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Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto Tu, Re vittorioso ... - Mivedi

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Quello che circonda Gesù lo incammina verso la morte, ma l’esito <strong>è</strong><br />

imprevedibile. Gesù annuncia che va ad un luogo dove i discepoli<br />

non possono andare – e poco prima l’aveva detto pure ai giudei –<br />

che <strong>è</strong> segno della sua glorificazio<strong>ne</strong> e di quella del Padre. L’annuncio<br />

di questa sua dipartita <strong>è</strong> percepito come minaccia dai giudei. Invece i<br />

discepoli vedono un addio dispiaciuto. In questo, Pietro percepisce<br />

che qualcosa di grave sta per accadere, e con il suo solito<br />

entusiasmo, <strong>è</strong> disposto a dare la sua vita per <strong>Cristo</strong>! ∗ . Gesù, che<br />

conosce la sua fragilità umana e la sua sincerità, risponde: “Daresti la<br />

tua vita per me? Non canterà il gallo, che tu non m’abbia rin<strong>ne</strong>gato<br />

Gesù, quella luce che può illuminare e superare anche le te<strong>ne</strong>bre. Ci fa così<br />

vedere il modo errato del pentimento: un pentimento che non riesce più a<br />

sperare, ma vede ormai solo il proprio buio, <strong>è</strong> distruttivo e non <strong>è</strong> un vero<br />

pentimento. Fa parte del giusto pentimento la certezza della speranza, una<br />

certezza che nasce dalla fede <strong>ne</strong>lla potenza maggiore della Luce fattasi<br />

car<strong>ne</strong> in Gesù».<br />

∗ Dal testamento spirituale di Shahbaz Batti, ministro pakistano cristiano<br />

ucciso lo scorso 2 marzo 2011, per la sua lotta a favore delle minoranze<br />

cristia<strong>ne</strong> oppresse <strong>ne</strong>l suo paese. Questo scritto ci mostra con chiarezza le<br />

motivazioni di fede dell’azio<strong>ne</strong> e dell’impegno di Bhatti e dimostra la sua<br />

eroica dedizio<strong>ne</strong> a <strong>Cristo</strong>, che metteva in conto il martirio già presentito:<br />

«Non voglio popolarità, non voglio posizioni di potere. Voglio solo un<br />

posto ai piedi di Gesù. Voglio che la mia vita, il mio carattere, le mie azioni<br />

parlino per me e dicano che sto seguendo Gesù <strong>Cristo</strong>. Tale desiderio <strong>è</strong> così<br />

forte in me che mi considererei privilegiato qualora […] Gesù volesse<br />

accettare il sacrificio della mia vita. Voglio vivere per <strong>Cristo</strong> e per Lui<br />

voglio morire. […] Molte volte gli estremisti hanno desiderato uccidermi,<br />

imprigionarmi; mi hanno minacciato, perseguitato e hanno terrorizzato la<br />

mia famiglia. Io dico che, finché avrò vita, fino al mio ultimo respiro,<br />

continuerò a servire Gesù e questa povera, sofferente umanità, i cristiani, i<br />

bisognosi, i poveri… Credo che i bisognosi, i poveri, gli orfani qualunque sia<br />

la loro religio<strong>ne</strong> vadano considerati innanzitutto come esseri umani. Penso<br />

che quelle perso<strong>ne</strong> siano parte del mio corpo in <strong>Cristo</strong>, che siano la parte<br />

perseguitata e bisognosa del corpo di <strong>Cristo</strong>. Se noi portiamo a termi<strong>ne</strong><br />

questa missio<strong>ne</strong>, allora ci saremo guadagnati un posto ai piedi di Gesù ed<br />

io potrò guardarLo senza provare vergogna».

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