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17 gennaio 2010 II Domenica del Tempo Ordinario (C) - Aggancio

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Formazione<br />

santa dimora <strong>del</strong>l’Altissimo 7 . Da qui l’imperativo di Dio rivolto al<br />

suo popolo: “Siate santi perché io, Jahvè, vostro Dio, sono santo” 8 .<br />

Questa frase, in cui secondo i biblisti si esprime il cosiddetto “Codice<br />

di Santità”, rende in parte ragione <strong>del</strong>la prossimità che l’idea di<br />

santità ha con l’idea <strong>del</strong>la purezza: mette in evidenza, cioè, il rilievo<br />

etico <strong>del</strong>la santità, il nesso profondo tra santità ontologica e santità<br />

morale 9 . Guglielmo Giaquinta così commenta questo passo <strong>del</strong> Levitico:<br />

“Dal concetto di santità di Dio che è il tutt’Altro, il separato, Colui<br />

che è, nasce, come conseguenza, l’indicazione di ciò che dobbiamo<br />

essere in rapporto a Lui” 10 . Dio vuole che il Suo popolo si santifichi;<br />

ma a questa volontà divina si oppone il peccato di Israele e, originariamente,<br />

il peccato di Adamo, che contrista il “Santo Spirito” <strong>del</strong><br />

Signore 11 . Ecco allora che la volontà divina si rivela gradualmente come<br />

volontà salvifica; Dio manifesta il Suo progetto di liberare Israele<br />

dalla schiavitù <strong>del</strong> peccato e <strong>del</strong>la morte per consentirgli di essere<br />

santo e di corrispondere adeguatamente all’Alleanza. La Rivelazione<br />

è proprio questa manifestazione <strong>del</strong>la volontà salvifica di Dio e <strong>del</strong>la<br />

verità <strong>del</strong> “piano di partecipazione”, per usare un’espressione di Giaquinta<br />

12 , attraverso il quale Dio comunica il suo disegno di amore per<br />

l’uomo. In questo senso la Rivelazione è dono che Dio fa di se stesso,<br />

cioè dono <strong>del</strong>la sua stessa santità agli uomini; è un dono necessariamente<br />

mediato, perché l’uomo non potrebbe naturalmente sopportare<br />

un’autocomunicazione immediata di Dio.<br />

9 La santità ontologica di Dio è la stessa essenza divina, l’Infinito Bene; la santità morale di<br />

Dio è l’Amore perfetto con cui Egli ama se stesso e le creature. Nell’uomo, come si preciserà<br />

in seguito, la santità ontologica è data dall’incorporazione in Cristo e la santità morale<br />

dalla libertà dal peccato e dall’unione <strong>del</strong>l’anima con Dio.<br />

10 G. GIAQUINTA, La santità, edizioni Pro Sanctitate, Roma, 1996, p. 15.<br />

11 Cfr. Is 63, 10.<br />

12 Op. cit., pp. 23 ss.<br />

37<br />

Simposio Pro Sanctitate

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