Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto Tu, Re vittorioso ... - Mivedi

Il Servo di Dio è esempio per noi: Lui manifesta le sue difficoltà,
l’ostilità, la persecuzione che trova nel compiere la sua missione. Ma
lo fa rimanendo in ogni momento discepolo che ascolta e trasmette
fedelmente la Parola, e così facendo, si sente confortato da Dio: Lui
lo assiste. Questo conforto da parte de Dio lo fa forte e mansueto.
Le violenze che soffre, annunziano quanto dovrà sopportare Gesù
negli ultimi giorni della sua vita in questa terra. Il suo esempio ha
aiutato tutti i testimoni lungo la storia per una donazione totale.
«Nella tua fedeltà, soccorrimi, Signore» (Sal 68, 14).
Nel Vangelo vediamo come gli Apostoli sono sinceri quando
esprimono il loro stupore e dolore di fronte all’annunzio del
tradimento. Ma Giuda non condivide il loro sconcerto, e osa
chiedere se sarà lui a tradire. Sarà lui effettivamente, ma sarà una
tragedia: «Guai a colui dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito».
Gesù ha già preso la sua decisione: la sua donazione è giunta a
maturazione, secondo le Scritture. Il Vangelo ci mostra due libertà:
la libertà di consegnare e la libertà di donarsi.
Il brano è attraversato dal tradimento di Giuda, ma, nonostante la
sua iniziativa, è Gesù che si dà liberamente. Questo mistero di
donazione è comprensibile soltanto alla luce della forza dell’amore.
Il tradimento è anche la nostra terribile possibilità. Chiediamo a Dio
la grazia di non ripetere il folle gesto di Giuda.