07.06.2013 Views

5. Il concetto hegeliano di Assoluto e la dialettica • La realtà, per ...

5. Il concetto hegeliano di Assoluto e la dialettica • La realtà, per ...

5. Il concetto hegeliano di Assoluto e la dialettica • La realtà, per ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

7. <strong>La</strong> <strong>di</strong>alettica hegeliana<br />

Chiamiamo <strong>di</strong>alettica il su<strong>per</strong>iore movimento razionale, dove tali, che sembrano<br />

assolutamente separati, passano l’uno nell’altro <strong>per</strong> se stessi, me<strong>di</strong>ante quello appunto<br />

ch’essi sono, e dove il presupposto del<strong>la</strong> loro separazione si toglie via. E’ appunto<br />

l’immanente natura <strong>di</strong>alettica dell’essere e del nul<strong>la</strong>, che essi mostrino <strong>la</strong> loro unità, il <strong>di</strong>venire,<br />

quale loro verità. Hegel, Scienza del<strong>la</strong> logica.<br />

Nel passo sopra riportato Hegel fornisce una definizione generale del<strong>la</strong> <strong>di</strong>alettica, e insieme<br />

menziona un caso <strong>di</strong>alettico tra i più celebri del<strong>la</strong> sua Logica, quello dell’essere e del nul<strong>la</strong>, <strong>la</strong><br />

cui opposizione si risolve nell’unità del <strong>di</strong>venire.<br />

Serviamoci dunque <strong>di</strong> questo passo <strong>per</strong> comprendere che cos’è <strong>la</strong> <strong>di</strong>alettica in Hegel.<br />

Essa consiste nel togliere l’apparenza <strong>di</strong> una separazione fra gli opposti – in questo caso<br />

l’essere e il nul<strong>la</strong>, ma si potrebbero fare tanti altri esempi: l’opposizione tra soggetto e oggetto<br />

nel<strong>la</strong> conoscenza, tra necessità e libertà, tra servo e signore, tra umano e <strong>di</strong>vino.<br />

L’apparenza che gli opposti siano separati e <strong>per</strong> <strong>di</strong>r così incomunicanti l’uno con l’altro,<br />

ognuno “<strong>per</strong> conto proprio”, non è un fatto naturale; <strong>per</strong> Hegel essa è il prodotto dell’attività<br />

dell’intelletto, ossia del<strong>la</strong> facoltà del<strong>la</strong> conoscenza che mette or<strong>di</strong>ne nel<strong>la</strong> caoticità imme<strong>di</strong>ata<br />

dell’es<strong>per</strong>ienza sensibile, <strong>di</strong>stinguendone e c<strong>la</strong>ssificandone i fenomeni: da una parte, <strong>per</strong><br />

esempio, <strong>la</strong> natura inorganica, dall’altra quel<strong>la</strong> vivente. E’ questa l’attività che genera e<br />

cristallizza, <strong>per</strong> così <strong>di</strong>re, le opposizioni.<br />

Si tratta ovviamente <strong>di</strong> un’attività preziosa, in<strong>di</strong>spensabile <strong>per</strong> il costituirsi delle scienze<br />

partico<strong>la</strong>ri, che dunque non merita, agli occhi <strong>di</strong> Hegel, il <strong>di</strong>sprezzo con cui l’ha investita quel<strong>la</strong><br />

parte del<strong>la</strong> cultura romantica che ha visto in essa <strong>la</strong> causa principale delle <strong>la</strong>cerazioni che<br />

tormentano <strong>la</strong> coscienza moderna e <strong>la</strong> imprigionano nel<strong>la</strong> finitezza, e ha esplorato <strong>per</strong>ciò vie<br />

mistiche, o comunque irrazionali <strong>di</strong> accesso all’unità suprema del<strong>la</strong> <strong>realtà</strong>.<br />

Le <strong>di</strong>stinzioni o<strong>per</strong>ate dall’intelletto sono dunque necessarie, ma non rappresentano<br />

l’orizzonte ultimo del<strong>la</strong> conoscenza; al contrario, esprimono solo in parte <strong>la</strong> razionalità del<br />

reale e sono da considerarsi subor<strong>di</strong>nate e propedeutiche rispetto al “su<strong>per</strong>iore movimento<br />

razionale” che consiste appunto nel “flui<strong>di</strong>ficare” gli opposti, mostrando <strong>la</strong> loro unità.<br />

Questo non significa annul<strong>la</strong>re <strong>la</strong> <strong>di</strong>stinzione fra gli opposti, cancel<strong>la</strong>r<strong>la</strong> come si farebbe con<br />

un errore; significa invece che tale <strong>di</strong>stinzione viene “tolta”, cioè eliminata in quanto<br />

fattore <strong>di</strong> separazione, ma al tempo stesso conservata in una su<strong>per</strong>iore sintesi <strong>di</strong> cui<br />

gli opposti costituiscono i momenti interni.<br />

Consideriamo l’esempio storico-filosofico dell’essere e del nul<strong>la</strong>. Per il pensiero “l’essere è e il<br />

non essere non è”, aveva detto Parmenide, proibendo <strong>di</strong> ammettere come vera qualunque<br />

forma <strong>di</strong> “mesco<strong>la</strong>nza” tra l’essere e il non essere.<br />

Per Hegel, al contrario, è solo una parvenza, un’illusione, che l’essere sia separato e<br />

“immune” dal non essere: l’essere, pensato nel<strong>la</strong> sua generalità e indeterminatezza, non<br />

come essere <strong>di</strong> questa o quel<strong>la</strong> cosa, l’essere e “niente più”, è un essere “ineffabile”, che<br />

svanisce nel nul<strong>la</strong>, come altrettanto il nul<strong>la</strong>, pensato come negazione assoluta dell’essere, <strong>per</strong><br />

il fatto stesso <strong>di</strong> essere pensato non è più nul<strong>la</strong> ma essere.<br />

24

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!