Kurosawa - Veramente.org
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suo grido quando, alla prima minaccia dei banditi, riesce a salvare un bimbo da<br />
un mulino in fiamme. Guarda quel bambino che gli si dibatte fra le manacce, lo<br />
fissa costernato, atterrito, e urla: «Sono io, ero io, così!».<br />
Un commento sonoro efficacissimo, per lo più affidato a metallici clangori di<br />
trombe, o a cupi ritmi di tamburo, o a immanenti cori a labbra chiuse; la<br />
solita fotografia im peccabile dei giapponesi; e un folto gruppo d'attori che<br />
dovremmo citare a uno a uno, basterà ricordare Takashi Shimura (Kambei), Seiji<br />
Miyaguchi (Kyuzo), Keiko Tsushima (Shino), e infine Toshiro Mifune (Kikuchio),<br />
il bandito di Rashomon.<br />
(1954)<br />
Da Film visti. Dai Lumière al Cinerama, Edizioni di Bianco e Nero, Roma,<br />
1957<br />
La fortezza nascosta (1958, 139')Due astuti contadini sono assunti da un<br />
generale che vuole far passare una principessa e un carico d'oro attraverso il<br />
territorio nemico. Peripezie e pericoli a catena. Divertimento di alta classe<br />
sotto il segno di una libera e leggera fantasia ariostesca. E l'avventura allo<br />
stato puro con episodi di straordinario fascino.Morandini<br />
Guerre Stellari viene da qui. Questo film è in bianco e nero, ma più magico di<br />
un movie in 3D con effetto surround e FX digitali. È un piccolo gioiello<br />
giapponese, che reca la firma del ‘gigante’ Akira Kuraswa. Per i critici è il<br />
suo film più libero, disimpegnato, brillante e divertente. Si diverte <strong>Kurosawa</strong><br />
a sbizzarrirsi con le possibilità offerte dal cinemascope, si diverte a<br />
raccontare una storia a briglia sciolta. La trama in breve, è questa: due<br />
astuti contadini sono assunti da un generale che vuole far passare una<br />
principessa e un carico d'oro...».<br />
In un Giappone feudale, dilaniato da conflitti intestini, il generale Rokurota<br />
Makabe (Toshiro Mifune), a seguito della sconfitta e della morte del suo<br />
signore, deve portare in salvo, in territorio neutrale, la sedicenne<br />
principessa erede al trono (Yuki) e il tesoro dello stato - sbarre d'oro<br />
camuffate dentro rami secchi - necessario a finanziare la riscossa.Mettendo a<br />
buon partito l'avidità, nonché la furbizia e il buon senso di Matakishi e<br />
Tahei, uomini del popolo alla ricerca di un riparo dall'inferno che infuria<br />
tutt'intorno, e tenendoli all'oscuro dell'identità sua e della principessa,<br />
riesce ad attraversare, tra mille insidie, il territorio nemico e a portare a<br />
termine la missione<br />
RAPSODIA IN AGOSTO (1991, 98')Estate 1990, quattro cugini trascorrono le<br />
vacanze dall’anziana nonna, Kane, in una casa vicino a Nagasaki: i loro<br />
genitori sono andati nelle Hawaii per rispondere all’appello di un vecchio zio,<br />
Suzujiro, emigrato laggiù negli anni Venti. Ormai vecchio e malato, desidera<br />
rivedere la sorella prima di morire. Kane esita: non si ricorda bene di questo<br />
fratello. I ragazzi invece si entusiasmano all’idea del viaggio.<br />
La nonna racconta ai nipoti i ricordi di un’altra estate, quella del 1945, l’<br />
estate della bomba. I cugini vanno in città e visitano la scuola dove è morto<br />
il nonno che vi insegnava. C’è un monumento nel cortile e una lapide che<br />
ricorda il giorno e l’ora della tragedia. La nonna racconta quel 9 agosto. Era<br />
rimasta a casa mentre il marito era nella scuola dove anche lei insegnava. Ci<br />
fu un bagliore, il cielo si oscurò, e da casa, guardando verso la città, vide<br />
in cielo un occhio gigantesco. Dalle Hawaii giunge una lettera per Kane. È del<br />
figlio di Suzujiro, Clark, che insiste perché venga a far visita al vecchio<br />
fratello. La donna si convince: partiranno subito dopo le cerimonie<br />
commemorative del 9 agosto. Ritornano dalle Hawaii i figli di Kane e scoprono