini dialettiche tipiche della diplomazia ed esternare<br />
invece una valutazione, irrituale quanto si voglia ma<br />
assolutamente franca, sullo stato del nostro Paese e della sua<br />
economia.”(…) Fin dal mio arrivo - ha affermato l’ambasciatore<br />
Spogli - ho sempre cercato di essere estremamente schietto nelle<br />
mie analisi sull’Italia, al punto tale che una volta un giornale mi<br />
ha definito “l’ambasciatore che porta pena”. Coloro che mi<br />
conoscono bene, sanno però che nutro un profondo affetto per il<br />
vostro Paese. Ogni critica è sempre stata scandita nel massimo<br />
rispetto per la terra dei miei avi. È con questo approccio che<br />
oggi vorrei congedarmi, esponendovi alcune considerazioni<br />
sulle sfide che a mio parere attendono l’Italia. Spero che gli<br />
italiani affrontino queste sfide con spirito unitario. Ci sono<br />
chiaramente, a mio avviso, obiettivi sui quali tutti gli italiani<br />
possono convergere e sui quali è possibile ottenere un consenso<br />
nazionale e un sostegno tra i partiti, i gruppi sociali, le diverse<br />
regioni e i governi che si succederanno negli anni (…)”. E qui è<br />
cominciata la sua analisi impietosa sull’economia italiana, sullo<br />
stato dell’Italia, sulla sua bassa crescita, sulla scarsa appetibilità<br />
per gli investitori. Le cause stanno in molti problemi: una<br />
burocrazia pesante, un mercato del lavoro poco flessibile, la<br />
criminalità organizzata, la corruzione, la lentezza della giustizia,<br />
un’istruzione inadeguata ai tempi e sopra tutto una società che non<br />
premia i più meritevoli. Si stupisce, l’ambasciatore, nel non vedere<br />
negli italiani segni di reazione alla constatazione della posizione<br />
dell’Italia in fondo alle classifiche della competitività mondiale.<br />
Anche se, con piacere, nota tanti giovani che si stanno avviando<br />
nell’imprenditoria. Pesanti i ritardi nel campo dell’energia e nella<br />
diversificazione delle fonti, che una situazione d’arretratezza che ha<br />
risentito dei cambi di governo e dei capricci della politica.<br />
Infine, la sua valutazione sul versante dell’istruzione. Scarsa la<br />
collaborazione tra università e mondo della produzione. Nei giovani<br />
Spogli afferma d’aver percepito un profondo pessimismo sul futuro.<br />
Semmai, lo vedano fuori dall’Italia. Il<br />
Paese può contare su giovani di<br />
grande talento, perderli sarebbe un<br />
vero peccato. Cosa possono dunque<br />
fare gli italiani per migliorare il loro<br />
sistema di istruzione? L’ambasciatore<br />
Spogli auspica uno sforzo politico<br />
condiviso, una grande unità d’intenti<br />
per raggiungere l’obiettivo di portare<br />
il sistema universitario italiano agli<br />
standard mondiali più alti. È una vera<br />
tragedia nazionale - questo il suo<br />
parere - molto imbarazzante che non<br />
ci sia una sola università italiana nei<br />
primi posti della classifica mondiale.<br />
Dovrebbe essere questo un obiettivo sul quale tutti gli italiani<br />
convergere, sostenuto da tutti i partiti, in un vero esempio di<br />
consenso nazionale. Fin qui, in pillole, il colloquio di Ronald<br />
Spogli con la stampa, il 5 <strong>febbraio</strong> scorso, alla vigilia della sua<br />
partenza per gli Stati Uniti. Tutti i giornali hanno riportato le<br />
dichiarazioni dell’ambasciatore americano sulla situazione italiana<br />
con titoli a tutta pagina, molti i commentatori sorpresi di tanta<br />
franchezza, inusuale in un diplomatico, sopra tutto nel rilevare come<br />
egli abbia concentrato l’analisi solo sugli aspetti critici del Paese<br />
senza riferimenti ai settori dell’eccellenza italiana. Osservazioni,<br />
quelle a commento delle dichiarazioni di Spogli, che a chi scrive<br />
sono apparse sinceramente eccessive. In ragione, appunto, del<br />
conformismo diffuso di cui soffre l’Italia di questi anni, più incline a<br />
subire la propaganda che non a ragionare, discutere, e magari poi<br />
scuotere la pubblica opinione perché esiga dai governi, nazionale e<br />
locali, comportamenti ed azioni incisive che operino con rigore per<br />
rimuovere i punti di criticità del sistema, sia politici che economici e<br />
sociali. Ecco perché le dichiarazioni dell’ambasciatore Spogli mi<br />
hanno richiamato alla memoria il bimbo che grida “Il re è nudo!”<br />
della fiaba di Andersen.<br />
L’Ambasciatore Ronald Spogli<br />
E pensare che appena due settimane fa il Rapporto Italia 2008 di<br />
Eurispes - l’Istituto di studi politici economici e sociali presieduto<br />
da Gian Maria Fara, docente alla LINK CAMPUS UNIVERSITY di<br />
Malta e alla LUMSA di Roma - con un’analisi tanto accurata quanto<br />
spietata delle nostre criticità, ha descritto lo stato dell’Italia in<br />
campo economico, sociale, politico ed istituzionale. Eppure tale<br />
Rapporto, che dovrebbe tenere per giorni sulla graticola chiunque<br />
regga le sorti del Paese fintanto che non dimostri intenzioni vere di<br />
cambiamento, è passato assai fugacemente sui mezzi<br />
d’informazione e quasi per niente nei tanti talk show dove girano i<br />
politici, sempre gli stessi, il più delle volte per gridarsi reciproci<br />
insulti anziché parlare, in un confronto costruttivo di posizioni e di<br />
scelte, sui problemi più urgenti da risolvere per gli italiani e per<br />
l’Italia. D’altronde, all’attuale classe politica e parlamentare italiana,
il giornale italiano<br />
selezionata per cooptazione da ristrette oligarchie di partito - i<br />
Parlamentari da due legislature, sparita per gli elettori la possibilità<br />
d’esprimere preferenze, vengono nominati più che eletti - conviene<br />
farsi scivolare addosso rapporti del genere, siano essi di Eurispes o<br />
del Censis, e tirare a campare in quel conformismo che rischia<br />
d’uccidere il senso d’una sana democrazia e, in fondo, il Paese<br />
stesso.<br />
Non conviene, appunto, riflettere sul fatto che nel 2008 in quasi la<br />
metà degli italiani (49, 6%) è calata sensibilmente la fiducia nelle<br />
Istituzioni, mentre decisamente negativi sono i risultati che<br />
riguardano il Governo, nel quale solo un quarto dei cittadini (25,1%)<br />
ripone la fiducia, quantunque il Capo del Governo sventoli per sé<br />
percentuali di consenso quasi bulgare. Come altrettanto in caduta<br />
libera è la fiducia verso i partiti d’opposizione. Solo il Presidente<br />
della Repubblica, tra le figure istituzionali, gode<br />
dell’apprezzamento della maggioranza dei cittadini (58,5%),<br />
sebbene anche questo dato sia in un anno sceso di cinque punti.<br />
Avrebbero, questi dati, dovuto consigliare riflessione e prudenza,<br />
specie in questi giorni. Invece, sul caso drammatico d’una giovane<br />
da 17 anni in coma, oggetto d’una sentenza della Corte di<br />
Cassazione, al quale ci si sarebbe dovuto rispetto, malamente è<br />
stato acceso un conflitto istituzionale proprio verso il Capo dello<br />
Stato per aver egli esercitato le sue prerogative costituzionali e di<br />
garante della separazione dei poteri rifiutando di firmare un decreto<br />
del Governo. Certo, quel caso ha scosso tutte le coscienze. E tuttavia<br />
materie così delicate e complesse sul piano etico non si risolvono<br />
sull’onda più o meno sincera delle emozioni, ma con la volontà di<br />
affrontare la questione del testamento biologico in Parlamento -<br />
dove proposte di legge da tempo ristagnano - ricercando il più<br />
ampio consenso. Infine, in tema di fiducia degli italiani, cresce verso<br />
la magistratura (42,5%), nonostante in questi anni si sia fatto di tutto<br />
per abbatterla, piuttosto che incidere sui problemi della giustizia con<br />
riforme strutturali che snelliscano tempi e procedure dei processi ed<br />
assicurino certezza delle pene.<br />
Tornando al rapporto, Eurispes parla di eclissi della politica, in<br />
Italia. “La stabilità - si dice nel capitolo 4 del Rapporto - in assenza<br />
di politiche che diano ad essa contenuti e passioni, non serve il<br />
progresso di una nazione ma gli interessi di potere di un gruppo<br />
dirigente. Il potere esercita il comando senza obiettivi e senza<br />
principi, perde ogni rapporto con la realtà del Paese; diventa<br />
autoreferenziale e alla fine forma una “società separata”, con una<br />
sua lingua, le sue gazzette, i suoi clan, i suoi privilegi. Questa<br />
società ha le finestre aperte solo su se stessa (…)”. Parole come<br />
pietre, un quadro netto della condizione della politica italiana e del<br />
suo mondo chiuso, dove lo “spoil system” introdotto con la riforma<br />
Bassanini ha stremato la pubblica amministrazione e l’alta<br />
dirigenza è andata in balia degli umori dei partiti. Tutto il contrario<br />
d’un sistema d’amministrazione garantito da una burocrazia<br />
efficiente ed imparziale con regole certe ed oggettive. Sul versante<br />
politico, il rapporto parla in senso lato di “tirannide della<br />
maggioranza”, aggravata da un bipolarismo rissoso e violento,<br />
concorde solo nell’ampliare i costi per le cariche pubbliche riversati<br />
poi sui bilanci di enti ed Istituzioni. Tale situazione ha generato un<br />
esercito di finti politici, quasi mezzo milione, “la più alta<br />
percentuale per metro quadrato d’Europa”. E’ dunque necessario<br />
un ritorno alla cultura politica, perché la logica della cooptazione<br />
praticata da una ristretta cerchia di capi, senza più quella selezione<br />
assicurata dai vecchi partiti, “ha riempito il Parlamento di figure<br />
intellettualmente deboli”. E’ una verità che al sistema politico<br />
conviene oscurare, ma quanto è vera! In altri tempi, con il voto di<br />
preferenza, tanti parlamentari di oggi non avrebbero raccolto<br />
neanche i voti per essere eletti in un Consiglio provinciale. Anzi, dai<br />
partiti di allora, forse non sarebbero mai stati candidati.<br />
E veniamo alla questioni dell’energia e dell’economia, affrontate<br />
anno 14, n. <strong>138</strong> - <strong>febbraio</strong> 2009 - pagina 9<br />
pure dall’ambasciatore Spogli nella sua conferenza stampa di<br />
saluto. Il rapporto Eurispes fa un quadro chiaro della<br />
situazione italiana sul fronte energetico, sull’attuale difficoltà<br />
riguardo gli approvvigionamenti, anche se viene segnalato un<br />
trend positivo nell’uso di fonti rinnovabili. Ma il caso italiano<br />
rimane uno dei più problematici dell’intera area europea, in<br />
quanto l’industria del settore è capace di soddisfare solo il 15%<br />
del fabbisogno energetico interno, mentre restiamo dipendenti<br />
verso l’estero per l’85% e con una previsione in crescita nei<br />
prossimi anni. Dunque occorrono politiche coraggiose e mirate<br />
per ridurre questo gap che pesa poi notevolmente sui costi della<br />
produzione industriale. L’economia italiana, per problemi<br />
strutturali ancora irrisolti, soffre di più l’attuale fase di difficoltà<br />
mondiale. I tecnici del FMI, proprio in questi giorni, hanno<br />
stimato per l’Italia durante il 2009 una crescita negativa del -<br />
2,1%, tra le più basse rispetto ai Paesi europei. Ma il rapporto<br />
segna altre problematicità aggiuntive, quali un inadeguato<br />
sistema nazionale d’istruzione e d’innovazione, una basso livello<br />
di concorrenza nel mercato di beni e servizi, una struttura<br />
finanziaria che non incoraggia i processi di fusione per costituire<br />
imprese più grandi e competitive, una cultura giuridico<br />
amministrativa chiusa alle ragioni dell’efficienza e del mercato.<br />
In questo contesto il 78,5% degli italiani è pessimista riguardo la<br />
situazione economica che si prospetta per il 2009, solo poco più<br />
d’un terzo delle famiglie (38,2%) riesce ad arrivare a fine mese,<br />
cresce il tasso di famiglie che ricorre ai prestiti personali ed un<br />
italiano su quattro ha nel 2008 fatto ricorso al credito al<br />
consumo, mentre diminuisce la percentuale di chi riesce a<br />
risparmiare qualcosa a fine mese. Se da un lato si segnala la<br />
crescita dei nuovi poveri, e tra questi è in aumento la categoria<br />
dei “working poor” (sopra tutto giovani con basso salario),<br />
quasi 20 milioni di lavoratori sono sottopagati, a parità di<br />
prestazioni, rispetto a Francia, Germania e Gran Bretagna. Al<br />
contrario, in Italia i ricchi diventano sempre più ricchi e cresce<br />
del 98% il numero di famiglie (712 mila) che può contare su un<br />
reddito superiore al milione di euro.<br />
Cresce anche la percezione dell’insicurezza, sempre più cittadini<br />
si dotano di armi di difesa (quattro milioni di famiglie sono<br />
armate), anche se le forze dell’ordine in Italia sono le più<br />
numerose d’Europa. Sul fronte dell’immigrazione, si conferma<br />
che il fenomeno più che governato è rincorso, come pure viene<br />
rilevata la persistenza di paure e pregiudizi, spesso ingiustificati<br />
ed alimentati, mentre è significativo il ruolo degli immigrati nel<br />
mondo della produzione. Problematici gli aspetti ambientali,<br />
specie legati al ciclo dei rifiuti che ancora segnala consistenti<br />
aree di crisi e ritardi nei sistemi di differenziazione e<br />
smaltimento, come pure nei consumi e nella distribuzione<br />
dell’acqua potabile, dove alti sono gli sprechi, sopra tutto per le<br />
perdite della rete. Ci fermiamo qui, anche se il rapporto copre<br />
altri settori d’indagine che sarebbe per ciascuno utile<br />
approfondire leggendolo integralmente. Infine, non che<br />
manchino nel rapporto gli aspetti positivi. Tra questi preferisco<br />
segnalare il rilevante ruolo del volontariato attivo in Italia, dove<br />
il 25,7% è particolarmente attivo nella società in cui vive,<br />
mentre un nocciolo duro di cittadini, il 13,7% della popolazione,<br />
sente il dovere morale e civico di operare nel sociale. Bene,<br />
basterebbe che una percentuale molto inferiore di persone fosse<br />
così nobilmente motivata negli ambienti che contano perché<br />
l’Italia, come tante altre volte nella sua storia, saprebbe ben<br />
uscire dalle sue difficoltà e tornare grande. In fondo sono<br />
fiducioso che questo accadrà. gopalmer@hotmail.com<br />
Il rapporto URISPES 2008 può essere consultato sul loro sito:<br />
http://www.eurispes.it/
il giornale italiano<br />
Pensieri liberi<br />
Quante sono le sinistre? Impossibile<br />
contarle: una, nessuna, centomila...Per<br />
esempio, Ferrero porta i pacchi<br />
a Di Pietro<br />
Sembrava di assistere ad<br />
Affari tuoi, il programma<br />
popolare dei “pacchi”, in<br />
onda su Raiuno. Antonio Di<br />
Pietro in testa, e il segretario<br />
di Rifondazione comunista<br />
con la scatola in mano. Poi,<br />
il leader dell’IDV riferisce<br />
che in quelle scatole ci sono<br />
le firme per il referendum<br />
contro il Lodo Alfano (l’immunità alle quattro più importanti<br />
cariche dello Stato). E spiega che tutti devono rispondere davanti<br />
alla legge, nessuno escluso. Ferrero ascolta compreso<br />
dell’importanza del momento. L’avreste mai immaginato? La<br />
sinistra antagonista affida a Di Pietro la sua comunicazione con<br />
la gente. Niente avrebbe potuto illustrare meglio il tracollo<br />
della sinistra in Italia.<br />
L’IDV è un movimento nato con Antonio Di Pietro e Di Pietro<br />
da Tangentopoli. Non ha retroterra culturale, non ha niente a<br />
che vedere con la cultura e le istanze della sinistra, e affonda le<br />
sue giovani radici nel bisogno di giustizia - rapida e uguale per<br />
tutti - in un Paese che non riesce a darla ad alcuno in tempi<br />
ragionevoli e secondo le regole di un paese civile. Giustizia<br />
efficiente, dunque. Una questione importante, ma non l’unica<br />
né, soprattutto, la più appropriata ad una forza di sinistra che fa<br />
della giustizia sociale, e non quella dei tribunali, il faro della<br />
sua azione.<br />
L’area della sinistra italiana da chi è occupata ? Dei comunisti<br />
di Diliberto si sono praticamente perse le tracce. I ricordi di<br />
questo partito risalgono al viaggio del suo segretario in Sudamerica<br />
ed all’entusiasmo con il quale, di ritorno, Diliberto illustrò<br />
il buongoverno di Chavez in Venezuela. O alla proposta<br />
dello stesso Diliberto, di portare in Italia la salma di Lenin che<br />
aveva creato qualche problema di compatibilità politica al<br />
Cremlino.<br />
Poi c’è la Sinistra democratica di Salvi e Mussi, nata da una<br />
scissione dei DS alla vigilia della nascita del PD. La sua presenza<br />
nel dibattito politico è assai modesta. Certo, non è facile<br />
“esserci” quando si è è fuori dal Parlamento, ma la quasi scomparsa<br />
della Sinistra democratica è impressionante.<br />
I socialisti di Nencini e di Augias, uscito – quest’ultimo dai DS<br />
(e dal Parlamento) per inseguire il sogno di un Partito<br />
socialista. La diaspora socialista è così varia e frammentata da<br />
rendere impossibile un censimento delle anime socialiste.<br />
Ci sono i socialisti berlusconiani, i socialisti di affiancamento<br />
del centrodestra, i socialisti unitari ma maldisposti verso il centrodestra<br />
e il centrosinistra, i socialisti vicini alla sinistra democratica<br />
di Salvi e Mussi, e quelli che vogliono rifare il vecchio<br />
PSI chiamandosi SD (Socialisti democratici), e in Sicilia i socialisti<br />
del Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo.<br />
Quante sinistre ci sono in Italia? Cinque,sei, forse di piu’.<br />
Quanto contano? Poco, molto poco. Perchè? Si comportano<br />
anno 14, n. <strong>138</strong> - <strong>febbraio</strong> 2009 - pagina 10<br />
come atomi. Basta niente per scindersi. La storia della sinistra è<br />
una storia di scissioni. Ogni nascita ne produce due o tre e cosi<br />
all’infinito. Uomini rispettabili, colti, inteligenti, ma<br />
inguaribilmente ancorati ad un tempo che non c’è piu’. La sinistra<br />
non si è accorta di cio’ che è successo in Italia e nel mondo.<br />
Cogliere la complessità della società è il primo problema di qualsiasi<br />
forza politica, non solo della sinistra.<br />
Deve esserci del resto una ragione se il leghismo di Umberto Bossi<br />
ha fatto breccia fra gli operai comunisti.<br />
C’è sempre da imparare<br />
Quando si è convinti che della vita si è compreso tutto, non ci si<br />
rende conto di non avere appreso proprio niente.<br />
Un giorno, di tanto tempo fa, un signore che stava recandosi in<br />
macchina nei pressi di Ficuzza, alla vista di un vecchietto curvo sul<br />
vecchio paniere, intento a raccogliere funghi, si fermò e gli si avvicinò.<br />
- Buon giorno nonnino! - Disse - Come va, come va la ricerca<br />
micologica?<br />
-Buon giorno a vossignoria! Ma... che ha detto, che ha detto?<br />
-Oh, niente!- Rispose quel signore al vecchietto che conosceva<br />
solo campi e boschi. E finì che, camminando accanto al vecchietto,<br />
mise in mostra il suo sapere. - Lo sapete - diss’egli al buon vecchietto,<br />
- a che altezza siamo sopra il livello del mare?<br />
-Non lo so proprio!<br />
-Lo sapete quant’acqua pompano a Palermo i motori del lago di<br />
Piana degli Albanesi?<br />
-Vossignoria chiede di cose!... - Mentre quello continuava a tempestarlo<br />
di domande. Il vecchietto, meravigliato e nello stesso tempo<br />
mortificato, inghiottiva una dopo l’altra, le tante risposte sconosciute.<br />
Tra una domanda e una risposta, finì che ognuno riempì<br />
il proprio contenitore di funghi.<br />
-Sapete - continuò con cattedratica oratoria, - io ho studiato a..., io<br />
sono stato a..., io ho visitato il...; e la distanza, la distanza che c’è<br />
fra Marte e Nettuno, la sapete? E la velocità della luce?<br />
-Il vecchietto ascoltava stupito. Ritornati sulla strada dove si trovava<br />
la lussuosa macchina. si salutarono: -Arrivederci! Io sono il<br />
Professor Raveri, Docente Universitario della Cattedra di Ingegneria<br />
Nucleare di Palermo.<br />
-Il vecchietto, sconfortato per non aver saputo dare una risposta, e<br />
imbarazzato davanti a tutti quei titoli, divenne più piccolo di quant-<br />
’era, e sussurrò leggermente: - Io sono solo Carminu di Belmonte<br />
Mezzagno, a servirla! – E si congedarono. Il vecchietto, arrivato a<br />
casa, raccontò tutto quanto alla moglie Concettina, seduta a filar la<br />
lana, accanto al braciere acceso.<br />
-Concettina, dovevi sentirlo! Che persona istruita! Non c'era cosa<br />
che non sapeva: il mare, le stelle, mi disse pure dell'acqua del lago<br />
di Piana degli Albanesi!…<br />
-E... dimmi una cosa, ma… due funghi, glieli hai dati?<br />
-Ma quando mai! Fui così preso da tanto sapere, dalle novità che<br />
mi raccontava, che l'ho pure dimenticato; ma se non sbaglio, anch'egli<br />
riempì il sacchetto.<br />
-E di che funghi, di che funghi?<br />
-A dire il vero… sentivo che parlava, parlava, ma che qualità raccoglieva<br />
non ci ho fatto caso; domani gli telefono, sai, mi ha dato<br />
anche l'indirizzo.<br />
L’indomani il primo pensiero fu quello di telefonare: -Pronto!<br />
Pronto! Parlo con la famiglia Raveri? Cercavo il dottore… non<br />
c'è?... Ah! E’ morto?... E come?... Per i funghi? - Posa il telefono e<br />
casca sulla sedia borbottando: - Minchione! Concettina, è morto!<br />
-Morto… chi, il dottore? E come?<br />
-Per i funghi!<br />
-Per i funghi?- Fece Concettina meravigliata. - E tu glieli hai<br />
controllati se erano buoni, o no?<br />
- Come facevo, Concettina? Di quante cose sapeva, andavo a pensare<br />
che non conosceva i funghi? Salvino TESTA
il giornale italiano<br />
Dopo la Conferenza mondiale dei<br />
giovani italiani a Roma<br />
Come tradurre in fatti i documenti stilati a Roma: tutti al lavoro in Svizzera!<br />
penti ormai i riflettori sulla conferenza di<br />
S Roma, i giovani italiani residenti in<br />
Svizzera, si sono ritrovati sabato 24 gennaio,<br />
ancora una volta a Berna. L’appuntamento a<br />
poco più di un mese dalla conferenza di Roma, è<br />
stato pensato e voluto dai giovani, per sviluppare<br />
i documenti prodotti durante la conferenza e<br />
calarli nell’am-bito svizzero.<br />
Prima grande sorpresa della giornata il numero<br />
dei partecipanti. Smentendo gli scettici, i quali<br />
avevano affermato che la conferenza fosse solo<br />
un’occasione per fare una gita a Roma,<br />
sprecando magari del denaro pubblico, come<br />
aveva scritto durante la conferenza un<br />
quotidiano populista italiano, il numero dei<br />
giovani presenti a Berna è stato addirittura<br />
superiore al numero dei presenti a Roma. Altri<br />
giovani, spinti dall’entusiasmo dei “reduci”<br />
romani, si sono aggiunti al gruppo. Anche il<br />
gruppo ginevrino si è ingrandito ed era presente<br />
con quattro suoi rappresentanti. Per tutti la<br />
conferenza è stato solo un punto di partenza. La<br />
giornata si è rivelata proficua e piena di proposte<br />
per portare nel territorio svizzero le idee dei<br />
cinque documenti della conferenza.<br />
Identità italiana e multiculturalismo: i giovani<br />
italiani all’estero sono i primi ambasciatori<br />
dell’italianità nel mondo. La diffusione della<br />
cultura italiana e la condivisione di valori<br />
comuni sono i punti fondamentali dell’essere<br />
italiano all’estero. E’ importante estendere i<br />
contatti con i giovani presenti alla Conferenza<br />
usando una rete virtuale di comunicazione e<br />
creando commissioni ad hoc in tutti i Paesi.<br />
Proponiamo di favorire lo scambio interculturale<br />
tra le famiglie italiane che vivono in Svizzera e<br />
quelle che risiedono in Italia. Far conoscere la<br />
nostra realtà ai giovani italiani provenienti<br />
dall’Italia, diventare un punto di riferimento per<br />
i giovani neo-arrivati in Svizzera.<br />
Lingua e cultura : si è parlato molto dello<br />
scenario sconfortante che si sta prefigurando a<br />
causa dei tagli previsti dalla legge finanziaria.<br />
Ribadiamo che l’istruzione è un diritto<br />
fondamentale previsto dalla Costituzione<br />
italiana. In particolare occorre valorizzare il<br />
ruolo degli insegnanti assunti in loco, sia perché<br />
essi hanno una maggiore conoscenza del<br />
territorio, sia perché così facendo ci sarebbe un<br />
reale risparmio per lo Stato italiano. Si è parlato<br />
anche della necessità di riformare gli istituti di<br />
cultura, rendendoli più idonei ai bisogni attuali,<br />
individuando alcuni indici che portino al<br />
raggiungimento di una certificazione di qualità<br />
degli operatori. Proponiamo l’organizzazione di<br />
un torneo di calcio già a giugno 2009 ed un<br />
evento teatrale nell’autunno<br />
2009. Ci impegniamo, se<br />
alcuni corsi di lingua<br />
italiana saranno costretti a<br />
chiudere, a continuare a<br />
lavorare con i ragazzi<br />
attraverso il volontariato.<br />
Mondo del lavoro:<br />
rilevante è la problematica<br />
legata all’equipollenza dei<br />
diplomi che ancora oggi<br />
richiede una procedura<br />
complessa. Chiediamo la<br />
collaborazione<br />
dell’Ambasciata, per dare<br />
maggiori informazioni sulla<br />
procedura di equipollenza<br />
dei diplomi e delle lauree. In<br />
seguito, si è parlato delle<br />
difficoltà, nella maggiore<br />
parte dei Paesi, di fare<br />
incontrare la domanda e<br />
l’offerta di lavoro per i<br />
giovani italiani. Per questo<br />
motivo, si è proposto di<br />
creare una banca dati online,<br />
con la collaborazione<br />
delle Camere di commercio<br />
svizzere ed italiane, che sia<br />
un punto d’incontro tra la<br />
l’offerta e la domanda di<br />
lavoro dei giovani italiani<br />
che vengono in Svizzera o<br />
che vanno Italia.<br />
anno 14, n. <strong>138</strong> - <strong>febbraio</strong> 2009 - pagina 11<br />
Informazione e comunicazione: il blog del<br />
Ministero creato per la conferenza deve evolvere<br />
in un vero e proprio sito. Nell’ambito<br />
dei lavori è stato chiesto a RAI International<br />
di poter partecipare, tramite suggerimenti e<br />
consigli, alla programmazione e ai palinsesti.<br />
Infine, per quanto riguarda l’Europa è stato<br />
ricordato che RAI International non è presente<br />
nel vecchio continente, pertanto chiediamo<br />
sia disponibile almeno via internet in<br />
diretta.<br />
Rappresentanza e Partecipazione: pur<br />
riconoscendo l’importanza del mondo<br />
dell’associazionismo, quello esistente oggi<br />
non risponde più ai bisogni delle nuove<br />
generazioni. E’ stato ribadito che occorre<br />
inserire nei <strong>Comites</strong> delle quote giovani al<br />
fine di mettere in atto un ricambio<br />
generazionale di questa struttura. È stato<br />
proposto, inoltre, di rafforzare le<br />
commissioni giovanili già esistenti ed è stato<br />
chiesto al CGIE di invitare 2/3 giovani alle<br />
riunioni continentali del comitato. Infine si è<br />
chiesto al Ministro della Gioventù di creare<br />
un “dipartimento giovani all’estero” nel<br />
quadro del ANG (Agenzia Nazionale<br />
Giovani) e di poter partecipare con<br />
rappresentanti al Consiglio nazionale dei<br />
giovani. Ribadiamo di volere lavorare in<br />
contatto con il Comitato Generale degli<br />
Italiani all’Estero e con i Consolati locali.<br />
Pensi che quanto discusso sia interessante?<br />
Credi di poter dare una mano? Ti senti<br />
fiero di essere italiano e vuoi anche tu<br />
unirti a noi?? Contatta il responsabile del<br />
Gruppo di <strong>Ginevra</strong>. Ti aspettiamo.<br />
Giuseppe Plaia<br />
giuplaia@hotmail.com<br />
Acli Svizzera - Sede nazionale<br />
Associazioni Cristiane di Lavoratori Italiani/Internazionali<br />
Weberstrasse 3, CP 24, 8026 Zürich<br />
Votazione popolare dell’8 <strong>febbraio</strong> 2009<br />
Soddisfazione delle ACLI nazionali della Svizzera<br />
Le ACLI Nazionali della Svizzera esprimono la loro soddisfazione per il buon<br />
esito della votazione federale dello scorso finesettimana: l’elettorato svizzero<br />
ha dimostrato maturità e lungimiranza nell’accogliere con una buona maggioranza<br />
il rinnovo degli accordi bilaterali e l’estensione a Romania e Bulgaria.<br />
L’esito delle votazioni non era scontato ma il risultato, auspicato anche dalle<br />
ACLI della Svizzera, dimostra che il popolo svizzero ha compreso che per la<br />
Confederazione svizzera la via degli accordi bilaterali è l’unica percorribile in<br />
modo fruttuoso. Le ACLI della Svizzera si congratulano con le elettrici e gli<br />
elettori per aver votato a favore dell’allargamento degli accordi bilaterali e<br />
auspicano ora un’intesa e proficua collaborazione della Confederazione con i<br />
paesi dell’Unione Europea.<br />
Presidenza Nazionale<br />
ACLI della Svizzera
il giornale italiano<br />
FARSA ITALIA<br />
Valerio Agostinone<br />
Amicizie<br />
Poco tempo fa il Cavaliere è andato a pranzare<br />
in casa di un suo amico. Ebbè che c'è ?<br />
Come che c'è ? C'è che quello, più che un suo<br />
amico, è un suo compare, un compagno di<br />
merende, uno con il quale lui combinava certi<br />
suoi affari alquanto equivoci, certe manovre<br />
piuttosto ambigue che finirono per suscitare i<br />
sospetti di varie procure. Tanto che un bel<br />
giorno il suo fraterno sodale, cioè<br />
tanto per non nominarlo – quel pozzo di virtù<br />
di Cesare Previti (quello che, senza il veto di<br />
Ciampi, il Berlusca avrebbe tranquillamente<br />
nominato suo Ministro della Giustizia) è finito<br />
in galera. Non prima, però, di aver tentato di<br />
rimanere abbarbicato, fino alla vigilia dell'inevitabile<br />
espulsione da Montecitorio, al seggio<br />
parlamentare avuto in premio dal suo patrono.<br />
Questo Previti risulta quindi un tipo tosto e di<br />
pochi scupoli, che però il Berlusca fa bene a<br />
tenersi stretto, anche perché, se un giorno<br />
proprio a un fidato come lui saltasse in testa di<br />
vuotare il sacco, succederebbe uno sconquasso<br />
tale da far dire al Berlusca addio per sempre<br />
a Palazzo Chigi e a tutto il resto. Per questo<br />
il Cavaliere va come se niente fosse a pranzare<br />
a casa del suo fido accolito, che sarà pure<br />
un uomo di malaffare condannato in via definitiva<br />
e destinato agli arresti domiciliari, ma<br />
che per lui è sempre meritevole di un occhio<br />
di riguardo. Così fra un Previti pregiudicato e<br />
un Berlusconi allegro e spregiudicato, si sono<br />
fatti una gran bella rimpatriata.<br />
Epilogo: giorni fa, in un furioso accesso della<br />
sua invereconda e proverbiale improntitudine,<br />
il Cavalier Berlusca ha proclamato che i suoi<br />
oppositori « non sanno neanche dove sta di<br />
casa la moralità ». Poveri fessi. Non ci voleva<br />
poi mica tanto a farsi dire da lui dove sta: a<br />
casa di Previti, che da decenni gliela procura<br />
in abbondanza e per amicizia.<br />
Protagonismo<br />
E così, la cerimonia di investitura di Barack<br />
Obama a Washington ha perso un bel pò del<br />
suo lustro a causa della mancata presenza del<br />
nostro Berlusca, il quale però l'aveva chiaramente<br />
preannunciata facendo sapere a tutti<br />
che lui (crepi la modestia) è « un protagonista<br />
non una comparsa ». E bravo personaggio un<br />
pò pieno di sé che non assisteva ai funerali<br />
solenni in pompa magna perché lì il morto gli<br />
rubava la scena.<br />
Sia come sia, il Cavaliere ha fatto pervenire<br />
all' « abbonzato » un suo messaggio di<br />
congratulazioni e auguri nel quale, assumendo<br />
il ruolo che tanto tiene ad attribuirsi di veterano<br />
della ristretta cerchia dei grandi del mondo,<br />
gli ha anche dato il consiglio di curare<br />
assiduamente i buoni rapporti con Mosca. (Mi<br />
sa che glie l'avrà chiesto il suo amico Putin:<br />
« Caro Silvio tu che a Washington<br />
ci puoi, vedi un pò<br />
se magari potessi metterci<br />
una buona parola... »).<br />
A parte tutto, bisogna riconoscere<br />
che ai tempi di<br />
George W. Le visite del Berlusca<br />
a Washington erano<br />
tutt'altra cosa, con tanto di<br />
accoglienza speciale e programma<br />
tutto per lui (sua<br />
moglie, al solito, a casa). E<br />
poi Bush gli dimostrava<br />
grande familiarità, lo presentava<br />
a tutti, rideva alle sue<br />
solite battute, gli dava confidenza,<br />
lo faceva suonare e<br />
cantare. Insomma lo trattava<br />
proprio come i re di una volta<br />
trattavano i loro giullari di<br />
Corte. E lui, contento e beato,<br />
se la godeva tutta a fare il<br />
protagonista alla ribalta.<br />
Quelli sì che erano tempi<br />
belli !<br />
Denuncie<br />
Tante e misteriose sono le<br />
vie del Signore. Poche e<br />
spicce sono invece quelle dei<br />
razzisti della Lega. Infatti<br />
una bella mattina, e tanto per<br />
tirare mezzogiorno, si sono<br />
messi lì ed hanno tirato fuori<br />
la luminosa idea – entusisticamente<br />
fatta propria dal<br />
Ministro dell’Interno Maroni<br />
e trionfalmente accolta e<br />
votata dalla destra parlamentare<br />
– di invitare i medici a<br />
scoprire e segnalare alle autorità<br />
lo stato di clandestini<br />
di tutti gli immigrati loro<br />
clienti.<br />
Si tratta senz’altro di una<br />
delle più geniali trovate dei<br />
berluscones per combattere il<br />
crimine e garantire la sicurezza,<br />
tanto che lo stesso<br />
Alfano, Ministro della Giustizia,<br />
la trova di suo straordinario<br />
gradimento e va arzigogolando<br />
i più astrusi pretesti<br />
per cercare di attribuirle<br />
qualche legittimità.<br />
Peccato, però, che fra tutti e<br />
due gli egregi Ministri non<br />
siano arrivati a trovare il più<br />
ovvio e semplice mezzo per<br />
usufruire come si deve dello<br />
straordinario potenziale anticrimine<br />
della bella trovata :<br />
invitare, cioè, i medici a segnalare<br />
alle autorità, come<br />
nel caso dei clandestini, lo<br />
anno 14, n. <strong>138</strong> - <strong>febbraio</strong> 2009 - pagina 12<br />
stato di certi loro clienti un pò speciali. Magari<br />
quello, tanto per semplificare, di mafioso, camorrista,<br />
latitante o simili.<br />
Almeno ciò avrebbe rappresentato un legittimo e<br />
utile contributo alla lotta contro la criminalità. Ma<br />
vallo a dire ai caudatari xenofobi del Sor<br />
Berlusca !<br />
Sistema capitalista, valori etici e<br />
morali : tutto da rifare ?<br />
(Segue da pagina 1)<br />
…. Complimenti : L'aspetto psicologico conta<br />
molto. Ogni acquirente di un'auto nuova troverà<br />
sotto il tergicristallo una lettera autografa di<br />
complimenti di Silvio Berlusconi. Appena messa<br />
in moto la macchina, l'autoradio diffonderà l'Inno<br />
di Mameli cantato da Cannavaro…. ».<br />
In questo mare di nefandezze : dal massacro<br />
degli innocenti a Gaza e altri genocidi altrove<br />
nel mondo, perpretati nella quasi indifferenza<br />
generale ; dell’odiosa vicenda di una povera<br />
ragazza in stato vegetativo da 17 anni, utilizzata<br />
a fini politici di parte, aizzata da una Curia<br />
vaticana che non avrebbe sfigurato ai tempi<br />
dell’inquisizione ; dal degrado delle condizioni<br />
di tanti lavoratori<br />
che perdono il<br />
posto di lavoro,<br />
pesantemente<br />
repressi, quando<br />
manifestano, con<br />
le cariche di<br />
Polizia come è<br />
avvenuto a Milano<br />
e Pomigliano ; da<br />
un governo che<br />
non governa più<br />
niente, le cui derive sono sempre più gravi :<br />
dagli insulti quotidiani a tutti i loro oppositori,<br />
dagli attacchi alla<br />
Costituzione, ai<br />
provvedimenti<br />
razzisti contro gli<br />
immigrati, da una<br />
classe politica<br />
dirigente statica e in<br />
parte corrotta e da<br />
un’opposizione, a<br />
volte, quasi<br />
compiacente. La<br />
conseguenza di tutto<br />
ciò potrebbe portare ad una deriva delle più<br />
pericolose per la democrazia.<br />
In fondo beati noi che viviamo in Svizzera,<br />
paese calmo e un pò più rispettoso dei valori<br />
etici e morali, anche se i vari « corbeaux e<br />
moutons noir » terniscono la sua reputazione,<br />
ma che sà, in momenti gravi e determinanti per<br />
il suo bene e quello dei suoi abitanti, optare per<br />
scelte umane e solidari.<br />
Giovanni Paggi
il giornale italiano<br />
Il CONSOLATO GENERALE D'ITALIA<br />
in GINEVRA<br />
in collaborazione con<br />
Comitato di Assistenza Educativa di <strong>Ginevra</strong><br />
Comunica l'apertura delle iscrizioni<br />
per l'anno scolastico 2009/2010 ai<br />
CORSI DI LINGUA E CULTURA<br />
ITALIANA<br />
Corsi all’école primarie, al cycle<br />
d’orientation, per studenti e adulti.<br />
Possibilità di accedere alla<br />
Certificazione C.I.L.S.,<br />
riconosciuta in tutta Europa.<br />
Il programma dei corsi e i moduli per<br />
l’iscrizione possono esserescaricati<br />
dal sito<br />
www.consginevra.esteri.it<br />
o ritirati presso<br />
Consolato Generale d'Italia Ufficio Scuola<br />
14, rue Charles Galland - 1206 <strong>Ginevra</strong>.<br />
Tel. 022-839.67.49/8 - Fax 022-8396745 – e-mail:<br />
scuola.ginevra@esteri.it<br />
Chiusura iscrizioni: 31 MARZO 2009<br />
La Seminatrice<br />
Organizza una serata danzante<br />
Sabato 14 marzo 2009 - ore 19.30<br />
Alla sala comunale di Petit Lancy<br />
**Cena e serata danzante con il Gruppo **<br />
IL DUO DI CASA NOSTRA<br />
Prenotazioni per la cena: tel. 022 343 08 52 e 022 344 51 23<br />
Ingresso libero<br />
Patronato A.C.L.I. al Servizio della Gente<br />
Rue de Carouge 53 / CH-1205 GINEVRA<br />
Tel. 022 7810932 - Fax 022 7810933<br />
e-mail: paclige@bluewin.ch<br />
Orari di apertura:<br />
lunedì, martedì, mercoledì, giovedì<br />
09.30-11.30 / 13.00-16.30<br />
venerdì: 09.00-11.30 / 13.00-16.00<br />
anno 14, n. <strong>138</strong> - <strong>febbraio</strong> 2009 - pagina 13<br />
URES<br />
GIOVANNI VERGA<br />
FESTA DI CARNEVALE<br />
Sabato 28 <strong>febbraio</strong> 2009 alle ore 20,00<br />
presso la sala « Ecole d’Aïre »<br />
(chemin Grand-Champ 11, Le Lignon. Bus 7)<br />
Menu della cena: Lasagne al forno<br />
Salsiccia alla brace con contorno - Frutta<br />
Al prezzo di CHF 30.- e 15.- per i bambini sotto i 12 anni<br />
La serata sarà allietata da “I Top 5”<br />
Le persone che desiderano prenotare la cena sono pregate<br />
di telefonare entro e non oltre giovedi 26 <strong>febbraio</strong> 2009 ai<br />
seguenti numeri: Angelo CATALANO (022 793 39 03 -<br />
079 200 42 03), Salvino TESTA (022 735 09 50 - 076 441 64<br />
34). Sperando di potervi accogliere numerosissimi, il<br />
comitato vi porge i più sinceri e siciliani saluti.<br />
L’Associazione Calabrese di <strong>Ginevra</strong><br />
Organizza Sabato 21 Marzo 2009<br />
alla Sala comunale d’Aïre<br />
Chemin Grand-Champs, 1219 Lignon<br />
LA FESTA DI PRIMAVERA<br />
Vi aspettiamo numerosi dalle 19:30 alle 02:00<br />
*** Cena e serata danzante con il Gruppo ***<br />
IL DUO DI CASA NOSTRA<br />
ENTRATA LIBERA<br />
Per informazioni e prenotazioni per la cena rivolgersi a:<br />
Silvio ISABELLA, 022 320 15 87 o 079 611 24 62<br />
Gino ISABELLA, 022 733 93 61<br />
SEGRETERIA DEL C.A.I.G.<br />
(Coordinamento Associazioni Italiane <strong>Ginevra</strong>)<br />
Case postale 1025 / 1227 CAROUGE / Tel. 022 3434927<br />
e-mail: infocaig@bluewin.ch<br />
Segretario responsabile : Silvano COCCO<br />
Cassiere : Salvino TESTA<br />
Segreteria : Giovanni PAGGI<br />
Consiglieri : Franco ANTONELLI, Saverio D’AURIA,<br />
Giuseppe PUGLISI
il giornale italiano<br />
_â|z| c|ÜtÇwxÄÄÉ<br />
_x aÉäxÄÄx<br />
Pallino e Mimì (4)<br />
A Chianciano ormai non si parlava d'altro; in tutte le Pensioni,<br />
al Circolo, al Caffè, in farmacia, al Giuoco del Pallone, all'Arena,<br />
miss Galley e il commendator Gori facevano da mane<br />
a sera le spese della conversazione. Chi li aveva incontrati qua<br />
e chi là, e lui era messo così e lei era messa cosà... Quelli che,<br />
finita la cura, partivano, ragguagliavano i nuovi arrivati, e dopo<br />
quattro o cinque giorni domandavano ancora, da lontano,<br />
nelle cartoline illustrate, notizie della coppia felice.<br />
Tutt'a un tratto (si era ormai ai primi di settembre) si sparse<br />
per Chianciano la notizia che il commendator Gori partiva per<br />
Roma all'improvviso, lui solo. I commenti furono infiniti e<br />
grandissimo lo stupore.<br />
Che era accaduto?<br />
Alcuni dicevano che miss Galley aveva saputo che egli era<br />
ammogliato e diviso dalla moglie; altri, che il Gori, essendo<br />
d'un balzo in principio salito ai sette cieli, aveva avuto bisogno<br />
di tutto quel tempo per calare con garbo a ghermir la preda,<br />
la quale, alla stretta, gli s'era scoperta magra e spennata;<br />
altri poi volevano sostenere che non c'era rottura; che miss<br />
Galley avrebbe raggiunto a Roma il fidanzato, e altri infine,<br />
che il Gori sarebbe ritornato a Chianciano fra pochi giorni per<br />
ripartire quindi con la sposa per Firenze. Ma quelli della Pensione<br />
Ronchi assicuravano che l'avventura era proprio finita,<br />
tanto vero che miss Galley non era scesa quel giorno in sala a<br />
desinare e che il Gori s'era mostrato a tavola molto turbato.<br />
Tutti questi discorsi s'intrecciavano nella piazza del Giuoco<br />
del Pallone, ove l'intera colonia bagnante e molti del paese<br />
eran convenuti per assistere alla partenza del Gori.<br />
Quando la vettura uscì dalla porta del paese, tutti si fecero alla<br />
spalletta della piazza.<br />
Il Gori, in vettura, leggeva tranquillamente il giornale. Passando<br />
sotto la piazza, levò gli occhi, come per godere, lui attore,<br />
dello spettacolo di tanti spettatori.<br />
Ma, all'improvviso, dietro la piccola Arena che sorge in mezzo<br />
alla piazza si levò un furibondo abbaio d'una frotta di cani<br />
azzuffati, aggrovigliati in una mischia feroce. Tutti si voltarono<br />
a guardare, alcuni ritraendosi per paura, altri accorrendo<br />
coi bastoni levati.<br />
In mezzo a quel groviglio c'era Pallino con la sua Mimì, Pallino<br />
e Mimì che, tra l'invidia e la gelosia terribile dei loro compagni,<br />
erano riusciti finalmente a celebrar le loro nozze.<br />
Le signore torcevano il viso, gli uomini sghignazzavan, quando,<br />
preceduta da una frotta di monellacci, si precipitò nella<br />
piazza miss Galley, come una furia, scapigliata dal vento e<br />
dalla corsa, col cappello in mano e gli occhi gonfi e rossi di<br />
pianto.<br />
- Mimì! Mimì! Mimì!<br />
Alla vista dell'orribile scempio, levò le braccia, allibita, poi si<br />
coprì il volto con le mani, volse le spalle e risalì in paese con<br />
la stessa furia con la quale era venuta. Rientrata alla Pensione<br />
come una bufera, s'avventò contro il Ronchi, contro i camerieri,<br />
con le dita artigliate, quasi volesse sbranarli; si contenne a<br />
stento, strozzata dalla rabbia, arrangolata, senza potere articolar<br />
parola. Già dianzi aveva perduto la voce, strillando, nell'accorgersi<br />
(dopo tanti giorni!) che Mimì non era sorvegliata,<br />
anno 14, n. <strong>138</strong> - <strong>febbraio</strong> 2009 - pagina 14<br />
che Mimì non era in casa e non si sapeva dove fosse. Salì nella<br />
sua camera, afferrò, ammassò tutte le sue robe nel baule, nelle<br />
valige, ordinò una vettura a due cavalli, che la conducesse subito<br />
subito alla stazione di Chiusi, perché non voleva trattenersi più a<br />
lungo a Chianciano, neanche un'ora, neanche un minuto.<br />
Sul punto di partire, da quegli stessi monellacci che erano corsi<br />
con lei in cerca della cagnolina, ansanti, esultanti per la speranza<br />
d'una buona mancia, le fu presentata la povera Mimì, più morta<br />
che viva. Ma miss Galley, contraffatta dall'ira, con un violentissimo<br />
scatto la respinse, storcendo la faccia.<br />
Mimì, all'urto furioso, cadde a terra, batté il musetto e, con acuti<br />
guaiti, corse ranca ranca a ficcarsi sotto un divano alto appena tre<br />
dita dal suolo, mentre la padrona inviperita montava sul legno e<br />
gridava al vetturino:<br />
- Via!<br />
Il Ronchi, i camerieri, i bagnanti rientrati di corsa alla Pensione,<br />
restarono un pezzo a guardarsi tra loro, sbalorditi; poi ebbero pietà<br />
della povera cagnolina abbandonata; ma, per quanto la chiamassero<br />
e la invitassero coi modi più affettuosi, non ci fu verso di<br />
farla uscire da quel nascondiglio. Bisognò che il Ronchi, ajutato<br />
da un cameriere, sollevasse e scostasse il divano. Ma allora Mimì<br />
s'avventò alla porta come una freccia e prese la fuga. I monelli le<br />
corsero dietro, girarono tutto il paese, per ogni verso, arrivarono<br />
fin presso la stazione: non la poterono rintracciare.<br />
Il Ronchi, che aveva avuto per lei tante noje, scrollò le spalle, esclamando:<br />
- O vada a farsi benedire!<br />
Dopo cinque o sei giorni, verso sera, Mimì, sudicia, scarduffata,<br />
famelica, irriconoscibile, fu rivista per le vie di Chianciano, sotto<br />
la pioggia lenta, che segnava la fine della stagione. Gli ultimi bagnanti<br />
partivano: in capo a una settimana, il paesello, annidato su<br />
l'alto colle ventoso, avrebbe ripreso il fosco aspetto invernale.<br />
- To', la cagnetta della signorina! - disse qualcuno, vedendola<br />
passare.<br />
Ma nessuno si mosse a prenderla, nessuno la chiamò. E Mimì seguitò<br />
a vagare, sotto la pioggia. Era già stata alla Pensione Ronchi,<br />
ma l'aveva trovata chiusa, perché il proprietario s'era affrettato<br />
di andare in campagna per la vendemmia.<br />
Di tratto in tratto s'arrestava a guardare con gli occhietti cisposi<br />
tra i peli, come se non sapesse ancora comprendere come mai<br />
nessuno avesse pietà di lei così piccola, di lei così carezzata prima<br />
e curata: come mai nessuno la prendesse per riportarla alla<br />
padrona, che l'aveva perduta, alla padrona, che essa aveva cercato<br />
invano per tanto tempo e cercava ancora. Aveva fame, era stanca,<br />
tremava di freddo, non sapeva più dove andare, dove rifugiarsi.<br />
Nei primi giorni, qualcuno, nel vedersi seguito da lei, si chinò a<br />
lisciarla, a commiserarla; ma poi, seccato di trovarsela sempre<br />
alle calcagna, la cacciò sgarbatamente. Era gravida. Pareva quasi<br />
impossibile: una coserellina così, che non pareva nemmeno: gravida!<br />
E la scostavano col piede.<br />
Fanfulla Mochi, dalla soglia della bottega, vedendola trotterellar<br />
per via, sperduta, un giorno la chiamò; le diede da mangiare; e<br />
siccome la povera bestiola, ormai avvezza a vedersi scacciata da<br />
tutti, se ne stava con la schiena arcuata, per paura, come in attesa<br />
di qualche calcio, la lisciò, la carezzò, per rassicurarla. La povera<br />
Mimì, quantunque affamata, lasciò di mangiare per leccar la mano<br />
del benefattore. Allora Fanfulla chiamò Pallino, che dormiva<br />
nella cuccia sotto il banco:<br />
- Cane, figlio di cane, brutto libertino scodato, guarda qua la tua<br />
sposa!<br />
Ma ormai Mimì non era più una cagnetta signorina, era divenuta<br />
una cagnetta di strada, una delle tante del paese. E Pallino non la<br />
degnò nemmeno d'uno sguardo.<br />
FINE
il giornale italiano<br />
Rotolo arrostito<br />
Ingredienti per 6-8 persone: 900 gr. di spalla di vitello, 2 spicchi<br />
d’aglio, 50 gr. di pancetta stufata, 1 rametto di rosmarino, 1 foglia<br />
di salvia, sale e pepe, 50 gr. di burro, 1 bicchiere di vino bianco<br />
secco, 1 tazza di brodo, 1 carota, mezza cipolla, 1 costa di sedano,<br />
2 foglie di alloro, 2 chiodi di garofano.<br />
Preparazione: Disponete la carne sul piano di lavoro ben allargata<br />
e spargete la sua faccia superiore (quella priva di pelle) con un<br />
miscuglio ben tritato di rosmarino, aglio, pancetta, salvia, sale e<br />
pepe. Arrotolatela e legatela. Rosolatela nel burro ; quindi<br />
bagnatela con il vino. Fatela cuocere per qualche minuto ; poi<br />
aggiungetevi il brodo, la carota, la cipolla, il sedano (il tutto<br />
tritato), l’alloro intero e i chiodi di garofano. Coprite e fate cuocere<br />
dolcemente per un’ora e mezza. Servite, alla fine, la carne affettata,<br />
irrorata del suo sugo di cottura (eliminate l’alloro e i chiodi di<br />
garofano), ben caldo e setacciato.<br />
Ente Italiano Socio-Assistenziale<br />
rue de l’Athénée 26<br />
1206 GINEVRA<br />
tel. e fax 022 / 3468949<br />
eisaginevra@bluewin.ch<br />
orario di apertura:<br />
martedì giovedì e venerdì,<br />
dalle ore 09.00 alle 11.00<br />
La ricetta del mese<br />
a cura di<br />
Fiorella CELIA-FOSSELLA<br />
Consolato Generale d’Italia<br />
Rue Chs. Galland 14 / 1206 GINEVRA<br />
Tel. 022 / 8396744 - Fax 022 / 8396745<br />
www.consginevra.esteri.it<br />
Orario di apertura<br />
lunedì, mercoledì e venerdì: 09.00 12.30<br />
martedì e giovedì: 14.30-17.30<br />
Visti: mercoledì, giovedì e venerdì<br />
anno 14, n. <strong>138</strong> - <strong>febbraio</strong> 2009 - pagina 15<br />
Cavolini di Bruxelles fritti allo zafferano<br />
Ingredienti per 4 persone: 600 gr. di cavolini, 100 gr. di<br />
farina, un albume, una bustina di zafferano, 300 ml di olio<br />
di arachidi, sale.<br />
Preparazione: versate la farina setacciata in una ciotola<br />
con un albume e una bustina di zafferano. Mescolate con<br />
una forchetta e unite tanta acqua fredda da ottenere una<br />
pastella consistente ma fluida, sempre mescolando con la<br />
forchetta per sciogliere completamente i grumi. Tagliate i<br />
cavolini lessati a metà, in verticale.<br />
Infilzate i mezzi cavolini uno per volta, con uno spiedino<br />
di legno, tuffa teli nella pastella poi spingeteli fuori, con la<br />
lama di un coltello, in una larga padella antiaderente dove<br />
avrete scaldato 300 ml di olio di arachidi. Friggete i mezzi<br />
cavolini per 5 minuti, scola teli su carta assorbente,<br />
spruzzateli con sale fino e serviteli caldissimi.<br />
Ruote all'arancia<br />
Ingredienti per 8 persone: 180 gr. di cioccolato fondente e 200 gr. al latte, 40 gr. di farina, 160 gr. di zucchero, 1 arancia non<br />
trattata, 5 uova, sale.<br />
Preparazione: tritate il cioccolato fondente e fatelo sciogliere a bagnomaria; separate i tuorli dagli albumi, lavorate i primi con lo<br />
zucchero fino a ottenere un composto spumoso, unite la farina setacciata, il cioccolato sciolto e gli albumi montati a neve con un<br />
pizzico di sale, mescolando delicatamente. Versate il composto in una teglia di 24x34 cm, rivestita con carta da forno, livellatelo e<br />
infornatelo a 180°C per 15 minuti. Rovesciatelo su un foglio di carta da forno staccando la carta che vi aderisce, poi copritelo con<br />
altra carta e un canovaccio pulito ed inumidito; lasciatelo raffreddare. Sciogliete metà del cioccolato al latte a bagnomaria, unite la<br />
scorza d'arancia grattugiata e spalmate il composto sulla superficie della pasta raffreddata. Arrotolate in modo da ottenere un cilindro<br />
compatto, avvolgetelo ancora nella carta forno e fatelo riposare in frigorifero per 30 minuti. Tagliate il rotolo a fette, spalmatele da<br />
un lato con il rimanente cioccolato al latte fuso e lasciate rapprendere.<br />
On<br />
ne présente plus Roberto Benigni, acteur et réalisateur italien de renommée<br />
largement planétaire. Tragi-comique extraordinaire, exubérant, exagéré et engagé,<br />
il est sûrement l'un des comiques les plus complets qui soit. Grand émissaire de<br />
la culture toscane et italienne, il mêle le tragique à la comédie aussi bien que la politique<br />
à la poésie. Seul sur scène pendant deux heures, il récite avec humour, ironie et<br />
passion la Divine Comédie de Dante, ponctuée de nombreux commentaires plutôt piquants.<br />
SPETTACOLO IN ITALIANO<br />
LOCAL PROMOTER: Opus One www.opus1.ch<br />
PREVENTES / PREVENDITE: www.ticketcorner.com<br />
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Commandes par téléphones auprès de Ticketcorner :0900 800 800<br />
INFORMATIONS: 022 365 11 60 info@opus1.ch<br />
ARENA-<strong>Ginevra</strong>/18 aprile 2009, ore 20.30 / Apertura porte ore 19.00<br />
Prezzi: CHF 105/90/75/60/45<br />
Com.It.Es.<br />
Rue de l’Athénée 26<br />
1206 GINEVRA<br />
Tel. e fax 022 / 3469913<br />
segreteria@comites-ginevra.ch<br />
http://www.comites-ginevra.ch
il giornale italiano<br />
Quando erano i meridionali a subire<br />
la cattiveria che il ministro Maroni<br />
invoca verso gli immigrati<br />
ando uno sguardo, anche superficiale,<br />
D alla storia dell’emigrazione italiana (e<br />
siciliana) nel mondo, si capisce subito che i<br />
siciliani sono stati trattati, in casa, allo stesso<br />
modo che negli Stati Uniti, in<br />
Svizzera, Belgio o Germania nei primi<br />
anni dell’emigrazione.<br />
Se si riflette sull’immigrazione di<br />
questi anni in Italia, si ritrovano puntualmente<br />
le discriminazioni, l’intolleranza,<br />
l’astio, i pregiudizi verso gli<br />
stranieri. I quali non meritano l’aureola<br />
sul capo, ma non sono nemmeno<br />
tutti delinquenti, farabutti e ladri.<br />
Sentire un ministro della Repubblica,<br />
il leghista Maroni, predicare la necessità<br />
della cattiveria verso gli immigrati,<br />
è un pugno nello stomaco. Dicono che<br />
sia una invocazione pre-elettorale, che ha il<br />
compito di consolidare l’identità leghista.<br />
Ingiustificabile, qualunque sia la motivazione.<br />
Resta l’inciviltà e la pericolosità di una<br />
così autorevole manifestazione di volontà.<br />
Quando messaggi siffatti arrivano a teste calde,<br />
si trasformano in qualcos’altro. Qualcuno<br />
pensa che la cattiveria debba essere esercitata<br />
dando fuoco agli stranieri, invece che con<br />
leggi severe, come Maroni ritiene.<br />
Enrico Cuccia, il grande vecchio della finanza<br />
italiana, nacque a Roma da una famiglia<br />
siciliana di Patti (Messina). Anche il banchiere<br />
Michele Sindona era originario di<br />
Patti (Messina). Fecero la storia della finanza<br />
italiana, il primo come saggio dispensatore di<br />
benefici e perdite dell’economia italiana, il<br />
secondo come rampante scalatore di fortune<br />
in odore di mafia. Cuccia ebbe una buona<br />
immagine per meriti propri per il grande potere<br />
che esercitava e per il fatto che ai redattori<br />
dei giornali non mancavano aggettivi.<br />
Michele Sindona inondò i giornali del suo<br />
tempo come Cuccia: fino al giorno della sua<br />
morte in carcere, dove era finito come mandante<br />
di un omicidio, la cronaca si occupò di<br />
lui diffusamente. Ciò che tutti sapevano di<br />
lui, sin dai primi passi della<br />
sua travolgente carriera, fu<br />
l’origine siciliana. Negli<br />
anni del declino e della<br />
ingloriosa fine, Michele<br />
Sindona fu sempre e<br />
comunque “il bancarottiere<br />
siciliano”.<br />
Enrico Cuccia fu il banchiere<br />
saggio e Sindona il bancarottiere<br />
siciliano.<br />
Se uno di loro delinque, sarà<br />
siciliano, se è saggio, canta<br />
belle canzoni, allora è un<br />
italiano che non ha bisogno<br />
di aggettivi geografici.<br />
Ci si deve dispiacere?<br />
Manco per niente, bisogna<br />
piuttosto trarre motivi di<br />
compiacimento, per esempio,<br />
nel fatto che i cento tecnici<br />
arrivati in Gran Bretagna<br />
da Siracusa, ed impossibilitati<br />
a fare i loro lavoro<br />
per le proteste dei disoccupati<br />
britannici, siano nei titoli<br />
“italiani” e non siciliani.<br />
Significa che godono di<br />
buona immagine, hanno goduto<br />
della buona sorte di<br />
Enrico Cuccia.<br />
Salvino Testa<br />
Rimpasto al <strong>Comites</strong> di <strong>Ginevra</strong><br />
Seguito a diverse demissioni, Cirino Caltabiano<br />
e Valerio Agostinone completano il<br />
Comitato. Lorenzo Testa ne assume la vice presidenza e Dominique<br />
Buemi entra nell’Esecutivo. Le altre cariche restano invariate.<br />
Per l’organigramma completo e le funzioni di ognuno consultare<br />
il sito del <strong>Comites</strong>:<br />
http://www.comites-ginevra.ch<br />
anno 14, n. <strong>138</strong> - <strong>febbraio</strong> 2009 - pagina 16<br />
il giornale italiano<br />
Giornale del CAIG<br />
Coordinamento Associazioni Italiane di <strong>Ginevra</strong><br />
case postale 1025 / CH-1227 CAROUGE<br />
CCP 12-20992-3<br />
telefono: +41 22 3434927<br />
fax: +41 22 3454016<br />
e-mail: infocaig@bluewin.ch<br />
Direttore: Silvano Cocco<br />
Capo edizione: Giovanni Paggi<br />
Amministratore: Salvino Testa<br />
Redazione e collaboratori: Franco Antonelli,<br />
Saverio D’Auria, Giuseppe Puglisi,<br />
Valerio Agostinone, Fiorella Celia-Fossella,<br />
Francesco Celia, Carmen Puglisi-Gnazzo<br />
Imprimerie du Lion<br />
GARAGE OFFREDA<br />
Mécanicien diplômé<br />
depuis 1965 au service de l’automobile<br />
vidange (huile Castrol) et test antipollution<br />
mécanique toutes marques<br />
pneus et batteries discount<br />
Av. de Châtelaine 65 - 1219 Châtelaine<br />
Tél. 022 734 44 03