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Raggi di curvatura con lo Sferometro - Dipartimento di Fisica

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<strong>Raggi</strong> <strong>di</strong> <strong>curvatura</strong> <strong>con</strong> <strong>lo</strong> <strong>Sferometro</strong><br />

Introduzione<br />

Lo sferometro è un misuratore <strong>di</strong><br />

spessori basato sulla vite<br />

micrometrica. I suoi tre punti <strong>di</strong><br />

appoggio definis<strong>con</strong>o un piano <strong>di</strong><br />

riferimento rispetto al quale si<br />

misura il raggio <strong>di</strong> <strong>curvatura</strong> <strong>di</strong> una<br />

ca<strong>lo</strong>tta sferica.<br />

Lo sferometro “Galileo” <strong>con</strong>sta <strong>di</strong><br />

un’asta <strong>di</strong> misura verticale, <strong>di</strong> una<br />

base <strong>di</strong> appoggio costituita da un<br />

treppie<strong>di</strong> equilatero e da un <strong>di</strong>sco<br />

circolare <strong>con</strong> 500 <strong>di</strong>visioni equispaziate. Un giro completo del <strong>di</strong>sco corrisponde ad uno<br />

spostamento verticale <strong>di</strong> 1,000 mm, per cui l’errore <strong>di</strong> sensibilità è 1 500 <strong>di</strong> 1, ossia 2 mm. Al<br />

centro, è presente un’asticella che segna <strong>lo</strong> “zero” del<strong>lo</strong> strumento: appena la punta centrale del<strong>lo</strong><br />

sferometro tocca un oggetto, l’asticella comincia a sollevarsi.<br />

Lo sferometro “Leybold” è caratterizzato, invece, da un <strong>di</strong>sco <strong>con</strong> 250 <strong>di</strong>visioni ( numerate però da<br />

0 a 500 ), mentre il passo della vite è 0,500 mm, sicché l’errore <strong>di</strong> sensibilità resta sempre 2 mm<br />

( 0 , 500 250 mm). Il principio <strong>di</strong> funzionamento è <strong>lo</strong> stesso del<strong>lo</strong> sferometro “Galileo”: l’unica<br />

<strong>di</strong>fferenza <strong>con</strong>siste nel<strong>lo</strong> stabilire quando la punta centrale tocca l’oggetto. I criteri <strong>di</strong> <strong>con</strong>tatto sono<br />

due: a) il treppiede comincia a ruotare ( riproducibilità 5 mm ); b) se la punta tocca l’asta filettata<br />

sulla vite <strong>di</strong> pressione e si gira avanti e in<strong>di</strong>etro dopo aver posato la punta sulla superficie <strong>di</strong> misura,<br />

si percepisce sensibilmente un “beccheggio” ( riproducibilità 2 mm ).<br />

Strumentazione e materiali impiegati:<br />

• sferometro “Galileo”<br />

• sferometro “Leybold” (in alternativa)<br />

• lastra <strong>di</strong> vetro lavorata otticamente<br />

• ca<strong>lo</strong>tta in vetro<br />

Proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> misura e analisi:<br />

Familiarizzarsi dapprima <strong>con</strong> <strong>lo</strong> strumento usando un punto fisso del piano levigato. Fare un certo<br />

numero <strong>di</strong> misure nel<strong>lo</strong> stesso punto al fine <strong>di</strong> determinare la precisione del<strong>lo</strong> strumento. Fare un<br />

istogramma delle misure e stimare la s della <strong>di</strong>stribuzione limite ( che dovrebbe essere ⋍ 2 mm ).<br />

Abituarsi prima <strong>di</strong> ogni misura a riportare la punta del<strong>lo</strong> strumento <strong>lo</strong>ntano dal punto <strong>di</strong> <strong>con</strong>tatto.<br />

Contare il numero <strong>di</strong> giri della vite se perplessi sulla lettura dell’asta graduata.<br />

Si può passare poi a misurare quanto “ben levigato”sia la lastra <strong>di</strong> vetro utilizzata come piano <strong>di</strong><br />

riferimento. Si poggia <strong>lo</strong> sferometro sul piano <strong>di</strong> riferimento e si traccia sul piano un retico<strong>lo</strong><br />

immaginario ( in pratica <strong>con</strong>viene porre un foglio <strong>di</strong> carta millimetrata sotto al piano ) e per ogni<br />

cella del retico<strong>lo</strong>, si effettua una misura ( circa una sessantina <strong>di</strong> punti ). Farne un istogramma. Il<br />

va<strong>lo</strong>re me<strong>di</strong>o sarà il nostro “zero” per ogni misura successiva <strong>di</strong> spessore.


La <strong>di</strong>stribuzione assomiglierà sperabilmente ad una gaussiana. E’ possibile in effetti misurare<br />

questa somiglianza, o meglio valutare la probabilità che una tale ipotesi sia atten<strong>di</strong>bile, utilizzando<br />

il test del χ² . In questo caso si tratta <strong>di</strong> un test <strong>di</strong> atten<strong>di</strong>bilità assoluta.<br />

A questo punto si può passare a lavorare sulla ca<strong>lo</strong>tta. Una misura <strong>di</strong> spessore ( la “freccia” h ) in<br />

un suo punto qualunque può fornire il suo raggio <strong>di</strong> <strong>curvatura</strong> in quel punto. Infatti in base al<br />

2<br />

se<strong>con</strong>do teorema <strong>di</strong> Euclide: ρ = ( 2R<br />

− h)<br />

h ,<br />

2<br />

2<br />

1 ρ 1 ρ<br />

da cui<br />

R = ( + h)<br />

≅ essendo ρ h,<br />

2 h 2 h<br />

dove R è il raggio <strong>di</strong> <strong>curvatura</strong> della ca<strong>lo</strong>tta e ρ è il raggio della cir<strong>con</strong>ferenza in<strong>di</strong>viduata dal<br />

treppie<strong>di</strong> del<strong>lo</strong> sferometro, che è pari alla <strong>di</strong>stanza tra ciascun piede e la punta centrale ( 50mm e<br />

28.9 mm per i due tipi <strong>di</strong> sferometro ).<br />

Si possono fare tre o quattro set <strong>di</strong> misure, in punti <strong>di</strong>versi.<br />

Per ogni punto fare tante misure quante ne servono perché si veda bene la <strong>di</strong>stribuzione e sia chiaro<br />

quale incertezza attribuire ad h.<br />

Si rifletta su:<br />

1. Le misure ottenute, si <strong>di</strong>stribuis<strong>con</strong>o in maniera gaussiana attorno alla me<strong>di</strong>a ?<br />

2. La lastra <strong>di</strong> riferimento è “veramente” un piano, lavorato al meglio dei 2 µm ?<br />

3. I raggi <strong>di</strong> <strong>curvatura</strong> calcolati, sono <strong>con</strong>sistenti tra <strong>lo</strong>ro?<br />

4. Si può affermare che la ca<strong>lo</strong>tta in vetro è sferica?<br />

5. L’incertezza sul raggio R è amplificata <strong>di</strong> un grosso fattore rispetto a quella su h. Quanto<br />

vale questo fattore? Qual è la sua origine ?

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