Scarica il PDF - Museo Nazionale del Cinema
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la rivista<br />
<strong>del</strong> cinema<br />
anno VIII - numero 83 - Luglio/Agosto 2010 - poste italiane. spedizione in a.p. 70% d.c. / d.c.i. Torino - tassa pagata / taxe perçue / ordinario<br />
83<br />
LUGLIO/AGOSTO 2010<br />
Dieci!<br />
di Alberto Barbera<br />
Il <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> alla Mole Antonelliana fu inaugurato <strong>il</strong><br />
19 luglio <strong>del</strong>l’anno 2000 e aperto al pubblico <strong>il</strong> giorno seguente. Questi<br />
dieci anni di vita <strong>del</strong> nuovo <strong>Museo</strong> – nuovo solo per distinguerlo dalla<br />
prima, lunga fase coincisa con la vecchia sede di palazzo Chiablese – sono trascorsi<br />
sotto <strong>il</strong> segno di tre diverse istanze temporali e ideali. La prima corrispose<br />
all’esigenza di assicurargli una adeguata promozione. L’immediato riscontro<br />
positivo che seguì alla giornata di inaugurazione, frequentata da un numero<br />
senza precedenti di invitati, fece intendere che la scelta di collocare <strong>il</strong> <strong>Museo</strong><br />
alla Mole – inizialmente affermata e difesa, contro l’opinione generalmente<br />
ost<strong>il</strong>e di molti, da un manipolo di amministratori determinati, tra i quali bisogna<br />
almeno ricordare l’Assessore alla Cultura <strong>del</strong>la Città di Torino Ugo Perone,<br />
quello <strong>del</strong>la Regione Piemonte Gianpiero Leo e <strong>del</strong> Direttore Generale dei<br />
Beni Culturali regionali Alberto Vanelli – era tutt’altro che peregrina e di scarsa<br />
lungimiranza. La riapertura <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> Massimo, a distanza di pochi mesi e<br />
dopo un impegnativo lavoro di ristrutturazione inteso a migliorarne l’efficienza<br />
e la funzionalità, costituì un secondo passo in avanti nel completamento <strong>del</strong>le<br />
strutture a disposizione <strong>del</strong> <strong>Museo</strong>, destinato a concludersi nell’estate <strong>del</strong> 2003<br />
con l’adeguamento <strong>del</strong>l’intero settore di accoglienza situato al piano terra <strong>del</strong>l’edificio,<br />
dove trovarono posto la caffetteria e <strong>il</strong> bookshop che non si era fatto<br />
in tempo a realizzare al momento <strong>del</strong>l’inaugurazione. La seconda fase di questo<br />
esaltante decennio fu caratterizzata dalla consapevolezza <strong>del</strong>la necessità di fare<br />
<strong>del</strong> <strong>Museo</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> un polo culturale, in grado di aggregare le molteplici<br />
attività cinematografiche sorte a Torino nel corso degli anni, di potenziarle con<br />
nuove proposte intrinseche e di r<strong>il</strong>anciare l’insieme, affiancando e rafforzando<br />
<strong>il</strong> polo produttivo che si stava realizzando con la creazione <strong>del</strong>la F<strong>il</strong>m Commission<br />
Torino Piemonte, <strong>del</strong> Virtual Reality& Multimedia Park e dei Lumiq Studios.<br />
(segue a pag. 2)<br />
Le Macchine<br />
<strong>del</strong>la Meraviglia<br />
di Donata Pesenti Campagnoni<br />
Per Bergman era un oggetto feticcio, <strong>il</strong> simbolo <strong>del</strong>l’infanzia e <strong>del</strong><br />
suo sogno più grande, ma anche <strong>del</strong>la sua più grande <strong>del</strong>usione:<br />
quella provata in una notte di Natale, allorquando l’oggetto tanto<br />
agognato – una lanterna magica-proiettore, appunto – venne dato in dono<br />
al fratello e non a lui. Tale però era <strong>il</strong> desiderio che <strong>il</strong> piccolo Ingmar seppe<br />
risolvere la dolorosa situazione offrendo al fratello i suoi cento soldatini di<br />
stagno in cambio <strong>del</strong>la lanterna. Da allora, l’emozione <strong>del</strong> vedere le prime<br />
immagini in movimento resterà un ricordo in<strong>del</strong>eb<strong>il</strong>e nel tempo: “Non posso<br />
trovare parole per la mia eccitazione – ricorderà <strong>il</strong> grande regista svedese<br />
nell’autobiografia intitolata, guarda caso, Lanterna magica – in qualsiasi momento<br />
riesco a rievocare l’odore <strong>del</strong> metallo riscaldato, [...] la manovella a<br />
contatto con la mia mano, <strong>il</strong> rettangolo tremolante sulla parete”. Già alcuni<br />
anni prima Bergman aveva, peraltro, ricostruito l’atmosfera <strong>del</strong>l’infanzia e<br />
<strong>del</strong>le sue tremolanti proiezioni in una suggestiva sequenza di Fanny e Alexander<br />
e, in un tempo ancora antecedente, aveva reso omaggio alla macchina<br />
facendola comparire in una sorta di cameo nell’inquietante f<strong>il</strong>m Il volto.<br />
Diffic<strong>il</strong>e non pensare all’infanzia costellata di “impalpab<strong>il</strong>i iridescenze e sovrannaturali<br />
apparizioni multicolori” di un altro celeberrimo spettatore bambino,<br />
Marcel Proust, i cui ricordi <strong>del</strong>le antiche leggende proiettate nella<br />
stanzetta di Combray da una lanterna ricevuta in dono attraversano tutta<br />
La Recherche. Ma l’emozionante esperienza dei due artisti non è certo un’eccezione.<br />
La letteratura è piena di riferimenti a questa straordinaria macchina<br />
<strong>del</strong>la visione che ritorna continuamente nell’opera di scrittori come Goethe,<br />
Tolstoj, Dickens, Flaubert, Mus<strong>il</strong>, Eliot (per non citarne che qualcuno...).<br />
Addirittura in ambito f<strong>il</strong>osofico c’è chi, come Locke o Kant, fa ricorso<br />
(metaforico) alla lanterna magica per esplicitare meglio <strong>il</strong> proprio pensiero.<br />
(segue a pag. 2)<br />
Il 20 luglio <strong>il</strong> <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> festeggia dieci anni di apertura alla Mole Antonelliana offrendo a tutti i visitatori l’ingresso gratuito al <strong>Museo</strong> e<br />
all’Ascensore Panoramico. Il Cabiria Cafè, (al piano terra <strong>del</strong>la Mole), dietro consegna <strong>del</strong> biglietto di ingresso, farà omaggio a scelta di un caffè o di un succo di<br />
frutta. Per tutti i visitatori che festeggeranno <strong>il</strong> Decennale <strong>del</strong> <strong>Museo</strong> pranzando o cenando, un menu a un prezzo speciale.<br />
Dalle 12.00 alle 14.00 e dalle 18.00 alle 20.00 Martini Soda Bianco e Martini Soda Rosato verranno offerti a tutti i maggiorenni che vorranno augurare al <strong>Museo</strong><br />
nuove ed entusiasmanti sfide. Martini Soda tinge di bianco e rosato <strong>il</strong> compleanno <strong>del</strong> <strong>Museo</strong> con le sue bottigliette dalle forme sinuose ed un gusto totalmente innovativo.<br />
Sconto per tutta la giornata sugli articoli in vendita al Bookshop <strong>del</strong>la Mole Antonelliana: pubblicazioni, merchandising e gadget dedicati al cinema, alle arti visive e<br />
alla città di Torino, oltre a un’esauriente selezione di f<strong>il</strong>m d’autore.<br />
In collaborazione con:<br />
foto concessa da Agenzia Photonews<br />
Dieci!<br />
Il decennale <strong>del</strong> <strong>Museo</strong><br />
alla Mole Antonelliana<br />
Le Macchine<br />
<strong>del</strong>la Meraviglia<br />
Lanterne magiche<br />
e f<strong>il</strong>m dipinto.<br />
400 anni di cinema<br />
Il mito e la favola<br />
Sergio Leone restaurato<br />
Traffic Free Festival 2010<br />
Quattro giorni<br />
di cinema e musica<br />
La voce segreta<br />
<strong>del</strong>le parole<br />
Summer Edition<br />
Il grande cinema<br />
in lingua originale<br />
<strong>Cinema</strong> di barriera<br />
Rata Neće Biti!<br />
di Daniele Gaglianone<br />
Inediti<br />
La paura /<br />
+ o - Il sesso confuso
la rivista<br />
<strong>del</strong> cinema<br />
Dieci!<br />
(dalla copertina)<br />
Sono gli anni in cui <strong>il</strong> <strong>Museo</strong> avvia una politica di grandi mostre<br />
temporanee intese ad arricchire l’offerta <strong>del</strong>le visite alla Mole, di<br />
restauri di f<strong>il</strong>m muti e sonori che lo riposizionano all’interno <strong>del</strong><br />
circuito internazionale di archivi impegnati nella salvaguardia <strong>del</strong><br />
cinema <strong>del</strong> passato, di pubblicazioni critiche e storiche di prestigio,<br />
nonché di una programmazione nella Sala Tre <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> Massimo<br />
che non ha nulla da invidiare (per quantità e qualità <strong>del</strong>le rassegne<br />
proposte) a quella <strong>del</strong>le grandi cineteche <strong>del</strong> mondo intero. Ma<br />
sono anche gli anni in cui al <strong>Museo</strong> si chiede (tra numerose<br />
polemiche, in gran parte rientrate) di assumere la gestione e<br />
l’organizzazione dei tre festival cittadini di maggior peso: <strong>il</strong> Torino<br />
F<strong>il</strong>m Festival, <strong>il</strong> Festival di F<strong>il</strong>m a Tematiche Omosessuali e<br />
CinemAmbiente, in una prospettiva di rafforzamento economicostrutturale<br />
e di coordinamento, che non tarda a manifestare i propri<br />
E <strong>il</strong> cinema non è da meno: la lanterna magica presentata da Luchino Visconti in Ludwig reca la firma<br />
prestigiosa di Carlo Rambaldi; Francis Ford Coppola ne ha un’intera collezione; Federico Fellini la rende<br />
protagonista di un’intera sequenza sia nel Casanova sia in Roma. E poi ancora: nel Cyrano de Bergerac di Jean-<br />
Paul Rappeneau le immagini <strong>del</strong>la lanterna magica restituiscono <strong>il</strong> sapore di un’epoca; l’inf<strong>il</strong>ata di vetri<br />
pornografici presentati da Bertrand Tavernier nello straordinario f<strong>il</strong>m Che la festa cominci… permette di<br />
gustare i risvolti piccanti <strong>del</strong>le antiche proiezioni luminose (una “consuetudine proibita” che accompagna<br />
tutta la loro storia), mentre per contro, François Truffaut ricorre alla lanterna magica ne La camera verde per<br />
mostrare gli orrori <strong>del</strong>la guerra. E non è finita qui...<br />
Che cos’è dunque questa macchina che ha conosciuto una fortuna senza precedenti nel corso dei secoli e<br />
che ancor oggi suscita lo stupore incredulo di chi vi si accosta?<br />
“La lanterna magica è una macchina Ottica che viene chiamata Magica senza dubbio a causa dei suoi effetti<br />
prodigiosi, degli spettri e dei mostri spaventosi che fa vedere e che le persone ignare <strong>del</strong> suo segreto<br />
attribuiscono alla magia”, ci spiega Pierre Le Lorrain, abate di Vallemont, nel 1693, a poco più di trent’anni<br />
dalla sua scoperta. L’aveva inventata, nel<br />
1659, l’astronomo olandese Christiaan<br />
Huygens che per sperimentarne <strong>il</strong><br />
funzionamento aveva anche schizzato uno<br />
studio preparatorio di quello che<br />
potremmo considerare <strong>il</strong> primo vetro<br />
animato da proiettare: i disegni in pose<br />
L e R a s s e g n e d e l M a s s i m o 3 p r o g r a m m a L u g l i o / A g o s t o<br />
frutti. Il 2006 rappresenta, per molti versi, una sorta di annocerniera.<br />
A sei anni dalla sua apertura, <strong>il</strong> <strong>Museo</strong> s’impegna in una<br />
vasta opera di restyling, necessaria a seguito <strong>del</strong>l’inevitab<strong>il</strong>e processo<br />
di obsolescenza <strong>del</strong>le tecnologie impiegate nella sua costruzione, ma<br />
anche in virtù <strong>del</strong>l’appuntamento con i Giochi Olimpici Invernali<br />
che gli offrono l’occasione preziosa di un’esposizione mediatica<br />
davvero planetaria. L’obiettivo è pienamente raggiunto, visto che<br />
per la prima volta dalla sua breve esistenza <strong>il</strong> numero dei visitatori di<br />
quell’anno supera <strong>il</strong> mezzo m<strong>il</strong>ione di unità, soglia al di sotto <strong>del</strong>la<br />
quale <strong>il</strong> <strong>Museo</strong> non è più sceso, almeno sino ad ora. L’ultima fase di<br />
questo decennio s’identifica con <strong>il</strong> consolidamento <strong>del</strong>la politica<br />
avviata nel 2004, <strong>il</strong> trasferimento <strong>del</strong>la Biblioteca nella nuova sede di<br />
Via Mat<strong>il</strong>de Serao, l’investimento nella creazione di eventi culturali<br />
quali strumenti stessi di promozione <strong>del</strong> <strong>Museo</strong> piuttosto che in<br />
pubblicità e in comunicazione di tipo tradizionale, l’ampliamento<br />
<strong>del</strong>la rete di collaborazioni con importanti istituzioni culturali<br />
europee (la Cinémathèque française, <strong>il</strong> Festival Internazionale di<br />
Locarno) per la coproduzione di grandi mostre. E, soprattutto,<br />
l’inconcluso lavoro inteso a individuare nuove soluzioni per lo<br />
sv<strong>il</strong>uppo territoriale <strong>del</strong> <strong>Museo</strong>, con l’ampliamento <strong>del</strong>le sue sedi e<br />
Le Macchine <strong>del</strong>la Meraviglia<br />
Lanterne magiche e f<strong>il</strong>m dipinto. 400 anni di cinema<br />
(dalla copertina)<br />
Le passioni <strong>del</strong>l’anima. Vetro per lanterna magica, Italia, seconda metà <strong>del</strong> XVIII secolo<br />
B<strong>il</strong>l Viola, Anima, 2000. Trittico, video a colori su tre schermi piatti LCD montati a muro<br />
41.3 x 190.5 x 5.1 cm dimensioni totali.<br />
Interpreti: Page Leong, John Fleck, Henriette Brouwers. Fotografia: Kira Perov<br />
differenti di uno scheletro che gioca con la<br />
sua testa, togliendosela e rimettendosela<br />
come fosse una palla (un soggetto<br />
probab<strong>il</strong>mente ispirato alla Danza <strong>del</strong>la<br />
morte di Holbein, destinato a diventare<br />
un’immagine classica degli spettacoli di<br />
lanterna magica). Incredib<strong>il</strong>mente, pur<br />
senza i potenti mezzi di comunicazione<br />
odierni, l’esperimento di Huygens (subito<br />
rinnegato come “bagatella” di cui<br />
vergognarsi di fronte alle scoperte degli<br />
anelli di Saturno e <strong>del</strong>l’orologio a pendolo)<br />
sarà conosciuto ovunque e in pochissimo<br />
tempo. Un frenetico susseguirsi di testimonianze racconta <strong>del</strong>le ricerche e sperimentazioni effettuate sulla<br />
nuova macchina da alcuni noti studiosi <strong>del</strong>l’epoca, sparsi per tutta Europa, e <strong>del</strong>le reazioni incredule, turbate o<br />
entusiaste di chi assiste alle prime proiezioni. C’è chi dà notizia <strong>del</strong>la “lanterna di paura”, chi è pronto a giurare<br />
che Federico III, re di Danimarca, sia morto dopo aver visto la figura <strong>del</strong>la morte tra le immagini proiettate e<br />
chi arriva a parlare di “Arte ingannevole che si prende gioco degli occhi e sconvolge tutti i sensi”. Ma non<br />
manca chi ne vede le possib<strong>il</strong>i, vantaggiose applicazioni. Tra i primi strenui sostenitori <strong>del</strong>la “lanterna magica e<br />
taumaturgica”, troviamo <strong>il</strong> padre gesuita Athanasius Kircher (per lungo tempo erroneamente ritenuto<br />
l’inventore <strong>del</strong>la macchina) che sottolinea come le “meravigliose rappresentazioni di qualsivoglia immagine in<br />
una camera oscura o nel s<strong>il</strong>enzio <strong>del</strong>la notte profonda” possano risultare miracolose e, con incredib<strong>il</strong>e acutezza,<br />
se ne serve nel Collegio romano per evangelizzare i fe<strong>del</strong>i. Più o meno nello stesso periodo, in un’altra parte<br />
d’Europa e in un altro ambito, si celebra invece la “lanterna megalografica” e la si ut<strong>il</strong>izza come sussidio<br />
all’insegnamento <strong>del</strong>la scienza (la lanterna magica può “istruire divertendo e divertire istruendo”, si dirà<br />
nell’Ottocento positivista, quando questa pratica avrebbe trionfato ovunque). Una dualità, quella tra scienza e<br />
taumaturgia, che segnerà fortemente la lunga storia <strong>del</strong>la lanterna magica, anche se lo stupore e l’emozione<br />
<strong>del</strong>le sue immagini viene descritto univocamente, comunque e sempre. E forse proprio questa impressione<br />
spiega la ragione <strong>del</strong> singolare successo nel tempo e negli ambienti più diversi, senza differenze di casta o di<br />
appartenenze, che le proiezioni luminose <strong>del</strong>la vituperata “bagatella” di Huygens ottengono. Di questa lunga<br />
avventura che condurrà al cinema, rimane oggi una testimonianza, consueta e allo stesso tempo quasi sempre<br />
inconsapevole: la parola “fantasmagoria”, entrata nel linguaggio corrente proprio in seguito al trionfo <strong>del</strong>lo<br />
spettacolo di fantasmagoria, l’apice <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>la lanterna magica.<br />
Proprio alla lanterna magica, alla sua arte di mostrare le immagini dipinte su vetro - fisse o in movimento<br />
- di qualsiasi cosa si voglia, ai suoi legami con <strong>il</strong> cinema, dal muto all’avanguardia, e con alcune esperienze<br />
<strong>del</strong>l’arte contemporanea è dedicata la mostra Le Macchine <strong>del</strong>la Meraviglia. Lanterne magiche e f<strong>il</strong>m dipinto.<br />
400 anni di cinema, promossa dal Consorzio di Valorizzazione Culturale La Venaria Reale e nata dalla<br />
collaborazione tra la Cinémathèque française di Parigi e <strong>il</strong> <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> di Torino, le<br />
istituzioni che raccolgono le più belle e ricche collezioni di vetri per lanterna magica.<br />
La mostra (che fino al 28 marzo scorso è stata aperta al pubblico a Parigi) sarà ospitata in versione<br />
modificata e ampliata alla Reggia di Venaria dove, a partire dal prossimo 22 luglio, sarà possib<strong>il</strong>e<br />
ripercorrere l’affascinante racconto per immagini <strong>del</strong>la lanterna magica. Un racconto scandito in dieci<br />
sezioni tematiche, che presentano rari vetri <strong>del</strong> Settecento e <strong>del</strong>l’Ottocento accanto ai f<strong>il</strong>m dei cineasti che<br />
hanno fatto variamente omaggio al progenitore <strong>del</strong>la macchina cinematografica e ad alcune opere e<br />
installazioni di importanti artisti contemporanei, come Anthony McCall, Ugo Nespolo e B<strong>il</strong>l Viola, che a<br />
esso si sono ispirati o che ne rievocano le immagini.<br />
Una curiosità: si parla <strong>del</strong>la lanterna magica come di una macchina d’Antan ma questa esposizione dimostra<br />
proprio <strong>il</strong> contrario. A Montepulciano, in casa Bracci Testasecca, l’antica scatola di Huygens ha superato<br />
indenne l’avvento <strong>del</strong> cinema, <strong>del</strong>la televisione e <strong>del</strong>l’immagine elettronica, e continua ancora oggi a strappare<br />
esclamazioni meravigliate alle vecchie e nuove generazioni. E non a caso, proprio con questa storia di vera<br />
“vita quotidiana” (la prima sezione tematica <strong>del</strong>la mostra), si apre <strong>il</strong> luminoso racconto <strong>del</strong>la lanterna magica.<br />
Le Macchine <strong>del</strong>la Meraviglia.<br />
Lanterne magiche e f<strong>il</strong>m dipinto. 400 anni di cinema<br />
A cura di Laurent Mannoni e Donata Pesenti Campagnoni.<br />
Le Sale <strong>del</strong>le Arti - Piani Alti <strong>del</strong>la Reggia di Venaria<br />
22 luglio - 7 novembre 2010<br />
Per informazioni e prenotazioni:<br />
tel. +39 011 4992333 - www.lavenaria.it - www.museocinema.it<br />
In occasione <strong>del</strong>la mostra è stato pubblicato <strong>il</strong> volume Lanterna magica e f<strong>il</strong>m<br />
dipinto. 400 anni di cinema a cura di Laurent Mannoni e Donata Pesenti<br />
Campagnoni, introduzione a cura di Francis Ford Coppola<br />
(Il Castoro/<strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong>, 2009)<br />
2<br />
Spettacoli di lanterna magica<br />
31 luglio, h. 21.30<br />
Cappella di Sant’Uberto, Reggia di Venaria<br />
Lanterna magica & fantasmagoria:<br />
spettacolo <strong>del</strong>la Cinémathèque française<br />
Laurent Mannoni presenta alcuni vetri fissi e<br />
animati provenienti dalle collezioni <strong>del</strong>la<br />
Cinémathèque française che consentiranno agli<br />
spettatori di viaggiare attraverso <strong>il</strong> mondo, vivere<br />
le avventure di Robinson Crusoe e assistere a<br />
un’esibizione di fantasmagoria.<br />
Info: www.lavenariareale.it - tel. 011.4992333<br />
15 settembre, h. 21.00<br />
Luogo da definire<br />
Lanterna magica:<br />
la grande arte <strong>del</strong>la luce e <strong>del</strong>l’ombra<br />
Laura Minici Zotti, direttrice <strong>del</strong> <strong>Museo</strong> <strong>del</strong><br />
Precinema di Padova, presenta i vetri più belli <strong>del</strong>la<br />
Collezione Minici Zotti. Quando le luci in sala si<br />
spegneranno, <strong>il</strong> pubblico sarà trasportato in una<br />
lontana serata di 200 anni fa: le immagini <strong>del</strong> Grand<br />
Tour, un racconto <strong>del</strong>l’epoca, le “proiezioni viventi”,<br />
i soggetti mitologici che tanto fecero stupire i primi<br />
spettatori, continuano a emozionarci.<br />
Info: tel. 011.8138526<br />
Visite guidate e laboratori per le scuole<br />
I workshop e i f<strong>il</strong>m<br />
la definitiva sistemazione <strong>del</strong>le sue collezioni. È questa la nuova<br />
sfida da affrontare, consapevoli di ciò che si è costruito e di un<br />
futuro fatto di importanti scadenze (le celebrazioni <strong>del</strong> 150°,<br />
l’Expo Universale di M<strong>il</strong>ano <strong>del</strong> 2015). Ma, anche, di minori<br />
risorse legate alla diffic<strong>il</strong>i condizioni <strong>del</strong>l’economia <strong>del</strong> momento.<br />
Per tutti, comunque, resta l’impegno a proseguire nella stessa<br />
direzione. O magari in un’altra, se si deciderà di modificare la<br />
traiettoria e spostare <strong>il</strong> tiro, purché ciò avvenga al servizio di un<br />
<strong>Museo</strong> che si è conquistato un ruolo di primo piano tra le<br />
istituzioni più amate e rispettate dai cittadini torinesi.<br />
In occasione <strong>del</strong> decennale, verrà pubblicato un volume che si propone di<br />
raccontarne la storia. Anno per anno, <strong>il</strong> lettore vi troverà elencate e<br />
descritte le principali attività, gli eventi che hanno caratterizzato ogni<br />
singola stagione, le mostre temporanee allestite alla Mole o in altri<br />
spazi cittadini (ma anche, in alcuni casi, all’estero), i restauri e le<br />
acquisizioni, le pubblicazioni e le rassegne <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> Massimo, le<br />
sempre più apprezzate iniziative didattiche, i festival e gli ospiti <strong>il</strong>lustri<br />
che ci hanno onorato <strong>del</strong>la loro presenza. In volume, cartonato e<br />
riccamente <strong>il</strong>lustrato, sarà in vendita al costo di € 19,00.<br />
20 settembre, h. 18.00 e h. 22.00<br />
Mito-Settembre Musica, Cavallerizza Reale-<br />
Maneggio<br />
La scoperta <strong>del</strong>la lentezza.<br />
Un f<strong>il</strong>m dipinto diretto da Marco Ponti<br />
I vetri per lanterna magica <strong>del</strong> <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong><br />
<strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> e una colonna sonora appositamente<br />
scritta ed eseguita dal vivo da un quartetto<br />
di musicisti di fama internazionale rivivono<br />
in uno spettacolo dove le antiche proiezioni<br />
luminose incantano anche <strong>il</strong> più smaliziato<br />
spettatore di oggi.<br />
Info: tel. 011.4424787<br />
settembre.musica@comune.torino.it<br />
13 ottobre, h.14.30<br />
<strong>Cinema</strong> Massimo, Sala Tre<br />
Racconti di lanterna magica<br />
Spettacolo di lanterna magica realizzato in<br />
collaborazione con la Fondazione Carlo Molo –<br />
Laboratorio Afasia. Lo spettacolo è <strong>il</strong> risultato di<br />
un percorso di arte terapia che ha sfruttato le<br />
potenzialità raffigurative <strong>del</strong>la lanterna magica.<br />
Info: tel. 011.8138536<br />
didattica@museocinema.it<br />
In occasione <strong>del</strong>la mostra i Servizi Educativi<br />
<strong>del</strong> <strong>Museo</strong> e <strong>del</strong>la Reggia di Venaria Reale propongono visite guidate e laboratori rivolti alle scuole di<br />
ogni ordine e grado, per coinvolgere gli studenti alla scoperta degli aspetti più interessanti<br />
e curiosi <strong>del</strong>la lanterna magica e <strong>del</strong> f<strong>il</strong>m dipinto, dalle dimostrazioni divulgative e scientifiche alle<br />
“macabre” rappresentazioni <strong>del</strong>la fantasmagoria, dal disegno su vetro fino al disegno su pellicola.<br />
- Luce da toccare (3-5 anni)<br />
- Disegni animati su pellicola (6-10 anni)<br />
- Pepper’s ghost, fantasmi di classe (11-13 anni)<br />
- Natura sotto vetro (11-13 anni)<br />
- Folgorati dalla passione! (14-18 anni)<br />
Prenotazione obbligatoria:<br />
inviare l’apposita scheda di adesione (scaricab<strong>il</strong>e dai siti www.museocinema.it e www.lavenaria.it)<br />
al n. di fax 011 4992.338, oppure telefonare al n. 011 4992.355 (lun.-ven. 9-17).<br />
Info: tel. 011.8138516/36<br />
In occasione <strong>del</strong>la grande mostra alla Venaria Reale, <strong>il</strong> <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> e <strong>il</strong> DAMS<br />
<strong>del</strong>l’Università di Torino propongono un percorso di riflessioni, approfondimenti e visioni intorno al<br />
cinema d’avanguardia e sperimentale di ieri e di oggi. Nei giorni 11, 12 e 13 ottobre <strong>il</strong> DAMS organizza<br />
una serie di workshop, a cura di Giulia Carluccio, Giaime Alonge, Alessandro Amaducci e Franco Prono,<br />
con importanti studiosi e specialisti <strong>del</strong> settore che affronteranno, nell’ordine, la stagione <strong>del</strong>l’avanguardia<br />
storica, la produzione Underground americana e, per finire, <strong>il</strong> contributo degli artisti italiani a questa<br />
esperienza. In orario pomeridiano e serale, avranno luogo al cinema Massimo proiezioni, incontri e<br />
spettacoli legati ai tre temi dei workshop.<br />
Lunedì 11, dopo un’ampia antologia dei lavori più celebri <strong>del</strong>l’avanguardia storica, avrà luogo la<br />
performance di Saul Saguatti Paint, un lavoro dal vivo che connette videocamera e pittura manuale con<br />
l’accompagnamento musicale di Andrea Martignoni.<br />
Martedì 12 saranno mostrati nel pomeriggio molti esempi <strong>del</strong>l’opera di Stan Brakhage e Kenneth Anger,<br />
mentre la sera ospiterà la presentazione, <strong>del</strong> cofanetto dvd B<strong>il</strong>l Viola Works pubblicato da RaroVideo, a<br />
cura di Bruno Di Marino.<br />
Mercoledì 13 la Fondazione Cineteca Italiana propone un percorso dedicato a Luigi Veronesi e Cioni<br />
Carpi, di cui conserva l’opera restaurata. In serata sarà, invece, protagonista l’artista Paolo Gioli, che<br />
incontrerà <strong>il</strong> pubblico e converserà con Sergio Toffetti e Anna Maria Licciar<strong>del</strong>lo, curatori per la Cineteca<br />
<strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> libro + dvd Un cinema <strong>del</strong>l’impronta.<br />
In preparazione <strong>del</strong>la tre giorni di ottobre, mercoledì 29 settembre la sala Tre <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> Massimo<br />
ospiterà una serata sul cinema d’animazione italiano contemporaneo, con particolare riferimento alla<br />
tecnica <strong>del</strong>la pittura diretta su pellicola. Saranno proiettate, alla presenza degli autori, i cortometraggi di<br />
Vincenzo Gioanola, Blu e Donato Sansone. Andrea Martignoni e Saul Saguatti, inoltre, presenteranno in<br />
anteprima, <strong>il</strong> documentario Pellicole da camera. Coordineranno gli incontri Giaime Alonge e Alessandro<br />
Amaducci <strong>del</strong>l’Università di Torino.<br />
Presso <strong>il</strong> Castello di Rivoli - <strong>Museo</strong> d'arte contemporanea, inoltre, in settembre, saranno presentate due<br />
serate omaggio a figure chiave <strong>del</strong> cinema sperimentale che hanno saputo fare tesoro <strong>del</strong>lo studio dei<br />
misteri <strong>del</strong>la visione e <strong>del</strong>le tecniche di proiezione: Werner Nekes e Ken Jacobs
la rivista<br />
<strong>del</strong> cinema<br />
ø i protagonisti 5-20 luglio<br />
Il mito e la favola<br />
Sergio Leone restaurato<br />
Sergio Leone<br />
Per un pugno di dollari<br />
Italia/Spagna/Germania 1964, 99’, col.<br />
Copia restaurata da Ripley’s F<strong>il</strong>m e Centro Sperimentale<br />
di <strong>Cinema</strong>tografia – Cineteca <strong>Nazionale</strong><br />
Joe, un solitario pistolero, arriva a San Miguel, cittadina<br />
al confine tra <strong>il</strong> Messico e gli Stati Uniti, dove due<br />
famiglie, i Rojo e i Morales, si fanno la guerra da anni<br />
per <strong>il</strong> monopolio <strong>del</strong> contrabbando di alcool e di armi.<br />
In un complicato gioco di <strong>del</strong>azioni, di colpi di mano e<br />
di indagini, Joe aizza gli uni contro gli altri, sperando<br />
che si eliminino a vicenda. Scoperto da uno dei Rojo,<br />
Joe viene torturato senza pietà. Riuscito a fuggire,<br />
tornerà a San Miguel per vendicarsi dei nemici.<br />
Sc.: S. Leone, Duccio Tessari, Fernando Di Leo, Victor A.<br />
Catena; Fot.: Massimo Dallamano, Federico G. Larraya,<br />
Stelvio Massi; Int.: Clint Eastwood, Marianne Koch,<br />
Gian Maria Volontè.<br />
MAR 6, h. 16.30/21.00<br />
Sergio Leone<br />
Per qualche dollaro in più<br />
Italia/Spagna/Germania 1965, 132’, col.<br />
Copia restaurata dalla Cineteca <strong>del</strong> Comune di Bologna<br />
Due cacciatori di taglie si mettono a caccia <strong>del</strong>l’Indio,<br />
capo di un’agguerrita banda, sul quale pende la taglia di<br />
ventim<strong>il</strong>a dollari. Sono <strong>il</strong> Monco, giovane e audace<br />
pistolero, e <strong>il</strong> Colonnello, un uomo maturo che studia<br />
ed esegue le sue imprese con freddezza. Giunti a El<br />
Paso, i due si accordano per l’impresa. Il Monco si fa<br />
accogliere tra i membri <strong>del</strong>la banda e <strong>il</strong> Colonnello<br />
agisce dall’esterno. Non tutto va secondo i loro piani e,<br />
scoperti, devono agire frontalmente contro l’Indio e i<br />
suoi. Alla fine i due pistoleri si scontrano con l’Indio,<br />
che viene ucciso dal Colonnello per vendicare la morte<br />
<strong>del</strong> fratello. Al Monco rimarrà la taglia dato che <strong>il</strong> socio<br />
si ritiene pago <strong>del</strong>la vendetta.<br />
Sc.: Luciano Vincenzoni, S. Leone, Fot.: Massimo Dallamano;<br />
Int.: Clint Eastwood, Lee Van Cleef, Gian Maria Volontè.<br />
LUN 5, h. 20.45, MAR 6, h. 18.30,<br />
MER 7, h. 16.00/18.30/21.00<br />
L e R a s s e g n e d e l M a s s i m o 3 p r o g r a m m a L u g l i o / A g o s t o<br />
di Gianni Volpi<br />
Sette f<strong>il</strong>m in quasi trent’anni, eppure bastano poche immagini per definire <strong>il</strong> paesaggio d’autore di Sergio Leone. Per esempio, <strong>il</strong> duello finale (“Al cuore,<br />
Ramon!”) di Per un pugno di dollari (1964), f<strong>il</strong>m capostipite di un genere, lo spaghetti western, che per anni si è identificato con quasi tutto <strong>il</strong> cinema italiano.<br />
Da subito Leone crea un universo che somiglia al western, ma non è <strong>il</strong> western. Il paesaggio è quello di una terra di nessuno, anzi: di nessuna parte; la visione<br />
è, inesorab<strong>il</strong>mente, nostrana, e icastica. Leone sosteneva di avere una “fantasia onirica” e in effetti è stato, sin dagli inizi, un creatore ipervisuale: <strong>il</strong> primo<br />
cineasta post-moderno, come sosteneva Baudr<strong>il</strong>lard. Scene, tipi (l’eroe, poncho sigaro pistola da sicario cinico, come Shane viene dal nulla, anzi è proprio <strong>il</strong><br />
Senza Nome), corpi di attori (su tutti, Clint Eastwood, attore di serial televisivi ma che aveva in sé l’americanità assoluta di un Henry Fonda), lo spazio come<br />
campi lunghissimi, dettagli di volti e occhi che impongono l’oggettività di un sentimento, s<strong>il</strong>enzi senza fine e esplosioni parossistiche di cru<strong>del</strong>tà, riti<br />
st<strong>il</strong>izzati, a tratti di solennità “giapponese” (Per un pugno di dollari è un geniale plagio di La fortezza nascosta di Kurosawa): tutto ciò resta nella memoria, al<br />
pari <strong>del</strong>la musica di Ennio Morricone che integra in se stessa suoni stravaganti (fischi, campane, fruste). Prende così corpo un epos straccione e ribaldo da<br />
subito riconosciuto dallo spettatore nella sua realtà tutta e solo cinematografica. Per qualche dollaro in più (1965) lo porterà a compimento, Il buono, <strong>il</strong> brutto, <strong>il</strong><br />
cattivo (1966) gli darà una dimensione di tragicomica epopea sullo sfondo <strong>del</strong>la guerra di Secessione. Quello di Leone è, nella “tr<strong>il</strong>ogia <strong>del</strong> dollaro”, un<br />
cinema di esibito, iperbolico, caricaturale manierismo. Siamo altrove rispetto a un John Ford, che aveva radici così profonde in una Storia, in una Leggenda,<br />
in una comunità; con lui Leone ha in comune solo la capacità di creare capolavori senza mai tradire la sua professione di regista popolare.<br />
Assieme a quello di Wenders, quello di Leone è <strong>il</strong> più straordinario viaggio nell’immaginario americano da parte di un cineasta europeo (e che tale resta di sguardo). Con C’era una volta <strong>il</strong> West (1968) tenta<br />
una sintesi immaginosa e perversa <strong>del</strong>l’universo <strong>del</strong>la Frontiera, protagonista un Henry Fonda in uno dei suoi rari ruoli negativi, k<strong>il</strong>ler glaciale che compie espropri forzosi. Il set ora non è più in Spagna,<br />
ma in America, l’attraversamento <strong>del</strong> West che Leone compie, si fa più interno, disseminato di figure grandiose, picaresche, misteriose o ciniche, che sembrano esaltare <strong>il</strong> suo controverso materialismo.<br />
Con Giù la testa (1971), in tempi di impegno politico, affronta <strong>il</strong> tema <strong>del</strong> traditore e <strong>del</strong>l’eroe sullo sfondo di un discorso anti-imperialista, pur senza rinunciare al piacere <strong>del</strong>la favola. Fra gli<br />
sceneggiatori, appaiono i nomi di Bertolucci e Argento accanto a quelli degli specialisti De Leo, Tessari, Donati, Vincenzoni - o Ennio De Concini, instancab<strong>il</strong>e fornitore di idee di generi, che per Leone<br />
aveva scritto <strong>il</strong> peplum Il colosso di Rodi (1961). Questa possente e chiusa seconda tr<strong>il</strong>ogia sul West e l’America e la Rivoluzione, suscita l’ammirazione, anche se capiamo chi continua a preferire la prima,<br />
quella <strong>del</strong> dollaro, dove “l’inautentico è esplosivo, spavaldo, divertito, rivendicato, autoironico e non sacramentale”.<br />
In ogni caso, C’era una volta in America (1984) resta <strong>il</strong> f<strong>il</strong>m definitivo di Leone. Eccentrica saga gangsteristica, sontuoso riep<strong>il</strong>ogo di miti e archetipi <strong>del</strong> cinema nero americano, è <strong>il</strong> f<strong>il</strong>m <strong>del</strong> passaggio dal<br />
territorio western a quello urbano. L’architettura narrativa si fa labirintica, commistiona tempi e fatti, ricorda e prefigura. Il racconto si muove tra gli anni Venti e Trenta e <strong>il</strong> 1968, tra le memorie di<br />
Noodles/De Niro su gangster ebrei e un’amicizia tradita, e <strong>il</strong> <strong>del</strong>irio di un vecchio fumatore di oppio. Un epos che è tale solo grazie alla forza di uno st<strong>il</strong>e che è un viaggio nella memoria <strong>del</strong> cinema così<br />
smisurato, così immerso nella propria materia, da farsi esso stesso mitico. “L’America più la conosco, più la amo, e più me ne sento lontano anni luce”, diceva allora Leone, ma l’America resta <strong>il</strong> solo paesaggio<br />
possib<strong>il</strong>e per storie come le sue, rese uniche da quel segno così peculiare di scatenamento che ha influenzato tanto cinema americano: perché una “storia è poca cosa quando non proviene da un mito imploso”.<br />
La retrospettiva dedicata a Sergio Leone è un progetto <strong>del</strong>la Cineteca <strong>del</strong> Comune di Bologna che, con <strong>il</strong> Laboratorio L’Immagine Ritrovata,<br />
ha curato i restauri di gran parte <strong>del</strong>la sua opera. Si ringrazia Ripley’s F<strong>il</strong>m per la disponib<strong>il</strong>ità <strong>del</strong> suo restauro di Per un pugno di dollari.<br />
Sergio Leone<br />
Il buono, <strong>il</strong> brutto, <strong>il</strong> cattivo<br />
Italia/Spagna/Germania 1966, 161’, col., v.it./v.ingl. sott.it.<br />
Copia restaurata dalla Cineteca <strong>del</strong> Comune di Bologna<br />
Mentre divampa la Guerra di Secessione, tre<br />
uomini privi di scrupoli e di ideali vivono ai margini<br />
<strong>del</strong>la legalità: Tuco “<strong>il</strong> brutto”, Joe “<strong>il</strong> buono”<br />
e Sentenza “<strong>il</strong> cattivo”. Sentenza è da tempo<br />
sulle tracce di una grande quantità d’oro nascosta<br />
al sicuro dentro una tomba dal temib<strong>il</strong>e B<strong>il</strong>l Carson.<br />
Per uno scherzo <strong>del</strong> destino, però, è <strong>il</strong> buono<br />
a scoprire quale sia <strong>il</strong> nome scritto sulla tomba<br />
e <strong>il</strong> brutto a individuarne l’ubicazione. Così i tre<br />
uomini, che si odiano e non si fidano l’uno <strong>del</strong>l’altro,<br />
sono costretti a iniziare insieme le ricerche, legati<br />
dal destino e dalla stringente necessità di sorvegliarsi<br />
l’un l’altro giorno e notte.<br />
Sc.: Age, Scarpelli, Luciano Vincenzoni, S. Leone; Fot.:<br />
Tonino Delli Colli; Int.: Clint Eastwood, Lee Van Cleef,<br />
Eli Wallach.<br />
GIO 8, h. 16.30, VEN 9, h. 21.00 (versione inglese<br />
sottotitolata), VEN 9, h. 15.00/18.00 (versione italiana)<br />
Sergio Leone<br />
C’era una volta <strong>il</strong> West<br />
Italia/Usa 1968, 175’, col.<br />
Copia restaurata dalla Cineteca <strong>del</strong> Comune di Bologna<br />
Cinque personaggi si scontrano per una sorgente<br />
d’acqua: Morton, magnate <strong>del</strong>le ferrovie, ha bisogno<br />
<strong>del</strong>l’acqua per le sue locomotive e ha fatto eliminare<br />
i proprietari legittimi, i McBain, dal suo feroce<br />
sicario Frank; J<strong>il</strong>l, ex-prostituta, si ritrova vedova<br />
di un McBain; <strong>il</strong> bandito Cheyenne, accusato<br />
<strong>del</strong>la strage dei McBain; <strong>il</strong> misterioso uomo<br />
dall’armonica che vuole vendicare <strong>il</strong> fratello.<br />
Il soggetto è stato scritto dal regista con<br />
Dario Argento e Bernardo Bertolucci.<br />
Sc.: S. Leone, Sergio Donati; Fot.: Tonino Delli Colli;<br />
Int.: Henry Fonda, Claudia Cardinale, Jason Robards.<br />
SAB 10 e DOM 11, h. 15.00/18.00/21.00<br />
Sergio Leone<br />
Il colosso di Rodi<br />
Italia/Spagna/Francia 1961, 127’, col.<br />
Copia restaurata dalla Cineteca <strong>del</strong> Comune di Bologna<br />
III secolo avanti Cristo. Dopo la sua vittoria sui Persiani,<br />
l’eroe ateniese Dario si reca sull’isola di Rodi per tornare in<br />
forze. Nell’isola è grande <strong>il</strong> malcontento contro <strong>il</strong> re Serse,<br />
costruttore <strong>del</strong> famoso colosso che chiude l’imboccatura<br />
<strong>del</strong> porto. Un gruppo di congiurati convincono Dario ad<br />
abbracciare la loro causa e a chiedere la solidarietà degli<br />
Arconti ateniesi. Ma nessuna nave può lasciar l’isola senza<br />
<strong>il</strong> permesso di Serse. Dario chiede aiuto a Diana, figlia <strong>del</strong><br />
costruttore <strong>del</strong> colosso, ignorando che la ragazza è legata<br />
segretamente al tirannico consigliere reale.<br />
Sc.: Duccio Tessari, Luciano Martino, S. Leone; Fot.:<br />
Antonio Ballesteros, Em<strong>il</strong>io Foriscot; Int.: Rory Calhoun,<br />
Roberto Camardiel, Lea Massari.<br />
LUN 12, h. 16.00/18.30/21.00<br />
Sergio Leone<br />
Giù la testa<br />
Italia 1971, 157’, col., v.it./v.ingl. sott.it.<br />
Copia restaurata dalla Cineteca <strong>del</strong> Comune di Bologna<br />
Il fuor<strong>il</strong>egge messicano Juan Miranda, padre di cinque<br />
figli che lo aiutano nelle sue imprese banditesche, si<br />
ritrova a combattere coi rivoltosi di V<strong>il</strong>la e Zapata. Dopo<br />
aver preso parte alla conquista <strong>del</strong>la cittadina di Mesa<br />
Verde e alla distruzione <strong>del</strong>le truppe di uno spietato<br />
massacratore di peones, Juan scopre che questi, riuscito a<br />
salvarsi, ha fatto uccidere, con altri ribelli rifugiatisi sui<br />
monti, i suoi cinque figli. Tentando una disperata sortita<br />
contro i “regulares”, che lo hanno stretto d’assedio in una<br />
grotta, Miranda diventa loro prigioniero, ma <strong>il</strong> suo<br />
compagno John Mallory lo salva in extremis dalla<br />
fuc<strong>il</strong>azione. Solo alla fine, dopo innumerevoli battaglie,<br />
Juan aderisce alla causa rivoluzionaria.<br />
Sc.: Luciano Vincenzoni, S. Leone, Sergio Donati; Fot.:<br />
Giuseppe Ruzzolini; Int.: James Coburn, Rod Steiger,<br />
Romolo Valli.<br />
SAB 17, h. 15.00/18.00/21.00 (versione italiana), DOM 18, h.<br />
15.00/18.00/21.00 (versione inglese sottotitolata)<br />
3<br />
Tonino Valerii<br />
Il mio nome è Nessuno<br />
Italia/Francia/Germania 1973, 117’, col., v.ingl. sott.it.<br />
Copia restaurata dalla Cineteca <strong>del</strong> Comune di Bologna<br />
Il giovane e scanzonato Nessuno, più pronto<br />
alla beffa che all’uso <strong>del</strong>la pistola, ha come suo<br />
mo<strong>del</strong>lo <strong>il</strong> leggendario pistolero Jack Beauregard.<br />
Anziano e stanco, questi s’accontenta di prendergli<br />
<strong>del</strong>l’oro, non desiderando ormai altro che lasciare<br />
<strong>il</strong> West e imbarcarsi per l’Europa. Quando Nessuno,<br />
che non ha mai cessato di tallonare l’uomo che<br />
ammira, scopre la <strong>del</strong>udente verità, decide di non<br />
lasciar partire Beauregard prima di avergli fatto<br />
compiere un’ultima impresa che, a suo dire, dovrà<br />
farlo entrare nella storia. Da un soggetto di Sergio<br />
Leone, Ernesto Gastaldi e Fulvio Morsella.<br />
Sc.: Ernesto Gastaldi; Fot.: Giuseppe Ruzzolini, Armando<br />
Nannuzzi; Int.: Terence H<strong>il</strong>l, Henry Fonda, Leo Gordon.<br />
LUN 19, h. 16.30/18.45/21.00, MAR 20, h. 16.00/18.15<br />
Sergio Leone<br />
C’era una volta in America<br />
Once Upon a Time in America<br />
Usa/Italia 1984, 229’, col.<br />
Copia cortesemente prestata dalla famiglia Leone<br />
Terzo episodio <strong>del</strong>la cosiddetta tr<strong>il</strong>ogia <strong>del</strong> tempo,<br />
di cui fanno parte i precedenti C’era una volta <strong>il</strong> West<br />
e Giù la testa. Il f<strong>il</strong>m racconta le drammatiche avventure<br />
di David Aaronson detto Noodles, gangster dedito<br />
all’oppio, e <strong>del</strong> suo amico Maxim<strong>il</strong>ian “Max” Bercovicz,<br />
che si consuma nell’arco di quarant’anni, dagli anni<br />
Trenta agli anni Sessanta, passando dal ghetto ebraico<br />
all’ambiente <strong>del</strong>la malavita organizzata nella New York<br />
<strong>del</strong> proibizionismo e <strong>del</strong> post-proibizionismo.<br />
La colonna sonora è di Ennio Morricone.<br />
Sc.: Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Enrico Medioli,<br />
S. Leone, dal romanzo di Harry Grey; Fot.: Tonino Delli<br />
Colli; Int.: Robert De Niro, James Woods, Joe Pesci.<br />
MAR 20, h. 20.30<br />
Proiezione in attesa di conferma
la rivista<br />
<strong>del</strong> cinema<br />
Francia 1988, 110’, col.<br />
Abbandonata dai genitori fin da piccola, Janine è<br />
cresciuta ospite degli zii a contatto quotidiano con la<br />
miseria e <strong>il</strong> degrado. La ragazza tenta di rifarsi <strong>del</strong>le<br />
um<strong>il</strong>iazioni subite rubacchiando a scuola e nei negozi.<br />
Dopo una notte passata in prigione per un furto, Janine<br />
è persuasa dallo zio a lasciare la scuola e a mettersi al<br />
servizio di una famiglia facoltosa <strong>del</strong>la città. Una sera<br />
conosce Raoul, un giovane sbandato, e dopo qualche<br />
tempo va via con lui in moto per vedere <strong>il</strong> mare ma,<br />
sorpresa dalla polizia, viene rinchiusa in riformatorio.<br />
Di lì fugge in cerca <strong>del</strong> giovane ma apprende che,<br />
intanto, è partito volontario per l’Indocina. Da un<br />
soggetto di François Truffaut.<br />
Sc.: C. M<strong>il</strong>ler, Luc Béraud, Annie M<strong>il</strong>ler; Fot.: Dominique<br />
Chapuis; Int.: Charlotte Gainsbourg, Simon de La Brosse,<br />
Didier Bezace.<br />
MAR 13, h. 16.15<br />
Italia/Francia 2006, 120’, col.<br />
L’emigrazione italiana durante <strong>il</strong> ventesimo secolo<br />
raccontata attraverso le vicende di una famiglia<br />
sic<strong>il</strong>iana, i Mancuso, che agli inizi <strong>del</strong> Novecento<br />
lasciano Agrigento alla volta <strong>del</strong>l’America. Salvatore, i<br />
suoi figli e sua madre, Donna Fortunata, dovranno<br />
fronteggiare un nuovo mondo ben diverso da come si<br />
erano <strong>il</strong>lusi di trovarlo.<br />
Sc.: E. Crialese; Fot.: Agnès Godard; Int.: Charlotte<br />
Gainsbourg, Vincenzo Amato, Aurora Quattrocchi.<br />
MAR 13, h. 18.15<br />
Francia 2005, 105’, col.<br />
Stéphane è un giovane timido e impacciato che con la<br />
sua fervida immaginazione vive in un mondo eccentrico<br />
tutto suo, fatto di sogni che rischiano di farlo distaccare<br />
dalla vita reale. Quando arriva in Francia dove, a detta<br />
di sua madre, lo stava aspettando <strong>il</strong> lavoro che aveva<br />
sempre desiderato, rimane profondamente <strong>del</strong>uso nelle<br />
sue aspettative. Per fortuna riesce a trovare conforto<br />
nella vicina di casa, Stéphanie, che lo aiuta a superare i<br />
momenti di sconforto e si rivela molto attenta e<br />
interessata ai suoi progetti. Stéphane si innamora <strong>del</strong>la<br />
ragazza e anche le sue speranze professionali sembra<br />
che stiano per realizzarsi con la pubblicazione di un<br />
calendario da lui <strong>il</strong>lustrato.<br />
Sc.: M. Gondry; Fot.: Jean-Louis Bompoint; Int.: Gael<br />
Garcìa Bernal, Charlotte Gainsbourg, Miou-Miou.<br />
MAR 13, h. 20.30<br />
L e R a s s e g n e d e l M a s s i m o 3 p r o g r a m m a L u g l i o / A g o s t o<br />
ø crossroads 13-16 luglio<br />
Traffic Free Festival. Quattro giorni di cinema e musica<br />
di Alberto Campo<br />
A differenza <strong>del</strong>le passate edizioni, la consueta collaborazione fra Traffic e <strong>il</strong> <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong><br />
<strong>Cinema</strong>, che definisce uno degli sv<strong>il</strong>uppi interdisciplinari che da sempre caratterizzano <strong>il</strong> festival,<br />
non segue un solo f<strong>il</strong>o conduttore. Avendo a disposizione più contenuti musicali disposti ad aprirsi<br />
in senso cinematografico, la programmazione dei f<strong>il</strong>m è stata costruita con l’intenzione di fornire<br />
giorno per giorno un preambolo agli appuntamenti. Ecco allora un sintetico prof<strong>il</strong>o tematico di<br />
Charlotte Gainsbourg, da giovanissima interprete di La piccola ladra ad attrice matura in Antichrist.<br />
Una carrellata sulla cinematografia “modernista”, in senso strettamente f<strong>il</strong>ologico (Quadrophenia,<br />
nella versione potenziata da contenuti extra) o semplicemente di contesto sociale e antropologico<br />
Claude M<strong>il</strong>ler<br />
La piccola ladra / La petite voleuse<br />
Emanuele Crialese<br />
Nuovomondo<br />
Michel Gondry<br />
L’arte <strong>del</strong> sogno / La science des rêves<br />
Lars von Trier<br />
Antichrist<br />
Danimarca/Germania 2009, 104’, col.<br />
Una coppia che sta cercando di superare <strong>il</strong> lutto<br />
<strong>del</strong>la morte di un figlio, si rifugia nell’“Eden”,<br />
una isolata casa nei boschi, dove la donna ha vissuto<br />
momenti di piena serenità. Il marito, psicoterapeuta,<br />
spera così di aiutare la moglie a dimenticare <strong>il</strong> suo<br />
dolore e salvare <strong>il</strong> loro matrimonio. Ma la Natura<br />
farà <strong>il</strong> suo corso, e le cose volgeranno presto dal<br />
male al peggio.<br />
Sc.: L. von Trier; Fot.: Anthony Dod Mantle;<br />
Int.: Charlotte Gainsbourg, W<strong>il</strong>lem Dafoe.<br />
MAR 13, h. 22.30<br />
John Schlesinger<br />
B<strong>il</strong>ly <strong>il</strong> bugiardo / B<strong>il</strong>ly Liar<br />
Gran Bretagna 1963, 97’, col.<br />
B<strong>il</strong>ly Fisher, un modesto impiegato di provincia, ama<br />
rifugiarsi in un suo mondo fantastico nel quale,<br />
immaginando d’esser di volta in volta un celebre<br />
personaggio, vive straordinarie avventure. In casa i suoi<br />
parenti lo considerano uno sfaccendato, in ufficio è<br />
altrettanto malvisto dai suoi superiori, che finiranno col<br />
licenziarlo. Ben due ragazze credono di essere<br />
ufficialmente fidanzate con lui. In realtà B<strong>il</strong>ly ne ama<br />
una terza: Liz, la sola che mostri di comprenderlo e che<br />
gli propone di andare insieme a Londra per tentare la<br />
fortuna. Al momento di partire, però, <strong>il</strong> coraggio lo<br />
abbandona.<br />
Sc.: W<strong>il</strong>lis Hall, dal romanzo di Keith Waterhouse; Fot.:<br />
Denys Coop; Int.: Tom Courtenay, Julie Christie, W<strong>il</strong>fred<br />
Pickles.<br />
MER 14, h. 16.30<br />
Karel Reisz<br />
Morgan matto da legare<br />
Morgan a Suitable Case for Treatment<br />
Gran Bretagna 1966, 97’, b/n<br />
Copia conservata da Cineteca D.W. Griffith<br />
Di ritorno dal tribunale dove ha presentato istanza di<br />
divorzio, Leonie trova in casa, reduce dalla Grecia, suo<br />
marito Morgan, un uomo affetto da strani complessi.<br />
Furioso per <strong>il</strong> divorzio che non voleva, Morgan inizia<br />
una specie di persecuzione verso i parenti <strong>del</strong>la moglie<br />
e <strong>il</strong> futuro secondo marito, Charles Napier, mentre<br />
contemporaneamente tenta in ogni modo di<br />
riconquistare l’affetto di Leonie. La donna, però, pur<br />
cedendogli alcune volte e pur mostrando ancora<br />
<strong>del</strong>l’affetto per l’ex marito, non intende riprendere <strong>il</strong><br />
mènage troppo ricco di sorprese e di incidenti<br />
paradossali.<br />
Sc.: David Mercer; Fot.: Larry Pizer, Gerry Turpin; Int.:<br />
David Warner, Vanessa Redgrave, Robert Stephens.<br />
MER 14, h. 18.30<br />
Franc Roddam<br />
Quadrophenia<br />
Gran Bretagna 1979, 113’, col., v.o. sott.it.<br />
Ventenne londinese di modesta famiglia, Jimmy,<br />
fattorino in un’agenzia pubblicitaria, è un disadattato:<br />
lo è nel lavoro, che non gli piace; lo è a casa, dove i suoi<br />
genitori lo trattano come uno che non abbia <strong>il</strong> cervello<br />
a posto. Sembra ritrovare se stesso soltanto quando può<br />
ingoiare eccitanti, ballare <strong>il</strong> rock, partecipare alle<br />
scorribande dei “mods”, una banda di giovinastri in<br />
4<br />
(B<strong>il</strong>ly <strong>il</strong> bugiardo). E ancora: Dylan sul grande schermo, tanto in chiave documentaristica (No<br />
Direction Home e Don’ Look Back) quanto oggetto da fiction (Io non sono qui). Infine, onorando la culla<br />
<strong>del</strong>l’afrobeat di Seun Kuti, figlio di Fela, un colpo d’occhio sulla brulicante scena di Nollywood,<br />
ossia <strong>il</strong> cinema nigeriano creato a Lagos o – dagli emigrati – altrove.<br />
La rassegna Traffic al cinema è un progetto realizzato dal <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> e da Traffic Free<br />
Festival in occasione <strong>del</strong> festival rock gratuito che si terrà a Torino e accanto alla Reggia di Venaria dal 14 al<br />
17 luglio (www.trafficfestival.com). Ingresso libero a tutte le proiezioni.<br />
scooter in perenne lotta con i rivali “rockets”, che si<br />
spostano su moto di grossa c<strong>il</strong>indrata e sono violenti. Al<br />
tempo stesso, Jimmy corteggia la commessa Steph, con<br />
la quale, durante un a gita a Brighton, ha un fuggevole<br />
rapporto. Nella stessa occasione, egli si trova coinvolto<br />
in un duro scontro tra “mods” e “rockets” e viene<br />
arrestato.<br />
Sc.: Dave Humphries, F. Roddam, Martin Stellman; Fot.:<br />
Brian Tufano; Int.: Leslie Aash, Ph<strong>il</strong> Daniels, Gary Cooper.<br />
MER 14, h. 20.30<br />
Julien Temple<br />
Absolute Beginners<br />
Gran Bretagna 1986, 102’, col.<br />
Colin è un fotografo che vive facendo fotografie<br />
di attualità. È fidanzato con Suzette, ambiziosa<br />
disegnatrice di moda e cantante che, presto,<br />
lo lascia per sposare <strong>il</strong> più maturo e ricco Henley,<br />
uno dei signori <strong>del</strong>l’alta moda, deciso a valorizzarne<br />
le qualità. Disperato, Colin si rivolge a Vendice<br />
Partners e riesce ad emergere nel campo<br />
pubblicitario. Ritroverà Suzette alcuni anni dopo,<br />
scoprendo che la ragazza non è felice. Alla fine i due<br />
giovani riescono a trovare la felicità, dopo essere stati<br />
coinvolti nei gravi disordini razziali che ass<strong>il</strong>lano<br />
Londra e negli incendi appiccati alle case dei neri<br />
dagli speculatori locali.<br />
Sc.: Don McPherson, Christopher Wicking, Richard<br />
Burridge; Fot.: Oliver Stapleton; Int.: Patsy Kensit,<br />
David Bowe, Eddie O’Connell.<br />
MER 14, h. 22.30<br />
Martin Scorsese<br />
No Direction Home: Bob Dylan<br />
Usa 2005, 207’, col., v.o. sott. it.<br />
Ritratto <strong>del</strong> celebre cantautore Bob Dylan con<br />
particolare riferimento agli anni <strong>del</strong>la sua formazione<br />
artistica, dal 1961 al 1966. Il documentario è stato<br />
realizzato con immagini di repertorio e interviste più<br />
recenti e include materiale inedito e mai mostrato<br />
prima conservato presso i Bob Dylan Archives, o<br />
fornito dalle collezioni private di fan di tutto <strong>il</strong> mondo.<br />
Oltre a Dylan, nel f<strong>il</strong>m compaiono Joan Baez, Allen<br />
Ginsberg, Al Kooper.<br />
GIO 15, h. 16.30<br />
Todd Haynes<br />
Io non sono qui<br />
Usa 2007, 135’, col.<br />
La vita, gli amori, la musica, le canzoni e gli anni <strong>del</strong>la<br />
maturità artistica e personale di Bob Dylan, visti<br />
attraverso gli occhi di sette personaggi, ognuno dei<br />
quali interpreta <strong>il</strong> cantante in un particolare momento<br />
<strong>del</strong>la sua vita. Dall’infanzia agli esordi come cantante<br />
folk, dal successo raggiunto nei primi anni Sessanta<br />
come artista politicamente impegnato, al controverso<br />
passaggio alla musica rock. Poi l’incidente<br />
motociclistico e <strong>il</strong> conseguente ritiro dalle scene, fino al<br />
ritorno alle apparizioni in pubblico con una serie di<br />
concerti noti come <strong>il</strong> ‘Never Ending Tour’, iniziato nel<br />
1988 e che lo ha portato ad esibirsi in oltre duem<strong>il</strong>a<br />
concerti.<br />
Sc.: T. Haynes, Oren Moverman; Fot.: Edward Lachman;<br />
Int.: Christian Bale, Cate Blanchett, Richard Gere, Heat<br />
Ledger, Julianne Moore.<br />
GIO 15, h. 20.00<br />
D.A. Pennebaker<br />
Don’t Look Back<br />
Usa 1967, 96’, col., v.o. sott. it.<br />
Prodotto da John Court e Albert Grossman (manager<br />
di Bob Dylan), <strong>il</strong> f<strong>il</strong>m si basa essenzialmente sulla<br />
tournée di concerti che Dylan tenne nel Regno Unito<br />
nel 1965. Nel f<strong>il</strong>m nessuna canzone cantata da Dylan<br />
è presentata per intero. Le riprese si svolsero fra <strong>il</strong> 26<br />
apr<strong>il</strong>e e i primi giorni di maggio <strong>del</strong> ‘65. Lo scopo era<br />
quello di fermare su pellicola <strong>il</strong> clima da circo che<br />
accompagnava le fragorose e stralunate tournée di<br />
Bob Dylan (operazione che sarà poi ripetuta, con<br />
minore successo, con <strong>il</strong> f<strong>il</strong>m Renaldo and Clara, girato<br />
nell’autunno 1975 durante <strong>il</strong> tour <strong>del</strong>la Rolling<br />
Thunder Revue). Il documentario, che di fatto è <strong>il</strong><br />
primo interamente dedicato ad un artista nella storia<br />
<strong>del</strong>la musica rock, è articolato sulla struttura di un<br />
docu-drama che inizia con la conferenza stampa di<br />
Dylan al suo arrivo all’aeroporto londinese di<br />
Heathrow.<br />
Sc.: D.A. Pennebaker; Fot.: Howard Alk, Jones Alk, Ed<br />
Emshw<strong>il</strong>ler.<br />
GIO 15, h. 22.30<br />
Henry Ozuluonye<br />
Beautiful Pretenders<br />
Nigeria 2009, 140’, col., v.o.<br />
La storia di un giovane che ha sempre desiderato avere<br />
una donna al suo fianco e che alla fine riesce a trovare<br />
la felicità accanto ad una ragazza che lavora nello staff<br />
<strong>del</strong>la sua società. Le sue pretese, però, si fanno sempre<br />
più insistenti ed esagerate.<br />
Sc: Nonso Nwabueze; Fot.: Prince Egbuchere; Int.: Chika<br />
Ike, Chiwentalu Agu, Jim Iyke.<br />
VEN 16, h. 16.00<br />
Ugezu J. Ugezu<br />
Hot Zone<br />
Nigeria 2009, 140’, col., v.o.<br />
Piangerai quando vedrai un criminale morire?<br />
Scapperai quando sarai inseguito da uno spirito<br />
maligno? Racconterai la verità in tribunale? Scegliere<br />
la cattiva strada di porterà ad una fine miserab<strong>il</strong>e.<br />
Segui le vicende di Sinco Ogbodo e dei loro uomini<br />
nella Hot Zone.<br />
Sc.: Obinna Ukaeze; Int.: Ulu Jacobs, Jim Iyke, Mike<br />
Ezuruonye.<br />
VEN 16, h. 18.30<br />
Andrew Vincent, Simone Sandretti<br />
Akpegi Boyz<br />
Italia/Nigeria 2010, 100’, col., v.o. sott.it.<br />
La storia di un gruppo di prostitute in st<strong>il</strong>e nigeriano,<br />
di un gruppo di mafiosi che spacciano, gli Akpegi Boyz<br />
cui fa riferimento <strong>il</strong> titolo, e di poliziotti italiani<br />
corrotti. Alla fine, dopo molte avventure tragicomiche,<br />
<strong>il</strong> f<strong>il</strong>m si conclude con la redenzione <strong>del</strong>la prostituta più<br />
cattiva che si redime durante una funzione religiosa.<br />
Il f<strong>il</strong>m è stato prodotto dalla GvK Cultural F<strong>il</strong>m<br />
Production di Torino, riprendendo i temi e i modi<br />
<strong>del</strong> cinema nigeriano che si produce in enorme quantità<br />
a Lagos.<br />
Sc.: A. Vincent; Fot.: S. Sandretti; Int.: Nosa Ogbebor,<br />
Aiyanyor G. Ohonoba, Sunday V. Obazuaye.<br />
VEN 16, h. 21.00
la rivista<br />
<strong>del</strong> cinema<br />
ø percorsi 2-4, 21-25 luglio<br />
La voce segreta <strong>del</strong>le parole<br />
Summer Edition<br />
Avatar 2D<br />
di James Cameron<br />
L e R a s s e g n e d e l M a s s i m o 3 p r o g r a m m a L u g l i o / A g o s t o<br />
Il tradizionale appuntamento <strong>del</strong> giovedì con La voce segreta <strong>del</strong>le parole si d<strong>il</strong>ata, nel mese di luglio, diventando una vera e<br />
propria rassegna che ripropone alcuni fra i titoli più significativi <strong>del</strong>la stagione – mai presentati prima al <strong>Cinema</strong> Massimo –<br />
tutti in lingua originale con sottotitoli italiani. Grande spazio è dedicato ai f<strong>il</strong>m di lingua inglese con i due grandi successi<br />
<strong>del</strong>la stagione rappresentati da Avatar e Alice in Wonderland (che verranno proiettati nel formato 2D), che si affiancano al<br />
recente Robin Hood di Ridley Scott. La rassegna prosegue nella seconda parte <strong>del</strong> mese con f<strong>il</strong>m cosiddetti d’autore e<br />
produzioni indipendenti: Sunshine Cleaning, dai produttori <strong>del</strong>lo splendido Little Miss Sunshine, Il concerto, dove la lingua<br />
diventa strumento di rappresentazione <strong>del</strong>le sovrapposizioni culturali <strong>del</strong> tempo contemporaneo, fino all’animazione di<br />
Wes Anderson con Fantastic Mr. Fox.<br />
I f<strong>il</strong>m di Luglio<br />
Usa/Gran Bretagna 2009, 162’, col., v.o. inglese, sott. it.<br />
Sc.: J. Cameron; Fot.: Mauro Fiore; Int.: Sam Worthington, Sigourney Weaver, Zoe Saldana.<br />
VEN 2, h. 15.00/18.00, SAB 3, h. 15.00/18.00/21.00<br />
Jake Sully, ex-marine ferito e paralizzato dalla vita in giù durante un combattimento, per partecipare a un programma chiamato ‘Avatar’, grazie al<br />
quale avrà nuovamente un corpo sano, arriva sul pianeta Pandora, abitato dalla razza umanoide dei Na’vi. Tuttavia, a sua insaputa, Jake sarà<br />
reclutato per invadere <strong>il</strong> pianeta e ben presto si troverà costretto a scegliere se combattere per gli invasori o unirsi alle forze indigene.<br />
Alice in Wonderland 2D<br />
di Tim Burton<br />
Usa 2010, 108’, col., v.o. inglese, sott. it.<br />
Sc.: Linda Woolverton; Fot.: Dariusz Wolski; Int.: Mia Wasikowska, Johnny Depp, Anne Hathaway, Helena Bonham Carter.<br />
DOM 4, h. 16.30/18.30/21.00, LUN 5, h. 16.30/18.30<br />
La diciannovenne Alice è da sempre convinta di essere pazza: non si interessa alle conversazioni, non comprende le rigide regole sociali <strong>del</strong> suo<br />
mondo e soprattutto non riesce a dimenticare <strong>il</strong> sogno ricorrente che la perseguita fin da bambina, nel quale si trova catapultata in un mondo<br />
<strong>del</strong>le meraviglie dove gli animali sanno parlare. Un pomeriggio, durante una festa, mentre sta per fidanzarsi con <strong>il</strong> giovane che sua madre ha<br />
scelto per lei, le si materializza davanti agli occhi una <strong>del</strong>le visioni <strong>del</strong>la sua infanzia: un coniglio bianco con tanto di orologio e panciotto. Ad<br />
Alice non resta che seguirlo e ritrovarsi in un mondo che credeva solo di aver sognato, per adempiere al suo destino e riscoprire la magia<br />
<strong>del</strong>l’esistenza.<br />
Robin Hood<br />
di Ridley Scott<br />
Usa/Gran Bretagna 2010, 140’, col., v.o. inglese, sott. it.<br />
Sc.: Brian Helgeland; Fot.: John Mathieson; Int.: Russel Crowe, Cate Blanchett, W<strong>il</strong>liam Hurt.<br />
MER 21, h. 16.00/18.30/21.00<br />
Robin Hood prima <strong>del</strong>la leggenda, quando era ancora Robin di Locksley, nob<strong>il</strong>e e ab<strong>il</strong>e arciere al servizio di Re Riccardo Cuor di Leone durante<br />
la guerra di Francia. Interessato solo a salvarsi la pelle, Locksley cambia prospettive dopo la morte <strong>del</strong> sovrano: tornando a casa, in Ingh<strong>il</strong>terra,<br />
scopre in che condizioni versa la contea di Nottingham, vessata da un dispotico sceriffo, e incontra la vedova lady Marian, estremamente scettica<br />
sulle reali intenzioni <strong>del</strong>l’uomo. Nel tentativo di guadagnare la fiducia <strong>del</strong>la donna di cui è ormai innamorato, e nel tentativo di salvare la sua<br />
terra, l’arciere si mette al servizio <strong>del</strong>la sua patria per combattere l’avanzata dei francesi.<br />
Sunshine Cleaning<br />
di Christine Jeffs<br />
Usa 2008, 90’, col., v.o. inglese, sott. it.<br />
Sc.: Megan Holley; Fot.: John Toon; Int.: Amy Adams, Em<strong>il</strong>y Blunt, Steve Zahn.<br />
GIO 22, h. 16.30/18.30/21.00<br />
Rose Lorkowski, stanca di pulire le case degli altri e in cerca di un’idea per guadagnare i soldi necessari a garantire la scuola a suo figlio Oscar,<br />
decide di avviare con l’aiuto <strong>del</strong>la sorella Norah, una singolare impresa di pulizie, offrendo i propri servizi per ripulire le scene dei crimini. Dai<br />
produttori di Little Miss Sunshine, è stato presentato con successo in concorso al Sundance F<strong>il</strong>m Festival nel 2008.<br />
Il tempo che ci rimane / The Time That Remains<br />
di Elia Suleiman<br />
Francia/Palestina 2009, 105’, col., v.o. araba, sott. it.<br />
Sc.: E. Suleiman; Fot.: Marc-André Batigne; Int.: E. Suleiman, Saleh Bakri, Samar Oudha Tanus.<br />
VEN 23, h. 16.30/18.30/21.00<br />
Nazareth, 1948. Al tempo <strong>del</strong>la creazione <strong>del</strong>lo Stato di Israele, poche ore prima <strong>del</strong>la resa <strong>del</strong>la città, <strong>il</strong> palestinese Fuad, guerrigliero <strong>del</strong>la<br />
resistenza, non riesce a raggiungere in tempo la sua ragazza, Thurayya, fuggita insieme alla famiglia in Giordania. Dopo molti anni Fuad, che<br />
intanto si è sposato e ha avuto un figlio, viene catturato e accusato di contrabbandare armi. Condotto alla stazione di polizia, incontra per caso<br />
Thurayya, che ha ottenuto un permesso per entrare in città e andare a far visita al padre malato. Il fortuito incontro diventa occasione per<br />
rinverdire <strong>il</strong> loro vecchio amore. Nazareth intanto sta subendo un periodo di sollevamento politico: <strong>il</strong> desiderio di riguadagnare e riaffermare<br />
un’identità nazionale tra i palestinesi sta crescendo sempre di più. E mentre Fuad si reca in Giordania al capezzale di Thurayya, malata terminale<br />
di cancro, Elia, <strong>il</strong> figlio adolescente di Fuad, ripercorre <strong>il</strong> destino <strong>del</strong> padre e viene arrestato.<br />
Fantastic Mr. Fox<br />
di Wes Anderson<br />
Usa/Gran Bretagna 2009, 88’, col., v.o. inglese, sott. it.<br />
Sc.: W. Anderson, Noah Baumbach; Fot.: Tristan Oliver.<br />
SAB 24, h. 16.30/18.30/21.00<br />
Dopo dodici anni di vita casalinga trascorsa nella tana insieme a moglie, figlioletto e nipotino, Mr. Fox ricomincia a sentire <strong>il</strong> richiamo <strong>del</strong>la vita<br />
libera e a considerare di riprendere le scorribande di un tempo. Ripresa la carriera di ladro di polli interrotta anni prima, Mr. Fox si trova a<br />
scontrarsi con i tre proprietari <strong>del</strong>la fattoria, Boggis, Bunce e Bean, che non sono poi così contenti <strong>del</strong>le sue incursioni notturne nel pollaio. La<br />
caccia alla volpe senza esclusione di colpi che si scatena coinvolgerà tutti gli animali <strong>del</strong>la fattoria e sarà solo l’arguzia di Mr. Fox a metterli in<br />
salvo. Esordio nell’animazione in stop-motion per <strong>il</strong> regista de I Tenenbaum.<br />
Il concerto / Le concert<br />
di Radu Miha<strong>il</strong>eanu<br />
Francia/Romania 2009, 120’, col., v.o. russa e francese, sott. it.<br />
Sc.: R. Miha<strong>il</strong>eanu, Alain-Michel Blanc, Matthew Robbins; Fot.: Laurent Da<strong>il</strong>land; Int.: Aleksei Guskov, Dmitri Nazarov, Mélanie Laurent, Miou-Miou.<br />
DOM 25, h. 16.00/18.30/21.00<br />
All’epoca <strong>del</strong>l’Unione Sovietica, sotto <strong>il</strong> governo di Brezhnev, <strong>il</strong> direttore <strong>del</strong>l’orchestra <strong>del</strong> Bolchoï, Andrei F<strong>il</strong>ipov, era all’apice <strong>del</strong> successo.<br />
Tuttavia, <strong>il</strong> suo rifiuto di licenziare alcuni musicisti di origine ebraica, tra cui <strong>il</strong> suo caro amico Sacha Grossman, gli costò l’allontanamento e la<br />
disgrazia. Ora, dopo la caduta <strong>del</strong> blocco sovietico, <strong>il</strong> cinquantenne Andrei continua a lavorare per <strong>il</strong> prestigioso teatro ma in qualità di custode,<br />
vessato e ingiuriato dal direttore cha ha per lui una profonda antipatia. L’occasione <strong>del</strong> riscatto per Andrei giunge sotto forma di un fax, che<br />
l’uomo trova per caso, in cui l’orchestra è invitata a Parigi per tenere un concerto al Théâtre du Châtelet. Andrei non ci pensa due volte: convoca<br />
tutti i suoi vecchi compagni musicisti e decide di presentarsi a Parigi al posto <strong>del</strong>la vera Orchestra <strong>del</strong> Bolchoï.<br />
5<br />
LA<br />
VOCE<br />
SEGRE<br />
TADEL<br />
LEPA<br />
ROLE<br />
ø <strong>il</strong> cinema degli altri 8 luglio<br />
Daniele Gaglianone<br />
apre <strong>Cinema</strong> di<br />
Barriera 2010<br />
Appuntamento l’8 luglio alle 20,30 con<br />
Daniele Gaglianone e <strong>il</strong> suo documentario<br />
Rata Neće Biti – La guerra non ci sarà, per la<br />
presentazione alla città <strong>del</strong>la VIII edizione di<br />
<strong>Cinema</strong> di Barriera. La manifestazione,<br />
organizzata da AIACE Torino e sostenuta dalla<br />
Circoscrizione 6, in collaborazione con <strong>il</strong><br />
<strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> e la Cooperativa<br />
Solaria, rappresenta ormai un appuntamento<br />
fisso <strong>del</strong>l’estate torinese con <strong>il</strong> cinema di<br />
qualità e con <strong>il</strong> meglio <strong>del</strong>la stagione<br />
cinematografica in corso. Quest’anno <strong>il</strong><br />
programma prevede un itinerario attraverso<br />
l’immaginario europeo di oggi, affrontando<br />
temi ricorrenti di <strong>Cinema</strong> di Barriera quali<br />
l’identità e la multiculturalità. La scelta di Rata<br />
Neće Biti per inaugurare la rassegna legittima<br />
pienamente una tale prospettiva. Il f<strong>il</strong>m, già<br />
premiato al Torino F<strong>il</strong>m Festival e vincitore<br />
<strong>del</strong> David di Donatello per <strong>il</strong> documentario, è<br />
stato realizzato in uno dei punti nevralgici<br />
<strong>del</strong>l’equ<strong>il</strong>ibrio e <strong>del</strong> dialogo europeo, in quella<br />
Bosnia straziata dal conflitto dei primi anni<br />
Novanta e oggi in costante precarietà per via<br />
<strong>del</strong> nuovo ordine etnico successivo alla guerra.<br />
È lo stesso Daniele Gaglianone, che l’8 luglio<br />
presenterà <strong>il</strong> f<strong>il</strong>m al Massimo Tre, a<br />
sottolineare che “<strong>il</strong> titolo non deriva da quello<br />
che ci hanno raccontato molte persone<br />
comuni, cioè che ancora nel 1992 non si<br />
aspettavano che sarebbe scoppiata la guerra. È<br />
invece un titolo di giornale <strong>del</strong> dicembre 2007,<br />
durante uno dei viaggi che ho fatto in Bosnia.<br />
Quando c’è un momento di crisi oggi dicono<br />
‘la guerra non ci sarà’, quasi a voler scacciare la<br />
paura. Questo non è un f<strong>il</strong>m sul passato, ma un<br />
f<strong>il</strong>m sull’oggi. In Bosnia vivono un passato che<br />
non è passato e un presente che deve ancora<br />
cominciare”. Girato tra Sarajevo, Tuzla e<br />
Srebrenica (i luoghi di alcuni tra i più<br />
spaventosi massacri <strong>del</strong>la guerra nella ex<br />
Jugoslavia), <strong>il</strong> documentario spicca per <strong>il</strong><br />
carattere sperimentale <strong>del</strong> suo linguaggio e per<br />
l’uso originalissimo dei materiali di repertorio.<br />
L’approccio di Gaglianone è come al solito<br />
molto caricato sul piano <strong>del</strong>l’emozione: “Ho<br />
scelto di far respirare i testimoni e i luoghi<br />
attraverso <strong>il</strong> ritmo che avevo percepito in<br />
ciascuna situazione. Con la mia assenza ho<br />
cercato di far sentire le emozioni che provavo.<br />
Cerco di applicare la lezione di Kapuscinski<br />
nel libro Un cinico non è adatto a questo mestiere.<br />
Cioè l’unico modo per rispettare le storie è<br />
sparire, fare un passo indietro”.<br />
E sul confine tra l’emozione <strong>del</strong>le storie<br />
narrate e l’intelligenza <strong>del</strong> cinema si muovono<br />
i f<strong>il</strong>m proiettati nella rassegna in quartiere, da<br />
La prima cosa bella di Paolo Virzì (sulla<br />
memoria legata all’esperienza fam<strong>il</strong>iare, in<br />
programma venerdì 9 luglio) a Il mio amico Eric<br />
di Ken Loach (storia di un’amicizia<br />
sensazionale nell’Ingh<strong>il</strong>terra <strong>del</strong>la crisi, in<br />
programma venerdì 16 luglio), da Gli abbracci<br />
spezzati di Pedro Almodovar (sul cinema come<br />
luogo <strong>del</strong>l’identità, venerdì 23 luglio) a Soul<br />
Kitchen di Fatih Akin (sulle contaminazioni<br />
gastronomiche e musicali, venerdì 30 luglio).<br />
Le proiezioni avranno luogo alle 21,30 nel<br />
cort<strong>il</strong>e <strong>del</strong>la Scuola Elementare G. C. Abba,<br />
via San Benigno 18, accanto alla sede <strong>del</strong>la<br />
Circoscrizione 6. L’ingresso è gratuito e in<br />
caso di maltempo i f<strong>il</strong>m saranno proiettati<br />
nella sala attigua <strong>del</strong> Consiglio di<br />
Circoscizione.<br />
Per informazioni: AIACE Torino, tel.<br />
011.538962, www.aiacetorino.it; Circoscizione<br />
6, Ufficio Cultura 011.4435636.<br />
Umberto Mosca<br />
Daniele Gaglianone<br />
Rata Neće Biti<br />
La guerra non ci sarà<br />
Italia 2008, 170’, col.<br />
Un viaggio in Bosnia-Erzegovina, alla ricerca di<br />
incontri, di racconti, di volti. A Sarajevo, la notte di<br />
Capodanno, Zoran sogna la Sarajevo cosmopolita<br />
<strong>del</strong>la sua infanzia, mentre nei quartieri serbi <strong>del</strong>la<br />
città, Sasa difende l’idea nazionalista. Aziz, ex<br />
soldato <strong>del</strong>l’Armjia bosniaca, compie un viaggio a<br />
ritroso sulla Drina verso <strong>il</strong> v<strong>il</strong>laggio <strong>del</strong>la madre.<br />
Altre storie e ricordi si intrecciano lungo <strong>il</strong> viaggio<br />
tra Srebrenica, dove ancora pulsano le ferite <strong>del</strong>la<br />
guerra e a Tuzla, dove all’International Commission<br />
of Missing Persons si lavora per dare ai morti un<br />
nome e restituirli alla memoria <strong>del</strong>le famiglie.<br />
Sc.: D. Gaglianone, Andrea Parena, Enrico<br />
Giovannone; Fot.: D. Gaglianone, A. Parena;<br />
Int.: Zoran Herceg, Saša, Aziz, Hajra Catić.<br />
GIO 8, h. 20.30 - Ingresso libero<br />
Il f<strong>il</strong>m sarà preceduto da un incontro con Daniele<br />
Gaglianone e Umberto Mosca
la rivista<br />
<strong>del</strong> cinema<br />
ø prima visione 27 agosto - 2 settembre<br />
Inediti<br />
Due f<strong>il</strong>m italiani e di distribuzione indipendente che non sono ancora stati mostrati al pubblico<br />
torinese. Si tratta di La paura diretto da Pippo Delbono ut<strong>il</strong>izzando <strong>il</strong> cellulare come macchia da presa<br />
e presentato lo scorso anno al Festival di Locarno (e ora è distribuito dalla Cineteca <strong>del</strong> Comune di<br />
Bologna) e di + o – Il sesso confuso. Racconti di mondi nell’era Aids di Andrea Adriatico, distribuito dalla<br />
bolognese Vitagraph.<br />
Pippo Delbono<br />
La paura<br />
Italia 2009, 69’, col.<br />
Girato interamente con un telefono cellulare, La paura mostra le immagini catturate «selvaggiamente» da Pippo<br />
Delbono, artista italiano conosciuto soprattutto per i suoi lavori teatrali. Le varie sequenze <strong>del</strong> lungometraggio,<br />
caratterizzate dalla sgranatura tipica di queste cineprese in miniatura, danno vita a una graffiante poesia. Delbono<br />
scende in campo, recandosi a M<strong>il</strong>ano per assistere al funerale <strong>del</strong> giovane africano ucciso <strong>il</strong> 14 settembre 2008.<br />
L’artista registra per non dimenticare. Registra senza pietà questo momento tragico, conseguenza di un momento<br />
di razzismo ordinario.<br />
Sc. e Fot.: P. Delbono.<br />
Da VEN 27 a MAR 31 agosto, h. 16.30/18.00/19.30/21.00/22.30<br />
Andrea Adriatico e Giulio Maria Corbelli<br />
+ o – Il sesso confuso. Racconti di mondi nell’era Aids<br />
Italia 2010, 93’, col.<br />
La poltrona bianca. Una presenza neutra, ricorrente e s<strong>il</strong>enziosa che accompagna, sostenendola, la trama di un<br />
documentario che vuol fare <strong>il</strong> punto <strong>del</strong>la situazione sulla pandemia che ha travolto <strong>il</strong> nostro secolo: l’Aids. Non<br />
una malattia come un’altra. Piuttosto un fenomeno che fin dai primi anni scavalca l’ambito medico per<br />
sconvolgere i costumi, creare sentimenti profondi, di sospetto come di solidarietà, cambia <strong>il</strong> modo di rapportarci<br />
con gli altri. Oggi, a oltre 25 anni dai primi casi, è giunto <strong>il</strong> momento di guardarci indietro e capire che cosa è<br />
successo. Com’è cambiata la nostra società? Che cosa è successo a una civ<strong>il</strong>tà che si è contagiata e infettata di<br />
umori, dolori e disperazione portati in grembo da questo virus? Dove incontriamo e viviamo l’Aids? Che posto<br />
occupa nelle nostre esistenze? E infine: questa immane tragedia sanitaria, che è costata la vita di migliaia di<br />
persone, può costituire anche un’opportunità per l’umanità?<br />
Sc.: A. Adriatico e G.M. Corbelli; Fot.: Raffaella Cavalieri.<br />
MER 1 e GIO 2 settembre, h. 16.30/18.15/20.30/22.15<br />
la rivista<br />
<strong>del</strong> cinema<br />
Mens<strong>il</strong>e <strong>del</strong> <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong><br />
Anno VIII - Numero 83 - Luglio/Agosto 2010<br />
Reg. Trib. Torino n. 5560 <strong>del</strong> 17/12/2001<br />
Direttore Responsab<strong>il</strong>e<br />
Alberto Barbera<br />
Resp. Programmazione e Coord. Redazionale<br />
Stefano Boni<br />
Grazia Paganelli<br />
Sponsor tecnici<br />
Mole Antonelliana<br />
L e R a s s e g n e d e l M a s s i m o 3 p r o g r a m m a L u g l i o / A g o s t o<br />
Hanno collaborato a questo numero<br />
Alessandra Aimar, S<strong>il</strong>vio Alovisio, Roberta Basano,<br />
Alberto Campo, Umberto Mosca, Donata Pesenti<br />
Campagnoni, Maria Riccobene, Serena Santoro,<br />
Vittorio Sclaverani, Paola Traversi e Gianni Volpi<br />
Ricerche Iconografiche<br />
Grazia Paganelli<br />
Comunicazione e promozione<br />
Maria Grazia Girotto<br />
Ufficio Stampa<br />
Veronica Geraci<br />
Progetto grafico<br />
Studio Cantono<br />
Layout esecutivi<br />
Gianluca Negro<br />
Stampa<br />
Editrice La Stampa S.p.A.<br />
Notiziario Associazione<br />
<strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong><br />
L’Associazione <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> conclude la sua stagione culturale dedicando una<br />
serata al rapporto tra cinema e teatro. L’occasione è la collaborazione alla IV edizione <strong>del</strong> Festival<br />
<strong>Nazionale</strong> Luigi Piran<strong>del</strong>lo diretto da Giulio Graglia che si svolgerà a Torino e provincia in diverse<br />
location nel mese di luglio. L’appuntamento è fissato per venerdì 2 luglio presso <strong>il</strong> <strong>Cinema</strong> Massimo<br />
alle ore 21 con la proiezione a ingresso libero de Le due vite di Mattia Pascal di Mario Monicelli; <strong>il</strong><br />
f<strong>il</strong>m sarà preceduto da un incontro dove si affronterà <strong>il</strong> rapporto tra Piran<strong>del</strong>lo e la settima arte;<br />
parteciperanno Giulio Graglia, Elisabetta Boschiggia, Vittorio Sclaverani e Caterina Taricano di<br />
cui riportiamo un breve excursus sul tema: Il cinema e la musica sì... Il cinema e le parole no… Perché? Perché<br />
le immagini e la musica appartengono a uno stesso universo, quello <strong>del</strong>le sensazioni, <strong>del</strong>le cose suggerite; le parole<br />
appartengono a un altro universo. Le immagini rientrano nel campo <strong>del</strong> sogno e non <strong>del</strong>la vita che è inscritta nello<br />
spazio e nel tempo... Le parole, precise, positive, determinate appartengono al contrario al campo <strong>del</strong>la vita soltanto.<br />
Esse non combaceranno mai con le immagini, talvolta sminuendole o distruggendole, talvolta cancellandosi davanti<br />
a quelle e perdendo <strong>il</strong> loro senso. Queste le parole con cui Piran<strong>del</strong>lo, in occasione <strong>del</strong>la realizzazione <strong>del</strong>la<br />
nuova versione cinematografica de Il fu Mattia Pascal di Pierre Chenal, commentava e rendeva palese <strong>il</strong><br />
suo particolare e ambivalente rapporto con <strong>il</strong> cinema. Fascinazione reciproca, che se da una parte lo<br />
aveva reso subito spettatore attento e primo fra i letterati a mettersi a disposizione <strong>del</strong> nuovo mezzo,<br />
dall’altra parte non gli permise mai di essere completamente un uomo di cinema, come poi lo saranno<br />
ad esempio Soldati o Pasolini (Acciaio di Walter Ruttmann rimane infatti <strong>il</strong> suo unico contributo<br />
diretto al cinema), proprio per via di quella diffidenza o se vogliamo, differenza che lo spazio <strong>del</strong>la<br />
letteratura avrebbe sempre mantenuto rispetto a quello <strong>del</strong> cinema. Nonostante ciò, grande è l’interesse<br />
che Piran<strong>del</strong>lo mostra subito nei confronti <strong>del</strong>la nuova arte, a partire dai primi anni Dieci, quando a<br />
Roma inizia a frequentare i teatri di posa e scrive <strong>il</strong> suo primo soggetto per <strong>il</strong> cinema. Nello stesso anno<br />
da queste due esperienze negative prende forma Si gira!, romanzo a puntate che verrà ripubblicato nel<br />
1925 con <strong>il</strong> titolo I quaderni di Serafino Gubbio operatore, che ha come personaggio principale un<br />
operatore cinematografico che osserva e registra ogni cosa come fosse lui stesso una macchina da presa.<br />
Intanto, all’inizio degli anni Venti alcune sue novelle cominciano a dare vita ai primi adattamenti<br />
cinematografici, come Il lume <strong>del</strong>l’altra casa di Gracci, Lo scaldino di Genina, La rosa di Frate<strong>il</strong>i o Ma non è<br />
una cosa seria di Camerini. Ma è a partire dal 1925 che finalmente l’opera di Piran<strong>del</strong>lo incontra <strong>il</strong><br />
cinema con esiti felici: in quell’anno infatti grazie al suo fruttuoso incontro con Marcel L’Herbier<br />
nasce quel Feu Mathias Pascal considerata ancora oggi la migliore realizzazione cinematografica di un<br />
testo piran<strong>del</strong>liano; mentre nel ’32 da un soggetto <strong>del</strong>lo scrittore sic<strong>il</strong>iano nascerà Acciaio di Ruttmann,<br />
uno dei pochi momenti in cui Piran<strong>del</strong>lo sembra spostarsi dal territorio conosciuto <strong>del</strong>la letteratura a<br />
quello ancora poco esplorato <strong>del</strong>la celluloide. Volontà e occasioni sciupate porteranno però Piran<strong>del</strong>lo a<br />
essere considerato più come fonte d’ispirazione per <strong>il</strong> grande schermo che come scrittore di cinema.<br />
Per chi volesse essere inserito nella ma<strong>il</strong>ing list <strong>del</strong>l’Associazione <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong><br />
<strong>Cinema</strong>: info@amnc.it Per maggiori informazioni: www.amnc.it<br />
EDUC.a<br />
Le news dei Servizi Educativi<br />
Centri estivi 2010<br />
Anche quest’anno i Servizi Educativi rinnovano l’offerta didattica riservata ai centri estivi.<br />
Le attività proposte consentono ai partecipanti di acquisire competenze e conoscenze attraverso<br />
un processo ludico-didattico finalizzato alla sperimentazione di tecniche audiovisive, e allo stesso<br />
tempo di avvicinarsi, giocando, al patrimonio conservato dal <strong>Museo</strong>.<br />
Le attività proposte si svolgeranno nel periodo giugno-luglio 2010 e saranno disponib<strong>il</strong>i dal<br />
martedì al venerdì.<br />
Info e prenotazioni: tel. 011.8138516/36, www.museocinema.it/educa.<br />
Tecnologie 3D: strumento di intrattenimento, diffusione e promozione culturale<br />
In occasione <strong>del</strong>l’Euroscience Open Forum, Torino 2-7 luglio 2010, <strong>il</strong> <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong><br />
<strong>Cinema</strong> e <strong>il</strong> Centro di ricerca e Innovazione Telecom Italia, offrono al grande pubblico la<br />
dimostrazione di come le preziose stereoscopie ottocentesche <strong>del</strong>le collezioni <strong>del</strong> <strong>Museo</strong><br />
prendono vita su un monitor 3D e <strong>il</strong> tra<strong>il</strong>er diventa protagonista di un nuovo paradigma TV, in<br />
grado di restituire i contenuti attraverso una rivoluzionaria interfaccia grafica.<br />
Info: tel. 011.8138.516.<br />
ø anticipazioni<br />
Settembre al <strong>Cinema</strong> Massimo<br />
Crossing the Bridge. Il cinema di Fatih Akin (7-15 settembre)<br />
Echi dal passato, voci <strong>del</strong> presente. <strong>Cinema</strong> russo oggi (17-29 settembre)<br />
Magnifiche Visioni. Festival Permanente <strong>del</strong> F<strong>il</strong>m Restaurato (15 e 28 settembre)<br />
Khan, Alexander Hacke e N.U. Unruh vs K<strong>il</strong>ink Istanbul’da (16 settembre)<br />
Calibro 35 vs The Racket (23 settembre)<br />
Redazione<br />
Via Montebello 22 - 10124 Torino<br />
Tel. 011.81.38.520 - Fax 011.81.38.530<br />
programmazione@museocinema.it<br />
<strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong><br />
Fondazione Maria Adriana Prolo<br />
Archivi di cinema, fotografia ed immagine<br />
Via Montebello 22 - 10124 Torino<br />
Tel. 011.81.38.511 - Fax 011.81.38.558<br />
www.museocinema.it<br />
Presidente<br />
Alessandro Casazza<br />
Direttore<br />
Alberto Barbera<br />
La pubblicazione è realizzata con <strong>il</strong> contributo <strong>del</strong> Ministero per i Beni<br />
e le Attività Culturali - Direzione Generale per <strong>il</strong> <strong>Cinema</strong><br />
(Promozione per la Cultura <strong>Cinema</strong>tografica)<br />
Ringraziamenti<br />
20th Century Fox, Roma 2001 Distribuzione, Torino Babydoc F<strong>il</strong>m, Torino Centro<br />
Sperimentale di <strong>Cinema</strong>tografia – Cineteca <strong>Nazionale</strong>, Roma Cineteca <strong>del</strong> Comune di<br />
Bologna Cineteca D.W. Griffith, Genova Daniele Gaglianone, Torino GVK<br />
Production, Torino MultiServizi, Torino NeonVideo, Borgo d’Ale (VC) N.I.P., Torino<br />
Ripley’s F<strong>il</strong>m, Roma Slow <strong>Cinema</strong>, Torino Universal Pictures Italia, M<strong>il</strong>ano<br />
Vitagraph, Bologna Walt Disney Studios Motion Pictures Italia, Roma<br />
Cineteca <strong>del</strong> <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> / Personale <strong>del</strong>la Multisala Massimo<br />
Un ringraziamento particolare a La Stampa – Torino Sette per <strong>il</strong> contributo alla diffusione <strong>del</strong>la rivista.
la rivista<br />
<strong>del</strong> cinema<br />
Proclamati i vincitori <strong>del</strong>la prima<br />
edizione <strong>del</strong> Premio Luca Pron<br />
Con la premiazione di venerdì 11 giugno si è conclusa la prima edizione <strong>del</strong> Premio Luca Pron,<br />
organizzato dall’Associazione LiberArti e dal <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong>, che aveva come finalità<br />
quella di ricordare <strong>il</strong> fotografo e direttore <strong>del</strong>la fotografia la cui vita e <strong>il</strong> cui lavoro hanno trovato<br />
radici, ispirazione e fondamento a Torino.<br />
Tra i numerosissimi partecipanti al concorso, i fotografi arrivati in finale grazie al voto popolare<br />
espresso sul sito sono stati:<br />
Storyboarding: Alberto Cuneo, Franco Genero, Massimo Vaccariello, Gianluca Ciro Tancredi,<br />
Cathia Bruno, Paolo Gobbo. One Shot: Pamela di Tore, Giorgio Clavio, Massimo Vaccariello,<br />
Eugenio Pini, Caterina Laudari, Fabio Marchiaro. Free Shot: Caterina Laudari, Pierf<strong>il</strong>ippo Mancini,<br />
Gianluca Ciro Tancredi, Giulia Salatino, Giulia Robert, Mattia Boero.<br />
Le immagini dei finalisti e di Luca Pron sono state vendute all’asta da due “battitori” d’eccezione:<br />
Luciana Littizzetto e Michele Di Mauro, che hanno avuto <strong>il</strong> compito di stimolare <strong>il</strong> pubblico e di<br />
“alzare la posta”. Il ricavato <strong>del</strong>l’asta andrà a costituire una borsa di studio destinata alla Fondazione<br />
Piemontese per la Ricerca sul Cancro per un giovane ricercatore <strong>del</strong>l’Istituto di Candiolo. “Il premio,<br />
alla sua prima edizione, è stato un successo – confermano gli organizzatori – Sul sito sono stati<br />
pubblicati oltre 1.800 scatti per una totale di 744 partecipanti”.<br />
Nel corso <strong>del</strong>la serata sono stati annunciati anche i due vincitori <strong>del</strong>la sezione Eventful Shooting, che<br />
ha visto finalisti Michele Brancati, Francesca Brizi, Virginia Cimino, Mathieu Gasquet, Sabrina<br />
Gazzola, Giulio Lapone, Jacopo Maino e Nadia Pugliese, e che aveva come premio un contratto<br />
annuale come fotografo ufficiale <strong>del</strong> <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong>, “un nuovo modo - come<br />
sottolinea Alberto Barbera - per valorizzare giovani talenti dando loro una possib<strong>il</strong>ità di crescita non<br />
solo lavorativa ma soprattutto professionale”.<br />
Il premio è stato assegnato a Sabrina Gazzola e Mathieu Gasquet.<br />
Nata nel 1983, Sabrina Gazzola è da sempre appassionata di fotografia, si è iscritta al DAMS di<br />
Torino all’indirizzo cinema. Dal 2007 collabora con <strong>il</strong> fotografo professionista Giancarlo Tovo. Nel<br />
2009 è nello staff <strong>del</strong> 61° Prix Italia come fotografa e lo stesso anno inizia a collaborare per la rivista<br />
Di palo in frasca. Nel 2010 viene chiamata a documentare gli eventi <strong>del</strong> X Festival PiemonteMovie. A<br />
lei si deve anche la locandina <strong>del</strong> X Festival di Gavi.<br />
Mathieu Gasquet, classe 1985 di origini francesi, si interessa alla fotografia all’età di 8 anni<br />
cimentandosi con una Yashica a pellicola, ma è poi <strong>il</strong> cinema ad avviare <strong>il</strong> suo cammino professionale.<br />
Studia per tre anni in una scuola di cinema a Lione, in Francia, e lavora su diversi set e produzioni<br />
audiovisive. Fonda un’associazione, Falcon Movies, con cui gira diversi cortometraggi. Dal 2008<br />
riprende in mano la fotografia che diventa un secondo lavoro.<br />
Per ulteriori informazioni sul Premio e per visionare le fotografie consultare <strong>il</strong> sito<br />
www.premiolucapron.it.<br />
L e R a s s e g n e d e l M a s s i m o 3 p r o g r a m m a L u g l i o / A g o s t o<br />
7<br />
BIBLIOMEDIATECA “MARIO GROMO”<br />
UN BILANCIO DI FINE STAGIONE<br />
Con l’ultimo appuntamento di giugno dedicato al cinema scientifico torinese, la Sala Incontri <strong>del</strong>la<br />
Bibliomediateca ha chiuso la stagione 2009-2010. Da settembre 2009 sono stati proposti oltre<br />
settanta eventi, tra proiezioni, presentazioni di libri, reading, seminari, incontri con scrittori e<br />
registi (da Tiziano Scarpa a Umberto Lenzi, da Alessandro Perissinotto a Ugo Gregoretti), con<br />
oltre 2800 presenze: un b<strong>il</strong>ancio decisamente positivo che ci auguriamo di superare nella prossima<br />
stagione.<br />
Un b<strong>il</strong>ancio egualmente positivo coinvolge le attività e i servizi <strong>del</strong>la Bibliomediateca “Mario<br />
Gromo”, con i suoi 3300 tesserati e un patrimonio in costante crescita.<br />
I fondi librari si sono arricchiti anche grazie all’acquisizione <strong>del</strong>la ricca collezione bibliografica di<br />
Andrea Ferrari, specializzata in cinema fantastico, fantascientifico e horror. La videoteca ha<br />
aumentato i suo titoli (attualmente sono oltre 15.000) accogliendo le collezioni video (consultab<strong>il</strong>i<br />
al pubblico dal prossimo autunno) <strong>del</strong> Torino F<strong>il</strong>m Festival, <strong>del</strong> Festival <strong>Cinema</strong>mbiente e <strong>del</strong><br />
GLBT. Il catalogo <strong>del</strong>la videoteca è consultab<strong>il</strong>e anche on-line, sul sito <strong>del</strong> <strong>Museo</strong>: occorre<br />
selezionare prima, sulla sinistra, la voce Collezioni on-line, e quindi, sulla destra, la voce Catalogo<br />
<strong>del</strong>la videoteca.<br />
È proseguita, con un nuovo lotto di 400 pezzi, la catalogazione <strong>del</strong> fondo musicale, costituito da<br />
centinaia di partiture dagli anni Dieci agli anni Sessanta relative a composizioni e canzoni per f<strong>il</strong>m,<br />
mentre si è conclusa la digitalizzazione di una cinquantina di monografie d’epoca che<br />
documentano le attività cinematografiche <strong>del</strong> periodo <strong>del</strong> cinema muto torinese. Si tratta di<br />
pubblicazioni che appartengono a diverse tipologie editoriali: manuali tecnici e professionali, la<br />
produzione letteraria d’epoca che ha ispirato i f<strong>il</strong>m, la letteratura divistica, i testi teorico estetici, i<br />
cataloghi di vendita. A breve questi materiali saranno disponib<strong>il</strong>i sulla Teca Digitale Piemontese,<br />
dove sono invece già liberamente consultab<strong>il</strong>i oltre 80.000 pagine di riviste <strong>del</strong> cinema muto<br />
italiano. La Teca Digitale è fac<strong>il</strong>mente accessib<strong>il</strong>e dall’home page <strong>del</strong> sito <strong>del</strong> <strong>Museo</strong><br />
(www.museocinema.it): è sufficiente selezionare dal menù sulla sinistra la voce Collezioni on-line e<br />
poi cliccare, sulla colonna di destra, la voce Riviste <strong>del</strong> cinema muto italiano.<br />
Prosegue infine la sperimentazione <strong>del</strong> nuovo servizio di prestito esterno, relativo a circa 500<br />
monografie di cinema in copia doppia <strong>del</strong> fondo “Antonio Copparoni”. I volumi destinati al<br />
prestito sono agevolmente identificab<strong>il</strong>i anche sul sito di Librinlinea: <strong>il</strong> loro numero di<br />
collocazione è infatti sempre preceduto dalla sigla PRE.<br />
La Bibliomediateca resterà chiusa da lunedì 9 a venerdì 27 agosto compresi.<br />
Riaprirà col consueto orario lunedì 30 agosto.<br />
RRealizzato<br />
ealizzato<br />
da:<br />
Promosso<br />
da:<br />
6 GGIORNI<br />
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V E N T I<br />
DAL DA L 5 AAL<br />
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INGRESSO INGR RESSO GRAT GRATUITO TUITO<br />
www.romafictionfest.it
la rivista<br />
<strong>del</strong> cinema<br />
GIOVEDÌ 1 LUGLIO<br />
h. 15.45/18.30/21.15 Il profeta di J. Audiard<br />
(F 2009, 149’, v.o. sott.it.)§<br />
VENERDÌ 2 LUGLIO<br />
h. 15.00/18.00 Avatar 2D di J. Cameron<br />
(Usa 2009, 162’, v.o. sott.it.)<br />
h. 21.00 Le due vite di Mattia Pascal di M. Monicelli<br />
(I 1985, 140’)°<br />
Il f<strong>il</strong>m sarà preceduto da un incontro con Giulio Graglia,<br />
Elisabetta Boschiggia, Caterina Taricano e Vittorio<br />
Sclaverani (AMNC)<br />
SABATO 3 LUGLIO<br />
h. 15.00/18.00/21.00 Avatar 2D di J. Cameron<br />
(Usa 2009, 162’, v.o. sott.it.)<br />
DOMENICA 4 LUGLIO<br />
h. 16.30/18.30/21.00 Alice in Wonderland 2D di T. Burton<br />
(Usa 2010, 108’, v.o. sott.it.)<br />
LUNEDÌ 5 LUGLIO<br />
h. 16.30/18.30 Alice in Wonderland 2D di T. Burton<br />
(Usa 2010, 108’, v.o. sott.it.)<br />
h. 20.45 Per qualche dollaro in più di S. Leone<br />
(I/E/G 1965, 132’)<br />
MARTEDÌ 6 LUGLIO<br />
h. 16.30/21.00 Per un pugno di dollari di S. Leone<br />
(I/E/G 1964, 99’)<br />
h. 18.30 Per qualche dollaro in più di S. Leone<br />
(I/E/G 1965, 132’)<br />
MERCOLEDÌ 7 LUGLIO<br />
h. 16.00/18.30/21.00 Per qualche dollaro in più<br />
di S. Leone (I/E/G 1965, 132’)<br />
GIOVEDÌ 8 LUGLIO<br />
h. 16.30 Il buono, <strong>il</strong> brutto, <strong>il</strong> cattivo di S. Leone<br />
(I/E/G 1966, 161’, v.ingl. sott. it.)<br />
h. 20.30 Rata Neće Biti! di D. Gaglianone (I 2008, 180’)°<br />
Il f<strong>il</strong>m sarà preceduto da un incontro con<br />
Daniele Gaglianone e Umberto Mosca<br />
VENERDÌ 9 LUGLIO<br />
h. 15.00/18.00 Il buono, <strong>il</strong> brutto, <strong>il</strong> cattivo di S. Leone<br />
(I/E/G 1966, 161’, v.it.)<br />
h. 21.00 Il buono, <strong>il</strong> brutto, <strong>il</strong> cattivo di S. Leone<br />
(I/E/G 1966, 161’, v.ingl. sott. it.)<br />
SABATO 10 E DOMENICA 11 LUGLIO<br />
h. 15.00/18.00/21.00 C’era una volta <strong>il</strong> West di S. Leone<br />
(I/Usa 1968, 175’)<br />
Gli Eventi <strong>del</strong> Mese Info<br />
PIRANDELLO E IL CINEMA<br />
Venerdì 2 luglio, h. 21.00<br />
Sala Tre – Ingresso libero<br />
DANIELE GAGLIANONE PRESENTA<br />
RATA NEĆE BITI!<br />
Giovedì 8 luglio, h. 20.30<br />
Sala Tre – Ingresso libero<br />
L e R a s s e g n e d e l M a s s i m o 3 p r o g r a m m a L u g l i o / A g o s t o<br />
LUNEDÌ 12 LUGLIO<br />
h. 16.00/18.30/21.00 Il colosso di Rodi di S. Leone<br />
(I/E/F 1961, 127’)<br />
MARTEDÌ 13 LUGLIO<br />
h. 16.15 La piccola ladra di C. M<strong>il</strong>ler (F 1988, 110’)°<br />
h. 18.15 Nuovomondo di E. Crialese (I/F 2006, 120’)°<br />
h. 20.30 L’arte <strong>del</strong> sogno di M. Gondry (F 2005, 105’)°<br />
h. 22.30 Antichrist di L. Von Trier (Dk/G 2009, 104’)°<br />
MERCOLEDÌ 14 LUGLIO<br />
h. 16.30 B<strong>il</strong>ly <strong>il</strong> bugiardo di J. Schlesinger (Gb 1963, 97’)°<br />
h. 18.30 Morgan matto da legare di K. Reisz (Gb 1966, 97’)°<br />
h. 20.30 Quadrophenia di F. Roddam<br />
(Gb 1979, 113’, v.o. sott.it.)°<br />
h. 22.30 Absolute Beginners di J. Temple (Gb 1986, 102’)°<br />
GIOVEDÌ 15 LUGLIO<br />
h. 16.30 No Direction Home: Bob Dylan di M. Scorsese<br />
(Usa 2005, 207’, v.o. sott.it.)°<br />
h. 20.00 Io non sono qui di T. Haynes (Usa 2007, 135’)°<br />
h. 22.30 Don’t Look Back di D.A. Pennebaker<br />
(Usa 1967, 96’, v.o. sott.it.)°<br />
VENERDÌ 16 LUGLIO<br />
h. 16.00 Beautiful Pretender di H. Ozuluonye<br />
(Nig 2009, 140’, v.o.)°<br />
h. 18.30 Hot Zone di U.J. Ugezu (Nig 2009, 140’, v.o.)°<br />
h. 21.00 Akpegi Boyz di S. Sandretti/A. Vincent<br />
(I/Nig 2010, 100’, v.o. sott.it.)°<br />
SABATO 17 LUGLIO<br />
h. 15.00/18.00/21.00 Giù la testa di S. Leone<br />
(I 1971, 157’, v.it.)<br />
DOMENICA 18 LUGLIO<br />
h. 15.00/18.00/21.00 Giù la testa di S. Leone<br />
(I 1971, 157’, v.ingl. sott.it.)<br />
LUNEDÌ 19 LUGLIO<br />
h. 16.30/18.45/21.00 Il mio nome è Nessuno di T. Valerii<br />
(I/F/G 1973, 117’, v.ingl. sott.it.)<br />
MARTEDÌ 20 LUGLIO<br />
h. 16.00/18.15 Il mio nome è Nessuno di T. Valerii<br />
(I/F/G 1973, 117’, v.ingl. sott.it.)<br />
h. 20.30 C’era una volta in America di S. Leone<br />
(Usa/I 1984, 229’)<br />
Proiezione in attesa di conferma<br />
MERCOLEDÌ 21 LUGLIO<br />
h. 16.00/18.30/21.00 Robin Hood di R. Scott<br />
(Usa/Gb 2010, 140’, v.o. sott.it.)<br />
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA<br />
Mole Antonelliana<br />
Via Montebello, 20 - Torino<br />
www.museocinema.it<br />
Infoline 27 ore su 24<br />
Tel. +39 011 2178 540<br />
Info orari e biglietteria<br />
Tel. +39 011 8138 560/561<br />
Orari<br />
Da martedì a venerdì e domenica: 9.00-20.00<br />
sabato: 9.00-23.00 / lunedì chiuso<br />
TARIFFE<br />
MUSEO<br />
Intero, euro 7,00<br />
Ridotto, euro 5,00<br />
studenti universitari fino a 26 anni;<br />
over 65; gruppi min. 15 persone<br />
Giovani e scuole, euro 2,00<br />
da 6 a 18 anni; gruppi scolastici<br />
Gratuito, fino a 5 anni;<br />
disab<strong>il</strong>i e accompagnatore<br />
MUSEO + ASCENSORE PANORAMICO<br />
Intero, euro 9,00<br />
Ridotto, euro 7,00<br />
studenti universitari fino a 26 anni;<br />
over 65; gruppi min. 15 persone<br />
Giovani e scuole, euro 4,50<br />
da 11 a 18 anni; gruppi scolastici<br />
Gratuito, fino a 5 anni;<br />
disab<strong>il</strong>i e accompagnatore<br />
ASCENSORE PANORAMICO<br />
Intero, euro 5,00<br />
Ridotto, euro 3,50<br />
da 11 a 18 anni;<br />
studenti universitari fino a 26 anni;<br />
over 65; gruppi min. 15 persone<br />
Gratuito, fino a 10 anni;<br />
disab<strong>il</strong>i e accompagnatore<br />
VISITE GUIDATE<br />
Visite guidate gruppi scolastici<br />
Prenotazione obbligatoria,<br />
max 25 persone / gruppo<br />
In italiano<br />
euro 60,00 / gruppo + biglietto ridotto<br />
In inglese, francese, tedesco, spagnolo<br />
euro 60,00 / gruppo + biglietto ridotto<br />
Tel. +39 011 8138 564 / 565<br />
(da lunedì a venerdì 9.00 – 16.00)<br />
Visite guidate gruppi<br />
Prenotazione obbligatoria,<br />
max 25 persone / gruppo,<br />
diritto di prenotazione € 1,50 / biglietto<br />
In italiano<br />
euro 80,00 / gruppo + biglietto ridotto<br />
GIOVEDÌ 22 LUGLIO<br />
h. 16.30/18.30/21.00 Sunshine Cleaning di C. Jeffs<br />
(Usa 2008, 90’, v.o. sott.it.)<br />
VENERDÌ 23 LUGLIO<br />
h. 16.30/18.30/21.00 Il tempo che ci rimane<br />
di E. Suleiman<br />
(F/Pal 2009, 105’, v.o. sott.it.)<br />
SABATO 24 LUGLIO<br />
h. 16.30/18.30/21.00 Fantastic Mr. Fox di W. Anderson<br />
(Usa/Gb 2009, 88’, v.o. sott.it.)<br />
DOMENICA 25 LUGLIO<br />
h. 16.00/18.30/21.00 Il concerto di R. Miha<strong>il</strong>eanu<br />
(F/Rom 2009, 120’, v.o. sott.it.)<br />
LA MULTISALA<br />
MASSIMO SARÀ<br />
CHIUSA PER FERIE<br />
DA LUNEDÌ 26 LUGLIO<br />
A GIOVEDÌ 26 AGOSTO<br />
COMPRESO<br />
DA VENERDÌ 27 A MARTEDÌ 31 AGOSTO<br />
h. 16.30/18.00/19.30/21.00/22.30<br />
La paura di P. Delbono (I 2010, 69’)<br />
MERCOLEDÌ 1 E GIOVEDÌ 2 SETTEMBRE<br />
h. 16.30/18.15/20.30/22.15<br />
+ o – Il sesso confuso. Racconti di mondi nell’era AIDS<br />
di A. Adriatico/G.M. Corbelli (I 2010, 93’)<br />
° ingresso libero<br />
§ ingresso euro 7,00/5,00/3,50<br />
In inglese, francese, tedesco, spagnolo<br />
euro 90,00 / gruppo + biglietto ridotto<br />
Tel. +39 011 2178 540,<br />
ufficiogruppi@ticket.it<br />
(da lunedì a venerdì 10.00 - 17.00)<br />
Visite guidate con interprete LIS<br />
Ogni primo venerdì <strong>del</strong> mese<br />
alle 18.00 su prenotazione<br />
Tel. +39 011 8138 517,<br />
prenotazioni@museocinema.it<br />
CINEMA MASSIMO<br />
Via Verdi, 18 - Torino - Tel. +39 011 8138 574<br />
Sala 1 e 2<br />
Intero, euro 7,00<br />
Ridotto:<br />
- Aiace, m<strong>il</strong>itari, under18<br />
e studenti universitari, euro 5,00<br />
- Over 60, euro 3,50<br />
Abbonamento sale 1 e 2 (5 ingr.), euro 20,00<br />
Al mercoledì (esclusi festivi e pre-festivi)<br />
biglietto ridotto per tutti, euro 3,50<br />
Sala 3<br />
Intero, euro 5,50<br />
Ridotto:<br />
- Aiace, m<strong>il</strong>itari, under18 e studenti<br />
universitari (spett. serali), euro 4,00<br />
- Over 60 e studenti universitari<br />
(spett. pomeridiani), euro 3,00<br />
Abbonamento sala 3 (10 ingr.), euro 30,00<br />
BIBLIOMEDIATECA “Mario Gromo”<br />
Via Mat<strong>il</strong>de Serao, 8/A - Torino<br />
Tel. +39 011 8138 599 - Fax +39 011 8138 595<br />
biblioteca@museocinema.it<br />
Biblioteca e videoteca<br />
lun. e ven. 9.00 - 13.00<br />
mar. e gio. 9.00 - 13.00, 13.30 - 17.30<br />
mer., sab. e dom. chiuso<br />
Per vedere in sede i f<strong>il</strong>m <strong>del</strong>la videoteca<br />
è necessaria la prenotazione<br />
Archivio<br />
mar. 9.30 - 13.00, 13.30 - 17.30<br />
(previo appuntamento)<br />
L’archivio è consultab<strong>il</strong>e su prenotazione:<br />
archivio@museocinema.it<br />
Tel. +39 011 8138 596 (solo martedì)<br />
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA<br />
Fondazione Maria Adriana Prolo<br />
Archivi di cinema, fotografia ed immagine<br />
Uffici: Via Montebello, 22 - 10124 Torino<br />
Tel. +39 011 8138 511<br />
Fax +39 011 8138 506<br />
info@museocinema.it<br />
www.museocinema.it