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SPECialE /RSa SuMMit 2013<br />

con<strong>di</strong>videre le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> tutto il percorso<br />

alimentare da chi prepara a chi somministra,<br />

e non ultimo per importanza a<br />

chi consuma, affinché l’essere consapevoli<br />

e con<strong>di</strong>videre le conoscenze permetta<br />

a tutti, secondo la propria professionalità<br />

e livello <strong>di</strong> responsabilità, <strong>di</strong><br />

sapere dare risposte alle criticità che in<br />

ogni momento dell’attività possono<br />

emergere. La con<strong>di</strong>visione delle conoscenze<br />

è stata raggiunta con attività<br />

formative interne, ogni anno una tematica.<br />

Anche i corsi <strong>di</strong> formazione per alimentaristi<br />

nel rispetto della normativa<br />

vigente ( L.R. <strong>11</strong>/2003) sono stati un<br />

momento <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento operativo<br />

alla luce delle regole igieniche. Le regole<br />

sono utili se si rende chiaro l’obiettivo<br />

da raggiungere: un pasto piacevole è<br />

anche un pasto caldo mantenuto a corrette<br />

temperature che è quello che ci<br />

<strong>di</strong>ce la normativa igienica per prevenire<br />

malattie trasmesse dagli alimenti. La regola<br />

teorica <strong>di</strong>venta operare correttamente<br />

nel quoti<strong>di</strong>ano, nell’aprire, appoggiare,<br />

porzionare.<br />

Un’attenzione insomma anche nei minimi<br />

particolari.<br />

Un pasto piacevole per tutti: anziani, familiari,<br />

operatori. Un obiettivo impegnativo<br />

e complesso, poiché è trasversale<br />

all’organizzazione del reparto e più in<br />

generale dell’Azienda. Tutto è nel rispetto<br />

delle premesse generali definite nei<br />

capitolati per l’affidamento dell’appalto,<br />

con attenzione agli sprechi e all’impatto<br />

a<strong>mb</strong>ientale. Meno rifiuti, meno trasporti<br />

e meno operazioni <strong>di</strong> smaltimento, minor<br />

Numerosi stu<strong>di</strong> confermano come<br />

l’istituzionalizzazione possa essere un importante<br />

fattore <strong>di</strong> rischio nutrizionale per l’anziano e<br />

sottolineano l’importanza <strong>di</strong> realizzare interventi<br />

<strong>di</strong> sorveglianza nutrizionale.<br />

In primo luogo è utile considerare lo stato<br />

nutrizionale e i fabbisogni in merito allo stato <strong>di</strong><br />

salute e alla con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> non autosufficienza.<br />

Un’adeguata valutazione dello stato nutrizionale è<br />

fondamentale per in<strong>di</strong>viduare i soggetti a rischio<br />

<strong>di</strong> malnutrizione o malnutriti<br />

costi. In questi anni, periodo <strong>di</strong> crisi per<br />

molti, eliminare cibo è veramente grave.<br />

Aiutati da un buon programma informatico<br />

teniamo in memoria tutte le abitu<strong>di</strong>ni<br />

alimentari espresse dalle persone<br />

anziane o dai familiari a volte testimoni<br />

increduli <strong>di</strong> ca<strong>mb</strong>iamenti <strong>di</strong> gusto inaspettati.<br />

In alcuni anziani la memoria persiste<br />

e in altri è più labile, spesso rimane<br />

il gra<strong>di</strong>mento del sapore dolce, sapore<br />

<strong>di</strong> ciò che ci ha alimentato appena nati.<br />

Attraverso quale percorso il Giovanni<br />

XXIII è arrivato all’attuale, originale,<br />

proposta alimentare per i suoi ospiti?<br />

Dopo anni <strong>di</strong> gestione interna <strong>di</strong> una<br />

cucina e poi delle attività <strong>di</strong> controllo<br />

degli appalti abbiamo rivisto le attività <strong>di</strong><br />

“controllo della qualità” dando anche<br />

carta bianca ai familiari nei suggerimenti<br />

e nei criteri <strong>di</strong> valutazione. Non più lamentele<br />

o segnalazioni passive ma un<br />

gruppo <strong>di</strong> familiari è <strong>di</strong>ventato parte atti-<br />

va del processo <strong>di</strong> controllo dopo aver<br />

identificato insieme i criteri per misurare<br />

la qualità del servizio e del clima. Avevo<br />

fino al 2007 svolto la mia attività con<br />

attenzione ed il sostegno dei responsabili<br />

dei reparti, ma ero ‘sola’ con le mie<br />

conoscenze tecniche, sicuramente cresciute<br />

negli anni ed arricchite da esperienze<br />

personali. Sollecitata da nuovi<br />

colleghi ed incontri e confronti a più mani,<br />

ho capito che i familiari erano gli occhi<br />

<strong>di</strong>versi con cui cogliere la qualità del<br />

servizio, completare quella sensibilità<br />

che l’attività <strong>di</strong> tanti anni aveva un po’<br />

<strong>di</strong>sperso.<br />

Diverso dal consueto, in quanto <strong>di</strong>fferente<br />

dai menù tra<strong>di</strong>zionali, è anche il<br />

tipo <strong>di</strong> alimentazione proposta, che<br />

vede molti piatti dolci, pensati per andare<br />

incontro ai gusti <strong>di</strong> persone con<br />

importanti <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> alimentazione.<br />

Cosa sono esattamente questi piatti,<br />

come e perché sono stati ideati?

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