Parte II - Ad Duas Lauros
Parte II - Ad Duas Lauros
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Era infatti preciso desiderio di Costantino conquistare adepti alla nuova<br />
fede, e a corte la conversione di Elena deve essere stata una delle migliori<br />
ricompense per il suo “zelo missionario” .<br />
Poiché Costantino le aveva dato il potere di ispezionare le province<br />
dell’Oriente, essa intraprese intorno al 326, un viaggio in tali territori.<br />
Il suo desiderio maggiore, però, era quello di raggiungere la Palestina per<br />
onorare quei luoghi che erano stati testimoni della vita terrena di Cristo.<br />
Questo viaggio, apprestato con tutte le risorse del tesoro imperiale, ha<br />
lasciato un ricordo tangibile nella costruzione di alcuni edifici di culto, quali la<br />
basilica della Natività a Betlemme e quella del Monte egli Ulivi, nonché nella<br />
scoperta, da parte della stessa imperatrice, del Santo Sepolcro e del luogo<br />
della vera Croce in seguito a scavi fatti eseguire sul Calvario.<br />
La sua devozione per le reliquie e la sua attività edilizia fanno pensare<br />
che condividesse la propensione del figlio per le espressioni visibili della<br />
pietas religiosa. Tuttavia dei ritrovamenti operati da Elena tace la lettera di<br />
Costantino al vescovo di Gerusalemme Macario e non ne abbiamo alcuna<br />
menzione né da Eusebio nel racconto del viaggio di Elena nei luoghi santi, né<br />
dai vescovi venuti da Tiro per la consacrazione della chiesa da lei fondata nel<br />
335.<br />
Nel 347, tuttavia, la reliquia della vera Croce era già diffusa e<br />
successivamente nacque una leggenda particolareggiata che ebbe, nel<br />
tempo, numerose raffigurazioni artistiche.