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Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto Tu, Re vittorioso ... - Mivedi

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Nella prima lettura vediamo come quanto <strong>è</strong> profetizzato a proposito<br />

di Israele, strumento di salvezza <strong>ne</strong>lle mani di Dio, quanto si dice di<br />

un servo singolare del Signore, che <strong>è</strong> motivo di redenzio<strong>ne</strong> e fonte di<br />

luce <strong>ne</strong>l mondo, si realizza pienamente in Gesù <strong>Cristo</strong>, specialmente<br />

<strong>ne</strong>i misteri della sua Morte e della sua Risurrezio<strong>ne</strong>. Sono<br />

avvenimenti di liberazio<strong>ne</strong>, di illuminazio<strong>ne</strong>. Chi li medita e li rivive<br />

sperimenta la luce di Dio.<br />

Nel Vangelo vediamo come tra i discepoli uno tradisce: non ha<br />

capito fino in fondo il mistero di Gesù, specialmente il suo amore, la<br />

via della sua croce, la sua povertà. Sicuramente aveva sognato<br />

tutt’altro. Eppure stranamente per i nostri occhi umani, <strong>è</strong><br />

precisamente <strong>ne</strong>ll’umiliazio<strong>ne</strong> della croce che Gesù <strong>è</strong> esaltato e il<br />

Padre <strong>è</strong> glorificato dal momento che il mondo <strong>è</strong> redento per questa<br />

via.<br />

Giuda ha tradito, Pietro rin<strong>ne</strong>gherà: <strong>ne</strong>ssuno deve illudersi<br />

confidando in se stesso.<br />

Quando Gesù annunzia loro che uno di loro li tradirà, tutti sono colti<br />

di sorpresa e tutti e dodici cadono <strong>ne</strong>llo sgomento. <strong>Cristo</strong> scopre la<br />

personalità del traditore in una maniera simbolica. Offre a Giuda un<br />

pezzo di pa<strong>ne</strong>, intinto <strong>ne</strong>l piatto comu<strong>ne</strong>: <strong>è</strong> un altro gesto di<br />

amicizia. Ma Giuda rifiuta l’amicizia, si chiude in se stesso, sprofonda<br />

<strong>ne</strong>l tradimento. Nessuno se <strong>ne</strong> accorge, tran<strong>ne</strong> coloro a cui vie<strong>ne</strong><br />

rivelato, perché ognuno <strong>è</strong> padro<strong>ne</strong> della propria coscienza, e il<br />

Signore ci lascia totalmente liberi. Giuda uscendo dal cenacolo si<br />

autoesclude dal gruppo ∗ .Giovanni annota: “Era notte”. Veramente<br />

era notte <strong>ne</strong>l cuore di Giuda.<br />

∗ A proposito di Giuda, Joseph Ratzinger – Be<strong>ne</strong>detto XVI scrive <strong>ne</strong>l suo<br />

libro “Gesù di Nazaret”, vol. 2: «C’<strong>è</strong> un primo passo verso la conversio<strong>ne</strong>:<br />

“Ho peccato”, dice ai suoi committenti. Cerca di salvare Gesù e ridà il<br />

denaro (cfr. Matteo, 27, 3 ss). <strong>Tu</strong>tto ciò che di puro e di grande aveva<br />

ricevuto da Gesù, rima<strong>ne</strong>va iscritto <strong>ne</strong>lla sua anima, non poteva<br />

dimenticarlo. La seconda sua tragedia – dopo il tradimento – <strong>è</strong> che non<br />

riesce più a credere a un perdono. Il suo pentimento diventa disperazio<strong>ne</strong>.<br />

Egli vede ormai solo se stesso e le sue te<strong>ne</strong>bre, non vede più la luce di<br />

Spunti per la preghiera,<br />

Famiglia Missionaria Verbum Dei – Lazio<br />

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