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Anno 4, Numero 19 - Febbraio - Marzo 2013 - Qui Trecenta - Altervista

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<strong>Febbraio</strong> - <strong>Marzo</strong> <strong>2013</strong><br />

Il giocatore del Lotto<br />

Si ritrovavano tutti là, alla<br />

ricevitoria del Lotto del centro<br />

commerciale, un po' di<br />

chilometri lontano da casa. Gli<br />

piaceva giocare, non per il<br />

gusto di giocare, no, non era<br />

malato di gioco: solo aveva<br />

bisogno di soldi. Il suo sogno<br />

era di azzeccare la vincita<br />

stratosferica e poi lasciare un<br />

lavoro che odiava, ormai: un<br />

posto dove tutti parlavano di<br />

pensione, dove tutti non ne<br />

potevano più, non c'era più<br />

quell'attaccamento al lavoro,<br />

quell'entusiasmo dei primi<br />

tempi, complici anche capi e<br />

capetti assolutamente inadeguati.<br />

E si ritrovava lì, allora, insieme<br />

ad altri come lui: chi disoccupato,<br />

chi assalito dalla scimmia<br />

del gioco, chi ci credeva (e<br />

vinceva), chi era lì per provare<br />

i suoi sistemi e chi solo occasionalmente<br />

per giocare qualche<br />

euro, per vedere se vinceva.<br />

Lui era uno di quelli, invece,<br />

che cercavano di capire il<br />

gioco, entrare nei suoi meccanismi,<br />

vedere quali sono i<br />

numeri che escono o usciranno.<br />

Tutto doveva essere fatto<br />

in maniera sc... sc... scientifica<br />

come diceva il ladro, pugile<br />

suonato, interpretato da Vittorio<br />

Gassman ne “I soliti<br />

ignoti”. Era, cioè, uno che si<br />

fidava della statistica e non<br />

della semplice e banale fortuna.<br />

Quella.... a volercene! Non<br />

ci credeva. Per lui se non la<br />

buttavi in statistica non vincevi<br />

niente!<br />

Ma anche con la statistica non<br />

vinceva niente. Alle volte sì,<br />

ma in un mese erano più i<br />

soldi andati che quelli vinti. E<br />

allora, porco giuda, come fare<br />

per vincere? Le aveva studiate<br />

tutte, era diventato fanatico:<br />

tutte le combinazioni di numeri<br />

che incontrava per lui erano<br />

buoni per essere messi in<br />

Ringraziamento<br />

gioco. Che so: il numero di<br />

telefono della ditta che faceva<br />

assistenza agli ascensori, là<br />

dove lavorava, le targhe delle<br />

auto (magiche quelle dei Carabinieri,<br />

dopo che aveva letto<br />

che una vecchietta aveva beccato<br />

un terno mettendo in<br />

gioco i numeri dell'auto dei<br />

Carabinieri parcheggiata fuori<br />

dalla tabaccheria/ricevitoria<br />

del paese), i numeri che gli<br />

venivano sotto il naso sul<br />

lavoro, il totale della spesa al<br />

supermercato, ottimi questi<br />

per gli ambi: la cassiera diceva<br />

“48 euro e 60 centesimi”? E<br />

lui rispondeva “Ruota?” Se la<br />

cassiera era simpatica gli diceva<br />

una ruota del Lotto, sennò,<br />

spiegava lui la faccenda del<br />

Lotto, visto che di solito quelle<br />

fanno due occhi così, piegano<br />

la testolina e dicono: “Eh?”.<br />

Non amava particolarmente il<br />

gioco, e neanche l'ambiente<br />

della ricevitoria ad essere<br />

sinceri, con quelle persone,<br />

una più strana dell'altra: c'erano<br />

disoccupati che sbarcavano<br />

il lunario in quella maniera. Ma<br />

aveva bisogno di soldi, come<br />

tutti, ovviamente, e allora...<br />

chissenefrega di chi c'è!<br />

Aveva una sua maniera per<br />

capire se era giunto il momento<br />

buono: l'ansia. Se c'era<br />

quella, voleva dire che si sarebbe<br />

vinto qualcosa, se non<br />

c'era, era meglio lasciar perdere.<br />

Ed era da un po' che non vinceva<br />

e l'ansia lo avvolgeva, gli<br />

bloccava il respiro. Fusse che<br />

fusse la vorta bona?<br />

Si mise, allora, di buzzo buono<br />

tutte le sere con l'aiuto di<br />

internet a studiare le estrazioni<br />

di una certa fascia oraria<br />

per vedere e confrontare quali<br />

erano i numeri che venivano<br />

fuori più spesso in quella determinata<br />

fascia.<br />

L'ansia cresceva, la voglia di<br />

vincere pure. Sapeva che un<br />

giorno o l'altro il maledetto<br />

dieci l'avrebbe beccato. E il<br />

gran giorno arrivò. Di martedì,<br />

il suo giorno preferito. Aveva<br />

passato tutta la notte a confrontare<br />

le varie estrazioni<br />

delle settimane precedenti, e<br />

si era convinto che i numeri<br />

messi or ora in gioco sarebbero<br />

venuti fuori.<br />

E vennero fuori! Lui fece due<br />

occhi così, non disse niente ai<br />

gestori (se vinceva diceva<br />

sempre quattro cazzate a quei<br />

due) e corse a casa. Appena<br />

fuori dalla macchina di mise ad<br />

urlare “Ho vinto! Ho vinto!”<br />

saltellando di qua e di là. Tanto<br />

stava in aperta campagna,<br />

periferia del minuscolo paese<br />

dove abitava e non l'avrebbe<br />

sentito nessuno. Ed appunto<br />

fu la campagna la causa della<br />

sua disgrazia: lui stava saltellando,<br />

pazzo di gioia, sventolando<br />

la bolletta della ricevitoria,<br />

attirando, così, la curiosità<br />

di una gazza, notoriamente<br />

ladra, la quale si fiondò a fregargli<br />

dalle mani quel bel pezzo<br />

gustoso color rosa e a<br />

volare via.<br />

Lui, disperato, urlando come<br />

un pazzo e tirando tutti i sassi<br />

che gli capitavano a tiro, rincorse<br />

l'uccellaccio. Eh sì! Ma<br />

quello, ovviamente, volò via<br />

chissà dove. E lui rimase li in<br />

ginocchio, piangendo sulla sua<br />

sfortuna e maledicendo la<br />

campagna. Cercò per settimane<br />

il nido della gazza, ma vai a<br />

trovarlo. Il 10 non lo beccò<br />

mai più per il resto della sua<br />

vita. Povero era e povero<br />

rimase... odiando e cercando<br />

di centrare a sassate tutte le<br />

gazze che incontrava.<br />

Per anni lo videro, ad ogni<br />

cagata di uccello provare a<br />

vedere se c'erano i residui<br />

della sua bolletta...<br />

Giovanni “Moreno” Milani<br />

Il gruppo parrocchiale che ha organizzato la “Chiarastella” nel periodo natalizio, ringrazia tutti<br />

coloro che hanno benevolmente accolto i giovani cantori che hanno portato di casa in casa gli<br />

auguri di Natale. Le generose offerte raccolte serviranno a finanziare opere parrocchiali.<br />

Pagina 3<br />

Il Lotto: non sempre<br />

è un gioco<br />

“Non era<br />

malato di<br />

gioco, aveva<br />

solo bisogno di<br />

soldi”<br />

La tradizione della<br />

Chiarastella tramandata<br />

alle giovani generazioni

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