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AnnoVI, numero 2<br />

CRESCERE INSIEME giugno 2008<br />

GIORNALINO DELLA SCUOLA PRIMARIA “A.BIDERNUCCIO” DI VENZONE<br />

E’ vero che siamo praticamente in vacanza, ma i ragazzi di quinta che <strong>il</strong> prossimo anno<br />

inizieranno la loro avventura scolastica alla scuola media vogliono, in questo numero,<br />

salutare <strong>il</strong> pubblico dei lettori del giornalino con alcuni consigli e alcune raccomandazioni<br />

per ritrovarci in piena forma a settembre.<br />

Cominciamo con una ricetta che, se seguita con scrupolo, vi potrà garantire <strong>il</strong> successo<br />

scolastico.<br />

Parola di Sofia.<br />

SFORMATO DEL BRAVO STUDENTE<br />

Preparare un impasto per l’impegno con:<br />

• 50 g di ascolto<br />

• 30 g di studio<br />

• 20 g di curiosità<br />

• 50 g di voglia di fare<br />

• un pizzico di buonumore<br />

• capacità di affrontare le difficoltà q.b.<br />

Amalgamare <strong>il</strong> tutto fino ad ottenere l’impasto di impegno morbido.<br />

Aggiungere 30 cl di autostima.<br />

Per favorire la lievitazione aggiungere la collaborazione dei compagni.<br />

Infine infornare <strong>il</strong> dolce a 30°C per cinque anni.<br />

Una volta sfornato, ricoprirlo di educazione e conservarne una fetta per tutta la<br />

carriera scolastica.<br />

Scuola Primaria di Venzone


AnnoVI, numero 2<br />

CRESCERE INSIEME giugno 2008<br />

ADDIO SCUOLA ELEMENTARE!!☺sigh!sigh!! ☺<br />

Siamo qui, è l’ultimo anno di elementare e<br />

mi rammarico un po’ al solo pensiero delle<br />

belle esperienze che ho passato con le<br />

maestre e i compagni in questi 5 anni di<br />

scuola. Insieme abbiamo provato tristezze<br />

ed euforie, gioie e dolori proprio come una<br />

grande famiglia. La cosa più importante è<br />

che grazie al nostro impegno e alla<br />

pazienza delle maestre abbiamo imparato<br />

molto. Qui ho appreso la base ut<strong>il</strong>e per la<br />

vita e, secondo me, non è cosa da poco,<br />

anzi ha un immenso valore. Questi, per ora,<br />

sono stati gli anni più significativi della mia<br />

vita e penso che farò fatica a dimenticarli.<br />

(Ludovico)<br />

Cari bambini, sono un bambino di quinta e sto<br />

per finire la scuola elementare.<br />

Voi siete ancora piccoli e potete, in un certo<br />

senso, considerarvi fortunati, ma con <strong>il</strong> passare<br />

del tempo vi accorgerete che non fa male<br />

andare a scuola, anzi, io direi <strong>il</strong> contrario, anche<br />

se man mano che crescerete diventerà un po’<br />

più diffic<strong>il</strong>e.<br />

Se volete vi do <strong>il</strong> consiglio per me più<br />

importante, anche se non lo seguo tante volte:<br />

ascoltare SEMPRE le maestre e i compagni.<br />

Nelle classi più impegnative, cioè quarta e<br />

quinta, le cose cambiano: maestre più toste,<br />

lavori più diffic<strong>il</strong>i, …., ma non prendete mai le<br />

difficoltà dal lato oscuro, le maestre vi<br />

aiuteranno, scherzeranno e condivideranno con<br />

voi i momenti peggiori.<br />

Comunque fate o farete bene a prendere la<br />

scuola con serietà.<br />

(THOMAS)<br />

Cari bambini, fra un po’ inizierete la scuola e vi<br />

dovrete impegnare.<br />

-Siete pronti?<br />

-Siiii?!?!!!<br />

-Allora zaino in spalla e via!!!<br />

Bambini, la scuola elementare è importante per<br />

tutti e se ascoltate i consigli di un ragazzo di<br />

quinta state sicuri che andrete tutti bene a<br />

scuola.<br />

Non considerate di andare a scuola solo perché è<br />

obbligatoria, anzi andateci e non sprecate questa<br />

opportunità.<br />

Quando la maestra parla, dovete sempre ascoltarla,<br />

perché non si sa mai che inganni quelli distratti e<br />

li interroghi.<br />

Per non essere puniti, non dovete correre in<br />

classe, non dovete fare le scivolate, non dovete<br />

picchiarvi.<br />

Auguro a tutti dei buoni anni scolastici, by<br />

Cristian<br />

Scuola Primaria di Venzone


AnnoVI, numero 2<br />

CRESCERE INSIEME giugno 2008<br />

CINQUE ANNI DI SCUOLA ELEMENTARE SONO STATI<br />

UN’ OCCASIONE PER CONOSCERE E PER CONOSCERSI<br />

Una mattina di settembre 2003, è iniziato un viaggio lungo cinque anni fatto di avventure, gioie,<br />

tristezze e divertimenti per circa 9 mesi all’anno.<br />

Questo viaggio si chiama “SCUOLA”.<br />

Con le maestre non abbiamo solo parlato di verbi o operazioni, è stato un percorso di nuove scoperte e<br />

amicizie, e soprattutto per questo solo a pensare che siamo alla fine della scuola mi vengono le lacrime<br />

agli occhi a lasciare le mie maestre.<br />

Venerdì 6 giugno dell’ultimo anno di scuola alcuni bambini come me, vorrebbero che scattata la<br />

mezzanotte la macchina del tempo ci riportasse al primo giorno della scuola e non riuscisse mai ad<br />

arrivare fino all’ultimo giorno dell’ultimo anno di elementari.<br />

Questo però è surreale, ma niente è impossib<strong>il</strong>e nella nostra testa; infatti, almeno a me, i ricordi delle<br />

giornate più belle sono i primi a giungere, e quindi vorrei dire, sia ai compagni, ma soprattutto alle<br />

maestre, poche parole ma con grande e unico significato:<br />

GRAZIE<br />

Scuola Primaria di Venzone


AnnoVI, numero 2<br />

CRESCERE INSIEME giugno 2008<br />

La delusione può presentarsi in molte<br />

forme e in diversi contesti, ognuna ha un<br />

sapore; generalmente è amara ma può<br />

avere diverse tonalità, un po’ come i<br />

colori.<br />

L’ultima delusione che noi di quinta<br />

abbiamo “assaggiato” è quella di aver<br />

saltato la gita di due giorni al rifugio<br />

“Fratelli Grego” con le maestre. Giorni di<br />

preparazione con telefonate, fax,<br />

sopralluoghi, domande al<br />

Preside,autorizzazioni ecc…<br />

Anche a casa ci siamo preparati molto:<br />

zaini da preparare, soldi da portare,<br />

firme… così tanto lavoro per niente,<br />

invano.<br />

Dopo una lunga attesa la vig<strong>il</strong>ia del giorno<br />

della partenza è arrivata, ma a tutti è<br />

arrivata una tragica telefonata: la gita era<br />

saltata a causa del maltempo! La notizia è<br />

arrivata verso le nove di sera, giusto<br />

mentre mettevamo le ultime cose nello<br />

zaino e andavamo a dormire pronti per <strong>il</strong><br />

giorno dopo. Qui la delusione è entrata in<br />

gioco.<br />

E’ vero, era pericoloso salire in montagna<br />

con quelle condizioni atmosferiche, ma<br />

come potevamo non essere delusi ?<br />

Quella sera ho sperato che fosse tutto un<br />

sogno e di svegliarmi al più presto ma<br />

forse era meglio che rimanessi<br />

addormentata, perché purtroppo era<br />

realtà e anche la mattina ho sperato la<br />

stessa cosa, ma entrata in cucina tutto è<br />

svanito nel nulla.<br />

Io credo che insieme a me tutti i miei<br />

compagni e le maestre non siano stati<br />

felici di saltare la gita, era una nuova<br />

occasione mai provata.<br />

(Alice)<br />

E’ vero, dispiace molto anche a noi maestre aver dovuto rinunciare a questa uscita,che<br />

avevamo programmato con tanta cura per concludere in modo speciale i nostri cinque anni<br />

con bambini davvero speciali.<br />

Una classe con m<strong>il</strong>le diversità, con tante personalità particolari, ingredienti necessari per<br />

ottenere un bel gruppo, a riprova che la diversità è ricchezza.<br />

A tutti un abbraccio dalle vostre maestre!!<br />

Scuola Primaria di Venzone


AnnoVI, numero 2<br />

CRESCERE INSIEME giugno 2008<br />

Un giorno la maestra Elena è arrivata a scuola e ci ha detto che potevamo partecipare ad un concorso che come argomento<br />

principale aveva la frutta.<br />

Infatti si chiamava “Macedonia Day”.<br />

All’inizio ci siamo organizzati nel creare quattro gruppi formati da quattro bambini ciascuno.<br />

Alla fine, dopo molti spostamenti e cambiamenti di idee, sono usciti quattro bei cartelloni.<br />

• Frutta di giornale; che consisteva nello strappare<br />

dalle riviste, pezzi colorati del colore del<br />

frutto e liberamente incollarli,<br />

formando un collage.<br />

• Macedonia 3D; che consisteva nel fare la frutta tridimensionale<br />

usando <strong>il</strong> cartone e la carta igienica. (non è un lavoro da niente incollare, far asciugare la<br />

carta,disporre le veline e incollarle)<br />

• Macedonia di sorrisi; che<br />

consisteva nel ritagliare la<br />

faccia a tanti bambini di diverse nazionalità e razze, abbinando a ognuno un frutto<br />

Scuola Primaria di Venzone


AnnoVI, numero 2<br />

CRESCERE INSIEME giugno 2008<br />

• Macedonia in gioco; era composto da due<br />

cartelloni uguali ritagliati a puzzle;<br />

rispondendo ad alcune domande sulle<br />

qualità della frutta le due squadre in gioco<br />

dovevano completare i puzzle.<br />

Tutti i bambini, alla fine, erano entusiasti dei loro lavori.<br />

Siamo convinti di non aver lavorato per nulla: speriamo che i nostri cartelloni <strong>il</strong> prossimo<br />

anno possano abbellire la scuola e, guardandoli, le maestre si ricordino di noi.<br />

Scuola Primaria di Venzone


AnnoVI, numero 2<br />

CRESCERE INSIEME giugno 2008<br />

“Uscita didattica ad Aqu<strong>il</strong>eia”<br />

Noi bambini di classe quinta, <strong>il</strong> 13 maggio, siamo andati a fare una gita ad Aqu<strong>il</strong>eia; è stata molto interessante,<br />

anche perché noi stiamo studiando i Romani e Roma.<br />

Abbiamo preso lo scuolabus e siamo partiti.<br />

Arrivati alle 10.00 circa, siamo scesi dove c’erano altre scuole e abbiamo fatto merenda, lì abbiamo conosciuto la<br />

guida, che si chiama Roberta.<br />

Quando siamo risaliti sull’autobus la guida ci ha spiegato cosa andavamo a vedere, e che non si poteva fotografare,<br />

perché andavamo in un museo.<br />

Quando siamo entrati nel cancello abbiamo aspettato un po’ perché c’erano altre classi, e bisognava timbrare <strong>il</strong><br />

biglietti mentre eravamo fuori la guida ci ha detto che quella quercia che era lì accanto, aveva 300 anni. Quando<br />

siamo entrati siamo andati subito al piano superiore e abbiamo visto che dentro le teche c’erano dei resti molto<br />

belli, come: gioielli anelli di ambra, delle piccole sculture di ambra e regali di nozze di una ragazza, e ci ha parlato<br />

un po’ della storia, una storia sui Romani.<br />

Quando siamo scesi al piano di sotto ci siamo dedicati alle teste scolpite dei cittadini Romani che erano fatte di<br />

pietra e di marmo.<br />

Passati alle stanze successive abbiamo viste delle sculture, un’imperatrice un imperatore, e Augusto con la veste di<br />

pontefice massimo.<br />

Poi abbiamo ripreso lo scuolabus per andare a vedere <strong>il</strong> sepolcreto dove c’erano i resti di tombe.<br />

Siamo poi andati a vedere la cosa più bella <strong>il</strong> porto dei Romani e abbiamo visto nella poltiglia anche due<br />

ranocchiette piccole; abbiamo percorso tutte le stradine fino ad arrivare ai restauri di case in un grande territorio<br />

dove c’erano anche due mosaici un po’ distrutti.<br />

Dopo ci siamo ritrovati in un parco dove c’erano altri bambini di altre scuole e abbiamo mangiato e preso anche <strong>il</strong><br />

gelato.<br />

Infine siamo ritornati a scuola, e devo dire che è stato molto interessante e vi inviterei ad andarci perchè è molto<br />

bello e si imparano molte cose.<br />

Scuola Primaria di Venzone


AnnoVI, numero 2<br />

CRESCERE INSIEME giugno 2008<br />

Lasciamo spazio all’esultanza di Bruno e di tutti i tifosi interisti<br />

Già da Inter-Siena dell’11 maggio aspettavo<br />

lo scudetto.<br />

Il goal di Vieira però è solo un’ <strong>il</strong>lusione<br />

sullo scudetto, perché, a ri<strong>apri</strong>re la partita, ci<br />

pensa l’attaccante del Siena:1-1.<br />

Ballottelli fa gol e l’Inter è di nuovo in<br />

vantaggio ed ha ancora 4 punti sulla Roma.<br />

Maccarone segna <strong>il</strong> 2-2 che si stab<strong>il</strong>izzerà<br />

per tutta la partita. Un fallo in area ai danni<br />

dell’Inter. E’ rigore. Materazzi calcia dal<br />

dischetto ma la palla viene afferrata dal<br />

portiere. Finisce così la partita con<br />

Materazzi che esce dallo stadio tra insulti e<br />

urli.<br />

Ero sconvolto, non sapevo come reagire; tra<br />

Roma e Inter ora c’era solamente un piccolo<br />

e minuscolo puntino. Tutto doveva giocarsi<br />

negli ultimi 90’ di campionato. Lo dicevano<br />

tutti, diversamente dagli altri giorni in cui<br />

all’ordine del giorno di ogni TG c’erano<br />

immondizie epolitica, sembrava che la<br />

questione INTER ROMA fosse la notizia<br />

della settimana.<br />

Domenica 18 maggio c’era Parma-Inter e<br />

Catania-Roma. Io ero a casa di mia nonna,<br />

a mettere un po’ a posto, e seguivo “Quelli<br />

che <strong>il</strong> calcio…” per vedere i risultati parziali<br />

delle partite.<br />

All’ 8° minuto segna la Roma, Vucinic. La<br />

Roma per 54 minuti potè vivere l’<strong>il</strong>lusione di<br />

essere campione d’Italia; ma…al 16° del 2°<br />

tempo Ibraihmovic prende palla, procede<br />

avanti fino al limite dell’area, colpisce palla<br />

con un destro pazzesco e a rasoterra sfiora<br />

<strong>il</strong> palo dentro lo specchio della porta.<br />

GOAL!!!<br />

Il raddoppio di Ibra arriva al 79°, quando <strong>il</strong><br />

cross di Maicon dà la possib<strong>il</strong>ità al<br />

capocannoniere interista di realizzare la sua<br />

doppietta: prende palla di prima ed entra sul<br />

secondo palo. E’ due a zero per l’Inter.<br />

Contento com’ero, non pensavo neppure a<br />

un’eventuale rimonta del Parma, io ormai mi<br />

sentivo campione d’Italia. All’ottantesimo<br />

circa <strong>il</strong> Catania segna. Tre punti di distacco<br />

tra Inter e Roma. Ero seduto sul tavolo e<br />

cantavo l’inno dell’Inter con una gioia<br />

pazzesca dentro di me. Andando a<br />

prendere <strong>il</strong> gelato, dei signori interisti<br />

festeggiavano e al cameriere avevano<br />

attaccato la figurina di IBRAIHMOVIC<br />

dicendo:<br />

-Questo è l’uomo del giorno!!!-<br />

Finalmente <strong>il</strong> campionato era finito e<br />

L’INTER AVEVA VINTO IL SUO 16°<br />

CAMPIONATO, 3° CONSECUTIVO!!!<br />

Ecco Bruno con la splendida e squisita torta che<br />

ci ha portato per festeggiare<br />

l’INTER CAMPIONE d’Italia<br />

Scuola Primaria di Venzone


AnnoVI, numero 2<br />

CRESCERE INSIEME giugno 2008<br />

UN TUFFO<br />

NELL’......INDIA!<br />

Oggi 26 febbraio in classe terza è<br />

venuta la mediatrice culturale<br />

dell’India: KAVITA, che significa poesia.<br />

Le maestre ci hanno fatto una<br />

sorpresa!! Visto che nella nostra<br />

classe c’è un bambino di origine<br />

indiana.<br />

Lei ci ha subito spiegato che l’India è<br />

grande come dieci volte l’Italia, ha<br />

ventinove stati, si parlano ventiquattro<br />

lingue e seicento dialetti. Ci ha anche<br />

spiegato che i colori della bandiera<br />

dell’India hanno un significato: color<br />

zafferano (sacrificio), bianco (pace) e<br />

verde (prosperità). Queste parole mi<br />

hanno rallegrata, erano bellissime!!<br />

Poi ci ha mostrato un cartellone nel<br />

quale vengono rappresentate le varie<br />

religioni praticate nel suo paese, ci ha<br />

anche spiegato che <strong>il</strong> SIC (simbolo che<br />

rappresenta la protezione per i paesi<br />

indiani) dell’India ha quattro leoni e<br />

ognuno di loro guarda verso i quattro<br />

punti cardinali; per finire su un’altro<br />

cartellone venivano mostrate alcune<br />

spezie come: semi di papavero,<br />

peperoncino, chiodi di garofano che<br />

spesso accompagnano i loro cibi, tra<br />

cui <strong>il</strong> riso di cui ne fanno molto uso.<br />

Ha parlato anche un po’ della scuola<br />

indiana, che comincia alle 8:00 del<br />

mattino e termina alle 15:30. I<br />

bambini iniziano con due anni di<br />

scuola dell’infanzia, sette anni di<br />

scuola elementare e tre di scuola<br />

media, <strong>il</strong> materiale che hanno a<br />

disposizione per lavorare consiste in<br />

quaderni di trecento o quattrocento<br />

pagine che devono bastare per tutto<br />

l’anno, così come matite e gomme. Ci<br />

ha anche detto che gli scolari portano<br />

delle divise che devono essere ben<br />

curate e pulite altrimenti non vengono<br />

fatti entrare in classe.<br />

Ma le sorprese non sono finite, in<br />

seguito ci ha mostrato dei bellissimi<br />

vestiti indiani facendoli indossare a<br />

me a Sofia e ad Emma. Il vestito<br />

indossato da Sofia rappresentava una<br />

ragazza vestita a festa, io Valentina<br />

una giovane ragazza, Emma invece<br />

indossava un abito da mamma.<br />

Eravamo proprio entusiaste, così<br />

abbiamo voluto condividere la nostra<br />

gioia con <strong>il</strong> resto della scuola, ma<br />

Kavitha per completare <strong>il</strong> nostro<br />

abbigliamento ci ha aggiunto <strong>il</strong> BINDI<br />

sulla fronte (segno che le donne<br />

avevano sulla fronte come simbolo di<br />

attesa del compagno che era partito).<br />

Così siamo andate a fare un giro per le<br />

altre classi, che vergogna!!<br />

Per finire ha anche spiegato che le<br />

persone ancora oggi disegnano fuori<br />

casa dei simboli con farina e sale che<br />

significano “in attesa di DIO”.<br />

E’ stato come fare un tuffo nell’India!!<br />

(Gruppo di lavoro classe terza:<br />

Valentina, Emma, Sofia)<br />

Scuola Primaria di Venzone


AnnoVI, numero 2<br />

CRESCERE INSIEME giugno 2008<br />

VIAGGIO NELLA PREISTORIA<br />

Il giorno 8 maggio noi alunni<br />

di classe terza, abbiamo fatto<br />

una bellissima gita, anzi più<br />

che gita una bellissima<br />

avventura, per completare<br />

l’argomento di studio sul<br />

neolitico.<br />

Raccontiamo subito dicendo<br />

che siamo partiti da Venzone<br />

verso le 8:45, abbiamo<br />

attraversato diversi paesi<br />

come Rivoli Bianchi,<br />

Gemona, Osoppo, Buia,<br />

Pagnacco, Udine, Pozzuolo<br />

de Friuli e finalmente eccocci<br />

a Sammardenchia che è<br />

appunto una frazione di<br />

Pozzuolo, dove alcuni anni fa<br />

sono stati scoperti alcuni resti<br />

di un antico v<strong>il</strong>laggio<br />

Neolitico.<br />

Appena giunti ci ha accolti<br />

una guida di nome Emanuela<br />

che subito ci ha fatto<br />

accomodare in una stanza<br />

dove ci ha un po’ spiegato <strong>il</strong><br />

lavoro svolto dagli archeologi,<br />

mostrandoci piccoli pezzi di<br />

reperti che poi dopo<br />

avremmo dovuto riconoscere.<br />

Essi prima scavano poi, se<br />

trovano dei reperti li studiano.<br />

Così più tardi abbiamo<br />

simulato questa attività di<br />

scavo in apposite vasche di<br />

terra. Lo scavo consisteva nel<br />

trovare più oggetti possib<strong>il</strong>i<br />

per poter ricevere <strong>il</strong> diploma<br />

di piccoli archeologi.<br />

E’ stato fantastico, tutti noi<br />

abbiamo trovato dei reperti!!!<br />

Finita la nostra simulazione ci<br />

siamo fermati un po’ a<br />

rifoc<strong>il</strong>larci, ne avevamo<br />

proprio bisogno, così siamo<br />

usciti all’aperto un apposito<br />

spazio verde a fare<br />

ricreazione. In seguito siamo<br />

rientrati all’interno del museo<br />

per continuare <strong>il</strong> nostro<br />

percorso, precisamente<br />

abbiamo svolto due<br />

laboratori; <strong>il</strong> primo consisteva<br />

nel cucire la faretra (una<br />

specie di sacca costruita dal<br />

neolitico, per metterci dentro<br />

degli attrezzi)di pelle, che<br />

ridere!!! Alcuni di noi hanno<br />

dovuto chiedere aiuto perché<br />

faticava a cucire <strong>il</strong> borsello, a<br />

proposito non abbiamo usato<br />

aghi!! Ma solo le nostre mani.<br />

Certo doveva essere<br />

piuttosto faticoso per gli<br />

uomini preistorici fare questi<br />

lavori. Ma non è finita qui!! In<br />

seguito ci siamo divertiti a<br />

creare con l’arg<strong>il</strong>la dei vasetti<br />

di varie forme con<br />

decorazioni inventate da noi.<br />

Per concludere la giornata,<br />

che è proprio trascorsa in<br />

fretta, la guida Emanuela ci<br />

ha parlato del signor Alfeo <strong>il</strong><br />

quale non conosceva molto<br />

della preistoria, ma che<br />

all’età di 53 anni facendo<br />

delle lunghe passeggiate qua<br />

e là per la campagna, si<br />

trasformò in un “ archeologo”,<br />

in quanto è stato lui a<br />

scoprire l’esistenza di questo<br />

v<strong>il</strong>laggio. Dopo di che<br />

abbiamo visitato <strong>il</strong> prezioso<br />

museo dove vengono<br />

conservati i preziosi reperti<br />

ritrovati grazie al signor Alfeo,<br />

erano proprio tanti e<br />

Emanuela ci ha fatto vedere<br />

che alcune pietre venivano<br />

da diversi luoghi dell’Italia.<br />

Finito <strong>il</strong> nostro viaggio nel<br />

mondo del neolitico ci siamo<br />

diretti verso la scuola, ma le<br />

sorprese non erano finite<br />

perche le maestre ci hanno<br />

portati a prendere <strong>il</strong> gelato.<br />

E’ stata davvero una giornata<br />

ricca di emozioni!!<br />

Scuola Primaria di Venzone


AnnoVI, numero 2<br />

CRESCERE INSIEME giugno 2008<br />

Valentina, una bambina di classe terza, che fa spesso visita alla sua bisnonna che si<br />

trova in una casa di riposo, immagina di poter vivere un’esperienza speciale:<br />

creare una scuola di , per , con con gli anziani<br />

C’erano una volta in una vecchia stanza un bel po’ di anziani, che erano sempre tristi e<br />

io vi sto raccontando tutto ciò perché questa stanza aveva un grande giardino, in cui<br />

io andavo a giocare molto spesso.<br />

Questi anziani un giorno mi videro e diventarono un po’ più felici del solito.<br />

Così un giorno provai ad entrare e questi anziani cominciarono a farmi domande e io<br />

rispondevo, perciò decisi di andarvi ogni giorno, in modo da trasmettere loro un po’ di<br />

felicità.<br />

E ciò mi piacque molto.<br />

Quando li vedevo mi sembrava di andare avanti nel tempo.<br />

Man mano che andavo lì, li conoscevo sempre più a fondo e loro mi raccontavano dei<br />

fatti che avevano vissuto ai tempi del terremoto o ai tempi di alcune guerre.<br />

Mi piaceva tanto incontrarli, perciò misi un cartello fuori dalla stanza con scritto:<br />

“La scuola per anziani”-, visto che serviva per renderli contenti e per noi per imparare<br />

storie di saggezza.<br />

Questa stanza piaceva a così tanta gente che agli anziani venne anche da piangere per<br />

l’emozione e a questi vecchietti capitò di salutare figli, parenti e amici che non<br />

vedevano da tantissimo tempo.<br />

Inseriamo Inseriamo sotto sotto questo questo questo testo testo di di Valentina Valentina un’immagine un’immagine degli degli ultimi ultimi giorni giorni di di scuol scuola; scuol a;<br />

forse forse in in fotocopia fotocopia la la resa resa non non è è buona, buona, ma ma guardate guardate al al significato: significato: sono sono i i bambini bambini più<br />

più<br />

piccoli piccoli della della nostra nostra scuola scuola che che corrono corrono felici felici e e impegnati impegnati verso verso un un traguardo<br />

traguardo<br />

Scuola Primaria di Venzone


AnnoVI, numero 2<br />

CRESCERE INSIEME giugno 2008<br />

CAMMINA…..CAMMINA…..ovvero una esperienza nel Parco delle Prealpi<br />

Giulie<br />

Mercoledì 7 maggio,noi alunni<br />

di classe quarta siamo, stati<br />

invitati dagli amici del Parco<br />

delle Prealpi Giulie a fare una<br />

escursione nel bosco vicino a<br />

Resiutta e precisamente in<br />

“Borgo Cros”.<br />

Insieme a noi c’erano anche<br />

alcuni bambini della scuola di<br />

Resia e alcuni che arrivavano<br />

addirittura dall’Austria e dalla<br />

Slovenia.<br />

Dopo esserci presentati, tutti<br />

insieme siamo partiti verso la<br />

montagna. Durante la<br />

camminata,la nostra guida che si<br />

chiamava Marco, ci ha spiegato<br />

MULIN dal FLEC<br />

Quest’anno in classe abbiamo parlato dell’acqua e<br />

dell’importanza che ha per l’uomo. Per questo siamo<br />

andati a Illegio a visitare un mulino che funziona<br />

ancora ad acqua.<br />

Appena arrivati in paese abbiamo subiti visto una<br />

strada con tre mulini,uno di quelli e proprio l’ultimo<br />

era “Mulin Flec”.Ad aspettarci c’era <strong>il</strong> proprietario<br />

del mulino <strong>il</strong> signor Scarsini che ci ha spiegato come<br />

funziona un mulino ad acqua. Noi siamo stati<br />

sorpresi nel vedere che non serve l’elettricità ma è<br />

l’acqua che passa fuori dal mulino che fa girare la<br />

ruota e fa muovere le due pietre che macinano <strong>il</strong><br />

grano per farlo diventare farina Il mugnaio ci ha detto<br />

anche che se le pietre (dette mole)sono vicine la<br />

farina e fine se invece sono più lontane la farina è più<br />

grossa. Finito di macinare per fermare la ruota ( e<br />

quindi gli ingranaggi) si muove un bastone che fa<br />

deviare <strong>il</strong> corso dell’acqua e dopo qualche momento<br />

tutto si ferma.<br />

Il signor Scarsini ci ha anche letto in un libro che nel<br />

1800, nel Comune di Venzone,c’erano sei mulini.<br />

come distinguere: <strong>il</strong> pino nero, <strong>il</strong><br />

faggio, <strong>il</strong> nocciolo, <strong>il</strong> frassino e<br />

<strong>il</strong> carpino.Arrivati a destinazione<br />

ci siamo divisi in gruppi misti<br />

cioè formati da italiani,austriaci<br />

e sloveni e siamo andati a<br />

raccogliere materiale riguardante<br />

gli alberi (foglie , gemme, pigne,<br />

corteccia….). Ogni gruppo ha<br />

realizzato, con <strong>il</strong> materiale<br />

raccolto,un cartellone<br />

riguardante un albero e abbiamo<br />

scritto le informazioni nelle tre<br />

lingue.<br />

Nel pomeriggio ,ci siamo<br />

incamminati per tornare verso <strong>il</strong><br />

paese. Abbiamo anche visto una<br />

rana che ci è passata davanti ai<br />

piedi , noi volevamo toccarla ma<br />

Marco ci ha detto che non<br />

potevamo farlo perché <strong>il</strong> nostro<br />

corpo era troppo caldo per lei:<br />

abbiamo imparato così una<br />

nuova cosa.<br />

Arrivati in paese siamo ripartiti<br />

per Venzone.<br />

Questa è stata una giornata di<br />

scuola diversa dalle altre e molto<br />

divertente. Speriamo di ripetere<br />

questa esperienza di nuovo.<br />

Scuola Primaria di Venzone


AnnoVI, numero 2<br />

CRESCERE INSIEME giugno 2008<br />

ECCO COME SI COSTRUISCE UN ABACO<br />

Io ed <strong>il</strong> mio papà abbiamo tagliato un pezzo di legno e gli abbiamo fatto 3 fori.<br />

Poi abbiamo preso tre bastoncini di spiedini (per fare le aste), li abbiamo lavati con <strong>il</strong><br />

sapone e messi ad asciugare.<br />

La mamma mi ha comprato <strong>il</strong> das e io e <strong>il</strong> mio papà abbiamo costruito 30 palline.<br />

In ogni pallina abbiamo fatto un foro, poi le abbiamo messe ad sciugare.<br />

Infine le abbiamo colorate con le tempere:<br />

10 rosse<br />

10 verdi<br />

10 azzurre<br />

Scuola Primaria di Venzone


AnnoVI, numero 2<br />

CRESCERE INSIEME giugno 2008<br />

ADDIO SCUOLA ELEMENTARE!!☺sigh!sigh!! ☺<br />

Siamo qui, è l’ultimo anno di elementare e<br />

mi rammarico un po’ al solo pensiero delle<br />

belle esperienze che ho passato con le<br />

maestre e i compagni in questi 5 anni di<br />

scuola. Insieme abbiamo provato tristezze<br />

ed euforie, gioie e dolori proprio come una<br />

grande famiglia. La cosa più importante è<br />

che grazie al nostro impegno e alla<br />

pazienza delle maestre abbiamo imparato<br />

molto. Qui ho appreso la base ut<strong>il</strong>e per la<br />

vita e, secondo me, non è cosa da poco,<br />

anzi ha un immenso valore. Questi, per ora,<br />

sono stati gli anni più significativi della mia<br />

vita e penso che farò fatica a dimenticarli.<br />

(Ludovico)<br />

Cari bambini, io sono arrivato al<br />

penultimo giorno della quinta elementare,<br />

fra poco dovrò lasciare la scuola primaria<br />

per andare alle medie.<br />

Vi darò qualche dritta per essere bravi a<br />

scuola e non avere risultati bassi.<br />

Il suggerimento più importante secondo<br />

me è quello di leggere molto.<br />

In base alla mia esperienza vi dico di non<br />

distrarvi, di non giocherellare e di pensare<br />

sempre al lato positivo, di non arrendervi<br />

subito al primo errore.<br />

Voi non credetevi una nullità, perché tutti<br />

hanno delle potenzialità, quindi non<br />

scoreggiatevi e vedete che andati avanti<br />

con serenità..<br />

Un ultimo avvertimento: non state<br />

scomposti dondolandovi sulle sedie<br />

perché potete cadere e farvi male.<br />

Parola di esperto.<br />

Auguri da Luca<br />

Cari bambini, sono un bambino di quinta e sto<br />

per finire la scuola elementare.<br />

Voi siete ancora piccoli e potete, in un certo<br />

senso, considerarvi fortunati, ma con <strong>il</strong> passare<br />

del tempo vi accorgerete che non fa male<br />

andare a scuola, anzi, io direi <strong>il</strong> contrario, anche<br />

se man mano che crescerete diventerà un po’<br />

più diffic<strong>il</strong>e.<br />

Se volete vi do <strong>il</strong> consiglio per me più<br />

importante, anche se non lo seguo tante volte:<br />

ascoltare SEMPRE le maestre e i compagni.<br />

Nelle classi più impegnative, cioè quarta e<br />

quinta, le cose cambiano: maestre più toste,<br />

lavori più diffic<strong>il</strong>i, …., ma non prendete mai le<br />

difficoltà dal lato oscuro, le maestre vi<br />

aiuteranno, scherzeranno e condivideranno con<br />

voi i momenti peggiori.<br />

Comunque fate o farete bene a prendere la<br />

scuola con serietà.<br />

(THOMAS)<br />

Cari bambini, fra un po’<br />

inizierete la scuola e vi<br />

dovrete impegnare.<br />

-Siete pronti? -Siiii?!?!!!<br />

-Allora zaino in spalla e<br />

via!!!<br />

Bambini, la scuola elementare è<br />

importante per tutti e se<br />

ascoltate i consigli di un<br />

ragazzo di quinta state sicuri<br />

che andrete tutti bene a<br />

scuola.<br />

Non considerate di andare a<br />

scuola solo perché è<br />

obbligatoria, anzi andateci e<br />

non sprecate questa<br />

opportunità.<br />

Quando la maestra parla, dovete<br />

sempre ascoltarla, perché non<br />

si sa mai che inganni quelli<br />

distratti e li interroghi.<br />

Per non essere puniti, non<br />

dovete correre in classe, non<br />

dovete fare le scivolate, non<br />

dovete picchiarvi.<br />

Auguro a tutti dei buoni anni<br />

scolastici, by Cristian<br />

Scuola Primaria di Venzone


AnnoVI, numero 2<br />

CRESCERE INSIEME giugno 2008<br />

CINQUE ANNI DI SCUOLA ELEMENTARE SONO STATI<br />

UN’ OCCASIONE PER CONOSCERE E PER CONOSCERSI<br />

Una mattina di settembre 2003, è iniziato un viaggio lungo cinque anni fatto di<br />

avventure, gioie, tristezze e divertimenti per circa 9 mesi all’anno.<br />

Questo viaggio si chiama “SCUOLA”.<br />

Con le maestre non abbiamo solo parlato di verbi o operazioni, è stato un percorso di<br />

nuove scoperte e amicizie, e soprattutto per questo solo a pensare che siamo alla fine<br />

della scuola mi vengono le lacrime agli occhi a lasciare le mie maestre.<br />

Venerdì 6 giugno dell’ultimo anno di scuola alcuni bambini come me, vorrebbero che<br />

scattata la mezzanotte la macchina del tempo ci riportasse al primo giorno della<br />

scuola e non riuscisse mai ad arrivare fino all’ultimo giorno dell’ultimo anno di<br />

elementari.<br />

Questo però è surreale, ma niente è impossib<strong>il</strong>e nella nostra testa; infatti, almeno a<br />

me, i ricordi delle giornate più belle sono i primi a giungere, e quindi vorrei dire, sia ai<br />

compagni, ma soprattutto alle maestre, poche parole ma con grande e unico<br />

significato:<br />

GRAZIE (Erica)<br />

Cari bambini, questa lettera è per voi, per voi che arriverete a scuola quando io la<br />

lascerò. Voglio lasciarvi qualche messaggio per iniziare questo cammino lungo<br />

cinque anni e che vi servirà da base per le scuole successive. So che sarete entusiasti<br />

di cambiare scuola, di iniziare a lavorare, ma state attenti, non prendete la scuola<br />

troppo alla leggera, perché è molto importante: se non iniziate bene, o non cambiate<br />

presto, non ne sarete soddisfatti in futuro.<br />

Per essere contenti di sè, serve molto impegno, tanta capacità di ascolto (che vi si<br />

sv<strong>il</strong>upperà andando avanti) e tantissima voglia di conoscere, arrivare a scuola<br />

pensando che è la cosa più importante. Regolatevi sul giocare con<br />

Play station; vi farà male e vi estranierà alla realtà.<br />

Questa è secondo me la ricetta perfetta di un buon alunno, e, se fate come me, non ve<br />

ne pentirete perché io dico che la scuola è molto importante: si può sfruttarla o no,<br />

questo dipende da te e nessuno ti può trascinare dalla parte sbagliata.<br />

. Adesso, dopo cinque anni di impegno, devo dire che sono contento di essere stato<br />

attento e di aver partecipato ai ragionamenti insieme, alle attività e a tutte le<br />

opportunità che mi sono state offerte dalla scuola e dalle maestre.<br />

FATE COME ME,<br />

ME NE SARETE GRATI!!!<br />

Bruno<br />

Scuola Primaria di Venzone


AnnoVI, numero 2<br />

CRESCERE INSIEME giugno 2008<br />

Il mio miglior pregio è quello di essere OTTIMISTA.<br />

Essere ottimisti influenza molto la scuola, ad esempio, io riesco a non<br />

abbattermi quando sbaglio, ma a pensare sempre che la prossima volta non<br />

commetterò più lo stesso errore, infatti sbagliando si impara.<br />

Quando la maestra ritira le verifiche io non sto in ansia, non mi viene mal<br />

di pancia per <strong>il</strong> voto, perché penso: “Andrà bene!”<br />

Quando qualcuno che sto aspettando non arriva, vuol dire che<br />

arriverà in ritardo. Se qualcosa va per <strong>il</strong> verso sbagliato, la<br />

prossima volta andrà meglio.Quando guardo un f<strong>il</strong>m so che finirà<br />

bene.<br />

E’ bello pensare così!<br />

Essere ottimisti vuol dire pensare sempre in modo positivo e vedere <strong>il</strong><br />

mondo da un’altra finestra.<br />

Un bel giorno metterò un po’ di ottimismo in tutte le persone, le farò<br />

mettere in f<strong>il</strong>a e verserò: ad alcune un pizzico di O, ad altre un mestolo di<br />

TT, ad altre ancora quanto basta di I, ad altre una zolletta M, ai<br />

bambini un altro po’ di I, ai vecchi un cesto di S, agli uomini una noce di<br />

M e alle donne un cucchiaino di O.<br />

Spero almeno che così facendo, tutti possano <strong>apri</strong>re la finestra del mondo<br />

bello senza ansie e senza mal di pancia, che possano anche loro riflettere<br />

sugli errori e non abbattersi.<br />

Sono proprio sicura che un giorno o l’altro tutti riusciranno ad inforcare<br />

questi occhiali speciali con le lenti dell’ottimismo.<br />

(Alice)<br />

Scuola Primaria di Venzone


AnnoVI, numero 2<br />

CRESCERE INSIEME giugno 2008<br />

♦<br />

VENZONE- Quest’ oggetto è un buon acquisto per i ragazzini delle<br />

classi 4^ e 5^ della scuola primaria di Venzone (UD).<br />

Si parla di un originale sbucciamele, oltretutto molto pratico.<br />

I bambini delle due classi lo usano spesso e molto volentieri.<br />

Basta posizionare la mela nel punto giusto in modo da non<br />

eliminare anche la polpa, girare la manovella e gustarsi la merenda.<br />

Una trovata davvero geniale da parte dell’ inventore. Abbiamo<br />

raccolto l’opinione di alcuni alunni che hanno avuto modo di<br />

sperimentarlo:<br />

• Ora la mela ha un altro sapore<br />

• Divertente mettersi in f<strong>il</strong>a e aspettare <strong>il</strong> turno per sbucciare una<br />

mela<br />

• La mela a fisarmonica è molto più buona<br />

• Sembra fac<strong>il</strong>e da usare, ma in fondo è un po’ complicato.<br />

• È molto ut<strong>il</strong>e e, grazie a questo, persone a cui non piaceva la<br />

mela ora la mangiano.<br />

In effetti è vero che da quando <strong>il</strong> maestro Matteo ha portato a<br />

scuola <strong>il</strong> famoso Apfelschäler <strong>il</strong> consumo di mele nel nostro<br />

corridoio è vertiginosamente salito; a volte basta poco per rendere<br />

una merenda sana, ma non molto invitante, qualcosa di attraente,<br />

tanto da rinunciare a qualche minuto di ricreazione pur di usare la<br />

prodigiosa macchinetta sbucciamele.<br />

Scuola Primaria di Venzone


AnnoVI, numero 2<br />

CRESCERE INSIEME giugno 2008<br />

Venerdì 30 maggio 2008, noi<br />

della scuola primaria di<br />

Venzone, 4ª e 5ª di Bordano e la<br />

1ª media di Venzone abbiamo<br />

dedicato una giornata allo sport,<br />

concludendo <strong>il</strong> con un momento<br />

di agonismo e di festa insieme, <strong>il</strong><br />

progetto EVVIVA LO SPORT.<br />

Le classi erano divise in due<br />

gruppi: i più giovani di 1ª, 2ª e<br />

3ª e i più grandi di 4ª, 5ª e 1ª<br />

media, mentre le premiazioni,<br />

avvenute alle 15.00 in palestra,<br />

sono state effettuate classe per<br />

classe. Le discipline erano <strong>il</strong><br />

lancio del vortex, una specie di<br />

miss<strong>il</strong>e in polistirolo e gomma<br />

che, se lanciato bene, fischia; <strong>il</strong><br />

percorso che consisteva in<br />

“corsa saltellata“, “sotto<br />

passaggio“, salto, slalom e<br />

c<strong>apri</strong>ola; la corsa veloce (60m<br />

4ª, 5ª e 1ª media e un po’ meno<br />

per i più piccoli) ed infine la<br />

campestre da 700m. Nelle<br />

ultime 2 settimane ci siamo<br />

allenati per bene e infatti gli<br />

sforzi di tutti sono stati<br />

premiati: sia con la personale<br />

soddisfazione di aver<br />

partecipato con impegno e di<br />

aver migliorato i propri risultati,<br />

sia con una medaglia<br />

espressamente coniata per<br />

questo evento.<br />

La maestra Nunzia di Bordano e<br />

la maestra Teresa di Venzone<br />

sono state le bravissime<br />

organizzatrici della giornata.<br />

Forse ripeteremo l’esperienza<br />

anche i prossimi anni e..<br />

chissà.?..??<br />

forse vedremo gareggiare anche<br />

le maestre.<br />

Scuola Primaria di Venzone


AnnoVI, numero 2<br />

CRESCERE INSIEME giugno 2008<br />

Maschi e femmine sono sicuramente diversi, ovviamente non mi riferisco all’aspetto<br />

fisico, ma a tutto <strong>il</strong> resto.<br />

Da piccoli <strong>il</strong> mondo delle femmine erano le bambole, mentre quello dei maschi<br />

macchinine e bionicle ( personaggi di metallo di piccole dimensioni tratti dai cartoni<br />

animati; degli eroi che, una volta montati, si possono usare per inventare delle<br />

storie fantastiche).<br />

Questi erano i mondi di quando eravamo piccoli, ora però molti giochi si possono<br />

fare assieme ad esempio col pallone: palla prigioniera, palla asino, palla volo.<br />

Le femmine amano stare in gruppo scambiandosi dei segreti e mettendo alla prova<br />

la fiducia propria e altrui, amano fare dei pigiama party: una serata in compagnia<br />

di un’amica dove raccontarsi delle storie, pettegolare e stare su fino a tardi.<br />

I maschi con i loro amici stanno bene anche nei litigi, loro sono semplici e risolvono<br />

subito tutto senza ingigantire <strong>il</strong> problema; <strong>il</strong> contrario è per le femmine che<br />

sommergono <strong>il</strong> litigio, in modo da non farlo vedere agli altri e per questo ci stanno<br />

male. Questo litigio dura a lungo, le bambine si evitano e non si parlano.<br />

E’ vero che <strong>il</strong> comportamento è condizionato anche dal carattere e non solo dal<br />

genere: ci può essere <strong>il</strong> maschio timido e la femmina aperta e più spericolata.<br />

Un tempo esisteva una differenza esterna, stab<strong>il</strong>ita dalle leggi (le donne in Italia<br />

hanno votato per la prima volta nel 1946) o tramandata per abitudini culturali: i<br />

maschi andavano a scuola, mentre le femmine erano obbligate a starsene a casa, a<br />

lavorare nei campi e ad aiutare la famiglia. In quel tempo i diritti erano favorevoli<br />

al maschio, ora invece da noi i diritti sono gli stessi sia per i maschi che per le<br />

femmine.<br />

In conclusione femmine e maschi ridono, scherzano e parlano insieme, anche se vi<br />

sono alcune differenze tra loro; le differenze sono sempre una ricchezza per questo<br />

è bello giocare insieme e scoprire di ognuno gli aspetti più positivi che possono<br />

servire anche a migliorarci.<br />

Scuola Primaria di Venzone

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