07.06.2013 Views

17 gennaio 2010 II Domenica del Tempo Ordinario (C) - Aggancio

17 gennaio 2010 II Domenica del Tempo Ordinario (C) - Aggancio

17 gennaio 2010 II Domenica del Tempo Ordinario (C) - Aggancio

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

l Fondatore<br />

Il Vangelo offre di tanto in tanto degli esempi di notti passate<br />

in preghiera (non è possibile stabilire la frequenza): la preghiera<br />

prima <strong>del</strong>la scelta dei dodici Apostoli, la trasfigurazione<br />

e l’agonia <strong>del</strong>l’orto.<br />

La preghiera di Cristo ci sollecita ad un confronto con la nostra<br />

preghiera e a chiederci quanto tempo diamo ad essa, di che<br />

tipo essa è e quale è la sua intensità.<br />

Altro aspetto <strong>del</strong>la santità di Gesù ci viene dal suo essere il<br />

Servus Javhè. Gesù è stato veramente il servitore degli altri senza<br />

farlo pesare, e quello che può essere definito il gesto culminante,<br />

cioè la lavanda dei piedi, è un fatto eccezionale come gesto<br />

ma non certo come espressione interiore. Cristo è e rimane il<br />

servo <strong>del</strong> Padre, cioè Colui che è completamente donato e disponibile<br />

di fronte al Padre per i fratelli, e quindi è servo dei fratelli<br />

in quanto è loro completamente donato e per loro disponibile.<br />

E questo avviene nei confronti di tutti i fratelli giacché non<br />

va dimenticato che quando Gesù lava i piedi agli Apostoli tra<br />

questi dodici c’era anche Giuda, giacché la lavanda dei piedi è<br />

da porsi prima <strong>del</strong>la Cena (e quindi certamente Cristo ha lavato<br />

i piedi a Giuda). È questo un episodio che ha qualcosa da insegnare<br />

a ciascuno.<br />

Ancora un ultimo aspetto: la santità di Gesù nella sua passione.<br />

Gesù che accetta tutto. Appena alcune battute iniziali nel<br />

tentativo di stabilire un minimo di giustizia: Se ho parlato male<br />

dimostralo, ma se non ho parlato male perché mi schiaffeggi? (Gv 18,<br />

23). È l’unica difesa, poi solo qualche risposta, qualche battuta<br />

con Pilato: non avresti nessuna autorità su di me se non ti fosse stata<br />

data dall’alto (Gv 19, 11). Poi null’altro; Gesù si chiude nel silenzio,<br />

non accusa, non un segno di sdegno, non di disprezzo. Il<br />

silenzio viene rotto sull’alto <strong>del</strong>la croce con una parola che è una<br />

parola di perdono. Quindi, il silenzio di Cristo non è un silenzio<br />

di disprezzo ma di amore: «Padre perdona loro perché non sanno<br />

quello che fanno».<br />

Ecco perché diciamo che Gesù è il Santo di Dio.<br />

Cristo, però, rivela il suo messaggio di santità e di amore in<br />

modo particolare nel Cenacolo e sul Calvario (oltre che lungo<br />

tutta la sua vita) soprattutto quando esplicita il suo rapporto<br />

39<br />

Gli scritti <strong>del</strong> Fondatore

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!