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42<br />
PROFILI /LA RESIDENZA CASAMIA<br />
stenziale e sanitario <strong>di</strong> importanti progetti<br />
ispirati ad una nuova modalità <strong>di</strong> intendere<br />
l’abitare dell’anziano o della persona<br />
con han<strong>di</strong>cap, con la convinzione<br />
che l’uomo deve essere sempre al centro<br />
del progetto nei <strong>di</strong>versi scenari abitativi a<br />
cui la vita lo porta.”<br />
Nella progettazione degli arre<strong>di</strong>, dunque,<br />
l’uomo è stato posto al centro <strong>di</strong><br />
tutto, insieme alle sue esigenze fisiche<br />
e psicologiche, con riferimento al suo<br />
habitat abituale, ossia la propria casa.<br />
Se normalmente nell’a<strong>mb</strong>ito abitativo<br />
tra<strong>di</strong>zionale ci si preoccupa <strong>di</strong> dare giuste<br />
risposte in termini <strong>di</strong> a<strong>mb</strong>ienti e <strong>di</strong><br />
arre<strong>di</strong>, è necessario che lo stesso tipo<br />
<strong>di</strong> attenzione si abbia in una struttura<br />
socio-assistenziale, nella quale gli ospiti<br />
che hanno dovuto abbandonare la<br />
propria abitazione, sono più vulnerabili<br />
sia fisicamente che psicologicamente.<br />
Non solo: la camera dell’anziano che<br />
vive in una residenza, rappresenta l’a<strong>mb</strong>iente<br />
domestico, il suo territorio, che<br />
va personalizzato e curato particolarmente.<br />
“Per la definizione delle finiture degli a<strong>mb</strong>ienti,<br />
si è partiti dal presupposto fondamentale<br />
che l’impatto con la realtà e<br />
quin<strong>di</strong> con l’a<strong>mb</strong>iente fisico è fortemente<br />
traumatico per l’ospite che con essi entra<br />
in contatto”, osserva ancora Nicchio.<br />
Quin<strong>di</strong> oltre alle soluzioni spaziali nella<br />
scelta dei colori e dei materiali sono stati<br />
considerati anche altri importanti aspetti<br />
che interagiscono sull’ospite, quali il<br />
senso <strong>di</strong> accoglienza, l’integrazione,<br />
l’orientamento. “Per quanto riguarda<br />
VERDE VITALE<br />
Un giar<strong>di</strong>no per percerpire la libertà <strong>di</strong> una piccola passeggiata,<br />
l’autonomia <strong>di</strong> vivere il verde, <strong>di</strong> avvertire l’abbraccio<br />
profumato degli arbusti. Così, il parco della<br />
Residenza per anziani CasaMia, <strong>di</strong>venta un punto <strong>di</strong><br />
forza della giornata dei suoi ospiti, che possono seguire<br />
i percorsi attrezzati, fruire dei prati calpestabili, piuttosto<br />
che dei punti <strong>di</strong> sosta protetti da leggere vele, un<br />
richiamo all’attività fluviale, memoria storica locale.<br />
L’elemento natura è stato tenuto in grande considerazione<br />
nella residenza <strong>di</strong> Casier, tanto da creare un<br />
<strong>di</strong>alogo efficace con l’architettura e determinando<br />
scelte molto efficaci come le superfici trasparenti,<br />
che predominano su quelle opache. O le finiture na-<br />
quest’ultimo, abbiamo ritenuto che la forma<br />
<strong>di</strong> orientamento più efficace è quella<br />
spontanea, generata dalla struttura in se<br />
stessa, cioè dalla forma espressiva dei<br />
volumi e degli altri elementi caratterizzanti<br />
e <strong>di</strong> riferimento quali arre<strong>di</strong>, colori, materiali,<br />
viste esterne.” Così gli spazi<br />
dell’a<strong>mb</strong>iente socio-assistenziale come la<br />
hall, la reception, le aree ricreative e culturali<br />
con cui l’ospite stabilisce un primo<br />
rapporto, devono, attraverso <strong>di</strong>mensioni,<br />
colori, materiali, arre<strong>di</strong> e illuminazione,<br />
istituire una sorta <strong>di</strong> continuità con gli<br />
spazi simili esterni all’a<strong>mb</strong>iente socioassistenziale,<br />
già frequentati e conosciuti<br />
dall’ospite. Allo stesso modo gli a<strong>mb</strong>ienti<br />
legati al proprio privato, come le<br />
camere, devono esprimere la medesima<br />
continuità con quelli domestici, attutendo<br />
il <strong>di</strong>stacco tra la vita privata e quella da<br />
trascorrere all’interno dell’a<strong>mb</strong>iente socio-assistenziale.<br />
Prima <strong>di</strong> tutto c’è la persona. Non un malato, un ospite<br />
con han<strong>di</strong>cap o problematiche, ma la persona nella sua<br />
interezza, con le sue attese per il futuro debitamente<br />
coltivate e in<strong>di</strong>rizzate da chi ruota intorno ad essa<br />
turali quali legno, cotto e soprattutto vetro, che permettono<br />
alla luce <strong>di</strong> dare cal<strong>di</strong> riflessi e <strong>di</strong> invadere<br />
gli spazi.<br />
“Il progetto del giar<strong>di</strong>no consente alle profumate piante<br />
officinali ed agli arbusti paesaggistici <strong>di</strong> accompagnare<br />
gli ospiti nelle loro passeggiate senza ostacoli visivi”,<br />
sottolinea l’architetto Gianluigi Nicchio, “permettendo<br />
<strong>di</strong> godere <strong>di</strong> una rassicurante immagine <strong>di</strong> insieme,<br />
senza angoli nascosti. E consentendo agli operatori un<br />
sereno ed efficace controllo degli ospiti. Siepi e alberi<br />
delle varietà botaniche a ceppaia, tutte autoctone, hanno<br />
il ruolo <strong>di</strong> creare un paravento naturale, ai margini del<br />
giar<strong>di</strong>no.”