Conservanti antimicrobici e antiossidanti - Università degli Studi di ...
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La Conservazione<br />
Per conservazione si intende l’attuazione <strong>di</strong> tutte quelle misure atte a mantenere la<br />
formulazione per tutto il suo periodo <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà, in uno stato <strong>di</strong> qualità chimica e fisica e<br />
<strong>di</strong> “purezza” microbiologica tale da garantire l’efficacia e la sicurezza d’impiego.<br />
Ottenere un formulato il più<br />
“pulito” possibile ottemperando<br />
alle norme <strong>di</strong> buona fabbricazione.<br />
Impiego <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>azioni gamma o UV,<br />
autoclave, pasteurizzazione, ossido<br />
<strong>di</strong> etilene, formalina<br />
Prevenire e preservare<br />
L’uso <strong>di</strong> successivi agenti<br />
preservanti consente <strong>di</strong> prolungare<br />
nel tempo lo stato <strong>di</strong> pulizia<br />
microbiologica del preparato<br />
proteggendolo da inquinamenti<br />
indotti.
Effetto della Presenza <strong>di</strong><br />
Microrganismi<br />
Un cosmetico inquinato può presentare le seguenti alterazioni:<br />
§ cattivo odore<br />
§ sviluppo o ritenzione <strong>di</strong> gas<br />
§ separazione delle fasi<br />
§ cambiamento <strong>di</strong> colore<br />
§ apparizione visiva <strong>di</strong> colonie <strong>di</strong> microbi sia in superficie che<br />
nel corpo del cosmetico<br />
I cosmetici, per la loro composizione costituiscono un ideale terreno <strong>di</strong> coltura!!<br />
GUASTI TECNICI DISTURBI CUTANEI<br />
Infezioni, irritazioni, rossori, pruriti
Il Conservante Ideale<br />
Attività antimicrobica: lo spettro<br />
d’azione deve essere il più ampio<br />
possibile (Gram + Gram -, funghi,<br />
lieviti) alla minor dose possibile<br />
Solubilità: Deve essere idrosolubile o<br />
facilmente solubilizzabile nel sistema in<br />
cui è impiegato<br />
Compatibilità con gli altri<br />
componenti: Non deve essere<br />
inattivato da anionici, non ionici,<br />
cationici, proteine, polveri, ecc.<br />
Stabilità ai vari pH: stabile e attivo<br />
tra pH 2-12<br />
Costo contenuto<br />
Tossicità: Non deve essere tossico<br />
e deve essere ben tollerato alle<br />
dosi abituali <strong>di</strong> impiego<br />
Coefficiente <strong>di</strong> ripartizione: Nei<br />
sistemi bifasici deve ripartirsi<br />
principalmente nella fase acquosa<br />
Stabilità alla Temperatura: non<br />
deve degradarsi termicamente né<br />
essere voltile alla temperatura <strong>di</strong><br />
lavorazione e stoccaggio.<br />
Colore-odore-sapore: assenti<br />
Compatibilità con il contenitore:<br />
Non deve permeare o corrodere il<br />
contenitore<br />
Al momento della scelta del sistema <strong>di</strong> preservazione, prima <strong>di</strong> sperimentarlo in vivo<br />
attraverso la tecnica del Challenge test è importante considerare questi 10 punti
Scelta del Conservante<br />
Scelta del sistema conservante in relazione alla formula:<br />
Materie prime presenti: presenza <strong>di</strong> acqua, lipi<strong>di</strong>, etanolo, ambienti <strong>di</strong>versi<br />
per la proliferazione <strong>di</strong> microrganismi.<br />
Sito <strong>di</strong> applicazione: Prodotto cosmetico destinato a zone delicate (contorno<br />
occhi o mucose esterne) meglio tollerato se il conservante utilizzato<br />
appartiene alla categoria dei Parabeni;<br />
Tempo <strong>di</strong> permanenza: prodotti destinati a permanere sul consumatore<br />
(creme idratanti) parabeni ;<br />
<strong>Stu<strong>di</strong></strong>o e convalidazione del sistema conservante: è un dovere del<br />
formulatore testare l’efficacia del conservante
Agar Cup Plate<br />
Determinazione <strong>degli</strong> aloni <strong>di</strong> inibizione <strong>di</strong> crescita dei<br />
microrganismi con terreni agarizzati selettivi:<br />
v La soluzione <strong>di</strong> conservante viene piastrata maggiore èil <strong>di</strong>ametro<br />
dell’alone <strong>di</strong> inibizione maggiore èl’attività antimicrobica del preservante<br />
testato<br />
v Le concentrazioni testate variano da dosi molto elevate (al limite della<br />
tollerabilità) fino a dosi bassissime<br />
v I risultanti <strong>di</strong>ametri <strong>degli</strong> aloni <strong>di</strong> inibizione ci forniscono i primi dati<br />
sulle concentrazioni significative da prendere in considerazione nei<br />
successivi test<br />
Intervallo <strong>di</strong> attività del conservante
Determinazione <strong>di</strong> MCI e MCM<br />
MCI: Minima Concentrazione Inibente la crescita <strong>di</strong> microrganismi coltivati in mezzo<br />
<strong>di</strong> coltura selettivo<br />
MCM: Minima Concentrazione Microbicida<br />
§ Ceppi per batteri, funghi e lieviti<br />
§ Soluzioni madri <strong>di</strong> antimicrobico con 15% <strong>di</strong> polisorbato e 85% <strong>di</strong> soluzione<br />
fisiologica sterile<br />
§ Diluizioni con lo stesso solvente<br />
§ 18 h <strong>di</strong> incubazione delle soluzioni con i germi MCI<br />
§ 1 ml seminato in 25 ml <strong>di</strong> terreno agarizzato inoculazione per 18h a 37°C per<br />
batteri e lieviti, 25°C e 48h per funghi MCM = concentrazione <strong>di</strong> sostanza<br />
antibatterica capace <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re la crescita microbica anche dopo questo seconda<br />
test
Prova Sfida<br />
E’ necessario estendere la valutazione microbiologica al prodotto finito da preservare<br />
FORMULATORE: prepara la forma<br />
chimico-fisica scelta e su consiglio<br />
del microbiologo aggiunge il sistema<br />
<strong>di</strong> preservazione ad un passaggio<br />
stabilito<br />
L’azione germicida è:<br />
MICROBIOLOGO:inocula miscele <strong>di</strong><br />
germi noti anche numericamente<br />
prodotto termostatato per 8gg a<br />
37°C CMT (Conta Microbica<br />
Totale) sopravvivenza dei germi<br />
inoculati<br />
ADEGUATA se sopravvive meno dello 0,2% dei germi inoculati<br />
DISCUTIBILE se sopravvive meno dell’1% dei germi inoculati<br />
INSUFFICIENTE se sopravvive meno del 10% dei germi inoculati<br />
INADEGUATA se sopravvive più del 10% dei germi inoculati
Esempio <strong>di</strong> conservante:<br />
PARAOSSIBENZOATO DI METILE (METILPARABEN)<br />
1. Forza preservante debole: MCI > 1000 ppm. Per i batteri > 3000 ppm. Buon<br />
sinergista per i funghi<br />
2. Non è tossico né irritante<br />
3. E’ poco solubile in acqua<br />
4. Coefficiente <strong>di</strong> ripartizione orientato verso la liposolubilità nei sistemi bifasici<br />
tende a perdere attività<br />
5. Parabeni inattivati dagli emulsionanti non ionici<br />
6. Buona stabilità a pH interme<strong>di</strong>; maggiore attività a pH inferiore a 7. Bassissima<br />
attività a pH superiore a 9-10<br />
7. Stabile ad alte temperature<br />
8. Compatibile con i contenitori<br />
9. Nessun colore-odore-sapore<br />
10.Costo contenuto incidenza sul costo totale della formulazione quasi nulla.
Antimicrobici<br />
Sostanze in grado <strong>di</strong> agire sia da microbiostatico che da microbiocida<br />
Tensi<strong>di</strong> cationici e sostanze cationiche non tensioattive<br />
Tensi<strong>di</strong> anfoteri<br />
Tensi<strong>di</strong> non ionici<br />
Alcoli, glicoli, eteri<br />
Fenoli, fenoli e <strong>di</strong>fenoli alogenati, polifenoli<br />
Aci<strong>di</strong>, sali, esteri<br />
Aldei<strong>di</strong>, cessori <strong>di</strong> formaldeide, complessi con formaldeide<br />
Tioderivati<br />
Mercuriali<br />
Vari<br />
Sostanze alternative<br />
In una buona formulazione:<br />
I conservanti in genere vanno aggiunti a T basse,<br />
NO a sbalzi <strong>di</strong> pH,<br />
NO ad agenti fortemente ossidanti o riducenti<br />
NO al contatto <strong>di</strong>retto con Aci<strong>di</strong> e Basi forti
LEGGE 11 OTTOBRE 1986 n 713<br />
Allegati: elenchi sostanze il cui uso è vietato<br />
o sottoposto a vincoli nell’uso cosmetico<br />
Allegato I: elenco in<strong>di</strong>cativo per categoria dei prodotti cosmetici<br />
Allegato II: elenco delle sostanze che non possono entrare nella composizione<br />
dei cosmetici<br />
Allegato III: elenco delle sostanze il cui uso èvietato nei prodotti cosmetici,<br />
salvo in determinati limiti e con<strong>di</strong>zioni<br />
Allegato IV: elenco dei coloranti che possono essere contenuti nei prodotti<br />
cosmetici<br />
Allegato V sezione prima: elenco dei conservanti che possono essere<br />
contenuti nei prodotti cosmetici<br />
Allegato V sezione seconda: elenco dei filtri UV ammessi <strong>di</strong> cui èautorizzato<br />
l’uso nei prodotti cosmetici
Allegato V sezione prima:<br />
Si definiscono conservanti le sostanze che entrano a far parte dei prodotti cosmetici<br />
principalmente per inibirvi lo sviluppo dei microrganismi.<br />
Altre sostanze impiegate nei prodotti cosmetici possono possedere proprietà<br />
antimicrobiche e, quin<strong>di</strong>, possono favorirne la conservazione, come, ad esempio<br />
numerosi oli essenziali ed alcuni alcoli. Queste sostanze non figurano nel presente<br />
allegato.<br />
N.Ord<br />
1<br />
Sostanze<br />
Acido benzoico<br />
DC It (+)<br />
[65-85-0] e suoi<br />
sali ed esteri (+)<br />
Conc. Massima<br />
autorizzata nel<br />
prodotto cosmetico<br />
finito<br />
0,5% (acido)<br />
Restrizioni<br />
-<br />
Altre limitazioni<br />
e prescrizioni<br />
Modalità <strong>di</strong><br />
impiego ed<br />
avvertenze da<br />
in<strong>di</strong>care<br />
obbligatoriamente<br />
sull’etichetta<br />
-
CATIONICI<br />
ANFOTERI<br />
NON IONICI<br />
Tensi<strong>di</strong><br />
BUON POTERE BATTERIOSTATICO E<br />
BATTERICIDA<br />
PROBLEMI DI ODORE ED INCOMPATIBILITÀ
BENZETONIO CLORURO<br />
Tensi<strong>di</strong> Cationici<br />
CATIONICI (SALI DI AMMONIO QUATERNARIO)<br />
Questi composti presentano <strong>di</strong>verse incompatibilità, soprattutto con<br />
sostanze anioniche ed elettroliti. La loro attività è maggiore a pH<br />
leggermente alcalino (pH 7,5- 8,0)<br />
Dosi: 0,01-0,1%<br />
BENZALCONIO CLORURO<br />
Dosi: 0,003-0,1%<br />
Antibatterico parziale
CLOREXIDINA BASE<br />
Dosi: 0,02-0,1%<br />
Sostanze Cationiche non<br />
Tensioattive
ANFOTERI (derivati delle Betaine)<br />
Alchilamidobetaina<br />
Dosi 10-50%<br />
R=C 12 -C 14<br />
Tensi<strong>di</strong> Anfoteri
Tensi<strong>di</strong> non Inonici<br />
NON IONICI (derivati delle alchiloami<strong>di</strong> undecileniche)<br />
CH 3<br />
R-N O<br />
CH 3<br />
Alchilaminossi<strong>di</strong><br />
R= C 11 -C 17<br />
Dosi 1-5%<br />
CH 2 OH<br />
R-N O<br />
CH 2 OH<br />
Alchilolaminossi<strong>di</strong><br />
R= C 11 -C 17<br />
Dosi 1-5%<br />
O<br />
=<br />
CH 3<br />
RC-NH(CH 2 ) 3 -N O<br />
CH 3<br />
Alchilolamidoaminossi<strong>di</strong><br />
Dosi 1-5%<br />
Monoetanolamide undecilenica: Undecylenamide MEA Dosi:1-5%
ALIFATICI<br />
CH 3 -CH 2 OH<br />
ALCOOL ETILICO<br />
Dosi: 10-80%<br />
AROMATICI<br />
ALCOOL BENZILICO<br />
Dosi: 0,5-1%<br />
ALCOOL FENILETILICO<br />
Dosi: 0,25-0,5%<br />
Alcoli<br />
CH 3 CHCH 3<br />
OH<br />
ALCOOL ISOPROPILICO<br />
Dosi: 20-60%<br />
GLICOLI<br />
CH 3 CHCH 2 OH<br />
OH<br />
GLICOLE PROPILENICO<br />
Dosi: 5-10%<br />
CH 3 CH 2 CH 2 CHCH 2 OH<br />
OH<br />
GLICOLE PENTILENICO<br />
Dosi: 3-5%
FENOLO<br />
Dosi: 0,1%<br />
PARA<br />
Fenoli<br />
CRESOLO<br />
Dosi: 0,1%<br />
ORTO<br />
META<br />
TIMOLO<br />
Dosi: 1%<br />
Attività antimicrobica <strong>di</strong>pendente dal pH e dal<br />
coefficiente <strong>di</strong> ripartzione olio/acqua. Hanno attività<br />
batteriostatica ottimale a pH < 5,0; l’attività ènulla a<br />
pH>8,0<br />
VANTAGGI: BUONA SOLUBILITÀ (LIQUIDI),<br />
VOLATILI<br />
ETANOLO, ALTE DOSI, HA EFFETTI SECONDARI<br />
SULLA CUTE (DISIDRATANTE, IRRITANTE)<br />
ALCOLI AROMATICI (FENOLI): PROBLEMI<br />
TOSSICOLOGICI<br />
FENOLI ALOGENATI
Aci<strong>di</strong> Inorganici e Sali<br />
presentano soprattutto attività antifungina; l’attività èpropria della<br />
forma in<strong>di</strong>ssociata pH ottimale è in genere acido (
ACIDO SORBICO:<br />
Dose: 0,1-0,2%<br />
METIL PARABEN:<br />
Dose: 0,2-0,8%<br />
Aci<strong>di</strong> Organici<br />
ETIL PARABEN:<br />
Dose: 0,2-0,8%<br />
ACIDO BENZOICO:<br />
Dose: 0,1-0,5%<br />
PROPIL PARABEN:<br />
Dose: 0,2-0,8%<br />
ACIDO SALICILICO:<br />
Dose: 0,5%<br />
BUTIL PARABEN:<br />
Dose: 0,2-0,8%
HCHO<br />
FORMALINA:<br />
Dose: 0,2%<br />
Formaldeide e Cessori <strong>di</strong><br />
Formaldeide<br />
(CH 2 O) n<br />
PARAFORMALDEIDE:<br />
Dose: 0,2%<br />
O<br />
=<br />
HOCH 2 -NH-C-N<br />
HOCH 2<br />
DIAZOLIDINUREA<br />
Dosi: 0,3%<br />
HOCH 2<br />
N<br />
N<br />
=<br />
HOC(CH 2 ) 3 CHO<br />
GLUTARALDEIDE:<br />
Dose: 0,2%<br />
O<br />
CH 2 OH
S<br />
ZOLFO PRECIPITATO – ZOLFO COLLOIDALE –<br />
ZOLFO SOLUBILIZZATO – ZOLFO ORGANICO<br />
Dosi: 1-5%<br />
Cl<br />
Fenolderivati del Mercurio<br />
S<br />
=<br />
O<br />
N<br />
CH 3<br />
S<br />
=<br />
N-metilisotiazolinone e analogo clorurato<br />
Dosi: 0,05-0,1%<br />
I composti organici del mercurio agiscono come antibatterici legandosi ai gruppi funzionali delle<br />
proteine, in particolare ai gruppi tiolici, SH. L’attività è funzione dell’equilibrio <strong>di</strong> ripartizione<br />
olio/acqua a sua volta <strong>di</strong>pendente dal pH del mezzo in cui si trova l’antibatterico. L’attività passa da<br />
batteriostatica a battericida in funzione della concentrazione e del pH del mezzo.<br />
FENILMERCURIO NITRATO<br />
Dosi: 0,004-0,07%<br />
Derivati solforati<br />
MERTIOLATO (THIOMERSAL-THIMEROSAL<br />
Dosi: 0,005-0,1%<br />
O<br />
N<br />
CH 3
I CONSERVANTI “recenti”<br />
esempi <strong>di</strong> sostanze recenti<br />
AgCl su TiO 2<br />
idrossimetilglicinato <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o, chlorphenesin<br />
SOSTANZE “ALTERNATIVE”<br />
1,2 pentilenglicole<br />
etilesilglicerina<br />
capriloil glicina<br />
tea tree oil…esteri laurici…derivati fosfolipi<strong>di</strong>ci
VALUTAZIONE PRATICA PRESERVANTI<br />
Preservanti<br />
CATIONICI<br />
ACIDI E LORO SALI<br />
PARABENI<br />
FENOLI E FENOLI<br />
ALOGENATI<br />
DIFENOLI ALOGENATI<br />
Compatibilità<br />
Incompatibili con anionici,<br />
alcuni anche con proteine<br />
Incompatibili con cationici<br />
Inattivati da non ionici e<br />
proteine. Ripartizione a<br />
favore della fase lipi<strong>di</strong>ca.<br />
Bassa solubilità in acqua<br />
Bassa idrosolubilità,<br />
ripartizione in fase oleosa<br />
Non idrosolubili.<br />
Ripartizione in fase olio.<br />
Incompatibili con cationici<br />
Altre<br />
caratteristiche<br />
Tossici ad alti dosaggi<br />
Rischiosi per gli occhi<br />
Non efficaci a pH>7<br />
Più attivi sui funghi, meno<br />
sui batteri. Preferibile la<br />
miscela.<br />
Possono essere irritanti.<br />
Hanno un forte odore.<br />
Volatilizzano a<br />
temperature superiori ai<br />
30°C<br />
Adatti per creme A/O,<br />
polveri e tensi<strong>di</strong><br />
Giu<strong>di</strong>zio finale<br />
Discreti come preservanti,<br />
purificanti e deodoranti.<br />
Poco attivi su Gram -<br />
Vali<strong>di</strong> antifungini in<br />
preparazione a pH acido o<br />
neutro. Il più valido è<br />
l’acido sorbico, anche<br />
sotto il profilo della<br />
tollerabilità<br />
Mai usati sa soli, ma<br />
sempre in miscela con<br />
specifici antibatterici<br />
Sono più adatti come<br />
preservanti per contenitori<br />
e imballaggi che come<br />
preservanti.<br />
Più utilizzati come<br />
deodoranti
Preservanti<br />
MERCURIALI<br />
FORMALDEIDE<br />
DONATORI<br />
PROGRESSIVI DI<br />
FORMALDEIDE<br />
Compatibilità<br />
Poco idrosolubili.<br />
Ripartizione in fase<br />
oleosa. Inattivati da<br />
proteine e anionici<br />
Spettro ampio. Basso<br />
costo. Idrosolubile. Stabile<br />
con ogni tipo <strong>di</strong><br />
tensioattivo. Incompatibile<br />
con proteine<br />
Per lo più attivi dui batteri.<br />
Idrosolubili<br />
Altre<br />
caratteristiche<br />
Alta tossicità e irritabilità.<br />
Impiego rischioso<br />
Irritante (proibita in taluni<br />
stati). Volatile, odore<br />
sgradevole, alta reattività<br />
Assieme agli isotiazolinoni<br />
costituiscono un valido<br />
sistema preservante<br />
Giu<strong>di</strong>zio finale<br />
Antimicrobici completi. La<br />
loro tossicità li rende<br />
pericolosi per l’uso in<br />
cosmesi. E’ consentito<br />
l’uso del mertiolato nei soli<br />
cosmetici per il trucco<br />
oculare<br />
Prodotto valido per<br />
sanitizzare impianti e<br />
contenitori<br />
Combinati<br />
opportunamente con altri<br />
conservanti, forniscono<br />
sistemi <strong>di</strong> preservazione<br />
molto efficaci per quasi<br />
tutte le forme cosmetiche
OSSIDAZIONE E IRRANCIDIMENTO<br />
Cause dell’alterazione dei lipi<strong>di</strong> e <strong>di</strong> altre sostanze ossidabili contenute nei cosmetici<br />
Natura biologica attività enzimatica e/o microbiologica<br />
Natura chimica e fisica ra<strong>di</strong>azioni UV, calore, umi<strong>di</strong>tà, ioni ferrici o rameici<br />
Il complesso delle trasformazioni lipi<strong>di</strong>che evidenziato olfattivamente si<br />
in<strong>di</strong>ca col termine <strong>di</strong> irranci<strong>di</strong>mento<br />
A parte i caratteri organolettici alterati,<br />
i cosmetici contenenti sostanze irranci<strong>di</strong>te<br />
si comportano come irritanti cutanei
Autossidazione<br />
FENOMENO DEGRADATIVO PIÙ PERICOLOSO, TIPICO DEI LIPIDI INSATURI<br />
Il fenomeno prende avvio in vicinanza del doppio legame l’atomo <strong>di</strong> H vicino<br />
al doppio legame è fortemente reattivo<br />
RH R + • H• INIZIATORI<br />
R• ROO• O2 RH R• ROO<br />
+ROOH<br />
•<br />
ROOH RO • + RO •<br />
Iniziatori: ra<strong>di</strong>azioni UV, calore, ioni metallici, ossigeno<br />
Propagazione avviene in presenza <strong>di</strong> ossigeno ra<strong>di</strong>cale<br />
perossido che attacca un acido grasso RH idroperossido<br />
+ ra<strong>di</strong>cale R<br />
Gli idroperossi<strong>di</strong> sono composti instabili si<br />
decompongono in ra<strong>di</strong>cali liberi, aldei<strong>di</strong>, chetoni e alcoli<br />
prodotti volatili responsabili del cattivo odore che rivela<br />
l’avvenuto irranci<strong>di</strong>mento<br />
Il fenomeno si interrompe quando l’ossigeno presente è quasi tutto consumato e quando<br />
vari ra<strong>di</strong>cali cominciano ad interagire tra loro formando specie non reattive
Come prevenire l’irranci<strong>di</strong>mento?<br />
Evitare energia <strong>di</strong> iniziazione (luce-calore) al<br />
momento dell’immagazzinamento dei grassi<br />
(conservare in luogo fresco e asciutto)<br />
Evitare tracce <strong>di</strong> ioni metallici sono<br />
sufficienti concentrazioni inferiori a 1ppm<br />
no recipienti <strong>di</strong> ferro e rame; usare agenti<br />
sequestranti<br />
Evitare il contatto <strong>di</strong>retto del grasso con<br />
l’ossigeno (aggiunta <strong>di</strong> acido ascorbico o<br />
derivati)<br />
Disattivazione della riproduzione dei ra<strong>di</strong>cali<br />
sostanze inibitrici che cedono H al ra<strong>di</strong>cale<br />
libero <strong>di</strong>sattivandolo tocoferoli, gallati, BHT,<br />
BHA (<strong>antiossidanti</strong> veri e propri)<br />
X<br />
X<br />
INIZIAZIONE<br />
PROPAGAZIONE
AGENTI FILTRO che blocchino le ra<strong>di</strong>azioni UV (derivati del<br />
benzofenone)<br />
AGENTI SEQUESTRANTI che complessino ioni EDTA, HEDTA<br />
AGENTI ANTIOSSIDANTI primari che blocchino le reazioni a catena<br />
(BHT, BHA, gallati, tocoferoli)<br />
Una miscela ben dosata <strong>di</strong> <strong>antiossidanti</strong> e sinergisti prolunga notevolmente la<br />
stabilità del grasso all’ossidazione. La reazione a catena si interrompe con la<br />
formazione <strong>di</strong> un <strong>di</strong>mero dell’antiossidante, rigenerato poi dal sinergista
L’ANTIOSSIDANTE PRIMARIO dona H<br />
che interrompe la reazione a catena dei<br />
ra<strong>di</strong>cali liberi non sa però proteggere<br />
indefinitamente dall’ossidazione deve<br />
essere rinnovato<br />
IL FILTRO UV estingue i raggi UV,<br />
escludendo l’apporto energetico<br />
necessario alla liberazione ra<strong>di</strong>calica<br />
Non devono impartire un odore particolare<br />
Devono essere solubili nella sostanza da proteggere<br />
Non devono impartire colorazione<br />
Non devono mo<strong>di</strong>ficare il pH del mezzo<br />
Non devono essere tossici o sensibilizzanti<br />
L’ANTIOSSIDANTE SECONDARIO o<br />
sinergista assorbe l’ossigeno presente<br />
nell’ambiente e rigenera l’antiossidante<br />
primario<br />
L’AGENTE CHELANTE o SEQUESTRANTE<br />
chela i perossi<strong>di</strong> iniziatori previene la<br />
formazione <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>cali liberi
SEQUESTRANTI<br />
La protezione da ossidazioni causate da metalli pesanti (ferro e rame) viene realizzata con l’uso <strong>di</strong> sequestranti<br />
che chelano gli ioni metallici, impedendo <strong>di</strong> dar luogo a reazioni ossidative a catena<br />
EDTA acido etilen<strong>di</strong>aminotetracetico<br />
e suoi sali<br />
HEDTA ( acido<br />
idrossietilen<strong>di</strong>aminotriacetico)
Sinergisti
ANTIOSSIDANTI FENOLICI<br />
Antiossidanti
Antiossidanti<br />
ANTIOSSIDANTI IDROSSICROMANI E CHINONICI<br />
idrossianisolo
ANTIOSSIDANTI AMINICI<br />
Antiossidanti
ANTIOSSIDANTI ACIDI<br />
Antiossidanti<br />
Acido fosforico<br />
Acido ascorbico – ascorbil palmitato – ascorbil stearato<br />
Acido citrico<br />
Acido malico<br />
Acido tartarico<br />
Acido a<strong>di</strong>pico<br />
Acido propionico<br />
Acido sorbico<br />
Acido formico
Antiossidanti naturali<br />
TOCOFEROLO<br />
LECITINA<br />
ACIDO CAFFEICO<br />
BENZOINO<br />
PIROCATECOLO<br />
SESAMOLO<br />
TANNINI<br />
FLAVONOIDI<br />
Tutte le sostanze contenenti fenoli e polifenoli (es. propoli,<br />
rosmarino, oli essenzialicontenenti timolo, isotimolo, eugenolo)
ANTIOSSIDANTI – SEQUESTRANTI – PRESERVANTI – costituiscono un’unica voce<br />
nel campo della “conservazione” .<br />
Gli <strong>antiossidanti</strong> esigono la liposolubilità il processo <strong>di</strong> ossidazione<br />
riguarda i lipi<strong>di</strong><br />
I sequestranti devono essere solubili in acqua dove possono svolgere la<br />
funzione <strong>di</strong> complessazione <strong>degli</strong> ioni<br />
I sequestranti, in particolare fanno da ponte tra <strong>antiossidanti</strong> e<br />
<strong>antimicrobici</strong> ad essi è riconosciuta un’attività sinergica nella prevenzione<br />
dell’inquinamento microbico