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Notiziario quadrimestrale dei Comuni di Baselga di Piné, Bedollo ...

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Pinè Sover Notizie<br />

<strong>Comuni</strong>cazione<br />

politica - <strong>Baselga</strong><br />

Vivere<br />

<strong>Piné</strong><br />

“Il Trentino<br />

siamo noi”<br />

Non sono servite le polemiche, le<br />

critiche, i volantini <strong>di</strong> boicottaggio al<br />

voto e gli inviti dell’opposizione a fare<br />

fronte comune richiamando all’insurrezione<br />

i più restii al cambiamento:<br />

volenti o nolenti, le <strong>Comuni</strong>tà <strong>di</strong> Valle<br />

oggi sono una realtà. Nonostante<br />

l’adunata alle urne del 24 ottobre<br />

scorso abbia suonato la marcia trionfale<br />

dell’astensionismo, quel 43,9 per<br />

cento <strong>di</strong> trentini che hanno votato è<br />

stato sufficiente a segnare un cambio<br />

<strong>di</strong> rotta. Il territorio ha voltato pagina,<br />

si è lasciato alle spalle i cari vecchi<br />

Comprensori e ha abbracciato il futuro<br />

delle <strong>Comuni</strong>tà, i cui presidenti<br />

hanno già – per la maggior parte – un<br />

nome e un cognome.<br />

Ma bastano le riforme, per quanto rivoluzionino<br />

e svecchino le istituzioni,<br />

a cambiare un territorio? Basta davvero<br />

un nuovo apparato amministrativo<br />

a mettere or<strong>di</strong>ne in una provincia<br />

complessa e variegata come la nostra?<br />

Sia bene inteso: la riforma è apprezzabile<br />

e utile. Anzi: era necessaria.<br />

Ma non è meno urgente un cambio<br />

ra<strong>di</strong>cale <strong>di</strong> mentalità da parte <strong>di</strong> tutti<br />

noi, a partire dalle piccole cose,<br />

dai problemi or<strong>di</strong>nari che fanno<br />

parte della quoti<strong>di</strong>anità <strong>di</strong> ciascuno.<br />

L’esempio ci viene fornito dalla<br />

cronaca spiccia degli ultimi giorni:<br />

la prima nevicata, ancora una volta,<br />

ha colto completamente impreparato<br />

il territorio. Eppure non si trattava <strong>di</strong><br />

un evento <strong>di</strong> proporzioni epiche o <strong>di</strong><br />

un evento talmente fuori stagione da<br />

essere impreve<strong>di</strong>bile. Ciò nonostante<br />

gli alberi sono caduti, hanno abbattuto<br />

i cavi dell’elettricità, interi paesi<br />

sono rimasti isolati quando non evacuati,<br />

le strade sono state chiuse e via<br />

<strong>di</strong>cendo.<br />

Impossibile non domandarsi se sia<br />

normale che il Trentino – per antonomasia<br />

la terra <strong>di</strong> montagna, <strong>di</strong> turismo<br />

invernale, <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zione “nevosa” – si<br />

faccia ancora spiazzare da una banale<br />

imbiancata autunnale. Ma, soprattutto,<br />

è impossibile non chiedersi<br />

quanto i <strong>di</strong>sagi che si ripetono ogni<br />

70<br />

anno possano essere evitati e arginati<br />

con qualche piccolo sforzo da parte<br />

<strong>di</strong> ciascuno, privati e amministrazioni<br />

pubbliche.<br />

Basterebbe sfrondare a fine settembre<br />

i rami secchi o deboli perché la neve<br />

che si deposita sugli alberi non li faccia<br />

cedere, spesso crollando rovinosamente<br />

sulle strade quando non sulle<br />

auto o sulle case. Basterebbe effettuare<br />

una corretta manutenzione <strong>dei</strong> sentieri<br />

e delle strade minori perché, senza<br />

tronchi abbandonati e pietre qua e<br />

là, sia più semplice sgomberarli dalla<br />

neve. Basterebbe assicurarsi, in estate,<br />

che tegole e tetti siano stabili per<br />

evitare dannose infiltrazioni in case,<br />

scuole e ospedali o crolli <strong>di</strong> manti<br />

ghiacciati da e<strong>di</strong>fici pubblici e privati.<br />

Basterebbe provvedere ai lavori <strong>di</strong><br />

piccola manutenzione della rete <strong>dei</strong><br />

collettori perché i tombini non eson<strong>di</strong>no<br />

alle prime piogge autunnali.<br />

E invece no. Si lascia che il tempo<br />

passi e faccia i suoi danni, si lascia<br />

che i beni <strong>di</strong> ciascuno e <strong>di</strong> tutti cadano<br />

in fatiscenza, vittime dell’incuria e<br />

della negligenza. La scusa è sempre la<br />

stessa: mancano i fon<strong>di</strong>, o non sono<br />

sufficienti a garantire un elevato standard<br />

<strong>di</strong> manutenzione ad ogni angolo<br />

del territorio.<br />

Eppure sarebbe sufficiente coinvolgere<br />

le decine <strong>di</strong> associazioni ed enti<br />

che radunano volontari e appassionati<br />

mossi da amore per l’ambiente, per<br />

il Trentino o – banalmente – della sicurezza<br />

propria e altrui per accertarsi<br />

che in città e fuori dal centro abitato<br />

non imperi l’anarchia del tutto lasciato<br />

al caso. Il territorio provinciale<br />

ha, tra i suoi tanti punti <strong>di</strong> eccellenza,<br />

un vero fiore all’occhiello che è<br />

proprio quello dell’attivismo privato,<br />

del volontariato, dell’ambientalismo<br />

associativo. Approfittiamone! Coinvolgiamo<br />

i soggetti che hanno a cuore<br />

questa terra meravigliosa e pianifichiamo<br />

– senza lasciare nulla al caso<br />

– degli appuntamenti che radunino la<br />

popolazione, le scuole, gli anziani, i<br />

bambini in un sentire comune, in un

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