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Notiziario quadrimestrale dei Comuni di Baselga di Piné, Bedollo ...

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Cultura e<br />

tra<strong>di</strong>zioni<br />

Sover e le<br />

antiche<br />

tra<strong>di</strong>zioni<br />

natalizie<br />

Da Santa Lucia<br />

ai “Tre Ré<strong>di</strong>”:<br />

usanze e<br />

riti festivi<br />

del comune<br />

Il periodo natalizio nel territorio<br />

soverino ha delle tra<strong>di</strong>zioni che<br />

purtroppo ultimamente sono<br />

<strong>di</strong>menticate, sostituite da usanze<br />

estere o tristemente commerciali<br />

che nulla hanno in comune con gli<br />

usi locali. La tra<strong>di</strong>zione natalizia<br />

genuina si apre con la festa <strong>di</strong> Santa<br />

Lucìa quando nella notte fra il 12 e<br />

il 13 <strong>di</strong>cembre ella, accompagnata<br />

da un asinello, passa nelle case ove si<br />

trovano bambini per lasciare <strong>dei</strong> doni.<br />

È però necessario che la sera i ragazzi<br />

preparino su <strong>di</strong> un piatto un po’ <strong>di</strong><br />

farina, come dono per “Sànta Lùzia”,<br />

e un po’ <strong>di</strong> sale per l’asinello. Il piatto<br />

poi deve essere posto fuori casa,<br />

quin<strong>di</strong> si recita un “Pater Ave Gloria”,<br />

e si intona il canto “Santa Lùzia l’èi<br />

kì vesina putelòti ne sù a dromìr…”.<br />

Al mattino con sorpresa il piatto al<br />

posto <strong>di</strong> sale e farina è colmo <strong>di</strong> doni,<br />

o, per i bimbi meno buoni, <strong>di</strong> nero<br />

carbone.<br />

Nei giorni tra “Santa Lùzia” e il 25 <strong>di</strong>cembre,<br />

Santo Natale, viene allestito<br />

“el presèpi”, vera tra<strong>di</strong>zione locale<br />

(l’albero <strong>di</strong> Natale non lo è!). Sul “presèpi”<br />

dovrebbe esser posto un lumino<br />

ad olio, acceso tutte le sere dal 16 <strong>di</strong>cembre<br />

in poi, durante la “Novena”,<br />

per la recita delle “orazion”. Dopo la<br />

messa della notte <strong>di</strong> Natale, una volta<br />

scambiati gli auguri <strong>di</strong> “Bòn Nadàl”<br />

e dopo essere rincasati, si pone nel<br />

presepio il “Bambinèl”. È proprio il<br />

63<br />

Numero 3 Dicembre 2010<br />

“Bambinèl” (e non quel “Babbo Natale”<br />

inventato!) che, accompagnato<br />

dagli angioletti, porta doni e regali<br />

nella notte del Natale, ed ecco perché<br />

in tutto il Trentino, nel giorno <strong>di</strong><br />

Natale non si chiede al bambino che<br />

“regalo” abbia avuto, ma che “bambinèl”<br />

abbia ricevuto.<br />

Nel territorio <strong>di</strong> Sover è credenza<br />

poi che durante la notte del Natale,<br />

fra il 24 e 25 <strong>di</strong>cembre, gli animali<br />

abbiano la capacità <strong>di</strong> parlare. Vi<br />

sono quin<strong>di</strong>, nelle stalle o fuori, delle<br />

chiacchierate o “filò” fra il bestiame o<br />

gli animali selvatici che però è bene<br />

che l’orecchio umano non ascolti.<br />

Tra la notte del Natale, fra 25 e 26<br />

<strong>di</strong>cembre, e la notte della festa <strong>dei</strong><br />

“Tre Re”, fra 5 e il 6 gennaio, corrono<br />

do<strong>di</strong>ci notti: si racconta che in queste<br />

do<strong>di</strong>ci notti sia bene rientrare in casa<br />

presto e non attardarsi per la via per<br />

non incappare in un ruzzolone sulla<br />

neve o una scivolata sulla “<strong>di</strong>àç”<br />

(il ghiaccio), tutti tranelli tesi dalla<br />

“Redodesa”, la “Signora delle do<strong>di</strong>ci<br />

notti”. La “Redodesa” è uno spirito<br />

avvolto in un grande mantello nero<br />

con cappuccio, nel quale non si<br />

scorge il volto, ed oltre che designata<br />

dall’Onnipotente quale spirito <strong>dei</strong><br />

monti e delle nevi a vigilare sulle notti<br />

tra Natale e la festa <strong>dei</strong> Tre Re, è stata<br />

incaricata <strong>di</strong> occuparsi anche <strong>dei</strong><br />

neonati, tant’è che quando ne muore<br />

uno ella lo reclama, raccogliendo

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