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CONTROLLO DI QUALITA' DELL'OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA ...

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<strong>CONTROLLO</strong> <strong>DI</strong> QUALITA’ DELL’OLIO <strong>EXTRA</strong> <strong>VERGINE</strong> <strong>DI</strong><br />

<strong>OLIVA</strong><br />

Il termine "olio di oliva" è comunemente usato in maniera generica per<br />

definire tutti gli oli estratti dalle olive; in realtà questo termine racchiude<br />

una gamma di prodotti diversi per qualità e caratteristiche.<br />

Olio Extravergine di Oliva<br />

.<br />

Olio ottenuto dal frutto dell’olivo raccolto sull’albero, estratto soltanto<br />

mediante processi meccanici o altri processi fisici, anche a caldo, purché<br />

non causino alterazioni. Quest’olio non deve alcun trattamento diverso<br />

dal lavaggio, dalla decantazione, dalla centrifugazione e dalla<br />

filtrazione; vengono quindi esclusi gli oli ottenuti mediante solvente o<br />

con processi di riesterificazione e qualsiasi miscela con oli di altra<br />

natura. L’acidità libera espressa in acido oleico non può eccedere 0,8 g<br />

per 100g.<br />

Olio Vergine di Oliva<br />

simile al precedente ma con acidità inferiore a 2 g per 100g<br />

Olio di Oliva<br />

olio d’oliva con acidità espressa in acido oleico non superiore a 1,5g<br />

per 100g, ottenuto da un taglio di olio d’oliva raffinato e di oli d’oliva<br />

vergini diversi dall’olio lampante. Non è previsto un minimo di vergini<br />

da addizionare.<br />

Olio di Sansa di Oliva<br />

olio con acidità inferiore al 1,5g per 100g ottenuto miscelando olio di<br />

sansa raffinato con oli vergini diversi dall’olio lampante, non è previsto<br />

un minimo di vergini da addizionare<br />

Gli oli vegetali sono fondamentalmente formati da composti gliceridici<br />

(95-99,7%), acidi monoinsaturi, polinsaturi e saturi, e dai composti<br />

minori (0,3-5%) che giocano un ruolo importantissimo, sia dal punto di<br />

vista organolettico nutrizionale sia da quello analitico, nel differenziare<br />

la provenienza biologica e la classificazione merceologica.


Gli acidi grassi presenti nell’olio di oliva sono per il 14,3% saturi<br />

(palmitico 7 – 15%) e per l’87,5% insaturi ( di cui: Acido oleico 75,7% ;<br />

Acido linoleico 8,1% e Acido linolenico 0,6% ). Tra i costituenti minori<br />

oltre al beta-carotene (provitamina A) ed i tocoferoli (vitamina E) si<br />

trovano le sostanze antiossidanti (composti fenolici, ecc.) importanti per<br />

la conservazione dell'olio, dal punto di vista nutrizionale e come<br />

antinvecchiamento (antagonisti dei radicali liberi). Importanti sono<br />

altresì i fitosteroli per la loro azione regolatrice sull'assorbimento del<br />

colesterolo. Sono inoltre presenti cere, resine, eteri, esteri, chetoni ed<br />

enzimi.<br />

Alla formazione del colore di un olio d’oliva contribuiscono un gran<br />

numero di pigmenti liposolubili quali xantofille, clorofille, caroteni e<br />

carotenoidi.<br />

Al prevalere delle clorofille avremo oli verdi, mentre una maggioranza<br />

di caroteni e carotenoidi ci darà oli dal colore giallo più o meno intenso.<br />

Le sfumature aromatiche evidenziabili con il naso e la bocca sono<br />

determinate da molteplici composti volatili aromatici e dai polifenoli.<br />

Queste sostanze derivano da particolari composti presenti nelle olive che<br />

in seguito a processi idrolitici divengono parzialmente solubili nell’olio.<br />

In molti oli appena franti tende a prevalere l’amaro, piccante ed<br />

astringente, tipiche note da attribuire all’abbondanza di flavonoidi e<br />

secoiridoidi.<br />

Le frodi più frequenti sugli oli di oliva sono:<br />

• Olio extravergine che contiene oli raffinati, sia di oliva che di semi<br />

• Oli con acidità o altri parametri analitici non rispondenti ai<br />

requisiti previsti dai regolamenti comunitari<br />

• Olio di oliva lampante trattato e colorato che viene venduto per<br />

extravergine di oliva


DETERMINAZIONE DELL’ACI<strong>DI</strong>TA’<br />

Pesare in una beuta da 250 mL una quantità esatta di olio intorno a 5 g.<br />

Aggiungere 100 mL di una miscela etere etilico/etanolo (2:1)<br />

precedentemente neutralizzata in presenza di fenoftaleina. Titolare,<br />

agitando, con una soluzione di KOH 0,1 Molare fino a viraggio<br />

dell'indicatore (colorazione rosa della fenolftaleina persistente per<br />

almeno 10 secondi).<br />

L'acidità espressa come percentuale in massa di acido oleico, è pari a:<br />

V * c * (M / 1000) * (100 / m) dove:<br />

V = è il volume, in millilitri, della soluzione titolata di idrossido di<br />

potassio usata;<br />

c = è la concentrazione esatta, in moli per litro, della soluzione titolata di<br />

idrossido di potassio usata;<br />

M = è il peso molare, in grammi per mole, dell’acido oleico (282);<br />

m = è il peso, in grammi, della sostanza da analizzare.<br />

DETERMINAZIONE DELL’IN<strong>DI</strong>CE <strong>DI</strong> RIFRAZIONE<br />

L’indice di rifrazione di un olio di oliva , misurato a 25 °C, deve essere<br />

compreso tra 1,4665 e 1,4688.<br />

DETERMINAZIONE DEL GRADO TERMOSOLFORICO<br />

Per grado termosolforico si intende l’aumento di temperatura che si<br />

produce quando, in determinate condizioni, si mescolano l’olio con<br />

H2SO4 concentrato ( d= 1,8413 g/mL). L’apparecchio utilizzato è il<br />

termoleometro di Tortelli costituito da un recipiente in vetro a doppia<br />

parete, con vuoto intermedio, e un termometro agitatore.<br />

Prima di eseguire il saggio, l’olio e l’acido solforico devono essere<br />

mantenuti per almeno mezz’ora nello stesso ambiente per raggiungere la<br />

medesima temperatura. Si prelevano quindi, con pipetta usa e getta, 20<br />

mL dell’olio in esame e si mettono nel recipiente in vetro. Si immerge


quindi il termometro agitatore , si agita per un minuto e si rileva la<br />

temperatura iniziale (t). Si lasciano poi scolare lentamente nell’olio, da<br />

una pipetta, 5 mL di H2SO4 concentrato, contemporaneamente si agita<br />

con il termometro. Si continua ad agitare fino a che la temperatura,<br />

arrivata d un massimo, si ferma e resta stazionaria per qualche secondo.<br />

Si prende nota di questo massimo (t1).<br />

Grado Termosolforico= t1-t<br />

Il grado termosolforico di un olio di oliva deve essere compreso tra 41 e<br />

47. Tutti gli oli di semi presentano un valore superiore.<br />

Ricerca dell’olio di sesamo<br />

L’olio di sesamo viene aggiunto agli oli di semi commercializzati in<br />

Italia al fine di permettere una rapida identificazione di eventuali frodi,<br />

che una volta potevano essere effettuate da chi vendeva gli oli sfusi.<br />

Oggi eventuali sofisticazioni vengono effettuate in maniera tale da non<br />

utilizzare oli di semi mescolati con sesamo ma questa analisi ci può<br />

fornire indicazioni approssimative sulla provenienza geografica del<br />

campione in esame. Infatti alcuni oli di oliva di Tunisia e Algeria e a<br />

volte di alcune zone dell’Italia meridionale, possono dare una reazione<br />

positiva che però scompare o vira al verdastro aggiungendo 1-2 mL di<br />

acqua ed agitando di nuovo. Il metodo di analisi si basa sul fatto che<br />

l’olio di sesamo contiene la sesamolina che, per azione dell’acido<br />

cloridrico, viene convertito in sesamina e sesamolo. Quest’ultimo, in<br />

presenza di HCl reagisce con il furfurolo e produce una colorazione<br />

rossa.<br />

In un cilindro graduato con tappo si versano 10 mL dell’olio in esame e<br />

10 mL di HCl conc (d= 1,19 Kg/dm 3) . Si agita energicamente per 30<br />

secondi e si lascia riposare. Si aggiungono quindi 0,5 mL di una<br />

soluzione alcoolica al 2% di furfurolo, agitando nuovamente. In<br />

presenza di olio di sesamo lo strato acido si colora di rosso. La<br />

colorazione deve persistere anche dopo aggiunta di 1-2 mL di acqua.


Ricerca dell’olio di sansa di oliva rettificato e dell’olio di arachide<br />

Il metodo è basato sulla separazione, in ambiente alcolico, di sostanza<br />

tipiche contenute negli oli di oliva d’estrazione ( olio di sansa di oliva<br />

rettificato). Nelle stesse condizioni cristallizzano anche alcuni acidi<br />

grassi saturi superiori , quali l’arachido ed il lignocerico, che consentono<br />

di evidenziare la presenza di olio di arachide, aggiunto a quello d’oliva.<br />

In una beuta da 100 – 250 mL con smeriglio si pesa circa 1 g di olio in<br />

esame, si aggiungono 5 mL di una soluzione alcolica di KOH (4,25 g<br />

KOH + 7,1 mL di acqua + etanolo a 95° fino a 50 mL) e si fa bollire (a<br />

bagno maria su piastra elettrica) per 20 minuti con refrigerante a<br />

ricadere, agitando di tanto in tanto, fino a saponificazione completa<br />

(scomparsa delle goccioline oleose). Si lascia raffreddare a temperatura<br />

ambiente, si aggiungono 1,5 mL di acido acetico 1:2 con acqua, 3 gocce<br />

di acido acetico glaciale e 50 mL di etanolo 70°. Si immerge nelle beuta<br />

un termometro, si riscalda a bagno maria fino a 45°C e si osserva il<br />

comportamento della soluzione lasciando raffreddare la beuta. Si<br />

possono verificare i seguenti tre casi:<br />

1. La soluzione è limpida a 40°C e rimane tale sino a 15,5°C. IN questo<br />

caso si esclude la presenza di olio di sansa di oliva rettificato e di olio<br />

di arachide;<br />

2. Il liquido è torbido sopra i 40°C. Il precipitato è leggero, voluminoso<br />

e resta in sospensione. In questo caso è presente olio di sansa di oliva<br />

rettificato;<br />

3. La soluzione si intorbida tra 40°C e 15,5°C. Il precipitato è cristallino<br />

e tende a depositarsi sul fondo della beuta. E’ presente olio di<br />

arachide in misura tanto maggiore quanto è più alta la temperatura<br />

alla quale inizia la precipitazione.<br />

Saggio di Kreiss (determinazione della rancidità)<br />

In un cilindro da almeno 30 mL con tappo a smeriglio si pongono 5 mL<br />

di olio da analizzare e 5 mL di HCl conc. Si agita per un minuto. Si<br />

addizionano quindi 5 mL di una soluzione all'1% di floroglucina in<br />

etere etilico e si agita dolcemente, capovolgendo il cilindro 5-6 volte. Si


lascia riposare fino alla separazione dei due strati. Lo strato acido si<br />

colora in rosso più o meno intenso a seconda del grado di irrancidimento<br />

dell'olio.

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